Scrivi una relazione su Pepe, vino (e lana) come elementi determinanti dello sviluppo economico nell'età di mezzo di Carlo M. Cipolla Quello di Carlo M. Cipolla è un saggio pubblicato ufficialmente in Italia nel 1988. In modo alquanto satirico, l’autore si concentra sul pepe come prodotto essenziale per il buon andamento della società medievale. La caduta dell’Impero Romano d’Occidente è stato uno degli eventi più disastrosi per l’Europa, che ha scosso la società e ha portato solo caos. Anche all’epoca, come ai giorni d’oggi, in molti hanno tentato di spiegare la ‘morte’ di un Impero che si riteneva fosse eterno e parecchie sono state le accuse più svariate. In particolare, però, l’ipotesi di un recente sociologo americano si è insinuata come risposta a qualche domanda fra quelle che rendono tanto oscuro il Medioevo. Questa tesi (paragrafo 1, pagina 12, “Allegro ma non troppo” di Carlo M. Cipolla) considera l’avvelenamento da piombo il principale fattore della caduta dell’Impero Romano: il piombo, infatti, invadendo le vite romane ed arrivando ad essere una piccola parte della loro alimentazione, soprattutto di quella dei nobili aristocratici, ha portato a una lenta ma inevitabile scomparsa di quella classe dirigente romana in grado di tenere testa alle invasioni barbariche e alle forti crisi interne dell’Impero; inoltre, poiché uno dei tanti effetti collaterali dell’ingerimento del piombo è la sterilità e l’aborto, secondo l’autore e anche secondo il sociologo americano, si spiegherebbero in questo modo il netto calo delle nascite e l’aumento del tasso di mortalità della popolazione (par.1, pag. 13, “Allegro ma non troppo”). In una tale difficile situazione, la popolazione incomincia a suddividersi in tre importanti ceti sociali: uno dedito all’agricoltura e alla terra, i laboratores, un altro devoto alla fede in Dio e alla preghiera, gli oratores, e infine una classe sociale regnante e guerriera, i baroni e i bellatores (par.2, pag.14, “Allegro ma non troppo” / pag. 318 “Il fattore umano 2”). Tra le classi sociali, ad eccezione del clero, si vengono a creare dei rapporti di tensione e spesso di violenza da parte dei bellatores, ai quali, poi, si aggiungono le varie incursioni e minacce dei Scandinavi, degli Ungheresi e dei Musulmani (par.2, pag.15, “Allegro ma non troppo”). Ciò comporta, nel VII secolo, un’ulteriore suddivisione tra Nord cristiano e Sud islamico sopra la già presente tra Ovest cristiano ed Est cattolico (“Maometto e Carlomagno” di Henry Pirenne). Quest’ultima divisione in particolare contribuisce negativamente alla scomparsa nell’Europa Occidentale del pepe, esportato dall’Oriente. E l’assenza del pepe, una spezia afrodisiaca, si aggiungerà alle cause della bassa natalità europea (par.3, pag.16, “Allegro ma non troppo”). Con l’arrivo dell’anno mille si intraprendono anche delle Crociate che porteranno alla conquista della Terra Sacra ad Oriente e allo stanziamento degli Occidentali nei nuovi territori, con una conseguente ripresa del commercio del pepe (par. 4; pag. 19; “Allegro ma non troppo”). Del commercio in particolare, almeno inizialmente, si occuperanno i Veneziani che, sapendo sfruttare al massimo la vittorie nella Terra Santa, ne otterranno un grandissimo profitto economico (par. 7, pag. 23, “Allegro ma non troppo”). Così, il pepe diventerà una delle principali merci di scambio, ma allo stesso tempo sarà anche un mezzo di scambio (par. 7, pag. 26, “Allegro ma non troppo”). Nel frattempo anche l’Inghilterra si occuperà a contribuire al mercato occidentale: dalle sue greggi di prima classe otterrà la lana grezza, altra merce assai ricercata a quell’epoca (par 9, pag. 29, “Allegro ma non troppo”), insieme al vino francese (par. 9, pag. 31, “Allegro ma non troppo”). Ancora una volta, però, l’economia e la società del tempo sarà scossa nelle fondamenta dall’arrivo della peste, durante la quale si verificherà un calo demografico di un terzo della popolazione europea (par. 10, pag. 38, “Allegro ma non troppo”). A questa pandemia poi si aggiungerà la Guerra dei cent’anni, il cui inizio porterà il crollo del commercio e dell’economia fiorentina, lasciando spazio a una Firenze più ‘culturale’ e all’avvento del Rinascimento (par. 10, pag. 40, “Allegro ma non troppo”). FONTI: Per introduzione con informazioni legate alla pubblicazione e all’autore: https://it.wikipedia.org/wiki/Allegro_ma_non_troppo_(Cipolla); Allegro ma non troppo (ISBN 9788815019806): per la lettura e l’approfondimento del saggio Pepe, vino (e lana) come elementi determinanti dello sviluppo economico nell'età di mezzo in esso contenuto; Il fattore umano 2 – corso di storia e geografia, Dall’Impero romano all’Alto Medioevo (ISBN 9788869101861) per la definizione di oratores/bellatores/laboratores. Per approfondire la teoria di Henry Pirenne (tra l’altro citato in: par.3, pag.16, “Allegro ma non troppo”): https://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Pirenne Roma, 11/10/2019 Isabella Tokos, III A