barocco veneziano - Accademia Corale Stefano Tempia

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e Cagliari e al Concerto di Gala 2011 dell’Associazione Cori
Piemontesi. Nel 2011 al Concorso Nazionale di Quartiano
ha vinto il primo premio e tre premi speciali.
Dario Tabbia ha studiato direzione di coro con Sergio Pasteris e Fosco Corti. È stato ospite di istituzioni musicali in
Italia e all’estero. Dal 1983 al 1995 ha diretto la Corale
Universitaria di Torino con la quale ha conseguito importanti riconoscimenti e premi. Oltre a quella concertistica
svolge un’intensa attività didattica, con numerose docenze
al Conservatorio di Utrecht. Nel 1994 ha fondato l’insieme
vocale Daltrocanto con il quale ha partecipato ad alcuni fra
i più importanti festival di musica antica e realizzato incisioni discografiche che hanno ottenuto il premio della critica
italiana nel 1996 e il premio Amadeus nel 1997. Nel 2008
ha fondato l’insieme vocale Vox Libera. È stato membro di
giuria in prestigiosi concorsi corali nazionali e internazionali
ed è stato maestro del Coro Sinfonico della Rai di Torino.
Ha collaborato con musicisti quali György Kurtág, Luis Andriessen, Robert Robertson, Zoltán Peskó, Frank Shipway,
Jordi Savall e Ottavio Dantone. Nel 2011 è stato invitato in
Israele a tenere un corso di interpretazione sulla musica corale italiana dalla Federazione Nazionale Corale. Dal 1983
è docente di Esercitazioni Corali presso il Conservatorio di
Torino. Dall’autunno 2011 è il maestro del Coro dell’Accademia Stefano Tempia di Torino.
Biglietteria e informazioni
Via Giolitti 21/A 10123 Torino
Dal lunedì al venerdì, 9.30 - 14.30
Tel. 0115539358
Fax 0115539330
[email protected]
BAROCCO VENEZIANO
Maria Teresa Nesci ha studiato canto presso la Scuola Civica Musicale di Torino e ha proseguito gli studi con Franca
Mattiucci e Malcolm King. Ha seguito corsi di stile e vocalità
barocchi con Mark Deller e Alan Curtis. Ha tenuto concerti
con Concerto Italiano, Cantica Symphonia, La Venexiana.
lunedì
17 DICembre ore 2i
Rossella Giacchero ha conseguito il diploma di biennio superiore in canto con il massimo dei voti. Attualmente si sta
perfezionando con Sherman Lowe e Erik Battaglia. Collabora con Vox libera, Cantica Symphonia, Ars Cantica, Coro del
Teatro Regio di Torino.
Fabio Furnari si specializza nella prassi esecutiva antica sotto la guida di Curtis e Memelsdorff. Collabora con La Petite
Bande, La Capella Reial De Catalunya, Cantica Symphonia,
Concerto Italiano, Micrologus, Odhecaton, Accademia Bizantina, Consortium Carissimi, De Labyrintho, Europa Galante,
Musica Temprana, Cantar Lontano, Nova Ars Cantandi.
Walter Testolin collabora con alcuni fra i più importanti ensemble europei esibendosi per i principali festival e istituzioni concertistiche. Direttore di coro, il suo nome è legato a De
Labyrintho, ensemble vocale da lui fondato con il quale ha
vinto il Premio Amadeus 2008 per il miglior disco dell’anno.
Tempio Valdese
Corso V. Emanuele II, 23 - Torino
Concerto n. 877
in abbonamento
dalla fondazione
PROSSIMO CONCERTO
lunedì 21 GENNAIO 2013
BUON COMPLEANNO
WAGNER
Teatro Vittoria ore 21
Sergio Merletti, pianoforte
Musiche di Wagner e Liszt
BAROCCO VENEZIANO
SAN MARCO E DINTORNI
di Andrea Malvano
Coro dell’Accademia Stefano Tempia di Torino
Coro da camera di Torino
Dario Tabbia direttore e maestro dei cori
Nella Venezia barocca la spinta verso l’alto era vitale: le
architetture, tra una calle e l’altra, sorgevano come momenti di osservazione forzata, tappe necessarie per rivolgere verso l’alto gli occhi ancora intorpiditi dall’ombra dei
viottoli appena percorsi. Sul soffitto dei maggiori edifici
sacri non mancava mai un affresco di Tiepolo; quasi a dare
l’impressione che dietro quella copertura vi fosse qualcosa
di molto più elevato. E anche la musica doveva dare il suo
contributo. Ogni preferenza andava verso l’alto, verso il
timbro acuto delle voci femminili (o dei castrati), verso la
brillantezza smagliante dei nuovi violini, gli strumenti che
finalmente trovavano uno spazio protagonistico, scrollandosi di dosso il peso dei fiati. Gli accordi, sempre più vincolati alle leggi del sistema tonale, erano le fondamenta
di una costruzione che slanciava verso l’alto le note della
melodia. E San Marco si riempiva di musicisti che facevano la fortuna della chiesa e insieme del nuovo repertorio
strumentale.
Giovanni Gabrieli, assieme al fratello Andrea, fu il capostipite. Dal 1584 alla morte fu organista presso la basilica
di San Marco. Musicalmente dedicò la sua produzione soprattutto a opere vocali di destinazione sacra: la caratteristica principale è una policoralità, fatta di quello stile
concertante che avrebbe reso Venezia all’avanguardia in
tutta Europa. Jubilate Deo è un mottetto a 8 voci, nel quale
la forza espressiva della tradizione madrigalistica profana,
intesa come straordinaria capacità di mettere in evidenza
alcune parti del testo, si mescola alla spiritualità edificante
della produzione sacra.
Heinrich Schütz, nonostante la sua origine tedesca, fu allievo proprio di Giovanni Gabrieli: rimase difatti a Venezia
dal 1609 al 1613, maturando esattamente in quegli anni le
fondamenta del suo percorso poetico. Singet dem Herrn
ein neues Lied è un brano per doppio coro nel quale sono
particolarmente evidenti le influenze del maestro veneziano: soprattutto nel dialogo concertante e serrato che
viene a formarsi tra le due differenti identità vocali.
Anche la Selva Morale e Spirituale di Claudio Monteverdi
fu pubblicata a Venezia (era il 1641). La dedica «alla sacra cesarea maestà dell’Imperatrice Eleonora Gonzaga»
testimonia un forte legame con la corte mantovana: una
sorta di sudditanza morale, oltre che civile (Monteverdi
mantenne la cittadinanza presso la città dei Gonzaga), a
cui il compositore non poté mai sottrarsi. Ma dal 1613 alla
morte la patria di Monteverdi divenne proprio la Serenissima; e anche in questo caso il legame fu San Marco, visto
l’incarico come maestro di cappella della basilica.
La Selva Morale e Spirituale è proprio l’opera che rappresenta al meglio il lavoro svolto da Monteverdi in quella
Ensemble strumentale barocco dell’Accademia Stefano
Tempia di Torino
Alessandro Conrado, Svetlana Fomina violini
Fulvia Corazza viola
Nicola Brovelli violoncello
Maurizio Fornero clavicembalo e organo
Teresa Nesci soprano
Rossella Giacchero mezzosoprano
Fabio Furnari tenore
Walter Testolin basso
Giovanni Gabrieli (1557-1612)
Jubilate Deo a 8 voci
Heinrich Schütz (1583-1672)
Singet dem Herrn ein neues Lied per doppio coro SWV 35
Claudio Monteverdi (1567-1643)
Dalla Selva Morale e Spirituale
Laudate Dominum per basso solo
Jubilet a voce sola in dialogo
Tomaso Albinoni (1671-1751)
Concerto per archi e continuo in si bemolle maggiore
op. 7 n. 10
Magnificat per soli, coro, archi e basso continuo
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in mi minore RV 133
Magnificat per soli, coro, archi e basso continuo RV610
veste: una raccolta di musica vocale che comprende tutto lo scibile del repertorio sacro seicentesco. Laudate
Dominum e Jubilet sono entrambi brani appartenenti alla
sezione mariana del corpus: il primo è un salmo intonato
monodicamente dalla voce del basso, mentre Jubilet è un
mottetto agiografico nel quale una sola voce di soprano
dà la magica impressione dello sdoppiamento.
Con il Concerto op. 7 n. 10 di Tomaso Albinoni il programma affronta uno dei generi che rese Venezia famosa
in tutto il mondo musicale di inizio Settecento. Lo stile
concertante fu proprio una delle specialità di San Marco,
con i suoi ampi spazi, ideali per una scrittura musicale
alla ricerca del “cum certare”, ovvero “lottare insieme”
esprimendo un confronto serrato tra parti divergenti.
Qualche dubbio invece pesa sulla paternità del Magnificat, che secondo alcuni potrebbe essere frutto di un’altra
mano: questo non toglie tuttavia che si tratti di un’opera
felicemente rappresentativa della forza drammatica presente in molte opere sacre del tempo.
La carrellata sulla Venezia barocca comprende naturalmente anche Antonio Vivaldi. La sua fama in ambito
strumentale è soprattutto legata al repertorio solistico;
ma il catalogo RV (Ryom Verzeichnis, dal nome dello studioso che completò nel 1976 la sistemazione dell’opera
vivaldiana) comprende anche alcuni Concerti per archi
che si riallacciano alla tradizione del Concerto grosso.
Vivaldi fu però anche un grande compositore di musica
sacra e il suo Magnificat (composto probabilmente nel
1715 per le esigenze liturgiche dell’Ospedale della Pietà)
lo dimostra, mettendo in rilievo molti contatti con la coeva produzione operistica.
L’Accademia Corale Stefano Tempia, fondata dal violinista,
compositore e insegnante Stefano Tempia nel 1875, è la più
antica associazione musicale del Piemonte, nonché l’accademia corale più antica d’Italia. Il Coro dell’Accademia Stefano
Tempia è composto da circa sessanta elementi denominati
Accademici che entrano a far parte dell’organico dopo aver
frequentato i corsi triennali promossi dall’Associazione e
aver superato un esame finale. Protagonisti di molti degli appuntamenti della Stefano Tempia, gli Accademici prestano
la loro attività a titolo amatoriale con un impegno costante.
Il Coro da camera di Torino nasce nel 2008 su iniziativa del
suo direttore Dario Tabbia. Ha tenuto concerti all’interno di
importanti festival musicali fra i quali Piemonte in Musica,
Musici di Santa Pelagia, Teatro Bibiena di Mantova, Festival della Via Francigena, Festival Internazionale di Sassari
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