La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore
La Chiesa di Santa Maria Maggiore in Francavilla al Mare è di remotissima fondazione. Essa è
il cuore palpitante della vita religiosa della Città. È la Chiesa Madre perché da essa sono
derivate tutte le Parrocchie di più recente istituzione nei nuovi quartieri di Francavilla. È gelosa
custode di tutta la tradizione sacra cittadina. È comunemente denominata San Franco dal 7
maggio 1431 data in cui vi furono traslate le spoglie del patrono della Città, San Franco. Arsa e
rovinata dai turchi di Pialì Bassà il 30 luglio 1566, gravemente lesionata dai sismi del 1703 e
1706 fu abbattuta e ricostruita ex novo nella seconda metà del XVIII secolo in grandiose forme
barocche su disegni vanvitelliani.
L'altare maggiore della Chiesa settecentesca del Vanvitellicon gli affreschi di Stefania
Guerzoni nell'abside
Fu eretta a Collegiata ricettizia con bolla di Papa Benedetto XIV il 4 ottobre 1746; fu rasa al
suolo nel dicembre del 1943 insieme a tutta la Città di Francavilla, dalle truppe tedesche di
occupazione. Per la sua ricostruzione fu bandito un apposito concorso nazionale espletato nel
1948, dalla Pontificia Commissione di Arte Sacra di Roma che vide vincitore il progetto redatto
1/4
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore
dall’Arch. Prof. Ludovico Quaroni. L’odierna Chiesa fu aperta al culto in occasione delle festività
patronali d’agosto del 1957, fu dedicata a Santa Maria Maggiore il 13 dicembre 1979
dall’Arcivescovo Mons. Vincenzo Fagiolo e in data 5 agosto 2006 fu dichiarata monumento
nazionale. Tutto l’ambiente che circonda la Chiesa di Santa Maria Maggiore vive in funzione
dell’ottagono schiacciato che si stacca altissimo sul basamento in pietra immaginato a
trattenere, quasi, la levitazione della navata, a contrastarne il vibrato gioco del paramento
esterno: grandi campi di mattone bruno scanditi dal ritmo delle strutture in cemento armato.
L’elevazione religiosa è evocata all’interno dallo stesso contrasto di spazi, di luci, di materiali: in
basso, il deambulatorio che si articola intorno alla grande navata, ora stretto e immerso nella
penombra, ora allargato ad accogliere i culti nelle cappelle laterali ed avvolto dalla luce
misteriosa che filtra dalle vetrate istoriate del basamento. Al centro il candido ottagono è invaso
dalla luce chiara che viene giù dall’alto a risplendere sui pavimenti policromi.
Particolare dell'interno di Santa Maria Maggiorecon la guida marmorea disegnata dal
Maestro Pietro Cascella, febbraio 2007
Le sculture interne ed esterne, oltre a tutte le decorazioni presenti in cotto, maiolica e pietra
sono opera del compianto maestro Pietro Cascella chiamato dal Quaroni all’epoca della
costruzione per completare il tempio. La fontana esagonale esterna eretta su disegno sempre
del Quaroni ricalca fedelmente il perimetro del battistero (progettato e non realizzato per
carenza di fondi a disposizione)
. La
vasca è caratterizzata da una linea elegante e sobria ed è decorata con un prezioso mosaico,
2/4
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore
che ne costituisce il fondo, anche questo opera di Pietro Cascella.
L'esterno della Chiesa di Santa Maria Maggiore
Anche l’imponente maestà della Madonna in trono sulla facciata, scolpita sui mattoni e
riccamente decorata porta la firma di Pietro Cascella. Diversi interventi di completamento sono
stati realizzati successivamente alla riapertura della Chiesa, dettati sia dalle mutate esigenze
liturgiche di adeguamento alle disposizioni attuative del Concilio Ecumenico Vaticano II, sia
dalla necessità di superare l’incompiuto decorativo dovuto ad una costante mancanza di fondi al
momento della riedificazione. Il valore simbolico del complesso monumentale è nel richiamo e
nella suggestione che iniziano da lontano, dalla pianura sottostante, quando si incominciano ad
intuire la grande massa della navata e lo svettante campanile isolato o quando, dal mare, i
volumi imponenti della Chiesa si stagliano a dominare tutti gli edifici della Città
caratterizzandone fortemente il profilo. Si crea in tal modo una suggestione unita al richiamo
che, mano a mano che si è attirati su, continuano immutati sino al momento in cui si resta
immersi nella luce della grande volta che si stacca diafana dalle strutture tenebrose dei
deambulatori. Molte sono le opere d’arte custodite nella Chiesa di Santa Maria Maggiore:
alcune antiche (calici, turiboli, pissidi, reliquiari in argento di varie epoche dal XV al XX secolo
oltre ad alcune pregevoli statue lignee scampate alla distruzione bellica)
, altre
moderne come la meravigliosa Via Crucis, opera giovanile di Andrea Cascella che si ammira
nella parete di fondo della Cappella delle Confessioni. Il vero capolavoro è l’Ostensorio di
Nicola da Guardiagrele datato 1413 in argento dorato e smaltato, prima opera certa del Maestro
ed autentico cimelio di oreficeria tardo gotica italiana.
3/4
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore
L'Ostensorio di Nicola da Guardiagrele recentemente restaurato, 1413
4/4