Scrivi una relazione sulla storia del tuo quartiere Vivere tra tre quartieri, Monte Sacro, Talenti e Casal de’ Pazzi è certamente un’esperienza interesante. L’area si concretizza come zona urbana intorno alla metà degli anni ’70, quando lo sviluppo urbanistico di Roma seguì prevalentemente le direttrici nord-orientali, allungando la città verso l’Agro romano, da sempre serbatoio alimentare di Roma. Fu in quel periodo che le borgate romane, la cui nascita si ebbe a partire dal periodo fascista in poi a causa dell’incremento delle migrazioni verso la città per motivi di lavoro o di migliori condizioni, vennero inghiottite dalla città. Si possono ricordare nell’area nordorientale Tufello (1940-63), Bufalotta (1941-43), Pietralata (1934-44), San Basilio (1940-42), ma anche Fidene, l’antica Fidenae, primo centro latino abitato a nord del territorio romano. D’altronde, appena dopo la fine della Prima Guerra Mondiale le Ferrovie dello Stato avviarono la costruzione di Città Giardino sul modello degli abitati inglesi, che prevedevano costruzioni basse, immerse nella natura, ma con i servizi di un centro urbano. Essa sarebbe sorta vicino a Ponte Tazio, sul fiume Aniene, nel quartiere di Monte Sacro, con la Via Nomentana che la collegava alla città, in una zona ricca di storia: la secessione della plebe nel 494 a.C. e il giuramento (oggi riportato su una stele) che Simon Bolivar, ex presidente della Repubblica di Colombia, pronunciò, proprio sul Monte Sacro il 15 agosto 1805: ”Giuro davanti a voi, giuro sul Dio dei miei padri, giuro su loro, giuro sul mio onore e giuro sulla mia patria, che non darò riposo al mio braccio, né pace alla mia anima, fino a che non avrò spezzato le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo.” Dunque, intorno al 1973 comincia a prendere forma la mia zona, che si caratterizza già per i nomi delle strade: è conosciuta come “il quartiere dei filosofi”, poiché ci si imbatte in Marx, Voltaire, Kierkegaard, Shopenhauer, Cartesio, Leibniz, Russel, Montesquieu, Bacone, Hegel e Spinoza. Le abitazioni sono costruite da società cooperative, dunque la zona si popola di proprietari di casa: è residenziale, ma in breve tempo si dota di tutti i servizi, sia in Viale Marx (la strada commerciale), sia dalla parte opposta di Viale Kant, su via Adriano Fiori (non un filosofo, ma un botanico: nomen omen!) Il punto di confine dei tre quartieri contiene una vasta area di vegetazione divisa in tre grandi parchi: il Parco Petroselli (intitolato a Luigi Petroselli, sindaco di Roma del 1979 molto vicino ai cittadini, riconosciuto onesto anche da coloro che non lo avevano votato), i 52 ettari del parco regionale urbano di Aguzzano (dove non è raro incontrare volpi) e la Riserva naturale dell’Aniene, un’area protetta molto estesa. La presenza dei tre parchi fa sì che la temperatura sia più fresca che non nel centro abitato. Infine, va citato il Museo Archeologico di Casal de’ Pazzi, un importante sito dove nel 1991 furono scoperti almeno duemila reperti faunistici su un’area di un paleo fiume riferibile a circa 200.000 anni fa. I reperti di maggiore impatto sono senz’altro la trentina di zanne di Elefante antico, la più grande delle quali raggiunge i 3,50 metri di lunghezza. FONTI: Baffoni Ella, De Lucia Vezio: La Roma di Petroselli. Il sindaco più amato e il sogno spezzato di una città per tutti, Castelvecchi, 2011 Farina Milena, Villani Luciano: Borgate romane. Storia e forma urbana, Libria, 2017 Roma, 09/11/2019 Isabella Tokos, 3A