Un approccio integrativo Edizione italiana a cura di Fabrizio Michetti Professore Ordinario di Anatomia Umana Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 1 29/07/2016 14:39:14 Titolo originale Anatomy & Physiology: An Integrative Approach by Michael P. McKinley, Valerie Dean O’Loughlin, Theresa Stouter Bidle Copyright © 2013 by The McGraw-Hill Companies, Inc. Tutti i diritti sono riservati È VIETATA PER LEGGE LA RIPRODUZIONE IN FOTOCOPIA ED IN QUALSIASI ALTRA FORMA È vietato riprodurre, archiviare in un sistema di riproduzione o trasmettere sotto qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico, per fotocopia, registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazione senza autorizzazione scritta dell’Editore. Ogni violazione sarà perseguita secondo le leggi civili e penali. ISBN: 978-88-299-2305-2 Stampato in Italia Copyright © 2016, by Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova www.piccin.it mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 2 28/07/2016 16:32:37 Gli autori M I C H A E L M C K I N L E Y si è laureato presso la University of California a Berkeley e ha ricevuto i titoli di M.S. e Ph.D. presso la Arizona State University. Ha ottenuto una borsa di studio post-dottorato dalla University of California San Francisco (UCSF) Medical School presso il laboratorio del Dr. Stanley Prusiner, dove ha lavorato per 12 anni svolgendo ricerche sui prioni e sulle malattie da prioni. In questo periodo, è diventato membro del corpo accademico per l’insegnamento dell’Anatomia della UCSF Medical School, dove ha insegnato istologia medica per 10 anni, continuando a svolgere le sue ricerche sui prioni. Per i suoi studi, è stato autore e co-autore di più di 80 pubblicazioni scientifiche. Tra il 1991 e il 2000, Michael ha inoltre partecipato alle ricerche sulla malattia di Alzheimer ed è stato Direttore del Brain Donation Program presso il Sun Health Research Institute. In questo periodo ha anche insegnato Biologia dello Sviluppo e Genetica alla Arizona State University, West Campus. Dal 1991, Michael è diventato membro del corpo accademico per l’insegnamento della Biologia al Glendale Community College (GCC), dove ha insegnato Anatomia e Fisiologia, Biologia Generale e Genetica agli studenti universitari del GCC Main Campus. Nel 2009, è passato al GCC North Campus, dove ha insegnato esclusivamente Anatomia e Fisiologia. La rilevante competenza di Mike in istologia, neuroanatomia e biologia cellulare è stata fondamentale nella stesura dei rela- Sono grato a Jan (mia moglie), Renee, Ryan e Shaun (i miei figli) e a Connor, Eric, Patrick, Keighan e Aydan (i miei nipoti). Sono l’amore della mia vita e da sempre la mia ispirazione. tivi argomenti della terza edizione del testo Anatomia Umana (di McKinley e O’Loughlin), che ha avuto grande successo. Mike è un membro attivo della Human Anatomy and Physiology Society (HAPS). Vive a Tempe, Arizona, con sua moglie Jan. VALERIE DEAN O’LOUGHLIN si è laureata presso il College of William and Mary e ha ricevuto titoli di M.A. e Ph.D. in Antropologia Biologica presso la Indiana University. È professore associato della School of Medicine della Indiana University, dove insegna Anatomia Umana Macroscopica agli studenti del corso di medicina, Anatomia Umana di Base agli studenti di altri corsi universitari e Anatomia Radiologica agli studenti di vari corsi di laurea. Inoltre svolge un corso di metodologia pedagogica e segue la formazione di studenti M.S. e Ph.D. che seguono ricerche didattiche di anatomia. È un membro attivo della Human Anatomy and Physiology Society (HAPS) e della American Association of Anatomists (AAA). Ha ricevuto il AAA Basmajian Award per l’eccellenza nell’insegnamento dell’anatomia macroscopica e per i brillanti risultati ottenuti nella formazione di giovani votati all’insegnamento. Valerie è co-autore della terza edizione del testo Anatomia Umana, (di McKinley e O’Loughlin) che ha riscosso grande successo. A mio marito Bob e a mia figlia Erin: grazie per essere sempre qui per me. iii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 3 26/07/2016 16:10:08 T E R R I S T O U T E R B I D L E si è laureata presso la Rutgers University, ha ricevuto il titolo di M.S. in scienze biomediche presso l’Hood College nel Maryland e ha completato un ulteriore corso di laurea in Genetica presso il National Institutes of Health. È professore presso l'Hagerstown Community College, dove insegna Anatomia, Fisiologia e Genetica agli studenti di corsi sanitari. Prima di entrare nella Facoltà nel 1990, è stata coordinatore del Science Learning Center, dove ha sviluppato materiali di studio e un programma di insegnamento per gli studenti iscritti nei corsi di scienze. Terri è stata coinvolta in programmi didattici e ha curato la stesura di materiale di supporto per libri di testo e manuali di laboratorio. Con amore e ringraziamento a mio marito Jay e a mia figlia Stephanie per i tanti modi con i quali mi hanno sostenuto durante questo progetto. iv mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 4 26/07/2016 16:10:38 indice dei capitoli ORGANIZZ A ZIONE DEL CORPO UMANO Capitolo 1 Le scienze dell’anatomia e della fisiologia Capitolo 2 Atomi, ioni e molecole Capitolo 3 nergia, reazioni chimiche e respirazione E cellulare Capitolo 4 Biologia della cellula Capitolo 5 Organizzazione tissutale SOS TEGNO E MOVIMENTO DEL CORPO Capitolo 6 Sistema tegumentario Capitolo 7 Sistema scheletrico: struttura e funzione delle ossa Capitolo 8 Sistema scheletrico: scheletro assile e appendicolare Capitolo 9 Sistema scheletrico: articolazioni Capitolo 10 Tessuto muscolare Capitolo 11 Sistema muscolare: muscoli assili e appendicolari COMUNICA ZIONE E CONTROLLO Capitolo 12 Sistema nervoso: tessuto nervoso Capitolo 13 Sistema nervoso: encefalo e nervi cranici Capitolo 14 Sistema nervoso: midollo spinale e nervi spinali Capitolo 15 Sistema nervoso: sistema nervoso autonomo Capitolo 16 Sistema nervoso: i sensi Capitolo 17 Sistema endocrino MANTENIMENTO E REGOL A ZIONE Capitolo 18 Sistema cardiovascolare: sangue Capitolo 19 Sistema cardiovascolare: cuore Capitolo 20 Sistema cardiovascolare: vasi e circolazione Capitolo 21 Sistema linfatico Capitolo 22 Sistema immunitario e difesa dell’organismo Capitolo 23 Sistema respiratorio Capitolo 24 Sistema urinario Capitolo 25 Liquidi ed elettroliti Capitolo 26 Sistema digerente Capitolo 27 Nutrizione e metabolismo RIPRODUZIONE Capitolo 28 Sistema o apparato genitale Capitolo 29 Sviluppo, gravidanza ed ereditarietà v mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 5 26/07/2016 16:11:38 indice generale Gli autori iii Indice dei capitoli v Prefazione xx Tour guidato xxii O R G A N I Z Z A Z I O N E D E L CORPO UMANO Capitolo 1 Le scienze dell’anatomia e della fisiologia 1 1.1 Anatomia e fisiologia a paragone 2 1.1a Anatomia: dettagli della forma 2 1.1b Fisiologia: dettagli della funzione 3 1.2 Integrazione tra anatomia e fisiologia 3 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Confrontiamo come anatomici e fisiologi esaminano il corpo umano 4 1.3 Livelli di organizzazione dell’organismo 6 1.3a Caratteristiche che descrivono gli esseri viventi 6 1.3b Visione da molto semplice a molto complessa 6 1.3c Introduzione ai sistemi 7 1.4 Terminologia in anatomia e in fisiologia 11 1.4a Posizione anatomica 11 1.4b Sezioni e piani 12 1.4c Termini anatomici di direzione 13 1.4d Anatomia regionale 13 1.4e Cavità del corpo e membrane 14 1.4f Regioni e quadranti addominopelvici 17 1.5 Omeostasi: mantenere stabili le condizioni interne 18 1.5a Costituenti dei sistemi omeostatici 18 1.5b Sistemi omeostatici regolati da feedback negativo 19 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Meccanismi di feedback negativo per la regolazione della temperatura corporea 20 1.5c Sistemi omeostatici regolati da feedback positivo 22 1.6 Omeostasi, salute e malattia 23 Capitolo 2 Atomi, ioni e molecole 29 2.1 Struttura atomica 30 2.1a Materia, atomi, elementi e la tavola periodica 30 2.1b Isotopi 32 2.1c Stabilità chimica e la regola dell’ottetto 33 2.2 Ioni e composti ionici 34 2.2a Ioni 34 2.2b Legami ionici 35 2.3 Legami covalenti, molecole e composti molecolari 36 2.3a Formule chimiche: molecolari e strutturali 36 2.3b Legami covalenti 36 2.3c Molecole non polari, polari e anfipatiche 39 2.3d Attrazioni intermolecolari 40 2.4 La struttura molecolare e le proprietà dell’acqua 41 2.4a Struttura molecolare dell’acqua 41 2.4b Proprietà dell’acqua 42 2.4c L’acqua come solvente universale 42 2.5 Soluzioni acide e basiche, pH e tamponi 44 2.5a L’acqua: un solvente naturale 44 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME L’acqua come solvente dei fluidi corporei 45 2.5b Acidi e basi 46 2.5c pH, neutralizzazione e azione dei tamponi 46 2.6 Miscele d’acqua 47 2.6a Categorie di miscele acquose 47 2.6b Misure della concentrazione delle soluzioni 48 2.7 Macromolecole biologiche 49 2.7a Caratteristiche generali 49 2.7b Lipidi 52 vi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 6 26/07/2016 16:12:08 2.7c Carboidrati 54 2.7d Acidi nucleici 57 2.7e Proteine 57 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Biomolecole organiche 60 2.8 Struttura delle proteine 62 2.8a Categorie di aminoacidi 62 2.8b Sequenze aminoacidiche e conformazione delle proteine 64 Capitolo 3 Energia, reazioni chimiche e respirazione cellulare 70 3.1 Energia 71 3.1a Stati dell’energia 71 3.1b Forme di energia 72 3.1c Leggi della termodinamica 73 3.2 Reazioni chimiche 73 3.2a Equazioni chimiche 73 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME L’energia e le sue correlazioni con le funzioni del corpo umano 74 3.2b Classificazione delle reazioni chimiche 76 3.2c Velocità di reazione ed energia di attivazione 79 3.3 Enzimi 80 3.3a Funzione degli enzimi 80 3.3b Struttura e localizzazione degli enzimi 80 3.3c Meccanismo d’azione di un enzima 81 3.3d Classificazione e nomenclatura degli enzimi 82 3.3e Enzimi e velocità di reazione 83 3.3f Regolazione dell’attività degli enzimi 84 3.3g Vie metaboliche e complessi multienzimatici 84 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Come funzionano gli enzimi 86 3.4 Respirazione cellulare 88 3.4a Panoramica sull’ossidazione del glucosio 88 3.4b Glicolisi: respirazione cellulare anaerobica 89 3.4c Respirazione cellulare aerobica: fase intermedia 92 3.4d Respirazione cellulare aerobica: ciclo dell’acido citrico 92 3.4e Respirazione cellulare aerobica: sistema di trasporto dell’elettrone 96 3.4f Produzione di ATP 97 3.4g Il destino del piruvato in carenza di ossigeno 98 3.4h Altre molecole energicamente rilevanti che sono ossidate durante la respirazione cellulare 98 Capitolo 4 Biologia della cellula 102 4.1 Introduzione allo studio delle cellule 103 4.1a Come vengono studiate le cellule 103 4.1b Dimensione e forma delle cellule 104 4.1c Caratteristiche comuni e funzioni generali 105 4.2 Struttura chimica della membrana plasmatica 106 4.2a Componente lipidica 106 4.2b Le proteine di membrana 108 4.3 Trasporto di membrana 108 4.3a Processi passivi: la diffusione 109 4.3b Processi passivi: l’osmosi 110 4.3c Processi attivi 113 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Processi passivi e attivi del trasporto di membrana 118 4.4 La comunicazione cellulare 120 4.4a Contatto diretto tra le cellule 120 4.4b Segnali ligando-recettore 121 4.5 Strutture cellulari 122 4.5a Organelli membranosi 122 4.5b Organelli non membranosi 127 4.5c Strutture della superficie esterna della cellula 129 4.5d Giunzioni di membrana 130 4.6 La struttura del nucleo 131 4.6a Involucro nucleare e nucleoli 132 4.6b DNA, cromatina e cromosomi 132 4.7 Funzione del nucleo e dei ribosomi 133 4.7a La trascrizione: sintesi dell’RNA 133 4.7b La traduzione: la sintesi proteica 136 4.7c Il DNA come centro di controllo della cellula 139 4.8 La divisione cellulare 140 4.8a Le strutture cellulari 140 vii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 7 04/07/2016 09:27:11 4.8b Il ciclo cellulare 140 4.9 L'invecchiamento e la morte cellulare 144 Capitolo 5 Organizzazione tissutale 149 5.1 Tessuto epiteliale: superficie, rivestimento e funzioni secretorie 150 5.1a Caratteristiche del tessuto epiteliale 150 5.1b Funzioni del tessuto epiteliale 151 5.1c Classificazione del tessuto epiteliale 151 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Relazione tra i tipi di tessuti epiteliali e le loro funzioni 158 5.1d Ghiandole 160 5.2 Tessuto connettivo: cellule nella matrice di sostegno 162 5.2a Caratteristiche del tessuto connettivo 162 5.2b Funzioni del tessuto connettivo 164 5.2c Tessuto connettivo embrionale 165 5.2d Classificazione del tessuto connettivo 166 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Relazione tra i tipi di tessuti connettivi e le loro funzioni 172 5.3 Tessuto muscolare: il movimento 174 5.4 Tessuto nervoso: trasferimento e integrazione dell’informazione 175 5.5 Integrazione dei tessuti in organi e membrane corporee 176 5.5a Organi 176 5.5b Le membrane corporee 176 5.6 Sviluppo dei tessuti e invecchiamento 177 5.6a Sviluppo dei tessuti 177 5.6b Modificazioni tissutali 178 5.6c Invecchiamento dei tessuti 179 S O S T E G N O E M O V I M E N T O DEL CORPO Capitolo 6 Sistema tegumentario 184 6.1 Struttura della cute 185 6.1a Epidermide 186 6.1b Derma 190 6.1c Strato sottocutaneo 193 6.2 Annessi cutanei 193 6.2a Unghie 193 6.2b Peli 194 6.2c Ghiandole esocrine delle cute 196 6.3 Funzioni della cute: funzione protettiva e altre funzioni 197 6.3a Funzioni dell’epidermide 198 6.3b Funzioni del derma 199 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Relazione tra struttura e funzioni della cute 200 6.4 Processi riparativi e rigenerativi del sistema tegumentario 202 6.5 Sviluppo e invecchiamento del sistema tegumentario 204 6.5a Sviluppo della cute e degli annessi cutanei 204 6.5b Invecchiamento della cute 205 Capitolo 7 Sistema scheletrico: struttura e funzione delle ossa 210 7.1 Introduzione al sistema scheletrico 211 7.2 Le ossa: gli organi principali del sistema scheletrico 211 7.2a Funzioni generali 212 7.2b Classificazione delle ossa 212 7.2c Anatomia macroscopica delle ossa 213 7.2d Il midollo osseo 215 7.2e Anatomia microscopica: il tessuto connettivo osseo 216 7.2f Anatomia microscopica: il tessuto connettivo cartilagineo ialino 220 7.3 Crescita della cartilagine 220 7.4 Ossificazione 222 7.4a Ossificazione membranosa 222 7.4b Ossificazione endocondrale 224 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Il processo di ossificazione endocondrale 224 7.5 Crescita e rimodellamento osseo 226 7.5a Crescita ossea 226 7.5b Rimodellamento osseo 228 7.5c Ormoni che influenzano la crescita ed il rimodellamento osseo 228 viii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 8 04/07/2016 09:27:11 7.6 Regolazione dei livelli di calcio nel sangue 229 7.6a Attivazione della vitamina D a calcitriolo 229 7.6b Il paratormone ed il calcitriolo 230 7.6c La calcitonina 230 7.7 Effetti dell’invecchiamento 232 7.8 Le fratture ossee e la loro riparazione 232 Capitolo 8 Sistema scheletrico: scheletro assile ed appendicolare 238 8.1 Componenti dello scheletro 239 8.1a Caratteristiche di superficie delle ossa 239 8.1b Scheletro assile ed appendicolare 241 8.2 Ossa e caratteristiche del cranio 241 8.2a Anatomia del cranio 241 8.2b Visioni e caratteristiche principali 242 8.2c Suture 256 8.2d Cavità orbitarie, piramide nasale e seni paranasali 258 8.3 Ossa associate al cranio 259 8.4 Determinazione del sesso e dell’età in base allo studio morfologico del cranio 260 8.4a Dimorfismo sessuale del cranio 260 8.4b Invecchiamento del cranio 260 8.5 Ossa della colonna vertebrale 262 8.5a Tipi di vertebra 262 8.5b Curvature della colonna vertebrale 263 8.5c Anatomia vertebrale 264 8.6 Ossa della gabbia toracica 269 8.6a Sterno 270 8.6b Coste 270 8.7 Gli arti superiori ed inferiori a confronto 271 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Similitudini tra arto superiore e arto inferiore 272 8.8 Il cingolo scapolare e le sue funzioni 274 8.8a Clavicola 274 8.8b Scapola 274 8.9 Ossa dell’arto superiore 275 8.9a Omero 275 8.9b Radio ed ulna 277 8.9c Carpo, metacarpo e falangi 278 8.10 Il cingolo pelvico e le sue funzioni 279 8.10a Ossa coxali 280 8.10b Grande e piccola pelvi 282 8.10c Differenze legate al sesso 282 8.10d Differenze legate all’età 284 8.11 Ossa dell’arto inferiore 284 8.11a Femore e patella 284 8.11b Tibia e perone 286 8.11c Tarso, metatarso e falangi 288 8.11d Archi del piede 289 8.12 Sviluppo dello scheletro 291 Capitolo 9 Sistema scheletrico: articolazioni 297 9.1 Classificazione delle articolazioni 298 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Relazione tra mobilità e stabilità delle articolazioni 299 9.2 Articolazioni fibrose 300 9.2a Gonfosi 300 9.2b Suture 300 9.2c Sindesmosi 301 9.3 Articolazioni cartilaginee 301 9.3a Sincondrosi 301 9.3b Sinfisi 302 9.4 Articolazioni sinoviali 302 9.4a Caratteristiche distintive ed anatomia delle articolazioni sinoviali 302 9.4b Classificazione delle articolazioni sinoviali 304 9.5 Articolazioni sinoviali e leve 304 9.5a Terminologia delle leve 304 9.5b Tipi di leve 306 9.6 Movimenti delle articolazioni sinoviali 307 9.6a Movimenti di scivolamento 307 9.6b Movimenti angolari 307 9.6c Movimenti rotatori 309 9.6d Movimenti speciali 310 9.7 Caratteristiche ed anatomia di alcune articolazioni selezionate 311 9.7a Articolazione temporo-mandibolare 314 9.7b Articolazione della spalla 315 ix mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 9 04/07/2016 09:27:11 9.7c Articolazione del gomito 318 9.7d Articolazione dell’anca 320 9.7e Articolazione del ginocchio 322 9.7f Articolazione talo-crurale (caviglia) 324 9.8 Sviluppo ed invecchiamento delle articolazioni 326 Capitolo 10 Tessuto muscolare 331 10.1 Introduzione al muscolo scheletrico 332 10.1a Funzioni del muscolo scheletrico 332 10.1b Caratteristiche del tessuto muscolare scheletrico 332 10.2 Anatomia dei muscoli scheletrici 333 10.2a Anatomia macroscopica dei muscoli scheletrici 333 10.2b Anatomia microscopica del muscolo scheletrico 334 10.2c Innervazione delle fibre muscolari scheletriche 339 10.3 Fisiologia del muscolo scheletrico 340 10.3a La giunzione neuromuscolare: eccitazione della fibra muscolare scheletrica 341 10.3b Il sarcolemma, i tubuli-T, il reticolo sarcoplasmatico; l’accoppiamento eccitazionecontrazione 342 10.3c Il sarcomero: il ciclo dei ponti trasversali 344 10.3d Rilasciamento del muscolo scheletrico 347 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME La contrazione del muscolo scheletrico 348 10.4 Metabolismo del muscolo scheletrico 350 10.4a Rifornimento di energia per la contrazione del muscolo scheletrico 350 10.4b Debito di ossigeno 352 10.5 Tipi di fibre muscolari scheletriche 352 10.5a Criteri per la classificazione delle fibre muscolari 352 10.5b Classificazione delle fibre muscolari 352 10.5c Distribuzione dei tipi di fibre muscolari 353 10.6 Misura della tensione del muscolo scheletrico 354 10.6a Scossa muscolare 354 10.6b Variazioni dell’intensità di stimolazione: reclutamento delle unità motorie 354 10.6c Variazioni della frequenza di stimolazione: il fenomeno treppe, la sommazione, il tetano incompleto e il tetano completo 355 10.7 Fattori che condizionano la tensione muscolare 356 10.7a Tono muscolare 356 10.7b Contrazione isometrica e contrazione isotonica 356 10.7c Relazione lunghezza-tensione 357 10.7d Fatica muscolare 357 10.8 Effetti dell’allenamento e dell’invecchiamento sul muscolo scheletrico 358 10.8a Effetti dell’allenamento 358 10.8b Effetti dell’invecchiamento 358 10.9 Muscolo cardiaco 359 10.10 Muscolo liscio 360 10.10a Distribuzione del muscolo liscio 360 10.10b Anatomia microscopica 360 10.10c Contrazione del muscolo liscio 362 10.10d Controllo della muscolatura liscia 363 10.10e Categorie funzionali 363 Capitolo 11 Sistema muscolare: muscoli assili e appendicolari 369 11.1 Organizzazione e azioni dei muscoli scheletrici 372 11.1a Origini e inserzioni 372 11.1b Organizzazione delle fibre muscolari scheletriche 372 11.1c Azioni dei muscoli scheletrici 373 11.2 Nomenclatura dei muscoli scheletrici 374 11.3 Muscoli della testa e del collo 376 11.3a Muscoli mimici 376 11.3b Muscoli estrinseci dell’occhio 380 11.3c Muscoli della cavità orale e della faringe 382 11.3d Muscoli anteriori del collo: i muscoli ioidei 385 11.3e Muscoli per il movimento della testa e del collo 387 11.4 Muscoli della colonna vertebrale 389 11.5 Muscoli della respirazione 391 x mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 10 04/07/2016 09:27:11 11.6 Muscoli della parete addominale 392 11.7 Muscoli del pavimento pelvico 397 11.8 Muscoli del cingolo scapolare e dell’arto superiore 399 11.8a Muscoli del cingolo scapolare 399 11.8b Muscoli dell’articolazione gleno-omerale/ braccio 402 11.8c Muscoli del braccio e dell’avambraccio per i movimenti dell’articolazione del gomito e avambraccio 405 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME La compartimentalizzazione muscolare 406 11.8d Muscoli dell’avambraccio per i movimenti dell’articolazione del polso, della mano e delle falangi 410 11.8e Muscoli intrinseci della mano 416 11.9 Muscoli del cingolo pelvico e dell’arto inferiore 419 11.9a Muscoli per i movimenti dell’articolazione dell’anca/coscia 420 11.9b Muscoli della coscia per i movimenti dell’articolazione del ginocchio/gamba 424 11.9c Muscoli della gamba per i movimenti dell’articolazione della caviglia, del piede e delle falangi 427 11.9d Muscoli intrinseci del piede 432 C o M U N I C A Z I O N E E C ontrol L O Capitolo 12 Sistema nervoso: tessuto nervoso 437 12.1 Introduzione al sistema nervoso 438 12.1a Funzioni generali del sistema nervoso 438 12.1b Organizzazione del sistema nervoso 438 12.2 Tessuto nervoso: i neuroni 439 12.2a Caratteristiche generali dei neuroni 439 12.2b Struttura del neurone 440 12.2c Trasporto assonale 442 12.2d Classificazione dei neuroni 442 12.2e Relazioni tra neuroni e nervi 444 12.3 Sinapsi 445 12.4 Tessuto nervoso: le cellule gliali 447 12.4a Caratteristiche generali delle cellule gliali 447 12.4b Tipi di cellule gliali 448 12.4c La guaina mielinica 449 12.5 Rigenerazione assonale 452 12.6 Ultrastruttura del neurone 452 12.6a Pompe e canali 453 12.6b Distribuzione di cariche ioniche e potenziali di membrana 456 12.7 Introduzione alla fisiologia del neurone 456 12.7a I neuroni e la legge di Ohm 457 12.7b Il potenziale di membrana di riposo 457 12.7c Modificazioni del potenziale di riposo 458 12.8 Eventi fisiologici nei segmenti neuronali 460 12.8a Segmento recettivo 460 12.8b Segmento iniziale 462 12.8c Segmento di conduzione 464 12.8d Segmento di trasmissione 466 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Eventi di fisiologia neuronale 468 12.9 Velocità del segnale nervoso 470 12.9a Propagazione 470 12.9b Classificazione delle fibre nervose 471 12.10 Neurotrasmettitori e neuromodulazione 471 12.10a Neurotrasmettitori 471 12.10b Neuromodulazione 472 12.11 Integrazione e circuiti neuronali nel SNC 474 Capitolo 13 Sistema nervoso: encefalo e nervi cranici 479 13.1 Sviluppo e organizzazione dell’encefalo 480 13.1a Panoramica di neuroanatomia 480 13.1b Sviluppo delle principali suddivisioni dell’encefalo 480 13.1c Distribuzione della sostanza bianca e della sostanza grigia 488 13.2 Strutture di supporto e protezione per l’encefalo 490 13.2a Meningi craniche 490 13.2b Ventricoli cerebrali 492 13.2c Liquor cerebrospinale 492 13.2d Barriera emato-encefalica 495 xi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 11 04/07/2016 09:27:11 13.3 Il telencefalo 496 13.3a Emisferi cerebrali 496 13.3b Lobi cerebrali 496 13.3c Aree funzionali della corteccia cerebrale 497 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Aree anatomiche e funzionali della corteccia cerebrale 498 13.3d Sostanza bianca centrale 502 13.3e Lateralizzazione emisferica 503 13.3f I nuclei della base 504 13.4 Il diencefalo 505 13.4a Epitalamo 505 13.4b Talamo 505 13.4c Ipotalamo 508 13.5 Il tronco dell’encefalo 509 13.5a Mesencefalo 510 13.5b Ponte 511 13.5c Midollo allungato 512 13.6 Il cervelletto 513 13.6a Componenti anatomiche del cervelletto 513 13.6b Funzioni del cervelletto 514 13.7 Sistemi funzionali 515 13.7a Il sistema limbico 515 13.7b La formazione reticolare 516 13.8 Funzioni integrative di ordine superiore 517 13.8a Sviluppo delle funzioni integrative di ordine superiore 517 13.8b Funzioni cognitive 517 13.8c Memoria 518 13.8d Emozioni 519 13.8e Linguaggio 520 13.9 Nervi cranici 521 Capitolo 14 Sistema nervoso: midollo spinale e nervi spinali 534 14.1 Anatomia macroscopica del midollo spinale 535 14.2 Protezione e supporto del midollo spinale 537 14.3 Anatomia regionale del midollo spinale 539 14.3a Distribuzione della sostanza grigia 539 14.3b Distribuzione della sostanza bianca 540 14.4 Vie di conduzione nervosa nel midollo spinale 540 14.4a Visione d’insieme: le vie di conduzione nervosa 541 14.4b Vie sensitive 541 14.4c Vie motorie 544 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Differenze tra vie sensitive e motorie 547 14.5 Nervi spinali 548 14.5a Panoramica dei nervi spinali 548 14.5b Plessi nervosi 550 14.5c Nervi intercostali 550 14.5d Plesso cervicale 550 14.5e Plesso brachiale 552 14.5f Plesso lombare 558 14.5g Plesso sacrale 560 14.6 Riflessi 564 14.6a Caratteristiche dei riflessi 564 14.6b Elementi dell’arco riflesso 564 14.6c Riflessi spinali 566 14.6d Valutazione clinica dei riflessi 569 14.7 Sviluppo del midollo spinale 569 Capitolo 15 Sistema nervoso: sistema nervoso autonomo 574 15.1 Comparazione tra sistema nervoso somatico e sistema nervoso autonomo 575 15.1a Organizzazione funzionale 575 15.1b Motoneuroni del sistema somatico rispetto ai motoneuroni del sistema autonomo 576 15.2 Divisioni del sistema nervoso autonomo 577 15.2a Differenze funzionali 578 15.2b Differenze anatomiche 578 15.2c Grado di risposta 579 15.3 Divisione parasimpatica 580 15.3a Componente cranica 580 15.3b Nervi splancnici pelvici 582 15.4 Divisione simpatica 582 15.4a Organizzazione ed anatomia della divisione simpatica 582 xii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 12 04/07/2016 09:27:11 15.4b Vie simpatiche 586 15.5 Confronto tra neurotrasmettitori e recettori delle due divisioni 588 15.5a Visione di insieme dei neurotrasmettitori del SNA 588 15.5b Recettori colinergici 589 15.5c Recettori adrenergici 589 15.6 Interazione tra la divisione parasimpatica e simpatica 590 15.6a Tono autonomico 590 15.6b Doppia innervazione 590 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Comparazione tra la divisione parasimpatica e la divisione simpatica del SNA 592 15.6c Sistemi controllati soltanto dalla divisione simpatica 594 15.7 Controllo ed integrazione del sistema nervoso autonomo 594 15.7a Plessi autonomici 594 15.7b Riflessi autonomici 596 15.7c Controllo del SNC sul SNA 597 Capitolo 16 Sistema nervoso: i sensi 601 16.1 Introduzione ai recettori sensitivi 602 16.1a Stimoli e sensazioni 602 16.1b Proprietà dei recettori sensitivi 602 16.1c Classificazione dei recettori 604 16.2 La sensibilità generale 606 16.2a I recettori tattili 606 16.2b Dolore riferito 607 16.3 Olfatto e gusto 609 16.3a Il senso dell’olfatto 609 16.3b Il senso del gusto 610 16.4 Recettori visivi 613 16.4a Strutture accessorie dell’occhio 613 16.4b Strutture dell’occhio 614 16.4c Fisiologia della visione 622 16.4d Vie visive 628 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Come noi vediamo 630 16.5 Recettori dell’udito e dell’equilibrio 632 16.5a Struttura dell’orecchio 632 16.5b Fisiologia dell’udito 636 16.5c Vie uditive 640 16.5d Meccanismi dell’equilibrio e movimento del capo 641 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Come noi udiamo 642 Capitolo 17 Sistema endocrino 652 17.1 Introduzione al sistema endocrino 653 17.1a Confronto tra i due sistemi di controllo 653 17.1b Funzioni generali del sistema endocrino 654 17.2 Ghiandole endocrine 654 17.2a Localizzazione delle principali ghiandole endocrine 654 17.2b Stimolazione della sintesi e del rilascio degli ormoni 657 17.3 Ormoni 658 17.3a Categorie di ormoni circolanti 658 17.3b Ormoni locali 659 17.4 Trasporto ormonale 659 17.4a Trasporto nel sangue 660 17.4b Livelli degli ormoni circolanti 660 17.5 Cellule bersaglio: interazione con gli ormoni 660 17.5a Ormoni liposolubili 660 17.5b Ormoni idrosolubili 661 17.6 Cellule bersaglio: grado di risposta cellulare 664 17.6a Numero di recettori 664 17.6b Interazioni recettoriali 665 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Il sistema endocrino: il principale sistema di controllo del corpo 666 17.7 Metabolismo dei nutrienti 668 17.8 L’ipotalamo e la ghiandola ipofisi 669 17.8a Relazioni anatomiche tra ipotalamo e ghiandola ipofisi 669 17.8b Interazioni tra ipotalamo e ipofisi posteriore 670 17.8c Interazioni tra ipotalamo e ipofisi anteriore 671 17.9 Tipici ormoni regolati dall’ipotalamo 673 17.9a Ormone della crescita 673 17.9b Ghiandola tiroide ed ormoni tiroidei 676 xiii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 13 04/07/2016 09:27:11 17.9c Ghiandole surrenali e cortisolo 680 17.10 Ormoni pancreatici 685 17.10a Anatomia del pancreas 685 17.10b Effetti degli ormoni pancreatici 687 17.11 Invecchiamento e sistema endocrino 690 MANTENIMENTO E R egolazione Capitolo 18 Sistema cardiovascolare: sangue 694 18.1 Funzioni e composizione generale del sangue 695 18.1a Funzioni del sangue 695 18.1b Caratteristiche fisiche del sangue 696 18.1c Componenti del sangue 696 18.2 Composizione del plasma sanguigno 699 18.2a Proteine del plasma 699 18.2b Altri soluti 700 18.3 Elementi corpuscolati del sangue 701 18.3a Emopoiesi 702 18.3b Eritrociti 705 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Recupero e eliminazione dei componenti degli eritrociti 709 18.3c Leucociti 713 18.3d Piastrine 716 18.4 Emostasi 717 18.4a Spasmo vascolare 717 18.4b Formazione del tappo piastrinico 717 18.4c Fase di coagulazione 719 18.4d Eliminazione del coagulo 720 18.5 Sviluppo e invecchiamento del sangue 722 Capitolo 19 19.2 Posizione del cuore e il pericardio 732 19.2a Localizzazione e posizione del cuore 732 19.2b Caratteristiche del pericardio 733 19.3 Anatomia del cuore 733 19.3a Caratteristiche superficiali del cuore 733 19.3b Struttura della parete cardiaca 736 19.3c Camere cardiache 737 19.3d Valvole cardiache 738 19.3e Struttura microscopica della muscolatura cardiaca 740 19.3f Scheletro fibroso del cuore 741 19.4 Vasi coronarici: apporto di sangue alla parete cardiaca 742 19.4a Arterie coronarie 742 19.4b Vene coronarie 744 19.5 Strutture anatomiche che controllano l’attività del cuore 744 19.5a Il sistema di conduzione del cuore 744 19.5b Innervazione del cuore 744 19.6 Eccitazione del cuore 746 19.6a Visione d’insieme sulle pompe e i canali delle cellule nodali 746 19.6b Eventi elettrici a livello del nodo SA: avvio del potenziale di azione 747 19.6c Sistema di conduzione del cuore: propagazione del potenziale di azione 748 19.7 Cellule muscolari cardiache 749 19.7a Visione d’insieme delle pompe e dei canali all’interno delle cellule muscolari cardiache 749 19.7b Meccanismi elettrici e meccanici delle cellule muscolari cardiache 750 19.7c Ripolarizzazione e periodo refrattario 751 19.7d La registrazione dell’ECG (Elettrocardiogramma) 752 19.8 Il ciclo cardiaco 753 Sistema cardiovascolare: cuore 726 19.8a Visione d’insieme del ciclo cardiaco 753 19.8b Fasi del ciclo cardiaco 755 19.1 Introduzione al sistema cardiovascolare 727 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Modificazioni associate al ciclo cardiaco 756 19.1a Funzione generale 727 19.1b Visione d’insieme dei componenti 727 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Flusso del sangue nel cuore e nelle vie della circolazione 730 19.9 Gittata cardiaca 756 19.9a Introduzione alla gittata cardiaca 758 19.9b Variabili che influenzano la frequenza cardiaca 759 19.9c Variabili che influenzano la gittata sistolica 760 xiv mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 14 04/07/2016 09:27:11 19.9d Variabili che influenzano la gittata cardiaca 761 19.10 Sviluppo del cuore 762 Capitolo 20 Sistema cardiovascolare: vasi e circolazione 768 20.1 Struttura e funzione dei vasi sanguigni 769 20.1a Struttura generale dei vasi sanguigni 769 20.1b Arterie 771 20.1c Capillari 774 20.1d Vene 777 20.1e Percorso dei vasi sanguigni 777 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Come la struttura del vaso sanguigno ne influenza la funzione 778 20.2 Scambio capillare 779 20.2a Diffusione e trasporto vescicolare 779 20.2b Flusso di massa 780 20.2c Pressione netta di filtrazione 781 20.2d Ruolo del sistema linfatico 781 20.3 Flusso ematico locale 781 20.3a Grado di vascolarizzazione e angiogenesi 781 20.3b Regolazione locale a breve termine 782 20.3c Rapporto tra flusso ematico locale e totale 783 20.4 Pressione sanguigna, resistenza e flusso ematico totale 783 20.4a Pressione sanguigna 784 20.4b Resistenza 788 20.4c Rapporto tra flusso ematico, gradiente della pressione sanguigna e resistenza 789 20.5 Regolazione della pressione sanguigna e del flusso ematico 790 20.5a Controllo nervoso della pressione sanguigna 790 20.5b Regolazione ormonale della pressione sanguigna 792 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Fattori che regolano la pressione sanguigna 794 20.6 Velocità del flusso sanguigno 796 20.7 Distribuzione del flusso ematico durante l’attività fisica 796 20.8 Circolazione polmonare 796 20.8a Flusso ematico nella circolazione polmonare 796 20.8b Caratteristiche della circolazione polmonare 797 20.9 Circolazione sistemica: vasi che originano e si dirigono al cuore 798 20.9a Le arterie che originano dal cuore 798 20.9b Ritorno venoso al cuore 800 20.10 Circolazione sistemica: testa e tronco 800 20.10a Testa e collo 800 20.10b Pareti toracica e addominale 804 20.10c Organi toracici 806 20.10d Tratto gastrointestinale 807 20.10e Organi addominali posteriori, pelvi e perineo 810 20.11 Circolazione sistemica: arto superiore ed inferiore 812 20.11a Arto superiore 812 20.11b Arto inferiore 814 20.12 Confronto tra la circolazione fetale e postnatale 817 20.12a Circolazione fetale 817 20.12b Modificazioni postnatali 818 Capitolo 21 Sistema linfatico 823 21.1 La linfa e i vasi linfatici 824 21.1a Linfa e capillari linfatici 824 21.1b Vasi, tronchi e dotti linfatici 826 21.2 Visione d'insieme del tessuto linfatico e degli organi linfatici 829 21.3 Strutture linfatiche primarie 830 21.3a Midollo osseo rosso 830 21.3b Timo 830 21.4 Strutture linfatiche secondarie 831 21.4a Linfonodi 831 21.4b Milza 834 21.4c Tonsille 835 21.4d Noduli linfatici e MALT 836 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Correlazione tra sistema linfatico e sistemi cardiovascolare e immunitario 837 xv mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 15 04/07/2016 09:27:11 Capitolo 22 Sistema immunitario e difesa dell’organismo 841 22.1 Visione d’insieme delle malattie causate da agenti patogeni 842 22.2 Visione d’insieme del sistema immunitario 843 22.2a Cellule immunitarie e loro localizzazione 843 22.2b Citochine 844 22.2c Confronto tra immunità innata e immunità acquisita 845 22.3 Immunità innata 846 22.3a Barriere all'ingresso 846 22.3b Difese cellulari 848 22.3c Proteine antimicrobiche 849 22.3d Infiammazione 850 22.3e Febbre 853 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Immunità innata 854 22.4 Immunità acquisita: introduzione 856 22.4a Antigeni 856 22.4b Struttura generale dei linfociti 857 22.4c Presentazione dell’antigene e molecole MHC 858 22.4d Visione d’insieme sul ciclo vitale dei linfociti 862 22.5 Produzione e selezione dei linfociti 863 22.5a Produzione dei linfociti T 863 22.5b Selezione dei linfociti T 864 22.5c Differenziazione e migrazione dei linfociti T 865 22.6 Attivazione e selezione clonale dei linfociti 865 22.6a Attivazione dei linfociti T 866 22.6b Attivazione dei linfociti B 867 22.6c Ricircolo dei linfociti 867 22.7 Risposta effettrice nel sito di infezione 868 22.7a Risposta effettrice dei linfociti T 868 22.7b Risposta effettrice dei linfociti B 869 22.8 Immunoglobuline 869 22.8a Struttura delle immunoglobuline 869 22.8b Funzioni degli anticorpi 870 22.8c Classi delle immunoglobuline 871 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Immunità acquisita 872 22.9 Memoria immunologica e immunità 874 22.9a Memoria immunologica 874 22.9b Misura della memoria immunologica 874 22.9c Immunità attiva e passiva 876 Capitolo 23 Sistema respiratorio 883 23.1 Introduzione al sistema respiratorio 884 23.1a Funzioni generali del sistema respiratorio 884 23.1b Organizzazione generale del sistema respiratorio 885 23.1c Mucosa di rivestimento 885 23.2 Vie aeree superiori 886 23.2a Naso e cavità nasali 886 23.2b Seni paranasali 888 23.2c Faringe 889 23.3 Vie aeree inferiori 890 23.3a Laringe 890 23.3b Trachea 893 23.3c Albero bronchiale 894 23.3d Zona respiratoria: bronchioli respiratori, dotti alveolari, alveoli 898 23.3e La membrana respiratoria 899 23.4 Polmoni 900 23.4a Anatomia macroscopica dei polmoni 900 23.4b Vascolarizzazione e innervazione dei polmoni 903 23.4c Pleure e cavità pleuriche 904 23.4d In che modo i polmoni rimangono espansi 905 23.5 Respirazione: ventilazione polmonare 905 23.5a Introduzione alla ventilazione polmonare 906 23.5b La meccanica respiratoria 907 23.5c Controllo nervoso della respirazione 911 23.5d Flusso aereo, gradienti pressori e resistenza 915 23.5e Ventilazione polmonare e alveolare 916 23.5f Volume e capacità 916 xvi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 16 04/07/2016 09:27:11 23.6 Respirazione: scambi gassosi alveolari e sistemici 918 23.6a Principi chimici degli scambi gassosi 918 23.6b Scambio gassoso alveolare (respirazione esterna) 920 23.6c Scambio gassoso sistemico (respirazione interna) 922 23.7 Respirazione: trasporto dei gas 923 23.7a Trasporto dell'ossigeno 923 23.7b Trasporto dell'anidride carbonica 924 23.7c Emoglobina come molecola di trasporto 925 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Movimento dell'ossigeno e dell'anidride carbonica 928 23.8 Frequenza respiratoria e omeostasi 930 23.8a Effetti dell'iperventilazione e dell'ipoventilazione sulle funzioni cardiovascolari 930 23.8b Respirazione e attività fisica 931 Capitolo 24 Sistema urinario 936 24.1 Introduzione al sistema urinario 937 24.2 Anatomia macroscopica del rene 939 24.2a Posizione e mezzi di fissità 939 24.2b Anatomia dissettiva del rene 940 24.2c Innervazione dei reni 941 24.3 Anatomia funzionale del rene 941 24.3a Il nefrone 941 24.3b I tubuli collettori e i dotti collettori 945 24.3c L'apparato juxtaglomerulare 946 24.4 Flusso sanguigno e filtrazione 946 24.4a Il flusso sanguigno attraverso il rene 946 24.4b Il filtrato, il liquido tubulare e il flusso urinario 948 24.5 La produzione del filtrato a livello del corpuscolo renale 949 24.5a La formazione dell’urina 949 24.5b La membrana di filtrazione 950 24.5c La formazione del filtrato e sua composizione 951 24.5d Le pressioni associate alla filtrazione glomerulare 951 24.5e La regolazione della velocità di filtrazione glomerulare 953 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME La filtrazione glomerulare e la sua regolazione 956 24.6 Riassorbimento e secrezione a livello dei tubuli e dei dotti collettori 957 24.6a Una panoramica sui processi di trasporto 957 24.6b Trasporto massimo e soglia renale 958 24.6c Le sostanze riassorbite completamente 958 24.6d Le sostanze a riassorbimento controllato 959 24.6e Le sostanze eliminate come prodotto di scarto 965 24.6f Come si genera il gradiente di concentrazione 966 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Riassorbimento e secrezione tubulare 968 24.7 Valutazione della funzionalità renale 969 24.7a Misurazione della velocità di filtrazione glomerulare 969 24.7b Misurazione della clearance plasmatica renale 969 24.8 Caratteristiche dell’urina: trasporto, raccolta ed eliminazione 971 24.8a Le caratteristiche dell’urina 971 24.8b Il tratto urinario (ureteri, vescica, uretra) 972 24.8c La minzione 976 Capitolo 25 Liquidi ed elettroliti 982 25.1 Liquidi corporei 983 25.1a La percentuale del liquido corporeo 983 25.1b I compartimenti idrici 983 25.2 L’equilibrio idrico 986 25.2a Apporto e perdita di liquidi 986 25.2b Lo squilibrio idrico 987 25.2c La regolazione dell’equilibrio idrico 989 25.3 L’equilibrio elettrolitico 990 25.3a Elettroliti e non elettroliti 990 25.3b Principali elettroliti: localizzazione, funzioni e regolazione 991 25.4 La regolazione ormonale 995 25.4a L’angiotensina II 995 25.4b L’ormone antidiuretico (ADH) 996 25.4c L’aldosterone 998 25.4d Il peptide natriuretico atriale (PNA) 999 xvii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 17 04/07/2016 09:27:11 25.5 L’equilibrio acido-base 1001 25.5a Le categorie di acido 1001 25.5b I reni e la regolazione degli acidi fissi 1001 25.5c La respirazione e la regolazione degli acidi volatili 1003 25.5d I tamponi chimici 1004 25.6 Le alterazioni dell’equilibrio acidobase 1005 25.6a Panoramica sugli squilibri acido-base 1005 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Il mantenimento dell’equilibrio acido-base 1006 25.6b I disturbi acido-base di tipo respiratorio 1007 25.6c I disturbi acido-base di tipo metabolico 1007 25.6d La compensazione 1010 Capitolo 26 Sistema digerente 1014 26.1 Introduzione al sistema digerente 1015 26.1a Funzioni principali del sistema digerente 1015 26.1b Organizzazione generale del sistema digerente 1015 26.1c La parete del tratto gastrointestinale 1016 26.1d Le membrane sierose della cavità addominale 1018 26.1e Regolazione delle funzioni del sistema digerente 1019 26.2 Tratto gastrointestinale superiore 1020 26.2a Visione d’insieme del tratto gastrointestinale superiore 1020 26.2b Cavità orale e ghiandole salivari 1021 26.2c Faringe ed esofago 1025 26.2d Stomaco 1028 26.3 Tratto gastrointestinale inferiore 1034 26.3a Visione d’insieme del tratto gastrointestinale inferiore 1035 26.3b Intestino tenue 1035 26.3c Ghiandole annesse e relativi dotti escretori 1038 26.3d Intestino crasso 1044 26.4 I nutrienti e la loro digestione 1049 26.4a Digestione dei carboidrati 1049 26.4b Digestione delle proteine 1051 26.4c Digestione dei lipidi 1052 26.4d Digestione degli acidi nucleici 1055 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Strutture e funzioni del sistema digerente 1056 Capitolo 27 Nutrizione e metabolismo 1062 27.1 I nutrienti 1063 27.1a Biomolecole nutrienti 1063 27.1b Vitamine 1063 27.1c Minerali 1065 27.2 Ottenere i nutrienti dal cibo 1066 27.2a Soddisfare le esigenze dietetiche 1066 27.2b Linee guida per un'adeguata nutrizione 1068 27.3 Regolazione dei livelli ematici dei nutrienti 1069 27.3a Stato di assorbimento 1069 27.3b Stato di post-assorbimento 1070 27.4 Funzioni del fegato 1071 27.4a Anatomia dei lobuli epatici 1071 27.4b Sintesi del colesterolo 1073 27.4c Trasporto dei lipidi 1073 27.4d Integrazione della struttura e della funzione epatica 1075 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Struttura e funzione del fegato 1076 27.5 Ruolo centrale della respirazione cellulare 1078 27.5a Produzione di ATP 1078 27.5b Interconversione tra le biomolecole nutrienti ed i loro elementi base 1080 27.6 Energia e calore 1080 27.6a Tasso metabolico 1080 27.6b Regolazione della temperatura 1080 RIPRODUZIONE Capitolo 28 Sistema o apparato genitale 1086 28.1 Quadro generale degli apparati genitali femminile e maschile 1087 28.1a Elementi in comune tra i due apparati 1087 28.1b Maturazione sessuale nella femmina e nel maschio 1087 28.1c Anatomia del perineo 1087 28.2 Gametogenesi 1088 28.2a Breve disamina dell’ereditarietà 1088 28.2b Descrizione sintetica della meiosi 1089 xviii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 18 04/07/2016 09:27:11 28.2c Meiosi I: divisione con riduzione 1090 28.2d Meiosi II: separazione dei cromatidi fratelli 1092 28.3 Apparato genitale femminile 1093 28.3a Ovaie 1094 28.3b Ovogenesi e ciclo ovarico 1097 28.3c Tube uterine, utero, vagina 1101 28.3d Ciclo uterino (mestruale) e mestruazione 1105 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Le relazioni tra gli ormoni, il ciclo ovarico, e il ciclo uterino (mestruale) 1106 28.3e Genitali esterni 1108 28.3f Ghiandola mammaria 1108 28.3g Risposta sessuale femminile 1111 28.4 Apparato genitale maschile 1112 28.4a Scroto 1112 28.4b Testicoli e spermatogenesi 1114 28.4c Vie spermatiche nell’apparato genitale maschile 1118 28.4d Ghiandole accessorie e produzione di sperma 1120 28.4e Pene 1121 28.4f Risposta sessuale maschile 1122 28.5 Sviluppo e invecchiamento dell'apparato genitale nel maschio e nella femmina 1122 28.5a Sesso genetico versus sesso fenotipico 1122 28.5b Formazione di gonadi indifferenziate e delle vie genitali 1122 28.5c Sviluppo dei genitali interni 1124 28.5d Sviluppo dei genitali esterni 1124 28.5e Pubertà 1126 28.5f Menopausa e climaterio maschile 1126 Capitolo 29 Sviluppo, gravidanza ed ereditarietà 1131 29.1 Visione d’insieme del periodo prenatale 1132 29.2 Periodo della blastogenesi 1133 29.2a Fecondazione 1134 29.2b Segmentazione 1135 29.2c Impianto 1137 29.2d Formazione del disco embrionale bilaminare e delle membrane extraembrionarie 1138 29.2e Sviluppo della placenta 1139 29.3 Periodo embrionale 1140 29.3a Gastrulazione e formazione dei foglietti germinativi 1141 29.3b Ripiegamento del disco embrionale 1142 29.3c Organogenesi 1145 29.4 Periodo fetale 1145 29.5 Modificazioni dell'organismo materno durante la gravidanza 1148 29.5a Decorso della gravidanza 1148 29.5b Variazioni ormonali 1148 29.5c Modificazioni a carico dell’utero e della ghiandola mammaria 1149 29.5d Apparato digerente, nutrienti e cambiamenti metabolici 1150 29.5e Modificazioni dell'apparato cardiovascolare e dell'apparato respiratorio 1151 29.5f Modificazioni dell’apparato urinario 1151 29.6 Il travaglio di parto 1152 29.6a Fattori che inducono il travaglio di parto 1152 26.6b Falso travaglio 1152 29.6c Inizio del travaglio di parto 1153 29.6d Fasi del travaglio di parto 1154 29.7 Modificazioni post-natali nel neonato 1156 29.8 Modificazioni materne dopo il parto 1156 29.8a Variazioni ormonali 1156 29.8b Variazioni della volemia e dei liquidi dell’organismo 1157 29.8c Lattazione 1157 29.8d Modificazioni dell’utero 1159 NOTE INTEGRATIVE: VISIONE D’INSIEME Modificazioni anatomo-fisiologiche a carico della madre 1160 29.9 Ereditarietà 1162 29.9a La genetica umana in sintesi 1163 29.9b Meccanismi dell’ereditarietà 1164 29.9c Ereditarietà legata ai cromosomi sessuali 1165 29.9d Penetranza e influenze ambientali sull'ereditarietà 1165 Appendice A A-1 Appendice B A-9 Glossario G-1 Fonti F-1 Indice analitico I-1 xix mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 19 04/07/2016 09:27:12 prefazione L’anatomia umana e la fisiologia sono materie affascinanti. Tuttavia gli studenti spesso sono sopraffatti dalla complessità, dall’interrelazione dei concetti di differenti capitoli e dalla quantità di nozioni. Il nostro obiettivo nello scrivere questo volume è stato quello di realizzare un libro che indirizzasse gli studenti in un percorso per principianti attraverso il corpo umano scritto chiaramente e bene illustrato, affinché potesse aiutare gli studenti ad integrare i concetti. Un approccio integrativo Una delle sfide più scoraggianti affrontate dagli studenti nel padroneggiare i concetti trattati nei corsi di anatomia e fisiologia consiste nell’integrare i contenuti che si trovano in diversi capitoli. La comprensione di argomenti come ad esempio la pressione sanguigna richiede la conoscenza dei capitoli sul cuore, i vasi sanguigni, i reni e di come queste strutture siano regolate dal sistema nervoso e dal sistema endocrino. L’utilità di un testo di anatomia umana e fisiologia dipende in parte da quanto esso riesca ad aiutare gli studenti ad integrare i concetti. Se ciò non avvenisse gli studenti acquisirebbero informazioni in apparenza scollegate tra loro senza considerarle nel quadro complessivo. Per illustrare in maniera adeguata concetti così complessi agli studenti principianti, noi insegnanti presentiamo argomenti diversi nel corso del tempo attraverso spiegazioni dettagliate che integriamo con i contenuti esposti in precedenza e con le immagini. In questo NOTE INTEGRATIVE VISIONE D’INSIEME (c) Aree sensitive e associative Figura 13.12 Aree anatomiche e funzionali della corteccia cerebrale. Ciascun emisfero cerebrale è suddiviso in cinque regioni (a) Lobi cerebrali e aree funzionali strutturalmente e funzionalmente distinte, dette lobi. In ciascun lobo sono presenti specifiche aree corticali. Lobo frontale modo ci assicuriamo che gli studenti apprendano non soltanto informazioni slegate ma anche che imparino ad integrarle tra loro. Questo libro rappresenta il nostro massimo sforzo per replicare il processo di insegnamento. Ed è proprio l’effettiva integrazione dei concetti durante tutto il libro che lo rende veramente unico rispetto ad altri testi di anatomia e fisiologia. Il nostro obiettivo di enfatizzare i collegamenti tra i diversi sistemi del corpo e le connessioni tra forma e funzione necessita di una piattaforma pedagogica ben progettata per esprimere il contenuto. Abbiamo scritto un testo di facile comprensione - lo riteniamo molto importante- con concise ed accurate descrizioni che sono scrupolose senza però sovrastare il lettore con dettagli non essenziali. Il testo scritto è integrato con figure che illustrano in modo specifico le spiegazioni contenute nel testo stesso. Inoltre abbiamo incluso i paragrafi “Note integrative” che supportano i temi e aiutano nel fornire agli studenti una introduzione completa all’anatomia e alla fisiologia. Le figure “Note integrative: Visione d’insieme” costituiscono una o due pagine riassuntive che uniscono concetti correlati tra loro in forma grafica. Queste figure complete collegano diverse sezioni di un capitolo in una descrizione sintetica ideale per studiare e per ripassare. I riquadri “Note integrative: Collegamenti” forniscono una panoramica del ruolo che i concetti trattati avranno nei capitoli successivi, forniscono inoltre importanti informazioni dei capitoli precedenti in relazione agli argomenti che si stanno trattando in quel momento. Le discussioni contenute nelle sezioni “Note integrative: Riferimento clinico” applicano i concetti espressi nel testo a contesti pratici e clinici, fornendo esempi di ciò che può Solco centrale Corteccia visiva primaria Corteccia gustativa primaria Area associativa visiva Corteccia olfattoria primaria Lobo parietale Corteccia motoria primaria (nel giro precentrale) Corteccia premotoria Corteccia somatosensoriale primaria Campi oculo-frontali Area associativa somatosensoriale Elabora informazioni gustative e fornisce consapevolezza cosciente di sensazioni olfattive Processa, elabora e immagazzina informazioni visive Area motoria del linguaggio (area di Broca) Solco parieto-occipitale area di Wernicke Insula Lobo occipitale Corteccia gustativa primaria Corteccia visiva primaria Area cognitiva Solco laterale Corteccia uditiva primaria Corteccia somatosensoriale primaria Corteccia associativa uditiva Aree somatosensoriali associative Area associativa visiva Lobo temporale Corteccia uditiva primaria Area associativa uditiva Elabora e interpreta i suoni e immagazzina informazioni uditive Corteccia olfattoria primaria (d) Regioni funzionali (b) Aree motorie Area motoria primaria Corteccia premotoria Area motoria del linguaggio Area di Wernicke Controllo dell’attività motoria volontaria dei muscoli scheletrici Pianificazione e coordinamento di attività motorie raffinate e apprese 498 Riceve e interpreta informazioni sensitive somatiche dai recettori Regola la funzione della muscolatura scheletrica coinvolta nella produzione del linguaggio Quest’area area associativa multimodale interviene nella comprensione del linguaggio parlato e scritto. Area cognitiva Integra tutte le informazioni che vengono processate nei lobi adiacenti per fornire una comprensione completa di una determinata attività. 499 xx mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 20 26/07/2016 16:13:01 non funzionare nel corpo umano in modo da riuscire a capire quale invece sia la norma. I riquadri “Note integrative: Suggerimenti per l’apprendimento” inseriscono in ogni capitolo dei suggerimenti relativi alla pratica di studio per capire e ricordare l’informazione. Le strategie di apprendimento includono tecniche mnemoniche, analogie e attività cinestetiche che gli studenti possono utilizzare per collegare l’anatomia e la fisiologia al loro stesso corpo. Organizzazione in capitoli Al fine di portare avanti con successo un approccio integrativo, gli argomenti fondamentali devono essere affrontati al momento giusto in modo che possano essere adeguatamente compresi. Gli studenti devono avere una conoscenza di base riguardo ad un determinato concetto prima di poter applicare quell’informazione ad una situazione più complessa. Per questo abbiamo cercato di semplificare la suddivisione dei seguenti argomenti e l’ordine nel quale essi saranno affrontati. •• Capitolo 2: atomi, ioni e molecole. Molti studenti del corso di Anatomia e Fisiologia hanno limitate o inesistenti conoscenze di chimica, per questo il libro fornisce una dettagliata e organizzata descrizione della struttura atomica e molecolare, dei legami, dell’acqua e delle macromolecole biologiche che fornisce la base per la comprensione dei processi fisiologici. •• Capitolo 3: energia, reazioni chimiche e respirazione cellulare. L’ATP è essenziale per tutti i processi vitali. Una solida conoscenza dell’ATP consente agli studenti di comprendere il movimento dei materiali attraverso la membrana, la contrazione muscolare, la produzione delle molecole e delle strutture necessarie alla cellula, il potenziale d’azione dei nervi, la contrazione cardiaca e la rimozione delle sostanze di scarto nei reni. Questo testo enfatizza l’importanza del concetto chiave dell’ATP affrontandolo subito. Questa conoscenza potrà essere quindi utilizzata nei successivi capitoli espandendo i concetti già introdotti. •• Capitolo 13: Sistema Nervoso: encefalo e nervi cranici. •• Capitolo 14: Sistema Nervoso: midollo spinale e nervi spinali. Il sistema nervoso non viene trattato separatamente come sistema nervoso centrale (SNC) e sistema nervoso periferico (SNP); le singole strutture vengono invece raggruppate in regioni. In questo modo gli studenti possono integrare i nervi cranici con i rispettivi nuclei nel cervello e le regioni del midollo spinale con gli specifici nervi spinali che derivano da queste regioni. •• Capitolo 17: Sistema Endocrino. Abbiamo organizzato il capitolo sul sistema endocrino e la parte riguardante il rilascio ormonale da parte delle ghiandole endocrine in modo da guidare effettivamente ed efficientemente gli studenti nella comprensione di come questo sistema di controllo funzioni nel mantenere l’omeostasi. All’interno del capitolo sul sistema endocrino, vi è un’introduzione e una discussione generale riguardo ai concetti di base, oltre ad una descrizione degli ormoni più rappresentativi che mantengono l’omeostasi del corpo. I dettagli sull’azione degli altri ormoni – che richiedono la conoscenza di specifiche strutture anatomiche trattate in altri capitoli – saranno descritti in altri capitoli; ad esempio gli ormoni sessuali saranno affrontati nel Capitolo 28: Sistema o apparato genitale. L’apprendimento dei vari ormoni è facilitato dall’inclusione di uno schema per ogni ormone principale; ogni schema illustrato include gli stessi elementi (stimolo, recettore, centro di controllo ed effettori) organizzati in maniera simile. Inoltre le informazioni relative ad ogni ormone principale descritto nel testo possono essere facilmente individuate nella tabella riassuntiva nell’appendice B. •• Capitolo 21: Sistema Linfatico e Capitolo 22: Sistema immunitario e Difesa dell'organismo. Un singolo capitolo sul sistema linfatico e sul sistema immunitario sarebbe eccessivo per molti studenti. Quindi abbiamo separato la discussione in due diversi capitoli. Il capitolo sul sistema linfatico è focalizzato sulle strutture anatomiche che lo compongono e fornisce una breve panoramica funzionale di ogni struttura. Questo ci permette di affrontare il sistema immunitario in un altro capitolo dove potremo riferirci ed integrare il materiale dei capitoli precedenti. •• Capitolo 29: Sviluppo, Gravidanza ed Ereditarietà. L’ereditarietà è inclusa nel capitolo sulla gravidanza e lo sviluppo umano come estensione naturale del Capitolo 28: Sistema o apparato genitale. Questa introduzione sarà utile agli studenti che poi seguiranno anche il corso di genetica. Apprezziamo i vostri suggerimenti! Speriamo che la lettura di questo libro sia gradita e che abbia un ruolo centrale nell’apprendimento dei concetti del corso di Anatomia e Fisiologia. Ci sono voluti molti anni per produrre questo testo che è stato scritto da autori con oltre 70 anni di esperienza di insegnamento sia in anatomia sia in fisiologia. Noi siamo insegnanti attivi e consapevoli dei cambiamenti che gli studenti affrontano durante la comprensione di questi argomenti. Abbiamo utilizzato quello che abbiamo imparato nelle classi per scrivere un testo veramente a portata di studente. Le opinioni e i suggerimenti sono benvenuti, rimaniamo in attesa di un riscontro! Michael P. McKinley Department of Biology Glendale Community College [email protected] Valerie Dean O’Loughlin Medical Sciences Indiana University [email protected] Terri Stouter Bidle Science Division Hagerstown Community College [email protected] xxi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 21 26/07/2016 16:13:22 tour guidato Integrazione dei contenuti e pedagogia Anatomia e Fisiologia: un approccio integrativo costituisce un sistema di apprendimento strutturato e strettamente integrativo che combina illustrazioni, foto e descrizioni scritte; riepiloga le discussioni con grandi figure riassuntive; integra il materiale precedentemente appreso con nuovi contenuti, le spiegazioni dei fatti con esempi pratici e clinici e le sezioni specifiche con valutazioni più complesse. Illustrazioni impareggiabili In una materia così complessa come l’Anatomia e Fisiologia le illustrazioni sono cruciali per l’apprendimento. Le splendide illustrazioni contenute in questo testo sono state pensate per rappresentare nel migliore dei modi i realistici dettagli tridimensionali, incorporando spunti pedagogici che aiutano a fornire un chiaro messaggio. Ogni figura è stata meticolosamente rivista per renderla accurata e consistente con didascalie che la ricollegano alla discussione del testo. Muscolo Colori vivaci e forme tridimensionali rendono facile immaginare le strutture e i processi corporei. angue Flusso del s Reticolo sarcoplasmatico Fascicolo Ricchi dettagli Triade tubuli cisterne trasversi (T) terminali Fibra muscolare Sarcolemma Nucleo Miofibrille Sarcomero Miofilamenti Nucleo Orifici dei tubuli-T Sarcoplasma Nucleo Prospettiva multistrato Mitocondrio (a) Fibra muscolare scheletrica Membrana RS Liquido interstiziale 3 Na+fuori Canale voltaggio-dipendente per Na+ Pompa Na+/K+ K+ + + + + + + – – – – – – – + + + + + – – – + + – – + + – – – + + + – – Sarcoplasma + + + Sarcolemma + + + + K+ – – 2 K+ dentro Ca2+ Canale voltaggio-dipendente per K+ + + + + – Pompa per il Ca2+ Canale voltaggio-dipendente per Ca2+ Calsequestrina Sarcoplasma Cisterna terminale Tubulo-T (b) Sarcolemma e tubuli-T Calmodulina Le strutture microscopiche sono connesse a panoramiche macroscopiche per mostrare le variazioni di prospettiva aumentando il dettaglio dei disegni. (c) Reticolo sarcoplasmatico xxii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 22 26/07/2016 16:13:50 Muscolare Fotografie Mucosa Lume della tuba Microfotografie ad alta risoluzione e immagini da cadavere sono frequentemente associate alle illustrazioni per mostrare agli studenti il vero aspetto delle strutture anatomiche. LM 35x Epitelio cilindrico semplice ciliato LM 400x Vasi ovarici (b) Tube uterine Legamento sospensore dell’ovaio Legamento proprio dell’ovaia Tuba uterina Fondo dell’utero Tuba uterina Parte uterina Istmo Lume uterino Ampolla Codici associati a colori Infundibulo Fimbrie Mesosalpinge Ovaio Molte figure utilizzano un codice di colori per organizzare le informazioni e chiarire i concetti per un apprendimento di tipo visivo. Corpo dell’utero Endometrio Miometrio Perimetrio Legamento largo Parete uterina Legamento rotondo Istmo Vasi uterini Orificio interno Canale cervicale Cervice Orificio esterno Uretere Legamento uterosacrale Legamento cervicale trasverso Vagina Lume uterino Strato funzionale Epitelio Ghiandole (b) Seconda linea di difesa FEBBRE Strato basale LM 45x Miometrio (c) Utero Impedisce l’ingresso di sostanze infettive INFIAMMAZIONE L’ipotalamo regola la temperatura del corpo compresa la febbre. I vantaggi della febbre sono inibizione della riproduzione microbica, aumento della risposta immunitaria e accelerazione della riparazione tissutale. (a) Visione posteriore (a) Prima linea di difesa Difese cellulari e molecolari non specifiche per la pro Endometrio Infiammazione DIFESE CELLULARI PROTEINE E SOSTANZE CHIMICHE Basofili e mastociti: rilasciano sostanze chimiche che iniziano e aumentano l’infiammazione Interferone (IFN): sostanza antivirale che aiuta ad evitare la diffusione di virus L’eparina è un anticoagulante. Cute e membrane mucose forniscono una barriera fisica, chimica e biologica. Cute: ricopre la superficie del corpo La normale flora impedisce la crescita di organismi patogeni. IFN L’istamina aumenta la permeabilità dei capillari. Le ghiandole lacrimali contengono lisozima e IgA. Gli eicosanoidi (es. leucotrieni) aumentano l’infiammazione. La saliva contiene lisozima e IgA. Contesto della vita La secrezione oleosa delle reale ghiandole sebacee ha un ph basso e contiene sostanze antibatteriche Le illustrazioni e antifungine. includono Membrane mucose: descrizioni rivestono gli apparati di Flora normale persone e Il muco intrappola i microbi, situazioni reali contiene lisozima, defensine e IgA per difendere contro per rendere le potenziali patogeni. Le ciglia eliminano materiali figure più in alcuni apparati. rilevanti e una L’epitelio fornisce barriera fisica. facilmente Il tessuto connettivo contiene memorizzabili. acido ialuronico; limita la La secrezione delle ghiandole sudoripare aiuta a eliminare i microbi; contiene lisozima, defensine e dermicidina. IFN Cellula normale Cellula NK Mastocita Sistema del complemento: cascata di pro che è efficace specialmente contro i batt Neutrofili e macrofagi: cellule fagocitarie che inglobano e distruggono i microbi Il compleme tramite l’attiv e il richiamo L’epidermide si esfolia, in questo modo vengono rimossi potenziali patogeni. Il derma contiene acido ialuronico che è simile ad un gel; limita la diffusione di microbi. Cellula infetta Basofilo Le secrezioni nasali contengono lisozima, defensine e IgA. La tosse e lo starnuto eliminano i microbi. IFN Neutrofili Il vomito elimina i microbi. Macrofago Complemento Neutrofilo Lesione Patogeno L’HCl (pH basso) distrugge la maggior parte dei microbi. Basofil Cellule NK: distruggono le cellule anomale tramite il rilascio di sostanze chimiche citotossiche Perforina Granzimi La defecazione elimina i microbi. Mastocita Il complemento promuove l’opson ai patogeni per aumentare la fago parte delle cellule immunitarie. Lesione al tessuto perivascolare Cellule NK Batterio Cellula danneggiata o indesiderata L’urina elimina i potenziali patogeni tramite le vie urinarie. Apparato gastrointestinale - Sostanze chimiche citotossiche diffusione di infezioni. Ab Apoptosi Ag Eosinofili: distruggono i parassiti tramite il rilascio di sostanze chimiche citotossiche Eosinofilo Il complemento elimi (antigene-anticorpo) Eritrocita Complemento Verme parassita xxiii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 23 04/07/2016 09:29:12 Il complemento i formazione di un transmembrana NOTE INTEGRATIVE VISIONE D’INSIEME Figura 20.15 Fattori che regolano la pressione sanguigna. Tre fattori principali influenzano la pressione sanguigna: Riassunti illustrati integrativi (a) Gittata cardiaca (GC) (a) la gittata cardiaca, (b) la resistenza periferica,(c) il volume ematico. La gittata cardiaca è il volume di sangue espulso per minuto. La GC dipende dalla frequenza cardiaca (F) e dalla gittata sistolica (GS): GC = F × GS. Le illustrazioni innovative contenute in “Note integrative: Visione d’insieme” combinano diversi concetti in un’unica grande figura riassuntiva. Questa impressionante presentazione visiva e dinamica offre un riepilogo del materiale affrontato in precedenza utilizzando un ambiente illustrato e creativo che enfatizza come le diverse parti di un individuo si colleghino tra loro facilitando la comprensione di meccanismi e concetti più estesi. Frequenza cardiaca (F) Aumento della gittata cardiaca. Diminuzione della gittata cardiaca. 65 bpm 120 bpm L'aumento della frequenza cardiaca aumenta la gittata cardiaca e la pressione sanguigna. La diminuzione della frequenza cardiaca riduce la gittata cardiaca e la pressione sanguigna. Gittata sistolica Aumento della gittata cardiaca. Diminuzione della gittata cardiaca. Forza della contrazione L'aumento della gittata sistolica aumenta la gittata cardiaca e la pressione sanguigna. Forza della contrazione La diminuzione della gittata sistolica riduce la gittata cardiaca e la pressione sanguigna. NOTE INTEGRATIVE Note integrative: Visione d’insieme RIFERIMENTO CLINICO Misurare la pressione sanguigna Concetti variegati sono presentati in accattivanti presentazioni illustrate che ricoprono una o due pagine. Arteria brachiale Stetoscopio La pressione arteriosa viene misurata indirettamente mediante lo sfigmomanometro (sphygmos = polso, manos = raro, metron = misura). Un manicotto gonfiabile viene avvolto intorno al braccio e lo stetoscopio viene posizionato distalmente, subito dopo la zona di compressione dell'arteria consentendo all'operatore di auscultare i suoni del polso. Il manicotto viene gonfiato fino a comprimere completamente l'arteria brachiale, determinando una momentanea interruzione del flusso di sangue. La pressione nel manicotto diminuisce quando l'aria viene gradualmente rilasciata. Vengono registrati due valori (per es. 120/80) che sono misurati in millimetri di mercurio (mm Hg). Dilatazione Retrazione elastica Pressione sistolica (per es. 120 mm Hg) Pressione diastolica (per es. 80 mm Hg) Manicotto sfigmomanometrico Flussso Flusso sanguigno sang guigno g g Pressione sistolica NOTE INTEGRATIVE Il valore più alto della pressione sanguigna registrato rappresenta la pressione sistolica, che corrisponde alla pressione nelle arterie durante la contrazione del cuore. Questo valore viene registrato al primo suono percepito. I suoni vengono percepiti quando la pressione nell'arteria brachiale è tale da superare la pressione nel manicotto, ristabilendo il normale flusso sanguigno. VISIONE D’INSIEME Figura 14.11 Differenze tra vie sensitive e motorie. (a) Vie sensitive ascendenti che trasmettono informazioni all’encefalo, decorrono nei cordoni posteriori e laterali del midollo spinale e utilizzano fino a tre neuroni (di primo, secondo e terzo ordine). (b) Vie motorie discendenti che trasmettono informazioni dall’encefalo, generalmente decorrono nei cordoni anteriore e laterale del midollo spinale e utilizzano due neuroni (un motoneurone superiore e un motoneurone inferiore). (a) Vie sensitive (b) Vie motorie I segnali nervosi ascendono all’encefalo. Segnali nervosi discendono dall’encefalo mediante vie motorie. La maggior parte della vie sensitive decorre nei cordoni posteriore e laterale del midollo spinale. Via dei cordoni posteriori lemnisco mediale Neurone di terzo ordine Motoneurone superiore Neurone di secondo ordine Motoneurone inferiore Neurone di primo ordine Via spinocerebellare (diretta al cervelletto e non al talamo) 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Pressione diastolica L'ultimo valore della pressione sanguigna registrato rappresenta la pressione diastolica, che corrisponde alla pressione nelle arterie durante il rilassamento del cuore. Questo valore è registrato quando non viene più percepito alcun suono. L'assenza di suoni si verifica quando iI flusso sanguigno nell'arteria brachiale è nuovamente regolare poiché la pressione nel manicotto non determina più la compressione dell'arteria. 794 Le vie motorie tendenzialmente decorrono nei cordoni anteriore e laterale del midollo spinale. Tratto corticospinale laterale Tratto rubrospinale Via mediale Tratto corticospinale anteriore Via anterolaterale Le vie sensitive dirette alla corteccia cerebrale usano fino a tre neuroni: un neurone di primo, secondo, e terzo ordine. Neurone di terzo ordine (corpo cellulare localizzato nel talamo) Talamo Neurone di secondo ordine (corpo cellulare localizzato nel corno posteriore o in un nucleo del tronco dell’encefalo) Neurone di primo ordine (corpo cellulare localizzato nel ganglio delle radici posteriori o in un nucleo del tronco dell’encefalo) Le vie motorie usano due motoneuroni: un motoneurone superiore e un motoneurone inferiore. Motoneurone superiore (corpo cellulare localizzato nella corteccia cerebrale o in un nucleo del tronco dell’encefalo) Motoneurone inferiore (corpo cellulare localizzato nel corno anteriore o in un nucleo del tronco dell’encefalo) Vie motorie 547 xxiv mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 24 26/07/2016 16:15:18 (b) Resistenza periferica La resistenza periferica è l'attrito che si oppone allo scorrimento del sangue nei vasi e dipende dal raggio del vaso, dalla lunghezza del vaso e dalla viscosità del sangue. Raggio del vaso Lunghezza del vaso Viscosità del sangue La vasocostrizione determina il restringimento del vaso e spinge il sangue attraverso un lume più stretto, aumentando la resistenza periferica e la pressione sanguigna. Un vaso più lungo determina un incremento della resistenza periferica che aumenta la pressione sanguigna. Un aumento della viscosità determina un'opposizione allo scorrimento del sangue, incrementando la resistenza periferica e la pressione sanguigna. Un vaso più corto determina una riduzione la resistenza periferica che diminuisce la pressione sanguigna. La vasodilatazione determina un aumento del lume del vaso diminuendo la resistenza periferica e la pressione sanguigna. “Un vecchio proverbio dice che ‘una figura ha più valore di mille parole’ e io credo che “Visione d’Insieme” innalzi questo proverbio verso più alti orizzonti. In due pagine l’autore presenta le informazioni di maggior valore in uno schema di facile comprensione e memorizzabile.” Una riduzione della viscosità consente al sangue di scorrere più liberamente nei vasi, riducendo la resistenza periferica e la pressione la sanguigna. (c) Volume ematico —William Dunscombe, Union County College Il volume ematico dipende dall'assunzione e dall'escrezione di liquidi. L'assunzione di liquidi aumenta il volume ematico e la pressione sanguigna. L'escrezione di liquidi riduce il volume ematico e la pressione sanguigna. Assunzione di liquidi (~2500 mL/giorno) Escrezione di liquidi (~2500 mL/giorno) Vapore acqueo nell'aria espirata Cibo e bevande Acqua del metabolismo Sudore e traspirazione Urina Feci Un'adeguata pressione sanguigna è necessaria per mantenere un'appropriata perfusione dei tessuti sistemici durante gli scambi capillari. VISIONE D’INSIEME Figura 12.22 Eventi di fisiologia neuronale. La fisiologia neuronale implica una serie di eventi che si verificano nei quattro segmenti funzionali del neurone: (1) segmento recettivo, (2) segmento iniziale, (3) segmento di conduzione e (4) segmento di trasmissione. Potenziale d’azione lungo il neurone presinaptico 2 3 La sommazione di EPSP e IPSP (non mostrata in figura) include sia la sommazione spaziale di neuroni pre-sinaptici multipli sia la sommazione temporale di un unico neurone pre-sinaptico che scarica velocemente; essa determina il raggiungimento del valore soglia. Dendriti Sommazione spaziale mV +30 Neurone presinaptico SEGMENTO DI CONDUZIONE: propagazione del potenziale d’azione SEGMENTO INIZIALE: zona “trigger” Potenziale graduato nel neurone post-sinaptico Soglia P1 P2 P3 P4 P5 Tempo (msec) Cono assonale + + + + + + + + – – – – – – – – – – – – – – –+ + – – – + + + Potenziale d’azione Ripolarizzazione e sua propagazione: apertura sequenziale di canali voltaggio-dipendenti per il K+ che segue immediatamente la depolarizzazione per ristabilire il PMR. Il K+ si muove all’esterno. –70 iniziale + + Na+ Depolarizzazione Canali voltaggio-dipendenti per il K+ 0 –55 2 Segmento Potenziale d’azione Depolarizzazione Ripolarizzazione Ripolarizzazione +30 – – – – – – – –+ + + + + + + + + + + + + + + + + – – – – – – – – Canali voltaggio-dipendenti voltag per il Na+ mV NOTE INTEGRATIVE Soglia –70 K+ K+ out Na+ in –55 Depolarizzazione e sua propagazione: Depolarizzazione apertu ura sequenziale e di canali voltaggioapertura dipend p denti per il Na+ in risposta al raggiungidipendenti mento del valore soglia. Il Na+ si muove all’interno dell’assone. PMR Iperpolarizzazione Tempo (msec) Sommazione temporale +30 Neurone post-sinaptico mV Corpo cellulare 1 Segmento Potenziale d’azione 0 Soglia P2 –55 di ricezione Telodendri –70 Tempo (msec) Guaina mielinica 3 Segmento di conduzione Assone 4 Segmento di trasmissione Potenziale d’azione Na+ Diffusione di Na+ attraverso l’assoplama K+ 1 SEGMENTO RICETTIVO: potenziale graduato EPSP e IPSP Depolarizzazione Neurotrasmettitore titore eccitatorio K+ ttitore Neurotrasmettitore inibitorio 468 Capitolo dodici IPSP IP Il neurotrasmettitore inibitorio è rilasciato dal neurone pre-sinaptico che attiva canali cationici ligandodipendenti per il K+ determinandone l’uscita, o canali cationici ligandodipendenti per il Cl– che entra nel neurone. In entrambi i casi, l’interno diventa più negativo, creando un IPSP. Sistema nervoso: tessuto nervoso EPSP Tempo (msec) SEGMENTO DI TRASMISSIONE: rilascio di neurotrasmettitore Potenziale d’azione Ca2+ Bottone sinaptico Canali per il Ca2+ voltaggio-dipendenti Neurotrasmettitore mV EPSP EP cationici Canali cati Ca ligando-dipendenti gando-dip Na+ llig per p pe er e il Na+ Canali cationici ligando-dipendenti per il K+ Canali cationici Cl– ligando-dipendenti per il Cl– mV Ripolarizzazione Il neurotrasmettitore eccitatorio è rilasciato dal neurone pre-sinaptico e attiva canali cationici ligandodipendenti: più Na+ entra nel neurone di quanto K+ esca e l’interno diventa più positivo creando un EPSP. 4 L’arrivo del potenziale d’azione a livello del bottone sinaptico scatena l’apertura di canali voltaggio-dipendenti per il Ca2+. Il Ca2+ entra nel bottone sinaptico, detErminando il conseguente rilascio di neurotrasmettitore per esocitosi. Vescicola sinaptica IPSP Tempo (msec) Il neurotrasmettitore si lega con i recettori o di un altro neurone o di un effettore (muscolo o ghiandola). Segmento di trasmissione 469 xxv mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 25 04/07/2016 09:30:39 Collegamenti “Questo è un gran modo per permettere agli studenti di integrare informazioni tra un capitolo e l’altro, all’interno dello stesso semestre o tra due diversi semestri.” Diversi referimenti sono forniti durante lo svolgersi del testo per ricordare al lettore il significato degli argomenti trattati fino a quel punto, e per aiutarlo a prevedere come la conoscenza di un argomento potrà essere utile in future discussioni. Semplici referimenti sono riportati lungo il testo mentre referimenti più dettagliati sono presentati nei riquadri “Note integrative: Collegamenti”. —John Placyk, University of Texas–Tyler degli osteoblasti. Ricerche r ulteriori sono attualmente in corso, r per stabilire r se livelli v abnormemente elevati v dell’ormone possano essere r collegati alle malatparatormone, tie da ridotta densità ossea. Tre r altri ormoni, il par ratormone, il calcitriolo e la calcitonina, partecipano alla regolazione r del rimodellamento osseo e saranr no discussi più in dettaglio nella sezione successiva. v NOTE INTEGRATIVE COLLEGAMENTI Molti ormoni (vedi capitolo 17) sono responsabili della crescita normale e dell’omeostasi del tessuto osseo. L’ormone della crescita, gli ormoni tiroidei, la calcitonina e gli ormoni sessuali stimolano l’accrescimento osseo, mentre il paratormone, i glucocorticoidi e la serotonina possono sia inibire la crescita che stimolare il riassorbimento osseo. Pertanto, alcune malattie del sistema endocrino spesso si manifestano come malattie del sistema scheletrico. COSA HAI APPRESO? 17 7.6 Regolazione dei livelli di calcio nel sangue CHE NE PENSI? 3 In base a ciò che si è appreso sugli effetti del testosterone, si illustri perché un bambino (in età prepuberale) che assuma steroidi anabolizzanti (sostanze che hanno un effetto biologico simile al testosterone) rischia di soffrire di disturbi della crescita. crescita I glucocorticoidi sono un gruppo di ormoni che vengono v prodotti r dalla dallla corticale della ghiandola surrenale e regolano livelli r i liv elli di glucosio nel sangue. e Il cortisolo rappresenta r resenta il glucocorticoide principale. Livelli rappr v elevati v di cortisolo o crescita ossea aumentano il riassorbimento osseo e, nei bambini, alterano r la cr rescita osse ea paziente a livello v della piastra r epifisaria. È per questo che la crescita r di un pazient te glupediatrico sottoposto a terapia r antiinfiammatoria a base di alte dosi di glu utenuta cocorticoidi, come nel caso dei bambini affetti da asma grave ggrave,, viene tenut ta sotto stretto r controllo. r La serotonina r è una molecola che ha il ruolo di d nervose mediatore r del segnale chimico tra r le cellule nerv vosse (neurotrasmettitore), come (neurotr r rasmettitorre), ma agisce anche com me ormone in altri sistemi extr eextra-nervosi. ra-nerv vosi. È serotoormai noto che recettori r per la ser roto omaggior nina sono presenti r sulla maggio or particolaparte delle cellule ossee. In particola aserotonina re, quando i livelli v di ser rotonin na sono troppo r elevati, v viene inibito il differenziamento osteodiffer renziamento delle cellule osteo oserotonina progenitrici. r P Pertanto, la ser rotonin na sembra r giocare r un ruolo nel rregolare egolarre fisiologico il tasso di rimodellamento fisiologic co differenziamento dell’osso, agendo do sul differ renziamento en o Raggi ultravioletti o Quali sono gli effetti dell’ormone della crescita e dell’ormone tiroideo sulla crescita e la massa ossea? Apporto App por to dietetico e (ad es. es. latte) La regolazione r della concentrazione r di calcio nel sangue è essenziale perché r il calcio è richiesto per numerosi r processi r fisiologici, quali: l’inizio della contrazione r muscolare; r l’esocitosi di molecole dalle cellule, incluse quelle del la stimolazione cardiaca sistema nervoso v (neuroni); r r da parte di cellule “pacemaker”; k la coagulazione del sangue. Il mantenimento della concentrazione r del calcio entro r intervalli v normali, tra r 8.9 e 10.1 milligrammi r per decilitro r (mg/ • Stimolazione ormonale. Lo stimolo per il rilascio di molti dL), è essenziale per la sopravviv sopravvivenza. a venza. I due principali ormoni che regolano r ormoni dalle rispettive ghiandole è costituito dalla il calcio ematico sono il calcitriolo (forma attiva v della vitamina D) ed il parar stimolazione da parte di un altro ormone. Un esempio si tormone. La ghiandola tiroide r produce r anche la calcitonina, un terzo ormone verifica quando l’ormone stimolante la tiroide, rilasciato svolgere coinvolto, v che però r sembra r svolger v re un ruolo meno significativo. v I meccanianteriore, smi fisiologici della regolazione r del calcio ematico vengono vdall’ipofisi descritti in questo stimola la tiroide a secernere ormoni tiroidei. capitolo, considerando r il ruolo di riserva v di calcio svolto v dallo scheletro. r La regolazione del Ca2+ ematico (si veda la sezione 7.6) è un riflesso endocrino che è iniziato da una stimolazione umorale. Esso coinvolge diversi sistemi corporei. Il paratormone (PTH) è rilasciato dalle ghiandole paratiroidi in risposta a bassi livelli ematici di Ca2+ mediante stimolazione umorale. In seguito al suo rilascio nel sangue, il PTH stimola parecchi organi bersaglio, che comprendono (1) il tessuto osseo per rilasciare Ca2+ nel sangue; (2) i reni per completare la reazione enzimatica finale necessaria a produrre calcitriolo (un ormone che incrementa l’assorbimento di Ca2+ dal tratto GI) e (3) i reni per ridurre la perdita di Ca2+ attraverso l’urina. Il risultato netto è che il livello di ematico risale, ritornando alla sua concentrazione normale. • Stimolazione umorale. Alcune ghiandole endocrine OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO APPRENDIM RENDIMENTO cambiamento del livello ematico di nutrienti o di ioni (il termine “umorale” è un termine storicamente correlato al sangue in quanto questo era considerato uno dei quattro o fluidi del corpo). Quando il livello Per descrivere r in maniera r efficace le azioni del calcitriolo e del“umori” paratormone paratormone, r , ematico di un determinato nutriente o di uno ione occorre r preliminarmente r descrivere r la via enzimatica che porta all’attivale cellule responsive di una zione della vitamina D in calcitriolo. La via siaumenta svolge attraverso attrave t o diminuisce, r le tre rso r ghiandola endocrina rilasciano ormoni che agiscono seguenti tappe (figura r 7.14): 7.14): sulle cellule bersaglio per compensare un’ulteriore 1 I raggi r ultravioletti ultra t avioletti convertono v il precursore precur r rsorre (7-deidrocolester (7-deidrocolesterolo, r rolo, una o eper immagazzinare o eliminare un eventuale molecola derivante v dal colesterolo), r che circola r perdita nel sangue, in vitamina eccesso. D3, che viene anche in parte assorbita dai nutrienti alimentari a livello v • Stimolazione dell’intestino tenue ed immessa in circolo. r La principale fonte dinervosa. Poche ghiandole endocrine sono vitamina D3 per la maggior parte degli individui, deriva v dal stimolate a latte. rilasciare ormoni mediante stimolazione diretta parte L classico è La vitamina D3 circola r nel sangue, e e quandoda giunge nei del vasi v sistema nervoso. L’esempio 2 costituito rilascio di adrenalina dalla midollare del sanguigni del fegato viene convertita dagli enzimi epatici dal in calcidiolo, v surrene tramite l’aggiunta di un gruppo ossidrile (—OH). Entrambi gli step 1 ealla stimolazione del sistema nervoso r r in risposta 2 si svolgono costantemente e sono solo limitatamente v r come parte della risposta “combatti-o-fuggi” (si simpaticoregolati. veda la sezione 15.4b). 1. Spiegare egare l’attivazione l’atti della vitamina D nella sua forma attiva, il calcitriolo. —OH OH COSA HAI APPRESO? HO O 5 Precursore (7-deidr 7 ocolesterolo) (7-deidrocolesterolo) Calcitriolo Calcitr C iolo —OH 2 La vitamina D3 viene convertita in calcidiolo nel fegato (tramite aggiunta di un gruppo -OH). Figura 7.14 Produzione del calcitriolo. LL’ormone adrenocorticotropo (ACTH) stimola la corteccia del surrene a rilasciare i suoi ormoni. Di quale tipo di stimolazione 2 questoOH è un esempio: (a) ormonale, (b) umorale o (c) nervoso? HO OH 1 La molecola del pr precursore precur ecursor sore e viene convertita in Vitamina D3 (colecalciferolo). COLLEGAMENTI 7.6a Attivazione della vitamina D a sono calcitriolo calcitriol stimolate a rilasciare i propri ormoni in risposta al Calcidiolo Vitamina D3 (colecalciferolo) ((colecalciferolo) NOTE INTEGRATIVE 3 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO APPRENDIMEN DIMENTO 1. Denominare are le tre t categorie strutturali degli ormoni circolanti e fornire esem relativi a ciascuna categoria. esempi 2. Distinguere gli ormoni che sono liposolubili da quelli idrosolubili. Gli ormoni circolanti sono raggruppati in accordo alla loro struttura chimica in tre categorie: ormoni steroidei, ormoni proteici ed ammine biogene. Un esempio per ciascuna categoria è mostrato nella figura r 17.5. Nel valutare la struttura chimica di questi ormoni, nota se le molecole di ciascuna categoria sono idrosolubili o liposolubili. Questa r differenza nella solubilità influenza sia il trasporto dell’ormone nel sangue che il modo con cui interagisce con le sue cellule bersaglio. Ormoni steroidei 17.3 Ormoni Il calcidiolo è convertito il calcitriolo nel rene (tramite aggiunta di Tutti T gli omoni cir circolanti colanti sono un secondo gruppo -OH). sintetizzati nelle cellule endocrine a partire da colesterolo o da aminoacidi. Si ricordi che il colesterolo Il calcitriolo è prodotto come segue: quando i cheratinociti vengono esposti ai raggi r UV, V la è una molecola lipidica con una struttura ad anello (si veda la molecola precursore (7-deidrocolesterolo) viene convertito in vitamina D3 (colecalciferolo). La vitamina D3 proviene anche da fonti alimentari, quali il sezione 2.7b) e che gli aminoacidi sono i componenti elementari latte. Il fegato sintetizza il calcidiolo dalla vitamina D3 ed infine i reni convertono il calcidiolo in calcitriolo. delle proteine (si veda la sezione 2.7e). Crescita e rimodellamento osseo 229 Ormone steroideo “Per gli studenti è molto importante connettere un concetto ad un altro per costruire la loro comprensione. Il ‘metodo spirale’ di istruzione punta sui riepiloghi e sull’integrazione delle informazioni acquisite. In un corso come quello di Anatomia Umana e Fisiologia è essenziale che i sistemi corporei non vengano percepiti come singole unità indipendenti. Questo testo tiene gli studenti e gli insegnanti sull’argomento grazie al disegno generale di un quadro d’insieme.” 17.3a Categorie g di ormoni circolanti circolantii Ormone proteico • Liposolubile • Formato a partire dal colesterolo • Prodotto t dalle gonadi e dalla corticale del surrene CH2OH H3C HO Gli ormoni steroidei sono molecole liposolubili sintetizzate a partire dal colesterolo (figura r 17.5a). Questa categoria include sia gli steroidi prodotti nelle gonadi (ad esempio estrogeni e progesterone nelle ovaie e testosterone nei testicoli) sia gli ormoni sintetizzati nella corteccia del surrene (ad esempio i corticosteroidi come il cortisolo). Il calcitriolo è l’ormone prodotto a partire dalla vitamina D (vedi la sezione 7.6a) ed è talvolta classificato come ormone steroideo. Tuttavia T Tuttaavia C • Idrosolubile • Consiste di catene di aminoacidi • Tre sottogruppi sotto t gruppi Polipeptidi Oligopeptidi Glicoproteine O Ammine biogene • Idrosolubili (eccetto t l'ormone tiroideo) • Derivate da un aminoacido che viene modificato (ad esempio la tirosina) H2 N CH2 HO CH2 H2 N OH H3C HO O OH COOH Esempio: Cortisolo (a) Esempio: Paratormone ((b) b) Esempio: Noradrenalina ( (c) Figura 17.5 Tipi di ormoni. (a) Gli ormoni steroidei sono liposolubili e formati a partire dal colesterolo, mentre (b) gli ormoni proteici e (c) le ammine biogene sono tipicamente idrosolubili e formate a partire dagli aminoacidi. 658 Capitolo diciassette Sistema endocrino —R. Christopher Harvey, Brevard Community College xxvi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 26 04/07/2016 09:30:57 I neutrofili di solito rimangono in circolo per circa 10 -12 ore prima di uscire dai vasi sanguigni e entrare negli spazi tissutali, dove fagocitano agenti patogeni infettivi, specialmente batteri. I meccanismi che aiutano a distruggere i batteri sono descritti nel paragrafo 22.3b. Il numero dei neutrofili nel sangue di un individuo aumenta notevolmente in presenza di un’infezione batterica cronica poiché viene prodotto un maggior numero di neutrofili per raggiungere i batteri. NOTE INTEGRATIVE un diametro minore di quello di un eritrocita, mentre nei linfociti attivati il diametro può essere due volte quello di un eritrocita. Ci sono tre tipi di linfociti. I linfociti T (cellule T) innescano e coordinano una risposta immunitaria; alcuni attaccano direttamente cellule estranee e cellule infettate da virus. I linfociti B (cellule B) sono stimolati a diventare plasmacellule e a produrre anticorpi. Le cellule natural killer (cellule NK) attaccano cellule tissutali anormali e infettate. I linfociti sono esaminati in dettaglio nel capitolo 22. Monociti Un monocita può avere il diametro fino a tre volte Applicazioni pratiche e cliniche quello di un eritrocita. I monociti di solito costituiscono circa il 2-8% di tutti i leucociti. Il nucleo presenta una colorazione pallida ed è a forma di rene o di lettera C. Dopo avere circolato nel sangue per circa 3 giorni i monociti escono dai vasi sanguigni e si stabiliscono nei tessuti, dove si trasformano in grandi cellule fagocitarie chiamate macrofagi (macros = grande, phago = mangiare). I macrofagi Integrare contesti fagocitano batteri, frammenti di cellule, cellule morte e detriti. SUGGERIMENTI PER L’APPRENDIMENTO La frase inglese “Never let monkeys eat bananas” (Non lasciare che le scimmie mangino le banane) è un divertente e semplice modo per ricordare i linfociti in base alla loro percentuale nel sangue: familiari con lo studio dell’Anatomia e Fisiologia rende Lacuna NOTE INTEGRATIVE (con osteocita) Osteone Monkeys = Monociti apparentemente i concetti astratti più rilevanti e Formula leucocitaria e variazioni del numero dei leucociti SUGGERIMENTI PER L’APPRENDIMENTO Eat = Eosinofili Un numero anormale di leucociti è la conseguenza di varie condizioni memorizzabili. I riquadri “Note integrative: Bananas = Basofili (i meno numerosi) L’analogia con il bersaglio di un tiro Per con l’arco può essere per patologiche. esempio, una utile riduzione del numero dei leucociti Suggerimenti per l’apprendimento” memorizzare la struttura di ununa osteone: causa grave malattia definita leucopenia (penia = mancanza). forniscono semplici e pratici consigli per • L’intero bersaglio rappresenta Capitolo diciotto Sistema cardiovascolare: sangue l’osteone. Canale apprendere le nozioni. La lettura dei paragrafi centrale • Il centro del bersaglio rappre“Note integrative: Riferimento clinico” offre senta il canale centrale. • Gli anelli equivalgono alle lamelle una visione su come complessiLamelle processi concentriche concentriche. Canalicoli fisiologici o relazioni anatomiche influenzino il funzionamento del corpo. Never = Neutrofili (i più numerosi) Let = Linfociti LM 75x 714 (a) Osso compatto gli osteoni sono disposti parallelamente all’asse longitudinale. Osservato in sezione trasversale, l’osteone presenta un aspetto che richiama il centro di un bersaglio, caratterizzatO da diverse componenti: Osteone NOTE INTEGRATIVE Le strategie di apprendimento testate nelle classi forniscono analogie con la vita quotidiana, tecniche mnemoniche e utili suggerimenti per facilitare la comprensione e la memoria. SUGGERIMENTI PER L’APPRENDIMENTO • Il canale centrale (di Havers o Haversiano) è un canale cilindrico che decorre lungo l’asse longitudinale I componenti necessari alla traduzione possono essere paragonati ad un cuoco che cucina una dell’osteone, accogliendo il decorso di vasi e nervi. specialità. Ilsono ribosoma paragonabile alla cucina, l’mRNA è il cuoco, il tRNA è l’assistenteCanale cuoco, • Le lamelle concentriche anelli diètessuto osseo centrale disposti concentricamente attorno al canale centrale, gli aminoacidi sono gli ingredienti, e le proteine sono il piatto ultimato. Il tRNA assistente cuoco formando le pareti dell’osteone. Il numero di lamelle varia portaOgni gli lamella ingredienti (aminoacidi) in cucina, come ordinato dal cuoco mRNA per produrre la tra i vari osteoni. contiene fibre collagene orientate in una direzione(proteina). a formare un angolo di 90° con specialità Lacune quelle degli strati contigui precedente e successivo. Questa struttura ad orientamento alternato conferisce all’osso (b) Osso compatto parte della sua solidità e flessibilità. • Gli osteociti sono accolti in piccoli spazi (vedi in seguito) Trabecole di Midollo osseo osso spugnoso rosso tra lamelle concentriche adiacenti e mantengono la matrice ossea. • Le lacune sono le piccole cavità che accolgono gli osteociti. OBIETTIVI DI APRENDIMENTO • I canalicoli sono piccoli canali inter-comunicanti scavati Elencare le strutture necessarie per la traduzione. nel tessuto 3. osseo, che connettono le lacune tra loro e con il canale centrale, attraversando le lamelle. I canalicoli 4. dalle Identificare le tre forme funzionali NOTEsono INTEGRATIVE occupati estroflessioni citoplasmatiche degli di RNA, spiegare cosa si intende per codone e identificare i tre tipi di sequenza osteociti che permettono il contattodei e lacodoni. comunicazione intercellulare. Pertanto, nutrienti, minerali, gas e sostanze 5. Descrivere le tre fasi della traduzione. di scarto possono viaggiare attraverso questi passaggi tra il canale centrale e gli osteociti. Alveoli La figura 7.8 mostra la sezione trasversa di un osteone osservaIl fumo sigaretta di più di 200 sostanze Lacomporta traduzione è la sintesi dia scansione. nuove proteine. L’mRNA (c) Osso spugnoso si infila all’interno dei ribosomi in to al di microscopio ottico ed l’inalazione al microscopio elettronico chimiche nellecompatto viemodo aeree dei polmoni. Queste chimiche Nell’osso si che trovano anche sostanze altre strutture, che contenuta non l’informazione in esso venga letta. Il codice costituito dalla sequenza fanno propriamente degli osteoni, tra lerespiratorie quali (vedi figura Figura 7.8 Anatomia microscopica dell’osso. (a) anneriscono le vie aereeparte e causano modificazioni di nucleotidi dell’mRNA viene tradotto, Fotografia ovveromicroscopica convertito nel chiaro linguaggio aminoacidi in campo e (b) SEM degli di osteoni in una che7.7a): aumentano il rischio di (1) infezioni respiratorie, compresi SEM 1040x Suggerimenti per l’apprendimento Riferimento clinico Gli interessanti riquadri clinici rinforzano ed espandono i fatti discussi nel testo. Gli approfondimenti clinici sono correlati ai fatti riportati nel testo (invece di essere situati alla fine del capitolo) in modo che gli studenti possano immediatamente fare connessioni tra il testo e le applicazioni pratiche. RIFERIMENTO CLINICO Fumo LM 25x 4.7b La traduzione: la sintesi proteica per l’influenza, produrre nuove La traduzione avviene nei ribosomi all’interno del il comune raffreddore, la polmonite e la proteine. tubercolosi; • I canali perforanti (di Volkmann) sono simili al canale osso spugnoso. citoplasma. centrale, in equanto accolgono il che passaggio vasi e nervi, e (2) danno cellulare genetico ai polmoni inducedi enfisema ma corrono perpendicolarmente all’asse longitudinale, o cancro ai polmoni. creando connessioni vascolari e nervose tra diversi Gli effetti nocivi del fumo non si limitano al sistema respiratorio. La osteoni. nicotina causa vasocostrizione nel sistema cardiovascolare, il monossido Strutture necessarie per traduzione sono anelli di ossola disposti • Le lamelle circonferenziali Gli alveoli sono di carbonio interferisce con il legame dell’ossigeno all’emoglobina e • Le numerosi lamelle interstiziali porzioni di osso compatto internamente al periostio (lamelle circonferenziali La traduzione richiede la presenza (composti dasono rRNA e proteine), mRNA, piccoli, e aumentaesterne) significativamente il rischio all’endostio e la gravità dell’aterosclerosi. Questidei ribosomi disposte tra gli osteoni o parti degli osteoni che sono stati o internamente (lamelle ben formati. tRNA interne) eil flusso un gran numero di aminoacidi liberi. La proteina è ilassomigliando prodotto che è formato. cambiamenti diminuiscono ematico, determinando quindi una parzialmente riassorbiti, di fatto a pezzi di circonferenziali disposte lungo l’intera Polmoni di un non fumatore: i polmoni sono rosei osteoni in cui peraltro il (figura canale centrale. dell’osso stesso, da cui il sistemici. loro nome. riduzionecirconferenza del rilascio di ossigeno ai delle tessuti Le donne Per lae nutrienti sintesi proteine sono necessari treseparati, tipi funzionali dimanca RNA 4.33). che fumano durante la gravidanza partoriscono tipicamente dei Uno di questi tipi di RNA è compreso nella struttura del ribosoma ed è coerentemente bambini con un più basso peso alla nascita. Ciò accade, in ossa: gli organi principali del sistema scheletrico 219 chiamato RNA ribosomiale (rRNA). Tre siti Lesono associati al ribosoma: (1) sito A parte, a causa della vasocostrizione delle vene ombelicali, (amminoacilico) dove sono aggiunti i nuovi aminoacidi, (2) sito P (peptidilico) dove si che riduce il flusso di sangue alla placenta. Depositi forma nuovo sia polipeptide e sito E (“exit”, di uscita) dove sarà rilasciato il tRNA che Il fumo aumenta il rischioil di sviluppare l’ulcera gastrica dovuta all’infezione Helicobacter pylory, esce daldaribosoma. sia il cancro a esofago, stomaco e vescica. Nel sistema NOTE INTEGRATIVE L’mRNA maturo è la molecola che è trascritta dal gene e contiene le informazioni Alveoli riproduttivo, il fumo aumenta il rischio di associato per codificare la proteina. ingranditi L’RNA messaggero è una sequenza lineare di nucleotidi che all’infezione da papillomavirus umano (HPV). L’HPV è Diverticoli RIFERIMENTO CLINICO varia in lunghezza a seconda della dimensione della proteina da sintetizzare. L’mRNA correlato ad un aumentato rischio di cancro alla cervice. viene lettodi sviluppare tre basil’Alzheimer. alla volta: ogni tripletta di basi prende il nome di codone. Una moleIl fumo aumenta anche il rischio Diverticolosi e diverticolite Studi recenti indicano una correlazione tra esposizione cola anche di mRNA contiene tre categorie di Gli codoni: alveoli sono dilatati, La diverticolosi consiste nella presenza di evaginazioni passiva al fumo e aumentato rischio di bronchiti, asma e otiti nei bambini. meno numerosi e contengono sacciformi della parete intestinale note come diverticoli. Questi Nuovi elementi dimostrano anche che il fumo di terza mano, le tossine dei depositi neri. • Un codone di start che contiene sempre le basi AUG; questo è il segnale che si formano generalmente quando il colon deve contrarsiche e sono presenti in vestiti, mobili, tappeti e altri materiali anche dopo indica dove un inizia sviluppare tensione a causa della riduzione della quantitàche di la sigaretta è stata spenta, rappresenta rischiola persintesi la salute,proteica. in fibre e della massa fecale nel viscere. La diverticolite consiste Polmoni di un fumatore: i polmoni sono anneriti particolare per i neonati e i bambini. nell’infiammazione dei diverticoli. La diverticolite può costituire una minaccia per la sopravivenza allorquando i diverticoli si perforano e il contenuto settico dell’intestino cola nella cavità addominale. Un’immagine esterna e un’immagine endoscopica di un colon sigmoideo che presenta diverticoli. sezione trasversa di osso compatto. (c) Fotografia in campo chiaro di • I codoni consecutivi che seguono lo start e precedono il codone di stop servono ad assemblare direttamente gli aminoacidi in una nuova proteina. • Il codone di stop segue i codoni usati per assemblare la nuova proteina e hanno sempre una di queste tre sequenze di basi: UAA, o UGA. Essi indicano superiore e rappresenta l'omologo del UAG lobo medio del polmone di destra.ilIlpunto polmone di sinistra presenta due depressioni per accogliere il cuore: l’impronta cardiaca, sulla sua superin cui finisce la lettura dell’anche mRNA. ficie mediale e l'incisura cardiaca sulla sua superficie anteriore. Inoltre, in corrispondenza xxvii sua superficie mediale, si rileva un solco dovuto all'impronta dell'aorta toracica. transfer (tRNA). Esso funziona come un adattatore per Il terzo tipo di RNA della è l’RNA I polmoni di destra e di sinistra possono essere suddivisi in segmenti broncopolmona• Il riflesso gastrocolico è innescato dalla distensione dello stomaco e causa movimenti portare specifici aminoacidi verso specifici codoni di mRNA.Gli RNA sono tipicari, 10 nel polmone di destra e caratteristicamente da 8 atransfer 10 nel polmone di sinistra (figura di massa (motilità dell’intestino crasso appena descritta). mente composti da 70 a 23.15). 100 nucleotidi: vengono rappresentati maniera semplificata (la discrepanza del numero di segmentiin broncopolmonari presenti nelapolmone di • Il riflesso della defecazione. Espulsione delle feci dal trattoforma GI per mezzo del mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 27 04/07/2016 sinistra è dovuta alla fusione di alcuni segmentisignificative. di sinistra in unLa unico segmento). Cia- 09:31:03 di trifoglio. Una molecola di tRNA contiene duedeiregioni prima processo di defecazione (figura 26.24). La replezione del retto provoca il bisogno scun broncopolmonare è un'unità autonoma, circondata regione è una sequenza di tresegmento basi chiamata anticodone. L’anticodone del tRNAda si tessuto appaiaconnettivo e I principali riflessi associati alla motilità dell’intestino crasso sono due: ella traduzione. Le proteine sono sintetizzate sui ribosomi tramite traduzione dell’mRNA. Essa è diretta M E T T I T I A L L A P R OVA tre fasi principali sono l’inizio, l’allungamento e il termine. Codone di stop (UAA, UAG o UGA) eodone. Altri aminoacidi sono portati daTerminazione traduzioneIl termina quando un si codone di stop 3 LaTermine. fattore di rilascio lega al nuovi sono svolte ____ 8.di Ilrilascio processo dinel formazione dell’RNA dal DNA è chiamato ____ 1. Tutte le seguenti funzioni(UAA, generali dalle cellule UAG o UGA) entra nel sito A. Un fattore entra codone di stop dell’mRNA; la nuova a proteina funzionale consiste in tre RNA grazie alla complementarietà delle basi tranne sito A al posto del tRNA carico, quando il ribosoma con questo proteina sintetizzata è rilasciata. a.urta mitosi. mento e termine (figura nto il codone di stop. (le 4.34). fasi a-c si ripetono.) collegato codone stop sull’mRNA, leb.due subunità sidelcon Durante ogni capitolo lefattore sezioni inizianoalcon degli di obiettivi di apprendimento e terminano domande concepite per stabilire se quegli a. ottenere nutrienti e sostanze chimiche. replicazione DNA. separano e laragionamento nuova proteina è rilasciata. obiettivi siano stati raggiunti. Le dall’mRNA domande sul critico poste all’interno del testo, sollecitano gli studenti ad applicare le b. mantenere l’integrità della membrana plasmatica. c. più traduzione. o formato dalla nozioni subunitàche piccola noti che poste un singolo mRNA può essere letto da di un ribo- alla prova gli studenti nel padroneggiare il hannoe letto. LeSidomande alla fine di ogni capitolo mettono ulteriormente c. sostituire le cellule tramite replicazione. d. trascrizione. NA appena sintetizzato e dal tRNA. soma alla volta, e quindi diverse copie della proteina sono rilasciate materiale di studio. eliminare i prodotti scarto. ma si sposta d. lungo l’mRNA fino a di velocemente. Un mRNA con diversi ribosomi collegati è detto ____ 9. Durante questa fase della mitosi la cromatina si avvolge a AUG). Un tRNA carico che contiene poliribosoma. quindi al codone dell’mRNA. formare i cromosomi, la membrana nucleare scompare, il ____ 2. La molecola responsabile di molte delle funzioni della to a questo tRNA. La metionina è CHE NE PENSI? nucleo si dissolve, le fibreChe del fuso formano e i centrioli membrana plasmatica è ne sipensi? he è utilizzato nella sintesi proteica 3 Quale potrebbe essere la potenziale conseguenzamigrano sulla struttura versoe i poli. Queste domande sul ragionamento doppio strato fosfolipidico. la funzione di una proteina se il DNA avesse una mutazione in un to quando laa.sintesi continua e la critico impegnano gli studenti a. profase gene specifico? colesterolo. piccola delb.ribosoma raggiungetramite il legame degli aminoacidi tra loro; questo procitoplasma nell’applicazione o nell’analisi e li b. metafase ne di start ilcesso sito P del riboEventi neloccupa c. glicolipidi. è facilitato daLanumerosi tRNA. incoraggiano a considerare i figura 4.35 riassume il processo della trascrizione e della c. vengono inviati impulsi nervosi ai muscoli per provocare onucleo che hai appreso? c. anafase contenuti in maniera globale. d. proteine. traduzione. La trascrizione del DNA nel nucleo produce una molei brividi. d. telofase cola di RNA da un filamento “template” di DNA; il nuovo mRNA è spondere alle domande 1–3. d. la di muscolatura liscia associata follicoli piliferi si contrae quindi processato prima diattivo uscire dal nucleoaiattraverso i pori nucleCOSA APPRESO? 3. Tutti processi sono esempi trasporto nto ____ consiste nellai seguenti consegna ordi- HAI Cosa hai appreso? causando la pelle d’oca. rsecutivi un dolore nella zona della 10. Gli ari. La traduzione dell’mRNA in proteina____ avviene sui eritrociti ribosomi non nel hanno un nucleo. Quale di questi che richiede da parte dei tRNAenergia per for-tranne Questi mini test alla fine di ogni precisa del 25 dolore. Cosa sono il codone e l’anticodone? processi non possono svolgere? oposizione con un anticodone complementare a. trasporto attivo primario. sezione aiutano gli studenti a 5. Un amico ha appena cominciato ad assumere lo Zoloft (un me sotto in basso AmRNA nel sitol’ombelico A. Si forma quindia un a. apoptosi e sintesi dei lipidi determinare se essi abbiano 26 In quale modo l’mRNA si attacca al ribosoma ed è tradotto nel SSRI) e ha mal di stomaco e diarrea. Ti chiede se la causa b. diffusione da carrier. ell’anca. ido che si trova nel sito P efacilitata quello mediata NOTE INTEGRATIVE assimilato sufficientemente le b. sintesi proteica e divisione cellulare della proteina? dei suoi sintomi è il farmaco e tu rispondi: Filamento c. endocitosi.linguaggio il legame dell’aminoacido al tRNA informazioni prima di passare alla templato digestione e divisione cellulare me è localizzato il slitta doloretredinucleoEnrico? punto il ribosoma d. esocitosi. sezione successiva. a. si, perché il farmaco è irritante per lac.mucosa dellodi proteine inutili COLLEGAMENTI ) a valle rispetto al codone di start stomaco e questo spiega i sintomi. d. formazione di vescicole e sintesi proteica ro ell’mRNA mbia anche laUna posizione deisitRNA: Leilreazioni sonodicatalizzate dagli enzimi che sono proteine ____ 4. sostanza sposta verso proprio gradiente b. si, chimiche perché la serotonina si trova nel cervello e nel sistema o ora nel sito P lasciando erà il sito A globulari (vedi sezione 3.3). I ribosomi sono di proteine e 4.7c IlTeDNA come di controllo della cellula 11.composti le funzioni e le strutture generali di tre delle concentrazione la sua energia è centro sfruttata per spostare digerente, così il farmaco altera il Descrivere funzionamento del M E T I T I A L L A P R O V A stro il sito di uscita dal quale è rilasciarRNA. Ed è proprio l’rRNA del ribosoma, e non le proteine, che catallizza principali strutture della cellula. Mettiti alla prova sistema digerente. un’altra sostanza contro il gradiente di concentrazione. Si DI APPRENDIMENTO otroprocesso si ripete fino aOBIETTIVI quando la sintesi proteica. Per questa ragione l’rRNA del ribosoma è chiamato sta parlando di Conosci nozioni ribozima, di base? c. no, sicatalitica supponedi che sollevi l’umore 12. Elencare e descrivere proteine della Le valutazioni alla fine di ogni stata tradotta. Il prodotto saràleuna unaperché molecola RNA.ilLafarmaco proteina del ribosoma in e le funzioni delle influenzi le funzioni cerebrali e non dovrebbe avere alcun capitolo si sviluppano attraverso 6. Spiegare perché il DNA è considerato il centro di controllo della cellula. membrana plasmatica. NA lineare come dia.aminoacidi. questo caso hagenerali un ruolo sono strutturale chedalle consente all’rRNA____ di assumere trasporto ____ 1.attivo Tutteprimario. le seguenti funzioni svolte cellule 8. Il processo di formazione dell’RNA dalsulla DNA è chiamato ento il dolore trovarsi nella domande basate effetto sul sistema digerente. uro un orientamento corretto. 13. Descrivere il processo passivo del conoscenza, trasporto di membrana __________. b. endocitosi. tranne l’applicazione e la a. mitosi. e d. no, perché il farmaco viene assorbito velocemente dal Si ricordi dal capitolo 2 che nel corpo umano si stimano esserci includendo la diffusione semplice, la diffusione facilitata e mettere sintesi. Le domande “Sai c. trasporto attivo secondario simporto. a. ottenere nutrienti esistema sostanzedigerente chimiche.e non vi rimane abbastanza a b. nucleo lungo per replicazione del DNA. in pratica…” e “Sai l’osmosi. gia della cellula oltre attivo 10000 proteine. Queste proteine hanno funzioni d. trasporto secondario antiporto. avere effetto in questinumerose organi. b. mantenere l’integrità dellaqualche membrana plasmatica. c. traduzione. sintetizzare…” sono orientate tra le quali catalizzare reazioni chimiche, difesa, trasporto, sup14. Descrivere il processo attivo del trasporto membrana c. sostituire le celluleletramite replicazione. d. trascrizione. verso la di clinica per incoraggiare ____ 5. Tutti iporto, seguentimovimento, sono organelli membranosi tranne Sai sintetizzare quello che hai appreso? includendo il trasporto attivo primario, il trasporto l’applicazione deiattivo concetti ed regolazione e deposito. Il DNA è responsabile d. eliminare i prodotti di scarto. secondario e le varie forme di trasporto vescicolare. esporre agli studenti chesisiavvolge a ____ 9. Durante questa fase della mitosi la cromatina a. ribosomi. 1. Livia è caduta dalla bicicletta durante una gara. Si è rotta Conosci le nozioni di base? Valutazioni integrate della direzione della sintesi delle proteine che svolgono le funzioni avviano ad unanucleare carriera formare i cromosomi, la membrana il ____ 2. La molecola responsabile di molte delle funzioni della alcune ossa dell’avambraccio destro, si è fatta le un’abrasione 15. Elencare strutture circondate da membrana e descriverescompare, la inire lanel causab.e lisosomi. l’origine del dolore. corporee. Eventi sanitaria la soluzione di nucleo si dissolve, le fibre del fuso si formano e i centrioli membrana plasmatica è mento e gravi contusioni a livello delle regionilaglutea e di ognuna.problemi collegati a contesti struttura funzione itoplasma TAC, la quale c. evidenzia che apparato diEnrico Golgi.il DNA è alindirettamente Inoltre responsabile di altri ecambiamigrano verso i poli. femorale di destra. Spiegare dove è localizzata ogni lesione. a. doppio strato fosfolipidico. o associato all’apparato digerente) 16. Descrivere i tre tipi di proteine checlinici. formano il citoscheletro e d. reticolo endoplasmatico. menti metabolici che avvengono all’interno della cellula, comea. la profase colesterolo.2. Carla è stata portata al pronto soccorso ico chiede al medico perché b. non spiegare la funzione perché aveva in generica di ognuna. sintesi degli steroidi e di altri lipidi e della via enzimatica b. metafase grafia del 6. suoQuesto addome. Il medico c. glicolipidi. ____ organello è gli composto dacorso una grande quantità di uno shock anafilattico (es.17. il suo respiro era diventato Paragonare la struttura e la funzione dei microvilli e delle ciglia. dell’ossidazione del glucosio. Infatti il DNA controlla la sintesi anafase a radiografia membrana. non sarebbe Esso il d. proteine. sintetizza lipidi,più deposita rapido ee trasporta più difficoltoso, il battito cardiaco erac. di ostica per immagini perché 18. Descrivere processi d. enzimi responsabili catalizzare siaessere la decomposizione sia ila sinproteine e detossifica sostanze di dannose comedopo l’alcol. aumentato) stata punta da un’ape. Le è telofase statadella trascrizione e della traduzione. ____ 3. Tutti i seguenti processi sono esempi di trasporto attivo organello è fatta un’iniezione di adrenalina che ha ridotto le sue tesi di rispetto strutture chimiche. Tutte queste funzioni19. spiegano perché il controlla i processi cellulari no più costoseQuesto da produrre Illustrare come il DNA ____ 10. Gli eritrociti non hanno un nucleo. Quale di questi che richiede energia tranne allergiche e ha riportato il suo respiro reazioni e il battito indirettamente. DNA endoplasmatico sia considerato il componente principale deldirettamente centro di econa. il reticolo liscio. processi non possono svolgere? attivo cardiaco primario. alla normalità. La dose di adrenalina ha causato ono visualizzati bene con della lea. trasporto b. un mitocondrio. trollo cellula. 20. Illustrare il processo che avviene nelle dei diverse a. apoptosi lipidifasi del ciclo cellulare, come conseguenza un meccanismo di feedback negativo o e sintesi b. diffusione facilitata mediata da carrier. comprendendo la replicazione del DNA , la mitosi e la citodieresi. c. un proteosoma. positivo? Spiegare la risposta. b. sintesi proteica e divisione cellulare nfiammare ulteriormente c. endocitosi. d. un lisosoma. proteine inutili e divisione cellulare a rottura. mettere in pratica quellodiche hai appreso? 3. Tua nonna deve essere visitataSai da un radiologo perc. digestione d. esocitosi. COSA HAI APPRESO? d. formazione di vescicole e sintesi proteica e sono utilizzate principalmente diagnosticare un eventuale tumore tenue. ____ 7. Quale dei organelli distrugge le proteine 1. all’intestino Micheleper è nato con la malattia di Tay-Sachs. Quale dei 27 seguenti codice genetico del verso DNA specifiche ____ 4.Il Una sostanza si sposta ilcontiene proprioquale gradiente di istruzioni Spiega alla nonna sarebbe la migliore tecnica dinelle cellule di Michele è carente di uno malformate, le proteine che non biomolecola? si ripiegano normalmente seguenti11. organelli Descrivere le funzioni e le strutture generali di tre delle sintetizzare quale concentrazione e ladiagnostica sua energiaper è sfruttata perper spostare immagini verificare la presenza di undigerisce e le proteine non più necessarie? specifico enzima che le molecole principali strutture della cellula. organiche? una giornata calda e umida, quali sostanza contro un’altra di concentrazione. tumoreil egradiente quale tecnica non sarebbeSisufficiente per Funzione del nucleo e deia.ribosomi 139 e descrivere le funzioni delle proteine della sta parlando di stabilirne a. centriolo mitocondri per fare ritornare normale la 12. Elencare la localizzazione. b. perossisomaa. trasporto attivo primario. b. lisosomi membrana plasmatica. c. proteosoma b. endocitosi. lle si contraggono. d. nucleolo c. trasporto attivo secondario simporto. rilasciano sudore. d. trasporto attivo secondario antiporto. on-line ____ 5. Tutti i seguenti sono organelli membranosi tranne xxviii a. ribosomi. b. lisosomi. mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd c. 28apparato di Golgi. c. apparato del Golgi il processo passivo del trasporto di membrana 13. Descrivere d. centrioli includendo la diffusione semplice, la diffusione facilitata e l’osmosi. del capitolo 147 14. Descrivere il processo Sommario attivo del trasporto di membrana includendo il trasporto attivo primario, il trasporto attivo secondario e le varie forme di trasporto vescicolare. 15. Elencare le strutture circondate da membrana e descrivere la struttura e la funzione di ognuna. 04/07/2016 09:31:20 RINGRA ZIAMENTI Molte persone hanno lavorato con noi negli ultimi anni per realizzare questo testo. Vorremmo ringraziare tutti coloro che alla McGraw-Hill hanno lavorato con noi per creare questo testo. Siamo specialmente grati a Kris Queck, il nostro Developmental Editor, per il suo contributo nello sviluppo di testo e figure di questo libro. È la migliore! I talentuosi illustratori di testi medici dell’Electronic Publishing Services hanno sviluppato illustrazioni eccezionali ed accurate per questo testo. Vogliamo ringraziare inoltre Maria Florez del Lone Star College-Cyfair (autrice del glossario); Dena Berg Johnson del Tarrant County College (autrice delle risposte in appendice), Christine Eckel (dissezioni su cadavere e fotografie), Al Telser (fotografie al microscopio), Jw Ramsey (fotografie della anatomia di superficie) e Mark Braun (consulente clinico). Jody Larson, Beatrice Sussman, Doroty Wendel e Patti Evers sono stati i nostri meravigliosi copy editors e correttori di bozze che si sono assicurati che ogni “i” avesse il punto e ogni “t” il trattino. Infine, noi non avremmo potuto portare a compimento questa opera senza l'amore e il supporto delle nostre famiglie. Le nostre famiglie ci hanno dato il sostegno necessario, sono state comprensive quando la “tabella di marcia” del nostro libro ci impegnava in maniera tale da assorbire tutto il nostro tempo e le nostre energie e hanno fatto sacrifici insieme a noi per vedere la realizzazione di questo progetto. Jan, Renee, Ryan e Shaun McKinley; Bob e Erin O’Loughlin; e Jay e Stephanie Bidlevi ringraziamo e vi vogliamo bene! Siamo fortunati ad avervi con noi. Siamo inoltre grati al Media Board dei consulenti, agli autori dei media che hanno lavorato instancabilmente per sviluppare questo testo ricco di strumenti di supporto rivolti alla comprensione degli studenti e alle presentazioni in aula (valido per la versione originale in lingua inglese). Media Advisors e Collaboratori Amy Banes Berceli Oakland University Molly Brandel Northeast Iowa Community College Mark Braun Indiana University William M. Clark Lonestar College–Kingwood Elyce Ervin University of Toledo Lynn Gargan Tarrant County College– Northeast Campus Richard Griner Augusta State University William F. Huber Saint Louis Community College–Forest Park Alexander Imholtz Prince George’s Community College Corey Johnson University of North Carolina– Chapel Hill Jody E. Johnson Arapahoe Community College Joseph D. Gar West Kentucky Community and Technical College Marta Klesath North Carolina State University Luis Labiste Miami Dade College North Angela Mick Glendale Community College Michele Monlux Modesto Junior College John Pattillo Macon State College Ximara Peckham Long Island University– Brooklyn John Pellegrini St. Catherine University Publicis Healthware International Sarah Pugh Shelton State Community College Laurel Shelton Northern Arizona University Jill Stein Essex County College Rachel Tomco Brigham Young University– Provo Amy Way Lock Haven University Molti insegnanti e studenti provenienti da tutto il paese hanno influenzato positivamente questo libro attraverso l’accurata revisione delle bozze del testo delle figure e delle pagine e attraverso i test da svolgere in aula e la partecipazione a gruppi e simposi. Li ringraziamo per il loro contributo a questo testo. Revisori Mike Aaron Shelton State Community College Abass Abdullahi Bronx Community College– CUNY Emily Allen Gloucester County College Patricia Amdumanu Ahanotu Georgia Perimeter College Lynn Atkins University of Maine Stephanie J. S. Baiyasi-Kozicki Central Michigan University Sarah Bales Moraine Valley Community College Caroline Ballard Rock Valley College Amy Banes Berceli Oakland University Jeanne K. Barnett University of Southern Indiana Jerry D. Barton II Tarrant County College–South Campus Franklyn F. Bolander, Jr. University of South Carolina James J. Bottesch Brevard Community College Danita Bradshaw-Ward Eastfield College Mike Brady Columbia Basin College Eldon J. Braun University of Arizona Suzanne Butler Miami Dade College–North Campus Dennis Burke Bunker Hill Community College David D. Busath Brigham Young University Barbara Bushman Missouri State University William Caldecutt Polk State College Joseph Bradley Caldwell Greenville Technical College Christie Campbell Ozarks Technical Community College Mickael J. Cariveau Mount Olive College Ken Carpenter Southwest Tennessee Community College Robert S. Carter Volunteer State Community College Roger D. Choate Oklahoma City Community College Ana Christensen Lamar University William M. Clark Lone Star College–Kingwood Vincent Cobb Middle Tennessee State University Pamela Anderson Cole Shelton State Community College Barbara A. Coles Wake Technical Community College Lisa Conley Milwaukee Area Technical College Jackie Conrad Broward College Andrew Corless Vincennes University xxix mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 29 26/07/2016 16:16:03 Kathryn Stephenson Craven Armstrong Atlantic State University George Dalich Lake Washington Institute of Technology Juville Dario-Becker Central Virginia Community College Harry Davis Gloucester County College Mary Elizabeth Dawson Kingsborough Community College/City University of New York Leslie Day Northeastern University Mario De La Haye Kennedy-King College Patricia DeLeon BMCC/CUNY Danielle Desroches William Paterson University of New Jersey Sharon DeWitte University of South Carolina Charles J. Dick Pasco-Hernando Community College Pamela A. Dobbins Shelton State Community College Richard Doolin Daytona State College William E. Dunscombe Union County College Kash Dutta University of New England Angela Edwards Trident Technical College Abdeslem El Idrissi College of Staten Island/City University of New York Paul S. Emerick Monroe Community College Elyce Ervin University of Toledo Martha Eshleman Pulaski Technical College Sondra M. Evans Florida State College– Jacksonville James Ezell J. Sargeant Reynolds Community College Rebekah S. Faber-Starr Northwest State Community College Kyle W. Felling University of Central Arkansas Jeanette Ferguson Columbus State Community College Philip J. Fernandez Glendale Community College Jose L. Fierro Florida Community College– Kent Bradley J. Fillmore Eastern Washington University Lorraine A. Findlay Nassau Community College Pamela B. Fouche Walters State Community College Paul Florence Jefferson Community and Technical College Maria Florez Lone Star College–CyFair Carl Frailey Johnson County Community College Frederick R. Frank, Jr. Volunteer State Community College Jennifer Freed Rio Salado College Denise Y. Friedman Hudson Valley Community College Marie Gabbard Boise State University Purti P. Gadkari Wharton County Junior College Chris Gan Highline Community College Joseph D. Gar West Kentucky Community and Technical College Lynn Gargan Tarrant County College– Northeast Campus Anthony J. Gaudin Ivy Tech Community College Peter Germroth Hillsborough Community College Kathy Gifford Butler Community College Jared Gilmore San Jacinto College–Central Chaya Gopalan St. Louis College of Pharmacy Matthew W. Gosses Owens Community College Richard D. Griner Augusta State University John Hamlin Louisiana State University– Eunice Sandra A. Hanes Jefferson Community and Technical College Terry Harrison Arapahoe Community College R. Christopher Harvey Brevard Community College Gerald Heins Northeast Wisconsin Technical College Jean A. S. Helgeson Collin County Community College—Spring Creek Campus DeLoris Hesse University of Georgia Regina Hoffman Midlands Technical College Anthony Holt University of Arkansas Community College at Morrilton William Hoover Bunker Hill Community College William F. Huber Saint Louis Community College–Forest Park Mark J. Hubley Prince George’s Community College Alex Imholtz Prince George’s Community College Jean Jackson Bluegrass Community and Technical College Renu Jain Houston Community College– Central College Corey Johnson University of North Carolina– Chapel Hill Dena Berg Johnson Tarrant County College– Northwest Campus Edward Johnson Central Oregon Community College Jody E. Johnson Arapahoe Community College Lisa Johnson Tarrant County College Latoya Jones West Kentucky Community and Technical College Susanne Kalup Westmoreland County Community College Kristopher Kelley University of Louisiana– Monroe Eric Kenz Columbus State Community College Michael Kielb Eastern Michigan University Brian H. Kipp Grand Valley State University Michelle Klein Prince George’s Community College Marta Klesath North Carolina State University Chad Knights Northern Virginia Community College–Alexandria Campus Tim Koneval Mount Aloysius College Michael Koot Michigan State University Elizabeth Kozak Lewis University Johanna Kruckeberg Kirkwood Community College Louis Wm. Kutcher University of Cincinnati–Blue Ash College Brian L. Kuyatt Hillsborough Community College—Southshore Luis Labiste Miami Dade College Cleveland Lane, Jr. Prairie View A&M University Michael S. LaPointe Indiana University Northwest Jason LaPres Lone Star College–North Harris Kaddee Lawrence Highline Community College Steve Leadon Durham Technical Community College Stephanie Lee Pearl River Community College Sarah Liechty Ivy Tech Community College Jerri K. Lindsey Tarrant County College– Northeast Campus Katherine Lockwood University of New Hampshire Jodi Long Santa Fe College Carol Mack Erie Community College— North Campus Elizabeth A. Maher Ivy Tech Community College Mara L. Manis Hillsborough Community College D. Barry Markillie Cape Fear Community College–North Campus Theresa Martin College of San Mateo Scott C. Mateer Armstrong Atlantic State University John McDaniel Skyline College Nicole L. McDaniels Herkimer County Community College Louis F. McIntyre, Sr. Robeson Community College Karen K. McLellan Indiana University Purdue University–Fort Wayne Kren J. McManus North Hennepin Community College Margaret McMichael Baton Rouge Community College Alfred P. McQueen Hampton University Claire Miller-Rashad Community College of Denver xxx mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 30 04/07/2016 09:31:21 Melissa Mills Anoka-Ramsey Community College Scott Mittman Essex County College Evelyn Mobley Chattanooga State Community College Jane Moore Tarrant County College– Northwest Campus Christine Morin Prince George’s Community College Alfredo Muñoz University of Texas/Texas Southmost College–Brownsville Regina Munro Chandler-Gilbert Community College Victor Miriel Salisbury University Necia Nicholas Calhoun Community College Linda Nichols Santa Fe College Jeremy Nicholson South Plains College Claire Oakley Rocky Mountain College Jorge L. Obeso Miami Dade College–North Campus Rami Ockaili JSR Community College Maria H. Oehler Florida State College– Jacksonville Robyn L. O’Kane LaGuardia Community College/CUNY Sue Caley Opsal Illinois Valley Community College Margaret Ott Tyler Junior College James F. Palmer Southeastern Louisiana University John Pattillo Macon State College Karen Payne Chattanooga State Technical Community College Elizabeth Pennefather-O’Brien Medicine Hat College Davonya J. Person Auburn University Marius Pfeiffer Tarrant County College— Northeast Campus Thomas Pilat Illinois Central College Julie C. Pilcher University of Southern Indiana John S. Placyk, Jr. University of Texas–Tyler Eileen Lynn Preston Tarrant County College– Northwest Campus Wanda Ragland Macomb Community College Wendy M. Rappazzo Harford Community College Nancy Rauch Merritt College Samiksha Raut Dalton State College Robert Rawding Gannon University Deborah Rhoden Snead Community College John Ripper Butler County Community College Laura H. Ritt Burlington Community College Caroline Clark Rivera Tidewater Community College Michele Robichaux Nicholls State University Amanda Rosenzweig Delgado Community College Robert W. Rothrock Camden County College Michael W. Ruhl Vernon College Amy Sandy Columbus Technical College Hope Sasway Suffolk County Community College Heidi Schutz California Polytechnic State University Samuel Schwarzlose Amarillo College Michael P. Scola Northern Kentucky University Marsha L. Segebarth University of Southern Indiana Joanne Settel Baltimore City Community College Kelly J. Sexton North Lake College, DCCCD Judith D. Shardo Middle Tennessee State University Marilyn M. Shannon Indiana University/Purdue University–Fort Wayne Donald Shaw University of Tennessee at Martin Jason Shaw Brigham Young University– Idaho Marilyn Shopper Johnson County Community College Colleen Sinclair-Winters Towson University Mark Slivkoff Collin College Janice Yoder Smith Tarrant County College Northwest Campus Joy Smoots Cape Fear Community College William Sproat Walters State Community College Laura Steele Ivy Tech Community College Northeast William Stewart Middle Tennessee State University Megan Pickering Stringer Jones County Junior College Steve Sullivan Bucks County Community College Lathi Taylor Texas A&M University Christine H. Terry Augusta State University Megan Thomas University of Nevada–Las Vegas Linda Tichenor University of Arkansas–Fort Smith Rafael Torres San Antonio College Randall L. Tracy Worcester State University Kimberly Turk Caldwell Community College and Technical Institute James Turner Seminole State College of Florida Anthony Udeogalanya Medgar Evers College John Uno Kapiolani Community College Padmaja B. Vedartham Lone Star College–CyFair Heather P. Walker Clemson University Delon E. Washo-Krupps Arizona State University Amiee M. Wagner Central Ohio Technical College Kathy Warren Daytona State College Amy Way Lock Haven University Janice M. Webster Ivy Tech Community College Esther Wilczynski Trocaire College Rachel Willard Arapahoe Community College Denise Williams Caldwell Community College Sonya J. Williams Oklahoma City Community College Steve Wood Florida State College at Jacksonville Theresa L. Wusterbarth Northeast Wisconsin Technical College Michael Yard Indiana University–Purdue University at Indianapolis Marty Zahn Thomas Nelson Community College Bekki L. Zeigler Prince George’s Community College Sandy Zetlan Estrella Mountain Community College Mary Beth Zimmer Ferris State University xxxi mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 31 04/07/2016 09:31:21 Traduzione a cura di Camilla Bernardini Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Valentina Corvino Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Maria Concetta Geloso Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Stefano Giannetti Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Wanda Lattanzi Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Giovanni Monego Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Amelia Toesca Professore Associato Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Giovanni Zelano Ricercatore Universitario Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma xxxii mck54615_FM_i-xxxviii ok.indd 32 04/07/2016 09:31:21