Università degli Studi di Siena XXI Ciclo della Scuola di Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche Curriculum Molecolare Dottoranda: Elena Porciatti Tutor: Elena Gaggelli Studio di complessi di Rame II con molecole biologicamente attive Relazione Secondo Anno L’attività di ricerca svolta durante questo secondo anno di dottorato è stata indirizzata verso la determinazione strutturale di complessi di Cu(II) con peptidi di interesse biologico. Grazie all’impiego delle tecniche di Risonanza Magnetica è stato possibile ottenere dei vincoli di distanza protone-metallo (misure di T1) e protone-protone (integrazione dei cross-peaks NOESY) che, successivamente, sono stati elaborati da un programma di predizione strutturale (DYANA). Le strutture dei complessi ottenute in questo primo step sono state poi ottimizzate geometricamente (tenendo conto anche della geometria di coordinazione intorno allo ione metallico) ed energeticamente tramite l’utilizzo di programmi di Dinamica Molecolare (Hyperchem). In particolare, durante questo anno, ho lavorato con i seguenti sistemi biologici: 1. un frammento peptidico (normale e mutato) dell’istatina; 2. frammenti peptidici derivati dalla proteina prionica umana 1. Le istatine sono un gruppo di peptidi cationici antimicrobici ricche di residui istidinici rinvenuti nella saliva degli uomini e di alcuni primati. Come altri peptidi antimicrobici le istatine mostrano, in vitro, una spiccata attività fungicida in particolare nei confronti della Candida Albicans. Un frammento dell’istatina 5 costituito da dodici aminoacidi, AKRHHGYKRKFH, denominato P-113 o demegen, è stato identificato come il più piccolo frammento avente attività antimicrobica paragonabile a quella del peptide intero. Tale peptide mostra anche una discreta affinità per i metalli e, data la presenza di tre istidine, è in grado di legare fortemente il rame(II). Demegen e cinque suoi analoghi mutati in corrispondenza delle istidine 5 e 12 con due alanine, protetti e non protetti all’N-terminale, sono stati studiati in presenza di Cu(II) proprio con l’obiettivo di accertare il ruolo dei due residui istidinici adiacenti nella formazione del complesso metallico. Paragonando i risultati ottenuti per il demegen e per i frammenti modificati emerge l’importanza delle due istidine centrali per la formazione del complesso nel range di pH 4.5-7. Lo studio mostra anche che gli anelli imidazolici delle istidine si comportano sempre come punti primari di ancoraggio per il rame, ma che il legame ulteriore con la parte Nterminale del peptide rende i complessi non protetti molto più stabili di quelli protetti. 2. Attualmente sto studiando dei piccoli frammenti della proteina prionica umana contenenti una istidina come primo o ultimo residuo della sequenza. L’attenzione è stata rivolta alle istidine 61, 96 e 111 e, in particolare, è stata valutata la tendenza dello ione rame a deprotonare il backbone una volta ancorato sull’imidazolo. Tutti i frammenti sono protetti ad entrambe le estremità e questo comporta che quando l’istidina si trova come primo aminoacido nella sequenza il rame complessato possa deprotonare il backbone solo in direzione C-terminale; quando invece l’istidina si trova all’estremità C-terminale il metallo può solo deprotonare il backbone in direzione N-terminale. Dai dati ottenuti questa differenza di comportamento è evidenziata anche da una diversa coordinazione sull’anello imidazolico; sembra infatti che quando l’istidina si trova in ultima posizione nella sequenza abbia la tendenza a legare il rame con l’Nδ dell’anello aromatico, mentre quando è in prima posizione possa coordinarsi al rame sia con l’Nδ che con l’Nε, o comunque preferibilmente all’Nε. Se questa osservazione fosse realmente valida diverrebbe un ottimo strumento per predire, dalla sola analisi dei protoni aromatici dell’istidina, la direzione verso cui il rame deprotonerà gli azoti ammidici fornendo quindi un valido aiuto per determinare il tipo di complesso che si formerà. Pubblicazioni: M. Capannelli, E. Gaggelli, M. Jezowska-Bojczuk, E. Molteni, A. Mucha, E. Porciatti, D. Valensin, G. Valensin. 1H and 13C NMR study of the complex formed by copper(II) with the nucleoside antibiotic sinefungin. Journal of Inorganic Biochemistry 101(7), 1005-1012 (2007) K. Kulon, D. Valensin, W. Kamysz, G. Valensin, P. Nadolski, E. Porciatti, E. Gaggelli, H. Kozłowski. The His-His sequence of the antimicrobial peptide Demegen P-113 makes it very attractive ligand for Cu2+. Submitted.