L’ INGANNO DELLO SPECCHIO Molfetta, 09-03-2015 Inganno: presentazione falsata della verità. Mediante una discreta base culturale non è impossibile smascherare i continui tentativi di trarci in inganno da parte dei mass media o, spesso e volentieri, della gente. Ma può dirsi lo stesso qualora sia ciascuno di noi a trarsi in inganno nel guardare la propria immagine riflessa nello specchio? In occasione della Giornata Internazionale dedicata alla Donna, il 6 e 7 marzo a Molfetta si è tenuto un convegno sui disturbi del comportamento alimentare, durante il quale sono intervenuti, oltre al sindaco della città di Molfetta Paola Natalicchio e al dottor Ottavio Balducci, la dottoressa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice del centro residenziale di cura Palazzo Francisi di Todi, e la filosofa Paola Bianchini, esperta di corpo e identità. Il 7 marzo, secondo giorno del convegno, i suddetti esperti hanno incontrato i ragazzi di tutti gli istituti superiori molfettesi, dei quali il dirigente scolastico professoressa Margherita Anna Bufi è la referente rete. L’ incontro si è tenuto presso l’Istituto Professionale “Mons. Antonio Bello” di Molfetta, nel cui Auditorium si è dissertato a dovere sull’ anoressia e bulimia. In seguito ad una performance teatrale e multimediale a cura di alcune studentesse dell’istituto, il dottor Ottavio Balducci ha introdotto il tema in qualità di consulente tecnico del progetto “ Città Sane – OMS “, per poi lasciare la parola al sindaco che ha esordito con una breve presentazione delle dottoresse Dalla Ragione e Bianchini. La prima delle due ha cominciato fornendo un quadro generale del soggetto affetto da anoressia, presentandolo come colui che ha una percezione del proprio corpo sbagliata in quanto diversa dalla realtà. La costante sensazione di essere in sovrappeso, poi, porta all’astensione dalla causa principale dell’aumento del peso corporeo: l’assunzione di cibo. Ciò comporta, nello stadio iniziale della patologia, soddisfazione e piacere sia nel vedere i primi risultati della “dieta”, sia nel ricevere complimenti sul proprio aspetto fisico. A lungo andare, però, l’astensione dal cibo comporta conseguenze negative per il corpo ( come magrezza eccessiva, sensazione di debolezza o la perdita del ciclo mestruale negli individui di sesso femminile ) e soprattutto per la psiche, maggiormente coinvolta in tale processo. Il soggetto sviluppa infatti una certa insicurezza ed avversione nei confronti della gente, motivo per cui ne risentono i rapporti interpersonali. Gli individui affetti da disturbi del comportamento alimentare sono in prevalenza adolescenti di sesso femminile, sebbene, a detta della psicologa, si stia recentemente raggiungendo la parità fra i sessi in questo senso. La stessa ha poi illustrato le cause scatenanti dell’anoressia e bulimia, identificando come una di esse un cattivo rapporto con i propri genitori. Non di rado, infatti, le alte aspettative da parte di questi ultimi nei confronti dei propri figli possono influire negativamente non solo sulla loro crescita, autostima e personalità, ma anche sul loro rapporto con il cibo. I ragazzi più sensibili, in più, tendono a voler assumere il controllo totale della propria mente, ne consegue un elevato rendimento scolastico ma anche trascuranza del proprio corpo. In tal caso, parla di Perfezionismo Clinico, la dottoressa Dalla Ragione affiancando la trasmissione di un cortometraggio alla sua spiegazione. Un’ ulteriore causa scatenante dell’anoressia è la rappresentazione ideale del corpo femminile fornita dai mezzi di comunicazione di massa, in particolare dal mondo della moda. A tal proposito la dottoressa Bianchini ha dissertato sul concetto di bellezza servendosi delle proprie conoscenze relative all’ ambito filosofico. Dostoevskij affermava: la bellezza salverà il mondo. Ma a quale tipo di bellezza alludeva il filosofo russo nella sua affermazione? Di certo non alla bellezza del corpo, un valore effimero, temporaneo e superficiale; bensì a un tipo di bellezza di gran lunga più profondo e permanente: quella dell’anima. E come rendere bella la propria anima? La risposta è semplice: leggendo una poesia, ascoltando una canzone, osservando la natura, e ovviamente praticando la filosofia, ossia l’amore per il sapere. Per supportare l’idea di Dostoevskij, la filosofa ha mostrato un cortometraggio dal nome “ Il Circo della Farfalla “ realizzato nel 2009 da Joshua Weigel. Fornirò un breve riassunto della trama dal momento che la visione del cortometraggio ha commosso inevitabilmente tutti i presenti in quella sede. Will, il protagonista, è un uomo privo di arti che ‘lavora’ in un circo in qualità di fenomeno da baraccone. Lì subisce un trattamento deplorevole, la gente ride di lui e lo disprezza considerandolo una nullità. A lungo andare Will si convince di esserlo e quando Mister Mendez si avvicina a lui dicendogli di essere magnifico, gli sputa in faccia dando per scontato di aver ricevuto l’ennesimo insulto. Più tardi scopre che l’uomo è il direttore del Circo della Farfalla, a fatica lo raggiunge e decide di seguirlo nella speranza di trovare un posto nel suo spettacolo grazie anche alla propria deformità: ma così non è. Mister Mendez gli spiega che non può esibirsi senza un particolare talento e che, nella convinzione di essere una nullità, non potrà mai svilupparne uno. Will allora comincia a cambiare idea sulla sua persona, scopre di possedere un talento e grazie ad esso si guadagna un posto nello spettacolo del Circo della Farfalla, vedendo il suo sogno realizzarsi. Questo splendido cortometraggio mi ha reso consapevole di quanto sia importante la percezione di sé e del proprio corpo e, soprattutto, di quanto essa possa influire in maniera positiva o negativa sulla nostra vita. Il convegno si è concluso con l’intervento del sindaco, che ha informato i presenti dell’esistenza di centri specializzati nell’ascolto e nella cura dei soggetti affetti da anoressia o bulimia. La stessa ha poi invitato ciascuno di noi a farsi portavoce presso i propri amici e conoscenti riguardo alle insidie che si celano dietro l’inganno dello specchio. Ivana Silvestri III E Liceo Scientifico “A.Einstein” Molfetta