VIA DIAMO IL BENVENUTO NELLA CHIESA CATTOLICA DELLA MADONNA Gentili ospiti, Vi accogliamo nella casa di Dio, lieti che abbiate trovato un ritaglio di tempo per ammirare questo luogo sacro ed i suoi tesori d'arte. Vi invitiamo ad aprirvi al fascino di questa chiesa ed al messaggio di fede che esprimono le sue opere artistiche. Abbiamo preparato questi fogli per accompagnara i nostri ospiti durante la visita alla nostra chiesa. Vi preghiamo di lasciarli sul posto alla fine della visita, a disposizione dei prossimi visitatori. Di Cuore auguriamo pace e bene per la visita. Cenni Storici La storia di questa chiesa ha inizio con un capitolo assai doloroso. Nella piana in cui oggi si trovano la piazza del mercato e la chiesa, fino alla metà del Trecento si ergevano le casa del ghetto ebreo con la sinagoga, fuori dei due rioni cittadini di S.Sebaldo, in alto da questa parte del fiume, e di S.Lorenzo dall'altra parte. Quando nel 1320 i due rioni, che si erano man mano allargati, furono cinti con un unico muro di fortificazione, la piana in riva al fiume si trovò al centro del suolo cittadino. Norimberga, che già da tempo sentiva la necessità di avere una grande piazza di mercato, inviò all'imperatore Carlo IV una supplica per ottenere l'autorizzazione di creare un mercato. Il sovrano accondiscese volentieri, in quanto sperava che la cacciata degli ebrei, presupposto per ottenere lo spazio desiderato, gli portasse un cospicuo vantaggio economico. Cosi nel 1349 pose il suo sigillo sull'atto che permetteva alla comunità di Norimberga di aprire un mercato al posto del ghetto. Di fatto ciò decretava l'annientamento della colonia ebraica. Nel dicembre 1349 ebbe inizio una terribile persecuzione con l'incendio del ghetto in cui perirono almeno 562 ebrei. Carlo IV aveva stabilito nell'atto citato, che al posto della sinagoga fosse costruita una chiesa in onore della Madonna. Questa chiesa, da lui fondata nel 1355, doveva servire non solo per le pratiche religiose, ma anche per scopi politici. Per essere riconosciuto sovrano per grazia di Dio, l'imperatore doveva essere in possesso delle insegne del regno, espressione del potere temporale (corona, pomo, cappa e scettro), nonché delle reliquie del regno, che tra l'altro comprendevano la Santa Lancia ed i Santi Chiodi della passione di Gesù. Carlo IV, eletto Imperatore Germanico nel 1356, desiderava custodire le insegne del suo potere a Norimberga. al centro del suo regno. La chiesa della Madonna fu eretta precisamente a tale scopo. Di fatto però, probabilmente per motivi di sicurezza, le insegne per ordine dell'imperatore rimasero nel castello di karlstein vicino a Praga. Alla nuova chiesa, che si stava costruendo in funzione dell'idea originaria, le insegne non giunsero mai. Infatti, quando nel 1423 l'imperatore Sigismondo le fece trasportare a Norim-berga, esse trovarono la loro sede nella vicina chiesa dello Santo Spirito, sul fiume. All'inzio dell'Ottocento, in seguito alle imprese napoleoniche, furono trasferite a Vienna, dove si trovano tutt'ora, dopo che Hitler le aveva volute a Norimberga durante un breve periodo dell'ultima guerra mondiale. A Norimberga è rimasta solo una copia, esposta al Museo Germanico. Quando Norimberga, nel 1525, passò alla Riforma luterana. la chiesa della Madonna fu adibita al culto protestante dei predicatori, con palchi ai muri laterali. Nel 1806 Norimberga entra a far parte del nuovo Regno di Baviera. Per la prima volta nella storia della città vige la libertà di religione. Così nel 1810 la comunità cattolica ha la possibilità di acquistare da quella evangelica la chiesa della Madonna. Essendo la chiesa completamente spoglia die opre d'arte in seguito alla riforma ed alla secolarizzazione, si provvide all'acquisto di opere artistiche provenienti da vicini conventi demoliti. Nell'anno 1816 qui si celebrò la prima messa cattolica dopo oltre tre secoli. I violenti bombardamenti aerei del 1945 recarono danni gravissimi alla chiesa. Rimasero in piedi, anche se danneggiati, soltanto i muri laterali e la facciata con il portico d'ingresso. Le opere d'arte, messe tempestivamente al sicuro in gallerie scavate nella viva roccia sotto il castello, fortunatamente rimasero intatte. Dal 1983 al 1991 fu rinnovato l'interno della chiesa. con le modifiche volute dal Concilio Vaticano II: l'altare maggiore ora si trova in un punto di collegamento ideale tra la navata centrale ed il coro. Cosi l'altare, simbolo di Christo, sta al centro della chiesa, mettendo in evidenza la presenza di Cristo nella Santa Messa. Davanti al grande trittico, posto in fondo all'abside sopra una nuova mensola di arenaria, si nota il tabernacolo moderno che simboleggia la tora, il rotolo della sacra scrittura ebraica, che ci ricollega ai terribili inizi della storia della nostra chiesa e nello stesso tempo ci ricorda l'importanza della Scrittura, cioè della parola di Dio che affianca il Sacramento Eucaristico. Il nuovo organo Klais dispone di 3500 canne e 42 registri. Nella navata di fronte all'organo, a sinistr per chi entra, nel corso dei lavori di rinnovamento venne scoperto un affresco trecentesco di significato ignoto. Architettura Con molta probabilità la chiesa, costruita dal 1350 al 1358, è opera di Peter Parler, l'architetto di Carlo IV che portò a termine il Duomo di S.Vito a Praga. Come si diceva, essa era destinata alla custodia delle insegne del Regno. La pianta è quadrata; le navata laterali sono alte quanto quella centrale (prima chiesa con questa caratteristica nella nostra regione della Franconia). Cosi la costruzione ricorda uno scrigno che invita a riflettere sul suo contenuto e viene incontro al profondo desiderio di pace divina. Le insegne del Regno dovevano essere poste al centro, in mezzo alle quattro colonne, per permettere di onorarie con processioni in chiesa. Sopra il portico d'ingresso si trova il Coro di S.Michele, che serviva da loggia all'imperatore per assistere alle funzioni religiose. E' dedicato a S.Michele, patrono dell'imperatore e del Regno. Anche 1a facciata rispecchia lo scopo cui la chiesa era destinata. La balconata al centro, forse all'origine progettata ancor più imponente, offriva spazio per mostrare al popolo, come in un enorme ostensorio, le insegne del Regno. Le Opere d’Arte Trittico della famiglia Tucher nell'abside Eseguito da mastro ignoto attorno al 1445, si tratta della più importante espressione pittorica norimberghese prima del grande Albrecht Dürer. Ornava l'altar maggiore del convento agostiniano demolito nel 1816. Mostra, da sinistra, S.Agostino in conversazione con la madre, S.Monica; l'annunciazione, la crocifissione, la risurrezione, ed i santi eremiti Paolo e Antonio. I personaggi raffigurati già con vivacità, pur sempre su sfondo oro, segnano il passaggio dalla pittura medievale a quella del Rinascimento. Sopra il trittico una bella Madonna nella raggiera del 1440, la cui corona è sorretta da due angioletti. Proprio sopra la corona si notano tre raffigurazioni affiancate. Si tratta di originali della Vetrata dell'imperatore. Carlo IV le aveva donate alla nostra chiesa; si tratta della più antiche vetrate di Norimberga. A sinistra S.Paolo con la spada. al centro la Madonna col bambino, a destra S.Cristoforo. Le rimanenti vetrate sono donazionidelle famiglie patrizie di Norimberga del Cinquecento e del Seicento. Statue dell'abside A sinistra i Re Magi e la Madre di Dio. Nella parte centrale, a sinistra della Madonna della raggiera, S.Glovanni Battista, a destra un Ecce Homo. Continuando verso destra, la prima statua si pensa raffiguri S.Ludmilla. Duchessa di Boemia e nonna di S.Venceslao patrono della Boemia (ultima statua). Nelle nicchie dei finestroni sono collocati 18 angeli con candelabri, della scuola di Veit Stoss (1510 circa). Sul muro laterale di sinistra (per chi entra) si trova prima l'epitaffio della famiglia Pergenstorffer, donato da questa famiglia al convento agostiniano demolito nel 1816. E' un'opera in arenaria di Adam Kraft (1498) e mostra la Madonna protettrice della cristianità. Sotto il suo manto si vedono a sinistra personaggi di rango, ecclesiastici e temporali, come pure gente comune; a destra stanno i membri della famiglia del donatore. Il moderno altare della navata laterale sinistra è sormontato da una statua lignea della Madonna (1480 circa) . La tavola con la Sacra Famiglia è del 1520. La Madonna sta al centro. affiancata dalla madre, S.Anna. Ai lati i rispettivi mariti: S.Giuseppe a sinistra e S.Gioacchino a destra. Il quadro è completato da tre angioletti che si trastullano. Sullo spigolo tra la navata sinistra e il coro è piazzato un secondo epitaffio di Adam Kraft, scolpito attorno al 1500 per la famiglia Rebeck. Mostra l'incoro-nazione di Maria per opera di Dio Padre e Figlio. Due delle quattro colonne portano dei quadri convessi, in ricordo di defunti. A sinistra una Risurrezione di autore ignoto del 1440, a destra l'epitaffio di Michael Raffael (il personaggio in corazza al lato sinistro) dipinto verosimilmente da Michael Wolgemut nel 1489. L'arcangelo Michele vi è ritratto due volte: a sinistra mentre uccide il drago, a destra intento a pesare il merito delle enime. Girandosi all'indietro, sopra l'entrata si scorge un timpano con in alto la Via Crucis e in basso il Sepolcro. Il "Paradiso" Il portico d'ingresso, detto anche "paradiso" è l'unica parte della chiesa rimasta indenne nell'ultima guerra. Le numerose statue che risalgono all'epoca della costruzione della chiesa (1360 circa) ricordano la dedica del tempio alla Madonna. Nel timpano sopra il portale interno, a sinistra la natività, sopra l'angelo che annuncia la gioia ai pastori, a destra in basso l'adorazione dei Magi, in alto la presentazione di Gesù al tempio. Le figure nella scanalature degli archi sono protese al Messia tanto atteso: sono i re dell'Antico Testamento, profeti e santi. La chiave di volta rappresenta l'incoronazione di Maria. Il Carilion della Facciata A mezzogiorno in punto, col suono delle campane, si aprono le porte ed escono i sette principi elettori (gli arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri, il Re di Boemia, il Duca di Sassonia, il margravio di Brandemburgo ed il conte del Palatinato al Reno) per inchinarsi davanti all'imperatore. La scena evoca la Bolla d'oro in cui l'imperatore Carlo IV nel 1356 decretava che ogni re o imperatore neoeletto doveva indire la prima riunione del governo del regno a Norimberga. Lielegante coronamento della facciata è l'ultima opera di Adam Kraft, da lui portato a termine quando già era segnato dalla morte vicina.