INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE ■ FIERE / Si è concluso Smau Padova Imprendori veneti in pole position Nel Nordest il nuovo non intimorisce “I l Veneto è al di sopra della media nazionale sia nell’utilizzo di Information Technology da parte di famiglie e imprese sia per quanto riguarda la maturità dell’offerta di prodotti e soluzioni”. Lo ha dichiarato Raffaello Balocco, responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smau School of Management del Politecnico di Milano sulla base dell’indagine condotta in collaborazione con Sda Bocconi. La Regione Veneto, infatti, punta molto sull’innovazione e la tecnologia, tanto che recentemente ha annunciato finanziamenti per oltre 337 milioni di euro per ricerca e sviluppo. In particolare, l’amministrazione regionale si sta impegnando nel semplificare l’azione amministrativa, anche con l’informatizzazione delle procedure di accesso ai finanziamenti; sta attivando nuovi bandi e azioni per potenziare la capacità di ricerca e innovazione delle singole imprese, stanziando risorse in modo trasversale e destinate a progetti che spaziano dall’informatica al tessile, alle bio e nano tecnologie, alla meccatronica, alla componentistica, ai servizi di engineering e di management; infine sta fornendo incentivi di sistema, volti a rafforzare e rimodernare la dotazione infrastrutturale dei Centri e Laboratori di ricerca di eccellenza e del mondo accademico veneto. In questo contesto, tanto ricettivo all’innovazione, Smau Padova, conclusosi il 5 maggio scorso, ha rappresentato un’occasione fondamentale per fare il punto sulle strategie e sulle politiche a sostegno dell’innovazione e della ricerca in Veneto, e più in generale nel Nordest. Tali iniziative, infatti, sono le leve strategiche a disposizione degli imprenditori del territorio per competere sul mercato globale. Sotto i riflettori di Smau so- ■ FOCUS / Premio Innovazione ICT Innovatori d’eccellenza: ecco chi sono le aziende premiate Erano in molte le realtà imprenditoriali in gara. Tra queste, 6 hanno meritato il Premio: C.A.B. Costruzioni Aeronautiche Bertola azienda con sede a Marcon (VE), operante nel settore della costruzione di componenti per l’areonautica che ha adottato un nuovo sistema di gestione documentale, realizzato da Canon, per migliorare l’integrazione tra i processi aziendali; BrainCare, start up con sede a Padova, che opera nel settore della riabilitazione della Persona con disturbi cognitivi conseguenti a disfunzioni cerebrali, che ha adottato, in collaborazione con Eniac, un’architettura IT basata sul Cloud Computing per supportare la crescita internazionale del proprio network di centri clinici in franchising; Carraro Group, di Campodarsego (Pd), un gruppo internazionale che si occupa della produzione di sistemi Un momento della premiazione no state poste tutte le frontiere tecnologiche emergenti a supporto delle imprese, come il Cloud Computing, le tecnologie e i dispositivi Mobile che sostituiranno a breve computer, notebook e cellulari tradizionali; inoltre l’evoluzione futuribile diFacebook e dei social network ha avuto largo spazio. In tutti i casi, rispetto all’innovazione, il Veneto si è dimostrato all’altezza dei Tempi, con aziende all’avanguardia sia per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie, sia per il contributo che esse stanno fornendo al sistema dell’innovazione in generale. per la trasmissione di potenza, che ha adottato, in collaborazione con Test, un’infrastruttura IT virtuale per supportare la crescita delle business unit focalizzate su prodotti innovativi; Brix Distribuzione, di Brandico (Bs), un’azienda del settore della Gdo, associata alla centrale di acquisto Selex, che ha adottato un applicativo di Business Intelligence sviluppato con Beta 80, business partner Oracle, in grado di monitorare le performance economico finanziarie della rete di supermercati; Wishdays (Elation) un’azienda di Verona operante nel settore dell’offerta di sistemi di incentivazione e fidelizzazione nel mondo aziendale e di regalistica nel mondo consumer, che ha introdotto una nuova infrastruttura di telecomunicazione Fastweb basata su tecnologia IP che ha permesso di migliorare il livello di servizio al cliente; Elco Elettronica di Conegliano (TV) un’azienda attiva nel settore della distribuzione di materiale elettronico, che ha adottato, in collaborazione con Aivebs, business partner di Ibm un sistema di pianificazione dei bisogni per migliorare le performance economico finanziarie e semplificare i processi aziendali. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE “Premio Tesi 2011” per innovare la sicurezza delle informazioni Progetto Aniketos: la Rete del futuro La tesi premiata da Clusit contribuisce allo sviluppo del settore Disi punta a integrare servizi software in sicurezza “I L’ l momento della tesi dovrebbe essere il culmine della carriera di uno studente, quando mette in pratica le conoscenze acquisite durante gli studi. Il lavoro svolto potrebbe anche rappresentare un contributo originale all’innovazione, messo a disposizione di chi sappia sfruttarlo. Purtroppo, almeno in Italia, la maggior parte delle tesi viene dimenticata il giorno dopo la laurea”. Lo afferma Claudio Telmon, CD Clusit, coordinatore del Premio Tesi, che sottolinea: “sono noti i difficili rapporti fra industria e università, e quindi è raro che l’industria venga a conoscenza del contenuto dei lavori di tesi attraverso l’università. Il neolaureato dal canto suo può usare la tesi per dimostrare le proprie capacità durante un colloquio di lavoro, ma in quella fase l’attenzione è rivolta all’assunzione, non all’innovazione”. Il risultato di tutto questo, dunque, è che il neolaureato spesso finisce per lavorare su temi diversi da quelli trattati nella tesi, i cui contenuti innovativi vanno perduti. Clusit, nell’ambito ristretto in cui opera, ha affrontato questo problema cercando di Il Premio Tesi alla vincitrice 2011 Alessandra Tidu creare un ponte fra università e industria, e premiando nel contempo le tesi più innovative. Si è svolta così a marzo, durante il “Security Summit”, la premiazione della sesta edizione del “Premio Tesi”, aperto ai laureati nel 2010 con tesi sulla sicurezza informatica. Anche quest’anno il premio è stato un successo, con 18 tesi provenienti da 12 diversi Atenei, e una partecipazione attenta da parte di rappresentanti dell’industria. La tesi vincitrice, “Fingerprint vitality assessment by pores detection”, svolta da Alessandra Tidu presso l’Università di Cagliari, ha presentato un nuovo criterio per verificare che a un lettore di impronte digitali venga presentato un dito “vivo” e non uno artificiale. Con questa tesi la vincitrice si è aggiudicata il primo premio di 2.000 euro, offerto da Oracle Education Foundation. Ha anche ricevuto diverse proposte e indicazioni relative allo sfruttamento dei risultati della tesi, “e questo conferma Telmon - dal punto di vista di Clusit è il risultato più importante”. Di ottima qualità anche le altre tesi, premiate con corsi di specializzazione offerti da Bsi Management Systems e @Mediaservice e con un’offerta di lavoro presso eMaze, che possono essere consultate su http://tesi.clusit.it. In effetti, il sito del premio sta raccogliendo negli anni le migliori tesi prodotte dalle università italiane nel campo della sicurezza informatica, un settore in forte sviluppo. idea nasce nel 2008 in occasione dell’Ict event organizzato dalla Commissione Europea a Lione. Dal 1° agosto 2010 è un progetto di matrice europea che l’Università degli Studi di Trento, insieme con un nutrito pool di partner industriali e aziende leader nel mondo dell’Ict, tra i quali SAP, Thales, Wind, Italtel, e centri di ricerca e atenei internazionali come Sintef, Cnr, Tecnalia, University of Salzburg, porterà avanti per ben 42 mesi. Obiettivo? Fornire strumenti metodologici e tecnologici per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni capaci di integrare una moltitudine di servizi software, in un’ottica di assoluto rispetto dei vincoli di sicurezza richiesti dall’utente finale. “Lavoriamo nel complesso e variegato scenario del ‘future internet’ - spiega Paolo Giorgini, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Ateneo trentino, nonché responsabile di Aniketos per l’unità trentina - ma con un’ispirazione decisamente ‘pratica’. Miriamo infatti a consentire agli utenti finali di combinare e usufruire di servi- zi software forniti da provider diversi e con caratteristiche di sicurezza eterogenee per applicazioni specifiche e legate ai più diversi ambiti. Un esempio concreto? La prenotazione di un soggiorno, che - precisa può passare attraverso la prenotazione del volo aereo, quella dell’hotel e quella di un’automobile a noleggio. Tre servizi, tre provider e tre livelli di sicurezza differenti che Aniketos sarà in grado di combinare conformemente alle aspettative dell’utente finale”. Ed è qui infatti uno dei cardini principali del progetto. “Garantire la sicurezza lungo tutto il flusso delle informazioni impone il raggiungimento di determinati standard che, proprio nella combinazione dinamica Disi sta valutando la possibilità di applicare Aniketos nel campo energetico, proprio a Trento di servizi software evidenzia la complessità del lavoro. Il nostro - sottolinea Giorgini - è non a caso un approccio alla sicurezza di tipo socio-organizzativo oltre che prettamente tecnico. Perché operiamo in un’ottica che non tiene conto soltanto degli aspetti tecnologici legati alla sicurezza, ma anche e soprattutto dei risvolti socio-organizzativi del sistema, in termini di processo e flussi informativi sicuri”. Dopo i primi incontri plenari tra i partner del progetto e un’intensa opera di studio anche in merito agli panorami applicativi possibili, Aniketos si è orientato con determinazione verso tre macro-aree di interesse: i nuovi sistemi di gestione del traffico aereo (progetto Sesar), l’e-government e il futuro delle telecomunicazioni, con particolare attenzione al problema del “federated identity management”. Due i docenti dell’Università di Trento impegnati nel progetto, avvallati dalla collaborazione di altri 6 tra ricercatori e dottorandi. E tra i possibili risvolti futuri anche un’applicazione ‘locale’ che guarda con attenzione allo sviluppo delle cosiddette ‘smart cities’. “Aniketos è appena decollato e - conclude Giorgini - sarebbe prematuro definire confini di un orizzonte che è in continua e rapida evoluzione”. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Laserweb e immagini 3D coadiuvano il telerilevamento Multimedialità a vantaggio degli agenti Sono le punte di diamante dei servizi all’avanguardia offerti da Geotechnos ForSales di NextTech rivoluziona la vendita G È eotechnos, nata come società di ricerca e sviluppo nel campo del telerilevamento con sensori laser, fotogrammetrici e multispettrali di ultima generazione, si è ormai imposta sul mercato da alcuni anni nel complesso settore del monitoraggio ambientale anche attraverso sensori progettati e sviluppati all’interno del suo laboratorio. Il segreto di questo successo in crescita armoniosa è imputabile principalmente al possesso di knowhow all’avanguardia, coadiuvati dalla comprensione delle svariate necessità tecnologiche richieste dalla propria clientela; Geotechnos si propone perciò come partner ideale rispetto a indagini di carattere ambientale al fine di verificare la presenza di inquinanti, ma pure riguardo la gestione delle infrastrutture attraverso l’accatastamento delle strade e la pianificazione del territorio (integrando, ad esempio, vari tipi di banche dati con una cartografia ad altissima precisione). Recentemente è stata implementata la piattaforma ‘laserweb’ con la possibilità di gestire in internet immagini 3D attraverso appositi monitor e occhiali dedicati. Questa soluzione consente di fornire alla clientela soluzioni sempre più evolute nel campo della sicurezza, della progettazione e del monitoraggio ambientale attraverso la rete internet. A breve Geotechnos fornirà alla municipalità di Casablanca (Marocco) un 3D city model gestibile anche per fini di pubblica sicurezza. “Geotechnos propone i suoi servizi anche all’estero - precisa Gianni Vettorazzi, in qualità di amministratore - forte di soluzioni innovative che peraltro sono state oggetto di una brevettazione internazionale. Attualmente operiamo per conto di soggetti istituzionali in Algeria, Marocco, Congo, Arabia Saudita, Sudan”. La capacità di sviluppare soluzioni integrate anche con soggetti produttori di sistemi di telerilevamento, le consente di usufruire costantemente delle tecnologie più all’avanguardia sul mercato, al fine di offrire sempre il prodotto tecnologicamente più avanzato. I software impiegati sono il frutto di alleanze strategiche con alcune tra le più importanti società tecnologiche a livello internazionale e, unitamente alla collaborazione con alcuni Atenei, consentono di poter evadere ogni tipo di esigenza anche in ambito multidisciplinare, giungendo alla formulazione di sistemi informativi territoriali capaci di integrare cartografia ad altissima definizione, banche dati e sensori ambientali in grado di aggiornare i dati real time. in collaborazione con Viale dell’Artiginato, 53 35012 SANTA GIUSTINA IN COLLE -PD TEL.: 049 9302242 FAX: 049 9321266 www.lamiertek.com - [email protected] iniziata la distribuzione di “ForSales”, l’ultima “creatura” di NextTech, la società trevigiana leader nello sviluppo e nell’implementazione di applicazioni mobili, che con questa nuova tecnologia sta rivoluzionando il concetto di comunicazione nell’ambito della business mobility. “L’innovazione - spiega il presidente Mauro Dal Corso - si traduce in un approccio che supera la mera automatizzazione dei processi gestionali inserendosi a pieno titolo nel più ampio canale della multimedialità. Con ForSales, infatti, gli agenti possono non soltanto disporre di tutte le informazioni tra azienda e forza vendite (dettaglio dei prodotti, storico degli acquisti, statistiche di vendita, compilazione degli ordini) ma anche e soprattutto visualizzare i prodotti e farli vedere in diretta ai clienti attraverso immagini statiche o a 360 gradi, video, anteprime di spot pubblicitari, presentazioni interattive o attraverso cataloghi virtualizzati”. “Questa utility - prosegue Dal Corso - incontra le più attuali esigenze delle numerose aziende che han- no già abbandonato o stanno abbandonando la versione cartacea dei company profile a vantaggio quasi esclusivo delle soluzioni digitali. Non a caso, infatti, se fino a poco tempo fa il device era apprezzato e utilizzato principalmente dall’area commerciale delle aziende, ora sono anche gli addetti del marketing a manifestare un grande interesse”. Ma come è nata ForSales? Tutto ha avuto inizio dal successo di Business Agent, la utility che NextTech ha sviluppato per l’aggiornamento in tempo reale e ovunque, in Italia come all’estero, delle informazioni commerciali su device palmari. “A metà del 2010 - sottolinea Dal Corso - abbiamo deciso di cavalcare l’onda dell’evoluzione annunciata da iPad, device portatile con schermo e potenzialità ancora tutte da esplorare. E abbiamo aggiornato le funzionalità tradizionali per la gestione dell’ordine e della relazione con il cliente con veri e propri concetti di marketing, addizionati di sistemi multimediali, suoni e video compresi. Per NextTech - precisa - questo salto qualitativo ha comportato un notevole impegno in termini di risorse umane e di investimenti. ForSales infatti è stata scritta completamente da zero sfruttando però le conoscenze e l’esperienza maturata, garantendo così la compatibilità di tutte le infrastrutture anche con il ‘mondo precedente’, assicurando alla clientela un’introduzione graduale dei nuovi concetti”. Strumento di comunicazione a tutti gli effetti, ForSales è infatti completo ed espandibile, ed è pronto ad affacciarsi al mondo dei device tablet con tutta l’effica- cia e la flessibilità che l’esperienza NextTech mette al servizio di una clientela in continua espansione. Una soluzione, quindi, che porta in azienda e nel mondo degli agenti innovazione in termini sia di tecnologie sia di nuovi approcci alla vendita. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE TechnoArea Gorizia: nuovo aggregatore d’imprese Il nuovo polo dell’Area Science Park punta sulle energie alternative G orizia si colloca in una posizione di cerniera tra Centro Est Europa e mare Adriatico quale snodo e punto di contatto ideale tra Slovenia e Italia, con una naturale proiezione verso la vicina Austria. Qui diversi attori istituzionali ed economici stanno stringendo sinergie per attrarre idee e investitori e favorire uno sviluppo economico, imprenditoriale e sociale in cui ricerca e tecnologia giochino un ruolo chiave. Si muove in questa direzione TechnoArea Gorizia, il più recente tra i poli tecnologici di Area Science Park in Friuli Venezia Giulia, che si candida ad ospitare imprese con una vocazione all’internazionalità e all’innovazione. In una sede rinnovata e funzionale all’interno dell’Autoporto goriziano, il nuovo hub tecnologico darà priorità strategica al settore energetico, puntando in maniera preferenziale ma non esclusiva ad aziende e start-up attive nei campi delle energie alternative e derivate da fonti rinnovabili. In particolare, l’idea è quella di favorire lo sviluppo di sistemi innovativi ed ecologicamente compatibili di produzione, distribuzione e gestione dell’energia e di soluzioni per l’efficienza e il risparmio in campo energetico. L’ambiente goriziano offre un vero e proprio ‘sistema’ di strumenti e servizi complementari a sostegno della ricerca e dell’innovazione industriale messi a disposizione dalle istituzioni attive sul territorio: municipalità, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Camera di Commercio, Confindustria, Consorzio per lo sviluppo industriale di Gorizia. In questo contesto TechnoArea Gorizia intende offrire il proprio originale contributo, giocando il ruolo di aggregatore e finalizzatore di progetti imprenditoriali caratterizzati da un alto tasso di conoscenza e di innovazione. Questo è il “Sistema Gorizia”. Per presentare l’offerta, i servizi e le opportunità che il polo tecnologico mette a disposizione, Area Science Park organizza il workshop internazionale “Investire a Gorizia”, con la collaborazione e la partecipazione di tutte le forze politiche, economiche e finanziarie locali. L’appuntamento è per il 13 maggio presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia (via Giosuè Carducci 2) e vuole promuovere l’attrattività del territorio goriziano per investimenti dall’Italia e dall’estero nella ricerca e nell’innovazione industriale in campo energetico. Si parlerà dei vantaggi competitivi offerti dal ‘Sistema Gorizia’ e dall’insediamento di attività di impresa nei laboratori e negli spazi disponibili nel comprensorio di TechnoArea Gorizia. Per informazioni: [email protected] È trascorso oltre mezzo secolo da quando nel lontano 1953 Lisio Plozner fondò BPT, acronimo di Brevetti Plozner Torino, progettando e realizzando brevetti originali e specializzandosi poi nell’ambito delle tecnologie per la casa. Spinta dal desiderio di migliorare la qualità della vita attraverso una tecnologia all’avanguardia e a misura d’uomo, l’azienda si è sviluppata orientando i propri sforzi verso il settore dell’elettronica da installazione, diventando così un punto di riferimento per il mercato. Oggi il Gruppo Bpt è un’azienda leader nei settori della videocitofonia, termoregolazione e domotica attraverso il brand Bpt, e in quelli della sicurezza e illuminazione attraverso i brand Brahms e Domino Led. È una fra le realtà italiane maggiormente attive nell’ambito dell’integrazione dei sistemi con tecnologia digitale e nello studio di soluzioni domotiche come risposta alle esigenze di benessere, sicurezza e risparmio energetico. Testimonial recentissima e diretta di come il know-how Bpt possa incidere nella valorizzazione di un ambiente e sul benessere delle persone, dall’abitazione privata alla più com- La tecnologia che migliora la vita Le soluzioni Bpt per il comfort, la sicurezza e il risparmio energetico plessa gestione di un villaggio completamente digitalizzato, è la nuova sede direzionale del Gruppo Bpt di Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone. Tutte le soluzioni adottate, dalle automazioni elettriche all’illuminazione a Led, dal controllo accessi ai sistemi di supervisione esterna e da remoto, sono frutto della tecnologia Bpt, che rende la palazzina tra le più innovative e tecnologiche d’Italia. Bpt è stata scelta come partner tecnologico per l’utilizzo del sistema domotico Home Sapiens nella gestione di tutte le fonti energetiche con la conseguente riduzione dei consumi di Casa Zero Energy, una vera casa intelligente situata in provincia di Udine, che rappresenta un esempio concreto di sostenibilità. Ma Bpt non si ferma ai confini nazionali e diffonde la sua tecnologia, i suoi prodotti, il suo made in Italy anche all’estero. Recentemente Bpt si è aggiudicata l’importante commessa del complesso residenziale Nokturno, sito in Slovenia, per la realizzazione del sistema di videocitofonia digitale over IP con la tecnologia XIP. Nokturno ha scelto l’azienda friulana sulla base dei vantaggi unici e innovativi offerti, primo fra tutti la possibilità di realizzare impianti senza limiti di estensione e di colonne montanti, l’ideale per semplificare l’installazione in complessi residenziali con elevato numero di utenze ed esigenze articolate, alle quali XIP risponde in modo completo ed efficiente. Molteplici sono gli esempi di installazioni videocitofoniche e domotiche Bpt in tutto il mondo, un segno tangibile di quanto Bpt sia riuscita a vincere anche le più difficili sfide internazionali. Per informazioni: www. bpt.it INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Quando la medicina fa impresa Da Padova una proposta per il Veneto, la nanomedicina “L a medicina e la salute del cittadino non costituiscono solo un costo per le Regioni, ma possono creare nuove opportunità di investimento per le imprese, com’è avvenuto nei paesi occidentali più evoluti dove realtà industriali quali il nanobiotech sono costituite come spin-off di ricerca dalle Scuole di medicina”. A sostenerlo è Giorgio Palù, preside della Facoltà di Medicina di Padova. La nanomedicina è un settore della ricerca medica che si occupa di conoscenze e tecnologie basate sull’utilizzo in ambito sanitario di strutture o molecole infinitamente piccole (dell’ordine di alcuni nanometri) e ha come scopo lo sviluppo di strumenti innovativi in diagnostica, profilassi e terapia per patologie Successo mondiale basato su scelte lungimiranti ed ecosostenibili Arneg ha ridotto i propri consum del 47% L’ azienda veneta Arneg è specializzata nella progettazione, produzione e installazione di attrezzature complete per il settore retail. Presente oggi in tutto il mondo, in oltre 50 anni di attività l’azienda è cresciuta progressivamente credendo fortemente in una filosofia di sviluppo ecosostenibile. Nell’ambito di questa strategia, Arneg ha lanciato il programma ‘Naturally Innovative’ che coinvolge dipendenti, fornitori, clienti e con il quale agisce su specifiche aree per raggiungere gli obiettivi fissati dalla propria politica ambientale. Come parte del programma, Arneg ha razionalizzato impianti di produzione e tecnologie per migliorare l’occupazione e ridurre l’impatto ambientale complessivo. Seguendo questa filosofia Arneg nel 2010 ha installato un primo impianto fotovoltaico nello stabilimento produttivo della casa madre di Marsango (PD). Si tratta di un impianto da 767.25 kWp su una superficie di 20.000 mq che già provvede al 30% del fabbisogno energetico del sito. Ci siamo inoltre dotati di sistemi di ‘building automation’ per controllare e gestire i consumi elettrici razionalmente. Arneg ha anche scelto di seguire una politica volta alla drastica riduzione dell’uso di carta, scegliendo per esempio di utilizzare carta certificata Fsc (Forest Stewardship Council) che garantisce, attraverso un controllo rigoroso e l’applicazione del sistema normativo, che la parte di materie Giorgio Palù, preside della Facoltà di Medicina di Padova prime provenienti da foreste sia il risultato di un processo che rispetta l’ambiente. Nella produzione, Arneg si impegna a realizzare mobili refrigerati ad alta efficienza energetica e basso impatto ambientale. Soluzioni grazie alle quali è leader di settore in tutto il mondo. La politica aziendale di Arneg è volta a una migliore qualità della vita oltre che a un bassissimo impatto ambientale. Politica che ha portato Arneg ad altissimi risultati in termini di qualità dei prodotti, oltre che di innovazione e tutela dell’ambiente. Lo provano le certificazioni di qualità Iso 9001:2008 e Iso 14001:2004 già da tempo ottenute e la BS Ohsas 18001:2007 relativa alla sicurezza e recentemente riconosciuta. Grazie al proprio impegno in soli 5 anni l’azienda ha ridotto il consumo globale di energia del 47%. Arneg è presente con siti produttivi in Italia, Europa, Asia, America e Oceania. Da pochi mesi ha inaugurato un nuovo stabilimento a Gwangju, il secondo in Corea, che darà un notevole impulso all’attività commerciale del Gruppo nell’area dell’Estremo Oriente. fino ad oggi ritenute incurabili. Settori interessati sono le malattie neurodegenerative, medicina rigenerativa, infezioni, cancro, malattie cardiovascolari. Presupposto di base è un alto grado di integrazione tra diversi centri di ricerca e strutture produttive tecnologicamente avanzate che si presta perfettamente allo sviluppo di nuove realtà d’impresa in grado di realizzare innovazione di prodotto in settori hightech con beni che competano sul mercato globale. Attività di nanomedicina già esistono nella realtà accademica padovana. Gruppi di ricerca forma- ti da medici, chimici, tecnologi farmaceutici, fisici e ingegneri operano all’interno di reti di ricerca internazionali di eccellenza fruendo di finanziamenti ad hoc. “Ciò che Padova ora propone - spiega Palù - è di dare vita a un laboratorio ‘a rete-virtuale’ che non necessita di nuova istituzione mettendo insieme strutture e competenze già esistenti e tra loro sinergiche. Esso vede coinvolta la Facoltà di Medicina di Padova e gruppi di ricerca di altre Facoltà ed è esteso alle aziende padovane, ad enti di ricerca nazionali e aperto ai privati (industrie farmaceutiche e bio- Lavorazione lamiere conto terzi Lamiertek punta sull’ulteriore espansione all’estero N e sono avvenuti di cambiamenti in casa Lamiertek, dalla sua nascita a nome Lamieral nel 1985; realtà padovana specializzata nella lavorazione della lamiera conto terzi, la ragione della sua forza sta in una ‘mission’ interamente dedicata alla soddisfazione del cliente, potendo vantare sulla completa padronanza della delicate operazioni di taglio laser ma pure di punzonatura, puntatura e saldatura robotizzata, piegatura cnc e robotizzata. La strategia aziendale ha inteso puntare su un rapporto personalizzato con la clientela, forte di know-how in continua espansione e di personale tecnico costantemente aggiornato. Per proporsi sui mercati della globalizzazione in maniera competitiva ed efficace, si sono impiegati importanti investimenti nel capo di Ricerca e Sviluppo, dotandosi di volta in volta dei macchinari più all’avanguardia per garantire lavorazioni di alta qualità. “L’adeguamento delle strutture tecniche è un passo fondamentale - precisa Silvano Brotto, titolare - per mantenerci davvero competitivi: attualmente il parco macchine è dotato di tre impianti laser piano e uno per il tubo, due impianti di punzonatura completamente automatici, un robot per la piegatura, un robot per la saldatura, due calandre a controllo numerico e dodici presse piegatrici fino a 4 mt., le quali consentono commesse anche rilevanti nel rispetto delle tempistiche pattuite”. Nell’ambito del taglio al laser, oltre all’acquisizione di un innovativo Centro di lavoro Trumpf provvisto di cari- tech). Si tratterebbe dunque di una struttura agile, in grado di coinvolgere le imprese e destinataria di finanziamenti a livello europeo, nazionale e regionale”. I progetti proposti riguardano il riconoscimento di cellule e tessuti tumorali attraverso nanosistemi ‘intelligenti’; il rilascio attraverso nanostrutture di farmaci, radionuclidi e geni per la terapia di malattie tumorali, degenerative, genetiche umane; il rilascio selettivo di molecole per imaging ottico, fotonico, isotopico e la diagnostica per riconoscimento molecolare mediante nanostrutture. co/scarico automatico, oggi si punta alla nuova rivoluzione determinata dalla fibra ottica; “Questa tecnologia - precisa Brotto - consente maggiori prestazioni rispetto al passato e, cosa importante, minori consumi. Questo a beneficio di un’ulteriore competitività, oltre a poter ottenere lavorazioni particolarmente interessanti su materiali come il ferro, l’acciaio inox, l’ottone, il rame e l’alluminio. Si inaugurano dunque inedite frontiere rispetto al taglio, potendo proporre operazioni fino a pochi anni fa considerate non fattibili e con prestazioni decisamente più elevate”. A ciò si aggiunga un minor consumo di energia, contribuendo ad affermare quella tendenza ecosostenibile che si profila come la linea comune dell’imprenditoria nel futuro prossimo. “Il 2011 di Lamiertek - continua Brotto - da segnali di una lenta ripresa; attualmente il fatturato è suddiviso al 50% tra Italia ed estero; l’intenzione del futuro prossimo è lavorare per una maggiore affermazione fuori del nostro Paese. Ciò che teniamo a ribadire come, anche in un momento di stagnazione come quello rappresentato dagli ultimi anni, la strategia più efficace resti quella di investire sulle nuove tecnologie”. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Il filtro innovativo cambia il serbatoio olio Evo Filter di Padoan è un sistema integrato completo P adoan è ‘over the tank’. Sì perché – in virtù di una strategia fondata sulla continua Ricerca e Sviluppo di nuove soluzioni – l’azienda trevigiana, che ha contribuito all’evoluzione di un prodotto statico come il serbatoio, oggi si presenta sul mercato con Evo Tank: il serbatoio olio laterale in alluminio con una caratteristica specifica che lo rende il migliore in termini di performance dell’impianto oleodinamico e di conseguenza del veicolo industriale. La ragione di questa rivoluzione è determinata dal sistema Evo Filter, il nuovo filtro ‘all in one’ nel quale vengono concentrati, in un unico elemento, il filtraggio dell’olio e dell’aria, evitando l’imbrattamento di olio e mantenendo una perfetta efficienza del filtraggio. È stata inoltre studiata una serie di optional che consentono l’eliminazione dell’effetto cavitazione nella pompa del sistema oleodinamico del veicolo industriale. Evo Tank è resistente e leggero, costruito in modo da ridurre peso e consumi del veicolo. Evo Tank si distin- gue dai normali serbatoi per una particolarità esclusiva: si è riusciti a integrare tappo di carico, filtro dell’aria, filtro dell’olio, indicatore di livello in un unico punto del serbatoio; tutto questo grazie alla collaborazione con un’azienda italiana leader mondiale nella progettazione e produzione di filtri. I vantaggi del nuovo sistema Evo Filter applicato all’Evo Tank sono: semplicità nelle operazioni di carico dell’olio, di manutenzione e di service; utilizzo di cartucce Din universali e Il serbatoio Evo Tank quindi facilmente reperibili in ogni parte del mondo; riduzione degli ingombri; design accattivante, elemento che contraddistingue lo stile della Padoan. L’azienda, gestita dalla famiglia Padoan da tre generazioni, è riuscita a rivoluzionare nella tradizione questo prodotto, osando dove gli altri competitors non osano; “L’obiettivo della nostra azienda - precisa Francesco Padoan, cotitolare e direttore dell’ufficio tecnico - è anticipare il futuro oggi, anticipando le esigenze dei nostri clienti. I risultati si vedono: il 2011 è un anno di gran fervore, con una previsione di chiusura del primo semestre molto positiva rispetto al 2010, positiva oltre ogni aspettativa. Se il fatturato con l’estero si attesta al 70% (comprendendo la quasi totalità dei paesi Europei), i nostri prossimi obiettivi da raggiungere sono: il primo, continuare con la strategia di espansione commerciale per valorizzare al meglio il brand Padoan, puntando e investendo (in particolar modo sulle due società commerciali fondate nel 2010, Padoan Deutschland GmbH e Padoan SudAmérica s.a.) e secondo, ma non meno importante, continuare a formulare nuove idee e nuove soluzioni”. Costituire reti d’imprese: soluzione giusta per valorizzare la Ricerca Eidon Kaires propone il Lab-Networking N ata a Udine nel 1979, Eidon porta avanti da sempre la missione di consentire alle aziende medio piccole, prive di risorse interne per le attività di ricerca, di sfruttare il valore strategico generato dalla Ricerca & Sviluppo. Dal 1979, Eidon ha fornito in outsourcing ai propri clienti, distribuiti in tutta Italia e anche all’estero, servizi di ricerca industriale, engineering e consulenza tecnologica. Oggi, Eidon è un laboratorio di ricerca accreditato presso l’Area Science Park di Trieste. Inoltre, nel corso degli anni ha sviluppato proprie tecnologie originali nei sistemi di visione industriale e di knowledge Intensive Marketing su web, sulle quali sono state create due divisioni industriali che operano dalle sedi di Udine, Padova e Milano. Per proseguire con efficacia la propria missione, il futuro di Eidon è nel networking con altri laboratori di ricerca. Per gestire le attività di R&D, infatti, è necessario raggiungere dimensioni operative mol- L’azienda fornisce servizi di R&D, consulenza e ingegneria in outsourcing to più grandi di quelle degli attuali laboratori di ricerca. Inoltre, la ricerca deve essere immediatamente valorizzata attraverso un collegamento continuo con il mercato a livello globale: la soluzione giusta è il network aziendale. “L’unione fa la forza quando è possibile sviluppare e condividere idee, innovazioni e soluzioni tecnologiche senza perdere la propria individualità ed autonomia”, afferma il responsabile operativo Ing. Marco Santoro. Eidon è già collegata con numerosi centri di ricerca del Triveneto, con università ed altre istituzioni pubbliche e sta costruendo con essi un network dotato di una propria figura giuridica per favorire lo sviluppo dei partner associati in termini di qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, risorse finanziarie, marketing e valorizzazione dei risultati delle attività di ricerca a livello globale. Fanno parte del network pertanto non solo i laboratori di ricerca, ma anche le piccole e medie imprese operative ed aziende specializzate nei servizi all’innovazione, nel trasferimento tecnologico e nella costruzione di reti di imprese come Link Innovazione e RQ - Research Qualification. Con questa struttura, il network intende competere anche in ambito internazionale in settori diversificati ad alto contenuto tecnologico. In questo momento - conclude Santoro - grazie all’apertura dei bandi europei e nazionali per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione, possiamo pianificare con le aziende del network e con quelle che aderiranno, i finanziamenti per la ricerca per i prossimi due anni. Inoltre, un nuovo impulso a questi finanziamenti verrà dato dal credito d’imposta per la ricerca e dalle reti di imprese per le quali Eidon offre una consulenza gratuita a tutti gli aderenti al network. Bilancio 2010 positivo per la società di informatica regionale del Fvg Proposto un piano di investimenti per 5 milioni di euro Il consiglio di amministrazione di Insiel Spa ha approvato il bilancio 2010, che registra un utile, al netto delle imposte, di 4milioni e 600mila euro superiore del 100% a quello dell’esercizio precedente che ammontava a poco oltre 2milioni e 300mila euro. Il Cda ha anche deliberato di stanziare, a fondi di riserva, 2milioni e 635mila euro e di investire 5milioni di euro nel triennio 2011-2013 in nuovi servizi innovativi e su misura del territorio. La proposta di Insiel al socio Regione Fvg è quella, appunto, di investire l’utile su alcune linee di investimento che vanno dalla rete e infrastruttura, alla sanità, agli enti locali, fino al web 2.0 istituzionale vale a dire l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono l’interazione con l’utente per far sì che questi ultimi diventino “autori” aggiungendo valore ai servizi istituzionali. Concluso lo sforzo di consolidamento della società, ora per Insiel è il momento del rilancio attraverso gli investimenti da realizzare, secondo Dino Cozzi, Amministratore delegato di Insiel anche attivando le migliori forze presenti in regione, in primis, collaborando con gli atenei di Udine e Trieste ma anche con aziende private interessate ad investire in questo nostro progetto. Le esigenze di garantire un costante rinnovamento tecnologico, non fine a se stesso ma con l’obiettivo di fornire servizi migliori ai cittadini e agli operatori della pubblica amministrazione, portano ora Insiel ad indicare al Socio un piano per gli investimenti e un’azione sulle risorse interne che, in sinergia con il mercato Ict, possa essere in grado di garantire all’informatica regionale un ruolo a supporto dell’azione amministrativa pubblica. Tali premesse portano a prospettare al Socio la scelta di mantenere il risultato dell’esercizio nella Società al fine di promuovere il programma di rinnovamento. Il piano prevede un investimento di 2milioni di euro nel 2011 e 3milioni da suddividere equamente nel 2012 e nel 2013. Le linee di investimenti sono suddivise, come precisa il direttore di Insiel, Fulvio Sbroiavacca, in infrastruttura informatica regionale, continuità della cura per la salute dei cittadini e cittadini protagonisti. Il primo ambito punta a garantire maggiore sicurezza e migliori performance tramite la rete a fibra di nuova generazione per erogare nuovi servizi e contenuti, il secondo propone un nuovo modello informativo per rilanciare e rafforzare l’integrazione socio-sanitaria della “filiera salute, l’ultimo mette, invece, gli utenti al centro perché diventino autori, aggiungendo valore ai servizi “istituzionali” tradizionali. Entrando, invece, nel dettaglio del documento contabile, si evince che il valore della produzione ammonta complessivamente a poco oltre gli 89milioni di euro contro gli 84milioni del precedente esercizio, riportando un incremento di oltre 5milioni di euro (+6,1%). Si registra poi la riduzione dei costi esterni (-5,5%) e una diminuzione del costo del lavoro, rapportato al valore della produzione, che passa dal 47% del 2009 al 46% del 2010 mentre il risultato operativo (ebit) ha un incremento dell’80% Insiel S.p.A. via San Francesco, 43 - 34133 Trieste - www.insiel.it rispetto al 2009. I mezzi propri (patrimonio e fondi di riserva) passano da 33milioni e 700mila euro a 38milioni e 400mila euro a significare la solidità della società. I risultati di bilancio, secondo Valter Santarossa, presidente di Insiel spa, sono ancora più positivi di quelli raggiunti nel 2009. Nel 2010, Insiel ha chiuso, infatti, un ciclo triennale nel quale la mission strategica delineata dal piano triennale approvato nel 2008 (a seguito dell’operazione di scissione, che ha portato la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a cedere parte della stessa Insiel confluita in Insiel Mercato), aveva come obiettivo la riqualificazione delle risorse interne e la razionalizzazione dei processi al fine di creare una Società che passava da un mercato nazionale ad una nuova Insiel che doveva concentrare la sua attività al soddisfacimento di un unico – anche se rappresentato da diversi interlocutori e utilizzatori – cliente. I dati economici previsti nel piano strategico 2008 – 2010 sono stati brillantemente superati e la Società ha chiuso i tre esercizi con un risultato netto positivo che ha dato modo, a partire dall’esercizio 2009, di remunerare il Socio destinando allo stesso parte degli utili e oggi di proporre il reinvestimento degli utili. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE L’evoluzione delle macchine profilatrici Dallan lavora da 30 anni a livello internazionale D allan è punto di riferimento di grande esperienza, nella realizzazione di macchine e sistemi integrati di produzione per prodotti in lamiera completamente lavorati, dalla materia prima fino all’imballaggio e immagazzinamento del prodotto. Grazie a know-how di settore raccolti in trent’anni di attività, l’azienda trevigiana si distingue da altri competitors per la flessibilità delle proprie competenze potendo elaborare, oltre alle macchine e agli impianti di profilatura, sistemi integrati di produzione che partono dalla lavorazione dei nastri di materia prima fino alla realizzazione del prodotto finito e al relativo imballaggio. A contraddistinguere ogni sistema Dallan è l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, frutto di investimenti continui in Ricerca e Sviluppo, al fine di poter offrire alla propria clientela so- luzioni ad hoc per realizzare prodotti con caratteristiche di eccellenza. Il primo step si svolge nello studio tecnico Dallan Engineering, il quale in stretta collaborazione con il cliente, studia e sviluppa fin nei minimi dettagli il design del profilo e del prodotto che è infine realizzato dalle macchine. Più generalmente, la competenza di Dallan si è dimostrata ideale nei profili per finiture d’interni, cartongesso, tapparelle in alluminio schiumate, veneziane bordate per esterni, controsoffitti, T-bar, doghe per interni ed esterni, trattamento dell’aria, scaffalature e mobili metallici. A oggi, sono stati industrializzati più di 6.000 profili e installati in 73 paesi del mondo oltre 2.500 impianti con diversi gradi di automazione, dalla più semplice macchina profilatrice fino agli impianti completi di imballaggio dei profili, richiesti dalle grandi multinazionali. A cementare il successo di questa realtà industriale, l’aderenza a una qualità world class che ha permesso lo sviluppo di macchinari per migliaia di sagome e profili diversi, nei quali la funzionalità del prodotto è stata collaudata e perfezionata nel corso degli anni. Letta nella sua complessità, Dallan non significa solo sviluppo di macchine profilatrici; con la sua capacità di elaborazione di complessi sistemi produttivi si integrano nella profilatura anche altre operazioni quali punzonatura, foratura, movimentazione, imballaggio. La strategia, naturalmente, è quella di cavalcare una duttilità che consenta la soddisfazione massima del cliente anche con le esigenze più complesse. Ogni macchina diviene perciò un progetto che viene studiato e sviluppato assieme al cliente per comporre modularmente l’impianto che meglio realizza il prodotto richiesto. Un partner affidabile per l’industria moderna Laboratori Mcf: attrezzati per offrire le più precise misure di fisica ambientale L a scienza, adoperata per tutelare la salute dell’uomo nel suo spazio attivo: la storia dell’udinese Mcf, è quella di una società rivolta all’industria moderna e capace di fornire servizi nel complesso ambito ambientale e sanitario. Alla base di questa realtà, troviamo know-how ben radicati in un interminabile lavoro interdisciplinare che abbraccia studi di fisica, informatica, statistica, scienze ecologiche e metrologia, il tutto addizionato a una tecnologia strumentale all’avanguardia per fornire prestazioni di alta precisione. Oggi che la questione della sicurezza sul luogo di lavoro si fa sempre più incalzante, risulta indispensabile appoggiarsi a partner di comprovata esperienza e Mcf si rivela perciò punto di riferimento prezioso per una consulenza capace di valutare l’entità dei rischi e porvi rimedio. Avvalendosi di laboratori altamente specializzati nella dosimetria delle radiazioni ionizzanti, nella spettrometria nucleare, nella misurazione del gas radon indoor ecc., Mcf è in Stefano Colonnello, titolare di Mcf grado di offrire un controllo sempre più attento sugli elementi che influenzano negativamente l’uomo e il suo habitat quotidiano. Nello specifico, i servizi offerti riguardano le misure fisiche ambientali sulle radiazioni: radiazioni ionizzanti con analisi di concentrazione del gas Radon e analisi di contaminazione su matrici alimentari, campi elettrici e magnetici, acustica, vibrazioni e analisi delle emissioni in atmosfera. L’affidabilità dei laboratori è periodicamente verificata attraverso la taratura dei sistemi presso centri SIT, con specifico riguardo a tutti gli elementi che concorrono alla fornitura del servizio. “Il presente della nostra società - precisa Stefano Colonnello, in qualità di titolare - è rivolto allo sviluppo delle misure delle radiazioni ottiche: le più recenti normative di sicurezza riguardanti i luoghi di lavoro impongono una valutazione dei rischi per chi utilizza apparecchiature che emettono raggi UV o luce laser; oggi siamo attrezzati per fornire questi servizi, a tutela dei lavoratori e per evitare agli imprenditori pesanti sanzioni”. A testimonianza di un periodo positivo, si prevede per la chiusura del primo semestre 2011 un ulteriore sviluppo, sia nel fatturato che nell’ampliamento dell’organico; “la maggior richiesta da parte delle aziende è un segnale incoraggiante riguardo l’attenzione posta sul tema della sicurezza - continua Colonnello - Mcf si impegna perciò a incrementare maggiormente i propri knowhow nell’ambito della fisica ambientale, al fine di fornire una consulenza qualificata del punto di vista tecnico”. Il binomio investimenti SECURE SERVICES e innovazione porta al risparmio all’Università di Trento Progetto cofinanziato dall’Unione Europea http://www.aniketos.eu/ Tempo e risorse guadagnate puntando sui servizi online I nvestimenti e risparmi sono due fattori fondamentali per migliorare la qualità della vita del cittadino ed è per questo che Insiel - informatica per il sistema degli Enti locali del Friuli Venezia Giulia - ha proposto alla Regione Fvg di utilizzare l’utile della società per dare vita ad un piano straordinario di investimento di 5 milioni di euro nel triennio 2011-2013 orientato a offrire nuovi servizi innovativi su misura del territorio che abbia come focus il risparmio per i cittadini e la Pa. Proprio per questo, la società ha iniziato a misurare il valore sociale degli interventi di informatizzazione verso i servizi online ed ecco alcuni dei risultati. Nel 2010 con il progetto della prenotazione e pagamento online dei pasti nelle mense scolastiche, sono state effettuate dai cittadini 1.329.782 prenotazioni. Con le transazioni online sono state risparmiate 61.200 ore per un controvalore di 1.530.000 euro (pari a circa l’85% del valore complessivo delle operazioni) ma gli investimenti che Insiel ha proposto alla Regione Fvg, suo unico socio, generano risparmi anche per l’amministrazione. Prendendo in esame, ad esempio, la conservazione digitale si evince che nel settore sanitario in Fvg, nel 2010, si è arrivati a 4.201.444 documenti firmati conservati a norma e si è calcolato che 170.000 documenti, corrispondenti a 682 chilogrammi (1 pallet e mezzo di carta), hanno un costo di circa mille euro, mentre con la conservazione digitale si passa ad un peso equivalente di 2 grammi per un costo di 4 euro, con un risparmio per i soli volumi, di 976 euro su 1000. Si tratta di esempi chiari di come investire sul digitale sia sinonimo di efficienza e risparmio. Insiel può offrire ai cittadini un salto di qualità grazie alla situazione di omogeneità dei sistemi informatici e alle infrastrutture digitali presenti in Friuli Venezia Giulia: dall’autostrada telematica in fibra ottica, in corso di attivazione, all’identità digitale di cui la popolazione del Fvg è già dotata e attraverso la quale è possibile realizzare efficaci investimenti puntando all’efficienza e al risparmio. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Vision Technology Fusion: polimeri naturali per il benessere degli occhi È il traguardo di Safilens per le lenti 1 day Fusion U na distribuzione sempre più capillare a livello nazionale ed internazionale affiancata e supportata da un impegno costante in ricerca ed innovazione, hanno fatto di Safilens, realtà tutta Italiana, un piccolo gioiello del settore oftalmico. Dopo il grande successo della linea Safe-Gel, lenti a contatto a base di acido ialuronico, Safilens ha volutamente e strategicamente perseguito un’attività di ricerca basata su elementi naturali che fossero in grado di offrire al consumatore un prodotto sicuro e allo stesso tempo estremamente performante in termini di qualità visiva e comfort. Grazie al know-how tecnicoscientifico acquisito nel corso del tempo, Safilens ha pianificato e realizzato un prodotto unico che si pone come una vera rivoluzione per il comparto di riferimento: la lente a contatto 1 day Fusion. A seguito di un’attenta analisi dell’anatomia e dei meccanismi oculari, Safilens ha brevettato l’innovativa Fu- sion Technology il cui concept applicativo è in grado di garantire l’ottimale relazione tra lente a contatto, lacrima e superficie corneale, per una perfetta idratazione e lubrificazione dell’occhio. “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo prodotto la cui elevata tecnologia ci porta realmente un passo avanti rispetto alla concorrenza” dichiara Fernando Garbellotto, presidente di Safilens. “Il beneficio finale derivante dai vantaggi della tecnologia Fusion è che migliora la qualità di vita degli utilizzatori delle lenti a contatto, andando a ristabilire e normalizzare i fisiologici rapporti tra film lacrimale e superficie oculare.” Seguendo questa linea di ricerca, Safilens ha intrapreso lo studio dell’incorporazione nella lente a contatto dei due polimeri naturali più utilizzati ed efficaci nel “Dry Eye” (complessa patologia cronica), ossia il Thamarynd-Seeds Polisaccaride (Tsp) e l’acido ialuronico (Ha), non più singolarmente, ma come copolimero. Grazie alla originale e brevettata tecnologia Fusion, l’incorporazione di questo nuovo copolimero nella lente a contatto cambia la prospettiva di interazione tra la Lac e il film lacrimale, stabilizzandolo in modo duraturo e consentendo così una protezione prolungata della superficie oculare, resa ancora più effettiva grazie alle uniche ed assolute proprietà mucoadesive e bioadesive del copolimero Tsp + Ha (acido ialuronico). Il lancio sul mercato delle nuove lenti Fusion 1day permetterà a Safilens di crescere ulteriormente sia in Italia che all’estero, conquistando nuove ed importanti quote di mercato. L’azienda con sede a Staranzano (Gorizia) ha intrapreso negli ultimi anni un processo di costante espansione ed ad oggi, conta una quarantina di addetti, con un fatturato di 10 milioni di euro ed una distribuzione che si sviluppa per 2/3 in Italia e per la rimanente parte all’estero. Tecnologie per un nuovo mondo Video Systems: quando l’innovazione diventa eco sostenibilità “C ome uomo e come imprenditore sono convinto che la più grande innovazione per un’azienda sia l’agire etico. Noi tutti abbiamo la grande opportunità di cambiare il mondo e di farlo in positivo, per offrire ai nostri figli un mondo migliore, dove possano esprimere le loro potenzialità e realizzare i loro sogni”. A pronunciare queste parole è Alessandro Liani, CEO di Video Systems, in uno degli incontri con gli studenti dell’Università di Udine. Non si tratta di retorica. Quest’anno Video Systems, tra le prime aziende in Friuli, ha ottenuto la prestigiosa certificazione etica SA8000, che si aggiunge alla ISO 9001, per il sistema qualità. Video Systems è un’azienda di Codroipo (UD) che produce sistemi di visione innovativi e macchine per il controllo qualità ad alte prestazioni in diversi settori (vetro, siderurgia, legno, etc.). Fiore all’occhiello sono i sistemi intelligenti basati sull’utilizzo delle reti neurali, una tecnologia rivoluzionaria che, riproducendo il cervello umano, consente alle macchine di imparare in linea, Alessandro Liani presidente Video Systems ottimizzando i controlli e riducendo al massimo gli sprechi, con una ricaduta positiva sia sulla produzione sia soprattutto sull’ambiente: “La maggiore ottimizzazione produttiva che offriamo ai nostri clienti corrisponde non solo a una diminuzione degli sprechi, ma anche a una considerevole riduzione dei consumi e quindi a una maggiore eco sostenibilità per l’impresa”. Questo principio è applicato da Video Systems ormai in differenti settori industriali. Nella produzione del vetro cavo, le macchine della gamma GIS sono in grado di individuare ogni difetto produttivo, riducendo al minimo il falso scarto ed evitando il trasporto di materiali difetto- si: per l’azienda un risparmio economico e un’importante riduzione di emissioni di CO2.. Allo stesso modo, nel comparto siderurgico, il controllo qualità Video Systems consente l’ottimizzazione dei tagli e la riduzione degli sfridi da produzione, riducendo il carico di materiali inutili sui camion; nell’industria del legno, invece, permette di individuare immediatamente un pezzo “difettoso” evitando di portare a termine la lavorazione. Sempre con l’obbiettivo dell’eco sostenibilità, Video Systems garantisce per le sue macchine una significativa riduzione dei consumi energetici senza penalizzare le performance e un aumento costante dell’utilizzo di materiali riciclabili. L’impegno continuo a migliorarsi è un punto fermo nelle convinzioni di Alessandro Liani, “La nuova innovazione è l’eco sostenibilità e l’impegno sociale di imprese ed imprenditori. Migliorare la qualità della produzione significa migliorare l’ambiente e la vita. Lavoriamo tutti i giorni per rendere il mondo migliore. Creiamo tecnologie innovative per un nuovo mondo”. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Produzione moderna della carta: economica ed ecologica La cartiera Voith Paper è del tutto eco-integrata V oith Paper, parte del gruppo internazionale tedesco Voith AG e leader nella progettazione, realizzazione e installazione delle macchine per la produzione di carta, è un’azienda che da sempre ha a cuore l’impegno per l’ambiente. Il processo produttivo della carta, infatti, richiede l’uso di risorse quali acqua, energia e materie prime ed è proprio nell’ottica di ridurre il consumo di energia salvaguardando l’ambiente e limitando i costi che l’azienda ha sviluppato dei concetti innovativi. In questo senso, con la sua Cartiera Ecointegrata, Voith Paper fa centro due volte: minor consumo di risorse e allo stesso tempo riduzione dei costi d’esercizio e d’investimento. Tutto questo è reso possibile da sotto-processi altamente integrati, interni ed esterni alla cartiera. L’ottimizzazione del consumo di materie prime, energia ed acqua produce vantaggi economici tangibili. La Cartiera EcoIntegrata costituisce un’alternativa sostenibile rispetto alle cartiere convenzionali. Non da meno, un grande vantaggio della Cartiera EcoIntegrata è quello di poter prendere in considerazione nel suo insieme i vari fattori di localizzazione e le condizioni circostanti. Perciò Voith Paper è in grado di sviluppare la soluzione ideale tenendo conto delle condizioni esistenti del cliente: ad esempio, in base alla localizzazione si preferisce l’uso di fibre vergini o riciclate come materia prima. E ancora, una cartiera che opera con un forte apporto di fibre riciclate ha una grande quantità di materiale residuo. In questo caso, un sistema di lavorazione di questi materiali rappresenta una notevole possibilità dal punto di vista economico e diminuisce i costi di smaltimento. Con la Cartiera EcoIntegrata i materiali residui possono essere utilizzati termicamente all’interno del processo, riducendo così i costi energetici. Anche il ciclo dell’acqua viene integrato nel processo di produzione della carta, minimizzando il consumo di acqua fresca. L’acqua di scarto viene trattata per essere riutilizzata, per esempio per i tubi spruzzatori. Le risorse necessarie alla produzione sono sempre più limitate e pertanto più costose a livello mondiale. In particolare la disponibilità di legno (fonte di fibre vergini) è limitata. D’altro canto si stima che la richiesta di carta, che a tutt’oggi è intorno ai 400 milioni di tonnellate, aumenterà su scala globale dai 200 ai 300 milioni di tonnellate nei prossimi 30 anni. Solo un’efficiente produzione a ridotto consumo potrà soddisfare questa richiesta del futuro. Alghe per il biodiesel: ora si pensa alla produzione massiva in Italia È il frutto di un accordo tra l’Istituto nazionale di Oceanografia e un’università argentina I gino Marson, presidente dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale-Ogs, ha da poco firmato un accordo quadro di cooperazione scientifica con l’Università tecnologica nazionale (Utn) di Mar del Plata (Argentina), per la produzione efficiente di biodiesel da alghe marine. L’accordo è stato siglato nell’ambito della visita in Argentina di una delegazione italiana guidata dal ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha incontrato il ministro degli Esteri argentino Hector Timerman al fine di riattivare la Commissione mista economica bilaterale. Il progetto di collaborazione tra Ogs e Utn prevede la ripartizione degli ambiti di ricerca sulla base delle rispettive competenze. All’Ogs spetterà il compito di selezionare ceppi di microalghe particolarmente adatti alla produzione del biodiesel. Oltre a ciò i ricercatori di Trieste dovranno testare diversi protocolli sperimentali per individuare le condizioni di temperatura e luminosità più adatte alla proliferazione delle alghe, studiando anche un terreno di coltura ottimale in cui questi organismi possano produrre quantità consistenti di acidi grassi da cui ricavare il biodiesel. In seconda battuta i chimici del laboratorio triestino svolgeranno le analisi necessarie per individuare tipologie e quantità specifiche di ciascun acido grasso prodotto dalle alghe. Ai colleghi argentini, invece, toccherà il compito di sviluppare una tecnologia per la produzione massiva (scaling-up) dei ceppi di alghe individuati in Italia, oltre alla sperimentazione di terreni di coltura alternativi, come l’utilizzo di residui cloacali, che permetterebbe di ridurre i costi di laboratorio riutilizzando prodotti di scarto ovviamente molto abbondanti e di facile reperibilità. Il biodiesel è un combustibile liquido, trasparente e di colore ambrato, che si può ottenere da oli vegetali (colza o soia) alghe e grassi animali. Tra i vantaggi che comporta il suo uso: biodegradabilità, buona resa energetica e buone prestazioni nei veicoli e negli impianti di riscaldamento. Inoltre, la coltivazione delle alghe non compete con la produzione di varietà vegetali a uso alimentare, e secondo alcune stime la resa possibile si aggirerebbe tra i 1000 e i 20.000 litri di biocarburante per ettaro (a seconda della specie di alga coltivata). Problemi ancora aperti sono, naturalmente, l’ottimizzazione dei processi e il contenimento dei costi. Molti gruppi italiani hanno effettuato investimenti di rilievo nel mercato argentino, ed è importante che anche le collaborazioni scientifiche siano vitali e solide. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA TECNOLOGIE DELL’INNOVAZIONE E DELLA VISIONE Proprietà intellettuale e tutela dei diritti sul web: temi di una serie di seminari in Friuli Venezia Giulia Friuli Innovazione ha organizzato gli incontri per i nuovi imprenditori T re seminari per aspiranti imprenditori, dedicati a due tematiche – proprietà intellettuale e tutela dei diritti sul web – oggi estremamente attuali e strategiche per sviluppare con successo un’idea di business in un contesto di mercato competitivo e globale. Sono organizzati da Friuli Innovazione nell’ambito del progetto “Imprenderò” finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per sostenere la creazione di nuove imprese sul territorio. Il Centro di ricerca e trasferimento tecnologico friulano partecipa alle attività della Funzione 3 del progetto, che prevedono servizi di assistenza, formazione e consulenza orientati in particolare alla creazione di imprese “spin off ” (nate cioè da imprese già esistenti o nell’ambito di attività di ricerca accademica). Il 18 maggio l’avvocato David D’Agostini tratterà i temi di tutela giuridica, diritto d’autore online e concorrenza su inter- net, tutti aspetti con cui oggi il mondo delle imprese deve confrontarsi quotidianamente con attenzione. Attraverso la trattazione di casi ed esempi concreti, il seminario fornirà da un lato gli elementi giuridici per tutelare il software in rete e dall’altro gli strumenti e i consigli utili per aumentare la propria notorietà e visibilità on line, proteggendosi da potenziali atti di concorrenza sleale su Internet. Lo stesso avvocato, in precedenza, si era occupato della tutela della proprietà intel- lettuale, uno strumento fondamentale per aiutare gli imprenditori, ancor più se nuovi, a difendere il valore della propria idea o invenzione da eventuali abusi da parte della concorrenza. Ha affrontato nello specifico un’introduzione alle privative industriali e alla definizione di segreto industriale e ha trattato dei brevetti per invenzione industriale e i prossimi sviluppi europei della tutela brevettuale. Il primo giugno, invece, si esamineranno i modelli, i marchi, la valutazione economica dei diritti di proprietà industriale e le azioni legali in materia di proprietà industriale. Tutti i seminari si svolgono nella sede del Parco Scientifico e Tecnologico Luigi Danieli di Udine, dalle 17 alle 21, e la partecipazione è gratuita previa registrazione on line sul sito www. friulinnovazione.it, dove sarà presto possibile consultare i prossimi seminari in programma organizzati da Friuli Innovazione. L a Meccanica Quantistica è la teoria di maggior successo nella storia della scienza. Formulata inizialmente per spiegare la struttura atomica della materia, oggi è utilizzata per descrivere i più diversi domini della fisica, dalle particelle elementari alle stelle che popolano l’universo. La teoria ha anche aperto la strada a importantissime innovazioni tecnologiche, che hanno cambiato la nostra vita quotidiana: il laser, il transistor, la risonanza magnetica nucleare sono alcuni tra gli esempi più famosi. Nonostante questi successi, la Meccanica Quantistica non ha mai cessato di suscitare perplessità circa il suo significato e i suoi limiti di validità. La comunità scientifica sta prendendo sempre maggiore consapevolezza che la teoria, seppur molto efficace sul piano predittivo, pone formidabili sfide sul piano matematico e interpretativo: dal “problema della misura”, alla non località, alla transizione micro-macro, al rapporto con la gravità. Per superare queste sfide, gli scienziati che lavorano su queste problematiche si sono appena riuniti a Bruxelles per dare avvio al primo network europeo dedicato alla Meccanica Quantistica e ai suoi fondamenti. Il network si chiama “Fundamental pro- La meccanica quantistica va oltre e fa da apripista per nuove scoperte È nato a Bruxelles il primo network europeo dedicato alla ricerca del settore blems in quantum physics”, è finanziato dal programma Cost dell’Unione Europea, e vede la partecipazione di 40 tra i più importanti fisici del settore, provenienti da 20 paesi europei e limitrofi. Sono state inoltre individuate quattro linee di ricerca principali. Tra questi, un settore della ricerca molto studiato, ma non ancora compreso in fondo è il confine tra il micro-mondo quantistico delle particelle e degli atomi e il macro-mondo classico dell’esperienza quotidiana. In questo confine si trovano sistemi (tipicamente, molecole di grosse dimensioni), che sono troppo complessi per essere studiati tramite la meccanica quantistica, ma allo stesso tempo troppo piccoli per comportarsi come oggetti classici; sono sistemi a cavallo tra l’essere puramente quantistici e l’essere di fatto classici. La grossa sfida è elaborare modelli matematici che tengano conto di queste caratteristiche. Oltre all’interesse teorico, fondamentali sono le implicazioni dal punto di vista tecnologico. Una su tutte: la fotosintesi. Il meccanismo della fotosintesi è noto nelle sue linee generali, tuttavia la ragione per cui le piante sono in grado di produrre energia con un’elevatissima efficienza è ancora sconosciuta e probabilmente risiede nella natura quantistica degli scambi energetici. Capire questo meccanismo significa scoprire come produrre energia in modo molto più efficiente di quanto si riesca a fare ora.