Calendario spettacoli

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BOLOGNA
STAGIONE 2016 / 2017
ANTEPRIMA PROGRAMMA
TEATRO NAZIONALE
TEATRO
DEL
ARENA SOLE
SALA THIERRY SALMON
5 – 16 OTTOBRE
Una stagione che si apre nel segno di una campagna fotografica originale
di Luca Del Pia, che ha ritratto i veri protagonisti del nostro lavoro: gli spettatori
e gli abbonati. Persone che da anni seguono con passione e attenzione il nostro lavoro
e che, con un entusiasmo che ci ha sorpresi e commossi, hanno voluto e saputo
trasformarsi nei più sinceri dei testimonial possibili, offrendo la loro immagine
all’obiettivo della macchina fotografica.
TEATRO NAZIONALE
SI RINGRAZIANO
PER LA PREZIOSA PARTECIPAZIONE
Anita Bartoli, Loretta Benetti, Federico Benuzzi, Alessandro Carion, Diana Casadei,
Maria Antonietta De Bella, Mara Fantinati, Enrico Giorgi, Isabella Giorgio,
Simona Levoni, Natalino Miani, Iuri Monti, Graziano Nicoli, Linda Petracca,
Giovanna Re, Maria Loretta Tebaldi, Matteo Verri
le studentesse della VDs e della IV Cc del Liceo "V. Monti" di Cesena Aurora Arbizzani,
Sara Belletti, Martina Buzzone, Ilaria Cecchi, Giada Crimaldi, Arianna Giusto,
Grazia Veronica Labia, Beatrice Leucci, Beatrice Piraccini, Agnese Rebecchi,
Federica Severi, Arianna Zani e gli autori dei murales Dunia Maccagni e Matteo Nottoli
PER LA GENTILE OSPITALITA
2
Agriturismo Il Luoghetto, Torre Maina, Maranello (MO)
Impianto ENI di via Torino 1999, Cesena
Liceo "V. Monti" di Cesena e il Dirigente Giancarlo Domenichini
Moda Capelli Parrucchieri Unisex, Vignola
Orto Botanico ed Erbario dell'Università di Bologna
Parrocchia di S. Egidio, Cesena, per la concessione del campo da tennis
President Bologna, Piscina Spiraglio
Somantica Project, Modena
Studio medico presso il Direzionale Toscanini (MO) e la referente dottoressa
Roberta Covezzi
Verri Gomme, Modena
Abbonamento THIERRY SALMON
ALLARMI!
IDEAZIONE DAVIDE SACCO E AGATA TOMSIC/ EROSANTEROS
TESTO EMANUELE ALDROVANDI
REGIA DAVIDE SACCO
CON MARCO CAVICCHIOLI, GIUSTO CUCCHIARINI, LUCA MAMMOLI, MASSIMO SCOLA, AGATA TOMSIC
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
PRIMA ASSOLUTA NELL’AMBITO DI VIE FESTIVAL 2016
Dopo l’anteprima dello scorso aprile al Teatro delle Moline, debutta nella sua forma
completa lo spettacolo ideato da Davide Sacco e Agata Tomsic di ErosAntEros, il cui
percorso di ricerca, focalizzato su una riflessione sul ruolo dell’artista nella società
contemporanea, trova un approdo ‘politico’. Fondamentale per questo nuovo lavoro
l’incontro con Emanuele Aldrovandi, uno dei più brillanti nuovi drammaturghi italiani.
Una serie di fatti di cronaca – raccontano Sacco e Tomsic – ha fatto scattare la scintilla:
«Ci siamo detti: “Vogliamo parlare di neofascismo”, di questo spaventoso fenomeno
che continua a interessare l’Europa e il mondo, e che grazie alla crisi economica e
all’immigrazione incalzante dai paesi colpiti da fame e da guerre, sta riscuotendo
impennate populiste sempre più preoccupanti, sia a livello locale che internazionale».
Allarmi! narra le vicende di un gruppo di estremisti il cui scopo è sovvertire il potere
costituito con la violenza. Alla ricerca di proseliti diffondono le proprie idee attraverso
la rete mentre preparano fisicamente i corpi a fare la rivoluzione. Non credono nella
democrazia, odiano gli immigrati e vogliono instaurare una nuova dittatura in Europa.
Nella sua ‘cameretta’, un leader molto particolare, tesse un piano per compiere un
attentato e fissare il proprio nome nella storia per l’eternità…
Pungente e ironico, lo spettacolo lascia lo spettatore libero di riflettere e di decidere
chi condannare o chi salvare, mentre gli attori-performer fluiscono in molteplici ruoli
attraverso un gioco di scambi repentini, giocando con i piani del racconto, la finzione
teatrale e i suoi retroscena.
SPETTACOLI
Emilia Romagna Teatro Fondazione nel 2017 festeggia 40 anni di attività.
Un traguardo importante che ERT celebra con grande attenzione alla qualità
degli allestimenti, proponendo alcune delle novità più significative del panorama
teatrale italiano e internazionale. Un cartellone che indaga i linguaggi e le poetiche
dell’oggi, la drammaturgia contemporanea, senza per questo trascurare la tradizione.
Dal 5 al 12 ottobre: dal lunedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30
VIE Festival: 13 ottobre ore 20.30 | 14 ottobre ore 18.30 | 15 ottobre ore 20 | 16 ottobre ore 16.30
3
SALA LEO DE BERARDINIS
10 – 13 NOVEMBRE
SALA LEO DE BERARDINIS
18 – 19 NOVEMBRE
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
venerdì ore 21 | sabato ore 19.30
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento IMPEGNO CIVILE
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C
Abbonamento SATURDAY
Abbonamento DANZA
SPETTACOLI
LUGANOINSCENA
4
EMPTY MOVES (PARTS I, II & III)
COREOGRAFIA ANGELIN PRELJOCAJ
CREAZIONE SONORA JOHN CAGE, EMPTY WORDS
PER QUATTRO DANZATORI
BALLET PRELJOCAJ
IN COLLABORAZIONE CON LAC LUGANO ARTE E CULTURA E EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
PRESENTATO IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
PRIMA ASSOLUTA
Angelin Preljocaj è tra i massimi esponenti della danza contemporanea. Nasce in Francia
nel 1957 da genitori albanesi, studi di danza classica e quindi contemporanea in
Francia e, all’inizio degli anni Ottanta, a New York con, tra gli altri, Merce Cunningham.
Le sue creazioni sono entrate nel repertorio di prestigiose compagnie come il Ballet de
l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano e il New York City Ballet.
Con Empty Moves (Parts I, II & III) completa la sua esplorazione dell’opera Empty
Words di John Cage andata in scena al Teatro Lirico di Milano il 2 dicembre 1977. Lo
spettacolo si nutre delle azioni e dei movimenti ispirati dalle parole e dai fonemi letti
dallo stesso Cage in quell’occasione. Durante la performance il pubblico reagì con grida
e rumori creando una linea supplementare alla partitura del compositore americano.
«La registrazione audio del 1977 – spiega il coreografo – risulta quindi un’opera
composta anche dalla partecipazione inconsapevole del pubblico milanese. Da parte
mia, gioco sulla costruzione e sulla decostruzione degli schemi coreografici, cercando
il modo per sviluppare la mia scrittura. La nozione di distanziamento, di disgregazione
del movimento e di una nuova articolazione della frase coreografica domina sul senso
e sull’essenza dei movimenti. Da questo punto di vista, questa coreografia si avvicina
al testo di Henry David Thoreau “La disobbedienza civile” che costituiva il materiale di
riferimento di John Cage per il suo Empty Words». Ma per Preljocaj Empty Moves è anche
una riflessione sullo stato del corpo, sulla possibilità del corpo stesso di evolvere e
creare un nuovo tipo di movimento.
La biografia di Ariel Dorfman – saggista e giornalista, scrittore cileno di origini
argentine, nonché attivista dei diritti umani – è segnata dalla sua collaborazione con
Salvador Allende di cui, ancora giovanissimo, fu consigliere culturale. Costretto a
lasciare il Cile dopo il colpo di stato di Pinochet, Dorfman rientrerà in patria solo nel
1990 con il ritorno della democrazia, dividendosi tra Santiago e gli Stati Uniti dove
è docente universitario di letteratura e studi latino-americani. Come drammaturgo è
noto soprattutto per un’opera teatrale forte, intensa e provocatoria come “La morte e
la fanciulla”, da cui Roman Polanski trasse l’omonimo film di successo. In Purgatorio
l’autore riprende il mito di Medea e gli ingredienti della tragedia classica per indagare
nuovamente temi come la violenza e la crudeltà. In un luogo astratto – potrebbe essere
un carcere, un manicomio, un luogo di tortura o addirittura il Purgatorio – un uomo e
una donna devono confrontarsi per tentare di redimersi da un tragico destino. Il dialogo
è serrato: domande e risposte, quasi un interrogatorio. Un meccanismo di suspense,
dove è impossibile riconoscere la vittima e il carnefice. Laura Marinoni e Danilo Nigrelli,
interpreti sensibili e potenti, saranno diretti da Carmelo Rifici, direttore artistico di
LuganoInScena e direttore della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo di Milano. «Il
meccanismo dello spettacolo – afferma il regista – tenderà a mettere spalle al muro i
due protagonisti, in un gioco serrato di accuse, riflessioni, attacchi e difese, in modo da
svelare l’autentico antidoto contro ogni assurda violenza: la capacità di perdonare».
SPETTACOLI
PURGATORIO
DI ARIEL DORFMAN
TRADUZIONE ALESSANDRA SERRA
REGIA CARMELO RIFICI
CON LAURA MARINONI, DANILO NIGRELLI
5
SALA THIERRY SALMON
24 – 27 NOVEMBRE
SALA THIERRY SALMON
7 – 11 DICEMBRE
giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30
da mercoledì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30
Abbonamento THIERRY SALMON
Abbonamento GRANDI AUTORI
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE IN COLLABORAZIONE CON MARJANISHVILI KOTE STATE DRAMA
THEATRE
TEATRO DEL PRATELLO COOP SOCIALE
MICHELE MARINIELLO, MASSIMO SCOLA
SPETTACOLI
PRIMA ASSOLUTA
6
L’INSURREZIONE DEI SEMI
DI GIULIANO SCABIA
REGIA PAOLO BILLI
CON LA COMPAGNIA IN/OUT PRATELLO
E BOTTEGHE MOLIÈRE
Con Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’, presentato all’Arena del Sole lo scorso
maggio, Levan Tsuladze è stato la rivelazione della Stagione 2015-2016. Una nuova
prova in Italia attende ora il vulcanico regista georgiano, direttore del Marjanishvili
Kote State Drama Theatre di Tbilisi, con cui ERT rinnova la collaborazione sul versante
produttivo.
L’autore con cui Tsuladze stavolta si confronta è Luigi Pirandello, non il Pirandello
drammaturgo bensì quello narratore di cui adatta per la scena “La tartaruga”, novella
pubblicata nel 1936.
«Parrà strano, ma anche in America c’è chi crede che le tartarughe portino fortuna.
Da che sia nata una tale credenza, non si sa. È certo però che loro, le tartarughe,
non mostrano d’averne il minimo sospetto. Mister Myshkow ha un amico che ne è
convintissimo. Giuoca in borsa e ogni mattina, prima d’andare a giocare, mette la sua
tartaruga davanti a uno scalino: se la tartaruga accenna di voler salire, è sicuro che i
titoli che lui vuol giocare, saliranno; se ritira la testa e le zampe, resteranno fermi; se si
volta e fa per andarsene, lui giuoca senz’altro al ribasso. E non ha mai sbagliato. Detto
questo, entra in un negozio dove si vendono tartarughe; ne compra una e la mette in
mano a Mister Myshkow: “Approfittatene”». Questo l’incipit del racconto incentrato sulle
vicende di Mister Myshkow, indotto a credere che il lento animale porti fortuna. Il vortice
di disavventure in cui il protagonista si troverà immerso è la scintilla che accende il
progetto registico di Tsuladze, brillante e dagli accenti umoristici.
IL PROGETTO 2016 È REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL CENTRO GIUSTIZIA MINORILE EMILIA-ROMAGNA/MINISTERO
DI GIUSTIZIA E DELLA FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA E RIENTRA TRA LE ATTIVITÀ ANNUALI IN
CONVENZIONE CON IL COMUNE DI BOLOGNA.
PRIMA ASSOLUTA
Dopo Visioni di Gesù con Afrodite, Billi e la sua compagnia si cimentano con un
altro testo del poeta e drammaturgo Giuliano Scabia, L’insurrezione dei semi, dal
significativo sottotitolo ‘sentiero per attori ricercanti’. Si tratta della prima vera e propria
messinscena, in quanto l’opera è stata proposta solo in una lettura a due voci, dallo
stesso autore. Un uomo, una donna incinta e un angelo si trovano nel giardino degli dei,
di fronte alla porta del tempo e decidono di oltrepassarla. Dietro a quella porta ci sono i
prati della resurrezione, dove tutto può accadere. Il divertissement teatrale si sviluppa
in una corsa imprevedibile in cui attori giovani e senior si mettono alla prova in un
succedersi magico, fantasioso e bizzarro di incontri, confronti e dialoghi.
Le fondamenta dell’approccio di Billi si ritrovano in quanto scrisse Franco Quadri
nella sua introduzione al testo, pubblicato da Ubulibri: «Poeta e forse mago, alla fine
degli anni 60 Giuliano Scabia imparò a volare. Da allora infatti non ha più smesso
di scavalcare schemi, cancellare formule, gettare etichette precostituite, per mettere
in moto, dovunque se ne presentasse l’occasione, un teatro di non teatrante, ma non
soltanto, scegliendo studenti, pensionati, massaie, ricoverati manicomiali sulla via
della libertà per mobilitare energie di gruppo, ma non soltanto, in vista di creazioni
estemporanee».
L’allestimento è il frutto del lavoro di quattro mesi condotto sia nell’Istituto Penale
Minorile di Bologna sia con i giovani adulti dell’Area Penale esterna, una modalità
innovativa che ha portato alla fusione delle due compagnie IN Pratello e OUT Pratello.
SPETTACOLI
LA TARTARUGA
DI LUIGI PIRANDELLO
REGIA LEVAN TSULADZE
CON GIULIA CAILOTTO, GIUSTO CUCCHIARINI, ROBERTA DE STEFANO, GIOVANNI FRANZONI,
7
SALA LEO DE BERARDINIS
10 DICEMBRE
SALA LEO DE BERARDINIS
14 – 18 DICEMBRE
sabato ore 19.30
mercoledì e venerdì ore 21 | giovedì ore 15 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO
Abbonamento IMPEGNO CIVILE
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento SATURDAY
MOTUS IN COLLABORAZIONE CON EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ESPACE MALRAUX - SCÈNE
NATIONALE DE CHAMBÉRY ET DE LA SAVOIE - CARTA BIANCA, PROGRAMME ALCOTRA COOPÉRATION
FRANCE ITALIE, THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE/RENNES, FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI
SPETTACOLI
NELL’AMBITO DI HELLO STRANGER - 25 ANNI DI MOTUS, PROGETTO SPECIALE PROMOSSO DA COMUNE DI BOLOGNA
E EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE EMILIA ROMAGNA, REALIZZATO CON
COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO, FONDAZIONE CINETECA DI BOLOGNA, CENTRO LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO
DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, ATER - TEATRO COMUNALE LAURA BETTI CASALECCHIO DI RENO,
ATELIERSI, GENDER BENDER FESTIVAL, TEATRI DI VITA, XING
8
Tra ottobre e dicembre 2016, Motus sarà al centro di “Hello Stranger”, ampio progetto che
la città di Bologna dedica alla compagnia in occasione dei venticinque anni di attività.
Motus si contraddistingue per un percorso di ricerca tra le diverse forme espressive in
cui il confronto con i classici della letteratura e del teatro si lega ai temi delle questioni
più critiche dell’attualità. Alexis, una tragedia greca è l’ultima parte del progetto Syrma
Antigónes in cui Antigone è archetipo di lotta e resistenza per indagare il rapporto
conflittuale fra generazioni. Il quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos, un
«Polinice con la maglietta dei Sex Pistols» fu ucciso da un colpo sparato al petto da un
poliziotto nel 2008, in un sabato sera come tanti a Exarchia, quartiere centrale di Atene.
La morte del ragazzo ha spinto molti adolescenti a scendere nelle strade, alle proteste
si sono uniti molti altri greci, scatenando un’insurrezione popolare senza precedenti.
L’evento ha indotto Motus a muovere il progetto sempre più dichiaratamente sul tema
delle rivolte del contemporaneo, rintracciando testimonianze dirette. «Il palco – si
legge nelle note della compagnia – diviene luogo di una presenza corale, commovente,
che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi,
interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all’inglese e all’italiano,
frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi, dichiarazioni
politiche e testimonianze che abbiamo raccolto a Exarchia, per strada, nei centri sociali,
nei caffè, fra gli artisti. Alexis è una tragedia greca, di oggi».
NATALE IN CASA CUPIELLO
DI EDUARDO DE FILIPPO
REGIA ANTONIO LATELLA
DRAMMATURGA DEL PROGETTO LINDA DALISI
CON FRANCESCO MANETTI, MONICA PISEDDU, LINO MUSELLA, VALENTINA ACCA, MICHELANGELO DALISI,
FRANCESCO VILLANO, GIUSEPPE LANINO, LEANDRO AMATO, MAURIZIO RIPPA, ALESSANDRA BORGIA,
ANNIBALE PAVONE, EMILIO VACCA
TEATRO DI ROMA
Antonio Latella, il cui talento è testimoniato dagli ormai innumerevoli riconoscimenti,
dopo il recente exploit di Santa Estasi, porta a Bologna lo spettacolo con il quale,
ritornando alle sue radici napoletane, ha incontrato il teatro di Eduardo. Natale in casa
Cupiello è un capolavoro di ‘amarezza dolorosa’, che il regista reinterpreta coniugando
tradizione e modernità e attraversando l’eredità di Eduardo come autore e artista dal
respiro europeo.
Il capofamiglia Luca Cupiello come ogni anno ricompone il Presepe con innocenza
fanciullesca, ma nessuno ne sa più gioire: la moglie lo maledice per quell’ostinazione
che lo allontana dalla sacralità reale della famiglia, il figlio afferma deciso di non
provare nessun piacere nei confronti del Presepe del padre («Te piace o presepe?» è
l’ossessiva domanda la cui risposta è inevitabilmente: «No, nun me piace»), il fratello di
Luca nemmeno lo vede, solo la figlia avrà il coraggio di farlo a pezzi ma il padre lo vorrà
ricostruire, sempre più grande, più splendente. La drammaturgia ‘visiva’ del regista si
concentra sul Presepe. Il Presepe è corpo, voce, parola, sguardo. E la stella cometa non
porta nessuna buona notizia. «Luca Cupiello – annota Latella – insegue la stella come
le pale di un mulino a vento. Lievita in assenza di concretezza e si riduce a un dolore
fasciato di pelle e ossa; un pater fuori ruolo che parla un’altra lingua e si muove in un
altro modo». Domina sul piano drammaturgico la ricerca continua di un dialogo tra
lingua italiana e napoletana, senza dimenticare il confronto tra le origini e l’innovazione,
ed è proprio qui che risiede l’omaggio di Latella a Eduardo.
SPETTACOLI
ALEXIS. UNA TRAGEDIA GRECA
IDEAZIONE E REGIA ENRICO CASAGRANDE, DANIELA NICOLÒ
DRAMMATURGIA DANIELA NICOLÒ
CON SILVIA CALDERONI, VLADIMIR ALEKSIC, MASSIMILIANO RASSU, ALEXANDRA SARANTOPOULOU
9
SALA LEO DE BERARDINIS
21 DICEMBRE
SALA THIERRY SALMON
22 – 23 DICEMBRE
ore 21
ore 20.30
Abbonamento DANZA
Abbonamento THIERRY SALMON
NEXUS 2016
SPETTACOLI
IN COLLABORAZIONE CON TEMPO REALE
RESIDENZE CREATIVE TEATRO RASI RAVENNA, CENTRO MOUSIKÈ BOLOGNA
10
Coreografa, danzatrice e performer, una solida esperienza alle spalle tra cui diversi anni
di attività nella compagnia di Virgilio Sieni, Simona Bertozzi si ripresenta al pubblico di
Bologna, la città in cui vive, con un nuovo lavoro creato assieme a Francesco Giomi –
musicista e sound artist, collaboratore storico di Luciano Berio – ed Enrico Pitozzi, tra i
maggiori esperti italiani di danza e new media.
Dopo una serie di lavori corali, in cui la scrittura coreografica era molto strutturata,
Simona Bertozzi torna a una creazione nella quale la sua presenza si isola. «Ma –
precisa – non è tornare a un livello di singolarità o a una dimensione più terrena, è
invece immaginare che tutto ciò che ho elaborato e stratificato attraverso la presenza
degli altri e in dialogo con loro, torni e si amplifichi attraverso la mia figura. Anatomia
è dialogo all’ennesima potenza. Quando occupo lo spazio scenico cerco di trovare ed
evocare una molteplicità di presenze, non una singolarità ma una presenza ‘sconfinata’
che lancia le proprie vettorialità, modulando all’istante il dialogo con la tessitura delle
pulsazioni sonore e luminose».
«Anatomia – scrive Pitozzi – nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, l’altro
sonoro. È il diagramma delle loro linee di forza, traiettorie e dislocazioni, fenditure nello
spazio e forme in cui si dispiega il tempo: rapporti tra velocità e lentezza, questo il modo
d’essere dell’anatomia. Anatomia è allora ciò che resta di questo incontro che avviene al
limite dell’udibile, sul margine degli occhi, là dove si dispiegano tensioni in un continuo
rapporto tattile tra la materia organica e quella sonora».
ROMEO E GIULIETTA
DI WILLIAM SHAKESPEARE
TRADUZIONE SILVIA BIGLIAZZI
INTERPRETATO E DIRETTO DA TEATRINO GIULLARE
UNA PRODUZIONE TEATRINO GIULLARE
COMMISSIONATA E COPRODOTTA DALL’ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Teatrino Giullare conduce un’originale ricerca sulla drammaturgia e sul lavoro dell’attore
– l’idea di attore artificiale è uno dei terreni su cui si è focalizzata la compagnia. Il suo
lavoro è stato riconosciuto da numerosi premi: Premio Nazionale della Critica, Premio
Speciale Ubu, Premio della Giuria al Mess Festival di Sarajevo, Premio Hystrio-Altre Muse
2011. Dalle proprie basi nel territorio bolognese, la compagnia irradia la propria attività
in un ampio raggio avendo le sue tournée toccato 33 paesi nel mondo. Nell’anno del
quarto centenario della morte di William Shakespeare, su commissione dell’Università
di Verona propone un allestimento di Romeo e Giulietta tratto dalla prima versione della
tragedia, l’in-quarto pubblicato a Londra nel 1597 (la cosiddetta versione Q1, inedita e
mai rappresentata in Italia). Una variante, meno conosciuta rispetto a quella del 1599
(Q2), che presenta un testo più contenuto ma maggiori indicazioni di azione scenica e
che, secondo recenti studi, sarebbe stata quella più utilizzata dalla stessa compagnia di
Shakespeare.
«Romeo e Giulietta - scrivono gli artisti di Teatrino Giullare - sono il sogno d’amore, i
sentimenti puri uccisi dai compromessi sociali del mondo degli adulti in un racconto
di attese, di solitudini, di fiori e di desideri che nell’arco di pochi giorni fanno nascere
e morire la storia d’amore più famosa di tutti i tempi. Ma al di là del mito e del fascino
straordinario che i due protagonisti esercitano da secoli, si trovano nel testo un
felicissimo tessuto metateatrale che mette in scena la vita (ed il teatro) in tutta la sua
vivacità e parole che attraversano i sensi, come passioni improvvise “simili al lampo che
cessa di esistere prima che si possa dire: lampeggia”.»
SPETTACOLI
ANATOMIA
COREOGRAFIA E DANZA SIMONA BERTOZZI
MUSICHE E LIVE ELECTRONICS FRANCESCO GIOMI
VISIONE TEORICO-COMPOSITIVA ENRICO PITOZZI
VOCE MIRELLA MASTRONARDI
11
SALA LEO DE BERARDINIS
30 e 31 DICEMBRE, 1 e 3 GENNAIO
SALA THIERRY SALMON
9 – 22 GENNAIO
venerdì 30 e martedì 3 gennaio ore 21 | sabato 31 dicembre orario da definire | domenica 1
gennaio ore 16 | lunedì 2 riposo
da lunedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì 16 riposo
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C
Abbonamento THIERRY SALMON
IL N’EST PAS ENCORE MINUIT…
OVVERO COSPIRATORI
COPRODUZIONI E RESIDENZE BIENNALE DE LA DANSE 2014 (LYON), CIRQUE THÉÂTRE D’ELBEUF (PÔLE
IN COLLABORAZIONE CON LE BELLE BANDIERE
NATIONAL DES ARTS DU CIRQUE DE HAUTE-NORMANDIE), SCÈNE NATIONALE DE MELUN-SÉNART,
CIRCA (PÔLE NATIONAL DES ARTS DU CIRQUE MIDI PYRÉNÉES), PÔLE CIRQUE MÉDITERRANÉE (CREAC
MARSEILLE, THÉÂTRE EUROPE LA SEYNE)
SPETTACOLI
IN COLLABORAZIONE CON LA RASSEGNA DI CIRCO CONTEMPORANEO CORPI&VISIONI
12
PRIMA DELLA PENSIONE
CREAZIONE COLLETTIVA COMPAGNIE XY:
ABDELIAZIDE SENHADJI, AMAIA VALLE, ANDRES SOMOZA, AIRELLE CAEN, ALICE NOEL, ANN-KATRIN
JORNOT, ANTOINE THIRION, AURORE LIOTARD, CHARLIE VERGNAUD, CHLOÉ TRIBOLLET, DAVID BADIA
HERNANDEZ, DAVID COLL POVEDANO, DENIS DULON, EMMANUEL DARIÈS, EVERTJAN MERCIER,
GUILLAUME SENDRON, GWENDAL BEYLIER, JÉRÔME HUGO, MOHAMED BOUSETA, ROMAIN GUIMARD,
THOMAS SAMACOÏTS, THIBAUT BERTHIAS, XAVIER LAVABRE, ZINZI OEGEMA
Il n’est pas encore minuit... è la terza creazione della Compagnia XY dopo Laissez-Porter
(2005) e Le Grand C (2009) che da sole hanno realizzato oltre 500 rappresentazioni
in tutto il mondo. Tre spettacoli per tessere la trama di un percorso collettivo che non
smette di esplorare e rinnovare il linguaggio acrobatico. Codici, ritmi e forme si sono
progressivamente definiti fino a delineare un’estetica capace di concepire il lavoro come
un insieme di ‘frasi acrobatiche’.
In questo spettacolo circo contemporaneo e danza si coniugano in un crescendo di
adrenalina. «Non è ancora mezzanotte...» e non è ancora arrivato il momento che il
divertimento cessi! I numeri di acrobazia si moltiplicano, e così i salti mortali, le colonne
umane sempre più alte. Il n’est pas encore minuit... è un ribollire di desideri individuali,
non solo lavoro acrobatico, ma anche una danza, il Lindy Hop, nata negli anni venti ad
Harlem sulla scia dello swing, un tempo punto di incontro tra individui e generazioni, un
formidabile terreno di gioco che consente di ‘lasciare la presa’ dando così più spazio alle
individualità.
L’apertura, la condivisione e la solidarietà sono i valori guida dei processi di scrittura
collettiva della compagnia di Lille. La fiducia, l’ascolto, la precisione, la solidità,
l’affiatamento, la generosità spingono questa moltitudine di acrobati ad andare oltre i
propri limiti ma a farlo con gioia. Poiché se è vero che il circo è un’arte di azione, per la
Compagnia XY ciò che conta è soprattutto mantenere viva la magia del «fare insieme».
UNA COMMEDIA DELL’ANIMA TEDESCA
DI THOMAS BERNHARD
PROGETTO, SCENE E REGIA ELENA BUCCI E MARCO SGROSSO
CON ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO, DANIELA ALFONSO
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DELLA TOSCANA
PRIMA ASSOLUTA
Il teatro di Thomas Bernhard, drammaturgo austriaco (1931-1989) dalle illuminanti
riflessioni sul mondo contemporaneo, torna sul palcoscenico dell’Arena del Sole con una
nuova versione di Prima della pensione, a cura di Elena Bucci e Marco Sgrosso, per molti
anni parte del nucleo storico della compagnia di Leo de Berardinis.
Scritto nel 1979 con la consueta maestria e intelligenza, vede protagonista una
famiglia di tre fratelli – Rudolf, Vera e Clara – che paiono esistere soltanto in un
morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine
e, soprattutto, se lasciati senza parole da dire e da ascoltare. Assistiamo ai loro riti di
maniacale precisione, che ne costituiscono l’identità e ne guidano i sentimenti.
Tra le claustrofobiche pareti domestiche, nel giorno del compleanno del criminale
nazista Heinrich Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla
pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una ‘cena d’anniversario’
allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la
partecipazione ostile ma complice dell’altra sorella inferma Clara, vittima e al tempo
stesso carnefice dei suoi due congiunti.
Tra ambigue memorie d’infanzia e di guerra, recriminazioni incrociate, grottesche
mascherate e brindisi spettrali, si consuma un rito fuori tempo che precipita verso un
finale sospeso tra il dramma e la tragica ironia come tutta la commedia stessa, definita
da Benjamin Heinrichs «il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard».
SPETTACOLI
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
13
SALA LEO DE BERARDINIS
12 – 15 GENNAIO
SALA LEO DE BERARDINIS
19 – 22 GENNAIO
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento SATURDAY
SPETTACOLI
ALLIBITO
14
Nessi torna sul palco dell’Arena del Sole, un palco familiare per Alessandro Bergonzoni,
a conclusione della tournée di oltre due anni. I ‘nessi’ bergonzoniani sono «fili tesi
e tirati, trame e reti tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta»,
connessioni dell’universo. Al centro dello spettacolo, la necessità così contemporanea
di essere sempre connessi, di vivere collegati con altre vite, altre esperienze, «non
necessariamente e solamente umane – spiega Bergonzoni – che ci possono così
permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un ‘noi’ veramente universale».
Uno spettacolo che ha rappresentato un ulteriore scarto in avanti per questo ‘funambolo
delle parole’. «È qualcosa di intimo, di non detto – osserva il critico Renato Palazzi
– che egli esprime attraverso l’istinto e le viscere, qualcosa di imprendibile, eppure
sostanziale. Già da tempo, d’altronde, questo grande visionario della scena ha
superato la fase del puro gioco di parole, dell’esilarante calembour, benché geniale, per
addentrarsi su un terreno più sottilmente metafisico, dove il paradosso comico sfiora
l’enigma dell’identità, dove il dissolversi del linguaggio riflette il mistero della vita». E
prosegue: «Mi è parso singolarmente emblematico il breve sproloquio su un figlio sordo
che verrebbe chiamato Invano: si è sposato Invano, si è laureato Invano... Al di là dei
risvolti buffi, quel frustrante avverbio trasformato in nome proprio sembra così diventare
un’acre metafora dei nostri tempi, un eloquente segnale di questi nuovi stati d’animo
espressi da Bergonzoni, che degli umori collettivi è da sempre uno specchio distorto ma
fedele, un incongruo eppur sensibile termometro».
THE PRIDE
DI ALEXI KAYE CAMPBELL
TRADUZIONE MONICA CAPUANI
REGIA LUCA ZINGARETTI
CON LUCA ZINGARETTI, VALERIA MILILLO, MAURIZIO LOMBARDI, ALEX CENDRON
ZOCOTOCO
Luca Zingaretti, amato dal grande pubblico soprattutto per le sue interpretazioni
televisive nei panni del Commissario Montalbano ma attore dalla solida esperienza
teatrale, dirige e interpreta un testo pluripremiato del drammaturgo greco-britannico
Alexi Kaye Campbell. Magnificamente orchestrato, The Pride è un testo enigmatico in cui
due storie si svolgono in periodi di tempo lontani tra loro.
Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento
nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non
vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena tutti
e tre assieme.
Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con
Philip, un fotoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di
entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di porre fine a una
relazione così importante.
Le due vicende, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima
vista, sembrano non avere nulla in comune ma via via si scopriranno echi, rimandi,
problematiche analoghe.
The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. Pone la grande
questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo.
Perché nella vita, tutti prima o poi, a prescindere dall’orientamento sessuale, ci troviamo
ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente
vogliamo dalla vita e capire se saremo capaci di raggiungerlo.
SPETTACOLI
NESSI
TESTO, INTERPRETAZIONE E SCENE ALESSANDRO BERGONZONI
REGIA ALESSANDRO BERGONZONI E RICCARDO RODOLFI
15
SALA THIERRY SALMON
24 – 26 GENNAIO
CIRCOLO UFFICIALI, VIA MARSALA 12, BOLOGNA
27, 28, 29 GENNAIO
ore 20.30
venerdì e sabato dalle ore 19.30 alle 22 | domenica dalle 16 alle 19
Abbonamento THIERRY SALMON
16
HYSTERICAL FURNITURE
JONATHAN BURROWS / MATTEO FARGION
TEATRO BIONDO PALERMO
PROGETTO SPECIALE IN COLLABORAZIONE CON XING
Franco Maresco, regista e sceneggiatore noto per la sua attività in sodalizio con Daniele
Ciprì, è autore del film documentario del 2015 “Gli uomini di questa città io non li
conosco”, dedicato alla vita e all’opera di Franco Scaldati. Torna qui a occuparsi del
poeta e drammaturgo palermitano, portando in scena una serie di ‘variazioni’ sul tema
della coppia nella sua opera. In Tre di coppie vedremo in scena le candide figurine
trasognate di Totò e Vicè – ‘acrobati delle emozioni’, come li dipingeva lo stesso autore
–, l’inedita coppia tanto irresistibile quanto scurrile del Corto e il Muto, i tragicomici
Santo e Saporito de “La notte di Agostino il topo”. I personaggi di Scaldati vivono ai
margini della società, un po’ barboni e un po’ filosofi, ma sono soprattutto l’ultimo
baluardo di umanità in un mondo che scivola inesorabilmente nell’oblio, così come nel
suo teatro la commedia scivola facilmente nel dramma e viceversa.
Maresco legge Scaldati ponendone in evidenza il lato comico, un aspetto che è stato
determinante nella sua formazione artistica. «Non ho eliminato la parte lirica della
scrittura di Scaldati che rimane sostanziale nel suo teatro – assicura – ma mi sono
concentrato sugli umori del teatro popolare, di quella umanità del Borgo Vecchio e
dell’Olivuzza che Franco aveva conosciuto. Lo spettacolo è pieno di quelle suggestioni,
del teatro da strada, di un’atmosfera in un certo senso clownesca e da avanspettacolo.
Scaldati amava moltissimo Stanlio e Ollio, Totò e Peppino, Franchi e Ingrassia, perché
rappresentavano proprio quell’umanità che lui incontrava per le strade del quartiere».
Il coreografo Jonathan Burrows e il compositore Matteo Fargion sono i protagonisti di
Hysterical Furniture, progetto speciale declinato in tre giorni, che attraversa il corpus del
loro lavoro.
Anti-spettacolari, diretti e ironici, Burrows e Fargion trattano abilmente questioni
compositive e coreografiche. La retrospettiva si farà arredo vivente degli eleganti saloni
del Circolo Ufficiali, abitandolo con azioni che toccano con leggerezza i territori della
musica e della danza. Nel corso della tre giorni si vedranno alcune delle loro migliori
creazioni: da Show and Tell agli ormai classici Speaking Dance e Body Not Fit For
Purpose, in cui la musica sgorga ritmicamente dalla inarrestabile sequenza di gesti e
pensieri. Aperto alla relazione con altri artisti, l’evento ospita Eleanor And Flora Music
di Eleanor Sikorski e Flora Wellesley Wesley, artiste britanniche che qui omaggiano
Both Sitting Duets degli stessi Burrows e Fargion, e affida a Francesca Fargion, figlia
di Matteo, il compito di indagare l’influenza della musica contemporanea nel lavoro del
padre grazie all’esecuzione di Piano Sonata Number One di Chris Newman. L’apertura ad
altri mondi culmina nella terza giornata dedicata a Return of the Salon, uno spazio di
incontro informale che accoglie, accanto a The Cow Piece di Burrows e Fargion, Unofficial
Real Good Time degli italiani Kinkaleri e Tempo Reale. Accompagna e completa la tre
giorni 52 Portraits, installazione video creata in collaborazione con Hugo Glendinning:
cinquantadue autobiografie cantate e danzate da altrettanti amici e colleghi della
coppia di artisti. A Bologna sarà eseguito dal vivo il Portrait della coreografa norvegese
Mette Edvardsen. Il bar sarà sempre aperto.
E CON LA PARTECIPAZIONE DI: ELEANOR SIKORSKI, FLORA WELLESLEY WESLEY, FRANCESCA FARGION, METTE EDVARDSEN, KINKALERI/TEMPO REALE
SPETTACOLI
SPETTACOLI
TRE DI COPPIE
DI FRANCO SCALDATI
ADATTAMENTO FRANCO MARESCO E CLAUDIA UZZO
REGIA FRANCO MARESCO
CON GINO CARISTA, GIACOMO CIVILETTI, MELINO IMPARATO
17
SALA THIERRY SALMON
28 GENNAIO – 5 FEBBRAIO
SALA LEO DE BERARDINIS
9 – 12 FEBBRAIO
dal martedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento PASSIONE ARENA, turno Domenica
Abbonamento THIERRY SALMON
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento MUSICA IN SCENA
18
IL CASELLANTE
DI ANDREA CAMILLERI, GIUSEPPE DIPASQUALE
REGIA GIUSEPPE DIPASQUALE
CON MONI OVADIA, VALERIA CONTADINO, MARIO INCUDINE, SERGIO SEMINARA, GIAMPAOLO ROMANIA
E CON I MUSICISTI ANTONIO VASTA, ANTONIO PUTZU
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
PROMO MUSIC | CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TEATRO CARCANO | COMUNE DI CALTANISSETTA
Drammaturgo, attore, poeta siciliano di talento singolare, Franco Scaldati ha realizzato
l’impresa di fare entrare la poesia nel teatro contemporaneo italiano, dando voce a
una marginalità sociale ed esistenziale di opposizione a quella del potere e dei suoi
condizionamenti. Enzo Vetrano e Stefano Randisi, artisti di acuta sensibilità, non sono
nuovi alla messa in scena di testi di questo ‘Beckett italiano’, come fu definito da Franco
Quadri, avendo messo in scena, qualche anno fa, una toccante versione di Totò e Vicè.
Scritto nel 1984, Assassina è «un giallo sotterraneo della coscienza, dove ancora una
volta morti e vivi convivono» come fu sintetizzato dallo stesso Franco Quadri che lo
considerava uno dei testi più struggenti di Scaldati. Una vecchina e un omino vivono
nella stessa casa dove si preparano da mangiare, si lavano, parlano e giocano coi
loro animali: la gallina Santina e il topo Beniamino. Alla parete ci sono appesi i ritratti
dei genitori, che di tanto in tanto fanno sentire la loro voce con lirici assoli o divertiti
commenti. Ma la vecchina e l’omino non si conoscono, non si sono mai incontrati,
anzi ignorano ciascuno l’esistenza dell’altro. E quando improvvisamente, una notte,
si scoprono a dormire nello stesso letto, che ognuno ovviamente giura essere il suo,
comincia un’infinita sequenza di battibecchi, interrogatori, accuse e smentite, scambi di
identità... Sono personaggi che abitano un territorio tra l’irreale e il surreale, il sogno e il
fantastico, sono in fuga da una realtà inaccettabile e insopportabile.
«È stato il sogno della mia vita: comprare la casa dismessa di un casellante. Se la
stazione era il nulla nel frinire delle cicale cos’era la casa del casellante? Ancora di
meno. O una cosa da spararsi o l’assoluta bellezza della solitudine, del silenzio...»
Da questo suo desiderio e dall’idea – dopo la storia della donna sirena raccontata
in “Maruzza Musumeci” – di una donna che tenta di trasformarsi in albero, Andrea
Camilleri ha tratto lo spunto per Il Casellante, uno dei suoi racconti più divertenti. «È
una vicenda affogata nel mondo mitologico di Camilleri – annota il regista Dipasquale,
che ha curato anche la trasposizione teatrale assieme allo stesso autore – che vive
di personaggi reali, trasfigurati nella sua grande fantasia di narratore. Una vicenda
emblematica che disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica,
ferocemente logica e paradossale a un tempo. Il Casellante è il racconto delle
trasformazioni del dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche il racconto
in musica divertito e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta».
Lo spettacolo, che ha debuttato durante l’estate al Festival dei Due Mondi di Spoleto,
vede protagonista, nel panni di un casellante dei treni, Moni Ovadia, che aggiunge
alle numerose lingue con cui si esprime, quella originalissima, divertita e teatrale, di
Camilleri. Una lingua che calca e ricalca, in una sinfonia di parlate una meravigliosa
‘sicilitudine’ linguistica, fatta di neologismi, di sintassi travestita, di modi d’uso
linguistico mutuati dal dialetto che esaltano la recitazione degli attori che interpretano i
personaggi frutto dell’immaginazione dello scrittore siciliano.
SPETTACOLI
SPETTACOLI
ASSASSINA
DI FRANCO SCALDATI
RIDUZIONE E REGIA ENZO VETRANO E STEFANO RANDISI
CON ENZO VETRANO, STEFANO RANDISI
MUSICHE E CANTI ORIGINALI COMPOSTI ED ESEGUITI IN SCENA DAI FRATELLI MANCUSO
19
SALA LEO DE BERARDINIS
21 – 22 FEBBRAIO
SALA THIERRY SALMON
FEBBRAIO, date da definire
ore 21
da martedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C
Abbonamento GRANDI AUTORI
20
FANTASMI
DI LUIGI PIRANDELLO
ADATTAMENTO E REGIA NANNI GARELLA
CON GLI ATTORI DI ARTE E SALUTE
FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA | TEATRO STABILE DI GENOVA
IN COLLABORAZIONE CON REGIONE EMILIA ROMAGNA PROGETTO “TEATRO E SALUTE MENTALE” DIPARTIMENTO DI
SALUTE MENTALE DELL’AZIENDA USL DI BOLOGNA
Gabriele Lavia, attore tra le eccellenze del teatro italiano, mette in scena un folgorante
atto unico che Pirandello trasse dalla sua novella “Caffè notturno”. In un crescendo
emotivo, un connubio di tragico, comico e grottesco, ha luogo l’incontro tra due
uomini. L’Uomo dal fiore in bocca, il cui destino è segnato da una malattia incurabile
e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, conquista, con sofistiche
argomentazioni, il Pacifico Avventore, un individuo in attesa del treno della mattina che
vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte. Nel volume “Grandi
monologhi del teatro contemporaneo”, a cura di Rodolfo Di Giammarco e Claudia Di
Giacomo, così viene descritto l’eloquio del protagonista: «Il nostro uomo analizza ogni
sensazione come fosse l’ultima e disquisisce sul gusto della vita. (...) È un discorso che
inizia con i toni dismessi di chi non ha più nulla da perdere, per accendersi poi quando,
in un crescendo di determinazione, tenta di far riflettere lo sprovveduto viaggiatore sulle
più profonde verità, con una dialettica serrata che soggioga il suo scettico ascoltatore».
Fra i due si inserisce un terzo personaggio, la Donna che passa da lontano, forse
il simbolo della morte che l’uomo porta sempre con sé ‘come un’ombra’. Grazie a
un’operazione drammaturgica originale la pièce diviene di più ampio respiro. Lo
spiega lo stesso Lavia: «Il breve atto unico è stato interpolato con ‘pezzi’ di novelle che
affrontano il tema (fatale per Pirandello) del rapporto tormentato tra marito e moglie che
viene visto col distacco di un’ironia che rende i personaggi vicinissimi a noi».
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS
Opera incompiuta pubblicata da Pirandello nel 1931 su “La nuova antologia”, Fantasmi
è sostanzialmente il primo atto de I giganti della montagna. Nel testo non si parla
mai dei giganti, si racconta soltanto la storia della Villa della Scalogna e dei suoi
abitatori, Cotrone e gli Scalognati, persone che si sono rifugiate in questa villa per
rinascervi, buttandosi alle spalle la loro vita vissuta fra le brutture della quotidianità.
Gli Scalognati ricevono la visita di una compagnia girovaga di attori laceri, affamati
e randagi che vagano per le montagne. La vicenda si risolve qui. Nanni Garella
ha immaginato che questo incontro nascesse dalla fantasia dei suoi Scalognati,
producendo un’enorme massa di racconti, di favole, tra i quali anche questa strana
storia degli attori che arrivano alla Villa della Scalogna, che poi forse andranno sulla
montagna, e che forse incontreranno i giganti della montagna, ecc... Il mito dei Giganti
in quegli anni, fra il 1929 e il 1931, era ancora in costruzione e non sarà mai compiuto
perché Pirandello non ne scriverà mai la conclusione. Il regista ha quindi potuto
assumere il testo come materiale in sviluppo, soprattutto per costruire quello che è
diventato il suo metodo di lavoro con gli attori di Arte e Salute: un lungo laboratorio di
drammaturgia, la costruzione dei personaggi, dapprima, e, da questi, lo sviluppo del
testo, la sua conoscenza, l’apprendimento delle parole e dei gesti.
Questa nuova edizione di Fantasmi viene quindici anni dopo quella, sempre diretta da
Nanni Garella, che segnò un notevole salto di qualità per gli attori pazienti psichiatrici
di Arte e Salute, all’inizio del loro percorso artistico all’Arena del Sole, proiettandoli
all’attenzione del pubblico e della critica nazionale.
SPETTACOLI
SPETTACOLI
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
DI LUIGI PIRANDELLO
REGIA GABRIELE LAVIA
CON GABRIELE LAVIA
E CON MICHELE DEMARIA, BARBARA ALESSE
21
SALA LEO DE BERARDINIS
2 - 5 MARZO
SALA THIERRY SALMON
2 MARZO
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
ore 20.30
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento SATURDAY
Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO
22
LORETTA STRONG
ALESSANDRO BAY ROSSI, ISACCO VENTURINI
DI COPI
REGIA MARCO ISIDORI
CON PAOLO ORICCO E MARIA LUISA ABATE, VALENTINA BATTISTONE, VIRGINIA MOSSI, STEFANO RE
‘ASTRONAVE’ DI DANIELA DAL CIN
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
Dopo Ritter, Dene, Voss di Bernhard, Pietro Babina, regista e autore attento ai linguaggi
emergenti prodotti dalle nuove tecnologie, firma una nuova regia per Emilia Romagna
Teatro Fondazione. Con la complicità di Emanuele Aldrovandi, drammaturgo poco più che
trentenne ma già vincitore di importanti premi fra cui il Premio Hystrio Scritture di Scena
2015 e il Premio Riccione Tondelli 2013, mette in scena un racconto contemporaneo che
trae ispirazione dalla figura biblica di Giobbe, Giobbe il giusto, colui che sopporta ogni
genere di sopruso e sofferenza senza rivoltarsi contro il suo Dio.
«Chi è Giobbe? – si domanda il regista – Cos’è? Un emblema? Il suo tormento è stato
il nostro? Potrebbe esserlo? È necessario vivere direttamente gli eventi che nel libro
colpiscono Giobbe per entrare in quello stesso tormento? Sono gli eventi che innescano
la domanda o la domanda è latente in ognuno di noi? Il libro racconta quei fatti per
ammonirci? O il libro è stato scritto per dar forma a un ammonimento che giace di
già in noi?». Per Babina riprendere la storia di Giobbe significa tornare ai temi che
caratterizzano la sua poetica teatrale, come il perché del male, il valore del bene,
l’esistenza di una dimensione altra, magica, la giustizia, l’ingiustizia, il potere, la
libertà.
L’interrogativo di Giobbe, «Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare
il male?», sottende, secondo Babina: «ogni domanda sul senso dell’esistere, sia che si
creda o non si creda nell’esistenza di un Dio».
NELL’AMBITO DELLA PERSONALE DI MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA, IN COLLABORAZIONE CON CENTRO
LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa si muove su una linea artistica – a metà fra gli
echi delle avanguardie storiche e una forza trasgressiva tutta contemporanea – i cui
cardini sono il lavoro sulla vocalità e la reinvenzione dello spazio, con la creazione di
macchine sceniche e strutture architettoniche autonome. Il primo dei due spettacoli
in scena all’Arena del Sole, nell’ambito della personale dedicata alla compagnia, ci
introduce al mondo di Copi, «un artista oltre i confini – è la definizione di Stefano Casi
nel suo libro “Il teatro inopportuno di Copi” –. Confini geografici, attraversati per fuggire
in Francia dall’Argentina peronista; di lingua, fra spagnolo e francese, di genere, fra
teatro, narrativa e fumetto. Oltre i sessi e le identità, in un universo permanentemente
transgender e folle ... ». E Loretta Strong è una delle creature più folli dell’autore francoargentino, un personaggio che crede di viaggiare su un’astronave verso inarrivabili
galassie. Delirio allo stato puro in un grande gioco teatrale, fantastico, comico e
visionario. Spiega Marco Isidori: «Strong si chiama l’eroina di Copi, quindi forte,
energica, anzi letteralmente ‘smisurata’ in tutti i sensi. Siamo partiti dal nome, facendo
ingigantire la figura della protagonista, fino a portarla scenograficamente a proporzioni
abnormi, fino a farne un’icona esplosiva/esplodente della più sfrenata teatralità; e le
abbiamo fornito una ‘vera’ Astronave! Loretta vortica realmente nello spazio profondo!
Loretta percepisce la realtà dalla lontananza siderale della sua ‘posizione’ nell’etere
infinito, e da questa posizione stabilisce le coordinate fantastiche del suo delirio
sapientemente e squisitamente teatrale».
SPETTACOLI
SPETTACOLI
IL LIBRO DI GIOBBE
ADATTAMENTO EMANUELE ALDROVANDI/ PIETRO BABINA
SCENE, LUCI E REGIA PIETRO BABINA
CON LEONARDO CAPUANO, FRANCESCA MAZZA, FABRIZIO CROCI, GIULIANA VIGOGNA,
23
SALA THIERRY SALMON
4 MARZO
SALA THIERRY SALMON
8 – 9 MARZO
ore 20
ore 20.30
Abbonamento THIERRY SALMON
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
COPRODUZIONE NELL’AMBITO DEL PROGETTO PROSPERO: THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE, THÉÂTRE DE LIÈGE,
SCHAUBÜHNE AM LEHNINER PLATZ, GÖTEBORGS STADSTEATERN, NATIONAL THEATRE OF CROATIA / WORLD THEATRE
FESTIVAL ZAGREB, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
SPETTACOLI
NELL’AMBITO DELLA PERSONALE DI MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA, IN COLLABORAZIONE CON CENTRO
LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
24
AT THE END OF THE WEEK
REGIA, SCENE E COSTUMI BOBO JELCIC
CON LIVIO BADURINA, ANA BEGIC TAHIRI, JADRANKA DOKIC, GORAN GRGIC, IVAN JONCIC, DAMIR
MARKOVINA, VANJA MATUJEC, BOJAN NAVOJEC
Il secondo degli spettacoli in scena all’Arena del Sole compresi nel progetto dedicato alla
compagnia torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa è ispirato alla figura di Maria
Maddalena de’ Pazzi, soprannominata ‘la santa vivente’. Colta e di origini nobili, nel
1582, a soli 16 anni, entrò in convento, dove impressionò per la potenza visionaria con
cui si accostava al mistero della Trinità. Straparlava, s’invasava mentre le consorelle
prendevano appunti per poi consegnare la cronaca di queste estasi. Parole sontuose e
frementi, immagini sconvolgenti, tardo latino mescolato all’italiano, materiali con cui
Marco Isidori ha costruito Nel lago dei leoni. «I Marcido – scrive il regista – tengono
in maniera molto speciale a questo loro tentativo di riduzione scenica di un’esperienza
religiosa che la modalità del vivere contemporaneo, sembrerebbe escludere dal
novero delle potenzialità esistenziali nelle quali si può incorrere durante la quotidiana
ordinarietà della vita».
«La grandezza dei Marcido – è il giudizio del critico Renato Palazzi – consiste nella
scelta di scavalcare continuamente i normali limiti che qualunque altro gruppo
teatrale si imporrebbe: se dev’essere follia, che sia follia fino in fondo, incontenibile e
assoluta. Quanto folle è l’idea di trasporre per la scena le estasi mistiche della monaca
cinquecentesca Maria Maddalena de’ Pazzi? Forse il pubblico, di fronte a quel profluvio
verbale senza inizio e senza fine, di fronte a quel lucido delirio pieno di echi e risonanze,
ma del tutto privo di qualunque logica razionale, è indotto a chiedersi perché mai debba
restare ad ascoltare. Eppure resta, come inchiodato al proprio posto».
TEATRO NAZIONALE DI CROAZIA, ZAGABRIA
SPETTACOLO IN CROATO CON SOVRATITOLI IN ITALIANO
PRIMA NAZIONALE
Bobo Jelcic mette in scena con ironia e con umorismo pungente un preciso momento
della nostra vita quotidiana. Al termine della loro settimana lavorativa otto persone si
ritirano nei loro comodi soggiorni. Hanno lavori stabili, una buona sicurezza economica,
per tutta la settimana hanno cercato di barcamenarsi in qualcosa e ora meritano un
po’ di pace. Ma uno strano nervosismo li coglie. Il tempo libero diviene claustrofobico
e i desideri inappagati così come le piccole delusioni quotidiane emergono e si
ingigantiscono in questo spazio vuoto, privo di valori. Presto i salotti borghesi mostrano
l’altra faccia: l’intimo disordine prende il sopravvento. Le inibizioni e gli scrupoli iniziano
a cadere e qualcosa si spezza.
La classe media è al centro di At the End of the Week (Alla fine della settimana) che
solleva la questione della mancanza di stabilità delle fondamenta della società civile
croata. Dopo la disintegrazione delle ideologie in questa regione, una grande confusione
sociale è emersa, i vecchi principi non esistono più e i nuovi non sono ancora stati
stabiliti. Questo vuoto, così difficile da riempire, lascia un fondo di ansietà, rabbia e
paura.
Bobo Jelcic, noto regista teatrale e cinematografico, ha sviluppato un modo speciale di
lavorare con gli attori che diventano coautori della pièce. Attraverso le improvvisazioni
viene stabilito un legame diretto o indiretto con gli attori, in cui il pubblico riconosce
persone della propria vita di ogni giorno. I suoi lavori hanno una poesia nascosta,
discreta che rivela punti deboli nel corpo della nostra collettività.
SPETTACOLI
NEL LAGO DEI LEONI
DALLE ESTASI DI MARIA MADDALENA DE’ PAZZI
DI / REGIA MARCO ISIDORI
CON MARIA LUISA ABATE, PAOLO ORICCO, VALENTINA BATTISTONE, STEFANO RE
SCENE E COSTUMI DANIELA DAL CIN
25
SALA THIERRY SALMON
14 MARZO
SALA LEO DE BERARDINIS
16 – 19 MARZO
ore 20.30
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento THIERRY SALMON
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento GRANDI AUTORI
LUCIA REA, ROBERTA ROSIGNOLI
TEATRO STABILE DI GENOVA | FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI | PROXIMA RES
SPETTACOLI
NELL’AMBITO DI TEATRO ARCOBALENO, SPETTACOLI TEATRALI PER LE FAMIGLIE PER UN’EDUCAZIONE ALLE
DIFFERENZE, UN PROGETTO DI GENDER BENDER FESTIVAL (WWW.TEATROARCOBALENO.NET)
26
Tindaro Granata porta sul palco con rara sensibilità la delicata questione della stepchild
adoption. Lo spettacolo parte sui toni sorridenti di una commedia di costume in cui Toni
e Luca, insieme da molti anni, coltivano il progetto di avere un figlio. Si decidono, volano
in Canada e danno vita a Matteo. Cercano di convincere amici e parenti sconcertati,
accudiscono il bambino senza distinzioni su quale sia il genitore naturale e Matteo
cresce con amore, vivendo un’infanzia di gioia e spensieratezza. Dopo la morte di Toni,
il padre riconosciuto, il tribunale vorrebbe assegnare la tutela del bambino alla nonna,
che peraltro non vuole saperne. Molti anni dopo Matteo affronta il padre Luca: per quale
ragione lo hanno fatto nascere in una famiglia diversa? Perché lo hanno “creato” a tutti
i costi? Perché lo hanno esibito come una conquista civile?
«È la storia – scrive il regista – di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno
adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità, che non può avere la
stessa funzione che ha in una famiglia eterosessuale. È il desiderio di un Geppetto di
farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del
proprio compagno. È il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta
nell’assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti
senza il peso della mancanza».
Uno spettacolo che, pur non lesinando momenti emotivamente intensi, raggiunge
l’obiettivo di far riflettere, smontando ogni morale precostituita, che si tratti di quella del
‘pro’ o di quella del ‘contro’.
NON TI PAGO
DI EDUARDO DE FILIPPO
REGIA LUCA DE FILIPPO
CON (IN ORDINE DI APPARIZIONE) CAROLINA ROSI, VIOLA FORESTIERO, NICOLA DI PINTO, FEDERICA
ALTAMURA, ANDREA CIOFFI, GIANFELICE IMPARATO, MASSIMO DE MATTEO, CARMEN ANNIBALE, PAOLA
FULCINITI, GIANNI CANNAVACCIUOLO, GIOVANNI ALLOCCA
COMPAGNIA DI TEATRO DI LUCA DE FILIPPO
«Un gioiello di Eduardo per l’ultima regia di Luca De Filippo» così titolava la recensione
di Anna Bandettini su la Repubblica nel dicembre 2015, un mese dopo la scomparsa
dell’artista. Una regia precisa e accurata, fedele ai tempi e alla scrittura del padre ma
con una propria identità, che la Compagnia ha deciso, nel rispetto del suo desiderio, di
continuare a portare in tournée.
Non ti pago è uno dei testi più noti della prima drammaturgia eduardiana e anche
uno dei più divertenti, un perfetto meccanismo, che mescola genialmente il riso,
l’inquietudine, la riflessione. Andato in scena per la prima volta nel 1940, ci parla
di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e
sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non
rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che
determini un futuro migliore. Come scrive la studiosa Maria Grazia Gregori: «È una
di quelle commedie eduardiane che sotto un’apparente leggerezza sono, in realtà, lo
specchio ferocemente ironico e inquieto di una società squinternata».
A interpretare il protagonista Ferdinando Quagliuolo, personaggio ambiguo e surreale,
che vive tra sogno e realtà, come stabilito dallo stesso Luca è stato chiamato Gianfelice
Imparato, attore dai tempi perfetti formatosi con Eduardo, che è riuscito pienamente ad
assolvere un compito non facile. Il ruolo della consorte Concetta è di Carolina Rosi, figlia
di Francesco, uno dei grandi maestri del cinema italiano, e moglie di Luca, cui da anni
sono affidati i principali ruoli femminili nella compagnia.
SPETTACOLI
GEPPETTO E GEPPETTO
SCRITTO E DIRETTO DA TINDARO GRANATA
CON ALESSIA BELLOTTO, ANGELO DI GENIO, TINDARO GRANATA, CARLO GUASCONI, PAOLO LI VOLSI,
27
SALA LEO DE BERARDINIS
23 – 24 MARZO
SALA LEO DE BERARDINIS
30 MARZO – 2 APRILE
ore 21
giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento SATURDAY
Abbonamento GRANDI AUTORI
SPETTACOLI
TEATRO METASTASIO DI PRATO | TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
CON LA COLLABORAZIONE DI SPOLETO58 FESTIVAL DEI 2MONDI
28
Porcile è il titolo di un dramma in undici episodi scritto da Pasolini nel 1966 e divenuto
film nel 1969 in cui l’autore racconta l’impossibilità di vivere secondo le proprie
coordinate, i propri istinti, preservando l’intima natura di sé stessi. Siamo nella
Germania del dopo nazismo: Julian, figlio «né ubbidiente né disubbidiente» di una
coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore ‘diverso’ e ‘non
naturale’ che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di ‘vita pura’. La passione misteriosa
che segna il personaggio diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella
società e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto. Valerio Binasco, tra i registi più
innovativi e influenti dell’ultimo decennio, afferma: «Porcile non fa prigionieri. Condanna
tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo
mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile
dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto». La messinscena va nella
direzione di una semplificazione del testo originale, così complesso ed ‘esorbitante’.
Afferma ancora il regista: «Faccio teatro perché sono attratto dal mistero degli esseri
umani. Mi trovo di fronte a una bellissima favola priva di dramma. Penso che Pasolini
fosse una persona dotata di grande complessità psicologica e di grande tenerezza, così
come sono convinto che i rapporti famigliari lo attirassero moltissimo. Immagino in lui,
come nel suo teatro, un bisogno di tenerezza e di quella provo a occuparmi».
MR PUNTILA E IL SUO SERVO MATTI
DI BERTOLT BRECHT
TRADUZIONE FERDINANDO BRUNI
REGIA E SCENE FERDINANDO BRUNI E FRANCESCO FRONGIA
CON FERDINANDO BRUNI, LUCIANO SCARPA, IDA MARINELLI, ELENA RUSSO ARMAN,
CORINNA AGUSTONI, LUCA TORACCA, UMBERTO PETRANCA, NICOLA STRAVALACI, MATTEO DE MOJANA,
FRANCESCA TURRINI, FRANCESCO BALDI, CAROLINA CAMETTI
TEATRO DELL’ELFO
Considerata una delle migliori commedie di Brecht, Puntila e il suo servo Matti è una
variante della storia raccontata da Robert Louis Stevenson in Lo strano caso del dottor
Jekyll e del signor Hyde e, per altri versi di Luci della città di Chaplin. Il ricco possidente
Puntila è un personaggio a due volti: da sobrio è un tiranno che sfrutta i suoi operai
e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre,
quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che
tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre e spetta al
tagliente Matti smascherare le false promesse e la falsa bontà del suo padrone.
Questa ‘commedia popolare’ – secondo la definizione brechtiana – è una riflessione
sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, un’allegoria del capitalismo
e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. Il messaggio
attualissimo di Brecht suggerisce che solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno
slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra ricchezza e povertà e
che il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Puntila ubriaco.
Allestito nell’anno del sessantesimo anniversario della morte del drammaturgo tedesco,
questo primo Brecht col marchio Teatro dell’Elfo non esita a fare qualche incursione
nell’attualità, come quando Puntila rimpiange di aver sottoscritto, mentre era in preda
ai fumi dell’alcool, «un contratto a tempo indeterminato»…
SPETTACOLI
PORCILE
DI PIER PAOLO PASOLINI
REGIA VALERIO BINASCO
CON (IN O. A.) VALENTINA BANCI, FRANCESCO BORCHI, FULVIO CAUTERUCCIO, PIETRO D’ELIA, ELISA
CECILIA LANGONE, MAURO MALINVERNO, FABIO MASCAGNI, FRANCO RAVERA
29
SALA THIERRY SALMON
4 – 14 e 18 – 21 APRILE
SALA LEO DE BERARDINIS
11 - 12 APRILE
dal martedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo
ore 21
Abbonamento PASSIONE ARENA, turno Domenica
Abbonamento THIERRY SALMON
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DI GENOVA
SPETTACOLI
PRIMA ASSOLUTA
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Vittorio Franceschi, tra i Maestri del nostro teatro, continua a credere – come sottolineò
in un suo ritratto di qualche anno fa il critico Massimo Marino – nelle capacità salvifiche
del teatro. E questo suo nuovo lavoro lo conferma, pur avvalendosi di una metafora
che sembra essere piuttosto l’evocazione scenica di un incubo, o l’espressione di un
inconscio tormentato che chiede aiuto. Del resto, di cosa può parlare il teatro d’oggi?
Qualunque storia è già vecchia nell’istante stesso in cui la raccontiamo, essendo i
mezzi d’informazione più veloci ormai della realtà. «Gli spettatori – scrive Franceschi
– vengono a teatro per ricevere un dono. Il dono che io mi sento di offrir loro, oggi, è
una ferita. La stessa che ho procurato a me stesso scrivendo L’esecuzione, la storia di
quest’uomo che fino all’ultimo si interroga senza mai assolversi, di questo disertore
condannato a morte anche per i delitti che non ha commesso». In scena due personaggi:
il condannato e la donna incaricata di accudirlo nell’ultimo giorno di vita. Dalle loro
parole emerge un senso di solitudine estrema ma anche un profondo bisogno di riscatto,
«lo stesso – continua l’autore-interprete – che crediamo germogli, ancora inespresso
ma assai forte, in ognuno di noi, figli di un’epoca senza punti di riferimento e senza
ideali, e stanchi di subirla. La verità della scena porge lo specchio agli spettatori perché
vi si riconoscano. Se gli spettatori faranno propria questa ferita, e il bisogno di riscatto
che contiene, vorrà dire che il teatro è ancora vivo».
MACBETH
ESSERE (E) TEMPO
DI WILLIAM SHAKESPEARE
DRAMMATURGIA E REGIA GIANLUCA GUIDOTTI, ENRICA SANGIOVANNI
CON STEFANO BRASCHI, FRANCESCO FEDELE, CAROLINA GIUDICE, ANTONIA GUIDOTTI, ELIO GUIDOTTI,
GIANLUCA GUIDOTTI, CIRO MASELLA, GIUDITTA MINGUCCI, ALFREDO PUCCETTI, ENRICA SANGIOVANNI
E CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI OSCAR
ARCHIVIO ZETA | ELSINOR IN COLLABORAZIONE CON EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ITC TEATRO
DI SAN LAZZARO, COMUNE DI BOLOGNA – SETTORE CULTURA, BÉ BOLOGNAESTATE
Archivio Zeta ha costruito nel tempo una linea artistica capace di essere anche un
progetto di diffusione delle arti sceniche. Per questo motivo, nel 2014 ha vinto il Premio
Rete Critica per la miglior progettualità, avendo saputo «portare gli spettatori in luoghi
straordinari della memoria, per raccontare il lato oscuro della condizione umana…».
La compagnia non poteva non incontrare una delle tragedie che più in profondità ha
sondato questo lato oscuro.
«Immaginiamo il nostro Macbeth – scrivono Guidotti e Sangiovanni – come un uomo
nuovo, un antieroe, portatore del giusto e dell’ingiusto, un Copernico che sulla soglia tra
Cinquecento e Seicento mette in discussione lo stato delle cose, si muove tra il retaggio
simbolico ancora precario nella concezione del mondo e il nuovo relativismo che porta
già verso la modernità». È un uomo inquieto dunque questo Macbeth che invoca una
«spessa notte» che gli impedisca di vedere la mano che compie il delitto, il male. «Il
male che proviene dalle Streghe – proseguono i registi – è diabolico, divino. Macbeth,
accogliendolo in sé, facendolo suo, lo rende umano, ‘troppo umano’. La coscienza deve
essere oscurata in quest’uomo che vuole conoscere l’Universo, che vuole spingersi più
in là … e che la conoscenza porterà all’orrore, orrore di sé, di ciò che il suo gesto da
assassino ha partorito». Nella dolorosa consapevolezza che «non siamo liberi dal Male»
e citando il celebre verso per cui la vita è «una favola narrata da un idiota piena di
suono e furia che non significa nulla», questo Macbeth si carica di ogni ‘sound and fury’
di cui è intessuta la contemporaneità.
SPETTACOLI
L’ESECUZIONE
DI VITTORIO FRANCESCHI
REGIA MARCO SCIACCALUGA
CON VITTORIO FRANCESCHI, LAURA CURINO
31
SALA LEO DE BERARDINIS
26 – 27 APRILE
SALA THIERRY SALMON
3 – 7 MAGGIO
ore 21
da mercoledì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo
Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO
Abbonamento THIERRY SALMON
Abbonamento IMPEGNO CIVILE
IDEAZIONE, TESTO E REGIA MILO RAU
DRAMMATURGIA FLORIAN BORCHMEYER
CON URSINA LARDI, CONSOLATE SIPÉRIUS
SCHAUBÜHNE – THEATER BERLIN
COPRODUZIONE NELL’AMBITO DEL PROGETTO PROSPERO: THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE, THÉÂTRE DE
LIÈGE, SCHAUBÜHNE AM LEHNINER PLATZ, GÖTEBORGS STADSTEATERN, NATIONAL THEATRE OF CROATIA
/ WORLD THEATRE FESTIVAL ZAGREB, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
SPETTACOLO IN FRANCESE E TEDESCO CON SOVRATITOLI IN ITALIANO
SPETTACOLI
PRIMA NAZIONALE
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Nato in Svizzera e residente a Berlino, non ancora quarantenne, nei suoi lavori Milo
Rau affronta con determinazione temi politici e sociali quali il razzismo e la violenza,
spesso indagati attraverso testimonianze storiche dirette. Il quotidiano belga La Libre
Belgique ha recentemente nominato Rau «il più apprezzato regista d’Europa». Le Soir
lo ha descritto come «una delle menti più libere e vibranti del nostro tempo», mentre
per il settimanale tedesco Der Freitag è «il più controverso regista teatrale della sua
generazione».
In Compassion. La storia della mitragliatrice, Rau attraversa i punti caldi del nostro
tempo: le rotte mediterranee dei profughi dal Medio Oriente e le zone di guerra civile
congolesi. Il doppio-monologo semi-documentario, basato su interviste con membri
di ONG, uomini di chiesa e vittime di guerra in Africa e in Europa, si avventura
deliberatamente in terreni contraddittori: come si fa a sopportare la miseria degli altri
e perché la guardiamo? Perché una persona morta alle porte d’Europa è più importante
di mille morti nelle zone di guerra civile congolese? Lo spettacolo è una delle risposte
artistiche più complesse alla crisi europea dei rifugiati. Titola L’Express: «La ‘pseudocompassione’ dell’Occidente viene denunciata a teatro». E spiega: «Milo Rau denuncia
l’indignazione a geometria variabile dell’Occidente e l’ipocrisia delle organizzazioni
umanitarie». Con Compassion Rau prende in considerazione non solo i limiti della nostra
compassione, ma anche quelli dell’umanesimo europeo.
IL CIELO NON E UN FONDALE
UNO SPETTACOLO DI DARIA DEFLORIAN E ANTONIO TAGLIARINI
CON FRANCESCO ALBERICI, DARIA DEFLORIAN, MONICA DEMURU, ANTONIO TAGLIARINI
A.D. | SARDEGNA TEATRO | TEATRO METASTASIO DI PRATO | EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
IN COPRODUZIONE CON ODÉON - THÉÂTRE DE L’EUROPE | FESTIVAL D’AUTOMNE À PARIS | ROMAEUROPA
FESTIVAL | THÉÂTRE VIDY‐LAUSANNE | SAO LUIZ - TEATRO MUNICIPAL DE LISBOA | FESTIVAL TERRES DE
PAROLES | THÉÂTRE GARONNE, SCÈNE EUROPÉENNE – TOULOUSE; CON IL SOSTEGNO DI TEATRO DI ROMA;
IN COLLABORAZIONE CON LABORATORI PERMANENTI/RESIDENZA SANSEPOLCRO, CARROZZERIE NOT/
RESIDENZA PRODUTTIVA ROMA, FIVIZZANO27 / NUOVA SCRIPT ASS. CULT. ROMA
Dopo il successo internazionale di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni,
premio Ubu 2014 per la ricerca drammaturgica, Deflorian e Tagliarini propongono un
nuovo lavoro il cui punto di partenza è il fenomeno irreversibile dell’urbanizzazione dei
paesaggi e dei modi di vivere. Sulla scia di un’osservazione di Albert Camus, secondo
cui siamo troppo spesso inclini a scambiare la nostra vita interiore per la nostra ‘vita
di interni’, quattro performer frugano, abitano, esplorano la nostra condizione urbana
nel tentativo di stanare un problema complesso, ecologico, etico, collettivo. Senza alcun
artificio, aprono un dialogo tra la finzione e il reale, la figura e lo sfondo, l’interno e
l’esterno.
«Quando vediamo in televisione i profughi sbarcare con i loro mezzi di fortuna sulle
spiagge del Mediterraneo – scrivono gli autori – la nostra prima reazione è di sconcerto
… ma la stessa sensazione, ci attanaglia davanti al barbone che dorme all’angolo della
nostra strada, al vecchio che arranca con le buste della spesa, alla stessa scoperta
della precarietà dei nostri privilegi. Da questi ‘spettacoli’ la nostra intimità si sente
minacciata: con la nudità dell’uomo senza casa o senza cittadinanza non abbiamo
relazioni, per quanto vicino si possa manifestare è sempre troppo lontano … Questo
cielo che pensiamo ci protegga, verso il quale solleviamo lo sguardo con nostalgia,
si rovescia su quell’uomo solo con la glaciale freddezza di una grandinata e in quei
momenti non è la sua casa, ma la sua prigione».
SPETTACOLI
COMPASSION
LA STORIA DELLA MITRAGLIATRICE
33
SALA LEO DE BERARDINIS
5 – 7 MAGGIO
SALA THIERRY SALMON
9 - 10 MAGGIO
venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
ore 20.30
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento SATURDAY
Abbonamento MUSICA IN SCENA
SPETTACOLI
FABBRICA
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Cosa farebbe Gesù se oggi tornasse sulla terra? Lo ha immaginato Ascanio Celestini,
instancabile affabulatore, con lo struggente spettacolo che prende il nome della
cagnetta lanciata nello spazio dall’Unione Sovietica nel 1957 e che, in quel freddo
mattino di novembre, fu per poche ore ‘l’essere vivente più vicino a Dio’…
In Laika un Gesù improbabile, che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo,
si confronta con i propri dubbi e le proprie paure. Dalla finestra dell’appartamento
in periferia nel quale si è rinchiuso si vede il parcheggio di un supermercato e il
barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Il barbone è
un vero migrante nordafricano, arrivato in Italia su un barcone, di cui si sentirà la
voce registrata. Con Cristo c’è Pietro che opera concretamente nel mondo: fa la spesa,
compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori
saltuari per guadagnare qualcosa. «Questa volta – scrive Celestini – Cristo non si è
incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla. Nell’appartamento questo
Cristo contemporaneo non vuole che entri nessun altro, ma è interessato a ciò che
accade fuori. Soprattutto vuole sapere del barbone, non per salvarlo dalla sua povertà,
ma per fargliela vivere allegramente … Insomma non è il Cristo ‘vero Dio e vero uomo’
ma un essere umanissimo fatto di carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratta
davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico, ma se il Creatore si incarnasse per
redimere gli uomini condividendo la loro umanità, questa incarnazione moderna non
potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente».
PENSANDO!... PESSOA
DAL “MARINAIO” DI FERNANDO PESSOA
TESTO E REGIA AGATINO DI MARTINO
CON CRISTINA MATTA, ELENA NUVOLONE, SILVIA FANTECHI
TEATRO DEI 25
Lo spettacolo prende origine da Il marinaio, ‘dramma statico in un quadro’, un breve
testo teatrale scritto da Pessoa in una sola notte nell’ottobre del 1913 e che racconta di
un marinaio e di tre sorelle.
In una stanza fiocamente illuminata, tre fanciulle vestite di bianco vegliano una loro
coetanea. Prive di una identità e di una memoria, sono destinate a vivere una sola
notte. Per potersi credere reali, sono costrette a parlare, a raccontarsi a vicenda i loro
sogni, a inventarsi una vita possibile. Vivono quella sola notte, timorose delle prime luci
dell’alba, che le dissolverà. Uno dei ‘sogni’ è la storia del vecchio marinaio, il quale,
fatto naufragio su un’isola deserta, sogna un passato e una patria che non ha avuto. Il
marinaio «che è sogno di un sogno, si libera sovvertendo il sogno, o ripercorrendolo in
senso contrario, cioè sognando chi lo sogna».
«Quando si lavora sul materiale poetico di Fernando Pessoa – scrive nella sua nota
critica Agatino Di Martino direttore artistico del bolognese Teatro dei 25 – la sua
presenza è costante, come sentire in sottofondo una voce, un soffio che con estrema
delicatezza guida e sostiene il lavoro». E prosegue: «Pensando!... Pessoa è Il marinaio
ed è un sogno nel sogno; ci potrebbe ricordare La vita è sogno di Pedro Calderon de
la Barca o La tempesta di Shakespeare: “Noi siamo della stoffa di cui sono fatti i
sogni…”. Ma Fernando Pessoa è estremo, rende la poesia corpo, oltrepassa ogni limite
come nel Faust: “Tutto è simbolo e analogia, il vento che passa, l’ampia marea, la
marea ansiosa, l’eco di un’altra marea, tutto ciò che vediamo è qualcos’altro».
SPETTACOLI
LAIKA
UNO SPETTACOLO DI ASCANIO CELESTINI
CON ASCANIO CELESTINI
E GIANLUCA CASADEI ALLA FISARMONICA
VOCE FUORI CAMPO ALBA ROHRWACHER
35
SALA LEO DE BERARDINIS
11 – 12 MAGGIO
SALA THIERRY SALMON
16 - 18 MAGGIO
ore 21
ore 20.30
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C
Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO
LA DEMOCRAZIA IN AMERICA
SOCÌETAS
IN COPRODUZIONE CON DESINGEL INTERNATIONAL ARTCAMPUS | WIENER FESTWOCHEN | FESTIVAL
SPETTACOLI
PRINTEMPS DES COMÉDIENS À MONTPELLIER | NATIONAL TAICHUNG THEATRE IN TAICHUNG, TAIWAN |
HOLLAND FESTIVAL AMSTERDAM | SCHAUBÜHNE-BERLIN FESTIVAL D’AUTOMNE AVEC MC93 MAISON
DE LA CULTURE DE SEINE-SAINT-DENIS À BOBIGNY | LE MANÈGE - MAUBEUGE, SCÈNE NATIONALE |
TEATRO ARRIAGA ANTZOKIA DE BILBAO | SÃO LUIZ TEATRO MUNICIPAL, LISBON |
PEAK PERFORMANCES MONTCLAIR STATE UNIVERSITY (NJ) | CON LA PARTECIPAZIONE DI THÉÂTRE DE
VIDY-LAUSANNE
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«Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro,
la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all’eccellenza della
rappresentazione di stati onirici. Per aver unito strettamente il suo nome alla parola
Arte.» Sono solo alcune delle motivazioni con cui nel 2013 la Biennale Teatro di Venezia
ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Romeo Castellucci, che con il suo teatro
provocatorio e destrutturante ha reso il nostro paese un riferimento internazionale in
ambito teatrale.
Il titolo del suo nuovo lavoro fa riferimento al libro del 1835 di Alexis de Tocqueville,
filosofo considerato precursore della sociologia, in cui la democrazia americana è
vista attraverso gli occhi di un giovanissimo europeo, ma il cui vero argomento è la
democrazia stessa. Lo spettacolo tuttavia non vuole essere una riflessione sulla politica
ma, spiega Castellucci, «vuole vedere ciò che viene prima della politica e che consiste
nell’attimo flagrante in cui gli dèi non sono più presenti, ma non ancora del tutto morti;
in quell’attimo d’indeterminazione e di stallo in cui i piedi nudi calpestano ancora le
ceneri tiepide della Festa ma non vedono ancora l’inizio della Tragedia». La messinscena
indaga piuttosto il rapporto tra spettacolo e potere: «Abbiamo cacciato il Capro
Espiatorio – prosegue il regista – e ci siamo subito pentiti. E adesso non sappiamo cosa
fare, dove andare, chi implorare, dove volgere il nostro sguardo attonito. Non sappiamo
cos’è il teatro perché non lo conosciamo ancora. Il coltello ci cade dalle mani, il cielo è
vuoto, nuovo, azzurro, freddo».
CRISI
LA PRATICA E PERFETTA
DA UN RACCONTO DI STEFANO PESCE
REGIA GABRIELE TESAURI
CON STEFANO PESCE E DIEGO RIBON
NOVE TEATRO
Spesso non c’è nulla di più tragicamente comico di voler mettere ordine al proprio caos
interiore...
Un impiegato ministeriale è alle prese con il suo lavoro che si ripete ossessivamente,
inutilmente uguale ogni giorno. In uno stato di profonda crisi, inizia con diffidenza
una terapia con uno psichiatra a cui rivela che, per spezzare il cerchio monotono
della sua esistenza senza prospettive, ha deciso di uccidere il vero colpevole della
sua situazione. L’impresa si rivela subito più difficile del previsto. L’impiegato non è
certo un killer professionista e, goffamente, per portare a termine il nefasto progetto
si ritrova in situazioni paradossali e grottesche, spesso ambientate in nottate di pura
follia, inseguendo personaggi di una Italia postmoderna ridotta a una selva di ridicole
solitudini. Per poi realizzare, dopo vari tentativi andati a vuoto, che forse per uscire
dalla sua crisi non basta dare colpe agli altri e magari farli fuori. Man mano l’impiegato
prende consapevolezza che è proprio sua la responsabilità di quel che gli sta accadendo:
dei rapporti familiari incastrati, del lavoro bloccato, delle paure e delle ansie...
Finalmente potrà mettere fine a questa interminabile catena di ossessioni: se lui è il
colpevole allora è il caso di suicidarsi! Sì, d’accordo. Ma come?
Gabriele Tesauri, regista e direttore artistico di NoveTeatro – centro teatrale che dedica
un’attenzione particolare alla drammaturgia contemporanea –, mette in scena una
commedia sarcastica e compulsiva che racconta la crisi di una generazione in lotta con i
fantasmi della propria mente.
SPETTACOLI
IDEAZIONE E REGIA ROMEO CASTELLUCCI
ISPIRATO ALL’OMONIMO LIBRO DI ALEXIS DE TOCQUEVILLE
37
SALA THIERRY SALMON
23 – 28 MAGGIO
SALA LEO DE BERARDINIS
24 – 28 MAGGIO
da martedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30
mercoledì e venerdì ore 21 | giovedì ore 15 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16
Abbonamento THIERRY SALMON
Abbonamento MUSICA IN SCENA
Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica
Abbonamento GRANDI AUTORI
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DELITTO E CASTIGO
DI FËDOR DOSTOEVSKIJ
ADATTAMENTO E REGIA KONSTANTIN BOGOMOLOV
CON ANNA AMADORI, LEONARDO CAPUANO, DIANA HOBEL, MARGHERITA LATERZA, LEONARDO LIDI,
PAOLO MUSIO, RENATA PALMINIELLO, ARIANNA SCOMMEGNA, ENZO VETRANO
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | COMPAGNIE PITOISET - DIJON
Fëdor Dostoevskij (1821-1881) è forse il più grande narratore russo e uno dei classici
di tutti i tempi le cui opere e i cui personaggi, intensi, drammatici, affascinanti, sono
attuali e modernissimi.
Quarant’anni, moscovita, Konstantin Bogomolov è tra le voci più lucide della scena
contemporanea russa. Non nuovo ad adattamenti teatrali di Dostoevskij – I fratelli
Karamazov e L’idiota sono suoi precedenti lavori – mette in scena Delitto e castigo nel
quadro delle produzioni celebrative dei 40 anni di Emilia Romagna Teatro. Fu infatti una
trasposizione teatrale di quest’opera a inaugurare, nel dicembre 1984, il biennio che
vide alla direzione artistica di ERT e dell’Arena del Sole – riaperta temporaneamente tra
il 1984 e il 1986, sotto l’egida di ERT, prima della radicale ristrutturazione – il regista
russo Juri Ljubimov, scomparso nel 2014, fondatore del leggendario Teatro Taganka di
Mosca, all’epoca in esilio in Occidente.
Con cinismo, il romanzo, in notevole anticipo rispetto alle speculazioni freudiane e
junghiane, si addentra nelle zone più remote e oscure della coscienza umana, là dove
abitano demoni e ogni altra figura metaforica del male. Fu lo stesso Dostoevskij a
sintetizzare il suo romanzo: «È il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è
stato espulso dall’Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato,
per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono
nell’aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di
uccidere una vecchia che presta denaro a usura...».
Nadia Fabrizio, fedele collaboratrice di Dominique Pitoiset – attore, regista e direttore
del Théâtre National di Digione – canta le sue origini friulane accompagnata dalla
musica dal vivo. Nata in Svizzera, figlia e nipote di immigrati, a diciotto anni scopre il
Povolar Ensemble, i testi di Giorgio Ferigo, la sua rabbia, il suo amore profondo per la
sua terra e per la sua lingua, il suo modo particolare, autentico, aspro, di raccontare
il suo popolo, le sue montagne. Emigranti è un viaggio suggestivo nella Carnia: storie,
brevi narrazioni, racconti cantati, allo stesso tempo intimi e universali, che testimoniano
un’emigrazione e uno sradicamento. «Canto – svela l’attrice – di questo ‘altrove’, con
ciò che c’è in me di più profondo, di più spensieratamente disperato e inalterabilmente,
violentemente attaccato a questa valle, a queste montagne e al suo popolo duro, a
questa lingua».
Orizzonti diversi, culture musicali multiple e meticce caratterizzano il background
dei musicisti in scena: «Questo spettacolo – dice ancora Nadia Fabrizio – è nato
dall’incontro dei nostri punti di vista, da questi continui viaggi e spostamenti.
L’immagine è quella dei treni che ci trasportano e dei binari che tracciano percorsi fra le
nostre differenti culture». E conclude: «Emigranti, siamo numerosi ad esserlo, ognuno a
modo suo, lontani da quelli che amiamo, o dal nostro luogo di origine, o dal nostro punto
zero, o dalla nostra storia personale, o da noi stessi. Ma tutti inscritti in un perpetuo
andirivieni fra qui e là, fra presente e passato».
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
SPETTACOLI
SPETTACOLI
EMIGRANTI
CANZONI GIORGIO FERIGO
IDEAZIONE E TESTI NADIA FABRIZIO
REGIA DOMINIQUE PITOISET
ARRANGIAMENTI PHILIPPE VRANCKX DELLE MUSICHE DI POVOLAR ENSEMBLE
CON NADIA FABRIZIO (RACCONTO E CANTO), PHILIPPE VRANCKX (CHITARRA),
PATRICE CARATINI (CONTRABBASSO), MARYLL ABBAS (FISARMONICA)
39
SALA LEO DE BERARDINIS
GIUGNO, date da definire
Abbonamento THIERRY SALMON
VIE FESTIVAL 2016
AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO
DI STEPHEN JEFFREYS, RON HUTCHINSON, AMIT GUPTA, LEE BLESSING, DAVID GREIG
TRADUZIONE LUCIO DE CAPITANI
REGIA FERDINANDO BRUNI, ELIO DE CAPITANI
SPETTACOLI
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DELL’ELFO
Arriva sulla scena italiana lo spettacolo che ha entusiasmato il pubblico britannico,
messo in scena per la prima volta nel 2009 dal Tricycle Theatre di Londra dopo aver
commissionato il testo ad alcuni fra i più interessanti autori contemporanei. Il Guardian
ha riferito che «qualcosa di importante è accaduto al Tricycle dove la storia e la cultura
dell’Afghanistan sono state portate in scena in un modo emozionante e provocatorio».
E l’Independent: «Questo trionfante evento del Tricycle è più di un corso intensivo sulla
storia e sul malaffare politico. È una meravigliosa presentazione teatrale di una storia
terribile».
Afghanistan: il grande gioco copre un arco di tempo che va dal 1839 ai giorni nostri
raccontando il rapporto complesso e quasi sempre fallimentare che l’Occidente ha
avuto con l’Afghanistan, stato che per la sua posizione geografica ha sempre rivestito
un’importanza strategica fondamentale nello scacchiere mondiale. L’espressione «il
grande gioco» è stata infatti utilizzata per la prima volta nel 1827 da un ufficiale
britannico per definire il conflitto, caratterizzato soprattutto dall’attività delle diplomazie
e dei servizi segreti, che contrappose Gran Bretagna e Russia in Medio Oriente e Asia
centrale nel corso di tutto il XIX secolo. Un conflitto che, mutati in parte i protagonisti, è
più che mai attuale oggi.
Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro dell’Elfo propongono questa grande epopea
teatrale in nove stazioni, suddividendola in due tappe. Per la prima parte del lavoro
vengono utilizzati i testi di Stephen Jeffreys, Ron Hutchinson, Amit Gupta, Lee Blessing e
David Greig, la regia è affidata a Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
GLI SPETTACOLI IN SCENA A BOLOGNA
VIE Festival, giunto alla sua dodicesima edizione, prosegue il suo percorso di attraversamento
della scena contemporanea, esplorandone i linguaggi. Dal teatro alla danza, dalla musica
al cinema, la ricerca artistica scava in profondità, invitando alla riflessione. Il festival da
qualche anno è approdato anche a Bologna che il prossimo autunno ne ospita una sezione
particolarmente ricca, sia all’Arena del Sole che in vari luoghi della città.
Il Teatro delle Moline ospita un omaggio alla scena cinese; due gli spettacoli internazionali sul
palco dell’Arena Del Sole. Il primo è Kiss & Cry della coreografa belga Michèle Anne De Mey e di
Jaco Van Dormael, autore e regista del lungometraggio “Dio esiste e vive e Bruxelles”, una delle
più originali creazioni tra danza e cinema espresse dalla scena europea negli anni recenti. The
Misfits è la proposta del Backa Theatre di Göteborg, compagnia che interagisce con i giovani
della comunità svedese e pone al centro della sua indagine il tema del disagio sociale.
VIE indaga la scena italiana con RAF-FICHE dei Motus – lavoro che viene presentato in prima
assoluta e inaugura HELLO STRANGER, progetto che la città di Bologna dedica alla compagnia
romagnola – con il lavoro di Stefano Ricci, pittore e illustratore la cui fama supera i confini
nazionali qui alla sua prima prova sul palcoscenico, e con A porte chiuse di Andrea Adriatico.
VIE sarà anche l’occasione per assistere ai nuovi lavori di ErosAntEros, CollettivO CineticO,
Carullo Minasi.
Bologna ospita inoltre “Alla scuola di Prospero, Attori nella rete globale”, progetto
internazionale dedicato alla pedagogia teatrale dalla rete di cooperazione Prospero, di cui
sono protagonisti gli allievi di cinque scuole attoriali di Rennes, Liegi, Göteborg, Modena e
Pechino che, oltre a presentare l’esito finale del loro percorso formativo, saranno impegnati
in dense giornate di workshop e incontri che si chiuderanno con la ‘mise en espace’ Sopra
Babele. Atelier cosmopolita, curata da Claudio Longhi.
VIE FESTIVAL
MODENA – BOLOGNA – CARPI – VIGNOLA
PROGRAMMA
programma completo su www.viefestivalmodena.com
13 – 16 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA THIERRY SALMON
ALLARMI!
IDEAZIONE DAVIDE SACCO E AGATA TOMSIC / EROSANTEROS
PRIMA ASSOLUTA
13 – 18 OTTOBRE, TEATRI DI VITA
A PORTE CHIUSE
40
REGIA ANDREA ADRIATICO
41
14 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS
SYLPHIDARIUM - MARIA TAGLIONI ON THE GROUND
COLLETTIVO CINETICO
14 – 16 OTTOBRE, TEATRO DELLE MOLINE
50/60
TEATRODANZA CON DAMA
COREOGRAFIA E DRAMMATURGIA WANG MENGFAN
PRIMA NAZIONALE / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA ALL’ ARENA DEL SOLE
Allarmi!
Sylphidarium
Kiss & Cry e The Misfits
Delirio bizzarro
€ 12
€ 15
€ 25
€ 10
PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA AL TEATRO DELLE MOLINE
50/60 e A man who flies up to the sky
€ 10
PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA AI LABORATORI DELLE ARTI E ALL’ HOTEL CARLTON
Più giù e Raf-fiche
€ 15
ALLA SCUOLA DI PROSPERO.
ATTORI NELLA RETE GLOBALE
15 – 16 OTTOBRE, LABORATORI DELLE ARTI
PIU GIU
DISEGNO E VOCE STEFANO RICCI
PRIMA ASSOLUTA
Progetto internazionale di pedagogia teatrale
18 – 22 OTTOBRE, HOTEL CARLTON
SANTA ESTASI – MARATONA
RAF-FICHE
RAFALES > MACHINE (CUNT) FIRE
REGIA ENRICO CASAGRANDE E DANIELA NICOLÒ, MOTUS
PRIMA ASSOLUTA / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
14 -15 OTTOBRE, TEATRO DELLE PASSIONI, MODENA
SCUOLA ALTA FORMAZIONE ERT - ANTONIO LATELLA
16 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA
ÉCOLE DU THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE / RENNES (F)
A VIDA ENORME...
19 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA
AB OVO... À PARTIR DE L’OEUF
KISS & CRY
21 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA
IDEAZIONE ORIGINALE MICHÈLE ANNE DE MEY E JACO VAN DORMAEL
PRESENTATO IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
UNGELAND
21 – 23 OTTOBRE, TEATRO DELLE MOLINE
UNIVERSITY OF GOTHENBURG - ACADEMY OF MUSIC AND DRAMA / GÖTEBORG (S)
21 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA
CENTRAL ACADEMY OF DRAMA / PECHINO (CN)
A MAN WHO FLIES UP TO THE SKY
A HORNET
DI LI JIANJUN
PRIMA NAZIONALE / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
23 OTTOBRE, SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
VIE FESTIVAL
VIE FESTIVAL
ECOLE SUPÉRIEURE D’ACTEURS DE LIÈGE / LIEGI (B)
18 – 19 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS
SOPRA BABELE. ATELIER COSMOPOLITA
EVENTO FINALE
22 - 23 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS
THE MISFITS
SCRITTO E DIRETTO DA MATTIAS ANDERSSON
PRIMA NAZIONALE | SPETTACOLO IN SVEDESE CON SOVRATITOLI IN ITALIANO E INGLESE
22 – 23 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA THIERRY SALMON
DELIRIO BIZZARRO
42
DI E CON GIUSEPPE CARULLO E CRISTIANA MINASI
PRIMA ASSOLUTA
ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
"Alla Scuola di Prospero: attori nella rete globale”
è realizzato con il patrocinio del Dipartimento delle Arti
- Alma Mater Studiorum Università di Bologna e della
Scuola di Lettere e Beni culturali - Alma Mater
Studiorum Università di Bologna.
INFORMAZIONI
Modena | Ufficio Festival
viale Carlo Sigonio 382 – tel. 059/305738
Bologna | Arena del Sole
via Indipendenza, 44 – 051/2910910
www.viefestivalmodena.com
43
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Assicoop Servizio Clienti: 051 28 18 888
www.assicoop.it
“Assicoop Bologna partecipa attivamente
e sostiene progetti e manifestazioni di carattere
sociale, culturale, artistico e sportivo che sviluppano
valori di integrazione e socialità nel territorio”
Messaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il fascicolo informativo da richiedere in agenzia e agli intermediari autorizzati e consultabile sul sito internet www.unipolsai.it
via Indipendenza 44, 40121 Bologna | tel. 051 2910910
[email protected]
ORARI
Fino al 30/10: martedì - sabato (festivi esclusi) ore 11 - 14 e 16.30 - 19.
4 ottobre, domenica e festivi ore 16.30-19. Chiusura lunedì.
Dal 2/11: martedì - sabato (festivi esclusi) ore 11 - 14 e 16.30 - 19.
Per gli spettacoli in programma all’Arena del Sole, vendita biglietti da un’ora prima
dell’inizio della rappresentazione.
Per gli spettacoli in programma al Teatro delle Moline, vendita biglietti da mezz’ora prima
dell’inizio della rappresentazione.
Vendita abbonamenti:
Da giovedì 8 a giovedì 15 settembre prelazione abbonamenti Stagione precedente,
da sabato 17 settembre vendita di tutti i tipi di abbonamento.
ABBONAMENTI
ABBONAMENTI TRADIZIONALI
46
PASSIONE ARENA
L’abbonamento a posto fisso dedicato al pubblico più fedele e interessato, che premia gli
abbonati con sconti e agevolazioni riservate, tra cui: Scuola dello Spettatore e servizio
guardaroba gratuiti, trasferte in altri teatri, possibilità di invitare un giovane amico ad
assistere a uno spettacolo prodotto da ERT, tariffe speciali in parcheggi, cinema, librerie,
teatri, negozi di dischi, scuole di lingue, bar e ristoranti in zona.
TURNI A, B, C
14 spettacoli in sala de Berardinis + 1 produzione ERT in sala Salmon
sala de Berardinis: Purgatorio / Empty Moves / Natale in casa Cupiello / Il n’est pas
encore minuit... / The Pride / Il casellante / L’uomo dal fiore in bocca / Il libro di Giobbe /
Non ti pago / Porcile / Mr Puntila e il suo servo Matti / Laika / La Democrazia in America
/ Delitto e castigo
sala Salmon: Prima della pensione
TURNO DOMENICA
10 spettacoli in Sala de Berardinis + 1 produzione ERT in sala Salmon
sala de Berardinis: Purgatorio / Natale in casa Cupiello / Il n’est pas encore minuit... /
The Pride / Il casellante / Il libro di Giobbe / Non ti pago / Mr Puntila e il suo servo Matti /
Laika / Delitto e castigo
sala Salmon: Assassina oppure L’esecuzione
Per tutti i turni di abbonamento, possibilità di sostituire uno spettacolo.
TURNI A, B, C
PLATEA
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 234,00
€ 195,00
€ 156,00
PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 194,00
€ 168,00
€ 121,00
GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 140,00
€ 108,00
€ 81,00
TURNO DOMENICA
PLATEA
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 172,00
€ 143,00
€ 114,00
PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 142,00
€ 123,00
€ 89,00
GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 103,00
€ 79,00
€ 60,00
THIERRY SALMON
ABBONAMENTI
BIGLIETTERIA ARENA DEL SOLE
In sala Thierry Salmon è possibile vivere il momento teatrale a stretto contatto con gli
artisti. Un abbonamento a posto fisso in cui si intersecano i linguaggi e i mondi poetici
ma anche le generazioni della scena contemporanea.
12 spettacoli
Allarmi / La tartaruga / Romeo e Giulietta / Prima della pensione / Tre di coppie /
Assassina / At the end of the week / Geppetto e Geppetto / L’esecuzione / Il cielo non è un
fondale / Emigranti / Afghanistan
POSTO UNICO
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
€ 104,00
€ 84,00
€ 72,00
47
GRANDI AUTORI
Un modo per vivere diversamente il proprio sabato, con una prima serata all’Arena del
Sole e la libertà di programmare il dopo teatro usufruendo delle agevolazioni riservate
agli abbonati nei locali in zona.
6 spettacoli a posto fisso il sabato sera ore 19.30
Empty Moves / Natale in casa Cupiello / Pride / Il libro di Giobbe / Mr Puntila e il suo
servo Matti / Laika
PLATEA
INTERO
RIDOTTO
€ 105,00
€ 84,00
PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE
INTERO
RIDOTTO
€ 84,00
€ 72,00
GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE
INTERO
RIDOTTO
€ 60,00
€ 48,00
ABBONAMENTI
DANZA
48
Una rosa di spettacoli il cui denominatore comune è, oltre alla qualità,
l’autorevolezza dell’autore. Tre pilastri della drammaturgia teatrale del novecento
come Bertolt Brecht, Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello – del quale viene proposto
anche l’adattamento di una delle novelle più divertenti, La tartaruga – ma anche Fëdor
Dostoevskij, autore di uno dei classici della letteratura di tutti i tempi, Delitto e castigo,
qui in un’inedita versione teatrale del regista russo Bogomolov.
5 spettacoli, 4 in sala de Berardinis e 1 in sala Salmon. Date e posti a scelta.
La tartaruga / L’uomo dal fiore in bocca / Non ti pago / Mr Puntila e il suo servo Matti /
Delitto e castigo
POSTO UNICO
MINI ABBONAMENTI TEMATICI
NOVITÀ
La danza contemporanea in scena all’Arena del Sole e al Teatro delle Passioni di
Modena. Da Simona Bertozzi, artista di primo piano del panorama nazionale la cui
base è nel nostro territorio (Anatomia e And it burns, burns, burns) al francese Angelin
Preljocaj, star internazionale della coreografia che firma Empty Moves, alla promettente
coreografa argentina Ayelen Parolin con i danzatori della Korea National Contemporary
Company (Nativos).
TEATRO CONTEMPORANEO
€ 75,00
NOVITÀ
Motus, Pietro Babina, Milo Rau, Romeo Castellucci. Con i protagonisti di questo
abbonamento rivolgiamo lo sguardo alle tendenze del teatro contemporaneo in Italia e in
Europa. Intersezioni di linguaggi con sconfinamenti nelle arti visive e mediali, riflessioni
‘politiche’ e ‘filosofiche’ su tematiche di attualità, secondo poetiche diverse ma mai
scontate, dal respiro internazionale.
4 spettacoli in sala de Berardinis. Date e posti a scelta.
Alexis. Una tragedia greca / Il libro di Giobbe / Compassion / La democrazia in America
POSTO UNICO
MUSICA IN SCENA
€ 40,00
NOVITÀ
Moni Ovadia con due musicisti per un sound di camilleriana ‘sicilitudine’, Ascanio Celestini
con il fisarmonista Gianluca Casadei, l’attrice Nadia Fabrizio che canta le proprie origini
friulane con il Povolar Ensemble. Tre spettacoli in cui la musica di scena non è semplice
‘colonna sonora’ ma componente narrativa e contrappunto della recitazione.
4 spettacoli, 2 all’Arena del Sole in sala de Berardinis e 2 al Teatro delle Passioni
di Modena. Date e posti a scelta.
Empty Moves
Arena del Sole, 18 e 19 novembre
And it burns, burns, burns
Teatro delle Passioni, 24 - 26 novembre
Nativos
Teatro delle Passioni, 29 - 30 novembre
Anatomia
Arena del Sole, 21 dicembre
3 spettacoli, 2 in sala de Berardinis e 1 in sala Salmon. Date e posti a scelta.
Il casellante / Laika / Emigranti
POSTO UNICO
POSTO UNICO
€ 40,00
NOVITÀ
ABBONAMENTI
SATURDAY
€ 45,00
49
NOVITÀ
IMPEGNO CIVILE
In Purgatorio lo scrittore cileno e attivista dei diritti umani Ariel Dorfman indaga
temi come la violenza e la crudeltà; Alexis è il nome di un quindicenne ucciso da un
poliziotto ad Atene nel 2008, raccontato da Motus; ne Il cielo non è un fondale Deflorian e
Tagliarini esplorano un problema complesso, ecologico, etico come la condizione urbana.
Tre spettacoli in cui l’arte scenica guarda alla società prendendo posizione.
SIMONE,
CONTROLLO
QUALITÀ.
La sua fiducia
bisogna
meritarsela.
3 spettacoli, 2 in sala de Berardinis e 1 in Sala Salmon. Date e posti a scelta.
Purgatorio / Alexis. Una tragedia greca / Il cielo non è un fondale
POSTO UNICO
€ 30,00
ABBONAMENTI LIBERI
SIMONE,
CAMERIERE.
Uno che ha il sorriso
dal primo minuto
della giornata.
CARTA ARENA
Per chi desidera scegliere gli spettacoli e creare il proprio abbonamento, Carta Arena consente
la scelta del titolo e del posto al momento della sottoscrizione o nel corso di tutta la Stagione.
ABBONAMENTI
Abbonamenti da 4, 6, 8 e 16 ingressi con spettacoli e date a libera scelta.
COME SCEGLIERE SPETTACOLI E DATE
La scelta di titoli e date può essere effettuata presso la biglietteria del teatro o al
numero 051.6568399 (martedì - sabato ore 10 -13) comunicando il codice alfanumerico
della Carta. I posti vengono assegnati in base alla disponibilità.
QUANDO RITIRARE I BIGLIETTI PRENOTATI TELEFONICAMENTE
Fino a mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione.
ESCLUSIONI
Replica del 31 dicembre, spettacoli programmati in altri spazi, spettacoli VIE Festival.
I biglietti si possono sostituire solamente nel mese di emissione.
50
ROSARIA,
CASSIERA.
Ha tutti i numeri
per fare le cose
in grande.
INGRESSI
INTERO
COOP ALLEANZA 3.0 e CONAD
UNDER 29
4
6
8
16
€88,00
€122,00
€150,00
€235,00
€80,00
€110,00
€135,00
€210,00
€54,00
€75,00
€90,00
€144,00
PERSONE CHE FANNO
GRANDE LA RISTORAZIONE
Da oltre 70 anni, Camst è l’azienda leader della ristorazione in Italia.
Con attenzione e dinamismo, ogni giorno è vicina ai suoi clienti per offrire
soluzioni personalizzate e flessibili. Per questo Camst fa grande la ristorazione:
perché è fatta di persone che non rinunciano alle regole e garantiscono a clienti,
lavoratori e studenti qualità e sicurezza.
camst.it
BIGLIETTI
PREZZI SPECIALI PER I SOCI
DI COOP ALLEANZA 3.0
52
PLATEA
INTERO
RIDOTTO 10%
RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI 60 ANNI
RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
RIDOTTO 60%
€ 25,00 + PREV. € 2,50
€ 22,50 + PREV. € 2,00
€ 20,00 + PREV. € 2,00
€ 17,50 + PREV. € 1,50
€ 13,50 + PREV. € 1,00
€ 11,00 + PREV. € 1,00
PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE
INTERO
RIDOTTO 10%
RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
RIDOTTO 60%
€ 21,00 + PREV. € 2,00
€ 19,00 + PREV. € 1,50
€ 17,00 + PREV. € 1,50
€ 15,00 + PREV. € 1,50
€ 11,50 + PREV. € 1,00
€ 8,50 + PREV. € 0,50
GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE
INTERO
RIDOTTO 10%
RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI
RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
RIDOTTO 60%
€ 12,00 + PREV. € 1,00
€ 11,00 + PREV. € 1,00
€ 9,50 + PREV. € 0,50
€ 9,00 + PREV. € 0,50
€ 8,00 + PREV. € 0,50
€ 7,00 + PREV. € 0,50
POMERIDIANE GIORNI FERIALI
PREZZO SPECIALE POSTO UNICO
€ 12,00 + PREV. € 1,00
dietro presentazione della tessera associativa
ABBONAMENTI
PASSIONE ARENA
THIERRY SALMON
SATURDAY
CARTA ARENA
BIGLIETTI
BIGLIETTI
BIGLIETTI
SALA LEO DE BERARDINIS
SALA THIERRY SALMON
INTERO
RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI, ABBONATI TEATRI ERT
RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE”
RIDOTTO 60%
€ 15,00 + PREV. € 1,50
€ 11,00 + PREV. € 1,00
€ 8,00 + PREV. € 0,50
€ 7,00 + PREV. € 0,50
PREZZI SPETTACOLO ALLARMI!
INTERO
€ 12,00 + PREV. € 1,00
Dal 13/9 inizio vendita biglietti spettacoli VIE Festival e tutte le recite di Allarmi!
Dal 25/10 inizio vendita biglietti di tutti gli altri spettacoli
ENRICO GIORGI,
DOCENTE DI FILOSOFIA,
ABBONATO ERT.
FOTO DI LUCA DEL PIA
53
INFO
MODALITA DI ACQUISTO ABBONAMENTI E BIGLIETTI
PRESSO LA BIGLIETTERIA DELL’ARENA
si accettano contanti, bancomat, assegni, carte di credito del circuito VISA e Mastercard.
ACQUISTO TELEFONICO CON CARTA DI CREDITO
al numero 051.656.83.99 dal martedì al sabato (festivi esclusi) ore 10-13.
VENDITA ONLINE (ABBONAMENTI CARTA ARENA, THIERRY SALMON E BIGLIETTI)
www.arenadelsole.it
LAST MINUTE
a partire dalle 24 ore precedenti la rappresentazione saranno in vendita i biglietti ridotti (circa
il 50% del prezzo intero).
Scarica Vivaticket Mobile, disponibile su AppStore e Android, per acquistare direttamente dal
tuo smartphone. Call center Vivaticket: 892.234 (il servizio è a pagamento). www.vivaticket.it
PRENOTAZIONE TELEFONICA DEI BIGLIETTI
051.2910.910 concordando la data del ritiro (il servizio non potrà essere effettuato in
caso di fila alla biglietteria).
CENTRI COMMERCIALI IPERCOOP
È possibile acquistare i biglietti anche presso i “Punti di ascolto” di Iperborgo, Iperlame,
Ipernova, Centro Commerciale Leonardo.
INFO
ALTRE INFORMAZIONI
Su tutti i biglietti acquistati fino a un’ora prima dell’inizio della rappresentazione è
dovuto il pagamento del diritto di prevendita (10% circa).
La direzione del teatro si riserva la facoltà di variare i prezzi per i singoli spettacoli,
abolire le riduzioni in particolari occasioni e apportare variazioni al programma per
cause indipendenti dalla propria volontà.
In caso di annullamento di spettacoli non sostituiti da altri, le quote di abbonamento
fisso non usufruite verranno rimborsate.
SCUOLE, GRUPPI, PUBBLICO ORGANIZZATO
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai numeri 051.2910950/51 o scrivere a
[email protected] - [email protected]
RIDUZIONI / CONVENZIONI
54
È possibile consultare l’elenco completo e aggiornato sul sito www.arenadelsole.it
Le riduzioni non sono cumulabili.
Le tessere che danno diritto a riduzioni devono essere accompagnate da un documento
d’identità.
Applicazioni Web
Servizi Cloud
Digital Marketing
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40133 Bologna -­ Tel. 051 3145611
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www.elogic.it
Con il sostegno di
Si ringraziano
TEATRO NAZIONALE
Media Partner
L'ARENA DELLA CITTA
Lungo la stagione 2016/2017 l'Arena del Sole dedica un percorso speciale al dialogo
col proprio pubblico, anche attraverso questionari e interviste. Nuovi canali di confronto
con gli spettatori per conoscere meglio le motivazioni e le passioni di chi frequenta il teatro
e costruire di conseguenza le prossime stagioni.
Il percorso è realizzato in collaborazione con BAM! Strategie Culturali.
ARENA DEL SOLE
ISABELLA GIORGIO, STUDENTESSA, ABBONATA ERT.
FOTO DI LUCA DEL PIA
Via Indipendenza 44 - 40121 Bologna
051.2910910 (biglietteria) | 051.2910911 (uffici)
arenadelsole.it
www.matitegiovanotte.biz
TEATRO NAZIONALE
In copertina:
FEDERICO BENUZZI,
STUDENTE DI AGRARIA,
SPETTATORE ERT.
FOTO DI LUCA DEL PIA
si ringrazia Orto Botanico
ed Erbario dell’Università di Bologna
per la gentile ospitalità
arenadelsole.it
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