“ C’È NIENTE DI PIÙ MIRACOLOSO DELLE
MERAVIGLIE DELLA NATURA E
DELLA VITA ? “
“ SÌ ! IL NOSTRO APPREZZAMENTO DI TALI
MERAVIGLIE. “
GioAri - Zen
Natura - Energia - Coscienza
Il nostro incontro con la natura si sviluppa mediante la contemplazione delle sue
manifestazioni. Durante le nostre escursioni in vari ecosistemi, siamo spesso sorpresi
dalla loro qualità sonora e talvolta facciamo delle registrazioni. La natura ci invita a
condividere la presenza della vita: l'immersione negli ambienti, l'incontro con gli
elementi e le creature che li animano, producono uno scambio di vibrazioni che ci
trasforma. Questa comunione con la natura feconda un'ispirazione che ci spinge a
evocare le nostre esperienze mediante la musica. Suonando, lasciamo libero corso
all'espressione, come in un'improvvisazione, senza che uno schema di composizione
sia previsto.
Le vibrazioni ci attraversano; una qualità di coscienza-energia si risveglia in noi;
l'immaginazione creativa ci fa vivere stati d'animo utili nella vita quotidiana.
Nelle nostre opere, presentiamo alcuni paesaggi sonori della Svizzera Italiana, in
particolare del Lago Maggiore, delle valli e delle montagne ticinesi. Vi sono però
anche paesaggi registrati durante alcuni viaggi in altre parti del mondo.
Popoli • Culture • Simboli
Queste opere derivano da alcune esperienze d'incontro di popoli di altre culture. Le
musiche esprimono, evidentemente, la nostra percezione e interpretazione del
messaggio di una cultura, ma esse evocano anche le qualità che “l’incontro con
l’altro” ha risvegliato in noi. Questi scambi ci trasformano e mettono in luce pensieri,
simboli e aspirazioni che avvicinano tutti gli esseri umani.
Le musiche sono ispirate dai paesaggi, dalle scene di vita quotidiana ma anche
dai riti dei popoli che abbiamo incontrato.
Metamorphosis
Vivendo le nostre esperienze musicali, impariamo quasi inconsciamente ad aprire il
nostro essere alla presenza della Natura. Mentre l'acqua e la luce entrano
profondamente nel nostro corpo e nella nostra mente, esse ci invitano a seguirle nelle
loro stupende manifestazioni: è una metamorfosi che ci permette di danzare con loro
nel micro e nel macrocosmo: sostiamo nel mare come luminose alghe verdi e blu,
partecipiamo a un concerto di rane al chiaro di luna, siamo la luce di un ruscello
scintillante al risveglio del bosco … ci lasciamo trasportare e allungare come nuvole
da un vento color primavera…
Contemplare un bellissimo tramonto, accorgersi quando le nuvole assumono tutti i
colori dell'arcobaleno, Riuscire a vedere le cose per quello che sono, essere
semplicemente uno specchio puro riflettendo nient'altro che il momento presente
senza proiettare alcun significato. Quando ciò avverrà i nostri occhi vedranno di più,
le nostre orecchie udiranno di più, il nostro corpo sentirà di più, il nostro cuore amerà
di più. Di più non solo nel senso della quantità, ma anche della qualità. Non solo
vedremo più alberi, nuvole, fiori, onde, ma li percepiremo più profondamente.
I loro colori diverranno non solo più intensi, ma anche più luminosi.
Queste manifestazioni degli elementi, cominceranno ad assumere una loro
individualità, e in quel momento potremo vivere una comunione profonda con
l'esistenza. A quel punto diventeremo albero, fiore, onda, arcobaleno, la nostra vita
diventerà multidimensionale, ricca di forme, suoni e colori, acquisterà profondità,
intensità, possiederà valli meravigliose e splendidi picchi assolati. Entreremo in uno
stato contemplativo – meditativo, e cominceremo ad espanderci, infiammandoci di
vita. Il mondo sarà lo stesso e tuttavia diverso. Gli alberi sembreranno più verdi, le
rose più rosa, la gente più viva più bella. Il mondo sarà lo stesso ma le conchiglie
sembreranno diamanti. L'intera vita acquisterà una nuova intensità, sarà colma di
gusto i nostri sensi diverranno più sensibili, vivi e attenti.
Quando la presenza e la consapevolezza di tale splendore impregnerà il nostro essere,
tutto diventerà una continua ed infinita celebrazione della vita.
Quando torniamo ai nostri impegni quotidiani ci scopriamo più sensibili alle qualità
degli elementi della natura, ai loro doni ma anche al loro degrado. Vi invitiamo a
condividere questa ricerca e sperimentazione di una relazione più viva e costruttiva
nei confronti della natura e dell'umanità.
L'essere umano e la Terra
Abitare oggi un pianeta vivente e cosciente
Vista dalla superficie lunare, la caratteristica più stupefacente della Terra -una cosa che
toglie il respiro - è che sia viva. Le fotografie ci mostrano in primo piano la superficie
asciutta e butterata della Luna, morta come un osso calcinato dal sole. Ma alta, librata
senza appoggi entro la membrana umida e luccicante del suo chiaro cielo azzurro, c'è la
Terra sorgente, unico corpo esuberante di vita nella nostra parte del cosmo. Se
rimirassimo quell'immagine per un tempo sufficientemente lungo, vedremmo mulinare i
grandi banchi di nubi candide, che coprono e scoprono le masse seminascoste delle terre
emerse. E se continuassimo a guardarla per un tempo molto lungo davvero, per un tempo
geologico, vedremmo i continenti stessi muoversi, allontanarsi sulle zolle tettoniche che
galleggiano alla deriva sui fuochi interni del pianeta. La Terra ha l'aspetto organico,
autosufficiente, di una creatura viva, ricca di conoscenza, meravigliosamente capace di
amministrare la luce solare che la tocca.
Lewis Thomas, The Lives of a Cell
" Un essere umano è una parte di una totalità chiamata da noi universo, una parte limitata
in tempo e spazio.
Egli fa esperienza di sé stesso, dei suoi pensieri e delle sue sensazioni, come di qualcosa
separata dal resto, una specie di illusione ottica della sua consapevolezza.
Questa illusione è come una prigione per noi, ci restringe ai nostri desideri personali e
all'unione con poche persone, le più vicine.
Il nostro obiettivo è di liberarci da questa prigione, allargando il nostro cerchio di
comprensione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua
bellezza".
Albert Einstein
"Il rigore da solo è la morte per paralisi, ma l'immaginazione da sola è la pazzia."
Gregory Bateson
" Vuoi conoscere te stesso,
cercati nel vasto mondo.
Vuoi conoscere l'universo,
immergiti nelle profondità di te stesso.
Come una memoria del mondo,
queste profondità ti forniranno la chiave,
la chiave dei segreti del Cosmo."
Rudolf Steiner
Alla fine del ventesimo secolo si è delineata una società globale a scala planetaria,
caratterizzata da importanti squilibri d'ordine ecologico, socioeconomico e psicologico. La
crisi è un ostacolo ma anche un'opportunità: infatti di fronte all'accavallamento estremo dei
problemi attuali, il mondo scientifico risponde sviluppando una scienza olistica e sistemica,
attenta alla complessità dei fenomeni, che indaga sulle relazioni e sull'interdipendenza tra
gli esseri viventi allo scopo di individuare nuove vie per una regolazione degli squilibri
attuali. Dopo un periodo in cui ha predominato un approccio specialistico volto allo studio
di aspetti particolari della realtà, ci si sforza oggi di capire come questi aspetti sono
collegati e quali sono le interazioni che ne risultano. L'importanza di questo nuovo
orientamento è sottolineata da Bateson, il quale spiega che per rispondere in modo
creativo ai bisogni della Terra e dell'Umanità è essenziale porsi l'interrogativo seguente:
"Qual è la struttura che collega tutte le creature viventi?"(1)
Gli approcci scientifici olisti e sistemici sono rivelatori dell'adozione progressiva di nuovi
paradigmi (in quanto basi della scienza) che possono completare ma anche superare i
paradigmi della scienza positivista e riduzionista. Ecco alcuni aspetti salienti di questi
nuovi paradigmi: Secondo la visione olistica (da holos che in greco significa il tutto)
l'universo è prima di tutto un’unità caratterizzata da un'interdipendenza complessa delle
sue parti. La visione olistica attribuisce quindi una priorità all'interpretazione della totalità
dell'universo, della Terra o ancora dell'essere umano per poter poi capire meglio le
caratteristiche delle parti che li compongono.
In questi ultimi decenni, si sono profilate nuove concezioni elaborate dalla scienza olistica
e sistemica: partendo da alcune esperienze cruciali della fisica quantistica e dallo studio
della complessità nell'universo, esse mettono in luce l'intima interdipendenza tra tutti gli
esseri viventi a livello fisico come a livello psichico. Parallelamente biologi ed ecologi di
varia provenienza pensano di aver identificato una capacità di autoregolazione globale
della Terra ed hanno così promosso l'ipotesi di Gaia. Questa ipotesi descrive il nostro
pianeta come un organismo vivente, dotato quindi di un certo grado di coscienza.
Queste rappresentazioni della Terra e dell’interdipendenza, ancora poco diffuse,
comportano numerosi interrogativi ed opportunità per l'essere umano. Estendono infatti il
campo della nostra partecipazione alla vita del pianeta: che rapporto c’è tra mente e
corpo? qual è la natura fisica del pensiero? se la Terra è un essere vivente, come
interpretare la sua vita psichica e la sua coscienza; in quale misura i nostri stati psicologici
partecipano e si diffondono in seno al sistema planetario?
Indagando nel cuore della materia, vari fisici pensano infatti di aver identificato un'unità
fondamentale, un livello di manifestazione integrale dell'universo (Bohm parla di
"Wholeness"(2)). Il celebre fisico Jeans, già all'inizio del secolo, non esita ad affermare
che l'universo assomiglia sempre più a un grande pensiero piuttosto che a una grande
macchina (3). Costa de Beauregard ipotizza l'esistenza di un'infrapsiche di cui l'universo
materiale non sarebbe che un doppio passivo e parziale; questa infrapsiche
manifesterebbe una coscienza superiore, una forma di esistenza dell'energia in quanto
serbatoio di ordine (4).
La materia nell'universo non è più considerata quale principio fondamentale ma risulta
essere un fenomeno complementare causato da interferenze di campi energetici. Queste
interferenze sono le manifestazioni di un "Campo di creazione unificato", di un
"Olomovimento, onnipresente e onnipenetrante"(5).
La concezione di quest'unita è profondamente diversa rispetto al modello meccanicistico
dell'universo che considera la coscienza quale semplice epifenomeno della materia. A
questo proposito, Eddington afferma: "Riconoscendo che il mondo fisico è totalmente
astratto e senza realtà al di fuori del suo legame con la coscienza, ristabiliamo la
coscienza nella sua posizione fondamentale invece di considerarla come una quantità
trascurabile che si manifesta talvolta nella natura inorganica a uno stadio avanzato
dell'evoluzione"(6). Come spiega De Riencourt, storico della scienza, la materia
dell'universo è una “materia mentale”. Questa materia non si estende nello spazio e nel
tempo, ma sono lo spazio e il tempo che sono derivati da essa (7).
La fisica olistica mette pure in evidenza la complessità della relazione tra soggetto e
oggetto, tra pensiero e materia, tra conoscenza e esperienza. Questa concezione è stata
ipotizzata nella fisica quantica visto il comportamento paradossale delle “particelle
elementari” che sfida le leggi della fisica classica e che sembra essere influenzato dal
punto di vista adottato dallo sperimentatore. L'astrofisico Xhuan Thuan spiega che nel
mondo microscopico "ogni tentativo di cattura della realtà oggettiva fallisce in modo
lampante. Questa viene irrimediabilmente modificata e si trasforma in realtà soggettiva
che dipende dall'osservatore e dal suo strumento di misura. (...) Non siamo più spettatori
passivi davanti al dramma maestoso del mondo degli atomi. La nostra presenza cambia il
decorso del dramma. Le note di musica che gli atomi ci mandano vengono modificate dal
fatto stesso che le udiamo"(8).
L'interpretazione delle esperienze di indagine nel mondo subatomico è senz'altro delicata
e ancora “instabile”, ma questi riscontri sperimentali implicano una crisi del paradigma
della neutralità dell'osservatore rispetto a un presunto mondo oggettivo esterno. Ne risulta
una teoria cosmologica che include il soggetto-osservatore e che pone il problema
dell'universo in quanto "sistema che si osserva" in quanto unità multidimensionale che
integra ciò che descriviamo, seconde le apparenze, come interiorità ed esteriorità.
Si assiste nel contempo a una riscoperta dell'importanza cosmologica dell'atto percettivo a
tal punto che dei fisici come per esempio Wigner credono che "l'introduzione formale della
coscienza nella fisica potrebbe diventare una caratteristica essenziale di ogni progresso
futuro della nostra comprensione scientifica"(9).
La riconsiderazione di una qualità di coscienza del macrocosmo si manifesta anche nel
campo dell'ecologia con l'ipotesi di Gaia, formulata da Lovelock e da altri ricercatori come
Margulis, Goldsmith (10). Gaia è il nome di una dea greca della Terra a conferma della
consapevolezza di Lovelock di rilanciare, mediante la sua ipotesi, un mito antico, quello
della Terra in quanto essere vivente. Non è però un'immagine poetica quella proposta da
Lovelock: si tratta di una rappresentazione scientifica.
Egli tenta di dimostrare che la Terra è un sistema vivente capace di autoregolazione
globale; sembra sia in grado, grazie a un’ampia varietà di processi, di regolare l'ambiente
planetario in modo che le condizioni ottimali per l'evoluzione della vita siano mantenute.
Che si consideri il tasso di azoto, di ossigeno dell'atmosfera o la temperatura della stessa,
che si tratti del tasso di salinità degli oceani, si constata un equilibrio dinamico che non si
può spiegare mediante i soli meccanismi fisico-chimici sin d'ora considerati dalla scienza.
Secondo Lovelock, Gaia utilizzerebbe gli organismi viventi per realizzare questo processo
di autoregolazione diffuso su tutto il pianeta, che supera quindi le relazioni di causalità
locale.
Il carattere rivoluzionario (per le scienze) dell'ipotesi risiede nella concezione di un sistema
planetario che costituisce, in un certo modo, un'individualità dotata di una sensibilità
globale e di una forma di intelligenza che permettano l'autoregolazione planetaria. Ma di
quale tipo di sensibilità e di intelligenza si tratta? E’ importante sapere che vi sono varianti
forti e deboli dell'ipotesi di Gaia. Margulis ha adottato le varianti deboli e rifiuta l'idea di
Gaia in quanto organismo e individualità. Propone comunque l'ipotesi di un sistema
estremamente complesso con proprietà di autoregolazione, specifiche però soltanto alla
bassa atmosfera (11). Come nel caso delle teorie della fisica quantistica, anche l'ipotesi di
Gaia, nella sua variante forte, ci invita a riconsiderare l'importanza della coscienza e della
percezione in quanto processo attivo in seno a un organismo vivente, la Terra. La
neutralità dell'osservazione, presunta dalla scienza positivista, è un’astrazione che può
rivelarsi utile per esperienze puntuali ma che risulta molto limitante come approccio
psicologico alla vita. Come lo spiega Abram " ... non siamo fuori dal mondo, ma totalmente
entro di esso.(...) Il meccanicismo è una concezione che nega la natura intrinsecamente
reciproca e partecipatoria dell'esperienza percettiva. In tal modo reprime e soffoca i sensi,
che non sono più liberi di impegnarsi apertamente con manifestazioni naturali quali gli
alberi, il canto degli uccelli, il moto delle onde. Sempre più ci dimentichiamo della Terra
animata via via che il nostro corpo si rinchiude su se stesso: il nostro scambio diretto con il
mondo sensibile è inibito (12).
I paradigmi emergenti della fisica comportano risvolti sorprendenti per quel che concerne
la definizione della mente, delle sue caratteristiche e della portata dei processi mentali: sta
forse terminando un periodo in cui l'attività psichica è stata concepita come una
produzione del cervello incapsulata nel corpo. In questo senso ha una rilevanza
particolare il paradigma "mentalista" promosso per esempio da Sperry e Eccles (13).
Questo paradigma, che ha numerosi sfumature, consiste essenzialmente nell'attribuire alla
mente un'esistenza propria (inserita in un mondo corrispondente). In una delle sue ultime
opere di sintesi, Eccles spiega che "si propone di sfidare e negare il materialismo e di
restituire all'io spirituale il controllo del cervello. Egli ha commentato vari studi sulle
strutture cerebrali attivate dall'ideazione pura, "che viene definita come eventi indipendenti
da qualsiasi stimolazione sensitiva o prestazione motoria in corso". Quest'attivazione è
stata registrata mediante le tecniche più accurate di tomografia a emissione di positroni
(PET) (14).
Eccles presenta un'ipotesi sull'interazione mente-cervello fondata sulla fisica quantistica.
L'interazione avverrebbe tra micrositi cerebrali chiamati dendroni e psiconi mediatori delle
intenzioni mentali. Questi micrositi cerebrali costituiscono una struttura organica di
connessione con la mente e sono abbastanza piccoli per essere retti dalle leggi della
probabilità quantistica (circa 40 milioni di dendroni, massa di circa 10 -18 grammi per
microsito) (15). La produzione di eventi cerebrali in funzione dell'intenzione mentale
sarebbe legata al processo di selezione della mente sugli stati quantici formulato da
Wigner (16). "L'interazione mente-cervello è analoga a un campo di probabilità descritto
dalla meccanica quantistica, campo che non possiede né massa né energia ma che può
comunque produrre un'azione quindi un effetto"(17).
L'ipotesi di Eccles è assai interessante per rivalutare le potenzialità della mente come
fattore di azione sul corpo e quindi come forza di autoguarigione.
Alla luce di questi nuovi paradigmi scientifici abitare la Terra come pianeta vivente e
cosciente significa non soltanto imparare ad abitarla in modo rispettoso e creativo a livello
fisico, ma anche a livello psicologico, a livello mentale. Si tratta pertanto di sviluppare
diverse abilità che ci permettano di imparare a lavorare mente/corpo; gli interrogativi che
ne risultano sono numerosi: dove sono la mente e il pensiero? quale portata ha il pensiero
in quanto processo attivo a livello individuale e collettivo? Che cosa significa “qualità” del
lavoro mentale e quali sono le varie modalità per svilupparla? come sviluppare una mente
ricettiva e un pensiero attivo?
Si tratta pertanto di sviluppare delle metodologie adeguate per affrontare la ricerca e la
sperimentazione relative all’azione psichica e psicosomatica. In questo senso le visioni
olistiche dell’universo e della Terra, sviluppate da grandi scienziati, si avvalgono anche
dell'arte e delle tradizioni, senza idealizzarle ma rivisitandole con nuove aspettative
cognitive e soprattutto metodologiche; ne risultano nuovi tipi di "solidarietà" tra i campi
dell'attività umana che possono mettersi in luce reciprocamente. Gli sviluppi della fisica
quantistica hanno portato a un superamento della separazione tra scienza e religione.
Come spiega Eddington, evocando le teorie e il lavoro sperimentale della fisica dell’inizio
del ventesimo secolo: "è verso il 1927 che la religione divenne infine possibile per una
mente scientifica ragionevole"(18).
In questo nuovo contesto di ricerca, si può osservare come alcune problematiche di etica
siano riproposte in termini di lavoro psicologico ed epistemologico per affrontare il
problema della percezione della realtà. L'importanza della nostra percezione nella
creazione e nella trasformazione della realtà individuale e collettiva ci è indicata con vigore
da queste considerazioni del fisico Bohm:
"- La frammentazione del mondo in città, religioni, sistemi politici, conflitti sotto forma di
guerra, di violenza generale, fratricida ecc. è la realtà. L'unità è soltanto un ideale verso
cui forse dovremmo tendere.- Non è quello che sosteniamo! Sarebbe più opportuno
esprimersi così: - L'unità e la pienezza sono reali e la frammentazione è la risposta-
reazione di questa totalità all'azione dell'essere umano guidata da una percezione
illusoria, che risulta dal pensiero frammentario e separativo.
In altri termini è proprio perché la realtà è una totalità unita, che l'essere umano, con il suo
atteggiamento separativo, otterrà una risposta corrispondente"(19).
Indicazioni bibliografiche
Fotografie: NASA
Alcune citazioni provengono da libri in francese; se la citazione è in italiano, la traduzione è nostra.
1) BATESON G., La nature et la pensée. Ed. Seuil, Paris 1984, p.16.
2) Si veda: BOHM D., La plénitude de l'Univers, Ed. Rocher, Monaco 1987.
3) Espressione di Jeans in, DE RIENCOURT A., L'Oeil de Shiva, Interéditions, Paris 1980, p.17.
4) Costa de Beauregard citato in: VON FRANZ M-L., Le nombre et le temps, Ed. La Fontaine de Pierre,
Paris 1978, p. 195 e 211.
5) Per una descrizione sintetica della teoria dell'Olomovimento di Bohm, si veda: LINSSEN R., L'homme
transfini, Ed. Courrier du livre, Paris 1984.
6) Eddington A.S. citato da: DE RIENCOURT, L'Oeil de..., op. cit., p.18. Si veda pure: EDDINGTON A.S., La
nature du monde physique, Ed. Payot, Paris 1929, pp.328- 329.
7) DE RIENCOURT, L'Oeil de..., op. cit., p.18.
8) TRINH XUAN THUAN, La mélodie secrète, Ed. Fayard, Paris 1988, pp.133-134.
9) Pensiero di Wigner citato da: DE RIENCOURT, L'Oeil de..., op. cit., p.18.
10) Si vedano le varie opere di James Lovelock, per esempio: Le età evolutive di Gaia, Ed. Boringhieri,
Torino 1991.
Un’opera interessante che riassume gli atti di un convegno di ricercatori che hanno lavorato su quest'ipotesi:
BUNYARD P., GOLDSMITH E. (a cura), L'ipotesi Gaia, Ed. Red, Como 1992.
11) Sull'ipotesi di Gaia forte o debole, si veda: SHELDRAKE R., L'Ame de la nature, Ed.Rocher, Monaco
1992, pp.171-182.
12) ABRAM D., Conseguenze epistemologiche dell'ipotesi di Gaia in, OUVRAGE COLLECTIF, L'ipotesi
Gaia..., op. cit., pp.194-196.
13) Si veda per esempio una serie di articoli di Sperry in cui riassume le sue concezioni: articoli corredati di
indicazioni bibliografiche, per esempio: SPERRY R., Structure et signification de la révolution de la
conscience in, Troisième Millénaire, no 13, Paris 1989.
14) L'opera citata è: ECCLES J., Come l'Io controlla il suo cervello, Ed. Rizzoli, Milano 1994; per quel che
concerne l'azione dell'ideazione pura sul cervello, si consulti in particolare le pagine: pp.191-215.
15) ECCLES J., Evolution du cerveau et création de la conscience, Ed. Fayard, Paris 1992, pp.254.
16) Si veda: ECCLES J., Come l'Io controlla il suo cervello..., op. cit., p. 192.
17) ECCLES J., Evolution du cerveau..., op. cit., p. 253.
18) DE RIENCOURT, L'Oeil de..., op. cit., p.19.
19) Bohm D., La plénitude de l'Univers..., op. cit., p.37.
Opere e collaborazioni di GioAri
1) Collection Transparences: Nature - Energie – Conscience “Le cycle de l’eau”:
1 • La mémoire de l’eau (CD), Ed. Origins, Paris 1998
2 • La lumière des sources (CD), Ed. Origins, Paris 1998
3 • L’écho des rivages (CD), Ed. Origins, Paris 1998
2) Collection Transparences: Nature - Energie – Conscience “Le cycle de l’air”:
1 • Atmospherae (CD), Ed. Origins, Paris 2001
2 • Auravox (CD), Ed. Origins, Paris 2001
3 • Iterventus (CD), Ed. Origins, Paris 2001
3) Tai Chi - La danse du souffle de vie
(CD) - Collection: "Disciplines de l’âme" – GIOARI -, Ed Origins 1998 (second edition
2001) "music non stop"
4) Méditer sur la terre
Collection " Les 16 étapes de la vie naturelle " (CD) Ed Origins 1998 ( second edition
2000)
5) Tibet
(CD) SOUNDTRACK MULTIVISION SHOW “ MILAREPA”
Produced by – ATELIER TERRA – BE – CH (1998 )
6) Tashi Delek Tibet
( CD ) – Transcultures – GIOARI –, Ed Origins 1999 (second edition 2003)
6) Collaboration with the Atelier
"Terra" of Stefan Pfander in Bern, in the creation of the musik for a multivision
about Tibet "Milarepa" which was presented for three years in many towns of
Switzerland.
7) Music for the advertisement of Biotherm:
CD included in the french magazine "Marie-France".
8) Music for Vivendi Environnement and Générale de Eaux:
CD "La mémoire de l'eau" distributed to all the municipalities in France.
9) Collaboration
Swiss Association of Sophrologie and Sophro-prophylaxie: Music for CD of therapie
10) Many performances on Nature, Earth and symbolism (with slides and music)
11) Collaboration with the children choir "Calicantus" directed by Mario Fontana,
Locarno, Switzerland
12) OKEANOS - Deep Relaxation
(CD) - Wellness & Watsu in collaboration with an association of Aquawellness in
Switzerland / 2003 "music non stop".
13) MAGIC WOODS
(CD) Peace & Harmony By Morpheo (Ariel Niggli ) Awakening in the "Maia's
Woods", Arcegno - Ticino - Southern of Switzerland / ( 2003 ) "music non stop"
Produced by NATURARTE – GIOARI – TI - CH
14) "PRANA"
Collection 12 x (CD) Music especially studied for healings practices 60 minutes
"music non stop". Produced by ORIGINS ( year 2005 )
15) TICINO MAGICO
( CD ) - GIOARI ( 2005 ) Music & Natural Landscapes from Ticino – Produced by
NATURARTE – Ed MEMBRANE – TI - CH
16) OKEANOS
Healing Wather – GIOARI - Music for healing sessions – Produced by OREADE
Holland (2004)
17) TICINO MAGICO
Conference & show, Travel in the Nature with, images, natural landscapes, words &
music. 2004 – 2005 GioAri
18) AWAKENING IN THE MAGIC WOODS – Morpheo ( Ariel Niggli )
produced by OREADE Holland (2005)
19) COLOR NUBIS
Between Earth & Sky – show with digital images, music and sounds. 2006
NaturArte & GioAri
20) SVILUPPO ARMONICO
3 x CD Meditazioni / visualizzazzioni preadolescenziali e oltre. Ideate e realizzate da
Rita Delea e l’ Istituto scolastico di Minusio.