Agenzia Regionale per la Protezione dell`Ambiente - ISPRA

ARPA VALLE D’AOSTA
SEZIONE AGENTI FISICI
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
Regione Autonoma Valle d’Aosta
Sezione Agenti Fisici
Rapporto sulle criticità ambientali relative ai campi
elettromagnetici in Valle d’Aosta
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ARPA VALLE D’AOSTA
SEZIONE AGENTI FISICI
INDICE
PREMESSA .........................................................................................................................................3 1. SORGENTI, CONTROLLI ED ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE.......................4 1.1. Sorgenti, incluse cabine, e trend di crescita ..........................................................................4 1.2. Controlli ................................................................................................................................4 1.3. Superamenti e risanamenti ....................................................................................................4 1.4. Studi sulla popolazione esposta ............................................................................................4 - Considerazioni sull’impatto ambientale a livello regionale (valutazione finale) .................5 Il dato relativo ad un’altra area prevalentemente montuosa, la Provincia di Bolzano, a sua volta
superiore rispetto a quello di regioni con ampie aree pianeggianti, pare confermare la
motivazione proposta. Se si considerano, però, i dati espressi dall’indicatore sulla potenza
utilizzata dagli impianti si nota che la potenza per abitante è in linea con quelle delle altre
regioni: se ne conclude, quindi, che in Valle d’Aosta vi è un gran numero di impianti di potenza
ridotta distribuiti sul territorio, Figura 0.3. ......................................................................................7 (Elaborazione ARPA VdA su dati APAT) ......................................................................................7 Percezione del rischio, pressioni sociali, informazioni....................................................................9 - Percezione del rischio e pressioni sociali................... Errore. Il segnalibro non è definito. Esperienze informativo-comunicazionali istituzionali....................................................................10 - Considerazioni finali sull’impatto sociale a livello regionale.............................................12 Criticità a livello normativo ...........................................................................................................12 - Quadro normativo incompleto e incongruente (nazionale e regionale)................. Errore. Il
segnalibro non è definito. - Problematiche regolatorie e pianificatorie a livello locale........ Errore. Il segnalibro non è
definito. - Stato di attuazione delle norme (es. catasto, risanamenti) ........ Errore. Il segnalibro non è
definito. - Applicabilità delle sanzioni.................................................................................................13 Azioni positive ...............................................................................................................................14 - Sistemi a supporto dell’azione di prevenzione, controllo e informazione..........................14 - Campagne di monitoraggio e risultati ottenuti....................................................................14 - Esperienze a livello regionale di azioni di risanamento importanti ....................................23 - Accordi con i Gestori ..........................................................................................................23 Ulteriori informazioni e/o considerazioni ......................................................................................23 a. Progetti di ricerca CEM-Limiti-Salute in corso o in fase di impostazione a livello
nazionale, locale o internazionale di cui si è a conoscenza ................................................23 b. Informazioni su progetti su nuove procedure di progettazione, autorizzazione e
realizzazione di impianti CEM ...........................................................................................23 c. Informazioni sui piani di finanziamento della ricerca internazionale e nazionale nel campo
dei CEM ..............................................................................................................................23 d. Grado di coordinamento tra progetti nazionali e/o internazionali per evitare duplicazioni e
favorire le sinergie ..............................................................................................................23 Pagina 2 di 23 del documento relativo all’ attività A200800932
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PREMESSA
Dal verbale del 7 febbraio 2008:
“Lo scopo del documento, sottolinea ARPA Toscana, è quindi mettere in evidenza sia i lati positivi delle attività
svolte dalle Agenzie, mettendo in risalto i successi ottenuti, ma anche di evidenziare le criticità riscontrate, sia per
l’applicazione della norma che per le difficoltà di realizzare una azione sinergica con gli altri interlocutori
istituzionali. Va accuratamente evitato che il rapporto venga visto come un tentativo di alimentare polemiche sempre
vive, ma come un contributo oggettivo e costruttivo per la soluzione di problemi che non sono per nulla risolti.
La struttura del documento viene approvata dai presenti; APAT curerà il coordinamento del testo e la sua
pubblicazione.”
Partendo dalla proposta di indice concordata nella citata riunione e tenuto conto delle integrazioni pervenute nel
giugno 2008, si riporta la versione definitiva dell’indice del rapporto.
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1. SORGENTI, CONTROLLI ED ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE
Per i punti a) e b) c) si propone l’estrazione delle informazioni dall’Osservatorio NIR al
fine di evitare l’invio dei dati in formati differenti e per evitare incongruenze rispetto ai dati
già forniti e validati.
Come suggerito da alcune ARPA, APAT provvederà al loro riempimento, chiedendo però a
ciascun partecipante di fornire eventuali aggiornamenti.
1.1.
1.2.
1.3.
1.4.
Sorgenti, incluse cabine, e trend di crescita
Controlli
Superamenti e risanamenti
Studi sulla popolazione esposta
Per es.: numero di edifici con superamento dei 3 V/m
Distinguere dai dati di cui al punto a) e aggiungerne altri ove disponibili
A partire dal 2000 alcuni comuni della Valle d’Aosta hanno commissionato ad ARPA studi
sul fondo elettromagnetico, a radiofrequenza e a 50 Hz, presente sul loro territorio e
sull’esposizione della popolazione.
Anno
avvio
2008
Identificazione campagna
richiedente
Campagna di monitoraggio dell'esposizione a campi ELF nel comune di
Champdepraz
assessorato
regionale a OOPP e
ambiente
2006/07 Aosta Sicura anche nei 50 Hz
Comune Aosta
2003/04 Rilievo del fondo EM a RF sul territorio del Comune di Aosta
Comune Aosta
2003
Misure ELF in tutte le scuole dell'obbligo, materne e asili nido della regione USL
2001
Campagna di misura CEM a RF nel comune di Valtournenche
2000
Esposizione a campi elettromagnetici a RF in comune di Valtournenche.
Comune di
Valtournenche
Comune di
Valtournenche
Livelli di campi elettrico e magnetico prodotti da elettrodotti ad alta e media
2000
tensione nel territorio comunale di Hone. Stima dell'esposizione della
Comune di Hone
popolazione.
Livelli di campo elettrico e magnetico prodotti da elettrodotti ad alta
2000
tensione nel territorio comunale di Chatillon. Stima dell'esposizione della
Comune di Chatillon
popolazione.
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Considerazioni sull’impatto ambientale a livello regionale (valutazione finale)
L’interpretazione della presenza delle reti di radiocomunicazione e di quelle di trasporto e
distribuzione dell’energia elettrica sul territorio regionale alla luce del modello DPSIR non è statica:
ad uno stimolo di Pressione – Impatto fanno seguito Risposte che intervenendo sul manifestarsi
dello stimolo stesso modificano le Pressioni e gli Impatti: si tratta di un processo ciclico che
prevede una catena azione-reazione. Nel caso specifico, ad un certo tipo di Pressione iniziale
(numero e potenza degli impianti di TLC e tipologia e lunghezza delle linee elettriche) ha fatto
seguito una Risposta in termini di regolamentazione regionale (legge regionale 25/05 , ex 31/00,
sulle radiofrequenze, e legge regionale 32/06 sugli elettrodotti). Queste leggi stanno incidendo sugli
impianti in quanto regolamentano la realizzazione di quelli nuovi e, dove necessario, intervengono
con risanamenti, su quelli esistenti.
Nel seguito si fornisce in sintesi un quadro sulla presenza di sorgenti a radiofrequenza e a 50 Hz sul
territorio. Per un’analisi più dettagliata si rimanda alle Relazioni sullo Stato dell’Ambiente
pubblicate con cadenza biennale da ARPA Valle d‘Aosta: la più recente, pubblicata nel 2008, è
aggiornata al 2007.
Nei paragrafi precedenti (nella parte di documento a cura di APAT in quanto derivata da
Osservatorio NIR) sono riportati i dati relativi al numero di impianti: per valutarne a fondo
l’impatto, oltre ai valori assoluti, sono significativi i dati relativi al numero di impianti riferito alla
popolazione o alla superficie del territorio.
La Valle d’Aosta è caratterizzata da un territorio prevalentemente di alta quota, vedi Fig.0.1.
(Fonte: Relazione Stato Ambiente ARPA Valle d’Aosta)
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0.1 Suddivisione del territorio della Valle d' Aosta per fasce altimetriche
Circa il 60 % del territorio della regione si trova ad una quota superiore a 2000 m slm, con una
quota media di 2106 m slm.
Tabella 0.1 Suddivisione del territorio della Valle d'Aosta per fasce altimetriche
Quota slm
0-500 m
500-1000 m
1000-1500 m
1500-2000 m
2000-2500 m
2500-3000 m
3000-3500 m
>3500 m
Percentuale territorio
0,2%
7,2%
11,4%
20,5%
30,5%
23,6%
5,4%
1,1%
Quota massima
Quota minima
Quota media
4810 m s.l.m.
343 m s.l.m.
2106 m s.l.m.
Chiaramente la popolazione si concentra nelle aree al di sotto dei 1500 m di quota che costituiscono
meno del 19% del territorio: in questa porzione di territorio si sviluppa buona parte delle principali
infrastrutture, quali rete stradale, insediamenti industriali e rete elettrica. Gli impianti per la
diffusione dei segnali televisivi e telefonici, invece, sono distribuiti anche in aree remote, poco
abitate e frequentate prevalentemente in periodo turistico: questo può spiegare perché il numero di
stazioni di telefonia mobile o radiotelevisive rapportato alla popolazione della regione è molto più
elevato rispetto ad altre regioni, Figura 0.2.
N° impianti radiotrasmissione/1000 abitanti
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Valle d'Aosta
Emilia Romagna
Impianti Telefonia Mobile
Provincia di Bolzano
Veneto
Impianti radiotelevisivi
(Elaborazione ARPA VdA su dati APAT)
Figura 0.2 Numero di impianti di radiotrasmissione presenti rapportato ai residenti (2007)
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Il dato relativo ad un’altra area prevalentemente montuosa, la Provincia di Bolzano, a sua volta
superiore rispetto a quello di regioni con ampie aree pianeggianti, pare confermare la motivazione
proposta. Se si considerano, però, i dati espressi dall’indicatore sulla potenza utilizzata dagli
impianti, Figura 0.3, si nota che la potenza per abitante è in linea con quelle delle altre regioni: se ne
conclude, quindi, che in Valle d’Aosta vi è un gran numero di impianti di potenza ridotta distribuiti
sul territorio,.
Potenza installata in kW/10.000 abitanti
6,00
5,29
Impianti telefonia mobile
Impianti radiotelevisivi
5,00
4,34
3,71
4,00
3,00
2,05
1,90
2,00
1,18
1,00
0,69
0,64
0,00
Valle d'Aosta
Emilia
Provincia di Bolzano
Veneto
(Elaborazione ARPA VdA su dati APAT)
Figura 0.3 Potenza degli impianti di radiotrasmissione rapportato ai residenti (2007)
Per quanto riguarda gli elettrodotti, il rapporto tra l’estensione delle reti a 220 kV e a 380 kV e la
popolazione è in Valle d’Aosta è direttamente confrontabile soltanto con quello del Trentino Alto
Adige, figura 0.4: in entrambi i casi tale valore è di un ordine di grandezza superiore rispetto a
quello delle altre regioni d’Italia. Se, poi, si considera che mentre le linee a 380 kV corrono per lo
più ad alta quota nel territorio, quelle a 220 kV insistono prevalentemente sulle poche aree in cui si
addensa la popolazione della regione, appare chiaro che l’impatto degli elettrodotti sugli abitanti è
potenzialmente elevato e potrebbe dare origine ad esposizioni non trascurabili a seconda delle
correnti transitanti nelle linee e della tipologia di sostegni utilizzati. Finora sono state condotte
campagne sistematiche di valutazione dell’esposizione solo in alcuni comuni, e non sono stati
rilevati superamenti del valore di attenzione: i valori massimi misurati o ottenuti da estrapolazione
di dati storici si mantenevano al di sotto di 8 μT .
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km di linea elettrica /10000 abitanti
25,0
km linee 220kV/10000 abitanti
km linee 380 kV/100
20,0
15,0
10,0
5,0
C l bi
a Romagna
Umbria
Toscana
Campania
Molise
Abruzzi
Friuli VG
Basilicata
Lombardia
Liguria
Piemonte
Veneto
Sicilia
Sardegna
Trentino AA
alle d'Aosta
0,0
(Fonte: elaborazione ARPA VdA su dati Terna)
0.4 estensione delle linee elettriche rapportata ai residenti
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Percezione del rischio, pressioni sociali, informazioni
Anche in Valle d’Aosta come nel resto di Italia, a partire dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso
si è diffuso un certo allarmismo di fronte al diffondersi delle installazioni di antenne per la rete di
telefonia cellulare. Esso si è tradotto nella nascita di sezioni locali di comitati nazionali che avevano
come obiettivo il contrasto della diffusione degli impianti di radiodiffusione in aree urbanizzate. Nel
filone di queste apprensioni, in alcuni comuni si sono tenuti incontri in cui venivano illustrati, a
volte con toni allarmistici, i possibili effetti dannosi per la salute dei campi elettromagnetici. ARPA
VdA quando invitata ha sempre partecipato a questi incontri illustrando la propria attività di
controllo del rispetto dei limiti ai sensi di quanto previsto dal DPCM 381/98.
Una svolta a questa situazione è stata data dall’introduzione della legge regionale 31 del 21 agosto
2000, “Disciplina per l’installazione e l’esercizio di impianti di radio telecomunicazioni”: essa ha
portato alla necessità per gli operatori di ottenere una specifica autorizzazione per la realizzazione
di impianti nuovi che prevede il parere positivo di ARPA e la presentazione anche della
documentazione tecnica e topografica per tutti gli impianti esistenti. ARPA ha così potuto tramite
verifiche strumentali e simulazioni modellistiche, verificare il rispetto dei limiti in tutti i siti
accessibili in cui erano presenti antenne. L’applicazione della legge regionale ha portato ad una
diffusa e meticolosa conoscenza del territorio, supportata da mappe dei valori di campo rilevati e
dal catasto delle sorgenti: questa informazione e la conseguente capacità di rispondere ai dubbi dei
cittadini hanno contribuito a ridurre notevolmente l’allarme sociale. Anche l’iniziale diffidenza
della popolazione si è andata smorzando di fronte alla dimostrazione della reale conoscenza dei
luoghi documentata, come detto, dalla mappe con riportati i valori di campo rilevati e dalle
fotografie scattate durante le mappature.
E’ da segnalare, comunque, un caso di ripetute reazioni estreme con ingiurie e minacce da parte di
un cittadino che hanno comportato l’intervento delle forze dell’ordine a tutela della sicurezza di
tecnici delle società telefoniche e dell’ARPA: si è trattato di un caso isolato in cui né l’esecuzione
di accurate misure in banda stretta presso l’abitazione né la collocazione per più settimane di una
centralina di monitoraggio automatico hanno fugato il sospetto e l’accusa esplicita di collusione dei
tecnici ARPA con gli operatori di telecomunicazioni.
Gli esposti da parte del pubblico si mantengono limitati a poche unità all’anno e vengono filtrati
dalle autorità competenti in materia di controlli che possono richiedere l’intervento dell’ARPA. In
questi casi l’agenzia interviene con rilievi specifici a banda larga e stretta e, se ritenuto opportuno,
con monitoraggi prolungati.
Vi sono state anche due petizioni con raccolta di firme giunte alle autorità amministrative e
all’ARPA e alla stampa locale, che riguardavano l’installazione di una stazione radio base ad Aosta
e la realizzazione del sistema di radioassistenza per l’aeroporto di Aosta.
Alla prima, ARPA ha risposto dando evidenza del parere positivo rilasciato in fase autorizzativa ed
eseguendo rilievi strumentali di verifica.
Per quanto riguarda l’impianto di radioassistenza, resosi necessario nell’ambito di un vasto progetto
di ampliamento dell’aeroporto, ARPA ha preso contatto con i promotori della petizione e ha
individuato un certo numero di abitazioni nell’area di prevista la realizzazione dell’impianto in cui
eseguire rilievi di campo ante operam da ripetere post operam per osservare le variazioni.
Per quanto riguarda il ruolo dei mezzi di comunicazione, ARPA Valle d‘Aosta nel gennaio 2005 è
stata vittima di un’azione denigratoria da parte di una trasmissione televisiva che, descrivendo in
modo parziale l’operato dell’agenzia e denunciandone l’inefficienza nello svolgere mansioni che in
realtà non sono di sua competenza, si è presa gioco dei tecnici e dei dirigenti della struttura:
trasmissioni di questo genere in cui si fa passare il messaggio che, a differenza dei tecnici
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dell’agenzia, il primo pagliaccio che capita è in grado velocemente e efficacemente di risolvere un
problema localizzato, ( utilizzando, peraltro, metodi non consentiti ad un’amministrazione come
l’ARPA), lungi da costituire un servizio per la collettività fanno perdere fiducia nelle istituzioni che
si muovono con serietà, nel rispetto dei regolamenti e delle mansioni proprie. Si tratta, spesso, delle
medesime trasmissioni televisive pronte a denunciare l’abuso di ufficio o lo sperpero di risorse
pubbliche se l’ente compie azioni al di fuori del suo preciso e delimitato ambito di azione.
Nell’ambito dei campi generati da elettrodotti la situazione è evoluta in modo diverso. Nonostante
in Valle d’Aosta ci sia un’elevata presenza di linee elettriche sia di allacciamento con le numerose
centrali idroelettriche sia di interconnessione con Francia e Svizzera, non vi sono state particolari
azioni di comitati locali.
E’ da segnalare l’intensa attività di una coppia di coniugi che ha vissuto la seguente esperienza: essi
hanno costruito un’abitazione a circa ….m da un elettrodotto esistente a kV. In seguito, alla fine
degli anni ’90, è stata costruita una seconda linea, intersecante quella esistente, a …m
dall’abitazione. Da quel momento la coppia ha iniziato a lamentare una serie di disturbi di gravità
tale da indurli ad abbandonare l’abitazione. L’ARPA ha eseguito ripetuti monitoraggi negli anni
presso l’abitazione rilevando valori di induzione massimi di circa 0,8 – 0,9 μT. Gli interessati hanno
commissionato una perizia ad un tecnico privato che ha confermato i valori rilevati da ARPA. A
partire dalla loro vicenda personale, i coniugi hanno iniziato a partecipare attivamente al dibattito
sull’inquinamento elettromagnetico, tramite lettere ai giornali o interventi in occasioni pubbliche,
presentando documentazione scientifica sul rischio da CEM e stimolando gli amministratori locali
ad una maggiore attenzione.
Restano da segnalare alcuni casi di persone “elettrosensibili” o soggette a patologie ricondotte, da
loro stesse o da medici a cui si sono rivolte, all’effetto di campi magnetici, che hanno ritenuto
inevitabile per la loro salute abbandonare la loro consueta abitazione perché ritenuta esposta agli
effetti di elettrodotti o apparecchiature elettriche a 50 Hz. ARPA è intervenuta eseguendo rilievi
strumentali in due abitazioni: in un caso i valori rilevati erano del tutto confrontabili con quelli
presenti in ogni abitazione, nell’altro il campo magnetico sfiorava il valore di 1 μT.
Esperienze informativo-comunicazionali istituzionali
ARPA Valle d’Aosta fa ricorso a due strumenti istituzionali di informazione-comunicazione: il sito
internet e la Relazione sullo Stato dell’Ambiente.
Il primo contiene sia informazioni sulle attività dell’ARPA e su eventi connessi sia dati aggiornati
in modo dinamico provenienti in tempo reale dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria o dai
sensori che rilevano l’indice ultravioletto. Per quanto riguarda nello specifico le radiazioni non
ionizzanti, sul sito vengono inseriti in forma sintetica i risultati delle campagne di rilievo, dei
monitoraggi con centraline automatiche e i dati relativi al numero di sorgenti a RF o all’estensione
delle linee elettriche: i download di documenti si attesta su alcune centinaia, circa lo 0,5% della
popolazione della regione.
Il sito ha una funzione informativa dall’Agenzia verso il pubblico, ma è anche un canale attraverso
il quale il pubblico può interpellare l’Agenzia: esso offre, infatti, la possibilità di inviare quesiti via
e-mail genericamente ad una delle sezioni o direttamente all’indirizzo di un qualunque dipendente
dell’Agenzia o di prendere contati telefonici con i numeri segnalati. Per quanto riguarda la sezione
NIR, le persone che si rivolgono agli addetti via mail o via telefono per avere informazioni sono
alcune decine all’anno.
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Il secondo strumento istituzionale di comunicazione da parte dell’Agenzia è la relazione sullo stato
dell’Ambiente: si tratta di una pubblicazione che l’ARPA redige ogni due anni per presentare la
propria attività. L’ultima edizione, la 4°, è stata presentata all’inizio del mese di ottobre 2008. Essa
è suddivisa in capitoli riguardanti i diversi temi sui quali l’Agenzia opera: energia, radiazioni
ionizzanti ionizzanti, rumore ambientale, ecc.. Vi è in particolare il capitolo dedicato alle radiazioni
non ionizzanti, in cui sono presentati in una forma molto grafica e poco testuale i principali
indicatori specifici dell’area: numero impianti sul territorio, estensione linee elettriche, pareri
rilasciati ecc. Vi sono, poi, alcuni box di approfondimento su attività specifiche come, nel caso
dell’ultima edizione, le campagne di monitoraggio del fondo elettromagnetico ad Aosta a bassa e
alta frequenza, la presentazione della legge regionale sugli elettrodotti e la presentazione dei
risultati di una tesi di laurea svolta presso l’ARPA sull’inquinamento luminoso.
La relazione viene distribuita a destinatari istituzionali ma anche a chiunque ne chieda una copia. I
capitoli sono, poi, disponibili per essere scaricati integralmente sul sito internet. Dell’edizione
precedente il numero di download variava a seconda del capitolo da circa 2200 per quello relativo a
‘Suolo, sottosuolo e falda acquifera’ a circa 900 per ‘Approfondimento: Comunicare l'informazione
ambientale ‘.
Arpa VdA partecipa, poi, ad incontri pubblici organizzati da enti locali, biblioteche o associazioni
su tematiche specifiche legate all’ambiente. In particolare, negli ultimi 3 anni la Direzione
Ambiente dell’Assessorato Regionale alle Opere Pubbliche e Ambiente ha organizzato una
manifestazione dal titolo Envie d’Environnement in cui venivano presentati tramite mostre, dibattiti,
spettacoli e laboratori interattivi diversi temi ambientali. Per l’occasione l’assessorato, in
collaborazione con ARPA, ha predisposto degli ampi pannelli informativi: uno di essi riguardava le
radiazioni non ionizzanti. Durante la manifestazione veniva allestito uno stand presidiato da
personale ARPA che illustrava l’attività dell’Agenzia e dava dimostrazioni di misure in campo.
Questa manifestazione nelle sue diverse edizioni ha sempre fatto registrare una notevole affluenza
di pubblico anche grazie al coinvolgimento di scuole di diverso ordine. Parallelamente a questa
iniziativa è stato redatto un numero specifico sull’elettromagnetismo di un opuscolo che fa parte di
una serie intitolata ècolo, informazione ambientale della Valle d’Aosta. Il contenuto spazia dalla
classificazione dei campi in alta o bassa frequenza, agli effetti sanitari, all’attività dell’ARPA alle
sorgenti domestiche. Esso è stato recapitato alle famiglie e distribuito in occasioni di manifestazioni
pubbliche.
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Considerazioni finali sull’impatto sociale a livello regionale
Come già accennato in precedenza, la capacità dei tecnici ARPA di soddisfare le richieste di
chiarimenti da parte della popolazione mostrando di conoscere con precisione lo stato dei luoghi e
degli impianti è stata una forte ed efficace risposta da parte dell’amministrazione. La legge
regionale si è, quindi, dimostrata in questo senso un potente mezzo di governo della materia.
Anche la capacità di intervenire con rilievi, istantanei o prolungati, in tempi brevi è stata apprezzata
dalla popolazione.
Dall’esperienza maturata dai tecnici del settore emerge negli ultimi anni una evoluzione delle
motivazioni che portano a contestare, o almeno a vivere in modo non sereno, l’installazione nei
pressi delle abitazioni di impianti per radiodiffusione. ( In Valle d’Aosta, per le caratteristiche
orografiche del territorio, gli impianti di diffusione del segnale radiotelevisivo sono per lo più siti su
alture in località lontane da centri abitati: gli impianti nuovi che vengono realizzati in prossimità di
abitazioni sono stazioni base per telefonia cellulare). Se alla fine degli anni 90 e all’inizio del 2000
erano predominanti i timori legati ai possibili effetti sulla salute, in anni più recenti si affacciano
alla scena apprensioni di tipo economico: albergatori e proprietari di case per vacanze segnalano
che i clienti preferiscono altre sistemazioni rispetto a quelle in prossimità di impianti e i proprietari
segnalano che gli immobili presso le stazioni trasmittenti perdono valore.
Criticità a livello normativo
La Valle d’Aosta in virtù del suo statuto speciale ha potestà legislativa, in armonia con la
costituzione e con i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica, su un ampio numero di
materie tra le quali l’urbanistica e le opere pubbliche di interesse regionale: proprio in questo
ambito si inseriscono le due leggi regionali che regolamentano l’autorizzazione degli impianti di
radio trasmissione e gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV. Tali leggi prevedono nel
loro articolato la tutela della popolazione dall’esposizione a radiazioni non ionizzanti, ma per tutti
gli aspetti tecnici e per i valori limite si rifanno alla normativa nazionale: la specificità, quindi, è
sull’iter autorizzativo che è proprio e sostituisce quello nazionale.
Radiofrequenze: LR 25/05 (ex LR 31/00) Disciplina per l’installazione, la localizzazione e
l’esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla
legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della
Valle d’Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31.
Come accennato si tratta di una legge di ambito urbanistico che introduce un iter autorizzativo
speciale per gli impianti di radiocomunicazione. Il procedimento previsto è gestito in regime di
sportello unico: l’operatore presenta ad un unico ufficio, in particolare alla comunità Montana, tutta
la documentazione necessaria ad ottenere l’autorizzazione e al termine dell’iter, che si deve
chiudere entro 90 giorni, ritira dal medesimo sportello il titolo abilitativo alla realizzazione, edile e
radioelettrica, dell’impianto. In quanto legge urbanistica contenente un esplicito riferimento alla
tutela dall’esposizione ai campi elettromagnetici rientrano nel suo ambito di applicazione tutti gli
interventi che necessitano di concessione edilizia o di presentazione di DIA e quelli che, pur non
richiedendo opere edili, comportano variazioni allo stato radioelettrico dei luoghi. E’ richiesto
parere vincolante dell’ARPA sull’esposizione ai campi elettromagnetici per tutti gli impianti con
potenza EIRP superiore a 2 W.
I gestori di impianti di radiocomunicazione, soprattutto quelli locali che non erano soliti curare
formalmente anche il progetto radioelettrico degli impianti, hanno manifestato un certa resistenza
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nei primi tempi di applicazione della legge, all’epoca legge 31/00: alcune delle loro posizioni sono
state accolte dall’amministrazione regionale e si è giunti alla pubblicazione di una nuova versione
della legge, appunto la 25/05.
Uno dei punti forti della normativa regionale consiste nella durata pari a 6 anni dell’autorizzazione
che, scaduto tale termine, deve essere rinnovata. Questo implica che ARPA deve esprimersi
nuovamente valutando eventuali variazioni degli insediamenti e, quindi, di esposizione nell’intorno
dell’impianto.
Strettamente connesso all’aspetto autorizzativo degli impianti vi è la raccolta e sistematizzazione
dei dati che ha consentito la creazione di un catasto delle sorgenti: vi è stato un grande sforzo di
Regione, Enti Locali ed ARPA per mettere a punto un sistema informativo che gestisce tutto l’iter
amministrativo e contiene il catasto. Il software sta per essere integrato con la possibilità di
associare ai dati georeferenziati sulle sorgenti i dati sui controlli eseguiti, i valori misurati e le
relazioni scritte.
Sul fronte degli elementi critici, c’è da sottolineare che l’applicabilità della legge, come detto, è
molto ampia: anche l’installazione da parte del gestore di una rete WIFI o WIMAX di modeste
antenne è soggetta ad autorizzazione con l’obbligo di presentazione dei dati radioelettrici per
l’inserimento in catasto e, se la potenza irradiata è superiore a 2 W EIRP, anche per il parere ARPA.
Basse frequenze : Legge regionale 32/06 Disposizioni in materia di elettrodotti.
Essa disciplina l’iter autorizzativo degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV nel rispetto
della legge quadro sulla protezione dall’esposizione ai campi elettrici magnetici n. 36/01 e del
DPCM 8 luglio 2003 che fissa i limiti di esposizione. Il procedimento amministrativo prevede due
fasi formali che si devono concludere entro 60 giorni dall’avvio. La prima è una riunione valutativa
preliminare in cui vengono convocati gli enti coinvolti e descritto il progetto: in questa fase devono
essere richieste eventuali integrazioni o possono già essere richieste modifiche del progetto per
soddisfare particolar esigenze degli enti coinvolti. La seconda è la conferenza dei servizi in cui
vengono espressi i pareri che portano all’autorizzazione. All’ARPA è richiesto un parere in merito
alla completezza della documentazione e alla congruità delle fasce di rispetto, calcolate dal gestore
dell’elettrodotto.
I dati tecnici contenuti nella documentazione possono costituire una base per la realizzazione del
catasto, quelli relativi alle fasce di rispetto vengono comunicati ai Comuni coinvolti per la
pianificazione territoriale.
A circa 18 mesi dalle prime applicazioni, si constata che i gestori, come già evidente a livello
nazionale, dimostrano una notevole ritrosia nella presentazione dei dati e nel calcolo delle fasce.
D’altro canto, sono emerse tipologie di interventi per i quali l’iter previsto dalla legge risulta
gravoso: per questo si sta valutando la possibilità di predisporre in casi specifici e ben definiti una
semplificazione del procedimento e una riduzione dei tempi.
-
Applicabilità delle sanzioni
L’ARPA della Valle d’Aosta non ha competenze di polizia giudiziaria e non commina sanzioni:
esse rientrano nelle competenze degli organi di polizia, in particolare del Corpo Forestale
Valdostano, e delle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni.
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SEZIONE AGENTI FISICI
Azioni positive
-
Sistemi a supporto dell’azione di prevenzione, controllo e informazione
Nei paragrafi precedenti si è già detto a fondo degli ottimi effetti ottenuti nel fornire risposte alla
popolazione grazie alla possibilità di disporre di un catasto delle sorgenti aggiornato e ricco di
dettagli. In base a questi dati, oltre a rispondere alle esigenze di informazione, è possibile eseguire
stime dell’esposizione alle radiazioni non ionizzanti preliminari all’installazione di nuovi impianti e
selezionare in modo mirato i punti in cui attivare i controlli e i monitoraggi.
-
Campagne di monitoraggio e risultati ottenuti
• Campagna FUB
Tra il 2003 e 2007 si è svolta anche in Valle d’Aosta come nel resto di Italia la campagna di
monitoraggio coordinata dalla Fondazione Ugo Bordoni. In questo periodo sono stati condotti 104
monitoraggi con acquisizione di dati validati per un totale di 3577 giorni. I monitoraggi sono stati
svolti su tutto il territorio della regione, ma concentrati nelle aree in cui è maggiore la presenza di
impianti. In Fig. 0.5 è riportata la distribuzione del numero di giornate di monitoraggio riferito alle
Comunità Montane e al comune di Aosta: le aree dove sono presenti più impianti di radio
trasmissione e con maggiore potenza irradiata sono le seguenti:
•
•
•
il comune di Aosta per la presenza di parecchie SRB per telefonia cellulare
la comunità montana Monte Emilius per la presenza della maggior parte degli impianti
radiotelevisivi per la copertura di Aosta
la comunità montana Monte Cervino in cui sono presenti due importanti siti per
radiotrasmissioni
In Fig. 0.6 Sono riportati i valori medi di campo elettrico rilevati a seguito dei monitoraggi eseguiti.
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SEZIONE AGENTI FISICI
Sintesi giorni monitoraggio RF
1200
1000
Giorni
800
600
400
200
Walser
Valdigne MB
Mont Rose
Mont Emilius
Monte Cervino
Grand Paradis
Grand Combin
Evançon
Aosta
0
0.5 Giornate di monitoraggio rete FUB suddivise per Comunità Montane in Valle d’Aosta
0.6 Valori medi di campo elettrico dei monitoraggio eseguiti durante la campagna FUB
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SEZIONE AGENTI FISICI
• Rilievi a banda larga e a banda stretta nell’area delle località Les Fleurs- Gerdaz nel
comune di Gressan
L’area circostante le località Les Fleurs- Gerdaz nel comune di Gressan è un sito che domina la
conca dove sorge la città di Aosta: vi sorgono 6 tralicci su cui sono installati circa 50 impianti da
cui vengono irradiati i segnali sulla città. Nell’area, un tempo piuttosto isolata, sono andate via via
aumentando le abitazioni e le residenze turistiche, anche a ridosso di un’antenna filare di 100 m per
trasmissioni in OM. A partire dal 2001 ARPA conduce periodiche verifiche strumentali a banda
larga e stretta presso le abitazioni più esposte. E’ stata, inoltre, eseguita una mappatura delle aree
edificabili della zona. Sono stati segnalati alle autorità competenti alcuni superamenti del valore di
attenzione e criticità dovute alla costruzione di nuovi edifici sui terreni edificabili in estrema
prossimità degli impianti.
0.7 Mappatura del campo elettrico in V/m nel territorio circostante gli impianti (stelle rosse)
dell’area di Les Fleurs - Gerdaz
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SEZIONE AGENTI FISICI
• Fondo elettromagnetico ad Aosta
Al fine di rispondere ad una forte richiesta da parte della popolazione di informazioni
sull’esposizione ai campi elettromagnetici, il comune di Aosta ha commissionato all’ARPA lo
svolgimento due campagne di rilievo del fondo elettromagnetico a radiofrequenza (2003-04) e a
bassa frequenza (2006-07).
Radiofrequenze (2003-2004)
La valutazione del fondo elettromagnetico a radiofrequenza ha comportato tre tipologie di rilievi:
a) mappatura lungo le vie cittadine dei livelli di campo elettrico eseguita in banda larga a 1,5 m
dal suolo. I rilevi sono stati sempre eseguiti in orario 10-12
b) rilievi in banda stretta in edifici in prossimità di sorgenti a radiofrequenza (per lo più SRB per
telefonia cellulare) all’ultimo piano, ad un piano intermedio e al piano terreno
c) monitoraggi prolungati agli ultimi piani degli edifici indicati al punto precedente e in
corrispondenza di siti percepiti come sensibili: scuole e ospedali
I principali risultati ottenuti dalle fasi elencate sono sintetizzati nelle seguenti figure:
a) Fig. 0.8: Distribuzione per classi dei valori rilevati nel 600 punti di misura al suolo.
b) Fig. 0.9: nell’area del centro storico i punti di misura erano sufficientemente fitti da consentire
un’interpolazione: per la sua realizzazione non sono state considerate riflessioni ed attenuazioni
dovute agli edifici: essi sono sovrapposti soltanto graficamente sull’immagine.
c) Fig. 0.10 : risultati dei rilievi in banda stretta in prossimità delle sorgenti: i dati riportati sono il
frutto dei rilievi elaborati in modo da estrapolare il valore di campo elettrico in condizioni di
traffico telefonico massimo.
d) Fig. 0.11 : risultati sintetici dei monitoraggi prolungati eseguiti: sono indicati il valore medio
del campo elettrico misurato durante l’intero periodo e il valore massimo. I dati utilizzati nella
elaborazione sono stati validati cancellando acquisizioni anomale.
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Percentuali di punti appartenenti
alla classe
70,0%
SEZIONE AGENTI FISICI
65,0%
60,0%
50,0%
40,0%
27,7%
30,0%
20,0%
4,6%
10,0%
1,3%
1,2%
0,2%
0.6-0.8
0.8-1
1-1.5
0,0%
<0.2
0.2-0.4
0.4-0.6
Classi di campo elettrico (V/m)
0.8 Distribuzione dei livelli di campo elettrico dei 600 punti di misura lungo il reticolo stradale
V/m
0 - 0 .2
0 . 2 - 0 .4
0 . 4 - 0 .6
0 . 6 - 0 .8
0. 8 - 1
1 - 1 .2
0.9 Livelli di campo elettrico al suolo nel centro storico di Aosta
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Scuola Allende - giardino
Municipio - tetto
Regione Chabloz, 9 3° piano
Strada per Vignoles (2004)
Viale della Pace, 46 (2004)
Viale Gran San Bernardo, 5
(2004)
4,00
Via Mont Emilius, 25 (2004)
Via Mont Emilius, 15 (2004)
Corso Battaglione Aosta, 13
(2003)
Via Chambéry, 89 (2003)
Piazza Roncas- Museo (2003)
Piazza Narbonne, 16 (2004)
Via P. Pretoriane,4 -Lato p.
Narbonne (2003)
Av. Conseil des Commis, 5
(2003)
Campo elettrico [V/m]
5,00
Ospedale regionale, tetto
5,00
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
Istituto Don Bosco, giardino
C.so Battaglione Aosta 13,
terrazzo ultimo piano
Via Mont Emilius 33, balcone
ultimo piano
Scuola Einaudi Viale della
Pace, giardino
Scuola Elementare del
quartiere Dora, giardino
Via Chambéry pal. Fiat, tetto
Piazza Roncas 7 , Tetto
Av. Conseil des C. 5, balcone
ultimo piano 2003
Av. Conseil des C.5, balcone
ultimo piano 2004
Campo Eletrico [V/m]
ARPA VALLE D’AOSTA
SEZIONE AGENTI FISICI
6,00
Piano alto
Piano intermedio
Piano terreno
3,00
2,00
1,00
0,00
0.10 Andamento del campo elettrico rilevato in banda stretta ed estrapolato in condizioni di traffico telefonico massimo
Valore medio [V/m]
Valore Massimo [V/m]
0.11 valori medi e massimi del campo elettrico rilevato durante i monitoraggi prolungati
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SEZIONE AGENTI FISICI
Basse frequenze (2006-2007)
La valutazione del fondo elettromagnetico alla frequenza di rete ha comportato un approccio
analogo a quello seguito per le RF:
a) Rilievi di campo magnetico lungo il reticolo cittadino nelle ore centrali della giornata
b) Rilievi presso alcune cabine di trasformazione MT/bt in inverno ed in estate
c) Misure di campo magnetico puntuali e prolungate in alcuni edifici selezionati in base ai rilievi
lungo il reticolo stradale o alla vicinanza a linee a media tensione
d) Misure di campo magnetico puntuali e prolungate in abitazioni selezionate in base alla
vicinanza a linee ad alta tensione
In Fig.0.12 sono indicati i valori di campo magnetico acquisiti lungo percorsi sul reticolo stradale
cittadino nel periodo autunno-inverno. In Fig. 0.13 è riportata la distribuzione per classi dei valori
di campo magnetico rilevati nei due periodi, estivo e invernale, in cui è stato ripetuto il
monitoraggio. Solo in circa il 5% dei tratti percorsi si è rilevato un campo magnetico superiore a 1
µT: l’indagine è stata approfondita in questi tratti con l’esecuzioni di rilievi prolungati presso le
abitazioni. In Fig. 0.14 sono sintetizzati i risultati ottenuti.
Classi di
campo
magnetico (µT)
0.12 Misure di campo magnetico lungo reticolo cittadino(dettaglio): periodo autunno/inverno
2006/2007, valori espressi in µT.
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SEZIONE AGENTI FISICI
80,00%
70,00%
65,82% 66,03%
percorso autunno/inverno
percorso primavera/estate
60,00%
Percentuale
50,00%
40,00%
29,39% 29,89%
30,00%
20,00%
10,00%
4,42% 3,86%
0,35% 0,20%
0,02% 0,02%
0,00% 0,00%
3-6
6-10
> 10
0,00%
<= 0.2
0.2-1
1-3
Classi di campo magnetico (µT)
0.13 Distribuzione dei livelli di campo magnetico rilevati lungo il reticolo stradale nei periodi autunno-inverno e
primavera-estate
8,00
7,11
7,00
Campo magnetico μT
6,00
5,00
4,00
3,00
2,14
2,00
1,29
1,00
0,13
0,10
0,13
0,05
0,04
uffici
uffici
abitazione
0,00
negozio
abitazione
uffici
uffici
abitazione
0.14 Massime mediane di campo magnetico registrate durante monitoraggi prolungati
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SEZIONE AGENTI FISICI
Campagna di monitoraggio a 50 Hz presso il comune di Champdepraz.
In seguito ad una petizione della popolazione, l’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici a
Ambiente ha commissionato all’ARPA lo svolgimento di una campagna di rilievi sul territorio del
comune di Champdepraz a titolo di aggiornamento di un lavoro analogo svolto nel 2002. Il territorio
del comune è attraversato da 2 elettrodotti a 220 kV che passano, condividendo i sostegni, in
prossimità di abitazioni. A 6 anni dalla campagna precedente e soprattutto alla luce della nuova
normativa pubblicata nel frattempo, DPCM del 2003 sui limiti di esposizione e DM del 2008 sulla
metodologia di misura, è stato ripetuto un monitoraggio che ha comportato l’esecuzioni di analisi
modellistiche e di misure strumentali. A titolo di esempio in fig. 0.15 è riportata la distribuzione di
campo magnetico a 1 m dal suolo calcolato in base alla corrente media annua del 2007
105
")
106
")
107
")
108
")
109
< 0.2 µT
0.2 - 1.0 µT
")
1.0 - 3.0 µT
3.0 - 6.0 µT
6.0 - 10.0 µT
> 10.0 µT
0.15 Andamento del campo magnetico a 1 m dal suolo calcolato in base alle correnti
medie annue, anno 2007 (i numeri in azzurro indicano i sostegni)
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SEZIONE AGENTI FISICI
Esperienze a livello regionale di azioni di risanamento importanti
E’ in fase progettuale un importante intervento di risanamento dell’area delle località LesFleursGerdaz di cui si è descritto in precedenza il monitoraggio eseguito: esso comporterà la
delocalizzazione e razionalizzazione di buona parte delle 50 emittenti radiotelevisive presenti. Il
risanamento ha già comportato un forte depotenziamento dell’impianto ad OM e prevede la
delocalizzazione di buona parte degli altri in un sito leggermente più a valle in cui la copertura della
città risulta ancora buona. Al momento attuale è stata approvata la variante al piano regolatore
comunale che permetterà l’insediamento del sito e si è alla ricerca dei fondi per la sua realizzazione.
-
Accordi con i Gestori
In Valle d’Aosta non sono stati stipulati particolari accordi con i gestori.
Ulteriori informazioni e/o considerazioni
Per esempio:
a. Progetti di ricerca CEM-Limiti-Salute in corso o in fase di impostazione a livello
nazionale, locale o internazionale di cui si è a conoscenza
b. Informazioni su progetti su nuove procedure di progettazione, autorizzazione e
realizzazione di impianti CEM
c. Informazioni sui piani di finanziamento della ricerca internazionale e nazionale nel
campo dei CEM
In particolare, sullo stato di avanzamento del progetto del Ministero dell’Ambiente per la
realizzazione di programmi di ricerca e sperimentazione tecnico-scientifica in campo
epidemiologico e di cancerogenesi per l’approfondimento dei rischi connessi con l’esposizione a
campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza
d. Grado di coordinamento tra progetti nazionali e/o internazionali per
duplicazioni e favorire le sinergie
evitare
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