Le forze Il concetto di forza Un oggetto che è fermo non si mette in movimento da solo. Per spostare un libro su un tavolo o un mobile sul pavimento bisogna spingerlo oppure tirarlo. Occorre quindi esercitare sull’oggetto una forza. Queste osservazioni mostrano che il concetto di forza è collegato nella nostra mente all’idea di sforzo muscolare. Tuttavia si possono ottenere gli stessi effetti anche senza usare i muscoli!! Si può far muovere un pezzo di ferro avvicinandogli una calamita. In questo caso, la forza è stata esercitata sul pezzo di ferro dalla calamita. Possiamo allora estendere il concetto di forza e riferirci con questa parola a qualsiasi causa che sia in grado di far iniziare o di modificare il movimento. La somma delle forze Qual è il modo corretto per sommare due o più forze? Bisogna ricavare la forza totale cioè la forza risultante La somma delle forze Supponiamo di avere tre persone che, usando delle funi, tirano uno stesso oggetto lungo tre direzioni che formano un angolo di 120° 120° Facendo questo esperimento vediamo che, quando le tre persone agiscono sull’oggetto con forze di eguali intensità, esso rimane fermo. In questo caso la forza totale agente sull’oggetto è nulla. ๐น1 ๐น2 120° ๐น3 ๐น2 ๐น2 ๐น1 ๐น2 120° ๐น3 ๐น ๐น1 ๐น1 120° 120° ๐น3 ๐น3 Per fare la somma di due forze con il metodo punta-coda bisogna staccare la seconda dal suo punto di applicazione e trasportarla fino a che la sua coda si sovrappone alla punta della prima. Dal momento che la configurazione è del tutto simmetrica, possiamo decidere di sommare prima di tutto le forze ๐น1 e ๐น2 . Perché la somma delle tre forze risulti uguali a zero, la composizione ๐น di queste due deve essere data dalla freccia rossa. Si possono sommare le forze anche usando un altro metodo, il metodo del parallelogramma, che è del tutto equivalente a quello punta-coda. ๐น1 ๐น2 ๐น ๐น1 ๐น2 ๐น1 ๐น2 120° 120° 120° ๐น3 ๐น3 ๐น3 Metodo punta-coda ๐น2 ๐น2 ๐น = ๐น1 + ๐น2 ๐น1 ๐น1 Dalla punta di una di esse (per esempio ๐น1 ) si disegna una freccia uguale a quella che rappresenta l’altra . La forza totale è descritta da una freccia che ha lo stesso punto di applicazione di ๐น1 e la punta coincidente con quella di ๐น2 . Metodo del parallelogramma ๐น2 ๐น1 ๐น1 ๐น2 ๐น1 ๐ ๐น2 Si disegnano le due forze a partire dallo stesso punto di applicazione. Poi dalla punta di ogni freccia si traccia la parallela all’altra forza; in questo modo si ottiene un parallelogramma. La forza totale è rappresentata da una freccia che parte da O e ha la punta nel vertice opposto. Un esperimento sulla somma delle forze Costruiamo una semplice esperienza usando tre dinamometri, una rondella (un piccolo anello di metallo), un po’ di filo da pesca e del nastro adesivo. Fissiamo i tre dinamometri su un tavolo sopra un foglio di carta. Devono essere in tensione e ben allineati con i fili da pesca che trasmettono le forze alla rondella. La rondella è ferma e non accenna a muoversi. La forza totale deve essere zero. Ciascuna forza è rappresentata da una freccia diretta lungo l’asse del dinamometro, di lunghezza proporzionale all’allungamento della molla. Un esperimento sulla somma delle forze Le forze non si sommano come i numeri. Proviamo a sommare con il metodo punta-coda ๐น2 ๐น1 2,9N ๐น3 ๐น2 ๐น = ๐น1 + ๐น2 ๐น = ๐น1 + ๐น2 ๐น1 ๐น3 Il risultato dell’operazione è un punto cioè una freccia che lunghezza zero. Questo significa che la forza totale sulla rondella è nulla I vettori e le grandezze scalari Ogni forza è dunque una grandezza fisica caratterizzata da un numero (che esprime l’intensità, detta anche valore o modulo), una direzione ed un verso ed è rappresentata da una freccia. Tutto ciò si esprime dicendo che la forza è una grandezza vettoriale o, in modo più rapido, che è un vettore. Le grandezze vettoriali, dette anche vettori, sono grandezze fisiche caratterizzate da: - un numero (che ne esprime la misura rispetto a un’unità prefissata) - da una direzione - da un verso. Una proprietà fondamentale le contraddistingue: si sommano secondo il metodo puntacoda (oppure con la regola del parallelogramma, che è del tutto equivalente). Esempi di grandezze vettoriali sono, oltre alla forza, lo spostamento, la velocità e l’ accelerazione. Il vettore spostamento Oltre alla forza, un altro esempio di grandezza vettoriale è lo spostamento. Consideriamo un oggetto che si muove tra A e B, seguendo un percorso qualsiasi. Il suo spostamento è rappresentato da una freccia che ha: - La direzione della retta AB; - Il verso da A a B; - La lunghezza uguale alla distanza tra A e B A tutte le grandezze a cui non si può associare una direzione si dà il nome di grandezze scalari. In altri termini, le grandezze scalari sono individuate solo da un numero. Esempi: l’intervallo di tempo (per caratterizzare una durata occorre dare solo un valore numerico). Basta dire, per esempio, che un intervallo di tempo ha una durata di 15s e a nessuno verrebbe in mente di chiedere quale direzione abbiano questi 15 s. Altri esempi di grandezze scalari sono il volume, la temperatura, l’energia e la carica elettrica. Le grandezze scalari si sommano come i numeri. Le operazioni con i vettori Le operazioni con i vettori Le operazioni con i vettori Forze di contatto Sono quelle forze che si manifestano solo quando i corpi entrano in contatto tra loro (forza di attrito, forza vincolare). Esempi: - Vento sulla vela - Forza muscolare esercitata sul carrello della spesa - Forza esercitata dal tavolo su una bottiglia poggiata su di esso Forze a distanza Sono quelle forze che invece non necessitano di contatto tra i corpi per manifestarsi (forza di gravità e forza elettromagnetica). - Forza magnetica della calamita (forza magnetica con cui una calamita attira uno spillo) - Forza di gravità che attira un sasso verso il basso. La forza di gravità che la Terra esercita su tutti gli oggetti è percepita come forza-peso. Negli esempi appena visti sono coinvolti sempre due o più corpi. Un corpo non può esercitare nessuna forza in assenza di altri oggetti: ad esempio quando compiamo l’azione di spingere, la esercitiamo sempre su qualcosa, come un carrello un libro, una cassa. La forza è un’interazione tra due corpi o sistemi di corpi. L’effetto delle forze Quotidianamente possiamo riconoscere le forze osservando i diversi effetti che producono sui corpi ai quali vengono applicate. Una forza: - Se applicata ad un oggetto fermo, può far aumentare la sua velocità, come accade a un pallone quando si tira un calcio di rigore; - Se applicata a un oggetto in moto, può far diminuire la sua velocità, come accade al pallone quando finisce in rete; - Può far variare direzione al moto di un corpo, come quando una pallina di tennis viene respinta da un giocatore; - Può far ruotare un corpo, come quando viene spinta una porta girevole; - Può modificare la forma del corpo a cui è applicata, come quando si comprime una molla o si allunga un elastico. La misura delle forze Le Forze sono Grandezze Vettoriali !!!! Immaginiamo di dover spostare un mobiletto da una parte all’altra della stanza. Oltre a modulare l’intensità della spinta, dobbiamo determinare bene lungo quale direzione e in quale verso orientare la forza da applicare e anche in che punto applicarla. Le forze, quindi, sono vettori applicati e per descrivere una forza è necessario: - La sua direzione, cioè la retta lungo cui la forza agisce; - Il verso su cui agisce; - La sua intensità, misurata con uno strumento chiamato dinamometro, - Il suo punto di applicazione. Il Dinamometro Per definire in modo preciso la grandezza forza bisogna dire come si fa a misurarla. Un metodo per misurare l’intensità consiste nell’applicare la forza a una molla e nel misurare di quanto essa si allunga. Un dinamometro è costituito da una molla racchiusa in un cilindro, sul quale è disegnata una scala graduata. Il Dinamometro Prendiamo una molla e attacchiamo una sua estremità a un punto fisso (per esempio a un chiodo sul muro). All’estremità libera applichiamo la forza che vogliamo misurare. Due forze hanno la stessa intensità quando, applicate una dopo l’altra alla molla, producono uguali allungamenti. Sono diverse se una allunga la molla più dell’altre . Diciamo che la prima forza ha una intensità maggiore di quella prodotta dalla seconda. Per misurare l’intensità dobbiamo scegliere un’unità di misura. Nel S.I. l’unità di misura della forza è il newton (N). Sulla Terra la forza-peso che agisce su un corpo di massa 1 kg vale 9,81 N. Ciò significa che, se mettiamo sul palmo di una mano un panetto di burro da un ettogrammo, la forza che dobbiamo esercitare con la mano per impedire che questo cada vale 0,981N; essa è quindi circa uguale ad 1 N. La forza- peso La forza-peso viene spesso chiamata semplicemente peso del corpo. È una forza diretta verso il basso: sulla Terra, ogni oggetto fermo, che sia libero di muoversi, tende a spostarsi verso il basso sotto l’azione di questa forza. Ogni corpo subisce una forza-peso, che p la forza di gravità con cui è attratto dalla Terra. La forza-peso e la massa La massa ed il peso di un corpo non sono la stessa cosa!!!!! La massa è una proprietà che si può esprimere con un semplice numero. Il peso è una forza e quindi non è descritta solo da un’intensità (cioè da un numero), ma anche da una direzione e da un verso. La massa è una proprietà caratteristica di un corpo e non cambia mai. Il peso di uno stesso oggetto varia a seconda di dove si trova: all’Equatore è minore che ai Poli e sulla Luna è circa 6 volte più piccolo che sulla Terra La forza- peso e la massa Quindi la massa di un corpo e il peso che agisce su di esso sono due grandezze fisiche molto diverse. Però dagli esperimenti si vede che l’intensità della forza-peso che agisce su un oggetto dipende dalla massa. In particolare si verifica che il peso è direttamente proporzionale alla massa: cioè, se un corpo ha massa tripla di un altro, allora il suo peso è tre volte maggiore ecc..