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PROGRAMMA
“PROTEZIONE GLOBALE”
Servizio Promozione e Sviluppo
Energia e Ambiente
Strumenti di Conoscenza
L’ISOLAMENTO TERMICO
DEGLI EDIFICI
(STRUMENTI TECNICI)
"perchè... l'energia più pulita
è quella che risparmiamo ..."
MARZO 2007
GLAUCO PEROTTI – Via Cavour, 225 – 63018 Porto S.Elpidio (AP) Tel.0734/900879 Fax.0734/906414 www.glaucoperotti.it
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INDICE
Introduzione
1.
1.1
1.2
1.3
L’isolamento termico
L’isolamento termico come “fonte di energia”
L’isolamento termico crea un ambiente confortevole
L’isolamento termico è un valore aggiunto
2.
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
Nozioni di fisica edile
Flussi di calore negli edifici
Conduttività termica
Trasmissione del calore
Accumulo del calore
Diffusione di vapore acqueo
Reazione al fuoco
3.
3.1
3.2
Informazioni utili per la scelta dei materiali isolanti
Materiali isolanti
Tabella riepilogativa
4.
4.1
4.2
4.3
4.4
Consigli pratici
Campi di applicazione dei materiali isolanti
Spessori isolanti
Ponti termici
Tenuta all’aria e al vento
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Introduzione
I consumi nel settore civile sono responsabili nelle Marche per circa il 30% degli usi finali
e gran parte di questi consumi sono dovuti al mantenimento delle condizioni di comfort
termoigrometrico all’interno dello spazio costruito (riscaldamento e condizionamento).
Il contenimento e la razionalizzazione di questi consumi è regolamentato in Italia dalla
legge n.10 del 9 gennaio 1991; la relativa, ed attuale, certificazione energetica degli edifici
è stata emanata dal decreto legislativo n.192 del 19 Agosto 2005 e successivo decreto
legislativo n.311 del 29.dicembre 2007 per l’attuazione della Direttiva
Europea 2002/91/CE “ sul rendimento energetico nell’ edilizia”.
Fatta salva l’applicazione delle norme nazionali e comunitarie c’è nel settore dell’edilizia
ancora spazio per un incisivo intervento della Regione (vedi PEAR). Essa ha infatti a
disposizione alcuni strumenti normativi che possono permettere l’adozione di opportuni
strumenti tecnici capaci di conseguire consistenti risparmi energetici senza pregiudicare
il comfort abitativo, anzi migliorandolo.
Gli strumenti normativi sono il Regolamento Edilizio Tipo (RET) ed i Regolamenti
Edilizi Comunali mentre gli strumenti tecnici sono rappresentati dall’insieme di pratiche
costruttive note come edilizia bioclimatica.
In questo capitolo parleremo degli strumenti tecnici; e la caratteristica principale di
queste tecniche è che esse permettono nelle nuove costruzioni sostanziali risparmi di
energia (dal 20 al 40%) a fronte di trascurabili incrementi nei costi di costruzione
(3%).
Uno di questi strumenti tecnici è l’isolamento termico, e sono molti i motivi per i quali
conviene dotare un edificio di un isolamento termico ottimale, ed in particolare gli edifici
adibiti a residenza e uffici.
L’isolamento termico è innanzitutto una delle principali “fonti di energia”, crea un clima
salubre all’interno degli ambienti e offre interessanti vantaggi anche dal punto di vista
economico.
Fonti: Documentazione CASACLIMA - Prov.BOLZANO - ANIT
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L’ISOLAMENTO TERMICO COME “FONTE DI ENERGIA”
L’energia più pulita in assoluto è l’energia che non viene consumata. In questo senso
l’isolamento termico rappresenta una delle fonti di energia più importanti in assoluto, in
quanto consente di ridurre il consumo di energia per il riscaldamento degli edifici, e quindi
di risparmiare preziosissime materie prime, ed evitare l’emissione di sostanze nocive o
dannose per il clima, come il biossido di carbonio (CO2).
Il potenziale di risparmio è enorme, se si considera che circa metà del fabbisogno
complessivo di energia è assorbito dall’utenza domestica, e che inoltre circa il 75% di
questo fabbisogno è destinato al riscaldamento degli edifici. Negli edifici di nuova
costruzione il fabbisogno di energia per il riscaldamento degli ambienti può essere ridotto
fino a un decimo di quello degli edifici già esistenti.
E’ comunque possibile ridurre drasticamente anche il fabbisogno di energia degli edifici
esistenti intervenendo opportunamente con lavori di risanamento adeguati. In particolare è
fondamentale pianificare l’isolamento termico fin dalle prime fasi della progettazione sia
delle nuove costruzioni che dei lavori di risanamento dei vecche edifici.
Per la classificazione energetica di un edificio si ricorre quale criterio fondamentale al
fabbisogno energetico annuale per metro quadrato di superficie utile, detto anche indice
energetico. L’indice energetico è un valore aritmetico che consente il confronto tra diversi
standard costruttivi. Per la determinazione di questo valore si esegue un bilancio tra le
dispersioni termiche dovute agli elementi strutturali (trasmissione) e all’aerazione e tra i
guadagni termici ottenuti dall’iraggiamento solare e dalle fonti termiche interne. Gli edifici
vengono classificati in diversi standard costruttivi in base al valore di questo indice
energetico.
A livello internazionale si definiscono come edificio a basso consumo di energia qugli
edifici che hanno un fabbisogno annuale di energia per riscaldamento inferiore ai
70 kWh/m2a e come casa passiva quelli con un fabbisogno inferiore ai 15 kWh/m2a.
Nei diagrammi sottoriportati vengono indicati i diversi standard costruttivi con l’indicazione
del relativo fabbisogno annuale di energia per riscaldamento.
CasaPassiva=≤15 kWh/m2a
Classe
A=≤30 kWh/m2a
Classe
B=≤50 kWh/m2a
Classe
C=≤70 kWh/m2a
Classe
D=≤90 kWh/m2a
Classe
E=≤120 kWh/m2a
Classe
F=≤160 kWh/m2a
Classe
G=≥160 kWh/m2a
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L’ISOLAMENTO TERMICO COME “COMFORT ABITATIVO”
Il benessere fisico di una persona all’interno di un ambiente dipende in misura
considerevole dal comfort termico. I due fattori principali del comfort termico sono la
temperatura dell’aria e la temperatura di irradiamento.
La temperatura dell’aria desiderata all’interno di un edificio viene garantita dal
riscaldamento, mentre la temperatura media di irraggiamento all’interno di un ambiente
dipende dalla temperatura delle superfici degli elementi strutturali che circondano la
persona. L’isolamento termico influisce direttamente sulle temperature delle superfici.
In effetti, quanto migliore risulta l’isolamento termico di un edificio, tanto migliori saranno
anche le temperature delle superfici delle pareti e quindi il clima all’interno dell’ambiente.
La cessione di calore del corpo umano alle superfici dell’ambiente da cui è circondato
viene operata mediante irradiamento di calore che sarà tanto maggiore quanto più bassa
sarà la temperatura delle superfici.
Una parete esterna fredda oppure il vetro freddo di una finestra può pertanto suscitare una
senzazione di freddo anche nel caso in cui la temperatura dell’aria risultasse gradevole.
In generale è possibile affermare che la temperatura dell’aria dell’ambiente può essere
abbassata aumentando la temperatura delle superfici circostanti, senza compromettere
minimamente il comfort.
Per il periodo di riscaldamento vale la seguente regola d’oro:
In genere si prova un calore piacevole quando la temperatura delle pareti circostanti
sommata alla temperatura dell’aria dà all’incirca la nostra temperatura corporea.
Ad esempio una temperatura dell’aria di 20°C in un edificio poco isolato con temperature
delle superfici medie comprese fra 14 e 16°C non è sufficiente per garantire il comfort.
Per sopperire a questa lacuna la temperatura dell’aria dell’ambiente dovrebbe essere
aumentata a 22 o anche 24°C, senza però riuscire a rendere il comfort ottimale.
Viceversa in un edificio ben isolato con una temperatura delle superfici media intorno ai
19°C il comfort ottimale viene raggiunto già ad una temperatura ambiente di 20°C.
Un buon isolamento dell’edificio consente quindi di risparmiare energia per il
riscaldamento non solo mediante una riduzione della dispersione di calore attraverso le
pareti esterne, ma anche con temperature ambiente più ridotte.
Se si considera che il calo di temperatura ambiente di un grado consente un risparmio del
6% sulle spese di riscaldamento, l’isolamento termico acquista un’importanza non
indifferente.
Diagramma di comfort
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L’ISOLAMENTO TERMICO E’ “UN VALORE AGGIUNTO”
E’ relativamente facile stimare se l’investimento in un maggiore isolamento termico sia
vantaggioso dal punto di vista puramente economico. L’isolamento termico può difatti
essere inteso come un investimento di denaro: il capitale investito per l’isolamento termico
dà un rendimento sotto forma di risparmia di spese di riscaldamento. Inoltre un maggiore
isolamento termico garantisce soprattutto un maggiore valore dell’edificio, un valore
aggiunto.
Isolare solo in conformità alle normative attualmente vigenti significa costruire un edificio
obsoleto da un punto di vista fotogenico. Sono da preferirsi piuttosto gli standard relativi
all’isolamento degli edifici a basso consumo energetico e delle case passive che sono già
conformi alle prescrizioni del domani e quindi già in grado di soddisfare i requisiti futuri.
Questi dimostrano che un isolamento termico perfetto in combinazione con delle finestre
ben isolanti, l’utilizzo passivo dell’energia solare e un impianto di ventilazione con
recupero del calore consentono di rinunciare ai sistemi convenzionali di riscaldamento.
Gli edifici a basso consumo di energia e le case passive minimizzano le dispersioni
di energia, ottimizzano i guadagni energetici ed offrono il massimo comfort abitativo
con spese di gestione minime.
I costi per un buon isolamento termico sono relativamente ridotti se confrontati con i costi
complessivi di un edificio di nuova costruzione (dal 5 al 10% ca.).
I costi aggiuntivi necessari per degli spessori d’isolamento buoni che vanno da 20 a 30
cm, ad esempio per le pareti esterne, riguardano solo il materiale isolante ed incidono
pertanto minimamente sulle spese fisse già comunque previste, quali per esempio il
montaggio dell’impalcatura e la lavorazione.
Si consiglia di ridurre lo spessore delle pareti nelle costruzioni massicce al minimo
statico richiesto (ad esempio 25 cm di blocchi semipieni non porizzati) ed investire
invece maggiormente nell’isolamento. In questo modo, oltre che ridurre le spese di
costruzione si ottiene un coefficiente U minore, si risparmia sulle spese di
riscaldamento, si evitano le emissioni inquinanti e si acquista in comfort.
La costruzione leggera in legno offre il vantaggio di introdurre l’isolamento direttamente
negli spazi vuoti tra i pilastri portanti in legno permettendo di ottenere degli spessori delle
pareti minori, un maggiore grado di prefabbricazione, tempi di costruzione ridotti e spese
di costruzione minori pur garantendo un elevato comfort abitativo.
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NOZIONI DI FISICA TECNICA
Nella costruzione di un edificio la scelta dell’isolamento giusto presume una conoscenza
orientativa di alcuni elementi di fisica tecnica esposti in maniera semplice nelle parti che
seguono.
Detti elementi aiutano a comprendere meglio i processi e i meccanismi che comportano un
risparmio energetico ed i vantaggi dell’isolamento specificati.
Alcuni concetti di base vengono riportati in forma semplificata al solo scopo di fornire
un’introduzione alle problematiche dell’isolamento termico.
⇒
Flussi di calore negli edifici
⇒
Conduttività termica
⇒
Trasmissione del calore
⇒
Accumulo del calore
⇒
Diffusione del vapore acqueo
⇒ Reazione al fuoco
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GRANDEZZE ED UNITA’ DI MISURA
Nome
adduttanza
Simbolo
ά
Unità di Misura
(W/m2K)
calore
Q
calore specifico
c
(kWh)
(MJ)
(Wh/kgK)
capacità termica
C
(Wh/m2K)
conduttanza
C
(W/ m2K)
conduttività termica
λ
(W/mK)
massa volumica
trasmittanza
ρ
U
(kg/m3)
(W/m2)
resistenza termica
R
(m2K/W)
resistenza termica
liminare
pressione di saturazione
Rs
(m2K/W)
Ps
(Pa)
pressione parziale del
vapore
P
(Pa)
temperatura di rugiada
T
(°C) (K)
umidità assoluta
X
(gr/kg aria secca)
umidità di saturazione
Xs
(gr/kg aria secca)
umidità relativa
UR
(%)
Descrizione
Flusso di calore scambiato da un solido con
l’ambiente esterno in condizioni stazionarie,
mediante i fenomeni di convezione ed
irraggiamento
Energia trasmessa tra due sistemi aventi
differente temperatura
Quantità di calore necessaria per far variare
di 1 °C la temperatura di 1 kg del materiale
considerato
Quantità di calore che una struttura deve
ricevere o cedere per unità di superficie
affinché possa variare la sua temperatura di
un grado
Flusso di calore che in condizioni di regime
stazionario passa attraverso 1 m2 di
superficie per una differenza di temperatura
di 1 °C, tra due facce opposte di uno strato
considerato
Flusso di calore che in condizioni di regime
stazionario attraversa la superficie di 1 m2 di
un cubo di materiale omogeneo avente uno
spessore di 1 m, e con differenza di
temperatura tra le due facce opposte
parallele di 1 °C
Peso per unità di volume di un materiale
Flusso di calore che in condizioni di regime
stazionario passa da un fluido ad un altro
attraverso una parete di separazione di
definito spessore, per unità di superficie e per
grado di differenza di temperatura tra i due
fluidi
Capacità del mezzo di opporsi al flusso di
calore, risulta pari all’inverso della
trasmittanza
Resistenza termica dello strato d’aria in
prossimità della struttura
Pressione esercitata dal vapore presente
nell’aria ad una definita temperatura in
condizioni di umidità di saturazione o umidità
relativa al 100%
Pressione esercitata dal vapore presente
nell’aria ad una definita temperatura quando
l’umidità relativa è inferiore al 100%
Temperatura minima alla quale può essere
raffreddata un’aria avente una determinata
umidità relativa e temperatura senza che si
verifichi la formazione di condensa
Rappresenta la quantità in peso di vapore
acqueo presente in un kg di aria secca
Per dell’aria ad una definita temperatura è la
quantità massima di acqua sotto forma di
vapore contenibile, oltre la quale la parte in
eccedenza precipita in fase liquida
Per dell’aria ad una definita temperatura
rappresenta il rapporto fra il valore di umidità
assoluta (X) contenuto ed un valore di
umidità di saturazione UR=X/Xs
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FLUSSI DI CALORE NEGLI EDIFICI
La climatizzazione degli edifici ha il compito di garantire il comfort alle persone che li
occupano. A questo scopo è previsto il riscaldamento durante la stagione invernale ed
eventualmente il condizionamento dell’aria durante la stagione estiva.
Se la temperatura interna di un edificio deve essere mantenuta costante in inverno,
occorrerà integrare l’energia ceduta attraverso un apporto di calore.
Ciò avviene attraverso fonti energetiche quali per esempio legno, gasolio, metano o
energia elettrica che possono essere trasformati in calore secondo modalità differenti.
Una delle misure più importanti in assoluto per il risparmio energetico è l’arginamento del
flusso di calore dall’interno verso l’esterno degli edifici, ottenuto semplicemente creando
una resistenza in grado di bloccare il flusso di calore, in altre parole l’isolamento termico.
Rappresentazione schematica dei flussi di calore
in un edificio durante la stagione invernale (ta ‹ ti)
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CONDUTTIVITA’ TERMICA E TRASMISSIONE DEL CALORE
La capacità di un materiale da costruzione di condurre calore viene quantificata sulla
scorta della propria conduttività termica specifica λ (lambda).
Per materiali isolanti si intendono materiali con coefficiente λ (coefficiente lambda) minore
di 0,1 W/mK (*).
Il coefficiente λ indica la quantità di calore che fluisce ogni secondo attraverso 1 m2 di
materiale da costruzione dello spessore di 1 m con una differenza di temperatura tra
interno ed esterno di 1 K (=°C).
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Sigla: λ
Unità di misura: W/mK
Vale la seguente regola: quanto minore è il coefficiente λ, tanto migliore è la
capacità isolante del materiale.
(*)
DEFINIZIONE MATERIALI ISOLANTI:
ISOLANTE
<0,065 W/mK
DEBOLMENTE ISOLANTE
0,065-0,095 W/mK
NON ISOLANTE
>0,095
Materiali edili con conduttività termica differente e i relativi spessori necessari per
raggiungere lo stesso effetto termoisolante.
Cemento
8,40 m
Mattoni pieni
4,00 m
Mattoni porizzati
Legno pieno (abete)
Materiale isolante standard
0,72 m
0,52 m
0,16 m
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TRASMISSIONE DEL CALORE
Quando liquidi o gas a temperatura differente sono separati da una parete fissa, avviene
una trasmissione di energia definita trasmissione di calore.
Nell’ambito degli edifici si verifica una trasmissione di calore dagli ambienti interni
riscaldati verso l’aria esterna fredda, ad esempio attraverso le pareti esterne o attraverso il
tetto.
Trasmissione del calore attraverso una
parete esterna isolata a cappotto
La misura della trasmissione del calore attraverso un elemento strutturale in riferimento ad
uno stato stazionario rappresenta il coefficiente di trasmissione termica globale ovvero, più
brevemente, il coefficiente U. Il coefficiente U indica il flusso del calore che viene ceduto
dall’interno verso l’esterno attraverso una superficie di 1 m2 e con una differenza di
temperatura di 1 K.
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Sigla: U
Unità di misura: W/m2K
La trasmissione del calore attraverso un determinato elemento strutturale di un edificio
dipende dalla convezione termica naturale dell’aria interna dell’elemento strutturale (άi),
dalla conduttività termica (λ) e dagli spessori (d) dei materiali con cui quest’ultimo è stato
realizzato e dalla convezione termica naturale dell’elemento strutturale all’aria esterna (άa).
U = 1/άi + d1/λ1 + d2/λ2 + d3/λ3 + d4/λ4 + 1/άa
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Vale la seguente regola: quanto minore è il coefficiente U dell’elemento strutturale,
tanto minori sono le sue dispersioni di calore.
Modello e valori di progetto per parete multistrato in regime stazionario e scambio
unidirezionale. Il flusso termico è:
Q = U x S x (Ti – Te)
dove:
U = trasmittanza termica
S = superficie in m2 della parete
Ti= temperatura interna della parete
Te= temperatura esterna della parete
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ACCUMULO DEL CALORE
L’accumulo di calore di un edificio ha il compito di contribuire al risparmio di energia e ad
evitare il surriscaldamento durante i mesi estivi.
In estate una massa accumulante all’interno dell’edificio può assorbire il calore in eccesso
per poi farlo fuoriuscire nelle ore notturne attraverso una aerazione adeguata.
In linea di massima si constata che: in presenza di grandi vetrate esposte a sud e
soprattutto a ovest degli edifici una massa accumulante da sola non può risolvere il
problema del riscaldamento. In questi casi è indispensabile prevedere un’ombreggiatura
esterna.
Mentre per gli ambienti esposti a sud dotati di grandi vetrate è utile predisporre una
protezione parasole efficiente accoppiata a delle masse accumulanti, questo non vale per
gli ambienti utilizzati raramente come le camere degli ospiti o le case occupate solo il fine
settimana. Minore è la massa accumulante da riscaldare, minore sarà il tempo necessario
per raggiungere il riscaldamento a regime.
Nelle costruzioni leggere e nelle coperture per la protezione dal calore estivo va osservato
il cosiddetto sfasamento: con questo termine si indica il tempo necessario ad un’onda
termica per penetrare dal lato esterno di un elemento strutturale al suo interno.
Uno sfasamento sufficientemente ampio (>10 ore) di un elemento strutturale fa ritardare il
passaggio dell’onda termica nella misura per cui la temperatura massima del giorno riesce
ad entrare all’interno solo quando si può contrastare con l’aria notturna fresca.
Fattore di attenuazione dell’onda termica Fa
Il fattore di attenuazione dell’onda termica è definito come il rapporto tra il valore massimo
del flusso termico che si ha sulla superficie della parete rivolta verso l’ambiente interno e
quello che si avrebbe nelle stesse condizioni, se la parete, attraverso la quale esso si
trasmette, fosse priva di capacità di accumulo termico.
Valori di Fa:
1
0,75
0,5
0,25
:parete priva di capacità termica
:parete dotata di minima capacità termica
:parete dotata di buona capacità termica
:parete dotata di elevata capacità termica
Coefficiente di sfasamento medio Φ
Il coefficiente di sfasamento medio è definito come l’intervallo di tempo che intercorre tra
l’istante in cui si ha la massima sollecitazione all’esterno e quello in cui si ha la massima
sollecitazione all’interno; ed è funzione del coefficiente di attenuazione. Generalmente
tanto più piccolo è il valore di Fa tanto più elevato sarà il valore del coefficiente di
sfasamento.
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DIFFUSIONE DI VAPORE ACQUEO
Il riscaldamento degli ambienti abitati e l’alimentazione permanente di umidità dovuta al
relativo utilizzo durante la stagione invernale comporta nell’aria presente all’interno degli
ambienti un contenuto di acqua molto maggiore rispetto a quello dell’aria circolante
all’esterno. La pressione parziale del vapore acqueo all’interno degli ambienti è maggiore
rispetto a quella dell’aria esterna. Questa differenza di pressione provoca una migrazione
(diffusione) di vapore acqueo attraverso gli elementi strutturali esterni.
Nel corso della suddetta migrazione del vapore acqueo può insorgere un fenomeno di
condensazione, ovvero una formazione di acqua all’interno dell’elemento strutturale. Se la
temperatura della superficie interna dell’elemento strutturale è bassa, il fenomeno di
condensazione può insorgere già sulla superficie interna, con la conseguente formazione
di muffa.
L’esatto livello del punto di rugiada, vale a dire la superficie all’interno dell’elemento
strutturale su cui può formarsi l’acqua e la quantità d’acqua in questione, si può definire
con sufficiente precisione attraverso un calcolo.
A seconda del materiale e del suo spessore, il trasporto di vapore acqueo all’interno
dell’elemento strutturale viene contrastato mediante l’opposizione di una resistenza detta
resistenza alla diffusione. La resistenza alla diffusione di un materiale viene indicata
attraverso il coefficiente µ, che corrisponde allo spessore in m dello strato d’aria che
oppone alla diffusione di vapore la stessa resistenza di 1 m del materiale.
Come esistono materiali isolanti che rendono difficile il flusso di calore, ve ne sono altri – i
cosiddetti freni o barriere vapore – in grado di frenare il flusso di vapore acqueo.
Detti freni o barriere vanno applicati sempre all’interno del livello del punto di rugiada in
modo che il vapore acqueo difficilmente lo raggiunga.
In generale la resistenza alla diffusione degli elementi strutturali deve essere
articolata su una resistenza forte fino al punto di rugiada e molto lieve una volta
superato quest’ultimo. L’acqua che si potrebbe formare in inverno deve poter
fuoriuscire facilmente durante la stagione estiva facendo asciugare completamente
l’elemento strutturale, in modo da evitare danni permanenti alla costruzione.
Classificazione della resistenza alla diffusione del vapore acqueo dei materiali
Coefficiente di resistenza alla diffusione
Classificazione
Fino a 10
Diffusione elevata
da 10 a 50
Diffusione media
da 50 a 500
Diffusione limitata
Infinito
Barriera al vapore
A questo proposito va sottolineato che l’evacuazione dell’umidità dell’aria presente negli
ambienti generata da attività come la cottura, il lavaggio, la doccia ecc. e dal rilascio di
umidità di chi soggiorna negli ambienti deve essere effettuata prevalentemente mediante
un’aerazione adeguata.
Questo significa che il comportamento degli utenti, soprattutto negli spazi adibiti
all’abitazione e all’igiene, assume un ruolo rilevante.
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REAZIONE AL FUOCO
Una valutazione comparata della reazione al fuoco di diversi materiali va imperniata sui
seguenti fattori: infiammabilità, effetto dannoso dei gas combusti, formazione di gocce e
formazione di fumo denso.
I materiali da costruzione vengono suddivisi e classificati in base alla loro reazione al
fuoco. Per determinate applicazioni è richiesto un certificato di verifica dei materiali
impiegati.
Classe di infiammabilità
Classificazione
Classe 0
Non infiammabiuìle
Classe 1
Difficilmente infiammabile
Classe 2
Infiammabile normalmente
Classe 3
Facilmente infiammabile
In futuro la suddetta classificazione viene sostituita dalle classi europee di infiammabilità
(A1, A2, B, C, D, E)
I materiali isolanti di origine animale o vegetale e le plastiche raggiungono nel migliore dei
casi la classe di infiammabilità 1 (difficilmente infiammabili), tuttavia mai la classe 0.
Date le differenti condizioni d’incendio non è possibile presumere un effetto dannoso dei
gas combusti universale, né si può partire dal presupposto che nei materiali naturali in
caso di incendio vengano sprigionati gas sostanzialmente meno pericolosi di quelli prodotti
dalle plastiche. La tossicità dei gas combusti del polistirolo sembra addirittura essere
inferiore a quella delle sostanze naturali. In caso di incendio il poliuretano sprigiona gas
particolarmente pericolosi (vapori di acido prussico).
La pericolosità dei gas combusti è però in genere determinata dalla formazione di
monossido di carbonio. Una forte formazione di fumo denso è prevedibile soprattutto nel
caso di polistirolo, del PVC e di alcuni poliuretani espansi, mentre le sostanze naturali e la
lana minerale sviluppano meno fumo.
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SCHEDE MATERIALI ISOLANTI
Guida alla consultazione delle schede
codice
EPS
XPS
MW
MW
ICB
PET
CG
WW
WF
EPB
PUR
⇒
⇒
⇒
⇒
⇒
materiale
Polistirene espanso sinterizzato
Polistirene espanso estruso
Lana di roccia
Lana di vetro
Sughero espanso tostato
Fibra di poliestere
Vetro cellulare
Lana di legno in pannelli
Fibra di legno
Perlite espansa
Poliuretano espanso
Argilla espansa
Vermiculite
Lana di canapa
Fibra di cellulosa
Cemento cellulare in blocchi
Intonaco isolante in polistirene espanso
Intonaco isolante in vetro espanso
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
PRODUZIONE
PRESENTAZIONE
APPLICAZIONE
CARATTERISTICHE E PROPRIETA’
CONSIDERAZIONE SULL’ASPETTO ECOLOGICO E SANITARIO
N.B. : Da prendere in dovuta considerazione
DECRETO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE DEL 5 MARZO 2007
(GU n.66 del 20/03/07)
“Applicazione della direttiva n.89/106/CE sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del
Presidente della Repubblica 21 Aprile 1993, n.246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei
relativi metodi di controllo della conformità di «Isolanti termici per l’edilizia»
GLAUCO PEROTTI – Via Cavour, 225 – 63018 Porto S.Elpidio (AP) Tel.0734/900879 Fax.0734/906414 www.glaucoperotti.it
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MATERIALE
CODICE
POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO
EPS
Produzione:
Le perle contenenti il gas espandente vengono gonfiate a vapore e versate in stampi dove completano la
loro espansione a vapore saldandosi tra loro, ovvero sinterizzandosi nelle forme determinate dallo stampo.
I pannelli stampati vengono successivamente stagionati per eliminare l’acqua.
E’ possibile l’inserimento di grafite lamellare che migliora la conduttività apparente del materiale a causa
delle sue proprietà riflettenti.
I componenti base del polistirolo espanso, benzolo ed etilene, vengono ricavati da petrolio e metano e da
questi viene prodotto in diversi stadi lo stirene.
Presentazione:
Il polistirene espanso stampato per isolamento si trova in commercio sotto forma di pannelli e prodotti
sagomati sottotegola.
I pannelli possono essere utilizzati sia soli che rivestiti con altri materiali quali ad esempio
impermeabilizzanti.
I pannelli possono essere resi elastici con un processo particolare per usi acustici.
Applicazione:
Sono possibili tutti i campi di applicazione:
ƒ Pannelli isolanti per facciate (EPS-F) come elemento di un sistema compound termoisolante: in caso
di applicazione come cappotto utilizzare soltanto dei sistemi collaudati e omologati per evitare danni
alle costruzioni (massa collante, pannelli in polistirolo espanso specifici per facciata,, grigliato in
vetro tessile e strato di finitura). Nel caso in cui i pannelli di polistirolo espanso non siano impiegati in
strutture nuove composte da laterizi e mattoni forati oppure da blocchi semipieni e cemento oltre ad
essere incollati dovranno essere anche tassellati alla struttura portante.
ƒ Pannelli per l’isolamento di cantina e isolamento esterno contro il terreno (isolamento perimetrale,
EPS-P): nella zona del basamento e come isolamento perimetrale si utilizzano pannelli in polistirolo
espanso idrofobizzati.
ƒ Isolamento acustico anticalpestio sotto il pavimento continuo.
ƒ Pannelli per l’isolamento del tetto: qualora si utilizzino dei pannelli autobloccanti nel tetto non
ventilato (impermeabilizzazione sopra all’isolamento termico) è importante garantire una barriera al
vapore efficace sotto ai pannelli.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.034-0.048
30-500
20-130
15-40
0.05
1.25
E
UNI 10351
0.040-0.056
21-107
20-30
-
prEN 12524
60
10-50
1.45
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13163 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti in polistirene espanso ottenuti in fabbrica –
Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La produzione di materiale isolante a base di polistirolo è relativamente inquinante rispetto a quella dei
materiali isolanti cosiddetti “naturali”. Va però anche evidenziato che il bilancio energetico di un isolamento
termico realizzato con polistirolo espanso risulta positivo già a distanza di 7-20 mesi, dato che dopo questo
periodo si risparmia energia. Il polistirolo espanso viene riciclato in forma pura, circostanza rara nell’edilizia.
In caso di smaltimento i sistemi compound termoisolanti (cappotto) devono essere separati in modo
meccanico dallo strato di intonaco.
Il taglio mediante filo caldo va operato all’aperto, in quanto potrebbe provocare uno sprigionamento
di stirene e di altri prodotti di scomposizione.
Dopo il montaggio il materiale non comporta alcun rischio per la salute, tuttavia in caso di incendio si
osserva una forte formazione di fumo denso.
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MATERIALE
CODICE
POLISTIRENE ESPANSO ESTRUSO
XPS
Produzione:
Il granulo di polistirene viene alimentato in una macchina di estrusione con l’aggiunta di polistirene di riciclo.
La massa viene poi fusa e additivata con espandenti, ignifuganti etc, e fatta passare attraverso un ugello a
pressione. La schiuma risultante viene estrusa attraverso un’opportuna filiera.
Il materiale risultante ha una struttura cellulare chiusa ed omogenea.
Attualmente, alcune delle più importanti aziende, come propellente utilizzano la CO2 sottratta dall’atmosfera
o ricavata quale sottoprodotto da altri processi di fabbricazione.
Presentazione:
Il polistirene espanso estruso si può trovare in commercio sotto forma di pannelli con pelle o senza; “la
pelle” è costituita da un addensamento superficiale del materiale ed ha un aspetto liscio e compatto. I
pannelli senza pelle sono ottenuti fresando tali superfici per renderli compatibili con collanti, calcestruzzo,
malte ecc. La superficie dei pannelli può essere lavorata in funzione dell’applicazione durante o in seguito
all’estrusione. Viene utilizzato sia da solo che accoppiato con altri materiali quali cartongesso, pannelli di
legno e laminati plastici o metallici
Applicazione:
Il polistirene espanso estruso viene utilizzato per applicazioni in ambiente umido e in caso di elevate
sollecitazioni da compressione:
ƒ Pannelli per l’isolamento di tetti a struttura inversa (tetti rovesci, tetti in cui l’isolante si trova sopra
l’impermeabilizzazione: tetti con verde pensile, terrazze e pavimenti.
ƒ Pannelli per l’isolamento esterno contro terreno (isolamento perimetrale): i pannelli in polistirene
espanso estruso in questa applicazione vengono incollati esternamente all’impermeabilizzazione
verticale, come protezione e per favorire lo scarico dell’acqua si può applicare sopra una membrana
geocomposita per il drenaggio.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.032-0.036
100-1000
80-250
25-55
0.07
1.45
E
UNI 10351
0.034-0.041
87-321
30-50
-
prEN 12524
150
20-65
1.45
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13164 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti in polistirene espanso estruso ottenuti in fabbrica –
Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La produzione di materiale isolante a base di polistirolo è relativamente inquinante rispetto a quella dei
materiali isolanti cosiddetti “naturali”. Va però anche evidenziato che il bilancio energetico di un isolamento
termico realizzato con polistirolo espanso risulta positivo già a distanza di 7-20 mesi, dato che dopo questo
periodo si risparmia energia. Per quanto riguarda l’aspetto ecologico, il polistirene espanso estruso fino ad
alcuni anni fa veniva espanso con propellenti a base di CFC. Il propellente inglobato all’interno dei pori viene
rilasciato lentamente (la metà del gas inglobato fuoriesce nel giro di 10 o 20 anni).
Il taglio mediante filo caldo va operato all’aperto, in quanto potrebbe provocare uno sprigionamento
di stirene e di altri prodotti di scomposizione.
Dopo il montaggio il materiale non comporta alcun rischio per la salute, tuttavia in caso di incendio si
osserva una forte formazione di fumo denso.
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MATERIALE
CODICE
LANA DI ROCCIA
MW
Produzione:
Materie prime:
miscugli di rocce (diabase, basalto, dolomite) di origine vulcanica o sedimentaria.
Le materie prime vengono mescolate con carbon coke, laterizi, o scorie d’altoforno e fuse nel forno cubilotto
a T 1500-1600°C. Qui si assiste alla fusione della roccia, che si trasforma in roccia fusa (melt), la quale
viene trasformata in fibre e spruzzata di resina ed olio.
La lana di roccia viene quindi distribuita mediante un pendolo su un tappeto che viene in seguito fatto
passare in un forno di polimerizzazione al fine di consentire l’indurimento del legante a base di bakelite
(resina fenolo-formaldeide). A seconda della stabilità meccanica necessaria, la percentuale di legante può
variare tra l’1% e il 4% in peso. In relazione a ciò possono verificarsi delle concentrazioni di formaldeide, che
però dopo il montaggio risultano nettamente inferiori al valore indicativo di 0.1 ppm.
Il materiale viene quindi tagliato a misura ed imballato.
Presentazione:
La lana di roccia si può trovare in commercio sotto forma di pannelli, feltri, rotoli e coppelle.
Viene utilizzata sia da sola che accoppiata con altri materiali come barriere al vapore, polietilene,
alluminio,ecc.
Applicazione:
I materiali isolanti a base di lana di roccia vengono proposti per tutti i campi di applicazione, ad eccezione
per le pareti a contatto con la terra e per l’isolamento dei tetti a struttura inversa (tetto rovescio):
ƒ Feltro autobloccante, si blocca da solo tra gli elementi strutturali in legno.
ƒ Feltro e pannello termoisolante eventualmente accoppiato con un foglio di alluminio.
ƒ Pannelli fonoisolanti anticalpestio, per es. sotto i pavimenti continui flottanti.
ƒ Pannelli isolanti per facciata come elemento di un sistema compound termoisolante (cappotto).
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.037-0.045
0.5-500
1
40-100
0.0001
0.84
A1-A1FL
UNI 10351
0.038-0.054
1.3
30-150
-
prEN 12524
1
10-200
1.03
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13162 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di lana minerale ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Le materie prime di natura minerale sono disponibili in quantità praticamente inesauribile. L’inquinamento
ambientale provocato dalla relativa produzione riguarda soprattutto il consumo di energia necessario per la
fusione delle sostanze minerali di partenza.
Sulla base delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili non sembra tuttavia esservi alcun rischio per
la salute umana, se le polveri di fibra presentano un sufficiente grado di biodegradabilità (biopersistenza),
e quindi una permanenza soltanto breve nell’organismo umano. Durante la lavorazione delle fibre minerali si
può avvertire una sensazione di irritazione della pelle dovuta all’azione meccanica delle polveri di fibra
minerale. Nel caso in cui si produce una grande quantità di polvere si possono inoltre avvertire dei disturbi e
delle sensazioni d’irritazione a carico delle vie respiratorie e degli occhi. Durante i lavori di ristrutturazione è
possibile riutilizzare il materiale isolante se non è impregnato di umidità oppure imbrattato o contaminato.
I materiali isolanti a base di fibre minerali presentano un’alta versatilità d’uso se resi stagni al vento e
all’umidità, misura che per altro serve anche per arginare il rilascio di fibre fini.
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MATERIALE
CODICE
LANA DI VETRO
MW
Produzione:
Materie prime:
sabbia quarzifera 16-18%; feldspato 10-12%; soda 7-8%; derivati di borace 7-8%; dolomite, calce,
manganese e altri minerali 4-5%; vetro riciclato 45-49%; resina sintetica 3-9%; agente idrorepellente <1%.
Materie prime ed additivi vengono mescolati in un bacino di fusione a 1350°C. Centrifugazione e soffiatura
trasformano la massa liquida fusa in fibre. A queste vengono aggiunte resine sintetiche che solidificano in
forno a 250°C; il materiale viene quindi tagliato a misura, pannelli e feltri, ed imballato.
Presentazione:
La lana di vetro si può trovare in commercio sotto forma di pannelli, feltri, rotoli e coppelle.
Viene utilizzata sia da sola che accoppiata con altri materiali come barriere al vapore, polietilene, alluminio,
cartongesso ecc.
Applicazione:
I materiali isolanti a base di lana di vetro vengono proposti per tutti i campi di applicazione, ad eccezione per
le pareti a contatto con la terra e per l’isolamento dei tetti a struttura inversa (tetto rovescio):
ƒ Feltro autobloccante, si blocca da solo tra gli elementi strutturali in legno.
ƒ Feltro e pannello termoisolante eventualmente accoppiato con un foglio di alluminio.
ƒ Pannelli fonoisolanti anticalpestio, per es. sotto i pavimenti continui flottanti.
ƒ Pannelli isolanti per facciata come elemento di un sistema compound termoisolante (cappotto).
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.033-0.045
0.5-500
1
11-100
0.0001
0.84
A2
UNI 10351
0.036-0.054
1.3
10-150
-
prEN 12524
1
10-200
1.03
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13162 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di lana minerale ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Le materie prime di natura minerale sono disponibili in quantità praticamente inesauribile. L’inquinamento
ambientale provocato dalla relativa produzione riguarda soprattutto il consumo di energia necessario per la
fusione delle sostanze minerali di partenza.
Sulla base delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili non sembra tuttavia esservi alcun rischio per
la salute umana, se le polveri di fibra presentano un sufficiente grado di biodegradabilità (biopersistenza),
e quindi una permanenza soltanto breve nell’organismo umano. Durante la lavorazione delle fibre minerali si
può avvertire una sensazione di irritazione della pelle dovuta all’azione meccanica delle polveri di fibra
minerale. Nel caso in cui si produce una grande quantità di polvere si possono inoltre avvertire dei disturbi e
delle sensazioni d’irritazione a carico delle vie respiratorie e degli occhi. Durante i lavori di ristrutturazione è
possibile riutilizzare il materiale isolante se non è impregnato di umidità oppure imbrattato o contaminato.
I materiali isolanti a base di fibre minerali presentano un’alta versatilità d’uso se resi stagni al vento e
all’umidità, misura che per altro serve anche per arginare il rilascio di fibre fini.
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MATERIALE
CODICE
SUGHERO
ICB
Produzione:
Sughero espanso tostato:
soggetto a marcatura CE
Ricavato dalle piante per scprzatura dopo alcuni mesi di stagionatura viene bollito e raschiato. Di seguito
viene essiccato fino a perdere il 20% del proprio peso e macinato fino a granulometria di 4-11 mm. Il
granulato così ottenuto, viene cotto a 370°C per 20 min.
Durante questo processo il sughero si espande liberando la resina che viene usata come legante. Viene poi
raffreddato tramite docce d’acqua e depositato per alcune settimane.
I trattamenti provocano lo sprigionamento della suberina e il compattamento del sughero.
Sughero granulato biondo: non soggetto a marcatura CE
I granuli espansi vengono legati tra loro con resine o altri leganti.
Il sughero si può trovare in commercio sotto forma di pannelli, strisce, materiale sciolto, fogli.
Viene utilizzato sia da solo che accoppiato con altri materiali.
Applicazione:
I materiali isolanti in sughero vengono proposti in varie forme:
ƒ Pannelli in sughero agglutinati come elemento di un sistema compound termoisolante: i pannelli
vengono incollati sfalsati sul muro e tassellati.
ƒ Pannelli isolanti in sughero per l’isolamento acustico anticalpestio sotto a pavimenti continui.
ƒ Sughero granulato sfuso come riempimento termoisolante per esempio tra i legni di imbottitura nelle
costruzioni dei pavimenti a secco.
L’isolamento tra le travi con pannelli di sughero non è consigliabile: per evitare le fughe si
dovrebbero tamponare i bordi con altri materiali isolanti elastici.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.040-0.045
90-110
5-10
100-170
1.6
B-C-E
UNI 10351
0.043-0.052
9-19
90-200
-
prEN 12524
5
90-140
1.56
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13170 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di sughero ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La quercia del sughero cresce nel bacino del Mediterraneo, in particolare in Portogallo.
La coltivazione della quercia da sughero è vantaggiosa sotto l’aspetto ecologico, in quanto favorisce anche
l’esistenza della fauna e della flora locale.
La scortecciatura viene operata ogni 10 anni ed è regolamentata dalle disposizioni di legge. I tragitti piuttosto
lunghi vengono effettuati soprattutto mediante camion. Il dispendio di energia durante la produzione è molto
ridotto. Il sughero espanso e quello granulato sviluppano spesso un odore molto forte (“fumoso”). In caso di
applicazione in ambienti interni si consiglia vivamente un test olfattivo.
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MATERIALE
CODICE
FIBRA DI POLIESTERE
PET
Produzione:
Le materie prime sono costituite da fibre di poliestere e fibre co-poliestere termoleganti.
Le fibre vengono miscelate, cardate e stratificate. Il velo di fibra cardato, subisce il processo di faldatura per
raggiungere la grammatura desiderata.
In un forno avviene la termolegatura, cioè le fibre co-poliestere termoleganti vengono fuse con aria calda
(temperatura di ca. 180°C), e successivamente raffreddate. L’operazione finale è quella della
calibratura/finitura per ottenere un prodotto finito di un determinato spessore. Durante il processo possono
essere accoppiati elementi o strati di finitura senza ausilio di collanti
Presentazione:
La fibra di poliestere si può trovare in commercio sotto forma di pannelli e rotoli.
Applicazione:
I materiali isolanti a base di fibra di poliestere vengono proposti per tutti i sistemi di isolamento termico ed
acustico con lastre di cartongesso.
Possono essere accoppiati, per isolanti fonoimpedenti, con membrane bituminose, fibre di legno ecc.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.034-0.050
0.5-500
3.11-3.34
10-150
0.24
B s2 d0
UNI 10351
0.038-0.054
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marchiatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Prodotto termoisolante di natura tessile in fibra di poliestere 100%. Il prodotto è considerato tra quelli
ecosostenibili perché riciclabile, non è dannoso alla salute dell’uomo in nessuno dei processi di produzione,
di montaggio e di utilizzo. La composizione e la struttura fanno si che l’isolante non perda le sue
caratteristiche nel tempo. Le fibre sono idrorepellenti. In caso di incendio si osserva una forte formazione di
fumo denso.
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MATERIALE
CODICE
VETRO CELLULARE
CG
Produzione:
Le materie prime sono costituite da: sabbia quarzifera, vetro riciclato, feldspato di potassio, soda ed altri
minerali. Le materie prime vengono estratte e macinate fino a polverizzazione. Viene aggiunto carbonio
polverizzato a T=1000°C 1300°C che provoca formazione di gas. Il gas espandendo la massa conferisce la
struttura alveolare. Dopo il raffreddamento si ha la formazione di blocchi di schiuma rigida.
Presentazione:
Il vetro cellulare si può trovare in commercio sotto forma di pannelli e perle espanse.
Applicazione:
I pannelli di vetro cellulare sono particolarmente adatti per l’isolamento perimetrale lungo le pareti esterne a
contatto con la terra, sotto il plinto di fondazione, sulle terrazze o sui tetti piani e in generale in tutte le parti
dell’edificio sensibili all’umidità. La lavorazione viene eseguita con seghe a mano. Il fissaggio viene operato
con collanti speciali o a base di bitume oppure direttamente nel pietrisco fine, nella sabbia o nel calcestruzzo
fresco. Il prodotto potrebbe riportare danni in seguito a sollecitazioni meccaniche quali ad esempio i colpi
assestati durante il montaggio.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.055-0.066
400-1600
8
10
130-180
0.84
A1-A1FL
UNI 10351
0.055-0.066
∞
130-180
-
prEN 12524
∞
100-150
1
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13167 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di vetro cellulare ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Il vetro cellulare è stagno al vapore e all’acqua (µ=infinito), vale a dire che non assorbe alcuna umidità. E’ un
materiale resistente al gelo e alle condizioni atmosferiche e regge bene le forti compressioni. I pannelli sono
comunque relativamente leggeri e non infiammabili, non putrescibili e resistenti ai solventi e agli acidi.
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Il dispendio di energia primaria nella fase di produzione è elevato, il recupero di energia in fase di fusione ed
espansione consente però di riutilizzare il calore prodotto. La longevità dei pannelli si ripercuote
positivamente sul bilancio energetico complessivo. Il vetro cellulare non contiene gas nocivi per l’ozono. I
pannelli impediscono la penetrazione del gas radon. Durante il taglio fuoriesce dell’acido solfidrico non
pericoloso di odore putrido. Il vetro cellulare puro può essere riciclato senza alcun problema. Non è possibile
riutilizzare del vetro cellulare trattato con collanti (per esempio bitumi, resina sintetica).
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MATERIALE
CODICE
LANA DI LEGNO IN PANNELLI
WW
Produzione:
Due processi:
1) Il processo produttivo prevede l’uso di cime d’abete rosso che vengono ridotte in fibre lunghe e
sottili. La lana di legno così ottenuta viene impregnata con cemento Portland creando un impasto
che viene steso e depositato in stampi la cui forma è quella del prodotto finito. Una volta negli stampi
è necessario un periodo di maturazione che porti il materiale a completare il processo di formazione.
2) Il secondo processo prevede l’uso di legno di pioppo e un legante a caldo a base di magnesite.
Presentazione:
La lana di legno si può trovare in commercio sotto forma di pannelli e prodotti battentati. Viene utilizzato sia
da solo che accoppiato con altri materiali quali cartongesso, lana di roccia, polistirene ecc.
Applicazione:
I pannelli di lana di legno sono adatti a molteplici impieghi:
isolamento di solai, isolamento dei getti di calcestruzzo, formazione dei tavolati di copertura, rivestimenti
fonosaorbenti interni, rivestimento di strutture in legno e ferro, la realizzazione di pareti leggere.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.062-0.069
150-300
5
300-500
0.01
2.1
B
UNI 10351
0.085-0.091
2.1-5.4
300-500
-
prEN 12524
3-5
250-450
1,47
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13168 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di lana di legno ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Il prodotto non contiene metalli nocivi, non sviluppa gas tossici, non è radioattivo, non è combustibile. Gli
eventuali scarti da smaltire vanno depositati nelle comuni discariche per materiali da costruzione.
Il materiale è sostanzialmente conforme ai requisiti richiesti per un materiale ecologico.
GLAUCO PEROTTI – Via Cavour, 225 – 63018 Porto S.Elpidio (AP) Tel.0734/900879 Fax.0734/906414 www.glaucoperotti.it
- 25 -
MATERIALE
CODICE
FIBRA DI LEGNO
WF
Produzione:
La materia prima è il legno di scarti di segheria con aggiunte di colle, resine e bitume. Si frantumano i trucioli
in dimensioni pressoché costanti: poi con processi termomeccanici si raffinano le fibre. Si passa poi
all’immersione in bagni ricchi di additivi e sospensioni.
L’acqua di processo viene aspirata e i pannelli passano alla pressatura. Segue infine una fase di
essiccazione in cui l’umidità passa dal 40 al 2%.
Presentazione:
La fibra di legno si può trovare in commercio sotto forma di pannelli. Viene utilizzato sia da solo che
accoppiato con altri materiali quali cartongesso, lana di roccia, polistirene ecc.
Applicazione:
I pannelli di fibra di legno sono adatti a molteplici impieghi:
isolamento tra le travi portanti del tetto, formazione dei tavolati di copertura, pannelli isolanti speciali per
pareti divisorie e fonoisolanti leggere.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.040-0.060
5-100
2-5
45-280
2.5
E
UNI 10351
-
prEN 12524
5-10
150-250
1,4
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Nelle sezioni ad alto rischio di umidità vanno previsti pannelli idrofobizzati preferibilmente con aggiunta di
resina naturale piuttosto che bitume.
Norme di riferimento:
UNI EN 13171 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di fibre di legno ottenuti in fabbrica – Specificazione”
giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Le materie prime sono inesauribili e pertanto disponibili in misura praticamente illimitata per il relativo
utilizzo. Il consumo di energia durante la produzione è relativamente alto. L’inquinamento ambientale per
effetto delle acque sporche scaricate durante la produzione viene ridotto al minimo attraverso la circolazione
in circuiti chiusi. I resti dei pannelli isolanti in fibra di legno possono essere lavorati per produrre nuovi
materiali isolanti oppure designati al compostaggio. Questo materiale isolante è sostanzialmente conforme ai
requisiti richiesti per un prodotto ecologico.
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- 26 -
MATERIALE
CODICE
PERLITE ESPANSA
EPB
Produzione:
La materia prima è la riolite.
Questi minerali idro vetrosi vengono frantumati ed esposti a shock termico a T=1000°C.
A questa temperatura l’acqua evapora ed espande le pareti vetrose del granulo.
Il materiale rigonfia di 15-20 volte il volume di quello originario.
Presentazione:
La perlite espansa si può trovare in commercio sotto forma di materiale sciolto di granulometria da 0.1 a
circa 2 mm. Viene utilizzato da solo che miscelato a formare composti cementizi.
Applicazione:
La perlite espansa viene proposta come:
ƒ Isolante granulare leggero per l’isolamento non caricato di cavità, ad esempio come isolamento di
soffitti del piano più elevato. Le eventuali modifiche successive, ad esempio rotture, in questo caso
costituiscono un problema.
ƒ Isolante granulare caricabile sotto pavimento di cemento e isolante granulare altamente caricabile
sotto pavimento a secco.
ƒ Isolante granulare di compensazione e di riempimento tra i legni di imbottitura per l’isolamento
termico di pavimenti (applicazioni più frequenti).
La perlite espansa può essere utilizzata anche per la produzione di malte e intonaci termoisolanti
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.066
100-800
1-2
30-150
0,84
A1-A1FL
UNI 10351
0.066
100
-
prEN 12524
5
140-240
0,9
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13169 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di perlite espansa ottenuti in fabbrica –
Specificazione” giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La perlite espansa è ancora sufficientemente disponibile in molti giacimenti in tutto il mondo. Il dispendio di
energia implicato dalla relativa produzione rientra nei livelli medi. Nella produzione non vengono impiegate
sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana. Il materiale granulare sfuso può essere riapplicato. La
perlite espansa può essere smaltita nelle discariche specifiche per scarti di materiale da costruzione.
Durante la lavorazione è obbligatorio procedere con la massima cautela per evitare un eccessivo
sviluppo di polvere.
Questo materiale isolante è sostanzialmente conforme ai requisiti richiesti per un prodotto ecologico.
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MATERIALE
CODICE
POLIURETANO
PUR - PIR
Produzione:
Tutti i poliuretani sono basati su una reazione esotermica di poliaddizione tra poli/dissocianati e composti
poliassidraulici. La reazione tra le materie prime utilizzate è completa e non sviluppa prodotti secondari. Le
materie prime sono mescolate tutte in fase liquida e il tipo di processo dipende dal prodotto finale che si
vuole ottenere. Si possono ottenere blocchi, pannelli con rivestimento flessibile o rigido e semilavorati liquidi
da espandere in situ (lo “spruzzo”). I produttori già da tempo utilizzano per l’espansione pentano e acqua.
Entrambi non sono dannosi per l’ozono. Il processo più diffuso è quello per aver lastre con rivestimento
flessibile. In tale processo la miscela viene spruzzata all’interno di una macchina che permette l’espansione
della miscela e quindi la formazione del pannello. Le caratteristiche termiche dipendono principalmente dalla
formulazione base e dal tipo di rivestimento (permeabile e non all’aria). Modificando in parte le materie prime
si ottiene la schiuma PIR, caratterizzata da un miglioramento del comportamento al fuoco.
Presentazione:
Il poliuretano si può trovare in commercio sotto forma in lastre nude o rivestite e coppelle espanse, può
anche essere espanso in situ. Viene utilizzato da solo che internamente a manufatti strutturali metallici quali
pannelli grecati o accoppiato a supporti come guaine impermeabilizzanti.
Applicazione:
Il poliuretano viene proposto principalmente come:
ƒ Isolante termico continuo di coperture piane impermeabilizzate (tetto caldo).
ƒ Isolante termico nel settore della refrigerazione
ƒ Isolante termico di solai su locali non riscaldati
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.024-0.034
25-800
30-150
25-50
0.03-0.05
1.3
CDE
UNI 10351
0.032-0.034
96-193
25-50
-
prEN 12524
60
28-55
1.4
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
UNI EN 13165 – “Isolanti termici per edilizia – Prodotti di poliuretano espanso rigido ottenuti in fabbrica –
Specificazione” giugno 2003
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
I prodotti di partenza utilizzati per la produzione del poliuretano derivano dal petrolio e da materie prime
riproducibili (zucchero di barbabietola). Dopo il montaggio non vi sono pericoli per la salute umana. Durante
il taglio a formato è opportuno evitare di inalare le polveri, in modo da prevenire un’eventuale irritazione
meccanica delle vie respiratorie. Il poliuretano è un materiale isolante prodotto secondo un processo
complesso che richiede un cospicuo dispendio di energia che varia a seconda del prodotto e che,
comunque, viene bilanciato in breve tempo.
In caso di incendio, secondo la temperatura e l’ossigeno presente nell’aria, possono formarsi gas velenosi
com isocianati, acido prussico e diversi composti di fosforo. Come per la maggior parte dei materiali organici,
la tossicità dei gas combusti viene comunque definita sulla base del monossido di carbonio.
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MATERIALE
CODICE
ARGILLA ESPANSA
Produzione:
La materia prima è il silicato idrato di alluminio.
Viene fatta stagionare con una fase di estivazione e una di ibernazione. L’argilla depositata viene
omogeneizzata e mescolata con gli additivi, poi opportunamente asciugata, viene introdotta in forni di tipo
rotante in cui si libera dall’umidità e fonde a 1200 1300 °C. Il prodotto raffreddato e stagionato viene
depositato in silos.
Presentazione:
L’argilla espansa si può trovare in commercio sotto forma di materiale sciolto con granulometria variabile tra
3 e 25 mm. Viene utilizzata sfusa, impastata e imbiaccata. Si utilizza di frequente per realizzare calcestruzzo
alleggerito.
Applicazione:
L’argilla espansa viene proposta come:
ƒ Isolante granulare leggero per l’isolamento non caricato di cavità, ad esempio come isolamento di
soffitti del piano più elevato. Le eventuali modifiche successive, ad esempio rotture, in questo caso
costituiscono un problema.
ƒ Isolante granulare caricabile sotto pavimento di cemento e isolante granulare altamente caricabile
sotto pavimento a secco.
ƒ Isolante granulare di compensazione e di riempimento tra i legni di imbottitura per l’isolamento
termico di pavimenti (applicazioni più frequenti).
L’argilla espansa può essere utilizzata anche per massetti premiscelati.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.09-0.12
-
UNI 10351
0.09-0.12
-
prEN 12524
-
1
280-450
0,92
A1-A1FL
280-450
-
2
200-400
1
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
Il dispendio di energia implicato dalla relativa produzione rientra nei livelli medi. Nella produzione non
vengono impiegate sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana. Il materiale granulare sfuso può
essere riapplicato. L’argilla espansa può essere smaltita nelle discariche specifiche per scarti di materiale
da costruzione.
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MATERIALE
CODICE
VERMICULITE ESPANSA
Produzione:
Le materie prime: silicati idrati di alluminio, ferro, magnesio e altri metalli cristallizzati.
Viene frantumata, macinata e sottoposta a trattamenti termici in cui l’acqua di cristallizzazione evapora e la
espande formando minuscole celle piene di aria che conferiscono il potere termoisolante.
Presentazione:
La vermiculite si può trovare in commercio sotto forma di materiale sfuso in granuli da 0.1 a circa 12 mm.
Viene utilizzato da solo che miscelato a formare composti cementizi.
Applicazione:
La vermiculite espansa viene proposta come:
ƒ Isolante granulare leggero per l’isolamento non caricato di cavità, ad esempio come isolamento di
soffitti del piano più elevato. Le eventuali modifiche successive, ad esempio rotture, in questo caso
costituiscono un problema.
ƒ Isolante granulare caricabile sotto pavimento di cemento e isolante granulare altamente caricabile
sotto pavimento a secco.
ƒ Isolante granulare di compensazione e di riempimento tra i legni di imbottitura per l’isolamento
termico di pavimenti (applicazioni più frequenti).
La vermiculite espansa può essere utilizzata anche per la produzione di malte e intonaci termoisolanti
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.077-0.082
-
UNI 10351
0.077-0.082
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
1
80-120
0,84
A1-A1FL
80-120
-
2-3
30-150
1.08
-
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La vermiculite espansa è ancora sufficientemente disponibile in molti giacimenti in tutto il mondo. Il
dispendio di energia implicato dalla relativa produzione rientra nei livelli medi. Nella produzione non vengono
impiegate sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana. Il materiale granulare sfuso può essere
riapplicato. La vermiculite espansa può essere smaltita nelle discariche specifiche per scarti di materiale da
costruzione.
Durante la lavorazione è obbligatorio procedere con la massima cautela per evitare un eccessivo
sviluppo di polvere.
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MATERIALE
CODICE
LANA DI CANAPA
Produzione:
La varietà di canapa impiegata per produrre prodotti isolanti non consente l’estrazione di sostanze
stupefacenti. La prima lavorazioni dopo la coltivazione è la riduzione in fibre del materiale alla quale vengono
aggiunte fibre di poliestere di rinforzo. Infine vengono aggiunti prodotti naturali ignifughi.
Presentazione:
La lana di canapa si può trovare in commercio sotto forma di pannelli e rotoli.
Applicazione:
I pannelli di lana di canapa sono adatti a molteplici impieghi:
ƒ Pannelli isolanti e tappetini isolanti per l’isolamento termico in pareti montanti, soffitti con travatura in
legno, tetti e facciate sospese ventilate.
ƒ Materiale di tamponatura per il riempimento di cavità, corde di canapa per giunzioni di finestre e
porte.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.039-0.040
1-2
15-110
1.7
D
UNI 10351
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Euroclasse
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
La canapa è una delle fibre vegetali più interessanti per il settore dell’edilizia. La coltivazione estensiva della
canapa è ideale per l’agricoltura ecologica. Le sue buone caratteristiche consentono di utilizzare il prodotto
aggiungendo poche sostanze del tutto innocue per la salute umana. La lana di canapa può essere riutilizzata
dopo lo smontaggio.
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MATERIALE
CODICE
FIBRA DI CELLULOSA
Produzione:
Per produrre i fiocchi si ricorre a due tipi di carta: quella estratta direttamente dalla cellulosa del legno
trattata e quella di riciclo. Le due tipologie vengono miscelate e quindi scomposte in fibre e miscelata con
circa il 15-20% di sali di boro per ottenere una protezione contro gli attacchi di fuoco, parassiti e i topi.
Presentazione:
La fibra di cellulosa si può trovare in commercio sotto forma di pannelli e materiale sfuso.
Applicazione:
ƒ Pannelli isolanti per intercapedini
ƒ Materiale sfuso per riempimento di pavimenti e solai tra i legni di imbottitura.
ƒ Isolamento mediante insufflaggio in cavità di pareti, soffitte non praticabili ecc.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.045-0.058
1-3
32-85
1.3-1.9
1-2
UNI 10351
0.085-0.091
-
prEN 12524
2
20-60
1,6
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Classe
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
L’utilizzo di carta straccia mediante processo di riciclaggio è molto opportuno da un punto di vista ecologico
ed inoltre il dispendio di energia e l’inquinamento ambientale sono contenuti. Il materiale isolante a base di
cellulosa può essere asportato mediante aspirazione e reinsufflato nelle costruzioni
Il materiale è sostanzialmente conforme ai requisiti richiesti per un materiale ecologico.
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MATERIALE
CODICE
CEMENTO CELLULARE IN BLOCCHI
Produzione:
Per la produzione di blocchi in cemento cellulare si impiegano sabbia silicea (60%), calce (14%), cemento
Portland (23%), acqua ed una piccola quantità d’alluminio che ha la funzione di attivare il processo di
lievitazione. I pori si formano in seguito alla reazione della calce viva e dell’acqua con l’alluminio che si
trasforma in alluminato di calcio idrato. Questo composto non è tossico, infatti analoghi composti, con
idrossidi di alluminio, vengono impiegati per scopi medici. Dal punto di vista chimico il materiale è composto
di silice,ossido di calcio, ossido di alluminio e acqua (SiO2, CaO, Al2O3, H2O), risorse naturali il cui insieme
rappresenta più dell’80% della composizione media della crosta terrestre.
Il prodotto finale è composto per circa il 30% in volume da materiali solidi, mentre per il restante 70% è
costituito da “macroporosità”, visibili ad occhio nudo, e “microporosità”, visibili al microscopio: l’insieme di
queste celle chiuse d’aria conferiscono al materiale proprietà termiche eccezionali, essendo l’aria il migliore
isolante termico esistente in natura.
Presentazione:
I blocchi di cemento cellulare vengono utilizzati per murature portanti, murature di tamponamento, murature
divisorie ecc.
Applicazione:
ƒ Isolamento termico di pareti esterne e divisorie
ƒ Isolamento acustico di pareti esterne e divisorie.
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.148
6
400-500
1
0
UNI 10351
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Classe
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
L’energia consumata dall’estrazione delle materie prime è stata rapportata all’energia che il prodotto
consente di risparmiare, ed è stata valutata nell’arco di 2 anni. Il prodotto non contiene fibre pericolose,
difficilmente solubili; non contiene sostanzr tossiche che possono essere liberate in caso di incendio; non
reagisce con prodotti chimici, detergenti e detersivi, impiegati per uso domestico; non risulta essere
radioattivo.
Il materiale è sostanzialmente conforme ai requisiti richiesti per un materiale ecologico.
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MATERIALE
CODICE
INTONACO ISOLANTE IN POLISTIROLO
Produzione:
Leganti idraulici predosati-perle vergini di polistirene espanso perfettamente sferiche a granulometria
costante, additivate con speciali additivi.
Presentazione:
Intonaco premiscelato a base di polistirene espanso, pronto all’uso, per uso esterno ed interno, ad
applicazione manuale e meccanica. Può essere applicato su ogni tipo di muratura; grazie alla sua
permeabilità all’acqua è particolarmente adatto quale intonaco termoisolante di fondo per successive
applicazioni di intonaci di finitura.
Applicazione:
ƒ MigIioramento di isolamento termico di pareti esterne e divisorie
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.071
8
200-300
A1
UNI 10351
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Classe
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
L’energia consumata dall’estrazione delle materie prime è stata rapportata all’energia che il prodotto
consente di risparmiare, ed è stata valutata nell’arco di 2 anni. Il prodotto non contiene fibre pericolose,
difficilmente solubili.
Durante la lavorazione è obbligatorio procedere con la massima cautela per evitare un eccessivo
sviluppo di polvere.
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MATERIALE
CODICE
INTONACO ISOLANTE IN VETRO ESPANSO
Produzione:
Leganti idraulici predosati-perle di vetro espanso a granulometria costante, additivate con speciali additivi.
Presentazione:
Intonaco premiscelato a base di vetro espanso, pronto all’uso, per uso esterno ed interno, ad applicazione
manuale e meccanica. Può essere applicato su ogni tipo di muratura.
Applicazione:
ƒ MigIioramento di isolamento termico di pareti esterne e divisorie
Caratteristiche e proprietà:
Conduttività termica λ
Valore di sollecitazione a compressione che porta al 10%
di deformazione
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ
Densità ρ
Coefficiente di dilatazione termica lineare
Calore specifico cp
Reazione al fuoco
fonti varie
0.070
8
10
600
A1
UNI 10351
-
prEN 12524
-
(W/mK)
(kPa)
(-)
3
(kg/m )
(mm/mK)
(kJ/kgK)
Classe
Norme di riferimento:
Il materiale non è soggetto a marcatura CE
Considerazioni sull’aspetto ecologico e sanitario:
L’energia consumata dall’estrazione delle materie prime è stata rapportata all’energia che il prodotto
consente di risparmiare, ed è stata valutata nell’arco di 2 anni. Il vetro cellulare non contiene gas nocivi per
l’ozono, non è tossico, è riciclabile e biocompatibile.
Durante la lavorazione è obbligatorio procedere con la massima cautela per evitare un eccessivo
sviluppo di polvere.
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TABELLA RIEPILOGATIVA DEI MATERIALI ISOLANTI CON RELATIVE
CARATTERISTICHE PRINCIPALI E VALORI INDICATIVI
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CONSIGLI PRATICI
L’elemento determinante per le dispersioni di calore attraverso le parti strutturali di un
edificio è costituito dalla trasmittanza termica U, la quale non dipende solo dal materiale
isolante e dal relativo spessore, bensì anche dal resto della struttura costruttiva. A
seconda della collocazione dell’isolamento, esternamente su un elemento strutturale
massiccio o tra due strati di elementi strutturali massicci, si parla di isolamento esterno o di
isolamento in intercapedine.
Le modalità di isolamento e in generale il tipo di costruzione dipendono in primo luogo
dalle preferenze personali del committente. Una costruzione a basso consumo energetico
non viene realizzata tramite un preciso modello di costruzione o una determinata forma
architettonica ma soprattutto attraverso dei coefficienti di trasmittanza U bassi.
Un fattore invece determinante per una costruzione a basso consumo energetico è la
compattezza della costruzione stessa. Per ridurre al minimo il fabbisogno di energia di un
edificio è opportuno ridurre al minimo la superficie, questo significa che l’edificio deve
essere costruito nella maniera più compatta possibile senza incastri, rientranze e
sporgenze ecc. Altrimenti il consumo di energia risulterà relativamente elevato nonostante
il buon isolante termico e aumenteranno proporzionalmente anche i costi necessari per
garantire un buon isolamento termico su una superficie maggiore.
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CAMPI DI APPLICAZIONE DEI MATERIALI ISOLANTI
In commercio sono disponibili dei materiali isolanti idonei per ogni parte di involucro
dell’edificio. Nell’elenco che segue sono indicate le applicazioni dei materiali isolanti
consigliate per le parti principali degli edifici.
A parte nel “Isolamento termico- Soluzioni e tecnologie-Schemi grafici” potete trovare le
soluzioni e le schede di applicazioni conformi al D.Lgs. n.311 del 29.12.06
1. Isolamento dell’ultimo solaio: perlite espansa, polistirene espanso EPS,
polistirene estruso XPS, lana di vetro e di roccia, fibra di legno, lana di canapa, lana
di legno,sughero, vetro cellulare.
2. Isolamento sopra le travi portanti: polistirene espanso EPS, polistirene estruso
XPS, lana di vetro e di roccia (compressione dura), fibra di legno, sughero,
poliuretano, vetro cellulare. Privilegiare la tecnica del tetto ventilato.
3. Isolamento tra le travi portanti: polistirene espanso EPS (pannelli autobloccanti),
lana di vetro e di roccia, lana di canapa, fibra di legno, lana di legno, cellulosa.
4. Isolamento esterno delle pareti: sistema compound (cappotto) termoisolante:
polistirene espanso EPS, polistirene estruso XPS, lana di vetro e di roccia
(compressione dura), sughero.
5. Isolamento di intercapedine: polistirene espanso EPS, polistirene estruso XPS,
lana di vetro e di roccia, lana di canapa, sughero, fibra di legno.
6. Isolamento acustico anticalpestio: lana di vetro e di roccia, polietilene reticolato,
feltri in fibra di poliestere.
7. Isolamento perimetrale: (isolamento esterno parete controterra): polistirene
estruso XPS, vetro cellulare.
8. Isolamento tubazioni: lana di vetro e di roccia, poliuretano, vetro cellulare.
9. Isolamento pavimento su scantinato: polistirene estruso XPS, vetro cellulare,
poliuretano PIR.
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SPESSORI ISOLANTI
La questione riguardante lo spessore da scegliere per lo strato di isolamento per arrecare
il massimo vantaggio all’ambiente è stata trattata approfonditamente dai tecnici del
settore. Considerato che attraverso l’isolamento, il risparmio di energia, di emissioni di
CO2 e di altre sostanze, è di molto maggiore rispetto alle spese sostenute dall’ambiente
per la produzione dei materiali isolanti; l’isolamento nella forma proposta per gli edifici a
basso consumo energetico rappresenta dal punto di vista ecologico soltanto un limite
minimo per lo spessore isolante ideale.
Ma quale è lo spessore ottimale che consente di ottenere un vantaggio ottimale anche dal
punto di vista economico?
Un maggiore isolamento porta ad un maggiore benessere con spese di riscaldamento
inferiori e contribuisce in questo modo ad un aumento del valore dell’edificio. Sulla scia di
queste considerazioni per gli edifici nuovi e nelle ristrutturazioni si dovrebbero raggiungere
almeno i coefficienti U proposti nello schema riportato di seguito.
Fanno eccezione, ovviamente, gli edifici di pregio storico o soggetti a tutela per i quali
l’isolamento deve tener conto di certe limitazioni e la cui ristrutturazione richiede una
progettazione accurata in maniera tale da risultare efficiente da un punto di vista
energetico.
INDICI STIMABILI DI TRASMITTANZA “U” PER
CLASSIFICAZIONE ENERGETICA
TIPOLOGIA
PARETI ESTERNE
COPERTURE
PAVIMENTI
Classe A
Classe B
Classe C
Classe D
Classe E
0.15-0.25
0.25-0.30
0.30-0.45
0.45-0.50
0.50-0.60
0.10-0.20
0.15-0.25
0.25-0.40
0.40-0.50
0.50-0.60
0.25-0.35
0.30-0.50
0.50-0.70
0.50-0.70
0.70-0.80
Fonte: CASACLIMA
Particolare attenzione va rivolta alla continuità dell’isolamento termico su ttutto l’involucro
dell’edificio. Non è sufficiente isolare le pareti esterne ed il tetto. L’isolamento deve, infatti,
essere posato anche per i soffitti dei garage o degli scantinati e sulle pareti tra gli ambienti
riscaldati e quelli non riscaldati o nelle zone a contatto terra. A questo proposito la
trasmittanza U da ottenere dipenderà dalla temperatura degli ambienti circostanti.
Considerato per esempio che le zone a contatto con la terra o lo scantinato non
raggiungono la temperatura dell’aria esterna, gli elementi strutturali contigui dovranno
essere dotati di un minor isolamento.
Elemento
Parete esterna
Tetto
Soffitto verso cantina non
riscaldata
Finestre
Trasmittanza “U”
0.20
0.25
0.15
0.20
0.30
Uw=1.5
Possibile struttura
Mattoni porizzati 30 cm + isolamento 12 cm
Mattoni porizzati 30 cm + isolamento 8 cm
Isolamento 24 cm
Isolamento 18 cm
Solaio in cemento 20 cm + isolamento 12 cm
Solaio in laterizi 20 cm + isolamento 10 cm
Vetro doppio a bassa remissività + distanziatore vetro
ottimizzato
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PONTI TERMICI
L’applicazione corretta dell’isolamento termico è una condizione imprescindibile per
riuscire ad ottenere gli effetti desiderati di risparmio energetico, riduzione dei costi e
aumento del comfort. Per l’isolamento termico degli involucri degli edifici sono
determinanti, non solo i coefficienti U degli elementi strutturali, bensì anche – e in larga
misura – le configurazioni dei dettagli. I ponti termici devono essere assolutamente evitati
in quanto non solo comportano una dispersione di energia ma anche dei problemi tecnici
come la formazione di muffe causate dalla condensa.
I ponti termici creano una resistenza minima al flusso di calore che per questo motivo si
rafforza proprio in loro corrispondenza abbassando particolarmente le temperature delle
superfici con i relativi problemi di condensa e formazione di muffe connessi.
Le configurazioni dei dettagli variano da edificio ad edificio e dovrebbero essere analizzate
da un tecnico esperto. Va inoltre evidenziato che le configurazioni dei dettagli diventano
più rilevanti quanto migliore è l’isolamento termico dell’edificio.
Di seguito si riportano alcune configurazioni che richiedono un’attenzione particolare:
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⇒
⇒
⇒
⇒
⇒
Realizzazione dell’isolamento termico per strutture a sbalzo
Configurazione attico per tetti piani
Configurazione per pilastri e travi sporgenti
Passaggio dalle pareti fuori terra alle pareti a contatto con il terreno
Dettagli di raccordo per elementi finestra e porta
Configurazione dei dettagli per gli avvolgibili
TENUTA ALL’ARIA E AL VENTO
L’esperienza insegna che a volte, nonostante un buon isolamento termico, non si riescono
ad ottenere i risparmi energetici determinati aritmeticamente.
In molti casi questo è dovuto a costruzioni non stagne, vale a dire permeabili all’aria e al
vento.
Questi vizi costruttivi si osservano soprattutto – ma non esclusivamente – nelle costruzioni
di tipo leggero, per esempio costruzioni in legno e tetti. Già le minime fughe nell’involucro
dell’edificio ( per esempio nella barriera vapore o nei raccordi di finestre, lucernari, camini
e pareti culminanti ) provocano delle enormi dispersioni di calore a causa di un ricambio
aria incontrollato. In inverno fuoriesce l’aria calda e umida degli interni che può provocare
danni da condensa alla costruzione.
Attraverso una fuga larga 1 mm e lunga 1 m possono fuoriuscire ogni giorno 800 g
di umidità che si riversano sulla costruzione, in confronto a 0,5 g di umidità con una
barriera vapore stagna. Una fuga di questo tipo può inoltre peggiorare di cinque
volte il coefficiente di isolamento per metro quadro.
L’impermeabilità all’aria degli edifici viene determinata in base a dei valori indicativi che
possono essere verificati mediante il cosiddetto “Blower-Door-Test” che va eseguito prima
di applicare il rivestimento interno, dato che altrimenti risulterà difficile apportare delle
migliorie a livello di tenuta al vento.
Negli edifici dotati di sistemi di ventilazione controllati come gli edifici a basso consumo
energetico e le case passive il “Blower-Door-Test” rientra ormai nello standard della
tecnica.
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UFFICIO TECNICO-RICERCA E SVILUPPO
Per ulteriori informazioni, schede applicative e/o soluzioni alternative richiedete
al seguente indirizzo email: [email protected]
I dati riportati nella presente pubblicazione sono indicativi ed hanno lo scopo di contribuire
ad una descrizione generale.
E’ pertanto compito dell’utilizzatore assicurarsi che il prodotto e la relativa installazione
siano adeguati alla specifica applicazione, in conformità alla vigente legislazione e alle
normative europee, nazionali e regionali.
La ditta Glauco Perotti si riserva in qualsiasi momento e senza preavviso la facoltà di
effettuare modifiche.