∂ 2014 ¥ 3 ∂ – Rivista di Architettura 2014 ¥ 3 · “Concept” Alta densità abitativa Traduzioni in italiano1 Inserto ampliato in italiano ‡ Wohnhochhaus und Baugruppenprojekt ‡ Innovative Wohnkonzepte, komplexe Raumgefüge ‡ Light + Building 2014 Traduzione: Rossella Mombelli, George Frazzica E-Mail: a [email protected], [email protected] Verdichtet wohnen · Higher-Density Housing · Logement et densité · Serie 2014 · 3 Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture Konzept Pagina 156 Edificio residenziale, Zurigo Architetti: Edelaar Mosayebi Inderbitzin Architekten, ­Zurigo Collaboratori: Jonathan Roider (Capo progetto) Dominique Kühnhanss, Rosanna May, Sandra Mosbacher, Michael Reiterer, Pascal Steiner, Samuele Tirendi Ingegnere statico: APT Ingenieure, Zurigo Altri riferimenti: pg 258 A Schwamendingen, nella parte nord di ­Zurigo, il tessuto urbano di piccolo borgo è tuttora visibile. Attualmente il quartiere è interessato da un processo di densificazione del costruito, motivo per cui è stato indetto un concorso che veadeva, oltre all’ampliamento di un edificio storico rurale, la realizzazione di un complesso residenziale al ­posto di un’ex fienile. Il corpo di fabbrica s’inserisce cauto nel contesto. Collocato in secondo piano, l’intero fabbricato si dispone su due livelli assoggettandosi formalmente all’esistente in ampliamento. Seguendo il corso di un sottile rivolo d’acqua, l’edificio a stecca, verso il fiume viene percepito in tutta la sua lunghezza, articolandosi nella lieve inflessione dei volumi e nella disposizione delle due scale aperte. Verso il giardino, lo sviluppo delle facciate si diversifica: segmenti di volume del corpo di fabbrica definiscono corti e stanze-giardino, rapportandosi alla scala del costruito circostante e intersecandosi impercettibilmente con esso. Il carattere di edificio residenziale con giardino è amplificato dal rivestimento in superfici lignee taglio sega che evoca le scandole. L’immagine contrasta nuovamente con il ­rigore con cui l’architetto compone gli elementi di legno. Il rivestimento dell’edificio è indossato come fosse un abito; le finestre circondate da una campitura in lamiera tinta nei toni del verde fanale, sembrano lavorati come il materiale legno. Lo spazio di logge e delle scale all’aperto è accentuato dalla tinteggiatura di color giallo intenso. Il risultato è un collage di colori e superfici che conferiscono alle facciate un’immagine d’intensa vitalità. A causa della complessità geometrica, le piante delle 13 unità abitative sono diverse le une dalle altre, pur seguendo il medesimo schema di pianta. L’accesso all’appartamento avviene dal soggiorno a forma di L con cucina aperta e sala da pranzo. La ­relazione che s’instaura nell’articolata successione di stanze apre una complessità di prospettive che fanno sembrare gli appartamenti più ampi di quello che sono nella realtà. L’immagine è implementata dalle porte a tutta altezza e dal linoleum posato senza fughe che riprendere il concetto di spazio senza soluzione di continuità. Planimetria generale scala 1:5000 Piante ∙ Sezioni aa ∙ bb scala 1:500 1 2 3 4 5 Ingresso ∙ scala Bilocale Trilocale Quadrilocale Giardino Residenza collettiva Numero degli appartamenti: 13 Dimensione degli appartamenti: 57–93 m2 Destinazioni d’uso speciali: Impianti meccanici: 14 m2 Lavanderia e asciugatoio: 40 m2 Deposito cicli: 80 m2 Cantina: 117 m2 Scala servente quattro appartamenti (corpo scala nord) Scala servente due appartamenti (corpo scala sud) Duplex con ingresso separato Superficie lorda pavimento: 1445 m2 Superficie utile: 1147 m2 Completamento delle opere: 2012 Costo dell’opera, terreno escluso: 5.035.000 € Pianta scala 1:250 1 Ingresso 2 Cucina 3 Soggiorno ∙ pranzo 4 Bagno 5 Camera 6 Loggia Pagina 159 Residenze collettive, Berlino Architetto: ifau & Jesko Fezer, Berlin Heide & von Beckerath, Berlino Collaboratori: Jesko Fezer, Susanne Heiß, Christoph Heinemann, Christoph Schmidt (ifau)Verena von Beckerath, Tim HeideVladimir Fialka (Capo progetto), Adrian Heints, Tobias Luppold, Noa Marom, Wolfgang Rehn, Verena Schmidt Ingegnere statico: StudioC, Berlino Altri riferimenti pg 258 Da quando Kreuzberg, dopo la caduta del muro, è tornata ad essere parte del centro di Berlino, si è assistito allo sviluppo di un quartiere modaiolo che da alcuni anni è coinvolto in un intenso processo di gentrificazione. In altri termini, trovare spazi abitativi economici diventa sempre più difficile. Anche per questo motivo, il Senato, nell’estate 2010, mette a disposizioni a diversi gruppi immobiliari beni locali immobili di proprietà dello Stato. Il progetto per 19 appartamenti non è impostato da committenti, architetti e progettisti, come spesso succede, sull’individualizzazione ma sullo sviluppo di standard. L’approccio, da un lato, ha un effetto positivo sui costi, dall’altro genera un’immagine unitaria dell’edificio che proprio per questa caratteristica s’inserisce in maniera equilibrata tra gli edifici residenziali ad isola costruiti nel Dopoguerra. A questo seguirà un lungo processo d’intensi dibattiti e di negoziazioni per individuare le esigenze legate all’abitare di ogni inquilino mentre si sviscera il senso della collettività. L’habitus di ordinario formalismo non emerge solo nelle facciate lignee modulari sviluppate appositamente per il progetto, ma trova riscontro anche negli interni dove sia il committente che gli architetti determinano degli standard. Uno scheletro in calcestruzzo armato di semplice struttura permette forme abitative adeguate a singoli bisogni. In altri termini, si concretizzano delle tipologie basate sulla flessibilità dell’abitare o sulla combinazione delle funzioni. I proprietari possono appaltare la realizzazione a seconda del budget di- 2 Traduzioni in italiano sponibile. Un giardino, un’area coperta nell’interrato e uno spazio collettivo distribuito su due livelli oltre alla lavanderia, ad un laboratorio e alla terrazza con cucina all’aperto sono spazi comuni a disposizione dei residenti. Anche i balconi che seguono il ­perimetro dell’edificio sono spazi collettivi. E allora, si riesce bene ad immaginare che il ballatoio largo 80 cm possa servire per due chiacchiere da scambiare col vicino di casa, senza temere che sbirci nel nostro appartamento. Planimetria generale scala 1:7000 Sezioni scala 1:500 Appartamenti di proprietà Numero degli appartamenti: 19 Dimensioni: 80 –132 m2 appartamenti distribuiti su un livello Superficie lorda pavimento: 2780 m2 Superficie utile: 2037 m2 Completamento delle opere: 2013 Costo dell’opera, terreno escluso: 3.8 milioni € Piano interrato Piano primo Piano secondo Piano terzo Piano quarto Piano mansarda Piante scala 1:50 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Ingresso Sala comune Laboratorio Deposito cicli Sgombero Impiantistica Vuoto Studio Camera dei genitori Camera dei ragazzi Pranzo Soggiorno Area studio Guardaroba Sala da pranzo e ospiti Studio e camera Area lettura Terrazza Stanza dotazioni Piano sesto scala 1:250 Pagina 162 Palazzina residenziale, Oslo Architetti: MAD Arkitekter, Oslo Collaboratori: Nicolai Riise, Kurt Singstad, Trond Elverum, �shild Wangensteen Bjørvik, Torkel Njå, Axel Propfe, Fergus Sørli, Patriq Backlund, Line Kaasine, Cathrine Stokke Ingegnere statico: Multiconsult AS, Osloweitere Altri riferimenti: pg 258 Il codice a barre lineare è il concetto da cui è scaturito il Masterplan del nuovo quartiere urbano di Opernkvarteret nel centro di Oslo. 12 edifici si allineano fra le rotaie e la strada 2014 ¥ 3 ∂ litoranea del Dronning Eufemias gate. Il quartiere offre 10.000 posti di lavoro e 500 unità d’abitazione. Le forme estremamente peculiari dell’area hanno caratterizzato anche il progetto dell’unità residenziale di quindici piani progettata dallo studio d’architettura MAD. L’edificio a sviluppo verticale largo 7,80 mt e lungo 90, è composto da due livelli a destinazione non residenziale e 13 piani residenziali dove si distribuiscono generalmente sei appartamenti diversi fra loro per dimensione o taglio. Ogni unità possiede un balcone privato di pertinenza valorizzato dal giardino comune. Soggiorni e balconi con orientamento sud-est sfruttano durante l’intera giornata l’ingresso della luce del sole. L’effetto viene valorizzato da ampie porte scorrevoli a vetro e dall’altezza dei soffitti a 2,70 mt. Le camere e i bagni sono invece disposti sulla facciata nord-est in ombra. I tre nuclei compatti di distribuzione garantiscono stabilità strutturale sull’intera larghezza della palazzina. L’andamento a zig-zag della facciata caratterizzata da un rivestimento ligneo, zonizza le aree esterne che alternano le terrazze profonde a stretti balconcini alla francese. La pelle esterna in alluminio traforato anodizzato degli elementi mobili di facciata funge da protezione alla vista e da selettore solare definendo in ultima analisi i contorni dell’architettura. In contrasto con i toni caldi del ­legno della retrostante facciata, si distinge un’alternarsi complesso di materiali e di colori. Con l’obbiettivo di stimolare il modus vivendi e l’interfaccia delle relazioni urbane, gli edifici a sviluppo verticale del quartiere sono collegati a quota strada da passaggi comuni. A complemento, i due livelli inferiori sono destinati ad ospitare ristoranti, sale fitness, uffici e superfici commerciali. Piano 15esimo Piano quarto Piano secondo Pieno terreno Appartamenti di proprietà Numero degli appartamenti: 76 Dimensioni: 37–105 m2 Destinazioni d’uso speciali: 3.300 m2 superficie commerciale appartamenti distribuiti su un livello Superficie lorda pavimento: 15.500 m2 Superficie utile: 14.200 m2 Completamento delle opere: marzo 2013 Planimetria generale scala 1:7500 Piante ∙ sezione scala 1:500 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Palestra di fitness Galleria Commerciale Ristorante Terrazza Quadrilocale Trilocale Bilocale Balcone Giardino pensile Pianta scala 1:250 1 2 3 4 5 6 7 8 Cucina abitabile Bagno Camera Corridoio Balcone Camera figli/studio Cucina Soggiorno Bilocale Quadrilocale Pagina 165 Casa dello studente, Ginevra Architetti: Lacroix Chessex, GenfHiéronyme Lacroix, Simon ChessexMitarbeiter:Frédéric Crausaz, Grégorie Martin, Jon Onandia, Cristina Moldes, Boris Pflugfelder, Stéphane Koularmanis Ingegnere statico: Thomas Jundt Ingénieurs Civils, Carouge Altri riferimenti: pg 258 Adiacente all’ingresso della stazione di ­Ginevra, il fabbricato a stecca si erge con carattere a dominare i binari ferroviari. ­Concepita come sovrapposizione di strati, la Casa dello studente utilizza come basamento un parcheggio sotterraneo di nuova ­costruzione distribuito su cinque livelli di cui l’ultimo si colloca a quota strada. L’andamento lievemente convesso del ­corpo di fabbrica segue il tracciato delle rotaie; la sua percezione risulta totale, ­sebbene il ­volume occupi completamente l’estensione del terreno e ne impegni del tutto i margini. Al piano terreno, oltre ad aree funzionali ­come gli spazi dedicati agli impianti meccanici, il deposito dei cicli e la lavanderia, si collocano la portineria, una caffetteria, un lounge e la sala fitness. Agli studenti ospiti, agli studenti all’interno di programmi di scambio scolastico e anche ai docenti invitati ogni piano della Casa offre diversificate tipologie residenziali: appartamenti da 25 m2, appartamenti condivisi da due, tre, quattro persone di 115 m2, sino a convenzionali appartamenti per famiglie. L’orientamento degli appartamenti est-ovest permette un’ottima insolazione da mattino a sera. La disposizione dei piani è semplice e razionale. La pianta tipo è base per il ventaglio di soluzioni alternative, sebbene l’orientamento degli spazi e le facciate si adeguino alle ­diverse condizioni del contesto. Le camere e i balconi privati protetti da parapetti leggeri d’acciaio si affacciano sul lato orientale verso il lago. Ingressi, cucine, sale da pranzo e soggiorni sono orientati ad ovest verso i pergolati, luoghi collettivi dove osservare l’affascinante spettacolo delle partenze e degli ­arrivi in stazione. L’altezza del parapetto massivo diminuisce lungo questo lato in analogia alla trasmissione del rumore verso l’alto, mentre viene sostituito via via da parapetti trasparenti d’acciaio. Ne risulta un concetto di facciata di particolare dina­ mismo e varietà formale. ∂ 2014 ¥ 3 Planimetria generale scala 1:7500 Pianta ∙ sezione scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Ingresso/concierge Caffetteria Lounge Impianti meccanici Palestra di fitness Ingresso garage sotterraneo Lavanderia Deposito cicli Rifiuti Trilocale Appartamento singolo Trilocale Bilocale Quadrilocale Bilocale Appartamento da 3,5 stanze Appartamenti in locazione Numero degli appartamenti: 135 Dimensioni: 23 –115 m2 Destinazioni d’uso speciali: caffetteria/lounge 271 m2 palestra fitness 51 m2 galleria coperta Superficie lorda pavimento: 10.486 m2 Superficie utile: 8.918 m2 Completamento delle opere: 2012 Costo delle opere senza il terreno: 29,7 mil. Fr CH 1 2 3 Sala da pranzo/cucina Camera/studio Soggiorno Piante ∙ sezione scala 1:250 Pagina 168 Casa dello studente, Parigi Architetti: OFIS Arhitekti, LjubljanaRok Oman, Špela Videčnik Collaboratori: Robert Janez, Janez Martincic, Andrej Gregoric, Janja del Linz, Louis Geiswiller, Hyunggyu Kim, Chaewan Shin, Jaehyun Kim, Erin Durno, Javier ­Carrera, Giuliana Fimmano, Jolien Maes, Lin Wei Ingegnere statico: Integrale 4, Parigi Altri riferimenti: pg 259 Il ritmico alternarsi di aggetti e rientranze dato dai volumi delle logge rivestite di pannelli in laminato ad alta pressione valorizzano la facciata della Casa per studenti situata nel 19esimo Arrondissement. L’edificio insiste su un terreno di taglio insolito lungo 200 mt e largo 22 con orientamento nord-sud. Un giardino di piccole dimensioni divide la stecca in due volumi uniti tuttavia al secondo piano tramite un ponte. Le parti comuni, gli spazi collettivi e gli uffici amministrativi si concentrano al piano terra; i 192 appartamenti si distribuiscono, invece, al piano ­superiore. L’architettura di particolare impatto segue una tipologia a stecca e presenta due volti: verso strada la peculiarità sta in ampi balconi a canestro con orientamento variabile: il dinamismo delle superfici influisce relati- Traduzioni in italiano3 vizzando sotto l’aspetto visivo le dimensioni del corpo di fabbrica. Longo il lato ovest, i passaggi coperti, superfici connettive tra appartamenti, hanno un utilizzo comune. La rete in lamiera stirata riveste come una pelle trasparente l’intera facciata, per non creare interferenze sulla vista del centro e della Tour Eiffel. Il layout di pianta degli appartamenti di 25 m2 di superficie dichiara razionalità ed è il risultato compositivo di moduli semplici al fine di ottimizzare progetto e struttura: area ingresso, bagno, guardaroba, angolo cottura, scrivania e letto sono comuni a tutti gli appartamenti. Ogni appartamento possiede una loggia orientata verso est. Sotto l’aspetto energetico, l’edificio soddisfa le normative parigine che prescrivono per le nuove costruzioni un fabbisogno energetico massimo di 50 kWh/m2. Per soddisfare questo valore, i fabbricati sono stati dotati di un minimo di 20 cm di isolante e di una ventilazione interna controllata con un sistema di estrazione e di alimentazione di aria fresca. Le piante sono state progettate affinché gli appartamenti potessero avere una ventilazione incrociata e fosse garantita nell’appartamento un’adeguata illuminazione naturale. Planimetria generale scala 1:5000 Piante ∙ sezioni scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 Ingresso/lobby Ufficio Spazio comune Deposito cicli Rifiuti Impianti meccanici Lavanderia Appartamenti in locazione Numero degli appartamenti: 192 Dimensioni: 25 m2 Destinazioni d’uso speciali: accesso da galleria coperta Superficie lorda pavimento: 8.500 m2 Superficie utile: 7.225 m2 Completamento delle opere:: 2012 Costo delle opere senza il terreno: 17 mil. € Pianta ∙ sezione scala 1:250 1 2 3 Galleria coperta Soggiorno/camera Loggia/balcone Pagina 171 Area di sviluppo residenziale, Berlino Architetti: Grüntuch Ernst Architekten, Berlino Capoprogetto: Erik Behrends, Florian Fels, Arno Löbbecke, Olaf Menk, Jens Schoppe Ingegnere statico: Pelle Ingenieurgesellschaft, Berlino Altri riferimenti: pg 259 Il progetto del nuovo quartiere residenziale Marthashof che va a compensare un vuoto urbano lungo la Schwedter Straße si basa sul concetto dell’abitare urbano, nel cuore di una capitale, tra il centro di Berlino e Prenzlauer Berg. Il concetto non si basa sulla tradizionale espansione a isole urbane bensì sull’idea di un parco semipubblico delimitato su tra lati da palazzine da cinque a sette piani aperto sul quarto verso strada. Il parco, da un lato diventa punto di identi­ ficazione dei residenti, dall’altro durante il giorno è parco di quartiere. Caposaldo del progetto era realizzare appartamenti di svariate dimensioni o tipologia al fine di realizzare innumerevoli forme residenziali individuali e permettere il binomio lavoro-casa. Ne sono risultate diverse tipologie abitative per approssimativamente da 300 ad un massimo di 400 persone: dai monolocali, ai duplex e ai penthouse sino ad unità simili alle ville urbane. Di pertinenza delle circa 130 unità residenziali sono statae progettate logge, terrazze sulla copertura o anche giardini di pertinenza. I due edifici a torre costituiscono l’origine del complesso e sono accessibili dalla strada. I due corpi ­sono dotati di appartamenti su un livello e penthous distribuiti su due livelli. Il piano ­terreno è stato adeguato a destinazioni non residenziali. Complessità e combinazione funzionale è leggibile anche esternamente. Le facciate animate dalle terrazze e dall’aggregazione dei volumi, richiamano la struttura in crescita della città mentre ne alleggeriscono la massività del complesso. Si distinguono tre diverse tipologie: facciate intonacate bianche che caratterizzano il cortile si alternano alle facciate in montanti e traversi dotate di tutori per le piante rampicanti. Gli edifici a torre spiccano per la facciata in metallo anodizzato brunito composta di ante pieghevoli e scorrevoli ad altezza di piano. Planimetria generale scala 1:5000 Pianta piano terra scala 1:1000 1 2 3 4 5 6 Superficie non residenziale Duplex Villetta con giardino Villa urbana Cortile comune Cortile semicomune Piante tipo scala 1:500 Pianta Duplex scala 1:250 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Cucina Soggiorno Camera Terrazza copertura Loggia Camera figli/studio Ospiti Cucina abitabile Terrazzo Giardino Vuoto Guardaroba Bagno Spogliatoio 4 Traduzioni in italiano Penthouse appartamento sette locali piano sesto piano quinto villetta con giardino, duplex appartamento cinque locali piano primo piano terra villa urbana appartamento sei locali piano terzo piano secondo piano primo piano terra villa urbana speciale appartamento cinque locali piano quinto piano quarto piano terzo piano secondo Appartamenti di proprietà Numero degli appartamenti: 138 Dimensioni: 70-250 m2 Destinazioni d’uso speciali: 400 m2 superficie non residenziale appartamenti duplex e su più livelli Superficie lorda pavimento: 23.600 m2 Superficie utile: 17.800 m2 Completamento delle opere: 2010 – 2012 (realizzazione in quattro fasi) Pianta ∙ sezione scala 1:250 Pagina 174 Complesso residenziale, Aarhus Architetto: JDS Architects, Copenhagen Julien De Smedt Collaboratore: A. Vann, E. Lüddecke, H. Park, K. Harling CEBRA, Aarhus Mikkel Frost, Carsten Primdahl, Kolja NielsenSeArch, Amsterdam, Bjarne Mastenbroek Agence Louis Paillard Architecture, Parigi Ingegnere statico: Hamiconsult, Herning Altri riferimenti: pg 259 Il progetto del team internazionale selezionato durante un concorso (2007) che contemplava un complesso di 200 appartamenti richiama alla memoria iceberg arenati lungo la costa orientale danese. “Isbjerget” è tra l’altro il nome ufficiale del primo complesso residenziale realizzato nell’ambito dell’ambizioso progetto di sviluppo urbano il cui ­obbiettivo è un quartiere di 7000 abitanti in grado di offrire 12.000 nuovi posti di lavoro. Oltre 800.000 m2 di superficie fanno dell’ex-terminal per container la più estesa cittadella portuale europea. Il sito si apre verso l’acqua, ispirando gli ­architetti una soluzione piuttosto insolita: ­invece di isolati compatti, i progettisti escogitano corpi di fabbrica a forma di L disposti parallelamente l’uno rispetto all’altro e orientati verso l’acqua. I volumi tagliati a spigolo vivo creano altezze diverse degli edifici e superfici di copertura inclinate. Quello che a prima vista sembra un drammatico paesaggio di iceberg, in realtà è il 2014 ¥ 3 ∂ r­ isultato di un progetto molto accurato: ­“cime” e “vette” sono disposte in modo tale che gli appartamenti ricevano un valore massimo di insolamento e in modo tale che anche chi abita nell’edificio in posizione più arretrata possa godere della vista del mare. A queste esigenze si contrappone l’obbiettivo di una certa densità di costruito in combinazione con un’altezza relativamente elevata. Gli architetti hanno risolto la contraddizione rimanendo in alcuni ambiti ben al di sotto dei limiti e andando oltre in altri. La complessità volumetrica del complesso ha prodotto un ampio ventaglio di ­tipologie di appartamenti: la “villa urbana” disposta su due livelli, i convenzionali appartamenti bilocali, gli esclusivi penthouse collocati in cima al Isbjerget. Sfumature turchesi e parapetti trasparenti dei balconi insieme ad una pelle bianca di facciata realizzata in pannelli sandwich di terrazzo bianco coerente con la superficie di copertura in zinco completano l’immagine degli iceberg. Piante piano terra piano quinto sezione scala 1:1000 1 2 3 4 5 6 Bilocale Trilocale Quadrilocale Villa urbana Duplex, quattro locali Duplex, cinque locali Planimetria generale scala 1:4.000 Piante scala 1:250 1 2 3 4 Corridoio/guardaroba Cucina Soggiorno e sala da pranzo Camera Appartamenti di proprietà e in locazione Numero degli appartamenti: 208 Dimensione degli appartamenti: da 51,5 – 204,3 m2 Appartamenti su due-quattro livelli appartamenti su un livello duplex Superficie lorda pavimento: 21.600 m2 Superficie utile pavimento con superficie costruita: 19.050 m2 Completamento delle opere: 2013 Costo delle opere senza il terreno: 32,6 Mil € Planimetria generale scala 1:4000 Piante scala 1:250 1 2 3 4 Corridoio/Guardaroba Cucina Soggiorno e sala da pranzo Camera Edificio D Duplex quinto piano Edificio D Duplex sesto piano Edificio A, B Bilocale Edificio C Duplex quinto piano Edificio C Duplex quarto piano Pagina 178 Edilizia residenziale sociale, Bolzano Architetti: cdm architetti associati, Bolzano Edoardo Cappuccio, Giuseppe Donato, Tomaso Macchi Cassia con Paola Seria, Bolzano Ingegnere statico: Lucio Bertotti, Bolzano Altri riferimenti: pg 259 Nel 2010, la città di Bolzano acquisì una ­superficie agricola ai margini della città da utilizzare per colmare la crescente necessità di appartamenti di edilizia convenzionale. Il progetto coordinato dal Comune aveva l’obbiettivo di creare un anello di congiunzione fra la struttura urbana consolidata e il paesaggio rurale circostante offrendo ai residenti del nuovo quartiere un elevato standard abitativo. In concomitanza con diversi workshop cui i cittadini parteciparono con grande interesse, venne sviluppato per il Piano Regolatore Generale il concetto di gruppi isolati di abitazioni distribuiti in un’area a verde pubblico. Gli architetti responsabili della pianificazione di una delle aree a forma pentagonale, scelsero il volume a prisma come elemento fondamentale di progetto da cui ritagliare gli spazi all’aperto: ne risultò la realizzazione di quattro corpi di fabbrica isolati disposti intorno ad un cortile. Il concetto è evidente sulle diverse facciate e sulle coperture disegnate su piani inclinati. Mentre le facciate verso l’esterno del pentagono si rivolgono all’intorno con vetrate arretrate, le facciate interne sono caratterizzate da logge orizzontali con parapetti in legno. Il rivestimento in lastre di calcestruzzo fibrorinforzato di facciate e copertura sottolinea ulteriormente il carattere monolitico degli edifici che raggiungono un’altezza massima di sette livelli. La disposizione delle scale parallela alle facciate garantisce continuità formale ottimizzando i collegamenti. Negli appartamenti è possibile variare la distribuzione degli spazi integrando pareti divisorie per adeguare le funzioni a modificate necessità familiari. In relazione ai differenti volumi, gli edifici dovevano mantenere diversi standard energetici. Per limitare il fabbisogno energetico le pareti esterne di 30 cm di spessore in laterizio alleggerito ad alta perforazione sono state isolate con materiale di 15 cm di spessore. Planimetria generale scala 1:10.000 Sezioni ∙ piante scala 1:1000 1 2 3 4 5 Ingresso garage sotterraneo Rifiuti Spazio comune Giardino comune Giardino privato ∂ 2014 ¥ 3 6 7 8 9 10 11 Tri-quadrilocale Quadrilocale Appartamento, 5 locali Trilocale Bilocale Monolocale Traduzioni in italiano5 Rivista di architettura e particolari costruttivi ‡ Wohnhochhaus und Baugruppenprojekt ‡ Innovative Wohnkonzepte, komplexe Raumgefüge ‡ Light + Building 2014 Pianta piano terzo Pianta piano terra Pianta, parziale Piano terra scala 1:250 1 2 3 4 5 6 7 Ingresso Giardino Deposito passeggini Cucina/soggiorno Bagno Ripostiglio Camera Verdichtet wohnen · Higher-Density Housing · Logement et densité · Serie 2014 · 3 Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture Konzept Appartamenti in locazione Numero degli appartamenti: 137 Dimensione degli appartamenti: da 45 –110 m2 Destinazioni d’uso speciali: spazio collettivo Superficie lorda pavimento: 18.660 m2 Completamento delle opere: 2012 Costo delle opere senza il terreno: 1.150 €/ m2 Galleria coperta Soggiorno/camera Loggia/balcone Pagina 184 Torre di residenze a Monaco di Baviera La cartolina più conosciuta di Monaco di ­Baviera ne raffigura il profilo urbano sul ­fondale delle Alpi coperte di neve. In realtà sono veramente pochi gli abitanti della città che possono godere del panorama alpino direttamente dalla finestra della propria c ­ asa: le abitazioni che svettano sui tetti della città oltre il quinto piano sono piuttosto rare. Nell’ex Area Siemens, a sud della città, sono sorte cinque palazzine a torre ad uso residenziale di 16 piani ciascuna che formano un blocco di isolato. Non lontano da qui, nel 1954, furono costruite le prime residenze a torre della Germania meridionale, le cosiddette “Torri a stella” di Emil Frey, dotate di impianto citofonico, impianto di raccolta dei rifiuti e balcone o loggia in ogni appartamento. Le nuove torri residenziali garantiscono un’architettura dall’aspetto assolutamente anticonvenzionale a cominciare dall’impianto planimetrico pentagonale suggerito dal piano di lottizzazione. Lo studio Hierl Architekten si è aggiudicato la vittoria del concorso per una delle torri pur non rispettando la prescrizione urbanistica: la pianta quasi quadrata della “Torre Isarbelle”, con le sue facciate ricurve, garantisce comunque una vista a 360° e Ogni numero, con particolare attenzione ­riservata alla qualità architettonica delle ­soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento tecno­logico (p. es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento e restauro etc.). La presentazione dei ­progetti più recenti, realizzati in ambito ­nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni grafiche in scala e di selezionate immagini. Le due edizioni annuali di DETAIL Concept sono dedicate allo studio analitico delle ­fasi del processo costruttivo, mentre le ­edizioni speciali di DETAIL Green, anch’esse con due uscite all’anno, ­informano su tutti gli aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile. Temi delle riviste del 2014 ‡ 1/2 Construire con il legno ‡ 3 “Concept” Alta densità abitativa ‡ 4Collegamenti (scale, rampe, ingressi) ‡ 5Riqualificazione + DETAIL Green ‡6 Cemento ‡ 7/8Facciate ‡9 “Concept” ‡ 10Luce + Interni ‡ 11Coperture + DETAIL Green ‡ 12 Tema speciale Pianta ∙ sezione scala 1:250 1 2 3 A proposito di DETAIL (Sono possibili eventuali modifiche) ∂ Abbonamento ‡ Abbonamento classico € 172,–* 12 numeri all’anno (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ Abbonamento studenti € 91,–*­ 12 numeri all’anno. ① (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ DETAIL Abbonamento prova € 21,85 Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo di prova di soli € 21,85 incluse le spese di spedizione + imposta sul valore aggiunto per i non possessori di partita IVA. *Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,– Per la consegna nei paesi dell’Unione E ­ uropea, l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori di partita IVA è del 7%. ① Sarà possibile usufruire del p ­ rezzo per studenti solo a seguito della consegna di un documento valido ­attestante l’iscrizione. Prezzi giugno 2014 Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA Tel: +49 (0)89 3816 20-0 · Fax: +49 (0)89 3816 20-77 · [email protected] www.detail.de/shop 6 Traduzioni in italiano una ripartizione interna estremamente funzionale. La disposizione a spirale dei bovindi e delle logge panoramiche conferisce alla costruzione un aspetto inequivocabile e, soprattutto, offre in dotazione a ciascuno dei 68 alloggi uno spazio ­all’aperto riparato dal vento abbinato ad uno scorcio panoramico assolutamente personalizzato: da alcuni appartamenti la vista spazia oltre le sponde del Isar fino alle Alpi. A ­ ncor prima dell’inizio dei lavori, il rendering raffigurato sul cartellone di cantiere ha r­ ichiamato una quantità sorprendente di probabili acquirenti, convincendo anche coloro che hanno investito nella costruzione delle torri adiacenti a rivedere le proprie planimetrie ed arrotondare gli spigoli squadrati dei volumi. Pagina 186 Ruotare invece che impilare: abitazioni personalizzate in edifici a torre Monaco di Baviera esplode. Per mantenere l’ambizioso obbiettivo che prevede la realizzazione di 7000 nuovi alloggi ogni anno, la città può disporre solo di superfici ferroviarie dismesse, vecchie caserme e alcune sporadiche aree industriali abbandonate. Anche Torre Isarbelle sorge su un’area di questo tipo recentemente riconvertita: dal 2001 il complesso industriale Siemens è impegnato nello sviluppo e nella pianificazione, sotto un’unica regia, di un intero quartiere denominato “ISAR-SUD Siemens Campus”, occupando un’area di 19,5 ettari nella zona sud-occidentale di Obersendling lasciata libera dagli stabilimenti. Nel 2004, un referendum di iniziativa popolare ha bloccato il primo progetto a causa della presenza di due torri per uffici di 120 m nelle immediate vicinanze della “Torre Maurer” di soli 75 m soggetta a vincolo di tutela architettonica. Da quel momento, a Monaco, vige la regola che impedisce la costruzione di edifici più alti di 100 m, la quota dei campanili di Frauenkirche. Di conseguenza, ­Siemens ha preso le distanze dal piano originario e, sulla base di una delibera comunale, dal 2005 ha bandito una serie di concorsi di architettura con procedura workshop per la progettazione di un nuovo quartiere, il quale, una volta completato, occuperà una superficie di 6,4 ettari con 760 alloggi per una superficie utile di 77 000 m2, con scuole, asili e impianti di parcamento. Nel 2008 l’area è stata acquisita da un developer che ha impostato la realizzazione del piano attuativo sulla base del progetto firmato da Diener und Diener, con collaborazione paesaggistica di Vogt Landschaftsarchi- 2014 ¥ 3 ∂ tekten. La parte a ovest del percorso della ferrovia suburbana è caratterizzato da un quadrato i cui angoli sono occupati da edifici in linea perimetrali di 5 – 6 piani che formano una barriera acustica nei confronti di alcune strade intensamente frequentate. L’interno del quadrato è occupato da 5 torri residenziali di 50 m di altezza, disposte liberamente all’interno di una superficie destinata a parco che si allunga in direzione estovest e che, superata la linea ferroviaria, garantisce il collegamento con gli altri volumi verdi della zona (Fig. B). Il developer principale ha preferito suddividere il quadrato in 4 segmenti rivendendoli separatamente a altrettante società immobiliari. Una di queste, la Pandion AG, ha bandito nel 2009 un concorso di progettazione per la torre del proprio segmento, estendendo l’invito a 8 studi di architettura. Lo studio Hierl Architekten ne è risultato il vincitore. La casa come esperienza dello spazio Il progetto si afferma anche se nega in modo inequivocabile le premesse stabilite dal piano attuativo che imponeva una planimetria pentagonale. Oppure, per altri versi, si può immaginare che il successo derivi proprio da questa differenza. Lo studio di architettura Hierl Architekten ha voluto trarre ispirazione dalle forme ondulate del progetto paesaggistico e, con le facciate leggermente inarcate impostate su una planimetria pressoché quadrata di 23 m di lato, è riuscito a ottenere i migliori scorci panoramici da ogni appartamento. Il progetto presentato in fase di concorso era ancor più distante dalle tipologie residenziali convenzionali di quanto non lo sia la versione realizzata: invece di prevedere una serie di piattaforme impilate una sull’altra, con altezza interna costante, gli architetti avevano articolato ogni alloggio dotandolo di vani altezza variegata, 2,5 m per le camere da letto e 3 m per gli spazi di soggiorno. In sezione il movimento implicava un solaio sfalsato ogni due piani, poiché ad un’altezza minore di un appartamento corrispondeva quella maggiore dell’appartamento sottostante (Figg. E, N – O). Alcuni vani di passaggio sono abbinabili all’uno come all’altro appartamento, così come piccoli alloggi-­ foresteria possono per esempio essere ­accoppiati all’alloggio principale nell’evenienza di un’assistenza permanente: soluzioni che incrementano la flessibilità d’uso molto apprezzata dai futuri investitori. I quali scelgono frequentemente di acquistare due appartamenti adiacenti e di procedere alla distribuzione delle superfici interne solo prima della vendita in base alle esigenze dell’utente finale, scegliendo tra vari tagli disponibili di alloggio (Fig. H, I). Ogni unità offre una variegata sequenza di ambienti: attraversando il vano d’ingresso, dal vestibolo si accede nell’ampio soggiorno con le finestre d’angolo che guardano in due direzioni diverse. La loggia protetta dal vento sporge leggermente dalla facciata e con- tribuisce ad ampliare l’orizzonte visivo. Le porte di accesso alle camere offrono un’infilata che, grazie anche alla presenza di altri passaggi, lascia intuire un appartamento più ampio della realtà (Fig. K, L). Dal concorso alla realizzazione I salti di quota del solaio, tuttavia, sono risultati particolarmente onerosi oltre a rappresentare una limitazione per la flessibilità interna: per questo motivo non sono stati realizzati. Gli architetti hanno sviluppato invece un altro elemento architettonico che conferisce ad ogni abitazione un carattere estremamente personalizzato: bovindi, che talvolta sono vetrati e talvolta assumono le sembianze di una loggia, distribuiti assecondando un movimento spiraliforme che avvolge l’intero edificio e conferisce una nota dinamica al volume tozzo e compatto assegnato alla torre dal piano regolatore (Fig. A). Il movimento a spirale nasce nel momento in cui i sette bovindi di ogni piano ruotano di una posizione rispetto alle aperture del piano inferiore. In questo modo la ­disposizione degli aggetti si ripete ogni tre livelli dando origine alle tipologie planimetriche A, B e C che contraddistinguono i piani superiori. Il primo piano dispone soltanto di logge rientranti, mentre gli alloggi del piano terra sono dotati di giardini privati. I piani inferiori accolgono cinque ­alloggi ciascuno, quelli intermedi quattro, e quelli più alti contengono da tre fino a due appartamenti per piano. In questo modo la palazzina offre una scelta tra dieci diverse planimetrie interne distribuite su 16 piani (vedi Pag. 189). La variegata presenza dei bovindi facilita il riconoscimento dall’esterno del proprio appartamento e, adottando il principio “Individualità invece che anonimato”, gli architetti hanno incontrato l’entusiasmo del developer che ben conosce le potenzialità del valore aggiunto e si è dichiarato disponibile ad assumere costi aggiuntivi. Anche la Commissione edilizia per la valutazione degli aspetti architettonici si è convinta della bontà del progetto e nel 2009 ne ha perorato l’esecuzione nonostante le divergenze rispetto le indicazioni del piano attuativo. Dopo un cantiere durato tre anni l’edificio è stato ultimato al termine del 2013. Gli appartamenti sono abitati dal febbraio 2014. A B dificio completato, novembre 2013 E Planimetria generale contenuta nel masterplan di Diener & Diener con Vogt Landschaftsarchitekten C Fase 1 del concorso, Hierl Architekten, 2009 D Opuscolo di vendita Pandion AG, 2011 E-O Progetto di concorso, fase 1, Hierl Architekten E Altezza interna variabile all’interno dello stesso ­alloggio, parete portante esterna con divisori ­interni modulabili F Stratificazione degli spazi in: area abitabile, zona degli impianti/servizi e nucleo G Strategia di ventilazione: aria fresca attraverso la facciata, aspirazione attraverso corridoio della zona impianti/servizi e cavedi verticali nel nucleo H,I Flessibilità d’uso: spazi diversamente abbinabili, collegamento tra alloggio e foresteria K Soggiorno con due visuali panoramiche e ­ulteriore relazione con l’esterno tramite loggia ∂ 2014 ¥ 3 L Percorsi all’interno dell’appartamento M-O Altezza variabile all’interno dello stesso alloggio Pagina 188 Sensazione di libertà come in un ­albergo a cinque stelle Conversazione con Reinhold Knodel, C.d.a. Pandion AG DETAIL: In quanto investitore, che cosa l’ha attratta maggiormente del progetto ­“Isarbelle”? Reinhold Knodel: Siamo particolarmente interessati all’architettura che si pone fuori dal comune. Qualche anno fa, a Colonia, abbiamo realizzato le “Torri a gru” dell’ex porto fluviale sul Reno, con la collaborazione degli stessi strutturisti che abbiamo voluto coinvolgere nella costruzione del progetto di Sendling. Le torri residenziali hanno un costo che supera di 600 Euro/m2, quello della normale edilizia condominiale. Il maggiore investimento può essere ammortizzato solo in presenza di localizzazioni di pregio attraverso la possibilità di conseguire prezzi di vendita maggiorati. Il progetto mi ha appassionato sin dal principio, “Isarbelle” contiene sia il nome di mia figlia sia quello del vicino fiume che scorre al centro di Monaco, la Isar. DETAIL: Non è forse vero che la tipologia della torre residenziale sia piuttosto impopolare tra la maggior parte del pubblico? Reinhold Knodel: Non quando si è capaci di evitare gli errori tipici degli anni Settanta. Il linguaggio architettonico non doveva ­ricordare quel periodo storico. In una torre ci abitano molte persone, tuttavia le pile di cassette delle lettere e di campanelli che occupano l’ingresso non fanno altro che ­generare anonimato. Al contrario, un albergo a cinque stelle è spesso abitato da molte più persone anche se nell’atrio nessuno viene sfiorato dall’angoscia. Per questo motivo, gli spazi di ingresso dei nostri complessi ­residenziali sono sempre generosamente allestiti con materiali di pregio, nascondendo le cassette della posta e predisponendo ­normalmente anche lo spazio per il portiere. DETAIL: Per quale motivo la torre Isarbelle è sprovvista di servizio di portierato? Reinhold Knodel: In realtà l’avevamo previsto; tuttavia nel 2008, nel bel mezzo della crisi, non potevamo far assumere troppi rischi a questo progetto. Poi, nel 2011, in concomitanza con l’inizio del cantiere, siamo stati felici di cedere l’intero complesso alla Stadtsparkasse, che ne utilizza gli alloggi in affitto come una forma di investimento sicura. Il nuovo proprietario si è accollato l’investimento aggiuntivo di 100 000 euro per la realizzazione di un atrio d’ingresso a doppio volume arredato secondo i parametri del lusso – anche senza portiere. In seguito, nel 2013, la vendita al dettaglio degli alloggi si sarebbe naturalmente dimostrata molto più Traduzioni in italiano7 redditizia, soprattutto a causa dell’aumento vertiginoso del prezzo degli immobili a ­Monaco di Baviera. DETAIL: Eravate in qualche modo obbligati a bandire un concorso di architettura? Reinhold Knodel: No, quando si può scegliere tra otto proposte differenti si tratta semplicemente di fare un grande salto di qualità. Il gettone da corrispondere a ogni studio è in realtà poca cosa rispetto all’investimento di 30 milioni di euro e anche tra i progetti non realizzati abbiamo potuto indi­ viduare alcuni contributi interessanti. DETAIL: La facciata ricurva ha richiesto un ­notevole supplemento di spesa? Reinhold Knodel: Vantiamo una particolare familiarità con il tema tutto speciale delle ­torri residenziali non convenzionali. ­L’aumento di spesa dovuto all’inserimento dei bovindi è stato infatti sottovalutato sia in fase di progettazione sia di esecuzione da tutti coloro che erano coinvolti nell’impresa, ma un supplemento di 2 milioni di euro, per un progetto così particolare, ci è sembrato nell’ordine delle cose. DETAIL: Dunque, Lei ritiene che la buona ­architettura sia economicamente remune­ rativa? Reinhold Knodel: In questo momento curiamo la gestone 13 progetti sparsi su tutto il territorio tedesco che movimentano un volume di 700 milioni di Euro. Non ci interessa l’architettura pluripremiata che però non si presta ad essere utilizzata bene. Al contrario, quando la bella forma è anche funzionale, e incontra il gusto di un ampio pubblico, gli acquirenti sono disposti a prendere in considerazione un prezzo più alto. DETAIL: Quali sono per Lei le caratteristiche che identificano una buona abitazione? Reinhold Knodel: Innanzitutto una pianta funzionale, ma anche la generosità degli spazi e le buone sensazioni che riesce a ­trasmettere. Un bilocale di 60 m2 con un ­ambiente di 35 m2 appare sempre più grande di un appartamento di 100 m2 con un ambiente di 25 m2. Per favorire un’altezza ­interna più confortevole, di 2,70 m, nel caso di Isarbelle abbiamo accettato di rinunciare ­alla realizzazione di un livello, per quanto ­riguarda le camere e gli spazi aperti siamo sempre abituati a richiederne un dimensionamento superiore di qualche m2 rispetto alla media. Inoltre, il volume unico che accoglie sia la cucina componibile, sia la zona pranzo e il soggiorno non fa altro che contribuire all’apertura e alla vitalità dell’abitare. Piante • Sezione scala 1:500 Pianta 9° e 12° piano scala 1:250 1 locchi di cls 90 mm, pietrisco 50 mm B strato di separazione, impermeabilizzazione a doppio strato, strato isolante in pendenza non ­infiammabile 200 mm, lamiera grecata 190 mm solaio nervato in c.a. 220 mm 2 3 lluminio verniciato a polvere 0,3 mm A Sporto del cornicione isolato con taglio termico Isokorb 4 Vetrazione termoisolante 10 + interc. 14 + 4 + ­interc. 14 + 6 mm, impermeabilizzazione fluida dei giunti dei serramenti a causa del vento forte 5 Intonaco 10 mm, lana minerale 110 mm elemento curvo prefabbr. in cls 100 – 200 mm intonaco 10 mm 6 Vetro stratificato 12 mm in telaio di acciaio ¡ 20 ≈ 50 mm 7 Struttura del pavimento loggia 1° piano: piastre in cls 50 mm, pietrisco 50 mm materassino di protezione 17 mm impermeabilizzazione bituminosa doppia 20 mm strato termoisolante 100 mm, barriera vapore strato di cls in pendenza, solaio nervato in c.a. 220 mm 8 Pluviale loggia in tubo di acciaio con manicotti a tenuta vapore 9 Bocchetta di immissione di aria fresca per l’aerazione dell’alloggio 10 Porta scorrevole vetrata loggia/soggiorno Sezione verticale PT, 1°, 15° piano Sezione orizzontale loggia Scala 1:20 Unità abitative totali: 68 Superficie utile: 6015, 5 m2 Altezza interna: 2,70 m Posti auto in autorimessa interrata: 73 Posti bicicletta in piano interrato: 108 Costo di costruzione: 16 milioni Euro 2 alloggi per livello: 15° piano: 5 camere 184,63 m2/197,59 m2 3 alloggi per livello: 14° piano: 4 camere 117,55 m2/123,82 m2, 5 camere 151,97 m2 4 alloggi per livello: PT, 1° piano, 11°–13° piano 2 camere 62,06 m2, 3 camere 84,18 – 99,54 m2, 4 camere 100,32 – 116,28 m2 5 alloggi per livello: 2°– 8° piano: 2 camere 54,43 m2/64,88 m2, 3 camere 79,41 m2 – 89,58 m2, 3,5 camere 83,01 – 92,42 m2 Lo standard energetico è conforme ai requisiti ENEV 2009, lo standard KFW 70 non è stato ottenuto per una minima differenza. L’immissione dell’aria primaria avviene attraverso una serie di aperture nella parete esterna, l’espulsione dell’aria viziata avviene attraverso alcuni cavedii ricavati nel nucleo centrale della ­torre. Le ampie vetrate della loggia sono dimensionate in modo tale da non richiedere l’ausilio di una gru esterna in caso di sostituzione: smontando il parapetto possono essere agevolmente trasportate nel vano scale. Il primo strato di longilinei pannelli isolanti è ­stato realizzato mediante la collocazione in opera in posizione verticale assecondando la curvatura dell’edificio. Poiché la rigidità della lana minerale non consente il livellamento delle imprecisioni, il secondo ­strato è stato collocato in posizione orizzontale. Per impedire la formazione di condensa lungo i ­pluviali della loggia, che corrono internamente ris­ petto lo strato termoisolante, è stata sviluppata una soluzione che prevede tubi di acciaio con manicotti a ­tenuta di vapore. Nonostante la difficoltà di realizzazione del giunto tra i bovindi ortogonali e la superficie ricurva della facciata, il progettista è riuscito a ottenere un’immagine monolitica del manufatto con l’inserzione di pochi giunti aperti di 3 mm di spessore. La parte opaca del parapetto, alta solo 40 cm, ­consente la vista anche verso il basso. Sezione loggia aperta • Sezione bovindo vetrato Sezione orizzontale bovindo vetrato Scala 1:20 1 D issuasore volatili: cavo in tensione 2 Lamiera di alluminio verniciata a polvere con ­vernice antirombo 3 mm strato di ventilazione 10 mm, strato termoisolante 60 – 80 mm, barriera vapore in guaina bituminosa, c.a. 120 mm, strato termoisolante 120 mm intonaco 10 mm 8 Traduzioni in italiano 3 V etro stratificato in telaio di acciaio ¡ 20 × 50 mm 4 Scarico di sicurezza drenaggio loggia 5 Pavimentazione in lastre di cls 40 mm pietrisco 60 mm, impermeabilizzazione in guaina bituminosa a due strati strato termoisolante 100 mm, cls in pendenza c.a. 120 mm, strato termoisolante 60 mm strato di ventilazione 50 mm, alluminio verniciato a polvere con vernice antirombo 3 mm 6 Vetrazione isolante 10 + intercap. 14 + 4 + intercap. 14 + 6 mm 7 Parquet 10 mm, massetto radiante 50 mm foglio in PE, strato isolante anticalpestio 2×4 mm solaio nervato in c.a. 220 mm 8 Tamponamento anticaduta in vetro 9 Parapetto opaco F90 contro diffusione incendio: lamiera di alluminio verniciata a polvere 3 mm con fughe di scorrimento 3 mm strato di ventilazione 50 mm, lana minerale 160 mm, c.a. 120 mm, intonaco 3 mm 10 Tamponamento laterale bovindo F90: alluminio verniciato a polvere con vernice antirombo 3 mm, strato di ventilazione 50 mm strato termoisolante 60 mm, canale di aerazione in vano a parete F90 in pannello di silicato legato con cemento 40 mm, strato termosiolante 30 mm, c.a. 120 mm, intonaco 3 mm 11 Bocchetta di immissione di aria fresca per l’aerazione dell’alloggio 12 Intonaco 10 mm, strato termoisolante in lana ­minerale 2 × 90 mm, strato interno posati in ­direzione verticale, strato esterno orizzontale ­setti portanti in c.a. 200 mm, intonaco Pagina 196 Complesso residenziale a Amburgo Il quartiere di Wilhelmsburg, che sorge su un’isola dell’Elba nella parte meridionale di Amburgo, è caratterizzato dalla presenza di spazi urbani in estremo contrasto reciproco: complessi residenziali di varia origine trovano spazio accanto ad aree industriali, ­portuali, agricole e molto verde urbano. Il paesaggio è connotato anche dalla presenza di grandi arterie di traffico veicolare poiché la zona è tagliata da due autostrade, alcune strade a scorrimento veloce e diverse linee ferroviarie. Con il progetto “Sprung über die Elbe” (Salto sopra l’Elba) l’Esposizione internazionale IBA ha colto l’occasione per realizzarvi un modello di urbanità metropolitana che guarda al futuro. Con l’obbiettivo di valorizzare gradualmente una parte trascurata della città, i pianificatori hanno ­lavorato per sette anni allo sviluppo di una serie di modelli di riferimento capaci di ­trasformare l’isola sull’Elba in un luogo piacevole per vivere e lavorare. Ai temi è stato assegnato il nome di “Cosmopoli”, “Metro­ zone” e “Città nel cambiamento climatico”. Il quartiere, sebbene sia poco più distante dal cuore di Amburgo di alcun settori di ­Hafencity, permette contemporaneamente una residenza nel verde e a poca distanza dal centro. Uno dei 36 progetti realizzati in quest’occasione è il complesso residenziale nei pressi di Schlöperstieg. Il progetto “Neue Hamburger Terrassen” conta una superficie costruita di 6300 m2 e sorge in corrispondenza della linea di sutura tra le aree urbanizzate e le superfici a verde allestite in occasione della Internationale Gartenschau 2013. Il concorso 2014 ¥ 3 ∂ di architettura bandito per l’area prevedeva un’edificazione in due stralci. Il primo lotto vedeva la realizzazione di un condominio con alloggi in locazione e un giardino ­d’infanzia, il secondo lotto comprendeva un complesso di 5 palazzine a forma di U, di cui quattro progettate da LAN Architecture. Pagina 198 “Eravamo alla ricerca di una nuova ­tipologia ­urbana”: conversazione con ­Sebastian Niemann DETAIL: Cosa si nasconde dietro il nome di “Neue Hamburger Terrassen”? LAN: Il nome era stato già assegnato ­dall’IBA. Analizzando la conformazione di differenti immobili ci siamo subito interessati alla tipologia della Terrazza amburghese, che deriva dalle Falkenried-Terrassen del periodo immediatamente seguente l’unificazione tedesca (1871-1873). La caratteristica principale di questa conformazione è data dal particolare pregio degli spazi all’aperto semipubblici, poiché l’assenza delle automobili in strada e la dimensione contenuta dei volumi consentono agli abitanti di impadronirsi completamente dello spazio pubblico. Tutto ciò ha solleticato la nostra ispirazione. DETAIL: Su quali principi si basa il vostro ­progetto? LAN: Eravamo alla ricerca di una nuova tipologia urbana: è possibile costruire case in città che godano delle caratteristiche e dei vantaggi delle case unifamiliari e che contemporaneamente ne limitino gli svantaggi geografici ed ecologici? La nostra risposta è nata nell’elaborazione di un sistema che si pone a metà strada tra la casa a schiera e la tipologia del condominio terrazzato. Invece di definire una forma edilizia con degli spazi intermedi, abbiamo messo a punto gli spazi all’aperto intorno ai quali si dipanano i corpi di fabbrica a forma di U. Perciò le nostre abitazioni dispongono di un giardino antistante utilizzabile, come le Falkenried-Terrassen, e di un giardino classico del tutto simile a quello delle case unifamiliari. Contemporaneamente abbiamo stabilito che Schloperstieg deve essere uno spazio pubblico riducendo l’ampiezza della carreggiata a soli sei metri. Grazie alla disposizione dei posti auto negli angoli esterni della costruzione, le abitazioni si aprono sullo spazio della strada e i giardini frontali possono essere utilizzati veramente. Gli spazi privati e quelli pubblici si compenetrano. DETAIL: Come siete giunti a ottenere ­l’incarico? LAN: Dopo aver vinto nel 2008 il concorso per il Masterplan, per sviluppare il progetto di Schloperstieg abbiamo collaborato per molti mesi con la Città di Amburgo, i responsabili alla pianificazione del traffico e l’IBA. In quel momento non si conoscevano anco- ra né il committente né le modalità di finanziamento del secondo stralcio. Solo dopo l’approvazione da parte degli uffici circoscrizionali di Hamburg-Mitte e del Senato della città è stato possibile dare l’avvio, nel giugno 2009, alla campagna per la ricerca di probabili investitori sotto forma di cooperative di proprietari. Tre mesi più tardi si è svolta una serata informativa a cura dell’IBA alla quale hanno partecipato quasi 200 cittadini interessati al progetto. Oltre a noi, vi hanno preso parte anche entrambi gli studi classificati al secondo posto, mostrando l’eventuale aspetto di un blocco residenziale realizzato sulla base delle indicazioni del piano attuativo. Per noi era molto gratificante sapere che avremmo potuto continuare sulla strada ­intrapresa; gli altri due hanno dovuto adeguare i propri progetti di concorso. In seguito alla presentazione, i futuri committenti ­sono stati chiamati a scegliere il progetto che più li soddisfaceva tra i tre selezionati. DETAIL: In realtà avreste dovuto realizzare ­solo una, al massimo due palazzine, come mai, alla fine, ne avete invece costruite ben quattro? LAN: Molti tra i probabili committenti hanno immaginato di poter collaborare proficuamente con noi. La qualità del nostro progetto, che abbiamo cercato di illustrare con ­l’aiuto di vari disegni, ha trovato molto consenso. Si trattava di persone sole o coppie che decidevano di unirsi in gruppo. La collaborazione tra noi e loro è cominciata con 25 partecipanti che successivamente hanno pubblicizzato l’iniziativa nei mercati settimanali di Amburgo per raccogliere maggiori adesioni. Nell’agosto 2010 il numero dei candidati era talmente cresciuto da permetterci di ampliare le dimensioni del progetto a quattro palazzine e, a quel punto, potemmo dare inizio alla progettazione vera e propria. DETAIL: Foste costretti a passare da un ­solo committente a 80. Come si può gestire la cosa? LAN: All’inizio sembrava un’impresa impossibile, poiché le aspettative dei singoli erano spesso in contrasto tra loro e, in parte, rischiavano di dividere il gruppo. Nei confronti del tema dell’approvvigionamento energetico, per esempio, alcuni volevano costruire necessariamente case passive, ma questo sarebbe risultato eccessivamente dispendioso. Tra luglio 2010 e dicembre 2011 si sono svolte 15 riunioni principali alla presenza del gruppo di committenti, nostra e di un mediatore, in seguito alle quali il progetto è stato adattato nel corso di una serie di workshop e di colloqui individuali. Il dibattito si è svolto su diversi piani e ha riguardato ­soprattutto gli argomenti che sono stati decisi insieme, come la tipologia delle facciate o la natura dell’approvvigionamento energetico. Per il resto abbiamo incontrato singolarmente ogni committente entrando nel merito delle aspettative per l’unità abitativa di sua competenza. Inoltre, gli abitanti hanno istitui- ∂ 2014 ¥ 3 to un blog che ha assunto un ruolo d’interfaccia per lo scambio di opinioni sul pro­ getto. DETAIL: Quale è stata la vera sfida durante la fase progettuale? LAN: Abbiamo sempre cercato di ottenere un equilibrio tra l’omogeneità della facciata e l’eterogeneità degli alloggi. Nella pianificazione delle planimetrie abbiamo preferito ­lasciare molta libertà al committente, cercando tuttavia di evitare di cadere nel modello “Villa Kunterbunt”. DETAIL: Quale è stato il ruolo di IBA? LAN: Per la riuscita del processo progettuale è stato straordinariamente importante il fatto che si trattasse di un progetto IBA, poiché ciò implicava l’adozione di uno standard qualitativo minimo e il rispetto di un calendario di appuntamenti. Tutto ciò ha attratto un certo tipo di committenti interessati alla qualità. Inoltre ha favorito un determinato livello di efficienza che altrimenti è difficile da ottenere quando si lavora con gruppi di proprietari. L’ultimazione del cantiere è stata inderogabilmente stabilita per il 2013; in caso contrario saremmo ancora lì a discutere e il cantiere non sarebbe nemmeno cominciato. DETAIL: Oggigiorno il settore dell’edilizia ­ecologica vede la costante avanzata delle ­costruzioni in legno. Come mai, invece, avete scelto di utilizzare una tecnologia mista? LAN: Originariamente avevamo previsto una costruzione che contemplasse la realizzazione di elementi massivi solo in corrispondenza delle pareti di separazione tra gli ­alloggi e dei solai, con le pareti esterne in ­legno. Alla fine, per ragioni legate al contenimento dei costi e all’isolamento acustico, le case sono state costruite in muratura di blocchi di silicato di calcio con un involucro esterno di legno. Tra le pareti esterne e l’elemento di facciata completamente prefabbricato in stabilimento è stato infine frapposto uno strato isolante di 20 cm di cellulosa ­insufflata. DETAIL: Tra le premesse poste alla base del progetto da parte dell’IBA c’erano molte pre­ scrizioni che riguardavano la sostenibilità eco­ logica dell’edilizia. Come siete riusciti a trasfe­ rirle nel vostro progetto? LAN: Il consumo di energia finale si assesta intorno a 40 kWh/m2a, inoltre le coperture sono state progettate in modo da permettere l’installazione anche successiva di un impianto fotovoltaico. L’approvvigionamento energetico è garantito da una centrale termica domestica di supporto costituita un minicogeneratore che trasforma il gas in calore producendo anche corrente elettrica ecologicamente sostenibile. L’impianto è stato ­installato nell’edificio E e, attraverso un condotto sotterraneo, approvvigiona anche le altre tre palazzine. Inoltre, ogni unità abitativa dispone di un sistema dedicato a doppia ventilazione forzata con recupero di calore. Traduzioni in italiano9 DETAIL: Parlando con gli abitanti del “Neuen Hamburger Terrassen” si percepisce una grande soddisfazione. Come avete fatto? LAN: Abbiamo mantenuto un costante scambio di informazioni con gli abitanti e il progetto soddisfa molte delle loro aspettative, ogni singola abitazione sembra tagliata su misura. Inoltre, grazie alla sua concezione flessibile, il progetto è anche assolutamente in grado di rispondere alla richiesta di variazioni e sviluppi successivi. La capacità di adattamento del progetto è stata infine messa alla prova proprio dai primi o ­ ccupanti. Infatti, durante la progettazione e la realizzazione, alcuni partecipanti hanno dovuto abbandonare la cooperativa lasciando il posto ad altre famiglie: gli alloggi riassegnati sono stati facilmente progettati ex novo per incontrare le esigenze dei nuovi venuti. Alla fine l’edificio racconta una storia, facilitando l’identificazione del committente con il progetto. 1 2 3 lanimetria generale 1:5000 P Nuove tipologie urbane: una tipologia a cavallo tra casa a schiera e condominio terrazzato Gruppi di costruzioni modulari durante la fase di concorso Sebastian Niemann, studi di architettura presso HFBK di Amburgo e ENSA di Nantes. Dal 2007 collabora con LAN. Dal 2011 è ricercatore presso la Cattedra di Costruzioni di Universität Karlsruhe. La conversazione con Emilia Margaretha si è svolta nel dicembre 2013. Sezione verticale facciata verso il cortile Sezione verticale loggia Sezione orizzontale loggia Scala 1:20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Copertina di alluminio smaltato 2 mm Pannello OSB 20 mm Fasce perimetrali di ghiaia 50 mm Strato di vegetazione 80 mm guaina impermeabilizzante strato isolante in pendenza fino a 200 mm strati termoisolante 150 mm, barriera vapore c.a. 200 – 250 mm, tinteggiato a spatola Elemento di facciata prefabbricato: tavolato in douglas 30/30 mm tavolato in douglas 30/90 mm listelli in douglas 45/40 mm, controlistelli 25 mm pannello in fibra di legno traspirante idrorepellente 18 mm strato isolante di cellulosa 200 mm con montanti in legno intermedi 60/180 mm e 20 mm di intercapedine verso la parete in muratura Ringhiera: parapetto in lamiera stirata 1,5 mm maglia 40 ≈ 17 ≈ 2 mm, trasparenza 76% saldato all’interno di telaio in acciaio Pavimentazione 10 mm massetto 45 mm, strato di separazione strato anticalpestio 15 mm strato termoisolante 40 mm c.a. 250 mm tinteggiato a spatola Schermo parasole tessile Vetrazione a doppia camera in infisso di PVC Tavoloni in douglas 20/100 mm legno squadrato 50/80 mm Grigliato 30 mm Pavimentazione 10 mm, massetto 45 mm strato di separazione, strato anticalpestio 15 mm strato isolante 100 mm, strato di separazione c.a., strato termoisolante 2≈ 100 mm Intonaco ai silicati 5 mm strato termoisolante 2≈ 100 mm spalletta in muratura di silicato di calcio 175 mm intonaco 5 mm 14 S truttura di supporto in tubolare di acciaio | 100/100 mm 15 Rivestimento aperto in tavole douglas 40/45 mm tubolare di acciaio ¡ 40/60 mm 16 Elemento prefabbricato in calcestruzzo