http://www.detail.de/Archiv/De/HoleHeft/227/ErgebnisHeft

∂   2010 ¥ 1/2
Traduzioni in italiano
∂ – Rivista di Architettura
1
Inserto ampliato in italiano
2010 ¥ 1/2 · Calcestruzzo
Traduzione:
Rossella Mombelli
E-Mail: [email protected]
Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su:
http://www.detail.de/Archiv/De/HoleHeft/227/ErgebnisHeft
© Roland Pawlitschko, München
La tipologia della casa dello studente degli
anni ’70 riflette generalmente le caratteristi­
che della costruzione edilizia seriale con
lunghi corridoi e arredi standardizzati, pecu­
liarità che – negli esempi architettonici di
questo periodo – non risultano essere state
adeguatamente valorizzate. Un’eccezione è
costituita, però, dalle miniabitazioni a schie­
ra dell’ex Villaggio Olimpico che l’architetto
Werner Wirsing intreccia con vicoli e piaz­
zette come se fosse la fitta trama di un tap­
peto. Le unità d’abitazione si allineano,
­identiche, in numero di 800, creando un
complesso residenziale tutt’altro che anoni­
mo. 24 m2 di superficie che includono lo
spazio per un soppalco, una terrazza sul tet­
to e servizi che offrono una vita di comunità
intensa ma spontanea come raramente si
osserva in un centro residenziale per stu­
denti. Tenendo in considerazione l’ampio
sfavore riscontrato tra gli studenti, qualche
anno fa risultò evidente all’opera assisten­
ziale universitaria che gli appartamenti du­
plex necessitassero un massiccio intervento
di ristrutturazione. In seguito alla difficile pre­
sa di coscienza che i problemi non potevano
essere risolti solo con metodi scientifici,
all’architetto Werner Wirsing in collabora­
zione con Bogevisch Büro viene affidato l’in­
carico di rinnovare gli edifici in linea con un
intervento di restauro critico. In termini con­
creti, significa una completa demolizione e
ristrutturazione dell’intera area e contempo­
raneamente una nuova interpretazione e svi­
luppo dell’idea di individualizzazione della
residenza per studenti. Solo tre gruppi com­
posti di 4 case singole ognuno sono stati ri­
strutturati e riportati al loro stato originario
per essere nuovamente dati in locazione agli
studenti. L’impianto urbanistico riflette esat­
tamente il layout originario. A prima vista, le
case a schiera realizzate in calcestruzzo a
vista coibentato, prive di copertine sui muri
di coronamento si confondono con i prototi­
pi. Gli architetti hanno incrementato a 1052
il numero delle unità d’abitazione limitando
però l’interasse da 4,20 a 3,15 metri e la su­
perficie calpestabile a 18 mq. L’ampiezza
conferita all’appartamento dal taglio nel
­soffitto viene a meno per la concentrazione
urbana che caratterizza il nuovo intervento.
Solo il piano superiore mantiene una spazio­
sità e una luminosità paragonabili al proget­
to preesistente. Le unità mostrano una parti­
colare qualità di spazio e architettura
nonostante la dimensione degli interni. Gli
architetti sviluppano diversi particolari co­
struttivi particolarmente raffinati che dilatano
lo spazio d’azione degli studenti con l’ob­
biettivo di sfruttare ogni centimetro quadra­
to. Tra gli altri, si annoverano mobili a giorno
e un ripostiglio nei primi gradini della scala
che sale al piano superiore. Particolare si­
gnificato si dà alle due finestre del piano
­terra che si affacciano sul vicolo che collega
le unità di residenza; come già nel villaggio
femminile, le norme antincendio hanno im­
posto vetrate fisse, e, mentre l’aerazione av­
viene tramite la porta d’ingresso e l’apertura
di ventilazione sopra la porta, le due vetrate
servono a mantener viva la relazione internoesterno. Chi desidera proteggersi da sguar­
di indiscreti può chiudere la nicchia della
­finestra con una lastra di plexiglass non tra­
sparente di facile posa. Dall’esterno, la fine­
stra sembra una vetrina per l’esposizione di
fiori, boccali di birra o fotografie.
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Modellazione spazi esterni 2009
Modello dell’impianto urbanistico 2009
Assonometria unità d’abitazione 1972
Spazi esterni 1972
Pianta piano terra/pianta piano primo 1972,
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scala 1:100
Pianta piano terra/pianta piano primo 2009,
scala 1:100
Pianta piano primo 2009
Pianta piano terra 2009
Pagina 24
Ludoteca a Bonneuil-sur-Marne
La ludoteca per bambini – nata dall’ambizio­
ne da parte della comunità di avere un luogo
a fruizione pubblica con funzione di cataliz­
zatore – sorge nel centro di un complesso
di edilizia convenzionata residenziale a tor­
re, in un sobborgo a sud di Parigi. Un edifi­
cio risalente agli anni 60 disposto su due
piani è stato oggetto di intervento e conver­
sione, ed è diventato un punto d’incontro e
di gioco per i bambini. Il budget d’intervento
limitato e le caratteristiche richieste, anche
contrastanti per il carattere introverso e al
tempo stesso aperto che doveva assumere
l’edificio, hanno tuttavia condotto gli architet­
ti a sviluppare una soluzione poco conven­
zionale. Un involucro si sovrappone comple­
tamente all’esistente conferendo al volume
di aspetto monumentale e con rare aperture,
una presenza efficace necessaria per un
edificio destinato a questa funzione. Crean­
do contemporaneamente un luogo protetto
per i bambini. La pelle esterna con il proprio
carattere scultoreo, composta da una strut­
tura in calcestruzzo in parte isolata autopor­
tante, in parte corrugata sull’esistente, ha
dato origine a diverse forme tridimensionali.
L’ingresso in tutta la sua altezza si apre nello
spazio intermedio di nuova realizzazione do­
ve i lucernari accolgono la luce. La terrazza
© SJean-Marie Monthiers, Paris
Pagina 16
Ristrutturazione di alloggi per studenti
nel villaggio olimpico, Monaco di Baviera
Roland Pawlitschko
Traduzioni in italiano
2010 ¥ 1/2   ∂
al piano superiore è un cortile dedicato
al gioco all’aperto dei bambini. La pigmenta­
zione del calcestruzzo a vista fa risaltare la
trama del materiale ottenuta variando l’ordi­
tura delle tavole delle casseforme.
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Ingresso
Passeggini
Rampa
Reception
Area gioco
Servizi igienici
Deposito
Volume tecnico
Terrazza
Vuoto
Corridoio
Sala computer
Sala polifunzionale
Ufficio
Sezione particolareggiata
scala 1:20
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Pavimento terrazza:
legno Ipé esistente 25 mm
magatelli 120 mm
guaina impermeabilizzante 4 mm
isolamento termico in
polistirolo estruso 100 mm
guaina in PE
c.a. 140 mm
Lastra in fibra di gesso 13 mm
Vetrazione isolante in telaio di alluminio
Copertina in lamiera zincata
Parete:
c.a. a vista autocompattante
casseforme con matrice strutturante
pigmentazione tramite aspersione verde 180 mm
isolamento termico in lana minerale 100 mm
guaina in PE, pannello in fibra di gesso
Porta in acciaio:
rivestimento in lamiera di alluminio
verniciata nera 2 mm
isolamento termico in polistirolo estruso 55 mm
Rivestimento in lamiera di alluminio
verniciata nera 2 mm
Pavimento rampa:
moquette incollata 15 mm
malta autolivellante 3 mm
c.a. 220 mm
isolamento termico in
polistirolo estruso 50 mm
Pagina 27
Scuola speciale con internato
a ­Kramsach
Lo storico convento di Mariatal in Tirolo si in­
sedia in un’idilliaca valle direttamente su un
alveo fluviale. Nell’edificio dal 1971 si è in­
stallata la sede della scuola speciale regio­
nale. Tutte le integrazioni risalenti agli anni
’50 e ’70 sono state completamente demoli­
te, mentre l’edificio principale è stato mante­
nuto e ampliato con due volumi di nuova
­costruzione. Il complesso si apre verso una
corte interna comune che è connessa nelle
sue parti da volumi in vetro. Nei due edifici
di nuova costruzione si trovano l’internato
e la scuola con la palestra e la piscina
­terapeutica; mentre, nell’edificio esistente
rinnovato, sono state collocate la direzione
scolastica e lo spazio polifunzionale. Sulle
© Bruno Klomfar, Wien
Planimetria generale, scala 1:2000
Sezioni • piante
scala 1:400
facciate, caratterizzate da vuoti e pieni in
entrambi i volumi parallelepipedi in calce­
struzzo a vista, si alternano porte finestre
slanciate con parapetti in vetro e finestre
quadrate cinte da spessi telai anodizzati
­color oro. Le massive proporzioni dei nuovi
fabbricati giustificano la presenza del nuovo
a fianco dell’edificio storico: i volumi recenti
hanno un aspetto contemporaneo conferito
dalla disposizione delle finestre ma non in­
vadente. Caratterizzanti sono le fughe di
­betonaggio che dividono ogni piano in posi­
zione intermedia. All’interno gli arredi ad
­incasso in legno di olmo, il rivestimento in
resina poliuretanica rossa nei corridoi e le
superfici delle pareti bianche compensano
e riequilibrano la superficie grezza dei soffitti
in calcestruzzo armato.
Sezioni • Piante
scala 1:750
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Ingresso internato
Ingresso scuola
Direzione scolastica (esistente)
Piscina terapeutica
Spogliatoio
Ripostiglio
Cucina
Pausa
Camere studenti
Servizio notturno
Sala polifunzionale (esistente)
Aula didattica
Aula laboratorio
Appartamento per il personale
Sezione orizzontale • Sezione verticale
scala 1:20
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annello di facciata fisso o anta di ventilazione:
P
pannello in alluminio, isolamento XPS 24 mm
rivestimento in lamiera di alluminio incollata
anodizzata oro
Lamiera in alluminio piegata anodizzata oro 2 mm
Strato di ghiaia 60 mm
guaina impermeabilizzante a doppio strato
5 + 5 mm
strato isolante in PU 100 mm
strato isolante in pendenza EPS 140 mm
barriera al vapore bituminosa su strati di alluminio
pannello solaio in c.a. 250 mm
taglio termico con strato isolante 60 mm
isolante acustico in lana minerale 45 mm
controsoffitto acustico
in lastre di cartongesso forate 15 mm
Avvolgibile elettrico
materiale tessile color oro
Vetrata isolante U = 1,1 W/m2k
stratificato di sicurezza 4 + 4 mm
+ camera 16 mm + float 4 mm
in telaio di alluminio anodizzato oro
Parapetto in vetro stratificato di sicurezza
9
6 + 6 mm
profilo laterale fi 25/25/2 mm
Lamiera in acciaio inox 0,5 mm
Pavimento prefinito olmo verniciato 8 mm
massetto cementizio 70 mm
riscaldamento a pavimento
barriera al vapore
materassino isolante fonoassorbente
in lana minerale 20 mm
strato isolante in EPS riciclato 60 mm
pannello solaio in c.a. 250 mm
a taglio termico con isolante 60 mm
superficie in calcestruzzo a vista
C.a. con qualità faccia a vista 250 mm
strato isolante XPS 60 mm
strato isolante in lana minerale 80 mm
barriera al vapore
strato isolante in feltro 35 mm
cartongesso 12,5 + 12,5 mm
Pagina 32
Uffici a Ijburg, Amsterdam
Si erge ancora solitaria l’esile architettura
all’angolo del quartiere nella nuova espan­
sione urbana Ijburg sulla penisola di Have­
neiland ad Amsterdam, ma a breve il volume
a vetrine distribuito su sette piani sarà edifi­
cio d’angolo di un intero quartiere. Claus en
Kaan Architecten consulenti per il Master­
plan della città, hanno collocato il proprio
­ufficio di Amsterdam in maniera eccellente
direttamente sul mare in un quartiere urbano
in crescita. Dall’esterno, la facciata ha un
carattere prettamente industrializzato carat­
terizzato dalla profondità degli imbotti delle
finestre di estremo rigore. Dall’interno, l’unità
spaziale arriva alla differenziazione. Al piano
terreno, lo spazio che si eleva sino a 4,5 me­
tri privo di pilastri, sarà utilizzato in futuro
­come bar. Gli uffici di altezza interna vicina
ai 4 metri sono caratterizzati da una aperta
spazialità, privi dei convenzionali sistemi
di controsoffittatura. L’effetto di profondità
trasmesso dalla facciata in calcestruzzo è
implementato dalla soluzione in aggetto
dell’angolo dietro il quale si ipotizza una
­facciata leggera a quinta.
Sezioni • Piante
scala 1:500
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Ristorante
magazzino
Impianti
Ufficio
Biblioteca
Terrazza
Sezione verticale • sezione orizzontale
scala 1:20
© Christian Richters, Münster
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Uffici amministrativi e centro autobus
a Thiais, Francia
Ogni giorno fluiscono qui 800 autobus per
il trasporto pubblico a tratta breve. Questi,
Insieme agli impiegati e ai collaboratori in
materia di sicurezza e al personale impiega­
tizio che gestisce gli autobus di tutte le linee
meridionali e orientali di Parigi, garantiscono
una gestione snella. Esternamente i cinque
ingressi garantiscono l’accesso alla com­
plessa rete di percorsi interni. Dato che – do­
po che l’ambiente circostante nel paesaggio
periferico a sud di Parigi, a lato di ampi assi
viari e raccordi autostradali, è composto da
un’articolata serie di uniformi edifici industria­
li e centri commerciali, gli architetti nel pro­
getto si relazionano soprattutto con il terreno
stesso. Un imponente volume monolitico che
sembra fluttuare verso l’alto con gli angoli ar­
rotondati, è contenitore di un programma
funzionale estremamente eterogeneo. Una
pelle composta di elementi prefabbricati in
calcestruzzo fibrorinforzato, spessa tre centi­
metri con una superficie a bolli che ricorda i
lego, cinge le pareti esterne del corpo di fab­
brica. Da lontano la superficie a bottoni tin­
teggiata in antracite pare svanire nella super­
ficie del terreno. I tagli netti realizzati nella
massa dell’edificio sono rivestiti con vetri a
quattro diversi colori stampati con una trama
a punti specchianti color argento. Insieme al­
le finestre a nastro a filo facciata, i tagli si re­
lazionano con la facciata appesa dell’edificio
lungo la strada principale. La monocromia
della facciata si pone in un efficace contrasto
con la superficie scura in calcestruzzo ac­
centuando in maniera morbida la metrica
compositiva. Un ­lucernario provvede a pro­
iettare la luce naturale negli uffici collocati in
prossimità del centro della pianta, oltre a im­
plementare le molteplici prospettive dal po­
sto di lavoro verso la corte interna.
6
7
La pelle, che riveste la facciata, spessa
30 mm, è realizzata in elementi prefabbricati
in calcestruzzo fibrorinforzato ad elevata re­
sistenza a flessione. Al fine di riprodurre
esattamente su uno strato leggero il pattern
dalla matrice, il calcestruzzo utilizzato non
contiene gli inerti che vengono miscelati di
solito. Ad una distanza regolare di 14 mm si
dispongono i bottoni alti 7 mm e del diame­
tro di 24 mm. L’aver utilizzato più volte le
matrici in caucciù e l’aver limitato il numero
degli elementi formali a cinque ha determi­
nato un risparmio economico nelle fasi di
produzione.
L’isolamento interno dei muri esterni è
­un’applicazione particolarmente usata in
Francia, anche se in questo caso, è stata
­riscontrata la presenza di ponti termici in
prossimità dei bordi del solaio.
3
strato termoisolante 100 mm
barriera al vapore
cartongesso 12,5 mm
Elemento a mensola in acciaio inox
facciata in profilati di alluminio
vetrazione isolante strutturale
Sezione verticale • Sezione orizzontale
scala 1:10
1 Serramento ad anta orizzontale
profili di alluminio
con vetrazione isolante strutturale
2 Davanzale finestra
in pannello di masonite verniciato 20 mm
3 Strato termoisolante 19 mm
4 Bullone di ancoraggio
in acciaio inox M12/100 mm in nicchie nel cls.
5 Staffa in acciaio inox 6 mm
6 bussola filettata in elemento prefabbricato
bullone M6/40 mm
doppio strato intermedio EPDM 40/40/5 mm
acciaio inox 40/40/3 mm
dado in acciaio inox M6
7 Parete:
Elemento prefabbricato in cls. fibrorinforzato
superficie a bolli tinteggiato antracite 30 mm
intercapedine 70 mm
ca. 180 mm
strato termoisolante 100 mm
barriera al vapore
pannello in cartongesso 12,5 mm
8 Staffa portante in acciaio inox 3 mm
9 Mensola in acciaio inox 3 mm
10 Bullone in acciaio inox saldato
11 Guarnizione in silicone con elasticità permanente
12 Elemento prefabbricato in cls. nel basamento
superficie a bolli tinteggiata antracite 60 mm
13 Lamiera in acciaio inox piegata 3 mm
14 Pavimentazione in elemento prefabbricato
con struttura a bolli
Piante • Sezioni
scala 1:500
1
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Impianti
Ufficio
Locale cassaforte
Zona spogliatoi
Archivio
Portineria/Desk
Programmazione/Orari corse
Test etilico
Servizi sociali
Locale fotocopie
Locale comune
Terminale internet
Locale ricreazione
Vuoto
Caffetteria
Postazione direzionale
Locali di servizio impiegati
Cucina
Locale per la sicurezza
Conferenze e addestramento
Vuoto
Direzione aziendale
Pagina 42
Museo a Herning
Il nuovo museo di arte contemporanea
­(HEART) nella cittadina danese di Herning,
si colloca in un’ex fabbrica di camicie su di
un’altura in mezzo ad un’area industriale in
prossimità di assi viari ad elevata percorren­
za. L’edificio in calcestruzzo a vista bianco
si pone in relazione con il contesto sul filo
della storia dell’industria tessile e delle ope­
re d’arte della collezione del produttore Aare
Damgaard. Il volume architettonico sembra
emergere da un terreno mosso di colline er­
bose e arricchito da uno specchio d’acqua:
quattro dita s’irradiano dal centro dell’edifi­
cio trovando naturale prolungamento nelle
colline ricoperte di erba. Il corpo di fabbrica
intesse una relazione con il paesaggio e of­
fre, da ogni punto di vista, sorprendenti pro­
Sezione verticale
scala 1:20
1
2
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4
5
Elemento prefabbricato in cls. fibrorinforzato
superficie a bolli tinteggiata antracite 30mm
Guaina impermeabilizzante
isolante termico 100 mm
solaio in ca. 180 mm
controsoffitto acustico sospeso
Avvolgibile antiabbagliamento
Serramento in profilato di alluminio
con vetrazione isolante
Elemento prefabbricato in cls. fibrorinforzato
superficie a bolli tinteggiato antracite 30 mm
intercapedine d’aria 70 mm
ca. 180 mm
© Roland Halbe, Stuttgart
2
opertura: strato di ghiaia 60 mm
C
guaina impermeabilizzante bituminosa
strato termoisolante 140 mm
lastre di calcestruzzo alveolari 200 mm
Lucernario scala :
stratificato in monolitico di sicurezza 10 mm +
camera 15 mm + vetrata monolitica
di sicurezza 10 mm
Parete:
telaio in calcestruzzo prefabbricato 550 mm
strato termoisolante 120 mm
cartongesso 12,5 mm
barriera a vapore
cartongesso 12,5 mm
Vetrazione isolante
float 10 mm + camera 15 mm +
stratificato di sicurezza 15 mm
MDF laccato bianco 18 mm
Profilo in acciaio verniciato a polvere 60/40 mm
Pavimento:
massetto cementizio 60 mm
pannello pavimento radiante 60 mm
lastra in calcestruzzo precompresso 200 mm
Soglia prefabbricata in calcestruzzo
Parete tagliafuoco
elementi prefabbricati in c.a. 300 mm
© Philippe Ruault, Nantes
1
Traduzioni in italiano
Traduzioni in italiano
spetti o cannocchiali visivi. Le qualità sculto­
ree trovano massima enfasi nel gioco di luci
ed ombre. Alla base della sovrapposizione
volumetrica dell’immagine di partenza sta
l’idea di accavallare cinque segmenti di co­
pertura a nastro in maniera simile alle mani­
che di camicie, una sull’altra. L’idea architet­
tonica del tessuto si legge chiaramente
anche nella materialità delle facciate. Le su­
perfici dei setti in calcestruzzo bianco appa­
iono al visitatore che vi si avvicina come una
stoffa stropicciata, dove ogni poro è visibile
e percepibile. La superficie monocromatica
e tissurata, realizzata con l’ausilio di una
cassaforma con rete in plastica, rimanda ol­
tretutto all’opera dell’italiano Piero Manzoni,
la quale costituisce un elemento focale della
collezione. Il fulcro dell’edificio è costituito
da due “scrigni” con sale espositive che si
raggruppano intorno al foyer, alla sala con­
certi, alla biblioteca, al caffè-ristorante e al
palcoscenico open-air. Spazi funzionali che
possono essere utilizzati indipendentemente
dall’attività museale senza disturbare l’atmo­
sfera contemplativa dell’officina delle arti. Gli
interni sono caratterizzati da elementi di co­
pertura a volta con un intradosso convesso
che ricorda vele o nastri di stoffa. Gli ele­
menti di copertura, al contrario della prima
impressione, non sono gusci monolitici in
calcestruzzo ma sono parti composte da
­travi reticolari in acciaio intonacate. I seg­
menti di copertura sono tra loro sfalsati per
creare un grande lucernario centrale. Gli
spazi espositivi sono stati studiati per essere
illuminati da luce naturale filtrata attraverso
elementi in vetro profilato sabbiati con iso­
lante termico intermedio traslucido. Al carat­
tere scultoreo del soffitto si contrappone
contemporaneamente un pavimento in cal­
cestruzzo color antracite.
Planimetria generale
scala 1:5000
Sezioni • Piante
scala 1:1000
1
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Foyer
Esposizione permanente
Mostre temporanee
Caffetteria/Ristorante
Terrazza e palcoscenico all’aperto
Pedagogia museale
Biblioteca
Amministrazione
Sala prove
Sala concerti/Auditorium
Impianti
Magazzino
Sezione verticale
lucernario • facciata
scala 1:20
1
Copertura
guaina impermeabilizzante sintetica bianca
isolamento termico in lana minerale
120 + 120 mm
barriera al vapore
isolamento termico lana minerale 60 mm
lamiera grecata 100 mm
trave reticolare
cinghia superiore in profilo d’acciaio 180mm
2010 ¥ 1/2   ∂
2
Struttura primaria reticolare
profilato Å 180 mm
3 Struttura secondaria
in lamiera di acciaio zincata
4 Intonaco di gesso 40 mm
su rete intonaco con cartone assorbente
distanziatore 25 mm
5 Lamiera in acciao zincata
verniciata bianca 2 mm
legno compensato 19 mm
6 Vetrazione traslucida:
vetro profilato sabbiato, vetro bianco
a basso contenuto di ferro 232 mm
con strato termoisolante traslucido
materiale capillare in cannucce di vetro acrilico
telaio di alluminio 40 mm
7 Avvolgibile di sicurezza
8 Intonaco acustico su lana minerale 40 mm
cartongesso 3≈ 13 mm
profilo distanziatore 25 mm
9 Vetrazione isolante in stratificato di sicurezza
con telaio in alluminio
10 Pavimento:
calcestruzzo nero colorato in pasta
con serpentina radiante
riscaldamento/raffrescamento 100 mm
superficie levigata e cerata
isolamento termico in schiuma di vetro 150 mm
strato di pulizia in cls 100 mm
strato livellante in argilla espanso 150 mm
11 Grigliato con elemento termoconvettore integrato
Sezione verticale facciata in ca. finitura a vista
scala 1:20
1
2
Intonaco 10 mm su lana minerale 120 mm
barriera al vapore
compensato resistente all’acqua 15 mm
profilo distanziatore 25 mm
lamiera di acciaio piegata e zincata
corrente inferiore trave reticolare
in profilo d’acciaio Å 180 mm
ca. 220 mm con cemento bianco,
sabbia bianca, diossido di titanio,
superficie strutturata, impregnata
intercapedine d’aria 25 mm
montante in acciaio 150 mm
con termoisolante intermedio
cartongesso 13 + 13
con barriera vapore intermedia
Pagina 48
Sede centrale uffici amministrativi
­“Yellow building” a Londra
Un impressionante atrio che attraversa l’inte­
ro edificio in altezza insieme ad una peculia­
re struttura in calcestruzzo caratterizza il lon­
dinese “Yellow Building”. Per il committente,
proprietario di un marchio di moda, gli archi­
tetti avevano già realizzato un progetto di
conversione da ex deposito ferroviario a se­
de amministrativa con uffici. Era essenziale
che il carattere tipico del loft riemergesse
anche nella nuova sede aziendale. Inoltre,
le generali condizioni economiche facevano
auspicare alla realizzazione di spazi profon­
di ma caratterizzati da un’estetica semplice
e vicina a quella industriale. Per irrigidire
una struttura composta di più livelli sovrap­
posti, gli architetti e gli ingegneri si sono
preoccupati di sviluppare una struttura reti­
colare portante in calcestruzzo che corre sul
perimetro di facciate ed atrio. Le peculiarità
della struttura e la sua funzionalità conferi­
scono identità all’edificio soprattutto nell’atrio
centrale. Un vuoto esteso in altezza che ac­
© Timothy Soar, London
4
coglie un’ariosa scalinata che si snoda verso
l’alto e che connette ed illumina le sezioni e
i piani del fabbricato. L’atrio offre un luogo
per gli incontri informali e un palcoscenico
per esposizioni d’arte. All’ultimo piano, sotto
la copertura, continua la struttura a triangoli
composta di travi reticolari. Una copertura a
shed con lucernari di forma tonda crea una
particolare atmosfera. Le travi trasversali
che corrono lungo gli shed hanno permesso
di evitare pilastri intermedi. Al piano terra e
nei piani intermedi l’atrio si dispone a croce
con lo scopo di accogliere l’allestimento di
mostre oppure opere di grandi dimensioni
come quella di Carsten Höller “Mirror Carou­
sel”. Il nocciolo centrale con gli ascensori,
la scala di emergenza e i WC è concentrata
a sud nel volume oltre ad assumere una
­funzione di ombreggiamento degli uffici.
Un ­altro elemento a nocciolo è costituito
dall’asola per l’aerazione che è stata fatta
scivolare a nord dell’atrio.
“Per irrigidire la struttura del piano a loft,
­abbiamo sviluppato con gli strutturisti una
struttura a maglia perimetrale che abbiamo
­ottimizzato dal punto di vista dell’impiego dei
materiali e dell’immagine estetica tramite un
software parametrico. Le soluzioni standard
per una geometria di tale complessità erano
l’utilizzo di elementi in calcestruzzo prefabbricato che potenzialmente offrivano vantaggi in
termini di economie di costi e di tempi. Gli
­elementi verticali a cassaforma sono stati utilizzati per le superfici interne ed esterne dei
­pilastri, mentre in posizione intermedia sono
stati collocati elementi a V regolati secondo
­diversi angoli d’inclinazione. Approssimandosi
alle fondamenta si amplia anche la struttura
a maglia”. Simon Allford
Planimentria generale
scala 1:5000
Piano sottotetto
Piano intermedio
Piano terra
scala 1:1000
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Reception
Atrio
Caffetteria
Ristorante
Formazione
Ascensori
Uffici
Conferenze
Showroom
Traduzioni in italiano
10 Laboratori design
11 Terrazza
Sezioni Scala 1:750 • Scala 1:20
Assonometria struttura reticolare
1 Copertura
guaina sintetica
isolante termico 100 mm
barriera al vapore
lamiera grecata 100 mm
struttura portante secondaria
in tubolari d’acciaio | 150 mm
materassino acustico 50 mm
pannello impiallacciato betulla 24 mm
materassino acustico nero rivestito 30 mm
pannello a soffitto in alluminio traforato
2 Impermeabilizzazione copertura praticabile
isolante in pendenza, barriera vapore
lamiera di acciaio a V
3 Copertina in lamiera di alluminio piagata
4 Condotto Impianto sprinkler
5 Binario illuminazione
6 Struttura primaria portante
profilo scatolare in acciaio | 200/200 – 400 mm
7 Apertura di manutenzione
8 Lastra di copertura
9 Vite di regolazione smontabile
10 Struttura portante in ca:
pilastri in cls. in opera 450/450 mm
11 Facciata a elementi in vetro isolante/metallo
12 Pannello parapetto:
vetro di sicurezza serigrafato basso emissivo
strato termoisolante 150 mm
pannello in alluminio anodizzato
13 Trave perimetrale in ca.
14 Pannello in lamiera di alluminio isolata
ca. 270 mm
Sezioni particolareggiate
scala 1:20
1 Copertura:
impermeabilizzazione PVC
isolamento termico 100 mm
barriera al vapore
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
lamiera grecata 100 mm
struttura portante secondaria
in tubolare d’acciaio |150 mm
materassino acustico 50 mm
pannello impiallacciato in betulla 24 mm
materassino acustico nero rivestito 30 mm
pannello a soffitto in alluminio traforato
Guarnizione antifumo in vetroresina
Profilo in acciaio | 200/200 – 400 mm
Cavidotto
Impianto sprinkler
Vetrata a tenuta di fumo dell’atrio:
stratificato di sicurezza con serigrafia a bolli
fino ad altezza da pavimento 1100 mm
(Ø 12 mm / 44% densità)
Pilastro in cls. in opera 450/450 mm
Trave perimetrale in ca.
Condotto ventilante di estrazione
Fascia circolare in alluminio
Profilo circolare in acciaio 125 mm
Impermeabilizzazione praticabile di copertura
isolante in pendenza, barriera vapore,
lamiera di acciaio a V
lastra in acciaio
Copertina in lamiera di alluminio piegata
Lastra di chiusura
Vite di regolazione asportabile
Lucernario Ø 2400 mm in vetrazione isolante
con serigrafia a bolli bianchi e trattamento low­e
Apertura di manutenzione
Pagina 55
Maxxi Museum a Roma
Su un ex area militare a nord di Roma, nei
pressi del Palazzetto dello sport di Pierluigi
Nervi e del parco della Musica di Renzo
Piano, si inaugurerà nella primavera 2010 il
MAXXI, Il nuovo museo nazionale italiano di
arte ed architettura del XXIesimo secolo. Sia
per architettura che per contenuti, il MAXXI
è un luogo di innovazione culturale. Nastri di
edificio connessi in una complessa sovrap­
posizione seguono i flussi principali della
maglia urbana attorno alla forma ad L
dell’area. Il risultato è dato dal sorprendente
inserimento di un volume scultoreo a mode­
rato sviluppo in altezza all’interno del quar­
tiere romano. Nell’area espositiva, si palesa
il nocciolo formale del concept architettoni­
co. Le pareti in calcestruzzo tese senza vin­
coli come travi longitudinali fino ad un’esten­
sione di 30 metri, definiscono la trama del
progetto. Dietro un guscio interno che offre
all’opera uno sfondo neutro, le pareti custo­
discono le tecnologie necessarie per la
gestione museale: i soffitti fluttuano privi di
vincoli accogliendo lucernari disegnati con
estrema raffinatezza insieme a travi trasver­
sali per la sospensione di opere d’arte o di
pareti mobili. A pavimento è possibile di­
sporre carichi estremamente pesanti. Dato
che la struttura portante si limita alle pareti,
il museo è completamente privo di pilastri.
Una sezione standard idealizzata che viene
“estrusa” allo spazio espositivo nella sua li­
nearità e costituisce conseguentemente la
base per lo sviluppo di tratti che si attraver­
∂
Service
∂ Abbonamento
Dodici riviste all’anno.
NUOVO: ora con due edizioni speciali DETAIL Green
Uno sguardo sui vantaggi del tuo abbonamento:
‡ traduzione dei testi più importanti e degli articoli inediti in italiano ottenibile tramite download
‡ notevole risparmio rispetto all’acquisto di singoli numeri
‡ un buono di € 20,– valido un anno per il download di articoli e informazioni da DETAIL Online­Services
‡ riceverai le riviste direttamente a casa tua
‡ non perderai più nessun numero
Temi delle riviste del 2010
1/2 Calcestruzzo
3
Conzept: Minicase
4
Luce + Interni
5
Componenti e sistemi analogici/digitali
+ DETAIL Green
6
Acciaio
7/8
9
10
11
12
Facciate
Conzept: Ricerca e formazione
Legno
Strutture leggere + DETAIL Green
Tema particolare
(Sono possibili eventuali modifiche.)
Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG • Hackerbruecke 6 • 80335 Muenchen • Germania • Tel.: +49 89 38 16 20-0 • E-Mail: [email protected]
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5
© Roland Halbe, Stuttgart
∂ 2010 ¥ 1/2
Traduzioni in italiano
2010 ¥ 1/2   ∂
sano, contrapponendosi al flusso come
­ponti incrociati la cui successione spaziale
confluisce nel punto più elevato in una gran­
de galleria. Una finestra offre la vista sull’in­
torno dove interviene la mano della Hadid
su un’area esterna che in futuro è probabile
accolga un secondo lotto e dove i principi
del concept architettonico parametrico tro­
vano una continuità.
Il layout grafico del soffitto che ricorda le ro­
taie del treno e che è definito da lame in ele­
menti di calcestruzzo fibrorinforzato enfatiz­
za il flusso lineare di sviluppo delle gallerie.
Gli incroci, le rampe e le scale trasmettono
dinamicità. In particolare il foyer distribuito
su più livelli è attraversato sull’intera altezza
dell’edificio da scale nere e passerelle. Per
il museo è stato utilizzato un cemento arma­
to di particolare composizione con un’ag­
giunta di aggregati e una miscela di compo­
nenti appositamente studiati. Inizialmente,
a causa dell’elevato grado di irrigidimento
­richiesto per i muri esterni, sono state fatte
delle prove con calcestruzzo autocompat­
tante. L’elevato contenuto di acqua e le tem­
perature rilevate in loco hanno provocato
però un fenomeno fessurativo. Di conse­
guenza, si è optato per un calcestruzzo
estremamente fluidificante che viene vibrato
direttamente in cassaforma dall’esterno.
Per impedire fenomeni fessurativi durante il
processo di indurimento, si è evitato di get­
tare il calcestruzzo nel periodo tra giugno a
settembre. Mentre nei mesi rimanenti è stato
scasserato dopo 96 ore. Nei punti in cui le
pareti in calcestruzzo si incrociano gli ele­
menti di acciaio sono stati aumentati per
l’assorbimento dei carichi di punta. In base
poi alle necessità statiche, i muri stati rinfor­
zati da pilastri in calcestruzzo.
9 Vetro stratificato di sicurezza extrachiaro 12 mm
movimentazione meccanica per manutenzione
e pulizia, telaio di alluminio longitudinale per
3 lastre ogni 600 mm
(giunti aperti per ventilazione)
10 Sottostruttura trave reticolare in acciaio
11 Profilo per sospensione
12 Lamelle riflettenti in alluminio regolabili
13 Illuminazione d’emergenza
con tubolari fluorescenti
14 Intonaco acustico a spruzzo 5 mm,
pannello di cartongesso forato 12,5 mm,
materassino acustico 20 mm
15 Pannello di cartongesso fibrorinforzato 12,5 mm,
pannello MDF 25 mm, pannello di cartongesso
fibrorinforzato 12,5 mm, struttura secondaria in
acciaio zincato
16 Canale ventilante di aspirazione
17 Trave trasversale in profilato di acciaio HEM 900
con rivestimento antincendio
18 Rivestimento in lamiera di alluminio verniciata
19 Meccanismo lineare per regolazione lamelle
Planiemtria generale Scala 1:6000
Sezioni scala 1:750
Piante scala 1:1500
Pagina 72
Il calcestruzzo nell’architettura a
­sviluppo verticale: Burj Dubai,
Trump Tower e Infinity Tower
William F. Baker
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Foyer
Reception
Caffetteria
Auditorium
Shop
Collezione grafica
Mostre temporanee (edificio esistente)
Esposizione 1
Vuoto
Esposizione 2
Esposizione 3
Esposizione 4
Esposizione 5
Sezioni particolareggiate galleria piano superiore
scala 1:20
1 Muro esterno ca. a vista 400 mm
pannello termoisolante 50 mm
2 Grigliato riflettente in acciaio zincato o laccato
3 Elemento in cls.
rinforzato in vetroresina 12 mm
4 Vetrazione isolante:
monolitico di sicurezza 8 mm + camera 15 mm +
stratificato di sicurezza 11 mm
5 Sistema automatico per la pulizia del vetro
6 Avvolgibile oscurante
7 Tubi fluorescenti
8 Lastra in vetro acrilico traslucido 6 mm
Sezione particolareggiata galleria
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Parete esterna in cls. a vista 400 mm
Elemento in cls. fibrorinforzato
Grigliato in acciaio riflettente
Vetrazione ad alto coefficiente di rinvio:
monolitico di sicurezza 8 mm + camera 15 mm +
stratificato di sicurezza 11 mm
Avvolgibile oscurante e filtrante (doppio)
Tubi fluorescenti
Lastra in vetro acrilico traslucido 6 mm
Vetrazione in stratificato di sicurezza
extrachiaro 12 mm
Canale ventilante di mandata
Cartongesso rinforzato con fibra di vetro 12 mm,
MDF 25 mm,
cartongesso rinforzato con fibra di vetro 12 mm
Pavimento in resina epossidica
Policarbonato traslucido 8 mm
Guida per la sospensione
ancorata al solaio nervato in cls.
Intonaco acustico a spruzzo 5 mm
pannello di cartongesso forato 12,5 mm
materassino acustico 20 mm
Attualmente, il calcestruzzo trova sempre
maggiori applicazioni nelle costruzioni in
­altezza. Nella varietà di esempi di edifici in
altezza progettati e realizzati attualmente la
scelta strutturale ricade sempre su calce­
struzzo o sistemi compositi acciaio-calce­
struzzo. Strutture realizzate esclusivamente
in acciaio come ad esempio quella della
­Sears Tower e del John Hancock di Chicago
o ancora il World Trade Center di New York,
non costituiscono più la soluzione priva di
alternative negli edifici in altezza. Tra i 20 più
alti edifici della terra, 14 sono stati realizzati
con struttura composita, sei con struttura in
acciaio e quattro in calcestruzzo. Quattro
delle sette strutture in acciaio sono state co­
struite prima del 1976. Inoltre, dei 10 edifici
più elevati realizzati entro il 2008 in sette è
stato utilizzato il calcestruzzo, in due un si­
stema composito e solo per uno si è pensa­
to ad una struttura in acciaio. Allora ci si
­ omanda come mai è avvenuto questo
d
scambio tra acciaio e calcestruzzo nelle
strutture portanti. Le strutture portanti in
­calcestruzzo possiedono sempre un impor­
tante vantaggio nelle architetture a sviluppo
verticale. Offrono, infatti, ad una struttura il
necessario irrigidimento, massa e smorza­
mento, tre fattori importanti per il controllo
dei movimenti e delle sollecitazioni di un
­edificio. Oltre a questo vantaggio, solo gra­
zie agli attuali progressi nella tecnologia di
questo materiale, è possibile dare spazio
all’impiego del calcestruzzo nelle costruzioni
in verticale. Le miscele in calcestruzzo ad
elevata resistenza con elevato modulo di
elasticità, indispensabili per le costruzioni
in altezza e fino ad ora difficili da produrre
e per nulla economici, sono diventate da un
lato miscele standard, dall’altro i materiali
più economici. I progressi in edilizia hanno
contribuito ad alleggerire e a snellire i pro­
cessi produttivi del calcestruzzo. La possibi­
lità di gettare con pompe sino a 600 metri
d’altezza consente di utilizzare il calcestruz­
zo in edifici ad elevata altezza. I sistemi di
cassaforma autorampicanti, le cassaforme
riutilizzabili, i pannelli da cassero modulari
orizzontali, i canestri di armature prefabbri­
cati e i moderni sistemi di pompaggio del
calcestruzzo sono insieme a diversi altri
aspetti (ad es. antincendio) ciò che fa del
calcestruzzo il materiale principalmente in
uso per gli edifici a sviluppo verticale. Nel
© Skidmore, Owings & Merrill, Chicago
6
∂ 2010 ¥ 1/2
Traduzioni in italiano
compendio a seguire, verranno trattati tre
esempi di progetti di SOM attualmente in
costruzione: Burj Dubai, Trump Tower di
Chicago e Infinity Tower a Dubai.
Burj Dubai, VAE
Il Burj Dubai è attualmente il più alto edificio
del mondo ed è il cuore di un complesso di
edifici da 20 miliardi di dollari ai margini del
centro urbano di Dubai. Il progetto è compo­
sto da una torre isolata, da un edificio a ba­
samento e separato, un edificio collocato la­
teralmente distribuito su due livelli e da un
edificio accessorio su due livelli con stagno
balneabile. La torre multifunzionale ha
280.000 mq di superficie soprattutto a desti­
nazione residenziale e ad ufficio, ma nel
corpo si collocano anche negozi al dettaglio
e il Giorgio Armani Hotel. Originariamente, il
progetto della torre prevedeva una forma
organica con una geometria a tre assi che
si avvolgeva verso l’alto a spirale. La torre
segue in pianta una geometria triassiale a
forma di Y composta di tre ali separate
connesse con un nocciolo centrale. Le “ali”,
nella sovrapposta successione dei piani si
sfalsano creando una forma a spirale che
enfatizza la tensione verso l’alto della geo­
metria di forma. La pianta dalla forma a Y è
ideale per le funzioni residenziali e di hotel
in quanto garantisce una massima visuale
verso l’esterno pur assicurando una certa
privacy alle unità residenziali. La successio­
ne a spirale delle piante dei vari livelli a
forma di U serve anche ad ottimizzare la
struttura in calcestruzzo in relazione alle
sollecitazioni del vento, conferendo linearità
alla struttura portante e garantendone la
realizzabilità. La torre è realizzata nelle parti
strutturali in acciaio e calcestruzzo ma i pri­
mi 155 livelli sono realizzati in strutture di
calcestruzzo cui si sovrappone una struttura
in acciaio per la punta. Il sistema portante
consiste in un nucleo che costituisce un
pilone portante insieme alle pareti realizzate
in calcestruzzo ad elevate prestazioni. Il nu­
cleo con pianta a sei lati presenta un asse
esagonale tramite il quale le ali vengono a
fissarsi per garantire stabilità a torsione alla
struttura. I percorsi connettivi si sviluppano
dal nucleo sino all’estremità dell’ala. La
struttura portante in travi è implementata
da pilastri di sezione circolare che contra­
stano i carichi trasversali e da piastre a sof­
fitto. Ogni elemento portante verticale in cal­
cestruzzo contribuisce a scaricare oltre al
peso proprio e ai carichi mobili anche i cari­
chi trasversali. Il risultato è una torre caratte­
rizzata da un particolare irrigidimento tra­
sversale e a torsione. La struttura si dimostra
particolarmente efficiente in quanto gli ele­
menti atti a scaricare carichi propri e mobili
sono stati ottimizzati per supportare al mas­
simo i carichi trasversali. Le fondamenta del­
la torre sono composte di piastre di 3,7 metri
di spessore che giacciono su pali di fonda­
zione trivellati in quattro fasi con l’utilizzo di
12.500 m3 di Calcestruzzo C50 autocompat­
tante. La piastra di fondazione giace su 194
pali gettati in opera di 1,5 metri di diametro
che raggiungono circa 43 metri di profondi­
tà. L’opera è stata realizzata con calcestruz­
zo ad elevate prestazioni C80 e C60 per le
pareti e per i pilastri. Inoltre, il calcestruzzo
C80 è stato usato per pareti e pilastri come
calcestruzzo ad elevato modulo elastico per
conferire alla struttura portante elevata rigi­
dità. La miscela è stata migliorata per confe­
in ∂
Tutti i libri della serie in DETAIL in hardcover, formato 23 x 29,7 cm
7
rire al calcestruzzo permeabilità ed elevata
durata nel tempo. Una delle maggiori sfide
nella preparazione del calcestruzzo è stata
garantire il record mondiale in altezza di
pompaggio all’ultimo piano della torre. E’
stato necessario pompare il calcestruzzo in
un’unica fase a più di 600 metri d’altezza.
Si è provveduto allo sviluppo di quattro di­
verse miscele per minimizzare la pressione
di pompaggio all’incrementare dell’altezza
dell’edificio. La massima granulometria con­
sentita degli aggregati diminuisce con l’in­
crementare dell’altezza. I test di pompaggio
orizzontale sono stati condotti sin dall’inizio
della costruzione per garantire l’attività di
pompaggio della miscela di calcestruzzo.
Il sistema utilizzato in loco per il pompaggio
è composto di una pompa principale con
una pressione di 350 bar. La realizzazione
del progetto della torre ha seguito i più re­
centi progressi in fatto di tecnologie e mate­
riali. Le pareti sono state realizzate con si­
stemi di casseformi autorampanti SKE 100
di DOKA . I pilastri d’angolo di sezione cru­
ciforme sono stati prodotti con casseformi in
acciaio a tubolare. L’armatura dalle pareti è
stata preparata a pavimento in sezioni di 8
metri di dimensione per garantire una certa
velocità di montaggio. Tre gru sono state
montate in corrispondenza del nucleo cen­
trale dell’edificio. Le limitazioni dei sistemi
di misurazione convenzionale hanno impo­
sto lo sviluppo di un sistema di monitoraggio
GPS per seguire lo sviluppo in altezza
dell’edificio. Le piastre di fondazione sono
state ripartite in quattro zone per motivi
cantieristici. In ogni zona è stato utilizzato
il metodo “up­up” di Samsung, appaltatore
dell’operazione che prevede che i solai se­
∂
Edition
Altri libri della serie:
‡ Involucri edilizi
‡ Case unifamiliari
‡ Architettura solare
‡ Ristrutturazioni
‡ Interni
Alta densità abitativa, Christian Schittich, 2005. 176 pagine con numerosi disegni e foto, formato 23 ≈ 29,7 cm. ISBN 978­3­7643­7529­4
€ 44.90 + costo di spedizione e imballaggio (+7% IVA se dovuta)
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I prezzi sono riferiti al listino di 2010
La sfida dell’edilizia residenziale – i dettagli della flessibilità tipologica
Di fronte alla prospettiva di una moltiplicazione continua degli stili di vita, la ricerca di flessibilità
e adattabilità planimetrica sta diventando una delle priorità dell’architettura residenziale. L’edilizia
residenziale ad alta densità abitativa, con la crescita della domanda di spazi all’interno dei centri
urbani, rappresenta oggi più che mai una sfida importante e complessa per architetti e pianificatori.
Trump Internationale Hotel e Tower,
Chicago, USA
La Trump Tower, ha da poco raggiunto
­l’altezza di progetto di 353,8 metri (in corri­
spondenza dell’estremità superiore raggiun­
gerà i 423,2 metri). La torre è il più elevato
edificio costruito negli Stati Uniti e in Norda­
merica in calcestruzzo dopo l’inaugurazione
nel 1974 della Sears Tower. Della superficie
di 241.550 mq della torre, 9.300 mq sono
stati riservati a negozi al dettaglio, possibilità
di parcheggio per 1000 auto, 472 apparta­
menti, 286 suite d’hotel e un fitness club.
La forma dell’edificio crea degli aggetti al
piano 16, 29 e 51 che con lo spigolo supe­
riore dell’edificio vicino trova una corrispon­
denza definendo una continuità visiva con
l’intorno della torre. Tra gli edifici storici vicini
il Wrigley Building ad est, le torri di Marina
City ad ovest e l’edificio IBM di Mies van der
Rohe sul lato opposto della Wabash Avenue.
Le prestazioni ingegneristiche sono abbina­
te ai materiali più innovativi; tecnologie avan­
zate dei materiali, misurazioni in scala e
complessità del sistema strutturale, hanno
condotto alle più importanti innovazioni di
progetto. L’hotel e la torre si sviluppa su
92 piani ed è stato realizzato completamen­
te in calcestruzzo gettato in opera tradizio­
nale. I livelli a destinazione residenziale con­
venzionali fruiscono di un solaio di copertura
in calcestruzzo armato posati senza elemen­
ti perimetrali di contenimento, sino a 9 metri.
La tecnologia costruttiva consente di ridurre
lo spessore di solaio ottimizzando l’altezza
di interpiano. In corrispondenza dell’ultimo
dei tre livelli in aggetto rispetto alla forma
dell’edificio (piano 16) è stato realizzato uno
spazio privo di pilastri per 10 piani di par­
cheggio. Nella Trump Tower la connessione
del nucleo in calcestruzzo armato collabora
ne alla topografia circostante. La torre pone
le sue fondazioni su una platea in calce­
struzzo ­armato basata su 99 pali gettati in
opera di 1,2 metri di diametro sino ad una
profondità di 30 metri. Il sistema di assorbi­
mento dei carichi trasversali è composto
dalla combinazione di una struttura tubolare
stabile a flessione e un nucleo centrale di
pianta circolare, solai a piastra in calce­
struzzo armato con orditura in due direzioni.
Il sistema implementa l’efficienza strutturale
della superficie calpestabile della torre.
L’aspetto esterno della torre rispecchia
esattamente la struttura e diventa fonda­
mento per la filosofia di progetto. Gli inge­
gneri vagliano una serie di soluzioni per la
realizzazione dei tubolari strutturali. I pilastri
perimetrali si “appoggiano” in successione
verticale al piano spostandosi all’interno o
all’esterno mentre quelli d’angolo e i sei sul­
la superficie interna seguono la successio­
ne verticale dei piani senza movimento
­rotatorio. Il sistema offriva la possibilità di
semplificare il processo di produzione edili­
zio tramite casseformi riutilizzabili che influi­
scono direttamente sulle tempistiche di rea­
lizzazione della costruzione e sull’opera di
betonaggio. Le pareti del nucleo centrale
a pianta circolare sono state gettate in ope­
ra con l’ausilio di un sistema a cassaforma
“a pattino”. Il calcestruzzo gettato in opera
armato era il materiale ideale per l’Infinity
Tower per la massa ideale e la sua rigidez­
za. I 73 piani della Torre verranno ­terminati
entro il 2011 arrivando a disegnare il sim­
bolo iconografico della Marina.
con un sistema di bracci a sbalzo per l’as­
sorbimento trasversale dei carichi. Grandi
elementi a braccio mettono in connessione
il nucleo in calcestruzzo con pilastri perime­
trali. Le fondamenta della Torre sono com­
poste da una piastra in calcestruzzo armato
spesso 3 m la quantità di calcestruzzo auto­
compattante di 3.825 m3 costituisce ancor
oggi la maggior quantità gettata in Norda­
merica per un edificio. Il calcestruzzo è stato
selezionato soprattutto per le strutture.
SOM aveva fissato una serie di calcestruzzi
ad elevate prestazioni per una struttura.
Una stabilità di 80 Mpa dopo 90 giorni è
­stata riscontrata sino al livello 51 per tutti i
pilastri e per tutti gli elementi parete. Aree
particolari necessitavano di una stabilità di
110 Mpa dopo 90 giorni, mentre normalmen­
te gli elementi strutturali ne posseggono
una di 35 Mpa. L’utilizzo di calcestruzzo
ad elevata prestazione ha un duplice van­
taggio: l’elevato grado di rigidezza consente
di ridurre la sezione trasversale degli ele­
menti che portano carichi, e di conseguen­
za, il controllo dei carichi dell’edificio.
Infinity Tower, Dubai
Infinity Tower realizza un movimento di 90
gradi rotatorio dal basamento sino alla pun­
ta (305 metri) tramite una rotazione gradua­
le di piano in piano. Gli architetti propongo­
no una forma avvitante per realizzare un
simbolo iconografico adeguato al luogo in
cui si colloca la torre. Al piano terra, la Mari­
na offre un’attraente vista sul golf. La geo­
metria dell’edificio si prepone come reazio­
© Skidmore, Owings & Merrill, Chicago
guano la sovrapposizione dei muri. Il pro­
cesso costruttivo viene così ripartito: la pri­
ma fase prevede il getto del nucleo centrale
dei corrispondenti solai in tre sezioni; le pa­
reti e i solai delle “ali” seguono nella fase
successiva; infine, si procede alla realizza­
zione dei pilastri d’angolo e degli elementi
di demarcazione delle “ali” con le corrispon­
denti sezioni di solaio. Come materiale im­
piegato nel progetto del Burj Dubai la scelta
è ricaduta quasi automaticamente sul calce­
struzzo che garantiva un’elevata rigidità,
massa e smorzamento per controllare i mo­
vimenti e le sollecitazioni dell’edificio, punti
critici del progetto per il più elevato edificio
del mondo. La rigidità del sistema ha dato
la possibilità a SOM di progettare una torre
in cui movimenti e sollecitazioni fossero con­
trollati senza l’impiego di supplementari si­
stemi di smorzamento. Le piastre solaio ele­
vano la flessibilità nella determinazione della
forma dell’edificio minimizzando tra l’altro lo
spessore del solaio e ottimizzando l’altezza
del piano. Il progetto strutturale e la selezio­
ne di metodi costruttivi hanno permesso un
processo costruttivo rapido ed efficiente.
∂
Service
3 libri in un cofanetto
Materiali isolanti
Materiali differenti, applicati in maniera corretta.
Il manuale per la scelta ed l’utilizzo consapevole dei
materiali isolanti.
Acustica e isolamento acustico
Organizzazione spaziale appropriata per
un’acustica ottimale – Il manuale per la pianificazioni
acustica degli spazi
Detail Praxis “Costruzioni a secco” fornisce
uno sguardo d’insieme – articolato in base
alle parti dell’edificio (parete, copertura,
solaio) e alle possibilità di utilizzo – sui sistemi
costruttivi a secco più utilizzati, costituendo
un utile supporto alla progettazione e alla
pianificazione. Le principali problematiche
relative alle costruzioni a secco come, ad
esempio, la resistenza al fuoco, la protezione
acustica o l’applicazione in ambienti umidi
vengono affrontate fornendo soluzioni
dettagliate. La parte generale è completata
con esempi di progetti realizzati presentati
con dettagli di elevata qualità. Il testo fornisce
inoltre importanti informazioni sull’utilizzo
di nuovi materiali e utili consigli sulle loro
modalità di applicazione.
Normalmente l’isolamento acustico e
l’acustica non sono tra i principali parametri
che influenzano la progettazione di un
edificio. Tuttavia, quando non è possibile
comprendere un relatore in una sala
conferenze, il rumore in uno studio openspace diviene insopportabile o il russare del
vicino ci impedisce di dormire, ci si rende
conto di come l’acustica di uno spazio
influenzi il benessere quotidiano dell’utente.
Ogni spazio ha un livello di comfort acustico
adeguato che varia in base alla funzione che
vi si svolge e alle esigenze individuali. Questo
testo fornisce ai pianificatori e agli architetti,
ma anche ai committenti interessati, le
nozioni pratiche relative al tema dell’acustica
negli edifici. Il testo vuole inoltre essere uno
strumento per aumentare la consapevolezza
collettiva che le condizioni acustiche possono
concorrere al successo di un progetto.
Detail Praxis “Materiali isolanti” offre un
ampio catalogo di materiali per l’edilizia. Le
dettagliate spiegazioni dei singoli isolanti
forniscono informazioni sui materiali che li
compongono, sulle loro peculiarità, sulle
possibili applicazioni e sui formati disponibili.
Le tabelle con i dati fisici e quelli relativi alla
resistenza al fuoco, così come le indicazioni
sull’impatto ambientale e sulla salute umana
fanno si che i materiali isolanti presentati
siano facilmente confrontabili tra loro. Uno
sguardo d’insieme sulle disposizioni di
legge e le norme nazionali ed europee sui
materiali isolanti e le delucidazioni sui marchi
e sui sistemi di certificazioni dei prodotti
costituiscono un valido aiuto alla pianificazione
e alla partecipazione a bandi di concorso.
Al fine di supportare la scelta del materiale
isolante più appropriato vengono presentati
i criteri di costruzione e di utilizzo. Inoltre le
riflessioni riguardanti gli effetti ambiente dei
materiali isolanti offrono un elevato potenziale
per una loro applicazione sostenibile.
Karsten Tichelmann, Jochen Pfau, 2009.
112 pagine con numerose illustrazioni e fotografie.
Formato 21 x 29,7 cm
Eckard Mommertz, Müller BBM, 2009.
112 pagine con numerose illustrazioni e fotografie.
Formato 21 x 29,7 cm
Margit Pfundstein, Roland Gellert, Martin H. Spitzner,
Alexander Rudolphi, 2009. 112 pagine con numerose
­illustrazioni e fotografie. Formato 21 x 29,7 cm
Costruzioni a secco
Costruire e progettare utilizzando tecnologie a
secco. Il manuale per l’utilizzo corretto di sistemi
costruttivi a secco
∂ Praxis
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Acustica, Materiali isolamenti, Costruzioni
Intonaci – stucchi e pitture, Luce, Trasparenze + CD-ROM
Riqualificazione energetica, Acciaio, Calcestruzzo + CD-ROM
Pietra naturale, Legno, Laterizi di grande formato + CD-ROM
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