IL COLPO DI SOLE Il colpo di sole è dovuto ad un`attività fisica

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IL COLPO DI SOLE
Il colpo di sole è dovuto ad un'attività fisica protratta in un ambiente caldo oppure ad una lunga
esposizione al sole, specialmente del capo, tale da provocare una vaso-dilatazione con conseguente
cefalea, nausea, vomito, volto arrossato, pressione arteriosa variabile, riduzione dell’attività
respiratoria fino anche al collasso cardiocircolatorio. La pelle è fredda e sudata.
Trattamento: portare il soggetto in luogo ventilato, asciutto, in penombra o buio, applicare impacchi
freddi particolarmente sulla fronte e nuca anche con la borsa di ghiaccio, non dare bevande ghiacciate.
Non somministrare assolutamente alcolici.
IL COLPO DI CALORE
Il caldo eccessivo può provocare: eccessiva sudorazione con perdita di acqua e sali minerali, pelle
calda, nausea, vomito, cefalea.
Trattamento: spogliare ed avvolgere con asciugamano bagnato, spugnature bagnate, ventilare il viso.
Non somministrare assolutamente alcolici.
Il centro termoregolatore dell’uomo è situato nell’encefalo a livello dell’ipotalamo.
IDROCUZIONE O COLPO D'ACQUA
Può verificarsi perché il corpo ha una temperatura elevata rispetto all'acqua anche per prolungata
esposizione al sole. Può dipendere da un fattore traumatico, allergico o digestivo. La sincope
(improvvisa e brusca perdita di coscienza con arresto cardiaco e respiratorio) è la primitiva
manifestazione.
POSIZIONE ANTISHOCK: supino con le gambe più sollevate rispetto alla testa. Allentare
qualsiasi tipo di vestiario, coprire. Non somministrare assolutamente alcolici.
EMORRAGIA: perdita di sangue da un vaso sanguigno.
EMOSTASI: consiste nel tamponare la ferita. Stringere l’arto fino ad interrompere il flusso arterioso
o venoso. Il laccio deve essere posizionato a monte (in caso di perdita di sangue arterioso), a valle (in
caso di perdita di venoso) dell’emorragia ed ogni 20 minuti rilasciare il laccio. Sollevare la parte
colpita da emorragia rispetto alle altre parti del corpo.
USTIONI:
- di primo grado: sono superficiali tipo colpo di sole;
- di secondo grado: presentano lesioni più profonde;
- di terzo grado: presentano perdita di tessuto cutaneo e sottocutaneo.
Cosa fare: non bisogna togliere i vestiti. Bisogna controllare la respirazione ed i polsi periferici,
coprire il traumatizzato con un lenzuolo per evitare infezioni. In caso di Folgorazioni interrompere
la corrente e rianimare.
DISTORSIONE: Lesione traumatica di un’articolazione senza spostamento delle superfici articolari.
LUSSAZIONE: spostamento permanente delle superfici articolari e può essere completa o parziale.
La sublussazione si verifica quando resta un contatto parziale tra le superfici.
FRATTURE: In caso di fratture gli arti vanno immobilizzati. In caso di fratture esposte si vedrà il
moncone di frattura uscire dalla pelle.
PATOLOGIE MUSCOLARI
1) Crampi: è una contrazione muscolare improvvisa, dolorosa, causata da disidratazione, carenza di
sali minerali, raffreddamento muscolare, eccessivo affaticamento per attività muscolare violenta
senza adeguato riscaldamento. Si devono fare esercizi di allungamento e stiramento passivo dei
muscoli, massaggi molto leggeri centripeti e reintegrare fluidi e sali minerali.
2) Contrattura: è un accorciamento anomalo del muscolo, può essere confusa con il crampo, ma è più
grave. Occorre eliminare le cause.
3) Contusione: è un impatto di una parte corporea con un oggetto smusso. Può provocare ematoma.
4) Strappo: provoca la rottura o strappo di un numero variabile di fibre muscolari. (ematoma
intramuscolare,stravaso ematico..) Porre il muscolo in posizione d riposo, applicare ghiaccio o acqua
fredda.
5) Stiramento: sovradistensione del muscolo, si apprezza come un cordone dolente.
6) Tendiniti: i sintomi possono essere l’ematoma, dolore, scarsa funzionalità. Bisogna immobilizzare
l’arto sede della lesione come nella frattura.
GHIACCIO SI: contusioni, strappi, tendiniti, lussazioni, distorsioni, fratture.
GHIACCIO NO: crampi. contratture, stiramenti.
PUNTURE DI INSETTI Trattamento generale: dare stimolanti della respirazione thé o caffè,
impacchi acqua fredda, far uscire sangue e veleno, posizionare il paziente disteso, fermo, applicare il
laccio emostatico a monte della ferita, pomate antibiotiche, cortisonici e antistaminici in caso di
reazione allergica, praticare se necessario respirazione artificiale e massaggio cardiaco.
PUNTURA DI TRACINA: fare una legatura al di sopra del punto colpito. Ammoniaca, immersione
in acqua salata calda. Disinfezione della ferita. Terapia antibiotica e profilassi antitetanica.
MEDUSA: ammoniaca, pomate, acqua salata molto calda.
RAGNI E SCORPIONI: mettere del ghiaccio sulla ferita, disinfezione, applicare pomata
cortisonica.
MORSO DI VIPERA:
far sdraiare la persona colpita, applicare un laccio al di sopra della ferita,
spremere ed eventualmente succhiare, non dare bevande alcoliche. Il siero antivipera si inocula così:
metà della fiala 4, 5 punti intorno al morso (sottocute) e l’altra metà alla radice dell’arto (spalla o
natica).
Se si arriva in ritardo inoculare il siero in vena. Attenzione però allo shock anafilattico.
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
Orecchio: organo dell’udito, assicura l’orientamento e l’equilibrio.
E’ formato da: Padiglione (esterno), canale uditivo (lungo cm.3) chiuso dal Timpano, segue la parte
interna formata da ossicini in comunicazione con il cervello e la parte media (tromba di Eustachio)
che è in comunicazione con il retrobocca Faringe.
Manovre per compensare: 1) semplice deglutizione 2) manovra di Valsalva: soffiare tenendo bocca
e
naso
chiusi
Organi della respirazione: fosse nasali, faringe, laringe, trachea, bronchi principali (D. S.), Bronchioli,
Alveoli polmonari (piccole cavità dove avvengono gli scambi gassosi).
Muscoli respiratori: Muscoli intercostali interni ed esterni, diaframma.
Gabbia toracica: colonna vertebrale, coste e sterno
Meccanica respiratoria: inspirazione – espirazione. Gli atti respiratori nell’adulto a riposo sono
14/18min. maggiore nei bambini, neonati e infanti.
I Polmoni sono contenuti in una membrana detta pleura costituita da 2 foglietti.
I movimenti del respiro sono regolati da centri nervosi situati nel bulbo.
Volume corrente:quantità di aria che penetra e quindi esce dai polmoni durante una respirazione
normale 500cc.(1/2 litro).
Spazio morto: durante un’inspirazione dei 500 cc.di aria solo 350 cc. arrivano ai polmoni, 150 cc.
rimangono nei bronchi e nella trachea (spazio morto); questa aria è la prima ad uscire nell’espirazione.
Anossia: mancanza di ossigeno; Ipossia: diminuzione di ossigeno nel sangue; Ipercapnia: aumento di
anidride carbonica.
CIRCOLAZIONE SANGUIGNA.
Grande circolazione: dal ventricolo sinistro il sangue ricco di ossigeno (arterioso) passa
nell’AORTA che si suddivide in varie arterie come la carotide, arteria femorale, brachiale, radiale
etc. e sempre più in arterie ridotte fino ai capillari; a questo livello il sangue cede ossigeno e prende
anidride carbonica. Il sangue ricco di anidride carbonica(venoso) attraverso la vena cava inferiore e
superiore arriva all’atrio destro.
Piccola circolazione: dall’atrio destro il sangue venoso passa nel ventricolo destro e da qui tramite
l’arteria polmonare ( tramite 2 rami) giunge ai polmoni e precisamente agli alveoli polmonari. Il
sangue cede anidride carbonica e si arricchisce di ossigeno (arterioso) e tramite 2 vene polmonari
per ognuno dei 2 polmoni arriva all’atrio sinistro e da qui passa nel ventricolo sinistro.
Sangue arterioso: rosso vivo, zampillante. Le arterie escono dal cuore.
Sangue venoso: rosso scuro, fuoriuscita lenta e continua. Le vene entrano nel cuore.
Contrazioni del cuore (sistole) Rilasciamento (diastole) .
Il cuore ha 4 cavità: atrio destro comunicante con il sottostante ventricolo destro tramite la valvola
tricuspide e l’atrio sinistro comunicante con il sottostante ventricolo sinistro tramite la valvola
mitrale. Pressione sistolica o massima; pressione diastolica o minima.
DEFIBRILLATORI
L’arresto cardiaco può essere causato da alterazioni patologiche del ritmo elettrico cardiaco
(ARITMIE) come la FV (fibrillazione ventricolare) e TV (tachicardia ventricolare).
I DAE (defibrillatori semi automatici) sono capaci di riconoscere automaticamente le ARITMIE e
solo se c’è l’indicazione alla defibrillazione il DAE comunicherà la necessità di somministrare una
scarica. I defibrillatori comunicano con gli operatori con messaggi visivi o vocali.
Epilessia: malattia del sistema nervoso centrale causata da attività elettrica anormale in una zona del
cervello. Non cercare di fermare gli attacchi, slacciare cinture…,evitare che il paziente si faccia male.
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