La forma del libro Prefazione Jan Tschicold (Lipsia 1902 – Locarno 1974), studiò pittura e disegno. - Lavorò due anni a Londra per la Penguin Books (1947-1949) producendo testi classici. - Scrisse saggi dai Principi base, sul colore, sulle proporzioni, dalla tipografia, sui rientri, sulla forma della & commerciale, e dell’eszett -> ß - Il suo primo libro “Die Neue Typographie” (La nuova tipografia) Berlino 1928, predicava l’uso della semplicità, del funzionalismo. - Typographische Gestaltung (Forma e Configurazione tipografica) Basilea, 1935 Moderava gli stessi principi e li approfondiva. Nel 1967 venne tradotto in inglese da Ruari McClean con il titolo “Asymetric Typography”. Questo portò la modifica dell’approccio di un’intera generazione di Designer britannici. In America ebbe all’inizio poco successo perché fu pubblicato 20 anni dopo la traduzione (1987) da una piccola casa editrice Canadese, la Cooper & Beauty di Toronto. - Nel 1946 nel saggio “Glaube und Wirklichkeit” (Fede e Realtà) Tschichold parlò del suo cambiamento di stile dell’abbandono della Nuova Tipografia. - Tra il 1947 e il 1949 divenne Direttore Tipografico per la Penguin Books dove impostò uno stile Neo classico e simmetrico. Nel 1949, quando Tschichold non fece più parte della Penguin Books, la casa editrice fece delle modifiche usando l’asimmetria e caratteri Sans Serif. - Disegnò il Sabon pensandolo sia per la composizione a mano che per quella meccanica. Fu pubblicato nel 1967 (È presente un bozzetto datato 27 Agosto 1965) Teneva conto della limitazione della Linotype e della Monotype che ne influirono la larghezza, i tratti ascendenti e discendenti e la sua crenatura. Il carattere voleva riecheggiare i caratteri romani di Claude Garamond, incisione Parigino famoso per il suo Garamond (1530 ca.) LA FORMA DEL LIBRO Uscita programmata per il 1967. Uscita reale nel 1975 (un anno dopo la morte di Tschichold). L’originale tedesco era composto in Van Dijck Mootype disegnato da Christoffel van Dijck nel 1689. L’interessato per la pubblicazione inglese fu Vic Marks. L’edizione italiana invece è curata da Lucio Passerini e composta in Sabon. La copertina italiana è progettata dalla Gregorietti e associati SAGGI Argilla nelle mani del Vasaio, Inghilterra 1948 - La perfetta tipografia è più una scienza che un’arte. Non si nasce maestri in tipografia, perché soltanto con il tempo l’apprendimento può portare maestria. - L’armonia è determinata da rapporti di proporzione. Le proporzioni sono ovunque: margini, formato, interlinea, testo, posizione dei numeri di pagina, spaziatura maiuscole, spaziatura parole etc. Insomma, ogni elemento è l’insieme. - Le leggibilità è legata alla giusta scelta del carattere e ad un metodo di composizione appropriato. Arti grafiche e progettazione del Libro - Il progettista di libri deve stare attento che la forma (contesto) non metta mai in ombra il contenuto ma lo deve esprimere. - Il progettista di libri deve curare tutto l’aspetto senza farsi influenzare dalle Mode. Ogni scelta deve essere funzionale all’opera. - Tschichold dice che le sovraccoperte sono fatte per il cestino della carata straccia, come le scatole dei sigari vuote. Sulla Tipografia - La buona tipografia inizia con la composizione di singole righe di testo di un libro o di un giornale. Usando lo stesso carattere una riga può essere sia piacevole (si legge facilmente) o faticosa. La spaziatura se troppo larga o troppo compressa può rovinare qualsiasi carattere. - La forma delle lettere contribuiscono alla leggibilità. La scelta non è solo una questione di gusto. - I migliori caratteri sono quelli classici o reincarnazione di essi. - La nuova tipografia apparve nel 1925 (il saggio fu scritto nel 1928). Parlava di semplicità, asimmetria e uso di caratteri lineari (sans serif) che erano i caratteri di quel tempo. Il movimento fu soffocato nel 1933. Nel 1935 nel saggio “Forma e Configurazione tipografica” infatti Tschichold moderò la Nuova Tipografia. -Tschichold considerava il Walbaum roman disegnato da Justus Erich Walbaum nel 1803 ca. superiore al Bodoni (1790 di Giambattista Bodoni) poiché più composto. - I paragrafi senza rientri sono una cattiva abitudine. Un buon rientro, è uguale alla misura del corpo scelto. La composizione senza rientri è un’errore. - Per evidenziare le parole và usato il corsivo. A volte anche il Maiuscoletto. Mai il grassetto (o bold). - Due famosi specimen di Caratteri: 1) Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni, 1818 Parma (pubblicato postumo dalla moglie) 2) Specimen Album di Charles Derriey, Parigi 1862. Importanza della tradizione nella tipografia - La parola stampata lega irrevocabilmente al passato l’educazione e la cultura di ogni essere umani, ne sia consapevole o no. - I punzoni di Claude Garamond, incisi a Parigi intorno il 1530, sono insuperabili per chiarezza, leggibilità e bellezza. Se non consideriamo le molte imitazioni, il Garamond è stato l’unico carattere Romano in Europa per oltre due secoli. - Ogni libro stampato prima del 1770 mostra la competenza dei compositori per la distribuzione dello spazio tra le parole. Oggi invece è facile trovare un libro con svariati errori di composizione. - Molti libri prodotti tra il 1550 e il 1770 rispettano proporzioni auree con un’approssimazione di pochissimi millimetri. I rapporti più usato sono di 2:3 e 1: √3 - Capilettera (o detti anche Versali) sono ornamenti che servono soprattutto a identificare i punto di partenza importanti Tipografia simmetrica o asimmetrica ? - L’impaginazione simmetrica si ha quando una metà è speculare all’altra. - La tipografia simmetrica non esiste. E, quando le righe di testo vengono allineate rispetto all’asse centrale, dobbiamo parlare di tipografia centrata. Ma non esiste nemmeno l’asse centrale, quindi nemmeno una tipografia con l’asse centrale. Una cornice intorno ad una composizione è di regola simmetrica. - Non vi è un vero contrasto tra tipografia simmetrica e asimmetrica. Si procede verso una composizione centrale e dinamica. Il rapporto coerente tra formato della pagina e area del testo - Il formato di un libro è determinato dalla sua funzione ed è in rapporto con l’altezza media della mani di un adulto. Il formato deve essere scelto con cura. - Proporzioni sezione aurea 1:1,618; 5:8, 2:3 Proporzione irrazionali 1:1,538 - Un rapporto di 3:4 è poco adatto da tenere in mano. - I rapporti DIN aboliscono l’alternanza 3:4 / 2:3 / 3:4 / 2:3 e mantengono la proporzione di partenza quando il foglio viene piegato a metà. Il rapporto è di 1,414 - Gutenberg usò il rapporto di 2:3 per la famosa Bibbia a 42 linee - Nel 1953 Tschichold ricostruisce due Canoni di proporzione Il primo basato sui Manocritti Mediavali Il secondo basato su Manoscritti incunaboli Primo Secondo Durante lo studio dei Canoni scopre che nel 1947 Raùl Rosarivo concepii uno studio simile e creò lo schema della due diagonali grazie ad una griglia 9x9 che fanno ottenere la Gabbia di impaginazione. La tipografia e il frontespizio tradizionale - Il frontespizio è parte integrande del libro e quindi deve tenere conto della parte tipografica dell’interno dell’artefatto. - Tschichold valorizza il frontespizio con una composizione centrale che rispetti ovviamente la gabbia di impaginazione e la tipografia interna. - Usare caratteri diversi tra frontespizio e libro crea confusione e disarmonia. - Tschichold è contro il colophon all’inizio del libro. Preferisce metterlo alla fine dato che si deve dare importanza all’autore e non a chi ha curato la progettazione dell’artefatto. Regole dell’editore per il compositore - Varie istruzioni tipografiche di composizione tra parole, lettere e segni di interpunzione. - Uso delle caporali (o virgolette basse) « » ‹ › - Divisione delle note a piè di pagina con dello spazio bianco o con un filetto sottile (il filetto deve essere largo almeno quanto la gabbi di impaginazione). - I numeri non devono avere false virgole o punti che indicano i decimali. (ES: NON si scrive 300,000. Si scrive 300 000) Quali caratteristiche deve avere uno Specimen - Il compositore deve preparare degli specimen di prova. -L’altezza della pagina deve essere definita. -È necessario fare delle prove del corpo del carattere sia di Titoli, sia di blocchi di testo che di inizio dei capitoli. -Se il lavoro contiene note a piè di pagina si deve creare un esempio complesso e dettagliato. -Se possibile, bisogna consegnare all’editore la varie prove nella carta finale dell’elaborato. Se non è possibile deve almeno avvicinarsi a quella finale. - Bisogna inoltre conservare e datare tutte le varie prove (anche di diversi formati) o di larghezza dei canalini (margini interni) e margini superiori diversi. TUTTA la composizione deve essere calcolata in anticipo per evitare che esca un brutto lavoro. Conseguenze della composizione compatta - Dipende dalla lingua, ci possono essere difficoltà nella composizione. Per esempio il tedeso, avendo molte parole lunghe, è complicato. L’inglese, avendo parole corte, poche maiuscole e privo di accenti è molto più semplice. - Bisogna stare attenti alle vedove e alle orfane. Perché l’inizio dei paragrafi deve avere un rientro - Prima del rientro dei paragrafi trovavamo il simbolo ¶ o § (segno di sezione) in rosso. Il compositore del testo doveva lasciare uno spazio bianco per inserire il simbolo, Poi si decise che lo spazio bianco era sufficiente. - Verso la fine del XIX secolo alcuni stampatori inglesi abbandonarono l’uso del rientro al fine di una ricerca di semplificazione ma ciò portò solo a libri confusionali per il lettori. - La misura ideale del rientro è la stessa della grandezza del corpo del testo. - Una composizione senza rientro crea problemi di articolazione. L’uso del corsivo, del maiuscoletto e delle virgolette nei libri e nelle riviste scientifiche - Il corsivo per differenziare una parola viene iniziato ad usare nell’epoca barocca. Nella lingua tedesca dove veniva usato un carattere gotico (es: Fraktur) per evidenziare il testo veniva usato un carattere romano. - Il corsivo viene usato per i libri, riviste, opere d’arte, edifici, navi. Deve essere usato anche per le parole in altre lingue. - Il neretto (detto anche bold o grassetto) sarebbe da evitre. Si può usare solo nei vocabolari e in opere simili. La sua funzione è di catturare lo sguardo e non di evidenziare una parola/frase. - Se per esempio in una prefazione il carattere è in corsivo, per evidenziare una parola si userà il tondo. - Alcuni rifiutarono qualsiasi tipo di differenziazione del testo pensando che siano elementi di disturbo. Così facendo «gettono via il bambino sporco», ovvero sviano il problema invece di dare valore ad alcune parole. Maiuscoletto - È vietato l’uso del falso maiuscoletto, ovvero un maiuscolo con un corpo più piccolo. Un vero maiuscoletto è più alto della n minuscola e leggermente largo per renderlo robusto. Virgolette - Le virgolette si usano per un discorso diretto. Esistono le virgolette basse « » (caporali) chiamate anche a ‘Zampa d’oca’ In germania si usano così -> »Parola/Frase« Sull’interlinea -L’interlinea è la spaziatura tra le righe di testo. - Una composizione scadente (troppo larga) può essere migliorata aumentando l’interlinea. - I caratteri Romani antichi vanno bene con un’interlinea moderata. I caratteri romani moderni hanno bisogno di un’interlinea più ampia. Comporre i numeri esponenti e le note a piè di pagina - Niente spazi tra numero e testo1, stesso carattere, interlinea chiara. - L’interlinea delle note deve essere uguale al testo come differenza. ES: Testo 8/10pt Note 7/9pt (+2) - Tutte le note devono terminare con un punto. I puntini di sospensione - I puntini di sospensione omettono alcune lettere oppure più di una parola. Il termine di questa omissione è elissi. Tra il XVIII e il XIX secolo si usavano tre asterischi ***. - Tra i 3 puntini non ci deve essere spaziatura. Il glifo/punzone deve essere unico. - Se i puntini sono seguiti da un segno di interpunzione deve esserci lo spazio pari a 1pt (0,376mm) Trattini e lineette — pause — può essere sostituito da virgole o parentesi. Da non confondere con il trattino di ‘a capo’ che è più corto. Orfani e Vedove - L’ultima riga di un paragrafo NONDEVE andare nella pagina successiva. Si rovina l’armonia del rettangolo della pagina. (Vedova) - In Germania si definiscono Hurenkinder, figli di puttana. Le Orfane invece si definiscono Schusterjungen, apprendisti ciabattini. La progettazione della struttura tipografica dei libri illustrati - Esistono due strutture: 1) il testo e immagini insieme 2) testo e immagini in pagine separate. - NON bisogna tagliare le immagini. Soprattutto se sono opere d’arte. - Bisogna scegliere dove posizionare le immagini. Se solo DX e SX o ad entrambe le pagine. - Le didascalie devono essere sempre presenti. - Bisogna posizionare bene sia le immagini verticali che quelle orizzontali. - Bisognerebbe evitare carta colorata se si vogliono evidenziare i colori di certe immagini. - La colla per le immagini deve essere usata dal margine superiore del lato della cucitura e montare le immagini verso l’esterno. (Metodo analogico) - Le ultime due pagine di un libro devono essere bianche. Le segnature - Le segnature devono avere dei riferimenti per il rilegatore messo sotto a SX. Bisogna indicare la sequenza con lo stesso carattere del testo. - Bisogna anche lasciare dei riferimenti lungo la piegatura. Se non si mettono il costo aumenta. I segni vanno messi dall’alto verso il basso . Capitelli, tagli colorati, sguardie e nastri segna pagina -Quando i libri erano curati a mano per rinforzare il dorso sia in testa che in piede si cuciva una strisciolina di pergamena detta Capitello. Serviva sia per collegare meglio le segnature che per proteggere le parti superiori ed inferuori della pelle dela copertina. Con l’era industriale iniziarono ad apparire i capitelli incollati. - Esistono anche capitelli colorati ma possono rovinare l’insieme dell’artefatto - Alcuni libri presentono i tagli delle pagine colorati. Ovviamente il colore veniva scelto in funzione della carta, sguardie e nasto segna pagina. - Il nastrino, se presente, deve tenere conto del colore degli altri elementi del libro. La tipografia del dorso nei libri e nelle riviste - È raro che non ci siano informazioni tipografiche su un dorso. - Sia in presenza di sovraccoperta (che non fa parte del libro) che senza è necessario mettere le informazioni sul dorso. Autore, titolo, sottotitolo, marca editoriale. - Le informazioni aiutano soprattutto nella ricerca negli scaffali. - Nei libri tedeschi l’orientamento è dall’alto verso il basso. Sovraccoperta e fascetta - La sovraccoperta nacque nel XIX secolo per proteggere le rilegature pregiate. Dopo venne sfruttata come elemento pubblicitario. La sovraccoperta non fa parte del libro. La copertina invece sì, dato che è incollata con esso. - Protegge la copertina dalla luce, dai graffi, dalla sporcizia finché il libro non viene venduto. - La copertina è l’abito, la sovraccoperta è l’impermeabile. - È buona norma utilizzare le alette (o bandelle) delle sovraccoperte per informazioni. ES: altri libri dello stesso autore o collana, biografia autore etc. - Se i libri sono dentro un cofanetto è possibile sostituire la sovraccoperta con una fascetta a scopo informativo. Dei libri troppo larghi, troppo grandi o quadrati - Non bisogna fare troppo largo un libro per una semplice funzionalità di posizionamento sugli scaffali che di lettura. Nel caso opposto è buona norma non farli troppo piccoli. - Se il libro tocca la parte superiore dello scaffale può andare in contro a molta polvere (da evitare!) - Il peso del libro se troppo pesante è un problema. Da valutare la divisione in due volumi. La carta da stampa: Bianca o Colorata ? - La carta bianca disturba l’occhio, non è adatta per i libri. Può essere usata solo se strettamente necessaria. Per esempio per artefatti in cui ci sono molte opere illustrate dove i colori devono avvicinarsi a quelli reali. Dieci errori fondamentali nella tipografia 1 – Formati devianti I libri devono essere maneggevoli. Non pesanti, grandi etc. Non quadrati. I libri più importanti hanno proporzioni di 2:3 2 – Composizione tipografica priva di struttura Un libro senza rientri crea problemi di lettura. 3 – Pagina di apertura senza alcun elemento iniziale L’apertura di un capitolo deve essere segnalata con uno spazio vuoto con il testo, un capolettera o altri segni. 4 – Carenza di forma I capitoli devono avere un corpo diverso dal testo. Questo crea orientamento al lettore senza fare fatica. 5 – Carta Bianca o Bianca Brillante La carta bianca o bianca brillante crea un disturbo visivo, acceca. Meglio optare per una colorazione più scura (avorio, mai crema). 6 – Copertine Bianche Sono delicate come un vestito bianco. 7 – Dorsi piatti sui libri rilegati È meglio che i dorsi siano leggermente arrotondati. Un dorso piatto si deformerà e le segnature centrali potrebbero sporgere. 8 – Scritte verticali sui dorsi Mai mettere le scritte verticali. Si mettono in orizzontale e non devono essere lette da lontano. 9 – Nessuna iscrizione sul dorso È un errore sopra i 3mm non mettere nessuna informazione. Ci devono essere 10 – Ignoranza o uso improprio del Maiuscoletto, del Corsivo e delle Virgolette