e Fulmini fra la Terra e lo spazio / STELLE Al di sopra dei temporali si è scoperta una bizzarra varietà di fenomeni elettrici di Stephen B. Mende, Davis D. Sentman ed Eugene M. Wescott FOLLETTI (FRA 50 E 90 CHILOMETRI DI QUOTA) STRATO DI NUBI (FRA 5 E 10 CHILOMETRI DI QUOTA) LUCI AL SUOLO «folletti» sono lampi luminosi di alta quota che compaiono al di sopra delle nubi temporalesche. nella regione atmosferica detta mesoskra. Benché questi fenomeni siano generalmente rari. in alcuni temporali si verificano con una certa frequenza. Di solito le regioni superiori delle nubi sono cariche positis amente e quelle inferiori sono cariche negatiNamente. Nella maggior parte dei casi è la base negativa di tma nube a produr- 52 \/I IL 350. Ottobre 109- re un lampo diretto al suolo; ma a volte la parte superiore, poi-tiva. può scaricare direttamente a terra, dando origine a un fulmine di eccezionale intensità. Circa uno su 20 di questi lampi che provengono dalle regioni positive delle nubi ha energia sufficiente a produrre un folletto. Questi esempi, registrati da terra con una videocamera monocromatica, sono stati colorati conformemente a un'immagine a colori ottenuta da un aereo. nche dopo che la scienza moderna ha spiegato la natura elettriA ca del fulmine, questo fenomeno, che fin dall'antichità ha affascinato e terrorizzato l'uomo con il suo splendore e la sua violenza, ha conservato un certo alone di mistero. Molti osservatori hanno descritto strane luci che balenavano ad alta quota nel cielo notturno; alcune di queste curiose osservazioni potevano essere interpretate come aurore o nubi bizzarramente illuminate, ma altre lasciavano perplessi. In particolare, durante voli notturni, alcuni piloti avevano occasionalmente osservato strani lampi al di sopra di nubi temporalesette. La maggior parte degli scienziati considerò questi resoconti i i o affidabili fino al 1990, allorché John R. Winckler e colleghi dell'Università del Minnesota catturarono per la prima volta con una videocamera uno di questi enigmatici «fantasmi».- Le loro immagini rivelarono l'esistenza di fulmini di configurazione in precedenza ignota. Il risultato di Winckler ha ispirato una frenetica attività di documentazione dei fenomeni elettrici di alta quota, e da allora sono stati riferiti centinaia di avvistamenti analoghi, effettuati dagli space shuttle, da aerei e da osservatori a terra. Si è così a poco a poco compreso che i fenomeni simili al fulmine non sono affatto limitati agli strati più bassi dell'atmosfera, quelli compresi fra le nubi temporalesche e il suolo. In effetti, oggi gli scienziati sanno che scariche elettriche si verificano regolarmente nell'atmosfera rarefatta tino a 90 chilometri al di sopra delle nubi. È notevole che questi eventi, molti dei quali sono visibili anche a occhio nudo, siano stati scoperti solo in epoca così recente. In retrospettiva, l'esistenza di un qualche tipo di fulmine nell'alta atmosfera non avrebbe dovuto essere una sorpresa per gli scienziati. Si sa da molto tempo che, ben al di sopra delle regioni turbolente dell'atmosfera, la radiazione ultravioletta solare sottrae elettroni alle ruglecole di gas con cui «lor . viene a contatto. Questo processo dà origine alla ionosfera, uno strato elettricamente conduttore che circonda come un scio tutta la Terra. Fra le nubi temporalesche e la ionosfera può esistere una differenza di potenziale rilevante, proprio come accade fra le nubi e il suolo. Alimentato da queste tensioni elevatissime., fulmine può invadere ciascuna delle due zone quando l'atia - che normalmente è un isolante elettrico - si ionizza e forma un canale conduttore che la corrente elettrica è in grado di seguire. Dato che la densità dell'atmosfera diminuisce con la quota, i fulmini che si producono negli strati più elevati dell'atmosfera coinvolgono un numero minore di molecole di gas e danno origine a colori che non si osservano nelle scariche più usuali. Questi fulmini di solito appaiono rossi e sono solo debolmente visibili. È quindi necessario im- 11. piegare videocamere molto sensibili per registrare tali eventi sullo sfondo del cielo notturno. La scarsità della luce prodotta dal fenomeno e la natura istantanea dell'emissione si combinano nell'opporre gravi difficoltà tecniche ai ricercatori impegnati nello studio di questi spettrali eventi atmosferici. Tuttavia, nel giro di pochi anni. le conoscenze in proposito hanno fatto registrare notevoli progressi. Due di noi (Sentman e Wescott) hanno organizzato campagne di ricerca impiegando aerei a reazione appositamente equipaggiati. Tutti e tre (e come noi molti altri) abbiamo studiato l'attività elettrica ad alta quota anche da terra: er esem io ci riuniamo o ni anno su invito di Walter A. Lyons. uno scienziato dell'ASTeR di Fort Collins (in Colorado), e sistemiamo la nostra strumentazione nel suo laboratorio in giardino, un sito che offre una -vista indisturbata del cielo notturno sopra le perturbazioni temporalesche che percorrono le Great Plains. (Le immagini alle pagine 52 e 54 sono state realizzate in questo osservatorio informale.) Anche Umran S. Inan e colleghi della Stanford University hanno registrato onde radio a bassa frequenza dal giardino di Lyons, e le loro misurazioni sono state molto utili per costruire modelli teorici. Gli eventi elettrici di recente scoperta che si verificano nell'alta atmosfera possono essere suddivisi in quattro categorie. Due tipi di fulmini di alta quota, chiamati folletti ed citi, sembrano (a dispetto dei loro nomi fanPqn1111/1~11111~~~1 tasiosi) essere manifestazioni di fenomeni ben noti FULMINE EMESSO della fisica dell'atmosfera. DALLA REGIONE I meccanismi che stanno POSITIVA DELLA NUBE alla base delle altre due varietà (chiamate getti blu ed eventi a raggi gamma) sono più ipotetici. Ma il nostro gruppo di ricerca e molti altri in tutto il mondo stanno raccogliendo ulteriori osservazioni nella speIl fulmine di solito trasporta carica negativa dalla base di una nube al suolo (a sinistra). ranza di decifrare anche i Talvolta però un lampo particolarmente potente (al centro) fa sì che la carica positiva meccanismi fisici che detrico (sfumatura di colore) che si crea fra la sommità della nube e la ionosfera spinge gli elettroni verso l'alto e li fa collidere con molecole di gas. Se il campo elettrico è abbastanza forte e l'atmosfera abbastanza rarefatta, gli elettroni accelerano senza impedimenti e raggiungono la velocità necessaria per trasferire la loro energia cinetica alla struttura elettronica delle molecole con cui collidono, portando queste ultime in uno stato eccitato. Le molecole eccitate cedono l'energia acquisita in questo modo, emettendo luce a cui è dovuta la comparsa dei folletti (a destra); il fenomeno si manifesta tipicamen- te a quote comprese fra 50 e 90 chilometri. stazioni bizzarre. Nel frattempo, dobbiamo ammettere di provare ancora un poco dell'antico senso di timore e meraviglia quando contempliamo queste curiose esplosioni di energia che danzano nella regione eterea fra la Terra e lo spazio. LE SCIENZE n. 350, ottobre 1997 53 Gli elfi, come i folletti, sono manifestazioni di alta quota dei campi elettrici creati da fulmini convenzionali di estrema intensità. Essi si presentano come strati luminosi e di forma appiattita (qui sotto a destra, colorati in modo da riprodurre al meglio il loro probabile aspetto). Gli elfi possono apparire in congiunzione con i folletti, ma si formano prima e la loro durata è inferiore. La sequenza di immagini video qui sopra mostra i tempi relativi: appena prima di un fulmine convenzionale, il cielo è uniformemente buio (a). Il lampo illumina lo strato di nubi e immediatamente genera la luminosità appiattita tipica degli elfi nella mesosfera (b). In un istante, alcuni folletti erompono in questa regione dell'atmosfera, aggiungendo la loro luminosità al debole bagliore dello strato luminoso (e). Alla fine permangono solo i folletti (d). 100 CHILOMETRI STRATO CON ELFI I getti blu, limitati alla parte dell'atmosfera sotto i 40 chilometri di quota, sono relativamente difficili da dssen are. L'immagine a destra mostra come i getti emettano una luminosità blu intenso che non attraversa facilmente l'annosfera, al contrario del bagliore rossastro dei folletti e degli elfi. Per osservarli, bisognapértarsi al di sopra della bassa atmosfera. Sentman e Wescott registrarono per la prima volta questi coni di luce nel 1994, mentre volavano al di sopra di un violento temporale nell'Arkansas. La sequenza di immagini video ottenute con una sensibile videocamera monocromatica (a-d) rivela come queste emissioni luminose sfreccino verso l'alto a partire dalla sommità delle nubi a una velocità di circa 120 chilometri al secondo. Si sta ancora cercando di conciliare teorie contrastanti per spiegare esattamente in che modo si manifestino i getti blu. TEMPESTA • O CHILOMETRI Gli impulsi elettromagnetici emessi da fulmini particolarmente intensi sono rapolisabili della comparsa degli elfi. Uno di questi impulsi - essenzialmente un violento «scpppio» di statica radio - si propaga alla velocità délla luce in tutte le direzioni a partire dal fulmine. Quando la parte dell'impulso che si muove verso l'alto (gusci sferici) raggiunge un'altezza critica nell'atmosfera (da 75 a 100 chilometri circa), il campo elettrico che essa veicola accelera gli elettroni con grande efficienza. Questi elettroni eollidond con le molecole dell'aria e le portano in uno stato eccitato che permette l'emissione di luce. Un simile meccanismo genera anelli luminosi all'intersezione fra l'impulso' sferico e lo strato critico. Questa intersezione si allarga così velocemente che anelli in espinsione appaiono come 'dischi appiattiti. . . Gli eventi a raggi gamma e a raggi X al di sopra delle nubi temporalesche sono i più strani fra i fenomeni elettrici di alta quota. La loro esistenza è stata scoperta solo recentemente da uno degli strumenti del satellite Compton Gamma Ray Observatmy (a sinistra), Che ha rilevato raggi gamma provenienti dalla direzione della Terra. I raggi gamma sono generalmente considerati «firme» di sorgenti nucleari o cosmiche di alta energia e quindi non si prevedeva che potessero venire prodotti nell'atmosfera terrestre. Nei follettieper esempio, gli elettroni raggiungono raramente energie superiori a circa 20 elettronvolt (l'energia che un singolo elettrone acquisirebbe venendo accelerato da una differenza di potenziale di 20 volt), mentre i raggi gamma sona emessi a energie di circa un milione di elettronvolt. La discrepanza di energia è paragonabile a quella fra un'esplosione chimica e una bomba atomica. Come accade per i getti blu, gli eventi a raggi gamma cominciano solnora a essere studiati scientificamente; future osservazioni da satellite dovrebbero chiarirne il meccanismo. STEPHEN B. MENDE: DAVIS D. SENTMAN ed EUGENE M. WESCOTT si sono dedicati, negli uftimi anni, allo studio dell'attività elettrica dell'alta atmosfera. Laureatosi in fisica nel *1965 presso l'Imperihl College dell'Università di Londra, Mende ha lavorato dal 1967 al 1996 per il Lockheed Palo Alto Research Lalboratory. Attualmente è ricercatore al labora. keley. Sentrnan ha studiato fisica dello spazio all'Università lowa, dove si è laureato nel 1976. Dopo aver lavorato per 14,anni presso l'Università della California a Los Angeles, si è trasferito all'Università dell'Alaska a Fairbanks, dove e docente presso il Dipartimento di -fisica. Vilescott si è laureato in geofisica nel 1964, presso l'Università dell'Alaska: a Fairbanks. Ha' lavoratici per te anni al Goddard Space Flight Center della NASA prima di tornare a Fairbanks come docente di geofisica. 54 LE diENzE n. 350, ottobre 1997 FISHMAN G. J., BHAT P. br, MALLOZZI R. et ai., DiscoVery of Intense Gamma-Ray Flashes of AtmOspheric Origin in «Science», 264, 27 maggio 1994. SENTMAN D. D.. WESCOTT E. M., OSBORNE D. L; HAMPTON L. e HEAVNER M. L, Preliminirry Results from .the Sprites94 Aircraft Campale, I: Rgd Sprites in «Geophysical Research WESCOTT E. M.. SENTMAN D., OSBORNE D.. HAMPTON D. e HEAVNER M., Preliminaty Resultsfrom the Sprites94 Aircroli Campaign, 2: Blue Jets in «úeophysical Reseàrch Letters», • 22, n. 10, 15 maggio 1995. FJUKUNISHIFL. TAKAHASHI y., KUBOTA M., SAKANOI K., 1NAN U. S:.e LYONS W. A., Elves: Lightning-Induced Transient Lumi'nous EVents in the Lowet lanosphere in «Geophysical search Letters», 23, n. 16, 1 agosto 1996. LE SCIENZE i. 350, ottobre 1997 55