Tossicologia e sostanze che creano dipendenza Corso di laurea in educatore sanitario Guido Mannaioni Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica Università degli Studi di Firenze-Azienda Careggi [email protected] 1 Venerdi 21 Novembre 2014 concetti generali (il fenomeno tossicodipendenza, principi Costitutivi delle tossicodipendenze, epidemiologia, fattori di rischio) 2 Venerdi 5 Dicembre 2014 alcolismo 3 Venerdi 12 Dicembre 2014 cocaina, ecstasy, marijuna 4 Venerdi 19 Dicembre 2014 farmacodipendenza 5 Venerdi 9 Gennaio 2015 tabagismo e cannabis 6 Venerdi 16 Gennaio Tossicodipendenza e farmaci in gravidanza (Dott.ssa Alessandra Pistelli) 7 Venerdi 23 Gennaio 2015 Organizzazionee ruolo dei Centri Antiveleni (Dr Gambassi) 8 Venerdi 30 Gennaio 2015 verifica scritta Cosa è la Tossicologia? • Tossicologia descrittiva/regolatoria (DL50 o tox cronica di un farmaco) •Tossicologia sperimentale •Ecotossicologia •Tossicologia forense •Tossicologia medica Tossicologia Medica Si definisce come il settore della Medicina Specialistica dedicato alla diagnosi e alla terapia delle intossicazioni acute (uso antidoti) e croniche (tossicodipendenze) non professionali Intossicazione Definizione: Malattia acuta o cronica che si produce per interazione di una sostanza estranea con meccanismi biologici, da ciò risultando una distorsione di essi, in senso negativo per la qualità della vita cellulare I FATTORI CHE DETERMINANO LA RISPOSTA TOSSICOLOGICA ALLA INTRODUZIONE DI UNA SOSTANZA ESTRANEAIN UN SISTEMA BIOLOGICO SONO •La dose • la via di somministrazione •Le caratteristiche molecolaridella sostanza estranea •Le caratteristiche fisico-chimiche (esempio lipofilia) •La configurazione elettronica •La interferenza con i normali processi e funzioni a livello molecolare Il fenomeno tossicodipendenza • Prospettiva biomedica • Prospettiva psicologica • Prospettiva sociologica Il fenomeno tossicodipendenza • Prospettiva psicologica In tale ambito l'attenzione si sposta dalla sostanza alla persona che ne fa uso. Perlopiù l'assunzione di droghe, secondo la prospettiva psicologica, viene considerata manifestazione di un disagio intra-psichico. In alcuni casi si è provato a delineare un profilo di base dei tossicomani, corrispondente a una configurazione patologica costante; tuttavia tale orientamento non ha sortito significativi risultati, soprattutto perché i tratti frequenti nella personalità di individui con problemi di dipendenza da sostanze non sembrano essere "specifici" e si presentano anche in persone che non hanno mai fatto uso di droghe. Il fenomeno tossicodipendenza • Prospettiva psicologica Sigmund Freud evidenziò la sostanziale corrispondenza fra consumo di droghe e predisposizione nevrotica. Egli inquadrò la dipendenza secondo una prospettiva di regressione agli stadi infantili dello sviluppo psico-sessuale dell'individuo. Il fenomeno tossicodipendenza • Prospettiva sociologica Secondo tale punto di vista, che non esclude i precedenti, il contesto socioculturale in cui la persona e il suo nucleo familiare sono inseriti avrebbe un ruolo importante nel verificarsi di situazioni di tossicodipendenza. Il fenomeno tossicodipendenza • Prospettiva biomedica • Prospettiva psicologica • Prospettiva sociologica A proposito dei tre ambiti presi in considerazione e correlati all'esprimersi di ogni situazione di tossicodipendenza (l'individuo, le sostanze, l'ambiente sociale), appare precipitosa ogni conclusione che attribuisca peso preponderante (o monocausalità) a ciascuno. Verosimilmente i tre ambiti, con peso variabile nelle differenti situazioni, interagiscono fra loro nel delineare ciascun singolo e particolare evento umano. Tossicodipendenza definizione: malattia sociale, cronica e recidivante che si contrae e si sviluppa con l’abuso di particolari sostanze chimiche Principali sostanze d’abuso OPPIOIDI PSICOSTIMOLANTI DEPRIMENTI DEL SNC cocaina, amfetamine, alcaloidi del khat, caffeina barbiturici, benzodiazepine ALCOL ETILICO NICOTINA CANNABINOIDI ALLUCINOGENI DESIGNER DRUG MDA, MDEA, MDMA, MBDB Principali regioni cerebrali implicate nelle addiction Principali centri e vie del sistema dopaminergico • • • • Sistema limbico Via nigrostriatale Via tuberoinfundibolare Nucleo accumbens Principale centro del sistema noradrenergico • Locus coeruleus Elementi costitutivi delle Tossicodipendenze sono: 1 2 3 4 Tolleranza (minore in assunzione saltuaria o intranasale) Dipendenza psichica, fisica e sociale Psicosi Tossica Danno all’individuo e alla società Tolleranza ADATTAMENTO BIOLOGICO VERSO LA RIPETUTA ESPOSIZIONE AD UNA SOSTANZA CHIMICA, CARATTERIZZATO DA UNA RISPOSTA IN DIMINUZIONE, PER CUI E’ OBBLIGATORIO L’AUMENTO PROGRESSIVO DELLA DOSE PER RITROVARE GLI EFFETTI DELLA DOSE INIZIALE. LA TOLLERANZA CHE SI INSTAURA NELLE TOSSICOMANIE PUO’ ESSERE ACQUISITA DI TIPO ACUTO (TACHIFILASSI PER NICOTINA E PER LE AMFETAMINE: DIMINUZIONE RAPIDA DELLA RISPOSTA BIOLOGICA PER “DEPLEZIONE DI TRASMETTITORI”) MA PIU’ SOVENTE ACQUISITA DI TIPO CRONICO, E DIPENDENTE SIA DALL’AUMENTATA ESPRESSIONE DEGLI ENZIMI METABOLIZZANTI (BARBITURICI, ETANOLO), SIA DA MODIFICAZIONI DELLA RISPOSTA RECETTORIALE (OPPIOIDI, COCAINA), SIA DA ENTRAMBI GLI EVENTI (ETANOLO). Dipendenza fisica SI MANIFESTA COME UN INSIEME DI SEGNI E SINTOMI FISICI IN CONDIZIONE DI RELATIVA ASSENZA DELLA SOSTANZA D’ABUSO (sindrome di astinenza) Epidemiologia ESPAD-Italia® 2004 The European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs Consumi riferiti di tabacco, alcol e altre sostanze nella popolazione giovanile scolarizzata IPSAD (Italian Population Survey on Alcohol and Drugs) Progetto SIMI (Progetto Sistema Integrato Multicentrico di Indicatori) ESPAD 2003 ESPAD-Italia 2003 The European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs Percezione del rischio e variabili predittive dell’utilizzo di tabacco, alcol e altre sostanze nella popolazione giovanile scolarizzata Materiale per le Scuole partecipanti alla ricerca Dia:01 ESPAD-Italia 2003 Organizzazione funzionale dello studio Definizione del campione, arruolamento delle Scuole e gestione del progetto: F. Denoth, C. Imiotti, S. Molinaro, R. Panini, S. Pardini, L. Pellegrino, A. Romanelli, S. Salvadori, C. Sbrana. Data entry: F. Cini, C. Doveri, S. Gazzetti, C. Imiotti, I. Masoni, R. Panini, C. Sbrana. Elaborazione dei dati e analisi statistica: C. Doveri, S. Molinaro. Rapporti scientifici e materiali di divulgazione: F. Mariani, S. Molinaro. RINGRAZIAMENTI: Anche nel 2003, come negli anni precedenti, è stato possibile realizzare il Progetto ESPAD grazie alla collaborazione dei circa 27.000 ragazzi e ragazze che hanno compilato il questionario. Contributo sostanziale è stato quello degli insegnanti delle circa 350 Scuole del campione nazionale. A questi si sono aggiunti, in alcuni casi, gli operatori delle strutture pubbliche per le tossicopdipendenze (Ser.T.) che hanno collaborato all’arruolamento, distribuzione e raccolta dei materiali dell’indagine nel territorio di competenza. Dia:02 ESPAD-Italia 2003 Scuole partecipanti allo studio Tipo di scuola Dia:03 Numero di Scuole Numero di classi partecipanti Numero di studenti partecipanti Ragazzi Ragazze Totale Liceo 114 550 3084 5449 8533 Artistico 49 235 1170 2900 4070 Professionale 64 310 2897 2873 5770 Tecnico 120 563 5436 3362 8798 Totale 347 1658 12587 14584 27171 Il consumo di sigarette…. Le diapositive che seguono (Dia 06-07) illustrano i consumi riferiti di sigarette nei 30 giorni precedenti alla somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “con quale frequenza hai fumato sigarette negli ultini 30 giorni ?” I consumatori sono divisi in due gruppi, coloro che riferiscono di aver fumato meno di 5 sigarette al giorno, ragazzi che sono ancora nella fase di sperimentazione del tabacco, e coloro che affermano di aver fumato più di 5 sigarette al giorno, che presentano quindi un comportamento d’uso maggiormente strutturato. La restante parte degli studenti non compare nei grafici in quanto riferisce di non aver mai fatto uso di sigarette (58,3% delle ragazze, e il 59,7% dei ragazzi) Nella prima diapositiva (Dia 06) i grafici (uno per i ragazzi ed uno per le ragazze) mostrano come si distribuiscono i fumatori e le fumatrici all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 07) mostra una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permettendo così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:05 ESPAD-Italia 2003 Si osserva una sostanziale omogeneità nelle caratteristiche di consumo di sigarette tra ragazzi e ragazze. L’abitudine al fumo aumenta con l’età per entrambi i sessi e se a 15 anni i ragazzi che riferiscono di fumare una sigaretta ogni tanto sono il doppio di coloro che riferiscono consumi più sostanziosi, a 17anni si osserva una parità e a 19 il rapporto si inverte. I dati indicano, inoltre, che la percentuale di coloro che sperimentano si mantiene costante tra i 16 e i 19 anni, mentre aumenta di più del doppio la quota di ragazzi che riferisce consumi più sostanziosi. Anche nel gruppo delle ragazze si osservano gli stessi comportamenti, seppur di entità minore per i consumi > di 5 sigarette. Dia:06 Sigarette: consumo riferito negli ultimi 30 giorni ragazze <= 5 die > 5 die 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ragazzi <= 5 die > 5 die 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ESPAD-Italia 2003 Sigarette: consumo riferito negli ultimi 30 giorni ragazze <= 5 volte > 5 volte Ve n Sa eto rd eg na Em M ili o a Ro lise m a Ca gna m pa ni a Pu gl ia Si cil Ca ia la br ia IT AL IA La Lo zi o m ba Tr rd en To ia tin sc o an Al a to Ad ig e Li gu ria Ba si lic Fr at iu a li Um Ve ne br zi ia a Gi ul i Pi Ab a em ru on zz o te M e a rc Va lle he d' ... 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% ragazzi <= 5 volte > 5 volte Dia:07 ig Ca e m pa ni a To sc an a Li gu ria La Lo zi o m ba rd ia Ve Fr ne iu li Ca to Ve la ne br ia zi Pi a em Gi ul on ia te e Si Va c lle ilia Em d' ili ... a Ro m ag na Ba si lic at a Um br ia M ar ch e Pu gl ia M ol is e IT AL IA o Ad zz Al to Ab ru Tr en tin o Sa rd eg n a 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% I valori della frequenza d’uso riferita dagli studenti delle Regioni italiane oscillano intorno al valore medio nazionale con maggiore variabilità nelle ragazze rispetto ai ragazzi. Il consumo di sigarette delle ragazze è più basso in alcune Regioni del Sud come la Calabria, la Sicilia la Puglia e la Campania. Il Lazio la Lombardia e la Toscana sono invece le Regioni con una maggiore percentuale di fumatrici. I fumatori sono più presenti in Sardegna, in Abruzzo e in Trentino Alto Adige, mentre le Regioni dove l’abitudine sembra essere meno diffusa sono il Molise, la Puglia e le Marche. Il consumo di alcol…. E’ stato utilizzato come indice del consumo di alcolici la frequenza riferita da parte dei ragazzi di “ubriacature” avute negli ultimi 12 mesi. Sono stati individuati due gruppi di consumatori. Il primo riferisce di avere avuto da 1 a 5 “ubriacature” nei 12 mesi precedenti la somministrazione del questionario; l’altro gruppo riferisce un abitudine alle “ubriacature” superiore alle 5 volte nell’anno precedente. Si analizza quindi la risposta alla domanda “ quante volte ti sei ubriacato negli ultimi 12 mesi ?” Gli studenti che hanno riferito di non essersi mai ubriacati (51,8% maschi; 63,3% femmine) non compaiono nei grafici. Nella prima diapositiva (Dia 09) i grafici (uno per i maschi ed uno per le ragazze) si riferiscono alla distribuzione degli studenti, che si sono ubriacati nei 12 mesi precedenti la somministrazione, all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia10) offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permettendo così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:08 ESPAD-Italia 2003 Nella categoria “fino a cinque ubriacature negli ultimi 12 mesi” non si evidenziano caratteristiche di comportamento differenti fra maschi e femmine. Circa doppio risulta invece il numero dei ragazzi rispetto alle coetanee per ciò che riguarda la frequenza riferita di più di cinque ubriacature negli ultimi dodici mesi. Cresce proporzionalmente all’età il numero di studenti che riferisce “ubriacature” con un massimo nei ragazzi di 18-19 anni dove i ragazzi che si “ubriacano” più di cinque volte sono il doppio dei ragazzi più giovani o delle ragazze di pari età. Ubriacature: frequenza riferita negli ultimi 12 mesi r ag az z e <= 5 v o lt e 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 a nni 16 a nni 17 a nni ragazzi <= 5 volte 18 a nni 19 a nni > 5 volte 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 anni Dia:09 > 5 v o lt e 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ESPAD-Italia 2003 Ubriacature: frequenza riferita negli ultimi 12 mesi ragazze <=5 volte > 5 volte Tr en tin o Al t o A Lo dig m e ba rd B as ia ili ca ta Li gu To ria sc Pi an em a M on ar te ch e e U Va m lle br Em ia d ili 'Ao a st R om a Fr ag iu n li Ve V a e ne ne zi to a G iu l S ar ia de gn a A br uz zo La zi C al o ab ria M ol is e Pu gl ia S ic C i am lia pa ni a IT A LI A 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% ragazzi <=5 volte > 5 volte Tr en tin o Em Alt o ili a Ad i R om ge a Lo gn a m ba S rdia ar de Pi gn B em a as on ili ca te ta e Va Li gu lle ri d' a A Fr os iu t li To a Ve s ne ca na zi a G iu l C ia al ab ria A br uz zo V en et o M ol is e La C am zio pa ni a U m br i M a ar ch e S ic ili a Pu gl i IT a A LI A 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Dia:10 Ad esclusione della Basilicata per quanto riguarda le ragazze e della Sardegna per i maschi, il maggior numero di studenti che riferisce di essersi “ubriacato” più di cinque volte negli ultimi 12 mesi risiede nelle Regioni del Nord. Nel Sud i consumi di alcol legati alle ubriacature sono minori. Considerando la classe “più di cinque volte negli ultimi 12 mesi” sono le ragazze delle Regioni Puglia, Sicilia e Campania che riferiscono di essersi ubriacate in misura minore rispetto alle ragazze del Centro Nord. Per i ragazzi si osserva una frequenza minore di tali comportamenti anche nelle Regioni del Centro. Il consumo di cannabis…. Le diapositive che seguono (Dia12-13), illustrano i consumi riferiti di cannabis nei 12 mesi precedenti la somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “In quante occasioni (se ce ne sono state) hai usato marijuana (erba, spinello) o hashish (olio di hashish) negli ultimi 12 mesi ?” Il 72% degli studenti (67,3% maschi e 77,1% femmine) che ha riferito di non aver fatto uso negli ultimi 12 mesi non compare nei grafici. Nella prima diapositiva (Dia 12) i grafici (uno per i maschi ed uno per le ragazze) si riferiscono a come si distribuiscono i consumatori di cannabis all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 13), offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permettendo così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:11 ESPAD-Italia 2003 Cannabis: consumo riferito negli ultimi 12 mesi I dati indicano che i ragazzi sono più a rischio delle coetanee per il consumo di cannabis, mentre per ciò che riguarda l’aver provato la sostanza non si apprezzano differenze fra i sessi. I consumi crescono in proporzione all’età in maniera più evidente nei maschi che a 15 anni sono poco più del 5% e a 19 anni sono circa il 30%. E pur crescendo anche nel gruppo delle ragazze il numero delle consumatrici passa dal 3% al 15%. ragazze <= 5 volte > 5 volte 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ragazzi <= 5 volte > 5 volte 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 15 anni Dia:12 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ESPAD-Italia 2003 Cannabis: uso riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte > 5 volte 30% 25% 20% 15% 10% 5% To sc an B a as ili ca ta La Pi Lo zi o em m ba on rd te ia e U Va m lle br ia d' A os ta M ar ch Em e Li i lia gu Tr ri en R a om tin ag o Al na to A Fr di iu ge li V Ve e ne ne to zi a G iu li S ar a de gn a A br uz zo Pu g C am lia pa ni a S ic ili a M ol is e C al ab ria IT A LI A 0% ragazzi <= 5 volte > 5 volte 30% 25% 20% 15% 10% 5% eg Lo na m ba Tr rd en B as ia tin ili o ca Al ta to A di ge na ag ar d La zi o Li on gu te ri a e M Va ar Fr lle ch iu li e Ve d'A o ne st a zi a G iu lia S ic ili a U m br ia C al ab ria A br uz zo V en et o Pu g C am lia pa ni a M ol is e IT A LI A em Pi Dia:13 S om Em ili a R To sc an a 0% La Regione dove i giovani che fumano cannabis sono più numerosi è la Toscana, dove le percentuali sono più alte per entrambi i sessi; all’opposto si colloca il Molise. Tutte le altre Regioni oscillano intorno ai valori medi con caratteristiche di consumo che vede i valori più alti nelle Regioni del Nord e quelli più bassi nelle Regioni del Sud ad eccezione della Basilicata e della Sardegna dove i consumi riferiti sono più alti. Il consumo di cocaina…. Le diapositive che seguono (Dia 15-16), illustrano i consumi riferiti di cocaina nei 12 mesi precedenti la somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “Negli ultimi 12 mesi in quante occasioni (se ce ne sono state) hai usato cocaina ?” La maggioranza degli studenti(93,7% dei maschi e 97% delle ragazze) non riferisce alcun contatto con la sostanza, e quindi non compare nei grafici. Nella prima diapositiva (Dia 15), i grafici si riferiscono alla distribuzione dei consumatori all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 16), offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permette così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:14 ESPAD-Italia 2003 Sono i maschi anche in questo caso a riferire i consumi più elevati di cocaina. Sono più numerosi gli studenti che riferiscono consumi di cocaina occasionali. Si osserva tuttavia, con il crescere dell’età, l’aumento del numero di studenti che prova cocaina fino a cinque volte nel corso di un anno. Il dato si triplica nelle ragazze ed aumenta di circa sette volte nei ragazzi. Anche nei consumi più forti si osserva una crescita proporzionale all’età e a 19 anni il 2% delle studentesse e oltre il 4% degli studenti riferisce di aver fatto uso di cocaina più di 5 volte negli ultimi 12 mesi Dia:15 Cocaina: consumo riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <=5 volte > 5 volte 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni 18 a nni 19 a nni ragazzi <= 5 vo lte > 5 vo lte 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% 15 a nni 16 a nni 17 a nni ESPAD-Italia 2003 Cocaina: uso riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte > 5 volte 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% Pi em M ol is e IT A LI A ic ili a S d' La zi o A os ta Em M ar ili a ch R e om ag na A br Fr uz iu zo li V Ve e ne ne to zi a G iu l C am ia pa ni a Pu Tr gl en ia C tin al ab o ria Al to A d B ige as ili ca ta on te e Va lle br Lo ia m ba rd To ia sc an a a U m eg n ar d S Li g ur ia 0% ragazzi <= 5 volte > 5 volte La zi o C al ab ria Em S a rd ili eg a n R om a ag na M ar ch B e as ili ca ta M ol is e To sc an a U m br ia S ic ili Pi a em A b ru on z te C am zo e Va pa lle ni a d' A o Tr Lo sta en m tin ba Fr o rd iu Al ia li t Ve o A ne di ge zi a G iu lia Li gu ri a V en et o Pu gl ia IT A LI A 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Dia:16 Considerando la classe di consumo riferito di cocaina “più di cinque volte negli ultimi dodici mesi” la Liguria con il 2 % delle ragazze e il Lazio con il 5% dei ragazzi sono le Regioni che si collocano ai primi posti della graduatoria. In molte Regioni, non si osservano differenze tra la percentuale di studenti che riferisce l’uso di cocaina fino a cinque volte negli ultimi dodici mesi e l’uso più consistente. Il consumo di eroina…. Le diapositive che seguono (Dia 18-19), illustrano i consumi riferiti di eroina nei 12 mesi precedenti alla somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “Negli ultimi 12 mesi in quante occasioni (se ce ne sono state) hai usato eroina ?”. Sono stati conteggiati gli studenti che hanno riferito sia il consumo di eroina fumata, sia il consumo di eroina assunta in maniera diversa dal fumo. Il 96,2% dei ragazzi ed il 97,7% delle ragazze riferisce di non aver mai fatto uso di eroina. Nella prima diapositiva (Dia 18), i grafici si riferiscono a come si distribuiscono i consumatori all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 19), offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permettendo così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:17 ESPAD-Italia 2003 Eroina: consumo riferito negli ultimi 12 mesi ragazze I consumi di eroina comprendono sia il consumo endovena che il consumo di eroina fumata, più frequentemente riferito dagli studenti. I consumi sono più bassi rispetto alle altre sostanze per entrambi i sessi e sono i ragazzi a consumare di più. Appare evidente in entrambi i grafici che i 17enni sperimentano in misura superiore la sostanza e si osserva nelle classi di età successive un leggero decremento degli utilizzatori. <= 5 volte 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 15 a nni 16 a nni 17 a nni ragazzi <= 5 volte 18 a nni 19 a nni > 5 volte 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 15 anni Dia:18 > 5 volte 3,0% 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni ESPAD-Italia 2003 Eroina: uso riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte > 5 volte La zi o al ab ria Li gu C am ria pa ni Lo a m ba r Pi di a em M on ar ch te e e A b Va ru lle zz o d' A os ta S ic il T o ia sc an a V en et Em o M i Fr lia o iu lis R li e Ve om ag ne na zi a G iu Tr lia en tin Pu o gl Al ia to A di ge IT A LI A C S B as i lic at a ar de gn a U m br ia 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% ragazzi <= 5 volte > 5 volte 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% e e o ia a ia ta a ia ia lia r ia na is na ia zz di ch ge icil br ta br lica gn Pug an Mol ul ca gu eg di ru ar ar i S m a p s os i d b Gi A L b o s U M r A m m ' A a T a o m a i d t B S Ro Ca Lo Al ez le a o al ili en n V i V t e li Em en iu te Tr Fr on em Pi Dia:19 la Ca to IA zio ne TA L La I Ve Anche l’eroina, come la cocaina,sembra essere una sostanza molto diffusa nelle Regioni del Sud. Basilicata, Sardegna e Calabria si evidenziano in entrambi i sessi come le Regioni dove gli studenti riferiscono un consumo più elevato. Le ragazze tendono a sperimentare la sostanza quanto i coetanei ma sono in numero minore le studentesse che riferiscono una frequenza d’uso maggiore di cinque volte negli ultimi dodici mesi. Il consumo di allucinogeni…. Le diapositive che seguono (Dia 20-21) illustrano i consumi riferiti di allucinogeni nei 12 mesi precedenti alla somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “Negli ultimi 12 mesi in quante occasioni (se ce ne sono state) hai usato LSD o qualche altro allucinogeno e/o funghi allucinogeni ?” I non utilizzatori (il 94,9% di maschi e il 97,7% di femmine) non sono raffigurati nei grafici Nella prima diapositiva (Dia 21), i grafici (uno per i maschi ed uno per le ragazze) si riferiscono alla distribuzione dei consumatori di allucinogeni all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 22), offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permette così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:20 ESPAD-Italia 2003 Allucinogeni: consumo riferito negli ultimi 12 mesi Il consumo di sostanze allucinogene (LSD e/o funghi allucinogeni) è più frequente fra i ragazzi. ragazze <= 5 vo lte 5,5% 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% Differentemente dalle altre sostanze i consumi di allucinogeni, con frequenze maggiori di cinque volte negli ultimi dodici mesi, non sembrano direttamente correlati all’età, restano infatti costanti nelle studentesse, con un leggero picco nelle 19enni e presentano 5,5% un andamento non omogeneo 5,0% 4,5% 4,0% negli studenti. Molto più diffusa fra i ragazzi rispetto alle ragazze, in ogni classe di età, l’abitudine ad un utilizzo fino a cinque volte nel corso degli ultimi dodici mesi. Dia:21 > 5 vo lte 15 a nni 16 a nni 17 a nni 18 a nni 19 a nni 18 a nni 19 a nni r ag az z i <= 5 v o lt e > 5 v o lt e 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 15 a nni 16 a nni 17 a nni ESPAD-Italia 2003 Allucinogeni: uso riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte > 5 volte 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% te e S ar Va de lle gn a d' A os ta Li gu ri a La z B as io ili ca ta C al ab ria U m br i M a ar L Em om che ba ili a rd R om ia ag n To a sc a C am na pa Tr en ni a t Fr ino Pu iu Al gl li ia Ve t o ne A d ig zi e a G iu lia S ic ili a V en et o M ol is A br e uz zo IT A LI A 0% Pi em on ragazzi <= 5 volte > 5 volte tin o Al t o LI A to IT A en e gl ia V Pu A a ia pa ni ur am C di Lo g m e ba rd Pi ia em U m on br te ia e Va La Fr lle iu zi o li Ve d'A os ne ta zi a G iu li A a br uz zo M ar ch e Dia:22 Tr en Em ili a R Li g na a ag ic ili om S lic at a eg na M ol is e To sc an a ar d S as i B C al a br ia 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Ad esclusione della Calabria e della Basilicata, dove, nel gruppo dei maschi i consumi sono doppi che nel resto d’Italia, tutte le Regioni mostrano valori simili rispetto alla percentuale di studenti che riferisce l’uso di allucinogeni negli ultimi dodici mesi maggiore di cinque volte. L’Abruzzo e il Veneto si distinguono per il minor numero di consumatori in entrambi i sessi. Il consumo di stimolanti…. Le diapositive che seguono (Dia 24-25) illustrano i consumi riferiti di stimolanti nei 12 mesi precedenti la somministrazione del questionario, ovvero come gli studenti hanno risposto alla domanda “Negli ultimi 12 mesi in quante occasioni (se ce ne sono state) hai usato ecstasy e/o GHB(ecstasy liquida) e/o amfetamine ?” Il 95,2% dei ragazzi ed il 97,8% delle ragazze ha riferito di non fare uso di stimolanti. Nella prima diapositiva (Dia 24), i grafici descrivono la distribuzione dei consumatori all’interno delle classi di età. La seconda diapositiva (Dia 25), offre una panoramica generale della distribuzione dei consumi in Italia con un livello di dettaglio per Regione, permettendo così un confronto fra la diffusione del fenomeno nel proprio territorio e nelle altre Regioni e tra la Regione ed il dato nazionale. Dia:23 ESPAD-Italia 2003 Il gruppo delle ragazze riferisce utilizzo sporadico di stimolanti (fino a cinque volte negli ultimi dodici mesi) pressoché costante ad 4,5% esclusione delle 19nni nelle 4,0% quali si osserva un incremento 3,5% 3,0% dei consumi. Aumentano proporzionalmente all’età le 2,5% studentesse che riferiscono 2,0% 1,5% un consumo più frequente. 1,0% 0,5% Più diffusa nel gruppo 0,0% maschile, rispetto alle ragazze, in ogni classe di età, sia l’abitudine ad un utilizzo fino a cinque volte nel corso 4,5% 4,0% degli ultimi dodici mesi, sia una frequenza d’uso maggiore. 3,5% Si osserva un incremento di uso di ecstasy e/o GHB(ecstasy liquida) e/o amfetamine, negli studenti di 18-19 anni. Stimolanti: consumo riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte 15 anni 17 anni 18 anni 19 anni 18 anni 19 anni ragazzi <= 5 volte >di 5 volte 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% 15 anni Dia:24 16 anni >di 5 volte 16 anni 17 anni ESPAD-Italia 2003 Stimolanti: uso riferito negli ultimi 12 mesi ragazze <= 5 volte > 5 volte 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% as i B ragazzi on S ar d eg n a lic at te a e Li Va gu lle ri a d' A os ta U m br ia La z To io sc an a M ar ch e V en e C am to pa ni Lo a m b ar Fr di iu a li Ve Pu ne gl zi ia a G i Tr ul en ia C tin al ab o Al ria to A di ge M ol is Em e A br ili uz a zo R om ag na S ic ili a IT A LI A 0% > 5 volte Pi em <=5 volte 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Em ili a R om La zi o ag na S ic il To ia sc an Pi S a em ar de on g te na e U Va m br lle ia d' A os ta Li gu Tr C en am ria tin pa o ni Al a to A Fr d Lo ig iu li m e Ve ba ne rd ia zi a G iu lia V en et o Pu gl ia A br uz zo IT A LI A Nelle altre Regioni i consumi riferiti si avvicinano alla media nazionale lic at a C al ab ria M ol is e M ar ch e as i B Dia:25 La Sardegna e la Basilicata nel gruppo femminile e la Basilicata con la Calabria in quello maschile appaiono come le regioni dove è più diffuso il consumo di ecstasy e/o GHB(ecstasy liquida) e/o amfetamine. ESPAD-Italia vs other countries 2007 …as indicated above, having been drunk is less common in Italy than in many other ESPAD countries, with about one fourth (27%) of the students reporting drunkenness during the past 12 months … indagine IPSAD (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) indagine IPSAD (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) indagine IPSAD (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) indagine IPSAD (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) indagine IPSAD (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) FATTORI DI RISCHIO • tratti caratteristici timidezza e aggessività (John Hopkins) • aggressività infantile (o precoci episodi di ira o rifiuto alle regole in età adolescenziale) associata a precarietà relazioni familiari (Mt Sinai School of Medicicne) • genitori dipendenti da sostanze di abuso con frequente incoerenza educativa (fai ciò che ti dico ma non fare ciò che faccio io) http://www.dronet.org/sostanze/vuln.php?codice= 1&paragrafo_ordine=2 FATTORI DI RISCHIO Hyman Hops ed i suoi collaboratori dell'Oregon Research Institute hanno soffermato l'attenzione sull'impatto delle abitudini di uso e abuso dei genitori nei confronti dei figli. Dai dati raccolti emerge che l'uso di sostanze (tabacco compreso) da parte dei genitori è un significativo fattore di rischio. Tale rischio si rivela accentuato nel caso di padri bevitori, rispetto a situazioni in cui l'abitudine al bere sia materna. In ogni caso l'impatto si rivela negativo sia sui figli maschi che sulle femmine. L'uso parentale di tabacco e alcol si traduce in rischio, per i figli, non soltanto riguardo le due sostanze, ma anche per il possibile approccio a droghe illegali. FATTORI DI PROTEZIONE • tendenza psicologica a perseguire mete definite • presenza di rapporti familiari solidi • buon livello di aspirazioni e aspettative esistenziali •l'interesse e l'impegno in attività sociali e religiose •capacità/possibilità di identificare modelli di riferimento •l'orientamento ad attività pratiche (sportive, ricreative, sociali) che occupino il tempo extra-scolastico FATTORI DI PROTEZIONE Lo studio di Hops e collaboratori conferma che la presenza di relazioni familiari solide e forti rappresenta per i figli un importante baluardo psicologico nei confronti della possibile sperimentazione di sostanze d'abuso a seguito delle pressioni dei coetanei. Viceversa, la presenza di conflitti familiari, la scarsa attitudine al confronto e alla risoluzione condivisa dei problemi quotidiani, la mancanza di sostegno da parte dei genitori durante i momenti di crisi, determinano un netto aumento dell'esposizione al rischio di abuso per i figli FATTORI DI RISCHIO E PROTEZIONE Shaffer nel 1998 ha proposto un'analisi fondata su vari studi. Egli ha indicato due dimensioni bipolari (controllo / autonomia e affetto / ostilità) per considerare quattro possibili "climi" nelle relazioni educative fra genitori e figli • controllo-ostilità tratti nevrotici sviluppati alcoldipendenza • affetto-autonomia apertura e sicurezza • affetto-controllo obbediente e sottomesso ma poco indipendente • ostilità-autonomia chiusura affettiva aggressività droghe illecite PREVENZIONE tossicodipendenze E’ l’attuazione di tutti i mezzi, i comportamenti e le misure ritenute necessarie per evitare un evento ritenuto pericoloso. Nell’ambito della prevenzione, si distinguono tre diversi tipi d’intervento: 1. Prevenzione primaria: s’intende l’insieme delle misure necessarie per evitare o almeno ritardare il più possibile il primo contatto con le sostanze tossiche, nella convinzione che quanto più l’adolescente dispone di abilità e competenze strutturate, tanto maggiore è la probabilità che si astenga o adotti stili moderati di consumo; dato che l’abuso di sostanze tende ad insorgere e svilupparsi soprattutto tra i 12 e i 18 anni, è necessario potenziare gli sforzi preventivi per tutelare al meglio questa fase di crescita dell’individuo, affidandosi a diverse strategie PREVENZIONE tossicodipendenze PREVENZIONE tossicodipendenze Prevenzione secondaria: s’intende l’insieme delle misure necessarie per limitare quanto più possibile le conseguenze di un comportamento pericoloso e quindi ha lo scopo di evitare che un uso sporadico e saltuario di sostanze tossiche si trasformi in vera e propria dipendenza (riduzione del danno). Prevenzione terziaria: s’intende un processo di riabilitazione e abbandono della dipendenza. Per casa da consegnare entro la fine delle lezioni - Progetto SIMI (Sistema integrato multicentrico di indicatori). Breve descrizione del progetto, metodologia, risultati ottenuti