giornate internazionali di studi sull`area elima

Comune di Gibellina
Scuola Normale Superiore di Pisa
CESDAE
Centro Studi e Documentazione sull 'Area Elima
- Gibellina -
GIORNATE INTERNAZIONALI
DI
STUDI SULL'AREA ELIMA
(Gibellina, 19-22 Settembre 1991)
ATTI
I
Pisa - Gibellina 1992
Questo volume è stato curato da Laura Biondi, Alessandro
Corretti, Stefania De Vido, Michela Gargini, Maria Adelaide
Vaggioli.
La parte grafica è stata curata da Cesare Cassane l/i.
MONTE IATO: SCAVI 1990-1991
HANS PETER ISLER
Osservazioni preliminari
Non c'è bisogno di introdurre, in questa sede, Monte lato,
sito che ha conosciuto una storia due volte millenaria, dal
periodo protostorico fino in epoca sveva, e che viene scavato
dall ' Istituto di Archeologia dell 'Università di Zurigo da ormai
ventun anni. Ho cercato di fare il punto sulla situazione attuale
nell'opuscolo Monte lato. Guida Archeologica, pubblicata di
recente dalla Sellerio, che contiene anche una bibliografia completa e aggiornata 1•
Se ho scelto, per queste «Giornate», un tema generale, e
cioè di presentare i risultati principali degli scavi delle due
ultime campagne di lavoro, l ' ho fatto tenendo conto del carattere
di questo incontro che si propone di dare, ogni due anni, la
possibilità a chi opera nella zona ' elima ' di aggiornarsi e di
scambiare idee con i colleghi che si occupano di problemi affini.
Un tale incontro che si svolge regolarmente mi pare infatti molto
utile, anzitutto per chi, come me, si trova in Sicilia solo per lo
scavo e deve ripartire alla fine della campagna di lavoro.
Pur essendo il sito e i nostri lavori ormai assai noti, mi
sembra necessario premettere alcune osservazioni generali.
Monte Iato è, come tanti altri siti della Sicilia occidentale, un sito
di montagna, occupato in epoca protostorica, ali' inizio del primo
millennio, da una popolazione indigena. Questa si trovò poi
sottoposta, per quanto riguarda Monte Iato in un momento
piuttosto tardo, ali ' influsso culturale e politico delle colonie
396
H.P. ISLER
greche della costa, nel nostro caso anzitutto di Selinu nte.
L ' insediamento segue poi il destino della Sicilia greco-punica e
romana. A differenza di tanti altri siti riesce però a sopravvivere,
senza soluzione di continuità, come pare, anche nel periodo
romano imperiale e bizantino, per raggiungere un secondo
momento di relativa importanza e di prosperità sotto gli Arabi e
i Normanni. Ultimo baluardo dei Musulmani di Sicilia, cadde
infine, nel1246 d. C., dopo lungo assedio da parte delle truppe
sveve, e venne abbandonato.
Il nostro scavo, che è in origine uno scavo ' classico', non
può ovviamente occuparsi in maniera equa di tutto questo
patrimonio ed ha, dall'inizio, privilegiato il periodo grecorom ano, privilegiato nel senso che le zone di intervento sul
terreno sono state scelte in base a programmi di ricerca indirizzati
su Ila c ittà greco-romana. Resta però ovvio che ci siamo occupati,
ovunque li incontrassimo, con il massimo impegno, anche dei
rinvenimenti posteriori2 • In alcune zone scelte, che sono poco
numerose, abbiamo anche cercato di risalire oltre il periodo
greco-romano e di studiare gli strati indigenP. Le maggiori
energie restano comunque dedicate al periodo greco-romano, e
in particolare alla città ellen istica di Iaitas con i suoi grandi
monumenti pubblici e con il contemporaneo abitato sui quali si
focalizza anche quanto segue.
Presentando i risultati degli ultimi due anni non procederò
secondo criteri puramente topografici (come uso fare per le
relazioni preliminari annue), ma vorrei seguire i diversi periodi
storici.
Il periodo arcaico e classico
I saggi 450-452
Oltre ad alcuni resti di capanne, il monumento architettonico
più antico fino ra noto è il tempio di Afrodite4 che risale alla metà
del VI sec. a.C., testimone precoce di una presenza greca a
Monte Iato. Un po' a O del tempio e della casa a peristilio l , che
fa parte della città ellenistica, venne aperta due anni fa una prima
MONTE IATO: 1990·1991
397
trincea con lo scopo di studiare l'urbanistica ellenistica (tav.
XLIII, 1). Sono scarsi, in questa zona, i resti medievali. Constatammo però con nostra grande sorpresa che mancavano i resti
architettonici anche del periodo ellenistico, ad eccezione di
alcuni elementi di fondazioni che appartengono probabilmente
a una casa progettata, la cui costruzione fu iniziata e poco dopo
abbandonata.
Le testimonianze di edifici anteriori vi si conservano quindi
meglio del previsto. Abbiamo perciò colto l'occasione di studiare
l'abitato tardo-arcaico e classico allargando, negli due ultimi
anni, la prima trincea. Un interro abbastanza notevole di 2 e più
metri rallenta lo scavo e lo rende impegnativo. Si tratta di un
riempimento di carattere per ora non ancora chiaro, comunque di
epoca ellenistica piuttosto tarda, che contiene ricco materiale
anzitutto ceramico: ma non c'è il tempo di entrare, in questa
sede, in materia.
Dopo la campagna di quest'anno i resti architettonici anteriori si lasciano, almeno a titolo di ipotesi, interpretare. Si
disting ue infatti, sulla sinistra dell ' illustrazione (tav. XLIV, l),
una stradella che corre in senso S-N fra due muri, di cui quello
a sinistra conservato fino ad un 'altezza abbastanza notevole e
quello sulla destra con una porta; questi muri saranno da attribuire a due unità abitative separate, ma parallele e più o meno
contemporanee. La porta menzionata si apre verso un vano con
pavimento acciottolato percorso da canali trasversali, da interpretare senz'altro come cortile. Una seconda porta conduceva,
su l lato N, in un vano che rimane, come quello attiguo a E, da
scavare.
Fu possibile già l'anno scorso stabilire la datazione dell 'edificio con il cortile. Lo strato di distruzione connesso con i
muri, che arriva fino alla roccia5 , risale infatti alla prima metà del
V sec. a.C. l l cortile acciottolato appartiene, nella forma conservata, a un periodo di vita posteriore, databile al IV sec. a.C.
Essendo la prima fase di distruzione datata alla prima metà del
V sec. non è escluso che l'edificio stesso risalga ancora al VI
secolo e sia quindi più o meno contemporaneo alla costruzione
398
11.1'. ISLER
del tempio di Afrodite. Considerati la prossimità al tempio di
Afrodite e i dati cronologici, le case identificate possono far
parte del primo nucleo abitativo della gente greca venuta a stare
a Monte lato6 . Dalla continuazione dello scavo potranno ovviamente emergere risultati più sicuri.
L 'edificio del IV secolo
Un altro monumento anteriore alla città ellenistica è il
cosiddetto ' edificio del IV secolo', a SO deli' agora ellen istica
scavato in più tappe7 (tav. XLIV, 2). Lo scavo è stato ripreso,
dopo una pausa di alcuni anni8, in questa primavera. Nella sala
principale, suddivisa in un secondo tempo, venne scoperta
un'apertura verticale, un imbuto di canale, che era collegato, a un
livello di 1,4 m circa al disotto del piano di calpestio, con un
canale form ato di tegole di tipo corinzio che sboccava attraverso
il muro occidentale del vano. Questo canale dimostra che era
necessario far defluire l' acqua piovana: la sala centrale era
perciò ipetrale; la nostra ipotesi che si tratta possibilmente di un
edificio di culto punico resta con ciò ulteriormente rafforzata.
Certo è che l'edificio del IV secolo aveva una certa importanza,
visto che fu tra i pochissimi risparm iati al momento della
costruzione della città ellenistica.
Il periodo ellenistico e romano
La ricerca nella città ellenistica è indirizzata, sin dali ' inizio
degli scavi, sia ai monumenti pubblici che alla zona residenziale.
Il teatro greco di Iaitas risulta oggi in gran parte scavato. I
maggiori problemi connessi con la pianta e con la cronologia
sono risolti9 • Un ultimo aspetto che rimaneva da chiarire era la
forma dell ' ala orientale della cavea che non poggiava sul pendio
naturale come quella occidentale, ma era costruita. Sono stati
eseguiti pe rciò scavi davanti e d ie tro l 'angolo este rno
dell' analemma orientale. Un primo saggio, realizzato nell990 10,
ha permesso di studiare la tecnica di costruzione dell ' analemma;
esso ha fon dazioni molto profonde, poggianti per quanto possi-
MONTE lATO: L990- 199 1.
399
bile sulla roccia. Importante per la cronologia è il fatto che
l' analemma (e quindi il teatro) e il muro settentrionale deIl ' agora
ad esso parallelo (e con esso pertanto tutta l'agora) sono contemporanei e appartengono a un' unica fase costruttiva.
Ai fini di determinare la fo rma esterna della cavea orientale
si eseguì un saggio al lato interno d eli ' analemma: esso ha per ora
dato risultati soltanto parziali. Ma è già chiaro che il percorso
esterno della cavea ha avuto due fasi. Nella seconda fase, che è
da mettere in rapporto con il muro secondario che prolunga
1'analemma, esso era formato da un massiccio muro diritto,
poggiante su un ammassamento artificiale e non conservato oltre
le fondazioni. Rimane invece ignoto se la cavea avesse, in
origine, un muro perimetrale di andatura circolare o altra; ma
sembra oggi più probabile una soluzione senza perimetro murato,
soprattutto se si tien conto del fatto che alcuni altri teatri di
cronologia simile al nostro, e cioè piuttosto alta (che risalgono
quindi ancora alla seconda metà del IV sec. a.C.), come Corinto,
Argo ed Eretria, erano del tutto privi o disponevano solo di
brevissim i tratti di muro perimetrale.
Il lato settentrionale dell'agora
Lo sforzo maggiore dello scavo degli ultimi anm SI e
concentrato sull'agora greca di Iaitas (tav. XLIV, 2) che risale,
come pure il teatro, al tardo IV sec. a.C. e faceva cioè parte del
nuovo impianto urbanistico realizzato a partire da questo periodo11. Lo scavo ha riguardato, negli ultimi due anni, sia il complesso settentrionale che la zona sud-orientale della piazza.
Lo scavo del complesso N12, iniziato già prima, ba portato
importanti nuovi risultati. Una scaletta ben fatta, scoperta accanto alla parete O del portico N, dava accesso a un basamento
contemporaneo, purtroppo mal conservato. Questa costruzione,
secondaria rispetto al portico, è un tribuna/, e cioè una piattaforma rialzata, sulla quale prendeva posto il magistrato romano
in certe sue funzion i d'ufficio 13 • Avevamo collegato con questa
piattaforma già in precedenza un frammento di iscrizione lati-
400
H.P.ISLER
na 14 • Con l'erezione di un tribunal, non databile più precisamente, ma che avvenne probabilmente nel corso del Il sec. a.C.,
il portico N dell'agora assunse, almeno in parte, la funzione di
una basilica e attesta, come il lato occidentale dell' agora 15, la
presenza di Roma repubblicana a laitas.
Sulla parete N dell 'angolo NO del portico, che l'erezione
del tribuna! rese inaccessibile, ad O di una larga apertura verso
l'interno, l'intonaco bianco originale si è conservato fino a
un'altezza di quasi un metro sopra il piano di calpestio. Incise in
questo intonaco si sono scoperte iscrizioni graffite greche in parte
anche piuttosto lunghe, non ancora decifrate, e anche due disegni, l'uno con una testina di profilo verso sinistra, l'altro con una
donna nuda da dietro. Non c 'è bisogno di sottolineare la rarità di
un tale documento che trova confronti, oltre che nelle città
sommerse dali ' eruzione dei Vesuvio, anche ne Il' insediamento
ellenistico di Delo. Per la loro ubicazione queste iscrizioni si
collocano ovviamente dopo la costruzione del muro, ma prima
dell ' aggiunta del tribuna l: sono perciò databili intorno al III sec.
a.C. o poco dopo.
Un monumento pubblico di spicco su l lato O dell' agora,
scavato già anteriormente e pubblicato l'inverno scorso16, è il
bouleuterion, datato al tardo II sec. a.C. e dovuto all' intervento
di un magistrato romano. Lo scavo del 1991 ci ha fatto conoscere
ora un altro bouleuterion,- non dico 'secondo', dato che si tratta
in verità del primo -. Retrostante il portico settentrionale a due
navate dell' agora, si trovava infatti un complesso di carattere
pubblico, finora solo parzialmente scavato17 . Consisteva in un
cortile a peristilio che conosciamo ora nella sua estensione
completa di 4 su 5 colonne, e di sale annesse, scavate soltanto sul
lato O. n vano angolare, a forma rettangolare allungata, è dotato
di un pavimento a signino con decorazione a reticolato, abbastanza
ben conservata. A S di questo vano se ne trova uno di pianta
quadrata, scavato in parte nel 1990, in parte nel 1991. Già nel
1990 ci aveva colpito il mosaico a forma semicircolare che
ricopre la parte E della sala. Nella parte O si conserva, anche se
solo molto parzia lmente, un riempimento di pietre non tagliate,
MONTE IATO: 1990-1991
401
ma ben messe, che rispetta anche il muro di fondo , dal quale dista
alcuni centimetri. Il riempimento è più alto del mosaico il cui
bordo curvo conserva anche elementi di un muretto perimetrale.
Il tutto non si spiega se non come cavea teatrale della quale però
mancano i gradini stessi.
L 'assenza di qualsiasi elemento di scena dimostra che si
tratta non di un ambiente destinato a scopi mus ici, ma di una sala
per riunioni politiche, e cioè di un bouleuterion. La pianta del
monumento è precisa: il raggio del semicerchio, di sei piedi di
29, 5 c m circa, corris pond e esattam e nte a un quarto
d eli' estensioneNS del vano. Sul lato O dell a cavea rimane spazio
per 5 file di gradinata di cui tre ritagliate sui Iati.
La capienza della cavea non superava i 70 posti ed è quindi
di molto inferiore a quella del secondo bouleuterion al lato O
dell' agora. La differenza di capienza sarà anzi il motivo per la
sostituzione del bouleuterion antico, parte integrante del complesso nord dell' agora, con uno nuovo, fatto costruire da un
magis trato romano due secoli più tardi.
I rinnovamenti avvenuti in seguito alla guerra servile del
136/5-132 a.C. compresero perciò, a laitas, oltre a un programma di edilizia pubblica, una ristrutturazione del s is tema politico
con la sostituzione di un consiglio piuttosto piccolo con uno di
200 membri18.
La zona sud-orientale dell'agora
Furono inoltre ripresi nel 1990 gli scavi della zona sudorienta le dell'agora (tav. XLIV, 2) dove non eravamo più
intervenuti dopo il1974 19• Scopo principale era quello di determinare l'aspetto del lato S dell'agora e la pianta del portico
orientale, di cui si conosceva solo l ' area inclusa in alcuni saggi.
Il lato S dell' agora non aveva forma monumentale, ma
lasciava, almeno in parte, libera la vis ta verso valle. Il lastricato
in arenaria dell ' agora ris ulta delimitato da una serie di semplici
ortostati di calcare. Segue, a S, un notevole dislivello di l , 5 metri
circa. Al livello inferiore si osservarono i resti di due edifici,
probabilmente abitazioni, da scavare in futuro. Un problema
402
H.P.ISLER
rimasto aperto, date le di struzioni avvenute nella zona investigata in epoca medievale, è la soluzione architettonica prevista per
superare il dislivello menzionato.
Sono aumentate anche le conoscenze che riguardano il
portico orientale. Sappiamo ora che questo portico, contrariamente al portico settentrionale e a quello occidentale che lo
riecheggia, era a una sola navata.
Retrostanti il portico orientale si trovavano sale uniformi
comunicanti tramite una porta con il portico. La profondità di
queste sale rimane per ora ignota. La loro funzione non è ancora
determinata; dato che le porte hanno una collocazione centrale
non pare possa comunque trattarsi di sale da banchetto20• Ci
troviamo comunque di fronte a un portico del tipo 'normale',
neli' architettura greca, a partire dalla seconda metà del IV sec. 2 1.
Lo scavo deJla casa a peristilio l (tav. XLV, 2), che ci ha
occupato sin dall'inizio degli scavi a Monte Iato22, venne completato nel1990 con alcuni ultimi saggi. La datazione della casa
intorno al300 a.C., da noi sempre sostenuta, si basava finora su
materiale stratigrafico univoco, anche se piuttosto scarso, poggiando la casa sulla roccia, anzi in parte in essa inserita.
La campagna del 1990, oltre a risolvere alcuni problemi
minori riguardo alle fasi costruttive di alcuni vani (di cui non
tratterò in questa sede), ha permesso per la prima volta di
raccogliere, sotto il corridoio che congiunge il peristilio con il
settore O della casa, e nello spazio racchiuso tra le fondazioni e
la roccia, una documentazione abbondante per la data di costruzione. Senza entrare nei dettagli e presentare i singoli elementi
datanti, posso affermare che sia le ceramiche che le lucerne, che
anche le monete, confermano la data già proposta23 : nessun reperto deve infatti necessariamente venir datato oltre il300 a.C.!
Lo scavo a NE della casa a peristi/io l
Una serie di saggi, iniziata già nel 198824 e che ha portato
alla scoperta della casa a peristilio 225, che rimane da scavare, è
stata continuata anche negli ultimi due anni. In questa sede
presenterò comunque, nel quadro di questo programma che
MONTE IATO: 1990-1991
403
verrà proseguito, solo la ricerca più importante. Nel 1981 si
osservò, a NE dell 'angolo nord-orientale della casa a peristilio
l (tav. XLV, 2), a un livello di 6 m al disopra dellivelJo del
peristilio della casa, un pavimento di mosaico bianco26• Saggi nel
1990 27 e nel 1991 dovevano chiarire meglio questa situazione.
Pensavamo all' inizio di essere in presenza di un'altra abitazione
ellenistica. Lo scavo, tuttora in corso, ha però rivelato un 'altra
realtà (tav. XLV, 1-2). Si tratta infatti di un edificio molto curato
di pianta allungata, con una sala pressa poco quadrata dotata di un
pavimento a mosaico bianco a O, comunicante tramite una porta
monumentale con il vano E, anch'esso con pavimento a mosaico
bianco, ma solo parzialmente scavato e poco conservato, come
pure il lato S dell'edificio. Questa pianta e alcuni reperti se mbrano, almeno ipoteticamente, indicare una funzione sacrale.
La posizione di questo nuovo edificio in forte pendio ha
causato problemi di costruzione, essendo abbastanza notevole il
pericolo di scivolo; l'architetto ha cercato di rimediarvi costruendo, sul lato a valle, sottofondazioni in grossi blocchi
destinate a sostenere le fondamenta e l' alzato dell'edificio.
L'ed ificio sembra risalire al IV/III sec. a_C. La sua datazione
precisa e un suo eventuale rapporto con l 'impianto urbanistico
del300 a.C. restano aperti. Alcuni indizi fanno ipotizzare l'esistenza di un predecessore forse ancora arcaico.
Iato medievale
Quasi tutti gli scavi finora descritti hanno incluso anche
resti medievali28 di conservazione disuguale secondo il luogo.
Non sto qui a descrivere uno per uno i resti abitativi - e di tali
si tratta in tutti i casi - :mi limiterò ad alcune osservazioni sugli
strati medievali che ricoprono il complesso N dell'agora, e che
sono di particolare interesse. Si distinguono infatti in più punti
diverse fasi di vita, in un vano addirittura 4 fasi. Anche qui è stato
possibile datare le fasi in base ai materiali stratigrafici: risalgono
tutte e quattro al periodo svevo e cioè all' ultimo momento di vita
della città, come la maggioranza dei resti architettonici medie-
404
H.P.ISLER
vali finora scavati. L ' insediamento medievale anteriore al periodo
svevo deve aver avuto il suo centro al di fuori delle zone finora
toccate dal nostro scavo.
NoTE
1
H.P. IsLE.R, Monte lato. Guida Archeologica, Palermo 1991, con
bibliografia, 91-93. Mi limito qui, per quanto possibile, a riferimenti a questa
pubblicazione, senza ripetere per ogni questione particolare la bibliografia
dettagliata. Questa si potrà trovare facilmente, partendo dalle relazioni preliminari sulle singole campagne di scavo, pubblicate annualmente su Sicilia
Archeologica e su Antike Kunst.
2 Ho dato un riassunto dei risultati che riguardano Iato medievale in
occasione del Convegno dell990 a Montevago (Atti in corso di stampa).
3 Per questi aspetti cf. H.P.lsLER, Moltte Iato, in «Gli Elirni e l'area elima
fino all'inizio della prima guerra punica, Atti del seminario di studi, PalermoContessa Entellina 1989», ASS, S. IV, XIV-XV, 1988-1989,277-285.
4
Cf. lsLER, Mon1e Iato. ·Guida cit., 52-56. Inoltre H.P. lsLER, Der Tempel
der Aphrodite, in AA.VV., Studia/etina II, Ziirich 1984, 11-116.
5 Cf. H.P. lsLF.R,Montel ato: la ventesima campagna di scavo, SicA,XXIII,
74,1990, 7-27, 20-22.
6 Cf. IsLER, Monte lato. Guida cit., 19 sgg.
7 Cf. IsLER, Monte lato. Guida cit., 40 sgg.
8 Cf. per l' ultimacampagnadiscavoinquestazona H.P.lsLER, Monte lato:
la diciottesima campagna di scavo, SicA, XXI, 66-68, 1988, 39-59, 43-45.
9 Cf. lsLER, Monte lato. Guida cit., 42-52.
10
Cf. lsLER, Monte lato: la ventesima campagna cit., 7-9.
11
Cf. ISLER, Monte lato. Guida cit., 21.
12
Cf. lsLER, Monte Jato. Guida cit., 33 sgg.
13 Per la funzione del tribuna/ si veda ultimamente K. ÙHR, Die Basilikil
in Pompeji, Berlin 1991,82-84.
14
Cf. H.P. lsLER,Monte/ato: la diciannovesima campagna di scavo, SicA,
XXII, 69-70, 1989, 7-24, l1 sgg., fig. 13.
15
Cf. infra, n. 16.
16 E' stato pubblicato recentemente lo scavo della parte occidentale
dell 'agora, cf. H.S. DAEHN, in AA.VV., Studia /etina 111, Die Gebiìude an der
Westseite der Agora vo11 laitas, Ziirich 1991. Cf. anche lsLE.R, Monte lato. Guida
cit., 34-40.
17
Cf. lsLER, Monte lato. Guida cit., 33 sgg.
J8 Per la capacità del secondo bouleuterion di Iaitas cf. DAEHN, art c.,
MONTE IATO: 1990-199 1
405
42 ss.
19 Cf.IsLER,Montelato.
Guida cii., 32. Per i lavori del1990cf. anche lsLBR,
Monte Jato: La ventesima campagna cit., 13-16.
20 Sale di banchetto si trovano per esempio nellastoa meridionale sul!' agora
di Atene del V sec. a.C.: cf. AA.VV., TheAthenianAgora. Guide, Atene 1990,
66-172; J.TRAVLOS, Bildlexikon zur Topographie des antiken Athen, Tiibingen
1971, 534-536.
2 1Cf.J.J. CoULTON, TheArchitectural DevelopmentoftileGreekStoa, Oxford
1976, 85 sg., fig. 24.
22 Cf. lSl..ER, Monte lato. Guida ci t., 58-72.
23 Per un primo bilancio più dettagliato cf. ISLER, Monte Jato: la ventesima
campagna, cit., 17-19 e AK, XXXIV, 1991,69 sgg.
24 Cf. lsLER, Monte lato. Guida cit., 73 sgg.
25 Cf. ISLER, Monte Jato. Guida cit., 72 sgg.
26 Cf. H.P.lSl..ER, Monte lato: undicesima campagna di scavo, Si cA, XIV,
46-47, 1981, 55-72, 70, fig.32.
27 Cf. I SLER, Monte Iato: La ventesima campagna ci t., 23-25.
28 Per lato medievale cf. supra, n. 2 e cf. anche lsLER, Monte Iato.
Guida cit., 23-26,74 sgg.
T AV.
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2. laitas. L'agora: pianta schemalica 199 1.
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l . Iaitas. L'edificio a NE della casa a peristili o l; particolare con i pavimenti a mosaico bianco, da E.
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2. Iaitas. La zona della casa a peristi lio J: pianta scbematica 1991.
XLV