L`importanza del sorriso oggi - Dental Tribune International

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special _ stili di vita
L’importanza del sorriso oggi
Autori_Farhad B. Naini* & Leila Khamashta Ledezma**, Inghilterra
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special _ stili di vita
_L’importanza del sorriso nell’estetica del
viso. L’analisi del sorriso rappresenta un importante aspetto della valutazione più generale dell’estetica del viso. Quando si guarda
o si comunica con un individuo, lo sguardo
dell’osservatore si sposta dagli occhi alla
bocca, le due regioni più espressive del volto.
In effetti, tra le zone più influenzano l’estetica generale del viso, il sorriso è secondo
soltanto agli occhi.
_Tipologie di sorriso
La letteratura scientifica descrive due tipi
di sorriso. Un sorriso volontario e non correlato a nessuna emozione, per esempio quello
che si fa quando si posa per una fotografia;
è un sorriso ripetibile, spesso viene descritto come “sorriso simulato”, o addirittura un
“falso sorriso”, o ancora, come lo definì il
poeta inglese Thomas Gray, il “sorriso sociale”. Il sorriso spontaneo, invece, è un sorriso
involontario, spesso associato a emozioni
come la gioia. Questo sorriso implica grandi
movimenti facciali e comprende anche l’uso
degli occhi (da qui l’espressione “sorridere
con gli occhi”), le narici e le labbra. Viene anche definito il sorriso di Duchenne o “sorriso
sincero”.
La più grande distinzione tra i due tipi di
sorriso è l’impiego, nell’ultimo, dei muscoli oculari. Già il pioneristico neurofisiologo
francese Guillaume-Benjamin-Amand Duchenne de Boulogne (1806-1875) sottolineò
questa distinzione fondamentale: i bambini
di 5 mesi usano i muscoli degli occhi per sorridere quando la madre si avvicina, ma ricorrono a un sorriso “senza gli occhi” quando si
avvicina un estraneo.
Inoltre, quando un adulto utilizza il sorriso spontaneo, si attiva l’area del cervello
associata alle emozioni, diversamente da
quando ricorre al sorriso simulato.
È stato Paul Ekman (1990) a proporre la denominazione “sorriso di Duchenne”
per identificare il sorriso spontaneo. Anche
Charles Darwin lo ha enfatizzato descrivendo il peculiare abbassamento della porzione
laterale delle sopracciglia come suo principale indicatore, piccoli movimenti che tuttavia
sono la garanzia di essere di fronte a un sorriso spontaneo.
_La nascita del sorriso
Sono state descritte due fasi del sorriso:
_ fase 1: i muscoli elevatori si contraggono facendo alzare il labbro superio-
*Professor-Consultant Orthodontist
e Honorary Lecturer presso il St
George’s University Hospital e
Kingston Hospital London, UK
**Assistant Professor Consultant
Orthodontist Guy’s e St Thomas’NHS
Foundation Trust University College
of London, UK
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re fino a incontrare la resistenza delle
pieghe nasolabiali;
_ fase 2: in questa fase il labbro superiore si eleva ulteriormente, come anche le stesse pieghe nasolabiali. Il movimento generale tocca diversi gruppi
di muscoli fino a quelli degli occhi
che, partecipando allo sforzo del sorriso, formano l’espressione sopra descritta del “sorridere con gli occhi”.
Sempre Darwin ha fatto un’osservazione interessante al riguardo: se un individuo
chiude un occhio, non può fare a meno di
sollevare il labbro superiore dello stesso lato
del viso. Anche Ekman ha sottolineato come
l’elevazione dell’angolo esterno del labbro
superiore (quando l’occhio è chiuso) si debba
esclusivamente all’azione dei muscoli oculari
che tirano la pelle fino a contagiare il labbro
stesso. Infine, si può riassumere così: la fase
1 del sorriso è assimilabile al sorriso simulato, mentre la fase 2 a quello spontaneo.
_L’estetica delle labbra
La valutazione estetica delle labbra è una
parte importante del processo diagnostico
e rappresenta il punto di partenza per una
valutazione clinica del sorriso. L’analisi usa
infatti l’acronimo inglese LAMPP (Lines, Activity, Morphology, Posture e Prominence) per
descrivere i fattori presi in esame.
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riore copre i due terzi dell’incisivo, esponendone circa 2-4 mm.
Una linea molto alta è spesso associata
a una maggiore esposizione dei denti, mentre una linea bassa porta a esporre meno di
2 mm dell’incisivo che, a riposo, potrebbe
anche non essere visibile. In ogni caso, con
l’avanzare dell’età questa misura si riduce, e
spesso si accompagna anche da una maggiore esposizione dell’incisivo mandibolare.
Vig e Brund hanno stabilito i valori medi
dell’esposizione dell’incisivo per gli adulti caucasici a seconda dell’età: la linea del
labbro inferiore a riposo può essere definita
come la relazione verticale tra il bordo superiore del labbro inferiore e l’orlo dell’incisivo.
Il labbro dovrebbe coprire un terzo del dente e nell’atto del sorridere la linea del labbro superiore si dovrebbe elevare al punto
che quella del labbro inferiore raggiunga il
margine gengivale dell’incisivo, mostrando le
corone e a 1-2 mm di gengiva. Si dice che l’esposizione delle gengive durante il sorriso sia
più attraente nelle donne che negli uomini.
Le linee delle labbra sono spesso associate alle malocclusioni che i pazienti presentano, per esempio l’esposizione dell’incisivo
mandibolare potrebbe essere maggiore in
una malocclusione di classe III, invece è più
grande per quanto riguarda gli incisivi centrali nelle malocclusioni di classe II.
_Le linee delle labbra
_bibliograia
Rappresentano la posizione verticale delle labbra inferiori e superiori in relazione alla
dentatura anteriore. L’equilibrio ideale si raggiunge quando il labbro superiore copre circa
i due terzi degli incisivi; le donne tendono a
esporre una porzione maggiore degli incisivi
rispetto agli uomini. Le labbra inferiori e superiori devono essere valutate a riposo e in
stato dinamico, per esempio quando si parla
o si sorride.
La linea del labbro superiore può essere definita come la relazione verticale tra il
bordo inferiore del labbro superiore e l’orlo
dell’incisivo. L’ideale è quando il labbro supe-
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Wertheim D. Nasofacial angle and nasal prominence: A quantitative investigation of idealized
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