Scrivi una relazione sul libro Maometto e Carlomagno di Henri Pirenne (concentranti sull’importanza e sulla tesi trattata) Ancora oggi è difficile stabilire esattamente la ragione e soprattutto l’inizio di quel periodo della storia umana da molti definito buio, il Medioevo. Il Medioevo è un’epoca di passaggio tra il mondo antico e quello moderno. Ed è nel mondo antico che vanno cercate le sue cause e i suoi primordi. Convenzionalmente si considera come evento che ha scaturito e favorito il Medioevo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476 d.C. I motivi di questa caduta sono tanti: lotte interne, difficoltà a governare un territorio tanto vasto e sempre più autonomo, ma soprattutto le invasioni dei barbari all’interno dei confini romani. Nonostante questa sia una tra le tesi più accettate da parte degli studiosi, ci sono storici che la criticano dando un’alternativa. Questo è anche il caso di Henri Pirenne, studioso e autore del libro Maometto e Carlomagno. Pirenne non è convinto dalla teoria sopra esposta. Egli motiva così il suo parere: l’Europa successiva alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, in preda ai barbari avrebbe dovuto abbandonare lo stile di vita romano. Al contrario l’Europa ha continuato ad essere influenzata dagli usi romani, dalle loro leggi, e per un po’ anche dalla loro lingua. Ciò si spiega facilmente, in quanto i barbari non avevano invaso l’Impero con lo scopo di distruggerlo, di rovesciarlo, ma la maggior parte di loro erano semplicemente stati attratti dalle ricchezze romane di cui volevano essere partecipi. E proprio per questo i barbari hanno tollerato la presenza dei Romani e delle loro abitudini anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, accettando in alcuni casi anche una componente romana nell’amministrazione dei territori ormai diventati proprietà dei barbari. Secondo Pirenne il momento cruciale in cui comincia il periodo di decadenza dell’Europa è nel VII secolo d.C. Questo è il secolo di Maometto, profeta islamico che si impegnerà a diffondere il suo credo anche in parti dell’Europa. In questo secolo si pongono le basi per un nuovo distacco, che continua ad esistere ancora oggi. Non più quello tra Oriente (ortodosso) e Occidente (cattolico), ma tra Nord (cristiano) e Sud (musulmano). Infatti, è proprio con l’arrivo dell’islam che l’Europa, secondo Pirenne, comincia a tagliare i contatti con il resto del mondo. Dal mercato aperto e vasto si passa a un mercato chiuso. La gente smette di viaggiare, non si sposta più, le efficienti reti stradali che prima univano l’intero Impero cominciano a degradarsi. L’Impero bizantino, ortodosso, non guarda più verso quell’Europa cattolica, ma si concentra sul mercato con l’Oriente e con il mondo arabo (Turchia sud-orientale, Siria, Palestina, Nordafrica, Spagna e Portogallo). Quando Carlo Magno sale al potere e cerca di ricostruire quello che era stato l’Impero Romano, si trova di fronte a un’Europa concentrata sull’agricoltura di sussistenza. Sarà solo la fine dell’Alto Medioevo (circa nell’anno mille) e l’inizio del Basso Medioevo a segnre una ripresa, anche se lenta, dell’economia e anche della cultura europea. Per confermare la sua tesi, Pirenne fa notare la mancanza in Europa dall’espansione araba di risorse materiali provenienti dal mondo arabo. Ad esempio le monede d’oro o anche il semplice papiro, prodotto esclusivamente nell’Egitto, ma che nel periodo del Medioevo sarà sostituito in Europa dalle pelli animali. Chiaramente la tesi di Pirenne è fondamentale. Essa infatti offre un nuovo punto di vista storico riguardo al principio del Medioevo e alle sue cause che non riguarda più solo i Romani e l’Europa ma include una parte più vasta del mondo allora conosciuto. É un’antitesi alla tesi più accettata, ma resta comunque una teoria e una variante plausibile di un periodo storico poco testimoniato e che crea ancora tanti interrogativi. Roma, 04/10/2019 Isabella Tokos, III A