PRIMAVERA-ESTATE 2008 n°54 ���������������� ������������������������� - Fieracavvalli 2007. - limiti della tecnologia in agricoltura. -. l’istituto agrario duca degli abruzzi di padova e i suoi cavalli tpr. - tapis roulant o tappeto rotante - referendum sulle attrezzature più necessarie per la trazione animale. - Buntes gemuese, ovvero “verdura colorata”, parziale traduzione del sito internet di questa azienda tedesca che lavora con i cavalli 7 ettari di terreno. - la citta’ di oxford boccia un servizio omnibus causa le pressioni della protezione animali. - “sono pazzi questi inglesi” risposta di hippotese ed altri. INFORMAZIONI, ESPERIENZE E QUANT’ALTRO PUÒ SERVIRE A CHI VUOLE LAVORARE LA TERRA CON IL CAVALLO ���������������� ������������������������� Il 10 Se�embre 2007 è venuto a mancare Charlie Pinney, già da qualche anno soffriva per un grave problema fisico che lo obbligava a ridurre la sua a�ività agricola e di costru�ore di macchine a trazione animale. Abbiamo parlato molto di lui anche nel nostro piccolo giornalino, un personaggio veramente importante nella trazione animale, ha dedicato la sua vita ai cavalli e alle macchine, moderne macchine che consentissero all’uomo di essere ancora competitivo nel lavoro dei campi con l’aiuto degli animali da lavoro. Una persona che non ha mai avuto lo scopo di arricchirsi, ma che cercava di aiutare coloro che avevano un problema agricolo da risolvere, una persona aperta disponibile al confronto e me�eva a disposizione con chiunque ogni sua conoscenza ed esperienza nel se�ore. Ricordo che era il 1992 quando per la prima volta mi recai in Cornovaglia per conoscerlo, erano i miei primi approcci verso la trazione animale e subito mi trovai a mio agio con Charlie. In seguito tornai nel 1995 per vedere i suoi nuovi proge�i, allora le macchine che costruiva non avevano ancora il motore a bordo e i telai motrici prendevano il moto da terra, era una soluzione che portava avanti convinto però che avesse molti limiti. Si spostò per qua�ro anni in Scozia ed iniziò ad applicare il motore a scoppio sui suoi telai porta-a�rezzi, non amava questa soluzione ma la vedeva come l’unica in grado di perme�ere di usare moderne atrezzature ad un costo accessibile anche ai piccoli agricoltori. Nel maggio dello scorso anno tornammo in Inghilterra, nel Galles, dove Charlie si era trasferito , i suoi problemi fisici erano evidenti ma il suo morale alto e il suo spirito forte gli davano ancora la forza di lo�are, ci demmo appuntamento a Detmold, purtroppo Charlie non potè venire e poco dopo si spense. Ci lascia un’eredità importante, continuare a portare avanti l’impegno nella trazione animale per un futuro diverso e migliore, lo salutiamo e lo ringraziamo per tu�o ciò che ci ha dato. M.A. 2 Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� FIERA CAVALLI 2007 8-11 Novembre 2007, questa è la data in cui si è svolta la scorsa edizione della Fieracavalli a Verona, la manifestazione è oramai consolidata da anni e un notevole numero di persone la visitano, specialmente il sabato e la domenica, giorni in cui all’interno dei padiglioni e delle aree espositive è veramente difficile muoversi e camminare. Per noi che ci occupiamo di trazione animale c’è la possibilità di vedere dei bellissimi animali , selezionati per gli a�acchi, per le dimostrazioni e per la produzione di carne, molto pochi per i lavori agricoli. Visitando la fiera si incontrano persone che ci conoscono e ci chiedono perchè non siamo presenti come gruppo “NOI E IL CAVALLO” come un tempo, persone che hanno piacere che il lavoro agricolo con gli animali non sia dimenticato. La nostra “uscita all’esterno” se così si può dire è avvenuta proprio a Fieracavalli, ed è stato in quelle occasioni che abbiamo avuto la possibilità di conoscere molte persone che, per passione o per dile�o si occupano di lavori agricoli con i cavalli, partecipare ancora a Fieracavalli con un campo prove penso non sarà possibile, essendo la fiera protesa verso il mondo dell’equitazione, e d’altro canto avere solo uno spazio per i macchinari sa tanto di vecchio museo. Vedremo cosa riserverà il futuro. Un gruppo di amici francesi Primavera-Estate 2008 N°54 Jean Lous Cannelle a Fieracavalli 2007 con la sua cavalla Comtois di due anni e mezzo durante lo spe�acolo. dal nome “ Route des Vins” si presenti alla fiera con i loro cavalli terrà nel 2010 con data ancora da definirsi. Con grande successo, non tanto per lo spe�acolo in sè, ma per i loro cavalli, infa�i moltissimi sono stati i conta�i, dice Jean louis Cannelle presidente dell’associazione Hippotese, che hanno chiesto la disponibilità di animali, prezzi e notizie sul lavoro che ancora Jean Louis Cannelle è presidente si può fare con l’aiuto di questi dell’associazione Francese animali. “Hippotese” Anche Jean Louis Cannelle ci associazione che si occupa di ha chiesto il motivo di questa trazione animale, dello studio e assenza, a lui è sembrato che la sviluppo di moderne attrezzature cosa potrebbe essere di molto organizza, normalmente in primainteresse se organizzata bene. vera e autunno degli incontri di tre In Francia è forte la tradizione giorni sull’uso del cavallo da tiro. dei cavalli da tiro e ogni razza L’associazione pubblica un bollettiha la propria associazione e no annuale dal nome “Hippobulle” queste associazioni organizzano a cui ci si può abbonare al costo di autonomamente feste e fiere, 16 Euro. nonchè gare di lavoro durante l’anno, comunque la più Hippotese grande e la più interessante è la Villers, 25270 Levier manifestazione internazionale che tel. 0033.381493641 Jean Louis Cannelle organizza (http://hippotese.free.fr) a Levier, manifestazione di cui E mail: [email protected] abbiamo parlato nei numeri scorsi del giornalino, la prossima edizione di questa manifestazione, Hippotese 3 ���������������� ������������������������� Limiti della tecnologia in agricoltura di Carlo Bosco tratto da “Obiettivo Ambiente” Agosto 2007 Da un amico Piemontese (Beppe Marasso) è arrivato questo articolo che pubblichiamo in queste pagine, l’articolo è di Carlo Bosco ed è uscito sul bolle�ino di Pro Natura Piemonte “Obie�ivo Ambiente”: Carlo Bosco é un imprenditore in pensione con la passione della terra e dell’ambiente, pubblica le sue riflessioni mensilmente sul bolle�ino di Pro Natura Piemonte. La più avanzata tecnologia domina oramai prepotentemente l’agricoltura dei paesi industrializzati. Sofisticatissime macchine operatrici,dotate di climatizzatori interni e di ogni altro confort, sono capaci di eccezzzionali produzioni nei siti ad esse congegnali. L’ele�ronica è dominante anche nei tra�ori di grande potenza; essi assomigliano di più a salo�i di lusso climatizzati che a macchine agricole. I costi di acquisto e gestione di queste macchine energivore sono elevatissimi. Costi, sostenibili solo da una agicoltura ricca con terreni di comoda giacitura e di grandi estensioni. L’afidabilità operativa può essere garantita solo da personale molto qualificato, permanentemente assistito da un’efficiente, tempestiva e specialistica rete assistenziale, sempre fornita dei necessari pezzi di ricambio. Nonostante i costi energetici ed economici elevatissimi, qusta agricoltura, aiutata dalla chimica e dalla genetica, domina i grandi mercati alimentari del mondo benestante e me�e in grosse difficoltà le agricolture povere, 4 difficili o tecnologicamente arretrate, pertanto, la super tecnologia non risolve, ma aggrava la fame nel mondo. Le agricolture difficili o povere, per reggere la concorrenza o garantire almeno l’autosufficienza, hanno bisogno di tecnologie a basso consumo energetico, semplici, ada�abii ai piccoli appezzamenti in fote pendenza, afidabili, a basso costo d’acquisto e di gestione, di facile manutenzione, con pochissimi unificati ricambi facilmente reperibili. In pratica, servono macchine e a�rezzi usabili e riparabili ovunque anche da persone scarsamente qualificate. L’evoluzione tecnologica in agricoltura Un bastone appuntito per infilare i semi nel terreno fu probabilmente il primo a�rrezzo usato da uomini che si improvvisarono agricoltori. In seguito l’uomo costruì l’infinita gamma di a�rezzi manuali oggi conosciuti. Poi vennero le prime macchine azionate da uomini o animali, n particolare, le macchine a traino animale ebbero in Europa nei secoli passati un fortissimo sviluppo, il quale produsse un grandissimo e generalizzato incremento di ricchezza. L’ultimo secolo è stato quello dela meccanizzazione a motore dell’agricoltura. Ad eccezione delle semoventi monoblocco, specifiche per un numero limitato di lavorazioni, le macchine agricole si compongono generalmente, per ragioni di versatilità , di due parti distinte: 1. L’a�rezzo, che è il vero organo lavorante, il quale può essere motorizzato, qui9ndi disporre di potenza propria, oppure, ricevere la potenza dal servo-a�rezzo (uomo-animale,moto-coltivatore o tra�ore). 2. Il servo-a�rezzo, il quale può fornire la potenza per la sola manovra dell’a�rezzo od anche per il lavoro vero e proprio se questo non è motorizzato. Esempio: il servo a�rezzo”uomo” può fare un buco con un trapano a manovella, oppure con un trapano ele�rico: Nel primo caso egli fornisce tu�a la potenza necessaria all’operazione, nel secondo caso solo la pochissima potenza necessaria per la manovra dell’a�rezzo motorizzato. Le macchine atraino animale si svilupparono prima della comparsa dei motori, pertanto, era il servo-a�rezzo “animale” a fornire la potenza rotatoria all’organo lavorante, rotazione prelevata dalle ruote di supporto della macchina-a�rezzo. I primi tra�ori sostituirono semplicemente: cavalli e buoi nel traino delle macchine esistenti. Successivamente, i tra�ori si trasformarono da semplici macchine per il traino in portaa�rezzi fornitori di potenza operativa. Questa funzionale soluzione, insieme all’ampia disponibilità di carburanti, determinò l’abbandono degli animali da lavoro, e con essi, ogni ulteeriore sviluppo tecnologico in merito al loro utilizzo. Con l’abbandono della forza lavoro animale, non furono più coltivate in Europa vastissime aree Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� difficili di montagna o di collina non ada�e all’uso dei tra�ori, con gravi conseguenze per la stabilità dei territori abbandonati. Abbandono in parte frenato dall’utilizzo dei massacranti e pericolosissimi motocoltivatori, i quali sono assimilabili a degli a�rezzi motorizzati manovrati dal debole e fragilissimo “servoa�rezzo” uomo. Un solo esempio fra i tanti possibili: cavalli o muli, con appropriati a�rezzi per la cura dei boschi e la fienagione, possono salvare in montagna o collina migliaia di piccoli e medi allevamenti da carne e/o la�e di pregiata qualità. Presenza vitale anche per la tutela ambientale e paesaggistica. Una nuova proposta: muli e cavalli con a�rezzi moderni Per salvare e ridare forza alle agricolture difficili o povere, bisognerà ritornare all’utilizzo del “servo-a�rezzo” animale equipaggiato con imbracatura universale a telaio rigido. Imbracature distinte solo per taglia, idonee a portare, trainare o spingere gli a�rezzi necessari ale molteplici lavorazioni in campo agricolo.Soluzioni oggi possibili con l’a�uale tecnologia, l’ampia disponibilità di materiali leggeri e resistenti, a�rezzi motorizzati utilizzabili tali-quali o facilmente ada�abili allo scopo. L’elaborazione di specifiche tecnologie semplificate per l’utilizzo degli animali da lavoro avrebbe i seguenti vantaggi: 1. Rido�issimi costi d’acquisto e manutenzione degli a�rezzi semplificati e standardizzati; 2. Allevamento in proprio degli animali da lavoro; 3. Produzione propria dei foraggi o l’utilizzo dei pascoli; 4. Bassissimi consumi di carburanti con a�rezzi motorizzati Primavera-Estate 2008 N°54 a parità di lavoro svolto; 5. Operatività in posti inacessibili ai mezzi meccanici tradizionali; 6. Pochissima fatica per il condu�ore, uomo o donna che sia; 7. Modesta fatica anche per gli animali usando a�rezzi motorizzati; 8. Produ�ività paragonabile a quella di un tra�ore di media potenza; 9. Basso rischio infortunistico se paragonato all’uso di un motocoltivatore; 10. Gli animali oltre al lavoro producono dei piccoli, del la�e, del concime e a fine carriera: la carne. Per povere popolazioni è comunque preferibile la carne di un vecchio bue ai ro�ami d’un tecnologico tra�ore. Vacche e buoi, bufali, cammelli, elefanti, asini, muli e cavalli sono tu�i animali ada�i al tipo di lavoro proposto. Il cavallo con l’ampia varietà di razze è forse l’animale più versatile e appropriato. Il cavallo fornito degli a�rezzi ada�i alle circostanze, può essere: un mezzo di trasporto per cose e persone, una macchina agricola polivalente, una pompa per irrigare i campi o un produ�ore di energia ele�rica d’emergenza. Con quanto esposto è auspicabile la formazione di un gruppo di studio, composto almeno da iun agronomo, un veterinario ed un proge�ista di macchine agricole. gruppo che lavori sostenuto da coraggiosi finanziatori, per elaborare e sperimentare soluzioni commercializzabili a costi accessibili anche a popolazioni con scarse disponibilità economiche. Lo scrivente ha già ipotizzato alcune soluzioni da elaborare e verificare. Contemporaneamente alla promozione delle soluzioni sperimentate, si dovrà promuovere l’assoluto amore e rispe�o verso gli animali nostri collaboratori. Rispe�are i limiti di sforzo, i tempi di riposo, l’alimentazione adeguata al lavoro svolto ed escludere nei loro confronti ogni forma di maltra�amento. Infine, se possibile, concedergli una serena e riposante pensione. Carlo Bosco rg llo.o a v a eilc i w.no ww www.noieilcavallo.org ............ Mi sono chiesto per molto tempo se un sito internet del nostro gruppo poteva avere un senso, dalle vostre risposte alla domanda fatta precedentemente sul giornalino, devo dire che quelle arrivate sono state quasi tutte a favore. Spesso visito con piacere i vari siti internazionali delle ditte e organizzazioni che si occupano di trazione animale, ho pensato che fosse utile a chi desidera occuparsi di questo aspetto dell’agricoltura trovare un riferimento anche sulla rete della nostra piccola attività, senz’altro è un mezzo di comunicazione immediato e potente e i contatti che si possono avere sono veramente innumerevoli e interessanti. Siete tutti invitati a dare delle indicazioni su come migliorare il sito, si accettano molto volentieri consigli utili e costruttivi. Moscardo Albano 5 ���������������� ������������������������� Istituto Agrario Duca degli Abruzzi una scuola a cavallo L’unico Istituto Agrario Italiano ad occuparsi e ad allevare cavalli da tiro, accuditi direttamente dagli studenti questi animali di razza CAITPR sono oggetto di studio, cure e prove pratiche in campo. D al 1994 all’Istituto Agrario “Duca degli Abruzzi” di Padova, è presente il cavallo da tiro della razza italiana “TPR”. L’unica scuola italiana che prevede l’allevamento , la cura e l’uso del cavallo da tiro. E’ molto importante che questa cultura sia entrata nella scuola e che abbia la possibilità di essere esposta ed insegnata a dei giovani che affrontano i temi dell’agricoltura moderna. Offre senz’altro un modo di vista diverso della realtà agricola ed una visuale molto più ampia delle problematiche legate all’agricoltura. Oggi sembra che il futuro agricolo sia legato solamente all’estre6 ma tecnologia ,l’agricoltura di precisione, macchine governate da computer, ed agricoltori che sempre più dipendono da terzisti per lavorare i loro campi,vedere che anche il cavallo da tiro ha il suo piccolo spazio, è una cosa che fa veramente piacere. Questa iniziativa è dovuta al Prof. Lorenzo Crise, docente alla scuola “Duca degli Abruzzi” che ha creduto in questa iniziativa, un corso di avvicinamento al cavallo e all’addestramento, ed è riuscito a coinvolgere i suoi studenti in questa avventura, alcuni dei quali usciti da scuola hanno trovato impiego nei vari se�ori che ruotano a�orno al mondo equestre. La scuola dal 2002 ha inserito nel programma un corso di morfo- logia per insegnare ai ragazzi a conoscere il TPR, farne una valutazione generale e delle proprie cara�eristiche morfologiche di indole e movimento. A fine anno si organizza una gara tra i ragazzi nelle valutazioni dei cavalli coinvolgendo altre scuole e l’associazione APA di Padova che presta i sogge�i da valutare. Una iniziativa questa della scuola Duca degli Abruzzi di Padova che fa onore al mondo dell’istruzione e fa sperare che la trazione animale non venga dimenticata ma, che anche i giovani abbiano la possibilità di conoscerla non come un vecchio modo di coltivare la terra , invece una possibile soluzione per recuperare un diverso approccio alla nostra terra. Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� Tapis roulant La parola francese “tapis roulant”si traduce in “tappeto rotante” ed è il nome che viene usato per indicare una macchina che perme�e di avere una presa di potenza fissa con l’aiuto dell’animale. Le due foto grandi presentano il depliant di una di�a americana che lo costruisce sia per un cavallo singolo che per una pariglia e che in quel paese viene usato per piccoli mulini, macchine tritaghiaccio nelle feste ed altre innumerevoli applicazioni agricole e non. La macchina consiste in un tappeto rotante inclinato,su cui cammina l’animale, un freno ne regola la rotazione e un moltiplicatore i giri. Nella foto so�o a destra un modello costruito in Italia dalla di�a trevigiana GIMAS di Gino Maschie�o, per maggiori informazioni potete telefonare al numero: 0438-499953. Primavera-Estate 2008 N°54 7 ���������������� ������������������������� Attrezzature per noi ricerca sulle attrezzature più necessarie nella nostra attività L a necessità piu’ importante per chiunque desidera iniziare a lavorare con i cavalli, oltre al reperimento dell’animale e dei finimenti, è senz’altro quella di trovare delle a�rezzature specifiche. Quello delle a�rezzature è un argomento sempre difficile da tra�are, a volte si possono trovare vecchi a�rezzi ancora abbastanza validi o che con poco si possono rime�ere in funzione data la loro semplicità, a volte si rinuncia a fare un lavoro perchè non si dispone dell’a�rezzo desiderato perchè introvabile e questo è un vero peccato. I costru�ori di a�rezzature a traino animale in Italia praticamente non esistono, difficile trovare un artigiano o una piccola di�a che si impegni seriamente ad affrontare questo argomento. Proge�are e realizzare prototipi è molto costoso e se poi non ci sono i numeri per recuperare i costi è veramente difficile iniziare una avventura del genere. Le a�rezzature si possono suddividere in due se�ori; le a�rezzature semplici e quelle sofisticate. Nelle semplici consideriamo piccole sarchiatrici, aratrini, piccoli coltivatori, quei piccoli a�rezzi meccanici che consentono di compiere le lavorazioni superficiali del terreno e in ambienti dove si può operare con un solo cavallo e a volte molto piccolo, come i terrazzamenti in collina. La lista delle a�rezzature complesse invece comprende; falciatrici, telai porta a�rezzi, spandiletame ecc; a�rezzi difficili da costruire e dal costo rilevante, 8 ada�e sopratu�o alla pianura o comunque terreni ampi in cui è possibile muoversi con un tiro a più cavalli. Parliamo ora delle a�rezzature semplici, già una volta abbiamo affrontato un discorso del genere, si pensava di costruire in piccole serie alcuni piccoli a�rezzi come coltivatori e sarchiatori, per fare questo necessita avere un’idea del numero di pezzi da fare e a questo scopo chiediamo se tra tu�i voi che ricevete il giornalino ci sono persone interessate ad un a�rezzo specifico, naturalmente ora non si è in grado di comunicare un costo preventivo, eventualmente sarà fa�o in un secondo tempo. La vostra risposta non sarà impegnativa, nel senso che per ora si cerca di capire quali tipi di a�rezzature sarebbero più necessarie. L’idea sarebbe di affrontare lo studio di un piccolo coltivatore e un a�rezzo un pò più grande che possa fare sia da coltivatore che da erpice, nonchè un aratro meccanico su cui si sta comodamente seduti (tipo sulky plow americano). Naturalmente sono solo proge�i per ora e per vedere di iniziare con qualcosa, si è pensato di fare questo referendum, siete perciò invitati a dire la vostra, una vostra risposta può essere molto utile e aiutarci a non disperdere energie in a�rezzi che magari servono a pochi, potete rispondere via fax e telefono al numero 045-527899 o per e-mail all’indirizzo: [email protected] Nell’occasione della pubblicazione di un nostro articolo sulla rivista “Vita in Campagna”, cosa che accade un paio di volte l’anno, seguono parecchie telefonate di persone interessate e per la maggior parte chiedono dove sia possibile reperire le a�rezzature. Dispiace non poter dare indicazioni precise se non fornendogli indirizzi di di�e straniere e per lo più americane, possiamo benissimo immaginare quali possano essere i costi per fare arrivare un a�rezzo dagli Stati Uniti. A questo punto proviamo a vedere se possiamo prendere in mano la situazione, iniziando magari con piccole cose . Nella pagina che segue alcune fotografie di piccole a�rezzature che potrebbero essere costruite ammodernandole tecnologicamente Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� a fianco: avantreno ada�o all’a�acco di svariati tipi di a�rezzature. sopra: aratro sulky plow americano, voltaorecchio monovomere, ada�o a superfici relativamente ampie. so�o: coltivatore a strascico modulare della di�a americana Pioneer, può essere usato un elemento singolo o accoppiato nel numero a piacere. sopra: erpice a strascico modulare della di�a americana Pioneer, può essere usato un elemento singolo o accoppiato solitamente due buoni cavalli pesanti possono trainare l’esemplare nella foto a fianco: sarchiatrice regolabile della di�a americana I&J ada�a a piccole superfici, lavorazioni degli ortaggi ecc. Primavera-Estate 2008 N°54 9 ���������������� ������������������������� Buntes Gemüse verdura colorata ovvero Bern, Liese e Silvia al lavoro nella sarchiatura dei porri Nel numero “52” del giornalino abbiamo già citato l’attività di questi agricoltori della Germania. Il presente articolo è la traduzione parziale del loro sito internet: www.buntes-gemuese.de All’inizio l’idea che ci ha affascinato è stata quella di coltivare molti tipi di verdure diverse tra loro e possibilmente colorate. Dopo 18 anni è intatto l’entusiasmo quando ci riesce ancora particolarmente bene un tipo di verdura e molti dei nostri clienti lo percepiscono. Insieme alla gioia di lavorare come ortolani è diventato stabile nella nostra azienda l’inserimento di cavalli da tiro. Non possiamo neanche quasi più immaginare come sarebbe invece il lavoro con il rumore del motore e il fumo del diesel. Le persone che lavorano con noi o semplicemente ci vengono a trovare dicono che da noi c’è un’atmosfera molto particolare e perché è così, verrà spiegato passo per passo nelle pagine seguenti. 10 ovvero 18 anni di attività Nel 1987 abbiamo iniziato in un piccolo pezzo di terreno a coltivare le verdure solo per noi e naturalmente volevamo coltivare senza prodotti chimici e abbiamo impiegato soldi all’inizio per la formazione ma nonostante ciò la coltivazione è cresciuta molto. Nel 1988 la coltivazione è cresciuta così tanto che abbiamo deciso di andare ad Ansbach nel giorno del mercato settimanale e di lì a poco anche a Gunzenhausen. All’inizio molta gente si chiedeva se sulla verdura non veniva veramente spruzzato niente e altre cose ancora, adesso molti clienti sanno come noi lavoriamo, che veniamo controllati, e conoscono le nostre convinzioni. Oggi i discorsi hanno altri contenuti, che hanno più a che fare con questioni personali e molte altre cose ancora. Davanti al visitatore del mercato settimanale senza che se ne accorgesse, è cresciuta un’azienda che ora è sempre meglio organizzata, i procedimenti diventano sempre più di routine ma nonostante questo rimane ancora molto spazio per gli esperimenti. Dall’anno 2005 c’è stata una svolta nella storia dell’azienda, perché dopo 16 anni di appartenenza al mondo biologico, siamo ora un’azienda Demeter. Inoltre siamo membri dell’associazione Zugpferd della quale sono ancora presidente del consiglio di amministrazione in Baviera. L’azienda La superficie aziendale consiste in 7 ettari dei quali 5 ettari coltivati e 2 a prato. Le serre offrono circa 1000 mq di verdura delicata come pomodori, peperoni, melanzane, fagioli, basilico. All’aperto coltiviamo quasi tutti i tipi di verdura che possono crescere come patate e cereali. Per curare il terreno e raccogliere poi dal percorso di raccolta, coltiviamo le più diverse piante di base. La parte principale della nostra produzione di verdure consiste in insalata, carote, erbe e colture da serra. Una differenza Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� rispetto a molte altre aziende è data dalla modalità di lavoro con i cavalli, invece del trattore vengono utilizzati da noi i cavalli per la maggior parte dei lavori, il ché non è solo bello ma migliora il terreno, non porta la fuliggine del diesel, o olio idraulico e rumore nei campi. Affermo perfino che le piante amano molto di più i cavalli e crescono meglio. Tutte le piantine vengono prodotte in proprio, salvo poche eccezioni, e a tale scopo abbiamo una serra da coltivazione riscaldata. La semenza che noi utilizziamo per le piante giovani e per le semine dirette a campo aperto, deriva per il 95% da produzione di semenze biologiche da varie parti ed è naturalmente senza manipolazioni genetiche. Dall’anno scorso abbiamo iniziato a riprodurre in proprio la semenza e aspettiamo ora i risultati. Non si tratta solo di maggiore sicurezza ma di produrre della semenza della quale avere l’informazione sull’origine con i possibili vantaggi per una maggiore riproduzione. Si coltiva nella serra e in campo aperto a mano. Le parcelle vengono provviste di fori per le piantine con l’aiuto di un apposito attrezzo a cavallo. In questo modo è possibile sarchiare già vicino alla pianta, con apparecchi ad uno o più file. La cura delle piante viene eseguita all’inizio per lo più con la zappetta a mano e poi con i cavalli, provoca meno danni ed è un’attività piacevole. Ciò che lo zoccolo dei cavalli non strappa o seppellisce, viene allontanato con la mano e questo non deve essere fatto stupidaPrimavera-Estate 2008 N°54 Alcuni momenti della vita aziendale 11 ���������������� ������������������������� mente . Per il raccolto ci sono a disposizione alcuni attrezzi facili e affidabili, anche se si può realizzare molto bene tutto ciò con i cavalli e rimane talvolta qualcosa per loro da mangiare. Dinamizzazione a mano dei preparati Stalla, allestimento preparati biodinamici e pronti al lavoro. 12 In azienda naturalmente usiamo i preparati biodinamici e per far ciò gli dinamizziamo in un contenitore di rame (paiolo) contenente 60 litri in modo che i preparati siano sufficienti per due ettari . Con 7 ettari di superficie totale, questa è la dimensione minima per un contenitore da utilizzare per dinamizzare, perché spesso non c’è tempo di fare una seconda dinamizzazione.Il fondo del contenitore è bello curvo in modo da ottenere una dinamizzazione intensa del liquido da mescolare. Maggiore è la quantità di acqua da mescolare, più difficile è la dinamizzazione. Esperti dicono che si ottiene con 250 litri il massimo del risultato di dinamizzazione. L’acqua utilizzata deve avere una buona capacità di assimilazione e può non essere caricata pertanto di sostanze estranee, quindi va bene l’acqua pulita di superficie, l’acqua di fonte senza un alto contenuto di calcare estratta un giorno prima. Viene riscaldata l’acqua in un vecchio calderone da lavaggio smaltato, a circa 35 gradi, di più sarebbe dannoso, perché l’acqua verrebbe poi danneggiata . La fonte di calore deve essere preferibilmente di origine naturale, fuoco da legna, gas, niente elettricità o riscalPrimavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� damento ad olio, queste forme di energia sono tutte in grado di influenzare l’acqua nel suo patrimonio assimilativo. Io tocco solo con la mano e raggiungo un vortice a forma di imbuto dopo 12-14 secondi. Il valore coincide con i dati di altri esperti tra i quali Pfeiffer che ha sviluppato la preparazione a Dornach per conto del dr. Rudolf Steiner. Viene mescolato un’ora, alternativamente verso sinistra e verso destra. Procedere per un’ora è necessario per permettere che l’efficacia del preparato sia completamente passata nel liquido. Entro due ore si deve utilizzare il liquido, dopo quattro ore l’effetto si volatizzerebbe e rimarrebbe solo sostanza materiale nel contenitore. Il preparato viene spruzzato con lo spruzzatore a spalla o lo spruzzatore da cavallo. Lo scopo di questa nuova composizione dello spruzzatore dal telaio di Holder RKN è possibilmente quello di ottenere molti vantaggi per un buon trattamento del preparato dinamizzato. Perciò vengono tolte le vecchie pompe a stantuffo che raggiungevano una pressione di 6-8 bar senza fatica. Il serbatoio è ricavato da uno scambiatore di calore in acciaio a doppio strato di un vecchio riscaldamento. Ho sezionato il contenitore, tolto il contenuto e saldato nuovamente, questo è riuscito senza problemi con elettrodi in acciaio e un semplice apparecchio per saldare a corrente alternata. Attenzione: le esalazioni della saldatura sono molto irritanti, lavorare solo all’aperto o con Primavera-Estate 2008 N°54 Interno di una serra con la�uga di diverse varietà. A�rezzatura per la preparazione del terreno a ricevere le nuove piantine. I preparati biodinamici vengono spruzzati con la pompa a spalle o con la bo�e apposita con l’aiuto del cavallo, . 13 ���������������� ������������������������� un aspiratore. Le tubazioni sono in rame resistente al calore da 19 mm, gli ugelli sono avvitati secondo le indicazioni di Friedrich Wenz con manicotti in gomma. La soluzione non è del tutto ideale, a causa della fragilità del materiale e del sottile spessore della parete ma basta fare un pò di attenzione quando si fa il cambio degli ugelli. La pompa così come l’elemento di filtraggio e gli ugelli sono stati da me acquistati da Friedrich Wenz. Si tratta di una pompa a membrana da 12 V che produce al massimo 2,8 bar di pressione, con max. 10 A di presa di corrente. Con 12 V. vengono estratti 6 lt. al minuto. La batteria è un accumulatore in gel da 12 V. con 85 Ah di prestazione e finora riusciva a non scaricarsi anche se in funzione da ore, ma all’occorrenza può essere ricaricata. Il controllo della pompa è elettronico e viene fatto dal posto del conducente, così come l’inserimento parziale per la parte sinistra e destra della barra con gli ugelli. Le ruote sono ancora originali, la regolazione della rotaia è ben saldata su una larghezza di 1,4 m in modo che le ruote siano un po’ inclinate ma è più sicuro guidare l’attrezzo in piano in quanto il baricentro rimane relativamente alto. La larghezza della barra con gli ugelli è stata mantenuta da 6 m; se è maggiore, si irritano di più i cavalli e ha una forte oscillasione. Ho variato il blocco della barar per il viaggio in strada in quanto nella versione originale salire sul sedile era molto scomodo e insicuro. 14 Strumento per le prove di sforzo della trazione e momenti di lavoro aziendali. Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� Per avere una maggior distribuzione del cornoletame (a gocce grosse sul terreno) ci sono tre diversi tipi di ugelli, fissi e con elementi girevoli, conformemente alla larghezza del getto desiderato. Per il “cornosilice” che deve essere polverizzato finemente nell’aria, c’è una forma di ugello unico. Al contrario del normale utilizzo del trattore con il quale viene adattata la velocità di marcia alla quantità in distribuzione, la velocità di marcia con l’utilizzo dei cavalli è fissa con circa 4,8 km all’ora. Viene quindi regolata la distribuzione degli ugelli, portata/ugello e prestazione della pompa. Il sito internet di Bern è molto interessante e molti sono gli argomenti di cui è composto, dall’uso dei preparati, ai manuali di vecchie macchine agricole, ai corsi con i cavalli e varie esperienze molto interessanti. Con l’aiuto di un’amica che ha curato la traduzione, ve ne proponiamo solo una parte (per non aprofittare troppo della sua disponibilità), speriamo un giorno di continuare con il rimanente. Bern Scholl e Renate Sommersdorf, 22 91595 Burgoberbach tel. 0049-9805.1722 fax. 0049-9805.7984 e -Mail: berndscholl(at)email.de www.buntes-gemuese.de Primavera-Estate 2008 N°54 dinamizzazione a mano dei preparati biodinamici, tritarifiuti e aratro in serra. 15 ���������������� ������������������������� dall’Inghilterra con furore Anche nella tradizionalista Gran Bretagna succedono cose che sembra non abbiano un senso, in queste pagine un articolo che spiega le motivazioni del comune di Oxford nel bocciare un proge�o di omnibus a cavalli nel centro storico. Il consiglio municipale di Oxford ha abbandonato i suoi piani per un servizio di omnibus hippomobile (servizio bus ci�adino a traino animale) dopo una una dura campagna condo�a dall’Associazione della protezione animali AnimalAid che ha presentato un rapporto completo sul massacro/carneficina e sulla baraonda che questi veicoli hanno causato negli Stati Uniti. Nello sforzo di aumentare il turismo, era stato proposto che due cavalli di razza Shire fossero costre�i a tirare un omnibus di 25 piedi in lunghezza (un po’ più di m. 7,50) per 6 piedi di larghezza (circa m. 1,80), pieno di turisti, intorno al centro ci�à di Oxford. Nessun dubbio che i promotori del proge�o hanno pensato che il commercio farebbe appello al senso romantico ed alla nostalgia 16 dei visitatori potenziali. Ma la realtà – basata sull’esperienza indiscutibile di altri paesi che hanno realizzato operazioni simili – è molto diversa. L’associazione Animal-Aid si è preoccupata che , se si desse il via libera al proge�o di Oxford, questa forma poco conosciuta nel Regno Unito di divertimento sfru�atore decollerebbe in altre zone urbane. La nostra vi�oria, ha dunque delle conseguenze estese e positive. La protesta di Oxford Le copie del rapporto dell’associazione Aiuto Animale sono state inviate ai consiglieri e ai funzionari del Consiglio municipale di Oxford e,in giugno, il Coordinatore della campagna Yvonne Taylor ha fa�o una presentazione a una riunione del Comitato del traffico e della Viabilità. I Consiglieri non hanno dubitato della forza di opposizione pubblica quando è stato annunciato che una petizione on line sul sito web di Animal-Aid aveva prodo�o più di 1.200 messaggi ele�ronici indirizzati al consiglio in solo se�e giorni. Il comitato ha rige�ato il proge�o, ma ha rinviato la decisione al consiglio che, il 16 luglio e dopo un nuovo intervento di Yvonne, ha approvato la decisione del comitato. C’è anche poca conoscenza di questa a�ività nel Regno Unito e, per evitare che la nostra campagna cada nell’acqua, abbiamo dovuto contare sugli Stati Uniti per le prove. Consultando eminenti veterinari di cavalli americani e dei gruppi dei diri�i e della protezione degli animali, noi siamo stati capaci di produrre un rapporto completo intitolato: Essersi sbagliati: L’esempio dei veicoli hippomobili turistici. Rivela che: I cavalli che hano avuto l’abitudine di trainare questi veicoli soffrono di una alta sensibilità alle mala�ie collegate al lavoro e di una mortalità precoce. Ferite e incidenti sono capitati praticamente in ogni ci�à che utilizza dei veicoli hippomobili. 85% di tu�i gli incidenti o il risultato di animali imbizzarriti. 70%di questi incidenti compreso una ferita per una persona, e il 22% hanno portato a una morte di persone. L’associazione Animal-Aid continuerà a ba�ersi contro proge�i come quello proposto per Oxford. Il nostro nuovo rapporto deve assicurare che nessuna colle�ività locale potrà considerare questa cosa per turisti senza scorgere tu�e le implicazioni. Primavera-Estate 2008 N°54 ���������������� ������������������������� Sono pazzi questi Inglesi La risposta di HIPPOTESE (e di altri) alla presa di posizione del comune di Oxford. Davanti al “famoso” (fumoso) dossier dell’associazione Animal Aid, noi, che consigliamo, (a HIPPOTESE come altrove) il rispe�o degli animali, non potevamo restare senza rispondere a delle simili “asinerie” (ci scusiamo con i nostri amici asini). Abbiamo deciso dunque di creare uno spazio di riflessione: che rifiuta gli argomenti ingannevoli utilizzati da Animal Aid, che propone per esempio una carta di buona condo�a degli animali in ci�à, che porta delle soluzioni ( utilizzate dai cocchieri a�uali o da inventare) ai problemi eventuali collegati a questa a�ività specifica. Ecco qui alcuni punti di vista… Un incoraggiamento di Françoise Lepennetier che si occupa degli OMNIBUS DE LA DAME BLANCHE ( regione di Nantes) Un contributo al diba�ito di Pit Schlechter (nostro confratello del Lussemburgo, protagonista ben conosciuto della Trazione Animale Europea) Francoise lepennetier: Utilizzando degli omnibus a Nantes da 12 anni, non avendo mai ammazzato un cavallo né urtato automobilisti, non essendo i miei cavalli enfisematici o zoppicanti, io non mi sentivo troppo toccato Infa�i , ciò mi aveva fa�o sobbalzare alla prima le�ura in inglese, ancora più dopo la traduzione, e se avete bisogno di testimonianze o di altra partecipazione, voi potete contare su me!!! Françoise ….. Una protezione senza scusa (corrispondenza di Pit …..) Chapeau! Ecco da numerosi mesi, l’associazione inglese Animal Aid ha lanciato una vasta campagna di comunicazione contro l’utilizzazione del cavallo in ci�à. Primavera-Estate 2008 N°54 Hanno anche o�enuto l’abbandono di un per controllare regolarmente la protezione proge�o di omnibus hippomobili nella dei cavalli per controllare regolarmente la ci�à di Oxford. protezione dei cavalli …. Ci sarebbe una controversia immensa nel momento in cui Pit Schlechter, allevatore e utilizzatore lussem- il primo cavallo crolla, viene ferito o ucci- burghese, risponde agli argomenti semplicistici so” e le esagerazioni suggestive:” Il colpo di questa associazione di protezione degli di clacson di una ve�ura o qualche cosa animali. anche di meno di un pedone che cammina Volendo difendere il benessere degli davanti al cavallo può suscitare un imbiz- animali, certe associazioni di protezione zarrimento”, ecco la retorica dei bistrots e degli animali soccombono alle soluzioni dei giornali scandalistici. semplicistiche, agli slogan facili ed ai punti Ma è anche questo linguaggio che ha di vista estremi che creano più problemi di permesso la vi�oria ad Animal Aid. Le quanti ne risolvano. associazioni di promozione e di difesa dei A forza di voler proibire a qualsiasi cavalli da tiro dovrebbero prepararsi a prezzo che gli animali siano utilizzati per questo genere di diba�ito in Francia e nei lavoro,che siano privati della loro libertà paesi europei. o uccisi, non si contribuisce necessaria- Ma invece di avventurarsi in un confronto mente a migliorare il mondo, e anche se aperto con degli avversari emotivi a questo le intenzioni sono delle più pure. Poiché punto, sarebbe meglio superarli racco- si potrebbe un giorno ritrovarsi in una gliendo in un dossier tu�e le informazioni situazione analoga a quella della bambina ogge�ive e gli argomenti ragionevoli che romana che frignava al Colosseo:” Guarda possono aiutare a far tornare le trazioni mamma, quel povero leone non ha avuto nelle ci�à, per la gioia dei ci�adini e il il suo cristiano!” Si finirà per accusare il benessere dei cavalli. In ogni caso noi non cieco che obbliga il suo cane a dirigerlo potremo acce�are che certuni si arroghino a�raverso le strade inquinate e per con- il diri�o di proteggere “a morte” i nostri dannare gli innumerevoli piccoli agricol- cavalli da tiro. tori che costringono 500 milioni di animali a lavorare i campi del nostro pianeta ( e Addomesticandoli, l’uomo ha assunto dunque a non proibire la meccanizzazione la responsabilità dei “suoi” animali che ad oltranza qui distrugge molti più animali hanno finito per distinguersi considerevol- e ambienti naturali NDLR). mente dai loro antenati selvaggi. L’associazione britannica Animal Aid si Spe�a a noi certamente, di nutrire e di ab- vanta di aver impedito un proge�o di beverare i nostri “tiri”, di proteggerli con- omnibus hippomobili nella ci�à di Oxford tro le intemperie, le mala�ie e le brutalità. e pubblica su Internet il dossier molto prolisso che ha accumulato per quello scopo Ma non dimentichiamo il rovescio della ispirandosi a fonti americane. medaglia. La nostra società ha sempre Certi aspe�i sollevati meritano di essere di più la tendenza a tra�are gli animali discussi, ma l’argomentazione populista come noi tra�iamo i bambini, noi diamo che domina le riflessioni mi sembra inac- loro tu�o, salvo il nostro tempo, la nostra ce�abile. a�enzione e la nostra pazienza. Le espressioni forti:”Essersi sbagliati” Proteggiamoli dunque, gli uni come gli (di promotori di omnibus hippomobili) altri contro abbrutimento per noia, contro …”carneficina e caos”… “ i cavalli e la il rammollimento e la sovralimentazione, circolazione urbana possono essere un contro l’accanimento sentimentale e la miscuglio mortale”, le affermazioni inve- molestia caritatevole. rificabili: “A New York la vita a�iva media è meno di qua�ro anni per un cavallo da tiro”, l’intimidazione delle a�ività locali: “ Delle risorse considerevoli sono necessarie 17 ���������������� ������������������������� Appuntamenti & Annunci primavera estate 2008 se avete annunci o sapete di qualche manifestazione riguardante i cavalli da tiro, oppure avete qualche vostra esperienza che desiderate sia conosciuta anche da altri, potete inviarcela e verrà inserita nel giornalino. •Vendesi sarchiatrice-strigliatrice svizzera ada�a al traino con un solo cavallo, per informazioni: Paolo Casaro�i 347-9643504 •Vendesi sarchiatrice I&J a tre file (vedi foto so�ostante), con dischi per rincalzare le patate, un vecchio spandiletame perfe�amente funzionante e un telaio per esbosco, per informazioni 045-527899. •Vendo carro in legno tipo “Western” ada�o al lavoro e passeggiate agrituristiche, e un calesse a tre assi in buono stato, per informazioni: Roberto 338-8359806, 0571-659063. •Vendo cavalla TPR saura nata il 23.03.2007 di nome Antares, valutata “Buono”, abituata alla capezza, per informazioni: Angelo 338 7282717. •Vendo finimento americano color nero, collare taglia 26-28 color marrone,usato pochissimo, ferramenta in o�one, per informazioni: Angelo 338 7282717. •GIORNATE DI FORMAZIONE CON I CAVALLI DA TIRO: nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio (vedi locandina) •4-5 Luglio 2008 HORSE PROGRESS DAYS ,Mt.Hope, Ohio USA, la più grande manifestazione Americana e internazionale sui cavalli da tiro e i macchinari per la trazione animale. per informazioni: Dale Stoltzfus 001-717-940-4412 • 23-27 Luglio EUROCHEVAL, Offenburg Germania, fiera internazionale sul cavallo informazioni: 0049-781.922691, WWW.messeoffenburg.de • Il sito “NOI E IL CAVALLO” è operativo, anche se sarà per un periodo in continua evoluzione per miglioramenti: www.noieilcavallo.org 18 Primavera-Estate 2008 N°54 GIORNATE DI FORMAZIONE CON I CAVALLI DA TIRO Comunicazione e addestramento all’attacco del cavallo da lavoro 15-16 Marzo 26-27 Aprile 17-18 Maggio ���������������������������� ������������������ ���������������� ���������������������������� ���������������������������� ����������������� Le giornate sono rivolte a quanti amano il cavallo da tiro con lo scopo di poterlo utilizzare come valida alternativa ecologica alla comune trazione a carburanti. L’obiettivo delle giornate è quello di fornire appropriate conoscenze nel campo della comunicazione col cavallo. Il fine è quello di addestrare il cavallo all’attacco e attraverso l’esercizio utilizzarlo poi nel tiro di carrozza, calesse, carro, per fare passeggiate escursioni e trasporti,oppure di attaccarlo con le diverse attrezzature agricole nei lavori di coltivazione del terreno e nel bosco per lavori agroforestali. I partecipanti alle giornate potranno acquisire delle competenze senz’altro utili alla formazione di una serie di crediti da potersi spendere sia a livello hobbistico che professionale da impiegarsi nel lavoro presso aziende agroforestali e agrituristiche, parchi e associazioni del settore, maneggi e centri ippici. Per le iscrizioni e informazioni: [email protected] Roberto Libralato tel. 338 83 59 806 NOI E IL CAVALLO GRUPPO RICERCA E SVILUPPO Via Lazzaretto,98 37133 Verona tel. e fax. 045-527899 E-Mail [email protected] www.noieilcavallo.org stampato in proprio e distribuito gratuitamente ���������������� �������������������������