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DPI E ATTREZZI PER LAVORI ELETTRICI SU IMPIANTI BT

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CAPITOLO 7
DPI E ATTREZZI
PER LAVORI ELETTRICI SU IMPIANTI BT
7.1 - GENERALITÀ
La tabella 7.1 cita alcuni esempi in merito al corredo di dispositivi di protezione individuali (DPI) di cui si deve avvalere il manutentore elettrico negli interventi sotto tensione e in quelli misti
(fuori e sotto tensione).
I DPI di più frequente impiego sono le calzature, i guanti, gli
abiti e gli elmetti isolanti. Tutti godono di una norma CEI EN
specifica:
■ CEI EN 50321 (Classificazione CEI 11-59) “Calzature elettricamente isolanti per lavori su impianti di bassa tensione”;
■ CEI EN 60903 (Classificazione CEI 11-31) “Guanti di materiale isolante”;
■ CEI EN 50286 (Classificazione CEI 11-57) “Abiti di protezione
a isolamento elettrico per lavori su impianti di bassa tensione”;
■ CEI EN 50365 (Classificazione CEI 11-73) “Elmetti isolanti da
utilizzare su impianti di Categoria 0 e 1”.
Per gli occhiali e le visiere valgono le Norme: UNI EN 166; UNI
EN 168 e UNI EN 170.
7.2 - CALZATURE ISOLANTI
La Norma CEI EN 50321 tratta delle calzature isolanti per bassa
tensione, destinate a essere impiegate per lavori sotto tensione
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o in vicinanza di parti attive sotto tensione.
In relazione all’altezza della tomaia, le scarpe vengono classificate, dalla Norma UNI EN ISO 20344 (1), nel seguente modo:
■ tipo A: scarpa bassa;
■ tipo B: scarpa alla caviglia;
■ tipo C: stivaletto;
■ tipo D: stivale.
Tabella 7.1 - Esempi d’impiego dei DPI per interventi elettrici sotto tensione
(Guida CEI 0-10).
TIPO DI DPI
ATTIVITÀ
Guanto
00
(1)
Occhiali
Vestiario
ignifugo
(3)
Guanto
0
Visiera
Quadri e scatole di derivazione
X
X
X
Installazione protettori e
schermi provvisori
X
X
X
Gruppi di misura energia
elettrica
X
X
X
Interruzione dei circuiti privi di
organo di manovra
X
X
X
X
X
Misura di grandezze elettriche
X
Attacco di derivazioni temporanee a distanza
X
X
Installazione di dispositivi di
messa in cortocircuito e a terra
Rilevazione presenza/assenza
di tensione
X
X
Sostituzione lampade
Sostituzione di fusibili senza
rischio di cortocircuito
(2)
X
X
X
X
X
X
(1) Da utilizzarsi quando non esiste rischio di danneggiamento meccanico dei guanti.
(2) Da utilizzarsi in alternativa alla visiera anche nelle altre attività, se effettuate con operatore esterno alla zona di lavoro sotto tensione e se non esiste il rischio di proiezione
del materiale fuso in caso di arco elettrico.
(3) Può essere omesso per lavori a distanza.
(1) UNI EN ISO 20344 “Dispositivi di protezione individuale. Metodi di prova per le calzature”.
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È allo studio l’estensione della norma anche alle soprascarpe;
mentre ne è ovviamente esclusa l’applicazione alle calzature
antistatiche e conduttive, le quali per loro natura devono lasciarsi attraversare da un certo quantitativo di corrente.
In relazione alla tensione nominale degli impianti su cui l’operatore è chiamato a intervenire, le calzature devono essere:
■ di Classe 00, per impianti con Un fino a 500 V in c.a. e fino
a 750 in c.c.;
■ di Classe 0, per impianti con Un fino a 1000 V in c.a. e fino a
1500 V in c.c.
7.2.1 - Prove elettriche
Le prove elettriche sulla calzatura devono essere effettuate in
un locale la cui temperatura sia compresa tra 15 e 35 °C; mentre l’umidità deve essere compresa tra 45 e 70%.
Il posto di prova deve essere allestito come indicato in figura
7.1. La calzatura va collocata in un recipiente riempito con acqua di rubinetto e anche l’interno della calzatura deve essere
riempito con acqua, oppure con sfere di acciaio del diametro di
3,5 ± 0,6 mm, avvolte in materiale assorbente.
Il livello dell’acqua, sia all’esterno che all’interno della calzatura,
deve essere a una distanza dall’altezza minima della tomaia
pari a:
■ 30 mm per le calzature di Classe 00;
■ 40 mm per le calzature di Classe 0.
La tensione di prova viene applicata tra l’acqua o le sfere che
si trovano all’interno della calzatura e la massa del recipiente
metallico che viene a sua volta collegato a terra.
La tensione in corrente alternata a cui la calzatura deve essere
provata dipende dalla Classe del manufatto. Essa vale:
■ 2,5 kV per le calzature di Classe 00;
■ 5 kV per le calzature di Classe 0.
La tensione non deve essere applicata di colpo, bensì partendo
da un valore ridotto e salendo a una velocità costante di circa
1000 V/s, fino al conseguimento del livello specificato (2,5 o 5
kV), oppure fino al verificarsi di un cedimento della calzatura.
Per le prove di tipo o di campionamento la durata della prova
non deve essere inferiore a 3 minuti; mentre per quelle di serie,
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Figura 7.1 - Prove di tensione sulle calzature isolanti (Norma CEI EN 50321).
1 - altezza verticale;
2 - altezza minima della tomaia;
3 - sorgente di tensione in c.a.;
4 - elettrodo messo a terra;
5 - acqua;
6 - acqua o sfere d’acciaio.
effettuate su tutti gli esemplari prodotti, non deve essere inferiore a 1 minuto. La prova ha esito positivo se la corrente rilevata
dal milliamperometro posto in serie al circuito di misura non
supera i seguenti valori, correlati al tipo di calzatura:
■ Classe 00 (Up = 2,5 kV)
■ tipo A: 1,0 mA; tipo B: 1,5 mA; tipo C: 2,0 mA tipo D: 3,0 mA
■ Classe 0 (Up = 5 kV)
■ tipo A: 2,0 mA; tipo B: 2,5 mA; tipo C: 4,0 mA tipo D: 5,0 mA
Una volta superata la prova di tensione, ogni calzatura viene
sottoposta alla prova di tenuta alla tensione, mediante l’applicazione di 5 kV ai prodotti di Classe 00 e di 10 kV ai prodotti di
Classe 0. Questa seconda prova si considera superata se non
si verificano perforazioni.
7.2.2 - Marcatura
Le calzature isolanti devono essere contraddistinte col simbolo
del doppio triangolo equilatero:
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La Classe viene indicata per iscritto, oppure mediante la colorazione dei due triangoli:
■ beige per la Classe 00;
■ rosso per la Classe 0.
Devono poi essere presenti sulla calzatura:
a) l’indicazione del numero di serie o di lotto;
b) il mese e l’anno di fabbricazione;
c) uno spazio in cui l’utente possa indicare:
■ la data del primo utilizzo;
■ la data di controllo o di ogni ispezione periodica.
Tutte le marcature devono essere indelebili.
7.2.3 - Istruzioni per l’uso
Tramite le istruzioni per l’uso, che devono essere nella lingua
del paese in cui il prodotto viene commercializzato, l’utente apprende:
■ nome del costruttore o del suo rappresentante;
■ tipo di prodotto, nome o codice commerciale;
■ numero della norma di riferimento (EN 50321);
■ spiegazione del segno grafico “doppio triangolo”;
■ informazioni sul fatto che le calzature di protezione elettrica
non possano essere usate da sole e che sia necessario usare
altri apparecchi compatibili di sicurezza, conformemente ai
rischi presenti sul lavoro;
■ istruzioni per l’uso, in considerazione del rischio potenziale
di perdita della protezione a causa di invecchiamento o di
pulitura non appropriata;
limitata efficacia dell’isolamento secondo le condizioni d’uso;
■ informazioni riguardanti l’ispezione periodica da effettuarsi
almeno 1 volta all’anno e il modo in cui quest’ultima debba
essere indicata sulla striscia di marcatura;
■ informazioni riguardanti la conservazione, l’uso, la pulitura e la
manutenzione; con indicati i periodi massimi tra i vari controlli
di manutenzione.
7.2.4 - Precauzioni di impiego
Durante l’impiego delle calzature isolanti occorre ottemperare
scrupolosamente alle seguenti precauzioni:
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1) Le calzature devono essere immagazzinate prima del primo
uso e tra gli usi successivi in una scatola o contenitore adatto. Non devono essere compresse, piegate o immagazzinate
in prossimità di una qualsiasi sorgente di calore. Non devono
essere esposte per lunghi periodi alla luce diretta del sole,
alla luce artificiale e ad altre sorgenti di ozono. Si raccomanda che la temperatura di immagazzinamento sia compresa
tra + 5 e + 35 °C.
2) Prima di ogni uso, si deve eseguire un accurato esame a
vista. In presenza di danni meccanici o chimici, oppure di
leggere screpolature, le calzature non devono essere usate.
In caso di dubbio, esse vanno sottoposte a una prova elettrica di serie.
3) Prima di ogni uso, è necessario appurare che la Classe della
calzatura sia sufficiente in relazione alla tensione nominale
dell’impianto.
4) Va evitato l’impiego di calzature isolanti in presenza di rischi
di taglio, perforazione, aggressività meccanica o chimica.
5) L’impiego in condizioni di umidità tali da inumidire o bagnare
la parte superiore della tomaia comporta un rischio di riduzione o annullamento delle capacità dielettriche della calzatura.
6) La calzatura deve essere mantenuta perfettamente pulita,
ovvero manutenuta dopo/prima di ogni uso secondo le indicazioni del costruttore.
7.3 - GUANTI ISOLANTI
La Norma CEI EN 60903 comprende i guanti di materiale isolante destinati a essere impiegati per una vasta gamma di possibili tensioni nominali (Tabella 7.2).
A cambiare, in relazione alla tensione d’impiego del guanto, è
la sua Classe di appartenenza. E al mutare della Classe cambia
lo spessore dell’elastomero impiegato per la fabbricazione del
prodotto e anche la possibile lunghezza nominale del guanto.
7.3.1 - Classificazione in base a proprietà speciali
La norma prevede che i guanti isolanti possano presentare altre
proprietà oltre a quelle tipicamente elettriche e li classifica in
categorie:
■ Cat. A: resistenza contro l’aggressività chimica degli acidi.
■ Cat. H: resistenza contro l’aggressività dell’olio.
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Tabella 7.2 - Classi di appartenenza dei guanti isolanti per bassa e media tensione (Norma CEI EN 60903).
CLASSE
COLORE
SPESSORE
DISTINTIVO
MAX
DEL
DELL’ELADOPPIO
STOMERO
TRIANGOLO
(MM)
TENSIONE MAX DI
IMPIEGO (US) (KV)
c.a.
c.c.
LUNGHEZZE
STANDARD
(MM)
00
beige
0,50
0,5
0,75
280
360
0
rosso
1,00
1,0
1,5
280
360
410
460
1
bianco
1,50
7,5
11,25
360
410
460
800 (1)
2
giallo
2,30
17,0
25,5
360
410
460
800 (1)
3
verde
2,90
26,5
39,75
360
410
460
800 (1)
4
arancione
3,60
36,0
54,0
410
460
(1) Guanti lunghi composti, caratterizzati da un maggiore spessore dell’elastomero.
■ Cat. Z: resistenza all’ozono.
■ Cat. R: prestazioni combinate, comprendenti le caratteristiche proprie dei guanti di categoria A, H e Z (quindi: resistenza
agli acidi, all’olio e all’ozono).
■ Cat. C: impiego in condizioni di temperatura molto bassa
(prova a – 40 °C).
Per ognuna delle categorie la norma prevede l’effettuazione di
prove specifiche.
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7.3.2 - Prove dielettriche
La Norma CEI EN 60903 illustra le diverse prove dielettriche a
cui il fabbricante deve sottoporre i guanti. Si tratta di operazioni
simili a quelle già viste per le calzature, anche se più complesse.
7.3.3 - Prove meccaniche
Le prove meccaniche servono a testare i prodotti per verificarne la resistenza meccanica a fenomeni tipo l’usura, l’allungamento e la perforazione.
7.3.4 - Prove termiche
I guanti isolanti devono presentare caratteristiche di non propagazione della fiamma. La prova viene effettuata utilizzando un
piccolo bruciatore a gas in grado di produrre una fiamma blu
lunga 20 ± 2 mm.
7.3.5 - Marcatura
Ciascun guanto deve riportare in modo visibile e indelebile (2) i
seguenti dati:
■ numero della norma di riferimento (EN 60903);
■ simbolo del doppio triangolo (eventualmente colorato);
■ nome, marchio di fabbrica o identificazione del costruttore;
■ eventuale categoria speciale;
■ taglia;
■ classe di appartenenza;
■ mese e anno di fabbricazione;
■ banda rettangolare in cui l’utente possa indicare la data di
inizio d’uso e le successive date di verifica e di controllo.
7.3.6 - Precauzioni di impiego
Nell’impiego dei guanti isolanti occorre osservare scrupolosamente le seguenti precauzioni:
1) I guanti devono essere immagazzinati e conservati nel relativo contenitore, mantenendoli distanti da eventuali fonti di
calore e protetti contro l’esposizione diretta ai raggi solari. La
temperatura di conservazione è bene sia compresa tra + 10
(2) L’indelebilità della marcatura si verifica strofinandola per 15 s con un pezzo di tessuto
che non perda peli, dopo averlo immerso in acqua saponata; quindi strofinandola ancora
per 15 s con un pezzo di tessuto analogo, dopo averlo immerso in alcol denaturato. Alla
fine della prova la marcatura deve rimanere leggibile.
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e + 21 °C.
2) Prima dell’uso, ciascun guanto deve essere verificato a vista
e gonfiato per verificare l’assenza di fughe d’aria. Per i guanti
di Classe 2, 3 e 4, si raccomanda anche un esame della
parte interna dei guanti. Se uno dei due guanti appartenenti
ad un paio è ritenuto non sicuro, il paio non deve essere
utilizzato.
3) Se sono impiegati altri guanti di protezione assieme ai guanti
di gomma a scopi elettrici, essi devono essere indossati sopra i guanti di gomma. Se i guanti di protezione diventano
umidi, oleosi o grassi, devono essere tolti.
4) Quando i guanti si sporcano, devono essere lavati con acqua e sapone a una temperatura non superiore a quella raccomandata dal costruttore, poi accuratamente asciugati e
quindi spolverati con talco.
5) Se composti isolanti quali catrame e pittura continuano a
restare attaccati al guanto, le parti colpite devono essere
strofinate immediatamente con un solvente adatto, evitando
un uso eccessivo di solvente, e poi immediatamente lavate e
trattate come sopra prescritto. Non si deve utilizzare petrolio,
paraffina o ragia minerale per togliere tali composti.
6) I guanti che diventano umidi durante l’uso o in seguito al lavaggio devono essere asciugati accuratamente, in modo tale
che la temperatura dei guanti non superi mai 65 °C.
7.4 - ABITI DI PROTEZIONE
La Norma CEI EN 50286 tratta degli abiti di protezione a isolamento elettrico usati da personale esperto e avvertito durante
il lavoro in prossimità di parti in tensione, con tensioni nominali
fino a:
■ 500 V in corrente alternata;
■ 750 V in corrente continua.
I limiti di tensione sono pertanto più restrittivi rispetto a quelli
che caratterizzano gli altri DPI, ma pur sempre sufficienti per
l’impiego in impianti BT funzionanti a 230/400 V.
Fanno parte dell’abito di protezione:
■ giacche con cappuccio;
■ pantaloni;
■ tute di lavoro.
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Durante l’impiego l’integrità dell’isolamento è garantita in senso
trasversale e longitudinale dalla corretta chiusura dell’abito.
Chiusure corrette si realizzano mediante cuciture, oppure cerniere lampo di materiale isolante, oppure (per esempio sui polsini delle maniche) linguette con chiusura rapida a pressione.
La norma riunisce alcune prescrizioni che consentono di garantire all’abito prestazioni di peso; di dimensioni; di tenuta meccanica delle cuciture; di praticità mediante la presenza di tasche
(munite di risvolti, con chiusura rapida a pressione); di resistenza
del cappuccio che non deve potersi staccare accidentalmente
dalla giacca o dalla tuta durante l’impiego. La parte finale dei
pantaloni o delle gambe della tuta deve essere sufficientemente
larga da poter essere indossata sopra le calzature.
7.4.1 - Prestazioni del tessuto
Il fabbricante è tenuto all’effettuazione di prove – dettagliate
dalla norma – che consentano di accertare per l’assieme di
strati di tessuto prestazioni in ordine ai seguenti aspetti:
a) diffusione limitata di eventuali fiamme, con assenza di buchi
sullo strato superiore e l’assenza di frammenti incendiati o
fusi;
b) resistenza del tessuto esterno agli strappi esercitati con una
forza pari almeno a 30 N, sia nella direzione longitudinale che
trasversale;
c) resistenza del tessuto esterno alla trazione di almeno 700 N,
in entrambe le direzioni;
d) resistenza all’acqua e al vapore (come da specifiche);
e) limitata penetrabilità da parte dell’acqua (la prima goccia non
deve penetrare, in sede di prova, per pressioni inferiori a 130
mbar);
f) assenza di deformazioni dovute al lavaggio.
7.4.2 - Prestazioni dielettriche
La prova elettrica di tenuta viene effettuata applicando all’abito i
seguenti valori di tensione:
■ 2,5 kV in condizioni asciutte;
■ 2,0 kV in condizioni di umidità compresa tra il 91 e il 95%;
■ 1,5 kV dopo l’esposizione di 10 minuti alla pioggia.
La prova ha esito positivo se non si verificano perforazioni o
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scariche, e se la corrente riscontrata durante la prova non supera 0,2 mA in condizioni asciutte e 0,5 mA in condizioni umide
e bagnate.
7.4.3 - Marcatura
Ogni capo di abbigliamento deve essere marcato, in modo visibile e durevole, con i seguenti dati:
■ nome o marchio del fabbricante;
■ anno e mese di fabbricazione;
■ numero di serie;
■ tipo o codice di identificazione;
■ riferimento di conformità alla Norma EN 50286;
■ indicazione della taglia, secondo le indicazioni della Norma
UNI EN ISO 13688 (3);
■ istruzioni di lavaggio e/o di pulitura.
L’altezza delle lettere e dei numeri non deve essere inferiore a
2 mm.
Inoltre, il lato esterno di ciascun risvolto delle tasche sulla giacca, sui pantaloni e sulla tuta deve essere contrassegnato da
un’etichetta (Figura 7.2) comprendente il segno grafico del
doppio triangolo, la scritta “Class 00” e il nome del costruttore.
La scritta “Class 00” può essere sostituita dal colore beige per
l’intera etichetta.
7.4.4 - Precauzioni di impiego
Durante l’impiego degli abiti di protezione è necessario ottemperare scrupolosamente alle seguenti precauzioni:
1) Gli abiti di protezione elettrica devono essere usati soltanto
per lavori sopra o accanto a parti con tensione nominale fino
a 500 V c.a. o a 750 V c.c.
2) Gli abiti di protezione elettrica non possono essere usati da
Figura 7.2 - Esempio di etichetta che deve essere presente sul risvolto delle
tasche degli abiti di protezione (Norma CEI EN.
Classe 00
Nome e marchio
del fabbricante
(3) UNI EN ISO 13688 “Protective clothing. General requirements”.
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soli. È necessario usare altri apparecchi compatibili di sicurezza della persona, conformemente ai rischi presenti sul lavoro.
3) I pantaloni non devono essere infilati nelle calzature.
4) Le manopole o i guanti devono essere indossati sopra le
maniche della giacca o della tuta.
5) Le tasche devono essere usate soltanto per oggetti personali
e non conduttivi. Gli utensili devono essere conservati in una
borsa separata.
6) La conservazione, la pulitura e la manutenzione con i periodi
massimi tra i vari controlli di manutenzione deve seguire le
scadenze indicate dal fabbricante dell’abito.
7.4.5 - Ispezione periodica
L’ispezione periodica, da attuarsi almeno una volta all’anno,
comprende:
a) un esame a vista per appurare lo stato di conservazione e
di pulizia dell’abito. L’esito della prova deve essere annotato
sulla striscia di marcatura;
b) una prova dielettrica, mediante l’applicazione di 1,5 kV con
una forza di 3 N per la durata di 3 s nei seguenti punti:
■ punto più alto del cappuccio;
■ sotto l’ascella della giacca;
■ su entrambi i gomiti della giacca;
■ sul fondo e sulle ginocchia dei pantaloni.
Sulle tute i punti di prova equivalgono a quelli indicati per giacche e pantaloni. La tensione può essere applicata a partire da
750 V e quindi aumentata in progressione fino a 1 500 V, per
poi essere diminuita (dopo 3 s) a 750 V e quindi interrotta. La
prova è superata se non si verificano perforazioni.
In caso contrario l’abito deve essere scartato.
Quando l’esito è positivo, mese, anno e laboratorio di prova
devono essere marcati in modo durevole sulla corrispondente
striscia di marcatura.
7.5 - ATTREZZI DI LAVORO ISOLATI
Gli attrezzi a mano isolati sono cosiderati dalla Norma CEI EN
60900 (Classificazione CEI 11-16) “Attrezzi di lavoro a mano
per lavori sotto tensione fino a 1000 V in c.a. o 1500 V in c.c.”.
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L’isolamento che riveste cacciaviti, pinze e quant’altro serve a
due scopi:
a) proteggere l’operatore contro i contatti elettrici accidentali;
b) minimizzare il rischio di cortocircuito tra parti con differente
valore di potenziale.
Il materiale isolante viene scelto in funzione delle sollecitazioni
elettriche, meccaniche e termiche a cui potrà essere sottoposto durante l’impiego. Gli attrezzi possono essere usati senza
alcuna restrizione entro una gamma di temperature comprese
tra – 20 °C e + 70 °C. Per l’eventuale impiego a temperature
estremamente basse (– 40 °C) devono essere scelti attrezzi denominati di “Categoria C”.
7.5.1 - Prescrizioni particolari
La dimensione della superficie metallica non isolata deve essere ridotta al minimo. Per esempio, sul cacciavite per viti a testa
con intaglio la lunghezza massima della lama scoperta deve
essere 15 mm; mentre su quelli a croce o esagonali può arrivare a 18 mm. Su pinze, forbici e spelafili l’isolamento del manico
deve presentare una battuta (Figura 7.3) per evitare lo scivolamento della mano verso le parti metalliche scoperte della testa.
La norma fornisce i dati circa l’esatta posizione di tale battuta.
7.5.2 - Marcatura
Ogni attrezzo deve riportare, in modo chiaro e indelebile, i seguenti dati:
■ nome o marchio del fabbricante;
■ modello o tipo;
■ anno di costruzione (almeno le due ultime cifre);
■ simbolo del doppio triangolo, con la scritta 1000 V.
7.5.3 - Prove
La Norma CEI EN 60900 entra nel dettaglio di tutte le prove
(elettriche, meccaniche, termiche) che il fabbricante deve fare
sui suoi prodotti.
7.5.4 - Precauzioni di impiego
Gli attrezzi non devono essere conservati in prossimità di fonti
di calore, come i tubi di riscaldamento.
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Prima dell’uso, l’operatore è tenuto a verificare a vista lo
stato di conservazione dell’attrezzo e a scartarlo ove sussistesse qualche dubbio, in special modo per quanto riguarda
l’integrità della copertura isolante. Tutti gli attrezzi devono comunque essere esaminati a vista almeno una volta all’anno.
7.6 - ALTRE ATTREZZATURE
Altre attrezzature utili o necessarie per interventi manutentivi
fuori e sotto tensione sono:
■ tappeti isolanti (Norma CEI EN 61111; Classificazione CEI
78-10);
■ schermi e setti isolanti;
■ dispositivi di interblocco;
■ dispositivi di messa a terra e in cortocircuito;
■ strumenti o dispositivi per rilevare la presenza di tensione;
■ apparecchiature per l’individuazione dei cavi;
■ cavalletti e sostegni per la delimitazione;
■ cartelli segnaletici.
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