Pagina 416 Astley Castle a Nuneaton, Warwickshire

∂   2012 ¥ 5
∂ – Rivista di Architettura
2014 ¥ 5 Ristrutturare
Traduzioni in italiano1
Inserto ampliato in italiano
‡ Neue Konzepte für alte Gebäude –
von der Burgruine bis in die Siebziger
‡ Großbaustelle Les Halles in Paris
Traduzione: Rossella Mombelli
E-Mail: [email protected]
Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Serie 2014 · 5 · Umnutzung, Ergänzung, Sanierung · Refurbishment · Réhabilitation
4
Pagina 416
Astley Castle a Nuneaton, Warwickshire
Per oltre ottocento anni, il castello di Astley
era abitato: menzionato per la prima volta
nel XIII secolo come residenza di campagna
della famiglia Astley, subì durante la
sua lunga e travagliata storia diverse
trasformazioni ed integrazioni. I suoi a
volte “importanti” residenti, citiamo solo tre
regine inglesi, si servirono di Astley come
residenza, come fortificazione o anche
come caposaldo militare, sino a che negli
anni ‘60 venne definitivamente convertito
in struttura ricettiva. Nel 1978 subì un
incendio che compromesse la sostanza con
storiche stratificazioni. Le svariate soluzioni
progettuali proposte che riportavano
l’edificio storico alla propria forma originale,
fallirono a causa dei costi lasciando la
rovina in balia di acqua e vento per tre
decenni. La salvezza arrivò repentinamente
sotto forma di concorso indetto dal
“Landmark Trust”, un’associazione senza
scopo di lucro che salva dalla demolizione
edifici di valore storico. Per l’intervento di
conversione della rovina storica in casa di
vacanza per otto ospiti venne stanziato un
budget di 2.5 milioni di Sterline. Nella parte
più antica, si collocano gli spazi giorno e
le camere. Le mura storiche sono state
stabilizzate inserendo travi in calcestruzzo
armato solidali tra loro e protette da una
nuova copertura. Pareti di rivestimento si
sovrappongono alla muratura lasciando
però le vecchie ferite aperte. Rimane la
sensazione di caduco e di incompiuto.
Le stanze più pregiate risalenti al XV e XVII
secolo sono corti aperte dove, al posto
dei soffitti con affreschi si vede il cielo con
il passaggio di nubi. Gli ambienti sono
cinti perimetralmente da una copertura
lignea con struttura di elevata portata
per lo più celate. Le vetrate proteggono
le finestre rinascimentali rimirate anche
dall’ampia zona giorno e dalla zona pranzo.
Oggi Astley Castle, pur avendo l’aspetto
di una rovina medievale, possiede un
riscaldamento a pavimento e docce ad alta
idropressione. Dato che il muro continua
a sgretolarsi, si è intervenuti per metterlo
in sicurezza con l’ausilio di tecnologie
ingegneristiche.
Piante
Sezione
scala 1:400
1
2
3
4
5
6
7
Corte
Hall
Camera
Vuoto
Cucina
Pranzo
Soggiorno
Planimetria generale
scala 1:5000
Sezione
scala 1:20
1
Copertura residenza:
ghiaia lavata 50 mm, granulometria Ø 20 – 40 mm;
guaina bituminosa a due strati; lastra coibentata
in PU, rivestita di alluminio 120 mm; barriera al
vapore, compensato di betulla 2≈18 mm, trave di
legno lamellare, 75/220 mm
2 Copertura corte interna: ghiaia lavata 50 mm,
granulometria Ø 20 – 40 mm; guaina bituminosa a
due strati; compensato di betulla 18 mm; trave di
massello; compensato di betulla 18 mm
3 Protezione anticaduta , su telaio di tubolari
­d’acciaio; profilo quadro 60/60 mm, saldato
4 Copertina di lamiera
5 Trave di bordo, lamellare 240/450 mm
6 Clinker 228/108/40 mm, strato d’aria 650 mm,
isolamento termico 108 mm, barriera al vapore,
clinker 228/108/40 mm
7 Pilastro, elemento prefabbricato
8 Vetro isolante in telaio di rovere
9 Tavole di rovere 18 mm, lastre riflettenti per
­pavimento radiante, isolamento termico EPS
2≈90 mm, compensato di betulla 18 mm, trave di
legno lamellare 75/220 mm
10 Piastrelle di terracotta 25 mm, letto di malta,
­riscaldamento a pavimento 80 mm, strato di
­separazione, isolante termico 100 mm, strato di
separazione, pannello di c.a. 250 mm
11 Laterizio 62/215 mm su letto di sabbia
1
2
3
4
5
Copertina di lamiera
Ghiaia lavata 50 mm, guaina bituminosa a due
strati; compensato di betulla 18 mm, trave di
­legno massello in pendenza, compensato di
­betulla 18 mm, travi di lamellare 75/220 mm
Laterizi ad elevata foratura 140 mm
Copertina attico in prefabbricato c.a.
Muratura:
clinker 228/108/40 mm, strato d’aria 200 mm,
6
7
8
clinker 228/108/40 mm
Compensato di betulla 18 mm
Architrave in elemento prefabbricato di cls
Trave di bordo di lamellare 240/450 mm
Pagina 422
Casa a Monaco
Le “Herbergshäusl” sono piccoli edifici residenziali eretti tra il XVII e l’inizio del XIX secolo ai piedi della collina di Nockher, sorti in
origine come laboratori o come quartieri residenziali per indigenti. Oggi, il complesso
di fabbricati in linea è protetto dalla “Tutela
degli Insiemi” oltre ad essere rivalutato per
la prossimità al centro storico della metropoli
e per la particolare atmosfera che lo contraddistingue. Anche il laboratorio di falegnameria, eretto in seconda linea nel 1890,
è stato convertito per essere utilizzato come
abitazione, finché nel 1990 non è stato completamente compromesso da un incendio.
La rovina è diventata parte integrante del
nuovo edificio residenziale. Oltre alle questioni di incoerenza dei regolamenti edilizi,
i due giovani architetti hanno affrontato la
problematica questione della logistica di
cantiere: la conformazione del terreno non
consentiva di piazzare gru ed escavatori.
L’ampliamento realizzato nel pendio dovette
essere escavato a mano mentre il materiale
di risulta è stato rimosso a secchi. La parete
di contenimento posteriore è stata stabilizzata tramite uno strato di calcestruzzo a spruzzo dopo la chiodatura del terreno della riva.
L’edificio residenziale caratterizzato da un
volume compatto e disposto su due livelli si
sviluppa in un certo qual modo dall’originario laboratorio. Lo spazio di ampliamento è
chiaramente riconoscibile sia all’esterno che
all’interno. Realizzato in calcestruzzo a vista
coibentato con vetro granulare, genera un
piacevole microclima termico. L’involucro di
calcestruzzo costituisce la dorsale statica e
tecnico-impiantistica della casa avendo le
installazioni tecnologiche integrate. Il progetto si orienta sulla cubatura dell’esistente, tuttavia per guadagnare maggiore altezza, è
stata abbassata la quota della parte esistente. La nuova copertura in lamiera aggraffata
2
Traduzioni in italiano
a mano emula il suo predecessore. Le finestre si dispongono a nastro sulla copertura
distribuendosi sull’intera estensione e garantendo un ingresso mirato dei raggi solari a
contrastare le condizioni date dalla conformazione del terreno e l’esposizione a nord
dello stesso.
Planimetria generale
scala 1:2000
Piante
Sezioni
scala 1:200
1
2
3
4
5
6
7
Ingresso
Cucina
Soggiorno
Camera da letto
Bagno
Ripostiglio
Terrazza
Sezione verticale
scala 1:20
1
anto di copertura aggraffatura verticale di
M
­acciaio inox zincato 0,5 mm, guaina impermeabilizzante, rivestimento in tavole di legno taglio
­sega 24 mm, correnti in legno di abete
30/50 mm, retroventilazione, travi inclinate
80/220 mm, lana minerale 180 mm, barriera al
vapore 40/40 mm, isolamento termico intermedio,
cartongesso 2≈12,5 mm
2 Calcestruzzo termico 500 mm
3 Intonaco termico, intonaco cementizio pozzolanico 60–80 mm con struttura rilevata a mano, parete in laterizio (esistente)
4 Finestra con telaio scatolare (esistente)
5 Pavimento in mosaico, marmo, basalto
50/50 mm, letto di scaglie minerali 30 mm, impermeabilizzazione fluida, lastra di calcestruzzo in
pendenza, riempimento in granulato vitreo
6 Tavole di rovere 30 mm, correnti 30/50 mm, lastre
di cls 250 mm, impermeabilizzazione bituminosa
in spessore 5 mm, strato di separazione, granulato di schiuma di vetro 350 mm, strato di separazione
7 Tavole di cembro 25 mm, trattate ad olio, correnti
20/50 mm, plancia 40 mm, trave 130/150 mm
con isolamneto antirumore intermedio 80 mm,
­lastra di cartongesso 12,5 mm
8 Sigillatura con legante cementizio bianco 10 mm,
pavimento radiante100 mm, strato di separazione, isolante 30 mm. trave rovescia di c.a.
350/440 mm
9 Chiodatura del terreno:
chiodi di titanio Ø 32 mm, L = 8000 mm
10 Intonaco, cemento a spruzzo 200 mm, parete di
laterizio (esistente), impermeabilizzazione
Pagina 426
Laboratorio, Uckermark
Il sogno di vivere e lavorare sotto un unico
tetto portò il proprietario, falegname e designer industriale, a trasferirsi da Berlino nel
Brandemburgo, regione a debole densità
abitativa dove molti edifici residenziali attendono di essere rivalorizzati. Ai margini di
Gerswalde, a 80 km a nord est della capitale, il committente individua un’officina meccanica costruita nel 1987 per il consorzio
agrario. L’estensione di 500 mq lordi di superficie pavimento era adeguata ad inserire
tutte le funzioni richieste. La muratura originaria non isolata e la copertura sono state
implementate sotto l’aspetto energetico
2012 ¥ 5   ∂
mentre si è optato per la demolizione dell’ala
mediana degli uffici amministrativi. In suo
luogo si inserisce una struttura di legno ampiamente vetrata realizzata in autocostruzione dal committente che crea il trait-d’union
in altezza e forma fra i due volumi dell’edificio preesistente.
Nell’insieme del corpo di fabbrica si distinguono due unità funzionali: l’officina con deposito alta quasi cinque metri, l’area delle
presentazioni distribuita su due livelli e l’appartamento del committente dell’intervento.
Per la grande metamorfosi dell’edificio è decisiva la nuova pelle che dissolve il volume
del laboratorio nel collinoso paesaggio
dell’intorno. Lamiere grecate ondulate verdi
si sviluppano sui lati longitudinali sino alla linea di gronda arrotondando lo spigolo sopra
la copertura. Anche porte e finestre si celano dietro pannelli in lamiera ondulata traforati in parte mobili. I fronti a capanna, in contrasto con le facciate longitudinali sono
rivestiti con un perlinato a scandola grezzo,
elemento costruttivo di lunga tradizione della
regione dell’Uckermarkt. Anche all’interno,
il legno ha un ruolo rilevante ad esempio
nell’esposizione dove le strutture portanti
possiedono un piglio quasi arcaico. Con
­pochi, semplici materiali ma molta eleganza,
l’ex fabbricato si è trasformato in un luogo di
straordinarie atmosfere.
“Questa casa non è solo una casa costruita
per me ma è anche il mio strumento”
Gerhard Schuetze, committente
Planimetria generale
scala 1:400
Pianta
Sezione
scala 1:400
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Deposito
Stanza del banco di lavoro
Stanza delle macchine
Deposito delle lastre
Aspirazione
Showroom
Cucina
Stanza pause
Dispensa
Stanza
Soggiorno
Alcova
Vuoto
Compressore
Sezione orizzontale
sezione verticale
scala 1:20
1
2
3
Copertura:
lamiera ondulata di alluminio 18/76 mm,
correnti 60/60 mm, controcorrenti 80/60 mm,
guaina impermeabilizzante esistente, isolamento
termico lana minerale 220 mm, barriera al vapore,
lastre di cartongesso stuccato 12,5 mm
Muratura:
lamiera ondulata di alluminio 18/76 mm, correnti
50/30 mm, guaina impermeabilizzante a poro
aperto stabile ad UV, isolamento termico lana
­minerale 140 mm, intermedia fra le travi di legno
esistenti, intonaco esistente 25 mm, intonaco
­cementizio a base di calce 15 mm
Pavimentazione
massetto a base di asfalto colato a due strati con
riscaldamento a pavimento 55 mm, lastra isolante
stabile al calore 30 mm, isolamento termico di
schiuma estrusa 140 mm, materiale di riempimento autolivellante 10 mm, impermeabilizzazione bituminosa, pannello di c.a. esistente
Pagina 430
Museo „Luthers Sterbehaus“ a Eisleben
E’ un mistero pubblico il fatto che Martin
­Lutero non mancò nella casa di Andreaskirchplatz 7. La sua vita si concluse nel 1546
ad Eisleben nella Sassonia-Anhalt, dove nel
1483 venne alla luce. Sia la casa natale a
soli 500 metri di distanza, sia la casa dove si
presume mancò, eretta a seguito di un incendio avvenuto alla fine del XV secolo,
­appartengono al Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il Fisco Prussiano acquistò erroneamente nel 1863 la casa in cui morì Lutero,
dato che un cronista scambiò due case della famiglia Drachstedt conoscente di Lutero.
Negli anni successivi, la casa divenuta monumento commemorativo venne ristrutturata
da Friedrich August Ritter trasformando la
facciata originaria in stile neogotico. Trenta
anni più tardi, Friedrich Wilhelm Wanderer
allestì gli interni dell’abitazione seguendo le
cronache storiche della morte di Lutero. La
“sala dei dibattiti”, la “camera da letto” e la
“camera di morte”, costituiscono gli ambienti
salienti del luogo. In loco, i visitatori possono
ammirare il drappo originale che rivestiva la
bara e il feretro di Lutero insieme alla maschera mortuaria. In seguito all’ampliamento
del museo, gli architetti riportarono l’edificio
storico allo stato di fine XVIII secolo, ristrutturarono sostanza e mobili e integrarono un
edificio nuovo di volume cubico composto di
due elementi. La facciata realizzata in laterizio color beige sfumato grigio instaura armoniosi equilibri con le mura storiche esistenti.
Insieme con gli edifici storici vicini, il complesso crea una corte interna protetta dove
il punto focale è l’antica quercia. Il foyer
dell’edificio di nuova costruzione con pareti
stratificate di colori chiari segna l’inizio del
percorso museale. Una sala multifunzionale
si apre verso il “Giardino vicariale”. Prospiciente, la sala Maggiore con terrazza offre
luogo per eventi speciali. Da qui un sottile
passaggio rivestito di lamelle di legno conduce all’edificio storico dove si alternano le
volte luminose degli ambienti storici all’intimità ricreata dai rivestimenti di legno scuro.
Sezioni
Piante
scala 1:500
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Ingresso
Foyer/Cassa/Shop
Sala multifunzionale
Scaldavivande
Esposizioni permanenti
Connessione con esistente
Esposizione permanente (edificio esistente)
Atelier del museo (edificio esistente)
Ingresso (edificio esistente)
Eventi speciali
Personale/Ufficio
Deposito
∂   2012 ¥ 5
13 Terrazza/superficie all’aperto
eventi speciali
14 Media
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
trato di ghiaia 50 mm, guaina impermeabilizzanS
te bituminosa a due strati, impermeabilizzazione
EPS in pendenza 200 mm, barriera al vapore,
fondo protettivo, c.a. 300 mm
Copertina di lamiera di alluminio 3 mm
Pannello di compensato cementizio 24 mm
Architrave in elemento prefabbricato
Vetrata isolante a due lastre in telaio di alluminio
Massetto cementizio radiante, lucidato, trattato
ad olio 80 mm, pellicola di PE, lastra di gesso
18 mm, pavimento sopraelevato, c.a. 300 mm
Clinker 240/15/52 mm, su malta asciutta, isolamento termico di lana minerale 140 mm, c.a.
200 mm
Massetto cementizio radiante, lucidato, trattato
ad olio 80 mm, pellicola di PE, lastra estrusa
­coibente 110 mm, impermeabilizzazione 300 mm,
pellicola PE, strato di ghiaia 150
Nicchia per corpo illuminante
Strato di ghiaia 50 mm, materassino di protezione, guaina impermeabilizzante bituminosa a doppio strato, in pendenza min. 60 mm, barriera al
vapore, lastra di multistrato impiallacciato 24 mm,
tubolare di acciaio verniciato, quadro di sezione
rettangolare 70/40 mm, pannello di compensato
16 mm, correnti, cartongesso
Muratura (esistente) circa 500 mm
Architrave porta di c.a. 2≈300/250 mm
Pannello di MDF laccato 2≈15 mm
Massetto all’anidride, trattao ad olio
Lastra arenarica 45 mm
Sezione verticale
scala 1:20
Sezione verticale
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
linker 115/240/52 mm, letto malta 80 mm,
C
­materassino protettivo, guaina impermeabilizzante bituminosa a doppio strato, isolante in pendenza min.60 mm, isolamento termico 80mm, barriera al vapore bituminosa, c.a. 300 mm
Parapetto in barra di acciaio 25/15 mm su barra
40/80 mm saldata
Getto di cls
Elemento prefabbricato di cls
Mensola di acciaio inox
Fuga aperta ogni tre
Massetto cementizio trattato ad olio 80 mm,
­pellicola PE, isolante termico, pannello estruso
coibente
Pagina 436
Uffici a Milano
Per la maggior parte dei milanesi, la palazzina di uffici che comprende un intero isolato
è “Palazzo Campari”. I fratelli Ermenegildo
ed Eugenio Soncini lo avevano progettato
per i produttori del famoso aperitivo alcolico.
L’edificio, per l’epoca tecnicamentemolto
moderno e innovativo, venne inaugurato nel
1962. Dato che oggi gli standard non rispondevano più alle attuali esigenze, i proprietari
richiesero di ridurre l’elevata estensione di
superfici non utilizzate e di riorganizzare gli
uffici organizzandoli su più livelli. Quelle che
prima erano superfici flessibili oppure aree
di comunicazione vengono convertite in
aree attrezzate e in negozi e caffè. Nel
­momento in cui gli architetti riducono la superficie connettiva, i collegamenti verticali
vengono compattati e le pareti divisorie ab-
Traduzioni in italiano3
battute, e di conseguenza si offre ai futuri
­locatari un particolare grado di flessibilità
funzionale. Moduli ufficio di diverse dimensioni con l’opzione di poter essere riadattati
in base alle esigenze. Gli architetti hanno
agito con particolare attenzione sulle facciate. Nel momento in cui la pelle di vetro si
­disloca verso l’esterno, due sono i vantaggi:
da un lato vengono ricavati in totale 360 mq
in più di superficie utile e dall’altro viene risolto il problema dei ponti termici in quanto
la struttura d’acciaio esistente viene a collocarsi completamente all’interno. Ad ovest
dominano superfici in vetro grigie dove si
­rispecchiano gli edifici storici dell’intorno.
Sul lato sud, al contrario, la facciata è stata
ripensata in maniera più pregnante rispetto
a quella precedente: il filo della facciata è
stato arretrato verso l’interno, e tutta la struttura portante della facciata è libera. La facciata si struttura in maniera completamente
nuova e assume complessità formale nell’alternarsi di pannelli metallici con superfici vitree. Tuttavia la relazione col pregresso non
è chiaramente percepibile: si nota nell’edificio il proprio passato, la traccia originaria
anche dopo la ristrutturazione pur fornendo
all’utente più confort e costi di manutenzione
considerevolmente ridotti.
Planimetria generale
scala 1:500
Sezione
Pianta
Piano tipo
scala 1:500
1
2
3
4
5
6
7
Server
Sala pausa
Cabina telefonica
Sala riunioni
Open space
Ufficio di gruppo
Ufficio singolo
Sezione originale della facciata principale,
Soncini architetti, 1964
A Sezione facciata principale
B Sezione facciata secondaria
scala 1:20
1
rave portante di acciaio (esistente), verniciata
T
nella parte esterna, con pittura intumescente
­nella parte interna
2 Lamiera di alluminio laccata 10 mm
3 Impiantistica
4 Soffitto sospeso
lamiera d’acciaio traforata 0.6 mm, con materassino acustico
5 Vetrata fonoassorbente, float con rivestimento
magnetronico 10 mm + intercapedine con riempimento in argon 16 mm+ stratificato 2≈6 mm
6 Lamiera di alluminio traforata, anodizzata, laccata
ad immersione, 3 mm con LED retroilluminanti
7 Materassino o sistema pavimento di PVC, pavimento sopraelevato 150 mm su lastra ai solfati
­rigida 30 mm su piedini regolabili, isolamento termico 50 mm, massetto cementizio (esistente)
30 mm, solaio composito (esistente) 90 mm
8 Pannello sandwich, lamiera d’acciaio doppia
­anodizzata 10 mm con isolante estruso rigido
120 mm
9 Pannello antifiamma 25 mm
10 Muratura:
stratificato 10 mm su struttura di alluminio,
­pannello sandwich con doppia lastra di lamiera di
acciaio anodizzata 10 mm, con lastra coibente
estrusa 120 mm, lastra di cartongesso 12,5 mm
11 Pavimento di marmo (esistente) 30 mm
Pagina 440
Facoltà di Medicina dell’Università
­Erasmus a Rotterdam
La Facoltà di Medicina dell’Università Eras­
mus di Rotterdam è un complesso composto
di diversi edifici in fase di ristrutturazione dal
2003. Alla palazzina a sviluppo verticale di
grande carattere della clinica universitaria
progettata dallo studio OD 205 di Delft
(1968), era anteposta un’ampia piazza triangolare che serviva da spazio connettivo fra i
vari edifici. Ogni edificio, in origine disponeva di alcuni spazi dediti alla formazione,
spazi per gli studenti e una biblioteca.
Gli architetti risolsero la frammentazione del
complesso organizzando tutte le strutture
sotto un unico tetto. La piazza, convertita
in hall centrale con una copertura di vetro,
costituisce il nuovo cuore: distribuiti su tre
­livelli, vi si trovano aree studio e aule per le
lezioni. Coerentemente con l’obbiettivo, gli
edifici esistenti vennero svuotati sino allo
scheletro di calcestruzzo e riorganizzati.
Le scale di connessione collocate all’esterno
dell’ex edificio d’ingresso sono state integrate nei volumi e conducono direttamente
alle aule completamente ristrutturate. Al
­secondo livello si trova una galleria lungo il
perimetro della hall. L’ampia parete di vetro
lungo le aule di formazione riflette la luce
­naturale sino al piano terra dove le isole di
studio distribuite in tre file fungono da
­Meeting Point. Lo spazio si articola con
­pedane a diverse quote.
La monumentale libreria lunga 35 metri e
­alta 11, incorniciata tra due scale elicoidali
bianche, crea l’elemento di chiusura dello
spazio comprendendo un’infilata di libri di
circa due kilometri. Lo spazio nella sua interezza è coperto da un soffitto in travi di
­cemento armato che in parte appartengono
alla sostanza originaria del costruito. La
­superficie triangolare di vetro insieme alla
struttura in travi di spessore elevato conferiscono allo spazio un’ampiezza e una luminosità di rilievo.
Planimetria generale
scala 1:7500
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Area didattica con isole di studio
Lobby
Galleria
Scala
Biblioteca
Seminari
Caffetteria
Ufficio
Foyer
Auditorium
Sezione
scala 1:500
1
etrata a selezione solare, calpestabile, telaio di
V
alluminio
4
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Traduzioni in italiano
Rete di PVC traforata
Rivestimento poliuretanico, solaio composito
170 mm, profilato d’acciaio HEB 360, pannello di
cartongesso 2x12,5 mm, coibentazione 22 mm,
pannello acustico minerale intonacato 8 mm
Tavolo di lavoro in compensato impiallacciato
Scala elicoidale prefabbricata di acciaio
Parapetto di vetro stratificato di sicurezza 24 mm
Scaffale libri prefabbricato di acciaio
Griglia di aerazione
Vano impianti
Impermeabilizzazione di PVC bianco, isolante in
pendenza XPS 150 – 230 mm, barriera al vapore,
profilato d’acciaio HEA 200
Lamelle di alluminio 150 mm, impermeabilizzazione a poro aperto, isolamento 200 mm, pannello
di legno impiallacciato 18 mm, trave reticolare di
legno, barriera al vapore, lastra di OSB
Facciata Structural Glanzing
Parquet di noce incollato 10 mm, sottofondo
90 mm, pellicola PE, cls (300 kg/mc) 340 mm,
­solaio composito 260 mm
Sezione verticale
scala 1:20
1
etrata a selezione solare, calpestabile, telaio di
V
alluminio
2 Impermeabilizzazione di PVC bianco, compensato impiallacciato 18 mm, struttura non a vista di
legname squadrato, coibente intermedio 120
mm, lastra di fibra di gesso 10 mm, barriera al
­vapore bianca
3 Profilo d’acciaio UPN 240 mm
4 Impianto antincendio bianco
5 Profilo di alluminio 175/84 mm
6 Rete di PVC traforata
7 Strato travi primarie in reticolari di acciaio HE 160
A con pittura intumescente
8 Strato travi secondarie in reticolari di acciaio di
tubolari di sezione rettangolare 150/75/9 mm
9 Passerella di manutenzione 30 mm
10 Controsoffitto acustico con lastre di fibre di gesso
con intonaco minerale 12,5 mm, isolamento
30 mm, pannello di particelle 18 mm
Pagina 446
Scuola cantonale a Coira
Al termine dei lavori di ristrutturazione durati
due anni, per il passante distratto, l’unico
elemento nuovo sembra essere il verde dello spazio all’aperto. Il rilievo plastico della
facciata di calcestruzzo sembra immutato
con i suoi pilastri che arretrano o aggettano
e immutati appaiono anche i brise-soleil.
­Solo al professionista si rivela il maggior
spessore degli angoli del rivestimento della
facciata, sintomatico di un intervento di rilievo a seguito del quale la facciata è stata
completamente rimaneggiata. L’ex collegio
seminariale venne costruito tra il 1962 e il
1964 da Andreas Liesch ed è oggi esemplare per l’architettura svizzera del dopoguerra.
La struttura consiste in un’ala speciale cui,
lato strada, si riallacciano una piccola aula
magna e in posizione arretrata il volume delle aule. L’edificio è stato anche adeguato
sotto l’aspetto tecnologico per le future applicazioni legate all’insegnamento di musica
e arti. Al programma di innovazione corrisponde anche il raggiungimento dello standard “Minergie”, un efficace intervento di
coibentazione e una ventilazione controllata,
ma anche misure di protezione antincendio
e antisismiche. Prima della posa della coi-
2012 ¥ 5   ∂
bentazione termica, gli elementi di calcestruzzo sono stati colati sulla struttura realizzata con getto in opera. I nuovi elementi
prefabbricati coibenti di 20 cm di spessore
riprendono la geometria delle fughe e la
struttura superficiale della facciata originale,
sono adeguati nello spessore delle attuali
normative per i rivestimenti del calcestruzzo. Nell’ala delle aule, disposta su quattro
­livelli, la pelle esterna è stata realizzata
sull’intera altezza davanti alla struttura preesistente. Infissi di nuova generazione in metallo e legno abbinati sostituiscono le finestre
in telaio di legno esistenti mantenendo la
medesima larghezza del profilo.
All’interno, la scala a doppia rampa è stata
convertita in via di fuga, mentre sono stati
­inseriti muri in calcestruzzo armato miranti a
migliorare la protezione antisismica. Tutti i
nuovi elementi edili si orientano sotto l’aspetto formale all’esistente. Gli elementi di qualità di un edificio di architettura Moderna degli
anni 60 sono stati riconosciuti e mantenuti
per il prossimo decennio tramite un rispettoso processo d’intervento sulla sostanza.
Sezione
scala 1:750
Planimetria generale
scala 1:4000
Piante
scala 1:750
Sezione pianerottolo della scala
scala 1:10
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Ingresso
Guardaroba
Hall
Aula magna
Sala bricolage
Strumenti musicali
Sala insegnanti
Ufficio
Sala polifunzionale
Sala musica
Sala computer
Aula
Aula di gruppo
Aula di arte
Nelle aule le superfici sono state completamente
rinnovate
1
2
3
4
1
2
3
4
Corrimano di rovere fresato 40/70 mm
Elemento ligneo per il montaggio 100/50 mm
Lastra di fibra di gesso, impiallacciata rovere
20 mm, parapetto di acciaio e legno (esistente),
lastra di fibra di gesso impiallacciata di rovere
20 mm
Pianerottolo scala (esistente): piastrelle di pietra
ricomposta, letto di malta 15 mm, c.a. 120 mm
hiaia 50 mm, guaina impermeabilizzante bitumiG
nosa, isolante di schiuma di vetro estrusa in pendenza 80-200 mm, barriera al vapore, solaio nervato di c.a. (esistente) 250/480 mm, controsoffitto
sospeso, lamiera di acciaio traforata 0.6 mm con
materassino acustico
Vetrata a due camere composta di vetro di sicurezza 6+intercapedine 14+ Float 4+intercapedine
14+ vetro di sicurezza 4 mm inserito in telaio alluminio e legno
Brise soleil in prefabbricato di cls 420/120 mm
Elemento parapetto in prefabbricato di c.a.160
mm applicato a nucleo di acciaio inox, retroventilato 40 mm, isolamento termico Ristrutturare, lana
minerale 180 mm, c.a. 150 mm (esistente)
5
inoleum 5 mm incollato, sottofondo cementizio
L
35 mm, pellicola di PE, materassino fonoassorbente 10 mm, strato autolivellante con legante
cementizio 30 mm, solaio di c.a. (esistente)
165 mm
6 Rivestimento di cartongesso 12,5 mm
7 Parquet 15 mm incollato, sottofondo 35 mm, pellicola PE, materassino fonoassorbente 10 mm,
strato autolivellante 20 mm, solaio c.a. (esistente)
200 mm
8 Pilastri di facciata in prefabbricato 300/420 mm
9 Montanti facciata in prefabbricato di c.a.
120/420 mm
10 Irrigidimento telaio finestra, rivestimento lamiera
di alluminio 2 mm, profilo di alluminio 50/105 mm
Sezione verticale
sezione orizzontale scala 1:20
Pagina 452
Ginnasio a Neubiberg
L’edificio scolastico, situato a Neubiberg nei
pressi di Monaco, eretto nel 1976 e ampliato
sul lato meridionale, avrebbe dovuto subire
solo un intervento di adeguamento delle
strutture di protezione antincendio. Indagini
condotte sulla struttura svelarono carenze
dei particolari costruttivi di quasi tutte le
opere a secco, ad esempio in corrispondenza del soffitto nervato in calcestruzzo, per
cui in ultima analisi si optò per una ristrutturazione completa dell’edificio. Oggi, l’edificio
ginnasiale che accoglie 1300 studenti non
nasconde sia negli interni che negli esterni
che si tratta di un edificio preesistente. I
pannelli che rivestivano la facciata sono stati
sostituiti da un involucro gradevole in legno
di larice che rispecchia verso l’esterno le diverse funzioni assegnate agli spazi: lamelle
verticali in corrispondenza dei corridoi di
collegamento e dell’amministrazione, tavole
orizzontali per le due ali di aule. I telai delle
finestre delle aule posati pochi anni prima
sono stati smontati, rilaccati e posati nuovamente. All’interno dell’edificio, il volume realizzato sul retro è stato alleggerito non solo
con i dovuti ampliamenti degli spazi connettivi, ma anche tramite la realizzazione di
spazi comunicativi e luminosi che si avvalgono ad esempio di sistemi a camino per
catturare la luce naturale. Il nuovo volto
dell’edificio include anche la realizzazione di
un’aula magna che sopperisce alla carenza
di uno spazio per singoli eventi e per rappresentazioni teatrali e musicali. L’incapsulamento di protezione antincendio delle travi
di copertura d’acciaio avviene rivestendo
con materiale cementizio le travi e realizzando una struttura di copertura composita in
manto di lamiera grecata e nuova cappa cementizia. La presenza di travi di copertura
ad ampia luce ha permesso che anche esigenze espresse durante il cantiere, potessero essere soddisfatte, ad esempio di realizzare al piano primo dell’ala meridionale delle
aule concetti pedagogici di attualità tramite
forme didattiche aperte. Con questa ristrutturazione, portata a termine con un budget
inferiore del 55% rispetto ai costi di nuova
realizzazione, si compie una struttura flessi-
∂   2012 ¥ 5
Traduzioni in italiano5
bile e consona agli attuali standard energetici che consente applicazioni didattiche
orientate al futuro.
Planimetria generale
scala 1:4000
2
3
a
b
c
d
4
Corte d’ingresso
Edificio principale
Edificio d’ampliamento (esistente, 2004)
Palestra (esistente, 1976)
Piante
Sezioni
scala 1:1000
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Ingresso corte
Ingresso principale
Aula magna
Aula teatro
Corte interna
Amministrazione
Docenti
Palestra (esistente)
Deposito
Musica
Scienze naturali
Insegnanti, strumenti
Aula
Custode
Area studio
Area comunicazione
Sezione orizzontale
Sezione verticale
scala 1:20
1
istelli profilati di larice non trattati 45/80 mm,
L
­materassino idrorepellente a poro aperto nero,
­lastra di BFU 24 mm, fissaggio parete di alluminio, ventilazione 50 mm, isolante termico in fibra
minerale 180 mm, c.a. (esistente) 200 mm
2 Facciata montanti e traversi di alluminio, vetrata
isolante Uw=1,3 W/m2 k
3 Profilo antincendio, giunto di dilatazione dell’edifico, lamiera di acciaio, doppia L 110/300 mm
4 Linoleum incollato in piano 65 mm, materassino
acustico 30 mm, c.a. (esistente) 160 mm
5 Pannello di fibra di cemento 10 mm, fissaggio di
alluminio, retroventilazione 50 mm, materassino
idrofobo traspirante, nero ,isolante termico in fibra
minerale 100 mm, pannello di compensato impiallacciato 60 mm, barriera al vapore, lastra di
cartongesso 12,5 mm,
6 Profilo antincendio, lamiera di acciaio,
L 110/300 mm
7 Ghiaia 60 mm, lamiera di acciaio inox, strato intermedio, materassino in fibra sintetica, isolamento in pendenza, fibra minerale 140 – 340 mm,
­barriera al vapore, guaina impermeabillizzante
­bituminosa, solaio composito di c.a. 120 mm, lamiera grecata (esistente) 40 mm, profilo di acciaio IPE 500 (esistente) con cartongesso di rivestimento, soffitto acustico di cartongesso
8 Profilo d’acciaio IPE 500 (esistente) in calcestruzzo gettato in opera
9 Finestra: imfisso di legno (esistente), vetrata isolante Uw=1,3 W/m2 k
10 Profilo di legno di larice non trattato 30/50, 30/82
o 30/112 mm, fissaggio di alluminio 50 mm,
­materassino idrorepellente a poro aperto nero,
­lastra di BFU 24 mm, fissaggio parete di alluminio, c.a. (esistente) 200 mm
11 Solaio nervato di cls (esistente)
12 Parete divisoria F90
A
B
1
ezione sistema d’illuminazione naturale
S
a camino
Sezione verticale parete F90
scala 1:20
hiaia 60 mm, lamiera di acciaio inox, strato di
G
separazione, materassino di fibra sintetico, isolamento in pendneza di fibra minerale 140–
5
6
7
340 mm, barriera al vapore, guaina impermeabilizzante bituminosa, solaio composito di c.a.
120 mm, lamiera grecata (esistente) 40 mm, profilo d’acciaio IPE 500 (esistente) con cartongesso
di rivestimento, soffitto acustico di cartongesso
Cupola di vetro acrilico
Vetrata isolante, elementi termoisolanti EPS
Ug =1,0 W/m2 k
Lamiera di alluminio con pellicola di rivestimento
riflettente
Schermo a diffusione di vetro acrilico 6 mm
Lastra di cartongesso 12,5 mm, lemiera grecata
(esistente)
Parete divisoria F90, tripla lastra di cartongesso
12,5 mm, profilo di allumnio 75 mm, lana minerale
50 mm, tripla lastra di acrtongesso 12,5 mm
Pagina 460
Dal Forum les Halles al Canopée:
intervento a cuore aperto nel centro di
Parigi
Frank Kaltenbach
Èmile Zola lo chiamava il ventre di Parigi,
erano i dodici padiglioni del grande mercato, con galleria vetrata centrale, eretti da
Victor Baltard nel 1851 nel centro della capitale su una superficie di 5,6 ettari. Il tempo
dei vivaci scambi, dei profumi della frutta
fresca, del pesce, delle spezie esotiche è
terminato da molto, da quando il mercato è
stato trasferito in periferia nel 1969.
Nel 1973 è stata demolita la struttura in ghisa. Il ­“ventre di Parigi si è trasformato in un
“cuore”, all’interno del quale si incrociano tre
linee di ferrovia suburbana e 5 linee di
­metropolitana, dando origine alla stazione di
“Châtelet–Les Halles” che costituisce lo snodo di traffico urbano più frequentato
­d’Europa. Nel 1979 vi abbiamo assistito
all’apertura del più grande centro commerciale e per il tempo libero di Parigi: il “Forum
les Halles”. All’interno della propria costruzione, gli architetti Claude Vasconi e
­Georges Pencreac’h avevano aperto una
piazza a forma d’imbuto che collega visivamente la superficie con i tre livelli sotterranei. Infine, nel 1986, è stato portato a termine il parco urbano che sovrasta l’impianto
natatorio di Paul Chemetov, il più grande
della città. In contrapposizione con il coevo
Centre Pompidou, che con la sua piazza
­offre lo spettacolo di un’architettura contemporanea molto amata dal pubblico, il Forum
les Halles non è mai stato correttamente
­recepito: Forum e parco rimangono isolati, e
la storica costruzione circolare della Sala
Borsa – vero terminale dell’asse disegnato
da Baltard – è rimasta urbanisticamente decontestualizzata. Nel 2004 si è cercato un rimedio indicendo il bando per un concorso
di progettazione a inviti. Tuttavia, né la piattaforma verde sopraelevata a quota 22 m di
Jean Nouvel, né la pavimentazione della
piazza ampiamente vetrata di MVRDV,
­tantomeno la superficie attraversata da 20
piramidi di vetro colorato di Rem Koolhas
hanno suscitato l’entusiasmo degli abitanti
del quartiere. Nel 2007 è stato indetto un
nuovo concorso con obbiettivi più realistici:
un nuovo edificio per il Forum, l’ampliamento
della stazione sotterranea di ferrovia suburbana con l’aggiunta di alcuni ingressi e la
­riprogettazione del parco. “Non è abbastanza spettacolare!”, “E’ troppo grande!”: anche
in questo caso le critiche hanno fatto capolino alla presentazione del progetto vincitore.
Lo studio parigino, i cui uffici sono nei pressi
dell’area, è riuscito a imporsi sui progetti di
Massimiliano Fuksas, Toyo Ito, Paul Chemetov perché la proposta è in grado di rispondere in modo estremamente sensibile sul
piano urbanistico alle rigide condizioni al
contorno. L’approvazione decisiva è stato
determinata dalla fattibilità tecnica: durante
il cantiere, della durata di quasi tre anni e
che ha interessato sia le opere in superficie
sia i livelli sotterranei di collegamento tra la
metropolitana e la suburbana, doveva essere garantita l’attività ininterrotta del centro
commerciale ipogeo con un flusso giornaliero di 600 000 visitatori e del traffico ferroviario al completo. Inoltre doveva essere garantita l’accessibilità delle uscite di emergenza,
delle vie di fuga e del tunnel provvisorio che
permette il flusso di 100 000 pedoni attraverso il cuore del cantiere stesso, adattandone
la sistemazione ogni tre mesi in accordo con
l’avanzamento dei lavori. Tutti i setti e i pilastri portanti della nuova costruzione, oltre le
gru e le impalcature, sono perfettamente
­allineati con la griglia modulare di 11 × 16 m
della struttura in c.a. che risale agli anni ’70
e che si raccorda con la presenza di numerosi ambienti e passaggi sotterranei.
­“Costruire nel centro di Parigi è una delle
­imprese più complesse in assoluto – non solo dal punto di vista tecnico ma anche politico. Sei costantemente sotto osservazione da
parte di tutta la città. Quando il progetto si
imbatte in qualunque cosa, devi prendere in
considerazione la possibilità di incalcolabili
ritardi se non di un fermo macchina completo.” Patrick Berger conosce alla perfezione
le insidie della dialettica politica e, fin dall’inizio, ha collocato il proprio progetto sul piano della massima rappresentatività e contemporaneamente della minima conflittualità.
Il ­leitmotiv è rappresentato dal “Canopée de
Paris”, una copertura di vetro che occupa
7600 m2 di superficie e sovrasta la profonda
corte esistente, dando forma ad una sorta di
“pensilina” che affaccia sulla regione metropolitana della Grande Parigi. Il solo piano
terra delle due ali laterali di tre piani ospita
10000 m2 di commercio al minuto, mentre
i piani superiori accolgono un conservatorio
con studi di registrazione per 2600 m2, una
biblioteca di 1050 m2, spazi pubblici per la
danza e la musica, un centro culturale per
ipoudenti che occupa 1000 m2, oltre a un
centro Hip-Hop di 1400 m2. La proposta
­urbanistica revisiona il collegamento diagonale degli anni ’70 che attraversa l’area dalla
chiesa di St. Eustache fino a Tour
­St. ­Jacques, e riattiva il cannocchiale
­prospettico dell’asse centrale parallelo al
proprio: dal centro Pompidou, sotto la nuova
copertura vetrata, attraverso il parco fino alla
storica costruzione circolare della Sala Bor-
6
Traduzioni in italiano
sa (Fig. 1–5). Il linguaggio architettonico di
Berger – in sintonia con quello di Frei Otto,
presso il quale ha svolto il proprio praticantato – trae spunto da una approfondita analisi delle condizioni al contorno: egli non stabilisce delle forme a priori ma, come in
natura, esse scaturiscono dalla sintesi di
svariati effetti: il flusso dei passanti determina gli angoli arrotondati in pianta dei corpi
laterali. La linea di gronda arrotondata di
questi ultimi riprende il motivo delle mansarde circostanti, impedisce l’eccessivo ombreggiamento e crea un’area di compensazione nei confronti di coloro che abitano le
costruzioni dirimpetto (Fig. 8).
Una copertura che somiglia a un pangolino
Le facciate e la copertura fanno parte dello
stesso involucro che lascia spazio soltanto
alle grandi vetrine del piano terra alte
4,50 m. Gli edifici laterali del progetto sono
caratterizzati dalla presenza di ampie tettoie
“a lamella” rivestite di moduli fotovoltaici.
Il tetto sopra la piazza si suddivide nella
“grande tettoia” ovest e nella “piccola tettoia” a est. La grande tettoia è formata da 15
travi a ventre di pesce con correnti superiori
e inferiori in tubolare di acciaio sospesi tra
una g
­ igantesca trave scatolare che disegna
in pianta una U con le gambe piegate.
La “piccola tettoia” è formata da otto mensole che sono saldate ortogonalmente al lato
centrale e più corto della trave scatolare a V.
La copertura vetrata provvede a riparare la
piazza dalle intemperie e crea un determinato grado di ombreggiamento. Il manto
presenta una percentuale di apertura pari
al 50% per assicurare una ventilazione naturale permanente e l’evacuazione dei fumi
in caso di incendio dei tre livelli ipogei e
fuori terra della costruzione. Le travi a ventre di pesce assumono l’aspetto di enormi
lamelle vetrate, orientate obliquamente alla
reciproca distanza di 5,50 m. L’inclinazione
asseconda quella delle correnti dominanti
che spirano in modo sempre più orizzontale
scendendo dalla falda occidentale in direzione est. I correnti sono saldamente collegati tra loro da una serie di tiranti e di aste
compresse che impediscono il ribaltamento
delle lamelle. La luce, contemporaneamente, si riduce da 96 a 45 m (Fig. 7). La superficie della lamella che ricopre ogni trave
a ventre di pesce ha una doppia curvatura.
La curvatura è stata discretizzata in modo
da poter essere costruita utilizzando liste
diritte e lastre piane. Le geometrie curve
della forma complessiva sono ottenute con
le varie angolazioni della struttura di supporto. Le 18000 lastre hanno una forma rettangolare o trapezoidale e misurano al
massimo 1260 x 1700 mm. Le lastre disposte come scaglie e parzialmente sovrapposte sono trattenute per mezzo di profili laterali e assicurate con un gancio sul bordo
inferiore che ne impedisce lo scivolamento
(Fig. 13). La struttura trasparente è unica e
frutto di un processo di sviluppo che nasce
dalla creazione di prototipi vetrati soffiati da
2012 ¥ 5   ∂
parte di otto diverse aziende e termina con
il prodotto industriale di serie. La lastra float
superiore, spessa 6 mm, è fortemente modellata in modo da generare una trama di
ombre che ricorda la presenza di numerose
piccole onde. La profilatura delle lastre dona al vetro matericità, minimizza gli effetti di
abbagliamento verso i vicini e rende meno
visibile lo sporco. La faccia inferiore di questa lastra di copertura è rivestita con uno
strato di smalto ceramico, di color giallo
arenaria, che ricopre anche la struttura di
acciaio. L’omologazione appositamente ottenuta in questo caso ha certificato la capacità dello smalto di aderire in maniera
perenne allo strato di PVB che permette la
stratificazione della lastra superiore con
una lastra di vetro chiaro da 10 mm. Con
una serigrafia a bolli di colore bianco e percentuale di opacità tra 14 e 45 % sulla faccia inferiore della lastra stratificata così ottenuta, l’effetto di ombreggiamento può
adattarsi ad ogni esigenza. La nervatura
dei profili perimetrali contribuisce ad accentuare l’effetto massivo della ­vetrazione.
Le lastre sono traslate anche in senso orizzontale in modo da generare un motivo superficiale che non somiglia a una serie di linee continue. Nel punto più basso, l’acqua
piovana raccolta da tutte le lamine fluisce
all’interno di un condotto principale che
crea una cascata sul bacino di raccolta.
Struttura portante
La trave scatolare di sezione 1500 x
3300 mm, in lamiera d’acciaio con spessore 100 mm, serve a contenere tutti i carichi
eim
­ omenti complessi che provengono dalle lamine di vetro e dalle travi scatolari delle
pensiline minori fino a farli convergere nella
struttura portante di acciaio delle costruzioni laterali attraverso una serie di appoggi a
­cuscinetto (Fig. 10). Le due ali laterali
dell’edificio sostengono le 1900 t della
struttura di acciaio, più le 860 t della vetrazione e dei fissaggi. Come nelle calzature
con tacco a spillo, il carico complessivo si
deve ripartire con precisione millimetrica
sugli appoggi puntuali di soli 10 × 10 cm
presenti al vertice dei pilastri della struttura
in c.a. che risale agli anni ’70. L’apporto di
qualunque spinta orizzontale deve essere
evitato poiché i pilastri esistenti sono stati
originariamente d
­ imensionati per sostenere
solo carichi verticali. Per questo motivo, la
struttura portante in acciaio delle ali dell’edificio è stata progettata come un telaio rigido a flessione che ne ha determinato il
­dimensionamento poderoso delle sezioni.
Mentre la griglia modulare della parte est
degli edifici è ordita parallelamente al bordo del lotto, quella occidentale corre in
­direzione diagonale per incrementare l’irrigidimento complessivo (Fig. 4).
La ­simulazione del carico d’incendio ha
­dimostrato che, a causa degli enormi spessori dell’acciaio, non è necessario alcun
trattamento ignifugo né ulteriori misure antincendio.
Logistica
Per terminare la costruzione della carpenteria metallica e della vetrazione entro la fine
del mandato del sindaco Bertrand Delanoë,
il cantiere ha impiegato fino a 450 operai 24
ore su 24 per sei giorni la settimana. Secondo la prassi consolidata in Francia, la progettazione esecutiva e particolareggiata
spetta all’impresa esecutrice e sono ben 14
gli architetti di Berger et Anziutti che quotidianamente verificano ogni tavola esecutiva
presso l’ufficio di cantiere. Due colleghi sono
responsabili della direzione dei lavori con
l’obbiettivo di garantire la realizzazione
­corretta dal punto di vista degli architetti. Oltre che della costruzione esistente e
del nuovo progetto, l’ufficio del direttore dei
lavori deve occuparsi anche di un terzo edificio: l’impalcatura di montaggio che copre
la piazza ipogea e che si sposta parallelamente all’avanzamento dei lavori: una vera e
propria struttura indipendente che occupa le
dimensioni di un padiglione industriale
(Fig. 6). Tutti gli accessi al cantiere sono collocati nell’isola pedonale, richiedendo il passaggio di un solo autocarro alla volta, dopo
che abbia sostato in Rue de Rivoli e venga
chiamato istantaneamente con il cellulare.
I tubolari di acciaio, con un diametro di quasi 1 m, sono stati divisi in segmenti di 12 m
da saldare reciprocamente in opera. Quando l’intera trave è completamente montata e
posizionata con precisione si procede alla
saldatura definitiva delle connessioni e, solo
a quel punto, al disarmo dell’impalcatura e
al montaggio della vetrazione.
Conclusioni
Verso la fine di aprile 2014 la struttura di
­acciaio con la copertura vetrata è sarà terminata dopo 21 mesi di cantiere, l’apertura
completa è prevista nel 2015. A quel punto
sarà possibile valutare se il progetto riesce
a inserire correttamente la grande opera
­infrastrutturale nel suo contesto: la tonalità
color sabbia finirà per avvolgere anche la
vetrazione in armonia con il colore della pietra e dell’intonaco degli edifici vicini, mentre
le travi di acciaio a forma di arco si accorderanno con gli archi rampanti della chiesa di
St. Eustache. Il “Canopée de Paris” riuscirà
a stabilire un ordine tra gli assi prospettici e
a deviare intuitivamente il flusso dei visitatori
nella giusta direzione. Nel migliore dei casi
la “Plaza” coperta diventerà uno tra i luoghi
di sosta più amati di Parigi, come è accaduto con la piazza che fronteggia il Centre
Pompidou.
1–5
3
4
’area del vecchio mercato: un nuovo progetto
L
del parco con il “Canopée de Paris” che occupa una superficie di 1,9 ha e ricopre la piazza
ipogea del Forum Les Halles del 1979, Rendering Berger et Anziutti.
L’edificio nel contesto urbano che risulta dal
tracciato dei flussi pedonali e degli assi prospettici, Patrick Berger
Pianta piano primo, scala 1:1500
a Biblioteca, b Centro Hip-Hop,
c Conservatorio musicale, d Galleria, e Vuoto sopra il livello stradale ±0 m, f Vuoto sopra la piazza
∂   2012 ¥ 5
ipogea -9 m.
 6 M
ontaggio delle travi a ventre di pesce sulla piattaforma provvisoria, luglio 2013
  7 Montaggio della vetrazione, dicembre 2013
  8 Edificio laterale, sezione scala 1:500
  9 Trave scatolare che devia il carico delle travi a
ventre di pesce verso l’edificio laterale
10 Schema del progetto strutturale: nuova struttura
in acciaio (rosso), struttura in c.a. esistente (nero)
11 Trave a ventre di pesce prima del montaggio della struttura di supporto della vetrazione, ottobre
2013
12 Sezione scala 1:750
13 Travi a ventre di pesce vetrate che assumono la
forma di lamine a tenuta d’acqua, permeabili
all’aria e con vetrazione stratificata di protezione
solare, colorata e modellata
14 Vista a ovest verso l’edificio storico della Sala
Borsa, dicembre 2013
15 Sezione scala 1:50
a Listello di protezione in profilo di
alluminio L 10–15 mm
b Vetrazione: stratificato 1200 x 1700 mm in Float
6 mm profilato sulla faccia esterna, con serigrafia
ceramica gialla su faccia ­interna, foglio PVB,
­vetro chiaro stratificato 10 mm, serigrafia a bolli
con opacità ­14–45 %
c Struttura di supporto in profilo di alluminio estruso
a sezione trapezia 180 ≈ 60 mm
d Corrente superiore e inferiore della trave a ventre
di pesce in tubolare di acciaio Ø 800 mm
l = 45000 – 96000 mm
e Profilo di acciaio H con archi di supporto saldati
250 mm
f
Tiranti e puntoni distanziatori e antiribaltamento in
piatto di acciaio doppio 125 mm
Traduzioni in italiano7
Rivista di architettura e particolari costruttivi
‡ Neue Konzepte für alte Gebäude –
von der Burgruine bis in die Siebziger
‡ Großbaustelle Les Halles in Paris
A proposito di DETAIL
Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Serie 2014 · 5 · Umnutzung, Ergänzung, Sanierung · Refurbishment · Réhabilitation
4
Ogni numero, con particolare attenzione
­riservata alla qualità architettonica delle
­soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento
tecno­logico (p. es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento
e restauro etc.). La presentazione dei
­progetti più recenti, realizzati in ambito
­nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni
grafiche in scala e di selezionate immagini.
Le due edizioni annuali di DETAIL Concept
sono dedicate allo studio analitico delle ­fasi
del processo costruttivo, mentre le ­edizioni
speciali di DETAIL Green, anch’esse con
due uscite all’anno, ­informano su tutti gli
aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile.
Temi delle riviste del 2014
‡ 1/2 Construire con il legno
‡ 3 “Concept” Alta densità abitativa
‡ 4 Scale, Rampe, Ascensori
‡ 5Ristrutturare
+ DETAIL Green
‡6 Cemento
‡ 7/8Facciate
‡9 “Concept”
‡ 10Luce + Interni
‡ 11Coperture
+ DETAIL Green
‡ 12 Tema speciale
(Sono possibili eventuali modifiche)
∂ Abbonamento
‡
Abbonamento classico € 172,–*
12 numeri all’anno
(compresi i due numeri DETAIL Green).
‡ Abbonamento studenti € 91,–*­
12 numeri all’anno. ①
(compresi i due numeri DETAIL Green).
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