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Riassorbimento odontoclastico (carie?)
In medicina felina può accadere di visitare un gatto che ,
secondo il proprietario presenta una carie dentale; in merito
alla carie bisogna fare un piccolo inciso: questa patologia
non è molto diffusa nei nostri animali come lo è nell' uomo
in quanto è la conformazione anatomica dei denti ed anche i
loro rapporti che ne rendono difficile lo sviluppo ; cane e
gatto sono animali carnivori e hanno dei denti che, nella
maggior parte , sono secodonti , vale a dire che le loro cuspidi hanno una forma a base larga che
progressivamente si assottiglia per permettere loro di tagliare la carne delle prede; è quindi
estremamente difficile che pezzetti di cibo possano fermarsi nel dente, come può accadere invece
nell' essere umano dove ci sono delle superfici masticatorie molto più sviluppate al cui interno
possono stabilirsi i batteri responsabili dell' evento curioso. Non dobbiamo dimenticare, poi, che la
nostra alimentazione è più raffinata e ricca in zuccheri ed è grazie alla loro fermentazione che i batteri
della placca producono quelle sostanze acide responsabili della progressiva demineralizzazione di
smalto e dentina.
La maggior parte delle volte il dente si presenta fratturato o è affetto da una patologia che determina
il progressivo riassorbimento degli elementi di cui è composto: parliamo in questo caso di lesioni da
riassorbimento odontoclastico (ORL), forma di erosione che colpisce le radici dei denti
compromettendone l'integrità. Sono piuttosto frequenti nel gatto rispetto al cane e sono ben
conosciute anche nell' uomo. La ORL è una patologia frustrante, al pari della gengivostomatite
cronica e della malattia periodontale, per il veterinario e per il proprietario dell'animale in quanto, al
momento, l'unico intervento in grado di risolverla è l' estrazione del dente. La patologia può
presentarsi a qualsiasi età ma è con l'avanzare della stessa che la frequenza aumenta. L' esito finale
della patologia è la perdita del dente. Il riassorbimento del dente non è legato all'azione di batteri,
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come accade nelle carie, ma all'attivazione di particolari cellule, presenti in loco, che si
chiamano odontoclasti.
Conosciamo tre tipi di riassorbimento:
riassorbimento di superficie
riassorbimento di sostituzione con anchilosi
riassorbimento infiammatorio.
Il riassorbimento di superficie è conseguenza di un piccolo trauma a carico della radice come ad
esempio il mordere oggetti duri o l'applicazione di forze da parte di apparecchi ortodontici; si crea
una piccola “ferita” nella quale migrano gli odontoclasti che riassorbono parte del cemento che
costituisce la radice. Cessato lo stimolo gli odontoclasti si inattivano e inizia il processo di guarigione
ad opera delle cellule del legamento periodontale che producono nuovo cemento.
Il riassorbimento di sostituzione con anchilosi (tr2) si ha quando la lesione che interessa la radice
è più estesa rispetto a quanto accade nel riassorbimento di superficie per cui, le cellule del legamento
periodontale potrebbero non essere in grado di colonizzare la sede di lesione ; al loro posto possono
sopraggiungere le cellule del tessuto osseo che vanno a fissarsi al dente (anchilosi).Con il passar del
tempo la radice verrà riconosciuta come facente parte del tessuto osseo e subirà così i processi di
rimodellamento cui è normalmente sottoposto l' osso stesso diventando essa stessa osso. Nel gatto le
cause di tale patologia non sono chiare; sono stati ipotizzati traumi legati al tipo di alimento
somministrato, disturbi alimentari legati alla presenza, nei cibi commerciali, di elevati dosi di
vitamina D .
Il riassorbimento infiammatorio(tr1) è secondario a processi che interessano il periodonto:
periodontiti, diffusione in loco di patologie infiammatorie della cavità pulpare(pulpiti).
Esame clinico : bisogna sospettare la presenza di ORL tutte la volte che osserviamo il gatto mentre,
mangiando il cibo, lo lascia cadere per poi riprenderlo in bocca: quando cambia abitudini alimentari
preferendo un cibo umido al secco: quando apre e chiude la mandibola con movimenti brevi e rapidi
o quando digrigna i denti ; questi sono tutti segni di dolore .Si rende quindi necessario un esame
approfondito della bocca in quanto è difficile diagnosticare una orl con una semplice ispezione del
cavo orale : infatti la patologia inizia a livello della radice del dente e quindi non è possibile vederla;
solamente in fasi più avanzate, quando si è diffusa alla corona del dente, sarà possibile visualizzarla
; osserveremo quindi, in presenza della lesione, una gengiva infiammata ed edematosa e , altre volte,
una cavità più o meno grande che interessa la corona del dente. Per le lesioni sottogengivali si rende
necessario un strumento chiamato explorer dentale; lo faremo scorrere lungo la radice e la presenza
di una orl sarà confermata da una discontinutà della superficie radicolare. Purtroppo anche questa
indagine non risulta accurata al 100% in quanto alcune lesioni, molto piccole o coperte da tessuto
osseo, potrebbero non essere evidenziabili: L' esame radiografico è quindi una tappa obbligatoria per
la diagnosi di orl. Tanto le radiografie quanto l'esame del cavo orale vanno effettuati sottoponendo il
soggetto ad anestesia generale. Con l'esame radiografico potremo valutare l'entità della lesione, la
presenza di anchilosi o di radici ritenute dopo che la corona è stata perduta…
Terapia: in passato si è tentato di salvare il dente ricostruendo la superficie danneggiata; purtroppo
il processo continua rendendo inutile l'approccio conservativo che sarà quindi chirurgico e consiste
nel togliere il dente colpito. Il tipo di intervento è determinato dall'esame radiografico: se troviamo
denti in cui si è instaurato il processo di riassorbimento con anchilosi, non è apprezzabile il canale
pulpare e comunque non vi sono lesioni ascrivibili a patologie del canale pulpare o del periodonto si
può effettuare un intervento di amputazione coronale, consistente nel togliere la corona del dente e
parte della radice al di sotto della gengiva per poi chiudere il sito estrattivo mediante punti di sutura.
Una volta effettuato l'intervento, il gatto andrà sottoposto, periodicamente, a delle radiografie per
valutare il corretto processo di riassorbimento. Quando ci troviamo invece ad affrontare dei casi di
riassorbimento infiammatorio, specialmente in presenza di gengivostomatite cronica felina, è
necessario estrarre il dente nella sua interezza onde evitare il perpetuarsi della patologia. Le
radiografie post operatorie confermeranno l ' avvenuta estrazione.
Supereruzione reattiva dei denti canini
Vi sarà capitato di osservare dei gatti con delle gengive
aumentate di volume in corrispondenza delle radici dei denti
canini che sembra siano più lunghi del normale.
Non si tratta di gatti dai denti particolarmente grandi ma di
un problema di natura infiammatoria a carico del legamento
periodontale e dell'osso alveolare, chiamato anche osteite
alveolare, che ha portato alla disgregazione di queste
strutture (l'osso alveolare, che circonda la radice del dente si presenta come "gonfio"), compresa
anche la radice del dente che può essere stata riassorbita, in parte o tutta.
L' esame radiografico ci permetterà di valutare questi processi reattivi.
Il trattamento di scelta è l'estrazione del dente facendo particolare attenzione alla chiusura del sito
estrattivo.
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