NATURA MORTA
CON UCCELLI E SALSICCE
Carlo Magini, olio su tela, Fondazione Cassa di Risparmio, Fano
L’OPERA
Il dipinto è opera di Carlo Magini (Fano 1720 - Fano 1806). Il Magini compì il suo apprendistato
presso la bottega di Sebastiano Ceccarini, fratello della madre. Insieme allo zio il pittore collaborò agli
affreschi della cappella del Crocifisso nella chiesa di San Filippo Neri a Perugia ed ad altre commissioni
nel centro Italia tra il 1735 e il 1738. Ma trascorse gran parte della sua vita a Fano dove lavorò
soprattutto come ritrattista e compositore di nature morte.
Fu quest’ultimo un tema particolarmente fecondo, per il quale il Magini attinse costantemente ad un
repertorio vasto e sempre vario di oggetti, “.. un fitto tessuto di cose semplici e di generi alimentari
primari, esplorato con profonda intelligenza pittorica, assemblato con
ed una razionalità di matrice illuminista …
limpida e rigorosa perspicacia
in una raffigurazione il più possibile "oggettiva" delle
composizioni ideate” (Benati, in La natura morta in Emilia e in Romagna, p. 157).
Numerose opere del Magini oltre che in varie collezioni private, si conservano principalmente nella
Quadreria della Fondazione Cassa di risparmio di Fano, nella Pinacoteca civica di Faenza e nella
Pinacoteca civica di Forlì.
LA SALSICCIA
La salsiccia è un salume di antichissima tradizione, per prepararla si utilizza carne di prima scelta di
suini allevati localmente. La lunghezza dei capi è variabile a seconda della zona. Il colore varia dal
rosso intenso, se è presente il peperoncino, al rosso carne con variegature bianche del grasso, per
quelle senza peperone.
La prima testimonianza storica sull'uso di insaccare nel budello di maiale la sua carne insieme a spezie
e sale è dello storico romano Marco Terenzio Varrone, che ne attribuisce l'invenzione e l'uso ai Lucani:
«Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il
modo di prepararla dai Lucani.
Le fonti antiche che si occupano di questa ricetta sono concordi nel ritenere che essa sia un'invenzione
del popolo dei Lucani, conquistato da Roma nel III secolo a.C. (l'antica Lucania corrisponde all'odierna
Basilicata, comprese limitate zone della Campania meridionale).
In particolare, scrittori come Cicerone, Marziale, oltre al già nominato Marco Terenzio Varrone,
parlano più volte nelle loro opere della "lucanica", specialità introdotta nell'antica Roma dalle schiave
lucane, e apprezzata per la facilità di trasporto e di conservazione che conferiva alla carne di maiale,
oltre che per lo squisito sapore.
D'altronde, a riprova della genuinità di questa ricostruzione, si osservi che dal nome "lucanica" è
derivato "luganega", termine che gli stessi lombardi, i trentini e i veneti tutt'oggi danno a un tipo di
salsiccia di piccolo diametro, destinata al consumo immediato.
FONTE IMMAGINE
https://reproarte.com/en/component/virtuemart/still-life-with-bird-and-sausages-detail
BIBLIOGRAFIA
http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-magini_%28Dizionario_Biografico%29/
http://it.wikipedia.org/wiki/Salsiccia
Benatu, D. e Peruzzi, L. (a cura di) Natura morta in Emilia Romagna. Pittori, di produzione e
collezionismo fra XVII e XVIII secolo. Skira, 2002.