Il nome è una parola che serve a chiamare persone, animali, cose, idee, sentimenti fenomeni, sensazioni, qualità o azioni, fatti reali o irreali. E’ variabile per genere e numero ed è anche detto sostantivo. Etimologia: dal latino numen (potenza divina che è in tutte le cose del mondo). Esempi: Carla, fratelli, volpe, piatto, bellezza, libertà, amore, terremoto, piacere, magia Può essere: comune, proprio, concreto, astratto, primitivo, derivato, semplice, composto. L’aggettivo è una parola che si aggiunge a un nome per descriverlo, qualificarlo o per determinarlo meglio. E’ variabile per genere e numero. Etimologia: dal latino adiectivus (che aggiunge). Esempi: rosso, grande, alto, tre, molti, qualche, suo, mio, questo, quello. Può essere: qualificativo (esprime qualità) o determinativo (possessivo, dimostrativo, numerale, indefinito). L’aggettivo possessivo precisa il possesso, l’aggettivo dimostrativo la posizione, l’aggettivo indefinito la quantità e l’aggettivo numerale il numero. L’articolo è una parola che sta davanti a un nome e che ci annuncia che sta arrivando un nome. L’articolo ci dice anche se il nome è maschile o femminile (genere), singolare o plurale (numero), se si tratta del nome di un essere o di un oggetto individuato (determinativo) o di un essere o di un oggetto non individuato (indeterminativo). Etimologia: dal latino articulum (piccolo membro di un gruppo). Esempi: il lo la i gli le un uno una. Può essere: determinativo, indeterminativo. Il verbo è una parola che serve ad esprimere un’azione, un avvenimento, uno stato o l’esistenza del soggetto. Il verbo è il centro della frase, intorno al quale si organizzano tutti gli altri elementi che la compongono. Etimologia: dal latino verbum (parola, la parola per eccellenza) Esempi: mangiare, fare, pensare, essere, avere. Può essere: transitivo, intransitivo, ausiliare, attivo, passivo, riflessivo, copulativo. L’avverbio è una parola che descrive o modifica un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. Spesso risponde alle domande: Dove? Come? Quando? Etimologia: dal latino adverbium (vicino al verbo). . Esempi: certamente, volentieri, velocemente, prima, poi, certo, non, forse, probabilmente, ecc… Può essere: qualificativo, di luogo, di tempo, di quantità, di giudizio, interrogativo, esclamativo, presentativo. La preposizione è una parola che mostra la relazione che le parole hanno tra loro all’interno della frase. Etimologia: dal latino praepositionem (mettere davanti). Esempi: di, a, da, in, con, per, su, tra, fra, sopra, sotto, davanti, dopo, dietro, senza, lungo, ecc. Può essere: propria (semplice e articolata) e impropria. Il pronome è una parola che sostituisce un nome, e a volte anche altre parole. Etimologia: dal latino pronomen (invece del nome). Esempi: io, me, tu, lui, lei, noi, voi, loro; mio, tuo, suo… questo, quello, stesso… chi, quando, che… qualche… Può essere: personale, possessivo, dimostrativo, interrogativo, esclamativo, relativo, indefinito. La congiunzione è una parola che unisce (congiunge) due o più parole in una proposizione o due o più proposizioni in una frase. Etimologia: dal latino conjiunctionem (congiungere). Esempi: e, né, o, eppure, sebbene, appena che, anche se, sia, ma, perchè… Può essere: coordinativa, subordinativa. L’interiezione è una parola, frase o suono che si usa per esprimere una reazione improvvisa dell’animo, un sentimento o una sensazione come gioia, dolore, sorpresa, paura, rabbia, minaccia, impazienza, ecc. Etimologia: dal latino interiectionis (scagliare in mezzo). Esempi: Oh! Ahi! Ohimè! Puah! Urrà! Fantastico! Santo cielo! Può essere: propria, impropria, locuzione interiettiva. .