Intervista ad Emma Bonino

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in questo numero
sommario
RomaLive Pubblicazione mensile
ANNO VI n° 3 - Marzo 2010
registrazione tribunale di Roma
110/2005 del 24/03/2005
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Sergio Di Mambro
Direttore Responsabile:
Sergio Di Mambro
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Tel. 06/5083731
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Finito di stampare nel mese di
marzo 2010
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eurtorrinolive.it
italialive.org
ilperiodico.it
4
Viaggio nella Fisica Quantistica
6
Progetto Tevere: le nuove frontiere
della prevenzione. Intervista alla Dott.ssa Muti
10
Intervista alla Dott.ssa Falvo
12
MLN 4924: un farmaco
contro tutti i tipi di tumore
14
Intervista al Dott. Blandino
16
Intervista alle candidate Emma Bonino
e Renata Polverini
18
Sesso e amore con… Victoria Petroff
20
Consiglio Regionale Informa
4
12
18
[ di • Sergio Di Mambro ]
editoriale:
Mai ho dato indicazioni di voto su questa rivista,
questa volta lo farò…
Ho scoperto per chi votare intervistando una ricercatrice di fisica quantistica presso i laboratori di fisica nucleare in quel di Frascati, la professoressa Catalina Curceanu.
Durante l’intervista la realtà si è popolata di particelle invisibili, facendosi meno reale, lo spazio-tempo cambiato, e il vuoto intorno a me si è popolato
di un’energia definita oscura, e di materia oscura.
Gli elettroni che ruotano attorno al nucleo, al massimo due su ogni orbitale, si sono allontanati, uno è
andato a Ginevra, l’altro in California, e nonostante ciò continuavano a comunicare simultaneamente. Nei laboratori, due particelle opposte, una di
materia (l’elettrone) e l’altra di antimateria (il positrone) vengono fatti scontrare, e dalla loro annichilazione scaturisce un immenso contenuto di energia che decade a sua volta in altre particelle, i kaoni,
che pare abbiano delle caratteristiche straordinarie. Ebbene, il 28 e 29 Marzo bisogna votare, votate Kaone. Scherzi a parte, la ricerca scientifica sta
cambiando il mondo, credo in meglio. Vi esorto a
leggere l’intervista perché la professoressa Catalina
dice cose assolutamente meravigliose.
In questo numero parleremo anche di elezioni, sesso e amore, informazione dal territorio della Regione Lazio, con ampio spazio dedicato ai ricercatori
dell’IRE.
Buona lettura
2012 New life
Siamo con la Professoressa Catalina Curceanu, presso i laboratori nazionali dell’Istituto di Fisica nucleare di Frascati per
occuparci di Fisica quantistica.
Che cosa è e cosa studia la fisica quantistica?
La Fisica quantistica è una teoria nata circa 100
anni fa dallo sforzo di diversi scienziati tra i
quali Albert Einstein. È uno dei pilastri della fisica moderna e della nostra realtà. Per farvi un
esempio, nella vostra telecamera, che immagino sia digitale, è presente un rivelatore CCD,
per la cui comprensione la meccanica quantistica è un aspetto fondamentale. La telecamera non potrebbe funzionare se noi non avessimo compreso che le leggi che governano i processi che avvengono nel silicio, sono delle leggi
che appartengono ad un mondo infinitamente
piccolo, in cui non sono applicabili le leggi che
governano il mondo macroscopico.
In che modo la realtà che noi vediamo tutti
i giorni è sorpassata dalla fisica quantistica?
La realtà è regolata da leggi un po’ diverse,
come le leggi sociali e la storia. Per fare una
metafora posso citarvi un bellissimo racconto di
Dino Buzzati, in cui la moglie del protagonista
si sveglia una notte con la sensazione che nel
giardino di fronte la loro abitazione possa essere stato commesso un crimine. Il marito, per
tranquillizzarla, la porta alla finestra a guardare
il giardino mostrandole che non è accaduto
nulla. Nella conclusione del racconto emerge
che il giardino, a livello microscopico, è animato da moltissimi insetti, e proprio tra loro è
avvenuto un crimine. Esistono vari livelli di realtà anche nelle nostre ricerche, che sono animate più che dalla volontà di costruire qualcosa,
come una nuova telecamera, dalla curiosità di
comprendere il funzionamento del mondo.
Questa curiosità, nel campo specifico della
meccanica quantistica, ci ha portato a capire
che tutto parte dalla struttura dell’atomo.
Siamo partiti da una domanda molto semplice,
relativa alla composizione di queste particelle e
da lì abbiamo scoperto che nel mondo dell’atomo non valgono le leggi del macrocosmo.
Questo assunto è fondamentale, visto che se
così non fosse, il mondo non potrebbe proprio
esistere, l’elettrone non potrebbe girare intorno al nucleo all’inifinito, cadrebbe in frazioni di
tempo infinitesimali, crollerebbe sul nucleo e il
mondo scomparirebbe.
Questa è stata una scoperta degli anni ‘20,
nata da un postulato di Bohr, che ha ipotizzato
che gli elettroni rimangono su queste orbite
chiamate stazionarie, situate ad
una determinata distanza
dal nucleo, una distanza quantificata. Successivamente si è capito per
quale motivo l’elettrone dovesse
stare in quella
esatta posizione,
ed è stata sviluppata una legge con basi matematiche. Vorrei aggiungere però che ancora
oggi ci sono delle incognite riguardo le fondamenta della meccanica quantistica. Tanto che
anche Bohr stesso disse che “chi capisce veramente la meccanica quantistica può ben dire
che non la capisce”. Proprio perché ci sono
delle domande, come il concetto di ubiquità
che non sono state totalmente chiarite.
Ci parli dell’ubiquità, cosa intende?
Intendo che l’elettrone, che noi immaginiamo
essere una particella ben localizzata, nell’ambito della meccanica quantistica, assume un comportamento diverso. Infatti ha la capacità di
sdoppiarsi. Come se un essere umano potesse
passare simultaneamente attraverso due porte
poste ad una certa distanza l’una dall’altra.
Questo fenomeno si è verificato non solo con
l’elettrone, ma anche con il protone, o altre
molecole come il fuolerene o molecole più
grandi. Questo comportamento è possibile grazie alla duplice natura di onda e particella. Abbiamo capito che questi elementi hanno aspetti complementari del comportamento, che
ricadono sulla nostra stessa esistenza.
Heisenberg, se ricordo bene, ha detto:
“Perché studiare l’ente e non il niente?”
Questa affermazione si collega alla meccanica quantistica.
Heisenberg è stato un personaggio molto interessante, il suo rapporto con la filosofia è stato
di amore e paura, come risulta dai suoi racconti e scritti. Il nostro metodo di indagine è a
metà fra la ricerca sul niente e sul tutto. Oggi
abbiamo scoperto che il niente non esiste, è
anzi un’entità che ribolle di energia e processi,
spiegati da Heisenberg, tramite la relazione di
incertezza, ovvero il principio di incertitudine di
Einstein, che dimostra come nel vuoto avvenga
una reazione istantanea che produce particelle
ed anti-particelle che a loro volta creano energia. Da qui sono nate altre domande che hanno portato al concetto di energia come materia oscura. Lo studio della fisica parte dalle particelle fino ad arrivare al cosmo, allo studio
delle stelle e dell’universo. L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande si ricongiungono,
e le domande poste per la loro comprensione si
avvicinano sempre di più.
Professoressa, vorrei chiederle di approfondire due fenomeni, di cui altri ricercatori mi hanno parlato. Uno riguarda il caso
di due elettroni con spin opposto che si
trovano a girare su uno stesso orbitale
attorno a un nucleo. Mentre l’altro riguarda un esperimento - di cui lei magari
ci spiegherà le implicazioni - che consiste
nel rapporto di interazione fra un elettrone che ipotizziamo si trovi qui, nei laboratori di Frascati, ed un altro che da qui viene
successivamente portato a New York.
Cambiando lo spin dell’elettrone che si
trova a Frascati, simultaneamente cambia
lo spin dell’elettrone che è a New York, un
fenomeno straordinario. Quali implicazioni potrebbe avere?
Il Termine tecnico sarebbe spooky action, azione a distanza, ed è in effetti uno degli aspetti
più inquietanti della fisica moderna. Collegato
anche al famoso paradosso Einstein-PodolskyRosen, sul quale stiamo portando avanti delle
ricerche nei nostri laboratori. In merito all’esperimento di cui ci ha parlato, le posso dire che è
stato dimostrato che prendendo due particelle
che in passato hanno interagito, ossia sono
state in entanglement, traducibile in italiano
come in relazione, e ponendole ad una qualunque distanza (una qui, e l’altra in un altro
pianeta) ed andando successivamente a misurare le variazioni dell’una ci si rende conto che
l’altra sa simultaneamente cosa le è successo.
Nella meccanica quantistica questo fenomeno
è stato spiegato come non località, ovvero
come se fra le due particelle venisse trasmesso
un messaggio, come se fossero telepatiche.
Tuttavia gli studi in merito all’entanglement
non sono ancora esaustivi pur essendo un processo che sta affascinando tanti studiosi.
Mentre, a proposito degli elettroni, un altro
principio della fisica quantistica, il Principio di
esclusione di Pauli, sostiene che possano esisterne due con spin opposti intorno ad uno
stesso orbitale. Il mio gruppo di ricerca sta portando avanti un esperimento presso i laboratori sotterranei del Gran Sasso volto a dimostrare
che tale principio possa essere violato. Da un
lato questa sarebbe una scoperta da Nobel,
dall’altro sarebbe una scoperta da “ignobel”
visto che metteremmo in dubbio uno dei capisaldi della scienza moderna.
Il fenomeno della spooky action fra gli
elettroni, mi fa pensare a due gemelli che
pur trovandosi a distanza, si influenzano.
Quello che succede ad uno accade anche
all’altro. Può esserci un collegamento fra
ciò che avviene fra gli elettroni e ciò che
avviene fra due gemelli?
Non lo so, questa relazione non è dimostrabile
dal punto di vista scientifico, ma è spiegabile
dal punto di vista biologico, poiché avendo un
patrimonio genetico molto simile, non c’è da
stupirsi che possano ad esempio incorrere nelle
stesse malattie, o in processi che coinvolgono
- Viaggio nella Fisica Quantistica con la Prof.ssa Catalina Curceanu
la nostra struttura corporea. Per quanto invece
riguarda le sensazioni e i sentimenti non posso
pronunciarmi, anche se c’è un ramo di fisici che
sta indagando su aspetti della coscienza potenzialmente riconducibili alla meccanica quantistica.
Se ho ben capito, ciò che sta dicendo è collegato al fatto che l’elettrone può avere al
suo interno uno spazio-tempo e un’entropia diversa da quella che intendiamo?
Non necessariamente questo, anche se è un
discorso affascinante, ed è parte della nostra
descrizione della natura. Piuttosto il fatto che a
livello di coscienza esistono dei microtuboli, in
cui avvengono processi messi in atto con un
numero limitato e piccolo di particelle, che potrebbe voler dire che gli aspetti macroscopici
descritti con una natura continua, diventano
discontinui, quindi quantificati. Per cui, le leggi
della meccanica quantistica potrebbero avere
un qualche ruolo e peso, ma siamo agli albori
di questo tipo di ricerca sulla coscienza.
Mentre parlo con lei ho la sensazione che
siamo tutti collegati in una sorta di rete in
cui ognuno di noi ha un suo ruolo e funzione indipendente dagli altri. L’entanglement spiega come ogni azione effettuata da ciascuno di noi ricada su ogni
piccola parte dell’universo.
Sì, ognuno di noi è parte dell’universo ma credo piuttosto che ciò sia spiegabile con il fatto
che abbiamo una storia e una cultura comune
e l’essere in relazione deriva da ciò, più che dalla nostra struttura corporea. Si può dire, se
vogliamo, che la cultura è un derivato del DNA,
che condividiamo al 99% con tutti gli animali
sulla terra. Un patrimonio le cui radici sono lontane nel tempo e sono rintracciabili nel processo di creazione della vita, a partire dalla prima
molecola fino ai nostri giorni. Percorso che frequentemente è oggetto di indagine della biologia e della chimica. Per concludere si potrebbe dire che l’evoluzione ci ha portato ad essere
entangled culturalmente.
Nella vostra ricerca, quella entità che noi
chiamiamo Dio, spirito o presenza soprannaturale si percepisce? C’è in ciò che studiate qualcosa che sfugge oppure no?
Le posso unicamente dare un parere personale. Credo che più di tutto si percepisca la nostra
natura umana, è la nostra curiosità e testardaggine che ci porta avanti. Per quanto riguarda la natura invece ciò che si percepisce ed è
stupefacente, è che essa abbia un linguaggio,
un linguaggio matematico, regolato da leggi e
simmetrie. Tutto questo ha generato e continua a generare domande e punti di vista differenti. Ci si chiede spesso se la matematica è
un’invenzione o una scoperta e la risposta a
questa domanda ci qualifica e ci dà diritto a
pensarla diversamente sulla natura. Per noi non
è lo stesso, poiché possiamo indagare su noi
stessi, e sulla natura. Per me non c’è nulla di
sovrannaturale, anzi questi fenomeni sono
“normali”.
Qual è l’esperimento che state facendo qui?
Ne facciamo molti e non solo qui, tanti miei
colleghi lavorano a Ginevra. Con il mio gruppo
portiamo avanti un esperimento che si chiama
Siddharta, in cui studiamo atomi esotici, “geneticamenti modificati”. L’elettrone viene sostituito dal kaone generato dall’acceleratore. La
ricerca è rivolta alla spiegazione del comportamento di questo atomo, e permette di capire
meglio aspetti dell’interazione nucleare fra il
kaone ed il protone in modo da giustificare alcuni degli aspetti complementari riguardo la
natura della massa, dimostrando l’esistenza
dell’insostenibile leggerezza dell’essere.
All’interno dei laboratori dell’Istituto si
trova l’acceleratore Dafne, con il quale
vengono create le particelle che contengono il quark strano, oggetto di studio dei
ricercatori. Che cos’è il quark strano, una
particella?
È come i quark che costituiscono il protone e il
neutrone, di cui ad oggi sappiamo non essere
particelle fondamentali. Allo stesso modo esistono in natura dei quark particolari, come il quark
strano. Il nostro studio è rivolto alle particelle che
lo costituiscono, che si chiamano kaoni.
Come avviene l’esperimento e cosa succede durante?
All’interno dell’acceleratore facciamo scontrare
due fasci, uno di particelle, quindi di materia
costituita in tal caso da elettroni, e l’altro di
anti-materia, per la precisione di anti-elettroni:
i positroni. Lo scontro avviene ad una data velocità in un punto di interazione che genera un
processo di annichilazione. Poi, tramite la conservazione dell’energia, data dalla formula di
Einstein, si creano in ultima fase delle particelle
chiamate kaoni, che in natura troviamo nei
raggi cosmici ma che esistono in quantità limitate. Prima di procedere alla loro creazione,
mettiamo intorno all’area di scontro dei due
fasci dei rivelatori di particelle. Il nostro, quello
che stiamo installando sulla macchina, si chiama Cloe, e rappresenta i nostri occhi, permettendoci di guardare e misurare i processi che
avvengono.
Lei ha parlato di annichilazione, che avviene per mezzo dell’incontro tra un elettrone ed un positrone, parliamo quindi di materia ed antimateria?
Sì, ma più che un incontro avviene uno scontro
di due candidati all’interazione, che dà luogo a
un’istantanea trasformazione in una palla di
energia, che nello stato finale si rimaterializza
in un numero, una quantità e qualità di particelle proporzionale alla quantità di energia a
cui vengono sottoposti i due fasci.
Una domanda per i non addetti ai lavori, la
materia e l’anti-materia da dove la prendete?
Questa è un’ottima domanda, che nessuno
si pone mai. L’antimateria viene creata utilizzando un
fascio di elettroni a
monte dell’acceleratore. Gli elettroni
sono facilmente reperibili, basti pensare
che sono presenti anche nelle nostre case all’interno dei televisori. Essi vengono indirizzati contro
un bersaglio metallico, come il tungsteno. Dopo l’interazione fra i due elementi, si generano
numerose particelle fra cui anche i positroni,
che vengono prelevati con opportuni campi elettrici e magnetici.
Professoressa, hanno massa questi positroni?
Sì, hanno una massa pari a quella degli elettroni ma hanno una carica elettrica opposta. Vorrei sottolineare inoltre che i positroni sono
entrati pienamente nella vita di tutti i giorni,
pochi sanno infatti che in alcuni ospedali le ricerche sui tumori vengono effettuate per
mezzo della Positron Elettron Tomography, che
sfrutta proprio l’annichilazione fra l’elettrone e
il positrone. Questo per dire che i nostri studi
hanno applicazioni di utilità sociale, in questo
caso nel campo sanitario.
I positroni e gli elettroni dove vengono immessi?
Una volta create all’interno dell’acceleratore
lineare vengono impacchettate in un altro acceleratore e attraverso un tubo metallico e dei
magneti, ossia configuarzioni di campi elettrici e
magnetici, vengono iniettate nella macchina
Dafne, la macchina madre. C’è poi un ulteriore
strumento, Finuda, un rivelatore di particelle
attualmente non in funzione, ma che inizialmente utilizzavamo per studiare i cosidetti
nuclei esotici, iper nuclei, nei quali iniettavamo
e generavamo una particella che contiene il
quark strano. Noi li creavamo per studiare le
capacità e le caratteristiche dei nuclei che a tutt’oggi ci sfuggono. Il quark strano inviato attraverso un particolare processo nel nucleo, fungeva da spia per rilevare le caratteristiche del
nucleo altrimenti difficilmente reperibili.
Chiudiamo l’intervista con un appuntamento. Nell’800 i Fisici dicevano di aver
scoperto tutto. Successivamente invece ci
si è resi conto che non era così. Cosa ne
pensa se apriamo il mondo della meccanica quantistica all’esterno, con degli incontri
nei quali approfondire queste tematiche?
Ne sarei molto felice perché la scienza è parte
della nostra vita e non sapere nulla sulla natura che ci circonda vuol dire perdere qualcosa,
ed è un vero peccato, quindi non posso che
essere entusiasta di condividere con chiunque
voglia i nostri segreti.
:5
romalive
Progetto Tevere: alimentazione, farmaci, Dna,
le nuove frontiere della prevenzione.
intervista alla Direttrice Scientifica dellʼIRE,
Dott.ssa Paola Muti
Intervista con la professoressa Paola Muti, direttore scientifico
dell’Istituto Regina Elena di Roma.
Professoressa Muti ci spiega che cos’è il Progetto Tevere?
Il progetto Tevere, nato dalla volontà del centro di ricerche del Regina
Elena e implementato grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e l’Istituto Europeo di Oncologia di Catania,
è un progetto di prevenzione primaria dei tumori al seno. Questo si
divide in tre bracci; il primo, portato avanti dall’Istituto Europeo di
Oncologia, si procura di studiare gli effetti della somministrazione di
un farmaco, derivato dalla vitamina A, sulle giovani donne; il secondo,
approfondito dall’istituto Nazionale Tumori, è uno studio sulle attività
previdenziale della dieta e infine, portato avanti dall’Istituto Regina
Elena, è la ricerca sugli effetti della somministrazione di metformina a
pazienti sani. La metformina è usata, normalmente, per curare persone diabetiche e, proprio tra tutte coloro che ne facevano uso, si è
notata una diminuzione dell’insorgenze tumorali. Questa parte del
progetto, di cui si occupa il mio Istituto, prevede, quindi, di effettuare
uno screening su 16 mila volontarie, scelte in base a criteri ben precisi, per poter verificare se, la metformina, può, in un futuro prossimo,
essere utilizzata come azione preventiva contro il cancro al seno, ma
anche come prevenzione delle malattie cardiovascolari e, potenzialmente, dei tumori al colon.
zata a livello individuale, mi spiego meglio; non è detto che quello che
fa bene a me, in un determinato modo, abbia lo stesso effetto su di
un’altra persona, ci sono fattori fisici, che, ovviamente, variano da persona a persona. Tornando alla dieta, sicuramente mangiare frutta e
verdura, riducendo l’assunzione di proteine, è una buona regola di
vita, ancor di più se unita ad un’attività fisica regolare, anche solo una
passeggiata di una mezz’ora, a passo sostenuto, ogni giorno; il movimento, infatti, migliora la resistenza all’insulina, che, con ogni probabilità, è una delle modalità attraverso cui i tumori iniziano e si sviluppano. È molto importante, dunque, fare molta attenzione a ciò che si
mette in bocca ed abituarsi a vivere il movimento fisico come un’attività giornaliera, ricordandosi soprattutto che fumare fa malissimo.
Quali sono questi criteri di scelta delle volontarie?
Innanzitutto devono essere entrate in menopausa e devono essere
sane, quindi, tutte quelle donne che hanno avuto tumori o hanno altri
tipi di malattie, come il diabete, sono escluse a priori. Inoltre dovrebbero avere alcune di queste caratteristiche; essere leggermente sovrappeso, avere la pressione alta, i trigliceridi alti, un basso livello del
colesterolo e così via.
Oltre al Progetto Tevere, state facendo altri studi sulla prevenzione?
Stiamo studiando gli effetti della melatonina, che viene prodotta
durante il sonno; da questi studi è emerso che le donne, che hanno
un sonno più tranquillo e duraturo, e di conseguenza producono più
melatonina, sono meno soggette ai tumori; elevati livelli di melatonina, infatti, proteggono dalla formazione di tumore. Per estendere il
discorso, in ogni caso, possiamo dire che una buona igiene del sonno
aiuta contro la formazione di tumori. Ad oggi, però, non sappiamo se
l’assunzione di melatonina in pillole abbia gli stessi effetti sull’organismo di quella naturale ed è proprio questo che stiamo studiando in
laboratorio.
Lei da quanti anni svolge il ruolo di Direttore scientifico al Regina Elena?
Da tre anni.
Prima di lei il polo di ricerca del regina Elena non era così importante, o mi sbaglio?
L’istituto Regina Elena ha una ricca storia alle sue spalle, diciamo che
in questi anni abbiamo implementato e istituito nuovi settori, come
l’area per lo studio di medicina molecolare, che permette, sempre nell’ambito dei tumori al seno, di indagare in maniera approfondita, là
dove il tumore ha origine.
Prima di lei, l’istituto non aveva un laboratorio di ricerca così
prestigioso e all’avanguardia in Italia e nel mondo ?
Questo è sicuramente vero.
Oggi, negli Stati Uniti, quando si parla di ricerca medica non si
può esulare dal parlare di dieta,, è vero che l’istituto ha già
approfondito questo legame?
Si è vero, è un argomento di cui si parla molto in questo periodo e di
cui noi ci siamo già occupati in passato.
Dieta e alimentazione, mai come adesso si è informati su questo argomento, lei cosa ne pensa?
Penso che questo sia vero, anche se manca un’informazione indiriz-
6:romalive
Il Progetto Tevere, come lei ci ha già spiegato, coinvolge anche
la Lombardia e la Sicilia, mi chiedevo se varcasse anche i confini nazionali?
No, il Progetto è tutto italiano, è il più grande Trial al mondo che tratta della prevenzione dei tumori al seno, ed è una novità, anche perché finanziato interamente dal Ministero della Salute. Sicuramente ci
sono altri studi sulla metformina, in diverse parti del mondo (in
Inghilterra, negli Stati Uniti), ma la metformina, da utilizzare come prevenzione primaria, è studiata solo qui in Italia.
Possiamo affermare che ogni persona può decidere se ammalarsi di più o di meno, a seconda di come vive il suo rapporto
con il cibo?
Sicuramente sì, proprio a questo proposito, in accordo con il Municipio, stiamo facendo una serie di incontri, volti ad insegnare alle persone come prendersi cura del proprio corpo e come prevenire certe
patologie.
Ad oggi, quindi, nel campo della ricerca dei tumori, quali passi
avanti sono stati fatti?
Ad esempio che la modulazione dei geni è molto più complessa di
quello che pensassimo, la vera scoperta è l’attività del DNA.
La Metformina, come prevenzione, richiederà una fase di studi
che prevede una concretizzazione a medio o lungo termine?
Diciamo relativamente breve, 4 o 5 anni, stiamo adesso valutando la
sua azioni sulle cellule tumorali; da esperimenti effettuati in laboratorio, trattando delle cellule tumorali umane con metformina queste
sono state modificate ritornando ad essere cellule normali. Questo è
sicuramente un ottimo risultato.
ELEZIONI
REGIONALI
28 – 29 Marzo 2010
Con Luigi Abate, parliamo di come sarebbe possibile impiegare il volontariato nella Protezione Civile.
I volontari rappresentano già oggi una realtà molto consistente
all’interno della Protezione Civile, basti pensare all’attività da loro
svolta nel campo dell’antincendio. Già in passato i Vigili del Fuoco,
attraverso un’intesa con la Regione Lazio, si sono occupati della formazione di un numero elevato di volontari affinché potessero dare
un contributo nei periodi a più alto rischio di incendio, quindi
soprattutto i mesi estivi. Più in generale l’apparato del volontariato
è sempre operativo in occasione di grandi calamità o comunque in
situazioni che hanno carattere di eccezionalità, tuttavia il risultato
auspicabile è di impiegare i volontari in modo continuativo per
poter agire in maniera preventiva e, quindi, presagire il danno prima
ancora che si verifichi. Per raggiungere questo obbiettivo è necessaria una riorganizzazione del volontariato attraverso un preciso
lavoro di programmazione e pianificazione.
Soffermiamoci sui possibili ambiti di intervento della
Protezione Civile. L’inclemenza del clima, catastrofi naturali,
etc. possono creare delle problematiche che inevitabilmente
si ripercuotono sul territorio e sulla vita dei cittadini. Nella
città di Roma il fiume Tevere potrebbe, in situazioni particolari, dare enormi disagi. Che cosa può fare la Protezione
Civile per ridurre i rischi?
Credo che sia anzitutto indispensabile fare un distinguo tra eventi
di danno, quali possono essere i terremoti, lo tsunami, per i quali di
fatto non è possibile alcuna attività di prevenzione, e quelle situazioni sulle quali invece si può giocare d’anticipo. Penso, per esempio, a quello che è possibile fare per i corsi d’acqua. Già in passato
i Vigili del Fuoco, grazie ad un’apposita convenzione, hanno potuto promuovere la bonifica dell’ Aniene, operazione che ha consentito la rimozione degli alberi cresciuti nel corso di oltre vent’anni e
di materiale solido che avevano determinato una notevole riduzio-
intervista a Luigi Abate
ne della sezione utile dell’Aniene. Questo è un caso emblematico di
intervento di prevenzione, tanto è vero che durante le alluvioni che
hanno colpito la nostra città negli ultimi tempi, il fiume non ha
creato problemi, mentre il Tevere ha dato non poche difficoltà.
Potrebbe la Protezione Civile promuovere anche degli interventi a sostegno degli anziani?
A questo proposito mi tornano alla memoria le parole di un medico, il quale mi ha parlato delle difficoltà che spesso gli anziani
incontrano per recarsi ad una visita ospedaliera non potendo muoversi autonomamente. Per ovviare a questo disagio, si potrebbero
stipulare delle convenzioni che permettono ai volontari, già impegnati su questo fronte, di accompagnare gli anziani e tutte le persone che versano in difficoltà motorie, presso le strutture sanitarie
per accertamenti o cure sanitarie prenotate dai propri medici di
base. Un ulteriore sostegno agli anziani può essere fornito dalle
associazioni di volontariato durante i periodi più caldo dell’estate,
come è stato fatto anche in anni precedenti dai Vigili del Fuoco, che
hanno ospitato queste persone in confortevoli ambienti predisposti
presso le loro strutture operative.
Cambiamo adesso argomento. È ancora poco diffusa fra i cittadini una cultura fondata sul rispetto per l’ambiente; la
Protezione Civile potrebbe in qualche modo contribuire a
promuovere percorsi di sensibilizzazione?
La Protezione Civile per sua stessa natura opera in tutte quelle
situazioni di interesse sociale che richiedono interventi finalizzati a
migliorare la “Sicurezza generalizzata”. In questa ricade anche il
rispetto ed il recupero delle “sofferenze” ambientali. Ad esempio la
bonifica dell’Aniene, cui ho fatto cenno poc’anzi, ha assunto anche
un significato importante sotto il profilo ecologico perché tutti gli
alberi rimossi dai margini sono poi stati impiegati per ricavarne il
compost.
Intervista alla dott.ssa Elisabetta Falvo,
ricercatrice dellʼarea di medicina molecolare
dellʼIstituto Regina Elena.
Dott.sa Falvo di cosa si occupa esattamente il vostro team di
ricerca, cosa fate?
Principalmente ci occupiamo di marker biologico, di studiare le cellule tumorali e di valutare gli effetti di determinati farmaci su queste. Gli studi sul marker vengo effettuati a fini diagnostici e preventivi, così da creare un circuito di chemio prevenzione.
Il vostro laboratorio sta facendo diverse ricerche, dalla melatonina, alla metformina, alla vitamina D, ed è proprio di
questa che mi piacerebbe parlare con lei. Dottoressa ci spiega prima di tutto che cos’è questa Vitamina D?
La vitamina D è un ormone stereoideo, in natura ne esistono due
forme, una di origine esogenea, viene assunta dal cibo, l’altra di origine endogena, può essere prodotta dal nostro organismo. Per produrre la quantità di vitamina D necessaria al nostro organismo sono
sufficienti 15 minuti di esposizione al sole al giorno.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare il professor Berrino
dell’Istituto Tumori di Milano che afferma che ci ammaleremmo meno di cancro se seguissimo una dieta migliore, che
legame esiste tra il cibo e la vitamina D?
Come ho già accennato una delle due forme di vitamina D si assorbe attraverso il cibo, mangiando uova, formaggio, burro, usando
l’olio di fegato di merluzzo o bevendo il latte.
Ne consegue che basta avere una corretta alimentazione per poter
apportare al nostro organismo la quantità necessaria.
Che funzione ha questa vitamina?
La vitamina D regola l’assorbimento di calcio, la cui mancanza comporta malattie come l’osteoporosi, il rachitismo. Attualmente viene
usata anche per curare malattie come la fibrosi cistica, l’ arteriosclerosi o l’artrosi.
Torniamo a parlare di cancro, viviamo in una società in cui,
purtroppo, i malati di cancro aumentano in maniera preoccupante, come legare gli studi sulla vitamina D a questo
ambito?
Questo legame è uno degli ambiti di ricerca principali del nostro laboratorio, studiare una correlazione tra i livelli di vitamina D nell’organismo e il possibile sviluppo di un tumore,
una maggior concentrazione di questa
sarebbe diretta conseguenza di una
minor probabilità di ammalarsi.
Quale può essere la causa di una
minor concentrazione di vitamina D?
Come ho già accennato in precedenza, noi la assorbiamo in due modi, se
questi processi di assorbimento vengono
a mancare la diretta conseguenza è una
sua diminuzione.
Un basso contenuto di questa, quali neoplasie può causare?
10:romalive
È proprio questo che stiamo studiando, stiamo svolgendo delle analisi per capire quali siano i cambiamenti in atto nell’organismo con
una minore o maggiore concentrazione di questa.
Quali meccanismi può attivare la vitamina D contro il cancro?
La vitamina D cambia il modo di lavorare delle cellule, e in alcuni
casi può fermare il processo di proliferazione delle cellule cancerose o può migliorare le funzioni del sistema immunitario; tuttavia il
suo ruolo non è stato ancora compreso appieno.
È possibile fare un test per misurare i livelli di vitamina D nel
corpo?
Certo, esistono dei test per misurare il livello di vitamina D, si possono effettuare anche in alcune farmacie che lo prevedono, tuttavia è più opportuno recarsi da un medico, di modo che nel momento in cui sia necessario integrarla, il paziente sia messo al corrente
di tutte quelle controindicazioni o interazioni con altri farmaci che
tale cura comporta.
Questo tipo di studi è stato effettuato anche in altre parti del
mondo?
Sono tutti studi in fase di valutazione, ad esempio, negli Stati Uniti alcuni laboratori stanno effettuando degli studi sullo stesso argomento.
Le nuove frontiere prevedono la possibilità di una che mio
prevenzione attraverso le sostanze naturali, quale obiettivo
si è prefissato il vostro laboratorio?
Quello che la vitamina D diventi un target di prevenzione.
ELEZIONI
REGIONALI
28 – 29 Marzo 2010
intervista all’On.
Gerardo Labellarte
La
La Regione
Regione
che
che verrà
verrà
Prima di cominciare a parlare del suo programma politico, mi piacerebbe parlare
del decreto esecutivo varato in seguito
all’ esclusioni di alcune liste dalla corsa
elettorale. Lei cosa pensa della situazione che si è venuta a creare?
Penso che il Pdl abbia fatto tutti gli errori che
era possibile fare in questa situazione, ha
peccato di superficialità e di arroganza. Di
superficialità nella gestione della consegna
della documentazione inerente l’ammissione
delle liste, hanno abbandonato gli uffici e si
sono ripresentati in ritardo; indipendentemente dalle motivazione più o meno trasparenti. Di arroganza perché, anziché fare autocritica, hanno preteso, per riparare ad un loro
errore, di ricorrere ad un decreto legge.
Lei, che è stato anche senatore durante la
XIV legislatura, cosa ne pensa dei recenti
scandali, dalla protezione civile, al premier, allo scandalo elezioni, si erano mai
raggiunti questi livelli?
Il mio partito, io sono socialista da sempre,
ha fatto degli errori e ne ha pagato, anche a
caro prezzo, le conseguenze, mi riferisco ai
fondi reperiti, a volte in maniera illecita, principalmente, per auto finanziare il partito. Oggi ci troviamo di fronte a una corruzione sempre più dilagante, che colpisce sia la classe
politica che la pubblica amministrazione. Io
dico che il problema della legalità nella vita
pubblica è un nodo cruciale, tanto che è un
punto del mio programma elettorale, che
prevede trasparenza sia nella pubblica amministrazione che nella politica. Gli scandali, a
cui lei ha accennato, dimostrano come nella
pubblica amministrazione si siano annidate
delle “cricche”, dei gangli all’interno dello
stato, e la colpa dei politici è stata di non aver
supervisionato perché ciò non avvenisse.
Ma l’Italia ha mai avuto un vero statista?
L’Italia ha avuto dei grandi politici, noi per
esempio, abbiamo avuto Pertini.
Secondo lei, se ci fosse stato Pertini
avrebbe firmato il decreto?
È difficile dirlo, Pertini e Napolitano sono
molto diversi, il primo era sicuramente più
“battagliero”, il secondo è più un moderatore, comunque anche Napolitano è un’esponente di quella classe politica di alta levatura
come Nenni, Martino, Saragat o La Malfa.
Una classe politica selezionata dalla resistenza.
Si è parlato di rinviare le elezioni, ne ha par-
lato anche Pannella, secondo lei perché?
Pannella è una persona molto particolare,
noi, come partito socialista, abbiamo lavorato molto con i radicali su alcune tematiche
condivise; lui è uscito molto provato dalla
vicenda della raccolta delle firme, questo
orientamento nasce probabilmente dalla
volontà di contestare il sistema, io sono più
“gradualista”, il sistema va rivisto, ma un po’
alla volta. È inutile rinviare le elezioni, una
modifica andrà fatta, ma dopo le elezioni.
Nel Lazio si vota senza Pdl per colpa del Pdl,
ma l’elettore non è orfano, la Polverini c’è e
si può votare.
Perché avete appoggiato la Bonino?
La scelta della Bonino è legata a due fattori
principali; il primo è che i socialisti sono a
sinistra, anzi nel mondo il socialismo è la sinistra, quindi in tutta Italia i socialisti si sono
schierati con il Centro Sinistra. Il secondo fattore riguarda la candidata del Centro Sinistra
nel Lazio, l’onorevole Bonino, verso la quale
provo una forte stima personale. Lei è una
donna di enorme levatura, che può portare
grandi miglioramenti nella qualità della politica. Inoltre, come già accennato, il partito
socialista su determinate tematiche si è trovato in accordo con il partito radicale. C’è,
inoltre, un programma unico e condiviso con
gli altri partiti, che ha smussato alcune asperità delle idee radicali, e ha visto d’accordo
tutti gli esponenti, anche quelli del mondo
cattolico.
Anche il mondo cattolico deve farsi
autocritica?
Io sono laico, il mondo cattolico dovrebbe rivedere alcune sue posizioni, come, ad esempio, il discorso sulle coppie di fatto; ormai è
una realtà che non si può ignorare, che differenza c’è fra una coppia sposata e una no?
Questa divisione ormai appartiene al passato. Una posizione riformatrice sarebbe molto
importante per loro.
Formigoni è stato voluto da Comunione
e Liberazione?
Certo, ma i cittadini lo votano.
Viviamo un momento di grande crisi, oggi le grande imprese se ne vanno dalla
Regione, la disoccupazione aumenta, le
piccole e medie imprese chiudono. Il problema si estende in tutta l’Italia, nel nord
ovest del Paese 19 imprenditori si sono
uccisi nel 2009, come fare per fronteg-
giare la crisi?
È una domanda molto complessa, ma volendo fare una sintesi, a mio avviso, bisogna
investire in: innovazione, alcuni prodotti sono desueti, giovani, ricerca, fantasia e poli tecnologici. Se puntiamo su questi fattori, produrremo ricchezza, se stiamo sempre sulla
difensiva non usciremo mai dalla crisi.
Un’altro punto di forza, tanto più nella
nostra regione, è la nostra storia, la nostra
cultura, una risorsa inesauribile, che va coltivata, basta pensare all’effetto sortito dall’introduzione dei volo low cost sullo scalo di
Ciampino, che ha aumentato l’afflusso di
milioni di visitatori. Un’altra cosa su cui dobbiamo lavorare è la permanenza dei turisti
nel nostro territorio, non è possibile che la
media di permanenza di questi nel Lazio sia
di 2 giorni. Il turismo può essere un volano
per la nostra economia, da Roma a Viterbo a
Frosinone. La nostra classe politica guarda
troppo al passato, anche per quanto riguarda l’energia, guardiamo all’esempio della
Germania, con la sua economia che punta al
rinnovabile ha creato occupazione e noi
vogliamo creare le centrali nucleari. Queste
sono una vergogna, noi siamo contro, e
anche il Centro Destra dovrebbe essere più
chiaro, adesso nella campagna elettorale
dice di essere contro al nucleare, la gente
non capisce più.
Privatizzazione Acea, sì o no?
No, ci tengo a ricordare che fu proprio un
socialista a fondare l’Acea.
Corridoio Tirrenico?
Sì.
Chiusura Malagrotta?
Non è una domanda alla quale si possa rispondere con un sì o con un no, sicuramente bisogna puntare sulla raccolta differenziata, sull’adeguamento delle strutture.
Investire sulle Medie e Piccole Imprese?
Naturalmente sì.
Perché una persona dovrebbe votarla?
Questa è una domanda che mi intimidisce,
ma se devo fare auto promozione mi ritengo
una persona seria, non sono, né un opportunista, né un voltagabbana, lo dimostra la mia
coerenza all’interno dello stesso partito da
quasi trent’anni.
:11
romalive
MLN 4924:
un farmaco contro tutti
i tipi di tumore
Skp2, questo il nome del gene coinvolto nelle patologie tumorali.
Una ricerca condotta presso l’Harvard University di Boston ha rilevato che una sovra espressione di questo particolare gene coincide
drammaticamente con l’insorgenza di processi oncogeni.
Caratteristica principale del cancro è la proliferazione delle cellule,
ovvero la loro crescita e moltiplicazione incondizionata, meccanismo che è alla base della rapida diffusione del tumore in diverse sedi
dell’organismo, fenomeno spiegabile con il fatto che le cellule
tumorali non vanno incontro al processo di senescenza che le condurrebbe inevitabilmente alla morte.
Il riscontro di un’iperattivvità del gene Skp2 in presenza di malattie
tumorali è stato fattore guida nello studio intrapreso all’università
di Boston, in quanto ha suggerito ai ricercatori l’idea che disattivando il gene in questione si potesse bloccare la crescita del
tumore; ipotesi che si è trasformata in una realtà scientifica. Un
esperimento condotto su topi di laboratorio ha, infatti, permesso di
osservare che alla soppressione del gene Skp2 corrisponde la morte
delle cellule tumorali, o meglio, si innesca un processo di senescenza di suddette cellule che poi le porta a morte. Si è così potuta registrare nel giro di sei mesi una regressione del tumore.
Una scoperta che si affianca ad un’altra ancor più entusiasmante,
in quanto è già stato messo a punto un farmaco sperimentale
chiamato MLN 4924, della Takeda Pharmaucetical Company, con
funzione anti Skp2. In sostanza esso asseconda un meccanismo di
difesa naturale già insito nel nostro organismo che permette, per
esempio, alla pelle di difendersi dai danni del sole, promuovendo
nella cellula scottata un processo di autodistruzione; l’MLN 4924,
bloccando il gene Skp2, è in grado di innescare l’autoistruzione
delle cellule tumorali.
Il raggiungimento di questo importante traguardo nel campo della
ricerca contro il cancro si deve all’italiano Pier Paolo Pandolfi, scienziato che già giovanissimo, tra gli anni ‘80 e ‘90, si era dedicato alla
ricerca in ambito oncologico presso il gruppo di ricercatori italiani
guidati dal Prof. Giuseppe Pellicci a Perugia; successivamente
Pandolfi si è trasferito in Inghilterra e poi ancora a New York al
Memorial Sloan Kettering Cancer Institute. Attualmente è alla
guida di un laboratorio della Harvard University di Boston, pur mantenendo intensissimi i contatti con l’Italia, dove torna di frequente
per continuare a offire il suo contributo; moltissimi, poi, gli italiani
nel suo gruppo di studio a Boston.
Già nel 2008 Pandolfi aveva effettuato un’altra importante scoperta, rilevando la riduzione della proteina Pten in presenza di qualsiasi forma tumorale, fatto che aveva indotto il ricercatore ad affermare che all’origine di tutti i tumori vi è un denominatore comune,
delle anomalie dei meccanismi genetici; questo risulta essere confermato oggi dall’osservazione del comportamento del gene Skp2,
anch’esso implicato in tutti i tipi di tumore.
Ciò significa che se le ulteriori sperimentazioni sul farmaco anti
Skp2 ribadiranno i risultati emersi sinora, la cura potrebbe essere
efficace per sconfiggere qualsiasi tipo di tumore.
12:romalive
Intervista al Dott. Giovanni Blandino
coordinatore dei laboratori di ricerca
dellʼIstituto Regina Elena
Siamo qui con il dottor Blandino, coordinatore dei laboratori
di ricerca del Istituto Regina Elena; dottor Blandino a che
punto sono i laboratori di ricerca dell’Istituto?
I nuovi laboratori dell’area molecolare dell’Istituto Regina Elena sono
in fase attiva rispetto ai primi mesi dalla loro istituzione, hanno avviato una serie di ricerche su temi assai complessi e sono in pieno funzionamento. La ricerca è in continua evoluzione, ne consegue che,
mentre gli studi avviati l’anno scorso stanno ormai seguendo il loro
percorso, nascono sempre nuove progettualità. Di pari passo le tecnologie utilizzate dagli inizi vengono implementate e sostenute da
altre, così da essere sempre all’avanguardia sia per quanto concerne
le tecnologie stesse, che per i risultati ottenuti.
Lei ha accennato ad una serie di ricerche molto complesse, può
spiegarci nello specifico di cosa si tratta?
L’area di ricerca molecolare persegue diversi obiettivi, prima di tutto
però bisogna sottolineare come questo sia un centro di ricerca traslazionale; la ricerca traslazionale è quella ricerca biomolecolare preclinica che produce risultati rapidamente trasferibili all’attività clinica,
vi è quindi alla base la volontà di trasferire immediatamente i risultati della ricerca al letto del paziente. Questo avviene tramite l’analisi
dei pazienti stessi, ma anche dei tessuti tumorali di questi, la radiografia molecolare del paziente ci permette di tornare ai sistemi di
ricerca in vitro e di studiare così i comportamenti molecolari alla base
delle attività tumorali che noi riscontriamo; questa è la cosiddetta
area della stratigrafia molecolare. C’è una seconda area che sta crescendo vorticosamente, grazie anche agli sforzi dei giovani ricercatori, quella dell’isolamento delle cellule staminali tumorali, quella piccola porzione cellulare che è il serbatoio del tumore e che, probabilmente, contiene anche quelle cellule che lo disseminano in altre parti
del corpo. Sono tutte ricerche molto complesse, che vedono anche
l’interfacciarsi di diverse figure professionali, il medico con il biologo,
i chimici con i bio-informatici, vi è quindi un approccio multidisciplinare come richiede oggi la ricerca contro il cancro.
I vostri laboratori hanno, inoltre, aderito al “Progetto Tevere”,
un progetto che vede coinvolti altri istituti sia Lombardi che
Siciliani, e si occupa di prevenzione dei tumori al seno, in che
modo collaborate con questi?
Il Progetto Tevere è la sintesi di quelle che possono essere le ricerche
traslazionali, perché parte proprio dall’osservazione dei pazienti; si è
infatti notato come i pazienti sotto cura da anni per il diabete sviluppino meno i tumori rispetto alle altre persone. Se n’è dedotto che nel
trattamento farmacologico del diabete viene utilizzata una sostanza
che inibisce la formazione tumorale, principalmente l’insorgenza del
tumore al seno, in parte anche per i tumori alla prostata e all’intestino. Quest’osservazione è stato il punto di partenza. Si è passati dunque allo studio in laboratorio e il concetto che emerge dalle ricerche
su questi farmaci antidiabetici, utilizzati su culture cellulari o su
modelli in vivo, è che alla base dell’insorgenza di tumori vi sono disordini del metabolismo, ne consegue che tutti quei farmaci che in
qualche modo evitano questi disordini contribuiscono ad una maggior protezione rispetto ai tumori. L’esempio più forte è dato dalla
correlazione tra obesità, data da delle disfunzioni metaboliche, e
tumori; ci sono alcuni tumori, come quello all’esofago, non molto dif-
14:romalive
fuso ma molto aggressivo, la cui formazione
e strettamente legata a questo fattore.
Il “Progetto Tevere” oltre a portare avanti questi studi, si occupa anche di approfondire la correlazione tra dieta e tumori, principalmente è il dottor Berrino,
dell’Istituto dei Tumori di Milano, ad occuparsene. Queste diete studiate dal dottor Berrino servono per prevenire solo
alcuni tumori o tutti?
Obesità, dieta e cancro, numerosi sono gli
studi di osservazione, anche la professoressa
Muti, direttore scientifico dell’Istituto Regina
Elena, si è occupata di questo argomento,
l’integrazione dei nostri laboratori avviene
nel momento in cui si va a studiare i meccanismi, il “perché” certe diete servono a proteggere. Abbiamo fatto un passo avanti nella
lotta ai tumori, perché stiamo studiando quei
meccanismi di protezione che lo prevengono, stiamo portando avanti una chemio prevenzione.
Il professor Berrino sostiene che con una
dieta corretta, forse, si potrebbe eliminare del 33% l’insorgenza di tumori.
Sono perfettamente d’accordo, tutta l’area
che va da una giusta alimentazione ad un
corretto movimento svolge un ruolo protettivo molto importante nell’insorgenza di tumori, il passo successivo che dobbiamo fare
è quello della comprensione dei meccanismi
molecolari alla base di questo processo. I
laboratori di medicina molecolare devo fare
da trait d’union fra l’osservazione che può
fare il clinico e il biologo molecolare. È indubbio che un’arma fondamentale nella lotta ai
tumori sia la prevenzione.
La professoressa Muti parlava in un’intervista degli studi sulla metformina come una possibilità nella prevenzione dei
tumori al seno.
Proprio in queste ultime settimane i laboratori di medicina molecolare stanno producendo
risultati importanti che dimostrano come
questo farmaco antidiabetico svolge un ruolo
molto importante come antitumorale, anche
a livello delle cellule staminali tumorali. Gli
esperimenti condotti in laboratorio hanno
dimostrato che la metformina corregge il metabolismo, anche delle cellule tumorali, e ripristina un metabolismo che è più fisiologico,
che è di una cellula normale. Bisogna ricordare a questo proposito, come l’alterazione del
metabolismo sia alla base di molti tumori,
dalla prostata, al seno, all’intestino.
La metformina è un farmaco naturale o
è un farmaco tossico?
Non è un farmaco tossico, lo dimostra il fatto
che da anni è utilizzato da milioni di persone
che soffrono di diabete, tuttavia va ricordato
come se somministriamo la metformina per
la prevenzione, nel momento in cui noi la
prescriviamo lo stiamo facendo su pazienti
potenzialmente sani; ne consegue che potrebbe, e ribadisco potrebbe, creare qualche
controindicazione in un uso prolungato.
Esperimenti condotti su un gruppo ristretto
di persone, tuttavia, hanno dimostrato che la
metformina è un farmaco ben tollerato.
Stati Uniti si sta affermando, che associa i
numeri legati a disfunzioni metaboliche,
come l’obesità che colpisce fasce di età sempre più giovani, all’insorgenza di tumori.
Quindi da una parte c’è il problema di
mangiare del cibo sano e dall’altra parte
il problema dell’’obesità che all’alimentazione è strettamente connessa.
Certamente l’obesità dipende dal cibo, ma
anche dal tipo di vita che uno conduce, ad
esempio per i bambini è importante osservare il loro metabolismo, correggerlo là dove è
necessario, e soprattutto spingerli ad un’attività fisica, che per loro è fondamentale.
…io insisto perché venga riconosciuto quel
messaggio sociale, che negli Stati Uniti si sta
affermando, che associa i numeri legati a
disfunzioni metaboliche, come l’obesità che
colpisce fasce di età sempre più giovani,
all’insorgenza di tumori.
Oltre alla Metformina, ci sono altri farmaci che state sperimentando?
Diciamo che un ruolo importante nelle terapie dei tumori lo hanno giocato le vitamine,
in associazione con altri farmaci; della vitamina D, ad esempio, si è osservato come valori
bassi di questa, la cui produzione è legata
anche all’esposizione al sole, abbia favorito
l’insorgenza di tumori al seno, si è visto di
contro che le donne che si esponevano maggiormente ai raggi solari erano meno soggette a questa patologia. Altre osservazioni
vengono condotte sulla melatonina, anch’essa ha un effetto protettivo nei riguardi dei
tumori. Diversi sono gli studi condotti, recentemente il professor Pellicci dell’Istituto Oncologico Europeo ha pubblicato un lavoro
sugli effetti protettivi delle arance rosse, di
contro a quelle gialle, esistono, come già
accennato, in questo ampio concetto di alimentazione, una serie di sostanze che hanno
una funzione protettiva.
Spesso quando noi mangiamo arance,
cereali, od altro, mangiamo cibi non genuini, con sostanze non proprio ideali
per il nostro organismo, come si possono
conciliare questi effetti con quelli protettivi di cui ha parlato prima?
Sicuramente questa è una domanda molto
difficile, dove diversi sono i fattori da valutare, come quelli legati al processo di conservazione dei cibi, alla percentuale di conservanti all’interno di questi, e anche là dove
parliamo di cibo naturale, assolutamente biologico, dobbiamo fare attenzione, perché magari anche questo manca dei necessari controlli sulla qualità,che lo rendono sicuro da
certi punti di vista. Sicuramente vanno privilegiati quei cibi che seguono un iter qualitativo controllato, io insisto perché venga riconosciuto quel messaggio sociale, che negli
Tornando al cibo naturale, biologico, io non
vorrei fare confusione, certo questi prodotti
sono sicuramente meglio di quelli non naturali, ma parlare di biologico, non deve voler
dire che questo può sfuggire ad ogni controllo dei criteri minimi perché sia un cibo fruibile, ad esempio se parliamo di frutta e verdura, un controllo allo stato del terreno è opportuno effettuarlo, verificare come le piante
vengono irrorate. La vera dieta inizia al mercato, dove la gente deve essere in grado di
valutare quello che sta per mangiare.
Per concludere un’ultima domanda, voi
negli ultimi 3 anni avete creato dei laboratori all’avanguardia, come collaborate con
gli altri istituti di ricerca sparsi nel mondo?
Gli studi contro il cancro diventano di giorno in giorno sempre più una ricerca globale,
la collaborazione nasce dalle varie specificità
delle competenze, si crea un approccio multidisciplinare, non è difficile che io, ad esempio, collabori con i fisici di Israele o degli Stati
Uniti, perché magari loro hanno sviluppato
degli algoritmi particolari per l’interpretazione dei dati. Più cresce la tecnologia, più possiamo essere sofisticati nell’analisi, aumentano i dati, che vanno razionalizzati e resi
accessibili. Una strumentazione che è in
grado di sequenziale il genoma umano e a
breve sarà in grado di sequenziale il genoma
delle cellule tumorali, fornisce una serie di
dati molto complessi, noi dobbiamo razionalizzarli e tirare fuori le informazioni che ci aiutino e creare un farmaco ad hoc per colpire
quello specifico tumore, ed è per questo che
abbiamo bisogno di un approccio globale.
Non dobbiamo quindi stupirci, tanto più in
laboratori all’avanguardia come i nostri, di
trovare studiosi e collaborazioni da tutte le
parti del mondo, dall’università di Oxord ad
Harvard
:15
romalive
S P E C I A L E
E L E Z I O N I
R E G I O N A L I
2 0 1 0
Intervista ad
Emma Bonino
esiste un decreto del Presidente del 1989 che
riconosceva già la famiglia anagrafica.
Secondo lei, la Regione Lazio ha utilizzato al meglio i fondi comunitari? Nel suo
programma quanto conteranno?
La Regione Lazio ha usato i fondi comunitari
per singoli progetti, magari anche buoni, ma
fini a se stessi; i progetti devono concentrarsi su 3, al massimo, 4 temi, così da poter creare un valore aggiunto, uno scatto, in sinergia con il territorio. Fondamentale sarà evitare
le truffe, l’Italia è stata coinvolta in uno scandalo che ha richiesto grandi sforzi per ricostruire una credibilità, mi riferisco ai corsi di
formazione mai organizzati. L’utilizzazione di
questi fondi, in modo appropriato, potrebbe
favorire il salto di qualità, essere un traino per
la Regione.
On. Bonino quali sono i punti innovativi
e fondamentali del suo programma?
Fondamentali per il mio programma politico
saranno i punti di metodo che comporteranno l’applicazione in modo rigoroso delle leggi, così da difendere i diritti dei cittadini che
proprio dalla rigorosa applicazione di queste
vengono tutelati; a differenza dei “potenti”
che si creano leggi ad hoc. Punteremo sulla
trasparenza, sia per quanto concerne le spese, che le nomine, tutto dovrà essere reso
pubblico. Vi è la necessità di applicare un metodo diverso, ci vogliono idee forti, la regione
Lazio è una grande Regione, deve esplodere, come la Catalogna. Dobbiamo puntare sulla green economy, dire no al nucleare,
anche l’attenzione al sociale, seppur molto
alta, va gestita in maniera differente.
tato, il turismo, non solo per la città di Roma,
ma per tutto il territorio. Eccellenza enogastronomia e il clima del Lazio favoriscono la
vacanza per quasi tutto l’anno, bisogna puntare su un nuovo tipo di turista, l’over 60,
che può coprire il periodo di “bassa stagione”, libero dal problema di conciliare lavoro
e figli. Basta alla vacanza “mordi e fuggi” dei
turisti che visitano il nostro territorio.
Come conciliare occupazione e liberalizzazione?
Questi temi non sono né contrastanti, né
concorrenti, il posto fisso ormai non esiste
più, ma possiamo e dobbiamo puntare su
una rete creata da formazione, università e
imprese, in modo da promuovere l’occupazione. Gli inizi sono sempre stentati per tutti,
ma se si promuove questa rete gli sviluppi
arriveranno.
Roma è la città dei costruttori e degli appartamenti sfitti. Come conciliare il libero
mercato con affitti accessibili per tutti?
Altro aspetto, i costi altissimi per l'acquisto di appartamenti. Come calmierare i
prezzi?
Sono, principalmente, responsabilità della
città e del Sindaco, ma la Regione può intervenire, e lo ha già fatto, con i fondi di garanzia e il Piano Casa, che andrebbe comunque
rivisto. Bisogna considerare, inoltre, come si
dovrebbe ricostruire sul costruito, molto
spesso le strutture non sono adeguate, basta
pensare al discorso antisismico; anche per
quanto concerne il demanio regionale bisognerebbe capire se è edificabile. Il miracolo
non si può fare, la domanda è flessibile, pensiamo agli studenti, ad esempio, alle loro esigenze, non esiste una sola risposta.
Le Pmi del Lazio soffrono di una crisi
strutturale e uno dei problemi fondamentali è la crisi di liquidità, quindi l'accesso
al credito. Quale è il suo piano?
Sicuramente, va consolidato il comitato sul
credito e potenziato Confidi, che dovrà comunque rispettare i dettami di Basilea II, e
poi bisognerà puntare su ricerca e innovazione, per poter essere competitivi; fondamentali, nella nostra regione, sono i settori agro
alimentari, l’audiovisivo, che va curato e aiu-
La Regione Lazio, in quanto Istituzione,
cosa potrà fare per le coppie di fatto, le
coppie omosessuali e per il problema
delle adozioni?
Questi sono temi nazionali, certo è, che i servizi alla persona non possono e non devono
essere discriminanti, se una coppia è sposata
in comune, in chiesa o semplicemente convive non deve essere un problema. Dobbiamo
migliorare i servizi alla persona, mettendo
l’accento su questa e non su altro, del resto
16:romalive
Nucleare: sì o no ?
No.
Privatizzazione dell’ Acea?
Non così e non in questo momento.
Corridoio tirrenico?
Se il Campidoglio si decide, i cantieri dovrebbe già iniziare nel 2010.
Raddoppio raccordo anulare?
Non ne vedo la necessità.
Nuova legge elettorale?
Sì.
Reddito minimo garantito?
È stato fatto, va potenziato, ma non è una soluzione.
La voteranno i comunisti?
Non capisco perché non dovrebbero farlo.
Prenderà molti voti nel centro destra?
Io penso che anche gli elettori del Centro Destra siano sconfortati dalla situazione contingente, anche loro, penso, sentano l’esigenza
di una maggiore legalità.
Cosa ne pensa di una Regione più “rosa”?
Magari, io lavoro anche per questo.
Voterebbe la Polverini se non fosse candidata?
Direi che sono piuttosto sconcertata dai suoi
compagni di cordata.
Perché votare per l’onorevole Bonino?
Conoscete Emma Bonino da trent’anni, io
penso di aver sempre dimostrato coerenza e
serietà.
Intervista a
Renata Polverini
La Federlazio, associazione delle piccole e
medie imprese, nella sua sede di via Albano
a Roma, ha avuto il piacere di ospitare la
candidata a governatore della regione Lazio
Renata Polverini.
La candidata, di fronte ad un nutrito pubblico, ha risposto alle domande di
Federlazio sul tema della Salute e della
Sanità nella regione.
Renata Polverini ha subito evidenziato come
questo sia uno dei temi centrali per ogni
Regione, tanto più per la regione Lazio, che
per quanto concerne questo settore è commissariata; uno dei punti fondamentali che
è emerso durante l’incontro, diretta conseguenza del commissariamento, è quello
relativo alla necessità di rinegoziare il piano
di rientro della sanità, approvato dalla
Giunta di sinistra il 6 marzo del 2007, che
pesa sul futuro e sulle scelte di questo settore, senza però gravare ulteriormente sulle
spalle dei cittadini. Il bilancio sanitario,
infatti assorbe,circa, il 70% dell’ intero
bilancio regionale, e la regione Lazio ha già
un debito ingente e un deficit annuo che
supera il miliardo di euro; continuando
peraltro ad offrire un scelta sanitaria insoddisfacente,a fronte di un investimento che
dovrebbe garantire un servizio, sia per
quanto concerne la qualità, sia per quanto
concerne l’efficienza di alto livello. Il piano
di rientro previsto, che si andrà a sostituire
a quello attuale, dovrebbe esaurirsi in tre
anni e dovrebbe permettere, già per allora,
di ridurre le addizionali sull’IRPERF e
sull’IRAP, che ad oggi sono elevatissime e
servono a sostenere un sistema che non
funziona. Dopo questo, si arriverà ad un
nuovo equilibrio, che permetterà anche di
recuperare alcune delle strutture chiuse
durante la giunta Marrazzo.
La candidata ha ribadito come sia sua intenzione occuparsi personalmente di valorizzare l’impegno e le eccellenze delle nostre
professionalità, di cui ha avuto numerose
conferme durante le sue visite in strutture
sanitarie, sia pubbliche che private, rendendosi conto di come gli sforzi profusi non
corrispondano ad un risultato all’altezza di
questi. Il tema dell’eccellenza, unito alla
qualità che ne deriva, è stato il tratto identificativo dell’intervento, la Polverini ha ribadito infatti la necessità di investire su una
sanità che sia di qualità, che premi le strutture che eccellono e penalizzi quelle che
eccellenze non sono.
È per questo motivo che è sua intenzione
creare un Sistema di Qualità, che stabilisca
con dei parametri oggettivi il grado di qualità delle varie prestazioni. I parametri che
verranno valutati da questo sistema non
sono solo quelli relativi all’adeguatezza
S P E C I A L E
delle strutture o del personale, ma anche
quelli dell’offerta, sia diagnostica, che terapeutica data al paziente e, ovviamente, verranno stimati i risultati ottenuti.
Ha detto basta alla politica dei tagli indiscriminati, come è stato fatto in questi anni,
che hanno solo danneggiano le competenze professionali e il diritto alla salute dei cittadini.
Ha confermato inoltre l’urgenza di adeguare le strutture alla nuova composizione
demografica, l’età media si alza sempre di
più, così da diversificare e riequilibrare l’offerta ospedaliera del territorio.
L’ospedale deve essere solo uno dei servizi a
cui il cittadino può rivolgersi, bisogna integrare e ramificare il sistema.
Parlando del suo programma elettorale la
candidata ha evidenziato come verrà spezzata la filiera degli sprechi attraverso la creazione di una apposita direzione regionale di
Governance, posta a stretto contatto con il
presidente della Regione, in cui figure professionali, supportate da adeguati mezzi,
opereranno un reale controllo sugli erogatori di prestazioni sanitarie, così da riqualificare il sistema e operare un proficuo utilizzo delle risorse. Si arriverà a garantire una
risposta domiciliare per tutti coloro che
vogliono accudire i propri malati a casa,
verrà creata una nuova figura quella dell’
infermiere di famiglia, che non solo assisterà il malato, ma sarà anche di supporto alle
famiglie che troppo spesso vengono lasciate sole. L’infermiere di famiglia è una figura
professionale in rapida ascesa in tutti i paesi
occidentali, in linea con quanto indicato
dall’organizzazione Mondiale della Sanità,
che avrà il compito di valutare la situazione
del singolo paziente, richiedere eventuali
visite mediche specialistiche e occuparsi del-
E L E Z I O N I
l’educazione sanitaria del paziente, ma
anche dei suoi famigliari.
Verranno inserite nel ReCup anche le strutture private accreditate, così da accorciare le
liste di attesa, ne consegue la necessità che
tutte le strutture sanitarie che possono
rispondere alla domanda di cura del cittadino entrino in questo circuito.
Conclude affermando come ciò che l’ha
spinta a candidarsi sia la volontà di cambiare questa Regione, per dare risposte diverse,
perché pensa che insieme questo lo si possa
fare, perché bisogna essere ambiziosi, desiderare e dare di più e meglio.
R E G I O N A L I
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Se Amo
[ di • Sergio Di Mambro e Martina Pelliccia ]
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Tutte le puntate della trasmissione sono visibili sul
sito www.italialivetube.it
perché, come spiega la psicoterapeuta Ilaria
Martelli Venturi, anche lei ospite in studio, il
desiderio di amare e, perché no, di vivere il
sesso, non invecchiano mai. Tuttavia è pur
vero, come emerge dalle parole degli intervistati, che ad una certa età prevale la componente affettiva. Al contrario i giovani,
com’è logico aspettarsi, assegnano grande
importanza al momento dell'incontro sessuale, e c’è perfino chi si pente di non aver
mai tradito il proprio partner perché non
vale la pena, in età precoce, fossilizzarsi in
un lungo rapporto di coppia. Lo spaccato
che emerge dal mondo giovanile odierno è
quello di una generazione libera e disinibita,
che non si fa problemi a vivere il sesso
anche disgiunto dal sentimento, sebbene
poi, in fondo, nessuno smetta di aspettare il
grande amore. D'altronde, parla nuovamente la Dott.ssa Martelli Venturi, una relazione
basata sulla sola attrazione fisica è destinata
a finire nel tempo perché alla base di un
rapporto solido vi sono fattori che mettono
in gioco la persona nella sua totalità, anche
se è innegabile che la sfera dell'intimità sessuale ricopra, comunque, un ruolo non trascurabile per la buona riuscita di un rapporto. E il tradimento? La Dottoressa sostiene
che non sempre è spia di un disagio alll’interno della coppia; talvolta, al contrario,
può rivestire una funzione quasi “terapeutica”, permettendo una riscoperta del desiderio sessuale che si riflette positivamente nell’ambito del rapporto. la Dottoressa ci parla
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:19
romalive
Consiglio Re
] a cura di Cristina Cese [
Frana di Arsoli: la Protezione Civile Regionale mette in sicurezza
area vicina all’A24
Con 50 uomini, un’autobotte da 6.000 litri d’acqua potabile, una ruspa, un’idrovora, una pala
meccanica e un bobcat la Protezione Civile Regionale provvede alla messa in sicurezza dell’area, vicina all’autostrada A24, coinvolta dalla
grossa frana staccatasi nel Comune di Arsoli
(Rm).
Il movimento franoso ha investito la linea ferroviaria Roma-Sulmona e attaccato alcune strutture portanti dell’autostrada A24, fermandosi a pochi metri da alcune abitazioni isolate. L’intervento prevede la messa in sicurezza fondamentale
della zona, prima dell’avvio dei lavori di contenimento della frana.
Le infiltrazioni di acqua, causate dalle numerose
sorgenti affioranti della zona che si sono ingrossate dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi,
hanno scoperto due plinti di fondazione del viadotto autostradale con un abbassamento del terreno di circa 50 metri. Per i tecnici della Protezione Civile, geologi e ingegneri al lavoro, non ci
sono problemi di staticità dell’autostrada.
“Ci siamo immediatamente attivati per la messa
in sicurezza dell’area - ha dichiarato il vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino - le
operazioni continueranno fino a quando l’area
tornerà in condizioni di sicurezza. È inoltre in
corso un sopralluogo dei vertici della Protezione
Civile Regionale che hanno avviato il monitoraggio dell’area franata mentre decine di volontari
delle diverse associazioni di Protezione Civile
della provincia di Roma si sono attivati sul posto.
I tecnici della Protezione Civile hanno incanalato
le acque a monte evitando il rischio di ulteriore
movimento della frana”.
I lavori sono coordinati dalla Protezione Civile
del Lazio che opera in collaborazione con il personale di Vigili del Fuoco, Autostrada dei Parchi e
Ferrovie dello Stato. Il direttore della Protezione
Civile Regionale, Maurizio Pucci, ha convocato
in Regione una riunione cui parteciperanno il
sindaco del Comune di Arsoli, Paolo Martino, e i
rappresentanti di tutti gli enti coinvolti.
Firmato rinnovo della convenzione
sull’attività di monitoraggio marino costiero
È stato firmato il rinnovo triennale della convenzione per l’attività di monitoraggio marino
costiero, tra la Regione Lazio, la Direzione Marittima del Lazio e l’Arpa Lazio che, dal 2003
garantisce un costante monitoraggio dei 370
chilometri di costa del litorale laziale attraverso il campionamento e lo studio delle acque
marittime della regione.
Circa 500 missioni, 1.500 ore di moto e 16mila
miglia percorse, rappresentano l’attività media
svolta annualmente dall’inizio della convenzione. Sono 50 le stazioni di prelievo e nove i mezzi a disposizione per il monitoraggio che dal
primo aprile al 30 settembre è giornaliero. Le
imbarcazioni che entro la prossima estate diventeranno undici, sono particolarmente adatte anche per il controllo della spiaggia.
“Il rinnovo della Convenzione tra Arpa e Capi-
taneria di Porto - ha detto l’assessore regionale
all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli Filiberto Zaratti - rappresenta il proseguimento di
una sinergia vincente che ha contribuito negli
scorsi anni a migliorare l’ambiente e la qualità
delle acque della nostra regione. Negli ultimi
anni infatti, grazie al complesso di politiche di
repressione e prevenzione dell’inquinamento
delle acque interne e costiere abbiamo riaperto
alla balneazione 30 km di coste e i laghi della
Regione sono oggi tutti balneabili. Per questo
abbiamo investito 490 milioni di euro, di cui 52
milioni per interventi strutturali su fognature e
depuratori nella zona dei Castelli Romani”.
“Questo sodalizio - ha aggiunto il Direttore Marittimo del Lazio, ammiraglio Pietro Maradei unendo le differenti esperienze, capacità e professionalità acquisite dai due Enti, ha permesso
di ottenere proficui risultati che, opportunamente valorizzati, hanno consentito non solo
di individuare occasionali inquinamenti, ma anche di procedere nell’approfondito studio dell’ecosistema marino laziale”.
“Questi dati sono la testimonianza e la garanzia dell’ottima collaborazione esistente tra i
due Enti e l’Agenzia regionale - spiega il Commissario Straordinario Arpa Lazio, Corrado Carruba - sempre più impegnati nella lotta a difesa della natura e della salvaguardia dell’ambiente marino e costiero. Non posso che ritenermi contento di questo rinnovo della convenzione che ritengo essere strumento di legalità e garanzia di trasparenza a tutela dei cittadini. Non bisogna trascurare il fatto che gli unici dati ambientali riconosciuti sono quelli forniti dall’Arpa”.
Sanità, Montino nomina Ernesto Petti commissario Ares 118
Esterino Montino, vicepresidente della Regione Lazio,
ha firmato il decreto di nomina del dott. Ernesto Petti
a Commissario dell’Ares 118. Una decisione condivisa
con il professor Elio Guzzanti, Commissario straordinario alla Sanità del Lazio. Professionista di alto profilo il dott. Petti ha una lunga esperienza alla direzione
di aziende sanitarie pubbliche e private. Dopo le dimissioni dell’ex direttore, scopo del commissariamento è quello di garantire l’attuale fase di transizione per
permettere alla prossima Giunta regionale di procedere alla nomina di un direttore con poteri ordinari.
20:romalive
gionale informa
• Augusto Culasso
Trapianti: patto tra 140 Comuni del Lazio per donazione organi
Sono 140 i Comuni del Lazio che, nella sala della
Protomoteca in Campidoglio, hanno sottoscritto il
“Patto di solidarietà per la vita” promosso dall’Agenzia regionale per i trapianti del Lazio (Art). Primo dei firmatari il Comune di Roma che ha rinnovato l’adesione all’iniziativa lanciata per la prima
volta nel 2005.
In particolare, hanno firmato questa mattina il
patto i comuni di Rocca Priora, Rocca di Papa,
Ciampino, Tivoli, Monteflavio, Ladispoli e Palestrina in Provincia di Roma; Alatri, Atina, Fiuggi e Pico in Provincia di Frosinone; Grotte di Castro, Oriolo Romano, San Lorenzo Nuovo, Vetralla, Tessennano e Monterosi in Provincia di Viterbo; Minturno,
Cisterna di Latina e Priverno in Provincia di Latina.
“I sindaci - ha spiegato il commissario straordinario dell’Agenzia regionale per i trapianti, Carlo Umberto Casciani - hanno siglato questo patto impegnandosi a divulgare la cultura della donazione di
organi e tessuti fra i propri concittadini. Donare
un organo infatti, è un grande atto di amore e generosità verso chi non ha altra speranza di vita se
non il trapianto”.
Alla cerimonia della firma è seguita quella della
premiazione dei venti studenti vincitori della quarta edizione del concorso “I giovani per la promozione della vita” che ha visto 2500 ragazzi impegnati nell’elaborazione di temi, disegni, dvd e lavori teatrali sul tema della donazione.
Al concorso hanno partecipato l’Istituto tecnico
Ennio Visca di Nettuno e le scuole superiori di Pomezia, Velletri, Valmontone, Marino, Colleferrro ed
Albano associate ad Albafor spa, Istituto superiore
di formazione e ricerca.
“Come in passato - ha sottolineato Anna Laganà
Madia, l’organizzatrice che da sempre affianca l’Art
nelle manifestazioni a sostegno della donazione abbiamo realizzato una serie di incontri nelle scuole per affrontare i delicati aspetti della morte, della donazione e del trapianto. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo ed hanno prodotto lavori
molto interessanti”.
A ricevere un riconoscimento anche i vincitori del
concorso “Il bersagliere corre per la vita”, al quale
ha partecipato la sezione di Albano dell’Associazione nazionale bersaglieri.
L’Agenzia dei trapianti ha inoltre coinvolto per la
prima volta anche il mondo dello sport. La Federazione italiana giuoco calcio (Figc), la Federazione
italiana pallavolo (Fip) e 30 associazioni sportive
della provincia di Roma parleranno di donazione
facendo indossare ai propri atleti le magliette realizzate dall’Art in ogni gara o partita disputata nel
corso dell’anno.
Ostia: presentato progetto di Città del cinema
sul modello della Villette di Parigi
Una Città del Cinema sul modello de La Villette di
Parigi, con tre sale cinema da 1.200, 600 e 300
posti, una sala Imax da 400 posti, due sale convegni da 400 e 150 posti, una biblioteca, una cineteca on line, un ristorante con terrazza affacciata sul mare che sovrasta, sospesa, la cavea da
400 posti, un luogo della memoria, spazi commerciali e uffici.
Il progetto è stato illustrato nel corso della presentazione, organizzata dalla “Fondazione Roberto Rossellini per l’audiovisivo” presso il teatro
Nino Manfredi di Ostia.
“’Spingiamo’ fortemente questo progetto che
speriamo si realizzi a Ostia, città per estensione e
popolazione - ha spiegato Francesco Gesualdi,
presidente della Fondazione Roberto Rossellini
per l’audiovisivo - all’interno di un progetto di
sviluppo del litorale”.
Due grandi gusci di cemento bianco definiscono,
nel progetto, la Città del Cinema che gli ideatori
immaginano localizzata in un’area di fronte al
mare. “La cubatura di tutta la struttura dovrebbe
essere del 15% circa, superiore a quella dell’Auditorium di Renzo Piano - ha detto Carlo Macchitella, direttore editoriale della Fondazione Roberto Rossellini per l’audiovisivo - e vuole essere
un contenitore riconoscibile, come il Maxxi di
Roma o il Beaubourg di Parigi. Sarà un luogo di
fruizione collettiva, di incontri nazionali e internazionali e di cultura. Certamente non sarà mai
un luogo di produzione.”
“Altro aspetto positivo - conclude Luciano Sovena, Ad di Cinecittà Luce - è lo spazio previsto per
il mercato, per visionare e discutere delle opere
di cinema e audiovisivo da portare nelle sale. In
Italia non c’è più”.
“Mi auguro che il progetto di una nuova Città del
Cinema presentato presso il teatro Nino Manfredi
di Ostia incontri la sensibilità di istituzioni, operatori del settore e rappresentanti del mondo
economico - ha detto il vicepresidente della Re-
gione Esterino Montino - La Regione Lazio, in
questi cinque anni, si è impegnata nella promozione dell’audiovisivo, che nel Lazio rappresenta
un settore industriale determinante e in grande
espansione. Sul nostro territorio si concentrano
tra imprese cinematografiche e audiovisive oltre
2.200 aziende e il 27% del totale nazionale degli
occupati. Sono convinto che la Città del Cinema
di Ostia possa rappresentare una grande opportunità culturale e insieme economica per i cittadini della nostra regione.”
:21
romalive
Fiat Cassino, Regione stanzia 18,5 milioni per Polo logistico
avanzato
Cassino sarà il primo stabilimento Fiat in Europa
a produrre tre modelli in contemporanea.
Firmato l’Accordo di Programma per le nuove infrastrutture, per aumentare la competitività della produzione e sviluppare l’indotto del settore
automobilistico. Nel progetto, un’area di 12 mila
mq ad alta tecnologia per lo stoccaggio e la gestione delle forniture. Ci si attrezza così per il
lancio della nuova Giulietta.
Polo logistico avanzato di Cassino: pronti a partire. Lo stabilimento Fiat del Lazio sarà così il
primo in Europa a poter fabbricare in contemporanea tre modelli su una sola linea di produzione.
Con in vista il traguardo della nuova Giulietta.
Per il progetto che punta a rendere più competitiva la Fiat di Cassino si entra ora nella fase operativa grazie alla firma dell’Accordo di Programma
che è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dall’assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini, insieme al rettore
dell’Università degli Studi di Cassino, Ciro Attaianese, il presidente del Palmer (Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale) Paolo
Vigo, il responsabile scientifico del progetto, Domenico Falcone, il direttore dello stabilimento
Fiat Group Automobiles di Cassino, Antonio Cesare Ferrara, e dal Responsabile Project Portfolio
Development di Elasis - Centro Ricerche Fiat,
Alessandro Indiveri.
L’Accordo di programma - siglato da Regione Lazio, Università degli Studi di Cassino, Fiat Group
Automobiles Spa, Crf Scpa, Elasis Scpa, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Lazio Meridionale e due pmi: Sde Srl e Nipa Srl - riguarda il
progetto al quale la Regione ha destinato circa
18 milioni e mezzo di euro, di cui 8 milioni e 413
mila euro provenienti dai fondi PorFesr 20072013 e 10milioni di fondi Fas.
L’obiettivo è la realizzazione di “infrastrutture di
logistica avanzata”, ovvero di un unico sistema
“intelligente” in grado di rispondere e gestire al
meglio le richieste dello stabilimento Fiat, con le
forniture in arrivo e con il materiale in fase di
pre-assemblaggio, stoccato presso i magazzini
esterni. Un progetto al quale le imprese contribuiranno con un investimento di oltre 5 milioni,
per un costo complessivo di 23milioni e 600mila
euro.
Cuore dell’intervento, il progetto cardine di ricerca e sviluppo sperimentale per lo studio e l’ottimizzazione delle soluzioni tecniche per gestire
la fornitura dei materiali.
Questo consentirà poi di costruire un magazzino
“avanzato” e altamente tecnologico, di 12 mila
metri quadri, nel quale lo stoccaggio e il rifornimento dei materiali sarà gestito attraverso dei
nuovi sistemi informatici. Una infrastruttura che
permetterà allo stabilimento Fiat di lavorare in
contemporanea alla produzione di diversi modelli di auto e di gestire l’arrivo dei materiali nel
modo più funzionale, in ogni momento e a seconda delle necessità del ciclo produttivo.
“Per reagire alla crisi e salvaguardare l’occupazione occorre investire sullo sviluppo. Con la firma dell’Accordo di Programma - spiega l’assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione
e Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini passiamo alla fase operativa di questo progetto,
con il quale puntiamo a sostenere i massimi livelli di competitività del sito industriale di Cassino e la crescita dell’indotto, con una riduzione
dei costi e la massima efficienza della produttività dello stabilimento Fiat e con ricadute positive
sull’occupazione, ma anche sulla qualità del lavoro e la sicurezza”.
Concluso l’iter dell’Accordo di Programma, l’Università degli Studi di Cassino avrà ora 60 giorni
per presentare il progetto definitivo per il Polo
della logistica avanzata, dopo di che potrà partire il primo anticipo dei fondi, per procedere alla
realizzazione, entro 24 mesi.
Lo stabilimento Fiat di Cassino, dove si producono i modelli Bravo, Lancia Delta e Fiat Croma e, a
breve, si produrrà la nuova Alfa Giulietta, conta
circa 4.800 dipendenti, con una capacità produttiva di oltre 250mila vetture l’anno, a un ritmo di
1.084 al giorno: più di una al minuto. Importante l’indotto, con una filiera che comprende i costruttori (che controllano la progettazione e ne
producono alcune parti), i componentisti, i distributori, fornitori e sub-fornitori per la componentistica, per i macchinari ma anche per prodotti non specifici per l’industria automobilistica. Nel comprensorio, tra l’altro, sono presenti
alcune delle più importanti società-partner che
forniscono particolari per tutti i modelli sopracitati e che rappresentano circa il 25% dei particolari di fornitura, impiegando circa 1.000 persone;
presente alche un operatore logistico. Una realtà,
quella dell’indotto, che conta complessivamente
circa 10mila lavoratori.
Posata la prima pietra del Nuovo Ospedale dei Castelli
È avvenuta ieri la posa della prima pietra del Nuovo Ospedale dei Castelli. Il vicepresidente della
Regione Lazio Esterino Montino ha partecipato
alla cerimonia ad Ariccia, in Via Nettunense all’incrocio con via Campoleone.
Il nosocomio dovrà essere costruito nell’arco dì
tre anni. Sarà una struttura che disporrà di circa
300 posti letto dei quali si prevede di dedicarne
250 alle degenze ordinarie, di cui 70 per l’area
medica, 70 per quella chirurgica, 40 per ostetricia e pediatria e 30 per la terapia intensiva. Cinquanta invece i posti letto assegnati al day hospital.
22:romalive
L’ospedale costerà 120 milioni di euro, mentre
altri 25 serviranno per le opere viarie; per gli arredi interni e le attrezzature mediche invece è
stata elaborata una previsione di spesa di 25 milioni di euro che dovranno essere stanziati nel
corso della prossima legislatura regionale.
Accanto all’ospedale sorgerà il «Parco della Salute», su un terreno di 7 ettari, che ospiterà una
struttura ricettiva, un centro di riabilitazione e
una scuola per infermieri
Gli attuali ospedali di Genzano, Ariccia e Albano
verranno riconvertiti ad altre attività di carattere amministrativo e territoriale.
Furti di rame alle FS: la Protezione Civile Regionale assicura la presenza di volontari e di 5 generatori per la sicurezza delle stazioni
A seguito del furto di cavi di rame avvenuto
nella notte presso la sottostazione elettrica
delle Ferrovie di Roma Prenestina e che ha
causato l’interruzione dell’energia elettrica in
gran parte delle stazioni del nodo di Roma, la
Protezione Civile Regionale è intervenuta a
sostegno del Gruppo Ferrovie assicurando in
12 punti della città la presenza di oltre 60 vo-
lontari provenienti da 14 associazioni della regione con torri faro e 5 generatori da 50 Kilowatt ciascuno.
L’intervento fa parte della più ampia collaborazione avviata nel 2008 con il protocollo
d’intesa firmato da Protezione civile regionale
e gruppo Ferrovie, e permetterà di evitare l’interruzione dell’energia elettrica nelle stazioni
cittadine e l’assistenza dei volontari di Protezione Civile ai passeggeri dei treni. La presenza delle squadre di Protezione Civile, dotate
di torce e torri faro, renderà possibile inoltre il
controllo delle aree ferroviarie adibite al ricovero dei treni e ai servizi tecnici, come quelle
di Roma Smistamento e San Lorenzo.
Turismo, al via bando regionale per sviluppo imprese
Promuovere azioni per lo sviluppo delle piccole e
medie imprese turistiche laziali, con particolare riferimento alle strutture ricettive (alberghiere, extralberghiere e all’aria aperta). Con questo obiettivo
è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il bando del Fondo rotativo Pmi-Turismo. L’avviso pubblico è rivolto alle imprese turistiche con sede operativa nel territorio del Lazio, in
possesso dei requisiti dimensionali previsti dalla
normativa comunitaria. In particolare, sono ammissibili i piani di investimento per lo sviluppo della aziende turistiche basati su interventi di ampliamento, adeguamento, trasformazione, riqualificazione e ammodernamento delle strutture ricettive,
ovvero delle unità produttive delle stesse. Secondo
quanto stabilito dal bando, per progetto d’investimento si intende un insieme di costi correlati per il
conseguimento di una finalità identificabile e definita (l’acquisto di un singolo bene non costituisce
quindi un progetto d’investimento). Sono ammissibili le spese di progettazione di massima ed esecu-
tiva; direzione lavori; studio di fattibilità economico-finanziaria; collaudi di legge (fino a un massimo
del 10% dell’investimento complessivo); per opere
murarie e impianti anche finalizzati al risparmio
idrico ed energetico; per arredamenti e attrezzature;
per opere inerenti strutture complementari all’attività ricettiva (parcheggi, aree verdi). Queste spese
sono considerate ammissibili a partire dalla pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale. L’agevolazione prevista dall’avviso pubblico, in particolare,
consiste in un finanziamento a tasso agevolato
(mutuo), della durata massima di sette anni, e può
coprire fino al 100% dell’investimento ammissibile
al netto dell’Iva. La domanda di finanziamento non
potrà contenere una spesa di investimento inferiore a 50.000 euro, mentre l’importo massimo erogabile è pari a 200.000 euro. Il finanziamento si articola in due componenti di pari importo e durata:
una componente a tasso agevolato e una componente a tasso ordinario (fisso oppure variabile). Il
rimborso del mutuo avviene secondo un piano di
ammortamento a rate trimestrali costanti posticipate, scadenti il 31 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre di ciascun anno.
In base a quanto stabilito dal bando, la presentazione delle domande avviene in due fasi: prima la
prenotazione telematica sul sito www.incentivi.lazio.it; e quindi l’invio postale della domanda in formato cartaceo (con allegati). La prenotazione telematica rimarrà aperta fino alle 18 del 20 dicembre
2010, ovvero fino a esaurimento delle risorse finanziarie stanziate. Saranno comunque accolte domande per un ulteriore 30% dello stanziamento
complessivo, quale riserva in caso di rinuncia,
inammissibilità o revoca delle domande già presentate. La domanda in formato cartaceo deve essere
inviata in duplice copia, entro 15 giorni dalla prenotazione telematica, tramite raccomandata a Sviluppo Lazio. Le banche convenzionate per l’iniziativa sono BCC di Roma, Banca Popolare di Roma e
Unicredit Banca di Roma (convenzione in corso di
sottoscrizione).
Dalla Regione 10 milioni di euro per i Confidi del Lazio
“Sono stati erogati dalla Regione Lazio 10 milioni
di euro in favore di Confidi che hanno presentato
regolare richiesta nel settembre scorso”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Piccola e Media Impresa,
Commercio e Artigianato della Regione Lazio, Daniele Fichera.
Si tratta di una delle iniziative contenute nel pacchetto anticrisi della Legge Finanziaria regionale
2009, che, assieme al fondo per la patrimonializzazione delle Pmi e a quello per la riscossione dei
crediti vantati dalle imprese nei confronti delle
PA, complessivamente mette in campo 120 milioni di euro.
I Confidi sono i consorzi di garanzia collettiva dei
fidi che mettono a disposizione risorse per agevolare le piccole e medie imprese nell’accesso al
credito. Con i dieci milioni di euro del fondo sono
stati finanziati 19 Confidi di Roma e del Lazio.
“In questo modo - ha continuato l’Assessore Fichera - abbiamo messo in condizione i Confidi di
sostenere una richiesta di finanziamenti da parte
delle imprese per oltre 200 milioni di euro. I primi
dati relativi all’attività dei Confidi nel corso del
2009 - ha concluso Fichera - confermano la bontà
della scelta di sostenerne l’attività. Con il fondo
messo a disposizione dalla Regione, infatti, saranno più di 2.500 le imprese che beneficeranno
del finanziamento e che potranno realizzare investimenti per lo sviluppo e la crescita della propria attività”.
Via libera della Regione alla Strada del Vino
della provincia di Latina
La Giunta della Regione Lazio ha approvato la
delibera per il riconoscimento della Strada del Vino della provincia di Latina.
È un provvedimento rilevante per il settore enogastronomico della provincia di Latina, importante per tutto il territorio e in particolare per i
produttori e le cantine di tutto il pontino, primi
tra tutti quelli di Cori.
Il primo tratto interessato sarà proprio quello
della cittadina del nord della provincia, caratterizzata dalla presenza di cantine di lunga tradizione e da numerosi produttori di alta qualità.
La Strada del Vino, che successivamente si estenderà a tutto il territorio provinciale, costituisce
un itinerario turistico basato sulla valorizzazione
delle risorse enogastronomiche di un territorio e
fa leva sulla rete delle cantine e dei produttori
del territorio.
:23
romalive
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▶ Funzioni di Report: oggetti venduti, statistiche di incasso
(mensile/annuale)
▶ Gestione stato degli ordini
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