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QUARTIERE - Isabella Tokos

Scrivi una relazione sulla storia del tuo quartiere
Vivere tra tre quartieri, Monte Sacro, Talenti e Casal de’ Pazzi è certamente un’esperienza
interesante.
L’area si concretizza come zona urbana intorno alla metà degli anni ’70, quando lo
sviluppo urbanistico di Roma seguì prevalentemente le direttrici nord-orientali, allungando la
città verso l’Agro romano, da sempre serbatoio alimentare di Roma.
Fu in quel periodo che le borgate romane, la cui nascita si ebbe a partire dal periodo
fascista in poi a causa dell’incremento delle migrazioni verso la città per motivi di lavoro o di
migliori condizioni, vennero inghiottite dalla città. Si possono ricordare nell’area nordorientale Tufello (1940-63), Bufalotta (1941-43), Pietralata (1934-44), San Basilio (1940-42),
ma anche Fidene, l’antica Fidenae, primo centro latino abitato a nord del territorio romano.
D’altronde, appena dopo la fine della Prima Guerra Mondiale le Ferrovie dello Stato
avviarono la costruzione di Città Giardino sul modello degli abitati inglesi, che prevedevano
costruzioni basse, immerse nella natura, ma con i servizi di un centro urbano. Essa sarebbe
sorta vicino a Ponte Tazio, sul fiume Aniene, nel quartiere di Monte Sacro, con la Via
Nomentana che la collegava alla città, in una zona ricca di storia: la secessione della plebe nel
494 a.C. e il giuramento (oggi riportato su una stele) che Simon Bolivar, ex presidente della
Repubblica di Colombia, pronunciò, proprio sul Monte Sacro il 15 agosto 1805: ”Giuro
davanti a voi, giuro sul Dio dei miei padri, giuro su loro, giuro sul mio onore e giuro sulla
mia patria, che non darò riposo al mio braccio, né pace alla mia anima, fino a che non avrò
spezzato le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo.”
Dunque, intorno al 1973 comincia a prendere forma la mia zona, che si caratterizza già per
i nomi delle strade: è conosciuta come “il quartiere dei filosofi”, poiché ci si imbatte in Marx,
Voltaire, Kierkegaard, Shopenhauer, Cartesio, Leibniz, Russel, Montesquieu, Bacone, Hegel e
Spinoza.
Le abitazioni sono costruite da società cooperative, dunque la zona si popola di proprietari
di casa: è residenziale, ma in breve tempo si dota di tutti i servizi, sia in Viale Marx (la strada
commerciale), sia dalla parte opposta di Viale Kant, su via Adriano Fiori (non un filosofo, ma
un botanico: nomen omen!)
Il punto di confine dei tre quartieri contiene una vasta area di vegetazione divisa in tre
grandi parchi: il Parco Petroselli (intitolato a Luigi Petroselli, sindaco di Roma del 1979 molto
vicino ai cittadini, riconosciuto onesto anche da coloro che non lo avevano votato), i 52 ettari
del parco regionale urbano di Aguzzano (dove non è raro incontrare volpi) e la Riserva
naturale dell’Aniene, un’area protetta molto estesa. La presenza dei tre parchi fa sì che la
temperatura sia più fresca che non nel centro abitato.
Infine, va citato il Museo Archeologico di Casal de’ Pazzi, un importante sito dove nel 1991
furono scoperti almeno duemila reperti faunistici su un’area di un paleo fiume riferibile a
circa 200.000 anni fa. I reperti di maggiore impatto sono senz’altro la trentina di zanne di
Elefante antico, la più grande delle quali raggiunge i 3,50 metri di lunghezza.
FONTI:


Baffoni Ella, De Lucia Vezio: La Roma di Petroselli. Il sindaco più amato e il sogno
spezzato di una città per tutti, Castelvecchi, 2011
Farina Milena, Villani Luciano: Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria, 2017
Roma, 09/11/2019
Isabella Tokos, 3A