ISTITUTO DI STATISTICA E MATEMATICA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “PARTHENOPE” COMPITI DEGLI UFFICI COMUNALI DI STATISTICA COSTRUZIONE DEGLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO: ASPETTI RELATIVI ALLA RILEVAZIONE Nella loro opera di rilevazione dei prezzi dei beni e/o dei servizi inclusi nel paniere, gli Uffici comunali di statistica dei Comuni capoluogo di Provincia devono, nel rispetto della normativa vigente e seguendo le direttivi impartite loro dall’Istat, predisporre i piani di campionamento, e quindi: -stabilire il numero di quotazioni per prodotto -individuare nel territorio comunale le unità di vendita -individuare in ciascuna di dette unità la referenza da osservare mensilmente. Prezzi al Consumo 1 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano La rilevazione degli indici dei prezzi al consumo è effettuata dagli Uffici comunali di statistica. L’Istat cura solo la raccolta delle informazioni relative a specifiche tipologie di beni e di servizi caratterizzati o da prezzi comuni su tutto il territorio nazionale o da particolari difficoltà di trattamento da parte degli Uffici comunali di statistica. Prezzi al Consumo 3 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Per migliorare la qualità della rilevazione, dalla seconda metà degli anni novanta, si è cercato di riorganizzare le attività, adottando procedure standardizzate, capaci di assicurare il: -trattamento omogeneo delle informazioni di base -tempestivo ed automatizzato scambio dei flussi di dati tra gli Uffici comunali e l’Istat. Prezzi al Consumo 2 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Prezzi al Consumo 4 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 1 L’Istat dal 1995 fornisce agli Uffici comunali di statistica una procedura informatica per la gestione della rilevazione dei prezzi al consumo, che copre tutte le fasi dell’indagine: -gestione degli archivi prodotti, unità di rilevazione, rilevatori, marche, varietà -stampa dei modelli di rilevazione - data entry dei prezzi e dei metadati di corredo -calcolo di indici medi elementari -calcolo di indici aggregati -produzione di report standard -estrazione dei dati da trasmettere all’Istat. Prezzi al Consumo 5 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano L’adozione di questa procedura ha permesso di migliorare sensibilmente la qualità dell’indagine, riducendo i tempi per la diffusione degli indici. È stato così possibile introdurre, senza gravare sulle casse comunali, innovazioni metodologiche e di processo, quali: -l’utilizzo della media geometrica per il calcolo degli indici elementari -il passaggio all’indice concatenato di tipo Laspeyres -la transizione dalla lira all’euro Prezzi al Consumo 6 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Questa innovazione ha portato anche alla riduzione dell’errore NON – CAMPIONARIO, attraverso l’introduzione di numerosi controlli nella fasi di immissione dei prezzi rilevati e di acquisizione dei dati da parte dell’Istat. Prezzi al Consumo 7 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Mensilmente, e per ciascun Comune, sono registrate le quotazioni rilevate, le unità di rilevazione e la loro composizione, i rilevatori, gli appartamenti campionati per la rilevazione trimestrale degli affitti delle abitazioni, le riduzioni temporanee di prezzo, le mancate risposte, le sostituzioni di prodotto nel complesso e quelle che non hanno registrato alcuna variazione di prezzo, il numero di errori e segnalazioni dei dati trasmessi dai Comuni raggruppati in 9 tipologie. Prezzi al Consumo 8 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 2 Riportiamo le 9 tipologie di errore. Tipo di errore 1 – Errore Archivio ditte: tipo ditta, codice zona, Ateco; errore scrittura archivi marche, varietà, rilevatori,; errore riscrittura ditta 2 – Errore Ditta errata negli archivi mensili 3 – Errore Diversa quantità o ditta senza segnalazione di sostituzione; non segnalato tipo sostituzione effettuato 4 – Errore Serie mancante nei mensili, bimensili, affitti o tariffe; prodotto errato 5 – Errore Serie non aggiornata In tal modo si riesce ad avere un quadro esauriente di elementi di valutazione sulla qualità della rilevazione dei prezzi al consumo effettuata dagli Uffici comunali di statistica dei 76 Capoluoghi di provincia che partecipano mensilmente a detta rilevazione. 6– Variazione superiore o inferiore alla soglia prevista nei mensili Segnalazione 7– Variazione superiore o inferiore alla soglia prevista nei bimensili Segnalazione 8 – Errore Variazione di prezzo in mese non di rilevazione 9 – Errore Indice diverso nei mensili, negli affitti o nelle tariffe Prezzi al Consumo 9 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Queste informazioni di tipo quantitativo sono integrate con quelle acquisite dall’Istat, attraverso i continui contatti che intercorrono durante tutte le fasi dell’indagine con gli Uffici comunali. Prezzi al Consumo 11 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano COSTRUZIONE DEGLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO: ASPETTI RELATIVI AL DISEGNO DELL’INDICE Tali contatti consentono all’Istat di monitorare l’organizzazione di ogni singolo Ufficio comunale, oltre che la tempestività e l’accuratezza nella comunicazione dei dati. Prezzi al Consumo 10 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Prezzi al Consumo 12 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 3 Alla procedura di definizione della struttura dell’indice dei prezzi al consumo si associano gli aspetti relativi alla determinazione del paniere e alla metodologia applicata, riferendosi all’indice per l’intera collettività nazionale (NIC), che, per la sua generalità e completezza costituisce l’indicatore di riferimento per il sistema degli indici dei prezzi la consumo (IPC). I consumi finali individuali includono anche le spese sostenute dalla Pubblica Amministrazione (PA) o dalle istituzioni senza fini di lucro (ISP) per consumi finali riferibili alle famiglie (medicinali, servizi medici, prestazioni sociali). Restano escluse tutte le spese per le quali non viene pagato un corrispettivo monetario e per le quali viene stimato un valore figurativo nei Conti Nazionali. L’indice è riferito ai beni e servizi acquistabili sul mercato ed esclude quindi tasse, contributi ed imposte. Prezzi al Consumo 13 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano L’aggregato macroeconomico al quale fa riferimento il NIC sono i consumi finali individuali delle famiglie residenti, originati da transazioni monetarie effettuate sul territorio economico italiano. 15 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Il dominio di riferimento del NIC non è riconducibile a nessuno dei due aggregati dei consumi finali delle famiglie, sui quali si basa il nuovo sistema di Contabilità Nazionale. Esso differisce dalle spese per consumo finale delle famiglie per la presenza delle spese a carico della PA o delle ISP e per l’assenza di spese imputate. In accordo con le definizioni dell’European System of National Accounts (ESA95) sono considerate famiglie residenti le famiglie propriamente dette, le persone che vivono nelle comunità (famiglie istituzionali) ed i turisti stranieri. Prezzi al Consumo Prezzi al Consumo È un sottoinsieme dei consumi finali individuali effettivi, essendo escluse le transazioni non monetarie (spese imputate). 14 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Prezzi al Consumo 16 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 4 PROCESSO DI PRODUZIONE DEI COEFFICIENTI DI PONDERAZIONE NAZIONALI Il processo di produzione dei coefficienti di ponderazione nazionali per il NIC si articola nelle seguenti fasi: 1. Stima dei consumi finali delle famiglie 2. Adattamento al dominio di riferimento del NIC 3. Ripartizione della spesa per voci disaggregate della classificazione 4. Ripartizione delle voci di spesa tra le posizioni rappresentative 5. Indicizzazione della spesa per le posizioni rappresentative per aggiornarla al tempo di riferimento 6. Determinazione dei coefficienti nazionali Prezzi al Consumo 17 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano STIMA DEI CONSUMI FINALI DELLE FAMIGLIE Le stime fornite dalla CN sono provvisorie. Tuttavia, il dato utilizzato, relativo all’anno precedente a quello di riferimento dei pesi, al momento dell’utilizzo è già stato oggetto di una prima sostanziale revisione e, di norma, i successivi aggiustamenti non sono tali da alterare in maniera significativa le proporzioni esistenti tra i differenti consumi. Prezzi al Consumo 19 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano ADATTAMENTO AL DOMINIO DI RIFERIMENTO DEL NIC Le stime dei consumi finali prodotte dalla Contabilità Nazionale rappresentano la fonte principale per la definizione del sistema di ponderazione degli indici dei prezzi al consumo. Ovviamente intervengono altre fonti, ma servono unicamente a disaggregare la spesa fornita dalla CN, al livello di dettaglio necessario al calcolo degli indici. Le fonti secondarie sono utilizzate solo in termini relativi, ossia come quota percentuale di spesa da attribuire a ciascuna voce disaggregata, e non in termini assoluti. Prezzi al Consumo I consumi finali sono ripartiti in 360 voci che derivano dall’incrocio tra le 54 macro – funzioni di consumo con le 101 branche della disaggregazione settoriale. 18 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Le definizioni adottate dalla CN per la costruzione dei consumi finali delle famiglie non coincidono con il dominio di riferimento degli IPC. Per questo occorre adattare i consumi finali rettificandoli seguendo le definizioni e gli scopi dell’IPC. Sono così escluse sia le spese figurative (autoconsumi e affitti imputati per i proprietari di appartamento) sia le spese per i commerci illeciti (quali il contrabbando). Prezzi al Consumo 20 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 5 RIPARTIZIONE DELLA SPESA PER VOCI DISAGGREGATE DELLA CLASSIFICAZONE I dati di CN contengono anche le spese a carico della PA o delle IPC per le prestazioni sociali. Ma non tutte la prestazioni sociali rientrano nel computo degli indici dei prezzi al consumo. In particolare, rientrano nel campo di definizione di detti indici: 1. Le spese per farmaci 2. Servizi medici 3. Cure balneari e/o termali 4. Case di cura private 5. Agevolazioni sui trasporti ferroviari e sui trasporti pubblici locali Prezzi al Consumo 21 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano I primi tre livelli coincidono con la “Classification Of Individual Consumption by Purpose” (COICOP), adottata anche per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo. Il primo livello di disaggregazione dell’indice complessivo è chiamato Capitolo (12), il secondo livello Categoria (107), il terzo Gruppo (38). Per i livelli inferiori si fa riferimento alla terminologia Sottogruppo a 4 o 5 cifre. Prezzi al Consumo 23 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Trasversalmente a tale classificazione, sono state individuate le voci di prodotto (in totale 209) che costituiscono il livello standard di pubblicazione degli indici, in quanto derivano da una suddivisione esaustiva delle stime di CN. Tra gli altri, non rientrano nelle schema di definizione: 1. i contributi per i trasporti dei militari La suddivisione dell’indice in 209 voci di prodotto consente anche la suddivisione tra beni e servizi e per i beni l’ulteriore ripartizione tra alimentari, non durevoli, semidurevoli, durevoli ed energetici. 2. i convitti ed i camping per i minori disagiati 3. l’assistenza sociale, socio – sanitaria integrativa e per calamità naturale. Prezzi al Consumo Gli indici dei prezzi al consumo utilizzano una struttura gerarchica di aggregazione, composta da cinque livelli. Ulteriore vantaggio delle voci di prodotto è che esse sono sostanzialmente stabili nel tempo e consentono un’analisi delle serie storiche su un arco temporale pluriennale. 22 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Prezzi al Consumo 24 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 6 Ciascuna delle 209 voci di prodotto rappresenta uno strato all’interno del quale, attraverso un campionamento non probabilistico, vengono selezionate una o più posizioni rappresentative. La spesa attribuibile alla voce di prodotto viene suddivisa tra le posizioni rappresentative prescelte, attualmente in numero di 568. Le posizioni rappresentative costituiscono il livello minimo per il quale è attribuibile un peso. Così, l’indice complessivo si ottiene come media aritmetica ponderate degli indici delle posizioni rappresentative. Prezzi al Consumo 25 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Il paniere rappresenta la struttura di aggregazione più elementare ed è formato da 930 prodotti o servizi. Il più delle volte esiste una corrispondenza uno ad uno tra posizione rappresentativa e prodotto del paniere, mentre alcune posizioni sono composite. Il passaggio dai prodotti componenti alla posizione rappresentativa composita può avvenire, a seconda dei casi, per media aritmetica ponderata di indici elementari, per media geometrica di tali indici o con un procedimento di selezione e perequazione (per i prodotti freschi stagionali). Prezzi al Consumo 27 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano RIPARTIZIONE DELLE VOCI DI SPESA TRA LE POSIZIONI RAPPRESENTATIVE A seguito della selezione campionaria operata, il peso di ciascuna delle 568 posizioni non corrisponde all’effettivo consumo che la popolazione effettua di quel prodotto, ma alla copertura campionaria che al prodotto è assegnata nell’ambito della voce (strato) di appartenenza. La ripartizione di dettaglio, attraverso cui si giunge alla definizione delle 568 posizioni rappresentative e che, in alcuni casi, consente di scendere fino al livello dei prodotti, assume come punto di partenza le 360 voci di consumi di Contabilità Nazionale. Il numero dei prodotti selezionati per rappresentare una voce aggregata dipende dalla rilevanza della spesa della voce stessa. Dove possibile, più è alto il valore della spesa maggiore è il numero dei prodotti selezionati per rappresentarlo. Prezzi al Consumo 26 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Prezzi al Consumo 28 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 7 La selezione della lista dei prodotti per la rilevazione dei prezzi avviene in un periodo antecedente a quello della determinazione dei coefficienti di ponderazione. La raccolta di informazioni effettuata al momento della costruzione del sistema dei pesi non produce effetti immediati nella definizione del paniere mentre può essere utilizzata per l’anno successivo. In generale, anche con il ribasamento annuale, non è opportuno inserire nel paniere degli IPC consumi emergenti, ma solo situazioni che si sono già consolidate nel tempo. Prezzi al Consumo 29 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Nella fase di costruzione dei coefficienti di ponderazione è possibile effettuare solo qualche aggiustamento marginale al paniere, ove risulti indispensabile estendere la rappresentatività di una voce. In tal caso il nuovo prodotto viene inserito nella rilevazione centralizzata dei beni e servizi effettuata direttamente dall’Istat, in modo da acquisire una esperienza specifica ed affinare la definizione. Successivamente la rilevazione può essere trasferita ai Comuni. Prezzi al Consumo 30 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano La ripartizione della spesa di una voce tra i singoli beni o servizi rappresentativi che la compongono viene effettuata mediante l’utilizzo di fonti e stime diverse caso per caso. Se non si può disporre di alcuna stima, la ripartizione avviene utilizzando la spesa che era stata attribuita al singolo prodotto nella base (anno) precedente, aggiornata utilizzando l’indice dei prezzi al consumo. Ciò equivale ad ipotizzare che nel periodo intercorso tra le due basi le quantità consumate siano rimaste invariate e le variazioni di spesa siano dovute unicamente a variazioni di prezzo. Prezzi al Consumo 31 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano La raccolta, l’aggiornamento e la ricerca di nuove fonti rappresentano di gran lunga l’operazione più dispendiosa e complessa dell’intero processo di messa a punto della struttura di ponderazione degli indici. In ogni caso, questa operazione costituisce un momento di verifica della rappresentatività del paniere e fornisce utili indicazioni per l’aggiornamento dello stesso da effettuarsi l’anno successivo. Prezzi al Consumo 32 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 8 Indicizzazione della spesa per le posizioni rappresentative per “aggiornarla” al tempo di riferimento Secondo la metodologia di calcolo degli indici a catena, il periodo di riferimento dei pesi deve coincidere con quello immediatamente precedente a quello di calcolo. Per ciascuna posizione rappresentativa si moltiplica la spesa stima nell’anno precedente per la variazione dell’indice dei prezzi registrato tra dicembre dell’anno in corso e la media dell’anno precedente. Tutto nell’ipotesi che le quantità acquistate restino invariate. Ipotesi plausibile, data la rigidità dei consumi nel breve periodo. Prezzi al Consumo 33 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano Determinazione dei coefficienti nazionali Il peso della posizione rappresentativa è dato, per ciascun prodotto compreso nel paniere, dal rapporto tra spesa aggiornata di ciascuna posizione rappresentativa ed il totale delle spese aggiornate (moltiplicate per un milione). La somma dei pesi delle singole posizione rappresentative fornisce il peso di ciascuna sintesi di ordine superiore. Il valore di un milione scelto come somma dei pesi è puramente rappresentativo. Per i coefficienti regionali si segue un schema analogo. Prezzi al Consumo 34 A.A. 2002/03 Materiale didattico integrativo del corso di Statistica Economica (3 CFU, 7 -29 gennaio 2003) – Prof. Claudio Quintano 9