∂   2014 ¥ 3
∂ – Rivista di Architettura
2014 ¥ 3 · “Concept” Alta densità abitativa
Traduzioni in italiano1
Inserto ampliato in italiano
‡ Wohnhochhaus und Baugruppenprojekt
‡ Innovative Wohnkonzepte, komplexe Raumgefüge
‡ Light + Building 2014
Traduzione: Rossella Mombelli, George Frazzica
E-Mail: a
[email protected], [email protected]
Verdichtet wohnen · Higher-Density Housing · Logement et densité · Serie 2014 · 3
Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Konzept
Pagina 156
Edificio residenziale, Zurigo
Architetti:
Edelaar Mosayebi Inderbitzin Architekten, ­Zurigo
Collaboratori:
Jonathan Roider (Capo progetto)
Dominique Kühnhanss, Rosanna May,
Sandra Mosbacher, Michael Reiterer,
Pascal Steiner, Samuele Tirendi
Ingegnere statico:
APT Ingenieure, Zurigo
Altri riferimenti: pg 258
A Schwamendingen, nella parte nord di
­Zurigo, il tessuto urbano di piccolo borgo è
tuttora visibile. Attualmente il quartiere è interessato da un processo di densificazione
del costruito, motivo per cui è stato indetto
un concorso che veadeva, oltre all’ampliamento di un edificio storico rurale, la realizzazione di un complesso residenziale al
­posto di un’ex fienile. Il corpo di fabbrica
s’inserisce cauto nel contesto. Collocato in
secondo piano, l’intero fabbricato si dispone
su due livelli assoggettandosi formalmente
all’esistente in ampliamento. Seguendo il
corso di un sottile rivolo d’acqua, l’edificio a
stecca, verso il fiume viene percepito in tutta
la sua lunghezza, articolandosi nella lieve inflessione dei volumi e nella disposizione delle due scale aperte. Verso il giardino, lo sviluppo delle facciate si diversifica: segmenti
di volume del corpo di fabbrica definiscono
corti e stanze-giardino, rapportandosi alla
scala del costruito circostante e intersecandosi impercettibilmente con esso.
Il carattere di edificio residenziale con giardino è amplificato dal rivestimento in superfici lignee taglio sega che evoca le scandole.
L’immagine contrasta nuovamente con il
­rigore con cui l’architetto compone gli elementi di legno. Il rivestimento dell’edificio è
indossato come fosse un abito; le finestre
circondate da una campitura in lamiera tinta
nei toni del verde fanale, sembrano lavorati
come il materiale legno. Lo spazio di logge
e delle scale all’aperto è accentuato dalla
tinteggiatura di color giallo intenso. Il risultato è un collage di colori e superfici che conferiscono alle facciate un’immagine d’intensa vitalità.
A causa della complessità geometrica, le
piante delle 13 unità abitative sono diverse
le une dalle altre, pur seguendo il medesimo
schema di pianta. L’accesso all’appartamento avviene dal soggiorno a forma di
L con cucina aperta e sala da pranzo.
La ­relazione che s’instaura nell’articolata
successione di stanze apre una complessità
di prospettive che fanno sembrare gli appartamenti più ampi di quello che sono nella realtà. L’immagine è implementata dalle porte
a tutta altezza e dal linoleum posato senza
fughe che riprendere il concetto di spazio
senza soluzione di continuità.
Planimetria generale
scala 1:5000
Piante ∙ Sezioni aa ∙ bb
scala 1:500
1
2
3
4
5
Ingresso ∙ scala
Bilocale
Trilocale
Quadrilocale
Giardino
Residenza collettiva
Numero degli appartamenti: 13
Dimensione degli appartamenti: 57–93 m2
Destinazioni d’uso speciali:
Impianti meccanici: 14 m2
Lavanderia e asciugatoio: 40 m2
Deposito cicli: 80 m2
Cantina: 117 m2
Scala servente quattro appartamenti (corpo scala
nord)
Scala servente due appartamenti (corpo scala sud)
Duplex con ingresso separato
Superficie lorda pavimento: 1445 m2
Superficie utile: 1147 m2
Completamento delle opere: 2012
Costo dell’opera, terreno escluso: 5.035.000 €
Pianta
scala 1:250
1 Ingresso
2 Cucina
3 Soggiorno ∙ pranzo
4 Bagno
5 Camera
6 Loggia
Pagina 159
Residenze collettive, Berlino
Architetto:
ifau & Jesko Fezer, Berlin Heide & von Beckerath,
Berlino
Collaboratori:
Jesko Fezer, Susanne Heiß, Christoph Heinemann,
Christoph Schmidt (ifau)Verena von Beckerath,
Tim HeideVladimir Fialka (Capo progetto),
Adrian Heints, Tobias Luppold, Noa Marom,
Wolfgang Rehn, Verena Schmidt
Ingegnere statico:
StudioC, Berlino
Altri riferimenti pg 258
Da quando Kreuzberg, dopo la caduta del
muro, è tornata ad essere parte del centro
di Berlino, si è assistito allo sviluppo di un
quartiere modaiolo che da alcuni anni è
coinvolto in un intenso processo di gentrificazione. In altri termini, trovare spazi abitativi economici diventa sempre più difficile.
Anche per questo motivo, il Senato, nell’estate 2010, mette a disposizioni a diversi
gruppi immobiliari beni locali immobili di
proprietà dello Stato. Il progetto per 19 appartamenti non è impostato da committenti,
architetti e progettisti, come spesso succede, sull’individualizzazione ma sullo sviluppo
di standard. L’approccio, da un lato, ha un
effetto positivo sui costi, dall’altro genera
un’immagine unitaria dell’edificio che proprio
per questa caratteristica s’inserisce in maniera equilibrata tra gli edifici residenziali ad
isola costruiti nel Dopoguerra. A questo seguirà un lungo processo d’intensi dibattiti e
di negoziazioni per individuare le esigenze
legate all’abitare di ogni inquilino mentre si
sviscera il senso della collettività. L’habitus
di ordinario formalismo non emerge solo nelle facciate lignee modulari sviluppate appositamente per il progetto, ma trova riscontro
anche negli interni dove sia il committente
che gli architetti determinano degli standard.
Uno scheletro in calcestruzzo armato di
semplice struttura permette forme abitative
adeguate a singoli bisogni. In altri termini, si
concretizzano delle tipologie basate sulla
flessibilità dell’abitare o sulla combinazione
delle funzioni. I proprietari possono appaltare la realizzazione a seconda del budget di-
2
Traduzioni in italiano
sponibile. Un giardino, un’area coperta
nell’interrato e uno spazio collettivo distribuito su due livelli oltre alla lavanderia, ad un
laboratorio e alla terrazza con cucina all’aperto sono spazi comuni a disposizione dei
residenti. Anche i balconi che seguono il
­perimetro dell’edificio sono spazi collettivi.
E allora, si riesce bene ad immaginare che il
ballatoio largo 80 cm possa servire per due
chiacchiere da scambiare col vicino di casa,
senza temere che sbirci nel nostro appartamento.
Planimetria generale
scala 1:7000
Sezioni
scala 1:500
Appartamenti di proprietà
Numero degli appartamenti: 19
Dimensioni: 80 –132 m2
appartamenti distribuiti su un livello
Superficie lorda pavimento: 2780 m2
Superficie utile: 2037 m2
Completamento delle opere: 2013
Costo dell’opera, terreno escluso: 3.8 milioni €
Piano interrato
Piano primo
Piano secondo
Piano terzo
Piano quarto
Piano mansarda
Piante
scala 1:50
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
Ingresso
Sala comune
Laboratorio
Deposito cicli
Sgombero
Impiantistica
Vuoto
Studio
Camera dei genitori
Camera dei ragazzi
Pranzo
Soggiorno
Area studio
Guardaroba
Sala da pranzo e ospiti
Studio e camera
Area lettura
Terrazza
Stanza dotazioni
Piano sesto
scala 1:250
Pagina 162
Palazzina residenziale, Oslo
Architetti:
MAD Arkitekter, Oslo
Collaboratori:
Nicolai Riise, Kurt Singstad, Trond Elverum,
�shild Wangensteen Bjørvik, Torkel Njå,
Axel Propfe, Fergus Sørli, Patriq Backlund,
Line Kaasine, Cathrine Stokke
Ingegnere statico:
Multiconsult AS, Osloweitere
Altri riferimenti: pg 258
Il codice a barre lineare è il concetto da cui è
scaturito il Masterplan del nuovo quartiere
urbano di Opernkvarteret nel centro di Oslo.
12 edifici si allineano fra le rotaie e la strada
2014 ¥ 3   ∂
litoranea del Dronning Eufemias gate. Il quartiere offre 10.000 posti di lavoro e 500 unità
d’abitazione. Le forme estremamente peculiari dell’area hanno caratterizzato anche il
progetto dell’unità residenziale di quindici
piani progettata dallo studio d’architettura
MAD. L’edificio a sviluppo verticale largo
7,80 mt e lungo 90, è composto da due livelli
a destinazione non residenziale e 13 piani
residenziali dove si distribuiscono generalmente sei appartamenti diversi fra loro per
dimensione o taglio. Ogni unità possiede un
balcone privato di pertinenza valorizzato dal
giardino comune. Soggiorni e balconi con
orientamento sud-est sfruttano durante l’intera giornata l’ingresso della luce del sole. L’effetto viene valorizzato da ampie porte scorrevoli a vetro e dall’altezza dei soffitti a 2,70 mt.
Le camere e i bagni sono invece disposti
sulla facciata nord-est in ombra. I tre nuclei
compatti di distribuzione garantiscono stabilità strutturale sull’intera larghezza della palazzina. L’andamento a zig-zag della facciata
caratterizzata da un rivestimento ligneo, zonizza le aree esterne che alternano le terrazze profonde a stretti balconcini alla francese.
La pelle esterna in alluminio traforato anodizzato degli elementi mobili di facciata funge
da protezione alla vista e da selettore solare
definendo in ultima analisi i contorni dell’architettura. In contrasto con i toni caldi del
­legno della retrostante facciata, si distinge
un’alternarsi complesso di materiali e di colori. Con l’obbiettivo di stimolare il modus vivendi e l’interfaccia delle relazioni urbane, gli
edifici a sviluppo verticale del quartiere sono
collegati a quota strada da passaggi comuni. A complemento, i due livelli inferiori sono
destinati ad ospitare ristoranti, sale fitness,
uffici e superfici commerciali.
Piano 15esimo
Piano quarto
Piano secondo
Pieno terreno
Appartamenti di proprietà
Numero degli appartamenti: 76
Dimensioni: 37–105 m2
Destinazioni d’uso speciali:
3.300 m2 superficie commerciale
appartamenti distribuiti su un livello
Superficie lorda pavimento: 15.500 m2
Superficie utile: 14.200 m2
Completamento delle opere: marzo 2013
Planimetria generale
scala 1:7500
Piante ∙ sezione
scala 1:500
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Palestra di fitness
Galleria
Commerciale
Ristorante
Terrazza
Quadrilocale
Trilocale
Bilocale
Balcone
Giardino pensile
Pianta
scala 1:250
1
2
3
4
5
6
7
8
Cucina abitabile
Bagno
Camera
Corridoio
Balcone
Camera figli/studio
Cucina
Soggiorno
Bilocale
Quadrilocale
Pagina 165
Casa dello studente, Ginevra
Architetti:
Lacroix Chessex, GenfHiéronyme Lacroix,
Simon ChessexMitarbeiter:Frédéric Crausaz,
Grégorie Martin, Jon Onandia, Cristina Moldes,
Boris Pflugfelder, Stéphane Koularmanis
Ingegnere statico:
Thomas Jundt Ingénieurs Civils, Carouge
Altri riferimenti: pg 258
Adiacente all’ingresso della stazione di
­Ginevra, il fabbricato a stecca si erge con
carattere a dominare i binari ferroviari.
­Concepita come sovrapposizione di strati,
la Casa dello studente utilizza come basamento un parcheggio sotterraneo di nuova
­costruzione distribuito su cinque livelli di
cui l’ultimo si colloca a quota strada.
L’andamento lievemente convesso del
­corpo di fabbrica segue il tracciato delle
rotaie; la sua percezione risulta totale,
­sebbene il ­volume occupi completamente
l’estensione del terreno e ne impegni del
tutto i margini.
Al piano terreno, oltre ad aree funzionali
­come gli spazi dedicati agli impianti meccanici, il deposito dei cicli e la lavanderia,
si collocano la portineria, una caffetteria,
un lounge e la sala fitness. Agli studenti
ospiti, agli studenti all’interno di programmi
di scambio scolastico e anche ai docenti
invitati ogni piano della Casa offre diversificate tipologie residenziali: appartamenti da
25 m2, appartamenti condivisi da due, tre,
quattro persone di 115 m2, sino a convenzionali appartamenti per famiglie. L’orientamento degli appartamenti est-ovest permette un’ottima insolazione da mattino a
sera. La disposizione dei piani è semplice
e razionale. La pianta tipo è base per il
ventaglio di soluzioni alternative, sebbene
l’orientamento degli spazi e le facciate si
adeguino alle ­diverse condizioni del contesto. Le camere e i balconi privati protetti
da parapetti leggeri d’acciaio si affacciano
sul lato orientale verso il lago.
Ingressi, cucine, sale da pranzo e soggiorni sono orientati ad ovest verso i pergolati,
luoghi collettivi dove osservare l’affascinante spettacolo delle partenze e degli
­arrivi in stazione. L’altezza del parapetto
massivo diminuisce lungo questo lato in
analogia alla trasmissione del rumore verso
l’alto, mentre viene sostituito via via da parapetti trasparenti d’acciaio. Ne risulta un
concetto di facciata di particolare dina­
mismo e varietà formale.
∂   2014 ¥ 3
Planimetria generale
scala 1:7500
Pianta ∙ sezione
scala 1:750
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Ingresso/concierge
Caffetteria
Lounge
Impianti meccanici
Palestra di fitness
Ingresso garage sotterraneo
Lavanderia
Deposito cicli
Rifiuti
Trilocale
Appartamento singolo
Trilocale
Bilocale
Quadrilocale
Bilocale
Appartamento da 3,5 stanze
Appartamenti in locazione
Numero degli appartamenti: 135
Dimensioni: 23 –115 m2
Destinazioni d’uso speciali:
caffetteria/lounge 271 m2
palestra fitness 51 m2
galleria coperta
Superficie lorda pavimento: 10.486 m2
Superficie utile: 8.918 m2
Completamento delle opere: 2012
Costo delle opere senza il terreno: 29,7 mil. Fr CH
1
2
3
Sala da pranzo/cucina
Camera/studio
Soggiorno
Piante ∙ sezione
scala 1:250
Pagina 168
Casa dello studente, Parigi
Architetti:
OFIS Arhitekti, LjubljanaRok Oman, Špela Videčnik
Collaboratori:
Robert Janez, Janez Martincic, Andrej Gregoric,
Janja del Linz, Louis Geiswiller, Hyunggyu Kim,
Chaewan Shin, Jaehyun Kim, Erin Durno, Javier
­Carrera, Giuliana Fimmano, Jolien Maes, Lin Wei
Ingegnere statico:
Integrale 4, Parigi
Altri riferimenti: pg 259
Il ritmico alternarsi di aggetti e rientranze dato dai volumi delle logge rivestite di pannelli
in laminato ad alta pressione valorizzano la
facciata della Casa per studenti situata nel
19esimo Arrondissement. L’edificio insiste
su un terreno di taglio insolito lungo 200 mt
e largo 22 con orientamento nord-sud.
Un giardino di piccole dimensioni divide la
stecca in due volumi uniti tuttavia al secondo piano tramite un ponte. Le parti comuni,
gli spazi collettivi e gli uffici amministrativi
si concentrano al piano terra; i 192 appartamenti si distribuiscono, invece, al piano
­superiore.
L’architettura di particolare impatto segue
una tipologia a stecca e presenta due volti:
verso strada la peculiarità sta in ampi balconi a canestro con orientamento variabile:
il dinamismo delle superfici influisce relati-
Traduzioni in italiano3
vizzando sotto l’aspetto visivo le dimensioni
del corpo di fabbrica. Longo il lato ovest, i
passaggi coperti, superfici connettive tra
appartamenti, hanno un utilizzo comune. La
rete in lamiera stirata riveste come una pelle
trasparente l’intera facciata, per non creare
interferenze sulla vista del centro e della
Tour Eiffel. Il layout di pianta degli appartamenti di 25 m2 di superficie dichiara razionalità ed è il risultato compositivo di moduli
semplici al fine di ottimizzare progetto e
struttura: area ingresso, bagno, guardaroba,
angolo cottura, scrivania e letto sono comuni
a tutti gli appartamenti. Ogni appartamento
possiede una loggia orientata verso est.
Sotto l’aspetto energetico, l’edificio soddisfa
le normative parigine che prescrivono per le
nuove costruzioni un fabbisogno energetico
massimo di 50 kWh/m2. Per soddisfare questo valore, i fabbricati sono stati dotati di un
minimo di 20 cm di isolante e di una ventilazione interna controllata con un sistema di
estrazione e di alimentazione di aria fresca.
Le piante sono state progettate affinché gli
appartamenti potessero avere una ventilazione incrociata e fosse garantita nell’appartamento un’adeguata illuminazione naturale.
Planimetria generale
scala 1:5000
Piante ∙ sezioni
scala 1:750
1
2
3
4
5
6
7
Ingresso/lobby
Ufficio
Spazio comune
Deposito cicli
Rifiuti
Impianti meccanici
Lavanderia
Appartamenti in locazione
Numero degli appartamenti: 192
Dimensioni: 25 m2
Destinazioni d’uso speciali:
accesso da galleria coperta
Superficie lorda pavimento: 8.500 m2
Superficie utile: 7.225 m2
Completamento delle opere:: 2012
Costo delle opere senza il terreno: 17 mil. €
Pianta ∙ sezione
scala 1:250
1
2
3
Galleria coperta
Soggiorno/camera
Loggia/balcone
Pagina 171
Area di sviluppo residenziale, Berlino
Architetti:
Grüntuch Ernst Architekten, Berlino
Capoprogetto:
Erik Behrends, Florian Fels, Arno Löbbecke,
Olaf Menk, Jens Schoppe
Ingegnere statico:
Pelle Ingenieurgesellschaft, Berlino
Altri riferimenti: pg 259
Il progetto del nuovo quartiere residenziale
Marthashof che va a compensare un vuoto
urbano lungo la Schwedter Straße si basa
sul concetto dell’abitare urbano, nel cuore
di una capitale, tra il centro di Berlino e
Prenzlauer Berg. Il concetto non si basa sulla tradizionale espansione a isole urbane
bensì sull’idea di un parco semipubblico delimitato su tra lati da palazzine da cinque a
sette piani aperto sul quarto verso strada.
Il parco, da un lato diventa punto di identi­
ficazione dei residenti, dall’altro durante il
giorno è parco di quartiere.
Caposaldo del progetto era realizzare appartamenti di svariate dimensioni o tipologia
al fine di realizzare innumerevoli forme residenziali individuali e permettere il binomio
lavoro-casa. Ne sono risultate diverse tipologie abitative per approssimativamente da
300 ad un massimo di 400 persone: dai monolocali, ai duplex e ai penthouse sino ad
unità simili alle ville urbane. Di pertinenza
delle circa 130 unità residenziali sono statae
progettate logge, terrazze sulla copertura o
anche giardini di pertinenza. I due edifici a
torre costituiscono l’origine del complesso e
sono accessibili dalla strada. I due corpi
­sono dotati di appartamenti su un livello e
penthous distribuiti su due livelli. Il piano
­terreno è stato adeguato a destinazioni non
residenziali. Complessità e combinazione
funzionale è leggibile anche esternamente.
Le facciate animate dalle terrazze e dall’aggregazione dei volumi, richiamano la struttura in crescita della città mentre ne alleggeriscono la massività del complesso. Si
distinguono tre diverse tipologie: facciate intonacate bianche che caratterizzano il cortile
si alternano alle facciate in montanti e traversi dotate di tutori per le piante rampicanti.
Gli edifici a torre spiccano per la facciata in
metallo anodizzato brunito composta di ante
pieghevoli e scorrevoli ad altezza di piano.
Planimetria generale
scala 1:5000
Pianta piano terra
scala 1:1000
1
2
3
4
5
6
Superficie non residenziale
Duplex
Villetta con giardino
Villa urbana
Cortile comune
Cortile semicomune
Piante tipo
scala 1:500
Pianta
Duplex
scala 1:250
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Cucina
Soggiorno
Camera
Terrazza copertura
Loggia
Camera figli/studio
Ospiti
Cucina abitabile
Terrazzo
Giardino
Vuoto
Guardaroba
Bagno
Spogliatoio
4
Traduzioni in italiano
Penthouse
appartamento sette locali
piano sesto
piano quinto
villetta con giardino, duplex
appartamento cinque locali
piano primo
piano terra
villa urbana
appartamento sei locali
piano terzo
piano secondo
piano primo
piano terra
villa urbana speciale
appartamento cinque locali
piano quinto
piano quarto
piano terzo
piano secondo
Appartamenti di proprietà
Numero degli appartamenti: 138
Dimensioni: 70-250 m2
Destinazioni d’uso speciali:
400 m2 superficie non residenziale
appartamenti duplex e su più livelli
Superficie lorda pavimento: 23.600 m2
Superficie utile: 17.800 m2
Completamento delle opere: 2010 – 2012
(realizzazione in quattro fasi)
Pianta ∙ sezione
scala 1:250
Pagina 174
Complesso residenziale, Aarhus
Architetto:
JDS Architects, Copenhagen Julien De Smedt
Collaboratore: A. Vann, E. Lüddecke, H. Park,
K. Harling CEBRA, Aarhus Mikkel Frost, Carsten
Primdahl, Kolja NielsenSeArch, Amsterdam,
Bjarne Mastenbroek
Agence Louis Paillard Architecture,
Parigi Ingegnere statico: Hamiconsult, Herning
Altri riferimenti: pg 259
Il progetto del team internazionale selezionato durante un concorso (2007) che contemplava un complesso di 200 appartamenti
richiama alla memoria iceberg arenati lungo
la costa orientale danese. “Isbjerget” è tra
l’altro il nome ufficiale del primo complesso
residenziale realizzato nell’ambito dell’ambizioso progetto di sviluppo urbano il cui
­obbiettivo è un quartiere di 7000 abitanti
in grado di offrire 12.000 nuovi posti di lavoro. Oltre 800.000 m2 di superficie fanno
dell’ex-terminal per container la più estesa
cittadella portuale europea.
Il sito si apre verso l’acqua, ispirando gli
­architetti una soluzione piuttosto insolita:
­invece di isolati compatti, i progettisti escogitano corpi di fabbrica a forma di L disposti
parallelamente l’uno rispetto all’altro e orientati verso l’acqua. I volumi tagliati a spigolo
vivo creano altezze diverse degli edifici e
superfici di copertura inclinate.
Quello che a prima vista sembra un drammatico paesaggio di iceberg, in realtà è il
2014 ¥ 3   ∂
r­ isultato di un progetto molto accurato:
­“cime” e “vette” sono disposte in modo tale
che gli appartamenti ricevano un valore
massimo di insolamento e in modo tale che
anche chi abita nell’edificio in posizione più
arretrata possa godere della vista del mare.
A queste esigenze si contrappone l’obbiettivo di una certa densità di costruito in combinazione con un’altezza relativamente elevata. Gli architetti hanno risolto la
contraddizione rimanendo in alcuni ambiti
ben al di sotto dei limiti e andando oltre in
altri. La complessità volumetrica del complesso ha prodotto un ampio ventaglio di
­tipologie di appartamenti: la “villa urbana”
disposta su due livelli, i convenzionali appartamenti bilocali, gli esclusivi penthouse
collocati in cima al Isbjerget. Sfumature turchesi e parapetti trasparenti dei balconi insieme ad una pelle bianca di facciata realizzata in pannelli sandwich di terrazzo bianco
coerente con la superficie di copertura in
zinco completano l’immagine degli iceberg.
Piante
piano terra
piano quinto
sezione
scala 1:1000
1
2
3
4
5
6
Bilocale
Trilocale
Quadrilocale
Villa urbana
Duplex, quattro locali
Duplex, cinque locali
Planimetria generale
scala 1:4.000
Piante
scala 1:250
1
2
3
4
Corridoio/guardaroba
Cucina
Soggiorno e sala da pranzo
Camera
Appartamenti di proprietà e in locazione
Numero degli appartamenti: 208
Dimensione degli appartamenti: da 51,5 – 204,3 m2
Appartamenti su due-quattro livelli
appartamenti su un livello
duplex
Superficie lorda pavimento: 21.600 m2
Superficie utile pavimento con superficie
costruita: 19.050 m2
Completamento delle opere: 2013
Costo delle opere senza il terreno: 32,6 Mil €
Planimetria generale
scala 1:4000
Piante
scala 1:250
1
2
3
4
Corridoio/Guardaroba
Cucina
Soggiorno e sala da pranzo
Camera
Edificio D
Duplex quinto piano
Edificio D
Duplex sesto piano
Edificio A, B
Bilocale
Edificio C
Duplex quinto piano
Edificio C
Duplex quarto piano
Pagina 178
Edilizia residenziale sociale, Bolzano
Architetti:
cdm architetti associati, Bolzano
Edoardo Cappuccio, Giuseppe Donato,
Tomaso Macchi Cassia con Paola Seria, Bolzano
Ingegnere statico:
Lucio Bertotti, Bolzano
Altri riferimenti: pg 259
Nel 2010, la città di Bolzano acquisì una
­superficie agricola ai margini della città da
utilizzare per colmare la crescente necessità
di appartamenti di edilizia convenzionale.
Il progetto coordinato dal Comune aveva
l’obbiettivo di creare un anello di congiunzione fra la struttura urbana consolidata e
il paesaggio rurale circostante offrendo ai
residenti del nuovo quartiere un elevato
standard abitativo. In concomitanza con diversi workshop cui i cittadini parteciparono
con grande interesse, venne sviluppato per
il Piano Regolatore Generale il concetto di
gruppi isolati di abitazioni distribuiti in un’area a verde pubblico. Gli architetti responsabili della pianificazione di una delle aree a
forma pentagonale, scelsero il volume a prisma come elemento fondamentale di progetto da cui ritagliare gli spazi all’aperto: ne
risultò la realizzazione di quattro corpi di
fabbrica isolati disposti intorno ad un cortile.
Il concetto è evidente sulle diverse facciate
e sulle coperture disegnate su piani inclinati.
Mentre le facciate verso l’esterno del pentagono si rivolgono all’intorno con vetrate arretrate, le facciate interne sono caratterizzate
da logge orizzontali con parapetti in legno.
Il rivestimento in lastre di calcestruzzo fibrorinforzato di facciate e copertura sottolinea
ulteriormente il carattere monolitico degli
edifici che raggiungono un’altezza massima
di sette livelli. La disposizione delle scale
parallela alle facciate garantisce continuità
formale ottimizzando i collegamenti. Negli
appartamenti è possibile variare la distribuzione degli spazi integrando pareti divisorie
per adeguare le funzioni a modificate necessità familiari. In relazione ai differenti volumi,
gli edifici dovevano mantenere diversi standard energetici. Per limitare il fabbisogno
energetico le pareti esterne di 30 cm di
spessore in laterizio alleggerito ad alta perforazione sono state isolate con materiale di
15 cm di spessore.
Planimetria generale
scala 1:10.000
Sezioni ∙ piante
scala 1:1000
1
2
3
4
5
Ingresso garage sotterraneo
Rifiuti
Spazio comune
Giardino comune
Giardino privato
∂   2014 ¥ 3
6
7
8
9
10
11
Tri-quadrilocale
Quadrilocale
Appartamento, 5 locali
Trilocale
Bilocale
Monolocale
Traduzioni in italiano5
Rivista di architettura e particolari costruttivi
‡ Wohnhochhaus und Baugruppenprojekt
‡ Innovative Wohnkonzepte, komplexe Raumgefüge
‡ Light + Building 2014
Pianta piano terzo
Pianta piano terra
Pianta, parziale
Piano terra
scala 1:250
1
2
3
4
5
6
7
Ingresso
Giardino
Deposito passeggini
Cucina/soggiorno
Bagno
Ripostiglio
Camera
Verdichtet wohnen · Higher-Density Housing · Logement et densité · Serie 2014 · 3
Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Konzept
Appartamenti in locazione
Numero degli appartamenti: 137
Dimensione degli appartamenti: da 45 –110 m2
Destinazioni d’uso speciali:
spazio collettivo
Superficie lorda pavimento: 18.660 m2
Completamento delle opere: 2012
Costo delle opere senza il terreno: 1.150 €/ m2
Galleria coperta
Soggiorno/camera
Loggia/balcone
Pagina 184
Torre di residenze a Monaco di
Baviera
La cartolina più conosciuta di Monaco di
­Baviera ne raffigura il profilo urbano sul
­fondale delle Alpi coperte di neve. In realtà sono veramente pochi gli abitanti
della città che possono godere del panorama alpino direttamente dalla finestra
della propria c
­ asa: le abitazioni che
svettano sui tetti della città oltre il quinto
piano sono piuttosto rare. Nell’ex Area
Siemens, a sud della città, sono sorte
cinque palazzine a torre ad uso residenziale di 16 piani ciascuna che formano
un blocco di isolato. Non lontano da qui,
nel 1954, furono costruite le prime residenze a torre della Germania meridionale, le cosiddette “Torri a stella” di Emil
Frey, dotate di impianto citofonico, impianto di raccolta dei rifiuti e balcone o
loggia in ogni appartamento. Le nuove
torri residenziali garantiscono un’architettura dall’aspetto assolutamente anticonvenzionale a cominciare dall’impianto planimetrico pentagonale suggerito
dal piano di lottizzazione. Lo studio Hierl
Architekten si è aggiudicato la vittoria
del concorso per una delle torri pur non
rispettando la prescrizione urbanistica:
la pianta quasi quadrata della “Torre
Isarbelle”, con le sue facciate ricurve,
garantisce comunque una vista a 360° e
Ogni numero, con particolare attenzione
­riservata alla qualità architettonica delle
­soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento
tecno­logico (p. es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento
e restauro etc.). La presentazione dei
­progetti più recenti, realizzati in ambito
­nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni
grafiche in scala e di selezionate immagini.
Le due edizioni annuali di DETAIL Concept
sono dedicate allo studio analitico delle ­fasi
del processo costruttivo, mentre le ­edizioni
speciali di DETAIL Green, anch’esse con
due uscite all’anno, ­informano su tutti gli
aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile.
Temi delle riviste del 2014
‡ 1/2 Construire con il legno
‡ 3 “Concept” Alta densità abitativa
‡ 4Collegamenti
(scale, rampe, ingressi)
‡ 5Riqualificazione
+ DETAIL Green
‡6 Cemento
‡ 7/8Facciate
‡9 “Concept”
‡ 10Luce + Interni
‡ 11Coperture
+ DETAIL Green
‡ 12 Tema speciale
Pianta ∙ sezione
scala 1:250
1
2
3
A proposito di DETAIL
(Sono possibili eventuali modifiche)
∂ Abbonamento
‡
Abbonamento classico € 172,–*
12 numeri all’anno
(compresi i due numeri DETAIL Green).
‡ Abbonamento studenti € 91,–*­
12 numeri all’anno. ①
(compresi i due numeri DETAIL Green).
‡ DETAIL Abbonamento prova € 21,85
Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo di
prova di soli € 21,85 incluse le spese di spedizione +
imposta sul valore aggiunto per i non possessori di
partita IVA.
*Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,–
Per la consegna nei paesi dell’Unione E
­ uropea,
l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori
di partita IVA è del 7%.
① Sarà possibile usufruire del p
­ rezzo per studenti solo
a seguito della consegna di un documento valido
­attestante l’iscrizione.
Prezzi giugno 2014
Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG
Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA
Tel: +49 (0)89 3816 20-0 · Fax: +49 (0)89 3816 20-77 · [email protected]
www.detail.de/shop
6
Traduzioni in italiano
una ripartizione interna estremamente
funzionale. La disposizione a spirale dei
bovindi e delle logge panoramiche conferisce alla costruzione un aspetto inequivocabile e, soprattutto, offre in dotazione a ciascuno dei 68 alloggi uno
spazio ­all’aperto riparato dal vento abbinato ad uno scorcio panoramico assolutamente personalizzato: da alcuni appartamenti la vista spazia oltre le sponde
del Isar fino alle Alpi. A
­ ncor prima dell’inizio dei lavori, il rendering raffigurato
sul cartellone di cantiere ha r­ ichiamato
una quantità sorprendente di probabili
acquirenti, convincendo anche coloro
che hanno investito nella costruzione
delle torri adiacenti a rivedere le proprie
planimetrie ed arrotondare gli spigoli
squadrati dei volumi.
Pagina 186
Ruotare invece che impilare:
abitazioni personalizzate in
edifici a torre
Monaco di Baviera esplode. Per mantenere l’ambizioso obbiettivo che prevede
la realizzazione di 7000 nuovi alloggi
ogni anno, la città può disporre solo di
superfici ferroviarie dismesse, vecchie
caserme e alcune sporadiche aree industriali abbandonate.
Anche Torre Isarbelle sorge su un’area
di questo tipo recentemente riconvertita:
dal 2001 il complesso industriale Siemens è impegnato nello sviluppo e nella
pianificazione, sotto un’unica regia, di un
intero quartiere denominato “ISAR-SUD
Siemens Campus”, occupando un’area
di 19,5 ettari nella zona sud-occidentale
di Obersendling lasciata libera dagli stabilimenti.
Nel 2004, un referendum di iniziativa popolare ha bloccato il primo progetto a
causa della presenza di due torri per uffici di 120 m nelle immediate vicinanze
della “Torre Maurer” di soli 75 m soggetta a vincolo di tutela architettonica. Da
quel momento, a Monaco, vige la regola
che impedisce la costruzione di edifici
più alti di 100 m, la quota dei campanili
di Frauenkirche. Di conseguenza,
­Siemens ha preso le distanze dal piano
originario e, sulla base di una delibera
comunale, dal 2005 ha bandito una serie
di concorsi di architettura con procedura
workshop per la progettazione di un
nuovo quartiere, il quale, una volta completato, occuperà una superficie di 6,4
ettari con 760 alloggi per una superficie
utile di 77 000 m2, con scuole, asili e impianti di parcamento. Nel 2008 l’area è
stata acquisita da un developer che ha
impostato la realizzazione del piano attuativo sulla base del progetto firmato da
Diener und Diener, con collaborazione
paesaggistica di Vogt Landschaftsarchi-
2014 ¥ 3   ∂
tekten. La parte a ovest del percorso della
ferrovia suburbana è caratterizzato da un
quadrato i cui angoli sono occupati da edifici in linea perimetrali di 5 – 6 piani che formano una barriera acustica nei confronti di alcune strade intensamente frequentate.
L’interno del quadrato è occupato da 5 torri
residenziali di 50 m di altezza, disposte liberamente all’interno di una superficie destinata a parco che si allunga in direzione estovest e che, superata la linea ferroviaria,
garantisce il collegamento con gli altri volumi verdi della zona (Fig. B).
Il developer principale ha preferito suddividere il quadrato in 4 segmenti rivendendoli
separatamente a altrettante società immobiliari. Una di queste, la Pandion AG, ha bandito nel 2009 un concorso di progettazione
per la torre del proprio segmento, estendendo l’invito a 8 studi di architettura. Lo studio
Hierl Architekten ne è risultato il vincitore.
La casa come esperienza dello spazio
Il progetto si afferma anche se nega in modo inequivocabile le premesse stabilite dal
piano attuativo che imponeva una planimetria pentagonale. Oppure, per altri versi, si
può immaginare che il successo derivi proprio da questa differenza. Lo studio di architettura Hierl Architekten ha voluto trarre ispirazione dalle forme ondulate del progetto
paesaggistico e, con le facciate leggermente inarcate impostate su una planimetria
pressoché quadrata di 23 m di lato, è riuscito a ottenere i migliori scorci panoramici da
ogni appartamento.
Il progetto presentato in fase di concorso
era ancor più distante dalle tipologie residenziali convenzionali di quanto non lo sia la
versione realizzata: invece di prevedere una
serie di piattaforme impilate una sull’altra,
con altezza interna costante, gli architetti
avevano articolato ogni alloggio dotandolo
di vani altezza variegata, 2,5 m per le camere da letto e 3 m per gli spazi di soggiorno.
In sezione il movimento implicava un solaio
sfalsato ogni due piani, poiché ad un’altezza
minore di un appartamento corrispondeva
quella maggiore dell’appartamento sottostante (Figg. E, N – O). Alcuni vani di passaggio sono abbinabili all’uno come all’altro
appartamento, così come piccoli alloggi-­
foresteria possono per esempio essere
­accoppiati all’alloggio principale nell’evenienza di un’assistenza permanente:
soluzioni che incrementano la flessibilità d’uso molto apprezzata dai futuri investitori. I quali scelgono frequentemente di acquistare due appartamenti adiacenti e di
procedere alla distribuzione delle superfici
interne solo prima della vendita in base alle
esigenze dell’utente finale, scegliendo tra
vari tagli disponibili di alloggio (Fig. H, I).
Ogni unità offre una variegata sequenza di
ambienti: attraversando il vano d’ingresso,
dal vestibolo si accede nell’ampio soggiorno
con le finestre d’angolo che guardano in due
direzioni diverse. La loggia protetta dal vento sporge leggermente dalla facciata e con-
tribuisce ad ampliare l’orizzonte visivo.
Le porte di accesso alle camere offrono
un’infilata che, grazie anche alla presenza
di altri passaggi, lascia intuire un appartamento più ampio della realtà (Fig. K, L).
Dal concorso alla realizzazione
I salti di quota del solaio, tuttavia, sono risultati particolarmente onerosi oltre a rappresentare una limitazione per la flessibilità interna: per questo motivo non sono stati
realizzati. Gli architetti hanno sviluppato invece un altro elemento architettonico che
conferisce ad ogni abitazione un carattere
estremamente personalizzato: bovindi, che
talvolta sono vetrati e talvolta assumono le
sembianze di una loggia, distribuiti assecondando un movimento spiraliforme che avvolge l’intero edificio e conferisce una nota dinamica al volume tozzo e compatto
assegnato alla torre dal piano regolatore
(Fig. A). Il movimento a spirale nasce nel
momento in cui i sette bovindi di ogni piano
ruotano di una posizione rispetto alle aperture del piano inferiore. In questo modo la
­disposizione degli aggetti si ripete ogni tre
livelli dando origine alle tipologie planimetriche A, B e C che contraddistinguono i piani
superiori. Il primo piano dispone soltanto di
logge rientranti, mentre gli alloggi del piano
terra sono dotati di giardini privati. I piani inferiori accolgono cinque ­alloggi ciascuno,
quelli intermedi quattro, e quelli più alti contengono da tre fino a due appartamenti per
piano. In questo modo la palazzina offre una
scelta tra dieci diverse planimetrie interne
distribuite su 16 piani (vedi Pag. 189). La variegata presenza dei bovindi facilita il riconoscimento dall’esterno del proprio appartamento e, adottando il principio “Individualità
invece che anonimato”, gli architetti hanno
incontrato l’entusiasmo del developer che
ben conosce le potenzialità del valore aggiunto e si è dichiarato disponibile ad assumere costi aggiuntivi. Anche la Commissione edilizia per la valutazione degli aspetti
architettonici si è convinta della bontà del
progetto e nel 2009 ne ha perorato l’esecuzione nonostante le divergenze rispetto le indicazioni del piano attuativo.
Dopo un cantiere durato tre anni l’edificio è
stato ultimato al termine del 2013. Gli appartamenti sono abitati dal febbraio 2014.
A
B
dificio completato, novembre 2013
E
Planimetria generale contenuta nel masterplan di
Diener & Diener con Vogt Landschaftsarchitekten
C Fase 1 del concorso, Hierl Architekten, 2009
D Opuscolo di vendita Pandion AG, 2011
E-O Progetto di concorso, fase 1, Hierl Architekten
E Altezza interna variabile all’interno dello stesso
­alloggio, parete portante esterna con divisori
­interni modulabili
F Stratificazione degli spazi in: area abitabile, zona degli impianti/servizi e nucleo
G Strategia di ventilazione: aria fresca attraverso la
facciata, aspirazione attraverso corridoio della
zona impianti/servizi e cavedi verticali nel nucleo
H,I Flessibilità d’uso: spazi diversamente abbinabili,
collegamento tra alloggio e foresteria
K Soggiorno con due visuali panoramiche e
­ulteriore relazione con l’esterno tramite loggia
∂   2014 ¥ 3
L Percorsi all’interno dell’appartamento
M-O Altezza variabile all’interno dello stesso alloggio
Pagina 188
Sensazione di libertà come in un
­albergo a cinque stelle
Conversazione con Reinhold Knodel,
C.d.a. Pandion AG
DETAIL: In quanto investitore, che cosa
l’ha attratta maggiormente del progetto
­“Isarbelle”?
Reinhold Knodel: Siamo particolarmente interessati all’architettura che si pone fuori dal
comune. Qualche anno fa, a Colonia, abbiamo realizzato le “Torri a gru” dell’ex porto
fluviale sul Reno, con la collaborazione degli
stessi strutturisti che abbiamo voluto coinvolgere nella costruzione del progetto di
Sendling. Le torri residenziali hanno un costo che supera di 600 Euro/m2, quello della
normale edilizia condominiale. Il maggiore
investimento può essere ammortizzato solo
in presenza di localizzazioni di pregio attraverso la possibilità di conseguire prezzi di
vendita maggiorati. Il progetto mi ha appassionato sin dal principio, “Isarbelle” contiene
sia il nome di mia figlia sia quello del vicino
fiume che scorre al centro di Monaco,
la Isar.
DETAIL: Non è forse vero che la tipologia della
torre residenziale sia piuttosto impopolare tra
la maggior parte del pubblico?
Reinhold Knodel: Non quando si è capaci
di evitare gli errori tipici degli anni Settanta.
Il linguaggio architettonico non doveva
­ricordare quel periodo storico. In una torre
ci abitano molte persone, tuttavia le pile di
cassette delle lettere e di campanelli che
occupano l’ingresso non fanno altro che
­generare anonimato. Al contrario, un albergo
a cinque stelle è spesso abitato da molte più
persone anche se nell’atrio nessuno viene
sfiorato dall’angoscia. Per questo motivo,
gli spazi di ingresso dei nostri complessi
­residenziali sono sempre generosamente allestiti con materiali di pregio, nascondendo
le cassette della posta e predisponendo
­normalmente anche lo spazio per il portiere.
DETAIL: Per quale motivo la torre Isarbelle
è sprovvista di servizio di portierato?
Reinhold Knodel: In realtà l’avevamo previsto; tuttavia nel 2008, nel bel mezzo della
crisi, non potevamo far assumere troppi rischi a questo progetto. Poi, nel 2011, in concomitanza con l’inizio del cantiere, siamo
stati felici di cedere l’intero complesso alla
Stadtsparkasse, che ne utilizza gli alloggi in
affitto come una forma di investimento sicura. Il nuovo proprietario si è accollato l’investimento aggiuntivo di 100 000 euro per la
realizzazione di un atrio d’ingresso a doppio
volume arredato secondo i parametri del
lusso – anche senza portiere. In seguito, nel
2013, la vendita al dettaglio degli alloggi si
sarebbe naturalmente dimostrata molto più
Traduzioni in italiano7
redditizia, soprattutto a causa dell’aumento
vertiginoso del prezzo degli immobili a
­Monaco di Baviera.
DETAIL: Eravate in qualche modo obbligati
a bandire un concorso di architettura?
Reinhold Knodel: No, quando si può scegliere tra otto proposte differenti si tratta
semplicemente di fare un grande salto di
qualità. Il gettone da corrispondere a ogni
studio è in realtà poca cosa rispetto all’investimento di 30 milioni di euro e anche tra i
progetti non realizzati abbiamo potuto indi­
viduare alcuni contributi interessanti.
DETAIL: La facciata ricurva ha richiesto un
­notevole supplemento di spesa?
Reinhold Knodel: Vantiamo una particolare
familiarità con il tema tutto speciale delle
­torri residenziali non convenzionali.
­L’aumento di spesa dovuto all’inserimento
dei bovindi è stato infatti sottovalutato sia in
fase di progettazione sia di esecuzione da
tutti coloro che erano coinvolti nell’impresa,
ma un supplemento di 2 milioni di euro, per
un progetto così particolare, ci è sembrato
nell’ordine delle cose.
DETAIL: Dunque, Lei ritiene che la buona
­architettura sia economicamente remune­
rativa?
Reinhold Knodel: In questo momento curiamo la gestone 13 progetti sparsi su tutto il
territorio tedesco che movimentano un volume di 700 milioni di Euro. Non ci interessa
l’architettura pluripremiata che però non si
presta ad essere utilizzata bene. Al contrario, quando la bella forma è anche funzionale, e incontra il gusto di un ampio pubblico,
gli acquirenti sono disposti a prendere in
considerazione un prezzo più alto.
DETAIL: Quali sono per Lei le caratteristiche
che identificano una buona abitazione?
Reinhold Knodel: Innanzitutto una pianta
funzionale, ma anche la generosità degli
spazi e le buone sensazioni che riesce a
­trasmettere. Un bilocale di 60 m2 con un
­ambiente di 35 m2 appare sempre più grande di un appartamento di 100 m2 con un
ambiente di 25 m2. Per favorire un’altezza
­interna più confortevole, di 2,70 m, nel caso
di Isarbelle abbiamo accettato di rinunciare
­alla realizzazione di un livello, per quanto
­riguarda le camere e gli spazi aperti siamo
sempre abituati a richiederne un dimensionamento superiore di qualche m2 rispetto alla media. Inoltre, il volume unico che accoglie sia la cucina componibile, sia la zona
pranzo e il soggiorno non fa altro che contribuire all’apertura e alla vitalità dell’abitare.
Piante • Sezione scala 1:500
Pianta 9° e 12° piano scala 1:250
1
locchi di cls 90 mm, pietrisco 50 mm
B
strato di separazione, impermeabilizzazione a
doppio strato, strato isolante in pendenza non
­infiammabile 200 mm, lamiera grecata 190 mm
solaio nervato in c.a. 220 mm
2
3
lluminio verniciato a polvere 0,3 mm
A
Sporto del cornicione isolato con
taglio termico Isokorb
4 Vetrazione termoisolante 10 + interc. 14 + 4
+ ­interc. 14 + 6 mm, impermeabilizzazione fluida
dei giunti dei serramenti a causa del vento forte
5 Intonaco 10 mm, lana minerale 110 mm
elemento curvo prefabbr. in cls 100 – 200 mm
intonaco 10 mm
6 Vetro stratificato 12 mm in telaio di acciaio
¡ 20 ≈ 50 mm
7 Struttura del pavimento loggia 1° piano:
piastre in cls 50 mm, pietrisco 50 mm
materassino di protezione 17 mm
impermeabilizzazione bituminosa doppia 20 mm
strato termoisolante 100 mm, barriera vapore
strato di cls in pendenza, solaio nervato in c.a.
220 mm
8 Pluviale loggia in tubo di acciaio con manicotti
a tenuta vapore
9 Bocchetta di immissione di aria fresca per
l’aerazione dell’alloggio
10 Porta scorrevole vetrata loggia/soggiorno
Sezione verticale PT, 1°, 15° piano
Sezione orizzontale loggia
Scala 1:20
Unità abitative totali: 68
Superficie utile: 6015, 5 m2
Altezza interna: 2,70 m
Posti auto in autorimessa interrata: 73
Posti bicicletta in piano interrato: 108
Costo di costruzione: 16 milioni Euro
2 alloggi per livello: 15° piano:
5 camere 184,63 m2/197,59 m2
3 alloggi per livello: 14° piano:
4 camere 117,55 m2/123,82 m2, 5 camere 151,97 m2
4 alloggi per livello: PT, 1° piano, 11°–13° piano
2 camere 62,06 m2, 3 camere 84,18 – 99,54 m2,
4 camere 100,32 – 116,28 m2
5 alloggi per livello: 2°– 8° piano:
2 camere 54,43 m2/64,88 m2, 3 camere 79,41 m2 –
89,58 m2, 3,5 camere 83,01 – 92,42 m2
Lo standard energetico è conforme ai requisiti ENEV
2009, lo standard KFW 70 non è stato ottenuto per
una minima differenza. L’immissione dell’aria primaria
avviene attraverso una serie di aperture nella parete
esterna, l’espulsione dell’aria viziata avviene attraverso alcuni cavedii ricavati nel nucleo centrale della
­torre. Le ampie vetrate della loggia sono dimensionate
in modo tale da non richiedere l’ausilio di una gru
esterna in caso di sostituzione: smontando il parapetto possono essere agevolmente trasportate nel vano
scale. Il primo strato di longilinei pannelli isolanti è
­stato realizzato mediante la collocazione in opera in
posizione verticale assecondando la curvatura dell’edificio. Poiché la rigidità della lana minerale non consente il livellamento delle imprecisioni, il secondo
­strato è stato collocato in posizione orizzontale.
Per impedire la formazione di condensa lungo
i ­pluviali della loggia, che corrono internamente ris­
petto lo strato termoisolante, è stata sviluppata una
soluzione che prevede tubi di acciaio con manicotti a
­tenuta di vapore. Nonostante la difficoltà di realizzazione del giunto tra i bovindi ortogonali e la superficie
ricurva della facciata, il progettista è riuscito a ottenere un’immagine monolitica del manufatto con l’inserzione di pochi giunti aperti di 3 mm di spessore.
La parte opaca del parapetto, alta solo 40 cm,
­consente la vista anche verso il basso.
Sezione loggia aperta • Sezione bovindo vetrato
Sezione orizzontale bovindo vetrato
Scala 1:20
 1 D
issuasore volatili: cavo in tensione
  2 Lamiera di alluminio verniciata a polvere con
­vernice antirombo 3 mm
strato di ventilazione 10 mm, strato termoisolante
60 – 80 mm, barriera vapore in guaina bituminosa,
c.a. 120 mm, strato termoisolante 120 mm
intonaco 10 mm
8
Traduzioni in italiano
 3 V
etro stratificato in telaio di acciaio
¡ 20 × 50 mm
  4 Scarico di sicurezza drenaggio loggia
  5 Pavimentazione in lastre di cls 40 mm
pietrisco 60 mm, impermeabilizzazione in guaina
bituminosa a due strati
strato termoisolante 100 mm, cls in pendenza
c.a. 120 mm, strato termoisolante 60 mm
strato di ventilazione 50 mm, alluminio verniciato
a polvere con vernice antirombo 3 mm
  6 Vetrazione isolante 10 + intercap. 14 + 4 +
intercap. 14 + 6 mm
  7 Parquet 10 mm, massetto radiante 50 mm
foglio in PE, strato isolante anticalpestio 2×4 mm
solaio nervato in c.a. 220 mm
  8 Tamponamento anticaduta in vetro
  9 Parapetto opaco F90 contro diffusione incendio:
lamiera di alluminio verniciata a polvere 3 mm
con fughe di scorrimento 3 mm
strato di ventilazione 50 mm, lana minerale
160 mm, c.a. 120 mm, intonaco 3 mm
10 Tamponamento laterale bovindo F90:
alluminio verniciato a polvere con vernice
antirombo 3 mm, strato di ventilazione 50 mm
strato termoisolante 60 mm, canale di aerazione
in vano a parete F90 in pannello di silicato legato
con cemento 40 mm, strato termosiolante 30 mm,
c.a. 120 mm, intonaco 3 mm
11 Bocchetta di immissione di aria fresca per
l’aerazione dell’alloggio
12 Intonaco 10 mm, strato termoisolante in lana
­minerale 2 × 90 mm, strato interno posati in
­direzione verticale, strato esterno orizzontale ­setti
portanti in c.a. 200 mm, intonaco
Pagina 196
Complesso residenziale a Amburgo
Il quartiere di Wilhelmsburg, che sorge su
un’isola dell’Elba nella parte meridionale di
Amburgo, è caratterizzato dalla presenza di
spazi urbani in estremo contrasto reciproco:
complessi residenziali di varia origine trovano spazio accanto ad aree industriali,
­portuali, agricole e molto verde urbano.
Il paesaggio è connotato anche dalla presenza di grandi arterie di traffico veicolare
poiché la zona è tagliata da due autostrade,
alcune strade a scorrimento veloce e diverse linee ferroviarie. Con il progetto “Sprung
über die Elbe” (Salto sopra l’Elba) l’Esposizione internazionale IBA ha colto l’occasione
per realizzarvi un modello di urbanità metropolitana che guarda al futuro. Con l’obbiettivo di valorizzare gradualmente una parte
trascurata della città, i pianificatori hanno
­lavorato per sette anni allo sviluppo di una
serie di modelli di riferimento capaci di
­trasformare l’isola sull’Elba in un luogo piacevole per vivere e lavorare. Ai temi è stato
assegnato il nome di “Cosmopoli”, “Metro­
zone” e “Città nel cambiamento climatico”.
Il quartiere, sebbene sia poco più distante
dal cuore di Amburgo di alcun settori di
­Hafencity, permette contemporaneamente
una residenza nel verde e a poca distanza
dal centro.
Uno dei 36 progetti realizzati in quest’occasione è il complesso residenziale nei pressi
di Schlöperstieg. Il progetto “Neue Hamburger Terrassen” conta una superficie costruita
di 6300 m2 e sorge in corrispondenza della
linea di sutura tra le aree urbanizzate e le superfici a verde allestite in occasione della Internationale Gartenschau 2013. Il concorso
2014 ¥ 3   ∂
di architettura bandito per l’area prevedeva
un’edificazione in due stralci. Il primo lotto
vedeva la realizzazione di un condominio
con alloggi in locazione e un giardino
­d’infanzia, il secondo lotto comprendeva un
complesso di 5 palazzine a forma di U, di cui
quattro progettate da LAN Architecture.
Pagina 198
“Eravamo alla ricerca di una nuova
­tipologia ­urbana”: conversazione con
­Sebastian Niemann
DETAIL: Cosa si nasconde dietro il nome di
“Neue Hamburger Terrassen”?
LAN: Il nome era stato già assegnato
­dall’IBA. Analizzando la conformazione di
differenti immobili ci siamo subito interessati
alla tipologia della Terrazza amburghese,
che deriva dalle Falkenried-Terrassen del
periodo immediatamente seguente l’unificazione tedesca (1871-1873). La caratteristica
principale di questa conformazione è data
dal particolare pregio degli spazi all’aperto
semipubblici, poiché l’assenza delle automobili in strada e la dimensione contenuta
dei volumi consentono agli abitanti di impadronirsi completamente dello spazio pubblico. Tutto ciò ha solleticato la nostra ispirazione.
DETAIL: Su quali principi si basa il vostro
­progetto?
LAN: Eravamo alla ricerca di una nuova tipologia urbana: è possibile costruire case in
città che godano delle caratteristiche e dei
vantaggi delle case unifamiliari e che contemporaneamente ne limitino gli svantaggi
geografici ed ecologici? La nostra risposta è
nata nell’elaborazione di un sistema che si
pone a metà strada tra la casa a schiera e la
tipologia del condominio terrazzato. Invece
di definire una forma edilizia con degli spazi
intermedi, abbiamo messo a punto gli spazi
all’aperto intorno ai quali si dipanano i corpi
di fabbrica a forma di U. Perciò le nostre
abitazioni dispongono di un giardino antistante utilizzabile, come le Falkenried-Terrassen, e di un giardino classico del tutto simile a quello delle case unifamiliari.
Contemporaneamente abbiamo stabilito che
Schloperstieg deve essere uno spazio pubblico riducendo l’ampiezza della carreggiata
a soli sei metri. Grazie alla disposizione dei
posti auto negli angoli esterni della costruzione, le abitazioni si aprono sullo spazio
della strada e i giardini frontali possono essere utilizzati veramente. Gli spazi privati e
quelli pubblici si compenetrano.
DETAIL: Come siete giunti a ottenere
­l’incarico?
LAN: Dopo aver vinto nel 2008 il concorso
per il Masterplan, per sviluppare il progetto
di Schloperstieg abbiamo collaborato per
molti mesi con la Città di Amburgo, i responsabili alla pianificazione del traffico e l’IBA.
In quel momento non si conoscevano anco-
ra né il committente né le modalità di finanziamento del secondo stralcio. Solo dopo
l’approvazione da parte degli uffici circoscrizionali di Hamburg-Mitte e del Senato della
città è stato possibile dare l’avvio, nel giugno 2009, alla campagna per la ricerca di
probabili investitori sotto forma di cooperative di proprietari. Tre mesi più tardi si è svolta una serata informativa a cura dell’IBA alla
quale hanno partecipato quasi 200 cittadini
interessati al progetto. Oltre a noi, vi hanno
preso parte anche entrambi gli studi classificati al secondo posto, mostrando l’eventuale
aspetto di un blocco residenziale realizzato
sulla base delle indicazioni del piano attuativo. Per noi era molto gratificante sapere che
avremmo potuto continuare sulla strada
­intrapresa; gli altri due hanno dovuto adeguare i propri progetti di concorso. In seguito alla presentazione, i futuri committenti
­sono stati chiamati a scegliere il progetto
che più li soddisfaceva tra i tre selezionati.
DETAIL: In realtà avreste dovuto realizzare
­solo una, al massimo due palazzine, come
mai, alla fine, ne avete invece costruite ben
quattro?
LAN: Molti tra i probabili committenti hanno
immaginato di poter collaborare proficuamente con noi. La qualità del nostro progetto, che abbiamo cercato di illustrare con
­l’aiuto di vari disegni, ha trovato molto consenso. Si trattava di persone sole o coppie
che decidevano di unirsi in gruppo. La collaborazione tra noi e loro è cominciata con 25
partecipanti che successivamente hanno
pubblicizzato l’iniziativa nei mercati settimanali di Amburgo per raccogliere maggiori
adesioni. Nell’agosto 2010 il numero dei
candidati era talmente cresciuto da permetterci di ampliare le dimensioni del progetto a
quattro palazzine e, a quel punto, potemmo
dare inizio alla progettazione vera e propria.
DETAIL: Foste costretti a passare da un
­solo committente a 80. Come si può gestire
la cosa?
LAN: All’inizio sembrava un’impresa impossibile, poiché le aspettative dei singoli erano
spesso in contrasto tra loro e, in parte, rischiavano di dividere il gruppo. Nei confronti
del tema dell’approvvigionamento energetico, per esempio, alcuni volevano costruire
necessariamente case passive, ma questo
sarebbe risultato eccessivamente dispendioso. Tra luglio 2010 e dicembre 2011 si
sono svolte 15 riunioni principali alla presenza del gruppo di committenti, nostra e di un
mediatore, in seguito alle quali il progetto è
stato adattato nel corso di una serie di workshop e di colloqui individuali. Il dibattito si
è svolto su diversi piani e ha riguardato
­soprattutto gli argomenti che sono stati decisi insieme, come la tipologia delle facciate o
la natura dell’approvvigionamento energetico. Per il resto abbiamo incontrato singolarmente ogni committente entrando nel merito
delle aspettative per l’unità abitativa di sua
competenza. Inoltre, gli abitanti hanno istitui-
∂   2014 ¥ 3
to un blog che ha assunto un ruolo d’interfaccia per lo scambio di opinioni sul pro­
getto.
DETAIL: Quale è stata la vera sfida durante
la fase progettuale?
LAN: Abbiamo sempre cercato di ottenere
un equilibrio tra l’omogeneità della facciata
e l’eterogeneità degli alloggi. Nella pianificazione delle planimetrie abbiamo preferito
­lasciare molta libertà al committente, cercando tuttavia di evitare di cadere nel modello “Villa Kunterbunt”.
DETAIL: Quale è stato il ruolo di IBA?
LAN: Per la riuscita del processo progettuale
è stato straordinariamente importante il fatto
che si trattasse di un progetto IBA, poiché
ciò implicava l’adozione di uno standard
qualitativo minimo e il rispetto di un calendario di appuntamenti. Tutto ciò ha attratto un
certo tipo di committenti interessati alla qualità. Inoltre ha favorito un determinato livello
di efficienza che altrimenti è difficile da ottenere quando si lavora con gruppi di proprietari. L’ultimazione del cantiere è stata inderogabilmente stabilita per il 2013; in caso
contrario saremmo ancora lì a discutere e il
cantiere non sarebbe nemmeno cominciato.
DETAIL: Oggigiorno il settore dell’edilizia
­ecologica vede la costante avanzata delle
­costruzioni in legno. Come mai, invece, avete
scelto di utilizzare una tecnologia mista?
LAN: Originariamente avevamo previsto una
costruzione che contemplasse la realizzazione di elementi massivi solo in corrispondenza delle pareti di separazione tra gli
­alloggi e dei solai, con le pareti esterne in
­legno. Alla fine, per ragioni legate al contenimento dei costi e all’isolamento acustico,
le case sono state costruite in muratura di
blocchi di silicato di calcio con un involucro
esterno di legno. Tra le pareti esterne e l’elemento di facciata completamente prefabbricato in stabilimento è stato infine frapposto
uno strato isolante di 20 cm di cellulosa
­insufflata.
DETAIL: Tra le premesse poste alla base del
progetto da parte dell’IBA c’erano molte pre­
scrizioni che riguardavano la sostenibilità eco­
logica dell’edilizia. Come siete riusciti a trasfe­
rirle nel vostro progetto?
LAN: Il consumo di energia finale si assesta
intorno a 40 kWh/m2a, inoltre le coperture
sono state progettate in modo da permettere
l’installazione anche successiva di un impianto fotovoltaico. L’approvvigionamento
energetico è garantito da una centrale termica domestica di supporto costituita un minicogeneratore che trasforma il gas in calore
producendo anche corrente elettrica ecologicamente sostenibile. L’impianto è stato
­installato nell’edificio E e, attraverso un condotto sotterraneo, approvvigiona anche le
altre tre palazzine. Inoltre, ogni unità abitativa dispone di un sistema dedicato a doppia
ventilazione forzata con recupero di calore.
Traduzioni in italiano9
DETAIL: Parlando con gli abitanti del “Neuen
Hamburger Terrassen” si percepisce una
grande soddisfazione. Come avete fatto?
LAN: Abbiamo mantenuto un costante
scambio di informazioni con gli abitanti e il
progetto soddisfa molte delle loro aspettative, ogni singola abitazione sembra tagliata
su misura. Inoltre, grazie alla sua concezione flessibile, il progetto è anche assolutamente in grado di rispondere alla richiesta
di variazioni e sviluppi successivi.
La capacità di adattamento del progetto è
stata infine messa alla prova proprio dai primi o
­ ccupanti. Infatti, durante la progettazione e la realizzazione, alcuni partecipanti
hanno dovuto abbandonare la cooperativa
lasciando il posto ad altre famiglie: gli alloggi riassegnati sono stati facilmente progettati
ex novo per incontrare le esigenze dei nuovi
venuti. Alla fine l’edificio racconta una storia,
facilitando l’identificazione del committente
con il progetto.
1
2
3
lanimetria generale 1:5000
P
Nuove tipologie urbane: una tipologia a cavallo
tra casa a schiera e condominio terrazzato
Gruppi di costruzioni modulari durante la fase di
concorso
Sebastian Niemann, studi di architettura presso HFBK
di Amburgo e ENSA di Nantes. Dal 2007 collabora
con LAN. Dal 2011 è ricercatore presso la Cattedra di
Costruzioni di Universität Karlsruhe. La conversazione
con Emilia Margaretha si è svolta nel dicembre 2013.
Sezione verticale facciata verso il cortile
Sezione verticale loggia
Sezione orizzontale loggia
Scala 1:20
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Copertina di alluminio smaltato 2 mm
Pannello OSB 20 mm
Fasce perimetrali di ghiaia 50 mm
Strato di vegetazione 80 mm
guaina impermeabilizzante
strato isolante in pendenza fino a 200 mm
strati termoisolante 150 mm, barriera vapore
c.a. 200 – 250 mm, tinteggiato a spatola
Elemento di facciata prefabbricato:
tavolato in douglas 30/30 mm
tavolato in douglas 30/90 mm
listelli in douglas 45/40 mm, controlistelli 25 mm
pannello in fibra di legno traspirante
idrorepellente 18 mm
strato isolante di cellulosa 200 mm con montanti
in legno intermedi 60/180 mm e 20 mm di intercapedine verso la parete in muratura
Ringhiera:
parapetto in lamiera stirata 1,5 mm
maglia 40 ≈ 17 ≈ 2 mm, trasparenza 76%
saldato all’interno di telaio in acciaio
Pavimentazione 10 mm
massetto 45 mm, strato di separazione
strato anticalpestio 15 mm
strato termoisolante 40 mm
c.a. 250 mm tinteggiato a spatola
Schermo parasole tessile
Vetrazione a doppia camera in infisso di PVC
Tavoloni in douglas 20/100 mm
legno squadrato 50/80 mm
Grigliato 30 mm
Pavimentazione 10 mm, massetto 45 mm
strato di separazione, strato anticalpestio 15 mm
strato isolante 100 mm, strato di separazione
c.a., strato termoisolante 2≈ 100 mm
Intonaco ai silicati 5 mm
strato termoisolante 2≈ 100 mm
spalletta in muratura di silicato di calcio 175 mm
intonaco 5 mm
14 S
truttura di supporto in tubolare di acciaio
| 100/100 mm
15 Rivestimento aperto in tavole douglas 40/45 mm
tubolare di acciaio ¡ 40/60 mm
16 Elemento prefabbricato in calcestruzzo