Le dipendenze del terzo millennio

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Odontoiatria minimamente invasiva contro la crisi
Tutta la nostra vita è regolata, in situazioni normali, dai nostri bisogni, dalle nostre
preferenze e dalle nostre possibilità economiche. Spesso le nostre preferenze alimentano i
nostri bisogni. Sempre le mode ed i media influenzano e condizionano le nostre preferenze
e quindi i nostri bisogni. Quando i nostri bisogni diventano eccessivi e incontrollati
diventano dipendenze. Per fortuna in odontoiatria non si arriva a parlare di dipendenza
ma, sicuramente, l’odontoiatria non è al riparo né dalle mode, né tantomeno dalle
campagne pubblicitarie di vario genere. In questo momento in cui l’odontoiatria viene
spesso vista come propaggine di professioni paramediche ed esercitata spesso in luoghi
normalmente dedicati alla vendita di derrate alimentari, credo sia giusto puntualizzare
alcuni fatti. Prima di tutto l’odontoiatria è una branca estremamente importante della
medicina, visto che si occupa della salute della bocca che rappresenta il primo tratto
dell’apparato digerente e la porta di accesso più importante al nostro corpo. E la salute? La
funzione? Di questo sembra non interessare a nessuno, l’importante è che costi poco! La
richiesta di qualità e il controllo della qualità, che tutti reputano così importanti in tutti
quei settori che riguardano la nostra salute, in odontoiatria sembrano passati in ultimo
piano. Quello che oggi il mercato richiede a grande voce, spinto e assecondato da
campagne pubblicitarie sovente ingannevoli, è: denti belli e a basso costo. Si tende così a
confondere i denti belli con i denti bianchi, ignorando che un dente bianco è
cosmeticamente attraente, ma non è detto che sia sano; viceversa un dente bello è sano
senza dovere essere necessariamente bianco.
Non è possibile concludere il discorso nelle 1900 battute dell’articolo, per cui
vi rimando al nostro sito per completare la lettura…..
In odontoiatria bellezza e funzione coincidono, mentre il colore riveste solo un aspetto
cosmetico, importante sì ma che non ha nulla a che fare con la funziona e la salute orale. Il
conseguimento e il mantenimento della salute e dell’estetica funzionale orale è un
percorso complesso, spesso lungo e articolato, che necessita di grande professionalità,
competenza e l’utilizzo di materiali di prima scelta per potere essere completato senza
incidenti di percorso. Il rapporto che, nel corso degli anni, ogni paziente aveva stabilito con
lo studio odontoiatrico che si occupava della sua salute orale è stata sicuramente l’arma
vincente per avere una bocca sana. La crisi economica, che strangola buona parte del
mondo da svariati anni, ha profondamente cambiato e, a volte, snaturato questo rapporto.
La cosa importante, come detto prima, è che la prestazione e il prodotto costino poco, se
poi a risentirne è la qualità poco importa. La salute del paziente viene così messa non al
secondo, ma all’ultimo posto nello studiare il piano di trattamento e nell’eseguire la
terapia. Il clinico diviene solamente un applicatore di restauri, di impianti, di corone, ponti
e protesi che hanno come principale momento di progettazione il costo che deve essere in
ogni modo il più basso possibile. Non è sicuramente così che il dentista può aiutare
l’odontoiatria, e quindi i pazienti, a sconfiggere la crisi. Il piano di trattamento deve essere
volto a risolvere nella migliore maniera possibile le diverse patologie del paziente, sempre
uniche e assolutamente diverse le une dalle altre, in maniera tale da utilizzare materiali e
metodi che garantiscano le massime garanzie possibili. Solo una volta che queste richieste
siano state rispettate si penserà ad un abbattimento dei costi. Fondamentalmente quello
che può aiutarci a sconfiggere la crisi e ad abbattere i costi è perseguire un’odontoiatria
minimamente invasiva, quindi:
1) Mantenimento igienico per prevenire il più possibile l’insorgenza di nuove patologie
(carie e gengiviti) e per mantenere al meglio i lavori già eseguiti.
2) Odontoiatria intercettiva per trattare al più presto tutte quelle forme che, se lasciate
a sé potrebbero solo peggiorare
3) Eseguire, laddove possibile, intarsi (cioè preparazioni parziali) per la ricostruzione
dei denti posteriori invece di corone complete. In questo modo si risparmia
tantissimo tessuto dentale sano, è minore la possibilità di dovere devitalizzare denti,
con ulteriore risparmio biologico ed economico.
4) Realizzare faccette (preparazioni parziali) per la ricostruzione dei denti anteriori
invece di corone complete: in questo caso il risparmio biologico è importantissimo e
l’eventualità di dovere devitalizzare denti è quasi nulla.
5) Utilizzare ceramica integrale sempre quando possibile anche per la fabbricazione di
corone e ponti. La ceramica integrale può a differenza del metallo, essere cementata
adesivamente al dente: letteralmente “incollata”. È questo che fa la differenza e che
rende possibile raggiungere alcuni traguardi estremamente importanti da un punto
di vista funzionale e biologico. Il primo e più importante è che il dente può essere
preparato, cioè limato, molto meno della norma, grazie, appunto, alla cementazione
adesiva. Il risparmio di tessuto dentale sano è molto grande e di conseguenza, la
necessità di devitalizzare i denti da trattare diviene molto rara. Risultato: risparmio
di sostanza vitale, mantenimento della vitalità del dente, un minor numero di
sedute e risparmio economico. Il secondo consiste nella possibilità di eseguire
preparazioni parziali del dente, senza doverlo ridurre su tutta la sua superficie: basti
pensare alle faccette nelle zone estetiche e agli intarsi sui denti posteriori. La
cementazione adesiva, inoltre, sigilla al meglio lo spazio esistente fra ceramica e
tessuto dentale, rendendo molto più difficile l’infiltrazione cariosa che tutt’ora
costituisce la prima causa d’insuccesso nelle protesi fisse in metallo-ceramica. Un
terzo traguardo riguarda la ceramica usata in odontoiatria che si rivela un materiale
assolutamente inerte con il massimo della tolleranza biologica. Il risultato estetico
poi che si può raggiungere è davvero impressionante: la grande traslucenza della
ceramica senza metallo, la sua capacità mimetica con i tessuti dentali e gengivali e la
capacità di mostrarsi, alla vista, come un tessuto dentale, la rendono oggi la punta di
diamante della cosmesi in odontoiatria.
6) Sostituire i denti mancanti con impianti e non con ponti: un impianto può essere
immaginato come una radice artificiale ed ecco allora che l’inserzione di un
impianto, per la sostituzione di un dente mancante, renderà inutile limare due o più
denti sani per realizzare un ponte.
7) Cercare di utilizzare le nuove tecniche CAD/CAM (Computer-aided
design/computer aided machined), ormai eccellenti per fabbricare parti protesiche
(Intarsi, corone, ponti, parti per protesi su impianti, parti di protesi mobile..), che
uniscono alla grande precisione e alla possibilità di usare materiali altrimenti non
utilizzabili anche un notevole risparmio economico.
L’odontoiatria minimamente invasiva è solo uno dei modi per potere ridurre il costo
biologico ed economico per potere mantenere al meglio la propria bocca: sicuramente il
lato più importante è avere un importante studio odontoiatrico di riferimento con un
clinico che, anche se non sarà il solo a mettere mano alla bocca dell’intera famiglia, sia
comunque un referente unico e sempre presente che possa seguire l’iter di risanamento o
di mantenimento odontoiatrico.
Stefano Valbonesi
Studio Odontoiatrico Associato Novearchi
Via Irnerio 41, Bologna
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