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1. Il tema
Il tema, come viene qui interpretato, è il seguente:
- far nascere l’anima di una città da una fossa di 5.952
metri quadri sul bordo della S.S. n°1 Aurelia,
La situazione ambientale, però, si presenta con la sua realtà: manca la città, ma – come
in tutti gli insediamenti moderni – vi sono case, strade e servizi. Mancano, pressoché, gli
uomini ma brulicano i cyborg che dei primi hanno l’aspetto e la costituzione fisiologica
caratterizzandosi, però, per vivere in funzione dei servizi attaccati alle prese di energia
elettrica, ai tubi di gas combustibile, alle pompe di carburante. Si muovono rinchiudendosi
dentro un carapace di latta che abbandonano solo quando rientrano nella loro abitazione o
nei luoghi di lavoro e - per la quasi totalità – percepiscono il mondo, visivamente, attraverso
uno schermo ( il parabrezza del carapace mobile, il televisore, il computer etc. ) e
comunicano, auditivamente, tramite protesi ( radio, telefoni, altoparlanti, microfoni etc. ). Ogni
insediamento cyborg, come S.ta Marinella, è un NON LUOGO dove non ci si incontra, ci si
incrocia; non si discute, ci si scontra; non si decide, si delega ed eteronomamente si
consuma e si produce. Dove tutti sono uguali, tutti indistinti, tutti liberi da … .
La città invece è un LUOGO, ovvero lo specchio dei valori dell’uomo; riflette, cioè, la sua
esigenza di unificare nella sua coscienza tutto ciò che lo circonda. E’ unità-simbiosi di uomo
e natura e pertanto inveramento nella materia ( la città costruita ) di tale esigenza. Il NON
LUOGO, in tal senso, riflette allora l’incapacità della coscienza di realizzare l’unità-simbiosi
ed il conseguente dissociarsi dell’uomo nel settorialismo con la sua mutazione in cyborg e il
degradarsi dell’ambiente ( natura ) nel caos urbano.
In questa situazione ambientale, comune a tutti gli insediamenti moderni, è lecito porsi il
quesito su cosa possa essere la nuova sede comunale: per eterogenesi dei fini soltanto un
altro servizio di amministrazione di S.ta Marinella oppure, appunto, l’anima di una città? Il
NON LUOGO non ha tradizione a cui rifarsi, non è un processo nel quale sia opportuno
inserirsi. Nell’area in questione c’è solo una fossa ed una congerie di edifici senza identità
che la contornano. Non c’è la presenza del sacro, non c’è l’agorà o qualcosa che riporti alla
partecipazione politica, non c’è ludo, non v’è che un’ombra di commercio senza incontro. Per
far nascere l’anima è necessario, allora, far evolvere l’insediamento in città inducendo il
cyborg a proiettarsi in avanti superando l’attuale limite coscienziale per riconquistare tutte le
sue facoltà ad un livello assai più elevato che in passato. E ciò significa esplorare
l’opportunità di far nascere, in questa fase, il luogo dove tutto questo possa accadere. Per
riuscire a tanto occorre attrarre l’attenzione di una popolazione locale e stagionale, distratta
da una congerie di richiami volti a sollecitarne soltanto la propensione al guadagno ed al
consumo e succuba degli stimoli della città impositiva, su un luogo che sia in grado, perla
conformazione spaziale e volumetrica, di evocare (dal mondo del mistero a quello
dell’esperienza sensibile) una nuova realtà urbana dove tutto ciò che esprime i valori di una
città possa avvenire; dove possano allacciarsi quelle interconnessioni fra i diversi aspetti
della vita dell’uomo e i resti del mondo naturale in cui vive; dove – finalmente – il senso
dell’abitare in comune nelle sue diverse manifestazioni si materializzi, inverandosi, in un
ambiente costruito.
Un luogo metafora della nascita di una nuova realtà urbana.
2) La metafora e l’immagine simbolica
ll processo generatore della nuova realtà urbana prende avvio dalla copertura della
fossa. Delimitata a nord dalla via Aurelia, il cui livello è preso come quota zero, a sud dalla
via della Libertà, che in pendenza scende da quota – 2.35 a – 5.70 m. cui corrisponde il
fondo della stessa, ad ovest da una bretella che collega le due strade precedenti, scompare
sotto una piastra a quota 0,55 m. che si estende uniforme a coprire il vuoto.
Per una metaforica evocazione, ovvero una trasposizione simbolica di immagini, dal
ribollire delle attività sotterranee – come in un evento tellurico – estrudono per frattura e
corrugamento della piastra, due edifici conformando l’ambiente.
Ad est una striscia lunga e stretta della piastra si solleva in direzione nord - sud come
un’onda sotto la spinta del primo estruso che eleva la propria struttura elastica fino a stirare
e fessurare la piastra, divenuta copertura, fino al limite della trasparenza. A sud un secondo
estruso emerge plasticamente gonfiando la piastra con un onda, contraria a quella del primo
estruso, che termina verso il mare con un profilo orizzontale a 6.55 m. di quota. Per effetto
della tensione dal basso nel rigonfiamento la piastra si crepa determinando un corrugamento
a gradini dal lato est del fronte ed una fessurazione orizzontale dal lato ovest formando una
scala di asole verticali che lasciano vedere quanto si svolge sotto la piastra.
Il luogo dove tutto può accadere risulta, infine, conformato: una piazza a due livelli
che in bordo della via Aurelia viene delimitata, a livello inferiore, da un estruso di vetro e
acciaio che ne costituisce sul fianco est la parete urbana degradante, secondo l’onda, da
nord a sud; di fronte alla via Aurelia, sul lato sud, non si elevano pareti ma un’onda
gradonata e fessurata da asole che ascende dalla piastra pavimentale sino al secondo livello
sei metri più in alto.
Simbolicamente non nasce secondo il deviante processo di formazione che caratterizza
il NON LUOGO. Non ne segue i modi, né lo spirito, né le forme. Non è uno spazio di risulta
lasciato dalla cultura impositiva della città fra gli edifici realizzati per il consumo abitativo dei
cyborg. Nasce da una esigenza dello spirito che, tramutandosi in atto, diventa spinta tellurica
che il cuore politico-amministrativo esercita dal basso per dare forma ad una nuova realtà
urbana nella quale l’anima della città possa trovare ricetto.
3. La duplice gradualità di giudizio: urbana e architettonica
Al duplice grado di interrelazione urbano e architettonico, la forma del luogo ha trovato il
suo compimento nei limiti che la cultura attuale consente.
A livello urbano la piazza, resa inaccessibile ai carapaci, ritorna ad essere uno spazio
urbano dove la residenza che la circonda oltre le strade di confine, ancorché impositiva,
entra in relazione con il centro del potere politico. Assolvendo egregiamente all’esigenza
dell’uomo di riconoscersi nel duplice ruolo di attore e spettatore, il luogo può accogliere tutti
gli accadimenti che caratterizzano la vita associata.
Può accadere si ridesti la partecipazione alla vita della città. La piazza in tal senso può
configurarsi come luogo dell’adunanza, ma soprattutto come luogo di interazione fra cittadino
e amministrazione civica nel governo della cosa pubblica fungendo da agorà informatica
mediante l’utilizzo dello schermo gigante a led ( m. 12 x 6 ). Con il ricorso ad un particolare
city game il singolo cittadino può interloquire coram populo nella elaborazione collettiva di
piani e programmi cittadini.
Può accadere si risvegli la coscienza etico-religiosa. La piazza può accoglierne i riti, le
manifestazioni commemorative, la cerimonie religiose o quelle civili etc.
Può accadere la comunità voglia, insieme ai suoi ospiti, godere di manifestazioni di
giubilo oppure ludiche e culturali. La piazza è, insieme, campo, pista, teatro, esposizione.
Con l’ausilio dello schermo a led o senza può ospitare giuochi, mostre, balletti o balli
popolari, teatro spontaneo, guitterie etc.
Può accadere, infine, si svolga in giorni particolari un mercato o una fiera a tema per
creare occasioni d’incontro.
Il primo livello accoglie l’attore di questi possibili accadimenti mentre il secondo livello,
cui si perviene ascendendo simbolicamente quasi per un percorso iniziatico – reso
percettibile dalla irregolarità dei gradini assecondanti il corrugamento – accoglie lo
spettatore. Soffermandosi e sedendosi ai diversi livelli può portare alla sua cognizione ciò
che si svolge sulla piazza come ciò che opera all’interno degli edifici in virtù della trasparenza
che li caratterizza. Al livello sommitale, nonostante la modesta quota dello stesso, può
spingere la visuale verso l’orizzonte aperto sul mare; può altresì partecipare dello spazio e
della dialettica simbolicità degli estrusi e delle onde contrapposte che rivelano, nella loro
conformazione la diversità della concezione generatrice e la conseguente messa in forma
della nuova realtà urbana.
A livello architettonico i due edifici emergono dalla piastra pavimentale ancorché il piano
di base sia diverso in quanto l’onda di pietra lo trova in via della Libertà che si svolge da
quota – 2,35 a – 5,70 m. Tuttavia, su questo fronte sud, l’elevazione da via della Libertà alla
quota della piazza è concepita linguisticamente come basamento a ribadire la natura plastica
di tutto ciò che si trova sotto la piastra pensato come struttura pesante in c.l.s. armato.
Il primo estruso, ovvero l’edificio amministrativo che costituisce il lato est della piazza,
emerge da questa con un numero di piani decrescente secondo l’onda nord – sud che si
eleva, sul fronte della via Aurelia, fino a m. 10,45 con tre piani estendentesi per tre moduli
strutturali; decresce di un piano per altri due moduli, decresce ancora di un altro piano per
altri quattro moduli lungo i quali acquista, in basso verso via della Libertà, un altro piano. Il
profilo dell’onda che sovrasta questo digradante alternarsi di moduli, sostenuto dalle travi
reticolari poggianti sui pilastri di acciaio della struttura portante di facciata, raggiunge invece i
14 m. sul fronte della via Aurelia e scende verso sud fino all’altezza di m. 3,60 per poi
piegarsi nettamente e scendere, rientrando, per due piani sul fronte di via della Libertà. Fra il
profilo dell’onda e la sommità dei piani digradanti si determina uno spazio che sui primi tre
moduli riceve i macchinari degli impianti, sugli altri due livelli si conforma a terrazza. L’onda
oltre al suo significato linguistico ne ha anche uno tecnico in quanto fungendo da velario
riduce l’insolazione sulle coperture contribuendo, in positivo, al condizionamento termico. Il
fronte di testa sulla via Aurelia, inclinato verso la stessa, ospita il grande schermo a led di cui
si è detto.
L’onda di pietra che copre il secondo estruso, l’edificio politico – culturale, nasce dalla
piazza – come si è detto – per terminare l’ascensione a quota m. 6,55 con un secondo livello
a strapiombo sulla via della Libertà per 8,90 m. ad ovest e 12,25 m. ad est.
La trasparenza è la cifra di lettura degli edifici. Il primo presenta tutte le pareti verticali
che delimitano gli ambienti in vetro verde acqua cui fanno da contrappunto la strutture
metalliche portanti. Lo spazio sopra i piani pensili, coperto dall’onda, esalta la trasparenza
dell’edificio accentuata dal velario costituito da lamiera stirata che, nella fessurazione
reticolare e nel colore, evoca la tensione cui è stata sottoposta la piastra pavimentale
quando, spinta in alto dalla sollecitazione tellurica, è divenuta velario.
Il secondo edificio presenta le pareti verticali in vetro verde acqua sia sui fianchi
dell’onda di corrugamento che sul fronte di via della Libertà a partire dal basamento e
accentua la trasparenza con la fessurazione in asole alte tre gradini, che l’onda di travertino
presenta sul fronte a lato ovest, ad illuminare il salone della biblioteca ed a permetterne
l’introspezione. La piazza, da cui l’onda si forma, è pavimentata dello stesso travertino giallo
chiaro diviso in campi da fasce di peperino trasversali e longitudinali modulate, nella
distanza, dalle maglie dei pilastri.
Il collegamento tra i due edifici, che ospita l’atrio e la scala di comunicazione con il
livello sottostante, si presenta anch’esso totalmente di vetro neutro fino nella copertura
esprimendo, una volta di più, la trasparenza e accentuando l’incorporeità di tutto ciò che non
sia il dialettico contrapporsi delle due onde.
Il linguaggio utilizzato è coerentemente espressivo delle strutture impiegate:
- Elastiche per l’edificio amministrativo composto di pilastri in acciaio montati
sulla struttura sottostante in c.l.s. armato. Travi reticolari prefabbricate in
officina e montate a giunto in cantiere; solai in acciaio e tramezzature
leggere; pareti esterne in vetro. L’altezza interpiano, variabile tra piano terra
e piani superiori, consente il collocamento degli impianti al soffitto con
conseguente controsoffittatura. Il sistema si fonda massimamente sulla
prefabbricazione in officina e montaggio rapido a secco;
- Elasto-plastiche per l’edificio politico – culturale dove l’onda è costituita da
costoloni in c.l.s. armato scalettati a ricevere le piastre rivestite di travertino
che coprono le asole nonché i gradi e sottogradi delle scale. IL resto
dell’edificio ha una struttura tradizionale in pilastri e travi in c.l.s. armato,
solai in laterocemento, pareti perimetrali superiori in vetro verde acqua,
inferiori in muratura a cassa vuota.
La distribuzione è evidenziata nelle tavole di progetto e può essere sommariamente
riassunta.
Sotto la piazza, per tutta la larghezza del fronte su via Aurelia e per una profondità pari
ai primi cinque moduli dell’edificio amministrativo, si estendono tre livelli di autorimesse.
Rispettivamente a quota – 2,45, - 5,25 e – 8,05 m. A quest’ultima quota l’autorimessa si
limita, in lunghezza, ad un fronte sulla via Aurelia di 36 m. L’accesso avviene da via della
Libertà a quota – 5,25 m. Rampe interne permettono l’accesso alla quota – 2,45m. ed alla
ridotta autorimessa di quota – 8,05 m.
La parte della fossa prospettante su via della Libertà, adiacente alla precedente, ospita
sotto il livello della piazza il complesso della sala consiliare.
L’edificio amministrativo è dotato di due accessi: uno diretto dalla piazza, l’altro dall’atrio
nel corpo di collegamento. Entrambi danno adito a due sale di attesa tra le quali vi è il salone
del pubblico posto in posizione centrale. A sinistra degli accessi si perviene agli ascensori e
di lì ai piani superiori oppure si accede, al piano terra, agli uffici di maggior frequenza da
parte del pubblico; a destra si perviene agli altri uffici più selettivamente frequentati quali il
settore tecnico – edilizio, il demanio marittimo etc. Nell’area esterna residua, ad est
dell’ufficio amministrativo, i vigili urbani e la protezione civile hanno la loro dotazione di
parcheggio per 12 posti auto a raso con accesso diretto sulla via Aurelia. Salendo al primo
piano di questo edificio si hanno altri uffici amministrativi la cui frequentazione da parte del
pubblico è sporadica. Il secondo e ultimo piano, infine, ospita il cuore politico –
amministrativo della città ( sindaco, giunta, presidente del consiglio comunale ) che convive
con il segretario generale ed il difensore civico.
L’atrio di collegamento è il punto nodale della distribuzione. Da questo si accede
all’edificio politico – culturale sia a livello piazza che, tramite una scala, al livello di via della
Libertà. Al livello piazza si accede sotto l’onda di corrugamento che ospita il complesso della
biblioteca e degli uffici relativi alle attività ad essa collegate. Da qui, tramite una scala e/o
ascensore, si arriva al piano superiore dove è situato il centro di addestramento. Al livello di
via della Libertà l’arrivo della scala proveniente dall’atrio coincide con l’accesso al pubblico
dalla medesima via. E’ da questo accesso che si arriva al foyer dell’aula consiliare, con la
sua dotazione di servizi per il pubblico, e quindi all’aula stessa. Da quest’ultima si accede,
infine, alle sale dei consiglieri, della maggioranza e della minoranza ed ai servizi. Sempre da
via della Libertà due accessi, riservati al personale, adducono ai settori tecnici ed alle
comunicazioni verticali dell’edificio.
4. I costi dell’intervento
4.1. C.C. Costo di costruzione
Si fa riferimento, per un computo sommario, al volume Prezzi Tipologie Edilizie 2002
edito dalla DEI estrapolando i costi parametrici per analogia. Avremo, pertanto:
1. Superfici adibite ad uffici, biblioteca, aula consiliare ed annessi
(vedi tabella) mq. 5.216,00. Costo unitario € 790 al mq.
€ 4.120.640,00
2. Posti auto. Parametro unitario mq. 32,56 p.a.
Superficie mq. 7.033 : 32,56 = n° 216 p.a.
Costo unitario € 4.125,00 p.a.
€
891.000,00
3. Sistemazioni esterne mq. 2.570.
Costo unitario € 220,00 mq.
€
565.400,00
4. Parcheggi a raso mq. 842.
Costo unitario € 35,00 mq.
4.1. TOTALE C:C:
€
29.470,00
____________
€ 5.606.510,00
4.2. Onorari tecnici
Ripartendo il C.C. secondo le diverse classi e categorie delle opere avremo:
Id. Opere edili
Ig. Strutture
IIIa. Impianti servizi generali
IIIb. Impianti elettrici
Totale C.C.
€ 2.334.010,00
€ 1.680.000,00
€ 756.000,00
€ 836.000,00
____________
€ 5.606.510,00
pari al 41,65% C.C.
pari al 29,96% C.C.
pari al 13,48% C.C.
pari al 14,91% C.C.
________________
pari al 100,00% C.C.
Avremo:
Progettazione e direzione lavori
Spese pari al 29,9561% per interpolazione
Onorari per la sicurezza
Totale onorari
€ 176.883,17
€ 52.987,34
€ 166.772,73
__________
€ 396.643,24
Contributo integr.vo 2% L. n°6/81 art.10
€ 7.932,86
__________
4.2. TOTALE ONORARI TECNICI
€ 404.576,10
4.3. Conto economico
A. C.C. Costo di costruzione
B. Onorari tecnici
C. I.V.A. (20% di A + B)
COSTO DELL’INTERVENTO
€ 5.606.510,00
€ 404.576,10
€ 1.202.217,22
____________
€ 7.213.303,32
Superfici adibite ad uffici, biblioteca, sala consiliare, centro addestramento etc.
Piani
Secondo
Primo
Terra
1° sottopiastra
2° sottopiastra
Quota di livello
+ 7,15
+ 3,85
+ 0,55
- 2,45
- 4,00
Totale
Superfici in mq.
393,00
601,00
2.058,00
376,00
1.474,00
5.216,00
Superfici adibite a parcheggio multipiano
Piani
1° sottopiastra
2° sottopiastra
3° sottopiastra
Quota di livello
- 2,45
- 5,25
- 8,05
Totale
Sistemazioni esterne
Piazza
mq. 2.570,00
Parcheggi a raso
mq. 842,00
Superfici in mq.
2.750,00
2.823,00
1.460,00
7.033,00