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TESINA CORSO OSS
LA FIGURA DELL’OSS E I BISOGNI DELLA PERSONA ASSISTITA
TESINA CORSO OSS
LA FIGURA DELL’OSS E I BISOGNI DELLA PERSONA ASSISTITA
L’OSS (operatore socio-sanitario) è l’operatore che a seguito dell’attestato di qualifica e su
indicazione degli operatori preposti all’assistenza sanitaria e sociale, soddisfa i bisogni
primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza in un contesto sia sociale
che sanitario, e inoltre favorisce il benessere e l’autonomia dell’utente.
La figura dell’OSS nasce il 22 febbraio 2001
Le principali attività previste per l’OSS sono:

Assistere la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività
quotidiane e di igiene personale;

Collaborare ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche, alla
rieducazione e al recupero funzionale dell’utente;

Cooperare con il personale sanitario e sociale nell’assistenza al malato anche
terminale e/o morente;

Curare la pulizia di igiene ambientale.
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Il bisogno è una condizione che esprime mancanza o carenza delle diverse dimensioni fisiche,
psichiche e sociali dalle quali dipende l’essere sano.
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Abraham Maslow è noto per aver ideato una gerarchia dei bisogni umani, la cosiddetta
Piramide di Maslow nel 1954:
1. Bisogni di autorealizzazione: svolgere attività al quale l’individui si dedica e se è
capace di compierle servono a realizzare se stesso;
2. Bisogni di stima: stimare se stessi ed essere stimati ecc.
3. Bisogni di affetto: relazioni, affetto reciproco, di appartenenza;
4. Bisogni di sicurezza: protezione da pericoli, da malattie, da violenza;
5. Bisogni fisiologici: respirare, alimentarsi, igiene, riposo, eliminazione.
Bisogno di alimentazione e idratazione
Il nostro organismo per vivere ha bisogno di introdurre sostanze nutritive ed acqua per
raggiungere tre obiettivi:
1. Energia sufficiente per le attività quotidiane (fabbisogno energetico);
2. Mantenimento e sostituzione di cellule e tessuti corporei (crescita ossea);
3. Ripristino dello stato di salute conseguente a malattie, lesioni (ricostruzione
cellulare e/o difese immunitarie).
Le funzioni principali dei nutrienti

Funzione energetica (carboidrati e lipidi)

Funzione plastica (proteine)

Funzione regolatrice e protettiva (Sali minerali, vitamine ed acqua)
La soddisfazione dl bisogno di alimentazione può richiedere in relazione al livello di
autonomia di cui gode la persona, un intervento di aiuto da parte dell’OSS. Le cause che
portano ad una limitazione dell’autonomia sono:
1. Condizioni fisiologiche come l’invecchiamento che porta ad un rallentamento della
funzioni e quindi una limitazione dell’autonomia nel soddisfare i bisogni
fondamentali;
2. Handicap fisici e mentali;
3. Condizioni patologiche come traumi, malattie che limitano l’autonomia.
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Preparazione della persona e dell’ambiente per l’assunzione del pasto
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Ogni individuo ha un proprio stile alimentare e delle abitudini che non possono essere
mantenute durante l’ospedalizzazione e perciò l’OSS deve mettere in atto degli interventi per
l’assunzione del pasto che siano il più possibile vicini a quelli della persona. Preparare una
persona all’assunzione del cibo significa il primo luogo aiutare la persona a lavare mani e
denti. È preferibile, se le condizioni lo permettono, che il pasto venga consumato in posizione
seduta, sul letto sulla sedia o sulla poltrona. Assumere alimenti in altre posizioni (supina o di
decubito laterale) soprattutto se la persona è anziana, aumenta il rischio di aspirazioni di
alimenti e liquidi nelle aree con rischio di soffocamento. Gli interventi di aiuto hanno una
doppia finalità:
1. Assicurare sempre l’assunzione dei pasti;
2. Contribuire a recuperare quanto più possibile l’autonomia per soddisfare questo
bisogno.
Nel 1° caso
-Preparare i cibi per la consumazione (tagliare la carne, aprire quelli confezionati, versare
l’acqua nel bicchiere);
-Imboccare la persona assistita qualora non siano in grado di farlo in autonomia;
-Fare boli piccoli permettendo all’assistito di masticare bene;
-Rispettare i tempi di deglutizione.
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Nel 2° caso:
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-Insegnare, se la persona presenta deficit funzionali (conseguenti a paralisi) ad usare oggetti
adatti come bicchiere con manico, piatti con protezioni laterali, posate con impugnature
particolari.Soddisfacimento del bisogno di alimentazione in particolari condizioni
Alimentazione in un paziente con difficoltà nella deglutizione (Disfagia)
La Disfagia è la difficoltà a deglutire dovuta a patologie vascolari e neurologiche oppure ad
interventi chirurgici che provocano alterazione nella progressione del cibo attraverso la bocca,
la faringe e l’esofago. Le complicazioni più gravi e più frequenti per un disfagico sono la
malnutrizione e il rischio di aspirazione degli alimenti nelle vie respiratorie. La dieta deve
avere una consistenza cremosa evitando cibi frammentati in piccoli pezzi che si disperdono
nel cavo orale. Da evitare anche alimenti liquidi che possono essere resi più densi utilizzando
degli addensanti. Gli alimenti consentiti quindi sono: semolini, creme, frullati, budini, yogurt
senza pezzi di frutta, purè di verdura frutta e patate.
Alimentazione dell’anziano istituzionalizzato
L’ospedalizzazione o l’istituzionalizzazione rappresentano per l’anziano un vero e proprio
evento traumatico, non solo in relazione all’evento acuto che ha determinato il ricovero, ma
anche in relazione all’evento ambiente (RSA, case di riposo). Alcuni fattori che condizioni
che condizionano negativamente l’apporto alimentare in ambito ospedaliero sono:

Il cambio dei ritmi quotidiani: in struttura ci si deve adeguare al cambiamento dei
ritmi di alcune attività (alzata, pasto, messa a letto) molto diversi rispetto al domicilio;

La convivenza con estranei in condizioni di dipendenza: il pasto, visto come
momento socializzante, può essere vissuto negativamente se i commensali non sono di
gradimento;

L’assenza di figure affettive importanti come i familiare durante il momento del
pasto.
Il bisogno di eliminazione
Il bisogno di eliminazione è la necessità del soggetto di provvedere all’eliminazione di scorie,
liquidi e tossine, e inoltre è importante per la regolazione del bilancio interno dell’organismo.
L’urina è il liquido prodotto dai reni che viene eliminato attraverso le vie urinarie (uretra,
vescica). Una delle sue funzioni principali è di eliminare dal corpo le sostanze tossiche. La
minzione è un atto volontario è indolore e consiste nello svuotamento della vescica.

La quantità: la quantità di urine eliminate in un giorno si chiama diuresi e varia in
base ad alcuni fattori come: - la quantità di liquidi introdotti con la dieta; - la
funzionalità dell’apparato urinario. Un individuo sano normale, ha una diuresi che
varia da 1000 ml a 2000 ml che elimina con 4-6 minzioni giornaliere;

Il PH: l’urina deve essere leggermente acida (PH. 6). Le variazioni di PH dipendono
dalla dieta, dai farmaci o patologia come le infezioni.

L’aspetto: l’urina deve presentarsi: - trasparente: urine torbide possono essere
dovute alla presenza di infezioni; - di colore giallo paglierino: variazioni del colore
segnalano un problema: un colore tra il giallo scuro o il marrone indica urine
concentrate o in caso di disidratazione o in presenza di calcoli. Il colore rosso
(ematuria) segnala la presenza di sangue nelle urine dovuta ad infezioni delle vie
urinarie, tumori ecc.
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Caratteristiche dell’urina
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Disturbi della minzione

Disuria: difficoltà della minzione che risulta dolorosa e difficile;

Pollachiuria: minzioni frequenti di piccola quantità di urina (es. cistite);

Stranguria: minzione dolorosa (bruciore) all’inizio ma soprattutto alla fine;

Ematuria: presenza di sangue nell’ urina.
Le Feci sono il prodotto finale di tutto il processo di introduzione, digestione ed assimilazione
degli alimenti da parte dell’apparato gastroenterico. Le feci sono formate da acqua, batteri,
fibre, cellule, scoria alimentari, e muco che favorisce il transito delle feci.
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Caratteristiche delle feci
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
Colore: la colorazione normale va dal marrone chiaro al marrone scuro. Le
alterazioni del colore possono preannunciare l’insorgenza di una malattia: - feci nere:
il colore è dovuto ad una probabile emorragia del tratto intestinale in quanto il sangue
una volta digerito dai succhi gastrici assume una colorazione nera. A seconda della
gravità avremo feci picee: feci formate mescolate al muco assumono aspetto e
consistenza della pece; melena: il materiale evacuato assomiglia a catrame come
aspetto e consistenza; - feci con presenza di sangue rosso vivo: è segno di
un’emorragia dell’ultimo tratto intestinale;

Consistenza: le feci si possono presentare: - formate: feci normo formate; diarroiche: molto molli o liquide; - secche e dure: presenti in casi di stipsi dove il
paziente si può scaricare con “feci caprine” somiglianti alle feci di capra.
Disturbi della defecazione

Stipsi o stitichezza: difficoltà a defecare, si presenta con irregolarità, poca frequenza
ed emissioni di feci dure;

Diarrea: consiste nell’evacuazione di feci liquide e non formate e le cause possono
ricondursi a: -contaminazioni batteriche a livello intestinale, terapia farmacologica,
tumore intestinale;

Incontinenza fecale: eliminazione involontaria del contenuto intestinale, spesso a
causa di alterazioni neurologiche, emotive e mentali.
Bisogno di igiene e cura di sé
Per igiene intendiamo tutte le pratiche che promuovo la salute attraverso la cura e la pulizia
della persona. La necessità e le pratiche igieniche sono differenti in base all’età, alle
caratteristiche della pelle, allo stato di salute del paziente.
Igiene perineale: detersione della cute delle mucose della cute della zona compresa tra pube
ed ano. Lo scopo è quello di pulire e osservare la mucosa e la cute, eliminare gli odori
sgradevoli, prevenire le infezioni e migliorare l’immagine della persona.
Materiale: -un catino, -una brocca con acqua, un asciugamano, -una traversa e una
cerata, -detergente, spugnette o cotone, -garze o salviette monouso,-guanti monouso, padella,-biancheria pulita per il letto, -sacchetto dei rifiuti e carrello per la biancheria
sporca.
Procedura: -ispezionare l’area genitale e rettale del paziente; -lavare le mani ed effettuare un
lavaggio con soluzione alcolica; -assicurarsi che tutto il materiale sia sul carrello; -informare
la persona sulla procedura; -proteggere il letto con cerata e traversa monouso se non sono già
presenti e posizionare la padelle; -indossare i guanti; -iniziare la detersione partendo dal pube
e continuare con la cute della regione inguinale; -procedere con la detersione dei genitali
cambiando il materiale utilizzato ad ogni passaggio, eliminandolo nel sacchetto dei rifiuti.
Nella donna: -aprire le grandi labbra e lavare tutta la regione genitale in direzione dell’ano; utilizzare una sezione più pulita del panno per ciascuna regione; -sciacquare la zona genitale
procedendo dalla regione più alta delle labbra verso l’ano; -tamponare la pelle con un
asciugamano pulito; -girare la paziente sul fianco e lavare il perineo in direzione dell’ano; sciacquare e tamponare la pelle; -rimuovere gli asciugamani bagnati e posizionare una
traversa asciutta sotto la paziente e ricoprirla con un lenzuolo; -mettere i panni bagnati o
sporchi e gli asciugamani negli appositi contenitori; -svuotare e disinfettare la padella; togliere i guanti, lavare la mani e eseguire un lavaggio antisettico con soluzione alcolica; assicurare al paziente confort e sicurezza.
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Nell’uomo: -afferrare il pene e ritrarre il prepuzio; -detergere il glande con movimento
rotatorio partendo dal meato uretrale e non ripassare sulle zone già pulite; -riposizionare il
prepuzio, pulire il corpo del pene in direzione del pene; -divaricare le gambe e pulire lo
scroto; -sciacquare e tamponare la pelle con l’asciugamano; -girare il paziente su un fianco e
lavare il perineo in direzione dell’ano; -sciacquare e tamponare la pelle; -rimuovere gli
asciugamani bagnati e posizionare una traversa asciutta sotto al paziente e ricoprirlo con un
lenzuolo; -mettere i panni bagnati o sporchi e gli asciugamani negli appositi contenitori; svuotare e disinfettare la padella; -togliere i guanti, lavare le mani o eseguire un lavaggio
antisettico con soluzione alcolica; assicurare al paziente confort e sicurezza.
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