De Michelis, Loredana
Preferisco vederci chiaro... e riuscirci senza lenti!
Tutti i disturbi della vista possono essere corretti in modo
naturale, ma nessuno ce lo ha mai detto! In una società in
cui l'acne e il sovrappeso sono considerati veri e propri
flagelli da combattere con ogni mezzo, i comuni difetti
visivi sono ancora ritenuti handicap irreversibili nei
confronti dei quali regna una totale rassegnazione, sia
medica che sociale, sebbene le teorie a favore della
reversibilità di questi "difetti" siano sempre esistite.
La vista è un insieme di capacità: non lasciatevi dire che
avete un handicap e vi dovete rassegnare! L'occhio non è
un organo: è un'estensione del cervello, la sua parte
esterna è un sensore sofisticatissimo, le cui capacità,
come quelle del cervello, restano in gran parte
inutilizzate...
Iniziamo con una domanda : “E’ possibile che il modo in cui si impiegano
le risorse influisce sulla qualità e sull’efficienza delle risorse stesse?”
Se si pensa a come un certo portamento possa danneggiare oppure
migliorare la stessa struttura corporea, verrebbe proprio da rispondere di sì.
Una postura sbagliata può causare diversi fastidi fisici che spariscono una
volta che viene cambiato il portamento. La vista è un insieme di capacità,
non lasciatevi dire che avete un handicap e vi dovete rassegnare. Almeno,
prima di rassegnarvi, fate un tentativo: provate a “guardare” le cose in modo
diverso dal solito.
Web-Cam
obiettivo
diaframma
lente
pellicola
Occhio
cornea
pupilla
cristallino
retina
L’occhio è praticamente una sorta di web-cam. Ha un obiettivo
trasparente: la cornea. Un diaframma: l’iride che forma la pupilla. Una
lente: il cristallino. Una pellicola: la retina. Il cristallino si appiattisce per
guardare lontano e s’incurva per mettere a fuoco da vicino.
La luce passa attraverso la cornea-obiettivo, entra nella pupilla-diaframma,
viene deviata dalla lente-cristallino che la dirige sulla fovea: un punto
piccolissimo della retina, l’unico di tutta la pellicola che permette di ottenere
un’immagine nitida di ciò che si sta guardando.
Per vederci in modo veramente dettagliato e nitido si devono fare convergere
i raggi di luce, che provengono da ciò che stiamo osservando, esattamente
sulla fovea, ma se il cristallino non si curva o si distende nel modo giusto o il
bulbo oculare non è sferico ma oblungo, schiacciato, con l’obiettivo troppo
incurvato o dalla superficie non esattamente sferica, ecco che la luce non è
più proiettata dal meccanismo-occhio sulla sua fovea, ma in altri punti a
casaccio sulla retina, l’immagine non risulta a fuoco e ci si ritrova con un paio
di occhiali sul naso.
È una bella sfortuna che un minimo cambiamento nei rapporti di forma di
un occhio porti a non vederci più niente. Sul perché un occhio, a un certo
punto, cambi forma con tali drastiche conseguenze, non ci sono molte ipotesi
e sostanzialmente le mutazioni sono considerate immutabili. Tranne per il
fatto che possono mutare in peggio.La consapevolezza che l’occhio sia
comprimibile non sembra avere importanza e il fatto che sia circondato da sei
robusti muscoli neanche: pare che questi servano soltanto a muovere gli
occhi all’interno delle orbite. Eppure sono più grossi di quello che dovrebbero
essere, e avviluppano saldamente un bulbo pieno di sostanza pressoché
liquida: cosa succederebbe se si contraessero in uno spasmo di gruppo? In
fin dei conti le contrazioni e le tensioni muscolari sono molto comuni e non si
capisce come i muscoli extraoculari possano esserne esenti. L’occhio non è
un organo: è un’estensione del cervello, la sua parte esterna. L’occhio è
sensibile a cosa succede nel resto del corpo e reagisce abbassando e
alzando la sua performance.
Metodo Bates e occhiali steneoscopici
“L'occhiale a fori stenopeici è un occhiale che al posto delle lenti ha degli
schermi neri traforati”
“È impiegato come ausilio alla rieducazione funzionale di: miopia,
astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. Il principio del foro stenopeico è
noto alla scienza: passando attraverso questo foro, la direzione dei fasci
luminosi diventa parallela e raggiunge la fovea senza dovere essere fatta
convergere su di essa dal cristallino”
“Attraverso il foro stenopeico, chi ha un vizio di rifrazione di qualunque
grado, vede meglio che a occhio nudo e senza anteporre all'occhio alcuna
lente. La maggior parte dei medici e dei terapisti che usano approcci diversi
da quello della medicina convenzionale concordano nel ritenere efficace
l'uso dell'occhiale a fori stenopeici, se questo viene impiegato con costanza
e regolarità (1-3 ore al giorno per almeno 3 mesi consecutivi). La potenzialità
rieducativa di questi occhiali è riassumibile come segue: I piccoli movimenti
che gli occhi fanno cercando di guardare attraverso i fori riattivano e
coordinano i muscoli extraoculari. La regolarità e la precisione di questi
movimenti è alla base di una buona capacità visiva e di una buona salute
oculare: durante l'uso dell'occhiale a fori stenopeici gli occhi vengono indotti
a muoversi in modo corretto, senza che vi sia alcuno sforzo o intenzione da
parte del soggetto, che re-impara passivamente ad avere movimenti oculari
più fluidi. Il riapprendimento di tipo passivo è importante: l'atto del vedere
deve essere automatico, privo di "sforzi" volontari. La “rieducazione” dei
muscoli extraoculari non consiste nel mero rafforzamento ma nella capacità
di eseguire piccolissimi movimenti con grande precisione ed in modo fluido.
Poiché gli occhiali nascondono parte dell’oggetto osservato, è necessario
muovere occhi e testa “centrando” piccole porzioni per volta. In questo
modo si evita il tentativo tipico di chi non ci vede bene, che consiste nel
fissare l’oggetto cercando di metterlo a fuoco tutto contemporaneamente e
senza fare oscillare gli occhi. Questo comportamento visivo è scorretto e
inefficace: è sufficiente che una persona che ci vede bene lo adotti per
qualche secondo perché si ritrovi a vederci immediatamente sfuocato.
Questo dimostra che una sbagliata attitudine visiva può compromettere
la vista di chiunque. Il cervello ricostruisce visivamente le immagini
memorizzando e successivamente ricomponendo i singoli imput provenienti
dagli occhi. Gli occhiali a fori stenopeici rendono questo processo più facile
e più corretto, con il risultato di una qualità visiva migliore.
Utilizzo degli occhiali steneoscopici
Domandetti: E come si usa, questo occhiale?
Toponi: Uhm, dunque, vediamo, mi faccia finire di leggere il comunicato: "In
generale l'occhiale a fori stenopeici deve essere impiegato quotidianamente.
È necessario un periodo di adattamento, che varia da persona a persona. Si
consiglia di iniziare a usare l'occhiale a fori stenopeici per pochi minuti il
giorno, fino ad arrivare a 1-2 ore non continuative per attività rilassanti e
poco movimentate. È bene aumentare sempre la potenza delle lampade
usate per illuminare i locali. Si consiglia l'uso giornaliero dell'occhiale a fori
stenopeici per un anno. All'inizio può risultare difficile usare questo occhiale
per leggere o per guardare piccoli oggetti a distanza ravvicinata. Anche
l'immagine di oggetti posti a una certa distanza può risultare sdoppiata. Si
tratta di fenomeni che nella maggior parte dei casi scompaiono con l'uso e
l'abitudine a una maggiore rilassatezza durante l'atto del guardare. Gli
occhiali a fori stenopeici vanno usati da fermi e per guardare cose che non si
vedono bene a occhio nudo".
Miopia: "Usare l'occhiale a fori stenopeici per guardare la televisione, per
mangiare oppure da fermi in posti privi di traffico. Se gli occhiali da vista
sono impiegati anche per le attività a distanza ravvicinata, sarà consigliabile
l’uso dell’occhiale a fori stenopeici anche per leggere e per guardare lo
schermo del computer. A meno che la miopia non sia piuttosto forte, non
dovrebbe essere necessario utilizzarli per leggere, e in generale, per
guardare oggetti vicini."
Ipermetropia: " L'occhiale a fori stenopeici deve essere usato solo nel caso
in cui ci siano delle concrete difficoltà a mettere a fuoco oggetti: in molti casi
l'ipermetropia è leggera e non causa particolari difficoltà visive. Vedere le
indicazioni per la Presbiopia. Nel caso dell'Ipermetropia risulta
particolarmente efficace abbinare esercizi di accomodazione all'uso
dell'occhiale a fori stenopeici."
Astigmatismo: " Usare l'occhiale a fori stenopeici per guardare televisione,
sostare in luoghi privi di traffico, andare al cinema. In generale per guardare
oggetti non chiaramente visibili a occhio nudo. Vedere le indicazioni per la
Miopia. Le aspettative di miglioramento sono quelle della miopia, se
l'astigmatismo non è secondario ad altri fattori, come interventi chirurgici
sulla cornea, interventi su muscoli extraoculari, cheratocono…
Presbiopia: Usare l'occhiaIe a fori stenopeici al posto degli occhiali da vista,
se questi vengono usati saltuariamente, e solo per guardare piccoli oggetti a
distanza ravvicinata (leggere, cucire, etc.)
Per le attività di lettura sarà necessario aumentare la potenza delle lampade
usate per illuminare i locali.
Non usare questo occhiaIe per guardare oggetti che si vedrebbero
comunque bene a occhio nudo.
In caso di presbiopia associata a progressiva difficoltà a vedere anche
oggetti distanti, usare l'occhiaIe a fori stenopeici sia da vicino sia da lontano.
Con l'uso costante dell'occhiaIe a fori stenopeici le aspettative nei confronti
della presbiopia sono innanzi tutto quelle di rallentare il progredire del
disturbo. Spesso, in seguito all'uso dell'occhiale da vista per la presbiopia, si
manifestano altri vizi di rifrazione che tendono a regredire velocemente con
l'uso dell'occhiaIe a fori stenopeici."
Precauzioni da tenere ben presenti
Domandetti: Ma siamo sicuri che non ci sono delle controindicazioni?
Toponi: Potrebbero dare fastidio, essere mal tollerati. In tal caso si cessa
l'uso immediatamente. C'è da dire che non è ancora stata fatta una ricerca
scientifica seria su questo dispositivo.
Swatchson: Ehh, ti pareva.
- L'occhiaIe a fori stenopeici non deve essere usato durante i movimenti
bruschi o veloci, ma piuttosto stando fermi o muovendosi lentamente. Non è
adatto per correre, guidare, andare in bicicletta, attraversare strade
trafficate.
- L'occhìale a fori stenopeici non può essere usato da chi ci vede bene, allo
scopo di prevenire un calo visivo. Chi ci vede bene, provandolo, non nota
alcun miglioramento dell'acuità visiva.
- In caso di utilizzo da parte di bambini, l'adulto è tenuto a verificare che
questo occhiale non rechi loro disagio, difficoltà, o imbarazzo presso i
coetanei.
- Questo occhiale deve essere usato con piacere e non con sforzo o come
imposizione, perché in tal caso la resistenza a questo strumento si traduce in
tensione
- In alcuni casi I'occhìale a fori stenopeici può provocare una sensazione di
tensione agli occhi e visione sdoppiata: questi sintomi tendono a diminuire
con l'uso, ma è comunque consigliabile ridurre il tempo di utilizzo a pochi
minuti al giorno fino a che non si è fatta l'abitudine.
- L'uso dell'occhiale a fori stenopeici è tassativamente passivo: deve essere
indossato e dimenticato. Qualunque sforzo per vedere, per "allenare", o
esercitarsi, è controproducente. È necessario che questo occhiale sia
impiegato come un normale occhìale da vista e non si deve assolutamente
cercare di vedere meglio di quanto esso consenta.
visiva.
- L'occhiale a fori stenopeici riduce la quantità di luce che raggiunge
l'occhio: per questo motivo è consigliabile aumentare l'intensità della luce
nelle stanze in cui esso viene usato.
- L'ccchìale a fori stenopeici deve essere usato sempre e solo in situazioni in
cui a occhio nudo non ci si vede bene: un miope lo userà per guardare
lontano e un presbite lo userà per leggere e non per guardare lontano, se a
quella distanza ci vede bene.
- Se si percepisce un miglioramento visivo o gli occhiali da vista cominciano
a dare fastidio e sembrare troppo forti è necessario rivedere la prescrizione.
- L'ccchìale a fori stenopeici deve essere usato senza indossare
contemporaneamente lenti a contatto, e in generale, senza anteporre a esso
alcuna lente o schermo.
- Sensazione di calore agli occhi, o aumento della secrezione lacrimale, sono
fenomeni normali che indicano il rilassamento e il miglioramento dell'attività
oculare.
Swatchson: Ma se c'è l'occhìale, io uso quello, che faccio prima, e non
faccio gli esercizi del signor Bates, no?
Toponi: Il signor Bates era un dottore, Swatchson, comunque fa un po'
come ti pare. In effetti, c'è chi usa solo l'occhìale a fori stenopeici e per il
resto della giornata usa i normali occhiali da vista. C'è chi usa l'occhìale a
fori stenopeici alternato a occhiali da vista con le lenti sottocorrette di circa
mezza diottria rispetto alla prescrizione. C'è chi segue un metodo diverso e
usa lenti contrarie al proprio disturbo visivo, o lenti ortocheratologiche. C'è
chi medita, chi fa lo Yoga per gli occhi, il Chi Kung per gli occhi, il
Biofeedback, l'Accomotrac; chi si fa picchiettare certi punti del corpo con un
martelletto di gomma.
In tutti questi casi è comunque possibile affiancare l'uso dell'occhiale a fori
stenopeici alla terapia scelta, poiché il principio di queste tecniche è sempre
lo stesso: ridare il giusto grado di tonicità ai muscoli extraoculari e di
energia al sistema visivo.
Ognipersona è diversa e metodi diversi possono meglio adattarsi alle
esigenze di ciascuno.
A me personalmente pare che l'uso dell'occhiale a fori stenopeici possa
essere di grande aiuto, perché insegna una modalità visiva di tipo passivo,
ma la consapevolezza su altri aspetti è necessaria, e gli esercizi del Metodo
Bates completano il trattamento dal punto di vista della consapevolezza,
appunto.
Domandetti: Ma mi dica la verità: funziona davvero?
Toponi: Pare proprio di sì, in molti casi.
Domandetti: Si, ma ... guardiamoci negli occhi, mi scusi il giro di parole:
quanta gente è riuscita a riguadaguare una vista perfetta con il metodo
Bates e accessori?
Toponi: Poca.
Swatchson: Capo, ma che diav .... ! Sig.
Domandetti, non ci badi. È un buon soggetto, per carità, ma a volte ... come
dire ... si confonde ...
Toponi: Buono Swatchson, non è il caso di agitarsi: sono ancora in possesso
delle mie facoltà, di quasi tutte. Se il signor Domandetti parla di vista perfetta
non posso che rispondere così. Anche perché la vista perfetta non esiste.
Persino chi ci vede bene, ci vede mediamente bene, ma non perfettamente.
La vista è mobile, come una bella signora. Chi non ci vede bene da anni ha
un'abitudine molto radicata, che tenderà a ripresentarsi nei momenti di
stress o di difficoltà. Il non vedere bene può anche essere inteso come una
difesa di fronte a situazioni difficili, ed è improbabile che una volta acquisita
questa "valvola di sfogo", la si abbandoni completamente.
Ma tra il tenere gli occhiali in tasca per le emergenze, ed esserne schiavi
ogni ora di ogni giorno della nostra vita, c'è una bella differenza.
Swatchson: Pfiuuu! Questa volta me l'ero vista brutta....