I SAPIENTI 1. Un inizio problematico Philia, sophia e poesia arcaica Alla lettera, filosofia vuol dire “amore per la sapienza”; la filosofia deve essere considerata una creazione tipica ed esclusiva dell’Occidente, realtà geopolitica ispirata dal punto di vista culturale ad Atene e Roma e a Gerusalemme (matrice giudaico-cristiana). La filosofia nasce con Omero. La filosofia nasce con i primi documenti scritti della tradizione culturale dell’Occidente, ovvero Iliade e Odissea di Omero (IX secolo a.C.) e Le opere e i giorni o Teogonia di Esiodo, di un secolo successivi, contenenti tematiche di indubbio rilievo “filosofico”. Iliade e Odissea. Nell’Iliade, poema dedicato alla narrazione della guerra di Troia, si avvicendano episodi e domande destinati a ritornare costantemente nella storia della filosofia; es. l’origine della sorte riservata a ciascuno; la concezione dell’amicizia, il ruolo delle passioni, le regole del comportamento morale, il rapporto con la divinità, la riflessione sulla morte. Anche nell’Odissea emergono alcuni interrogativi chiaramente filosofici: l’inflessibilità del destino, la superiorità della ragione rispetto alla violenza, la legittimità della vendetta in caso di offesa grave, la lealtà e la fedeltà verso parenti e alleati, il rispetto e l’accoglienza verso lo straniero. Altrettanti esempi sono contenuti nei poemi di Esiodo Le opere e i giorni (con esaltazione dei valori connessi al lavoro dei campi) e Teogonia (con la genealogia degli dei). Se assecondiamo questa linea, dovremo concludere che la filosofia nasce nel IX secolo a.C., contestualmente alla redazione dei primi documenti letterari a noi pervenuti, e che il primo filosofo è stato Omero. Il carattere filosofico della poesia arcaica. Osservazioni simili possono essere fate per autori come Saffo 8intensa e originale riflessione sull’amore), Minmermo (fugacità della vita), Archiloco (amicizia tradita e disincantata meditazione sulla violenza), Stesicoro, Alceo (lamento per la lealtà calpestata) e Pindaro, vissuti tra il VII e il VI secolo a.C. La tesi della tradizione Filosofia e poesia. La poesia che compare e si sviluppa in Grecia in età arcaica è accompagnata da un accentuato impegno a porre al centro i più importanti problemi inerenti alla vita e al destino dell’uomo. Quindi, se per filosofia intendiamo un atteggiamento intellettuale che si interroga sulla realtà fisica e intellettuale che ci circonda, una riflessione sui temi che riguardano la riflessione umana, è impossibile negare il carattere filosofico della maggior parte delle opere poetiche realizzate in Grecia tra il XI e il X secolo a.C. Talete Le testimonianze su Talete. Secondo l’interpretazione maggiormente condivisa, la filosofia saprebbe nata a Mileto, colonia greca dell’Asia Minore, città in cui nasce il proto filosofo Talete, vissuto tra il 624/640 e il 547 a.C. (le testimonianze più antiche risalgono allo storico Erodoto). Come lui, anche Aristotele delinea l’immagine di un uomo rivolto alla risoluzione di problemi pratici (governo del territorio, predizione di un’eclissi, gestione dei raccolti di olive). Platone nel Teeto racconta invece della caduta nel pozzo. Talete non ha scritto nulla. Il principio materiale è l’umido. Aristotele nella Metafisica attribuisce a Talete l’individuazione di un principio (archè) di tutte le cose: l’acqua. Il nutrimento di tutte le cose è umido, come pure i semi. L’origine della Philosophia. Probabilmente fu Pitagora a utilizzare per la prima volta il termine filosofia, ma l’accezione specifica di “filosofia” compare soltanto nella prima metà del VI secolo con Platone: “Filosofi sono coloro che amano contemplare la verità” (Repubblica); questa è la prima definizione di filosofia. Aristotele invece si assumerà il compito di distinguere quella “certa scienza”, chiamata philosophia, dalle altre scienze (epistémai). 2. Le caratteristiche del pensiero arcaico In sintesi: - Fino alla seconda metà del V secolo a.C. il termine “filosofia” non compare nelle fonti; Dal pensiero arcaico non emerge un’accezione tecnica della filosofia, ma sono considerati sapienti coloro che si impegnano a condurre una vita improntata alla riflessione razionale; L’indagine dei pensatori arcaici di concentra sulla physis e sulla polis; Platone fu il primo filosofo a cercare di proporre una definizione di “filosofia” e a distinguerla dalle altre forme di sapere; Con Aristotele la filosofia assume l’accezione tecnica di una disciplina distinta dalle altre scienze e dotata di una propria metodologia. Il periodo arcaico. Nel periodo arcaico (IX-prima metà del secolo V a.C.) è introvabile il termine “filosofia”. Si tratta di stabilire cosa, pur in mancanza del nome specifico, vi sia stato nei circa cinque secoli precedenti a Platone e Aristotele. Talete, Pitagora, Eraclito e Pindaro erano sapienti, non filosofi. Il pensiero delle origini non ha nulla a che fare con un sapere astratto, ma coincide con un modo di essere presenti nella società di riferimento come coscienza critica, intenta a scandagliare i diversi aspetti della realtà fisica e sociale. Una riflessione a cavallo tra physis e polis. Il sostantivo physis non è la “natura” nel senso moderno del termine; rimanda piuttosto a tutto l’ente, tutto ciò che esiste, la totalità. Come “politica” non è campo di attività definito, ma riguarda la comunità organica con cui il saggio non può che rapportarsi. La filosofia come modo di vita e interrogazione sul “tutto”. La filosofia nesce e si diffonde come un modo di stare nella polis e come forma di interrogazione su quel “tutto” che si esprime con il termine physis. Dopo Aristotele, la filosofia assume la configurazione canonica di una forma di sapere, distinto rispetto ad altre forme di conoscenza, maturato nel contesto di attività di scuole come l’Accademia e il Liceo.