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Onde

Giuseppe Ruffo
Fisica: lezioni e
problemi
Unità F13 - Il suono
1. La propagazione delle onde
2. Le onde sonore
3. La riflessione del suono
4. L’effetto Doppler
Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Le onde meccaniche sono
perturbazioni che si propagano nei
mezzi elastici, con una velocità
che dipende dalle proprietà del
mezzo
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
I sistemi oscillanti possono
generare onde, cioè perturbazioni
che si propagano trasportando
energia ma non materia
-
Una punta che vibra sul pelo dell’acqua
genera onde circolari superficiali
-
Una lamina che vibra nell’aria genera onde spaziali di
compressione e rarefazione (onde sonore)
-
Lungo una molla si propagano onde lineari
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Le onde sinusoidali sono le onde più semplici e
sono alla base di tutte le onde più complesse: si
ripetono periodicamente nello spazio e nel
tempo
Cresta: zona in cui la perturbazione è massima
Ventre: zona in cui la perturbazione è minima
Ampiezza: massima variazione della
perturbazione rispetto alla condizione di equilibrio
Lunghezza d’onda (λ): distanza tra due creste (o ventri) successivi
In un mezzo omogeneo l’onda si propaga con velocità costante v
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Periodo (T): intervallo di tempo tra il passaggio di due creste nello
stesso punto; è anche il tempo impiegato dall’onda a percorrere una
lunghezza d’onda:
Frequenza (f): numero di oscillazioni nell’unità di tempo; è il reciproco
del periodo:
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Onde elastiche: si propagano nei mezzi elastici
Onde longitudinali: le particelle del mezzo oscillano lungo la direzione
di propagazione dell’onda
Onde trasversali:
l’oscillazione delle
particelle del mezzo
è perpendicolare
alla direzione di
propagazione
dell’onda
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Principio di sovrapposizione
Se due o più onde, nel corso della propagazione, si incontrano in un
punto del mezzo, le perturbazioni si sommano algebricamente
Onda impulsiva: la perturbazione è limitata nel tempo e nello spazio
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Lezione 1 - La propagazione delle
onde
Quando un’onda incontra un ostacolo
subisce una riflessione e ritorna
indietro. Se l’onda si propaga tra due
pareti, si hanno riflessioni multiple
In queste condizioni la sovrapposizione tra l’onda
incidente e quella riflessa può generare un’onda
stazionaria: non si ha propagazione, ma si hanno
punti sempre fermi (nodi) e punti che oscillano
soggetti alla massima perturbazione (ventri).
La condizione per avere onde stazionarie è
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Lezione 2 - Le onde sonore
Il suono è un’onda longitudinale
che si propaga attraverso i solidi, i
liquidi e i gas. L’intensità di un
suono diminuisce man mano che
ci si allontana dalla sorgente
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Lezione 2 - Le onde sonore
Il suono è un’onda meccanica longitudinale, generata da un corpo
che vibra con una certa frequenza.
Il suono si
propaga nella
maggior parte
dei mezzi
materiali
(solidi, liquidi
e gas) ma non
nel vuoto
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Lezione 2 - Le onde sonore
Il suono è un’onda di pressione: si propaga
nell’aria come una serie di compressioni e
decompressioni (aumenti e diminuzioni locali di
pressione, molto minori della pressione atmosferica)
In un mezzo omogeneo le onde sonore si
propagano a velocità costante.
Il valore della velocità del suono dipende dalla
natura del mezzo e dalle sue condizioni.
Alla temperatura di 20 °C e alla pressione di 1 atm,
la velocità del suono nell’aria è circa 340 m/s
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Lezione 2 - Le onde sonore
Energia acustica: energia emessa da una
sorgente sonora
Potenza acustica di una sorgente:
rapporto tra l’energia acustica emessa e
l’intervallo di tempo in cui è stata emessa
La potenza acustica
captata da un ricevitore
diminuisce all’aumento
della distanza
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Lezione 2 - Le onde sonore
Intensità di un suono: rapporto tra la potenza
acustica trasmessa attraverso una superficie,
perpendicolare alla direzione di propagazione
dell’onda, e l’area della superficie stessa.
Per una sorgente puntiforme, l’energia emessa si
distribuisce su una superficie sferica. L’intensità è
inversamente proporzionale al quadrato della
distanza:
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Lezione 2 - Le onde sonore
Orecchio umano
- Intensità minima percepibile (soglia di udibilità) = 10-12 W/m2
- Intensità massima sopportabile (soglia del dolore) = 10-2 W/m2
In acustica si utilizza comunemente, al posto dell’intensità in W/m2, il
livello di intensità espresso in decibel (dB). La scala dei decibel non è
lineare, ma logaritmica: un aumento del livello di intensità di 10 dB
corrisponde a una crescita dell’intensità di un ordine di grandezza
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Lezione 3 - La riflessione del suono
Quando il suono incontra un
ostacolo e si riflette, la frequenza
non cambia. La riflessione degli
ultrasuoni è un fenomeno
utilizzato in molti ambiti.
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Lezione 3 - La riflessione del suono
Un’onda sonora che si propaga in un mezzo materiale incontra la
superficie di separazione con un altro mezzo.
Si possono verificare tre fenomeni:
-
l’onda viene riflessa (ad esempio se incide su una parete di roccia)
-
l’onda viene trasmessa (ad esempio se incide su una parete
leggera e sottile, come legno, mattoni forati, vetro)
-
l’onda viene assorbita dal secondo mezzo (ad esempio se incide
su una parete o un soffitto rivestito di materiale poroso)
Nella realtà si ha una concomitanza dei tre fenomeni, anche se spesso
uno prevale nettamente sugli altri.
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Lezione 3 - La riflessione del suono
Nella riflessione di un’onda, l’angolo di
incidenza è uguale all’angolo di riflessione.
In caso di incidenza perpendicolare, l’onda
viene riflessa indietro nella stessa direzione
La velocità dell’onda incidente è uguale a
quella dell’onda riflessa
La frequenza dell’onda è fissa (dipende solo
dalla sorgente)
La lunghezza d’onda dell’onda riflessa è
identica alla lunghezza d’onda incidente
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Lezione 3 - La riflessione del suono
Eco: un’onda sonora è riflessa da una parete e ritorna all’emettitore
Per l’emettitore, il ritardo tra suono diretto e suono riflesso è:
Il suono riflesso è percepito distinto da quello diretto se il ritardo è pari
ad almeno un decimo di secondo.
Con una velocità del suono di 340 m/s, c’è un’eco distinta se d > 17 m
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Lezione 3 - La riflessione del suono
L’orecchio umano percepisce suoni nell’intervallo di frequenza tra
circa 20 Hz e 18000 Hz. Onde sonore di frequenza superiore a 18000
Hz sono dette ultrasuoni: hanno caratteristiche analoghe a quelle del
suono ma, a causa della breve lunghezza d’onda, sono molto direttive.
Il SONAR permette,
sfruttando le riflessioni degli
ultrasuoni di misurare
distanze e identificare
oggetti sotto la superfici del
mare
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Lezione 3 - La riflessione del suono
L’ecografia è una tecnica diagnostica che sfrutta la riflessione degli
ultrasuoni per esaminare l’interno del corpo umano.
Vengono utilizzati ultrasuoni di frequenza elevata, compresa tra 2 MHz
e 15 MHz, a seconda della profondità di indagine richiesta
L’applicazione forse più nota dell’ecografia è nel
campo della diagnostica prenatale, in cui
permette di indagare lo stato di salute e la
morfologia del feto. In generale, poiché è efficace
sui tessuti molli, l’ecografia è una metodologia di
indagine complementare alla radiografia.
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L’effetto Doppler
Un osservatore che ascolta il
suono emesso da una sorgente,
riceve una frequenza che non
sempre coincide con quella
emessa, ma dipende dal moto
relativo tra sorgente e osservatore
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Lezione 4 - L’effetto Doppler
Situazione statica: la sorgente e l’osservatore sono entrambi fermi
rispetto al mezzo di propagazione (l’aria)
La sorgente emette un suono di frequenza f
L’osservatore percepisce un suono di frequenza f invariata
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Lezione 4 - L’effetto Doppler
La sorgente emette suono di frequenza f ed è in movimento rispetto al
mezzo di propagazione, mentre l’osservatore è fermo
L’osservatore percepisce un’alterazione della frequenza f
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Lezione 4 - L’effetto Doppler
Sorgente in movimento con velocità vs e osservatore fermo
In caso di sorgente in avvicinamento, l’osservatore riceve delle onde
con lunghezza d’onda inferiore, e quindi percepisce una frequenza fo
maggiore della frequenza della sorgente fs.
Con la sorgente in allontanamento, le onde sono più spaziate, la
lunghezza d’onda cresce e la frequenza percepita fo diminuisce.
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Lezione 4 - L’effetto Doppler
Sorgente ferma e osservatore in movimento con velocità v0
Si osserva un aumento della frequenza percepita fo quando sorgente
e osservatore si avvicinano, e una diminuzione di fo quando sorgente
e osservatore si allontanano.
Quantitativamente non coincide con il caso precedente, perché
sorgente e osservatore hanno cambiato stato di moto rispetto al mezzo.
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Lezione 4 - L’effetto Doppler
Nel caso della sorgente in movimento rispetto all’aria, quanto maggiore
è la velocità della sorgente, tanto più le creste delle onde sonore che si
propagano risultano schiacciate nella direzione del moto.
Quando un aereo viaggia a velocità prossima a quella del suono (340
m/s = 1224 km/h), le creste sono molto fitte e si sovrappongono:
l’energia sonora si concentra in una piccola zona e si forma un’onda di
grande ampiezza chiamata onda d’urto.
Mentre l’onda d’urto scorre sulla superficie terrestre, un osservatore
che si trova nelle vicinanze ode un forte rumore simile a un’esplosione,
detto bang supersonico.
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Unità F13 - Il suono
Onde
Frequenza,
lunghezza d’onda,
Velocità
Effetto
Doppler
Onde meccaniche
Caratteristiche delle
onde
Suono
Intensità, Potenza
Riflessione del
suono
Ultrasuoni
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