Primavera-Estate 2008 n°54.indd - Corso di laurea in Scienze e

PRIMAVERA-ESTATE 2008 n°54
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- Fieracavvalli 2007.
- limiti della tecnologia in agricoltura.
-. l’istituto agrario duca degli abruzzi di
padova e i suoi cavalli tpr.
- tapis roulant o tappeto rotante
- referendum sulle attrezzature più
necessarie per la trazione animale.
- Buntes gemuese, ovvero “verdura colorata”, parziale traduzione del sito internet di questa azienda tedesca che
lavora con i cavalli 7 ettari di terreno.
- la citta’ di oxford boccia un servizio omnibus causa le pressioni della protezione animali.
- “sono pazzi questi inglesi” risposta di
hippotese ed altri.
INFORMAZIONI, ESPERIENZE E QUANT’ALTRO PUÒ SERVIRE A CHI VUOLE LAVORARE
LA TERRA CON IL CAVALLO
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Il 10 Se�embre 2007 è venuto a mancare Charlie Pinney, già da qualche anno soffriva per
un grave problema fisico che lo obbligava a ridurre la sua a�ività agricola e di costru�ore
di macchine a trazione animale.
Abbiamo parlato molto di lui anche nel nostro piccolo giornalino, un personaggio veramente importante nella trazione animale, ha dedicato la sua vita ai cavalli e alle macchine,
moderne macchine che consentissero all’uomo di essere ancora competitivo nel lavoro dei
campi con l’aiuto degli animali da lavoro.
Una persona che non ha mai avuto lo scopo di arricchirsi, ma che cercava di aiutare coloro che avevano un problema agricolo da risolvere, una persona aperta disponibile al
confronto e me�eva a disposizione con chiunque ogni sua conoscenza ed esperienza nel
se�ore.
Ricordo che era il 1992 quando per la prima volta mi recai in Cornovaglia per conoscerlo,
erano i miei primi approcci verso la trazione animale e subito mi trovai a mio agio con
Charlie.
In seguito tornai nel 1995 per vedere i suoi nuovi proge�i, allora le macchine che costruiva
non avevano ancora il motore a bordo e i telai motrici prendevano il moto da terra, era una
soluzione che portava avanti convinto però che avesse molti limiti.
Si spostò per qua�ro anni in Scozia ed iniziò ad applicare il motore a scoppio sui suoi telai porta-a�rezzi, non amava questa soluzione ma la vedeva come l’unica in grado di perme�ere di usare moderne atrezzature ad un costo accessibile anche ai piccoli agricoltori.
Nel maggio dello scorso anno tornammo in
Inghilterra, nel Galles, dove Charlie si era
trasferito , i suoi problemi fisici erano evidenti
ma il suo morale alto e il suo spirito forte gli
davano ancora la forza di lo�are, ci demmo
appuntamento a Detmold, purtroppo Charlie
non potè venire e poco dopo si spense.
Ci lascia un’eredità importante, continuare a
portare avanti l’impegno nella trazione animale
per un futuro diverso e migliore, lo salutiamo e
lo ringraziamo per tu�o ciò che ci ha dato.
M.A.
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Primavera-Estate 2008 N°54
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FIERA
CAVALLI
2007
8-11 Novembre 2007, questa è la
data in cui si è svolta la scorsa
edizione della Fieracavalli a
Verona, la manifestazione è
oramai consolidata da anni e un
notevole numero di persone la
visitano, specialmente il sabato
e la domenica, giorni in cui
all’interno dei padiglioni e delle
aree espositive è veramente
difficile muoversi e camminare.
Per noi che ci occupiamo di
trazione animale c’è la possibilità
di vedere dei bellissimi animali ,
selezionati per gli a�acchi, per le
dimostrazioni e per la produzione
di carne, molto pochi per i lavori
agricoli.
Visitando la fiera si incontrano
persone che ci conoscono e ci
chiedono perchè non siamo
presenti come gruppo “NOI E
IL CAVALLO” come un tempo,
persone che hanno piacere che
il lavoro agricolo con gli animali
non sia dimenticato.
La nostra “uscita all’esterno”
se così si può dire è avvenuta
proprio a Fieracavalli, ed è stato
in quelle occasioni che abbiamo
avuto la possibilità di conoscere
molte persone che, per passione
o per dile�o si occupano di lavori
agricoli con i cavalli, partecipare
ancora a Fieracavalli con un
campo prove penso non sarà
possibile, essendo la fiera protesa
verso il mondo dell’equitazione,
e d’altro canto avere solo uno
spazio per i macchinari sa tanto di
vecchio museo.
Vedremo cosa riserverà il futuro.
Un gruppo di amici francesi
Primavera-Estate 2008 N°54
Jean Lous Cannelle a Fieracavalli 2007 con la sua cavalla Comtois di due anni e
mezzo durante lo spe�acolo.
dal nome “ Route des Vins” si
presenti alla fiera con i loro cavalli
terrà nel 2010 con data ancora da
definirsi.
Con grande successo,
non tanto per lo spe�acolo
in sè, ma per i loro cavalli,
infa�i moltissimi sono stati i
conta�i, dice Jean louis Cannelle
presidente dell’associazione
Hippotese, che hanno chiesto la
disponibilità di animali, prezzi
e notizie sul lavoro che ancora
Jean Louis Cannelle è presidente
si può fare con l’aiuto di questi
dell’associazione Francese
animali.
“Hippotese”
Anche Jean Louis Cannelle ci
associazione che si occupa di
ha chiesto il motivo di questa
trazione animale, dello studio e
assenza, a lui è sembrato che la
sviluppo di moderne attrezzature
cosa potrebbe essere di molto
organizza, normalmente in primainteresse se organizzata bene.
vera e autunno degli incontri di tre
In Francia è forte la tradizione
giorni sull’uso del cavallo da tiro.
dei cavalli da tiro e ogni razza
L’associazione pubblica un bollettiha la propria associazione e
no annuale dal nome “Hippobulle”
queste associazioni organizzano
a cui ci si può abbonare al costo di
autonomamente feste e fiere,
16 Euro.
nonchè gare di lavoro durante
l’anno, comunque la più
Hippotese
grande e la più interessante è la
Villers, 25270 Levier
manifestazione internazionale che
tel. 0033.381493641
Jean Louis Cannelle organizza
(http://hippotese.free.fr)
a Levier, manifestazione di cui
E mail: [email protected]
abbiamo parlato nei numeri
scorsi del giornalino, la prossima
edizione di questa manifestazione,
Hippotese
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Limiti della tecnologia in agricoltura
di Carlo Bosco
tratto da “Obiettivo Ambiente” Agosto 2007
Da un amico Piemontese (Beppe
Marasso) è arrivato questo articolo
che pubblichiamo in queste pagine,
l’articolo è di Carlo Bosco ed è uscito
sul bolle�ino di Pro Natura Piemonte
“Obie�ivo Ambiente”:
Carlo Bosco é un imprenditore in
pensione con la passione della terra
e dell’ambiente, pubblica le sue
riflessioni mensilmente sul bolle�ino
di Pro Natura Piemonte.
La più avanzata tecnologia
domina oramai prepotentemente
l’agricoltura dei paesi
industrializzati. Sofisticatissime
macchine operatrici,dotate
di climatizzatori interni e di
ogni altro confort, sono capaci
di eccezzzionali produzioni
nei siti ad esse congegnali.
L’ele�ronica è dominante anche
nei tra�ori di grande potenza; essi
assomigliano di più a salo�i di
lusso climatizzati che a macchine
agricole.
I costi di acquisto e gestione di
queste macchine energivore sono
elevatissimi. Costi, sostenibili solo
da una agicoltura ricca con terreni
di comoda giacitura e di grandi
estensioni. L’afidabilità operativa
può essere garantita solo da
personale molto qualificato,
permanentemente assistito
da un’efficiente, tempestiva e
specialistica rete assistenziale,
sempre fornita dei necessari pezzi
di ricambio.
Nonostante i costi energetici ed
economici elevatissimi, qusta
agricoltura, aiutata dalla chimica
e dalla genetica, domina i grandi
mercati alimentari del mondo
benestante e me�e in grosse
difficoltà le agricolture povere,
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difficili o tecnologicamente
arretrate, pertanto, la super
tecnologia non risolve, ma
aggrava la fame nel mondo.
Le agricolture difficili o povere,
per reggere la concorrenza o
garantire almeno l’autosufficienza,
hanno bisogno di tecnologie
a basso consumo energetico,
semplici, ada�abii ai piccoli
appezzamenti in fote pendenza,
afidabili, a basso costo
d’acquisto e di gestione, di facile
manutenzione, con pochissimi
unificati ricambi facilmente
reperibili. In pratica, servono
macchine e a�rezzi usabili e
riparabili ovunque anche da
persone scarsamente qualificate.
L’evoluzione tecnologica in
agricoltura
Un bastone appuntito per
infilare i semi nel terreno
fu probabilmente il primo
a�rrezzo usato da uomini che si
improvvisarono agricoltori. In
seguito l’uomo costruì l’infinita
gamma di a�rezzi manuali
oggi conosciuti. Poi vennero
le prime macchine azionate da
uomini o animali, n particolare,
le macchine a traino animale
ebbero in Europa nei secoli
passati un fortissimo sviluppo, il
quale produsse un grandissimo
e generalizzato incremento di
ricchezza. L’ultimo secolo è stato
quello dela meccanizzazione a
motore dell’agricoltura.
Ad eccezione delle semoventi
monoblocco, specifiche per un
numero limitato di lavorazioni, le
macchine agricole si compongono
generalmente, per ragioni di
versatilità , di due parti distinte:
1. L’a�rezzo, che è il vero organo
lavorante, il quale può essere
motorizzato, qui9ndi disporre di
potenza propria, oppure, ricevere
la potenza dal servo-a�rezzo
(uomo-animale,moto-coltivatore o
tra�ore).
2. Il servo-a�rezzo, il quale può
fornire la potenza per la sola
manovra dell’a�rezzo od anche
per il lavoro vero e proprio
se questo non è motorizzato.
Esempio: il servo a�rezzo”uomo”
può fare un buco con un trapano
a manovella, oppure con un
trapano ele�rico: Nel primo caso
egli fornisce tu�a la potenza
necessaria all’operazione, nel
secondo caso solo la pochissima
potenza necessaria per la manovra
dell’a�rezzo motorizzato.
Le macchine atraino animale
si svilupparono prima della
comparsa dei motori, pertanto,
era il servo-a�rezzo “animale”
a fornire la potenza rotatoria
all’organo lavorante, rotazione
prelevata dalle ruote di supporto
della macchina-a�rezzo. I
primi tra�ori sostituirono
semplicemente: cavalli e buoi nel
traino delle macchine esistenti.
Successivamente, i tra�ori si
trasformarono da semplici
macchine per il traino in portaa�rezzi fornitori di potenza
operativa. Questa funzionale
soluzione, insieme all’ampia
disponibilità di carburanti,
determinò l’abbandono degli
animali da lavoro, e con essi, ogni
ulteeriore sviluppo tecnologico
in merito al loro utilizzo. Con
l’abbandono della forza lavoro
animale, non furono più coltivate
in Europa vastissime aree
Primavera-Estate 2008 N°54
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difficili di montagna o di collina
non ada�e all’uso dei tra�ori,
con gravi conseguenze per la
stabilità dei territori abbandonati.
Abbandono in parte frenato
dall’utilizzo dei massacranti e
pericolosissimi motocoltivatori,
i quali sono assimilabili a degli
a�rezzi motorizzati manovrati
dal debole e fragilissimo “servoa�rezzo” uomo. Un solo esempio
fra i tanti possibili: cavalli o muli,
con appropriati a�rezzi per la
cura dei boschi e la fienagione,
possono salvare in montagna o
collina migliaia di piccoli e medi
allevamenti da carne e/o la�e di
pregiata qualità. Presenza vitale
anche per la tutela ambientale e
paesaggistica.
Una nuova proposta: muli e
cavalli con a�rezzi moderni
Per salvare e ridare forza alle
agricolture difficili o povere,
bisognerà ritornare all’utilizzo
del “servo-a�rezzo” animale
equipaggiato con imbracatura
universale a telaio rigido.
Imbracature distinte solo per
taglia, idonee a portare, trainare
o spingere gli a�rezzi necessari
ale molteplici lavorazioni in
campo agricolo.Soluzioni oggi
possibili con l’a�uale tecnologia,
l’ampia disponibilità di materiali
leggeri e resistenti, a�rezzi
motorizzati utilizzabili tali-quali
o facilmente ada�abili allo scopo.
L’elaborazione di specifiche
tecnologie semplificate per
l’utilizzo degli animali da lavoro
avrebbe i seguenti vantaggi:
1. Rido�issimi costi d’acquisto
e manutenzione degli a�rezzi
semplificati e standardizzati;
2. Allevamento in proprio degli
animali da lavoro;
3. Produzione propria dei foraggi
o l’utilizzo dei pascoli;
4. Bassissimi consumi di
carburanti con a�rezzi motorizzati
Primavera-Estate 2008 N°54
a parità di lavoro svolto;
5. Operatività in posti inacessibili
ai mezzi meccanici tradizionali;
6. Pochissima fatica per il
condu�ore, uomo o donna che sia;
7. Modesta fatica anche per
gli animali usando a�rezzi
motorizzati;
8. Produ�ività paragonabile a
quella di un tra�ore di media
potenza;
9. Basso rischio infortunistico
se paragonato all’uso di un
motocoltivatore;
10. Gli animali oltre al lavoro
producono dei piccoli, del la�e,
del concime e a fine carriera: la
carne.
Per povere popolazioni è
comunque preferibile la carne di
un vecchio bue ai ro�ami d’un
tecnologico tra�ore.
Vacche e buoi, bufali, cammelli,
elefanti, asini, muli e cavalli
sono tu�i animali ada�i al tipo
di lavoro proposto. Il cavallo
con l’ampia varietà di razze è
forse l’animale più versatile e
appropriato. Il cavallo fornito
degli a�rezzi ada�i alle
circostanze, può essere: un
mezzo di trasporto per cose e
persone, una macchina agricola
polivalente, una pompa per
irrigare i campi o un produ�ore
di energia ele�rica d’emergenza.
Con quanto esposto è auspicabile
la formazione di un gruppo di
studio, composto almeno da iun
agronomo, un veterinario ed un
proge�ista di macchine agricole.
gruppo che lavori sostenuto
da coraggiosi finanziatori, per
elaborare e sperimentare soluzioni
commercializzabili a costi
accessibili anche a popolazioni
con scarse disponibilità
economiche. Lo scrivente ha già
ipotizzato alcune soluzioni da
elaborare e verificare.
Contemporaneamente alla
promozione delle soluzioni
sperimentate, si dovrà
promuovere l’assoluto amore e
rispe�o verso gli animali nostri
collaboratori.
Rispe�are i limiti di sforzo, i
tempi di riposo, l’alimentazione
adeguata al lavoro svolto ed
escludere nei loro confronti ogni
forma di maltra�amento.
Infine, se possibile, concedergli
una serena e riposante pensione.
Carlo Bosco
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www.noieilcavallo.org
............
Mi sono chiesto per molto tempo
se un sito internet del nostro gruppo poteva avere un senso, dalle
vostre risposte alla domanda fatta
precedentemente sul giornalino,
devo dire che quelle arrivate sono
state quasi tutte a favore.
Spesso visito con piacere i vari
siti internazionali delle ditte e
organizzazioni che si occupano di
trazione animale, ho pensato che
fosse utile a chi desidera occuparsi di questo aspetto dell’agricoltura
trovare un riferimento anche sulla
rete della nostra piccola attività,
senz’altro è un mezzo di comunicazione immediato e potente
e i contatti che si possono avere
sono veramente innumerevoli e
interessanti.
Siete tutti invitati a dare delle
indicazioni su come migliorare il
sito, si accettano molto volentieri
consigli utili e costruttivi.
Moscardo Albano
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Istituto
Agrario
Duca degli
Abruzzi
una scuola a cavallo
L’unico Istituto Agrario
Italiano ad occuparsi e ad
allevare cavalli da tiro,
accuditi direttamente dagli
studenti questi animali di
razza CAITPR sono oggetto
di studio, cure e prove pratiche in campo.
D
al 1994 all’Istituto Agrario “Duca degli Abruzzi”
di Padova, è presente il
cavallo da tiro della razza italiana
“TPR”.
L’unica scuola italiana che prevede l’allevamento , la cura e l’uso
del cavallo da tiro.
E’ molto importante che questa
cultura sia entrata nella scuola e
che abbia la possibilità di essere
esposta ed insegnata a dei giovani
che affrontano i temi dell’agricoltura moderna.
Offre senz’altro un modo di vista
diverso della realtà agricola ed
una visuale molto più ampia delle
problematiche legate all’agricoltura.
Oggi sembra che il futuro agricolo
sia legato solamente all’estre6
ma tecnologia ,l’agricoltura di
precisione, macchine governate
da computer, ed agricoltori che
sempre più dipendono da terzisti
per lavorare i loro campi,vedere
che anche il cavallo da tiro ha il
suo piccolo spazio, è una cosa che
fa veramente piacere.
Questa iniziativa è dovuta al
Prof. Lorenzo Crise, docente alla
scuola “Duca degli Abruzzi” che
ha creduto in questa iniziativa, un
corso di avvicinamento al cavallo
e all’addestramento, ed è riuscito
a coinvolgere i suoi studenti in
questa avventura, alcuni dei quali
usciti da scuola hanno trovato impiego nei vari se�ori che ruotano
a�orno al mondo equestre.
La scuola dal 2002 ha inserito nel
programma un corso di morfo-
logia per insegnare ai ragazzi a
conoscere il TPR, farne una valutazione generale e delle proprie
cara�eristiche morfologiche di
indole e movimento.
A fine anno si organizza una gara
tra i ragazzi nelle valutazioni dei
cavalli coinvolgendo altre scuole e
l’associazione APA di Padova che
presta i sogge�i da valutare.
Una iniziativa questa della scuola
Duca degli Abruzzi di Padova che
fa onore al mondo dell’istruzione
e fa sperare che la trazione animale non venga dimenticata ma, che
anche i giovani abbiano la possibilità di conoscerla non come un
vecchio modo di coltivare la terra ,
invece una possibile soluzione per
recuperare un diverso approccio
alla nostra terra.
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Tapis roulant
La parola francese “tapis roulant”si
traduce in “tappeto rotante” ed è il
nome che viene usato per indicare
una macchina che perme�e di avere una presa di potenza fissa con
l’aiuto dell’animale.
Le due foto grandi presentano il
depliant di una di�a americana
che lo costruisce sia per un cavallo
singolo che per una pariglia e che
in quel paese viene usato per piccoli mulini, macchine tritaghiaccio
nelle feste ed altre innumerevoli
applicazioni agricole e non.
La macchina consiste in un tappeto
rotante inclinato,su cui cammina
l’animale, un freno ne regola la rotazione e un moltiplicatore i giri.
Nella foto so�o a destra un modello
costruito in Italia dalla di�a trevigiana GIMAS di Gino Maschie�o,
per maggiori informazioni potete
telefonare al numero: 0438-499953.
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Attrezzature per noi
ricerca sulle attrezzature più necessarie nella nostra attività
L
a necessità piu’ importante per chiunque desidera
iniziare a lavorare con i cavalli, oltre al reperimento dell’animale e dei finimenti, è senz’altro
quella di trovare delle a�rezzature
specifiche.
Quello delle a�rezzature è un
argomento sempre difficile da
tra�are, a volte si possono trovare
vecchi a�rezzi ancora abbastanza
validi o che con poco si possono
rime�ere in funzione data la loro
semplicità, a volte si rinuncia
a fare un lavoro perchè non si
dispone dell’a�rezzo desiderato
perchè introvabile e questo è un
vero peccato.
I costru�ori di a�rezzature a traino animale in Italia praticamente
non esistono, difficile trovare un
artigiano o una piccola di�a che si
impegni seriamente ad affrontare
questo argomento. Proge�are e
realizzare prototipi è molto costoso e se poi non ci sono i numeri
per recuperare i costi è veramente
difficile iniziare una avventura
del genere.
Le a�rezzature si possono suddividere in due se�ori; le a�rezzature semplici e quelle sofisticate.
Nelle semplici consideriamo piccole sarchiatrici, aratrini, piccoli
coltivatori, quei piccoli a�rezzi
meccanici che consentono di compiere le lavorazioni superficiali
del terreno e in ambienti dove si
può operare con un solo cavallo
e a volte molto piccolo, come i
terrazzamenti in collina.
La lista delle a�rezzature complesse invece comprende; falciatrici, telai porta a�rezzi, spandiletame ecc; a�rezzi difficili da
costruire e dal costo rilevante,
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ada�e sopratu�o alla pianura o
comunque terreni ampi in cui è
possibile muoversi con un tiro a
più cavalli.
Parliamo ora delle a�rezzature
semplici, già una volta abbiamo
affrontato un discorso del genere,
si pensava di costruire in piccole
serie alcuni piccoli a�rezzi come
coltivatori e sarchiatori, per fare
questo necessita avere un’idea del
numero di pezzi da fare e a questo
scopo chiediamo se tra tu�i voi
che ricevete il giornalino ci sono
persone interessate ad un a�rezzo
specifico, naturalmente ora non si
è in grado di comunicare un costo
preventivo, eventualmente sarà
fa�o in un secondo tempo.
La vostra risposta non sarà impegnativa, nel senso che per ora si
cerca di capire quali tipi di a�rezzature sarebbero più necessarie.
L’idea sarebbe di affrontare lo
studio di un piccolo coltivatore
e un a�rezzo un pò più grande
che possa fare sia da coltivatore
che da erpice, nonchè un aratro
meccanico su cui si sta comodamente seduti (tipo sulky plow
americano).
Naturalmente sono solo proge�i
per ora e per vedere di iniziare
con qualcosa, si è pensato di fare
questo referendum, siete perciò
invitati a dire la vostra, una vostra
risposta può essere molto utile e
aiutarci a non disperdere energie
in a�rezzi che magari servono a
pochi, potete rispondere via fax e
telefono al numero 045-527899 o
per e-mail all’indirizzo:
[email protected]
Nell’occasione della pubblicazione
di un nostro articolo sulla rivista
“Vita in Campagna”, cosa che
accade un paio di volte l’anno, seguono parecchie telefonate di persone interessate e per la maggior
parte chiedono dove sia possibile
reperire le a�rezzature.
Dispiace non poter dare indicazioni precise se non fornendogli
indirizzi di di�e straniere e per lo
più americane, possiamo benissimo immaginare quali possano
essere i costi per fare arrivare un
a�rezzo dagli Stati Uniti.
A questo punto proviamo a vedere se possiamo prendere in mano
la situazione, iniziando magari
con piccole cose .
Nella pagina che segue alcune
fotografie di piccole a�rezzature
che potrebbero essere costruite
ammodernandole tecnologicamente
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a fianco: avantreno ada�o all’a�acco
di svariati tipi di a�rezzature.
sopra: aratro sulky plow americano,
voltaorecchio monovomere, ada�o a
superfici relativamente ampie.
so�o: coltivatore a strascico modulare della di�a americana Pioneer, può
essere usato un elemento singolo o accoppiato nel numero a piacere.
sopra: erpice a strascico modulare della di�a americana Pioneer, può essere
usato un elemento singolo o accoppiato
solitamente due buoni cavalli pesanti
possono trainare l’esemplare nella foto
a fianco: sarchiatrice regolabile della
di�a americana I&J ada�a a piccole
superfici, lavorazioni degli ortaggi
ecc.
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Buntes
Gemüse
verdura
colorata
ovvero
Bern, Liese e Silvia al lavoro nella sarchiatura dei porri
Nel numero “52” del giornalino abbiamo già citato l’attività
di questi agricoltori della Germania. Il presente articolo è
la traduzione parziale del loro
sito internet:
www.buntes-gemuese.de
All’inizio l’idea che ci ha
affascinato è stata quella di
coltivare molti tipi di verdure
diverse tra loro e possibilmente
colorate.
Dopo 18 anni è intatto l’entusiasmo quando ci riesce ancora
particolarmente bene un tipo
di verdura e molti dei nostri
clienti lo percepiscono.
Insieme alla gioia di lavorare
come ortolani è diventato stabile nella nostra azienda l’inserimento di cavalli da tiro. Non
possiamo neanche quasi più
immaginare come sarebbe invece il lavoro con il rumore del
motore e il fumo del diesel. Le
persone che lavorano con noi
o semplicemente ci vengono a
trovare dicono che da noi c’è
un’atmosfera molto particolare
e perché è così, verrà spiegato
passo per passo nelle pagine
seguenti.
10
ovvero
18 anni di attività
Nel 1987 abbiamo iniziato in
un piccolo pezzo di terreno a
coltivare le verdure solo per
noi e naturalmente volevamo
coltivare senza prodotti chimici e abbiamo impiegato soldi
all’inizio per la formazione ma
nonostante ciò la coltivazione è
cresciuta molto.
Nel 1988 la coltivazione è cresciuta così tanto che abbiamo
deciso di andare ad Ansbach
nel giorno del mercato settimanale e di lì a poco anche
a Gunzenhausen. All’inizio
molta gente si chiedeva se sulla
verdura non veniva veramente
spruzzato niente e altre cose
ancora, adesso molti clienti
sanno come noi lavoriamo, che
veniamo controllati, e conoscono le nostre convinzioni.
Oggi i discorsi hanno altri contenuti, che hanno più a che fare
con questioni personali e molte
altre cose ancora. Davanti al visitatore del mercato settimanale
senza che se ne accorgesse, è
cresciuta un’azienda che ora è
sempre meglio organizzata, i
procedimenti diventano sempre
più di routine ma nonostante
questo rimane ancora molto
spazio per gli esperimenti.
Dall’anno 2005 c’è stata una
svolta nella storia dell’azienda,
perché dopo 16 anni di appartenenza al mondo biologico,
siamo ora un’azienda Demeter.
Inoltre siamo membri dell’associazione Zugpferd della quale sono ancora presidente del
consiglio di amministrazione in
Baviera.
L’azienda
La superficie aziendale consiste in 7 ettari dei quali 5 ettari
coltivati e 2 a prato. Le serre
offrono circa 1000 mq di verdura delicata come pomodori,
peperoni, melanzane, fagioli,
basilico.
All’aperto coltiviamo quasi tutti i tipi di verdura che
possono crescere come patate
e cereali. Per curare il terreno
e raccogliere poi dal percorso
di raccolta, coltiviamo le più
diverse piante di base.
La parte principale della nostra
produzione di verdure consiste in insalata, carote, erbe e
colture da serra. Una differenza
Primavera-Estate 2008 N°54
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rispetto a molte altre aziende
è data dalla modalità di lavoro
con i cavalli, invece del trattore vengono utilizzati da noi i
cavalli per la maggior parte dei
lavori, il ché non è solo bello
ma migliora il terreno, non porta la fuliggine del diesel, o olio
idraulico e rumore nei campi.
Affermo perfino che le piante
amano molto di più i cavalli
e crescono meglio. Tutte le
piantine vengono prodotte in
proprio, salvo poche eccezioni,
e a tale scopo abbiamo una serra da coltivazione riscaldata.
La semenza che noi utilizziamo
per le piante giovani e per le
semine dirette a campo aperto,
deriva per il 95% da produzione di semenze biologiche da
varie parti ed è naturalmente
senza manipolazioni genetiche.
Dall’anno scorso abbiamo
iniziato a riprodurre in proprio
la semenza e aspettiamo ora i
risultati. Non si tratta solo di
maggiore sicurezza ma di produrre della semenza della quale
avere l’informazione sull’origine con i possibili vantaggi per
una maggiore riproduzione.
Si coltiva nella serra e in campo aperto a mano. Le parcelle
vengono provviste di fori per le
piantine con l’aiuto di un apposito attrezzo a cavallo.
In questo modo è possibile
sarchiare già vicino alla pianta,
con apparecchi ad uno o più
file.
La cura delle piante viene eseguita all’inizio per lo più con
la zappetta a mano e poi con
i cavalli, provoca meno danni
ed è un’attività piacevole. Ciò
che lo zoccolo dei cavalli non
strappa o seppellisce, viene allontanato con la mano e questo
non deve essere fatto stupidaPrimavera-Estate 2008 N°54
Alcuni momenti della vita aziendale
11
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mente .
Per il raccolto ci sono a disposizione alcuni attrezzi facili
e affidabili, anche se si può
realizzare molto bene tutto ciò
con i cavalli e rimane talvolta
qualcosa per loro da mangiare.
Dinamizzazione a mano dei
preparati
Stalla, allestimento preparati biodinamici e pronti al lavoro.
12
In azienda naturalmente usiamo
i preparati biodinamici e per
far ciò gli dinamizziamo in un
contenitore di rame (paiolo)
contenente 60 litri in modo che
i preparati siano sufficienti per
due ettari .
Con 7 ettari di superficie totale,
questa è la dimensione minima
per un contenitore da utilizzare
per dinamizzare, perché spesso
non c’è tempo di fare una seconda dinamizzazione.Il fondo
del contenitore è bello curvo in
modo da ottenere una dinamizzazione intensa del liquido da
mescolare. Maggiore è la quantità di acqua da mescolare, più
difficile è la dinamizzazione.
Esperti dicono che si ottiene
con 250 litri il massimo del
risultato di dinamizzazione.
L’acqua utilizzata deve avere
una buona capacità di assimilazione e può non essere caricata
pertanto di sostanze estranee,
quindi va bene l’acqua pulita di
superficie, l’acqua di fonte senza un alto contenuto di calcare
estratta un giorno prima.
Viene riscaldata l’acqua in un
vecchio calderone da lavaggio
smaltato, a circa 35 gradi, di
più sarebbe dannoso, perché
l’acqua verrebbe poi danneggiata . La fonte di calore deve
essere preferibilmente di origine naturale, fuoco da legna,
gas, niente elettricità o riscalPrimavera-Estate 2008 N°54
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damento ad olio, queste forme
di energia sono tutte in grado
di influenzare l’acqua nel suo
patrimonio assimilativo.
Io tocco solo con la mano e
raggiungo un vortice a forma
di imbuto dopo 12-14 secondi.
Il valore coincide con i dati di
altri esperti tra i quali Pfeiffer
che ha sviluppato la preparazione a Dornach per conto del
dr. Rudolf Steiner.
Viene mescolato un’ora, alternativamente verso sinistra
e verso destra. Procedere per
un’ora è necessario per permettere che l’efficacia del preparato sia completamente passata
nel liquido.
Entro due ore si deve utilizzare
il liquido, dopo quattro ore l’effetto si volatizzerebbe e rimarrebbe solo sostanza materiale
nel contenitore.
Il preparato viene spruzzato
con lo spruzzatore a spalla o lo
spruzzatore da cavallo.
Lo scopo di questa nuova
composizione dello spruzzatore dal telaio di Holder RKN
è possibilmente quello di
ottenere molti vantaggi per un
buon trattamento del preparato
dinamizzato.
Perciò vengono tolte le vecchie
pompe a stantuffo che raggiungevano una pressione di 6-8
bar senza fatica. Il serbatoio è
ricavato da uno scambiatore di
calore in acciaio a doppio strato
di un vecchio riscaldamento.
Ho sezionato il contenitore, tolto il contenuto e saldato nuovamente, questo è riuscito senza
problemi con elettrodi in acciaio e un semplice apparecchio
per saldare a corrente alternata.
Attenzione: le esalazioni della
saldatura sono molto irritanti,
lavorare solo all’aperto o con
Primavera-Estate 2008 N°54
Interno di una serra con la�uga
di diverse varietà.
A�rezzatura per la preparazione del terreno a ricevere le nuove piantine.
I preparati biodinamici vengono
spruzzati con la pompa a spalle
o con la bo�e apposita con l’aiuto del cavallo, .
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un aspiratore.
Le tubazioni sono in rame resistente al calore da 19 mm, gli
ugelli sono avvitati secondo le
indicazioni di Friedrich Wenz
con manicotti in gomma. La
soluzione non è del tutto ideale, a causa della fragilità del
materiale e del sottile spessore
della parete ma basta fare un
pò di attenzione quando si fa il
cambio degli ugelli.
La pompa così come l’elemento di filtraggio e gli ugelli
sono stati da me acquistati da
Friedrich Wenz. Si tratta di
una pompa a membrana da 12
V che produce al massimo 2,8
bar di pressione, con max. 10 A
di presa di corrente. Con 12 V.
vengono estratti 6 lt. al minuto.
La batteria è un accumulatore
in gel da 12 V. con 85 Ah di
prestazione e finora riusciva a
non scaricarsi anche se in funzione da ore, ma all’occorrenza
può essere ricaricata.
Il controllo della pompa è elettronico e viene fatto dal posto
del conducente, così come l’inserimento parziale per la parte
sinistra e destra della barra con
gli ugelli.
Le ruote sono ancora originali,
la regolazione della rotaia è ben
saldata su una larghezza di 1,4
m in modo che le ruote siano
un po’ inclinate ma è più sicuro
guidare l’attrezzo in piano in
quanto il baricentro rimane
relativamente alto.
La larghezza della barra con gli
ugelli è stata mantenuta da 6 m;
se è maggiore, si irritano di più
i cavalli e ha una forte oscillasione. Ho variato il blocco della
barar per il viaggio in strada in
quanto nella versione originale
salire sul sedile era molto scomodo e insicuro.
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Strumento per le prove di sforzo della trazione e momenti di lavoro aziendali.
Primavera-Estate 2008 N°54
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Per avere una maggior distribuzione del cornoletame (a gocce
grosse sul terreno) ci sono tre
diversi tipi di ugelli, fissi e con
elementi girevoli, conformemente alla larghezza del getto
desiderato.
Per il “cornosilice” che deve
essere polverizzato finemente nell’aria, c’è una forma di
ugello unico.
Al contrario del normale utilizzo del trattore con il quale viene adattata la velocità di marcia
alla quantità in distribuzione, la
velocità di marcia con l’utilizzo
dei cavalli è fissa con circa 4,8
km all’ora.
Viene quindi regolata la distribuzione degli ugelli, portata/ugello e prestazione della
pompa.
Il sito internet di Bern è molto
interessante e molti sono gli
argomenti di cui è composto,
dall’uso dei preparati, ai manuali di vecchie macchine
agricole, ai corsi con i cavalli e
varie esperienze molto interessanti.
Con l’aiuto di un’amica che
ha curato la traduzione, ve ne
proponiamo solo una parte (per
non aprofittare troppo della
sua disponibilità), speriamo
un giorno di continuare con il
rimanente.

Bern Scholl e Renate
Sommersdorf, 22
91595 Burgoberbach
tel. 0049-9805.1722
fax. 0049-9805.7984
e -Mail:
berndscholl(at)email.de
www.buntes-gemuese.de
Primavera-Estate 2008 N°54
dinamizzazione a mano dei preparati biodinamici, tritarifiuti e aratro in serra.
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dall’Inghilterra
con furore
Anche nella tradizionalista Gran Bretagna succedono cose che sembra non
abbiano un senso, in queste pagine
un articolo che spiega le motivazioni
del comune di Oxford nel bocciare
un proge�o di omnibus a cavalli nel
centro storico.
Il consiglio municipale di Oxford
ha abbandonato i suoi piani per
un servizio di omnibus hippomobile (servizio bus ci�adino a traino
animale) dopo una una dura campagna condo�a dall’Associazione
della protezione animali AnimalAid che ha presentato un rapporto
completo sul massacro/carneficina
e sulla baraonda che questi veicoli
hanno causato negli Stati Uniti.
Nello sforzo di aumentare il
turismo, era stato proposto che
due cavalli di razza Shire fossero
costre�i a tirare un omnibus di 25
piedi in lunghezza (un po’ più di
m. 7,50) per 6 piedi di larghezza
(circa m. 1,80), pieno di turisti,
intorno al centro ci�à di Oxford.
Nessun dubbio che i promotori
del proge�o hanno pensato che
il commercio farebbe appello al
senso romantico ed alla nostalgia
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dei visitatori potenziali. Ma la
realtà – basata sull’esperienza indiscutibile di altri paesi che hanno
realizzato operazioni simili – è
molto diversa.
L’associazione Animal-Aid si è
preoccupata che , se si desse il
via libera al proge�o di Oxford,
questa forma poco conosciuta
nel Regno Unito di divertimento
sfru�atore decollerebbe in altre
zone urbane. La nostra vi�oria,
ha dunque delle conseguenze
estese e positive.
La protesta di Oxford
Le copie del rapporto dell’associazione Aiuto Animale sono state
inviate ai consiglieri e ai funzionari del Consiglio municipale di
Oxford e,in giugno, il Coordinatore della campagna Yvonne Taylor
ha fa�o una presentazione a una
riunione del Comitato del traffico
e della Viabilità. I Consiglieri non
hanno dubitato della forza di opposizione pubblica quando è stato
annunciato che una petizione on
line sul sito web di Animal-Aid
aveva prodo�o più di 1.200 messaggi ele�ronici indirizzati
al consiglio in solo se�e giorni. Il
comitato ha rige�ato il proge�o,
ma ha rinviato la decisione al
consiglio che, il 16 luglio e dopo
un nuovo intervento di Yvonne,
ha approvato la decisione del
comitato.
C’è anche poca conoscenza di
questa a�ività nel Regno Unito
e, per evitare che la nostra campagna cada nell’acqua, abbiamo
dovuto contare sugli Stati Uniti
per le prove. Consultando eminenti veterinari di cavalli americani e dei gruppi dei diri�i e
della protezione degli animali,
noi siamo stati capaci di produrre
un rapporto completo intitolato:
Essersi sbagliati: L’esempio dei
veicoli hippomobili turistici.
Rivela che:
I cavalli che hano avuto l’abitudine di trainare questi veicoli
soffrono di una alta sensibilità alle
mala�ie collegate al lavoro e di
una mortalità precoce.
Ferite e incidenti sono capitati
praticamente in ogni ci�à che utilizza dei veicoli hippomobili.
85% di tu�i gli incidenti o il
risultato di animali imbizzarriti.
70%di questi incidenti compreso
una ferita per una persona, e il
22% hanno portato a una morte di
persone.
L’associazione Animal-Aid continuerà a ba�ersi contro proge�i
come quello proposto per Oxford.
Il nostro nuovo rapporto deve
assicurare che nessuna colle�ività
locale potrà considerare questa
cosa per turisti senza scorgere
tu�e le implicazioni.

Primavera-Estate 2008 N°54
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Sono pazzi
questi Inglesi
La risposta di HIPPOTESE (e di altri) alla
presa di posizione del comune di Oxford.
Davanti al “famoso” (fumoso) dossier
dell’associazione Animal Aid, noi, che
consigliamo, (a HIPPOTESE come altrove)
il rispe�o degli animali, non potevamo restare senza rispondere a delle simili “asinerie” (ci scusiamo con i nostri amici asini).
Abbiamo deciso dunque di creare uno
spazio di riflessione:
che rifiuta gli argomenti ingannevoli utilizzati da Animal Aid,
che propone per esempio una carta di
buona condo�a degli animali in ci�à,
che porta delle soluzioni ( utilizzate dai
cocchieri a�uali o da inventare) ai problemi eventuali collegati a questa a�ività
specifica.
Ecco qui alcuni punti di vista…
Un incoraggiamento di Françoise Lepennetier che si occupa degli OMNIBUS DE
LA DAME BLANCHE ( regione di Nantes)
Un contributo al diba�ito di Pit Schlechter
(nostro confratello del Lussemburgo,
protagonista ben conosciuto della Trazione
Animale Europea)
Francoise lepennetier:
Utilizzando degli omnibus a Nantes da 12
anni, non avendo mai ammazzato un cavallo né urtato automobilisti, non essendo
i miei cavalli enfisematici o zoppicanti, io
non mi sentivo troppo toccato
Infa�i , ciò mi aveva fa�o sobbalzare alla
prima le�ura in inglese, ancora più dopo la
traduzione, e se avete bisogno di testimonianze o di altra partecipazione, voi potete
contare su me!!!
Françoise …..
Una protezione senza scusa (corrispondenza di Pit …..)
Chapeau! Ecco da numerosi mesi, l’associazione inglese Animal Aid ha lanciato
una vasta campagna di comunicazione
contro l’utilizzazione del cavallo in ci�à.
Primavera-Estate 2008 N°54
Hanno anche o�enuto l’abbandono di un
per controllare regolarmente la protezione
proge�o di omnibus hippomobili nella
dei cavalli per controllare regolarmente la
ci�à di Oxford.
protezione dei cavalli …. Ci sarebbe una
controversia immensa nel momento in cui
Pit Schlechter, allevatore e utilizzatore lussem-
il primo cavallo crolla, viene ferito o ucci-
burghese, risponde agli argomenti semplicistici
so” e le esagerazioni suggestive:” Il colpo
di questa associazione di protezione degli
di clacson di una ve�ura o qualche cosa
animali.
anche di meno di un pedone che cammina
Volendo difendere il benessere degli
davanti al cavallo può suscitare un imbiz-
animali, certe associazioni di protezione
zarrimento”, ecco la retorica dei bistrots e
degli animali soccombono alle soluzioni
dei giornali scandalistici.
semplicistiche, agli slogan facili ed ai punti
Ma è anche questo linguaggio che ha
di vista estremi che creano più problemi di
permesso la vi�oria ad Animal Aid. Le
quanti ne risolvano.
associazioni di promozione e di difesa dei
A forza di voler proibire a qualsiasi
cavalli da tiro dovrebbero prepararsi a
prezzo che gli animali siano utilizzati per
questo genere di diba�ito in Francia e nei
lavoro,che siano privati della loro libertà
paesi europei.
o uccisi, non si contribuisce necessaria-
Ma invece di avventurarsi in un confronto
mente a migliorare il mondo, e anche se
aperto con degli avversari emotivi a questo
le intenzioni sono delle più pure. Poiché
punto, sarebbe meglio superarli racco-
si potrebbe un giorno ritrovarsi in una
gliendo in un dossier tu�e le informazioni
situazione analoga a quella della bambina
ogge�ive e gli argomenti ragionevoli che
romana che frignava al Colosseo:” Guarda
possono aiutare a far tornare le trazioni
mamma, quel povero leone non ha avuto
nelle ci�à, per la gioia dei ci�adini e il
il suo cristiano!” Si finirà per accusare il
benessere dei cavalli. In ogni caso noi non
cieco che obbliga il suo cane a dirigerlo
potremo acce�are che certuni si arroghino
a�raverso le strade inquinate e per con-
il diri�o di proteggere “a morte” i nostri
dannare gli innumerevoli piccoli agricol-
cavalli da tiro.
tori che costringono 500 milioni di animali
a lavorare i campi del nostro pianeta ( e
Addomesticandoli, l’uomo ha assunto
dunque a non proibire la meccanizzazione
la responsabilità dei “suoi” animali che
ad oltranza qui distrugge molti più animali
hanno finito per distinguersi considerevol-
e ambienti naturali NDLR).
mente dai loro antenati selvaggi.
L’associazione britannica Animal Aid si
Spe�a a noi certamente, di nutrire e di ab-
vanta di aver impedito un proge�o di
beverare i nostri “tiri”, di proteggerli con-
omnibus hippomobili nella ci�à di Oxford
tro le intemperie, le mala�ie e le brutalità.
e pubblica su Internet il dossier molto prolisso che ha accumulato per quello scopo
Ma non dimentichiamo il rovescio della
ispirandosi a fonti americane.
medaglia. La nostra società ha sempre
Certi aspe�i sollevati meritano di essere
di più la tendenza a tra�are gli animali
discussi, ma l’argomentazione populista
come noi tra�iamo i bambini, noi diamo
che domina le riflessioni mi sembra inac-
loro tu�o, salvo il nostro tempo, la nostra
ce�abile.
a�enzione e la nostra pazienza.
Le espressioni forti:”Essersi sbagliati”
Proteggiamoli dunque, gli uni come gli
(di promotori di omnibus hippomobili)
altri contro abbrutimento per noia, contro
…”carneficina e caos”… “ i cavalli e la
il rammollimento e la sovralimentazione,
circolazione urbana possono essere un
contro l’accanimento sentimentale e la
miscuglio mortale”, le affermazioni inve-
molestia caritatevole.
rificabili: “A New York la vita a�iva media

è meno di qua�ro anni per un cavallo da
tiro”, l’intimidazione delle a�ività locali: “
Delle risorse considerevoli sono necessarie
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Appuntamenti
&
Annunci
primavera
estate 2008
se avete annunci o sapete di qualche
manifestazione riguardante i cavalli da
tiro, oppure avete qualche vostra esperienza che desiderate sia conosciuta
anche da altri, potete inviarcela e verrà
inserita nel giornalino.
•Vendesi sarchiatrice-strigliatrice svizzera ada�a al traino con un solo cavallo, per informazioni: Paolo Casaro�i 347-9643504
•Vendesi sarchiatrice I&J a tre file (vedi foto so�ostante), con dischi per rincalzare le patate,
un vecchio spandiletame perfe�amente funzionante e un telaio per esbosco, per informazioni
045-527899.
•Vendo carro in legno tipo “Western” ada�o al lavoro e passeggiate agrituristiche, e un calesse a tre assi in buono stato, per informazioni: Roberto 338-8359806, 0571-659063.
•Vendo cavalla TPR saura nata il 23.03.2007 di nome Antares, valutata “Buono”, abituata alla
capezza, per informazioni: Angelo 338 7282717.
•Vendo finimento americano color nero, collare taglia 26-28 color marrone,usato pochissimo,
ferramenta in o�one, per informazioni: Angelo 338 7282717.
•GIORNATE DI FORMAZIONE CON I CAVALLI DA TIRO: nei mesi di Marzo, Aprile e
Maggio (vedi locandina)
•4-5 Luglio 2008 HORSE PROGRESS DAYS ,Mt.Hope, Ohio USA, la più grande manifestazione Americana e internazionale sui cavalli da tiro e i macchinari per la trazione animale.
per informazioni: Dale Stoltzfus 001-717-940-4412
• 23-27 Luglio EUROCHEVAL, Offenburg Germania, fiera internazionale sul cavallo
informazioni: 0049-781.922691, WWW.messeoffenburg.de
• Il sito “NOI E IL CAVALLO” è operativo, anche se sarà per un periodo in continua evoluzione per miglioramenti: www.noieilcavallo.org
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Primavera-Estate 2008 N°54
GIORNATE DI FORMAZIONE CON I CAVALLI DA TIRO
Comunicazione e addestramento all’attacco del cavallo da lavoro
15-16 Marzo 26-27 Aprile 17-18 Maggio
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Le giornate sono rivolte a quanti amano il cavallo da tiro con lo scopo di poterlo utilizzare
come valida alternativa ecologica alla comune trazione a carburanti.
L’obiettivo delle giornate è quello di fornire appropriate conoscenze nel campo della comunicazione col cavallo. Il fine è quello di addestrare il cavallo all’attacco e attraverso l’esercizio
utilizzarlo poi nel tiro di carrozza, calesse, carro, per fare passeggiate escursioni e
trasporti,oppure di attaccarlo con le diverse attrezzature agricole nei lavori di coltivazione del
terreno e nel bosco per lavori agroforestali.
I partecipanti alle giornate potranno acquisire delle competenze senz’altro utili alla formazione di una serie di crediti da potersi spendere sia a livello hobbistico che professionale da
impiegarsi nel lavoro presso aziende agroforestali e agrituristiche, parchi e associazioni del
settore, maneggi e centri ippici.
Per le iscrizioni e informazioni:
[email protected]
Roberto Libralato tel. 338 83 59 806
NOI E IL CAVALLO
GRUPPO RICERCA E SVILUPPO
Via Lazzaretto,98
37133 Verona
tel. e fax. 045-527899
E-Mail [email protected]
www.noieilcavallo.org
stampato in proprio e distribuito gratuitamente
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