Nutrienti: metabolismo, biodisponibilità (carboidrati, grassi, proteine, minerali, vitamine ed acqua) Renata Bracale Obiettivo: Conoscere le nozioni fondamentali sulle funzioni e sul metabolismo dei macronutrienti, micronutrienti e dell’acqua Saper usare le tabelle di composizione degli alimenti Programma Gli alimenti e le loro funzioni. Macronutrienti: carboidrati e fibra alimentare, lipidi, protidi. Micronutrienti: cenni su vitamine lipo-idrosolubili e minerali. L’acqua: il bilancio idrico. Bibliografia Fondamenti di Nutrizione Umana di Costantini Cannella Tomassi Ed. Il Pensiero Scientifico • Prevenzione e Terapia Dietetica: una guida per medici e dietisti. E. Del Toma. Pensiero Scientifico, 2005 • LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA, INRAN 2003 • LARN (Livelli Assunzione Raccomandata di Nutrienti e di Energia), 1996 • Tabelle di composizione degli alimenti • Appunti dalle lezioni Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA NUTRIZIONE UMANA «Il benessere richiede la conoscenza della costituzione primaria dell’uomo e delle proprietà dei vari alimenti, sia di quelli per lui naturali che di quelli prodotti con il suo lavoro. Ma il mangiare, da solo, non è da solo sufficiente per il benessere. Deve essere considerata anche l’attività fisica i cui effetti devono essere parimenti riconosciuti. La combinazione di questi due elementi crea lo stile di vita, qualora sia posta la dovuta attenzione all’età dell’individuo, alla situazione della sua casa, e al mutare dei venti, e alle stagioni dell’anno.» Ippocrate, V secolo a.C. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale LA NUTRIZIONE UMANA Si riconosce nelle aree scientifiche disciplinari della biochimica della nutrizione, della scienza degli alimenti e dell’alimentazione, della dietetica e della nutrizione applicata; i suoi principali interessi sono: • basi genetiche e molecolari della nutrizione umana • metabolismo e fabbisogno di energia e di nutrienti • aspetti funzionali degli alimenti e dei loro componenti • qualità e sicurezza nutrizionale • stato di nutrizione e sorveglianza nutrizionale • alimentazione nelle diverse età della vita, in gravidanza e in allattamento • alimentazione dello sportivo • interazione fra attività fisica e stato di nutrizione • ristorazione collettiva, scolastica e ospedaliera • promozione della sana alimentazione ed educazione alimentare • comunicazione e divulgazione in campo nutrizionale • eziopatogenesi e prevenzione delle malattie a genesi nutrizionale • principi applicativi della dietoterapia • formazione e verifica delle professionalità degli operatori del sistema sanitario, dell’industria alimentare e della ristorazione collettiva Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale Società Italiana di Nutrizione Umana SINU: www.sinu.it LA NUTRIZIONE CLINICA “Si intende quella serie di interventi destinati non alla prevenzione primaria o alla prescrizione di ipotetiche diete ideali ma agli adattamenti necessari per fronteggiare i più diversi stati morbosi mediante opportune modifiche del regime dietetico cosiddetto normale o con il sussidio di formulazioni dietetiche o di nutrienti appositamente selezionati.” Eugenio Del Toma Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale LA DIETA: DEFINIZIONE La DIETA può essere definita come “un regime alimentare” che prevede l’assunzione di determinate quantità e qualità di alimenti • La DIETA deriva dalla parola greca “DIAITA” che vuol dire “STILE DI VITA” • La DIETA esercita un ruolo PREVENTIVO e TERAPEUTICO nelle malattie metaboliche e cardiovascolari (Contaldo, 1999) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale LA DIETA Gli studi confermano infatti che tra fattori ambientali che influiscono sullo stile di vita e che possono contribuire ad un netto miglioramento della qualità della vita inteso anche come prolungamento dell’esistenza, sono: • il comportamento alimentare • l’attività fisica A tale proposito il Ministro della Salute nel 2003 ha invitato la popolazione Italiana ad adottare stili di vita più salutari facendo riferimento proprio all’aumento dell’attività fisica e l’utilizzo di diete più equilibrate Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale LA DIETA: RESTRIZIONE CALORICA La dieta intesa come “RESTRIZIONE CALORICA” aumenta: • la longevità • la resistenza allo stress ossidativo • l’omeostasi del glucosio • la sensibilità all’insulina • una minore insorgenza di disturbi associati all’invecchiamento J.Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2010 Jul;65(7):695-703. Dietary interventions to extend life span and health span based on calorie restriction. Minor RK, Allard JS, Younts CM, Ward TM, de Cabo R. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale I FATTORI CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE • • • Fattori fisiologici (età, sesso, patologie, stati fisiologici allattamento, gravidanza) Fattori socio-economici (lavoro, stato sociale, marketing alimentare) Fattori culturali (tradizioni locali, religioni, etnie) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale ALIMENTAZIONE RAZIONALE = SCELTA ADEGUATA DI ALIMENTI SODDISFARE I FABBISOGNI NUTRIZIONALI SIGNIFICA TRADURRE GLI ALIMENTI IN NUTRIENTI L’UOMO NON INTRODUCE NUTRIENTI, MA ALIMENTI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFINIZIONE DI ALIMENTO “ogni sostanza che contiene nutrienti utilizzabili dal nostro organismo” QUALITA’ NUTRIZIONALE: contenuto in nutrienti assenza di rischio Biodisponibilà: % di nutrienti assorbita e utilizzata dall’organismo per specifiche funzioni (per essere assorbiti i nutrienti devono essere liberati dall’alimento e trasformati, attraverso il processo digestivo, in substrati assorbibili) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale FATTORI RESPONSABILI DELLA BIODISPONIBILITA’ DEI NUTRIENTI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONE DEGLI ALIMENTI •Fornire all'organismo l'energia e i nutrienti necessari per le sue funzioni biologiche •Fonte di nutrienti (proteine, carboidrati, lipidi, vitamine, sali minerali) •Possono contenere componenti diversi che svolgono nell'organismo definite funzioni con effetto positivo o negativo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO POSITIVO Una grande varietà di componenti naturalmente presenti negli alimenti di origine vegetale, ha effetti potenzialmente benefici: • Terpeni (isoprenoidi) presenti negli oli volatili essenziali di spezie o erbe aromatiche • Caroteinoidi non precursori di vit.A, potenzialmente attivi come antiossidanti solubili nei lipidi • Vari composti idrosolubili comprendenti polifenoli, antocianine e flavonoidi aventi anch’essi azione antiossidante Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO POSITIVO Alcuni polisaccaridi non amido (prebiotici) possono avere effetto positivo a livello della flora intestinale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO POSITIVO • Composti di diversa natura chimica come: • Carnitina (proteina carrier) • Taurina (aa, osmolita intracellulare) • Colina (coenzima, costituente dei lipidi che compongono la membrana cellullareneurotrasmettitore) • Inositolo (costituente di alcuni fosfolipidi di membrana) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO POSITIVO Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO NEGATIVO Costituenti che comprendono fattori antinutrizionali (costituenti naturali con azione indesiderata) come: • • • • inibitori enzimatici di proteasi o amilasi composti chelanti i metalli (fitati, ossalati) composti chelanti le proteine (tannini) Antivitamine (farmaci-dicumarolici, bloccano vit.K; avidina,uova crude inibisce la biotina) • fattori che ostacolano l'assorbimento di nutrienti (lectine, o emoagglutinine) • fitoestrogeni • gozzigeni (brassicacee) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO NEGATIVO Gli alimenti possono essere veicolo di xenobiotici (sostanze provenienti da contaminazione esterna), di natura • Inorganica • Organica • Biologica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO NEGATIVO Un'altra classe di composti nocivi, con azione tossica, mutagena o cancerogena è quella derivante da trattamenti tecnologici prodotti della reazione: • di Maillard (serie complessa di fenomeni che avviene a seguito dell’interazione di zuccheri con proteine; si formano prodotti di colore bruno e odore a crosta di pane dette “melanoidine”) • della pirolisi di grassi e proteine (processo di decomposizione termochimica di materiale organico ottenuto a calore ed in assenza di agente ossidante, cioè in assenza di O2) • da trattamenti con alcali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTO NEGATIVO Possono contenere composti tossici: • • • • glicoalcaloidi glicosidi cianogenetici fattori del favismo Latirogeni(Lathyrism: Sindrome tossica caratterizzata da paralisi spastica acuta associata a dolori muscolari e incontinenza urinaria. È una conseguenza della ingestione di semi di leguminose del genere Lathyrus) • tossine di diversa origine (da funghi, da pesci) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale NUTRIZIONE E’ SALUTE • una alimentazione inadeguata ed uno stile di vita sedentario sono fattori di rischio per lo sviluppo di malattie croniche • cardiopatie (31% di tutte le cause di decesso) • neoplasie (23% idem) • malattie cerebrovascolari (7% idem) • diabete (3% idem) • 2/3 di tutti i decessi sono dovuti a patologie inerenti la nutrizione Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale GRUPPI DI ALIMENTI In base alle loro caratteristiche di origine e di composizione si possono considerare i seguenti gruppi: 1. 2. 3. 4. 5. cereali e tuberi ortaggi e frutta carne, pesce, legumi, uova latte e derivati grassi da condimento Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 4041, [email protected] Dr. Renata Bracale I CARBOIDRATI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PRINCIPALI FONTI DI CARBOIDRATI Carboidrati complessi: - cereali - legumi - tuberi - (verdure: ++ fibra) Carboidrati semplici - latte - frutta - miele - zucchero bianco o di canna Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PRINCIPALI FONTI DI CARBOIDRATI Semplici (zuccheri): monosaccaridi (glucosio, fruttosio); disaccaridi (saccarosio, maltosio, lattosio, maltodestrina) Complessi (polisaccaridi): amido, glicogeno e fibra alimentare Amido (amilosio lineare + amilopectina ramificata in proporzioni variabili). Amido Resistente % limitata che non può essere assimilata Fibra Alimentare: cellulosa, pectine, emicellulose, gomme e mucillagini di varia origine e lignina (polimero non glucidico della parete cellulare vegetale) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Monosaccaridi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale SCINDIBILI: α 1→1; α 1→2; α 1→4; α 1→6; β 1→4 α Assiale del gruppo OH al C1 β Equatoriale DEFINIZIONE CHIMICA: POLIOSSIALDEIDI E POLIOSSICHETONI Cn(H2O)n • Sono considerati carboidrati solo quelli con n > 4 • Eccetto i gruppi aldeidici e chetonici, il C è idrossilato • Triosi e tetrosi si trovano negli organismi quali prodotti di derivazione metabolica • Quelli alimentari sono in configurazione D e in soluzione assumono forma ciclica - 2 isomeri αoβ - MONOSACCARIDI (non scindibili ulteriormente per idrolisi) - OLIGOSACCARIDI (3-9 molecole di monosi) - POLISACCARIDI (>9 molecole di monosi) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Polialcoli: (polioli: riconducibili alla struttura dei carboidrati con il gruppo aldeidico o chetonico ridotto ad idrossile) Sorbitolo (in piccola quantità nella frutta) Maltitolo, isomaltitolo, xilitolo, mannitolo (in alimenti ipocalorici : caramelle, gomme da masticare); Sostituiscono in tutto o in parte gli zuccheri disponibili Altri dolcificanti: Acesulfame, aspartame (4Kcal/ g), saccarina Ac. Uronici (OH carbossilato in C6, ↑ pectine) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale GLUCOSIO • NEL SANGUE: A CONCENTRAZIONE RELATIVAMENTE COSTANTE (70-110 mg/100mL) • DIFFUSISSIMO NEI VEGETALI, NEGLI ANIMALI E NELLA FRUTTA ASSIEME AL FRUTTOSIO • GLICOGENO POLIMERO DEL GLUCOSIO (simile all’amilopectina) SI TROVA SOPRATTUTTO NEL FEGATO E NEI MUSCOLI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DISTRIBUZIONE DEL GLICOGENO IN VARI TESSUTI DELL’UOMO Tessuti g/100g Contenuto Riserva totale mediamente nell’uomo di disponibile riferimento (g) nel digiuno (g) Fegato 1,5-6,0 40-100 Muscolo 0,4-0,6 200-250 Rene 0,4 Pelle 0,08 250 Lipidi 12000 10000 Proteine 12.600 4000 Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Tempo di esaurimento giorni 2,5 80 AMIDO Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONE DEI GLUCIDI NELLA DIETA E NELL'ORGANISMO UMANO I glucidi costituiscono la sorgente d’energia di più pronta ed economica utilizzazione a livello di tutti i tessuti • Valore energetico dei glucidi alimentari disponibili, espressi come monosaccaridi (peso molecolare 180): 3,74 kcal/g • • • • • AMIDO SACCAROSIO FRUTTOSIO GLUCOSIO POLIALCOLI 4.15 kcal/g 3.96 “ 3.76 3.75 “ 2.40 “ “ Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale REGOLAZIONE METABOLICA DELL’UTILIZZO DEI CARBOIDRATI • Bersaglio di Insulina e Glucagone sono principalmente i tessuti: epatico, muscolare, adiposo (questi ultimi 2 ricchi del trasportatore GLUT4 che trasferisce glucosio dal liquido interstiziale al citoplasma e regolato dal legame insulina con il recettore) • Regolazione della glicogeno-sintesi/lisi – Fase post prandiale: ↑ del rapporto insulina/glucagone, ↑ deposizione glicogeno – Digiuno prolungato: ↓ insulina/glucagone, ↓ glicogeno Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale IL DIABETE Nel diabete (dal greco, vuol dire passare attraverso) di Tipo II (glu. ematico ↑126mg/dL) la dieta gioca un ruolo preventivo e terapeutico, le associazioni di diabetologia raccomandano una dieta ricca in carboidrati complessi e fibre ↓ Apporto energetico ↓ Grassi alimentari (competizione nell’utilizzazione intracellulare del glucosio) ↓ Carboidrati ad ↑ IG Il consumo di carboidrati determina uno spostamento del metabolismo verso l’ox del glucosio esogeno con un risparmio delle riserve di glicogeno, lipidi, e amminoacidi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RICAPITOLIAMO: EFFETTI POSITIVI DEI CARBOIDRATI 1. 2. - Loro densità energetica: sono il substrato energetico che presenta il minor contenuto calorico per unità di massa (consumati in forma idratata densità calorica; > frazione resistente alla digestione) Capacità di modulare la sazietà: > distensione parete gastrica attraverso meccanocettori che mandano al SNC feedback negativo con > sazietà; innalzano inoltre i livelli di insulina, con conseguente < aa ramificati nel pool plasmatico con < di competenza con gli aa aromatici, in particolare > triptofano dispoinibile nel cervello per la sintesi della serotonina, potente modulatore della sazietà Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RICAPITOLIAMO: EFFETTI POSITIVI DEI CARBOIDRATI 3. Un eccesso di energia da carboidrati, in situazioni normali, non si riflette necessariamente in un maggior deposito di riserve adipose, ma piuttosto in un aumento del dispendio energetico; ciò è vero solo per situazioni caratterizzate da un contenuto molto limitato di lipidi nel pasto Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale INDICE GLICEMICO (IG) • Rapporto % tra l’area incrementale della risposta glicemica postprandiale ad un determinato alimento e quella di un alimento standard* consumato in quantità isoglucidica – *glucosio (inzialmente) – *pane bianco(recentemente perché essendo solido riproduce gli effetti di un pasto) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale IG IAUC = area incrementale sotto la curva Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Pasta - A parità di carboidrati ingeriti esercita un potere glicemizzante pari a ≈60% rispetto a quello del pane Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARICO GLICEMICO carboidrati consumati x IG • dieta con 200g di carboidrati con IG = 80 • dieta con 160g di carboidrati con IG = 100 Hanno lo stesso carico glicemico quindi nella dieta del diabetico preferire alimenti con basso IG per mantenere elevata la quantità di energia che deriva dai carboidrati Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FIBRE Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FIBRA Una prima distinzione va fatta in relazione al loro comportamento in acqua: FIBRE SOLUBILI (gelificante) contenute per es. nella frutta, in alcune verdure, nei legumi e nei fiocchi di avena (es. inulina, pectine) FIBRE INSOLUBILI (parzialmente idratabili) presenti per es. nei cereali e nella frutta secca (cellulosa e lignina) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARATTERISTICHE DELLA FIBRA Alcune frazioni polisaccaridiche, generalmente NON SOLUBILI, rimangano inalterate nel colon e contribuiscono alla formazione della massa fecale Alcune frazioni di carboidrati SOLUBILI: pectine, gomme, β-glucani, inulina, pentosani ↑ la viscosità della massa all’interno del lume intestinale (gelificanti) Una quota di fibra è FERMENTATA con produzione di AGV (Acidi Grassi Volatili), SCFA (Acidi Grassi a Catena Corta) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CLASSIFICAZIONE E PROPRIETA’DELLA FIBRA Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA FIBRA Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA FIBRA Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA FIBRA Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale EFFETTI NEGATIVI DELLA FIBRA • FITATI- ACIDO FITICO↓ assorbimento di metalli (Zn, Fe, Mg, Ca, Cu) e ↓ digeribilità proteica • TANNINI sostanze chimiche naturali presenti nelle bucce delle uve. Appartengono alla categoria dei polifenoli (sostanze coloranti) ↓ digeribilità proteine • OLIGOSACCARIDI come stachioso e verbascoso possono causare diarrea e flatulenza • ASSUNZIONE ↑ può interferire sull’assorbimento di farmaci Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale SACCAROSIO < al 7-8% (≈35g) dell'energia totale ZUCCHERI SEMPLICI < al 10-12% (≈50g) dell'energia totale Bambini: dieta generalmente ricca di zuccheri semplici, in relazione al ↑ consumo di latte, frutta, succhi di frutta ed alimenti dolci, accettabile in questa fascia d’età una presenza di zuccheri semplici sino al 15-16% dell’energia, ferma restando la raccomandazione della limitazione nel consumo di saccarosio ed una corretta educazione all’igiene orale LIVELLI RACCOMANDATI DI FIBRA ALIMENTARE Adulto: 30g/d raggiungibile facilmente dando preferenza a cibi integrali o ricchi in fibra Bambini: 0,5g/d/kg di peso corporeo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DIGESTIONE DEI CARBOIDRATI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VILLO Enterocita Capillari Orletto a spazzola →assorbimento Enzimi legati alla membrana Arteria Dotto linfatico Vena Digestione di carboidrati, proteine e lipidi per mezzo della idrolisi gli enzimi possono essere o luminali (es. Secreti dalle ghiandole salivari o dal pancreas) o legati alle membrane I nutrienti ed i fluidi digeriti sono assorbiti tramite l’orletto a spazzola per mezzo di : trasporto attivo diffusione - passiva - facilitata Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale HOCH2 H O H OH H H OH H H HOCH2 H OH O H OH OH H + H2O H O OH + amilasi H HOCH2 H OH O H H OH H OH OH H H OH HOCH2 O H OH OH H H OH DIGESTIONE DEI CARBOIDRATI - iniziata dalla α amilasi salivare - effettuata per la maggior parte dalla α amilasi pancreatica nell’intestino tenue Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DIGESTIONE DEI CARBOIDRATI Amido Glicogeno (zuccheri o carboidrati complessi) α-destrine, di- e trisaccaridi Glucosio, galattosio, fruttosio (zuccheri semplici) A differenza degli erbivori, gli uomini non hanno la cellulasi – la cellulosa costituisce la maggior parte della fibra non digerita della dieta Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ASSORBIMENTO DEGLI ZUCCHERI SEMPLICI La maggior parte sono assorbiti nel duodeno e nel digiuno Digestione a livello di membrana per renderne possibile il trasporto FRUTTOSIO assorbito per diffusione facilitata GLUCOSIO/GALATTOSIO assorbito sia passivamente in piccole quantità che attivamente Deficit degli enzimi dell’orletto a spazzola può causare diarrea osmotica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ALTERAZIONI DELL’ASSORBIMENTO DEI CARBOIDRATI 1. Deficit degli enzimi dell’orletto a spazzola il deficit di lattasi può essere sia congenito sia acquisito - quest’ultima situazione è la più comune 2. Infezioni/patologie gastroenteriche morbo celiaco, infezioni batteriche, infezioni da protozoi possono tutte causare infiammazione ed interferire con l’assorbimento a livello dell’orletto a spazzola Conseguenza dell’alterato assorbimento dei carboidrati: diarrea osmotica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale I GRASSI O LIPIDI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONI DEI LIPIDI Lipidi negli alimenti Lipidi nell’organismo Forniscono acidi grassi essenziali Principale forma nell’organismo Fonte concentrata di energia: 1g: ≈9kcal Forniscono la maggior parte della energia del lavoro muscolare Contengono vitamine liposolubili A, D, E, K e ne rendono possibile l’assorbimento Fungono da riserva energetica di emergenza in caso di malattia e ridotto introito alimentare Contribuiscono al sapore (palatabilità) ed all’odore degli alimenti Isolamento termico (sottocute) Stimolano l’appetito Non Contribuiscono al senso di sazietà Rendono i cibi più morbidi di deposito di energia Formano cuscinetti di grasso a protezione degli organi interni Principali componenti delle membrane cellulari Conversione ad ormoni steroidei, bile, vitamina D3 Precursori di eicosanoidi (prostaglandine, trombossani, prostacicline e leucotrieni) regolatori del sistema cardiovascolare, coagulazione del sangue, funzione renale, sistema immunitario Lee et al., 1989, Kelley et al., 1991 Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFINIZIONE • GRASSI: termine chimico-alimentare; (alimenti quali il burro, la margarina, gli oli e certi tipi di carni) • Chimicamente i grassi sono dei trigliceridi cioè DEGLI ESTERI DELLA GLICERINA CON ACIDI GRASSI UGUALI O DIVERSI, miscelati in proporzioni diverse • LIPIDI: termine biochimico-nutrzionale; (I FOSFOLIPIDI E GLI STEROLI, oltre ai precedenti) • Entrambi sono insolubili in acqua e solubili in solventi organici, come etere, cloroformio, benzolo; inoltre all’IDROLISI danno luogo ad ACIDO GRASSO e un ALCOL Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CLASSIFICAZIONE DEI LIPIDI Dal punto di vista nutrizionale: • LIPIDI SEMPLICI presenti soprattutto negli alimenti e nel tessuto adiposo dell’organismo • LIPIDI COMPLESSI presenti nelle strutture cellulari sia di origine animale che vegetale e nel plasma Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale GLI ACIDI GRASSI La parte più variabile della molecola dei lipidi è rappresentata dagli acidi grassi ( se ne conoscono ~40) che possono differire per: • lunghezza della catena carboniosa (vanno da 2 a oltre 24 atomi di carbonio); • tipo di legame carbonioso (semplice o saturo; doppio o insaturo); • numero dei doppi legami (da 1 a 6); • posizione e struttura spaziale del doppio legame; di particolare importanza le posizioni 3, 6 e 9 del primo doppio legame a partire dal gruppo metilico e la struttura stereochimica cis o trans rispetto al piano della molecola Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CLASSIFICAZIONE (LUNGHEZZA E GRADO D’INSATURAZIONE) SCFA (ac. grassi a corta catena) ≤4C MCFA (ac. grassi a catena media) ≤12C LCFA (ac. grassi a lunga catena) ≤18C (saturi, monoinsaturi, polinsaturi) VLCFA (ac. grassi a catena molto lunga) ≥ 20C Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale GLICEROLO • Quando il glicerolo è libero, a ciascun atomo di carbonio è attaccato un gruppo OH • Quando il glicerolo è parte di un trigliceride, ciascun atomo di carbonio è attaccato ad un acido grasso mediante un legame carbonio-ossigeno Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale SINTESI DEI TRIGLICERIDI • Viene rimossa acqua dal glicerolo e dagli acidi grassi, formando un legame tra l’O del glicerolo ed il C alla estremità acida di ciascun acido grasso • Tre acidi grassi si attaccano al glicerolo per formare un trigliceride con formazione di una molecola di acqua • In questo esempio, tutte e tre gli acidi grassi sono costituiti da acido stearico, ma più spesso i trigliceridi contengono vari tipi di acidi grassi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale • La maggior parte degli acidi grassi che si trovano in natura contiene un numero pari di atomi di carbonio • Se sono presenti dei doppi legami (insaturazione), essi si trovano generalmente in forma cis Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACIDI GRASSI A 18 ATOMI DI CARBONIO Nome Abbreviazione Numero di doppi legami Saturazione Fonti alimentari più comuni Acido stearico 18:0 0 saturo Maggior parte dei grassi animali Acido oleico 18:1 1 monoinsaturo Olio di oliva Acido linoleico 18:2 2 polinsaturo Olio di girasole, mais Acido linolenico 18:3 3 polinsaturo Olio di soia Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale OLI DI SEMI MAIS – ARACHIDE – GIRASOLE – SOIA - VINACCIOLI ESTRAZONE CON SOLVENTI RICCHI IN AC. GRASSI INSATURI (AC SATURI 10 – 20%) - MAIS INADATTO PER TRATTAMENTI A CALDO - ARACHIDE E’ STABILE ALLA FRITTURA - SOIA INADATTO PER LA FRITTURA SI DEGRADA PIU’ FACILMENTE (ELEVATO LINOLENICO) -VINACCIOLI BASSO LINOLENICO SIMILE ALL’OLIO DI OLIVA RICCO DI VIT.E PROCESSI OSSIDATIVI: PIU’ INTENSI NEGLI OLI RICCHI DI AC. INSATURI AL CALORE SI FORMANO: CARBONILICI E POLIMERI IDROPEROSSIDI, EPOSSIACIDI, Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale COMPOSTI IDROGENAZIONE Definizione: Un processo chimico per mezzo del quale vengono aggiunti idrogenioni a grassi insaturi allo scopo di ridurre il numero di doppi legami Vantaggi: Protegge dall’ossidazione e dall’irrancidimento Prolunga la scadenza degli alimenti Altera lo stato degli alimenti (liquidi solidi) Svantaggi: I grassi insaturi divengono più saturi Le molecole cambiano la configurazione dei doppi legami da “cis” a “trans” Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale IDROGENAZIONE Acidi grassi polinsaturi Acidi grassi idrogenati (saturi) • I doppi legami hanno una leggera carica negativa ed accettano con facilità atomi di idrogeno con carica positiva, creando un acido grasso saturo • L’idrogenazione permette di ottenere un prodotto che è maggiormente saturo, più spalmabile, e più resistente all’ossidazione Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACIDI GRASSI TRANS • Forme isomeriche non fisiologiche • Avrebbero un ruolo negativo nel processo aterogenetico (Troisi et al., 1992) • Assunzione nell'alimentazione italiana è mediamente di ≈1,3g/d, contro i 5-10g/d rilevati in Paesi con consumi elevati di grassi idrogenati (USA, Canada, Germania, Svezia e UK) (Pizzoferrato & Nicoli, ‘94) • Gli acidi grassi trans così prodotti sono incorporati nel grasso dei tessuti e del latte dei ruminanti e, come conseguenza, il grasso di burro, latte, formaggi, carne bovina ed ovina contiene il 2-8% di acidi grassi trans per 100 g di grasso • Il rischio legato, alla presenza, di ac. grassi trans nella dieta è collegato alle sperimentazioni da cui risulta la loro proprietà di innalzare i livelli plasmatici di colesterolo LDL ed abbassare l’HDL © 2002 Wadsworth Publishing / Thomson Learning Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ATTENTI ALL’ETICHETTA! Le parole “grassi vegetali parzialmente idrogenati” indicano la presenza di acidi grassi trans in quel prodotto Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CONFRONTO TRA LIPIDI NELLA DIETA • La maggior parte dei grassi sono costituiti da una miscela di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi • Gli acidi grassi esogeni vengono mescolati a quelli endogeni; la qualità dei grassi della dieta influenza quella dei lipidi nell’organismo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DIGESTIONE DEI LIPIDI • I grassi alimentari, entrando nel tratto gastro intestinale, vengono in contatto con la lipasi pancreatica che agisce a livello del duodeno (pH ~neutro) • Le lipasi idrolizzano I trigliceridi in acidi grassi liberi • I lipidi stimolano la increzione di colecistochinina (CCK) →contrazione della colecisti • L’azione dell’idrolisi enzimatica è facilitata dalla presenza di composti polari presenti nella bile, tra cui fosfolipidi e Sali biliari che sono in grado di formare e mantenere emulsioni grasso/acqua, costituite da particelle più piccole e quindi a maggior sviluppo superficiale • Questi prodotti dell’idrolisi lipidica passano poi nell’enterocita sotto forma di micelle Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale lipasi trigliceride 3-6nm diametro 2-monogliceride micella Assorbimento dei lipidi nell’enterocita per diffusione acidi grassi Si formano MICELLE , nelle quali 20-40 molecole di sali biliari polari dissolvono monogliceridi ed acidi grassi FORMAZIONE DEI CHILOMICRONI Monogliceridi, acidi grassi entrano nel Reticolo Endoplasmatico Liscio (R.E.L) Qui vengono ricombinati a formare trigliceridi R.E.L. fosfolipide esocitosi linfa O CH3 (CH2)16 C O O CH2 CH3 (CH2)16 C O O CH CH3 (CH2)16 C O CH2 2H2O + lipasi CH3 2 CH3 (CH2)16 Acidi grassi COOH HO CH2 O CH HO CH2 O (CH2)16 C 2-monogliceride IN CONDIZIONI PATOLOGICHE • OSTRUZIONE DEL DOTTO BILIARE: in assenza di bile l’assorbimento dei grassi è ridotto • MALATTIE A CARICO DEL PANCREAS: in assenza di lipasi pancreatica, non si ha idrolisi dei trigliceridi, che vengono escreti con le feci • SPRUE (MALATTIA DELLA MUCOSA INTESTINALE): I trigliceridi sono idrolizzati, ma gli acidi grassi ed I monogliceridi non sono assorbiti e quindi anche in questo caso, si ha eliminazione con le feci • IN INDIVIDUI NORMALI: I grassi sono quasi completamente assorbiti, in quantità di 100g/die sono assorbiti per il 95% Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LE LIPOPROTEINE • I chilomicroni vengono progressivamente ridotti in particelle più piccole, dalle quali hanno origine altre lipoproteine di minore dimensione e di densità crescente: VLDL (Very Low Density Lipoprotein), LDL (Low Density Lipoprotein) Una tipica lipoproteina contiene una parte interna costituita da trigliceridi e colesterolo circondata da fosfolipidi. Le code idrofobiche (acidi grassi) sono dirette verso l’interno, ove si trovano i lipidi. Le proteine, che si trovano all’estremità idrofilica dei fosfolipidi, ricoprono la struttura della lipoproteina Questo arrangiamento di molecole idrofobiche all’interno e di molecole idrofiliche all’esterno permette ai lipidi di essere veicolati attraverso i fluidi acquosi del sangue. COMPOSIZIONE DELLE LIPOPROTEINE I chilomicroni contengono così poche proteine e così tanti trigliceridi che hanno la densità più bassa. Le very-low-density lipoproteins (VLDL) csono costituite da trigliceridi per circa la loro metà, e questo spiega la loro bassa densità. Le low-density lipoproteins (LDL) sono costituite per circa la loro metà da colesterolo; questo spiega il loro coinvolgimento nella genesi della cardiopatia ischemica. Le high-density lipoproteins (HDL) sono costituite per metà da proteine, e questo spiega la loro elevata densità. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale © 2002 Wadsworth Publishing / Thomson Learning™ LDL – Colesterolo “CATTIVO” Si associa a: - sovrappeso viscerale (aumento circonferenza addome) - dieta inadeguata (eccesso di calorie, alcool, dolciumi) - fumo di sigaretta HDL – Colesterolo “BUONO” Si associa a: - dieta adeguata - esercizio fisico Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ASSUNZIONI • Grassi totali 35-40% dell'energia totale fino al 2° anno di vita 30% fino all'adolescenza 25-30% nell'età adulta (70-85g/d) < % pur spesso consigliate, sono poco realistiche sotto il profilo del mantenimento delle caratteristiche organolettiche della normale alimentazione Italia: % stimata di grassi totali nella dieta ≈32% (Carnovale et al., 1994) • Acidi grassi saturi ≤10% dell’energia della dieta (WHO, 1990) Italia: 12%; ≈36g/d con 7g di stearico (Pizzoferrato & Nicoli, 1994) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FABBISOGNO GIORNALIERO • ω-3 (EPA e DHA) = 1,250g/d (≈0,5% delle Kcal totali) • ω-6 (γ-linoleico) = 6g/d (≈2% delle Kcal totali) Il rapporto ottimale tra acidi grassi polinsaturi a lunga catena ω-3Iω-6 per svolgere in modo adeguato le loro funzioni è di ≈1:5 (Italia stimato un rapporto 1:13) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Ragioni dello sbilanciamento del rapporto a favore degli ω-6: ↑ consumo di oli vegetali (mais, girasole, arachidi ricchi di ω-6 come il linoleico) per controllo dell’aterosclerosi ↓ consumo di pesce che si nutre di fìtoplancton e < presenza di ω-3 nel pesce d’allevamento ↓ quantità di linolenico nelle carni provenienti dai bovini alimentati con prodotti poveri in ω-3 ↓ ω-3 in vegetali a foglia verde Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ALCUNI ESEMPI DI ALIMENTI CONTENENTI ω 6 E ω 3 (medie sulle varie tipologie di prodotto) 100 g di salmone al naturale: 3,8 g di ω 3 10 g di olio d'oliva: 1 g di ω 6 10 g di olio di girasole: 6 g di ω 6 100 g di noci: 3,5 g di ω 3 e 18 g di ω 6 100 g di semi di lino: 10 g di ω 3 e 2,5 g di ω 6 Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PROTEINE Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LE PROTEINE • La parola “proteina” deriva dal greco “proteos” che significa primario, che viene prima • Il nostro organismo è costituito da migliaia di diverse proteine, che costituiscono il 17% del peso corporeo • Le proteine sono cruciali per la regolazione ed il mantenimento dell’omeostasi, e quindi della vita stessa • L’organismo sintetizza proteine in continuazione • Gli aminoacidi per la sintesi proteica sono forniti dalle proteine alimentari Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LE PROTEINE • Le proteine sono macromolecole formate da catene di amminoacidi della serie L uniti tra di loro da legame peptidico • Gli AA che entrano nella formazione della catena peptidica sono gli stessi 20 per tutti gli organismi viventi • La sequenza amminoacidica è peculiare per ogni proteina, è geneticamente determinata e detta quella che sarà la funzione specifica COOH Il carbonio in posizione 2, fatta eccezione per la glicina, è asimmetrico in quanto legato a quattro gruppi diversi; pertanto per ogni aminoacido possono esistere 2 isomeri che si designano come forme D- e L-, destrogira e levogira atomo di carbonio α CH NH2 | R Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LE PROTEINE DELL’ORGANISMO Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONI DELLE PROTEINE (1) • Crescita e mantenimento • Formano parte integrale della maggior parte delle strutture dell’organismo (es. cute, tendini, membrane, muscoli, organi, ossa) Permettono la crescita e la riparazione dei tessuti corporei • Enzimi • Facilitano le reazioni chimiche della vita • Ormoni • Alcuni ormoni sono costituiti da proteine che regolano i processi metabolici • Le proteine difendono l’organismo dalle malattie da patogeni • Le proteine mantengono il volume e la composizione dei fluidi corporei • Anticorpi • Bilancio idro-elettro litico Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONI DELLE PROTEINE (2) • Neurotrasmettitori • Alcuni AA hanno ruolo come neurotrasmettitori • Fattori della coagulazione • Promuovono od inibiscono la coagulazione del sangue • Bilancio acido-base • Azione tampone; pompe ioniche • Trasporto • Le proteine trasportano sostanze (lipidi, vitamine, minerali, ossigeno) all’interno dell’organismo • Le proteine possono fornire parte del fabbisogno energetico dell’organismo; in certe condizioni (catabolismo) è possibile formare molecole di glucosio a partire da alcuni aminoacidi (gluconeogenesi) • Energia • Gluconeogenesi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMINOACIDO (AA) N = Azoto nel gruppo aminico C = Carbonio nel gruppo carbossilico (acido) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLE PROTEINE Le molecole proteiche possiedono 4 livelli di organizzazione strutturale: - Primaria la sequenza - Secondaria il ripiegamento locale - Terziaria il ripiegamento complessivo - Quaternaria il ripiegamento di più catene Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DENATURAZIONE: PERDITA DI STRUTTURA = PERDITA DI FUNZIONE La cottura dell’uovo denatura le sue proteine •Passaggio dallo stato liquido allo stato solido • Colore dell’albume da trasparente a bianco • La cottura dell’albume inattiva l’avidina, proteina che da cruda sottrae la Biotina (Vit H ) all’organismo, formando un complesso che non è assorbibile dall’intestino • Palese è altresì il cambiamento del Tuorlo a tonalità verdastre per la liberazione di zolfo e ferro allorchè si prolunga il tempo di cottura o di conservazione Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMINOACIDI Nell'organismo solo 20 costituzione proteica entrano nella 9 devono essere introdotti preformati 20 devono essere contemporaneamente presenti nel luogo della sintesi proteica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Classificazione: • Funzionale • Nutrizionale • Metabolica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONALE • Basata sulla polarità del radicale R legato al C α; da cui dipende la struttura spaziale che assumerà la proteina Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale NUTRIZIONALE • Indispensabili o essenziali • Dispensabili o non essenziali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMINOACIDI CONDIZIONATAMENTE ESSENZIALI Aminoacidi con rilevanti funzioni biologiche come tali o per i prodotti cui danno origine che, pur potendo essere sintetizzati a partire da altri aminoacidi, in alcune condizioni fisiologiche o fisiopatologiche possono non esserlo alla velocità richiesta e divenire pertanto essenziali Glicina e Arginina = Creatina (funzione muscolare) Prolina = Collagene Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale METABOLICO • Lisina e Treonina: sono realmente essenziali, non ottenibili per transaminazione. Gli altri “indispensabili” possono essere sintetizzati dal corrispondente chetoacido da transaminazioni • Ac. Glutammico e Serina: completamente dispensabili (non richiedono altri aminoacidi donatori di gruppi aminici), ottenibili per aminazione del rispettivo chetoacido • Mix azotato indispensabile: Fonte di azoto Chetoacidi corrispondenti agli aminoacidi indispensabili Lisina e treonina Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale TURNOVER PROTEICO Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale TURNOVER PROTEICO In altre parole: • Le proteine dell’organismo sono continuamente degradate e risintetizzate • Vengono degradate circa 250-300 g/die di proteine • La maggior parte degli AA derivati dalla degradazione delle proteine vengono riciclati Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARATTERISTICHE DEL TURNOVER • ETEROGENEO: tutte le proteine sono soggette a turnover con diversa velocità (↑ fegato e intestino, ↓ muscolo) • INTRACELLULARE: sintesi e demolizione proteica avvengono all'interno della cellula, non necessariamente nella stessa • REGOLATO: (nutrizionale, ormonale): la massa proteica può ↑ sia per ↑ della sintesi sia per ↓ degradazione o per entrambi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARATTERISTICHE DEL TURNOVER • RICHIEDE ENERGIA: ≈20% del MB • VARIA: nelle diverse specie animali in rapporto alla taglia (↑ elevato nel piccolo animale) • VELOCITÀ: ↓ nell'adulto rispetto alla nascita; non sono univoci i dati degli anziani Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FATTORI ORMONALI Regolano: • Sintesi(anabolizzanti): amminoacidi/ proteine → sintesi proteica • Catabolismo(catabolizzanti): amminoacidi/proteine → scissione proteica a fini energetici con: ↑ di αchetoacidi, ↑ di urea Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FATTORI ORMONALI CATABOLIZZANTI ANABOLIZZANTI Cortisolo* Insulina$ ↑ Tiroidei^ Somatotropo° Catecolammine§ Androgeni£ *Glucocorticoide, surrene cortic.: stimola neoglucogenesi da proteine; ^↑attività mitocondriale ↑ ox tissutali; § Adrenalina e noradrenalina, surrene mid.: ↑ neoglucogenesi epatica neoglucogenesi ↑ attività ribosomi ↑ sintesi proteica; °Adenoipofisi: ↑ passaggio amminoacidi attraverso la membrana ↑ sintesi proteica; £↑ sintesi proteica $↓ Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BILANCIO PROTEICO Il confronto tra entrate e uscite consente di eseguire un bilancio, operazione non invasiva che, malgrado i suoi limiti, si è dimostrata finora molto utile per una prima informazione sullo stato di nutrizione proteica e per la determinazione del fabbisogno proteico Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale METODO DEL BILANCIO D’AZOTO • Bilancio calcolato in termini di N (≈16% delle proteine) BN° = N introdotto - N eliminato* ° positivo, negativo o in pareggio * urine (soprattutto urea) + feci + pelle Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ESCREZIONE GIORNALIERA DI COMPOSTI AZOTATI CON LE URINE Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BILANCIO PROTEICO Bilancio proteico (azotato) positivo (N entrato > N uscito) • Gravidanza • Crescita • Potenziamento muscolare Bilancio proteico (azotato) negativo (N entrato < N uscito) • • • • Inadeguato introito (MPE) Introito di proteine di scarsa qualità Febbre, infezioni aumentata perdita di proteine attraverso cute (ustioni), tratto gastroenterico (maldigestione, malassorbimento), urine (sindrome nefrosica) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMMINOACIDI RAMIFICATI (Branch Chain Amino Acids - BCAA) Tra gli aminoacidi essenziali (isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, triptofano, valina ed istidina) Gli aminoacidi ramificati (in bianco) rappresentano ≈ il 20-30% del fabbisogno giornaliero d’aminoacidi essenziali Sono rilasciati dal fegato e assunti dal muscolo dove sono metabolizzati Il fegato è probabilmente la principale sorgente di proteine per il muscolo in esercizio Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMMINOACIDI RAMIFICATI • Sono ampiamente presenti nelle proteine dei comuni alimenti che, pertanto, se consumati nelle giuste quantità, sono in grado di coprire completamente il, sia pur aumentato, fabbisogno nutrizionale giornaliero degli atleti • L’indicazione del rapporto 2:1:1 tra Leucina, Isoleucina e Valina è possibile motivarlo con il tentativo di voler far rispettare, nei prodotti dietetici contenenti BCAA, il rapporto con cui i 3 aminoacidi sono presenti, in linea di massima, nella maggior parte degli alimenti Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale AMMINOACIDI RAMIFICATI In linea di massima, le > quantità d’aminoacidi ramificati si trovano nei muscoli degli animali, indipendentemente dal "colore" (carni bianche e rosse) e con livelli che in linea orientativa sono compresi tra i 3,3 ed i 4,5g/100g d’alimento Nella parte magra di salumi quali prosciutto e bresaola, anche in conseguenza dei processi di disidratazione, si arriva a concentrazioni di 4-6g/ etto d’alimento Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale INTROITO RACCOMANDATO DI PROTEINE • Le proteine non possono essere accumulate, vanno assunte quotidianamente • Adulto: 0.75-0.95 g/kg peso/die (a seconda della qualità proteica della dieta) • Corrispondono al 10-12% dell’introito calorico totale • Nel sovrappeso si calcola per kg di peso “ideale” • Aumentato di ~7 g /die per la gravidanza e di ~17 g/die per l’allattamento • Bambino: da 1.2 a 2.0 g/kg/die secondo l’età • Atleti in sport di resistenza possono avere fabbisogni pari a 1.5-2.0 g/die • La maggior parte di noi assume più proteine del fabbisogno • Introito massimo tollerato: 2 g/kg/die • A rischio di deficit: adolescenti (in particolare donne), anziani Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RISCHI DELLE DIETE IPERPROTEICHE • Basso tenore in fibre, vitamine, fitochimici • Un aumentato introito di proteine animali (e di lipidi saturi) aumenta il rischio di cardiopatia ischemica • Un eccessivo introito di carni rosse si associa al rischio di tumore del colon • Sovraccarico renale (ipertrofia compensatoria) • Aumentata perdita di calcio con le urine Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ERRORI CONGENITI DEL METABOLISMO PROTEICO • Errori genetici portano a generare sequenze alterate di aminoacidi in alcuni enzimi • Nella fenilchetonuria (PKU), normalmente la fenilalanina, un aminoacido essenziale è convertita a tirosina, un aminoacido non essenziale • Nella PKU, l’attività dell’enzima necessario a tale reazione (fenilalanina idrossilasi) può essere fortemente ridotta a causa di un errore del gene che codifica per tale enzima • Questo dà luogo ad un accumulo di fenilalanina (che è tossica per il cervello) ed alla incapacità di sintetizzare la tirosina, un precursore di neurotrasmettitori • Una dieta povera di fenilalanina permette di prevenire il ritardo mentale e le sequele neurologiche in questi bambini Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale MEGLIO VEGETARIANI O ONNIVORI ? Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PROTEINE ANIMALI • Il 70% delle nostre proteine deriva da fonti animali; in media, nel mondo il 35% delle proteine deriva da fonti animali • Le fonti animali di proteine: - forniscono proteine di elevata qualità - forniscono minerali, vitamine del gruppo B, vitamina A - contenuto in lipidi più elevato rispetto alle fonti vegetali, soprattutto per i lipidi saturi (eccezione: pesce) - contengono colesterolo, a differenza delle fonti vegetali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PROTEINE VEGETALI • Gli alimenti di origine vegetale forniscono proteine, minerali, vitamine, fibre (solubili ed insolubili), nonché fitochimici (composti biologicamente attivi) • Non contengono colesterolo; pochissimi lipidi saturi; maggior contenuto in monoinsaturi e polinsaturi • Soia - contenuto in AA più simile a quello delle proteine animali tra tutti i legumi - abbassa i livelli di colesterolo nel sangue - aumenta la flessibilità delle arterie - contiene isoflavoni che possono avere azione protettiva nei confronti di tumori del seno, della prostata, osteoporosi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale PROTEINE COMPLETE E PROTEINE INCOMPLETE • Proteine complete (alta qualità) – Contengono tutti gli AA essenziali – Si trovano negli alimenti di origine animale • Ptroteine incomplete (bassa qualità) – Sono prive o povere di uno o più AA essenziali – Si trovano in cereali, legumi, vegetali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Se non sono disponibili tutti gli AA essenziali per sintetizzare le proteine dell’organismo, le proteine non possono essere sintetizzate (legge del “tutto o del nulla” della sintesi proteica) L’AA limitante è quello del quale vi è la minore disponibilità Proteine complementari sono due (o più) fonti di proteine incomplete che, combinate assieme, possono fornire tutti gli AA essenziali dei quali abbiamo bisogno Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale COMBINAZIONI COMPLEMENTARI DI PROTEINE Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale TIPI DI VEGETARIANI: • Vegan ( vegetalliani): SOLO prodotti di origine vegetale • Latto-ovo: latte, uova e prodotti di origine vegetale • Pollo-vegetariani: pollo e prodotti di origine vegetale • Pesco-vegetariani: pesce e prodotti di origine vegetale • Fruttariani- vegetariani con predilizione per frutti, noci, olii, miele Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DIGESTIONE DELLE PROTEINE Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale H NH2 R CH N C O +H2O CH COOH R + proteasi NH2 R CH C O OH HHN CH R COOH PROTEASI Secrete dallo stomaco e dal pancreas Sono tutte secrete sotto forma di precursore inattivo La digestione inizia nello stomaco La maggior parte della digestione delle proteine avviene nel duodeno e nel digiuno Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA DIGESTIONE DELLE PROTEINE INIZIA NELLO STOMACO Pepsina Secreta dalla mucosa gastrica sotto forma di pepsinogeno, suo precursore inattivo Attiva a pH 2-3, inattiva a pH>5 La pepsina è l’unica proteasi che può idrolizzare il collagene La sua azione viene neutralizzata a livello del duodeno a causa della secrezione di bicarbonati (che aumentano il pH) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ATTIVAZIONE DELLE PROTEASI PANCREATICHE Enterochinasi Tripsinogeno Tripsina Tripsinogeno Chimotripsinogeno Proelastasi Procarbossipeptidasi Tripsina Chimotripsina Elastasi Carbossipeptidasi Le proteasi attive a loro volta sono inattivate dalla tripsina (meccanismo di controllo allo scopo di evitare l’autodigestione della mucosa intestinale) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ASSORBIMENTO Proteina Di/tri peptidi aminoacidi peptidi trasportatori peptidasi aminopolipeptidasi Peptidasi citoplasmatica Aminoacidi trasportatori VITAMINE LIPOSOLUBILI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale INTRODUZIONE Vitamine e minerali sono classificati come micronutrienti: sostanze chimiche richieste per la normale crescita e metabolismo Sebbene i micronutrienti si riscontrino in tutti i tessuti e fluidi corporei, essi costituiscono solo una piccola percentuale del peso corporeo Gli organismi superiori si affidano all’ingestione di cibo e supplementi per coprire i fabbisogni vitaminico-minerali Eccezioni note a questa regola sono rappresentate dalla produzione di vitamina K e di biotina da parte della flora batterica e la sintesi di vitamina D dai suoi precursori a livello cutaneo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONI DELLE VITAMINE Composti organici Coinvolti nel rilascio di energia da carboidrati, grassi, e proteine mediante la loro azione come co-enzimi Non forniscono energia di per sè Funzioni sia dipendenti che indipendenti da altre vitamine Una vitamina non può sostituirne un’altra Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DIFFERENZE TRA VITAMINE IDRO- E LIPO-SOLUBILI Idro- Lipo- Assorbimento Direttamente nel torrente sanguigno Prima nella linfa, poi nel sangue Trasporto libero Molte richiedono trasportatori proteici Deposito Circolano liberamente nei fluidi Intrappolate nelle cellule corporei adipose Escrezione L’eccesso viene prontamente eliminato dai reni Tossicità Possibilità di raggiungere livelli Elevata possibilità di tossici se assunte come raggiungere livelli tossici se supplementi assunte come supplementi Fabbisogni Richiesta in dosi frequenti (da 1 a 3 al giorno) Escrezione lenta, tendono a rimanere nelle cellule adipose Richiesta in dosi periodiche (anche settimane o mesi) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFICIT VITAMINICI “CLASSICI” Malattia deficit vitaminico Scorbuto Beriberi Pellagra Rachitismo Anemia perniciosa Vitamina C Tiamina Niacina Vitamina D Vitamina B12 Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FABBISOGNO VITAMINICO LARN= LIVELLI DI ASSUNZIONE GIORNALIERI RACCOMANDATI DI ENERGIA E NUTRIENTI PER LA POPOLAZIONE ITALIANA Sviluppati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) con lo scopo di: - proteggere l’intera popolazione dal rischio di carenze nutrizionali; - fornire elementi utili per valutare l’adeguatezza nutrizionale della dieta media della popolazione o di gruppi di essa rispetto ai valori proposti; - pianificare la politica degli approvvigionamenti alimentari nazionali, nonchè l’alimentazione di comunità Fabbisogno di riferimento per la popolazione, corrisponde al fabbisogno medio più due deviazioni standard, in grado cioè di coprire i bisogni della maggior parte della popolazione Viene evitato perciò di raccomandare livelli in eccesso rispetto ai bisogni, anche per evitare il ricorso a supplementazioni o a fortificazioni alimentari non strettamente necessari Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale TOSSICITÀ DELLE VITAMINE ● “Di più non sempre è meglio.” ● Più frequente con le vitamine liposolubili ● Elevati dosaggi di vitamina C predispongono a calcoli renali di ossalati ● Elevati dosaggi di vitamina C possono dare test per glicosuria falsamente negativi in diabetici ● L’assunzione di acido folico può mascherare un concomitante deficit di vitamina B12 ● Una dose tossica di vitamina A può avere effetti teratogeni sul feto Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CHI HA BISOGNO DI SUPPLEMENTI VITAMINICO-MINERALI? Pazienti con le seguenti caratteristiche: – Inadeguato introito alimentare (anziani, dieta ipocalorica, diete restrittive) – Aumentati fabbisogni fisiologici (gravidanza, allattamento) – Aumentati fabbisogni metabolici (chirurgia, traumi, fratture) – Maldigestione o malassorbimento (epatopatie, malattie gastroenteriche, diarrea) – Interazioni nutrienti-farmaci (es. elettroliti-diuretici ) – Interazioni con trattamento medico (chemio/radioterapia) – Bisogno di dosi farmacologiche (es. niacina per coronaropatie) – Prevenzione primaria delle malattie (acido folico) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINE LIPOSOLUBILI Vitamina A (retinolo, carotenoidi) Vitamina D (colecalciferolo) Vitamina E (tocoferoli) Vitamina K (filloquinone, menaquinone, menadione) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FUNZIONI DELLA VITAMINA A Visione notturna e e dei colori – formazione di rodopsina (pigmento della retina) da retinale ed opsina Integrità e crescita delle cellule epiteliali di cute e mucose Produzione di collagene: denti, ossa, cartilagine, tendini, tessuto connettivo Riproduzione Promozione della differenziazione cellulare Antiossidante Come farmaco (ad alte dosi): terapia acne, psoriasi, alcuni tumori La scoperta di recettori nucleari per i retinoidi, capaci di legarsi a brevi sequenza di DNA e in tal modo di controllare l’espressione genica, ha gettato nuova luce sugli aspetti funzionali della vitamina non legati alla visione Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CAROTENOIDI • Pigmenti di origine vegetale (identificati ≈600) • Quelli presenti in modo apprezzabile nell'organismo sono: β-carotene, α-carotene, luteina, zeaxantina, criptoxantina, licopene (α e β-Carotene, criptoxantina possono essere convertiti nell'organismo in vit. A) • Vit. A e carotenoidi sono solubili nella gran parte dei solventi organici e sono sensibili all’ox, polimerizzazione e isomerizzazione, specialmente in soluzioni diluite, in presenza d’O2, di luce e a temperature elevate • Si conservano a lungo, se tenuti a riparo della luce, al freddo e in assenza d’ossigeno Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DISVITAMINOSI A Sintomi/segni di deficit – Cecità notturna – Xeroftalmia – Ridotta crescita nei bambini – Rallentata cicatrizzazione – Disepitelizzazione mucose Sintomi/segni di tossicità – Effetti teratogeni – Cefalea, alopecia – Nausea, vomito – Problemi visivi – Epatopatia, cirrosi epatica Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ECCESSO DI VITAMINA Se somministrata per lunghi periodi a dosi in eccesso rispetto a quelle raccomandate, si possono avere fenomeni tossici Sindrome da intossicazione acuta, fa seguito a una o poche somministrazioni di quantità molto rilevanti della vitamina Sindrome da intossicazione cronica si sviluppa in seguito alla somministrazione di dosi meno elevate, ma per tempi più lunghi Sindrome teratogenica, colpisce l’embrione (più suscettibile) e il feto durante lo sviluppo, provocando malformazioni, anche a dosi non elevatissime. Una singola dose da 30-90mg nella prima parte della gravidanza può indurre aborto spontaneo o malformazioni fetali gravi. È possibile un sinergismo con altre sostanze che diano simili effetti come, ad es. l’alcol Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FONTI ALIMENTARI Vit.A in alimenti di origine animale Alimenti ricchi di vitamina A Fegato; latte, formaggi, uova e burro Carotenoidi in alimenti di origine vegetale Ne sono ricchi: frutti e ortaggi di colore giallo-arancione e ortaggi a foglia Pigmenti giallo-arancione ampiamente distribuiti in natura: nei tessuti vegetali e nei microrganismi fotosintetizzanti (alcuni carotenoidi partecipano alla fotosintesi) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA D 1) Ergocalciferolo (D2), formata per irradiazione dell'ergosterolo (provitamina vegetale) 2) Colecalciferolo (D3), formata nell'epidermide in seguito all'esposizione alla luce UV del 7-deidrocolesterolo D1 era stato originariamente usato per indicare una miscela non purificata e oggi non è più utilizzato Nutriente essenziale nel caso di scarsa esposizione al sole FUNZIONI: nel processo di divisione cellulare; contributo al normale funzionamento del sistema immunitario; al mantenimento della normale funzione muscolare; ai normali livelli ematici di calcio; al normale assorbimento/ utilizzazione del calcio e del fosforo e del normale mantenimento delle ossa e dei denti. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARENZA Osteomalacia: nell’adulto provocata da perdita di Ca da parte dell’osso che diventa molle Rachitismo: riferito ad alterazioni ossee provocate dalla carenza della vitamina in età giovanile I 2 aspetti della carenza, osteomalacia e rachitismo, possono essere corretti dalla somministrazione di coleciferolo in ragione di 10-125µg/d nel bambino e 50-250µg/d nell’adulto Non esiste evidenza alcuna che un deficit di vit. D sia correlabile alla perdita di sostanza ossea conosciuta come osteoporosi e tipica dell’età senile Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FONTI ALIMENTARI Contenuta in quantità apprezzabili solo in pochi alimenti di origine animale: fegato del merluzzo, filetto dei pesci grassi (aringa, salmone), latte intero, burro, alcuni formaggi a pasta dura, uova In molti Paesi alcuni alimenti (es. latte) sono arricchiti in vitamina D BIODISPONIBILITÀ Si conosce molto poco della biodisponibilità della vit.D è difficile discriminare tra la D alimentare e quella di produzione endogena L'assorbimento della D introdotta come supplemento alla dieta varia da 55-99%; l'assorbimento della D alimentare è probabilmente inferiore Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATI È assai difficile elaborare livelli raccomandati di assunzione La > sorgente di colecalciferolo è l’esposizione alla luce che avviene durante le comuni attività di tutti i giorni In condizioni normali l'esposizione alla luce solare è sufficiente per soddisfarne il fabbisogno (sembra di 2.5-10µg/d) E’ consigliata introduzione con la dieta di 10µg/d di vit. D nei: - neonati - bambini fino a 3 anni - donne in gravidanza (ultimo trimestre) e allattamento - anziani Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LA VITAMINA E Nel 1936 la vitamina E fu isolata e gli fu data il nome di tocoferolo (vitamina della fecondità; tokos = parto e pherein = apportare) Oggi è ormai riconosciuto il ruolo svolto dalla Vitamina E nel: - Prevenire le poliinsaturi degradazioni degli ac.grassi - Proteggere le membrane cellulari, grazie alla sua capacità antiossidante, anche in combinazione con altri fattori Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CARENZA E TOSSICITÀ Negli adulti la carenza di vit.E si può instaurare nei casi in cui si abbia da lungo tempo una compromissione del metabolismo lipidico Sono state osservate deficienze secondarie di α-tocoferolo conseguenti a sindromi da malassorbimento Carenza di vit.E può determinare insorgenza di una sindrome neuro degenerativa (con neuropatia periferica associata a miopatia necrotizzante, atassia cerebellare con oftalmoplegia e retinopatia pigmentata) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FONTI ALIMENTARI Contenuta soprattutto negli alimenti di origine vegetale Tutte le piante superiori contengono α-tocoferolo, localizzato prevalentemente nelle foglie e nelle altre parti verdi delle piante Gli oli vegetali sono ricchi in tocoferoli (raffinazioni determinano ↓ vit.E) Cottura dei cibi ne ↓ il contenuto; > perdite sono causate da frittura e cottura al forno Conservazione degli alimenti comporta perdite graduali di vitamina soprattutto in presenza di ac.grassi polinsaturi; più è bassa la T a cui sono mantenuti gli alimenti conservati, più sono ridotte le perdite Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATI Espressi in tocoferolo equivalenti (TE): 1TE = 1mg RRR-α-tocoferolo = 1,5UI = 2mg β-tocoferolo = 3mg γtocotrienolo = 10mg γ-tocoferolo Fabbisogno di vit.E strettamente legato all'apporto di altri nutrienti ed in particolare dei PUFA Adeguato un valore del rapporto TE/g di PUFA = 0,4 (Commission of the European Communities, 1993) In ogni caso i valori non devono scendere al di sotto di: - 3mg/d per le donne e di 4 mg/d per gli uomini Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA K FUNZIONE: normale mantenimento delle ossa e della coagulazione del sangue Diverse sono le proteine coinvolte nella coagulazione del sangue, la cui attività dipende dalla vit. K l. Fillochinone o vitamina K1 (2-metil-3-fitil-1,4-naftochinone) di origine vegetale con un solo doppio legame nella catena laterale 2. Menachinone-n o vitamina K2 di origine batterica (n indica il n° di unità isoprenoidi presenti nella catena laterale. La catena laterale è insatura e comunemente in configurazione all-trans) 3. Menadione o vitamina K3 (2-metil-l,4-naftochinone) forma sintetica idrosolubile senza la catena laterale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFICIENZA DI VITAMINA K Una deficienza primaria di vit. K è rara nell’adulto altrimenti sano Alcuni fattori rendono ragione di quest’affermazione: • La vitamina è ampiamente diffusa nel regno animale e in quello vegetale • La flora batterica presente nell’intestino sintetizza menachinoni e può contribuire alla nutrizione Nell’adulto un deficit di vit. K è solitamente imputabile all’uso di farmaci o a malattia. Una deficienza della vitamina può insorgere con l’uso della nutrizione parenterale totale, a seguito di ostruzione biliare, di malassorbimento lipidico e di malattie epatiche. Alcuni farmaci possono indurre una sindrome emorragica per interferenza con i sistemi interessati alla vit. K; tra questi, gli anticoagulanti cumarinici e i salicilati Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FONTI ALIMENTARI Ampiamente distribuita negli alimenti, inoltre è sintetizzata dalla microflora intestinale. Contenuta in ortaggi a foglia verde; frutta, cereali, carni e latticini ne contengono quantità meno rilevanti BIODISPONIBILITÀ Molto scarse le conoscenze sulla biodisponibilità Non ci sono ancora metodiche analitiche che permettano di determinare con precisione la vit.K negli alimenti e di discriminare a livello dell'organismo tra la vit.K di provenienza alimentare e quella di produzione microbica LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATI 1µg di vit.Kl/kg di peso corporeo (soddisfatti da una dieta equilibrata) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINE IDROSOLUBILI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINE IDROSOLUBILI Vitamina C (acido ascorbico) Tiamina (vitamina B1) Riboflavina (vitamina B2) Niacina (vitamina B3) Acido pantotenico (vitamina B5) Piridossina (vitamina B6) Cobalamina (vitamina B12) Folati (acido folico) Biotina Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA C: FUNZIONI La vitamina C (acido L-ascorbico) è capace di ossidarsi (in acido deidroascorbico, dotato anch’esso di attività vitaminica), e di ridursi reversibilmente L'acido ascorbico è il cofattore di enzimi che catalizzano reazioni di idrossilazione: • l’idrossilazione della prolina e della lisina per la formazione del collagene • l’idrossilazione della DOPA per la formazione dell’adrenalina • l’idrossilazione di composti aromatici nel fegato Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA C: FUNZIONI Inoltre interviene nei processi di difesa cellulare: • favorendo l’eliminazione dei radicali liberi dell’ossigeno attraverso la donazione di un elettrone al tocoferil-radicale; • rigenerando così l’attività antiradicalica della vitamina E • infine la vitamina C favorisce la riduzione dell’acido folico nelle sue forme coenzimatiche e l’assorbimento intestinale del ferro per riduzione da Fe3+ a Fe2+ Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA C: FABBISOGNI E FONTI Nell’uomo: la quantità minima giornaliera per prevenire lo scorbuto è ~10mg; il fabbisogno medio giornaliero è di 60mg • Sintesi endogena, tranne uomo, cavia, pesci • Fonti alimentari: Vegetali verdi Agrumi L’acido ascorbico è ampiamente distribuito nei vegetali freschi e negli agrumi; perdite cospicue si hanno quando gli alimenti che lo contengono sono esposti all’aria per lunghi periodi o quando vengono conservati in recipienti di rame che ne favoriscono l’ossidazione La cottura degli alimenti comporta una perdita limitata se viene effettuata rapidamente in poca acqua ed in recipienti chiusi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFICIT DI VITAMINA C In relazione al deficit nella sintesi di collagene • Petecchie • Ecchimosi • Gengive sanguinanti • Ipercheratosi • Artralgia • Ridotta cicatrizzazione delle ferite • Astenia Possibile aumento di rischio di malattie cardiovascolari e tumori Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale TIAMINA VITAMINA B1 0 ANEURINA • FUNZIONE: contributo al normale metabolismo energetico; normale funzione cardiaca, normale funzione del sistema nervoso e alle normali funzioni psicologiche. • Tiamina, riboflavina, niacina: Coenzimi necessari per reazioni che rilasciano energia dai macronutrienti Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B1: FABBISOGNI E CARENZE Nell’uomo: E’ difficile stabilire con precisione il fabbisogno giornaliero di tiamina in quanto è in funzione della quantità di carboidrati introdotti con l’alimentazione - L’apporto 1,2 mg/die è considerato sufficiente per l’adulto La deficienza di tiamina è associata ad alterazioni nel metabolismo dei carboidrati. Poichè ci sono scarse possibilità di immagazzinamento della tiamina, i primi disturbi metabolici appaiono dopo pochi giorni di assunzione di una dieta carente in vitamina Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B1: PRINCIPALI FONTI La tiamina si ritrova sia negli alimenti di origine animale e vegetale. In genere negli alimenti vegetali si trova per lo più in forma libera mentre in quelli animali si trova anche in quella fosforilata sia a mono che a difosfato. Particolarmente ricchi di tale vitamina sono i legumi ed il germe ed il pericarpo dei cereali. Negli alimenti animali le maggiori concentrazioni sono nel fegato, nel rene, nel cervello e nell'intestino. Un'altra fonte importante di tiamina è inoltre il lievito di birra. La tiamina si comporta come un coenzima partecipando al processo di conversione del glucosio in energia, ed è vitale in alcune reazioni metaboliche. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFICIT DI TIAMINA: BERI BERI Deficit primario osservato solo nelle popolazioni che consumano quasi esclusivamente riso o nell’anoressia nervosa L’alcool inibisce l’assorbimento di tiamina nell’intestino e porta a deficit; alcolisti ad elevato rischio Il deficit colpisce i sistemi cardiovascolari, muscolari, nervosi e gastrointestinali Beri beri “asciutto”: polineurite periferica, paralisi, atrofia muscolare Beri beri “umido”: scompenso cardiaco congestizio, edemi periferici Sintomatologia può essere precipitata dalla somministrazione di soluzioni glucosate correggere sempre prima il deficit di tiamina negli alcolisti Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RIBOFLAVINA VITAMINA B2 O LATTOFLAVINA • FUNZIONI: contributo al normale metabolismo energetico e del ferro; mantenimento della normale pelle e delle membrane mucose, della normale capacità visiva e dei normali eritrociti, protezione del DNA e delle cellule dallo stress ossidativo, riduzione della stanchezza e della fatica, e mantenimento della normale funzione del sistema nervoso. • La vitamina B2, sotto forma di due coenzimi flavinici (flavinmononucleotide, FMN, e flavindinucleotide, FAD), costituisce il gruppo prostetico di enzimi che intervengono in diverse reazioni di ossido-riduzione Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B2: FABBISOGNI E FONTI ALIMENTARI Nell’uomo: Una piccola parte è fornita all’organismo dalla flora batterica intestinale - L’apporto 1,3-1,8 mg/die è considerato sufficiente per l’adulto maschio - Per le femmine in gravidanza e durante l’allattamento il fabbisogno aumenta rispettivamente di 0,1 e 0,3mg La riboflavina, in natura, è abbondantemente presente. Si trova nelle verdure, nel lievito e soprattutto nel latte, nel fegato, nel cuore, nel rene e nell'albume dell'uovo. Nelle verdure il contenuto della vitamina è presente soprattutto nelle parti a crescita attiva e diminuisce allorché la pianta smette di crescere. Anche nel latte la quantità di riboflavina può essere variabile a seconda del tipo di alimentazione degli animali produttori. Nei tessuti dei mammiferi la vitamina è presente nella forma coenzimatica.C Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B2: CARENZE In stati carenziali di riboflavina, la struttura epatica viene alterata, il volume dei mitocondri ed il numero delle loro creste aumentano, e le concentrazioni di DNA ed RNA, diminuiscono sensibilmente in seguito a prolungati periodi di carenza • Nell’uomo si manifesta con una sindrome pellagra simile (pellagra sine pellagra) • Sono caratteristiche le lesioni delle mucose e dei tessuti epiteliali dell’occhio e del tubo digerente • Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA PP O VITAMINA B3 O ACIDO NICOTINICO O NIACINA • FUNZIONE: contributo al normale metabolismo energetico; normale funzionamento del sistema nervoso; mantenimento normale della cute e delle membrane mucose; riduzione della stanchezza e della fatica e contributo alle normali funzioni psicologiche. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA PP: FUNZIONI Sotto forma di coenzimi (il nicotin adenin dinucleotide o NAD e il nicotin adenin dinucleotide fosfato o NADP) partecipa a numerose reazioni di ossidoriduzione, sia a livello dei processi catabolici sia di quelli anabolici, quali sintesi di acidi grassi e aminoacidi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA PP: FABBISOGNI E CARENZE Nell’uomo si ritiene che 60 mg di triptofano equivalgano a 1 mg di vitamina PP Il fabbisogno giornaliero di vitamina PP per l’uomo è valutato in 6,6mg per ogni 1000kcal ingerite, con un minimo di 19mg per l’uomo e 14mg per la donna Durante la gravidanza e l’allattamento i fabbisogni aumentano rispettivamente di 1 e 3 mg/die Dosi elevate di acido nicotinico e nicotinamide (3g o più) hanno effetti farmacologici sul SNC, sul sistema circolatorio e sui livelli ematici di glucosio e di lipoproteine • La carenza di vitamina PP causa nell’uomo la pellagra i cui sintomi sono: dermatite, diarrea, demenza • Si ammalano di pellagra gli individui che si nutrono prevalentemente di polenta (farina di mais) nella quale la vitamina si trova in forma legata, non assorbibile, mentre al contempo le proteine in essa presenti non contengono triptofano • Il primo sintomo è la stomatite, la lingua gonfia e scarlatta, anoressia, diarrea e dolori addominali • La dermatite pellagrosa si manifesta di solito simmetricamente Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA PP: PRINCIPALI FONTI ALIMENTARI In genere le fonti alimentari vegetali presentano una maggior quantità di acido nicotinico, mentre quelle animali hanno più nicotinammide. Sono composti resistenti alla cottura, fatto salvo che possono facilmente disperdersi nel liquido di cottura. Di vitamina PP abbondano il lievito di birra e le carni. Al contrario, frutta, verdura e uova ne presentano basse quantità. Anche i cereali ne presentano buoni livelli. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B6: FUNZIONI I tre vitameri della vitamina B6 (piridossina, piridossale e piridossamina - ed i rispettivi esteri fosforici) sono composti metabolicamente attivi, in quanto si trovano legati a numerosi enzimi che intervengono in massima parte nel metabolismo degli aminoacidi e di altre sostanze azotate Questo spiega come dall'apporto di questa vitamina con la dieta dipenda la buona utilizzazione delle proteine alimentari Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B6: FABBISOGNI La piridossina è la forma più stabile rispetto ai processi di trasformazione degli alimenti Il fabbisogno giornaliero, per l’uomo, dipende dalla quantità di proteine introdotta con la dieta Mediamente viene consigliata l’assunzione giornaliera di 1,4 mg per l’uomo e 1,1 mg per la donna Il fabbisogno aumenta durante la gravidanza (+0,2mg) e l’allattamento (+0,4mg) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B6: PRINCIPALI FONTI E CARENZE La vitamina B6 è presente sia nei prodotti animali che vegetali. Generalmente nei primi vi è una maggior quantità di piridossamina e piridossale fosforilati mentre nei secondi prevale la piridossina. Nei vegetali, tuttavia, vi può anche essere una quota di piridossamina glicosilata che non viene idrolizzata dagli enzimi intestinali e che per tanto è inutilizzabile. Nell’uomo particolarmente sensibili alla sua carenza sono il SNC (convulsioni) e le strutture mesenchimali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA H O BIOTINA • Studi condotti da vari autori sulle alterazioni cutanee e della crescita provocate in animali nutriti con il solo albume d’uovo crudo, hanno portato Gyorgy nel 1931, ad individuare il fattore responsabile di tali disturbi • Si sa oggi che l’avidina, glicoproteina contenuta nell’albume d’uovo, impedisce l’assorbimento della biotina presente negli alimenti, ma anche di quella prodotta dalla flora batterica intestinale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BIOTINA: FUNZIONI Nei mammiferi la biotina è il coenzima di quattro importanti carbossilasi, implicate nel metabolismo intermedio, nella lipogenesi e nella sintesi della cheratina: • la piruvato-carbossilasi (gluconeogenesi) • la propionil-CoA-carbossilasi (metabolismo del propionato) • la metilcrotonil-CoA-carbossilasi per il metabolismo degli aminoacidi ramificati • l'acetil CoA carbossilasi nella sintesi degli acidi grassi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BIOTINA: FABBISOGNI E FONTI E’ prodotta a sufficienza dai batteri intestinali, tanto che la quantità eliminata con le urine spesso eccede quella introdotta con l’alimentazione Si ritiene che un intervallo adeguato di sicurezza, considerando tutte le fonti, sia compreso tra 30 e 100µg/die per le fasce di popolazione di bambini, adolescenti ed adulti • La biotina è presente sia nel regno animale che in quello vegetale. Si trova anche nel latte (umano e di mucca), nei latticini, nel tuorlo dell'uovo e nei frutti di mare. Nei vegetali soprattutto, la biotina è presente legata in maniera energica alle proteine per cui la sua biodisponibilità è più bassa. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BIOTINA: CARENZA • Carenza di biotina si può riscontrare in individui che si nutrono di grosse quantità di uova con albume crudo (per presenza di avidina) (almeno 20 al giorno) • Anche la somministrazione in dosi elevate di sulfamidici, capaci di effettuare una sterilizzazione dell’ambiente intestinale, può portare a carenza di biotina, che viene però accompagnata da carenza più generale di altri fattori Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACIDO FOLICO: FUNZIONI E FABBISOGNO Sintesi delle normali purine e pirimidine e dei globuli rossi in congiunzione alla vitamina B12 : Sintesi della timidina (DNA) Modificazioni e conversioni aminoacidiche Divisione cellulare Il fabbisogno giornaliero consigliato per l’uomo adulto è 0,2 mg, che aumenta a 0,4 mg durante la gravidanza e a 0,3 mg durante l’allattamento Dosi superiori sono raccomandate in stati di malattia ed alcolismo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACIDO FOLICO: FONTI ALIMENTARI • L'acido folico è presente nelle frattaglie (rene, fegato), come folati nelle verdure a foglia verde (lattuga, spinaci, broccoli), nei legumi e nelle uova. La sua presenza è scarsa nella frutta e nel latte. Parte dell'acido folico (circa il 50% o anche più) si può perdere durante la cottura in quanto termolabile. • Cornflakes fortificati Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACIDO FOLICO: CARENZE Siccome la timidina è un componente del DNA, il deficit di folati altera la produzione di globuli rossi, dando luogo ad eritrociti allargati ed ovali, che configurano una anemia macrocitica L‘anemia macrocitica raprpesenta quindi un blocco nella normale via eritrogenica ad uno o più stadi L’anemia macrocitica deve essere sempre curata associando folati e vitamina B12 A RISCHIO DI DEFICIT DI FOLATI • • • • • • Alcolisti Donne in gravidanza Giovani donne Utilizzatrici di contraccettivi orali Fumatori Molti farmaci interferiscono con l’assorbimento ed il metabolismo Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RUOLO DEI FOLATI NELLA PREVENZIONE Malattia cardiovascolare – Cofattore nel metabolismo dell’omocisteina – Omocisteina aminoacido “tossico” per l’endotelio ed avente funzione procoagulante – Forte associazione inversa tra livelli plasmatici di omocisteina e di acido folico (molto frequente la eterozigosi per alterazioni di geni codificanti enzimi del metabolismo dell’omocisteina). Difetti del tubo neurale (spina bifida) – Essenziali nel primo trimestre di gravidanza; se possibile iniziare nel pre-concepimento – Supplementazione usuale: 1-5 mg folati/die – Lieve aumentato rischio di gravidanze gemellari Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B12 (CIANO-COBALAMINA E COBALAMINA) • Con il termine di Vitamina B12 si comprende un gruppo di sostanze caratterizzate da un anello corrinoide contenente un atomo di cobalto: le cobalamine • Le forme più note sono: l'idrossicobalamina (naturale) e la cianocobalamina • Necessaria per la sintesi di DNA e per la formazione delle cellule del sangue • Richiede per il suo assorbimento il FATTORE INTRINSECO prodotto dallo stomaco • Si accumula nel fegato • Assorbimento a livello ileale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B12: FABBISOGNI E FONTI - Le dosi raccomandate per l’uomo sono di 2 µg/die, nelle donne vegetariane strette (o vegane), durante la gravidanza e l’allattamento ed in neonati carenti si consiglia un supplemento di vitamina B12 I prodotti di origine animale (carne,latticini,uova) contengono questa vitamina in adeguate quantità. In natura la sintesi della vitamina B12 avviene solo ad opera di microrganismi I cianobatteri impropriamente detti alghe azzurre (spirulina, klamath) producono invece analoghi inattivi (pseudo B12) mentre certe alghe acquisiscono vitamina B12 dal rapporto simbiotico con batteri Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B12: DEFICIT Ingestione inadeguata – Vegetariani stretti (Vegan) – Alcolisti Assorbimento inadeguato – Anemia perniciosa (gastrite atrofica) – Gastrectomia – Malattia celiaca – Morbo di Crohn, colite ulcerosa – Sindrome dell’intestino corto Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale VITAMINA B12: DEFICIT Segni/sintomi clinici – Anemia megaloblastica • Pallore, glossite, dispnea ed astenia stomatite angolare, – Pancitopenia • • Sanguinamento/ecchimosi Infezioni – Neurologiche (a lungo termine) • Parestesie, debolezza progressiva, atassia, irritabilità, demenza Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale MINERALI Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale INTRODUZIONE I minerali sono classificati come micronutrienti: sostanze chimiche richieste per la normale crescita ed il metabolismo. I minerali sono elementi inorganici, e come le vitamine, non forniscono energia. Gli organismi superiori dipendono dal cibo per coprire i loro fabbisogni, dal momento che non sono capaci di produrre o sintetizzare quesrti composti. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale • Minerali essenziali – Macroelementi fabbisogno > 100 mg/die • 0.05-2% peso corporeo • includono calcio, cloro, fosforo, potassio, magnesio, sodio, e zolfo. – Microelementi (micronutrienti) • Fabbisogno <100 mg/die • <0.05% peso corporeo • Includono cromo, cobalto, rame, fluoro, iodio, ferro, manganese, molibdeno, selenio, zinco. Elementi con ruolo non ancora ben definito nel mantenimento della salute umana: arsenico, boron, cadmio, litio, nickel, silicone, stagno e vanadio. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale CALCIO Mineralizzazione ossea Permeabilità della membrana cellulare Contrazione muscolare Coagulazione del sangue Trasmissione sinaptica dell’impulso nervoso Ettivazione enzimatica (es. lipasi pancreatica) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale FERRO E’un elamento essenziale di tutte le cellule dell’organismo Come componente di emoglobina, mioglobina, e degli enzimi citocromo ossidasi, perossidasi e catalasi, il ferro gioca un ruolo chiave nel trasporto dell’ossigeno e della respirazione cellulare. Cofattore necessario in molte reazioni enzimatiche utilizzate per metabolizzare il glucosio e gli acidi grassi. Sintesi di emoglobina (che serve a trasportare l’ossigeno) e mioglobina (che serve come deposito di ossigeno in sede muscolare) Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale DEFICIT DI FERRO Il deficit di ferro è uno dei problemi nutrizionali più frequenti al mondo, con le seguenti popolazioni a rischio: – Donne gravide che non hanno assunto supplementi di ferro – Bambini – Donne in età fertile – Anziani Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale RACCOMANDAZIONI • Cibi ricchi di ferro: – carne. pesce, pollame, uova – frattaglie – legumi – frutta secca – cereali arrichiti • Fabbisogno di ferro in gravidanza – 30 mg/die – l’associazione di vitamina C biodisponibilità del ferro aumenta Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale la Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACQUA Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACQUA • E’ una molecola essenziale per la vita e quantitativamente è il costituente principale della cellula e dell’organismo umano. E’ il solvente in cui avvengono tutte le reazioni metaboliche e per mezzo del quale si eliminano le scorie metaboliche. • E’ uno dei prodotti finali dell’ossidazione dei nutrienti energetici; la quantità così prodotta non è sufficiente a coprire il bisogno giornaliero di un organismo e pertanto questo elemento è un NUTRIENTE ESSENZIALE. • Il tessuto muscolare è metabolicamente attivo ed ha un contenuto in acqua del 75%, mentre il tessuto adiposo è una riserva di grasso con scarso contenuto di acqua (10%). • L’acqua introdotta con gli alimenti contribuisce al mantenimento del bilancio idrico ed è anche una buona fonte di Sali minerali. • L’equilibrio idrico può essere ottenuto a diversi livelli quantitativi. A mantenerlo concorrono due meccanismi principali: quello della sete e quello dell’emuntorio renale. • L’organismo umano non tollera variazione del contenuto in acqua superiore al 7%. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACQUA E’ il principale costituente dell’organismo 2 principali ruoli: 1) COMPONENTE STRUTTURALE 2) METABOLISMO CELLULARE COMPONENTE STRUTTURALE % acqua del peso corporeo totale dell’adulto magro M F 70 60 normopeso M F 60 50 obeso M F 50 42 Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale METABOLISMO CELLULARE • Dal punto di vista metabolico, l’acqua, come solvente, serve come veicolo inerte per i componenti in essa disciolti trasportandoli via sangue e linfa ai tessuti cellulari, convogliando ai distretti le secrezioni endocrine e solubilizzando gli escreti per la loro eliminazione dall’organismo. • Inoltre, tutte le reazioni chimiche della vita avvengono in un mezzo acquoso; in alcuni casi l’acqua partecipa attivamente come reagente e non è solo un veicolo inerte (reazioni idrolitiche e di idratazione). • Svolge anche un ruolo importante a livello dei polmoni, poiché evaporando sia da questi che dalla pelle, è responsabile per il 25% e più della perdita di calore dal corpo, contribuendo in tal modo alla regolazione della temperatura. • Nell’acqua corporea sono contenuti elettroliti che impartiscono ad essa una osmolarità ed una isotonicità tali da non compromettere il contenuto di liquidi nelle cellule, pur permettendo gli scambi tra compartimento cellulare ed extracellulare. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale ACQUA ED ELETTROLITI • Dal punto di vista nutrizionale, ogni difetto nel metabolismo di fluidi ed elettroliti non è il risultato di una eccessiva o non sufficiente apporto di sostanze nutrizionali ma di: - perdite anormali - ritenzione anormale - assorbimento intestinale non sufficiente - alterata distribuzione dei fluidi ed elettroliti • Aumentato fabbisogno può essere associato a perdite anormali dovute ad un metabolismo sbilanciato come nel caso di vomito, diarrea e febbre e/o con la deposizione di nuovo materiale proteico poiché la massa muscolare corporea contiene il 70% di acqua. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BILANCIO DEI FLUIDI Bilancio acqua = ingressi - perdite strettamente regolato (variazioni peso corporeo < 1%) Fonti di ingresso di acqua (in condizioni fisiologiche: media 2500 cc) 1. metabolica 2. alimenti 3. liquidi Fonti di perdita di acqua (in condizioni fisiologiche: media 2500 cc) 1. perdite non renali insensibili a) respirazione b) traspirazione sensibili c) sudorazione d) fecali 2. perdite renali Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale BILANCIO DEI FLUIDI Ingressi Acqua metabolica (200-400 ml/die): prodotta dai processi metabolici dell’organismo. Rappresenta poco meno del 10% delle entrate quotidiane di acqua (media 330 ml/die). Acqua contenuta negli alimenti (600-1000 ml/die): varia considerabilmente in relazione al tipo di alimento ed alla sua preparazione. Rappresenta circa un terzo delle entrate quotidiane di acqua (media 800 ml/die). Acqua assunta in forma di liquidi (1000-2500 ml/die): l’assunzione (media 1500 ml/die) è principalmente regolata dal meccanismo della sete, ma vi è anche un significativo elemento soggettivo. L’acqua introdotta in eccesso è prontamente eliminata dai reni. Assorbimento > 50% per diffusione • circa 50% sistemi di trasporto attivi Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Perdite (1) Le perdite insensibili non sono soggette a regolazione. Dipendono dalla taglia corporea, dall’esercizio fisico e dalla temperatura ed umidità ambientali. • donna 500-800 ml • uomo 800-1000 ml Respirazione (300-750 ml/die) Il contenuto di acqua nell’aria inspirata è minore di quello contenuto nell’aria espirata. La perdita di acqua con la respirazione può essere calcolata dal volume respiratorio e dalla differenza nella pressione parziale del vapore acqueo tra aria inspirata ed espirata. Poiché il volume respiratorio è determinato dalla quantità di CO2 prodotta che è a sua volta dipendente dall’apporto calorico e dalla composizione della dieta, in condizioni normali ambientali è anche una funzione del dispendio energetico e dell’esercizio fisico ed è uguale a 13 ml di acqua ogni 100 kcal. Traspirazione (300-350 ml/die) L’acqua persa con la pelle serve prioritariamente a dissipare il calore. Quella persa senza sudare è chiamata traspirazione insensibile, attraverso il gradiente di pressione parziale esistente tra l’interno e l’esterno del corpo. Rappresenta circa il 10% delle perdite. Complessivamente si può assumere che le perdite insensibili siano dell’ordine di 300-500 ml/ m2di superficie corporea/giorno. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Perdite (2) Le perdite sensibili sono soggette a vari meccanismi di regolazione Sudorazione: (200-300 ml/die). Scopo della sudorazione non è la regolazione del contenuto di acqua, ma la regolazione della temperatura corporea. La quantità di acqua persa attraverso la pelle è proporzionale al calore generato ed è uguale a 30 ml ogni 100 kcal o 8 ml/kg di peso corporeo.Il sudore è una secrezione controllata dal sistema nervoso simpatico e contiene circa 50 mEq di sodio e 5 mEq di potassio; rispetto alla composizione del fluido extracellulare, essa è ipo-osmolare e contiene relativamente più acqua che sodio. Va da 200 ml/die in ambiente a temperatura costante di 20°C ed a riposo fino ad 8-10 litri/die in ambiente caldo, alta umidità ed in condizioni di sforzo fisico intenso. La sudorazione profusa è pericolosa in quanto può dare luogo ad ipersodiemia ed iperosmolarità, con concomitante deplezione dei fluidi corporei. Feci L’acqua secreta nel tratto gastroenterico (6-7 litri/die) in condizioni fisiologiche è quasi completamente riassorbita assieme al suo contenuto proteico ed elettrolitico; alla fine del processo la quantità di acqua escreta con le feci è pari a circa 100 ml/die. Il contenuto di acqua e soluti nel tratto gastrointestinale è isotonico rispetto al plasma ed ogni fluido che entra nel tratto gastrointestinale diventa isotonico attraverso secrezioni e riassorbimenti. Vomito e diarrea possono causare gravi deplezioni dei fluidi corporei sia in termini di acqua che di elettroliti. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Perdite (3) Le perdite urinarie o renali si dividono in obbligatorie ed in facoltative. Possono considerarsi essere quelle più variabili in quanto è questo il meccanismo di bilancio tra acqua introitata ed acqua escreta. Il rene mantiene l’osmolarità dei fluidi corporei riducendo od aumentando l’escrezione di acqua e soluti. Variano da 1000 a 2500 ml/die in condizioni normali, con estremi da 500 ml a 20000 ml/die. Le perdite urinarie dipendono dal totale dei soluti escreti e dalla osmolarità delle urine. I soluti dipendono dall’introduzione di sali con la dieta e dall’urea prodotta. I processi metabolici dell’organismo producono un certo quantitativo di soluti (osmols) che vengono liminati nelle urine, pari a circa 600 mOsm/die. L’urea eliminata con le urine rappresenta più del 50% dei soluti totali presenti nelle urine. Le perdite obbligatorie si riferiscono al volume urinario necessario per eliminare le scorie metaboliche. Il termine perdite facoltative si riferisce alle perdite che eccedono quelle obbligatorie, ed esprimono la capacità di compenso da parte del rene nella eliminazione dell’eccesso di acqua e soluti dai fluidi corporei. Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale Esempio di bilancio idrico donna di 24 anni, peso kg 57, altezza cm 166 considerare anche: alvo, superficie corporea T° corporea, T° ambientale, livello attività fisica, stati morbosi Entrate - acqua metabolica 350 ml Uscite - traspirazione 350 ml - acqua contenuta negli alimenti 850 ml - respirazione 450 ml - acqua assunta in forma di liquidi 1250 ml - sudorazione 450 ml - feci 100 ml - urine 1100 ml totale uscite 2450 ml totale entrate 2450 ml Università degli Studi del Molise - Dipartimento di Scienze per la Salute Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Alimentazione e Nutrizione Umana Via G. Paolo II, 86100 Campobasso (Italy) Tel: 0874 / 404417, [email protected] Dr. Renata Bracale