SOROLLA, GIARDINI DI LUCE

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VIAGGI di CULTURA
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SOROLLA, GIARDINI DI LUCE - scheda
Prof. Giuseppe Mazzocchi
Visita guidata di Sabato 5 maggio 2012 - Ferrara, Palazzo dei Diamanti
La mostra Sorolla. Giardini di luce, al Palazzo dei
Diamanti di Ferrara, è un grande piccolo evento che
rischia di essere coperto dal rumore che fa il già
noto, abilmente riproposto ed ampliato dai media.
E invece non va persa l’occasione di tornare nella
fascinosa Ferrara proprio per questa mostra, la prima
monografica di Joaquín Sorolla, il pittore per cui
nei primi due decenni del XX secolo deliravano gli
appassionati d’arte europei e statunitensi.
Ci sono zone un po’ appartate dei grandi nusei spagnoli, o degli istituti museali che definiamo minori
solo perché sono poco affollati, che riservano le
grandi sorprese di un inaspettato primo Novecento
spagnolo: sono i Nonell della Ciudadela barcellonese, le sale di Solana al Reina Sofía, le tele di Zuloaga
al Bellas Artes di Bilbao, la casa-museo Sorolla di
Madrid… Tutti gioielli che celano esperienze pittoriche estremamente variegate e di qualità eccelsa, che
propongono il problematico interrogarsi sulla Spagna, il suo passato e il suo futuro, oltre i vecchi miti
romantici.
I nostri amici hanno imparato a conoscere questi capitoli meno frequentati dell’arte europea grazie agli
itinerari guidati in Spagna dal Professor Mazzocchi,
dell’Università di Pavia. Non poteva dunque che
essere lui a condurre la visita (preceduta da un seminario) di questi Giardini di luce, che cronologicamente inglobano la produzione posteriore al 1908, il
periodo in cui Sorolla ha definitivamente superato il
descrittivismo regionalista ottocentesco, per concentrarsi sul colore e la luce, in una pennellata sempre
più essenziale, e prossima al “dipinger parsimonioso” di Velázquez, e alla capacità del genio ammirato
di fissare l’attimo sulla tela.
Dopo la visita, tutti si chiederanno cosa sarebbe di
Sorolla, e della sua fortuna critica, se fosse francese,
quale museo gli dedicherebbe Parigi, su quanti miliardi di cartoline e paccottiglia sarebbero riprodotti
suoi capolavori…Sorolla, invece, forma parte del
patrimonio visuale condiviso degli Spagnoli (basti
riandare alla grande rassegna del 2009 al Prado, un
evento primaverile segnato per tutti dalla gioia del
vedere: i visitatori andavano di quadro in quadro,
sorridendo agli sconosciuti che incrociavano…);
ma è un gioiello di famiglia da esibire poco, una di
quelle belle cose di cui si è un po’ gelosi, che non si
ha piacere a far vedere troppo.
Una porta da aprire, dunque, questa di Ferrara, anche
per apprezzare come un pittore valenzano (solo dal
Mediterraneo gli poteva venire questo senso della luce, di una luce sempre vitale) tratta le regioni
spagnole (in mostra a Ferrara specialmente il Sud),
cogliendo con il pennello la pluralità di una Spagna
tanto molteplice e cangiante. Che è poi la filosofia
della Spagna di VIAGGI di CULTURA, proiettata
in itinerari estremamente mirati ed attenti (da Sud a
Nord, dall’Atlantico al Mediterraneo: in programma
per giugno l’inedito e coinvolgente itinerario nelle
Asturias, un viaggio-studio da non perdere), che regalano sempre ai nostri amici scenari e storie sempre
diversi di un grande paese.
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