Anno Accademico 2015-2016 SALUTE E BENESSERE CUORE E CIRCOLAZIONE SANGUIGNA Docente: Severina Allevi Il nostro corpo per funzionare (crescere, muoversi) ha bisogno di introdurre sostanze nutritive e ossigeno e di eliminare le sostanze di rifiuto che produce. Per fare questo è necessario avere un sistema idraulico, costituito da condutture in cui circola del liquido, il sangue appunto, che distribuisce ossigeno e nutrimenti agli organi e porta via le sostanze di rifiuto. Il sangue deve essere mantenuto continuamente circolante per mezzo di una pompa, il cuore che contraendosi ritmicamente spinge il sangue nei vasi sanguigni per portarlo agli organi e dall'altra parte lo aspira per farlo ritornare al cuore. Il cuore è un organo muscolare cavo, posto al centro del torace, fra i due polmoni, rivestito da un sacco fibroso. La sua estremità inferiore termina a punta e il suo asse è spostato verso sinistra. Pesa all'incirca 300 gr. Il cuore si divide in quattro cavità: due atri e due ventricoli. La parte destra è separata dalla parte sinistra per mezzo di un setto longitudinale. Ciascun atrio comunica invece con il ventricolo corrispondente per mezzo di una ampia apertura provvista di valvola che serve a non far refluire il sangue durante le contrazioni cardiache. Il muscolo cardiaco, a differenza dei muscoli di movimento, ha una attività involontaria, caratterizzata dall'insorgenza spontanea della contrazione, che è ritmica, cioè il tempo fra un battito cardiaco e l'altro è sempre lo stesso: il n. dei battiti al minuto è di circa 80. Durante la corsa il battito accelera, perché i muscoli delle gambe hanno bisogno di più ossigeno per correre: in questo caso il tempo fra un battito e l'altro sarà più breve, e il n. dei battiti al minuto aumenterà, ma sempre in modo ritmico. Noi possiamo avvertirlo quando sentiamo il polso, ponendo la punta dei polpastrelli delle dita sull’arteria radiale, che è molto superficiale. Se cambia il ritmo siamo di fronte alla aritmia, cioè la pompa che spinge il sangue alla periferia lavora in modo anomalo e questo creerà problemi alla circolazione. Il cuore pompa il sangue in una grossa arteria, che si chiama aorta. Questa arteria parte dal ventricolo sinistro per poi ramificarsi e portare il sangue a tutti gli organi del corpo. I rami dell’arteria, all’interno degli organi diventano di calibro molto piccolo e la loro parete sottile e permeabile, così da consentire lo scambio di sostanze tra il sangue e le cellule dell’organo: infatti l’ossigeno e le sostanze nutritizie passano dal sangue all’organo, viceversa l’anidride carbonica e le sostanze di rifiuto prodotte dalle cellule, passano dall’organo al sangue, per effetto della differenza di concentrazione. Il sangue “sporco”, cioè ricco di sostanze di rifiuto, si raccoglie nelle vene che lo portano al cuore, e precisamente nell’ atrio destro. Il sangue sporco, ha un colore rosso scuro e il sangue pulito ha un colore rosso rutilante: i due tipi di sangue non si mescolano. (Il sangue che vediamo nella provetta quando facciamo un prelievo è sangue venoso: infatti ha un colore rosso scuro). Il sangue sporco però deve essere depurato, ed ecco che, come in tutti i sistemi idraulici che si rispettino, viene portato ai depuratori, che nel nostro caso sono i polmoni, per la parte gassosa cioè l’anidride carbonica e i reni per le sostanze di rifiuto. Infatti dall’atrio destro il sangue passa al ventricolo sottostante e da qui tramite un vaso sanguigno, il sangue “sporco” arriva ai polmoni, all’interno dei quali l’arteria polmonare si ramifica, fino a creare una rete di piccoli vasellini , a parete sottile che si dispone intorno agli alveoli del polmone, cioè sacchette a parete sottile che stanno in fondo ai bronchi e che contengono aria proveniente dall’esterno, ricca di ossigeno (in teoria). Qui, attraverso le sottilissime pareti dei vasi sanguigni e degli alveoli polmonari, avvengono gli scambi dei gas fra sangue e aria, sempre per effetto della differenza di concentrazione: l’ossigeno passa dall’aria al sangue e l’anidride carbonica viceversa passa dal sangue all’aria. L’aria “sporca”, cioè con anidride carbonica, viene emessa all’esterno dai polmoni, con la respirazione e il sangue “depurato”, ricco di ossigeno ritorna al cuore e precisamente nella parte sinistra, atrio, dove il sangue pulito si accumula pronto per ricominciare un altro giro all’interno del corpo. Anche il cuore, come tutti gli organi, ha bisogno di essere nutrito e ossigenato per poter lavorare. Quindi la sua parete muscolare riceve sangue arterioso mediante due piccoli vasi, le arterie coronarie, destra e sinistra, che hanno origine, come tutte le arterie, dalla aorta. Le arterie coronarie si ramificano, portando ossigeno e nutrimento alla parete muscolare cardiaca. E dopo essersi arricchito di anidride carbonica e di sostanza di rifiuto, il sangue della parete muscolare si raccoglie nelle vene coronarie che sboccano nell’atrio destro del cuore stesso, cioè nella parte contenente sangue sporco. Tutti abbiamo sentito parlare delle arterie coronarie e di come sia importante il controllo del colesterolo per evitare che si depositi lungo la parete dei vasi sanguigni. Se si ostruisce una arteria coronaria il sangue non può passare e quindi le cellule del muscolo cardiaco private dell’ossigeno muoiono rapidamente. In questo caso si ha l’INFARTO DEL MIOCARDIO. Spesso questo evento è preceduto dalla ANGINA PECTORIS, cioè un dolore toracico lancinante che si ha quando c’e’ una inadeguata ossigenazione, che però è reversibile, ma è un segnale da non sottovalutare. L’immediato accesso al Pronto Soccorso può evitare l’infarto. Il paziente verrà sottoposto a posizionamento di STENT CORONARICO. Abbiamo detto che le contrazioni del cuore avvengono per impulsi che si generano all’interno del muscolo cardiaco, le quali, provocano prima la contrazione degli atri e poi quella dei ventricoli, in modo sincronizzato e ritmico. La contrazione degli atri spinge il sangue di tutti e due i comparti nei rispettivi ventricoli, contemporaneamente. Svuotati gli atri e riempiti i ventricoli, le valvole atrio-ventricolari si chiudono, per impedire il reflusso di sangue negli atri durante la contrazione dei ventricoli. A sinistra il sangue rosso rutilante, ricco di ossigeno viene spinto nell’arteria aorta, che lo porterà in tutti gli organi del corpo. A destra il sangue rosso scuro, “sporco”, ricco di anidride carbonica verrà spinto nei polmoni per essere depurato. A questo punto i ventricoli si rilasciano e ricevono il sangue dagli atri. Per impedire che il sangue refluisca dalla arteria aorta e polmonare nei ventricoli, si chiudono le valvole che stanno all’origine dei grandi vasi, valvola aortica e valvola polmonare. La presenza di valvole all’interno del cuore garantisce che il flusso del sangue avvenga sempre in una sola direzione, non torna mai indietro. TONI CARDIACI Sono due, ritmici e ripetitivi. Il medico lo sente bene ponendo il fonendoscopio sul torace, in corrispondenza dell’apice cardiaco. Il primo tono è dovuto alla chiusura delle valvole AV durante la contrazione dei ventricoli. Il secondo tono è dovuto alla chiusura delle valvole aortica e polmonare durante il rilasciamento dei ventricoli. ELETTROCARDIOGRAMMA Gli impulsi che provocano le contrazioni cardiache generano delle correnti elettriche di piccolo voltaggio che si trasmettono fino alla superficie del corpo. Noi possiamo raccogliere queste correnti e con un apposito apparecchio tracciare un disegno della attività elettrica del cuore: l’ELETTROCARDIOGRAMMA. Il tracciato normale è caratterizzato da tre onde, che rappresentano l’attivita’ elettrica del cuore, associata alla contrazione e al rilasciamento della muscolatura del cuore. L’onda P, che corrisponde alla contrazione degli atri, il complesso QRS, che corrisponde alla contrazione dei ventricoli e l’onda T, che corrisponde al rilasciamento dei ventricoli. L’onda che corrisponde al rilasciamento degli atri, c’è ma non si vede perchè è mascherata dal complesso QRS che è contemporaneo. Il tracciato dell’elettrocardiogramma è in grado di rivelarci le condizioni in cui si trova il cuore: la forma delle onde si modifica in caso di malattie come infarto, aritmia ecc. LA GRANDE CIRCOLAZIONE - ARTERIE La grande circolazione, come abbiamo già detto, porta ossigeno e nutrimento a tutto il corpo. Vediamone il percorso. L’arteria aorta origina dal cuore e precisamente dal ventricolo sinistro. Si porta in alto e poi scende lungo il torace. Subito all’origine, si staccano le due arterie coronarie che vanno a irrorare il cuore. Dalla sommità dell’arco si staccano rami destinati alla testa, come la carotide destra e sinistra e le arterie succlavie, destinate ai muscoli e alle ossa delle braccia e delle mani. Le carotidi, una volta penetrate nel cranio, formano fra di loro un reticolo, prima di distribuire i rami al cervello, al fine di uniformare la pressione arteriosa del sangue destinato ad un organo così delicato. L’aorta poi scende lungo il torace, a sinistra della colonna vertebrale, dove rilascia rami per irrorare la parete del torace, i bronchi e l’esofago. Attraversa quindi il diaframma e va nell’addome dove dà origine a rami per irrorare lo stomaco, il fegato, il pancreas,l’intestino, la milza, i reni, i testicoli o le ovaie, oltre alle arterie per i muscoli della parete addominale e le vertebre. Alla fine l’arteria aorta si divide nelle due arterie iliache destinate alle gambe per l’irrorazione dei muscoli e delle ossa fino al piede. - CAPILLARI All’interno dei vari organi ciascuna di queste arteriole, dà origine ad un ampio numero di capillari, vasellini a parete molto sottile, attraverso i quali avvengono gli scambi di gas, materiale nutritizio e scorie. - VENE Il sangue venoso che fuoriesce dagli organi viene raccolto dalle vene che lo riportano al cuore e precisamente all’atrio destro, dove si raccoglie il sangue sporco. Le vene fanno il percorso inverso rispetto alle arterie e sono più numerose: in genere ad ogni arteria corrispondono due vene. Ecco perché, quando le vene presentano delle patologie, come le varici delle gambe, possiamo toglierle, mentre le arterie no. Comunque, al cuore arrivano due grosse vene: la vena cava superiore, che raccoglie sangue refluo dalla testa, dal collo, dalle braccia e dal torace e la vena cava inferiore, che raccoglie sangue refluo dalle gambe, dal bacino, dall’addome. Sia nelle braccia che nelle gambe esiste una doppia circolazione venosa, superficiale e profonda, collegate fra loro. Le vene superficiali del braccio vengono usate per effettuare i prelievi del sangue e le iniezioni endovenose. Perché si mette il laccio? Perché, impedendo il deflusso del sangue, la vena si rigonfia diventando più facilmente accessibile. Le vene superficiali della gamba sono costituite dalla vena Grande Safena che inizia al piede, percorre la faccia interna della gamba, per poi sboccare nella vena femorale dell’inguine, e dalla vena Piccola Safena, che raccoglie il sangue della parte laterale e posteriore della gamba. Queste vene, come abbiamo detto, possono essere rimosse in caso di varici, cioè dilatazioni abnormi, che possono provocare infezioni, come flebiti. La parte terminale dell’intestino, cioè il canale anale è dotato di una fitta rete di vene, dette Emorroidi, che, quando si dilatano creano problemi: ciò succede perchè le vene hanno una parete più sottili e meno elastica rispetto alle arterie. Inoltre il deflusso sanguigno nelle vene, soprattutto quello della parte inferiore del corpo va in direzione antigravitaria, quindi non è facilitato. Per questo motivo la parete delle vene presenta lungo il percorso, delle valvole che servono a spezzare la colonna di sangue che sta sopra, impedendo lo sfiancamento della vena stessa. Il deflusso del sangue venoso verso il cuore è invece facilitato dalla attività fisica, perché i muscoli fungono da pompa che spinge e risucchia. Per quanto riguarda le vene emorroidali è importante anche che l’alimentazione sia ricca di fibre che rendono il contenuto intestinale morbido, così che possa essere facilmente espulso e non prema eccessivamente sulla parete delle vene emorroidali. Talvolta però, a causa di uno stile di vita troppo sedentario o legato ad una alimentazione scarsa di fibre e ad una predisposizione, la parete delle vene si sfianca e ciò provoca Varici ed Emorroidi. Continuiamo con la circolazione venosa. A livello addominale le vene confluiscono a formare una unica grossa vena, la Vena Cava Inferiore, che si dispone sul lato destro della colonna vertebrale, attraversa il diaframma, per sbucare nell’atrio destro del cuore, subito sotto lo sbocco della vena cava superiore. PRESSIONE SANGUIGNA In questo sistema di canali il sangue scorre secondo le leggi della idrodinamica, tenuto presente che viene immesso in maniera pulsante e che le pareti delle arterie non sono rigide ma elastiche. Il flusso del sangue nei vasi sanguigni è laminare, cioè suddiviso in tante lamine cilindriche, delle quali la più periferica è immobile e quella centrale ha la velocità massima. Nella arteria aorta, la velocità del sangue raggiunge il massimo durante la sistole, cioè la contrazione ventricolare e si avvicina allo zero durante la diastole. Man mano che ci si allontana dal cuore il flusso di sangue nelle arterie diventa continuo, perché diminuisce il picco sistolico. Nei capillari il flusso è molto lento ma continuo e ciò facilita gli scambi fra sangue e organi. Il flusso ritorna poi intermittente nelle grosse vene, le Cave, per l’azione aspirante dell’atrio del cuore durante la sistole ventricolare. POLSO Le grosse arterie hanno pareti elastiche, mentre le piccole arterie hanno parete muscolare. Ad ogni contrazione cardiaca la spinta che riceve il sangue mentre esce dal cuore fa dilatare la parete elastica delle grosse arterie. Questa onda si propaga lungo la parete del vaso e la si può sentire alla palpazione di una arteria superficiale come l’arteria radiale del polso, appoggiando la punta dei polpastrelli delle dita, escluso il pollice perché ha pulsazioni sue. La pulsazione che si avverte al polso è l’alternarsi della espansione e della retrazione delle pareti dell’arteria dopo ogni contrazione cardiaca. I caratteri del polso ci forniscono informazioni importanti sullo stato funzionale del cuore: - RITMO: Il tempo che intercorre tra una pulsazione e l’altra deve essere sempre uguale. Se non è così c’è aritmia, cioè la contrazione dei ventricoli avviene in modo irregolare e questo influisce negativamente sulla circolazione sanguigna. - FREQUENZA: è il n. di battiti al minuto, che deve essere intorno agli 80 e corrisponde al n. delle contrazioni dei ventricoli del cuore. Durante una corsa il polso aumenta la frequenza (tachicardia), perché i muscoli delle gambe hanno bisogno di una maggiore quantità di ossigeno per lavorare. Ma quando la tachicardia si ha a riposo è segnale di una insufficienza cardiaca. La frequenza può anche diminuire (bradicardia): negli atleti è normale quando sono a riposo, perchè il cuore deve recuperare dopo il costante allenamento. Ma se la bradicardia c’è anche quando non siamo atleti, è segno di mal funzionamento della propagazione dell’impulso elettrico attraverso il muscolo cardiaco. Quando il battito scende al di sotto dei 50 battiti al minuto, c’è il rischio che il sangue non riesca a salire fino al cervello. Allora bisogna intervenire con l’applicazione del pace-macher,cioè un apparecchio che stimola elettricamente il cuore, che non è più in grado di farlo autonomamente, così che possa contrarsi con la frequenza necessaria. PRESSIONE ARTERIOSA La Pressione Arteriosa è la spinta che il sangue esercita sulla parete dei vasi sanguigni. E’ determinata essenzialmente dalla contrazione dei ventricoli cardiaci che danno la spinta al sangue, ma anche dalla elasticità della parete dei vasi sanguigni. La pressione è massima durante la sistole (120mmhg), ma si mantiene su livelli di 80mmhg anche durante la diastole (periodo durante il quale il cuore è a riposo), proprio per effetto della elasticità delle arterie. Se le arterie fossero dei tubi rigidi, durante la fase di riposo del cuore, la pressione del sangue cadrebbe a zero. Ma poiché sono condotti elastici essi si rigonfiano durante la spinta cardiaca e assorbono l’onda pressoria, per poi restituirla al sangue durante la fase di riposo: in questo modo il sangue si mantiene sempre in movimento, anche durante la fase di riposo del cuore. Ad ogni contrazione i ventricoli pompano circa 65-70 ml di sangue nell’aorta. Se il n. delle contrazioni è circa 70-80 al minuto, la quantità di sangue che verrà pompata ogni minuto sarà circa 5.000 ml, cioè 5 litri: in pratica tutto il sangue del nostro sistema circolatorio. Quando facciamo attività fisica, per esempio una corsa, i muscoli delle gambe hanno bisogno di una maggiore quantità di ossigeno per compiere il lavoro, quindi il cuore deve battere più veloce per fornire una grande quantità di sangue ossigenato ogni minuto. Nello stesso tempo, anche la frequenza del respiro aumenta per ossigenare una maggiore quantità di sangue. La Pressione sanguigna deve essere mantenuta sempre entro certi limiti: a riposo deve essere intorno ai 120/80 mmhg. Perché è importante mantenere la pressione entro questi limiti? Perché un aumento potrebbe non essere sopportato dalle pareti dei vasi sanguigni che potrebbero rompersi e dare origine ad una emorragia. Se questo evento si verifica nel cervello si ha l’emorragia cerebrale. Mentre nell’età giovanile le pareti delle arterie sono molto elastiche e quindi in grado di assorbire l’onda pressoria data al sangue della spinta ventricolare, nell’età matura, le arterie tendono a diventare più rigide, soprattutto se l’alimentazione non è adeguata: per esempio, il colesterolo in eccesso si deposita lungo la parete del vaso sanguigno e la rende più rigida, per cui all’arrivo dell’onda pressoria questa parete non sarà più in grado di rigonfiarsi per poi restituire la spinta in un tempo successivo e subirà una forte pressione, che a lungo andare rischierà di romperla. E’ importante tenere misurata la Pressione Arteriosa, sapendo che lo stile di vita e l’alimentazione ne influenzano notevolmente i valori. L’attività fisica tende ad abbassarla, anche solo un’ora di camminata al giorno a passo svelto, perché apre tutti i distretti arteriosi. L’eccesso di sale la aumenta, perché richiama acqua all’interno dei vasi e ciò fa aumentare il volume di liquido circolante. I grassi animali, come il burro, la panna, le carni rosse, l’ alcool aumentano il colesterolo nel sangue, il quale tenderà a depositarsi sulla parete delle arterie rendendole più rigide. COMPOSIZIONE DEL SANGUE Il sangue è un liquido opaco, più o meno rosso a seconda della quantità di ossigeno presente: sarà rosso rutilante quello arterioso e rosso cupo quello venoso. Il sangue si compone di PLASMA, che è un liquido giallastro, contenente acqua, Sali minerali (Sodio, cloro, potassio, calcio e bicarbonato), Proteine, Zuccheri e Grassi. Gli altri componenti del sangue sono elementi corpuscolati come GLOBULI ROSSI, GLOBULI BIANCHI E PIASTRINE. Il sangue, a contatto con l’aria, coagula. Nell’uomo adulto di media corporatura la quantità di sangue è di circa 5 litri. GLOBULI ROSSI. Sono cellule che servono a trasportare l’ossigeno dai polmoni a tutto l’organismo. L’ossigeno all’interno del globulo rosso si lega ad una proteina, Emoglobina, che contiene ferro. Quando nell’organismo c’è carenza di ferro, come nell’anemia, sono poche le molecole di ossigeno che si possono legare alla emoglobina e quindi c’è una inadeguata ossigenazione dei tessuti. Nel tentativo di ossigenare meglio c’e’ un aumento degli atti respiratori a titolo compensatorio (infatti gli anemici hanno il fiato corto) EMATOCRITO. I globuli rossi, quando sono in una provetta di sangue tendono a depositarsi sul fondo, perché sono gli elementi più pesanti. Sopra stanno i globuli bianchi e le piastrine e ancora più su il plasma. Se la provetta è graduata e la centrifughiamo, possiamo ricavare informazioni importanti sulla quantità dei vari componenti. Normalmente i globuli rossi costituiscono il 45% del volume di sangue. In presenza di uno stato infiammatorio la loro velocità di sedimentazione dei globuli rossi (VES) è molto maggiore rispetto al normale e questo è un indice che viene usato per la diagnosi di alcuni stati patologici. Il valore normale della VES (Velocità di sedimentazione eritrocitaria). Il valore normale della Ves e 20. In presenza di uno stato infiammatorio la VES aumenta. GRUPPI SANGUIGNI Sulla superficie esterna dei globuli rossi sono presenti delle sostanze che ne conferiscono l’appartenenza a uno dei quattro gruppi sanguigni: Gruppo A – B – AB – 0 . Cioè il sangue di ciascuno di noi appartiene a uno di questi gruppi, a seconda della proteina presente sulla membrana dei suoi globuli rossi: i globuli rossi del gruppo A presentano la proteina A, quelli del gruppo B la proteina di tipo B, quelli del gruppo AB presentano tutte e due le proteine, la A e la B, i globuli rossi del gruppo 0 non hanno nessun tipo di proteina sulla superficie. Il plasma di ciascun gruppo però, per mantenere integra la specificità del sangue di ciascun individuo, contiene anticorpi contro i gruppi sanguigni diversi dal suo. Cioè, in caso di trasfusione di sangue di gruppo diverso, il sangue del donatore viene aggredito dagli anticorpi del ricevente. Per es. il sangue del gruppo A aggredisce il sangue di tipo B che viene trasfuso. Il sangue di gruppo AB non contiene anticorpi né di tipo A, né di tipo B. Mentre il sangue di gruppo 0 contiene anticorpi sia contro la proteina A che contro la proteina B. Quindi, qualora un individuo necessiti di una trasfusione di sangue è indispensabile che il sangue del donatore sia dello stesso gruppo del sangue del ricevente. In caso contrario i globuli rossi del donatore verranno aggrediti dagli anticorpi del sangue del ricevente e ciò darà origine alla formazione di ammassi grossolani di globuli rossi che ingombrano i vasi sanguigni con effetti dannosi molto gravi. In caso di emergenza si può trasfondere a tutti, sangue di gruppo 0, i cui globuli rossi non presentano in superficie né proteine di tipo A, né proteine di tipo B e qualunque sia il gruppo del ricevente, questo non potrà mai aggredire il sangue del donatore, perché privo di antigeni. Per questo motivo il sangue di tipo 0 è detto Donatore Universale. Invece il sangue di gruppo AB è detto Ricevente Universale, perché non contiene anticorpi anti-A, né anticorpi anti-B, quindi non può aggredire i globuli rossi di nessun gruppo sanguigno. FATTORE Rh E’ un’altra proteina che sta alla superficie dei globuli rossi: Rh positivo vuol dire che l’Rh è presente, Rh negativo vuol dire che l’Rh è assente. Il sangue Rh negativo che viene a contatto con sangue Rh positivo, produce anticorpi contro il fattore Rh, con conseguente agglutinazione dei globuli rossi Rh positivo. Quindi il sangue Rh negativo può ricevere solo sangue Rh negativo. Mentre il sangue Rh positivo può ricevere sangue Rh negativo, perchè non ha antigeni da aggredire. Possiamo quindi dire che il gruppo O Rh – è donatore universale. GLOBULI BIANCHI O LEUCOCITI Sono cellule che hanno la funzione di difendere l’organismo da agenti esterni, per esempio i microbi, i corpi estranei e anche le cellule cancerogene. Esistono vari gruppi di globuli bianchi (granulociti, linfociti, monociti), ciascuno con un suo compito specifico. Il loro compito è quello di produrre anticorpi destinati ad aggredire elementi estranei all’organismo. Purtroppo questa reazione accade anche nel caso dei trapianti d’organo, sebbene l’organo del donatore abbia antigeni compatibili, ma non identici, con gli antigeni del ricevente. PIASTRINE Arrestano le piccole emorragie in caso di lesioni superficiali, formando un coagulo che chiude la lesione del vaso sanguigno. Successivamente la parete del vaso viene ricostituita e man mano il coagulo si retrae fino al suo completo assorbimento. Gli elementi figurati del sangue, Globuli rossi, Globuli bianchi, Piastrine, hanno vita breve, cioè vanno incontro nel giro di poco tempo, alla loro distruzione, compensata però da una continua formazione che avviene nella milza e nel midollo osseo. MIDOLLO OSSEO Il midollo osseo si trova nelle ossa e precisamente all’interno cavo dell’astuccio. Qui vengono prodotti globuli bianchi, globuli rossi e piastrine a partire dalle Cellule Staminali. Le Cellule staminali sono cellule base, tutte uguali, immature ma Totipotenti, che a seconda degli stimoli che ricevono possono trasformarsi in cellule mature di un tipo piuttosto che di un altro. Gli elementi maturi poi entrano nel sangue circolante a seconda delle necessità. Nelle ossa del bambino c’è molto midollo osseo attivo, rosso, mentre nell’adulto si riduce quello rosso, lasciando il posto al midollo osseo giallo, inattivo. MILZA Anche la milza contribuisce a formare il sangue. E’ un organo spugnoso che si trova nel fianco sinistro. La sua funzione è quella formare i globuli bianchi, ma soprattutto è la banca del sangue, cioè contiene sangue di riserva, almeno ½ litro, che può essere rilasciato rapidamente quando è necessario, per esempio dopo una emorragia. STENOSI DEI TRONCHI SOVRAORTICI Le arterie carotidi portano il sangue ossigenato al cervello. Quando si forma una placca aterosclerotica lungo la loro parete interna, si può determinare una stenosi, cioè un restringimento del lume, che riduce il flusso di sangue al cervello. Qualora il grado di stenosi diventi importante bisogna intervenire con trattamento chirurgico di asportazione della placca attraverso una incisione della carotide. Oggi si pratica anche l’angioplastica, cioè il posizionamento di uno stent nella carotide che tiene dilatato il lume. Se la stenosi non è severa però è sufficiente la terapia con antiaggreganti piastrinici, tipo l’aspirinetta. Qual è il meccanismo d’azione della aspirinetta? Abbiamo visto come le piastrine, in presenza di una ferita, cioè di una discontinuità della parete di vaso sanguigno, tendano ad aggregarsi per formare degli agglomerati che tamponano l’emorragia. In presenza di una parete vasale accidentata, come quella con la placca, le piastrine si comportano allo stesso modo, cioè producono sostanze aggreganti con conseguente formazione di trombi all’interno del vaso sanguigno. L’aspirinetta inibisce la produzione di queste sostanze da parte delle piastrine, rendendo il sangue più fluido che può quindi penetrare più facilmente attraverso le strettoie. Le cause della formazione delle placche ateroslerotiche lungo la parete dei vasi sanguigni sono: ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, fumo, eccesso di alcool, obesità, sedentarietà. Anche l’avanzare dell’età è una concausa non trascurabile. ANEURISMA Quando un tratto di parete di un vaso sanguigno arterioso perde la sua elasticità e si dilata. Alcuni tipi di aneurisma sono congeniti, altri sono provocati dalle placche di colesterolo e dalla pressione alta. I siti più comuni della formazione di aneurisma sono l’aorta, il suo tratto addominale e le arterie cerebrali. Spesso l’aneurisma viene scoperto per caso, nel corso di procedure diagnostiche effettuate per altri scopi, come l’ecografia addominale o la risonanza magnetica cerebrale. A livello dell’aorta addominale, si può intervenire mediante sostituzione della porzione danneggiata dell’arteria con una protesi. A livello cerebrale l’intervento è molto più complesso perché si tratta di aprire la scatola cranica: viene eseguito solo nei casi di rischio rottura, altrimenti si tiene sotto controllo. In tutti i casi il mantenimento della pressione arteriosa a livelli bassi, impedisce il peggioramento della situazione. AIDS o Sindrome da Immunodeficienza Acquisita E’ una malattia provocata da un virus, detto HIV (virus dell’immunodeficienza) che penetra nei linfociti T, un certo gruppo di globuli bianchi e qui si riproduce fino a far scoppiare la cellula che lo ospita. Infetta altri linfociti T e ricomincia il ciclo. In questo modo viene depauperato l’intero corredo dei linfociti T. Siccome abbiamo visto come i globuli bianchi siano importanti nel difenderci dalle malattie, poiché aggrediscono i microbi, la carenza di queste cellule rende l’individuo suscettibile di una vasta gamma di infezioni, anche banali, soprattutto infezioni da funghi, che diventano gravi. Si trasmette tramite sangue infetto, a contatto con una, ferita, anche piccola di un malato, come può essere una lesione delle gengive: solo in questo caso si può trasmettere con il bacio, oppure per via sessuale. Il virus non vive nell’aria o negli alimenti. Tra il momento della infezione e la comparsa dei sintomi possono passare anche 5 anni. Oggi è una malattia curabile. E’ importante che i giovani usino sistemi di protezione per prevenire l’infezione di questa malattia. LEUCEMIA E’ una malattia caratterizzata dal moltiplicarsi di un elevato numero di cellule anormali, a partire da una cellula staminale del midollo osseo. Sappiamo che in condizioni normali, dalle cellule staminali del midollo osseo hanno origine i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Tra i globuli bianchi ci sono anche i linfociti. Quando una cellula staminale impazzisce, si ha l’invasione del midollo da parte di cellule ibride, che distruggono le altre cellule staminali normali, destinate a produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, normali. A seconda della linea cellulare verso cui sta evolvendo la cellula staminale anomala, si avrà la leucemia mieloide, che produce globuli rossi anomali, oppure il linfoma, se la linea colpita sarà quella che produce linfociti. Quindi il paziente affetto da leucemia avrà anemia, emorragie, infezioni e rigonfiamenti del collo, delle ascelle, dell’inguine, dove ci sono i linfonodi. Un semplice esame del sangue, l’Emocromo, mette in evidenza il quadro clinico. Le cause non si conoscono, ma si pensa che l’inquinamento possa essere uno dei fattori favorenti. Nella terra dei fuochi sono molto diffusi i casi di leucemia. La cura consiste in trattamenti di chemioterapia, radioterapia, fino al trapianto del midollo osseo.