“SESSUABILITA' ” SCUOLA, SESSUALITA', AFFETTIVITA': quale posto per la disabilita'? 3° Incontro - 01 giugno 2016 “Etica, disabilità, sessualità” Prospettive e Casi clinici a confronto. 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA VOCE DI UNA MAMMA.. INTERVISTA: “Sesso e disabili parla una mamma” 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA PROSPETTIVA DEI GENITORI Emozioni differenti fra figlio disabile maschio/femmina Iperprotezione Scissione della sessualità dal resto della persona Disorientamento sul “come” introdurre il tema della sessualità Paure senza sbocco (no dialogo) 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso INTERVISTA EDUCATRICE 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA PROSPETTIVA DEGLI EDUCATORI Ambivalenza: censura e repressione / totale liberalizzazione No convergenza educativa Rischio di porsi come sostituti vs facilitatori Non in primo piano il BISOGNO ma la sola MANIFESTAZIONE COMPORTAMENTALE dello stesso 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso L’intervento educativo dovrebbe partire non dal manifesto ma dall’invisibile, non dal comportamento espresso ma dal bisogno che quel comportamento cerca di perseguire (pur con gli strumenti deficitari che la persona possiede) Se gli strumenti sono deficitari, è compito di familiari, operatori e insegnanti trovare ogni strategia possibile perché il bisogno non venga castrato ma soddisfatto, attraverso delle modalità comportamentali più adeguate 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA VOCE DEI RAGAZZI VIDEO “Ma i disabili possono fare sesso?” “100 sinonimi di amare – Sindrome Down” 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA PROSPETTIVA DEI RAGAZZI Usare un linguaggio semplice: esprimere le proprie pulsioni, i propri desideri, le proprie angosce rispetto alla sessualità Solitamente dichiarano di non sapere con chi parlarne (convinzione che si stia facendo qualcosa di sbagliato) → Agiti sporadici, in solitudine nella speranza di non essere visti Manca un accompagnamento adeguato alla comprensione dei messaggi che gli manda il proprio corpo Tensione fra quello che SENTONO e quello che riescono ad ESPRIMERE La mancanza di prospettive esaspera il BISOGNO 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LOVEABILITY L'assistenza sessuale → “essere con, essere presente, aiutare concretamente una persona con disabilità impegnandosi fisicamente nello scambio” SEX WORKER 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso VIDEO - “THE SESSION” (2012), Ben Lewin 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso DAI DIRITTI ALLA LEGGE 1982 → Olanda Associazione per le Relazioni Alternative (SAR) 1995 →Germania Servizio di contatto corporeo “SENSIS” → documentazione, metodica → movimenti a favore di una regolamentazione giuridica (Francia, Spagna, Belgio e Italia) 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso IN ITALIA.. Dall'estero.. “Il cortile del Vaticano” Proposta di Legge del Movimento LOVEGIVER Disegno di Legge 1441 (Aprile, 2014) “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità” 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso MA DI COSA SI PARLA? - separare figura della terapista/prostituzione - formazione: operatori del benessere per l'educazione all'affettività e all'emotività - incontri: da 5 a 10 sessioni - training educativo-riabilitativo - no esperienze sessuali (coitale o orale) 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso ESPERIENZE DI VITA 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA STORIA DI Chiara AUTISMO Linguaggio verbale tramite il corpo, fatica nel verbalizzare pensieri ed emozioni Prime difficoltà dopo il menarca Comportamento problematico: masturbazione compulsiva soprattutto nei momenti in cui si sente tesa Sia a casa che a scuola 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso PRIMA... ASSENZA DIALOGO EDUCATIVO → NEGAZIONE la famiglia non aveva mai affrontato con la figlia il tema della sessualità → BANALIZZAZIONE Ci penseremo se..e quando.. 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso DOPO... PRESA IN CARICO → servizio specialistico, lavoro in sinergia fra psicologa educatrice e mamma è stato steso un progetto educativo: 1.Programmato un momento della giornata per masturbarsi (QUANDO) 2.Il luogo adatto per toccarsi le parti del corpo (DOVE) 3.Le è stato insegnato in che modo è possibile avere una stimolazione adeguata (COME) 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso INTERVENTO SUL GRUPPO CLASSE per eliminare i comportamenti rinforzanti involontari da parte dei compagni di classe (risate) → ALLEANZA IPOTESI → l'assenza di tali rinforzi dovrebbe col tempo ridurre il comportamento problema. + Gruppi di discussione col gruppo classe in cui venivano spiegate le difficoltà dell’autismo e la difficoltà nella regolazione degli impulsi sessuali 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso Tecnica comportamentale più forte: punizione di fronte a un comportamento non adeguato TECNICA DEL TIME OUT la persona viene allontanata per un certo periodo di tempo subito dopo aver messo in atto il comportamento indesiderato dopo circa 3 mesi di intervento ha portato i risultati desiderati 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso ! Gli autistici non dovrebbero essere considerati come “eterni bambini” → come gli adulti infatti, si toccano, si eccitano e se non riescono a regolare le proprie pulsioni è probabile che estendano la natura di questi comportamenti anche in pubblico Non è mai troppo presto... iniziare un’educazione alla sessualità sin da piccoli, insegnando cosa e quando è possibile e come. 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA STORIA DI Marco AUTISMO Comportamento problematico: masturbazione compulsiva che porta a un forte isolamento sociale e relazionale N.B da parte di compagni e insegnanti 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso PRIMA... Difficoltà dei genitori a viversi la diagnosi di autismo (“sensi di colpa”) Isolamento relazionale Diversi percorsi educativi e di psicomotricità per recuperare consapevolezza, relazione e gestione emotiva Presa in carico genitoriale 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso DOPO... PRESA IN CARICO INDIVIDUALE PRESA IN CARICO GENITORIALE centrata sui vissuti di colpa e di disagio per il figlio INTERVENTO SUL CONTESTO CLASSE strutturazione di una didattica inclusiva in modo da non favorire l’isolamento del ragazzo portandolo alla pratica della masturbazione come diversivo alla noia o come ansiolitico analisi funzionale del comportamento problema altrimenti solo la ripresa del comportamento senza alcun percorso di accompagnamento alla scoperta del corpo e della sessualità è inefficace 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso Quando emergevano tali comportamenti? - Di fronte a lezioni frontali complesse - In relazione alla presenza di due insegnanti delle quali il ragazzo si era infatuato Lo sgridare e riprenderlo portava il ragazzo a manifestazioni di rabbia espressa o trattenuta. Era mancata la possibilità di insegnargli un comportamento alternativo e funzionale rispetto a quello da lui esibito 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso LA STORIA DI Anna Disabilità intellettiva di grado medio No comorbilità psichiatriche Carenza di stimoli e proposte educative genitoriali Non autonoma rispetto alla cura del sé Bisogno di affetto e attenzione Comportamento problematico: attenzione compulsiva verso tutti gli uomini a lei interessati, di fatto scambiando il loro interesse, unicamente sessuale, come una ricerca di accudimento. 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso DOPO... PRESA IN CARICO da parte dei servizi Affiancata → educatore e psicologo perché potesse trovare figure di riferimento con le quali condividere le proprie difficoltà, stati d’animo, emozioni e sentimenti alla base dei comportamenti esibiti → le si è fatto presente sin da subito come non si era intenzionati a limitarla nei comportamenti o nel reprimere il suo modo di essere, ma che vi era solo l’intenzione di accompagnarla, in modo da aiutarla nei rapporti con gli altri e nel rapporto con sé. In tal modo lei aderisce alla proposta di un lavoro educativo e psicologico. 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso PERCORSO DI EDUCAZIONE SESSUALE Capire quali conoscenze avesse dal punto di vista sessuologico per pensare a un eventuale accompagnamento di conoscenza e formazione Compatibilmente con le risorse cognitive, proporre un percorso psicologico per rendere consapevole la ragazza di come molti suoi comportamenti fossero legati alla ricerca di affetto e di attenzione Individuare degli spazi di aggregazione e di vita autonoma seppur protetta dove avere la possibilità di sperimentare legami di condivisione 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso ! Netta distinzione tra il piano fisico e quello mentale (rapporto sessuale scorporato dalla componente affettiva) Non contemplava la reciprocità uomo – donna (riteneva che la stimolazione dovesse essere messa in atto solo dalla donna verso l’uomo) Sessualità solo in chiave strumentale e non come elemento di condivisione Il percorso di educazione ha permesso di fornire nuove e più corrette informazioni 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso BIBLIOGRAFIA & Co. Sessualità e disabilità intellettiva, F.Rovatti (Erickson, 2016) LoveAbility, M.Ulivieri (Erickson, 2014) Handicap e sessualità: il silenzio, la voce, la carezza, Veglia (FrancoAngeli, 2007) Educare il bambino con disabilità, L.Coduri (Erickson, 2012) “The Sessions” (Lewin, 2012) “The Special Need” (Zoratti, 2014) http://www.loveability.it/ http://www.comune.torino.it/pass/disabilitasessualita/ 01 Giugno 2016 Dott.ssa Marcella Brun, Dott.ssa Elena Busso