8 focus SETTEMBRE-OTTOBRE 2005 IL CORRIERE SESTRESE Il maestoso edificio religioso costruito e decorato secondo i dettami della controriforma Assunta, la nuova “chiesa nuova” di DAVIDE DELFINO D ai vecchi sestresi è detta “la chiesa nuova” o “la chiesa grande”, ma per molti è la “nostra” chiesa, perché affettuosamente la si sente proprio così. La sua storia inizia il 6 giugno 1607 quando venne letta al Senato della Repubblica di Genova una supplica scritta dal Capitano di Polcevera che, a nome di molti sestresi, chiedeva l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo edificio religioso: infatti all’epoca la chiesa parrocchiale di Sestri, nonché sede della Rettoria, era quella di S. Giovanni Battista, la quale per i numerosi abitanti del Borgo a mare non era di comodissimo accesso, soprattutto per gli anziani i quali per adempiere agli obblighi religiosi dovevano sobbarcarsi la salita fino a S. Giovanni.La vicenda della costruzione della nuova chiesa si trascinò, tra ricorsi degli oppositori all’edificazione e la travagliata scelta del luogo dove costruirla, fino al 1610 quando il Senato genovese ne autorizzò la costruzione: il 3 ottobre venne posta la croce sul sito dell’erigendo edificio, scelto sulla spiaggia perché era l’unica area edificabile in prossimità del Borgo, e l’indomani ( 4 ottobre) venne posta la prima pietra dall’ arciprete della Cattedrale di S. Lorenzo . Sull’identità del progettista della chiesa non si è del tutto certi, ma alcuni ritengono che sia lo scultore e architetto comasco Rocco Pellone, sicuramente artefice dell’altar maggiore e del tabernacolo.Le funzioni religiose erano celebrate in una piccola cappella della futura chiesa già prima che questa fosse terminata il 24 ottobre del 1618, segno della grande necessità degli abitanti del Borgo di poter assistere alle celebrazioni I tesori della Basilica I restauri dell’Assunta, nelle loro complesse e molteplici fasi, hanno restituito luce e smalto alle numerosissime opere di cui il tempio si è arricchito attraverso il tempo. Per citarle tutte sarebbe necessario un volume più che un giornale. Ecco di seguito le principali. Il medaglione ovale al centro della volta, dipinto nel 1635 da Giulio Benso (1592/1668), affresco popolarmente denominato “da sotto in su” è il pezzo più conosciuto e degno di rilievo. Non solo. Importanti anche gli affreschi eseguiti nel 1770 da Gian Stefano Rossi, sestrese, che richiamano tre momenti della vita della Madonna: a destra la Natività, al centro l’Assunzione e l’Imposizione del nome a sinistra. In alto, sempre del Rossi, la gloria del Padre con il Figlio e i Santi, accoglie Maria mentre entra nel regno dei cieli guidata dagli Angeli. Nel 1869 “ascesero i ponti” Nicolò Barabino (1832/1891) e Virgilio Grana (1830/1888), dipinsero i due medaglioni in chiaroscuro verde, i santi sopra le finestre, i sei grandi affreschi con i profeti Isaia, Geremia, Ezechiele, Davide, Daniele, e “ridiscesero” nel 1871 ad opera compiuta. Pietro Lavarello fece gli stucchi. Lo scultore savonese Antonio Brilla (1813/1891) rifece le statue delle nicchie in sostituzione di quelle esistenti che non piacevano e una nuova nicchia per una statua di S. Giuseppe. Nel 1894 furono eseguite le dorature nelle dieci cappelle laterali per le quali hanno creato opere importanti artisti insigni come il Fiasella, il Carlone, Domenico Piola, Giampaolo Mazzucchelli (1573/ 1626), detto il Mozzarone, L’opera dieci anni fa fu prestata per la mostra dedicata al ‘600 lombardo a Milano. Alcuni affreschi della volta hanno anche una storia controversa: su l’attribuzione di due episodi della vita di S. Carlo vi sono i pareri discordanti di Valsecchi che li attribuisce all’Ansaldo mentre invece, secondo Newcome, sono da attribuirsi al Benso. Sono stati anche riparati dipinti di autori anonimi e autori meno celebrati ma non per questo meno importanti come, per citarne qualcuno: il pittore G.B. Poppi (1554/1627), Pietro Negrotto, lo scultore sestrese contemporaneo Stelvio Pestelli, G. Pagnan, il Quinzio, il Raggi e Luigi Valle di Arenzano. Inoltre la statua della Madonna del Rosario scolpita in legno dorato dipinta da Gian Battista Gaggini ed eseguita tra il 1650 e il 1699. Presenti anche Bernardo Carbone (1614/1683), allievo del De Ferrari e di A.Van Dyck, due statue in marmo bianco di Domenico Gagliardi detto il Garibaldi e fregi di G.B. Revello (1686/1763). In fondo alla chiesa a ridosso della facciata in due nicchie con vistose cornici Agostino Agrone ha ricostruito, in una la grotta la Madonna di Lourdes dopo la proclamazione del dogma nel 1854 e le apparizioni del 1858. In quella accanto il battistero composto da un gruppo marmoreo dove Gesù riceve il Battesimo da Giovanni il Battista. Nel battistero attorno alla fine del 1700 (tra ‘80 e il ’99) scolpito in legno intagliato e dorato è stato inserito un angelo reggitorcia di autore ignoto. Altri autori ignoti sono sparsi per la Basilica con dipinti e arredi lignei di superlativa fattura. Ciliegina su questa immensa torta: Bozzo ha riscoperto due dipinti ad olio su legno che ricoprono gli sportellini del tabernacolo, dei piccoli spazi dove sono conservati gli Oli santi e le Sacre reliquie; quest’ultima dove è raffigurato il mistero dell’Assunzione risale al 1637 ed è stata eseguita da Giovanni Andrea De Ferrari (1598/1669), l’altra è di autore ignoto, ma, ripulita, ha rivelato tutta la sua delicata bellezza. G.D. senza sfacchinare fino alla parrocchiale di S. Giovanni. La lunga trafila della costruzione e dell’istituzione dell’ Assunta si conclude l’8 giugno 1620 quando il vicario generale dell’ Arcivescovo di Genova benedice la nuova chiesa. Da questo momento in poi assistiamo al trascinarsi, anche per vie legali, del contenzioso tra i sostenitori della chiesa dell’ Assunta come nuova parrocchiale di Sestri e quelli a favore dell’ irrinunciabilità di questo titolo per la chiesa di S. Giovanni Battista: tra appelli e ricorsi, porrà fine alla questione l’ Arcivescovo di Genova Domenico De Marini il 3 febbraio 1623 dichiarando smembrate le due chiese ed elevando l’ Assunta a parrocchia autonoma. È così che si potè edificare anche la torre campanaria nel 1623, che ospitò una campana maggiore donata dal Capitanato di Sestri e una minore, dono di privati sestresi. Il maestoso edificio religioso, costruito e decorato secondo i dettami del Concilio di Trento, crebbe rapidamente d’importanza quando venne dichiarata chiesa insigne ed eretta ad arcipretura nel 1672 dall’ Arcivescovo Giovanni Battista Spinola. Oltre che di titoli si arricchì nel tempo di capolavori della pittura e molti artisti vennero a decorarla, tra i quali Giulio Benso ( 1635) che eseguì l’affresco dell’ Assunta al centro della volta e Nicolò Barbino (1869-1871) che vi operò con tre suoi discepoli. Siamo ormai nel secolo scorso quando la facciata, una volta ornata da uno stupendo affresco, viene completamente rifatta nel 1932 decorandola con un altorilievo dell’ Assunta e ricoperta da un lastricato, ma è nel 1951che la chiesa raggiunge il suo stato canonico attuale quando Sua Santità Pio XII la elegge a Basilica minore. La prima trance di lavori presentata il 26 giugno Un prezioso lavoro di restauro di GIANNI DACCOMI P er la prima volta nella sua storia, lunga dal 1620 ad oggi, la chiesa di Nostra Signora Assunta, è stata totalmente restaurata. Dopo la presentazione della trance di lavori conclusasi il 26 giugno scorso alla presenza del cardinale Tarcisio Bertone, il restauro seguito dalla soprintendenza regionale e particolarmente dall’architetto Gianni Bozzo, sestrese eccellente, I restauratori al lavoro al medaglione dell’Assunzione di Giulio Benso Visione dell’intradosso della volta del presbiterio affrescata nel XVIII secolo da G. Rossi. hanno continuato il loro iter. Umidità, polvere, colla e fissanti usati durante i precedenti restauri sommari, dei quali l’ultimo fu eseguito negli anni ‘80 del secolo scorso, la patina nera, residuo successivo dei fumi delle candele, che ha ricoperto stucchi ed affreschi, aggrediti, inoltre, da una serie di elementi, celati a prima vista ma non meno nocivi, come i depositi salini e le colonie di microrganismi, hanno contribuito attraverso i secoli a smorzare la lucentezza cromatica degli affreschi, rendendo meno distinti i lavori dei maestri che dal Seicento all’Ottocento e oltre hanno decorato l’interno della Basilica. Contro tutte queste precarietà si sono confrontati gli specialisti della ditta “Ger.So.”, che nella nostra città ha già firmato importanti interventi. I restauratori, lavorando sulle impalcature alte oltre 14 metri fino a lambire cornicione e volta dell’unica navata, hanno completato il tamponamento con un nuovissimo sistema. Consolidata anche la sospensione della volta, grazie al lavoro degli architetti Giampaolo Rava, Teresa Fiore e dell’ingegner Martino Pittaluga, che hanno affrontato i quattro arconi strutturali composti da grandi campate costruite con una difformità che col tempo si è rivelata pericolosa: una leggera, ma più rigida ed una più elastica ma più pesante, che nel punto di connessione si sono fratturate creando una forte precarietà. Inoltre, è stato reso accessibile l’extradosso, il camminamento, che ha richiesto una attenta ripulitura dai detriti e dal guano dei piccioni. Infine è stata eseguita la pulizia e il restauro di dipinti e stucchi. Il ripristino all’acquerello dei colori originali, senza la copertura completa delle tinte preesistenti, è stato eseguito dai giovani e bravissimi restauratori, guidati dalla capocantiere Elena Franceschiani, mentre la doratura con lamina di metallo prezioso a 22 carati è opera di Luigi Pozzo, valentissimo artigiano cinquantenne. focus IL CORRIERE SESTRESE SETTEMBRE-OTTOBRE 2005 9 Un impegno economico notevolissimo da parte della Parrocchia Patrimonio di tutti L a Basilica Minore N.S. Assunta di Sestri Ponente, costruita tra il 1610 ed il 1620, per la sua valenza artistica ed architettonica, rappresenta il più importante edificio di Sestri e tra i principali di Genova. Sorta in posizione baricentrica rispetto all’insediamento, dal punto di vista architettonico ed ingegneristico è uno dei massimi esempi della tecnica costruttiva ligure. Risulta infatti costituita da una successione di arconi in mattoni, che sorgono ad un interasse di circa otto metri, tra i quali sono interposte grandi volte costituite da centine lignee che sostengono stuoie di canniccio intonacate ed affrescate. Il distacco di porzioni di intonaco dalle lesioni presenti sull’ampia volta che copre la navata ad aula unica (lunga 37,50 metri escluso il presbitero e larga 18,50 metri) sono stati gli elementi scatenanti che hanno indotto la parrocchia ad intraprendere un percorso appassionante ma altrettanto faticoso grazie al quale oggi possiamo ammirare la chiesa torna- ta al suo originario splendore. Le lavorazioni intraprese hanno interessato: 1) il consolidamento-statico strutturale e 2) quello artistico-pittorico. Il cantiere, per tutta la durata dei lavori, è stato aperto alla popolazione, che con visite programmate ha avuto modo di salire sui ponteggi ed osservare da vicino le operazioni di restauro. E’ inoltre stato oggetto di visite organizzate da associazioni culturali, scuole e facoltà dell’Università degli Studi di Genova. Il lavoro eseguito fino ad oggi ha rappresento un fortissimo impegno economico per la parrocchia pari a circa 1.250.000,00 Euro (circa due miliardi e mezzo di vecchie lire), per fare fronte al quale, oltre a dar fondo ai propri risparmi, ha dovuto impegnarsi con due mutui bancari. I finanziamenti da parte di enti pubblici e privati sono stati, per il momento, modesti: 140.000,00 Euro stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, di cui la parrocchia ha per ora percepito 75.000,00 Euro e 100.000,00 Euro stanziati dalla Fondazione Carige, che verranno concessi entro il 2007. Non si ha invece alcuna notizia circa i finanziamenti statali della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria. I fedeli hanno contribuito con generosità, ma la somma scoperta resta ancora ragguardevole. La necessità e l’urgenza di opere di consolidamento e restauro hanno indotto la Parrocchia ad intraprendere un percorso, che ha entusiasmato e continua ad entusiasmare per ciò che fa scoprire ed ammirare, ma nel contempo il gravoso impegno economico preoccupa notevolmente il Parroco Don Berto Cassinoide, che senza mai togliere fondi alle varie attività della parrocchia (opere assistenziali, gruppi giovanili, ecc...) si è impegnato in prima persona per evitare di interrompere i lavori e desidererebbe poter completare l’intervento – manca ancora il restauro degli altari laterali – per riconsegnare ai parrocchiani e alla comunità sestrese un monumento che è patrimonio di tutti. Il Cardinale di Genova Tarcisio Bertone incontra il parrocco Don Berto Cassinoide Colpisce lo straordinario effetto scenografico degli interni E in Chiesa tornano luce e colori A Un particolare dei lavori di consolidamento metà settembre saranno smontati i ponteggi. E la chiesa restituita a Sestri in tutto il suo splendore. Resta un sogno: le strade intorno all’Assunta completamente chiuse al traffico con uno spazio di rispetto intorno, in modo che il restauro appena eseguito possa durare nel tempo ed essere apprezzato dalle generazioni che verranno. Perché, anche se non in misura evidente, “le fondazioni della chiesa risentono del via vai di auto e motocicli che a ogni ora del giorno e della notte avvolge la Basilica.” Come ci fa notare l’ing. Martino Pittaluga dello Studio Tecnico Ingg. Martino Pittaluga e Luigi Pittaluga e architetto Giovanni Paolo Rava, responsabile della progettazione dei lavori appaltati nel giugno/luglio 2003. E in particolare di quelli relativi al consolidamento e alla pulitura del sottotetto dove, eliminato il guano dei colombi, sono stati posizionati due ventilatori, più uno nell’abside, per rendere l’aria respirabile. Inoltre si è resa agibile la volta-tetto tramite una passerella centrale che supera la cannicciata e utilizzate tecniche all’avanguardia per eliminare le crepe dell’extradosso. Non solo. Il restauro della chiesa è stato portato a compimento in maniera esemplare dalla ditta GER –SO di Bologna (al suo attivo esempi prestigiosi quali il restauro di san Petronio a Bologna, san Matteo a Genova, Pantheon a Roma e teatro Chiabrera a Savona) grazie allo straordinario impegno di giovani restauratori “con una presenza media di 12-13 elementi” - secondo quanto ci spiega il capocantiere Elena Franceschini - per la maggior parte prove- nienti dalle scuole specializzate di Roma e Firenze, in particolare dallo IAR (Istituto per l’Arte e il Restauro di Palazzo Spinelli) che hanno restituito all’iniziale bellezza la parrocchia principale di Sestri. Infatti “entrando, la prima impressione è quella di una ritrovata luminosità” come ci sottolinea l’architetto Fabio Venzano, del gruppo direzione lavori, al quale dobbiamo gran parte della nostra documentazione. L’effetto scenografico è dovuto principalmente all’uso del lillavioletto settecentesco (il verde presente in gran parte della chiesa era impiegato nell’Ottocento), nella tonalità rilevata nell’abside, che offre all’interno un’armonia piacevolissima grazie anche alla nuova illuminazione installata. Stuccate e integrate ad acque- rello le lacune piccole, sono stati adottati toni più neutri per ridare “a rigatino” continuità ai disegni degli affreschi in quelle di dimensioni maggiori; sempre nel rispetto dell’esistente, senza ombre e luci, secondo un’etica di restauro ormai consolidata. Alla ditta SKM - Soluzioni calibrate per murature, è stato affidato l’intervento di bonifica secondo un sistema da poco scoperto al fine di eliminare tracce di umidità e fioriture alle pareti. Manca ancora la pulitura degli altari laterali che, causa l’alto importo, circa 250.000 euro, viene per il momento rimandata. Quella cattedrale di ponteggi itinerante all’interno della navata ci mancherà un po’, ma la Basilica ritrovata per spazi e splendore ci aiuterà a riflettere meglio sul suo valore e significato. Emilia Parodi Pedrina