LAV ∙ LEGA ANTI VIVISEZIONE SEDE TERRITORIALE DI PISTOIA PICCOLA GUIDA AL PRIMO SOCCORSO DI ANIMALI DOMESTICI E SELVATICI NELLA PROVICIA DI PISTOIA www.lav.it/sedi/pistoia ∙ [email protected] ∙ Cell. 329 3108953 www.facebook.com/lavpistoia ANIMALI DOMESTICI Per il ritrovamento di cani e gatti, a Pistoia il servizio di recupero è attivo 24 ore su 24. La procedura prevede di avvisare la Polizia Municipale di Pistoia al numero di tel. 0573 22022, la quale provvederà a richiedere l’intervento della Cooperativa Sociale Ipotesi o, in alternativa a secondo dell’orario, alla Servizio Veterinario dell’Azienda ASL. Il servizio è attivo nei comuni di Abetone, Agliana, Cutigliano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, Quarrata, Sambuca P.se, San Marcello P.se e Serravalle P.se. Anche nei comuni della Valdinievole (Buggiano, Chiesina Uzzanese, Larciano, Lamporecchio, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano) la procedura è la stessa, ossia richiesta di intervento alle forze di polizia (Polizia Municipale o, a seguire in caso di irreperibilità di questi ultimi, Carabinieri, Polizia di Stato ecc). Se l’animale è ferito, è possibile rivolgersi anche direttamente all’Asl ­ Distretto Valdinievole, al numero di tel. 0572 4601, la quale farà intervenire il medico veterinario di turno. Per informazioni circa il medico veterinario di turno a Pistoia, si consiglia di rivolgersi alla Croce Verde di Pistoia, al numero di tel. 0573 34345. Se si trova un cane vagante, ferito o in difficoltà. È necessario avvicinarlo con estrema prudenza e calma per non spaventarlo, mai in maniera troppo diretta e rapida, e controllare se è provvisto di medaglietta e/o tatuaggio sulla coscia destra o nell’orecchio destro (potrebbe avere anche solo il microchip ma questo si può capire solo con un lettore in dotazione al Servizio Veterinario Azienda Asl e, talvolta, a veterinari liberi professionisti o Polizie locali). In assenza di medaglietta recante un numero di telefono o di altra informazione per risalire al proprietario, è obbligatorio denunciarne il ritrovamento presso una forza di Polizia oppure al Servizio Veterinario dell’Azienda Asl. La denuncia certificherà peraltro la condizione di cane vagante ritrovato e servirà a perseguire il responsabile dell’eventuale abbandono. Il cane vagante sarà consegnato, unitamente al verbale della Pubblica Autorità, alla struttura di accoglienza ­ pubblica o privata convenzionata ­ competente per territorio, ossia al canile municipale o al canile convenzionato con il Comune sul cui territorio è stato ritrovato il cane. Chi consegna il cane a una struttura pubblica non accompagnato da regolare denuncia, ne diventa automaticamente il “nuovo proprietario” e sarà tenuto a pagare tutte le spese sanitarie e di mantenimento presso la struttura stessa. Potrà essere a struttura, in assenza di posto o prendendo atto dell’esplicita volontà della persona che l’ha trovato, a predisporre un affidamento provvisorio in attesa delle indagini sul ritrovamento frutto di abbandono o smarrimento. 2 Se il cane si trova su una sede stradale, o nei pressi, e può costituire un pericolo per sé e per gli altri, chiamate immediatamente la Polizia Stradale presso la Polizia di Stato (tel. 113) o, per le strade urbane, la Polizia Municipale. Se si trova un gatto vagante, ferito o in difficoltà. L’iter da seguire è analogo a quello del ritrovamento del cane vagante, ma è necessario appurare con la massima attenzione che il gatto sia stato effettivamente smarrito o abbandonato e non sia membro di una colonia felina o semplicemente un girovago a passeggio. Attenzione: a differenza del cane, il gatto non ha obbligo di iscrizione all’anagrafe e non deve avere un contrassegno di riconoscimento. Solo i gatti che hanno il “Passaporto europeo per animali domestici” devono avere obbligatoriamente un microchip. Per soccorsi in situazioni particolari (tetti, alberi, cunicoli) chiamare i Vigili del Fuoco al numero nazionale 115. Se l’animale selvatico è in mare chiamare la Guardia Costiera ­ Capitaneria di Porto al numero nazionale 1530, che per cetacei e tartarughe è in collegamento con strutture di ricovero e cura. L’abbandono di animali è un reato. Chi abbandona un animale commette un reato ai sensi dell’articolo 727 del Codice penale può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda sino a 10.000 euro. Se si assiste a un caso di abbandono, ne va fatta immediata denuncia alle autorità giudiziarie (Carabinieri/Polizia di Stato/Corpo Forestale/Polizie locali) avendo cura di raccogliere tutti gli elementi necessari a individuare i responsabili (eventuale numero di targa del veicolo, modello, luogo, data e ora del fatto ecc..). Se si vede un animale maltrattato. Raccogliere quante più prove possibili (foto, video, documenti utili ecc..) per comprovare il maltrattamento e denunciarlo in forma scritta o orale presso il comando di una forza di Polizia dello Stato (Corpo Forestale nazionale tel. 1515 ­ Carabinieri tel.112 ­ Polizia di Stato tel.113 ­ Guardia di Finanza tel.117 ­ Polizia Municipale o Provinciale). Per porre fine al maltrattamento, se in corso e prosegue, chiedere l’intervento urgente anche telefonicamente. Comportamento in caso d’incidente stradale. Il Codice della strada, ai sensi dell’art. 189 comma 9­bis, stabilisce che l'utente della strada, in caso d’incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Lo stesso dicasi per le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, le quali devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. 3 Chiunque non ottempera a tali obblighi è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa. Chi assiste o è coinvolto in un incidente stradale provocante danni ad animali, che siano di proprietà o meno, deve contattare la locale Polizia Municipale al fine di assicurarne un tempestivo intervento di soccorso. I Servizi Veterinari pubblici devono avere reperibilità anche notturna e festiva e sono obbligati a intervenire per il ritiro dell’animale non di proprietà o di proprietà ancora non conosciuta. Di fronte a un’omissione di soccorso di animali feriti, è opportuno anche coinvolgere le Forze di polizia (Polizia Stradale presso la Polizia di Stato tel. 113 ­ Corpo Forestale dello Stato tel. 1515 ­ Carabinieri tel. 112 ­ Guardia di Finanza tel. 117 ­ Polizia Municipale o Provinciale) e raccogliere il numero più elevato possibile di prove. Si consiglia perciò, se possibile, di annotare il numero di targa dell’autovettura o di altro veicolo, scattare fotografie o riprese video, e raccogliere testimonianze scritte di persone che hanno assistito all’incidente. ANIMALI SELVATICI Innanzitutto è bene ricordare che il prelievo di animali selvatici è vietato dalla legge, poiché la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato. Gli esemplari feriti o in difficoltà eventualmente rinvenuti vanno denunciati all’ente Provincia nel cui territorio è avvenuto il ritrovamento e consegnati ai medesimi entro le 24 ore dal rinvenimento. La detenzione temporanea di fauna viva è concessa esclusivamente a quelle strutture, autorizzate dalle Regioni, dove si eseguano la cura e la riabilitazione della fauna. Al momento in cui scriviamo, L’ente Provincia di Pistoia, tuttavia, non si sta facendo carico del recupero degli animali selvatici, sebbene la legge lo preveda come un obbligo (Legge 11 febbraio 1992, n. 157). I periodi in cui vengono trovati con più facilità animali selvatici in difficoltà o presunti tali, sono la primavera/estate e durante la stagione venatoria. Può trattarsi di piccoli non ancora autonomi o di animali che hanno subito traumi o anche ferite d’arma da fuoco. Per animali incapaci di muoversi e in prossimità di pericolo immediato (es. animale ferito su strada) si può tentare l'immediato spostamento fuori pericolo, verificato che l'intervento non sia pericoloso per chi lo esegue. 4 ATTENZIONE! Se ci si trova di fronte animali potenzialmente pericolosi quali: grandi uccelli dai becchi lunghi, robusti o affilati (quali cigni, aironi e altri ardeidi o gabbiani) o con artigli (rapaci); mammiferi carnivori (ad es. volpi, faine, martore) che possono mordere e trasmettere malattie; ungulati (ad es. cervi, cinghiali) pericolosi per le corna o i denti e le zanne. attendere l’intervento della Polizia Provinciale o, se presente, del servizio recupero animali selvatici, limitandosi solo a non perdere di vista l’animale. In particolare in caso di rinvenimento di piccoli di mammifero o nidiacei apparentemente abbandonati dai genitori, prima di richiedere l'intervento di soccorso, è necessario assicurarsi dell'effettivo stato di abbandono mediante un’osservazione a distanza per un periodo abbastanza prolungato. Raccogliere un piccolo quando è ancora dipendente dalle cure parentali, ne determina la contaminazione con l’odore del soccorritore e il conseguente immediato abbandono da parte dei genitori. Alcuni ritrovamenti in apparenza fortuiti sono dovuti in realtà al sistema adottato dalla specie per la propria sopravvivenza. È il caso, ad esempio, dei giovani merli che vengono distribuiti dai genitori sul terreno o sui cespugli al fine di prevenire la perdita dell’intera nidiata. La prima regola è quindi quella di osservare attentamente a distanza, per evitare di “soccorrere” un animale che non ne ha per nulla bisogno. Gran parte dei nidiacei, come merli, pettirossi e passeri, abbandona spontaneamente il nido quando ancora non sa volare bene, ma continua a essere seguito e alimentato dai genitori, così come per alcuni rapaci notturni (es. allocchi, gufi, civette, barbagianni ecc..) il cui svezzamento continua a terra, fuori dal nido; raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del veterinario, nonché comprometterne la sua capacità di affrontare una normale vita allo stato selvatico (fenomeno di “condizionamento”, che modifica il comportamento dell'animale allevato dall'uomo). Perciò, salvo che non appaiano abbattuti e prostrati, freddi o feriti, non vanno mai prelevati; al massimo, se si trovano in luoghi palesemente pericolosi (ciglio di una strada, asfalto caldo in estate, in balia di bambini incuriositi o oggetto di interesse di un gatto) possono essere spostati in luogo più protetto poco distante (non centinaia di metri) avendo cura di indossare preventivamente un paio di guanti in gomma o utilizzare uno straccio allo scopo di raccoglierli evitando al contempo di contaminarli con il nostro odore. 5 Alcuni rapaci notturni come gli allocchi sono particolarmente aggressivi e puntano dritto alla testa l’essere umano che si avvicina in un raggio di circa 10 metri dal nido o dal piccolo rimasto a terra. Ci sono alcune specie di uccelli che non costruiscono il nido in alto, ma sul terreno, come ad esempio il gufo di palude, l’albanella minore, il fratino o le sterne. ATTENZIONE! Per certe specie l'intervento può anche essere pericoloso, per le reazioni degli adulti che vedono minacciati i piccoli e attaccano. Pertanto nidiacei sani e non in pericolo, anche se ancora incapaci di volare, devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento, e solo se feriti può essere opportuno richiedere l’intervento di recupero. Una specie di facile ritrovamento è quella dei rondoni, che devono essere sempre soccorsi poiché non sono in grado di volare partendo da terra. In alcuni casi, per esempio dopo violenti temporali, accade di ritrovare al suolo esemplari in buone condizioni, in genere in grado di riprendere il volo immediatamente con un piccolo soccorso. L’animale non va ‘lanciato’, ma è sufficiente aiutarlo accompagnandolo con la mano a involarsi, sollevandolo al di sopra della propria testa in un’area in cui se cade è possibile recuperarlo facilmente. Ma attenzione a non confondere gli adulti con i piccoli che, per essere pronti al volo, devono avere le ali più lunghe della coda di almeno 3 cm. Dopo temporali o venti forti, se si ritrovano piccoli uccelli si deve valutare se sia possibile reinserirli nel nido senza disturbarne i fratelli o i genitori (per non trasmettere odori estranei che ostacolano il recupero del rapporto con i genitori è necessario usare dei guanti prima di maneggiare con quanta più attenzione possibile l’animale). Per la maggior parte delle specie la ricerca del cibo per l’imbeccata obbliga i genitori a restare per qualche tempo fuori dal nido, momento adatto alla reintroduzione del piccolo caduto. Vale la pena di ricordare che se un animale selvatico adulto non tenta la fuga è sempre perché si trova in una situazione grave: è sotto shock, ha paura e quindi per difendersi può anche far male al soccorritore oppure spaventarsi a morte. Solo in caso di reale necessità, dunque, ci si può avvicinare all’animale. 6 In caso di ritrovamento di uccelli che si ritiene debbano essere soccorsi, fermo restando le indicazioni già date e solo per il periodo che va dalla raccolta dell'animale alla consegna al personale autorizzato, per catturarlo gettategli sopra un panno per diminuirne lo stress e riponetelo delicatamente in una scatola di cartone chiusa di misura adeguata alle sue dimensioni, con fori sufficienti per la respirazione, adagiandovi sul fondo un panno o altro materiale ugualmente morbido (evitare cotone idrofilo, lana e ovatta), da porre in ambiente tranquillo, caldo e lontano da rumori molesti. Non utilizzare vecchi nidi trovati in campagna, fieno o erba perché difficili da tener puliti e nei quali potrebbero annidarsi molti parassiti. Per gli uccelli di piccola e media taglia, si può inserire nella scatola un’asticella tonda (un rametto, una matita) che funga da posatoio, da posizionarsi sollevata qualche centimetro dalla base e posta obliquamente tra le pareti della scatola. I nidiacei vanno posti in un sottovaso o un cestino di dimensioni sufficienti (importante per i rondoni affinché non si rovinino le lunghe ali), imbottito con stracci morbidi (mai ovatta) e foderato internamente con della carta da cucina da sostituire quando è sporca. Il tutto va messo in una scatola per scarpe o di cartone coperta con un pezzo di zanzariera fermato con un elastico. Vanno tenuti al caldo, a una temperatura di circa 30­35°C (attenzione: se il pulcino sta con il becco aperto e respira a fatica significa che ha troppo caldo). Per i mammiferi che usano nascondigli (ad es. roditori come ghiri, scoiattoli, topi, ecc.) si può mettere all'interno della scatola un vecchio maglione. Fate attenzione però: mammiferi roditori, scavatori o dotati di robuste dentature, possono bucare il cartone (alla lunga anche gabbiani, corvi e cornacchie). Con animali particolarmente agitati è preferibile usare scatole di legno o di plastica (ben aerate; se ne trovano nei negozi di articoli per animali) oppure gabbie oscurate con un panno. Di norma, soprattutto con i volatili, le gabbie sono da evitare. Per i rettili si può mettere un fondo di terra, vegetazione e sassi. Non raccogliete nidi e uova. Esistono specie di uccelli che depongono le uova a terra, senza costruire un nido, ad esempio il fratino e il corriere piccolo: queste uova non sono abbandonate come potrebbero sembrare. Le uova covate in genere sono tiepide, ma un nido contenente poche uova fredde non è necessariamente abbandonato: ad esempio la cova potrebbe non iniziare fino a che non sia stato deposto un certo numero di uova. Non sostate neppure nelle vicinanze dei nidi, poiché potreste indurre i genitori ad abbandonare la covata. Ricordate inoltre che raccogliere uova e nidi è proibito dalla legge e che gestire un’incubazione artificiale e l’allevamento a mano dei pulcini dopo la schiusa è lavoro da esperti. ATTENZIONE! NON SOMMINISTRARE MAI, E A NESSUN UCCELLO, GIOVANE O ADULTO FERITO, MOLLICA DI PANE, LATTE O SUOI DERIVATI. 7 Per i piccoli di mammifero è ancora più importante non avvicinarsi e non toccarli, per non trasmettere odori estranei che impediscono il recupero del rapporto con i genitori. I piccoli del riccio, ad esempio, di norma restano incustoditi in una buchetta mentre i genitori vanno in giro a cercare da mangiare. Svezzarli è estremamente difficile e se vengono prelevati la mortalità è altissima (in fase di svezzamento hanno ancora gli aculei chiari e morbidi). Per verificare l’abbandono è necessaria un'osservazione prolungata per almeno mezza giornata, controllando magari che nei dintorni non vi sia un riccio morto (spesso schiacciato da una macchina). Per prima cosa l'animale va tranquillizzato ponendolo dove si senta al riparo. La cosa migliore è una scatola di cartone, non troppo più grande della bestiola, con fori di areazione nella parte alta e fogli di carte assorbente da cucina o fogli di giornale come imbottitura (gabbie o trasportini per gatti non sono adatti, l'ovatta non va usata). Posizionare nella scatola una borsa dell’acqua calda o un tappetino termico e riporre la scatola in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio: I'animale si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress che può indurre anche autolesionismo. NON FORNITE PAPPE FAI­DA­TE E NON DATE LATTE DI MUCCA AI PICCOLI, LI FARESTE MORIRE! I ricci soccorsi non devono mai essere alimentati, poichè spesso ci possono essere spaccature del palato o traumi della mandibola e un intervento ‘fai da te’, somministrando cibo, potrebbe aggravare una situazione già precaria. Rivolgetevi immediatamente a un veterinario, a centri di recupero di animali selvatici oppure al Corpo Forestale dello Stato. Quando possibile, cercare di coprire gli occhi con teli (se si tratta di mammiferi di grossa o media taglia) e limitare maneggiamenti e rumori. Evitare di mettere nella scatola alimenti o acqua, producono sporco e potrebbero infettare le eventuali ferite. Soprattutto in estate, i residui di cibo potrebbero deteriorarsi con il caldo, mentre può essere utile cercare di dare un po’ d’acqua con una siringa senza ago. I piccoli di capriolo e di lepre vengono nascosti dalla madre in mezzo all’erba alta o nel fogliame, dove restano immobili per mimetizzarsi e difendersi dai predatori, mentre questa si allontana per nutrirsi anche per buona parte del giorno e della notte. Qualche ora dopo, la madre tornerà a recuperare il suo cucciolo. 8 Qualora la madre non tornasse entro un ragionevole periodo (alcune ore), si dovrà segnalare il ritrovamento alla Polizia Provinciale, evitando che mani inesperte prelevino il piccolo pregiudicandone la sopravvivenza. L’odore umano può essere motivo di allarme per la madre, per cui, oltre a rimanere a debita distanza, non si deve assolutamente toccare il piccolo. Ciò, infatti, potrebbe spingere i genitori ad abbandonare la prole (se per errore venissero toccati piccoli di mammifero, sarà sufficiente strofinare il piccolo con dell’umus o terriccio di sottobosco per eliminare l’odore dell’uomo). ATTENZIONE! Non lasciate mai un animale selvatico libero per casa o nell’abitacolo di un autoveicolo. Non alloggiate mai un animale selvatico insieme a cani, gatti, o altri animali domestici di proprietà. Per un animale selvatico, una coccola è un’aggressione: toccateli il meno possibile! Animali esotici. Si tratta spesso di animali abbandonati da persone irresponsabili che, affascinate da questi animali, li acquistano senza però avere le informazioni necessarie per la loro corretta gestione. Se si tratta di un animale tranquillo, che potete prelevare senza problemi (es. una tartaruga), portatelo a casa e segnalatene immediatamente il ritrovamento Corpo Forestale dello Stato. Nel dubbio e di fronte ad altre specie animali (es. rettili, iguane ecc) aspettate l’intervento della Forestale. Se ci si trova davanti a pipistrelli in difficoltà, ad esempio in attività diurna, in volo in un’abitazione o attaccati al muro esposto al sole, oppure per terra o feriti, disorientati o cuccioli caduti alle madri, è fondamentale tenere presente che anch’essi sono animali selvatici rigorosamente protetti dalla legge, la quale ne vieta la detenzione. Nel caso in cui si trovi un individuo in difficoltà, questo va liberato nel suo ambiente appena guarisce, mentre se presenta menomazioni permanenti va affidato a un ente autorizzato che lo possa accogliere in strutture adeguate. Inoltre, in quanto animali selvatici, i pipistrelli non vanno mai maneggiati a mani nude; infatti, spaventandosi potrebbero mordere come farebbe qualsiasi altro animale impaurito. Quando si rinviene un pipistrello in difficoltà è quindi opportuno raccoglierlo con un panno, o indossando dei guanti, facendo attenzione a non provocargli lesioni. Riponete l’animale in una scatola di cartone con piccoli buchi per l'aria facendo attenzione che la scatola non presenti aperture di diametro superiore al mezzo centimetro perché i pipistrelli sono in grado di passare attraverso fessure molto piccole. Lasciate nella scatola un pezzo di stoffa arrotolato nel quale il pipistrello possa nascondersi; tenere il pipistrello in un ambiente tranquillo, al caldo e senza rumori e dove non sia a contatto con altri animali. 9 Nel frattempo somministrate acqua goccia a goccia, con una siringa cui è stato tolto l’ago, per la reidratazione e, se i soccorsi tardano, somministrare anche camole della farina spremute o intere, oppure omogeneizzato di carne e banana (2/3 carne, 1/3 banana ed eventualmente 1 tuorlo d’uovo). È preferibile somministrare il cibo in più pasti piuttosto che sovraccaricare l’animale con un pasto unico. Potete richiedere l’intervento di Gianna Dondini e Simone Vergari, esperti WWF di chirotteri (pipistrelli), al numero di tel. 347 6157961, oppure scrivendo all’indirizzo email [email protected]. Può capitare che un uccello o un pipistrello entrino in casa da una finestra aperta. L'animale che entra in casa di solito è molto spaventato, perciò comportatevi nel modo più tranquillo possibile, la situazione non è assolutamente grave e si risolverà facilmente. Per gli uccelli: isolate la stanza dove c'è l'animale, chiudendo la porta; lasciate la finestra aperta e aspettate che l'uccello voli fuori da solo; se non ce la fa, prima o poi cadrà a terra spossato, in questo caso provate a prenderlo molto delicatamente avvolgendolo in un panno, mettetelo per un'oretta in una scatola chiusa in modo che possa riprendere le forze, somministrate un po’ d’acqua e zucchero con una siringa senz’ago o facendola gocciolare sul becco con il dito, dopodiché liberatelo; non fatelo immediatamente, perché cadrebbe al suolo e sarebbe vittima di gatti o altri animali. Maneggiare gli uccelli non è facile perché se non si è esperti si possono danneggiare le penne o le ali, quindi se non ve la sentite, lasciate stare e aspettate che ce la faccia da solo. Ovviamente, se avete cani o gatti in casa, fate in modo che non vengano a contatto con l'uccello. Per far uscire un pipistrello che entra in casa, basterà spegnere la luce, aprire la finestra e chiudere la porta. Solitamente nel giro di 20/30 minuti il pipistrello, una volta tranquillizzatosi, uscirà da solo dalla finestra. Uccelli contro i vetri. Può capitare che piccoli uccelli vengano a sbattere contro le vetrate di balconi e finestre. In alcuni casi l’impatto può essere così violento da provocarne la morte. Più spesso provoca solo una transitoria perdita di coscienza: in questo caso si deve porre l’uccello in una scatola buia, in un posto caldo e tranquillo, attendere la sua ripresa (di norma entro pochi minuti) e, quando si è certi che abbia recuperato completamente, liberarlo aprendo la scatola fuori dalla finestra. Per evitare questi inconvenienti si possono applicare ai vetri delle finestre sagome di uccello (solitamente di falco) che rendano visibile la superficie o comunque impauriscano i piccoli volatili (si possono reperire presso la LIPU o dai rivenditori di articoli per animali). 10 Può capitare di colpire e stordire volatili anche durante la guida del proprio veicolo. Se le circostanze in cui vi trovate e le condizioni di guida lo consentono, fermatevi per assicurarvi che l’uccello non sia morto, recuperatelo e seguite le stesse indicazioni date sopra. In caso di ritrovamento di altri animali da compagnia (quindi non cane o gatto, come ad es. conigli, criceti, furetti ecc..), le operazioni consigliate si riducono purtroppo a poche indicazioni. Comunicate il ritrovamento dell'animale, fornendo un'accurata descrizione dello stesso, alla Polizia Municipale o Provinciale del comune in cui è stato rinvenuto o al centralino del Corpo Forestale dello Stato. Lasciate il vostro indirizzo, i recapiti telefonici e fatevi indicare qual è la struttura competente per territorio eventualmente in grado di ospitare l'animale. Le associazioni animaliste/ambientaliste, in ogni caso non sostituiscono e non devono/possono sostituire i servizi pubblici e di pubblica utilità nonché le Forze di Polizia. Possono affiancare il cittadino nelle sue richieste e possono farle proprie. Alcune di esse hanno in alcune zone Guardie Zoofile volontarie e servizi di intervento. Il contatto con loro è sempre consigliato. 11 NUMERI UTILI MEDICO VET. DI TURNO PISTOIA Tel. 0573 34345 MEDICO VET. DI TURNO VALDINIEVOLE Tel. 0572 4601 POLIZIA PROVINCIALE PISTOIA Tel. 0573 374628 POLIZIA MUNICIPALE ABETONE Tel. 0573 607820 POLIZIA MUNICIPALE AGLIANA Tel. 0574 678211 ­ 12 Cell. 335 8472884 POLIZIA MUNICIPALE BUGGIANO Tel. 0572 30192 POLIZIA MUNICIPALE CASALGUIDI Tel. 0573 917407 Cell. 328 0411508 POLIZIA MUNICIPALE CHIESINA UZZANESE Tel. 0572 418029 POLIZIA MUNICIPALE CUTIGLIANO Tel. 0573 68881 Cell. 348 8281830 POLIZIA MUNICIPALE LAMPORECCHIO Tel. 0573 82898 POLIZIA MUNICIPALE LARCIANO Tel. 0573 85811 Tel. 0573 858124 POLIZIA MUNICIPALE MARLIANA Tel. 0572 698529 Cell. 336 752222 POLIZIA MUNICIPALE MASSA E COZZILE Tel. 0572 928363 POLIZIA MUNICIPALE MONTALE Tel. 0573 55066 POLIZIA MUNICIPALE PESCIA Tel. 0572 492210 POLIZIA MUNICIPALE PIEVE A NIEVOLE Tel. 0572 950917 12 POLIZIA MUNICIPALE PITEGLIO Tel. 0573 637810 ­ 07 Cell. 329 3811309 Cell. 329 3811306 POLIZIA MUNICIPALE PISTOIA Tel. 0573 22022 POLIZIA MUNICIPALE PONTE BUGGIANESE Tel. 0572 932128 POLIZIA MUNICIPALE QUARRATA Tel. 0573 72584 ­ 771310 POLIZIA MUNICIPALE SAMBUCA P.SE Tel. 0573 893781 ­ 16 POLIZIA MUNICIPALE SAN MARCELLO P.SE Tel. 0573 621223 POLIZIA MUNICIPALE SERRAVALLE P.SE Tel. 0573 917225 Cell. 328 0411511 Cell. 328 0411517 POLIZIA MUNICIPALE MONSUMMANO T. Tel. 0572 959400 POLIZIA MUNICIPALE MONTECATINI T. Tel. 0572 766907 POLIZIA MUNICIPALE UZZANO Tel. 0572 447745­6 CARABINIERI Tel. 112 CORPO FORESTALE DELLO STATO Tel. 1515 GUARDIA COSTIERA Tel. 1530 GUARDIA DI FINANZA Tel. 117 POLIZIA DI STATO Tel. 113 VIGILI DEL FUOCO Tel. 115 13 CANILI IN PROVINCIA DI PISTOIA CANILE MUNICIPALE DI PISTOIA ­ RIFUGIO DEL CANE “G. ZOPPI” via Agati 15 ­ 5100 Pistoia Tel. 0573 400413 ­ Fax 0573 907116 www.rifugiodelcanepistoia.it [email protected] CANILE DI MONTECATINI TERME ­ CANILE HERMADA Associazione Amici degli Animali O.N.L.U.S Via delle Padulette 24 ­ 51016 Montecatini Terme (PT) Telefono : 334 62 11 610 ­ Fax: 0572 770929 Centralino attivo dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle 19:00, domenica dalle 10:00 alle 19:00 Canile aperto tutti i giorni dell’anno incluso sabato, domenica e festivi. Orario invernale dalle ore 14 alle ore 18, estivo (dal 21 giugno al 20 settembre) dalle 15 alle 19. Numero di emergenza NOTTURNO ­ Pronto Soccorso Veterinario Tel. 338 2079160 (dalle 19:00 di sera alle 9:00 di mattina ­ solo uso emergenza notturno) www.canilehermada.it [email protected] CANILE DI PESCIA ­ CANILE COMUNALE “RIFUGIO VALDIFLORA” Via Madonna del Tamburino n. 5 ­ 51010 San Quirico ­ Pescia (PT) Telefono: 0572 400.235 ­ Cell. 349 86.37.590 Orario: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 www.rifugiovaldiflora.it [email protected] 14 PRINCIPALI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE E AMBIENTALISTE PRESENTI A PISTOIA ENPA ­ SEZIONE PROVINCIALE DI PISTOIA Via Agati, 15 ­ 51100 Pistoia (PT) Tel. 0573 400413 ­ Fax. 0573 907116 www.rifugiodelcanepistoia.it [email protected] Facebook: Rifugio del cane di Pistoia FRATELLI CON LA CODA www.fratelliconlacoda.org [email protected] Tel. 347 808 5129 Facebook: Fratelli Con la Coda LAV ­ PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA VALDINIEVOLE www.lavvaldinievole.it [email protected] Tel. 347 1957365 Facebook: LAV Valdinievole LAV ­ SEDE TERRITORIALE DI PISTOIA www.lav.it/sedi/pistoia [email protected] Tel. 329 3108953 Facebook: LAV Pistoia LEGAMBIENTE PISTOIA Via dei Cancellieri, 30 51100 Pistoia (PT) Tel: 329 0739870 www.legambientepistoia.it [email protected] Facebook: Circolo Legambiente di Pistoia 15 LEGAMBIENTE AGLIANA Via Branaccia, 14 51031 Agliana (PT) Tel: 0574 673398 ­ 347 1063650 [email protected] Facebook: Circolo Legambiente Agliana OIPA ­ SEZIONE DI PISTOIA www.oipapistoia.com [email protected] Tel. 339 8141431 Facebook : Oipa Pistoia PROGETTO CHECKERS www.progettocheckers.org [email protected] Tel. 393 1633128 Facebook : Progetto Checkers WWF ­ COMITATO DI PISTOIA Via dei Cancellieri, 30 51100 Pistoia (PT) Telefono: 0573 33002 (solo il primo ed il terzo mercoledì di ogni mese dopo le ore 21) Fax: 0573 918685 www.wwfpistoia.it [email protected] Facebook : Wwf Comitato Pistoia 16 CENTRI DI RECUPERO FAUNA SELVATICA IN TOSCANA CETRAS c/o Via del Giglio 5 ­ 50053 Empoli (FI) Sandro: Tel. 0571 73691 ­ 0571 82747; Simona: Tel. 347 7375342; Ornella: Tel. 0571 76486; Mauro: Tel. 347 9082963 CENTRO RECUPERO RAPACI Via Ponte a Vicchio 48, 50039 Vicchio di Mugello (FI) Tel. 347 8781971 CENTRO RECUPERO RAPACI CERTOSA Clinica veterinaria Certosa Via Senese 286 ­ Firenze (FI) Tel. 055 2048338 VEGA SOCCORSO ­ LUCCA Via del Brentino, 23 ­ 55049 Viareggio (LU) Per il recupero di fauna e avifanua selvatica, ferita e/o in difficoltà, contattare l'Associazione VEGA Soccorso di Lucca ai numeri di tel. 348 8860685 ­ 335 8457687 http://www.vegasoccorso.it/index.htm CENTRO RECUPERO UCCELLI MARINI E ACQUATICI (CRUMA) Via delle Sorgenti 430, Località Costernino ­ 57100 Livorno (LI) Tel. 0586 400226 ACQUARIO DI LIVORNO (EX COMUNALE DIACINTO CESTONI) Recupero tartarughe marine Piazzale Mascagni 1 ­ Area Terrazza Mascagni, Livorno (LI) Telefono: 0586 269111 Prenotazioni 0586 269154 Per emergenze rivolgersi a Dott.sa Mancusi, tel. 055 3206921 ­ cell. 339 3462217 CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI DELLA MAREMMA (C.R.A.S.M.) SO 34, km 3,5 ­ 58055 Semproniano (GR) Tel. 0564 986168 ­ 0564 986194 ­ 0564/987164 Per CRASM e CRASE: Marco Aloisi, tel. 333 4102143 CENTRO RECUPERO TARTARUGHE MARINE Via Porciatti 12 ­ 58100 Grosseto (GR) Referente Dott.ssa Papetti Luana ­ cell. 338 4876614 17 FONTI E LINK UTILI www.recuperoselvatici.it www.pipistrelli.net www.batboxnews.it www.lipu.it/oasi/animaliferiti.htm www.sosricci.it ELENCO CRAS ­ CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI www.recuperoselvatici.it/principale.htm CENTRO RECUPERO RAPACI DEL MUGELLO ­ VICCHIO (FI) www.lipu.it/Oasi/oasiDettaglio.asp?50 CENTRO RECUPERO UCCELLI MARINI E ACQUATICI (CRUMA) www.cruma.org/ CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI DELLA MAREMMA ­ SEMPRONIANO http://lnx.sistemamusealeamiata.it/parco/index.php CETRAS ­ EMPOLI www.facebook.com/pages/CETRAS­Empoli/137075372996406 CENTRO RECUPERO TARTARUGHE MARINE www.gol.grosseto.it/acquario/rescue/index.htm WWF LIVORNO ­ S.O.S. NATURA www.wwflivorno.it/?q=book/print/1840 18 PER LA COLLABORAZIONE E LA SUPERVISIONE DEL DOCUMENTO SI RINGRAZIA: MASSIMO VITTURI ­ Responsabile nazionale settore caccia e fauna selvatica della LAV ILARIA INNOCENTI ­ Responsabile nazionale settore cani e gatti della LAV DOTT. CECCHERELLI RENATO ­ Direttore Sanitario del CRUMA di Livorno PIER LUIGI PALANDRI ­ WWF Comitato di Pistoia SILVIA GRASSOTTI ­ LAV Valdinievole (impaginazione e grafica) Pistoia, aprile 2013 19 www.lav.it/sedi/pistoia ∙ [email protected] ∙ Cell. 329 3108953 www.facebook.com/lavpistoia