SCUOLA DI FORMAZIONE SOCIALE E POLITICA Partecipare il Presente “Fare società: capitale umano e capitale d’impresa” L’ECONOMIA TREVIGIANA (E VENETA) AD UN BIVIO Tra ferite aperte dalla crisi e segnali eterogenei di ripartenza, che hanno bisogno di essere ricondotti dentro un nuovo quadro di senso Federico Callegari Ufficio studi CCIAA Treviso Treviso, giovedì 9 aprile 2015 – Auditorium “Stefanini” 2 1. I PRIMI SEGNALI DI SVOLTA SUL LAVORO (senza dimenticare gli effetti strutturali della crisi su occupazione e imprese) 3 I DATI REGIONALI SUL LAVORO Flussi nel mercato del lavoro Veneto. Dati relativi al primo trimestre 2015 (valori assoluti in .000) RECUPERATO L’EFFETTO RINVIO Assunzioni effettuate tra il IV trim. 2013 e il I 2014: 41,8 mila Assunzioni effettuate tra il IV trim. 2014 e il I 2015: 49,8 mila +19% 4 I DATI REGIONALI SUL LAVORO Distribuzione settoriale delle imprese che hanno assunto con contratti a tempo indeterminato MANIFATTURIERO: 28% 26% 32% E PER TREVISO QUALI SEGNALI SUL MERCATO DEL LAVORO? LA DOMANDA DI LAVORO NELLE IMPRESE TREVIGIANE. GLI ULTIMI DATI DISPONIBILI DELL’INDAGINE EXCELSIOR-UNIONCAMERE Confronto con previsioni nel I trim. 2014 1.620 (+410) 690 (+220) 230 (+90) 210 (+240) TOTALE: 3.800 SALDO: +1.140 2.760 (+1.040) -120 Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior E PER TREVISO QUALI SEGNALI SUL MERCATO DEL LAVORO? LA DOMANDA DI LAVORO NELLE IMPRESE TREVIGIANE. GLI ULTIMI DATI DISPONIBILI DELL’INDAGINE EXCELSIOR-UNIONCAMERE 35% nel I-2014 13% nel I-2014 18% nel I-2014 Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 7 IL BILANCIO OCCUPAZIONALE PER LA PROVINCIA DI TREVISO Saldi fra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente per attività economica in provincia di Treviso. Anni 2008-2014 Attività economica Agricoltura Industria in senzo stretto - Estrattive 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Totale cumulato 2008-2014 2014 140 -40 230 -5 165 120 80 685 -2.660 -5.450 -2.655 -1.675 -3.060 -2.965 -2.635 -21.100 -25 -20 5 -30 -25 -50 -60 -205 -1.785 -2.475 -1.650 -1.140 -1.820 -1.690 -2.075 -12.635 - Metalmeccanico -480 -2.415 -1.055 -465 -815 -910 -220 -6.360 - Altre industrie -510 -695 -75 -175 -435 -365 -270 -2.525 140 155 120 130 35 50 -5 620 -895 -1.425 -675 -835 -1.495 -1.080 -1.230 -7.640 Servizi 3.685 -1.920 650 1.035 310 35 -280 3.520 Totale 265 -8.840 -2.450 -1.480 -4.075 -3.895 -4.065 -24.535 - Made in italy - Utilities Costruzioni Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Veneto Lavoro (estrazione del 17/3/2015) 8 IL BILANCIO OCCUPAZIONALE PER LA PROVINCIA DI TREVISO OLTRE I NUMERI, DUE TEMI DI PORTATA INEDITA: 1) Dalla grande crescita indifferenziata alla crescita selettiva 2) Che fare degli “over 50” che rischiano di stare “fuori dalla giostra”? 9 IL BILANCIO OCCUPAZIONALE PER LA PROVINCIA DI TREVISO Cassa Integrazione Guadagni: interventi autorizzati (in migliaia di ore). Provincia di Treviso. Periodo 2008-2014 LAVORATORI EQUIVALENTI: 7.700 QUANDO SI PARLA DI AUMENTO DELLA SPESA PUBBLICA SI HA PRESENTE CHE LA COMPONENTE PIU’ IN CRESCITA RIGUARDA LE PRESTAZIONI SOCIALI IN DENARO? CIOE’ PENSIONI E MISURE DI SOSTEGNO AL REDDITO? LA DEMOGRAFIA D’IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO Natalità e mortalità d’impresa in provincia di Treviso Flussi di iscrizioni e cessazioni mensili in provincia di Treviso Totale settori. Serie storica gen. 2009 - dic. 2014 Iscrizioni e cessazioni, di cui cessazioni d’ufficio in provincia di Treviso Totale settori. Anni 2012-2014 Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere LA DEMOGRAFIA D’IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO Evoluzione dello stock di imprese attive dal I trim. 2009 al IV trim. 2014 SEDI IMPRESA ATTIVE TOT. COMPARTI (al netto agric.) Valori assoluti. Serie mar. ‘09 – dic. ‘14 -2.228 aziende agricole (da 16.500 a 14.300 ca.) SETTORI DEL TERZIARIO Numeri indici mar. ‘09 – dic. ’14 (base 100 = mar. ‘09) -183 esercizi al dettaglio tra dic. 2011 e dic. 2014 COMPARTO MANIFATTURIERO, EDILE, SERVIZI Numeri indici mar. ‘09 – dic. ’14 (base 100 = mar. ‘09) -1.457 imprese manif. di cui -669 nella metalmeccanica, -434 nel legno-arredo, -310 nel sistema moda -1.680 imprese edili SETTORI DEL TERZIARIO Numeri indici mar. ‘09 – dic. ’14 (base 100 = mar. ‘09) +977 nei servizi alle imprese -427 trasporti 12 2. IL QUADRO CONGIUNTURALE PER LE COSTRUZIONI E PER IL MANIFATTURIERO ALLA FINE DEL 2014 IL QUADRO CONGIUNTURALE L’EDILIZIA: l’andamento in provincia delle compravendite Costruzioni: indice mensile destagionalizzato prod. industriale Base 2010=100. Serie storica gen 2008 – gen 2015 Confronto Italia, Francia, Germania, Area euro Compravendite di immobili residenziali Var. % 2013/2007 -59% Da 11.700 a 4.800 compravendite in provincia Var. % 2014/2013 Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Eurostat PREZZI CASE IN ITALIA: -4,2% NEL 2014 +7% MERCATO DELL’EDILIZIA VS. GOVERNO DEL TERRITORIO I temi della “residenzialità metropolitana”, delle attività artigiane e commerciali nei centri storici, della riorganizzazione degli insediamenti produttivi Fonte: elab. Ufficio Studi CCIAA TV su dati Agenzia delle Entrate – Osservatorio Immobiliare Da 4.800 a 5.140 compravendite in provincia 14 IL QUADRO CONGIUNTURALE MANIFATTURIERO: Produzione e capacità produttiva LA DISTRIBUZIONE DEI GIUDIZI (%) OLTRE IL DATO MEDIO NUOVA FASE? I SEGNALI POSITIVI SONO PIU’ DIFFUSI MA… LO SHOCK +1,3% CRISI DEBITI SOVRANI LA FALSA RIPARTENZA LA RIPRESA SENZA CRESCITA. CAMPIONE DI 300 IMPRESE MANIFATTURIERE (10 addetti e oltre) OPERANTI IN PROVINCIA DI TREVISO, PER UN TOTALE DI 16.500 ADDETTI Indagine Veneto Congiuntura – Unioncamere del Veneto Elaborazioni grafiche: Ufficio studi CCIAA Treviso CRESCITA DELL’OUTPUT... …O CRESCITA DELL’ EFFICIENZA? 15 IL QUADRO CONGIUNTURALE ORDINI INTERNI Distribuzione giudizi ex post % Fonte: Elab. Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati Veneto Congiuntura - Unioncamere del Veneto FOCUS SULL’EXPORT: SUCCESSI ED INCOGNITE Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat FOCUS SULL’EXPORT: SUCCESSI ED INCOGNITE Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat FOCUS SULL’EXPORT: SUCCESSI ED INCOGNITE Per approfondimenti sull’export trevigiano: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi /report_congiunturali.htm_cvt.htm 19 UN PRIMO RIEPILOGO L’economia al bivio tra +++ Le imprese che hanno capito la natura strutturale della crisi non hanno esitato a porre in essere importanti cambiamenti su almeno 5 fronti: Riorganizazione dei processi industriali, coniugando efficienza, qualità, velocità e flessibilità Approfondimento propria distintività Diversificazione/Consolidamento mercati Plurime forme dell’innovazione (compreso il ripensamento del proprio modello di business) Governo della filiera/Riposizionamento nella filiera Dalla strategia del “resistere” (e dei fattori competitivi sfalsati), al confronto competitivo con i migliori Scenario macroeconomico ora favorevole a questa parte trainante del sistema produttivo, con possibili effetti-cinghia a tutta la filiera: Calo del petrolio Trade-off Deprezzamento euro/dollaro Basso livello tassi d’interesse Allargamento base monetaria da parte BCE Incentivi fiscali contenuti nella Legge di Stabilità “euforia e depressione” --- Depotenziamento economia italiana con la perdita di 25 punti percentuali di base produttiva (quasi 20 a Treviso) Ampliamento della forbice competitiva tra lavorazioni ad alto e a basso valore aggiunto Riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane di 100 miliardi dal 2007 ad oggi (tornato ai livelli del 1995) Crollo degli investimenti pubblici del 35% (-13 miliardi). E non tanto per rispettare i patti europei, ma per effetto dei tagli lineari Aumento pressione fiscale, durante l’ “austerità”, di ulteriori 2 p.p. Il credito deteriorato, comprensivo di sofferenze e incagli, è pari al 15% dello stock impieghi Rapporto debito/Pil ancora critico Istituzioni che non riescono ad essere “inclusive”, facilitatori dello sviluppo Quadro estremamente variabile. Si esce “dalla grande crisi” per entrare in “tante crisi” geopolitiche e finanziarie. Si riposizionano i flussi di scambio commerciale per effetto degli sfasamenti ciclici tra Paesi. Cambia la posizione competitiva delle diverse economie per effetto delle “guerre valutarie” IL CLIMA DI FONDO RESTA TUTTAVIA POSITIVO Indicatori anticipatori del ciclo economico e ultime stime PIL e produzione industriale Eurozona 20 21 3. GOVERNARE I PUNTI DI FORZA DELL’ECONOMIA Non attendendosi una crescita “come prima” ma ricostituendo le premesse per uno sviluppo partecipato (delle persone assieme alle imprese) 22 RIPARTENDO DAI PUNTI DI FORZA… Italia a confronto. Andamento del fatturato nell’industria (escl. Costruzioni ed Energia) Indice mensile destagionalizzato. Serie gennaio 2008 – dicembre 2014 (Base 2010 = 100) FATTURATO ESTERO Superamento livelli vendite pre-crisi FATTURATO TOTALE RIPARTENDO DAI PUNTI DI FORZA… Come può essere avviato al declino industriale, affetto da un modello di specializzazione non più competitivo, il Paese con il quinto surplus commerciale del mondo? 23 RIPARTENDO DAI PUNTI DI FORZA… Fonte: Sole 24-Ore, 20 gennaio 2015, da una ricerca di Fondazione Edison 24 LE FILIERE DIETRO IL SUCCESSO DELL’EXPORT Le filiere italiane della “nuova manifattura” si sviluppano lungo due macro-traiettorie Le filiere dell’autenticità del Made in Italy (dell’ “unico e universale”, del “bello e ben fatto”, del “lusso accessibile”), che affonda le sue radici nella cultura del fare, nella bellezza, nella storia LE FILIERE DIETRO IL SUCCESSO DELL’EXPORT Le filiere italiane della “nuova manifattura” si sviluppano lungo due macro-traiettorie Le filiere tecnologiche a supporto del “bello e ben fatto”. Filiere manifatturiere e terziarie con attività fortemente interconnesse, che si potrebbero definire: del “saper comprare problemi” e offrire soluzioni su misura. Sono l’architrave del Made in Italy, nel passaggio dall’idea all’esecuzione. Ma non solo: sono ormai tecnologie esportate in tutto il mondo. 27 LA FILIERA COME OGGETTO DI POLITICHE PER LO SVILUPPO Filiera non solo come flusso, ma come spazio (variabile) di relazione e di co-generazione di valore Residenziale nuovo Resid. ristrutturato Non Residenziale nuovo Non Resid. ristrutturato Macro trend socio-demografici Driver di mercato Driver tecnologici Driver istituzionali SPAZIO DI RELAZIONE COMMERCIALE, TECNICO-COGNITIVO, STRATEGICO 28 LA FILIERA COME OGGETTO DI POLITICHE PER LO SVILUPPO Le implicazioni economiche e sociali di un “buon governo” della filiera In una filiera cambiano i profili di rischio delle imprese: R&S diffusa tra fornitori di materie prime e tecnologie Investimenti di mercato concentrati nell’azienda capofila (che “trasferisce domanda” a monte), ma che al tempo stesso usa gli input dei fornitori per modificare la domanda Maggiore flessibilità produttiva In una filiera c’è spazio per investimenti collettivi in conoscenza: Per capire l’evoluzione di medio periodo dei mercati Per capire l’evoluzione di medio periodo delle tecnologie Per anticipare/governare le fertilizzazioni incrociate fra i saperi Per la formazione delle professionalità: ruolo delle scuole-laboratorio e dell’alternanza (vera) Partecipare a filiere internazionali (a catene del valore globali) è un modo per superare le asimmetrie competitive dei sistemi nazionali e favorire processi di integrazione multidimensionali I singoli nodi di una filiera hanno bisogno di addensarsi in territori competitivi. Ma all’interno del paradigma della “nuova manifattura” deve trovare ridefinizione lo stesso concetto di competitività territoriale (e più in generale di qualità delle relazioni economiche e sociali in un dato territorio) “La trama urbana e del territorio (…) a fare da intelaiatura funzionale allo sviluppo (…), a punto di giuntura tra scambi economici e cognitivi, tra vissuti e saperi, dentro l’alveo del capitalismo del limite” Aldo Bonomi, Sole 24-Ore, 22 marzo 2015 29 LA FILIERA COME OGGETTO DI POLITICHE PER LO SVILUPPO Filiere d’imprese, d’imprenditori e di cittadini. Comunità complesse che condividono destini, valorizzano le differenze, praticano forme di apprendimento organizzativo “In un buon gruppo, ciò che è necessario non sono persone ben equilibrate in sé, ma persone che ben si equilibrano l’una con l’altra” Meredith Belbin CREATIVO ORIENTATI AL PENSIERO OSSERVATORE “L’apprendimento organizzativo (…) è l’allargamento e il cambiamento del sistema di valori e di conoscenze, il cambiamento del quadro comune di senso per tutti i componenti di un gruppo” Probst, Buchel, 1995 PROBLEM SOLVER PROMOTORE SPECIALISTA PRECURSORE ORIENTATI ALLE PERSONE MEDIATORE PERFEZIONISTA ORIENTATI ALL’AZIONE REALIZZATORE L’importanza di investire sul capitale umano, sull’intelligenza delle persone, sulla capacità di generare e attuare nuove idee in ogni ambito della vita economica e sociale. L’importanza anche di recuperare tanti “sogni infranti” dentro nuove visioni dello sviluppo. Grazie per l’attenzione [email protected]