facoltà di filosofia - Pontificia Università Lateranense

FACOLTÀ DI FILOSOFIA
PROGRAMMA DEI CORSI E DEI SEMINARI
50101 – FILOSOFIA DELLA NATURA E DELLA SCIENZA
GIANFRANCO BASTI
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Scopo del corso è illustrare il legame sistematico fra filosofia della natura e della scienza, nelle loro relazioni
spesso problematiche con le scienze naturali e matematiche. La filosofia della natura è infatti una disciplina
speciale della metafisica generale, che ha per oggetto l’universo degli enti fisici con le loro specifiche strutture,
proprietà e relazioni, studiate al livello della loro ontologia fondamentale. La filosofia della scienza è invece una
disciplina speciale della filosofia della conoscenza ed ha per oggetto i fondamenti logici ed epistemologici delle
scienze naturali e matematiche.
Programma
Il corso si comporrà di due sezioni. Nella Prima Sezione, ci dedicheremo a illustrare la storia della scienza
moderna, a partire dalle sue radici nella scienza greca; dal recupero della nozione greca di scienza naturale
basata su una struttura matematica di dimostrazione ad opera della “rivoluzione scientifica moderna” di Galilei,
Descartes e Newton; fino alla crisi dei fondamenti della matematica per la nascita del metodo ipotetico-deduttivo,
nella seconda metà del XIX secolo, per arrivare alle rivoluzioni scientifiche del XX secolo nelle scienze fisiche
(termodinamica, meccanica quantistica, relativistica e teoria dei sistemi complessi) e logico-matematiche (i
teoremi di incompletezza di Gödel e le loro conseguenze).
Nella Seconda Sezione, sulla base della sezione storica precedente, sarà possibile delineare i principi generali del
rapporto fra ontologia dell’ente fisico e scienze matematiche e naturali, con particolare attenzione al rapporto
fra la logica che soggiace alle dimostrazioni ipotetico-deduttive delle scienze e la logica che soggiace alle
dimostrazioni analitico-sintetiche dell’ontologia e della metafisica. In questo senso, particolare attenzione sarà
dedicata al rapporto fra teoria cosmologica delle origini dell’universo, nei suoi diversi modelli, tutti basati sulla
struttura formale della teoria della relatività generale, e teoria metafisica delle origini dell’universo, nell’ambito
della metafisica tommasiana della partecipazione dell’atto d’essere.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni powerpoint e strumenti audiovisivi. Gli studenti sono invitati ed
aiutati a preparare degli schemi di ciascuna parte del corso, approfonditi in forma collettiva in gruppi di
discussione.
Metodologia di valutazione
Esame orale sulla base di un tesario consegnato in precedenza e discussione/valutazione finale degli schemi del
corso preparati dallo studente.
Bibliografia
G. Basti, Filosofia della natura e della scienza, Vol. I: I Fondamenti, LUP, Roma 2002 (2010 2 ).
L. Congiunti, Lineamenti di filosofia della natura, Urbaniana University Press, Roma, 2010
M. Artigas, Filosofia de la Naturaleza, EUNSA, Madrid 2003
W. A.Wallace, Modeling of Nature. Philosophy of science and philosophy of nature in synthesis, Catholic University of
America Press, Washington D.C. 1996.
P. Davies, Information and the nature of reality. From physics to metaphysics, Cambridge University Press, Cambridge
UK, 2010.
A. Strumia, Introduzione alla filosofia della scienza, ESD, Bologna 1992.
50102 – ANTROPOLOGIA FILOSOFICA
GIANFRANCO BASTI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Il corso intende mostrare e sviluppare i fondamenti di una filosofia dell’uomo o antropologia filosofica.
Programma
Innanzitutto verrà mostrato il proprio di una metafisica dell’essere umano in relazione alle diverse scienze
dell’uomo (biologiche, nerofisiologiche, psicologiche, sociologiche, etc.), quindi verrà presentato un profilo
storico-teoretico delle diverse antropologie filosofiche che si sono sviluppate nel pensiero occidentale dalle
origini ai giorni nostri. La parte sistematica del corso sarà dedicata ad un approfondimento dell’essenza
metafisica dell’essere umano a partire dalle sue operazioni proprie, vitali, razionali, deliberative. Risultato di
quest’analisi sarà la dimostrazione della duplice componente materiale e spirituale nell’unità m etafisica della
persona umana. Tre argomenti di indole più direttamente metafisico-teoretica concluderanno il corso: la
sostanzialità dell’anima umana forma del corpo, la relazione fra l’anima ed il corpo, la nozione di persona
nella sua irriducibile individualità e dignità.
Particolare attenzione inoltre sarà riservata a due temi oggi particolarmente sentiti nel dibattito culturale: la
relazione mente-corpo e il problema dell’ominizzazione, all’origine della vita personale nel grembo materno.
Riguardo al secondo tema, verranno brevemente presentate le principali soluzioni proposte e dibattute del
problema dell’ominizzazione, generalmente legate a questioni di bioetica. Verrà presentata con particolare
attenzione la soluzione duale o ilemorfica di ispirazione aristotelicotomista a questo problema, per il fatto che
essa costituisce la controparte ontologica dell’approccio informazionale alle scienze biologiche ed in particolare
alla genetica.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di strumenti multimediali. Gli studenti sono invitati ed aiutati a preparare degli
schemi di ciascuna parte del corso, approfonditi in forma collettiva in gruppi di discussione.
Metodologia di valutazione
Esame orale sulla base di un tesario consegnato in precedenza e discussione/valutazione finale degli schemi del
corso preparati dallo studente.
Bibliografia
G. Basti, Filosofia dell’uomo, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1995 (2009 3). Trad. spagnola: G. Basti,
Filosofía del hombre, Istituto Teologico S. Idelfonso, Toledo, 2011
ID., La relazione mente-corpo nella filosofia e nella scienza, Ed.Studio Domenicano, Bologna 1991 (Ristampa
anastatica, Edizioni PUL 2002).
ID., Dualità, epigenesi, intenzionalità: dal mente-corpo al persona-corpo, Divus Thomas 115(2012). In
stampa.
A. Clark, Dare corpo alla mente, MacGraw-Hill, Milano 1999;
A. Kenny, Aquinas on Mind, Routledge, London-New York 19942;
W. Bechtel, Filosofia della mente, Il Mulino, Bologna 1999;
G. Fornero, Bioetica cattolica e bioetica laica in Italia, Mondadori, Milano 2005;
I. Carrasco de Paula, Bioetica. Morale della vita e integrità della persona umana nella prospettiva catto lica, Ed.
Pont. Università della S. Croce, Roma 2001.
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50103 - STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
EMMANUELE VIMERCATI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è condurre lo studente a conoscere le principali dottrine e scuole filosofiche dell’Antichità,
secondo un percorso innanzitutto storico, e, secondariamente, sistematico e teoretico. Quanto al primo aspetto,
si metterà in luce che il pensiero antico non si risolve in una mera successione di posizioni antitetiche prive di
coerenza, ma è animato da una linea di sviluppo razionale nella quale – come in una ipotetica “staffetta” – i
diversi pensatori ricevono un testimone che, dopo essere stato rielaborato, viene consegnato al filosofo
successivo. Quanto al secondo aspetto, si potrà notare che la filosofia antica articola per la prima volta questioni
fondamentali sul divenire e sull’essere delle cose, sulle loro cause e sulle modalità della loro conoscenza. Le
risposte a questi problemi non hanno un valore puramente storico, ma contengono verità universalmente valide;
in tal senso, si può affermare che la filosofia antica ha ideato la “scacchiera” di riferimento delle questioni
filosofiche fondamentali, alla quale fa riferimento lo stesso Cristianesimo.
Attraverso le differenti posizioni dei pensatori antichi maturano profonde conoscenze sulla natura, sull’uomo e
su Dio. Il pensiero filosofico si interiorizza in riflessioni sull’anima umana e sulle sue facoltà teoriche, pratiche e
poietiche, soprattutto nei dialoghi di Platone, nei trattati di Aristotele, nei frammenti degli Stoici e nelle Enneadi di
Plotino.
Di particolare interesse sono i concetti fondamentali (ad esempio, sostanza, accidente, essere, essenza, esistenza,
principio, causa, materia, forma, finalità, bellezza, ecc.), introdotti dai filosofi antichi e in uso ancora oggi.
Il corso fa attenzione anche alla formazione iniziale delle discipline tradizionali: logica, fisica, metafisica, etica,
politica, estetica.
Programma
In ordine cronologico, verrà affrontato il pensiero dei seguenti filosofi e delle seguenti Scuole:
1. La questione del principio: i filosofi della Physis (Talete, Anassimandro, Anassimene)
2. Il Numero: i Pitagorici
3. Il dibattito ontologico: Eraclito e Parmenide
4. I filosofi “Pluralisti” (Empedocle, Anassagora, Democrito)
5. La Sofistica
6. Socrate
7. Platone e l’Accademia
8. Aristotele e il Peripato
9. Le filosofie ellenistiche (Stoicismo, Epicureismo, Scetticismo)
10. Filone di Alessandria
11. Il Neoplatonismo di Plotino
Metodologia didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di una dispensa di testi originali degli autori, a cui si farà costante riferimento a
lezione; invio di sintesi on-line; uso di lavagna luminosa e di proiezioni in Power Point; gruppi di ricerca.
Metodologia di valutazione
Esame orale al termine del corso. Nel corso delle lezioni gli studenti potranno facoltativamente sintetizzare il
contenuto delle lezioni precedenti.
Bibliografia
1. G. Reale, Il Pensiero Antico, Vita e Pensiero, Milano, 2001 (le pagine 1-54; 59-102; 115-265; 293-362; 386-397;
413-422; 445-473; 488-500) (obbligatorio).
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50104 – FILOSOFIA DELLA CONOSCENZA
PHILIP LARREY
2° semestre -- 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Lo scopo del corso è valutare le diverse proposte filosofiche riguardanti l’oggetto della conoscenza, lo
svolgimento della ragione nella sua opera costruttiva, e la natura della conoscenza scientifica.
Programma
La prima parte del corso si articola nell’esame degli otto capitoli del libro di testo. 1. L’oggetto di studio dell’atto
cognitivo; 2. Il metodo cognitivo; 3. La proprietà intenzionale dell’atto cognitivo; 4. La svolta linguistica; 5. Il
principio di non contraddizione; 6. La verità; 7. Scoprendo l’intelligenza nella natura; 8. Verso una fede
ragionevole.
La seconda parte del corso prende in considerazione la distinzione resa famosa da W. Sellars, fra la conoscenza
ordinaria e la conoscenza scientifica, o usando l’espressione di Sellars, la distinzione fra l’immagine manifesta del
mondo e l’immagine scientifica del mondo.
Metodologia Didattica
Seguiremo il libro di testo per sottolineare i temi principali del corso, in modo interattivo durante le lezioni.
Metodologia di valutazione
Esame orale sulla base di un tesario consegnato in precedenza.
Bibliografia
P. Larrey & A. Belli, Lineamenti di filosofia della conoscenza, IF press, Morolo 2012.
P. Larrey, I filosofi analitici e la conoscenza, Rubbettino, Soveria Mannelli 2011.
A. Livi, La ricerca della verità. Dal senso comune alla dialettica, Casa editrice Leonardo Da Vinci, Roma 2005.
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50105 – STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE
GIULIO D’ONOFRIO
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
La Storia della filosofia medievale segue l’evoluzione del pensiero occidentale nel corso di un periodo,
comprensivo di circa dieci secoli (dal VI al XIV d. C.), durante il quale, in ambito cristiano (greco e latino), arabo
ed ebraico, la ricerca della verità è stata affidata ad una razionalità obbligata al confronto costante con gli
insegnamenti della fede. In riferimento agli esiti di questa particolare situazione speculativa, lo studio di questa
disciplina è finalizzato ad evidenziare, nella produzione degli autori più rappresentativi, problematiche,
innovazioni, metodologie, strumenti ed esiti peculiari del pensiero filosofico e teologico del Medioevo.
Programma
Principali correnti di pensiero, autori e testi di importanza rilevante per la comprensione storicizzata del pensiero
medievale tra i secoli VI e XIV. Descrizione e illustrazione di contenuti, forme e linguaggio tipici del pensiero
filosofico, scientifico e teologico del Medioevo, con particolare attenzione alla contestualizzazione entro le
coordinate storico-culturali della civiltà che ne ha visto la formazione e gli sviluppi.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, con aperture al dibattito tra docente e studenti ed eventuale utilizzazione di schemi illustrativi e
riepilogativi. In particolari occasioni sono previste delle presentazioni powerpoint.
Metodologia di valutazione
Esame orale consistente in un colloquio atto a valutare l’apprendimento di informazioni fondamentali, contenuti
di pensiero e strumentazioni metodologiche illustrati nel corso.
Bibliografia
Testo fondamentale per la preparazione:
G. d’Onofrio, Storia del pensiero medievale, Città Nuova, Roma 2011 (nuova ed. Roma 2013).
N.B. Gli studenti anglofoni potranno utilizzare la traduzione in lingua inglese della precedente versione di
quest’opera: G. d’Onofrio, History of Theology. II. The Middle Ages, transl. by M. J. O’Connell, Liturgical Press,
Collegeville (Minnesota) 2008.
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50203 - STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA
LEONARDO MESSINESE
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è rendere lo studente capace di orientarsi all’interno dei principali indirizzi di pensiero della
filosofia moderna, offrendogli gli strumenti per poter esprimere appropriate valutazioni critiche.
Programma
Il corso ha per oggetto l’esposizione dei principali problemi e delle più significative correnti di pensiero della
filosofia moderna. Esso si articolerà in due parti, una istituzionale e l’altra monografica.
Il corso istituzionale ha per titolo: Storia della filosofia dalla rivoluzione scientifica all’idealismo tedesco. Figure e problemi. La
presentazione e l’analisi critica del pensiero dei vari filosofi terrà conto soprattutto delle questioni di carattere
metafisico e di quelle relative alla filosofia della conoscenza, pur non tralasciando – per le posizioni di maggiore
rilievo – le rispettive dottrine etiche, politiche ed estetiche.
Il filo conduttore, nella presentazione dell’intero arco della filosofia moderna, sarà costituito dalla messa in
evidenza del contrasto tra l’aspirazione a una filosofia “rigorosa”, libera da presupposti extra-filosofici, e la
presenza di uno strutturale “presupposto” relativo alla separazione tra il pensiero e l’essere. Da questo punto di
vista, emergono due elementi fondamentali. Il primo è che le innegabili differenze tra i filosofi “razionalisti” e
quelli più legati a una ragione di tipo “empirista”, devono essere comprese alla luce di quel presupposto comune.
Il secondo è che le filosofie di Kant, da una parte, e di Hegel, dall’altra, si presentano come due possibili
soluzioni per venire a capo della struttura dualistica della quale s’è fatto cenno.
Lo studio del pensiero di Kant e di Hegel sarà svolto nell’ambito del Corso 50619.
Il corso monografico ha per titolo: La metafisica cartesiana della soggettività nell’interpretazione di Martin Heidegger. Esso
verterà sulla presentazione e discussione di una delle più significative interpretazioni della filosofia cartesiana,
inquadrata nella più ampia interpretazione che Heidegger ha offerto dell’intero arco della filosofia moderna, vista
questa nel duplice compimento: hegeliano, da una parte; e nietzscheano, dall’altra.
Metodologia didattica
Le lezioni saranno frontali. Il docente, nei modi e nei tempi opportuni, nel corso delle lezioni favorirà il dialogo
con gli studenti. Sarà dato spazio alla lettura e commento di alcuni testi significativi del pensiero moderno.
Metodologia di valutazione
L’esame sarà orale.
Bibliografia
Corso istituzionale:
S. Vanni Rovighi, Storia della filosofia moderna, la Scuola, Brescia; oppure G. Reale – D. Antiseri, Il pensiero occidentale
dalle origini ad oggi, vol. II, La Scuola, Brescia; oppure C. Esposito – P. Porro, Filosofia, vol. II, Laterza, Bari 2009.
Leonardo Messinese, Il cielo della metafisica. Filosofia e storia della filosofia in Gustavo Bontadini, Rubbettino, Soveria
Mannelli 2006 (capitoli I-IV).
Idem, Il problema di Dio nella filosofia moderna, Lateran University Press, Roma 2001 [tr. inglese The Problem of God in
Modern Philosophy, The Davies Group Publishers, Aurora (CO) 2005; tr. tedesca Die Gottesfrage in der Philosophie der
Neuzeit, Dunkler & Humblot, Berlin 2007].
Corso monografico:
Leonardo Messinese, Heidegger e la filosofia dell’epoca moderna. L’«inizio» della soggettività: Descartes, seconda edizione
ampliata, Lateran University Press, Roma 2010 (ristampa).
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50204 FILOSOFIA DELLA RELIGIONE
ROBERTO DI CEGLIE
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Ci si propone di rendere lo studente capace di individuare natura e metodo della disciplina, nella definizione delle
sinergie ma anche delle differenze che essa presenta nei confronti delle scienze delle religioni, delle discipline
teologiche, della teologia naturale. L’attenzione sarà incentrata sulla nozione di religione (e su quelle che
l’accompagnano, “preghiera” e “sacrificio”, ad esempio) come pure sulla nozione di fede. Si insisterà quindi sulla
singolare identità della fede cristiana, alla luce sia della tradizione rappresentata dal pensiero di Tommaso
d’Aquino sia di alcune notevoli posizioni moderne.
Programma
La definizione del campo d’indagine filosofico-religioso. La fede nel pensiero di Tommaso d’Aquino (soprattutto
le questioni relative all’in-evidenza, al merito, al primato della carità, al rapporto con la ragione, alla “unicità”
della fede). Le forme del rapporto fede/ragione nel mondo anglosassone: Locke, Hume e Newman. Le riduzioni
della religione alla ragione (Spinoza), alla morale (Kant), all’antropologia (Feuerbach), al sentimento di
dipendenza (Schleiermacher). Il primato della fede in Pascal e in Kierkegaard, il primato della fede in rapporto
alla ragione presso Rosmini. Dopo aver riflettuto sulle forme della fede e del suo rapporto con la ragione, si
procederà alla questione della religione in Tommaso d’Aquino (la virtù morale della religione, la preghiera, il
sacrificio, i vizi della superstizione e dell’irreligione). Infine, le analisi già svolte, di carattere fondamentalmente
storiografico, verranno ricomprese alla luce di alcune espressioni dell’attuale riflessione filosofico-religiosa.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, svolte tuttavia nella costante ricerca del dialogo tra docente e discenti.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia essenziale
Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, qq. 1-16; 81-100, passim (testi disponibili nella “Cattedra online”);
A. Plantinga, “Appello ai filosofi cristiani”, ed. it. a cura di R. Di Ceglie, in Rivista di filosofia neo-scolastica 103
(2011) pp. 83-110;
Idem, Dio esiste: perché affermarlo anche senza prove, ed. it. a cura di R. Di Ceglie, Rubbettino, Soveria Mannelli 2011;
R. Di Ceglie – P. Moser, Amore e obbedienza in filosofia , Lindau, Torino, in corso di stampa.
Dispense del Docente (disponibili nella “Cattedra online”).
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50207 STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
PATRIZIA MANGANARO
2° semestre– 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Gli obiettivi formativi sono: 1) rendere lo studente capace di comprendere il lógos che permea le principali
correnti della filosofia contemporanea, delle quali saranno esaminati gli aspetti storici e i problemi teorici salienti,
a partire dalla questione della periodizzazione; 2) accrescere la competenza teoretico-argomentativa e la capacità
di elaborazione critica, oltre a quella espositiva e storico-descrittiva; 3) mettere in evidenza il proprium del pensiero
contemporaneo in rapporto alla ricerca della verità, del significato e del senso, per offrire criteri filosofici di soluzione
alle questioni stringenti dell'epoca attuale nel dibattito tra fides e ratio. Il Corso monografico potenzierà tali
obiettivi attraverso la riflessione sul ruolo e sul compito della filosofia nell’approccio al problema di Dio, tenendo
presente la tematica dibattuta negli anni Trenta a proposito della legittimità di una filosofia cristiana.
Programma
Il Corso istituzionale illustra i principali orientamenti del pensiero contemporaneo, analizzando che cosa è
“filosofia” nel suo sviluppo storico; esso ha per oggetto l’esposizione delle idee filosofiche e scientifiche dal
Romanticismo ai nostri giorni, attraverso l’illustrazione dei seguenti punti tematici: 1) La discussione sulla cosa in
sé di Kant: il movimento romantico e la fondazione dell’Idealismo tedesco sino alla sua assolutizzazione
sistematica; 2) I grandi contestatori del sistema hegeliano; 3) La filosofia italiana all’epoca del Risorgimento: il
ritorno all’essere e alla metafisica; 4) Il positivismo nella cultura europea: sociologico, utilitaristico,
evoluzionistico, materialistico. Lo sviluppo delle scienze nell’Ottocento: l’empiriocriticismo e il
convenzionalismo; 5) Il nichilismo, il neocriticismo, lo storicismo tedesco, la metodologia delle scienze storicosociali, il pragmatismo americano, il neoidealismo italiano; 6) La scuola fenomenologica. Dalla fenomenologia
all’analitica esistenziale: la tecnica e il mondo occidentale. Ermeneutica: interpretazione e scienze dello spirito; 7)
Filosofia del linguaggio: analitici e continentali; 8) Lo spiritualismo come fenomeno europeo e il modernismo.
Origini e significato della neoscolastica: la rinascita del pensiero scolastico a Lovanio, in Francia e in Italia.
Metafisica e ontologia. Il personalismo: inoggettivabilità e inviolabilità dell’essere umano; 9). Libertà
dell’individuo e trascendenza divina nella riflessione filosofica ebraica 10). La scuola di Francoforte: totalità e
dialettica come categorie della ricerca sociale; 11). Le scienze umane nel secolo XX; 12) Sviluppi delle scienze
matematiche e fisico-naturali nel secolo XX; 13) L’epistemologia contemporanea: genesi e sviluppi; 14) I
protagonisti della filosofia americana contemporanea.
Il Corso monografico indaga un tema di alto profilo teoretico: Allargare gli orizzonti della razionalità: il problema di Dio
nella filosofia contemporanea. Si illustreranno il fondamento ontologico e metafisico della persona umana come essere
spirituale, capax Dei, si discuterà la questione della relazione personalistica all'essere, si rifletterà sui fondamenti di
una antropologia cristiana.. Non l'assenza di Dio, ma la sua alterità contraddistingue l'epoca contemporanea: si
ricostruiranno i lineamenti storici di tale elaborazione nel pensiero di Edith Stein, Jacques Maritai, Martin Buber.
Lo scopo è di rendere lo studente capace di affiancare alla modalità espositiva quella, più specifica, di elaborazione
filosofica del nesso fides-ratio. Si contestualizzeranno pertanto le matrici del lógos occidentale nella delineazione del
rapporto tra sapere e sapienza, illustrando la possibilità di allargare gli orizzonti della ragione filosofica.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
Corso istituzionale:
C. Esposito, P. Porro, Filosofia contemporanea, Vol. III, Laterza, Bari 2009, con Antologia.
N. Abbagnano, Dizionario di Filosofia, 3ª ed. aggiornata e ampliata da G. Fornero, Utet 1998.
P. Manganaro, Genesi e diagnosi dell'attualità filosofica. Un percorso storico-teoretico, in: A. Ales Bello, P. Manganaro
(edd.), ... e la coscienza?, Collana "Cerchi Concentrici", diretta da A. Ales Bello, G. Laterza, Bari 2012, pp. 39-93.
Corso monografico:
E. Stein, Essere finito e Essere eterno, Città Nuova, 1988.
E. Stein, Il castello interiore, in: Natura, Persona, Mistica. Città Nuova,1997, pp. 115-117.
J. Maritain, Distinguere per unire. I gradi del sapere, Morcelliana 1981.
J. Maritain, Quattro saggi sullo spirito umano nella condizione d’incarnazione, Morcelliana, 1978.
J. Maritain, De la philosophie chrétienne, Desclée de Brouwer, Paris 1933.
M. Buber, Io e Tu, in: Il principio dialogico e altri saggi, San Paolo, 1997.
P. Manganaro, Verso l’Altro, Città Nuova 2002.
P. Manganaro, Filosofia della mistica. Per una pratica non-egologica della ragione, LUP 2008.
P. Manganaro, Italian Phenomenology in the World Forum, in: A.T. Tyminiecka (ed.), Phenomenology World Wide.
Encyclopedia of Learning: A Guide for Research and Study, Kluwer Academy Publishers, Dordrecht-Boston-London
(Analecta Husserliana LXXX), 2002, 293-297.
P. Manganaro, Sguardo filosofico-tomistico sull’esperienza del Sé, in: R. Ferri – P. Manganaro, Gesto e Parola. Ricerche sulla
rivelazione, Città Nuova, Roma 2005, 375-404.
P. Manganaro, La radice metafisica della persona umana, in: P. Gherri (ed.), Diritto canonico, Antropologia e
Personalismo, Lateran University Press 2008, 347-377.
P. Manganaro, Pensare e credere, in: A. Ales Bello - P. Manganaro, Le religioni del Mediterraneo. Filosofia, Religione,
Cultura, Mimesis 2008, 203-215.
P. Manganaro, Verso una teo-logica. Il contributo della fenomenologia tedesca, in "Lateranum", 3, 2010, pp. 487-501.
P. Manganaro, Verità e religioni. Prospettive fenomenologiche su filosofia della religione e mistica, Atti del VI Simposio
Europeo dei Docenti Universitari, in: S. Spiri, T. Valentini (edd.), Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per
la filosofia, Ed. Riuniti, Roma 2010, pp. 281-289.
AA.VV., Il Sacrificio e la Croce, “Filosofia e Teologia”, 1/2008 (sezione monografica a cura di P. Manganaro, pp.3160).
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50208 – TEOLOGIA NATURALE
MARIO PANGALLO
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso intende proporre allo studente una riflessione rigorosamente speculativa sul problema di Dio, con la
duplice finalità di porre solide basi per un autentico intellectusfidei e di aprire effettive possibilità di dialogo con la
filosofia e la cultura contemporanea.
Programma
- Statuto epistemologico della teologia naturale e rapporto con le altre discipline.
- Metodo della metafisica e teologia naturale: spiegazione e giustificazione del piano del corso.
- Dio come problema filosofico. L’ateismo contemporaneo.
- Teologia naturale e filosofia cristiana.
- Conoscibilità dell’esistenza di Dio
- Prove dell’esistenza di Dio. Le prove “a priori” dell’esistenza di Dio. Esposizione delle “cinque vie” di san
Tommaso; analisi di altre vie nella storia della filosofia. Sviluppi e obiezioni nella filosofia moderna e
contemporanea: valutazione teoretica.
- Il linguaggio teologico: l’analogia e i nomi divini.
- L’essenza divina: attributi entitativi (semplicità, unità, perfezione, bontà, infinità, immutabilità, eternità, ecc.) e
attributi creativi.
- La conoscenza e la volontà di Dio e problemi annessi.
- Dio Creatore, l’atto creativo, la creazione, la conservazione delle creature.
- La presenza di Dio nelle cose.
- La provvidenza divina e il problema del male. Dio e la libertà umana.
- Questioni aperte all’ “intellectusfidei”: dalla teologia filosofica alla rivelazione cristiana.
Metodologia didattica
Svolgimento del corso mediante “lezione frontale”, con il ricorso abituale al libro di testo, accompagnato ed
arricchito dalla lettura, dall’analisi e dal commento di testi filosofici classici, in particolare tomistici, di particolare
importanza per il corso. Durante le lezioni si cercherà di coinvolgere gli studenti attraverso le loro domande ed
eventuali proposte di lavori di gruppo.
Metodologia di valutazione
Esame scritto alla fine del semestre.
Bibliografia
Libro principale di riferimento:
M. Pangallo, Il Creatore del mondo. Breve trattato di teologia filosofica, Leonardo daVinci, Roma 2004.
Altri testi:
E. Coreth, Gott im philosophische Denken, W. Kohlhammer, Stuttgart-Berlin-Koln 2001; trad. it., Dio nel pensiero
filosofico, Queriniana, Brescia 2004.
L. Elders,La metafisica dell’essere di San Tommaso d’Aquino in una prospettiva storica, Vol. 2: La teologia filosofica; Libreria
Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995.
L. Elders (ed.), Quinquesuntviae, (Studi Tomistici, 9) Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1980.
C. Fabro, Introduzione all’ateismo moderno, Seconda edizione riveduta e aumentata, 2 voll., Studium, Roma 1969.
C. Fabro, L’uomo e il rischio di Dio, Studium, Roma 1967.
C. Fabro, Le prove dell’esistenza di Dio, La Scuola, Brescia 1989.
R. Garrigou-Lagrange,Dieu. Son Existence et sa Nature, 2 voll., Beauchesne, Paris 195011.
L. González Álvarez,Filosofia di Dio, trad. it., Le Monnier, Firenze 1988.
J. Gredt,Elementaphilosophiaearistotelico-thomisticae, vol. II, Herder, FriburgiBrisgoviae 19295.
M. Grison, Théologie naturelle ou Théodicée, Beauchesne et Ses Fils, Paris 1965; trad. it., Teologia naturale o Teodicea,
Paideia, Brescia 1967.
G. Manser, Das Wesen des Thomismus, Paulus Verlag, Freiburg in der Schweiz 19493.
J. Maritain, Dieu et la permission du mal, Desclée de Brouwer,, Paris 1963; trad. it., Dio e la permissione del male,
Morcelliana, Brescia 1983.
B. Mondin, Dio, chi è?, Massimo, Milano 1986.
F. Rivetti Barbò,Dio Amore vivente, Jaca Book, Milano 1999.
M. Sánchez Sorondo(ed.), Teologia razionale, filosofia della religione, linguaggio su Dio, (Dialogo di Filosofia, 9) HerderPUL, Roma 1992.
R. Spitzer, New Proofs for the Existence of God, Wm. B. Eerdmans Publishing Co., 2010; trad. it., Nuove prove per
l’esistenza di Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo 2012.
W. Weischedel, Der Gott der Philosophen Darmstadt 1971; trad. it., Il Dio dei filosofi, Il Melangolo, Genova 1991.
B. Weissmahr, Philosophische Gotteslehre, W. Kohlhammer, Stuttgart-Berlin-Koln 1994; trad. it Teologia Filosofica, San
Paolo, Cinisello Balsamo 1997.
J. Wippel, The Metaphysical Thought of Thomas Aquinas: from Finite Being to UncreatedBeing, CUA Press, Washington
2000.
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50351 FENOMENOLOGIA DELL’ESPERIENZA RELIGIOSA II
ANGELA ALES BELLO
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Il fenomeno religioso: analisi storico-teoretica
Obiettivi formativi
L’obiettivo è di rintracciare il significato dell’esperienza religiosa in una duplice direzione: in riferimento
all’interiorità umana e in relazione all’ambito delle culture. La fenomenologia della religione, che si pone al
confine fra la filosofia della religione e la storia delle religioni, come si è configurata in particolare per merito di
Geradus van Leeuw, si mostra come uno strumento privilegiato per svolgere tale compito. L’analisi
fenomenologica consente, infatti, di esaminare la stratificazione dei vissuti religiosi presenti nell’essere umano e la
loro articolazione nell’esteriorità, che determina, nei diversi modi di estrinsecazione, la differenza delle varie
religioni.
Programma
Il corso si articola in tre parti: 1. definizione di fenomenologia della religione possedente caratteristiche proprie
che consentono di distinguerla dalla filosofia della religione, dalla storia delle religioni, dalla teologia, pur avendo
legami profondi con tali discipline; 2. analisi teoretica sul senso dell’esperienza religiosa, con particolare
attenzione al rapporto fra religione e filosofia come si configura nella scuola fenomenologica in Edmund Husserl
e Edith Stein; 3. esame delle religioni storiche e arcaiche per rintracciare i modi in cui si esprime nelle comunità
umane l’esperienza religiosa e il suo ruolo fondamentale per la comprensione delle culture. Speciale attenzione si
rivolge al rapporto fra cultura e religione; quest’ultima costituisce la base per la comprensione delle culture. Dal
punto di vista storico si tratteranno soprattutto le religioni del Mediterraneo.
Metodologia didattica
Il corso prevede la partecipazione attiva degli studenti con relazioni e discussioni sugli argomenti trattati.
Metodologia della valutazione
L’esame finale è orale.
Bibliografia
G. van der Leeuw , Fenomenologia della religione, Boringhieri, Torino 1992.
A. Ales Bello, Edmund Husserl – Pensare Dio Credere in Dio, Edizioni il Messaggero di Padova, 2005
A. Ales Bello, The Divine in Husserl and Other Explorations, Analecta Husserliana vol.98, Springer, Dordrecht 2009.
A . Ales Bello, Introduzione alla Fenomenologia, Aracne, Roma 2009.
A. Ales Bello, Culture e religioni – Una lettura fenomenologica, Città Nuova, Roma 1997.
A. Ales Bello e P. Manganaro (cura di), Le religioni del Mediterraneo, Mimesis, Milano 2009.
A. Ales Bello e S. Mobeen, Lineamenti di antropologia filosofica . Fenomenologia della religione ed esperienza mistica islamica,
Editrice Apes, Roma 2012.
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50403 PSICOLOGIA
NAZZARENO DI MARCO
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
La Psicologia si è occupata fin dall’inizio della condotta religiosa, in particolare del desiderio umano di una
esperienza di fede e di un rapporto con Dio. Il corso intende presentare dettagliamente dei grandi protagonisti
che hanno dato un apporto significativo allo studio nella condotta religiosa. Freud, Sung, Fromm, James,
Maslow, Allport e Fronkl determinano una chiara linea di tendenza che vede la religione o come nervosi e
ossessivi dell’umanità o come il luogo privilegiato per l’individuazione e la realizzazione del senso della proprie
personale esistenza.
Programma
1) Oggetto e metodo dello studio scientifico del comportamento religioso. 2) La spiegazione delle condotte
religiose secondo gli psicologi sopra menzionati. 3) La religiosità matura e le patologie delle condotte religiose. 4)
Le problematiche psicologiche delle condotte religiose nelle varie fasi di sviluppo e di crescita delle persone, dalle
predisposizione infantili alla scelta matura nell’adulto. 5) Particolari esperienze, mistiche, la conversione, la
sessualità nella dinamica religiosa, la ricerca di senso e la morte.
Bibliografia
Bellantoni D., La percezione di Dio nella Preadolescenza. Cinquant’anni di indagini sperimentali , (Roma, LAS 2010).
Fizzotti E., Introduzione alla psicologia della religione, (Milano, Angeli 2008).
Bellantoni D., L’analisi esistenziale di Viktor E. Frankl. 1. Origini, fondamenti e modello clinico, (Roma, LAS 2011).
Hood, R.W., Hill, P.C., & Spilka, B. (2009). The Psychology of Religion, Fourth Edition: An Emperical Approach.
New York:Guilford.
Paloutzian, R.F., & Park C.L. (Eds.). (2005). Handbook of the Psychology of Religion and Spirituality. New YorkLondon: Guilford;
Nelson, J.M. (2009), Psychology, Religion, and Spirituality. New York: Springer.
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50413 INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA
LUIGI MARIA EPICOCO
1° Semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
La parte iniziale del corso è dedicata alla presentazione della natura e del futuro della filosofia. Dalla illustrazione
della attitudine naturale dell'uomo a pensare secondo il "senso comune" si passa alla spiegazione del superamento
del mythos, alla nascita della filosofia in Grecia. La connotazione della filosofia sarà delineata con la
considerazione del metodo e dell'oggetto, che la collocano nel panorama generale del sapere come disciplina
accademica.
Si dedicherà attenzione all'illustrazione della triplice modalità di accostamento al sapere filosofico secondo la via
della ricostruzione del percorso storico della filosofia, secondo quella della presentazione dei sistemi principali o
ancora secondo la via della considerazione per problemi.
Il corso prosegue con la illustrazione di quest'ultimo approccio per problemi, analizzando in successione alcune
questioni centrali del pensiero filosofico. Si comincia con l' antropologia e le questioni teoretiche che essa pone.
L'esistenza umana interroga se stessa e genera la questione filosofica sul senso dell'uomo e del mondo secondo
soluzioni, che lo giustificano all'interno del cosmo o in riferimento al divino oppure nella forma dell'
antropocentrismo.
Si tratterà poi del problema dell'essere, così come si è presentato nella versione greca, poi come è stato recepito e
sviluppato nella filosofia patristica medievale e, quindi, come viene rivisitato criticamente nel pensiero
contemporaneo e riproposto nella filosofia cristiana.
Seguirà la questione della conoscenza con l'indicazione dell'origine, delle forme e del valore del conoscere umano.
Si aggancia a quest'ultimo problema la parte riguardante la logica come compito del pensare il pensato secondo le
vie della logica formale, trascendentale e matematica.
Dopo una premessa intorno al concetto di libertà, il discorso cadrà sull' agire morale. Saranno esaminati i concetti
fondamentali per la formulazione del giudizio morale e presentati i principali modelli di etica teleologica,
deontologica e situazionale.
Il corso proseguirà sul tema del linguaggio e si soffermerà sulla problematica della ermeneutica, sull'analisi del
linguaggio, per poi concludersi con una serie di considerazioni intorno al senso della storia, alla fondazione
teoretica della religione ed al rapporto tra filosofa e scienza.
Bibliografia
Giovanni Paolo II, Fides et ratio.
K. Müller, Ai confini del sapere. Introduzione alla filosofia per teologhe e teologi, Queriniana, Brescia 2006.
A. Livi, Perché interessa la filosofia e perché se ne studia la storia, Editrice Leonardo da Vinci, Roma, 2006.
Dispense del docente
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50439 FILOSOFIA DELL’EDUCAZIONE
ANNA MARIA PEZZELLA
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso intende orientare lo studente nella conoscenza e nell’approfondimento delle questioni educative più
significative della storia del pensiero occidentale, con particolare attenzione ai nuclei tematici emersi dalla attuale
discussione filosofica sull’educazione.
Programma
Si approfondiranno alcune questioni relative alla complessa relazione tra filosofia, pedagogia e scienze
dell’educazione nel pensiero del Novecento, senza tralasciare un’accurata indagine sulla possibilità e sul senso di
una filosofia dell’educazione. La questione educativa, inoltre, sarà esaminata seguendo alcuni motivi della
riflessione fenomenologia utili per un serio e rigoroso approfondimento della tematica in esame.
Metodologia didattica
La tradizionale lezione frontale sarà supportata da momenti di discussione e di riflessione critica su questioni
esaminate dal docente o proposte dagli studenti mediante la formazione di gruppi ricerca .
Metodologia di valutazione
esame orale
Bibliografia
A.M. Pezzella, Lineamenti di filosofia dell’educazione. Per una prospettiva fenomenologia, Lateran University Press, Roma
2008.
A. Ales Bello- G. Basti- A.M. Pezzella (edd.), L’avventura educativa. Antropologia, Pedagogia, Scienze, Lup, Roma 2013.
A. Ales Bello- A.M. Pezzella (edd), Edith Stein. Comunità e mondo della vita, Lateran University Press, Roma 2009.
O. Reboul, La philosophie de l’éducation, Presses Univeritaries de France, Paris 1989.
T.W. Moore, Philosophy of Education. An Introduction, Routledge –Kegan Paul Ltd, London 1982.
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50538 – FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
PATRIZIA MANGANARO
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il Corso si propone di rendere lo studente capace di comprendere lo statuto epistemologico della Filosofia del
Linguaggio e il rapporto che lega questa disciplina ad altre aree di ricerca, con le quali essa in vario modo confina:
la filosofia della scienza e della conoscenza, la logica, le scienze cognitive, l’ermeneutica, le scienze della
comunicazione, la linguistica. Si illustreranno gli aspetti che hanno storicamente attraversato la Filosofia del
Linguaggio del Novecento, noti come "svolta linguistica" del pensiero, individuandone i nodi teorici
caratterizzanti: la questione della verità, il rapporto tra ragione e linguaggio, linguaggio e realtà, parola e azione,
mente e linguaggio, significato e senso, denotazione e connotazione. Dalla svolta linguistica si procederà poi
all'illustrazione della "svolta cognitiva", con il recupero della nozione di intenzionalità nella pragmatica del
linguaggio e negli enunciati performativi.
Programma
Il linguaggio tra epistemologia e filosofia. Senso e denotazione in G. Frege. La questione della referenza.
Linguistic turn. Isomorfismo logico e teoria della raffigurazione in L. Wittgenstein. Analisi del linguaggio
scientifico. Il dibattito sui fondamenti della matematica. Logica e ontologia. Filosofia analitica e filosofia
continentale. Dalla svolta linguistica alla svolta cognitiva. Rappresentazione e realtà. Sintattica, semantica,
pragmatica del linguaggio. Segno, gesto, parola. Analisi del linguaggio ordinario. Giochi di lingua e atti di lingua
nel secondo Wittgenstein. Il significato come uso. Linguaggio e comunicazione. Linguaggio e intenzionalità.
Enunciati performativ in J. Austini. I fondamenti biologici del linguaggio e la deontologia degli atti intenzionali.
Sviluppi dell’intreccio tra filosofia analitica, filosofia continentale e pragmatismo americano. J. Ladriére: svolta
linguistica e parola della fede. La verità metaforica secondo P. Ricoeur. Lo statuto epistemologico del linguaggio
religioso. L’attenzione sarà rivolta ad alcuni pensatori di area analitica e di area continentale – Frege,
Wittgenstein, Carnap, Ayer, Austin, Dummett, Morris, Mead, Searle, Ricoeur, Ladriére, Apel, Habermas,
Tugendhat – che hanno articolato il dibattito contemporaneo in merito all’esperienza della verità nella parola.
Metodologia didattica
Lezioni frontali. Lettura guidata dei testi filosofici.
Metodologia di valutazione
Colloquio orale.
Bibliografia
P. Manganaro, Pensiero e parola. Forme razionali nella filosofia del linguaggio, Lateran University Press 2007.
P. Manganaro, L’esperienza della verità nella parola, Lateran University Press 2005.
P. Manganaro, Wittgenstein e il Dio inesprimibile, Città Nuova 1999.
P. Manganaro, Wittgenstein e l’analisi filosofica del senso comune, L. da Vinci 2000.
G. Frege, Senso e denotazione, in: Senso, funzione, concetto. Scritti filosofici, Laterza 2001.
L. Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus, Einaudi, Torino 1995.
L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche, Einaudi, Torino 1995.
J. Austin, Come far cose con le parole, Marietti, Genova 2005.
M. Dummett, Alle origini della filosofia analitica, Einaudi, Torino 2001.
J. Ladrière, Svolta linguistica e parola della fede, Dehoniane, Roma 1991.
P. Ricoeur, La semantica dell'azione, Jaca Book, Milano1977.
P. Manganaro, Filosofia analitica e filosofia continentale. La discussione sull’esperienza antepredicativa, in “Aquinas” 1/2007,
43-66.
P. Manganaro, Husserl e Wittgenstein. Epistemologie contemporanee a confronto, in: E. Baccarini, M. D'Ambra, P.
Manganaro, A.M. Pezzella (edd.), Persona, Lógos, Relazione. Scritti in onore di Angela Ales Bello, Città Nuova, Roma
2011, pp. 158-175.
P. Manganaro, Filosofia della religione come problema linguistico, in “Aquinas”, 1/2003, 7-20.
C. Bianchi, Pragmatica del linguaggio, Laterza, Roma-Bari 2003.
M. Sbisà, Gli atti linguistici. Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, Feltrinelli 1980.
D. Marconi, La filosofia del linguaggio. Da Frege ai nostri giorni, Utet 1999.
C. Penco, Introduzione alla filosofia del linguaggio, Laterza 2004.
A. Moro, I confini di Babele. Il cervello e il mistero delle lingue impossibili, Longanesi 2006; tr. ingl.: The Boundaries of Babel.
The Brain and the Enigma of Impossible Languages, MIT Press, Cambridge (Ma.) 2008.
F. D’Agostini, Analitici e continentali, Raffaello Cortina 1997.
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50549 – STORIA DEL PENSIERO SCIENTIFICO I
FLAVIA MARCACCI
2° semestre –3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Il corso intende fornire allo studente le coordinate epistemologiche per la comprensione dello sviluppo della
scienza e delle scienze (fisica, matematica, ingegneria e meccanica, geodesia e geografia, astronomia, logica,
medicina …) nel periodo antico e medievale, confrontandone e distinguendone i contenuti e i metodi in
relazione alla idea moderna di scienza, per evitare anacronismi e slittamenti semantici. A tal fine occorre un
approccio storico-critico che tenga conto dello stretto collegamento tra filosofia e scienza: in questo modo la
storia del pensiero scientifico, come disciplina che si muove tra la storia della filosofia, la storia della scienza e la
filosofia della scienza, concretizza programmaticamente e sistematicamente l'ideale dell'unità del sapere.
L’importanza dell’assunzione di tale prospettiva dapprima promuove la collaborazione tra le discipline, non
astrattamente bensì con la proposta di una concreta metodologia di lavoro; in secondo luogo e più
specificamente, aiuta a restituire alla scienza la sua dimensione profondamente storica e fondativa del sapere.
Viene quindi messo in evidenza: 1. l’apporto fondamentale che la scienza ha dato allo sviluppo della filosofia e
quindi della teologia; 2. la creazione di diversi paradigmi epistemologici in relazione al contesto d’uso di una
dottrina scientifica.
Programma
1. Coordinate storico-critiche generali per intendere la storia del pensiero scientifico occidentale antico e
medievale nelle sue fasi principali: fase embrionale (influenza di civiltà orientali e medio-orientali, elementi di
scienza nella polymathia di VI-V secolo), filosofia della natura (IV sec. a.C. – XVI sec. d.C.) con ulteriore
periodizzazione interna (periodo antico, tardo-antico, medievale). Cenni alle discipline scientifiche
maggiormente articolate nel periodo antico (geometria, aritmetica e logistica; astronomia; logica; fisica; biologia;
medicina; ingegneria) 2. Sezione monografica: Il pensiero scientifico e la dimostrazione: immagini
scientifiche della scienza tra filosofia e teologia. «Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: "I Cretesi
sono sempre bugiardi, brutte bestie e fannulloni» (Tt 1,12): così San Paolo sembra citare il famoso paradosso
del Mentitore (o di Epimenide Cretese). Il pensiero cristiano, dalle sue origini allo sviluppo medievale, si è
confrontato costantemente con il pensiero greco selezionandone, acquisendone e arricchendone i contenuti e la
metodologia. La produzione di paradossi rappresenta uno dei risultati più interessanti e stimolanti del pensiero
greco, fortemente interessato alla dimensione logico-dimostrativa del ragionamento. È dunque importante
comprenderne alcune tappe significative e i punti di snodo che poi saranno acquisiti dalla teologia medievale. Si
studieranno le prime ricerche logiche nel mondo greco, costatandone l'elaborazione in sede ontologica
(Parmenide, Melisso, Zenone: principio di non contraddizione, controfattuale, principio del terzo escluso) e
giuridica (Antifonte, ragionamento antilogico). Si valuteranno quindi alcuni passaggi che precorrono lo sviluppo
della logica in Platone (diairesis, definizione, alcune formule logiche). Si tratterà poi l'invenzione della logica sia
come strumento sia come disciplina autonoma in Aristotele, esaminando i sillogismi (categorici e modali, e poi
ipotetici con Teofrasto) e la loro organizzazione in un sistema assiomatico; si arriverà a comprendere che solo
all'interno di un sistema possono darsi dimostrazioni. Accanto ad Aristotele saranno esaminati i risultati dei
Megarici e degli Stoici, soprattutto in relazione all'invenzione della logica proposizionale e del paradosso del
Mentitore e di altri argomenti notevoli e divertenti. Del periodo tardo-antico saranno esaminati il cosiddetto
“albero di Porfirio”, che basandosi su una rappresentazione estensionale dei termini rappresenta una riflessione
imprescindibile sul legame tra logica e ontologia, e alcuni risultati dovuti a Alessandro di Afrodisia e Boezio. La
logica scolastica sarà presentata nella sua rilevanza come teoria delle seconde intenzioni e come logica formale;
si tratteranno i commenti medievali ai risultati aristotelici (in particolare in relazione ai problemi di:
universale/particolare/singolare; assiomi/dignitates; definizione; dimostrazione; induzione) e alle diverse
divisioni date a questa disciplina (Guglielmo da Occam, Alberto da Sassonia). Si studieranno i concetti di
supposizione e analogia. Infine si esamineranno alcune connessioni tra logica e altri ambiti: 1) rapporto tra
dimostrazione e esperienza nella scienza del tardo Medioevo, con particolare riferimento a Occam; 2) rapporto
tra dimostrazione e teologia, con particolare riferimento agli argomenti intorno al dogma trinitario e alle
discussioni tra Chiesa romana e Chiesa bizantina. 3. Selezione di testi: Melisso, Parmenide, Aristotele,
Porfirio, Tommaso, Filopono, Lullo, Pietro Ispano, Guglielmo da Occam, Barlaam, Palamas. 4. Sezione
metodologica e storiografica. Storiografia della scienza e della filosofia della scienza: storia della
scienza/storia delle scienze; teoria della storia e teorie scientifiche; sincronia e diacronia nella costruzione di
quadri storiografici; filosofia della scienza, storia della scienza, storia del pensiero scientifico. Scienza e scienza
antica. Il problema delle fonti per la storia della scienza antica.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni powerpoint e strumenti audiovisivi. Selezione di testi per la lettura
in aula e in gruppi.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
J. M. Bocheński, La logica formale dai Presocratici a Leibniz, a cura di A. Conte, Einaudi, Torino 1972
S. Giombini – F. Marcacci, La legge, la colpa, l'errore. La tetralogia B (o del giavellotto) di Antifonte Sofista, Aguaplano,
Perugia 2012.
A. Corbini, La teoria della scienza nel XIII secolo, Sismel Edizioni del Galluzzo, Firenze 2006
G. D’Onofrio, Fons scientiae: la dialettica nell’Occidente tardo-antico, Liguori, Napoli 1984
F. Marcacci, Alle origini dell'assiomatica: gli Eleati, Parmenide, Euclide, Aracne, Roma 2012
F. Marcacci, Teologia e sillogismo: una controversia anti-tomistica a Bisanzio, in «Aquinas» 1-2 (2008), pp. 283-289
A. Fyrigos, Dalla controversia palamitia alla polemica esicastica, Antonianum, Roma 2005
M. Yrjonsuuri (ed.), Medieval Formal Logic. Obligations, Insolubles and Consequences, Kluwer Academic Publisher,
Dordrecht 2001
L. Russo, La rivoluzione dimenticata. Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna, Feltrinelli, Milano 2001
Durante il corso saranno indicate ulteriori letture.
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50550 – STORIA DEL PENSIERO SCIENTIFICO II
FLAVIA MARCACCI
2° semestre –3 CFU
Argomento del corso
Le rivoluzioni scientifiche e l'idea di scienza
Obiettivi Formativi
Il corso intende fornire allo studente le coordinate epistemologiche per la comprensione dello sviluppo della
scienza e delle scienze nel periodo moderno e contemporaneo, evidenziando i momenti di rottura e di
continuità con il passato. L’approccio storico-critico e l’uso delle fonti consentono di notare quanto profonda
sia stata l’influenza dello sviluppo delle scienze di XVII e XIX secolo nella speculazione filosofica.
Programma
1. Sezione monografica. Per un'iconografia delle rivoluzioni. Il Seicento: l’eredità astronomica del
Rinascimento, la questione copernicana e il problema delle conferme al copernicanesimo. La competizione tra i
sistemi di mondo a inizio XVII secolo (Copernico, Brahe, Riccioli) e le sue conseguenze sulla geografia e sulla
tecnica (Mercator, Eichstadt, Blaeu). Il dibattito sulla immobilità della Terra. Dal perspicillum di Galileo
all’astronomia telescopica. La questione galileiana, il dibattito sul rapporto tra scienza e fede e la questione dei
generi letterari. Alla ricerca di una nuova fisica: le leggi del cosmo tra Keplero e Newton, entusiasmi e
perplessità circa la nuova fisica cartesiana, Halley e la cometa, Cavendish e la misura della Terra, il raggio della
Terra e la spedizione di Maupertius. Newton in Kant: elementi di cosmologia a inizio Ottocento. L'Ottocento:
fissismo e evoluzionismo prima di Darwin (Buffon, Lamarck, Cuvier, Lyell). Darwin e Wallace: l'idea
dell'evoluzione per selezione naturale. I viaggi di Darwin, la Beagle, e i taccuini. Continuità e discontinuità
evolutive: il problema dell'estinzione. Dopo Darwin: Huxley il “mastino di Darwin”; Whewell, Herschel e i
dubbiosi; il problema della paleontologia. Lo sviluppo di un paradigma: il moltiplicarsi di studi di anatomia
comparata e sistematica. Spencer e Darwin. Ancora il dibattito sull'interpretazione delle Scritture: l'apertura dei
teologi. L'evoluzione da ipotesi scientifica a arma ideologica: Colenso, Huxley, l'X Club e la visione naturalistica
del mondo, Mivart e la Metaphysical Society. I conflitti tra gli scienziati: il problema della causa finale nelle scienze
organiche, la mancata forza induttiva della teoria dell'evoluzione, il problema del ruolo delle ipotesi, la questione
della validità delle prove, la realtà delle specie. 2. L'epistemologia sulle rivoluzioni. Il genere “storia della
scienza” in Whewell e Mach. Il concetto di rivoluzione scientifica e le rivoluzioni scientifiche: problemi
epistemologici nella costruzione della storia della scienza. Il dibattito tra continuismo e discontinuismo. Il punto
di vista degli storici della scienza (da Dijksterhuis, Maier, Duehm, Koyré, a I.B. Cohen, F.H. Cohen, Westmann e
altri). Il problema della razionalità scientifica in Kuhn e dopo Kuhn e il problema dell'incommensurabilità tra
teorie (Popper, Feyerabend, Laudan, Lakatos, Forster, Shapin, Giere, Friedman, Hacking). 3. Metodologia
della ricerca storica nella storia del pensiero scientifico. Storiografia, filosofia, scienza e storia:
convergenze e divergenze. Fonti scritte e orali della storia della scienza: il dialogo; la lezione e gli atti accademici;
periodici, trattati; la divulgazione e l’enciclopedia; i reperti mussali. Ipotesi ed esperimenti mentali, esperimenti
di laboratorio, apparati strumentali. 4. Elementi di calcolo. Probabilità e statistica.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni powerpoint e strumenti audiovisivi. La sezione 5 sarà sviluppata
mediante selezione di testi e articoli specialistici da leggere in aula e in gruppi.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
Fonti
Descartes, Discorso sul metodo (q.e.)
C. Darwin, L'origine dell'uomo, Newton Compton, Roma 1984 (e altre opere reperibili in http://darwinonline.org.uk/)
I. Kant, L'antinomia della Ragion Pura, in I. Kant, Critica della Ragion Pura (q.e.)
G. Galilei, Sidereus Nuncius, traduzione di P. A. Giustini, a cura di F. Marcacci, LUP, Roma 2009
G. Galileo, Due lezioni all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante, a cura di R. Pratesi.
Sillabe, Livorno 2011
Galileo, Lettera a Madama Cristina di Lorena (q.e.)
Newton, Scholium generale in Newton, Principi matematici della filosofia naturale, Unione Tipografico-Editrice
Torinese, Torino 1989.
Studi
J.-P. Verdet, Storia dell’astronomia, Longanesi, Milano 1995
T. S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, Torino 2009
F. Marcacci, Dal cielo alle carte: osservazione e teoria del cielo tra XVI e XVII secolo, in F. Marcacci (ed.), Magna longeque
ad mirabilia, Panini, Modena 1009, pp. 24-52 (anche in tr. Inglese)
H.F. Cohen, How Modern Science Came Into the World. Four civilization,one 17-th century breakthrough, Amsterdam:
Amsterdam University Press
M. Georgiev, Charles Darwin oltre le colonne d'Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e
sull'evoluzione, Gribaudi, Milano 2009
R. Nola – H. Sankey (eds.), After Popper, Kuhn and Feyerabend, Kluwer Academic Publishers, Dordrecht-BostonLondon 2000
F. Suppe (ed.), The structure of scientific theories: recent issues in theories of scientific method, University of Illinois Press,
Urbana-Chicago-London 1977
Saranno indicate durante il corso ulteriori letture come materiale integrativo alle lezioni, disponibile in forma
cartacea o on-line.
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50591 PLOTINO E IL NEOPLATONISMO
EMMANUELE VIMERCATI
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi Scopo del corso è di proporre un approccio sistematico al pensiero di Plotino, fornendone uno
sguardo complessivo sulla scorta della lettura delle Enneadi, con particolare attenzione alla metafisica e all’etica.
Lo studio di Plotino è di cruciale importanza per comprendere sia le principali categorie del pensiero greco, e
specialmente della metafisica platonica e aristotelica, che in Plotino interagiscono in modo sistematico e
armonico, sia gli sviluppi della filosofia nelle epoche successive, che a Plotino fanno spesso riferimento. La
relazione fra immanenza e trascendenza, fra unità e molteplicità, fra volontà, libertà e necessità, sono solo alcuni
dei problemi che Plotino eredita dalla tradizione e che egli rielabora in una prospettiva veramente originale.
Plotino è dunque uno snodo fondamentale fra l’antichità, il medioevo e l’età moderna.
Programma
Dopo un’introduzione dedicata alla rinascita della metafisica in età imperiale, si forniranno alcune coordinate di
lettura e di interpretazione del pensiero medioplatonico, che precede immediatamente quello di Plotino. Si
passerà poi a una lettura commentata di alcuni dei principali trattati delle Enneadi, con particolare attenzione per
le seguenti tematiche: l’Uno-Bene, il Nous e l’Anima (le tre ipostasi), il destino e la provvidenza, l’eternità e il
tempo, la materia e il male, la contemplazione, la virtù e la felicità. Si accennerà poi alla storia degli influssi (la
Wirkungsgeschichte) del Neoplatonismo, specialmente nel mondo moderno e contemporaneo.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di una dispensa di testi originali degli autori, a cui si farà costante riferimento a
lezione; invio di sintesi on-line; uso di lavagna luminosa e di proiezioni in Power Point; gruppi di ricerca.
Metodologia di valutazione
Esame orale al termine del corso. Nel corso delle lezioni gli studenti potranno facoltativamente sintetizzare il
contenuto delle lezioni precedenti.
Bibliografia
Una dispensa di testi
Plotino, Enneadi, a cura di G. Faggin, Bompiani, Milano, 2000 (ed edizioni successive).
Plotino, Enneadi, a cura di G. Reale e R. Radice, Mondadori, Milano, 20032.
R. Chiaradonna, Plotino, Roma, Carocci, 2009.
W. Beierwaltes, Plotino, Vita e Pensiero, Milano, 1993.
W. Beierwaltes, Pensare l’Uno. Studi sulla filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi, Vita e Pensiero, Milano,
19922.
V. Verra, Dialettica e filosofia in Plotino, Vita e Pensiero, Milano, 1992.
P. Prini, Plotino e la fondazione dell’umanesimo interiore, Vita e Pensiero, Milano, 19934.
J. Rist, Plotinus. The Road to Reality, Cambridge UP, 1967 (ed edizioni successive).
E. Peroli, Dio, uomo, mondo. La tradizione etico-metafisica del Platonismo, Vita e Pensiero, Milano, 2003.
D. O’Meara, Plotinus. An Introduction to the Enneads, Oxford UP, 1993.
D. O’Meara, Plotin. Une introduction aux Ennéads, Fribourg, Editions universitaires, 2004.
D. O’Meara, Plotino. Introduzione alle Enneadi, Bari, Edizioni di Pagina, 2010.
L.P. Gerson (ed.), The Cambridge Companion to Plotinus, Cambridge UP, 1996.
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50592 LEIBNIZ E IL RAPPORTO TRA METAFISICA E LOGICA
GIUSEPPINA SGUEGLIA
2° semestre - 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
L’obiettivo del Corso è fornire gli strumenti teorici per comprendere il rapporto di connessione tra la Metafisica
e la Logica leibniziana ed affrontare l’analisi della fondamentale questione di Dio e della “deduzione del mondo”,
secondo la logica della creazione.
Programma
Il Corso intende introdurre gli studenti all’analisi della concezione metafisica del grande filosofo, focalizzando
l’attenzione sulle prime riflessioni relative al cosiddetto principium individuationis, quali emergono nella Disputatio
metaphysica del 1663 (dove tali analisi si intersecano con il confronto tra il tomismo e il nominalismo moderato,
nella versione aristotelica di Thomasius). Intendiamo procedere adottando una suddivisione in filoni principali
degli argomenti della filosofia leibniziana: nel primo, prenderemo in considerazione il rapporto tra la necessitas ex
hypothesi (detta anche “necessità morale”: in base a essa si può parlare di “deduzione del mondo”, nella sua
ottimalità, dall’harmonia rerum concepita da Dio, secondo la logica della creazione) e le relazioni formali di
compatibilitas e di compossibilitas. Ci baseremo anche su alcune interpretazioni, di matrice logico-analitica, che
riguardano la natura di Dio e l’indissolubilità della connessione tra la potenza e la razionalità (J. Hintikka, 1972).
Per il secondo filone, procederemo con l’analisi della philosophia de mente, per illustrare un percorso filosofico che
metterà l’accento sull’accordo metafisico tra una sorta di ontologia essenzialistica delle essenze-forze e i processi
intellettuali delle intentiones della mente. Insisteremo anche su temi di ascendenza medioevale, come quello della
natura degli universali e delle relazioni, attraverso l’analisi dell’opera del 1668 Confessio Naturae contra Atheistas.
Vedremo poi come nei Principes de la nature et de la grace Leibniz indaghi la nozione di ‘appercezione’, in
riferimento alla questione metafisica della coscienza, e quindi dell’autocoscienza, coincidente, per lui, con lo stato
interiore della riflessività della percezione della monade.
In questo senso sarà fondamentale procedere anche a un’analisi approfondita del testo hannoveriano del 1686,
ossia il celebre Discours de métaphysique, per comprendere l’ambito delle riflessioni filosofiche sull’ens perfectissimum,
elaborate anche in polemica con l’analisi spinoziana del Renati Descartes Principia.
Per il terzo filone, porteremo avanti un percorso di ricerca che si incentri sul problema della distinzione tra idee e
verità: tale distinzione implica una stretta interrelazione tra le problematiche metafisiche e quelle logiche, che
trovano riscontro nell’aspetto concettuale dell’attività conoscitiva,partendo dai Noveaux essais sur l’entendement
humain, nell’edizione postuma del 1675 e con l’importante Dialogus de connexione inter verba et res. Termineremo con
la concezione epistemologica delle idee e delle proposizioni, per Leibniz situate in mente Dei, nel Discours de
métaphysique.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali e analisi del testo con l’ausilio di presentazioni powerpoint.
Metodologia di valutazione
Esame orale e valutazione degli schemi concettuali relativi ai tre ambiti di analisi e di di ricerca.
Bibliografia
Antognazza M.R. Trinità e incarnazione. Rapporto tra teologia rivelata e filosofia. Milano, Vita e Pensiero 1999.
Di Bella Stefano, The Science of the Individual. Leibniz’s Ontology of Individual Substance, Berlin-Dordrecht-Boston,
2005.
Idem., Crisi e rinascita della sostanza. L’eredità leibniziana nell’ontologia analitica, in Origini e sviluppi dell’ontologia (secoli
XVI-XXI), a cura di “Quaestio”, 9, 2009, pp. 225-250.
Ishiguro H. Leibniz’s Philosophy of Logic and Language, London, 1999.
Kulstad M. Consciousness and Reflection in Leibniz, in the “The Southern Journal Philosophy”, XXI, 1983, (suppl.)
pp. 39-66.
Mates, Benson Leibniz on possible worlds, in S. van Rootselaar (ed.) Logic, Methodology and Philosophy of Science, 1968,
pp.507-529.
Mugnai Massimo, Astrazione e realtà. Saggio su Leibniz, Milano, Feltrinelli, 1976.
Idem., La logica da Leibniz a Frege, Torino, Loescher, 1982
Piro Francesco, Varietas identitate compensata. Studio sulla formazione della metafisica di Leibniz, Napoli, 1990
Seager W. The Worm in the Cheese: Leibniz, Consciousness and Matter, in “Studia Leibnitiana”, XXXIII, I, 1991, pp.
79-91.
Wiggins, David, Sameness and Substance, Cambridge, 2001.
Broad, Charlie D.Leibniz : an introduction, edited by C. Lewy, Cambridge : Cambridge University Press, 1975
Burkhardt, Hans Logik und Semiotik in der Philosophie von Leibniz , Munchen : Philosophia, c1980
Gurwitsch, Aron, Leibniz : Philosophie des Panlogismus, Berlin ; New York : W. De Gruyter, 1974
Mugnai, Massimo, Leibniz' theory of relations , Stuttgart : Steiner, 1992
Poser, Hans Zur Theorie der Modalbegriffe bei G. W. Leibniz, Wiesbaden : F. Steiner, 1969
Rescher, Nicholas, Leibniz : an introduction to his philosophy,Oxford : Basil Blackwell, 1979
Auletta, Gennaro, Leibniz e la prova modale dell'essere necessario,Padova, Cedam, 1990
Scaravelli, Luigi, Lezioni su Leibniz (1953-54), a cura di Gianfranco Brazzini, Soveria Mannella : Rubbettino, 2000
Pasini, Enrico, Corpo e funzioni cognitive in Leibniz, Milano : Franco Angeli, 1996
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50593 KANT E L’IDEALISMO TRASCENDENTALE
MARCELLO PERA
2° semestre – 6 CFU
Programma
Il corso intende introdurre alla lettura della Critica della ragion pura, mediante un esame analitico delle parti
fondamentali — dall’Estetica fino alla Dialettica trascendentale e alla Dottrina del metodo — del capolavoro di
Kant e della filosofia moderna.
Particolare attenzione sarà dedicata a tre temi: (a) lo scopo complessivo della Critica, (b) la teoria epistemologica e
la sua natura “copernicana”, (c) la fondazione, anch’essa copernicana, della morale. Ci soffermeremo inoltre su
due argomenti espliciti della Critica: perché, secondo Kant, la ragione “lascia spazio alla religione”, e perché la
morale “conduce necessariamente” a Dio.
Metodologia didattica e di valutazione
Nel corso verrà seguito in modo sistematico il testo di Kant. Agli studenti è richiesto una esame analitico, cioè
non meramente riassuntivo, dell’opera. Le lezioni saranno di lettura e commento, ogni volta con discussione
aperta dei problemi e delle soluzioni avanzate da Kant. La valutazione degli studenti sarà in particolare centrata
sulla loro capacità di ricostruire le varie argomentazioni di Kant.
Bibliografia
La Critica della Ragion pura è disponibile in italiano in varie edizioni, anche con testo a fonte. Sarà usata la classica
edizione Gentile-Lombardo Radice, con la revisione di V. Mathieu, continuamente ripubblicata dall’editore
Laterza.
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50594 L’IDEALISMO ASSOLUTO DI G.W.F. HEGEL COME TEOLOGIA FILOSOFICA (I).
LEONARDO MESSINESE
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi Secondo Wilhelm Weischedel la filosofia metafisica di Hegel è, per sua stessa essenza, teologia
filosofica; di più, è la filosofia in quanto tale che è identificata da Hegel con la teologia filosofica. Lo scopo del
corso è quello di approfondire questa autorevole interpretazione del pensiero hegeliano sulla base di un’analisi
testuale.
Programma
Nella prima parte del corso, avvalendoci dell’interpretazione bontadiniana del pensiero moderno, sarà preso in
esame il tema della separazione tra “pensiero” ed “essere”, la quale sta alla base sia del modo in cui è stato posto
il problema della teologia filosofica nella filosofia moderna (tanto nel razionalismo, quanto nell’empirismo), sia
della stessa critica avanzata da Immanuel Kant alla metafisica come “scienza”.
Nella seconda parte sarà affrontato il tema della teologia filosofica nel pensiero hegeliano lungo il corso del suo
sviluppo dagli scritti giovanili a quelli della maturità, dando spazio in modo particolare, anche se non unicamente,
alla trattazione svolta da Hegel nelle Lezioni sulla filosofia della religione.
Metodologia didattica
Le lezioni saranno frontali. Il docente, nei modi e nei tempi opportuni, favorirà la discussione con gli studenti.
Metodologia di valutazione
L’esame sarà orale.
Bibliografia
Prima parte:
Leonardo Messinese, Il cielo della metafisica. Filosofia e storia della filosofia in Gustavo Bontadini, Rubbettino, Soveria
Mannelli 2006 (capp. 2-5).
Seconda parte:
G.W.F. Hegel, Lezioni sulla filosofia della religione, vol. I, Guida, Napoli 2003.
Idem, Lezioni sulle prove dell’esistenza di Dio, a cura di A. Tassi, Morcelliana 2009.
Wilhelm Weischedel, Il Dio dei filosofi, a cura di L. Mauro, Il melangolo, vol. II, Genova 1991 (cap. IX, “La
teologia filosofica in Hegel”).
L. Messinese, Annotazioni sulla teologia filosofica hegeliana, in Aquinas, LV (2012), fasc. 1-2.
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50595 HENRI BERGSON E LO SPIRITUALISMO DEL '900
FLAVIA SILLI
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento
Henri Bergson e lo spiritualismo francese.
Obiettivi formativi
Obiettivo formativo primario è approfondire la conoscenza del complesso movimento di reazione al positivismo
diffusosi in Francia a cavallo tra ottocento e novecento e noto comunemente come spiritualismo. Le
caratteristiche principali del suddetto movimento verranno enucleate seguendo la duplice direttrice storicogenetica (spiritualismo antico di matrice platonico-agostiniana e tradizione introspettiva tipicamente francese di
Pascal e Maine de Biran fino ad arrivare agli esponenti più significativi dello spiritualismo della Bèlle Epoque) e
teoretico-contenutistica (critica al determinismo assoluto, irriducibilità dell’uomo alla natura, centralità
epistemologica della coscienza, critica dell’immanentismo idealistico). Verrà quindi posta in risalto l’originalità
dell’intuizionismo spiritualistico proposto da Henri Bergson in alternativa all’intellettualismo filosofico e al
riduzionismo scientista del Positivismo. Lo studente dovrà essere in grado al termine del corso di riconoscere e
argomentare gli aspetti nodali del metodo filosofico bergsoniano e dell’ispirazione autenticamente metafisica
della sua forma di spiritualismo.
Programma
Perlustrazione storico-filosofica e analisi epistemica del significato di intuizione in rapporto alle questioni
fondamentali della filosofia prima (Platone, Aristotele, Tommaso d’Aquino e l’intuizione come conoscenza
immediata dei principi primi, Agostino e l’intuizione come illuminazione divina, Cusano e la conoscenza intuitiva
di Dio, Spinoza e l’intuizione come forma suprema di conoscenza, Jacobi, Gioberti e Rosmini e il recupero
dell’intuizione in funzione anti-idealistica. .
Inquadramento storico dello spiritualismo bergsoniano: focalizzazione delle fonti filosofiche classiche del
percorso bergsoniano (Aristotele e Plotino) e del contesto culturale che concorse a determinare la scelta
metodologica di Bergson, a partire dall’analisi del suo contrastato rapporto con la psicologia sperimentale e con
lo scientismo positivistico.
Approfondimenti critici e storiografici dell’“evoluzionismo spiritualistico” di Bergson: reazioni neotomiste
(Maritain, Gilson, Garrigou-Lagrange) al bergsonismo e in particolare all’assolutizzazione della durata rispetto
alla nozione di essere, e all’opposizione tra religione e filosofia.
Conclusione: riepilogo e dibattito sui principali nodi tematici affrontati durante il corso.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con presentazione dei temi da parte del docente, lettura guidata dei testi con spazi di riflessione
condivisa e di dibattito.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
H. Bergson, La filosofia dell’intuizione, Carabba, Lanciano 2008.
H. Bergson, Introduzione alla metafisica, Laterza, Bari 1987.
E. Gilson, Le philosophe et la théologie, Fayard, Paris 1960 (trad. it. Di P.E. Gennarini, Morcelliana, Brescia 1966).
J. Maritain, La philosophie bergsonienne, M. Rivière, Paris 1914.
F. Olgiati, La filosofia di Bergson, Borla, Torino 1914 (1922)
A. Pessina, Introduzione a Bergson, Laterza, Bari 2005.
G. Deleuze, Il bergsonismo e altri saggi, Einaudi, Torino 2001.
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50600 INTRODUZIONE ALLA STORIA DELLA FILOSOFIA
FLAVIA SILLI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Obiettivo del corso è fornire le basi critiche e sistematiche per comprendere i nodi tematici principali che hanno
caratterizzato il cammino della filosofia occidentale dalle origini ad oggi. In vista di questo scopo il corso verrà
articolato in due sezioni:
1)
Sezione storico-metodologica: corretto inquadramento del rapporto tra la periodizzazione storicoculturale e la permanenza meta-storica delle questioni filosofiche fondamentali; come ci si accosta allo studio
della filosofia: la meraviglia di fronte al mondo come origine della ricerca sapienziale del filo-sofo; approccio
olistico e carattere problematico della filosofia nella spiegazione della realtà: molteplicità dell’esperienza e ricerca
dell’unità e di un principio causale; ramificazioni del sapere dell’intero: il rapporto della filosofia con le scienze
come rapporto costitutivo e inevitabile (problema cosmologico e filosofia della natura, studio dell’ente in quanto
essere nell’ontologia o metafisica, logica ed epistemologia nel problema della conoscenza, antropologia
filosofica, etica, filosofia politica, filosofia della storia, filosofia del linguaggio ed estetica); contestualmente alla
questione metodologica, verrà illustrato il problema della periodizzazione storica attraverso la scansione
temporale in quattro principali epoche: l’età classica-pagana, l’età medievale, l’età moderna e l’età
contemporanea.
2)
Sezione teoretica e contenutistica: enucleazione dei temi più presenti e dibattuti nella storia della
filosofia, attraverso il riferimento ad autori ed opere posti a confronto. Naturalismo e creazionismo, realismo e
idealismo, i trascendentali nella filosofia classica e medievale e nel criticismo kantiano, la svolta soggettivistica
cartesiana e l’immanentismo moderno, il rapporto tra l’essere e il conoscere, tra metafisica e scienza, verità logica
e verità metafisica, meccanicismo e finalismo, determinismo e libertà, la crisi dei grandi sistemi nelle filosofie del
Novecento e l’emergenza del problema antropologico). Un rilievo particolare verrà assegnato alla spiegazione
del significato e dei compiti originari della filosofia e alla sua intrinseca connotazione metafisica.
Bibliografia
A. Livi, Storia sociale della filosofia, ed. Dante Alighieri, Roma 2007, 4 voll.
A. Livi, Dizionario storico della filosofia, ed. Dante Alighieri, Roma 2005.
C. Sini, I filosofi e le opere, Principato, Milano 1986, 3 voll., oppure E.Berti, C. Rossitto, F.Volpi, Antologia di
filosofia. Dall’antichità a oggi, Laterza, Bari 2008.
F. Marcacci, Epoche, idee, pensatori, in «Aquinas» 50 (2007) 2, pp.365-388.
Nel corso delle lezioni sono altresì previste letture tratte dalle fonti principali dei maggiori filosofi (es. Aristotele,
Metafisica. I libro, qualsiasi edizione) e da dispense scritte dal docente e disponibili on-line.
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50602 - LOGICA I
PHILIP LARREY
1° semestre - 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Lo scopo del corso è fornire le basi sistematiche di un pensiero critico e rigoroso sulla logica, intesa nella sua
caratterizzazione classica (logica formale).
Programma
La prima parte del corso prende in considerazione gli elementi costitutivi della logica: il termine come espressione
del concetto (la definizione del termine, la sua divisione, le proprietà quali la connotazione, la denotazione,
l’estensione e l’intensione, i predicati e i predicamentali); la proposizione come espressione del giudizio (la divisione
delle proposizioni, il quadro aristotelico delle opposizioni) e il ragionamento come espressione dell’inferenza (i
diversi tipi di sillogismi, la dialettica, la retorica, le fallace). La seconda parte del corso affronterà alcune
polemiche all’interno della riflessione sulla logica stessa, partendo dalla tradizione anglo-americana per arrivare al
dibattito contemporaneo sulla fondatezza della razionalità. Inoltre il corso si concentrerà sulle nozioni elementari
della logica formale nella sua attuale espressione in termini di logica simbolica.
In questo ambito, ci si soffermerà sulle essenziali differenze fra legge logica e regola logica e quindi sulla
dimostrazione delle leggi fondamentali della logica delle proposizioni e della logica dei predicati, con particolare
attenzione ad evidenziare i punti di continuità con le elaborazioni di logica classica, greca e medioevale,
soprattutto con la sillogistica aristotelica.
Metodologia Didattica
Seguiremo il libro di testo per sottolineare i temi principali del corso, in modo interattivo durante le lezioni.
Metodologia di valutazione
Esame scritto sulla base di un tesario consegnato in precedenza.
Bibliografia
J. J. Sanguineti & P. Larrey, Manuale di Logica filosofica, Lateran University Press, 2009.
Aristotele, I topici; Gli analitici primi, Loffredo, Napoli 1995.
J.M. Bochenski, Nove lezioni di logica simbolica, ESD, Bologna 1994.
I.M. Copi & Carl Cohen, Introduction to Logic, 12a edizione; Prentice Hall, New Jersey 2004; tr. it., Introduzione alla
logica, il Mulino, Bologna 1999.
J. Maritain, Logica minore. Elementi di filosofia, volume 2, Massimo, Milano 1990.
A. Livi, La ricerca della verità, Leonardo da Vinci, Roma 2005.
P. Larrey, Il pensiero sulla logica, Lateran University Press, Roma 2006.
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50609 – LOGICA II
GIANFRANCO BASTI
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi del corso
Il corso intende fornire una visione introduttiva ad un particolare settore della logica formale: le cosiddette
“logiche intensionali”, in quanto modelli di sistemi formali di logica modale. Queste logiche vanno assumendo
un ruolo d’importanza crescente nell’attuale panorama culturale, perché consentono una formalizzazione nei
termini di un appropriato seppur limitato linguaggio simbolico, dei linguaggi contenutistici tipici delle discipline
filosofiche e teologiche riguardo problematiche specifiche (ontologiche, etiche, epistemologiche, legali, etc.).
Programma
Il corso si articolerà così in quattro parti:
Nella prima parte, si offrirà un’introduzione generale di tipo filosofico-epistemologico allo sviluppo moderno
della logica formale, fino alla nascita della logica simbolica, e al più recente sviluppo nel suo alveo delle logiche
intensionali e dell’ontologia formale.
Nella seconda parte, s’illustreranno alcune nozioni fondamentali della logica delle proposizioni e dei predicati.
Nella terza parte s’illustreranno la teoria delle classi e degli insiemi come teorie tipiche della logica formale
delle scienze matematiche e naturali, in quanto basate su un approccio puramente estensionale al significato.
Verranno poi date alcune nozioni fondamentali di logica delle relazioni in quanto culmine della logica formale
e strumento per formalizzare teorie diverse della predicazione e della significazione, non solo logiche
(estensionali ed intensionali), ma anche ontologiche, perché in grado di formalizzare una teoria della
denotazione singolare che includa anche la dimensione prammatica, non solo sintattica e semantica del
linguaggio (= teoria causale della referenza).
Nella quarta parte, avendo a disposizione tutti gli strumenti formali necessari, s’introdurranno alcune nozioni
fondamentali di logica modale con le sue possibili applicazioni logiche (logiche intensionali, aletiche, deontiche
ed epistemiche) e ontologiche (ontologia formale).
Metodologia didattica
Lezioni frontali con proiezioni powerpoint ed esercitazioni integrative
Metodologia di valutazione
Esame scritto con test d’esonero su parte del programma.
Bibliografia
G. Basti, “Ontologia formale: per una metafisica post-moderna”, in A. Strumia (ed.) Il problema dei fondamenti. Da Aristotele, a Tommaso d’Aquino, all’ontologia formale, Cantagalli, Siena 2007, pp. 193-228.
G. Basti, Logiche modali e intensionali. Schemi delle lezioni ad uso degli studenti, pubbl. elettronica su
http://www.stoqatpul.org/lat/it/latdispense.html.
S. Galvan, Logica dei predicati, ISU Università Cattolica del S. Cuore, Milano 2004.
ID., Logiche intensionali. Sistemi proposizionali di logica modale, deontica, epistemica , Franco Angeli, Milano
1991 (spec. cap. 2, pp. 71-119). [Copia Anastatica PUL, 2003, per gentile concessione dell’Autore].
J.M. Bochenski, Nove lezioni di logica simbolica, trad. it., ESD, Bologna 1994 (spec., capp. 6-9).
D. Van Dalen, Logic and structure, Springer, Berlino 1997.
N. B. Cocchiarella, Formal Ontology and Conceptual Realism, Springer Verlag,
Berlin-New York 2007.
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50618 – PLATONE E ARISTOTELE
EMMANUELE VIMERCATI
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi Gli scopi del corso sono due: 1) approfondire le conoscenze puramente manualistiche di
Filosofia Antica mediante la lettura di testi antichi, e verificando al contempo le modalità espositive delle
problematiche filosofiche così come impostate dagli autori nella loro versione originale; 2) affrontare un esempio
di tematica “sistematica” nel contesto di più autori (Platone e Aristotele, in questo caso).
Programma Il corso approfondirà lo studio di Platone e di Aristotele a partire dal problema della giustizia, che
rappresenta uno dei cardini dell’etica dei due autori. Platone sviluppa questo tema primariamente nella Repubblica,
di cui si indagheranno soprattutto i libri I, II, IV-VII. In essi, nel tentativo di confutare le tesi sofistiche, Platone
perviene alla necessità di fondare metafisicamente il concetto di giustizia. Tale fondazione impone all’autore di
introdurre la teoria delle Idee, che caratterizza i libri centrali dell’opera e che corona la costruzione dello Stato
ideale, il quale è immaginato come un riproposizione della struttura dell’anima umana nel contesto politico. Di
Aristotele saranno invece particolare oggetto di studio specialmente l’Etica Nicomachea (specialmente il V libro) e
la Politica (specialmente i libri I-IV). Ci si soffermerà soprattutto sulla teoria della giustizia naturale e sulle diverse
categorie del “giusto” che Aristotele teorizza in ambito etico e politico, mostrando infine il rapporto fra giustizia
e utilità in funzione del bene comune. In tale contesto, si illustreranno inoltre le critiche di Aristotele alla
concezione platonica della giustizia. Il corso cercherà così di mettere in luce lo stretto rapporto che sussiste tra la
natura dell’uomo, la fondazione dell’agire morale e la costruzione della comunità politica in cui l’uomo si trova
inserito. Non mancheranno, infine, riferimenti al dibattito moderno e a problemi di odierna attualità.
Metodologia didattica Lezioni frontali con l’ausilio di una dispensa di testi originali degli autori, a cui si farà costante
riferimento a lezione; invio di sintesi on-line; presentazione di lavori personali sul tema; discussioni in aula; uso di
lavagna luminosa e di proiezioni in Power Point; gruppi di ricerca.
Metodologia di valutazione Esame orale al termine del corso. Nel corso delle lezioni gli studenti potranno
facoltativamente sintetizzare il contenuto delle lezioni precedenti.
Bibliografia
1. Un fascicolo di testi di Platone e di Aristotele.
2. Platone, La Repubblica, a cura di M. Vegetti, Rizzoli (BUR), Milano, 2006.
3. Platone, La Repubblica, a cura di R. Radice e G. Reale, Bompiani, Milano, 2009.
4. Aristotele, Etica Nicomachea, a cura di C. Mazzarelli, Bompiani, Milano, 2000.
5. Aristotele, Etica Nicomachea, a cura di M. Zanatta, Rizzoli (BUR), Milano, 1986.
6. Aristotele, Politica, a cura di C.A. Viano, Rizzoli (BUR), Milano, 20083.
7. M. Vegetti, Guida alla lettura della “Repubblica” di Platone, Laterza, Roma-Bari, 2007.
8. M. Vegetti, (a cura di), Platone, La Repubblica, traduzione e commento, 7 voll., Bibliopolis, Napoli, 1998-2007.
9. M. Schofield, Plato: Political Philosophy, Oxford UP, 2006.
10. G.R.F. Ferrari (ed.), The Cambridge Companion to Plato’s Republic, Cambridge UP, 2007.
11. G. Zanetti, La nozione di giustizia in Aristotele. Un percorso interpretativo, Il Mulino, Bologna, 1993.
12. A. Fermani, L’etica di Aristotele. Il mondo della vita umana, Morcelliana, Brescia 2012.
13. M. Pakaluk, Aristotle’s Nicomachean Ethics. An Introduction, Cambridge, 2005.
14. G. Bien, La filosofia politica di Aristotele, Il Mulino, Bologna, 1985.
15. R. Kraut, Aristotle. Political Philosophy, Oxford UP, 2002.
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50620 – LA FILOSOFIA DI AGOSTINO E LA PATRISTICA
GIULIO D’ONOFRIO
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Lo studio della Storia della filosofia nell’età paleo-cristiana, tardo-antica e patristica (fino alla caduta dell’impero
romano d’Occidente) mira a completare le conoscenze dello studente sullo sviluppo del pensiero filosofico nel
periodo compreso tra l’Antichità e il Medioevo, ed è quindi complementare da un lato alla Storia della filosofia
antica e dall’altro alla Storia della filosofia medievale.
Programma
L’arco cronologico e problematico che interessa questa disciplina comprende: la fase tardo-romana e imperiale
del pensiero pagano, dal probabilismo ciceroniano alla crisi della speculazione classica, fino alla nascita e alla
maturità del Neoplatonismo classico e alla sua recezione da parte della speculazione cristiana; quindi i primi
sviluppi del pensiero cristiano, dai documenti neotestamentari agli apologisti, il confronto con le prime eresie, le
scuole catechetiche del III-IV secolo fino alle opere dei Padri della Chiesa greca e latina e alla riflessione teologica
che accompagna i primi grandi concili ecumenici, fino alla caduta dell’impero romano d’Occidente. Al vertice di
questa trattazione si colloca il pensiero di Agostino, che sarà esaminato nella sua complessità e sistematicità, in
base ad una verifica delle fonti pagane e cristiane, ad una trattazione analitica dei temi e problemi fondamentali e
ad una rassegna delle principali opere in cui sono trattati, nell’intento di chiarire anche le linee portanti della
tradizione speculativa che da esso prende origine.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, con aperture al dibattito tra docente e studenti, eventuale lettura di testi illustrativi e utilizzo di
schemi riepilogativi.
Metodologia di valutazione
Esame orale consistente in un colloquio atto a valutare l’apprendimento di informazioni fondamentali, contenuti
di pensiero e strumentazioni metodologiche illustrati nel corso.
Bibliografia
Preparazione manualistica di base: É. GILSON, La filosofia nel Medioevo. Dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo,
Sansoni, Firenze 2004, limitatamente alle pp. 3-153. Questa parte dovrà inoltre essere integrata dallo studio del
capitolo relativo al Neoplatonismo da un buon manuale di Storia della Filosofia per i Licei.
Bibliografia essenziale: É. Gilson, Introduzione allo studio di Sant’Agostino, Marietti, Casale M. 1984. G. d’Onofrio,
Vera philosophia. Studi sul pensiero cristiano in età tardo-antica, medievale e umanistica, Città Nuova, Roma 2013
(Institutiones, 1) (limitatamente alle pp. 13-70) (versione in lingua inglese, Brepols, Turnhout 2008 [Nutrix, 1],
pp. 11-76.
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50637 QUESTIONI DI FILOSOFIA DELLA RELIGIONE
ROBERTO DI CEGLIE
1° semestre - 6 ECTS
Descrizione del corso
Argomento
Tommaso d’Aquino e il dibattito contemporaneo sulla dignità epistemologia della fede
Obiettivi formativi
Obiettivo del corso è quello di mostrare che la fede è in grado di sostenere il progresso della conoscenza, ovvero
che una filosofia radicata nell'esperienza viva della comunità cristiana risulta un avversario temibile delle varie
forme di agnosticismo, di ateismo e di scientismo che oggi paiono dominare la cultura del mondo occidentale.
Tommaso d’Aquino costituirà la guida del percorso proposto. Di lui si assumerà a principio la tesi secondo cui la
filosofia, se è rettamente intesa e praticata, non può risultare contraria alla fede. Alla lettura diretta dei suoi testi si
farà riferimento per riflettere sul dibattito generatosi nel corso degli ultimi decenni ad opera di pensatori di varia
estrazione filosofica, culturale e religiosa.
Programma
Nella prima metà del corso si analizzeranno i testi tommasiani relativi ai seguenti argomenti: la fede e la sua inevidenza; il merito della fede; l’articolazione della fede, la carità come sua forma, la fede implicita; il primato della
rivelazione sulla ragione e l’influenza di Dio come “ciò grazie a cui si può conoscere ogni cosa”; il tema della
“unicità” della fede. Nell’ambito della seconda metà del corso si affronteranno le varie posizioni che, in
riferimento al pensiero di Tommaso, alcuni notevoli pensatori contemporanei hanno avanzato sul tema in
oggetto. Si discuteranno le prospettive di Etienne Gilson, Cornelio Fabro, John Jenkins, Emanuele Severino,
Eleonore Stump, Alvin Plantinga.
Metodologia didattica
Per la prima parte del corso, lettura e analisi critica dei testi di Tommaso d’Aquino; per la seconda parte del
corso, lezioni frontali ma svolte in modo da agevolare la partecipazione degli studenti.
Metodologia di valutazione
Esame orale, da svolgersi sui testi tommasiani letti e commentati nella prima parte del corso, e su due autori scelti
dall’esaminando tra quelli discussi nella seconda parte del corso.
Bibliografia di riferimento
Per la prima parte:
Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, qq. 1-16 passim (il testo, accompagnato da altri riferimenti
tommasiani, è disponibile nella “Cattedra online”);
R. Di Ceglie, “La filosoficità della teologia”, in Rivista di Filosofia Neo-Scolastica, 2/3, 2012, pp. 491-505;
Id., “La dignità epistemologica della fede”, in Ricerche teologiche, in corso di stampa;
Id., “Paul Moser, Graham Oppy, and the Philosophical Dignity of Christian Faith”,
http://www.epsociety.org/library/articles.asp?pid=145
Per la seconda parte (solo testi per l’esame):
E. Gilson, “What is Christian Philosophy?”, in A. Pegis (ed.), A Gilson Reader. Selected Writings of Etienne Gilson,
Doubleday and C., Garden City, New York 1957, trad. it. di R. Di Ceglie, in R. Di Ceglie, Ragione e Incarnazione,
Lateran University Press, Città del Vaticano 2006, pp. 314-330;
C. Fabro, Per un progetto di filosofia cristiana, D’Auria, Napoli 1990;
J. Jenkins, “Faith and Revelation”, in B. Davies (ed.), Philosophy of Religion. A Guide to the Subject, Georgetown
University Press, Washington DC 2007, trad. it. di R. Di Ceglie, in Aquinas 54 (2011), p. 397-426;
E. Severino, “La fede e il dubbio. L’inesistenza e la violenza della fede”, in Pensieri sul Cristianesimo, Rizzoli,
Milano 1995, pp. 101-112;
E. Stump, “Aquinas on the Foundations of Knowledge”, in Canadian Journal of Philosophy Suppl. Vol. 17 (1992), pp. 125158;
A. Plantinga, Dio esiste: perché affermarlo anche senza prove, ed. it. a cura di R. Di Ceglie, Rubbettino, Soveria Mannelli
2011.
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50639 PENSIERO E RELIGIONE EBRAICI
IRENE KAJON
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento
Letture ebraiche di pagine della Bibbia dal Medio Evo all'età contemporanea.
Obiettivi Formativi
Scopo del corso è illustrare il modo in cui, nell'ebraismo, sono interpretati testi della Scrittura (Tanach)
composta, secondo la tradizione ebraica, dal Pentateuco (Torah), Profeti (Nevyym), e Agiografi (Chetuvim). Prima
di affrontare tali interpretazioni, al fine di delinearne il presupposto di fede e il contesto storico-religioso e
storico-culturale, si descriverà sinteticamente la realtà ebraica nel passato e nel presente. In tal modo il corso
intende offrire allo studente gli strumenti necessari alla comprensione dell'ebraismo sia come religione, sia come
popolo.
Programma
Il corso si comporrà di due sezioni. Nella Prima Sezione ci si soffermerà sulla religione ebraica, ricordandone gli
elementi fondamentali, e sulla storia degli ebrei, ricostruendone sinteticamente le varie fasi, rinviando ai libri
indicati nel punto 1. della Bibliografia. Nella Seconda Sezione si prenderanno in esame le opere indicate nel punto
2., analizzandone alcune parti riguardanti l'esegesi di alcuni eventi o figure della Bibbia (la creazione, il
peccato originale, Abramo e la legatura di Isacco, il Sinai, esilio e profezia, Giobbe, il Mess ia e l'età
messianica).
Metodologia Didattica
Lezioni frontali. Sono previste anche esposizioni degli studenti su alcune parti dei testi indicati nel punto 2.
della Bibliografia. Le lezioni e le esposizioni saranno seguite da discussioni.
Metodologia di valutazione
Tesina (10-15 pagine) su uno o più temi presentati durante il corso. L'argomento della tesina sarà definito
attraverso colloquio con la docente. L'esame orale consiste nella discussione della tesina e nel dar prova di
conoscenze nell'ambito della tematica svolta nel corso.
Bibliografia
1. Per la parte introduttiva all'ebraismo:
Solomon N., Ebraismo, Einaudi, Torino 1996.
Kajon I., Ebraismo laico. La sua storia e il suo senso oggi, Cittadella Editrice, Assisi 2012.
Bibbia ebraica, testo ebraico e trad. it., 4 voll., Giuntina, Firenze 1998 -2003.
Sierra S. J. (a cura di), La lettura ebraica delle Scritture, Edizioni Dehoniane, Bologna 1995.
2. Ci si riferirà, per l'esegesi ebraica di alcuni eventi e figure della Bibbia, a:
Rashi de Troyes, Commento alla Genesi, Marietti, Genova 1999.
Rashi de Troyes, Commento all'Esodo, Marietti, Casale Monferrato 1988.
Rashi de Troyes, Commento al Cantico dei Cantici, Qiqajon, Bose 1997.
Maimonide, La guida dei perplessi, Utet, Torino 2005.
Rosenzweig F., La stella della redenzione, Marietti, Genova 2000; rist. Vita e Pensiero, Milano 2005.
Buber M., Mosè, Marietti, Genova 2002.
Buber M., La fede dei profeti, Marietti, Genova 2002.
Lattes D., Nuovo commento alla Torah, Carucci, Roma 1976.
Levinas E., Difficile libertà. Saggi sul giudaismo, Jaca Book, Milano 2004.
Neher A., L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz, Marietti, Casale Monferrato 1983; rist.
Medusa Edizioni, Milano 2010.
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50640 – PENSIERO E RELIGIONE ISLAMICI
SHAHID MOBEEN
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Per accogliere il significato dell’Islam in quanto religione si esaminerà il vissuto religioso dell’essere umano in una
duplice prospettiva: sia riguardo alla struttura essenziale della persona umana sia riguardo all’ambito della cultura
arabo/Islamica attraverso gli studi di storia e pensiero filosofico-teologico dell’Islam. Da queste indagini si
ricaveranno i momenti essenziali della dottrina islamica e l’influenza che essa ha avuto sulla filosofia islamica con
un particolare riferimento ai mistici islamici.
Il corso si divide in quattro parti
1. metodo della fenomenologia della religione per analizzare il vissuto religioso nella hyletica.
2. esame della religione Islamica nel suo contesto culturale e storico come base per un incontro delle civiltà con
strumenti critico-costruttivi;
3. linee essenziali di alcuni momenti di incontro fra islamismo e filosofia. Si procederà in primo luogo alla
descrizione della civiltà pre-islamica e i suoi sviluppi fino allo stabilirsi del sistema di Califfato. Jihad e Qital come
due aspetti della lotta esoterica e la loro dimensione politica.
4. l’esperienza mistica nell’Islam e Cristianesimo
Metodologia Didattica
Si procederà mediante lezioni frontali e lettura dei testi dei pensatori indicati coinvolgendo gli studenti con
ricerche individuali e di gruppo, al fine di prepararli all’elaborazione di un lavoro scritto che sarà discusso in
classe. Si darà agli studenti compendi utili per approfondire la ricerca su alcuni filosofi e mistici Islamici.
Metodologia di valutazione
Esame orale al termine del corso.
Bibliografia
G. van der Leeuw, Fenomenologia della religione, Boringhieri, Torino, 1992
A. Ales Bello, S. Mobeen, Lineamenti di Antropologia Filosofica, Fenomenologia della Religione e la mistica Islamica, Apes,
Roma 2012.
N. Cusano, Lettura Dialettica del Corano, Città Nuova, Roma, 2011
A. Ales Bello, F. Alfieri, S. Mobeen, (a cura di) Fenomenologia della Persona, della Vita e della Comunità: Edith Stein,
Hedwig Conrad-Martius, Gerda Walther, Edizioni Giuseppe Laterza, Bari, 2011.
S. Mobeen, L’origine dell’Islam e I suoi cinque pilastri, Humanitas 65 (2/2010) 292-297, Morcelliana, Brescia, 2010.
A. Hourani, Storia dei Popoli arabi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1992.
Rivista
Oasis, Rivista semestrale del Centro Internazionale Studi e Ricerche Oasis, Studium Generale Marcianum.
Libri
Antonio Ravasio (a cura di ), il Corano, traduzione di Laura Monti, Rusconi Libri, Santarcangelo di Romagna,
2003.
A-T. Tymieniecka, Timing and Temporalità in Islamic Philosophy and Phenomenology of Life, Dordrecht, Sprinter, 2007.
F.E. Peters, Muhammad and the origins of Islam, State University of New York Press, New York, 1994.
J. Hoeberichts, Francis and Islam, Franciscan Press, Chicago, 1997.
Hans Küng, Islam; Past, Present & Future, Oneworld Oxford, Oxford, 2007.
Margaret Smith, Rabia The Mystic, Islamic Book Foundation, Nottingham, 2001
Irving M. Zeitlin, The Historical Muhammad, Polity Press, Cambridge, 2007
Farid Esack, The Quran; a user’s guide, Oneworld Oxford, Oxford, 2005
Gwenolè Jeusset, Francesco e il Sultano, Jaca Book, Milano, 2008-12-19
Avicenna, Metafisica, Bompiani, Milano, 2002
Faouzi Skali, Gesù nella tradizione sufi, traduzione di Ottavio di Grazia, Paoline, Milano, 2007
Henry Corbin, Storia della filosofia islamica, traduzione di Vanna Calasso e Roberto Donatoni, Adelphi Edizioni,
2007
Adel Theodor Khoury, I fondamenti dell’Islam; un’introduzione a partire dalla fonte: il Corano, Editrice Missionaria
Italiana, Bologna, 1999
H. U. Rahman, A chronology of Islamic History, 570-1000 CE, Mansell Publishing Limited, London, 1989
R. Zuccolini, R. Pietrolucci, Shahbaz Bhatti: Vita e martirio di un cristiani in Pakistan, Paoline, Milano, 2012
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50641 PENSIERO E RELIGIONE AFRICANI
MARTIN N’KAFU
2° Semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso intende presentare in grandi linee la visione africana della realtà, partendo dall’orizzonte dell’uomo e
discorrendo sul mondo, per approdare alla conoscenza di Dio nella prospettiva vitalogica africana.
L’introduzione dello studente alla storia culturale africana consente di radicare la stessa visione africana della
realtà in una tradizione senza la quale l’identità di tale cultura non sarebbe conoscibile e, l’incontro tra la civiltà
africana con le altre civiltà del mondo rischierebbe di diventare piuttosto uno scontro di civiltà.
Una volta individuate le radici storiche della cultura, il percorso e le tappe attraverso cui lo stesso pensiero e la
religione si sviluppano in contesto africano emergono in tutto il loro splendore. Il carattere vitalogico che via via
il pensiero africano e la stessa esperienza religiosa vanno assumendo, fa del primo un pensiero dinamico e della
seconda, un’esperienza religiosa permanente, che fa di quella africana una cultura fondamentalmente religiosa.
Programma
Il docente presenterà agli studenti una breve sintesi della storia dell’Africa, una selezionata letteratura africana e i
protagonisti del pensiero africano, così come anche le correnti e le ideologie che hanno dato vita alla disciplina
nonché la religione in contesto africano nei suoi svariati modi di viverla. Si è così preparati a poter distinguere
una religione da una stregoneria e dalla magia, una scienza ed un pensiero da una semplice opinione. Si perviene
all’individuazione del percorso proprio della mente africana per il raggiungimento della verità, quale oggetto
fondamentale della ricerca filosofica e vitalogica. I temi della magia, della stregoneria, dell’animismo si
distinguono dai riti e dall’esperienza religiosa, dalla realtà delle divinità africane, dal sacro e dai sacrifici, dalla
venerazione degli antenati, che fanno di quello africano un culto reso a Dio.
Altri concetti come politeismo e monoteismo, la questione dell’essere e del nulla, del tempo e dello spazio,
dell’esistenza dell’anima, della morte e dell’immortalità, occuperanno gran parte della ricerca, anche da parte degli
studenti. Questi argomenti offrono occasione agli studenti di avvicinarsi al mondo concettuale africano e
all’anima africana, scoprendo la profondità della sua esperienza vitale e la sua spiritualità.
Metodologia didattica
Attraverso lezioni magistrali, si introduce lo studente alla letteratura africana, analizzando gran parte di miti e
racconti della creazione del mondo, quali strumenti ed espressioni della conoscenza della realtà e di Dio.
Attraverso esempi si approfondiscono i temi. Questa indagine porta all’affermazione della religione tradizionale
avente per fine l’esperienza di Dio. Tale esperienza religiosa si mostra come la modalità maestra del dialogo tra
l’uomo e il Dio Creatore.
Metodologia valutativa
Lo studente che ha frequentato le lezioni, concorda con il docente un argomento, un tema di carattere
speculativo: la religione, in modo particolare il cristianesimo, la spiritualità e l’anima africana, che è la forza vitale
poiché Dio è concepito massimamente come Vita, come l’Essere Supremo, Creatore del Mondo e come
l’Eterno. In questa concezione si trovano i presupposti per un fruttuoso dialogo interreligioso nel mondo
africano. Con tale elaborato, lo studente accede all’esame orale per presentare e discutere la propria ricerca.
Bibliografia essenziale
J.S. Mbiti, African religions and philosophy, Heinemann, Nairobi - Ibadan - London, 1992 - Edizione italiana JOHN
J.S. Mbiti, Oltre la Magia. Religioni e culture nel mondo africano, SEI, Torino, 1992.;
Martin Nkafu Nkemkia, Il Pensare Africano come vitalogia, Città Nuova ed Roma, 19972;; versione Inglese: Idd.
Vitalogy, a step forward in African thinking. Paulines Publications Africa Nairobi – Kenya, 1999;
Martin Nkafu Nkemkia, Il Divino nella Religione Tradizionakle Africana – un approccio comparativo ed ermeneutico, Città
Nuova Ed. Roma 2011.
Martin Nkafu Nkemkia, Tempo e Spazio nel Pensiero Africano, in “Aquinas Rivista Internazionale di Filosofia”,
Pontificia Università Lateranense, Facoltà di Filosofia” XLII (1999) fasc. 12 pp. 367 – 382.
Luis-Vincent Thomas, et Rene Luneau, La terre africaine et ses religions, traditions et changements, Librairie Laurousse,
Paris 1975.
E.G. Parrinder, African Traditional Religion. Sheldon Press, London 1962.
Claude Sumner, African Philosophy, Second edition, Ed.Lemma Guya, 1998
Henry Maurier, Philosophie de l’Afrique noire, Studia Instituti Anthropos 27, St. Augustin, 1985.
E.A. Ruch, K.C. Anyanwu, African Philosophy, Catholic Book Agency, Rome, 1984.
J. Ki-Zerbo, Histoire de l’Afrique norie – d’hier à demain, Hatier, Paris 1972.
Romain Rainero, Storia dell’Africa dall’epoca coloniale ad oggi, Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana (ERI), Torino
1966.
AA.VV. I protagonisti del Terzo Mondo vol. 1&2 (Africa), ed. Nuova CEI Verona - Milano, 1973
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50642 – PENSIERO E RELIGIONI ORIENTALI
JAE SUK LEE
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso introduce gli studenti ad una conoscenza delle filosofie orientali e delle religioni e culture dell’Asia in
confronto con la filosofia cristiana, valutandone le diversità e somiglianze. S’intende di pervenire ad un incontro
fruttuoso con la verità pensata e vissuta nell’Oriente, aprendo un dialogo inter-religioso e -culturale per allargare
l’orizzonte della conoscenza poiché “più l’uomo conosce la realtà e il mondo, più conosce se stesso nella sua
unicità” (Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et Ratio, Introduzione ).
Programma
Il corso è strutturato in quattro parti. La parte prima procede mediante l’analisi dell’induismo: la Realtà ultima
nelle correnti non teiste (Upanishad): Rta (l’ordine cosmico), l’Assoluto (Brahman) e il sistema del Vedanta;
cosmologia ed antropologia induista (lo spirito umano: Atman) e la teoria della reincarnazione; la Realtà divina:
Trimurti e la dottrina della bhakti (devozione amorosa); le vie della liberazione (Cfr. Bhagavad-gita) ed il sistema
dello Yoga. La seconda parte tratta della filosofia e spiritualità del buddhismo Theravada e del buddhismo
Mahayana: le dottrine essenziali (Dharma): le Quattro Nobili Verità e la Legge dell’Origine condizionata
(Pratityasamutpada); la Realtà ultima incondizionata (Dharma, Nirvana e Tathata); l’Antropologia del buddhismo: i
concetti del Karma, del Non-sé (Anatman) e del Tathagatagarba (matrice dell’illuminazione); la dottrina del Vuoto
(Sunyata) e il concetto del Bodhisattva. Una terza parte s’occupa della filosofia del Confucianesimo: la filosofia
del Yin e Yang e Cinque Elementi; il Tao del Cielo e il Tao dell’uomo, la dottrina dell’amore e benevolenza (Ren);
Il Cielo (Realtà ultima) personale e impersonale, il Tai-Chi del neo-confucianesimo; la filosofia della natura umana
secondo le correnti idealista e realista. Nella quarta parte si presenta la filosofia e la spiritualità del Taoismo:
l’essenza della realtà ultima (Tao), il problema del “essere” e del “non essere”, la rivelazione (manifestazione) del
Tao nelle creature (Te); il problema del linguaggio; della “conoscenza” e “non-conoscenza” e “conoscenza
intuitiva” nell’unione mistica.
Metodologia didattica
Lo sviluppo tematico viene affrontato con un approccio sistematico, metafisico e analitico accompagnato da
dispense e l’uso di powero0 point nonché da discussione in aula confrontando alcuni temi delle religioni e
filosofie con quelli del cristianesimo. Per chiarire ed approfondire il contenuto verrà data l’occasione di un
dialogo inter-culturale e filosofico con alcuni esponenti della filosofia orientale (per esempio, durante una visita
di un tempio buddhista).
Metodologia di valutazione
La valutazione sarà effettuata sulla base della frequenza e della partecipazione attiva alle lezioni. L’esame
consisterà nell’esame orale o nella presentazione di un elaborato sui vari temi proposti.
Bibliografia
Acharuparambil, D., Induismo. Religione e Filosofia (con ampia bibliografia), Roma: Urbaniana University Press,
1996;
Meazza, L., Burrini, G., La filosofia indiana, Milano: Xenia 1994;
Rahula, W., L’Insegnamento del Buddha, Roma: Paramita 1984;
Mitchell, D.W., Buddhism. Introducing the Budddhist Experience, New York-Oxford 2002;
Lee, Jae-Suk., Il Taoismo: misticismo della conoscenza pura ed intuitiva secondo i canoni taoisti Tao-Te-Ching e Chuang-Tzu, in
Lateranum (05/LXXI/l) pp. 77-113;
Kohn, F (ed.)., The Taoist Experience, New York: SUNY 1993;
Santangelo, P. (ed.), Confucio e le scuole confuciane. La Via della Saggezza, Roma 1988;
Lee, Jae-Suk ., Le Vie (Tao) del Confucianesimo in : Lateranum (Facoltà di Teologia) LXIX, 1 , pp.61-117.
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50643 ISTITUZIONI DI FILOSOFIA POLITICA
GIULIO ALFANO
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso vuole orientare lo studente all’approfondimento delle origini del pensiero politico attraverso un’analisi
storico-filosofica nella sua evoluzione, incerandone i caratteri, le motivazioni e le influenze che sono proprie delle
relazioni tra società civile e politica. Particolare riguardo sarà dedicato all’analisi della legittimazione della politica
e ai rapporti tra “polis” e democrazia,alle differenziazioni tra democrazia, libertà e autorità ed alla definizione di
come si è evoluto nel corso dei secoli il concetto di diritto, nell’ambito delle diverse dottrine politiche,ma anche
in confronto con l’emergere del relativismo e del secolarismo. Saranno approfonditi periodi particolari della
storia del pensiero politico del XX secolo in relazione agli eventi specifici del secolo, soprattutto l’evoluzione del
pensiero politico liberale, marxista e cattolico.
Programma
I – La filosofia politica nella sua evoluzione storica, dall’antichità classica all’età moderna e contemporanea,
attraverso l’analisi delle sue categorie e delle sue problematiche: dalla “res publica” ciceroniana alla Scolastica, al
patto democratico di Spinosa, al contrattualismo di Locke, fino al marxismo e al pensiero negativo.
Il dibattito del XX secolo, con riferimento alle relazioni con la scienze politiche (politologia,sociologia,ecc.) ed
alla legittimazione democratica; le relazioni tra società civile e stato, nel quadro del sistema dei diritti e delle
norme, fino all’emergenza del consenso nella società postmoderna.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, anche con dispense e mappe concettuali illustrate dal docente.
Metodologia di valutazione
Lo studente che avrà frequentato le lezioni concorderà l’esame orale relativamente ad alcuni periodi storici ed
autori che lo hanno particolarmente interessato durante lo svolgimento del programma.
Bibliografia essenziale
G. Alfano, Tra Etica e Storia, Maremmi, Firenze,1994
G. Alfano, La Ragione e la Libertà, Ed. Impegno Cristiano, Roma, 2009
G. Alfano, Filosofia e Politica in S. Tommaso d’Aquino, Ed. Impegno Cristiano, Roma, 2007
G. Alfano, Tra Etica e Storia, Maremmi, Firenze, 1993
S. Petrucciani, Modelli di Filosofia Politica, Einaudi, Torino, 2003
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50645 ISTITUZIONI DI PEDAGOGIA
ANNA MARIA PEZZELLA
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso esaminerà in modo critico le questioni fondamentali della pedagogia. Si individueranno i fondamenti
teorici e le aree tematiche più significative, i codici, i modelli, le metodologie di indagine e le finalità della
disciplina.
I singoli nuclei tematici, suddivisi in unità didattiche, muoveranno dalle odierne emergenze formative, dalle
dinamiche che regolano la relazione educativa e la comunicazione in classe, e dai conflitti che attraversano i
processi formativi (di genere, generazionale, interculturale etc.).
Programma
Il corso sarà suddiviso in due aree tematiche:
Area storico- critica
Essa mira ad individuare alcune questioni educative fondamentali discusse dal pensiero pedagogico occidentale.
I contenuti saranno i seguenti:
-Formazione ed educazione: paideia, humanitas, paideia Christi, humaniora, Bildung;
- Analisi storico- critica delle aporie classiche dell’educazione nella riflessione pedagogica contemporanea;
-Pedagogia ed epistemologia;
-Pedagogia, psicologia e sociologia: questioni aperte.
Area tecnico-metodologica
Essa ha lo scopo di individuare una logica di progettazione educativa, in grado di distinguere, secondo raccordi
pedagogici, tra competenze, finalità formative, scopi culturali, contenuti di insegnamento – apprendimento, strumenti
di verifica. I contenuti saranno così distribuiti:
-La comunicazione: aspetti teorici
-La relazione educativa
-Esperienza emotiva nei processi di apprendimento
-Metodi e tecniche in educazione;
- La scuola: strutture e funzioni formative.
-Programmazione curriculare: i fondamenti pedagogici, obiettivi didattici, valutazione.
-Relazione educativa ed analisi del comportamento insegnante.
Metodologia didattica
La tradizionale lezione frontale sarà supportata da momenti di discussione e di riflessione critica su questioni
esaminate dal docente o proposte dagli studenti mediante la formazione di gruppi ricerca .
Metodologia di valutazione
esame orale
Testi di riferimento
A.M. Pezzella, Istituzioni di Pedagogia, Lup, Roma 2012
A.Ales Bello- G. Basti- A.M.Pezzella (edd.), L’avventura educativa. Antropologia,Pedagogia, Scienze, Lup, Roma 2013.
A.Ales Bello- G. Basti- A.M.Pezzella (edd.), Intersoggettività, comunicazione, educazione, Lup, in preparazione.
G. Chiosso, Teoria dell’educazione e della formazione, Mondadori Università, 2004.
Rossi B., Pedagogia degli affetti, Laterza, Roma-Bari 2002.
Gardner
H.,
Sapere
per
comprendere.
Feltrinelli,
Milano,
1999.
Maritain, Per una filosofia dell’educazione, La Scuola, Brescia 2001.
R. F. Mager, Gli obiettivi didattici, Giunti & Lisciani, Firenze 1972.
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50653 ISLAM E NEOPLATONISMO
SHAHID MOBEEN
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Argomento del corso
La presenza dell’Antropologia filosofica proposta nelle Enneadi di Plotino, Somma Teologica di S. Tommaso
d’Aquino e nel Mathnawi di Mawlana Rumi
Obiettivi formativi
Il corso si propone di dibattere una questione di grande importanza teoretica relativa all’influenza della proposta
antropologica delle Enneadi di Plotino, Somma Teologica di S. Tommaso d’Aquino e nel Mathnawi di Mawlana
Gialaluddin Rumi. Ci si propone l’individuazione degli elementi comuni e distintivi nell’antropologia sviluppata
dai tre filosofi alla luce di un’antropologia filosofica che approfondisce il concetto della persona umana.
Programma
Il pensatore Rumi ha sviluppato temi di antropologia e metafisica in modo convincente e molto preciso. Il corso
si comporrà in tre sezioni:
1. Introduzione alla questione dell’anima nelle Enneadi di Plotino
2. Analisi dell’antropologia filosofica nella Somma Teologica di S. Tommaso d’Aquino
3. Antropologia nel Mathnawi di Mawlana Gialaluddin Rumi.
Metodologia Didattica
Si procederà mediante lezioni frontali e lettura dei testi dei pensatori indicati coinvolgendo gli studenti con
ricerche individuali e di gruppo, al fine di prepararli all’elaborazione di un lavoro scritto che sarà discusso in
classe.
Metodologia di valutazione
Esame orale al termine del corso.
Bibliografia
Gialal ad-Din Rumi, Mathnawi. Il più grande poema mistico dell’umanità, 6 voll., traduzione in Italiano di Gabriele
Mandel Khan, Milano, Bompiani, (senza anno).
Plotino, Enneadi, a cura di Giuseppe Faggin, Milano, Bompiani, 2000.
Tommaso d’Aquino, Somma Teologica, ESD, Bologna, 2012.
N. Cusano, Lettura Dialettica del Corano, Città Nuova, Roma, 2011
S. Mobeen, L’origine dell’Islam e I suoi cinque pilastri, Humanitas 65 (2/2010) 292-297, Morcelliana, Brescia, 2010.
A. Ales Bello, S. Mobeen, Lineamenti di Antropologia Filosofica, Fenomenologia della Religione e la mistica Islamica, Apes,
Roma 2012.
A. Hourani, Storia dei Popoli arabi, Arnoldo mondadori Editore, Milano 1992.
Rivista: Oasis, Rivista semestrale del Centro Internazionale Studi e Ricerche Oasis, Studium Generale Marcianum.
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50655 ANSELMO D’AOSTA E LA CONOSCENZA NATURALE DELL’ESISTENZA DI DIO
VALENTINA PELLICCIA
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Argomento del corso
Anselmo d’Aosta e la conoscenza naturale dell’esistenza di Dio. Lettura e commento del Monologion e del
Proslogion
Obiettivi formativi
Da una attenta lettura rivolta alla giustificazione epistemica dei ragionamenti sviluppati nei due opuscoli
anselmiani, il Monologion e il Proslogion, si intende mostrare la natura dei due diversi percorsi logici in essi sviluppati
per l’unica affermazione dell’esistenza di Dio. Nel raggiungere tale obiettivo lo studente conseguirà competenze
di logica e di metafisica riguardanti l’ambito della teologia naturale. Non mancheranno, in questo percorso di
ricerca, dei riferimenti storici al pensiero tardo-antico e a quello dell’alto medioevo; oltre a mostrare particolare
attenzione alla pretesa moderna di etichettare l’unum argumentum di Anselmo come “prova ontologica”
dell’esistenza di Dio.
Programma
Le lezioni inizieranno con una presentazione della figura di Anselmo d’Aosta e delle sue fonti teoretiche. La
conoscenza del pensiero dell’alto medioevo permetterà di individuare e comprendere le innovative intuizioni
speculative di Anselmo, grazie alle quali l’Arcivescovo di Canterbury sarà successivamente definito “Padre della
Scolastica”. L’analisi del Monologion e del Proslogion porterà alla comprensione dell’“approccio realistico”
(utilizzando un’espressione moderna) delle argomentazioni anselmiane sull’esistenza di Dio. Sarà dimostrato
come l’unum argumentum sia una conoscenza giustificata da Anselmo nel percorso teoretico del Monologion e per
questo in grado di essere avanzato all’inizio di un nuovo itinerario speculativo di ermeneutica teologica qual è di
fatto il Proslogion. Si evidenzierà come l’intuizione dell’Arcivescovo di Canterbury, di procedere con la sola
ragione nell’ambito della fede, abbia influenzato il successivo atteggiamento di studio, avviando indagini
propriamente filosofiche su temi riguardanti la rivelazione, quali Dio e l’immortalità dell’anima, o affini alla fede,
come il limite e il valore della conoscenza umana e di convenienza nel credere, in riferimento al tema della ricerca
della verità. Il confronto con il pensiero dell’epoca moderna si concentrerà prevalentemente su René Descartes.
Sarà vagliata la prospettiva del cogito e l’impossibilità metafisica di affermare l’esistenza di Dio a partire da questa,
per mostrare così l’inconciliabilità della prospettiva di Descartes con quella di Anselmo sull’argomento.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con lettura e analisi di passi scelti dalle opere degli autori presi in esame.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
Anselmo d’Aosta, La fede cerca la comprensione. Il “Proslogion” in una nuova versione italiana con testo originale a fronte, a
cura di A. Livi e V. Pelliccia, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2010.
Anselmo d’Aosta, Monologio e Proslogio, a cura di I. Sciuto, Bompiani, Milano 2002.
Anselmo d’Aosta, Opere filosofiche, a cura di S. Vanni Rovighi [1969], Laterza, Roma-Bari 20082.
Anselmo d’Aosta, De veritate, trad. it. a cura di P. Palmeri, presentazione di P. Gilbert, Officina di Studi Medievali,
Palermo 2006.
G. d’Onofrio, Storia del pensiero medievale, Città Nuova, Roma 2011.
R.W. Southern, Anselmo d’Aosta. Ritratto su sfondo, trad. it.: Jaca Book, Milano 1998.
C. É. Viola, Anselmo d’Aosta. Fede e ricerca dell’intelligenza, trad. it.: Jaca Book, Milano 2000.
Dispense del Docente.
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50658 – QUESTIONI DI STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE I
GIULIO D’ONOFRIO
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
Il corso si pone quale obiettivo principale l’approfondimento analitico e il perfezionamento degli strumenti di
apprendimento e ricerca critica indispensabili per lo studio della storia della filosofia in epoca medievale e
rinascimentale (ossia nel periodo compreso tra il concilio di Nicea il concilio di Trento), attraverso l’analisi
guidata e approfondita di questioni particolari, di impostazione monografica (quadro complessivo del pensiero di
un autore attraverso una analisi completa delle opere, oppure analisi di una problematica specifica analizzata nel
suo presentarsi in diversi contesti e sotto diverse angolature nelle diverse epoche e presso i diversi autori).
Programma
Titolo del corso: Introduzione alla storia della teologia.
Il corso verterà sul problema della nascita e della determinazione contenutistica e metodologica in epoca
medievale della teologia cristiana come sapere scientifico, il suo statuto epistemologico (a partire dalla Quaestio
“utrum teologia sit scientia” in Tommaso d’Aquino e altri autori scolastici) e la sua storia nei percorsi del pensiero
occidentale, la sua relazione di dinamica reciprocità con la filosofia e le altre scienze.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, con aperture al dibattito tra docente e studenti. Lettura guidata di testi relativi all’argomento del
corso. In occasioni particolari eventuale utilizzazione di Powerpoint.
Metodologia di valutazione
Esame orale consistente in un colloquio atto a valutare l’apprendimento di informazioni fondamentali, contenuti
di pensiero e strumentazioni metodologiche illustrati nel corso.
Bibliografia
1. Presentazione generale: materiali illustrativi e documenti interpretativi saranno forniti dal docente durante il
corso. Testo di riferimento: Giovanni Maria Vian, Bibliotheca divina. Filologia e storia dei testi cristiani, Carocci, Roma
2001.
2. Letture: A. il testo completo della prima Quaestio della Summa theologiae di Tommaso d’Aquino (in qualsiasi
edizione, possibilmente con testo latino a fronte); B. Giovanni Paolo II, lettera enciclica Fides et ratio (in qualsiasi
edizione integrale).
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50659 – QUESTIONI DI STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE II
MAGNANO FIORELLA
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Titolo del corso: La disputa sugli universali
Obiettivi Formativi
L’obiettivo del corso è rivolto all’acquisizione degli strumenti metodologici fondamentali per lo studio della storia
della filosofia tardo antica, medievale e rinascimentale, attraverso il confronto diretto con l’universo speculativo
di un autore (analisi completa delle sue opere), o attraverso l’approfondimento di una tematica specifica così
come affrontata nel corso delle varie epoche da parte di differenti autori. Alla fine del corso lo studente avrà
imparato a reagire criticamente di fronte alla lettura dei testi, riuscendo a muoversi autonomamente all’interno di
essi, quali presupposti indispensabili per il corretto apprendimento del metodo proprio della ricerca scientifica.
Programma
La questione degli universali è stato uno dei temi più discussi nel corso del Medioevo ed ha senz’altro svolto un
ruolo determinante nello sviluppo del pensiero filosofico e teologico medievale. Nella Prima Sezione del corso,
verrà in primo luogo esaminato il problema degli universali posto da Porfirio nell’Isagoge e discusso da Boezio
nei suoi commenti. Successivamente verranno illustrate le soluzioni offerte dagli autori del realismo estremo
(Giovanni Scoto Eriugena, Anselmo d’Aosta, i pensatori della scuola di Chartres, Guglielmo di Champeaux),
del realismo moderato (Alberto Magno e Tommaso d’Aquino), del nominalismo estremo (Roscellino di
Compiègne) e del nominalismo moderato (Gugliermo d’Ockham), nonché dei tentativi di mediazione operati da
Pietro Abelardo e Duns Scoto. Nella Seconda Sezione del corso verrà proposta un’analisi delle conseguenze che la
disputa sugli universali ha comportato rispettivamente sul piano gnoseologico, metafisico e teologico.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni powerpoint e discussioni guidate dal docente con gli studenti sui
contenuti che emergono dalla lettura e dal commento dei testi.
Metodologia di valutazione
Esame orale teso a verificare la corretta acquisizione dei contenuti e degli strumenti metodologici forniti nel
corso delle lezioni.
Bibliografia
A. de Libera, Il problema degli universali: da Platone alla fine del Medioevo, La Nuova Italia, Firenze 1999.
G. d’Onofrio, La questione degli universali, in Storia della Teologia nel Medioevo, dir. di G. d’Onofrio, II, La grande
fioritura, Piemme, Casale Monferrato 1996, pp. 294-322.
S. Vanni Rovighi, Studi di Filosofia Medievale, Vita e Pensiero, Milano 1978.
Bruno Maioli, Gli Universali. Storia antologica del problema da Socrate al XII Secolo, Bulzoni, Roma 1974.
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50660 – QUESTIONI DI METAFISICA I
MARIO PANGALLO
1° semestre– 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
L’obiettivo principale è di impostare una riflessione sistematica e critica sul tema della causalità, considerato nella
sua rilevanza metafisica ed anche nelle sue implicazioni cosmologiche, antropologiche ed etiche. A tale scopo si
insisterà sulla valenza interdisciplinare della tematica, per aiutare gli studenti ad apprezzare, attraverso la nozione
metafisica di causalità, l’intimo collegamento esistente fra le discipline filosofiche teoretiche fondamentali. Pur
essendo teoretico l’obiettivo primario del corso, sarà anche perseguito un obiettivo di contestulaizzazione storica
dei problemi via via trattati, in modo da proporre una valutazione delle più rilevanti posizioni delineatesi nella
storia della filosofia sulla causalità (in particolare sul principio di causalità) e sui limiti della sua utilizzabilità da
parte della ragione speculativa.
Programma
1. L’origine della nozione di causa. 2. La causalità in natura. 3. Causalità, determinismo, indeterminismo. 4. I
gradi della causalità. 5. Il principio di causalità. 6. Principio di causalità e principio di ragion sufficiente. 7.
Partecipazione e causalità 8. Causalità predicamentale e causalità trascendentale. 8. Analogia e causalità. 9. Causa
Prima e cause seconde. 10. Causalità divina e azione umana. 11. Possibili implicazioni teologiche: mozione divina
e azione libera umana.
Metodologia didattica
Il corso consisterà nella trattazione dei temi del programma in modo sintetico e monografico, finalizzato alla
discussione e all’approfondimento personale specialistico.
Metodologia di valutazione
Si richiede un elaborato scritto su uno dei temi trattati.
Bibliografia
G. Auletta (ed.), Integrated cognitive strategies in a changing world, Gregorian & Biblical Press, Roma 2011.
G.Basti, “Ontologia formale per una metafisica post-moderna”, in A.Strumia (ed.), Il problema dei fondamenti. Da
Aristotele a Tommasod’Aquino, all’ontologiaformale. Cantagalli, Siena 2007.
L. Elders,The Metaphysics of Being of St. Thomas Aquinas in a Historical Perspective. E.J.Brill, Leiden-New York-Koln
1995.
C. Fabro, Partecipazione e causalità. EDIVI, Segni 2008.
J. De Finance, Conoscenza dell’essere. Trattato di ontologia. PUG, Roma 2008.
R. Laverdiere, Le principe de causalité. Vrin, Paris 1969.
J. Maritain,Court traité de l’existence et de l’existant Paul Hartmann Editeur, Paris 1947, 1964; trad. it., Breve trattato
dell’esistenza e dell’esistente, Morcelliana, Brescia 1974.
J. Maritain, Dieu et la permission du mal, Desclée de Brouwer,, Paris 1963; trad. it., Dio e la permissione del male,
Morcelliana, Brescia 1983.
G. Martelet, , Evolution et création, Editions du Cerf, Paris 1998; trad. it., Evoluzione e creazione, Jaca Book, Milano
2003.
M. Pangallo, Il Creatore del mondo. Leonardo da Vinci, S.Severa-Roma 2004.
H. Seidl, Metafisica e realismo, Lateran University Press, Città del Vaticano 2007.
F. Selvaggi, Causalità e indeterminismo. PUG, Roma 1964.
T. Tyn, Metafisica della Sostanza, Fede & Cultura, Verona 2009.
J. F. Wippel, The metaphysical Thought of Thomas Aquinas. From Finite Being to Uncreated Being. The Catholic University
of America Press, Washington 2000.
J.M. Zycinski, God and Evolution. Fundamental Questions of Christian Evolutionism, Washington 2006.
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50661 – QUESTIONI DI METAFISICA II
CHRISTIAN FERRARO, IVI
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi Formativi
L’obiettivo principale è di presentare il significato e l’originalità dell’interpretazione tommasiana dell’essere alla
luce dell’analisi della celebre «IV via». Si cercherà di orientare lo studente affinché possa fare una lettura attenta e
approfondita dei testi, mediante il confronto del pensiero di san Tommaso con diversi pensatori che hanno
affrontato filosoficamente il problema di Dio e il problema dell’essere.
Programma
Il corso prevede, dopo un’introduzione storica, uno sviluppo diviso in tre parti. Nella Prima parte si prospetterà
l’analisi della «IV via», confrontandola con le prove agostiniane e anselmiane dell’esistenza di Dio, cercando di
afferrare la sua problematica interna tramite l’analisi della terminologia, della struttura logica e dell’esigenza dei
diversi passaggi, e presentando per ultimo le diverse interpretazioni della quarta via, a seconda delle diverse
metodologie metafisiche che stanno alla base. Nella Seconda parte si studierà il punto di arrivo della «IV via»,
confrontando la nozione tommasiana di Dio con la nozione di Dio fornita da diversi autori: Suárez, Wolff, Kant,
Hegel, Heidegger. Nella Terza parte si considereranno le conseguenze della nozione di Dio a cui si arriva con la
«IV via», per quanto riguarda le perfezioni di Dio in se stesso e poi i rapporti di Dio con il mondo, cercando di
mostrare il collegamento fra essere e libertà e l’apertura della storia alla trascendenza.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di testi forniti dal professore.
Metodologia di valutazione
Esame orale sulla base di un argomento del corso, liberamente scelto dallo studente.
Bibliografia
L. Bogliolo, «La chiave risolutiva del problema dell’essere: la IV “via” di san Tommaso», DC 41 (1988) 3-17.
J. M. Brady, «Note on the Fourth Way», TNS 48 (1974) 219-232.
A. Contat, «La quarta via di san Tommaso d’Aquino e le prove di Dio di sant’Anselmo di Aosta secondo le tre
configurazioni dell’ente tomistico», in Sant’Anselmo d’Aosta «Doctor Magnificus» a 900 anni dalla morte. Atti della
Giornata di Studio (Roma 30 ottobre 2009), IF Press, Roma 2011, 103-174.
L. Elders (ed.), Quinque sunt viae, (Studi Tomistici, 9) Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1980.
C. Fabro, L’uomo e il rischio di Dio, Studium, Roma 1967.
C. Fabro, Tomismo e pensiero moderno, PUL, Città del Vaticano 1969.
A. L. González, Ser y participación. Estudio sobre la cuarta vía de Tomás de Aquino, Eunsa, Pamplona 20013.
M. Pangallo, Il creatore del mondo, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2004.
F. Van Steenberghen, «Prolégomènes à la “quarta via”», RFN 70 (1978) 99-112.
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50663 QUESTIONI DI ONTOLOGIA SOCIALE
RAFFAELA GIOVAGNOLI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivo del corso
Il corso si propone di introdurre lo studente allo studio di correnti e nozioni fondamentali nel campo
dell’ontologia sociale in quanto disciplina che si occupa della costituzione delle entità sociali (gruppi, comunità,
istituzioni, corporazioni ecc.) come della stessa “socialità” nelle dimensioni prelinguistica e linguistica.
Dal punto di vista storico, si accennerà all’origine greca dell’ontologia sociale; in particolare, nell’ontologia
aristotelica della polis, e dell’uomo come biòs politicòs perché biòs loghicòs, e viceversa. Più approfonditamente, si
vedrà come tali nozioni si sviluppano poi nell’ontologia sociale tommasiana e medievale, come base ontologica
della nozione di bonum commune, e quindi dei fondamenti dell’etica sociale. Dal punto di vista teorico,, si
analizzeranno: la razionalità delle tradizioni, la giustizia nella società, la teoria dell’azione sociale che vede
l’opposizione di azione strumentale e azione comunicativa, diverse nozioni di cooperazione, interpretazioni della
nozione di “intenzionalità collettiva” e interpretazioni dello “spazio delle ragioni”. Si valuteranno le conseguenze
normative dello spazio delle ragioni: come va considerate l’autonomia personale nello spazio della
comunicazione (reale e virtuale)?
Programma
L’ontologia sociale è un campo filosofico ricco di temi attuali e vivaci discussioni che si apre anche a studi
transdisciplinari (sociologia, neuroscienze e intelligenza artificiale). Muovendo dalla tradizione si analizzeranno gli
sviluppi nell’ontologia sociale contemporanea. Schematizzando, si affronteranno le questioni seguenti:
sfondo storico greco-medievale
il legame fra razionalità, linguaggio e giustizia
il primato della ragione usata nel contesto sociale, primato che implica il passaggio dallo spazio
individuale delle ragioni allo spazio “sociale” delle ragioni
concezioni della “intenzionalità collettiva” nella costituzione del mondo sociale
implicazioni normative dello spazio sociale delle ragioni (teoria dell’autonomia, intelligenza artificiale).
Metodologia Didattica
Lezioni frontali aperte al dialogo e al confronto con gli studenti. Proiezione delle dispense e di altro materiale
integrativo.
Metodologia di valutazione
Esame orale e presentazione di un breve scritto su un argomento del corso a scelta.
Bibliografia
Testo di base
A. MacIntyre, Giustizia e razionalità. Volume I. Dai greci a Tommaso D’Aquino e volume II. Dall’Illuminismo
scozzese all’età contemporanea, (capp. 6, 7, 8,9), Anabasi, Milano, 1988.
Altri testi:
P. Di Lucia (ed.), Ontologia sociale. Potere deontico e regole costitutive, Quodlibet, Macerata, 2003.
R. Giovagnoli, Habermas. Agire comunicativo e Lebenswelt, Carocci, Roma, 2000.
R. Giovagnoli, Razionalità espressiva. Scorekeeping: inferenzialismo, pratiche sociale e autonomia, Mimesis, Milano, 2004.
R. Giovagnoli, Autonomy. A Matter of Content, Firenze University Press, Firenze.
R. Giovagnoli e G. Seddone, Autonomia e intersoggettività, Aracne, Roma, 2009.
J. Habermas, Tra scienza e fede, Laterza, Bari, 2006.
J. Searle, Linguaggio, coscienza e società, Rosemberg & Sellier, Torino, 2009.
J. Searle, Creare il mondo sociale, La struttura della civiltà umana, Cortina, Milano, 2010.
R. Spiazzi, Il pensiero di San Tommaso, EDS Edizioni, Studio Domenicano, 1997.
R. Spiazzi, Principi di etica sociale, (Civis 2), ESD, Bologna, 1990.
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50916 ETICA GENERALE
MICHAEL KONRAD
2° semestre - 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso intende introdurre gli studenti ad una riflessione sulla loro esperienza morale che la approfondisca in
modo critico (ponderando i criteri di giudizio usati) e sistematico (inserendo i singoli problemi in un quadro
concettuale più generale).
Programma
Il corso si suddivide in due parti: la parte introduttiva prende in esame il metodo dell’etica filosofica e i tratti
fondamentali dei modelli essenziali del pensiero etico nel loro sviluppo storico; la parte centrale del corso è
invece dedicata ad un’esposizione dei temi essenziali della filosofia morale. Seguendo a grandi linee il percorso
della I-II della Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino, la trattazione adotta come punto di partenza il tema del
fine ultimo e della felicità, in quanto fondamento di tutta l’etica. Si espongono poi diverse concezioni dell’atto
umano, della sua libertà e dei suoi criteri di moralità (cfr. la dottrina delle tre fonti della moralità). Segue un’analisi
della coscienza morale, che rimanda necessariamente alla considerazione dell’importanza delle virtù (e dei vizi) in
quanto disposizioni stabili e principi interiori dell’atto umano e della legge morale come principio esteriore dell’atto
umano (la legge naturale – gli assoluti morali – la distinzione tra precetti e consigli). Per completare il percorso
viene alla fine riproposto il classico trattato sull’amicizia come luogo concreto nel quale la moralità può essere
imparata, motivata e sostenuta.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, aperte agli interventi degli studenti e al dialogo sulle questioni suscitate dalla problematica
trattata. Per un ulteriore approfondimento delle tematiche si richiede la lettura di un’antologia di testi classici
della filosofia morale.
Metodologia di valutazione
Esame orale a partire da un brano dell’antologia e da un tesario consegnato in precedenza.
Bibliografia
J. Gorczyca, Essere per l’altro. Fondamenti di etica filosofica, Gregorian & Biblical Press, Roma 2011.
M. Konrad, Dalla felicità all’amicizia. Percorso di etica filosofica, Lateran University Press, Roma 2007.
M. Konrad, Antologia di testi classici dell’etica filosofica, pro manuscripto.
C. Taylor, The Ethics of Authenticity, Harvard University Press, Cambridge 1991.
M. Rhonheimer, La prospettiva della morale, Armando, Roma 1994.
L. Rodríguez Duplá, Ética, BAC, Madrid 20062.
J. Rohls, Storia dell’etica, Il Mulino, Bologna 1995.
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50917 ETICA SPECIALE
MICHAEL KONRAD
1° semestre - 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Il corso intende offrire agli studenti, mediante la lettura commentata di alcuni passi dei pensatori più significativi,
i concetti basilari dell’etica sociale.
Programma
Il corso propone, in un dialogo costante tra i grandi autori classici della tradizione filosofica e la dottrina sociale
della Chiesa, un’introduzione ai temi principali dell’etica sociale.
La prima parte è dedicata ai fondamenti, cioè ad una riflessione sullo sviluppo della legge morale naturale e sui
principi di solidarietà, sussidiarietà e bene comune.
Segue una riflessione sulla scoperta del concetto di persona, le sue caratteristiche principali e i motivi della sua
crisi nella modernità. In tale contesto verrà valutata la dottrina dei diritti umani.
Un capitolo centrale è dedicato alla società, ai corpi intermedi e all’economia. Si ha così l’occasione di riflettere
sui principali sistemi dell’economia mondiale, sul senso del lavoro e della proprietà privata.
Grande spazio prende la riflessione sullo Stato, la cui natura si chiarisce nel tempo misurandosi con la Chiesa.
Già Agostino evidenzia alcuni problemi risultanti da una comprensione non adeguata del fatto che le due entità
siano distinte ma non separate. Lo studio di autori moderni come Hobbes, Locke, Montesquieu, Rousseau,
Tocqueville, Mill aiuta a comprendere meglio la natura del liberalismo occidentale con i suoi elementi essenziali:
l’idea di un necessario consenso da parte dei cittadini antecedente alla vita civile, la sovranità assoluta dello Stato
e la separazione dei poteri, i pericoli di un dispotismo dolce e del paternalismo etico.
L’ultima parte del corso è dedicata ai problemi legati alla comunità internazionale.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, aperte agli interventi degli studenti e al dialogo sulle questioni suscitate dalla problematica
trattata. Per un ulteriore approfondimento delle tematiche si richiede la lettura di un’antologia di testi classici
dell’etica sociale.
Metodologia di valutazione
Esame orale a partire da un brano dell’antologia e da un tesario consegnato in precedenza.
Bibliografia
Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Evangelium Vitae [25 marzo 1995].
A. Kolnai, Privilege and Liberty and Other Essays in Political Philosophy, Lexington, Lanham 1999.
M. Konrad, Antologia di testi classici dell’etica sociale, pro manuscripto.
M. Konrad, Crescere in giustizia. Introduzione all’etica sociale, Lateran University Press, Roma 2012.
P. Manent, Storia intellettuale del liberalismo. Dieci lezioni. Da Machiavelli a Tocqueville, Rubbrettino, Soveria Mannelli
2011.
L. Negri, Per un umanesimo del terzo millennio, Ares, Milano 2007.
S. Petrucciani, Modelli di filosofia politica, Einaudi, Torino 2003.
J. Ratzinger, L’unità delle nazioni, Morcelliana, Brescia 2009.
W. Schweidler, Der gute Staat. Politische Ethik von Platon bis zur Gegenwart, Reclam, Stuttgart 2004.
L. Strauss – J. Cropsey, Storia della filosofia politica, 3 voll., Il Melangolo, Genova 1995.
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50918 METAFISICA
CHRISTIAN FERRARO, IVI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è di sviluppare in modo sistematico un itinerario di riflessione metafisica, privilegiando il
momento speculativo nell’analisi delle tematiche, senza trascurare i riferimenti storici. Si cercherà che lo studente
possa acquisire familiarità con il linguaggio della disciplina e ottenere una visione d’insieme dei diversi temi,
secondo le modalità del «trattato», mettendolo in grado di sviluppare una capacità critica nella comprensione ed
elaborazione dei contenuti e delle questioni, anche attraverso la discussione di posizioni antimetafisiche emerse
nella storia del pensiero filosofico. Così, lo studente potrà inoltre cogliere adeguatamente l’attualità e la centralità
della metafisica in quanto disciplina fondamentale per l’unità e l’organicità del sapere.
Programma
Dopo un’introduzione, il corso si comporrà di tre parti. Nella Prima parte si procederà alla determinazione del
soggetto proprio della metafisica, per cui si studieranno l’etimologia, forma grammaticale, predicazione e
significato del termine ens, i primi principi, il metodo della metafisica e le divisioni dell’«ente»: secondo le
categorie e secondo l’atto e la potenza. Nella Seconda parte, quella più impegnativa, si procederà, secondo
l’esigenza stessa dell’attualità dell’ente e il metodo della reductio ad fundamentum, all’indagine dei principi dell’ente
per trovare il fondamento della sua entità. Nella Terza parte si studieranno le caratteristiche che in virtù del
fondamento conseguono all’ente secondo i diversi livelli di attualità, ossia i trascendentali e gli accidenti. La
considerazione della relazione ci porterà ad una visione d’insieme, per cui si studieranno la partecipazione, la
causalità e l’analogia come momenti rispettivamente statico, dinamico e semantico dell’ente.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di brani che l’alunno troverà sulla cattedra on-line e un testo di base indicato
opportunamente dal professore, al quale si aggiungeranno indicazioni bibliografiche su temi specifici.
Metodologia di valutazione
Esame orale sulla base di un temario che raccoglierà puntualmente e in maniera ordinata i temi sviluppati durante
il corso.
Bibliografia
Aristotele, Metafisica, Bompiani, Milano 2000.
L. Clavell – M. Pérez de Laborda, Metafisica, Ed. Università della Santa croce, Roma 2006.
S. Brock (ed.), Tommaso d’Aquino e l’oggetto della Metafisica, Armando ed., Roma 2004.
C. Fabro, La nozione metafisica di partecipazione, in Opere Complete, vol. 3, Edivi, Segni 2005.
C. Fabro, Partecipazione e causalità, in Opere Complete, vol. 19, Edivi, Segni 2010.
Ch. Ferraro, Para un retorno a la metafísica, Ediciones del Verbo Encarnado, Segni 2003.
A. Livi, Metafisica e senso comune, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2007.
A. Llano, Metafisica y lenguaje, Eunsa, Pamplona 1984.
B. Lakebrink, Klassische Metaphysik, Rombach, Freiburg 1967.
A. Molinaro, Metafisica. Corso sistematico, San Paolo ed., Cinisello Balsamo 2000.
B. Mondin, Storia della Metafisica, 3 voll., ESD, Bologna 1998.
F. O’Rourke, Pseudo-Dionysius and the Metaphysics of Aquinas, Brill, Leiden-NewYork-Koln 1992.
M. Pangallo, Il principio di causalità nella metafisica di S.Tommaso, LEV, Città del Vaticano 1991.
M. Pangallo, L’essere come atto nel tomismo essenziale di Cornelio Fabro, LEV, Città del Vaticano 1987.
Platone, Parmenide, Laterza, Bari 1988.
M.-D. Philippe, L’être. Recherche d’une philosophie première, Téqui, Paris 1972-1974.
Tommaso d’Aquino, Commento alla metafisica di Aristotele, 3. voll., ESD, Bologna 2004.
T. Tyn, Metafisica della sostanza, Fede & Cultura, Verona 2009.
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50919 STORIA DELLA FILOSOFIA AFRICANA
MARTIN NKAFU NKEMKIA
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del Corso
Obiettivi formativi
In un’ era caratterizzata dal fenomeno della globalizzazione in cui non è più possibile dare per scontato che,
poiché tutti gli uomini sono uguali in quanto creature di Dio e fratelli tra di loro (almeno per la loro comune
condizione umana), vi sia un’unica percezione della realtà e della vita, la consapevolezza e la conoscenza della
molteplicità dei punti di vista, legata alla esistenza di culture e popoli diversi diviene un requisito imprescindibile
per perfezionare la propria conoscenza della realtà.
Il discorso filosofico, in quanto amore per la sapienza e ricerca della verità, non è univoco; perciò diventa
necessario che ogni popolo e cultura, possa comunicare e far condividere agli altri la propria civiltà raggiunta,
così da poter edificare quel sapere universale che è la meta comune agli essere umani di ogni spazio e tempo.
Di qui la ragione di questo scorso sulla Storia della Filosofia Africana che ha come obiettivo, in primo luogo, di
presentare i testi di autori e pensatori africani e, attraverso una lettura critica di questi testi, si procederà ad una
conoscenza sempre maggiore del sentire e del pensare africano come vitalogia.
Il corsi si articola in quattro parti: innanzitutto una breve storia dell’Africa omnicomprensiva in cui si individuano
epoche culturali, Istituzioni sociali, forme di governo, la tratta degli schiavi, la formazione delle nazioni e i cardini
della cultura africana (cultura orale - tradizionale africana).
In un secondo luogo si analizza l’evento del colonialismo e la crisi della cultura originale africana e l’incontro con
l’occidente.
In terzo luogo si presentano i protagonisti della cultura e del pensiero africano dall’indipendenza dalle colonie
attraverso le loro opere, le correnti di pensiero che si sono andati formando lungo la storia del continente, in
modo particolare dagli anni sessanta ai nostri giorni.
In ultima analisi, si individuano i temi costanti e i pilastri della filosofia e del pensiero vitalogico africano
comprendente argomenti portanti della speculazione all’africana quali: l’esistenza dell’uomo ovvero, l’orizzonte
dell’uomo; il sapere del mondo ovvero l’esistenza del mondo; la conoscenza di Dio. Sono parte integrante di
questa sezione temi come: la verità, l’Uno, l’unità e molteplicità, il Bene, l’estetica, l’etica, la morale e la legge.
L’amicizia, la felicità e l’amore saranno trattati grazie ai contributi di autori a proposito.
Come è agevole desumere, l’introduzione degli studi alla storia della filosofia africana apre nuovi orizzonti e offre
loro una nuova percezione del pensiero umano in quanto presentato nella sua diversificazione e nella sua
ricchezza.
Contributo degli studenti: Il corso si conclude con una ricerca, concordata tra il docente e gli studenti, intorno ad
argomenti, aspetti, autori già individuati precedentemente che gli studenti presenteranno in forma di elaborato al
docente per la valutazione. Questo contributo degli studenti funge da esonero in vista dell’esame conclusivo di
fine studio.
Bibliografia
John S. Mbiti, African religions and philosophy, Heinemann, Nairobi - Ibadan - London, 1992 - Edizione italiana
John S. Mbiti, “Oltre la Magia. Religioni e culture nel mondo africano” SEI, Torino, 1992.;
Martin Nkafu Nkemkia, Il Pensare Africano come vitalogia, Città Nuova ed Roma, 19972;; versione Inglese: Idd.
Vitalogy, a step forward in African thinking. Paulines Publications Africa Nairobi – Kenya, 1999;
Martin Nkafu Nkemkia, Martin, Il tessuto sociale in Africa. in - AA.VV. Africa ed Europa, dalla dipendenza alla
cooperazione., edizione del Rezzara – Vicenza, 1996. pp. 107 – 114.
Martin Nkafu Nkemkia, Tempo e Spazio nel Pensiero Africano in “Aquinas Rivista Internazionale di Filosofia”.
Pontificia Università Lateranense, Facoltà di Filosofia” XLII (1999) fasc. 12 pp. 367 – 382.
Martin Nkafu Nkemkia, Il Divino nella Religione Tradizionale Africana – un approccio comparativo ed ermeneutico, Città
Nuova Ed. Roma 2011.
AA.VV., I protagonisti del Terzo Mondo vol. 1&2 (AFRICA), ed. Nuova CEI Verona - Milano, 1973
AA.VV., Aprire la filosofia all’intercultura (a cura di Martin Nkafu Nkemnkia). Ed. EMI, Bologna, 2003.
Henry Maurier, Philosophie de l’Afrique noire, Studia Instituti Anthropos 27, St. Augustin, 1985.
E.A. Ruch, K.C. Anyanwu, African Philosophy, Catholic Book Agency, Rome, 1984.
Romain Rainero, Storia dell’Africa dall’epoca coloniale ad oggi, edizioni rai radiotelevisione italiana (ERI), Torino 1966.
Claude Sumner, African Philosophy, Second edition. Ed.Lemma Guya, 1998
Ki-Zerbo J. Histoire de l’Afrique norie – d’hier à demain., Hatier Paris 1972.
Allasane Ndaw, Pensiero Africano, a cura di Angelo Prontera, edizione Mirella, Lecce, 1993.
E.A. Ruch, K.C. Anyanwu, African Philosophy, Catholic Book Agency, Rome, 1984.
Igino Tubaldo, Filosofia in Bianco e Nero, L’harmattan italia, Torino 1995.
Cheik Anta Diop, Nations Nègre set cultures vol 1 et 2, Présence Africaine, Paris, 1979.
Guernier E, L’apport de l’Afrique à la pensée humaine, Paris, Payot, 1952 – vers. italiana, Il contributo dell’Africa al
pensiero umano, Sansoni, Firenze, 1963. (245 p)
Luis-Vincent Thomas, et Rene Luneau, La terre africaine et ses religions, traditions et changements, Librairie Laurousse,
Paris 1975.
Parrinder E.G., African Traditional Religion. Sheldon Press, London 1962.
AA.VV, Africa ed Europa: dalla dipendenza alla cooperazione, Ed. del Rezzara, Vicenza, 1996.
A. Frankfort. John A. Wilson; Thorkild Jacobsen; William A. Irwin. La filosofia prima dei greci. Concezioni del mondo in
Mesopotamia, nell’antico Egitto e presso gli ebrei, Piccola Biblioteca Einaudi. Torino 1963.
A parte la bibliografia selezionata, una esaustiva sarà fornita agli studenti durante il corso.
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50921 – QUESTIONI DI STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
EMMANUELE VIMERCATI
2° semestre– 6 CFU
Descrizione del Corso
Argomento: la dialettica unità-molteplicità nella filosofia antica.
Obiettivi formativi
La dialettica unità-molteplicità è una costante della filosofia antica. Fin dalle sue origini, infatti, la filosofia si
connota come ricerca del principio, cioè dell’elemento comune a tutte le cose, capace di uni-ficare la molteplicità
dei particolari, spiegandone altresì il divenire. La dialettica uno-molti sarà per lo più indagata dal punto di vista
ontologico e da quello gnoseologico. Dal punto vista ontologico si esaminerà il rapporto fra l’unità, la
molteplicità e l’essere, che, almeno a partire da Parmenide, rappresenta uno snodo fondamentale per la
giustificazione dei fenomeni; dal punto di vista gnoseologico, invece, si vedrà come tale rapporto si ripercuota
sulla conoscenza delle cose. Ne emergerà una reciproca implicazione fra l’unità e la molteplicità. Pur prediligendo
un approccio storico, il corso non mancherà di fornire alcune coordinate sistematiche sulla comprensione
dell’uno e dei molti, dell’universale e del particolare nella filosofia antica.
Programma
Si inizierà presentando la dialettica uno-molti all’origine della filosofia, con l’indagine sul principio. Ci si
soffermerà poi sul dibattito fra Eraclito e Parmenide, i quali connotano questa dialettica in senso ontologico. Con
Platone la dialettica uno-molti fa il suo ingresso in ambito metafisico, per cui l’Idea unifica la molteplicità dei
particolari (le instanziazioni) che ricadono sotto di essa, fungendo altresì da criterio di giudizio sulle cose. In
Aristotele il tema dell’unità si collega direttamente a quello dell’essere e della sostanza, la quale è la categoria
prima a cui afferiscono tutte le altre. In età ellenistica lo Stoicismo rappresenta il più celebre esempio di monismo
ontologico. In Plotino, infine, l’Uno sarà considerato come il principio assoluto da cui scaturiscono i diversi piani
della realtà. Si farà infine riferimento all’eredità di questo dibattito nel mondo moderno e contemporaneo.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di una dispensa di testi originali degli autori, a cui si farà costante riferimento a
lezione; invio di sintesi on-line; presentazione di lavori personali sul tema; discussioni in aula; uso di lavagna
luminosa e di proiezioni in Power Point; gruppi di ricerca.
Metodologia di valutazione
Esame orale al termine del corso. Nel corso delle lezioni gli studenti potranno facoltativamente sintetizzare il
contenuto delle lezioni precedenti.
Bibliografia
G. Reale, Il Pensiero Antico, Vita e Pensiero, Milano, 2001.
Un fascicolo di testi di autori antichi.
I Presocratici, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano, 2006.
W. Jaeger, La teologia dei primi pensatori greci, La Nuova Italia, Firenze, 1961.
H. Seidl, Metafisica e realismo, LUP, Città del Vaticano, 2007.
H. Seidl, Storia della filosofia e verità, PUL-Mursia, Milano-Roma, 1999.
R. Kraut (ed.), The Cambridge Companion to Plato, Cambridge UP, 1993.
Aristotele, Fisica, a cura di R. Radice, Milano, 2011.
Aristotele, Metafisica, a cura di G. Reale, Milano, 2008.
J. Barnes (ed.), The Cambridge Companion to Aristotle, Cambridge UP, 1995.
M. Pohlenz, La Stoa, Bompiani, Milano, 2005.
Stoici Antichi. Tutti i frammenti, a cura di R. Radice, Bompiani, Milano, 2002.
R. Radice, Platonismo e creazionismo in Filone di Alessandria, Vita e Pensiero, Milano, 1989.
Plotino, Enneadi, a cura di G. Reale, Mondadori, Milano, 2002.
W. Beierwaltes, Pensare l’Uno. Studi sulla filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi, Vita e Pensiero, Milano,
19922.
D. O’Meara, Plotinus. An Introduction to the Enneads, Oxford UP, 1993.
D. O’Meara, Plotin. Une introduction aux Ennéads, Fribourg, Editions universitaires, 2004.
D. O’Meara, Plotino. Introduzione alle Enneadi, Bari, Edizioni di Pagina, 2010.
R. Chiaradonna, Plotino, Roma, Carocci, 2009.
L.P. Gerson (ed.), The Cambridge Companion to Plotinus, Cambridge UP, 1996.
N.B.: Le indicazioni sui volumi da preparare saranno fornite a lezione.
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50922 – QUESTIONI DI STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA
LEONARDO MESSINESE
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è approfondire il pensiero moderno riguardo al “problema di Dio”, con lo scopo di
analizzare i motivi teoretici della crisi della “teologia filosofica”.
Programma
Nella prima parte saranno svolte alcune riflessioni introduttive sul modo in cui il tema dell’esistenza di
Dio si costituisce come un “problema” all’interno della filosofia moderna. In modo più diretto saranno
prese in esame, da una parte, la prospettiva propria del “razionalismo” moderno – in particolare di
quello cartesiano – di costituire una rinnovata “teologia filosofica”; e, dall’altra parte, la critica kantiana
alla pretesa di pervenire all’affermazione dell’esistenza di Dio a partire da un originario “dualismo” di
pensiero ed essere, che caratterizza il predetto razionalismo.
Nella seconda parte del corso, emergerà una riproposta della teologia filosofica la quale si avvale anche
di alcuni moduli di pensiero propri della filosofia moderna, adeguatamente ripensati e orientati
positivamente a una riaffermazione “puri intellectus” della trascendenza.
Tale posizione di pensiero, che intende proseguire l’indirizzo teoretico di Gustavo Bontadini, sarà
svolta mettendola a confronto, in uno spirito di dialogo, con alcune critiche contemporanee di
particolare rilievo, tra le quali saranno privilegiate in modo articolato quelle rivolte da Martin Heidegger,
Karl Löwith, Armando Carlini ed Emanuele Severino.
Metodologia didattica
Le lezioni saranno frontali. Il docente favorirà la discussione con gli studenti, avviandoli a un confronto
personale con il pensiero dei filosofi che saranno presentati, anche attraverso un contatto diretto con i
testi che saranno volta per volta segnalati.
Metodologia di valutazione
L’esame sarà orale. Esso comporterà per lo studente anche una buona conoscenza di carattere
manualistico del pensiero moderno da Bacone a Hegel.
Bibliografia
Parte prima:
Leonardo Messinese, Il problema di Dio nella filosofia moderna, Lateran University Press, Roma 2001 [tr.
inglese The Problem of God in Modern Philosophy, The Davies Group Publishers, Aurora (CO9 2005; tr.
tedesca Die Gottesfrage in der Philosophie der Neuzeit, Dunkler & Humblot, Berlin 2007].
Idem, Metafisica, ETS, Pisa 2012.
Parte seconda:
Leonardo Messinese, Stanze della metafisica. Heidegger, Löwith, Carlini, Bontadini, Severino, Morcelliana 2013.
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50923 – QUESTIONI DI STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
PATRIZIA MANGANARO
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento del corso. Il problema dell'empatia. Fenomenologia, Neuroscienze, Antropologia
Obiettivi formativi
Obiettivo formativo primario è approfondire la conoscenza della scuola fenomenologica, che costituisce uno dei
filoni fondamentali della filosofia del Novecento, nel suo approccio alla complessità irriducibile della persona
umana. In dialogo con le scienze fisico-matematiche e con le scienze umane, essa mostra la validità della ricerca
intellettuale del senso e del significato dell'essere umano, il quale viene studiato nei tre nuclei caratterizzanti di
intenzionalità, intersoggettività e spiritualità. In particolare, si concentrerà l'attenzione sul significato dell'empatia,
che consente l'ascrizione della coscienza intenzionale all'alter-ego, nel nesso di identità personale e relazionale. Se
da un lato la fenomenologia propone un nuovo criterio metodologico centrato sull'intenzionalità della coscienza,
dall'altro risulta connessa alla tradizione filosofica occidentale, in una ricerca che recupera importanti aspetti
tanto della speculazione teoretica greca (E. Husserl e la sua interpretazione del delfico "Conosci te stesso"),
quanto del pensiero medievale cristiano (Edith Stein studiosa e traduttrice di S. Tommaso); essa, inoltre, instaura
un peculiare rapporto con le scienze biologiche e naturali, così come si sono configurate nella modernità e nella
contemporaneità (la fenomenologia realista di H. Conrad-Martius).
Ulteriore obiettivo del Corso è di evidenziare alcuni nodi salienti nel dibattito attuale: la questione dell'identità
personale e relazionale tra scienze dello spirito e scienze esatte; il radicale mutamento di paradigma avvenuto
all'interno delle neuroscienze, con la risemantizzazione delle nozioni di "corporeità vivente", "intenzionalità" e
"persona-corpo", che ne ha consentito l'uscita dalle secche del positivismo e del riduzionsimo e l'apertura a
istanze prettamente fenomenologiche, come l'indagine dell'intersoggettività, della competenza performativa, della
cognizione sociale, dell'esperienza in prima persona della realtà. Si metteranno quindi in evidenza convergenze e
divergenze tra le diverse discipline, focalizzando l’attenzione sulle implicazioni metodologiche tra scienze
“esatte” e scienze “umane”, sulla questione del “trascendentale” versus “sperimentale”, sulla differenza tra
l’esperienza cosciente e l’esperienza in terza persona, e infine sul ruolo-chiave dell’intenzionalità, tema tipico della
scuola fenomenologica tedesca, che a sua volta lo recupera dall'intentio scolastica attraverso F. Brentano.
Programma
Il programma elabora un tema di grande attualità e ne propone un aggiornamento puntuale, presentando il
seguente svolgimento: la nozione di intenzionalità in Fenomenologia e l'esperienza in prima persona della realtà:
persona e atto. Analisi del vissuto empatico: il nodo dell'intersoggettività. Significato dell'empatia come atto
spirituale. Fondazione fenomenologico-ontologica dell’identità personale e dell'alterità personale, con la
tripartizione in corporeità vivente (Leib, dimensione psico-fisica), anima (Seele) e spirito (Geist). Riconduzione del
“mente-corpo” alla sua origine metafisica e alla dizione di “anima-corpo”, "persona-corpo". Differenza tra
coscienza, mente, sistema cerebrale. Si discuterà il tentativo di “naturalizzare la coscienza” riprendendo la
riflessione husserliana su “natura” e “spirito”, nell’ottica del suo rifiuto di ogni riduttivismo, meccanicismo o
materialismo. I risultati dell’analisi del vissuto empatico (Husserl e Stein) hanno un’importanza decisiva per
valutare l'odierno rapporto tra le scienze naturali della mente e la fenomenologia: essi verranno messi a confronto
con il paradigma dell’embodied cognition or simulation (Gallese), in un fecondo dialogo tra fenomenologia e scienze
che ne salvaguarda gli autonomi statuti epistemologici e i rispettivi criteri metodologici di ricerca, superando il
riduttivo binomio “mente-cervello” e afferrando la verità e la complessità della persona umana.
Metodologia didattica
Lezioni frontali. Lettura guidata dei testi proposti, con analisi, commento e discussione in classe.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
E. Stein, Il problema dell'empatia, Studium 1985 (il testo è disponibile in lingua inglese e tedesca)
A. Ales Bello, P. Manganaro, ... e la coscienza? Fenomenologia Psico-patologia Neuroscienze, Collana "Cerchi
Concentrici", diretta da A. Ales Bello, G. Laterza, Bari 2012.
S. Gallagher, D. Zahavi, La mente fenomenologica, R. Cortina 2009.
P. Manganaro, Einfühlung e Mind-Body Problem, in “Aquinas”, 2/2007, 465-494.
P. Manganaro, Phenomenology and Neuroscience. Living Experience, Empathy and Embodied Simulation, “Comprendre”,
2/2010, 153-165.
P. Manganaro, L'oltre fenomenologico delle neuroscienze. Una via post-moderna al problema difficile della coscienza?, in
"Filosofia e Teologia", numero monografico su "La materia e il suo oltre", a cura di P. Manganaro e R. Ferri,
1/2012, pp. 42-60.
P. Manganaro, Genesi e diagnosi dell'attualità filosofica. Un percorso storico-teoretico, in: A. Ales Bello, P. Manganaro
(edd.), ... e la coscienza?, Collana "Cerchi Concentrici", diretta da A. Ales Bello, G. Laterza, Bari 2012, pp. 39-93.
P. Manganaro, The Mind-Body Problem and Empathy. Remarks on Anthropological Phenomenology, 2007,
www.stoqatpul.org/lat/materials/research07_manganaro.pdf, pp. 18.
P. Manganaro, Materia(l)Mente? Le "ragioni" del corpo e l'empatia, in: A. Ales Bello, P. Manganaro, ... e la coscienza?,
cit., pp. 241-376.
V. Gallese, C. Sinigaglia, F. Ferri, Corpo, azione e coscienza corporea di sé. Una prospettiva neurofenomenologica, in: A. Ales
Bello, P. Manganaro, ... e la coscienza? Fenomenologia Psico-patologia Neuroscienze, cit., pp. 749-793.
V. Gallese, Corpo vivo, simulazione incarnata e intersoggettività, in: M. Cappuccio (ed.), Neurofenomenologia. Le scienze della
mente e la sfida dell’esperienza cosciente, Mondadori, 2006, 293-326.
Altri Testi di riferimento
E. Stein, La struttura della persona umana, tr. it. di M. D'Ambra, Presentazione di A. Ales Bello, Città Nuova 2007.
A. Ales Bello, F. Alfieri, M. Shahid, E. Stein - H. Conrad-Martius, Fenomenologia Metafisica Scienze, G. Laterza, Bari
2010.
A. Ales Bello, F. Alfieri, M. Shahid, E. Stein - H. Conrad-Martius - G. Walther. Fenomenologia della persona, della vita e
della comunità. G. Laterza, Bari 2011.
A. Ales Bello, Coscienza Io Mondo. La fenomenologia di Husserl, in: A. Ales Bello, P. Manganaro (edd.), ... e la
coscienza?, cit., pp. 99-299.
P. Manganaro, Logos e Leib, in: Atti del IV Convegno Internazionale "Phenomenological Paths in PostModernity. A Comparison with the Phenomenology of Life of A.-T. Tymieniecka", in press.
P. Manganaro, Empatia e relazione intersoggettiva, in: AA.V.V., La centralità della persona nella giurisprudenza coram
Serrano, vol. III, Libreria Ed. Vaticana, Città del Vaticano 2009, pp. 81-116.
P. Manganaro, L’Einfühlung nell’analisi fenomenologica di E. Stein,“Aquinas”, 1/2000, 101-121.
P. Manganaro, Problema mente-corpo, intenzionalità, empatia. Filosofia della Mente, Fenomenologia, Neuroscienze,
www.edithstein.org (inserito nell’ottobre 2007).
P. Manganaro, Mind-Body Problem, Intenzionalità, Empatia, in “Memorandum”, rivista on line,
www.fafich.ufmg.br/~memorandum/a15/manganaro07.pdf, pp. 70-87.
E. Husserl, Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica, vol. II: Ricerche fenomenologiche sulla costituzione, tr.
it., Torino 2002.
V. Gallese, Embodied simulation: from mirror neurons system to the interpersonal relations, “Empathy and Fairness
(Novartis Foundation Symposium), 278, 2007, 3-12 (12-19: Discussion).
V. Gallese, Mirror neurons, in: T. Baynes, A. Cleeremans, P. Wilken (eds.), The Oxford Companion to Consciousness,
Oxford University Press, Oxford (U.K.) 2009, pp. 445-446.
F.J. Varela, E. Thompson, E. Rosch, The Embodied Mind, MIT Press, Cambridge (Ma.) 1991; tr. La via di mezzo
della conoscenza, Feltrinelli 1992.
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50924 – QUESTIONI DI LOGICA E ONTOLOGIA FORMALE
GIANFRANCO BASTI
1° semestre– 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento: Dalla logica formale all’ontologia formale
Obiettivi formativi
Il corso intende fornire allo studente una prima introduzione ai contenuti, al simbolismo e alla formalizzazione
dei più recenti sviluppi della logica formale moderna (calcolo logico simbolico) dai suoi inizi come logica
matematica (calcolo vero-funzionale estensionale), al suo sviluppo come logiche intensionali aletiche, deontiche,
epistemiche (calcolo modale e sue interpretazioni intensionali), fino all’ontologia analitica e all’ontologia formale.
Il calcolo simbolico si presenta oggi perciò, come uno strumento indispensabile per il dialogo interdisciplinare
(scienza-filosofia) e il dialogo interculturale (e interreligioso).
Programma
Nel corso si descriverà in maniera sintetica l’itinerario teorico che negli ultimi cento anni ha percorso la logica
formale moderna (logica simbolica), dalla sua nascita, alla fine del XIX secolo con Frege come logica matematica,
fino alle sue più recenti applicazioni, non solo al linguaggio scientifico (calcolo logico estensionale, definizione
vero-funzionale delle condizioni di verità), ma anche al linguaggio filosofico delle discipline umanistiche. Ossia la
sua estensione alle logiche intensionali (logiche aletiche, deontiche, epistemiche, intenzionali), intese come
altrettante interpretazioni (ovvero, come definizione di distinte condizioni di verità) del calcolo logico modale. Si
arriva così ai nostri giorni, all’ontologia formale, che corregge alcune intrinseche limitazioni dell’ontologia
analitica, ancora troppo legata alla teoria fregeana della predicazione e quindi incapace di trovare una soluzione al
problema della referenza singolare in grado di evitare i limiti evidenziati dai teoremi di Gödel.
Per capire come la logica simbolica possa essersi evoluta fino alla formalizzazione delle ontologie soggiacenti
alle diverse metafisiche antiche e moderne, particolare attenzione sarà dedicata alla discussione moderna sui
fondamenti della logica, in particolare a quello che ne ha costituito il risultato più importante ed in qualche modo
conclusivo di un’epoca: i teoremi d’incompletezza di Gödel. Di questi teoremi esamineremo in particolare il
secondo e quindi le implicazioni semantiche per l’ontologia e la metafisica, in particolare la dimostrazione, già
anticipata da Tarski, dell’impossibilità di risolvere su base puramente sintattica e semantica il problema della
referenza singolare. Problema fondamentale da risolvere, questo, per poter parlare di “scientificità” in senso
moderno (cioè formalizzabile) dell’ontologia(e) e quindi della(e) metafisica(he), visto che gli unici esistenti
concreti, extra-logici ed extra-linguistici, sono gli enti singolari. Da qui l’importanza dell’ontologia formalizzata
che, ampliando il calcolo logico-formale delle relazioni fino ad includere, mediante la semantica formale delle
relazioni (Kripke), la formalizzazione della relazione ontica di causalità ed il passaggio da questa alla relazione
logica di equivalenza (dalla necessità causale a quella logica), può fornire grazie a siffatta estensione della logica
formale dalla sintassi e dalla semantica, alla prammatica, una particolare versione della teoria causale della
referenza di Kripke e Putnam che renda possibile la giustificazione della referenza singolare. Si tratta della teoria
di Tommaso d’Aquino che affermava esplicitamente una relazione di tipo causale fra entità reale e enunciato
descrittivo che, connotandola, la denota. Ciò significa che per risolvere il problema della referenza extralinguistica e passare dalla logica all’ontologia formale, bisogna formalizzare la prammatica e quindi incorporare il
calcolo logico in un processo comunicativo. Bisogna cioè riferirsi all’uomo come agente comunicativo in
interazione causale con i suoi simili e con il mondo che lo circonda (teoria del linguaggio come atti linguistici).
Questo, oltre a far capire perché l’ontologia formale sia oggi una delle discipline di avanguardia dell’informatica
in vista dell’evoluzione semantica della rete (Internet) nella prossima rivoluzione nelle telecomunicazioni (Web
III), fornisce nuova evidenza alla tesi che risale fino a Parmenide, ripresa nel medioevo dalla filosofia scolastica e
quindi da Heidegger nella post-modernità, che lega l’ontologia all’antropologia.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con supporto multimediale ed esercitazioni personalizzate per aiutare la schematizzazione logica
dei temi presentati.
Metodologia di valutazione
Esame orale con discussione di uno schema preparato dallo studente su uno dei temi del corso (esame unico col
secondo modulo didattico costituito dal corso 50630).
Bibliografia
G. Basti, Schemi del corso, disponibili per essere scaricati dalla pagina Dispense del sito STOQ III
(www.stoqatpul.org)
S. Galvan, Logica dei predicati, ISU Università Cattolica del S. Cuore, Milano, 2004, pp. 7-59
S. Galvan, Logiche intensionali. Sistemi proposizionali di logica modale, deontica, epistemica, Franco Angeli, Milano, 1991.
M.G. Cresswell, G.E. Huges, A new introduction to modal logic, Routledge, London. 1996
G. Basti, “Ontologia formale: per una metafisica post-moderna”, in A. Strumia (ed.), Il problema dei fondamenti.
Da Aristotele, a Tommaso d’Aquino, all’ontologia formale, Cantagalli, Siena 2007, pp. 193-228
N. B. Cocchiarella, Formal Ontology and Conceptual Realism, Springer Verlag, Berlin-New York, 2007
ID., “Analogia, ontologia formale e problema dei fondamenti”, in G. Basti e C. A. Testi (Eds.), Analogia e
autoreferenza, Marietti 1820, Genova-Milano 2004, pp. 159-236
ID., Ontologia formale. Tommaso d’Aquino ed Edith Stein. In : A. ALES-BELLO, F. ALFIERI, S. MOBEEN
(EDS.), Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Gerda Walter. Fenomenologia della persona, della vita e della comunità, Laterza,
Bari, 2011, 107-388.
ID,Logica aletica, deontica, ontologia formale. Dalla verità ontica all'obbligo deontico. In: Logica e Diritto: tra
argomentazione e scoperta, a cura di Paolo Gherri - Gianfranco Basti, Lateran University Press, Città del Vaticano,
2012, pp. 105-270.
G. Basti & A. L. Perrone, Le radici forti del pensiero debole. Dalla metafisica, alla matematica, al calc olo, Il
Poligrafo e Pontificia Università Lateranense, Padova-Roma 1996;
J. Bochenski, La logica formale, voll. I-II, tra. it., Einaudi, Torino 1972 3 (traduzione nelle varie lingue);
E. Nagel & J.R. Newman, La prova di Gödel, trad. it., Boringhieri, Milano 19922 (traduzione nelle varie lingue);
C. Cellucci, Le ragioni della logica, Laterza, Roma–Bari 20002.
C. Eschenbach, M. Gruninger (Eds.), Formal Ontology in Information Systems: Proceedings of the Fifth International
Conference (FOIS 2008) - Volume 183 Frontiers in Artificial Intelligence and Applications, IOS Press, Amsterdam, 2008.
E. Lesmo, Formal ontologies meet industry. Frontiers in Artificial Intelligence and Applications, IOS Press, Amsterdam,
2008
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50925 - QUESTIONI DI FILOSOFIA DELLA CONOSCENZA
PHILIP LARREY
1° semestre - 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è introdurre lo studente alla corrente filosofica conosciuta con il termine “filosofia analitica”.
Attraverso l’analisi dei testi scelti, lo studente acquisisce una conoscenza diretta dei temi trattati dalle fonti
primarie, e aumenta la sua capacità dialettica paragonando gli argomenti presentati con i temi nella storia del
pensiero occidentale.
Programma
Il corso rappresenta uno studio epistemologico sui grandi temi della filosofia analitica a partire dell’analisi di
quattro degli autori più importanti: W. V. Quine, D. Davidson, H. Putnam e R. Rorty. Seguendo lo sviluppo
storico del pensiero analitico, cercheremo di evidenziare le problematiche intorno al concetto della verità per
dimostrare l’interesse principalmente metafisico degli autori, e dell’ intera scuola analitica.
1 -- Introduzione al corso, spiegazione del percorso. Le origini della ‘scuola analitica’; legami con la storia della
filosofia occidentale; punti focali d’interesse: principalmente la filosofia della logica; metodi usati; presupposti chiari
e presupposti ‘nascosti’. G. Frege e l’interpretazione di M. Dummett.
2 -- Il pensiero di W. V. Quine. Accenni biografici. L’interesse per la matematica: il confronto con A. N.
Whitehead e B. Russell, e il loro superamento (paradossi). Viaggio in Europa e le sue conseguenze per la
filosofia nordamericana. L’eredità di A. Tarski e la nozione di ‘verità’ come concetto semantico. La teoria del
‘riferimento’ (denotation).
Lettura (1): W. V. O. Quine, Due dogmi dell’ empirismo, pp. 35-64. Paolo Valore, Postfazione, pp. 209-221. Opzionale:
Gloria Origgi, Introduzione a Quine (fogli).
3 -- Quine e il suo pensiero maturo: I due dogmi dell’empirismo. La distinzione fra proposizioni analitiche e
proposizioni sintetiche. Il concetto di ‘olismo’. Il dibattito riguardante l’idea dei schemi concettuali. La nozione di
‘contesti opachi’ nella logica della quantificazione. Indeterminatezza della traduzione, concetto di ‘traduzione radicale’.
Imperscrutabilità del riferimento.
Lettura (2): approfondimento.
4 -- Quine e gli sviluppi naturali del pensiero. Interessi ‘ontologici’, Che cosa c’è, e La relatività ontologica. La critica
delle ‘proposizioni’ e la nascita dell’ interesse per una ‘teoria del significato’. La polemica sul concetto di modalità e
la risposta (geniale) di S. Kripke (rigid designators). Il concetto di impegno ontologico e la discussione intorno al
concetto di esistenza («‘essere’ vuol dire essere il valore di una variabile»).
Lettura (3): W. V. Quine, Da un punto di vista logico, pp. 171-194. Le intensioni rivisitate, pp. 158-167.
Opzionale: Philip Larrey, Quine’s Quest for Ontology, capitolo primo.
5 -- Donald Davidson, discepolo di Quine. Percorso storico. Ricupero delle ‘intensioni’, e l’interesse nelle
credenze (belief). Dibattito sugli «schemi concettuali»; rapporto ‘triangolare’ nella comunicazione. Problema
dell’interpretazione, e dell’inter-pretazione radicale.
Lettura (4): Donald Davidson, Sull’idea stessa di schema concettuale, pp. 263-282; Interpretazione radicale, pp. 193-212;
Fedeli ai fatti, pp. 87- 108.
6 -- Donald Davidson, Azioni e eventi. La teoria ‘causale’ delle azioni come rovesciamento della posizione
dominante a Oxford. Questioni sulla ‘volontà’ nell’ azione.
Lettura (5): Donald Davidson, In difesa della Convenzione V, pp. 121-134; Eventi mentali, pp. 285-309.
7 -- Hilary Putnam, un cammino verso il realismo. Concetto del ‘realismo interno’. Descrizione del realismo
metafisico, nella triplice accezione. Realismo e il concetto di verità.
Lettura (6): Hilary Putnam, Un’apologia del realismo interno, pp. 141-158; Verità e convenzione, pp. 229-239; Perché ci
sono i filosofi?, pp. 241-259.
8 -- Hilary Putnam, dal realismo al ‘anti-realismo’. L’antinomia del realismo. L’esito della discussione: un ritorno
al common sense. La nozione della «prospettiva di Dio» (God’s Eye point of view).
Lettura (7): Hilary Putnam, Esistono il riferimento e la verità?, pp. 83-100; L’antinomia del realismo, pp. 11-40; I «qualia»
sono apparenze?, pp. 231-270.
9 -- Richard Rorty: il pragmatismo e l’ermeneutica. Lo scetticismo di Rorty, dentro il contesto ‘analitico’; la fine
delle ‘meta-narrazioni’; l’oggettività intesa come ‘accordo intersoggettivo’; il concetto di verità – dibattito con
Davidson e Searle.
Lettura (8): Richard Rorty, Scritti filosofici. John Searle sul realismo e relativismo (capitolo 3, pp. 63-83).
10 -- Stato attuale di alcune questioni. Il tomismo analitico: John Haldane ed altri. Il pensiero post-analitico. John
Searle e la critica del formalismo semantico (suo famoso esempio della stanza cinese). Barry Smith, il ritorno all’
utilizzo del ‘senso comune’ in ambiente analitico, e l’ontologia formale.
Lettura (9): Gabriele De Anna, Rappresentazione mentale e realismo (capitolo 4, pp. 201-243).
11 -- Riassunto conclusivo, recupero temi lasciati, review per l’esame.
Metodologia didattica
La metodologia principale sarà la discussione dei testi durante gli incontri, e la lettura guidata.
Metodologia di valutazione
Alla fine del corso, ogni studente farà un esame finale orale, portando un testo particolarmente preparato per
discutere con il professore. Il voto finale comprenderà l’esito dell’ esame insieme alla valutazione della
partecipazione durante gli incontri.
Bibliografia
Davidson, D., Inquiries into Truth and Interpretation (Oxford Univ. Press, Oxford 19914), trad. it, Verità e
interpretazione (Il Mulino, Bologna 1994); “The Structure and Content of Truth” in The Journal of Philosophy, v.
LXXXVII, no. 6, June 1990, pp. 279-328.
Dummett, M., Origins of Analytical Philosophy (Duckworth, London, 1993), trad. it, Origini della filosofia analitica
(Einaudi, 2001); The Logical Basis of Metaphysics (Duckworth, London 1991), trad. it, La base logica della metafisica (Il
Mulino, Bologna, 1996).
Larrey, P., “Conceptual Schemes, Common Sense and Alethic Logic” in Aquinas, v. XLVI, no. 1, 2003, pp. 7792; “On Conceptual Schemes”, in Sensus Communis, Vol. 5 (2004), 1; Il pensiero sulla logica, Lateran University Press,
2006.
Manganaro, P., Il realismo filosofico. Nuove prospettive nel pensiero anglo-americano (Aracne, 1996).
Putnam, H., The Threefold Cord: Mind, Body and World (Columbia Univ. Press, New York 1999), trad. it, Mente, corpo,
mondo (Il Mulino, 2003); Realism with a Human Face (Harvard Univ. Press, Cambridge 1990), trad. it, Realismo dal
volto umano (Il Mulino, Bologna, 1995).
Quine, W.V., From a Logical Point of View (Harvard Univ. Press 1953), trad. It., Da un punto di vista logico. Saggi logicofilosofici (Raffaello Cortina Editore, Milano 2004); Word and Object (MIT Press, Cambridge 199017), trad. it, Parola e
oggetto (Il Saggiatore, Milano 1996); Pursuit of Truth (Harvard Univ. Press, Cambridge, 1992).
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50926 QUESTIONI DI ETICA
MICHAEL KONRAD
1° semestre - 6 CFU
Descrizione del corso
Obiettivi formativi
Scopo del corso è introdurre gli studenti ad un lavoro autonomo a partire dalla lettura e dall’analisi comune di un
testo classico della filosofia morale. Nel contempo si tenterà di inserire le problematiche morali incontrate
all’interno del dibattito contemporaneo.
Programma
Da alcuni decenni, il monopolio delle due grandi scuole dell’etica moderna (l’etica deontologica e l’etica
utilitaristica) è stato superato mediante un ritorno al paradigma dell’etica aristotelica. Una larga corrente dell’etica
contemporanea, denominata nei paesi anglosassoni “etica delle virtù”, si rifà infatti al pensiero dello Stagirita e
alla sua ripresa cristiana ad opera di san Tommaso d’Aquino. Al contrario dell’etica moderna, che tenta di seguire
le scienze naturali offrendo dei criteri puramente oggettivi per determinare la moralità dell’azione umana (dei
criteri che assumono il punto di vista della terza persona), l’impostazione dell’etica aristotelica offre - mediante il
suo punto di partenza dalla virtù come “misura personale” della moralità - una convincente alternativa all’utilizzo
della razionalità scientifica in campo morale.
Il corso si propone di studiare la dottrina morale dello Stagirita, mediante una lettura analitica anzitutto dell’Etica
Nicomachea, paragonandola anche con l’Etica Eudemia e la Grande Etica di Aristotele.
Metodologia didattica
Lettura ed analisi comune dei testi in questione, lasciando spazio agli interventi degli studenti e al dialogo sulle
questioni suscitate dalla problematica trattata.
Metodologia di valutazione
Esame orale a partire da un brano delle opere studiate e da un tesario consegnato in precedenza.
Bibliografia
Aristotele, Etiche, UTET, Torino 1996.
Alberti, A. (a cura di), Studi sull’etica di Aristotele, Bibliopolis, Napoli 1990.
Annas, J., La morale della felicità in Aristotele e nei filosofi dell’età ellenistica, Vita e Pensiero, Milano 1997.
Cajani, L., Lettura dell’Etica nicomachea di Aristotele, UTET, Torino 1998.
D’Avenia, M., L’aporia del bene apparente. Le dimensioni cognitive delle virtù morali in Aristotele, Vita e Pensiero, Milano
1998.
Destrée, P. (a cura di), Aristote. Bonheur et vertus, PUF, Paris 2003.
Gauthier, R. A., La morale d’Aristote, PUF, Paris 1973.
Rorty, A. (a cura di), Essays on Aristotle’s Ethics, University of California Press, Berkeley 1980.
Urmson, J. O., Aristotle’s Ethics, Blackwell, Oxford 1987.
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50927 QUESTIONI DI ANTROPOLOGIA FILOSOFICA
FRANCISCO DE MACEDO
2° semestre – 3 CFU
Argomento del corso
La questione della giustizia e della libertà nella società multietnica.
Obiettivi Formativi
L’obiettivo del corso è di approfondire la questione dei rapporti fra le diverse culture che abitano il
territorio europeo. L’unione europea e il bacino mediterraneo, senza confini culturali. Le domandi del
religioso, del giusto, della legalità, dei rapporti sociali e umani secondo legge e secondo il buon senso.
Le differenze multietniche e multiculturali sono ricchezze ma devono essere valutate e capite in vista
del ben vivere secondo i valori fondamentali della persona umana.
Programma
1)
Studiare le diverse culture che compongono la comunità europea: Nuova Società?;
2)
Studiare il rapporto culturale, normativo e la questione della libertà;
3)
Studiare i confronti delle culture che formano l’Europa;
4)
Studiare il rapporto della nuova realtà del mediterraneo;
5)
Studiare e valutare la questione della libertà religiosa.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali. Il docente individuerà dei testi rilevanti tratti dalle opere specialmente tra le
bibliografie sotto indicati e preparerà sussidi didattici. Il professore presenterà degli schemi agli studenti
per facilitare l’accompagnamento delle argomentazioni e punti centrali trattati negli incontri seguendo lo
svolgimento delle lezioni. Esercitazioni in classe.
Metodologia di valutazione
Esame orale
Bibliografia
Amato G., Paciotti E. (a cura di), Verso l’Europa dei diritti: lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. Il
Mulino, Bologna, 2005;
Bauman Z., Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone. Laterza, Roma-Bari, 1999;
Beck U., Costruire la propria vita. Il Mulino, Bologna, 2008;
Bobbio N., Il futuro della democrazia. Einaudi, Torino, 2005;
Cesareo V., Società multietniche e multiculturalismi. Vita e pensiero, Milano, 2000;
Martiniello M., Le società multietniche. Il Mulino, Bologna, 2000;
Rosati M., Solidarietà e sacro: secolarizzazione e persistenza della religione nel discorso sociologico della modernità.
Laterza, Roma-Bari, 2002;
Rusconi, G.E., Possiamo fare a meno di una religione civile? Laterza, Roma-Bari, 1999;
Sciolla L., La sfida dei valori. Rispetto delle regole e rispetto dei diritti in Italia. Il Mulino, Bologna, 2004;
Tozzi, Valerio., (ed.) Integrazione europea e società multi-etnica. Nuove dimensioni della libertà religiosa. Ed.
Giappichelli,Torino 2000;
Carmelo Vigna/Stefano Zamagni (ed.) Multiculturalismo e identità. Vita e Pensiero, Milano 2002.
Z. Bauman, Voglia di comunità, Laterza, Bari 2011;
Francisco De Macedo/Michele Schiff, Democrazia, Verità, Pluralismo. Chirico, Napoli 2012.
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50928 FENOMENOLOGIA DELL’ESPERIENZA RELIGIOSA II
ANGELA ALES BELLO
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
L’interpretazione fenomenologica dell’esperienza religiosa.
Argomento del corso
Il corso si propone di indagare il significato dell’esperienza religiosa attraverso la fenomenologia della religione,
una disciplina al confine fra la ricerca filosofico-fenomenologica e la storia delle religioni, secondo le indicazioni
proposte da G. van der Leeuw integrate da una nuova lettura della fenomenologia di E. Husserl e di E. Stein.
Programma
Saranno svolti i seguenti argomenti:
Indicazioni delle caratteristiche del metodo fenomenologico con particolare riferimento alla fenomenologia della
religione.
Analisi filosofico-fenomenologica riguardante le strutture del’essere umano e la sua apertura all’Altro.
Individuazione delle caratteristiche essenziali delle maggiori religioni storiche e delle religioni arcaiche.
Analisi dell’esperienza mistica come via privilegiata di contatto con il divino.
Metodologia didattica
Il corso prevede la partecipazione attiva degli studenti con relazioni e discussioni sugli argomenti trattati.
Bibliografia
G. van der Leeuw, Fenomenologia della religione, Boringhieri, Torino 1992.
A. Ales Bello, Edmund Husserl – Pensare Dio Credere in Dio, Edizioni del Messaggero di Padova, 2005.
A. Ales Bello, The Divine in Husserl and other Explorations, Analecta Husserliana, vol. 98, Springer, Dordrecht 2009.
A. Ales Bello, Introduzione alla fenomenologia. Aracne, Roma 2009.
A. Ales Bello, Culture e religioni – Una lettura fenomenologica, Città Nuova, Roma 1997.
A. Ales Bello, e O. Grassi, (a cura di ), Pensare l’esperienza religiosa. Mimesis, Milano 2010.
A. Ales Bello, F. Alfieri, S. Mobeen, (a cura di), Le nuove sfide – Fenomenologia Religioni, Diritti Umani, Collana
“Cerchi Concentrici” diretta da A. Ales Bello, vol.II, Giuseppe Laterza, Bari 2013.
A. Ales Bello, S. Mobeen, Lineamenti di Antropologia Filosofica. Fenomenologia della eligione ed esperienza mistica, Editrice
Apes, Roma 2012.
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50929 QUESTIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA II: NEUROFISIOLOGIA E ONTOLOGIA DELLA MENTE
GIANFRANCO BASTI – FLAVIA MARCACCI
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento del corso
Il rapporto mente-corpo nella filosofia e nella scienza: prospettive epistemologiche e metafisiche.
Obiettivi Formativi
Scopo del corso sarà di fornire agli studenti una panoramica storico-teoretica aggiornata di uno dei problemi classici
della philosophia perennis, della metafisica il rapporto fra l’anima e il corpo, divenuto nella modernità, per l’affermarsi
di un’epistemologia rappresentazionale, basata sull’evidenza cosciente e non più sull’essere, il problema epistemologico
della relazione mente-corpo. Grazie allo sviluppo attuale, delle scienze e delle neuroscienze cognitive e del passaggio in
esse dall’originario paradigma rappresentazionale del funzionalismo e dell’intelligenza artificiale, al paradigma intenzionale che riconosce la primarietà dell’azione sulla rappresentazione nella formazione della coscienza e del
linguaggio, la prospettiva ontologica del rapporto mente-corpo riemerge prepotentemente in due direzioni. Nella
direzione dell’indagine fenomenologica sulla coscienza e nella direzione della teoria duale della mente forma del
corpo, propria della metafisica aristotelico-tomista della persona umana e della sua unità psicofisica come soggetto
della relazionalità interpersonale.
Programma
Prendendo spunto dall'attuale discussione epistemologica, nella filosofia e nelle scienze, sulla relazione della mente
col corpo, il corso mira ad evidenziare lo sfondo metafisico e metalogico delle varie tendenze e soluzioni
proposte. Tali soluzioni si riducono essenzialmente a tre:
La soluzione monista che riduce la mente al corpo;
La soluzione dualista che considera la mente un’entità separata dal corpo, facendo perdere l’unità della persona
umana;
La soluzione duale che considera la mente come forma della materia, così che dalla loro unione deriva l’unità del
corpo vivente umano, ovvero l’unità della persona umana.
In tale contesto, particolare attenzione sarà dedicata al rapporto esistente fra l'approccio informazionale ai
problemi cognitivi (scienze cognitive) e l’ontologia aristotelico-tomista, che insieme a quella fenomenologica
costituiscono i principali rappresentanti della soluzione duale al problema mente-corpo, essendo ambedue legate
ad una teoria intenzionale dell’atto cognitivo.
Estremo interesse per questa soluzione riveste:
La relazione con il passaggio dall’approccio rappresentazionale a quello intenzionale nelle scienze e neuroscienze
cognitive. Il prof. Leonardo Fogassi, del Dip. Di Fisiologia dell’Università di Parma terrà una serie di incontri
seminariali su questo specifico argomento.
La questione di come definire e rappresentarci in maniera consistente la componente spirituale della psiche
umana (relazione fra metafisica tomista delle tre componenti fisiche, psichiche e spirituali dell’unica persona
umana e ontologia tripartita corpo-anima-spirito della persona nella tradizione biblica e fenomenologica) e il
connesso problema della possibilità metafisica di una sopravvivenza della componente spirituale dopo la morte.
La relazione fra componente soggettiva ed intersoggettiva (persona e personalità) nella costituzione e nello
sviluppo dell’unica persona umana.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali, con l’ausilio di supporti multimediali e incontri seminariali con l’apporto di neurofisiologi
Metodologia di valutazione
Esame orale, con discussione di uno schema preparato dallo studente su uno dei temi del corso.
Bibliografia
G. Basti, Dal mente-corpo al persona-corpo. Il paradigma intenzionale nelle scienze cognitive, Roma, 2011 (In stampa)
Id., “Dall’informazione allo spirito. Abbozzo di una nuova antropologia”. In: L’anima, a cura di Vittorio Possenti,
Mondadori, Milano, 2004, pp. 41-66;
G. Rizzolatti, D. Sinigaglia, So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina, Milano, 2005.
Fogassi L., Ferrari P.F., Gesierich B., Rozzi S., Chersi F., Rizzolatti G. “Parietal Lobe: from
Action Organization to Intention Understanding”. Science, 308(5722):662-7, 2005.
W. Freeman, Come pensa il cervello, Einaudi,Torino, 2000. (orig.: How brains make up their minds, Columbia UP, New
York, 2000)
G. Basti,“Il problema mente-corpo”, in: Annuario di Filosofia 2000. Corpo e anima, necessità della metafisica, a
cura di V. Possenti, Mondadori, Milano, 2000, pp. 265-3 18;
Id., Il rapporto mente-corpo nella filosofia e nella scienza, ESD, Bologna, 1991 (Ristampa anastatica, Edizioni PUL
2002);
Id., Filosofia dell’uomo, ESD, Bologna, 1995 (Ristampa 2009);
A. Clark, Dare corpo alla mente, MacGraw-Hill, Milano, 1999;
A. Kenny, Aquinas on Mind, Routledge, London-New York, 19942;
W. Bechtel, Filosofia della mente, Il Mulino, Bologna, 1999;
S. Moravia, L’enigma della mente. Il ‘mind-body problem’ nel pensiero contemporaneo, Laterza, Roma-Bari, 19963.
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50930 – QUESTIONI DI STORIA DEL PENSIERO SCIENTIFICO
FLAVIA MARCACCI
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del corso
Argomento del corso Materia vivente e teorie dell'evoluzione
Obiettivi Formativi
Il corso intende fornire allo studente gli strumenti critici per un uso filosofico consapevole delle conoscenze
scientifiche pregresse e per acquisire i principali contenuti relativi a dibattiti in atto nel nostro tempo. In
particolare si insisterà sui seguenti obiettivi: 1. uso della storia della scienza come strumento di apprendimento
di contenuti e tecniche; 2. dalla storia della scienza alla storia del pensiero scientifico: unità del sapere e
interdisciplinarietà come programma e metodo della ricerca; 3. la scienza, i suoi metodi e i suoi strumenti:
consapevolezza delle specificità di un sapere fondamentale per comprendere il mondo odierno; 4. la dimensione
epistemologica e ontologica del sapere scientifico.
Programma
0. Premessa: Evoluzione, un fatto storico, una questione scientifica, un problema filosofico. Il termine
“evoluzione” indica una precisa teoria e non implica, di per sé, una determinata filosofia. Ad oggi con
evoluzione si può alludere a problemi inerenti la comparsa della vita sulla terra e il suo studio, i mutamenti
fisico-chimici di un sistema, la modalità di trasmissione ereditaria genetica ed epigenetica, ma anche lo
svilupparsi del cosmo (cosmologia), e così via. Il termine evoluzione possiede anche valenze filosofiche qualora
allude, in maniera non strettamente scientifica, a “trasformazione”, “mutamento”. L'analisi storica verterà
pertanto nei seguenti capitolo: 1. Il contesto antico. La creazione degli animali e dell'uomo nell'Antico
Testamento e nelle antiche culture; le origini del pensiero filosofico e i semi germinali, il concetto di specie del
pensiero filosofico di Platone, Aristotele e Galeno. L'idea di Provvidenza e il problema teleologico nella
rappresentazione delle specie. Il ruolo della rappresentazione del tempo nella ricostruzione e spiegazione degli
eventi naturali. 2. Il concetto di tempo e l'antimeccanicismo: lineamenti di un cambiamento. La scoperta del
fattore “tempo” nella natura: la geologia di Stenone e i fossili. Il Diluvio universale e la datazione della Terra; il
problema della scomparsa di specie viventi. Insufficienza delle teorie di spiegazione della vita (meccanicismo,
animismo). Il Settecento e il microscopio: la scoperta di fenomeni non meccanici (Redi, Spallanzani e la
risurrezione dei rotiferi, la questione della generazione spontanea fino a Pasteur). Linneo e l'invenzione della
tassonomia. I manifesti antimeccanistici: il vivente non è una macchina (tra Buffon e Hanner). La soluzione
antimeccanicistica e materialista di Lamarck: la nascita della biologia, il concetto di organizzazione, la vita come
epifenomeno degli organismi in livelli di complessità sempre maggiori. Il concetto di materia come puro
residuato fisico: la biologia emerge dalla fisica (fino a Comte che classifica definitivamente la biologia tra le
scienze positive, 1838). Morfologia e paleontologia. Il dibattito tra Lamarck e Cuvier sulle leggi generali della
vita. Brocchi e l'idea della durata delle specie. Il card. Wiseman e il dibattito sul trasformismo. L'uniformismo di
Lyell. L'idea di “lotta per la sopravvivenza” di Malthus. 3. La definizione della teoria dell'evoluzione. Le
domandi “insistenti”: legame tra storia del pianeta e storia della vita, rapporto tra materia vivente e materia
inerte, legame tra microorganismi e uomo, evoluzione e comparsa delle prerogative umane (strumenti,
linguaggio, cultura, …). Darwin e Wallace: l'evoluzione per selezione naturale. Le leggi dell'evoluzione
(mutazione casuale, lotta per l'esistenza, selezione naturale e isolamento geografico) per liberare la nascente
biologia dalla teleologia. Mivart, i limiti del concetto di selezione naturale, il principio di autonomia del creato.
Mendel e la matematica statistica sui meccanismi di ereditarietà: le leggi dell'ereditarietà (dominanza,
segregazione, assorbimento indipendente). Lo stretto legame tra struttura fisica e trasmissione genica. L'insetto
più famoso della storia della scienza: la Drosophila melanogaster. Cenni al contesto storico e filosofico (Hegel,
Marx, Spencer). Sviluppi eugenetici. 5. Dopo Darwin. Neo-darwinismo (teoria sintetica): dallo studio delle
mutazioni genetiche di pochi individui a popolazioni di individui di una medesima specie, uso della meccanica
statica. Post-neodarwinismo: il concetto di feed-back, la biologia della complessità, la stabilità fuori
dall'equilibrio come meccanismo evolutivo per garantire la casualità delle mutazioni. Sequenza del primo
Genoma umano (2001). 6. Dalla storia alla filosofia: principi epistemologici e metafisici. Epigenetica e
adattamento: funzionalità genetica nel tempo e nello spazio, interazione tra ambiente (spaziale e temporale) e
codice genetico. Il concetto di specie: la realtà naturale come continuum, la rappresentazione della realtà come
continuità e/o discontinuità. Criticità e limiti nella metodologia e nell'epistemologia della ricerca biologica: il
ruolo dei microorganismi in biologia e microbiologia e la difficoltà di applicarvi il concetto di specie,
l'evoluzione osservata e l'evoluzione ipotizzata. Irriducibilità dell'individuo alla specie e viceversa: prospettive
essenzialiste e nominaliste. Principi di meccanica quantistica dei campi e organizzazione della materia vivente.
La memoria biologica delle specie, l'epigenetica, il concetto di dissipazione, il concetto di informazione. 7.
Concetti: gene, genotipo, fenotipo, genoma, cromosoma, informazione genica. Caso, causa, causalità,
impredicibilità, determinismo, finalismo, ontologia della biologia e nominalismo, questioni di ontologia tomista
(rapporto causa prima-cause seconde, atto d'essere, essenza, differenza specifica), tempo, creazione, Intelligent
Design, dualismo, nominalismo, realismo, dualità. 8. Strumenti. Elementi di biomatematica e di bioinformatica.
Elementi di logica intensionale per l'ontologia della biologia.
Metodologia Didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni powerpoint e strumenti audiovisivi. La sezione 5 sarà sviluppata
mediante selezione di testi e articoli specialistici da leggere in aula e in gruppi.
Metodologia di valutazione
Esame orale.
Bibliografia
L. Antonelli et al., A Multidisciplinary Approach to the Microbial Species Concept: The Role
of Bioinformatics in the Search of Detectable Discontinuities, in «The Open Applied Informatics Journal» 2011, 5, (Suppl
1-M2) 3-10
J. Barrow – P. C. W. Dawies – C. L. Harper, Science and Ultimate Reality. Quantum Theory, Cosmology and Complexity.
Part VI: Emergence, life, and related topics, Cambridge University Press, Cambridge (UK) 2004
G. Basti, Dualità, epigenesi, intenzionalità: dal mente-corpo al persona-corpo, in Divus Thomas
F. Collins, The Language of Life: DNA and the Revolution in Personalized Medicine, Harper Perennial, New York 2010
C. Darwin, L'origine dell'uomo, Newton Compton, Roma 1984 (e tutte le opere in http://darwin-online.org.uk/)
E. Del Giudice, A. Tedeschi, Water and the autocatalysis in living matter, in Electromagnetic Biology and Medicine
2009, 28, 46.
R. De Mattei (ed.), Evoluzionismo: tramonto di un’ipotesi, Cantagalli, Siena 2009
L. Dotti, L’utopia eugenetica del welfare state svedese (1934-1975). Il programma socialdemocratico di sterilizzazione, aborto e
castrazione, Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2004
A. D'Onofrio, Razza, sangue e suolo. Utopie della razza e progetti eugenetici nel ruralismo nazista, ClioPress, Gorgonzola
(Mi) 2007
S. Eldrege, Ripensare Darwin. La tavola alta dell'evoluzione, Einaudi, Torino 1999
F. Facchini, Le origini dell’uomo e l’evoluzione culturale, Città nuova - Jaca Book, Roma - Milano 2006
P. Freguglia (ed.), Modelli matematici nelle Scienze Biologiche, Quattro Venti, Urbino 1998
M. Georgiev, Charles Darwin oltre le colonne d'Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e
sull'evoluzione, Gribaudi, Milano 2009
J. Hodge – G. Radick (eds.), The Cambridge companion to Darwin, Cambridge University Press, Cambridge 2009
S.O. Horn – S. Wiedenhofer (ed.), Creazione ed Evoluzione, EDB, Bologna 2007
S.A . Kauffman, At home in the Universe , Viking, London 1995
M. Ghiselin, Metaphysics and the Origin of Species. State University of New York Press, Albany, 1997
J.-J. Kupiec – P. Sonigo, Né Dio né genoma. Per una nuova teoria dell'ereditarietà, Eleuthera, 2008
G. Martelet, Evoluzione e creazione. Dall’origine del cosmo all’origine dell’uomo, Jaca Book, Milano 2003
A. Minelli, Forme del divenire. Evo-devo: la biologia evoluzionistica dello sviluppo, Einaudi, Torino 2007
J. Monod, Il caso e la necessità, Mondadori, Milano 1970
L. Montagnier, Il DNA tra fisica e biologia. Onde elettromagnetiche dal DNA e acqua, in «La medicina biologica» 4
(2010), 29-33
M. Piattelli Palmarini – J. Fodor, Gli errori di Darwin, Feltrinelli, Milano 2010
R.J. Russell, W.R. Stoeger, F.J. Ayala (ed.), Evolutionary and molecular biology: scientific perspectives on divine action ,
Vatican Observatory Publications and Center for Theology and the Natural Sciences, Vatican City - Berkeley
(CA) 1998
G. Vitiello, Stati coerenti e domini coerenti nella fisica della materia vivente, in «La medicina biologica» 4 (2010), 13-18
Saranno indicate durante il corso ulteriori letture come materiale integrativo alle lezioni.
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70001 LINGUA GRECA 1
GIANLUCA ORSOLA
1° semestre
Descrizione del corso
Per chi si accosta per la prima volta allo studio della lingua greca vengono forniti gli strumenti per tradurre facili
testi e per distinguere le proposizioni principali e quelle subordinate.
I contenuti del corso sono prerequisiti. Il corso è obbligatorio per gli studenti che non hanno documenti atti a
dimostrare l’acquisizione di tali contenuti.
Fonetica: Alfabeto; Morfologia: Casi, Articolo, I declinazione, II declinazione; Aggettivi della I classe; III
declinazione; Aggettivi della II classe; il presente e l'imperfetto; il tema del presente e il tema verbale; il Futuro e
l’Aoristo I; Sintassi: la proposizione infinitiva.
Avviamento alla traduzione.
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70002 LINGUA LATINA 1
GIANLUCA ORSOLA
2° semestre
Descrizione del corso
Per chi si accosta per la prima volta allo studio della lingua latina vengono forniti gli strumenti per tradurre facili
testi e per distinguere le proposizioni principali e quelle subordinate.
I contenuti del corso sono prerequisiti. Il corso è obbligatorio per gli studenti che non hanno documenti atti a
dimostrare l’acquisizione di tali contenuti.
Casi e loro valore; I, II, III, IV, V declinazione; aggettivi di I e II classe; gradi dell'aggettivo; pronomi; verbi:
diatesi attiva e passiva; i principali costrutti della lingua latina. Avviamento alla traduzione.
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70003 LINGUA LATINA 2
GIANLUCA ORSOLA
1° semestre
Descrizione del corso
Per gli studenti che già conoscono la morfologia e, almeno superficialmente, le proposizioni subordinate e i
costrutti si approfondisce l'analisi del periodo, applicandolo alla traduzione dei testi.
Verbi anomali; sintassi: ripasso ed approfondimento dei costrutti latini (proposizione infinitiva, costrutto "cum +
congiuntivo", proposizione causale, coniugazioni perifrastiche attiva e passiva, proposizioni interrogative,
proposizione temporale, proposizione finale, ablativo assoluto). Analisi e traduzione di testi.
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70008 LINGUA GRECA 2
GIANLUCA ORSOLA
2° semestre - 3 CFU
Descrizione del corso
Morfologia
La coniugazione verbale restante.
Cenni di sintassi.
Analisi e traduzione di testi filosofici e teologici.
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70009 LINGUA LATINA 3
GIANLUCA ORSOLA
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del corso
Approfondimento e conclusione dello studio della sintassi e delle costruzioni particolari, applicato all’analisi e alla
traduzione dei testi.
Sintassi dei casi; la subordinazione; il periodo ipotetico. Analisi e traduzione di testi filosofici e teologici.
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PROGRAMMI DEI SEMINARI
55092 ETICA POLITICA
GIULIO ALFANO
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del seminario
Obiettivi formativi
Il seminario intende illustrare lo sviluppo dell’etica politica nei rapporti tra stato e identità nazionale e come da
ciò scaturisca l’idea etica della politica ,attraverso l’analisi delle teorie dei fondamentali pensatori,individuando il
metodo della disciplina con la lettura e il commento dei loro principali testi. Si farà cogliere allo studente
l’evoluzione del concetto di libertà mediante l’analisi delle realtà storiche nelle quali sono nate le principali
correnti etico politiche. Una particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo del pensiero cattolico nella storia del
‘900.
Programma
Lo studio dello sviluppo etico politico del pensiero moderno e contemporaneo;approfondimento e differenze tra
“democrazia del consenso” e “democrazia della partecipazione”,nel risvolto dei rapporti tra rappresentatività e
costituzionalità dello stato italiano,come si è venuto formando e le nuove emergenze etiche della politica di
fronte alle sfide della società multietnica e tecnologica,attraverso la lettura di dispense e testi forniti dal docente.
Metodologia didattica
Lezione frontale e lezione partecipata,anche attraverso filmati forniti dal docente.
Metodologia valutativa
Esame con lavoro scritto svolto dagli studenti su argomenti da loro liberamente scelti all’interno del programma
svolto durante le lezioni,sia su correnti di pensiero che singole figure. Potranno scegliere inoltre due tra i libri
suggeriti per svolgere il lavoro ed orientarsi meglio nelle tematiche affrontate.
Bibliografia
G. Alfano, Tra Etica e Storia,Maremmi,Firenze,1994
G. Alfano, Etica ed ecclesiologia in Comunione e Liberazione, Ed. Impegno Cristiano,Roma,1999
G. Alfano, Il Pensiero Etico Contemporaneo, Maremmi, Firenze, 2001
G. Alfano, La Ragione e la Libertà, Ed. Impegno Cristiano, Roma, 2010
G. Alfano, Luigi Gedda, protagonista di un secolo, Solfanelli, Chieti, 2011
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55189 IL PROBLEMA FILOSOFICO DEL DOLORE E DELLA MORTE
FRANCISCO DE MACEDO
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del seminario
Argomento del Seminario
Il problema filosofico del Limite: Sofferenza, Dolore e Morte.
Obiettivi formativi
Considerazioni e svolgimento:
1) La questione del dolore in quanto realtà di senso e non-senso. Lo sviluppo del corso avrà come punto di
partenza il pensiero antico: dopo una panoramica generale si soffermerà su ciò che le interpretazioni del pensare
contemporaneo desidera chiarire a riguardo della terminologia, sia quando la pensa come concetto, sia quando la
subisce come attualità pratica;
2) La realtà della morte come situazione-limite che «di-svela» l’essere umano a se medesimo come: fragilità,
transitorietà, finitezza, ecc. Ne scaturisce da ciò la coscienza del limite, richiamando alla modestia, alla
saggezza, all’alterità. La morte smaschera l’autosufficienza, la prepotenza, rendendo l’essere umano nullità, ma
proprio nel momento della «resa» si apre spazio alla speranza, facendo capire all’uomo la sua vocazione al
trascendente.
Programma
1 – La sofferenza, il dolore, la morte appartengono a una realtà di senso? Gli approfondimenti seguiranno dalla
definizione di uomo affinché si abbia chiarimenti a riguardo;
2 – La morte è una situazioni limiti, perché e quando?;
3 – La speranza;
4 – La trascendenza;
5 – L’immortalità.
Metodologia didattica
Lezioni frontali, esercitazioni in classe, presentazioni di sintesi fatte dagli studenti.
Metodologia di valutazione
Scritto
Bibliografia
Testo base
Lettera Apostolica Salvifici Doloris;
Platone, Processo e morte di Socrate, Newton, Roma 1997;
V. Melchiorre, Al di là dell’ultimo. Filosofia della morte e della vita, Vita e pensiero, Milano 1998;
Mario Bizzotto, Il grido di Giobbe – L’uomo, la malattia, il dolore nella cultura contemporanea, San Paolo, Torino 1995;
Stefania Consigliere, Sul piacere e sul dolore – Sintomi della mancanza di felicità, Derive Approdi, Roma 2004;
Luc Boltanski, Lo spettacolo del dolore. Morale umanitaria, media e politica, Cortina, Milano 2000;
Emanuele Lèvinas, Dio, la morte e il tempo, Jaca Book, Milano 1996;
G. Scherer, Il problema della morte nella filosofia, Queriniana, Brescia 1995;
A. Molinaro/F. De Macedo (ed.), … E dopo la vita? L’uomo e il suo destino, Prosanctitate, Roma 2006;
F. De Macedo, La felicità tra virtù e saggezza, Prosanctitate, Roma 2002;
M. Heidegger, Essere e tempo. Longanesi&C., Milano 2001, 2ª sessione, cap. primo, 284-319;
P. Nemo, Giobbe e l’eccesso de male, Città Nuova Editrice, Roma 2009
F. De Macedo/Michele Schiff, Democrazia, Verità, Pluralismo. Chirico, Napoli 2012;
A. Molinaro/F. De Macedo (ed.), … Verità del corpo – una domanda sul nostro essere, Prosanctitate, Roma 20068;
(Altri testi sul dolore e sulla morte saranno indicati durante il corso).
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55196 NIETZSCHE, NICHILISMO E CRISTIANESIMO
ANTONIO CECCHINI
2° semestre – 3 CFU
Descrizione del seminario
Obiettivi formativi e Programma
Il Seminario si propone anzitutto di accompagnare lo studente nell’individuazione della ‘questione di fondo’ che
soggiace a tutto il pensiero di Nietzsche - al di sotto di tutta la polemica antimetafisica, antimorale ed antireligiosa
che lo caratterizza - e che è costituita (come sottolineava già Heidegger) dalla questione del divenire, che qui si
vuole radicalmente sostituire all’idea di essere, intesa ormai come nulla. In questo senso Nietzsche rappresenta il
culmine del “nichilismo”, che però vorrebbe alla fine superare in una totale affermazione.
Dopo aver così meglio enucleato il significato dei fondamentali contenuti del pensiero nietzscheano - quali il
dionisiaco, la volontà di potenza, l’eterno ritorno dello stesso e l’oltre-uomo - e la questione sostanzialmente
metafisica che vi soggiace, si può così accedere in modo meno superficiale, senza cioè lasciarsi troppo catturare
dalla polemica anticristiana, nella radicale alternativa che Nietzsche vuole porre e che egli considera davvero “al di
là di tutto ciò che fino ad oggi è stato pensato e creduto”.
La perdita totale dell’idea di verità, così come la pretesa di porsi al di là della morale, il rifiuto della razionalità a
favore del dionisiaco, l’esaltazione e l’annichilimento della libertà, e lo stesso spietato ateismo e anticristianesimo,
sospinto fin all’auspicio di un superamento stesso dell’uomo, che caratterizzano il pensiero di F. Nietzsche,
soggiacciono ultimamente alla più radicale perdita dell’essere (culmine del nichilismo) ed al suo spregiudicato
tentativo metafisico di sostituirlo col divenire.
A questo punto - dopo che gli studenti hanno letto, presentato e discusso dei testi di Nietzsche in questo senso
fondamentali - si potrà meglio individuare dove si situi il confronto tra il suo pensiero “abissale” e il
cristianesimo. Raccolta quindi questa estrema provocazione del pensiero nietzscheano, si potrà meglio
evidenziare sia la sua radicale antiteticità che un inaspettato nesso col cristianesimo, per concludere alla
drammaticità dell’epocale alternativa tra Chaos e Logos.
Il Seminario quindi, oltre ad offrire un aiuto per una conoscenza non solo del pensiero nietzscheano ma della
questione del nichilismo, che in Nietzsche si radicalizza ed esaspera, si propone di accompagnare lo studente
nella individuazione di che cosa ora ci sia radicalmente in gioco, non solo nel pensiero ma nella civiltà
contemporanea.
Bibliografia
Fonte: F. Nietzsche, Opere complete (ed. critica a cura di G. Colli e M. Montinari), tr. it. Adelphi, Milano 1964 segg.
A. Cecchini, Oltre il Nulla. Nietzsche, cristianesimo e nichilismo, Città nuova, Roma 2004.
A. Cecchini, Il <divenire innocente> in F. Nietzsche, Glossa, Milano 2003.
H. de Lubac, Il dramma dell’umanesimo ateo, tr. it., Jaca Book, Milano 1992.
E. Fink, La filosofia di Nietzsche, tr. it., Mondadori, Milano 1993.
M. Heidegger, Nietzsche, tr. it., Adelphi, Milano 1994.
K. Jaspers, Nietzsche e il cristianesimo, tr. it., Marinotti, Bari 1978.
P. Valadier, Nietzsche e la critica radicale del cristianesimo, tr. it., Augustinus, Palermo 1991.
B. Welte, L’ateismo di Nietzsche e il cristianesimo, tr. it., Queriniana, Brescia 1994.
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55205 FILOSOFIA TEORETICA II
CHRISTIAN FERRARO, IVI
1° semestre – 6 CFU
Descrizione del seminario
Obiettivi formativi
Scopo del corso è di offrire allo studente la possibilità di ottenere un’ampia visione interdisciplinare che gli
consenta, da una parte, di poter formulare un solido e fondato giudizio critico su certe conclusioni polemiche e
valutazioni negative a cui approdano alcuni scienziati sulla dottrina della creazione e, dall’altra, di poter assimilare
le interessanti nuove prospettive e scoperte riuscendo a cogliere la loro continuità di fondo con l’autentico
pensiero di san Tommaso.
Programma
Il Seminario è impostato sull’analisi della trattazione della creazione nelle QQ. 3-5 De Potentia, in collegamento
con le diverse ipotesi delle nuove cosmologie che riguardano una nuova interpretazione del tempo, dello spazio,
della materia e dello stesso Universo, tenendo conto del profondo legame ontologico fra causalità prima e
causalità seconda.
Metodologia didattica
Il Seminario prevede un’ampia e intensa attività degli alunni, con l’esposizione dei risultati delle loro ricerche,
aperti al dibattito, e sotto la guida del Professore, che indicherà le conclusioni in ogni singola seduta e poi, in
maniera globale, nell’ultimo incontro.
Metodologia di valutazione
Elaborato scritto su un argomento scelto d’accordo con il Professore e presentato secondo le norme redazionali
previste dall’università per le tesi di licenza.
Bibliografia
J. Barrow, Da zero a infinito. La grande storia del nulla, Mondadori, Milano 2005.
J. Barrow - F. Tipler, Il principio antropico, Adelphi, Milano 2002.
G. Basti, Filosofia della natura e della scienza, Vol. I: I Fondamenti, LUP, Città del Vaticano 2002.
P. Davies, Il cosmo intelligente, Mondadori, Milano 1999.
S. Hawking, La teoria del tutto. Origine e destino dell’universo, Rizzoli, Milano 2003.
S. Hawking - L. Mlodinow, Il grande disegno, Mondadori, Milano 2011.
S. Hawking - R. Penrose, La natura dello spazio e del tempo, Rizzoli, Milano 2002
M. Mantovani - M. Amerise (edd.), Fede, cultura e scienza. Discipline in dialogo, (STOQ 5) LEV, Città del Vaticano
2008.
P.-J. Steinhardt - N. Turok, The endless universe: beyond the big-bang. Rewriting cosmic history, Random House, New
York 2007.
F. Soler Gil, Dios y las cosmologías modernas, BAC, Madrid 2005.
S. Weinberg, I primi tre minuti, Mondadori, Milano 1986.
Tommaso d’Aquino, Le questioni disputate, vol. 8: La potenza divina, ESD, Bologna 2003.
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55210 FILOSOFIA DELLA RELIGIONE
MARKUS KRIENKE
2° semestre – 6 CFU
Descrizione del seminario
Argomento del Seminario
Essere e Dio nel tomismo moderno
Obiettivi formativi
Il fine del seminario è di
(1)
introdurre nelle correnti principali della discussione che è centrale nel tomismo moderno su “essere e
Dio”;
(2)
sensibilizzare a un accostamento delle varie posizioni e in merito alle diverse argomentazioni che sono
state proposte;
(3)
riflettere sulla necessità di ripensare la filosofia cristiana di San Tommaso oggi e di aprirla a un confronto
con le esigenze filosofiche moderne;
(4)
ripensare, in questo modo, il tema centrale della metafisica tomista;
(5)
conoscere alcuni grandi autori ai quali di solito non è dedicato molto tempo nelle lezioni.
Programma
Il problema “Essere e Dio” dopo Kant e dopo Hegel: è possibile attualizzare l’actus essendi di San Tommaso?
Il progetto di mediare il tomismo con il soggetto moderno nel tomismo trascendentale di Maréchal e Rahner
“Essere e Dio”: intorno all’actus essendi nelle interpretazioni di Gilson e Fabro
L’actus essendi è panteismo? Il sospetto avanzato dal tomismo analitico
L’actus essendi come punto di vista dell’assoluto. Mediazioni idealistiche
L’ontologia trinitaria di Rosmini come punto di ripartenza per il problema “essere e Dio”
Conclusioni
Metodologia didattica
lezioni frontali nella parte introduttiva che espone i concetti fondamentali
lettura dei passaggi scelti degli autori principali
proiezione dei passaggi centrali dell’argomento con power-point
esposizione da parte degli studenti di un argomento a scelta nella seconda parte del seminario
tutoring per la preparazione dell’esposizione in classe
tutoring per la preparazione dell’elaborato finale di 12–15 pagine
Metodologia di valutazione
elaborato finale, con la metodologia scientifica del regolamento della PUL (50%)
esposizione orale di 20 minuti dell’argomento in classe (30%)
partecipazione alle discussioni in classe (20%)
Bibliografia
E. Berti, Il «tomismo analitico» e il dibattito sull’esse ipsum, in: id., Nuovi studi aristotelici, vol. IV/2. L’influenza di
Aristotele. Età moderna e contemporanea, Brescia 2010, 495-509.
S. L. Brock (ed.), Tommaso d’Aquino e l’oggetto della metafisica, Roma 2004.
L. Dewan, Étienne Gilson and the Actus essendi, in: Maritain Studies / Études Maritainniennes 15 (1999) 134-156.
A. Kenny, Aquinas on being, Oxford 2002.
N. Knoepffler, Der Begriff “transzendental” bei Rahner. Zur Frage seiner Kantischen Herkunft (Innsbrucker Theologische
Studien, 39), Innsbruck 1993.
M. Krienke, Essere e Dio in Rosmini, in: Aquinas LV (2012), fasc. 1-2.
M. Krienke, Rosmini e il tomismo trascendentale, in: F. Bellelli (ed.), Tommaso e Rosmini: il sapere dell’uomo e di Dio
fra due epoche (Divus Thomas 114 [2011], n° 1) 341-388.
B. Miller, The Fullness of Being. A New Paradigm for Existence, Notre Dame 2002.
O. Muck, Thomas – Kant – Maréchal: Karl Rahners transzendentale Methode, in: H. Schöndorf (ed.), Die
philosophischen Quellen der Theologie Karl Rahners (Quaestiones disputatae, 213), Freiburg-Basel-Wien 2005,
31-56.
F. Percivale, Da Tommaso a Rosmini. Indagine sull’innatismo con l’ausilio dell’esplorazione elettronica dei testi, Venezia 2003.
K. Rahner, Spirito nel mondo, a c. di M. Marassi e A. Zoerle (Metafisica e storia della metafisica, 7), Milano 1989.
L. Romera, Pensar el ser. Analisis del conocimiento del “Actus Essendi” segun C. Fabro, New York et al. 1994.
A. Rosmini, Teosofia, 6 voll., a c. di P. P. Ottonello e M. A. Raschini, Roma 1998–2002 (disponibili anche
traduzioni parziali in spagnolo ed inglese).
G. Ventimiglia, To be o esse? La questione dell’essere nel tomismo analitico, Roma 2012.
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52220 FEDE E RAGIONE IN TOMMASO D’AQUINO
ROBERTO DI CEGLIE
1° semestre - 3 CFU
Descrizione del seminario
Obiettivi formativi
Si vogliono fornire allo studente gli strumenti per cogliere con puntualità il fecondo circolo di fede e ragione che
attraversa l’opera di Tommaso d’Aquino.
Programma
Fede, evidenza e merito; fede e carità; carità e “fede implicita”; necessità della rivelazione, anche riguardo a ciò
che è conoscibile per ragione; l’oggetto della fede e Dio inteso come prima verità; l’unicità della fede; la
confessione della fede; i doni dell’intelletto, della sapienza, della scienza, del consiglio; l’incredulità, la cecità della
mente, l’ottusità del senso; l’eresia, l’apostasia e la bestemmia.
Metodologia didattica
Esposizioni da parte degli studenti, da sottoporre a discussione con gli altri partecipanti.
Metodologia di valutazione
Verrà valutato il lavoro svolto dagli studenti nel corso del seminario.
Bibliografia di riferimento
Dispense del Docente, disponibili nella “Cattedra online”.
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55222 – LE ORIGINI DEL CONCETTO OCCIDENTALE DI “ANIMA”
EMMANUELE VIMERCATI
1° semestre – 3 CFU
Descrizione del Seminario
Obiettivi formativi
Gli scopi del seminario sono tre: 1) approfondire le conoscenze puramente manualistiche di Filosofia Antica
mediante la lettura di testi antichi, e verificando al contempo le modalità espositive delle problematiche
filosofiche così come impostate dagli autori nella loro versione originale; 2) apprendere la metodologia
fondamentale per affrontare il pensiero di un autore e per avviare un lavoro di ricerca; 3) affrontare un esempio
di tematica “sistematica” nel contesto di diversi autori. In tal senso, il corso è rivolto sia agli studenti che hanno
seguito il corso di Filosofia Antica, sia a coloro che fossero interessati a conoscere il pensiero antico attraverso la
lettura di opere originali.
Programma
Dopo una riflessione sulla nozione di psychè alle origini del mondo greco (soprattutto in Omero e nell’Orfismo),
si presenterà inizialmente il ruolo del logos umano nel pensiero di Eraclito. Ci si soffermerà poi sull’introduzione
socratica del concetto di anima e sui suoi rapporti con la virtù. A partire da Platone l’anima riceve una
fondazione e un’articolazione specifiche, alla luce anche della sua incorporeità ed immortalità. Dopo aver parlato
dell’anima del mondo nel Timeo, si indagherà la natura e la struttura dell’anima specialmente nel Fedone, nel Fedro e
nella Repubblica, mostrandone la rilevanza per la vita etica e politica. La tripartizione aristotelica dell’anima (nel De
anima) è premessa alla conservazione dell’unità dell’essere vivente e funzionale alla spiegazione delle sue facoltà
biologiche, sensitive e razionali. Dopo un excursus sulla natura corporea dell’anima nelle filosofie ellenistiche, e
specialmente nello Stoicismo, si presenterà l’ipostasi plotiniana della psychè come “ultima dea” del mondo
soprasensibile e come generatrice di quello sensibile.
Metodologia didattica
Lezioni frontali con l’ausilio di una dispensa di testi originali degli autori, a cui si farà costante
riferimento a lezione; invio di sintesi on-line; presentazione di lavori personali sul tema; discussioni in
aula; uso di lavagna luminosa e di proiezioni in Power Point; gruppi di ricerca.
Metodologia di valutazione
Al termine del corso gli studenti sono tenuti a consegnare un elaborato scritto su un tema concordato, a
partire da una bibliografia prescritta.
Bibliografia
G. Reale, Corpo, anima e salute. Il concetto di uomo da Omero a Platone, Cortina, Milano, 1999.
W. Otto, Socrate e l’uomo greco, a cura di A. Stavru, Marinotti, Milano, 2005.
H. Seidl, Metafisica e realismo, LUP, Città del Vaticano, 2007.
H. Seidl, Storia della filosofia e verità, PUL-Mursia, Milano-Roma, 1999.
R. Kraut (ed.), The Cambridge Companion to Plato, Cambridge UP, 1993.
Platone, La Repubblica, a cura di M. Vegetti, Rizzoli (BUR), Milano, 2006.
Platone, Fedone, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano, 2006.
Platone, Fedro, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano, 2000.
Aristotele. L’anima, a cura di G. Movia, Bompiani, Milano, 2001.
J. Barnes (ed.), The Cambridge Companion to Aristotle, Cambridge UP, 1995.
Stoici Antichi. Tutti i frammenti, a cura di R. Radice, Bompiani, Milano, 2002.
E. Vimercati, Il Mediostoicismo di Panezio, Vita e Pensiero, Milano, 2004.
Plotino. Enneadi, a cura di G. Reale, Mondadori, Milano, 2002.
M. Andolfo, L’ipostasi della psychè in Plotino, Milano, Vita e Pensiero, 1996.
D. O’Meara, Plotinus. An Introduction to the Enneads, Oxford UP, 1993.
D. O’Meara, Plotin. Une introduction aux Ennéads, Fribourg, Editions universitaires, 2004.
D. O’Meara, Plotino. Introduzione alle Enneadi, Bari, Edizioni di Pagina, 2010.
R. Chiaradonna, Plotino, Roma, Carocci, 2009.
L.P. Gerson (ed.), The Cambridge Companion to Plotinus, Cambridge UP, 1996.
Testi e materiali distribuiti a lezione.
N.B.: Le indicazioni sui volumi da preparare saranno fornite a lezione.