∂ 2012 ¥ 5 ∂ – Rivista di Architettura 2014 ¥ 5 Ristrutturare Traduzioni in italiano1 Inserto ampliato in italiano ‡ Neue Konzepte für alte Gebäude – von der Burgruine bis in die Siebziger ‡ Großbaustelle Les Halles in Paris Traduzione: Rossella Mombelli E-Mail: [email protected] Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture Serie 2014 · 5 · Umnutzung, Ergänzung, Sanierung · Refurbishment · Réhabilitation 4 Pagina 416 Astley Castle a Nuneaton, Warwickshire Per oltre ottocento anni, il castello di Astley era abitato: menzionato per la prima volta nel XIII secolo come residenza di campagna della famiglia Astley, subì durante la sua lunga e travagliata storia diverse trasformazioni ed integrazioni. I suoi a volte “importanti” residenti, citiamo solo tre regine inglesi, si servirono di Astley come residenza, come fortificazione o anche come caposaldo militare, sino a che negli anni ‘60 venne definitivamente convertito in struttura ricettiva. Nel 1978 subì un incendio che compromesse la sostanza con storiche stratificazioni. Le svariate soluzioni progettuali proposte che riportavano l’edificio storico alla propria forma originale, fallirono a causa dei costi lasciando la rovina in balia di acqua e vento per tre decenni. La salvezza arrivò repentinamente sotto forma di concorso indetto dal “Landmark Trust”, un’associazione senza scopo di lucro che salva dalla demolizione edifici di valore storico. Per l’intervento di conversione della rovina storica in casa di vacanza per otto ospiti venne stanziato un budget di 2.5 milioni di Sterline. Nella parte più antica, si collocano gli spazi giorno e le camere. Le mura storiche sono state stabilizzate inserendo travi in calcestruzzo armato solidali tra loro e protette da una nuova copertura. Pareti di rivestimento si sovrappongono alla muratura lasciando però le vecchie ferite aperte. Rimane la sensazione di caduco e di incompiuto. Le stanze più pregiate risalenti al XV e XVII secolo sono corti aperte dove, al posto dei soffitti con affreschi si vede il cielo con il passaggio di nubi. Gli ambienti sono cinti perimetralmente da una copertura lignea con struttura di elevata portata per lo più celate. Le vetrate proteggono le finestre rinascimentali rimirate anche dall’ampia zona giorno e dalla zona pranzo. Oggi Astley Castle, pur avendo l’aspetto di una rovina medievale, possiede un riscaldamento a pavimento e docce ad alta idropressione. Dato che il muro continua a sgretolarsi, si è intervenuti per metterlo in sicurezza con l’ausilio di tecnologie ingegneristiche. Piante Sezione scala 1:400 1 2 3 4 5 6 7 Corte Hall Camera Vuoto Cucina Pranzo Soggiorno Planimetria generale scala 1:5000 Sezione scala 1:20 1 Copertura residenza: ghiaia lavata 50 mm, granulometria Ø 20 – 40 mm; guaina bituminosa a due strati; lastra coibentata in PU, rivestita di alluminio 120 mm; barriera al vapore, compensato di betulla 2≈18 mm, trave di legno lamellare, 75/220 mm 2 Copertura corte interna: ghiaia lavata 50 mm, granulometria Ø 20 – 40 mm; guaina bituminosa a due strati; compensato di betulla 18 mm; trave di massello; compensato di betulla 18 mm 3 Protezione anticaduta , su telaio di tubolari ­d’acciaio; profilo quadro 60/60 mm, saldato 4 Copertina di lamiera 5 Trave di bordo, lamellare 240/450 mm 6 Clinker 228/108/40 mm, strato d’aria 650 mm, isolamento termico 108 mm, barriera al vapore, clinker 228/108/40 mm 7 Pilastro, elemento prefabbricato 8 Vetro isolante in telaio di rovere 9 Tavole di rovere 18 mm, lastre riflettenti per ­pavimento radiante, isolamento termico EPS 2≈90 mm, compensato di betulla 18 mm, trave di legno lamellare 75/220 mm 10 Piastrelle di terracotta 25 mm, letto di malta, ­riscaldamento a pavimento 80 mm, strato di ­separazione, isolante termico 100 mm, strato di separazione, pannello di c.a. 250 mm 11 Laterizio 62/215 mm su letto di sabbia 1 2 3 4 5 Copertina di lamiera Ghiaia lavata 50 mm, guaina bituminosa a due strati; compensato di betulla 18 mm, trave di ­legno massello in pendenza, compensato di ­betulla 18 mm, travi di lamellare 75/220 mm Laterizi ad elevata foratura 140 mm Copertina attico in prefabbricato c.a. Muratura: clinker 228/108/40 mm, strato d’aria 200 mm, 6 7 8 clinker 228/108/40 mm Compensato di betulla 18 mm Architrave in elemento prefabbricato di cls Trave di bordo di lamellare 240/450 mm Pagina 422 Casa a Monaco Le “Herbergshäusl” sono piccoli edifici residenziali eretti tra il XVII e l’inizio del XIX secolo ai piedi della collina di Nockher, sorti in origine come laboratori o come quartieri residenziali per indigenti. Oggi, il complesso di fabbricati in linea è protetto dalla “Tutela degli Insiemi” oltre ad essere rivalutato per la prossimità al centro storico della metropoli e per la particolare atmosfera che lo contraddistingue. Anche il laboratorio di falegnameria, eretto in seconda linea nel 1890, è stato convertito per essere utilizzato come abitazione, finché nel 1990 non è stato completamente compromesso da un incendio. La rovina è diventata parte integrante del nuovo edificio residenziale. Oltre alle questioni di incoerenza dei regolamenti edilizi, i due giovani architetti hanno affrontato la problematica questione della logistica di cantiere: la conformazione del terreno non consentiva di piazzare gru ed escavatori. L’ampliamento realizzato nel pendio dovette essere escavato a mano mentre il materiale di risulta è stato rimosso a secchi. La parete di contenimento posteriore è stata stabilizzata tramite uno strato di calcestruzzo a spruzzo dopo la chiodatura del terreno della riva. L’edificio residenziale caratterizzato da un volume compatto e disposto su due livelli si sviluppa in un certo qual modo dall’originario laboratorio. Lo spazio di ampliamento è chiaramente riconoscibile sia all’esterno che all’interno. Realizzato in calcestruzzo a vista coibentato con vetro granulare, genera un piacevole microclima termico. L’involucro di calcestruzzo costituisce la dorsale statica e tecnico-impiantistica della casa avendo le installazioni tecnologiche integrate. Il progetto si orienta sulla cubatura dell’esistente, tuttavia per guadagnare maggiore altezza, è stata abbassata la quota della parte esistente. La nuova copertura in lamiera aggraffata 2 Traduzioni in italiano a mano emula il suo predecessore. Le finestre si dispongono a nastro sulla copertura distribuendosi sull’intera estensione e garantendo un ingresso mirato dei raggi solari a contrastare le condizioni date dalla conformazione del terreno e l’esposizione a nord dello stesso. Planimetria generale scala 1:2000 Piante Sezioni scala 1:200 1 2 3 4 5 6 7 Ingresso Cucina Soggiorno Camera da letto Bagno Ripostiglio Terrazza Sezione verticale scala 1:20 1 anto di copertura aggraffatura verticale di M ­acciaio inox zincato 0,5 mm, guaina impermeabilizzante, rivestimento in tavole di legno taglio ­sega 24 mm, correnti in legno di abete 30/50 mm, retroventilazione, travi inclinate 80/220 mm, lana minerale 180 mm, barriera al vapore 40/40 mm, isolamento termico intermedio, cartongesso 2≈12,5 mm 2 Calcestruzzo termico 500 mm 3 Intonaco termico, intonaco cementizio pozzolanico 60–80 mm con struttura rilevata a mano, parete in laterizio (esistente) 4 Finestra con telaio scatolare (esistente) 5 Pavimento in mosaico, marmo, basalto 50/50 mm, letto di scaglie minerali 30 mm, impermeabilizzazione fluida, lastra di calcestruzzo in pendenza, riempimento in granulato vitreo 6 Tavole di rovere 30 mm, correnti 30/50 mm, lastre di cls 250 mm, impermeabilizzazione bituminosa in spessore 5 mm, strato di separazione, granulato di schiuma di vetro 350 mm, strato di separazione 7 Tavole di cembro 25 mm, trattate ad olio, correnti 20/50 mm, plancia 40 mm, trave 130/150 mm con isolamneto antirumore intermedio 80 mm, ­lastra di cartongesso 12,5 mm 8 Sigillatura con legante cementizio bianco 10 mm, pavimento radiante100 mm, strato di separazione, isolante 30 mm. trave rovescia di c.a. 350/440 mm 9 Chiodatura del terreno: chiodi di titanio Ø 32 mm, L = 8000 mm 10 Intonaco, cemento a spruzzo 200 mm, parete di laterizio (esistente), impermeabilizzazione Pagina 426 Laboratorio, Uckermark Il sogno di vivere e lavorare sotto un unico tetto portò il proprietario, falegname e designer industriale, a trasferirsi da Berlino nel Brandemburgo, regione a debole densità abitativa dove molti edifici residenziali attendono di essere rivalorizzati. Ai margini di Gerswalde, a 80 km a nord est della capitale, il committente individua un’officina meccanica costruita nel 1987 per il consorzio agrario. L’estensione di 500 mq lordi di superficie pavimento era adeguata ad inserire tutte le funzioni richieste. La muratura originaria non isolata e la copertura sono state implementate sotto l’aspetto energetico 2012 ¥ 5 ∂ mentre si è optato per la demolizione dell’ala mediana degli uffici amministrativi. In suo luogo si inserisce una struttura di legno ampiamente vetrata realizzata in autocostruzione dal committente che crea il trait-d’union in altezza e forma fra i due volumi dell’edificio preesistente. Nell’insieme del corpo di fabbrica si distinguono due unità funzionali: l’officina con deposito alta quasi cinque metri, l’area delle presentazioni distribuita su due livelli e l’appartamento del committente dell’intervento. Per la grande metamorfosi dell’edificio è decisiva la nuova pelle che dissolve il volume del laboratorio nel collinoso paesaggio dell’intorno. Lamiere grecate ondulate verdi si sviluppano sui lati longitudinali sino alla linea di gronda arrotondando lo spigolo sopra la copertura. Anche porte e finestre si celano dietro pannelli in lamiera ondulata traforati in parte mobili. I fronti a capanna, in contrasto con le facciate longitudinali sono rivestiti con un perlinato a scandola grezzo, elemento costruttivo di lunga tradizione della regione dell’Uckermarkt. Anche all’interno, il legno ha un ruolo rilevante ad esempio nell’esposizione dove le strutture portanti possiedono un piglio quasi arcaico. Con ­pochi, semplici materiali ma molta eleganza, l’ex fabbricato si è trasformato in un luogo di straordinarie atmosfere. “Questa casa non è solo una casa costruita per me ma è anche il mio strumento” Gerhard Schuetze, committente Planimetria generale scala 1:400 Pianta Sezione scala 1:400 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Deposito Stanza del banco di lavoro Stanza delle macchine Deposito delle lastre Aspirazione Showroom Cucina Stanza pause Dispensa Stanza Soggiorno Alcova Vuoto Compressore Sezione orizzontale sezione verticale scala 1:20 1 2 3 Copertura: lamiera ondulata di alluminio 18/76 mm, correnti 60/60 mm, controcorrenti 80/60 mm, guaina impermeabilizzante esistente, isolamento termico lana minerale 220 mm, barriera al vapore, lastre di cartongesso stuccato 12,5 mm Muratura: lamiera ondulata di alluminio 18/76 mm, correnti 50/30 mm, guaina impermeabilizzante a poro aperto stabile ad UV, isolamento termico lana ­minerale 140 mm, intermedia fra le travi di legno esistenti, intonaco esistente 25 mm, intonaco ­cementizio a base di calce 15 mm Pavimentazione massetto a base di asfalto colato a due strati con riscaldamento a pavimento 55 mm, lastra isolante stabile al calore 30 mm, isolamento termico di schiuma estrusa 140 mm, materiale di riempimento autolivellante 10 mm, impermeabilizzazione bituminosa, pannello di c.a. esistente Pagina 430 Museo „Luthers Sterbehaus“ a Eisleben E’ un mistero pubblico il fatto che Martin ­Lutero non mancò nella casa di Andreaskirchplatz 7. La sua vita si concluse nel 1546 ad Eisleben nella Sassonia-Anhalt, dove nel 1483 venne alla luce. Sia la casa natale a soli 500 metri di distanza, sia la casa dove si presume mancò, eretta a seguito di un incendio avvenuto alla fine del XV secolo, ­appartengono al Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il Fisco Prussiano acquistò erroneamente nel 1863 la casa in cui morì Lutero, dato che un cronista scambiò due case della famiglia Drachstedt conoscente di Lutero. Negli anni successivi, la casa divenuta monumento commemorativo venne ristrutturata da Friedrich August Ritter trasformando la facciata originaria in stile neogotico. Trenta anni più tardi, Friedrich Wilhelm Wanderer allestì gli interni dell’abitazione seguendo le cronache storiche della morte di Lutero. La “sala dei dibattiti”, la “camera da letto” e la “camera di morte”, costituiscono gli ambienti salienti del luogo. In loco, i visitatori possono ammirare il drappo originale che rivestiva la bara e il feretro di Lutero insieme alla maschera mortuaria. In seguito all’ampliamento del museo, gli architetti riportarono l’edificio storico allo stato di fine XVIII secolo, ristrutturarono sostanza e mobili e integrarono un edificio nuovo di volume cubico composto di due elementi. La facciata realizzata in laterizio color beige sfumato grigio instaura armoniosi equilibri con le mura storiche esistenti. Insieme con gli edifici storici vicini, il complesso crea una corte interna protetta dove il punto focale è l’antica quercia. Il foyer dell’edificio di nuova costruzione con pareti stratificate di colori chiari segna l’inizio del percorso museale. Una sala multifunzionale si apre verso il “Giardino vicariale”. Prospiciente, la sala Maggiore con terrazza offre luogo per eventi speciali. Da qui un sottile passaggio rivestito di lamelle di legno conduce all’edificio storico dove si alternano le volte luminose degli ambienti storici all’intimità ricreata dai rivestimenti di legno scuro. Sezioni Piante scala 1:500 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Ingresso Foyer/Cassa/Shop Sala multifunzionale Scaldavivande Esposizioni permanenti Connessione con esistente Esposizione permanente (edificio esistente) Atelier del museo (edificio esistente) Ingresso (edificio esistente) Eventi speciali Personale/Ufficio Deposito ∂ 2012 ¥ 5 13 Terrazza/superficie all’aperto eventi speciali 14 Media 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 trato di ghiaia 50 mm, guaina impermeabilizzanS te bituminosa a due strati, impermeabilizzazione EPS in pendenza 200 mm, barriera al vapore, fondo protettivo, c.a. 300 mm Copertina di lamiera di alluminio 3 mm Pannello di compensato cementizio 24 mm Architrave in elemento prefabbricato Vetrata isolante a due lastre in telaio di alluminio Massetto cementizio radiante, lucidato, trattato ad olio 80 mm, pellicola di PE, lastra di gesso 18 mm, pavimento sopraelevato, c.a. 300 mm Clinker 240/15/52 mm, su malta asciutta, isolamento termico di lana minerale 140 mm, c.a. 200 mm Massetto cementizio radiante, lucidato, trattato ad olio 80 mm, pellicola di PE, lastra estrusa ­coibente 110 mm, impermeabilizzazione 300 mm, pellicola PE, strato di ghiaia 150 Nicchia per corpo illuminante Strato di ghiaia 50 mm, materassino di protezione, guaina impermeabilizzante bituminosa a doppio strato, in pendenza min. 60 mm, barriera al vapore, lastra di multistrato impiallacciato 24 mm, tubolare di acciaio verniciato, quadro di sezione rettangolare 70/40 mm, pannello di compensato 16 mm, correnti, cartongesso Muratura (esistente) circa 500 mm Architrave porta di c.a. 2≈300/250 mm Pannello di MDF laccato 2≈15 mm Massetto all’anidride, trattao ad olio Lastra arenarica 45 mm Sezione verticale scala 1:20 Sezione verticale scala 1:20 1 2 3 4 5 6 7 linker 115/240/52 mm, letto malta 80 mm, C ­materassino protettivo, guaina impermeabilizzante bituminosa a doppio strato, isolante in pendenza min.60 mm, isolamento termico 80mm, barriera al vapore bituminosa, c.a. 300 mm Parapetto in barra di acciaio 25/15 mm su barra 40/80 mm saldata Getto di cls Elemento prefabbricato di cls Mensola di acciaio inox Fuga aperta ogni tre Massetto cementizio trattato ad olio 80 mm, ­pellicola PE, isolante termico, pannello estruso coibente Pagina 436 Uffici a Milano Per la maggior parte dei milanesi, la palazzina di uffici che comprende un intero isolato è “Palazzo Campari”. I fratelli Ermenegildo ed Eugenio Soncini lo avevano progettato per i produttori del famoso aperitivo alcolico. L’edificio, per l’epoca tecnicamentemolto moderno e innovativo, venne inaugurato nel 1962. Dato che oggi gli standard non rispondevano più alle attuali esigenze, i proprietari richiesero di ridurre l’elevata estensione di superfici non utilizzate e di riorganizzare gli uffici organizzandoli su più livelli. Quelle che prima erano superfici flessibili oppure aree di comunicazione vengono convertite in aree attrezzate e in negozi e caffè. Nel ­momento in cui gli architetti riducono la superficie connettiva, i collegamenti verticali vengono compattati e le pareti divisorie ab- Traduzioni in italiano3 battute, e di conseguenza si offre ai futuri ­locatari un particolare grado di flessibilità funzionale. Moduli ufficio di diverse dimensioni con l’opzione di poter essere riadattati in base alle esigenze. Gli architetti hanno agito con particolare attenzione sulle facciate. Nel momento in cui la pelle di vetro si ­disloca verso l’esterno, due sono i vantaggi: da un lato vengono ricavati in totale 360 mq in più di superficie utile e dall’altro viene risolto il problema dei ponti termici in quanto la struttura d’acciaio esistente viene a collocarsi completamente all’interno. Ad ovest dominano superfici in vetro grigie dove si ­rispecchiano gli edifici storici dell’intorno. Sul lato sud, al contrario, la facciata è stata ripensata in maniera più pregnante rispetto a quella precedente: il filo della facciata è stato arretrato verso l’interno, e tutta la struttura portante della facciata è libera. La facciata si struttura in maniera completamente nuova e assume complessità formale nell’alternarsi di pannelli metallici con superfici vitree. Tuttavia la relazione col pregresso non è chiaramente percepibile: si nota nell’edificio il proprio passato, la traccia originaria anche dopo la ristrutturazione pur fornendo all’utente più confort e costi di manutenzione considerevolmente ridotti. Planimetria generale scala 1:500 Sezione Pianta Piano tipo scala 1:500 1 2 3 4 5 6 7 Server Sala pausa Cabina telefonica Sala riunioni Open space Ufficio di gruppo Ufficio singolo Sezione originale della facciata principale, Soncini architetti, 1964 A Sezione facciata principale B Sezione facciata secondaria scala 1:20 1 rave portante di acciaio (esistente), verniciata T nella parte esterna, con pittura intumescente ­nella parte interna 2 Lamiera di alluminio laccata 10 mm 3 Impiantistica 4 Soffitto sospeso lamiera d’acciaio traforata 0.6 mm, con materassino acustico 5 Vetrata fonoassorbente, float con rivestimento magnetronico 10 mm + intercapedine con riempimento in argon 16 mm+ stratificato 2≈6 mm 6 Lamiera di alluminio traforata, anodizzata, laccata ad immersione, 3 mm con LED retroilluminanti 7 Materassino o sistema pavimento di PVC, pavimento sopraelevato 150 mm su lastra ai solfati ­rigida 30 mm su piedini regolabili, isolamento termico 50 mm, massetto cementizio (esistente) 30 mm, solaio composito (esistente) 90 mm 8 Pannello sandwich, lamiera d’acciaio doppia ­anodizzata 10 mm con isolante estruso rigido 120 mm 9 Pannello antifiamma 25 mm 10 Muratura: stratificato 10 mm su struttura di alluminio, ­pannello sandwich con doppia lastra di lamiera di acciaio anodizzata 10 mm, con lastra coibente estrusa 120 mm, lastra di cartongesso 12,5 mm 11 Pavimento di marmo (esistente) 30 mm Pagina 440 Facoltà di Medicina dell’Università ­Erasmus a Rotterdam La Facoltà di Medicina dell’Università Eras­ mus di Rotterdam è un complesso composto di diversi edifici in fase di ristrutturazione dal 2003. Alla palazzina a sviluppo verticale di grande carattere della clinica universitaria progettata dallo studio OD 205 di Delft (1968), era anteposta un’ampia piazza triangolare che serviva da spazio connettivo fra i vari edifici. Ogni edificio, in origine disponeva di alcuni spazi dediti alla formazione, spazi per gli studenti e una biblioteca. Gli architetti risolsero la frammentazione del complesso organizzando tutte le strutture sotto un unico tetto. La piazza, convertita in hall centrale con una copertura di vetro, costituisce il nuovo cuore: distribuiti su tre ­livelli, vi si trovano aree studio e aule per le lezioni. Coerentemente con l’obbiettivo, gli edifici esistenti vennero svuotati sino allo scheletro di calcestruzzo e riorganizzati. Le scale di connessione collocate all’esterno dell’ex edificio d’ingresso sono state integrate nei volumi e conducono direttamente alle aule completamente ristrutturate. Al ­secondo livello si trova una galleria lungo il perimetro della hall. L’ampia parete di vetro lungo le aule di formazione riflette la luce ­naturale sino al piano terra dove le isole di studio distribuite in tre file fungono da ­Meeting Point. Lo spazio si articola con ­pedane a diverse quote. La monumentale libreria lunga 35 metri e ­alta 11, incorniciata tra due scale elicoidali bianche, crea l’elemento di chiusura dello spazio comprendendo un’infilata di libri di circa due kilometri. Lo spazio nella sua interezza è coperto da un soffitto in travi di ­cemento armato che in parte appartengono alla sostanza originaria del costruito. La ­superficie triangolare di vetro insieme alla struttura in travi di spessore elevato conferiscono allo spazio un’ampiezza e una luminosità di rilievo. Planimetria generale scala 1:7500 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Area didattica con isole di studio Lobby Galleria Scala Biblioteca Seminari Caffetteria Ufficio Foyer Auditorium Sezione scala 1:500 1 etrata a selezione solare, calpestabile, telaio di V alluminio 4 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Traduzioni in italiano Rete di PVC traforata Rivestimento poliuretanico, solaio composito 170 mm, profilato d’acciaio HEB 360, pannello di cartongesso 2x12,5 mm, coibentazione 22 mm, pannello acustico minerale intonacato 8 mm Tavolo di lavoro in compensato impiallacciato Scala elicoidale prefabbricata di acciaio Parapetto di vetro stratificato di sicurezza 24 mm Scaffale libri prefabbricato di acciaio Griglia di aerazione Vano impianti Impermeabilizzazione di PVC bianco, isolante in pendenza XPS 150 – 230 mm, barriera al vapore, profilato d’acciaio HEA 200 Lamelle di alluminio 150 mm, impermeabilizzazione a poro aperto, isolamento 200 mm, pannello di legno impiallacciato 18 mm, trave reticolare di legno, barriera al vapore, lastra di OSB Facciata Structural Glanzing Parquet di noce incollato 10 mm, sottofondo 90 mm, pellicola PE, cls (300 kg/mc) 340 mm, ­solaio composito 260 mm Sezione verticale scala 1:20 1 etrata a selezione solare, calpestabile, telaio di V alluminio 2 Impermeabilizzazione di PVC bianco, compensato impiallacciato 18 mm, struttura non a vista di legname squadrato, coibente intermedio 120 mm, lastra di fibra di gesso 10 mm, barriera al ­vapore bianca 3 Profilo d’acciaio UPN 240 mm 4 Impianto antincendio bianco 5 Profilo di alluminio 175/84 mm 6 Rete di PVC traforata 7 Strato travi primarie in reticolari di acciaio HE 160 A con pittura intumescente 8 Strato travi secondarie in reticolari di acciaio di tubolari di sezione rettangolare 150/75/9 mm 9 Passerella di manutenzione 30 mm 10 Controsoffitto acustico con lastre di fibre di gesso con intonaco minerale 12,5 mm, isolamento 30 mm, pannello di particelle 18 mm Pagina 446 Scuola cantonale a Coira Al termine dei lavori di ristrutturazione durati due anni, per il passante distratto, l’unico elemento nuovo sembra essere il verde dello spazio all’aperto. Il rilievo plastico della facciata di calcestruzzo sembra immutato con i suoi pilastri che arretrano o aggettano e immutati appaiono anche i brise-soleil. ­Solo al professionista si rivela il maggior spessore degli angoli del rivestimento della facciata, sintomatico di un intervento di rilievo a seguito del quale la facciata è stata completamente rimaneggiata. L’ex collegio seminariale venne costruito tra il 1962 e il 1964 da Andreas Liesch ed è oggi esemplare per l’architettura svizzera del dopoguerra. La struttura consiste in un’ala speciale cui, lato strada, si riallacciano una piccola aula magna e in posizione arretrata il volume delle aule. L’edificio è stato anche adeguato sotto l’aspetto tecnologico per le future applicazioni legate all’insegnamento di musica e arti. Al programma di innovazione corrisponde anche il raggiungimento dello standard “Minergie”, un efficace intervento di coibentazione e una ventilazione controllata, ma anche misure di protezione antincendio e antisismiche. Prima della posa della coi- 2012 ¥ 5 ∂ bentazione termica, gli elementi di calcestruzzo sono stati colati sulla struttura realizzata con getto in opera. I nuovi elementi prefabbricati coibenti di 20 cm di spessore riprendono la geometria delle fughe e la struttura superficiale della facciata originale, sono adeguati nello spessore delle attuali normative per i rivestimenti del calcestruzzo. Nell’ala delle aule, disposta su quattro ­livelli, la pelle esterna è stata realizzata sull’intera altezza davanti alla struttura preesistente. Infissi di nuova generazione in metallo e legno abbinati sostituiscono le finestre in telaio di legno esistenti mantenendo la medesima larghezza del profilo. All’interno, la scala a doppia rampa è stata convertita in via di fuga, mentre sono stati ­inseriti muri in calcestruzzo armato miranti a migliorare la protezione antisismica. Tutti i nuovi elementi edili si orientano sotto l’aspetto formale all’esistente. Gli elementi di qualità di un edificio di architettura Moderna degli anni 60 sono stati riconosciuti e mantenuti per il prossimo decennio tramite un rispettoso processo d’intervento sulla sostanza. Sezione scala 1:750 Planimetria generale scala 1:4000 Piante scala 1:750 Sezione pianerottolo della scala scala 1:10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Ingresso Guardaroba Hall Aula magna Sala bricolage Strumenti musicali Sala insegnanti Ufficio Sala polifunzionale Sala musica Sala computer Aula Aula di gruppo Aula di arte Nelle aule le superfici sono state completamente rinnovate 1 2 3 4 1 2 3 4 Corrimano di rovere fresato 40/70 mm Elemento ligneo per il montaggio 100/50 mm Lastra di fibra di gesso, impiallacciata rovere 20 mm, parapetto di acciaio e legno (esistente), lastra di fibra di gesso impiallacciata di rovere 20 mm Pianerottolo scala (esistente): piastrelle di pietra ricomposta, letto di malta 15 mm, c.a. 120 mm hiaia 50 mm, guaina impermeabilizzante bitumiG nosa, isolante di schiuma di vetro estrusa in pendenza 80-200 mm, barriera al vapore, solaio nervato di c.a. (esistente) 250/480 mm, controsoffitto sospeso, lamiera di acciaio traforata 0.6 mm con materassino acustico Vetrata a due camere composta di vetro di sicurezza 6+intercapedine 14+ Float 4+intercapedine 14+ vetro di sicurezza 4 mm inserito in telaio alluminio e legno Brise soleil in prefabbricato di cls 420/120 mm Elemento parapetto in prefabbricato di c.a.160 mm applicato a nucleo di acciaio inox, retroventilato 40 mm, isolamento termico Ristrutturare, lana minerale 180 mm, c.a. 150 mm (esistente) 5 inoleum 5 mm incollato, sottofondo cementizio L 35 mm, pellicola di PE, materassino fonoassorbente 10 mm, strato autolivellante con legante cementizio 30 mm, solaio di c.a. (esistente) 165 mm 6 Rivestimento di cartongesso 12,5 mm 7 Parquet 15 mm incollato, sottofondo 35 mm, pellicola PE, materassino fonoassorbente 10 mm, strato autolivellante 20 mm, solaio c.a. (esistente) 200 mm 8 Pilastri di facciata in prefabbricato 300/420 mm 9 Montanti facciata in prefabbricato di c.a. 120/420 mm 10 Irrigidimento telaio finestra, rivestimento lamiera di alluminio 2 mm, profilo di alluminio 50/105 mm Sezione verticale sezione orizzontale scala 1:20 Pagina 452 Ginnasio a Neubiberg L’edificio scolastico, situato a Neubiberg nei pressi di Monaco, eretto nel 1976 e ampliato sul lato meridionale, avrebbe dovuto subire solo un intervento di adeguamento delle strutture di protezione antincendio. Indagini condotte sulla struttura svelarono carenze dei particolari costruttivi di quasi tutte le opere a secco, ad esempio in corrispondenza del soffitto nervato in calcestruzzo, per cui in ultima analisi si optò per una ristrutturazione completa dell’edificio. Oggi, l’edificio ginnasiale che accoglie 1300 studenti non nasconde sia negli interni che negli esterni che si tratta di un edificio preesistente. I pannelli che rivestivano la facciata sono stati sostituiti da un involucro gradevole in legno di larice che rispecchia verso l’esterno le diverse funzioni assegnate agli spazi: lamelle verticali in corrispondenza dei corridoi di collegamento e dell’amministrazione, tavole orizzontali per le due ali di aule. I telai delle finestre delle aule posati pochi anni prima sono stati smontati, rilaccati e posati nuovamente. All’interno dell’edificio, il volume realizzato sul retro è stato alleggerito non solo con i dovuti ampliamenti degli spazi connettivi, ma anche tramite la realizzazione di spazi comunicativi e luminosi che si avvalgono ad esempio di sistemi a camino per catturare la luce naturale. Il nuovo volto dell’edificio include anche la realizzazione di un’aula magna che sopperisce alla carenza di uno spazio per singoli eventi e per rappresentazioni teatrali e musicali. L’incapsulamento di protezione antincendio delle travi di copertura d’acciaio avviene rivestendo con materiale cementizio le travi e realizzando una struttura di copertura composita in manto di lamiera grecata e nuova cappa cementizia. La presenza di travi di copertura ad ampia luce ha permesso che anche esigenze espresse durante il cantiere, potessero essere soddisfatte, ad esempio di realizzare al piano primo dell’ala meridionale delle aule concetti pedagogici di attualità tramite forme didattiche aperte. Con questa ristrutturazione, portata a termine con un budget inferiore del 55% rispetto ai costi di nuova realizzazione, si compie una struttura flessi- ∂ 2012 ¥ 5 Traduzioni in italiano5 bile e consona agli attuali standard energetici che consente applicazioni didattiche orientate al futuro. Planimetria generale scala 1:4000 2 3 a b c d 4 Corte d’ingresso Edificio principale Edificio d’ampliamento (esistente, 2004) Palestra (esistente, 1976) Piante Sezioni scala 1:1000 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Ingresso corte Ingresso principale Aula magna Aula teatro Corte interna Amministrazione Docenti Palestra (esistente) Deposito Musica Scienze naturali Insegnanti, strumenti Aula Custode Area studio Area comunicazione Sezione orizzontale Sezione verticale scala 1:20 1 istelli profilati di larice non trattati 45/80 mm, L ­materassino idrorepellente a poro aperto nero, ­lastra di BFU 24 mm, fissaggio parete di alluminio, ventilazione 50 mm, isolante termico in fibra minerale 180 mm, c.a. (esistente) 200 mm 2 Facciata montanti e traversi di alluminio, vetrata isolante Uw=1,3 W/m2 k 3 Profilo antincendio, giunto di dilatazione dell’edifico, lamiera di acciaio, doppia L 110/300 mm 4 Linoleum incollato in piano 65 mm, materassino acustico 30 mm, c.a. (esistente) 160 mm 5 Pannello di fibra di cemento 10 mm, fissaggio di alluminio, retroventilazione 50 mm, materassino idrofobo traspirante, nero ,isolante termico in fibra minerale 100 mm, pannello di compensato impiallacciato 60 mm, barriera al vapore, lastra di cartongesso 12,5 mm, 6 Profilo antincendio, lamiera di acciaio, L 110/300 mm 7 Ghiaia 60 mm, lamiera di acciaio inox, strato intermedio, materassino in fibra sintetica, isolamento in pendenza, fibra minerale 140 – 340 mm, ­barriera al vapore, guaina impermeabillizzante ­bituminosa, solaio composito di c.a. 120 mm, lamiera grecata (esistente) 40 mm, profilo di acciaio IPE 500 (esistente) con cartongesso di rivestimento, soffitto acustico di cartongesso 8 Profilo d’acciaio IPE 500 (esistente) in calcestruzzo gettato in opera 9 Finestra: imfisso di legno (esistente), vetrata isolante Uw=1,3 W/m2 k 10 Profilo di legno di larice non trattato 30/50, 30/82 o 30/112 mm, fissaggio di alluminio 50 mm, ­materassino idrorepellente a poro aperto nero, ­lastra di BFU 24 mm, fissaggio parete di alluminio, c.a. (esistente) 200 mm 11 Solaio nervato di cls (esistente) 12 Parete divisoria F90 A B 1 ezione sistema d’illuminazione naturale S a camino Sezione verticale parete F90 scala 1:20 hiaia 60 mm, lamiera di acciaio inox, strato di G separazione, materassino di fibra sintetico, isolamento in pendneza di fibra minerale 140– 5 6 7 340 mm, barriera al vapore, guaina impermeabilizzante bituminosa, solaio composito di c.a. 120 mm, lamiera grecata (esistente) 40 mm, profilo d’acciaio IPE 500 (esistente) con cartongesso di rivestimento, soffitto acustico di cartongesso Cupola di vetro acrilico Vetrata isolante, elementi termoisolanti EPS Ug =1,0 W/m2 k Lamiera di alluminio con pellicola di rivestimento riflettente Schermo a diffusione di vetro acrilico 6 mm Lastra di cartongesso 12,5 mm, lemiera grecata (esistente) Parete divisoria F90, tripla lastra di cartongesso 12,5 mm, profilo di allumnio 75 mm, lana minerale 50 mm, tripla lastra di acrtongesso 12,5 mm Pagina 460 Dal Forum les Halles al Canopée: intervento a cuore aperto nel centro di Parigi Frank Kaltenbach Èmile Zola lo chiamava il ventre di Parigi, erano i dodici padiglioni del grande mercato, con galleria vetrata centrale, eretti da Victor Baltard nel 1851 nel centro della capitale su una superficie di 5,6 ettari. Il tempo dei vivaci scambi, dei profumi della frutta fresca, del pesce, delle spezie esotiche è terminato da molto, da quando il mercato è stato trasferito in periferia nel 1969. Nel 1973 è stata demolita la struttura in ghisa. Il ­“ventre di Parigi si è trasformato in un “cuore”, all’interno del quale si incrociano tre linee di ferrovia suburbana e 5 linee di ­metropolitana, dando origine alla stazione di “Châtelet–Les Halles” che costituisce lo snodo di traffico urbano più frequentato ­d’Europa. Nel 1979 vi abbiamo assistito all’apertura del più grande centro commerciale e per il tempo libero di Parigi: il “Forum les Halles”. All’interno della propria costruzione, gli architetti Claude Vasconi e ­Georges Pencreac’h avevano aperto una piazza a forma d’imbuto che collega visivamente la superficie con i tre livelli sotterranei. Infine, nel 1986, è stato portato a termine il parco urbano che sovrasta l’impianto natatorio di Paul Chemetov, il più grande della città. In contrapposizione con il coevo Centre Pompidou, che con la sua piazza ­offre lo spettacolo di un’architettura contemporanea molto amata dal pubblico, il Forum les Halles non è mai stato correttamente ­recepito: Forum e parco rimangono isolati, e la storica costruzione circolare della Sala Borsa – vero terminale dell’asse disegnato da Baltard – è rimasta urbanisticamente decontestualizzata. Nel 2004 si è cercato un rimedio indicendo il bando per un concorso di progettazione a inviti. Tuttavia, né la piattaforma verde sopraelevata a quota 22 m di Jean Nouvel, né la pavimentazione della piazza ampiamente vetrata di MVRDV, ­tantomeno la superficie attraversata da 20 piramidi di vetro colorato di Rem Koolhas hanno suscitato l’entusiasmo degli abitanti del quartiere. Nel 2007 è stato indetto un nuovo concorso con obbiettivi più realistici: un nuovo edificio per il Forum, l’ampliamento della stazione sotterranea di ferrovia suburbana con l’aggiunta di alcuni ingressi e la ­riprogettazione del parco. “Non è abbastanza spettacolare!”, “E’ troppo grande!”: anche in questo caso le critiche hanno fatto capolino alla presentazione del progetto vincitore. Lo studio parigino, i cui uffici sono nei pressi dell’area, è riuscito a imporsi sui progetti di Massimiliano Fuksas, Toyo Ito, Paul Chemetov perché la proposta è in grado di rispondere in modo estremamente sensibile sul piano urbanistico alle rigide condizioni al contorno. L’approvazione decisiva è stato determinata dalla fattibilità tecnica: durante il cantiere, della durata di quasi tre anni e che ha interessato sia le opere in superficie sia i livelli sotterranei di collegamento tra la metropolitana e la suburbana, doveva essere garantita l’attività ininterrotta del centro commerciale ipogeo con un flusso giornaliero di 600 000 visitatori e del traffico ferroviario al completo. Inoltre doveva essere garantita l’accessibilità delle uscite di emergenza, delle vie di fuga e del tunnel provvisorio che permette il flusso di 100 000 pedoni attraverso il cuore del cantiere stesso, adattandone la sistemazione ogni tre mesi in accordo con l’avanzamento dei lavori. Tutti i setti e i pilastri portanti della nuova costruzione, oltre le gru e le impalcature, sono perfettamente ­allineati con la griglia modulare di 11 × 16 m della struttura in c.a. che risale agli anni ’70 e che si raccorda con la presenza di numerosi ambienti e passaggi sotterranei. ­“Costruire nel centro di Parigi è una delle ­imprese più complesse in assoluto – non solo dal punto di vista tecnico ma anche politico. Sei costantemente sotto osservazione da parte di tutta la città. Quando il progetto si imbatte in qualunque cosa, devi prendere in considerazione la possibilità di incalcolabili ritardi se non di un fermo macchina completo.” Patrick Berger conosce alla perfezione le insidie della dialettica politica e, fin dall’inizio, ha collocato il proprio progetto sul piano della massima rappresentatività e contemporaneamente della minima conflittualità. Il ­leitmotiv è rappresentato dal “Canopée de Paris”, una copertura di vetro che occupa 7600 m2 di superficie e sovrasta la profonda corte esistente, dando forma ad una sorta di “pensilina” che affaccia sulla regione metropolitana della Grande Parigi. Il solo piano terra delle due ali laterali di tre piani ospita 10000 m2 di commercio al minuto, mentre i piani superiori accolgono un conservatorio con studi di registrazione per 2600 m2, una biblioteca di 1050 m2, spazi pubblici per la danza e la musica, un centro culturale per ipoudenti che occupa 1000 m2, oltre a un centro Hip-Hop di 1400 m2. La proposta ­urbanistica revisiona il collegamento diagonale degli anni ’70 che attraversa l’area dalla chiesa di St. Eustache fino a Tour ­St. ­Jacques, e riattiva il cannocchiale ­prospettico dell’asse centrale parallelo al proprio: dal centro Pompidou, sotto la nuova copertura vetrata, attraverso il parco fino alla storica costruzione circolare della Sala Bor- 6 Traduzioni in italiano sa (Fig. 1–5). Il linguaggio architettonico di Berger – in sintonia con quello di Frei Otto, presso il quale ha svolto il proprio praticantato – trae spunto da una approfondita analisi delle condizioni al contorno: egli non stabilisce delle forme a priori ma, come in natura, esse scaturiscono dalla sintesi di svariati effetti: il flusso dei passanti determina gli angoli arrotondati in pianta dei corpi laterali. La linea di gronda arrotondata di questi ultimi riprende il motivo delle mansarde circostanti, impedisce l’eccessivo ombreggiamento e crea un’area di compensazione nei confronti di coloro che abitano le costruzioni dirimpetto (Fig. 8). Una copertura che somiglia a un pangolino Le facciate e la copertura fanno parte dello stesso involucro che lascia spazio soltanto alle grandi vetrine del piano terra alte 4,50 m. Gli edifici laterali del progetto sono caratterizzati dalla presenza di ampie tettoie “a lamella” rivestite di moduli fotovoltaici. Il tetto sopra la piazza si suddivide nella “grande tettoia” ovest e nella “piccola tettoia” a est. La grande tettoia è formata da 15 travi a ventre di pesce con correnti superiori e inferiori in tubolare di acciaio sospesi tra una g ­ igantesca trave scatolare che disegna in pianta una U con le gambe piegate. La “piccola tettoia” è formata da otto mensole che sono saldate ortogonalmente al lato centrale e più corto della trave scatolare a V. La copertura vetrata provvede a riparare la piazza dalle intemperie e crea un determinato grado di ombreggiamento. Il manto presenta una percentuale di apertura pari al 50% per assicurare una ventilazione naturale permanente e l’evacuazione dei fumi in caso di incendio dei tre livelli ipogei e fuori terra della costruzione. Le travi a ventre di pesce assumono l’aspetto di enormi lamelle vetrate, orientate obliquamente alla reciproca distanza di 5,50 m. L’inclinazione asseconda quella delle correnti dominanti che spirano in modo sempre più orizzontale scendendo dalla falda occidentale in direzione est. I correnti sono saldamente collegati tra loro da una serie di tiranti e di aste compresse che impediscono il ribaltamento delle lamelle. La luce, contemporaneamente, si riduce da 96 a 45 m (Fig. 7). La superficie della lamella che ricopre ogni trave a ventre di pesce ha una doppia curvatura. La curvatura è stata discretizzata in modo da poter essere costruita utilizzando liste diritte e lastre piane. Le geometrie curve della forma complessiva sono ottenute con le varie angolazioni della struttura di supporto. Le 18000 lastre hanno una forma rettangolare o trapezoidale e misurano al massimo 1260 x 1700 mm. Le lastre disposte come scaglie e parzialmente sovrapposte sono trattenute per mezzo di profili laterali e assicurate con un gancio sul bordo inferiore che ne impedisce lo scivolamento (Fig. 13). La struttura trasparente è unica e frutto di un processo di sviluppo che nasce dalla creazione di prototipi vetrati soffiati da 2012 ¥ 5 ∂ parte di otto diverse aziende e termina con il prodotto industriale di serie. La lastra float superiore, spessa 6 mm, è fortemente modellata in modo da generare una trama di ombre che ricorda la presenza di numerose piccole onde. La profilatura delle lastre dona al vetro matericità, minimizza gli effetti di abbagliamento verso i vicini e rende meno visibile lo sporco. La faccia inferiore di questa lastra di copertura è rivestita con uno strato di smalto ceramico, di color giallo arenaria, che ricopre anche la struttura di acciaio. L’omologazione appositamente ottenuta in questo caso ha certificato la capacità dello smalto di aderire in maniera perenne allo strato di PVB che permette la stratificazione della lastra superiore con una lastra di vetro chiaro da 10 mm. Con una serigrafia a bolli di colore bianco e percentuale di opacità tra 14 e 45 % sulla faccia inferiore della lastra stratificata così ottenuta, l’effetto di ombreggiamento può adattarsi ad ogni esigenza. La nervatura dei profili perimetrali contribuisce ad accentuare l’effetto massivo della ­vetrazione. Le lastre sono traslate anche in senso orizzontale in modo da generare un motivo superficiale che non somiglia a una serie di linee continue. Nel punto più basso, l’acqua piovana raccolta da tutte le lamine fluisce all’interno di un condotto principale che crea una cascata sul bacino di raccolta. Struttura portante La trave scatolare di sezione 1500 x 3300 mm, in lamiera d’acciaio con spessore 100 mm, serve a contenere tutti i carichi eim ­ omenti complessi che provengono dalle lamine di vetro e dalle travi scatolari delle pensiline minori fino a farli convergere nella struttura portante di acciaio delle costruzioni laterali attraverso una serie di appoggi a ­cuscinetto (Fig. 10). Le due ali laterali dell’edificio sostengono le 1900 t della struttura di acciaio, più le 860 t della vetrazione e dei fissaggi. Come nelle calzature con tacco a spillo, il carico complessivo si deve ripartire con precisione millimetrica sugli appoggi puntuali di soli 10 × 10 cm presenti al vertice dei pilastri della struttura in c.a. che risale agli anni ’70. L’apporto di qualunque spinta orizzontale deve essere evitato poiché i pilastri esistenti sono stati originariamente d ­ imensionati per sostenere solo carichi verticali. Per questo motivo, la struttura portante in acciaio delle ali dell’edificio è stata progettata come un telaio rigido a flessione che ne ha determinato il ­dimensionamento poderoso delle sezioni. Mentre la griglia modulare della parte est degli edifici è ordita parallelamente al bordo del lotto, quella occidentale corre in ­direzione diagonale per incrementare l’irrigidimento complessivo (Fig. 4). La ­simulazione del carico d’incendio ha ­dimostrato che, a causa degli enormi spessori dell’acciaio, non è necessario alcun trattamento ignifugo né ulteriori misure antincendio. Logistica Per terminare la costruzione della carpenteria metallica e della vetrazione entro la fine del mandato del sindaco Bertrand Delanoë, il cantiere ha impiegato fino a 450 operai 24 ore su 24 per sei giorni la settimana. Secondo la prassi consolidata in Francia, la progettazione esecutiva e particolareggiata spetta all’impresa esecutrice e sono ben 14 gli architetti di Berger et Anziutti che quotidianamente verificano ogni tavola esecutiva presso l’ufficio di cantiere. Due colleghi sono responsabili della direzione dei lavori con l’obbiettivo di garantire la realizzazione ­corretta dal punto di vista degli architetti. Oltre che della costruzione esistente e del nuovo progetto, l’ufficio del direttore dei lavori deve occuparsi anche di un terzo edificio: l’impalcatura di montaggio che copre la piazza ipogea e che si sposta parallelamente all’avanzamento dei lavori: una vera e propria struttura indipendente che occupa le dimensioni di un padiglione industriale (Fig. 6). Tutti gli accessi al cantiere sono collocati nell’isola pedonale, richiedendo il passaggio di un solo autocarro alla volta, dopo che abbia sostato in Rue de Rivoli e venga chiamato istantaneamente con il cellulare. I tubolari di acciaio, con un diametro di quasi 1 m, sono stati divisi in segmenti di 12 m da saldare reciprocamente in opera. Quando l’intera trave è completamente montata e posizionata con precisione si procede alla saldatura definitiva delle connessioni e, solo a quel punto, al disarmo dell’impalcatura e al montaggio della vetrazione. Conclusioni Verso la fine di aprile 2014 la struttura di ­acciaio con la copertura vetrata è sarà terminata dopo 21 mesi di cantiere, l’apertura completa è prevista nel 2015. A quel punto sarà possibile valutare se il progetto riesce a inserire correttamente la grande opera ­infrastrutturale nel suo contesto: la tonalità color sabbia finirà per avvolgere anche la vetrazione in armonia con il colore della pietra e dell’intonaco degli edifici vicini, mentre le travi di acciaio a forma di arco si accorderanno con gli archi rampanti della chiesa di St. Eustache. Il “Canopée de Paris” riuscirà a stabilire un ordine tra gli assi prospettici e a deviare intuitivamente il flusso dei visitatori nella giusta direzione. Nel migliore dei casi la “Plaza” coperta diventerà uno tra i luoghi di sosta più amati di Parigi, come è accaduto con la piazza che fronteggia il Centre Pompidou. 1–5 3 4 ’area del vecchio mercato: un nuovo progetto L del parco con il “Canopée de Paris” che occupa una superficie di 1,9 ha e ricopre la piazza ipogea del Forum Les Halles del 1979, Rendering Berger et Anziutti. L’edificio nel contesto urbano che risulta dal tracciato dei flussi pedonali e degli assi prospettici, Patrick Berger Pianta piano primo, scala 1:1500 a Biblioteca, b Centro Hip-Hop, c Conservatorio musicale, d Galleria, e Vuoto sopra il livello stradale ±0 m, f Vuoto sopra la piazza ∂ 2012 ¥ 5 ipogea -9 m. 6 M ontaggio delle travi a ventre di pesce sulla piattaforma provvisoria, luglio 2013 7 Montaggio della vetrazione, dicembre 2013 8 Edificio laterale, sezione scala 1:500 9 Trave scatolare che devia il carico delle travi a ventre di pesce verso l’edificio laterale 10 Schema del progetto strutturale: nuova struttura in acciaio (rosso), struttura in c.a. esistente (nero) 11 Trave a ventre di pesce prima del montaggio della struttura di supporto della vetrazione, ottobre 2013 12 Sezione scala 1:750 13 Travi a ventre di pesce vetrate che assumono la forma di lamine a tenuta d’acqua, permeabili all’aria e con vetrazione stratificata di protezione solare, colorata e modellata 14 Vista a ovest verso l’edificio storico della Sala Borsa, dicembre 2013 15 Sezione scala 1:50 a Listello di protezione in profilo di alluminio L 10–15 mm b Vetrazione: stratificato 1200 x 1700 mm in Float 6 mm profilato sulla faccia esterna, con serigrafia ceramica gialla su faccia ­interna, foglio PVB, ­vetro chiaro stratificato 10 mm, serigrafia a bolli con opacità ­14–45 % c Struttura di supporto in profilo di alluminio estruso a sezione trapezia 180 ≈ 60 mm d Corrente superiore e inferiore della trave a ventre di pesce in tubolare di acciaio Ø 800 mm l = 45000 – 96000 mm e Profilo di acciaio H con archi di supporto saldati 250 mm f Tiranti e puntoni distanziatori e antiribaltamento in piatto di acciaio doppio 125 mm Traduzioni in italiano7 Rivista di architettura e particolari costruttivi ‡ Neue Konzepte für alte Gebäude – von der Burgruine bis in die Siebziger ‡ Großbaustelle Les Halles in Paris A proposito di DETAIL Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture Serie 2014 · 5 · Umnutzung, Ergänzung, Sanierung · Refurbishment · Réhabilitation 4 Ogni numero, con particolare attenzione ­riservata alla qualità architettonica delle ­soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento tecno­logico (p. es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento e restauro etc.). La presentazione dei ­progetti più recenti, realizzati in ambito ­nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni grafiche in scala e di selezionate immagini. Le due edizioni annuali di DETAIL Concept sono dedicate allo studio analitico delle ­fasi del processo costruttivo, mentre le ­edizioni speciali di DETAIL Green, anch’esse con due uscite all’anno, ­informano su tutti gli aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile. Temi delle riviste del 2014 ‡ 1/2 Construire con il legno ‡ 3 “Concept” Alta densità abitativa ‡ 4 Scale, Rampe, Ascensori ‡ 5Ristrutturare + DETAIL Green ‡6 Cemento ‡ 7/8Facciate ‡9 “Concept” ‡ 10Luce + Interni ‡ 11Coperture + DETAIL Green ‡ 12 Tema speciale (Sono possibili eventuali modifiche) ∂ Abbonamento ‡ Abbonamento classico € 172,–* 12 numeri all’anno (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ Abbonamento studenti € 91,–*­ 12 numeri all’anno. ① (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ DETAIL Abbonamento prova € 21,85 Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo di prova di soli € 21,85 incluse le spese di spedizione + imposta sul valore aggiunto per i non possessori di partita IVA. *Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,– Per la consegna nei paesi dell’Unione E ­ uropea, l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori di partita IVA è del 7%. ① Sarà possibile usufruire del p ­ rezzo per studenti solo a seguito della consegna di un documento valido ­attestante l’iscrizione. Prezzi giugno 2014 Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA Tel: +49 (0)89 3816 20-0 · Fax: +49 (0)89 3816 20-77 · [email protected] www.detail.de/shop