BOLOGNA STAGIONE 2016 / 2017 ANTEPRIMA PROGRAMMA TEATRO NAZIONALE TEATRO DEL ARENA SOLE SALA THIERRY SALMON 5 – 16 OTTOBRE Una stagione che si apre nel segno di una campagna fotografica originale di Luca Del Pia, che ha ritratto i veri protagonisti del nostro lavoro: gli spettatori e gli abbonati. Persone che da anni seguono con passione e attenzione il nostro lavoro e che, con un entusiasmo che ci ha sorpresi e commossi, hanno voluto e saputo trasformarsi nei più sinceri dei testimonial possibili, offrendo la loro immagine all’obiettivo della macchina fotografica. TEATRO NAZIONALE SI RINGRAZIANO PER LA PREZIOSA PARTECIPAZIONE Anita Bartoli, Loretta Benetti, Federico Benuzzi, Alessandro Carion, Diana Casadei, Maria Antonietta De Bella, Mara Fantinati, Enrico Giorgi, Isabella Giorgio, Simona Levoni, Natalino Miani, Iuri Monti, Graziano Nicoli, Linda Petracca, Giovanna Re, Maria Loretta Tebaldi, Matteo Verri le studentesse della VDs e della IV Cc del Liceo "V. Monti" di Cesena Aurora Arbizzani, Sara Belletti, Martina Buzzone, Ilaria Cecchi, Giada Crimaldi, Arianna Giusto, Grazia Veronica Labia, Beatrice Leucci, Beatrice Piraccini, Agnese Rebecchi, Federica Severi, Arianna Zani e gli autori dei murales Dunia Maccagni e Matteo Nottoli PER LA GENTILE OSPITALITA 2 Agriturismo Il Luoghetto, Torre Maina, Maranello (MO) Impianto ENI di via Torino 1999, Cesena Liceo "V. Monti" di Cesena e il Dirigente Giancarlo Domenichini Moda Capelli Parrucchieri Unisex, Vignola Orto Botanico ed Erbario dell'Università di Bologna Parrocchia di S. Egidio, Cesena, per la concessione del campo da tennis President Bologna, Piscina Spiraglio Somantica Project, Modena Studio medico presso il Direzionale Toscanini (MO) e la referente dottoressa Roberta Covezzi Verri Gomme, Modena Abbonamento THIERRY SALMON ALLARMI! IDEAZIONE DAVIDE SACCO E AGATA TOMSIC/ EROSANTEROS TESTO EMANUELE ALDROVANDI REGIA DAVIDE SACCO CON MARCO CAVICCHIOLI, GIUSTO CUCCHIARINI, LUCA MAMMOLI, MASSIMO SCOLA, AGATA TOMSIC EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE PRIMA ASSOLUTA NELL’AMBITO DI VIE FESTIVAL 2016 Dopo l’anteprima dello scorso aprile al Teatro delle Moline, debutta nella sua forma completa lo spettacolo ideato da Davide Sacco e Agata Tomsic di ErosAntEros, il cui percorso di ricerca, focalizzato su una riflessione sul ruolo dell’artista nella società contemporanea, trova un approdo ‘politico’. Fondamentale per questo nuovo lavoro l’incontro con Emanuele Aldrovandi, uno dei più brillanti nuovi drammaturghi italiani. Una serie di fatti di cronaca – raccontano Sacco e Tomsic – ha fatto scattare la scintilla: «Ci siamo detti: “Vogliamo parlare di neofascismo”, di questo spaventoso fenomeno che continua a interessare l’Europa e il mondo, e che grazie alla crisi economica e all’immigrazione incalzante dai paesi colpiti da fame e da guerre, sta riscuotendo impennate populiste sempre più preoccupanti, sia a livello locale che internazionale». Allarmi! narra le vicende di un gruppo di estremisti il cui scopo è sovvertire il potere costituito con la violenza. Alla ricerca di proseliti diffondono le proprie idee attraverso la rete mentre preparano fisicamente i corpi a fare la rivoluzione. Non credono nella democrazia, odiano gli immigrati e vogliono instaurare una nuova dittatura in Europa. Nella sua ‘cameretta’, un leader molto particolare, tesse un piano per compiere un attentato e fissare il proprio nome nella storia per l’eternità… Pungente e ironico, lo spettacolo lascia lo spettatore libero di riflettere e di decidere chi condannare o chi salvare, mentre gli attori-performer fluiscono in molteplici ruoli attraverso un gioco di scambi repentini, giocando con i piani del racconto, la finzione teatrale e i suoi retroscena. SPETTACOLI Emilia Romagna Teatro Fondazione nel 2017 festeggia 40 anni di attività. Un traguardo importante che ERT celebra con grande attenzione alla qualità degli allestimenti, proponendo alcune delle novità più significative del panorama teatrale italiano e internazionale. Un cartellone che indaga i linguaggi e le poetiche dell’oggi, la drammaturgia contemporanea, senza per questo trascurare la tradizione. Dal 5 al 12 ottobre: dal lunedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 VIE Festival: 13 ottobre ore 20.30 | 14 ottobre ore 18.30 | 15 ottobre ore 20 | 16 ottobre ore 16.30 3 SALA LEO DE BERARDINIS 10 – 13 NOVEMBRE SALA LEO DE BERARDINIS 18 – 19 NOVEMBRE giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento IMPEGNO CIVILE Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C Abbonamento SATURDAY Abbonamento DANZA SPETTACOLI LUGANOINSCENA 4 EMPTY MOVES (PARTS I, II & III) COREOGRAFIA ANGELIN PRELJOCAJ CREAZIONE SONORA JOHN CAGE, EMPTY WORDS PER QUATTRO DANZATORI BALLET PRELJOCAJ IN COLLABORAZIONE CON LAC LUGANO ARTE E CULTURA E EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE PRESENTATO IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA PRIMA ASSOLUTA Angelin Preljocaj è tra i massimi esponenti della danza contemporanea. Nasce in Francia nel 1957 da genitori albanesi, studi di danza classica e quindi contemporanea in Francia e, all’inizio degli anni Ottanta, a New York con, tra gli altri, Merce Cunningham. Le sue creazioni sono entrate nel repertorio di prestigiose compagnie come il Ballet de l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano e il New York City Ballet. Con Empty Moves (Parts I, II & III) completa la sua esplorazione dell’opera Empty Words di John Cage andata in scena al Teatro Lirico di Milano il 2 dicembre 1977. Lo spettacolo si nutre delle azioni e dei movimenti ispirati dalle parole e dai fonemi letti dallo stesso Cage in quell’occasione. Durante la performance il pubblico reagì con grida e rumori creando una linea supplementare alla partitura del compositore americano. «La registrazione audio del 1977 – spiega il coreografo – risulta quindi un’opera composta anche dalla partecipazione inconsapevole del pubblico milanese. Da parte mia, gioco sulla costruzione e sulla decostruzione degli schemi coreografici, cercando il modo per sviluppare la mia scrittura. La nozione di distanziamento, di disgregazione del movimento e di una nuova articolazione della frase coreografica domina sul senso e sull’essenza dei movimenti. Da questo punto di vista, questa coreografia si avvicina al testo di Henry David Thoreau “La disobbedienza civile” che costituiva il materiale di riferimento di John Cage per il suo Empty Words». Ma per Preljocaj Empty Moves è anche una riflessione sullo stato del corpo, sulla possibilità del corpo stesso di evolvere e creare un nuovo tipo di movimento. La biografia di Ariel Dorfman – saggista e giornalista, scrittore cileno di origini argentine, nonché attivista dei diritti umani – è segnata dalla sua collaborazione con Salvador Allende di cui, ancora giovanissimo, fu consigliere culturale. Costretto a lasciare il Cile dopo il colpo di stato di Pinochet, Dorfman rientrerà in patria solo nel 1990 con il ritorno della democrazia, dividendosi tra Santiago e gli Stati Uniti dove è docente universitario di letteratura e studi latino-americani. Come drammaturgo è noto soprattutto per un’opera teatrale forte, intensa e provocatoria come “La morte e la fanciulla”, da cui Roman Polanski trasse l’omonimo film di successo. In Purgatorio l’autore riprende il mito di Medea e gli ingredienti della tragedia classica per indagare nuovamente temi come la violenza e la crudeltà. In un luogo astratto – potrebbe essere un carcere, un manicomio, un luogo di tortura o addirittura il Purgatorio – un uomo e una donna devono confrontarsi per tentare di redimersi da un tragico destino. Il dialogo è serrato: domande e risposte, quasi un interrogatorio. Un meccanismo di suspense, dove è impossibile riconoscere la vittima e il carnefice. Laura Marinoni e Danilo Nigrelli, interpreti sensibili e potenti, saranno diretti da Carmelo Rifici, direttore artistico di LuganoInScena e direttore della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo di Milano. «Il meccanismo dello spettacolo – afferma il regista – tenderà a mettere spalle al muro i due protagonisti, in un gioco serrato di accuse, riflessioni, attacchi e difese, in modo da svelare l’autentico antidoto contro ogni assurda violenza: la capacità di perdonare». SPETTACOLI PURGATORIO DI ARIEL DORFMAN TRADUZIONE ALESSANDRA SERRA REGIA CARMELO RIFICI CON LAURA MARINONI, DANILO NIGRELLI 5 SALA THIERRY SALMON 24 – 27 NOVEMBRE SALA THIERRY SALMON 7 – 11 DICEMBRE giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 da mercoledì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 Abbonamento THIERRY SALMON Abbonamento GRANDI AUTORI EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE IN COLLABORAZIONE CON MARJANISHVILI KOTE STATE DRAMA THEATRE TEATRO DEL PRATELLO COOP SOCIALE MICHELE MARINIELLO, MASSIMO SCOLA SPETTACOLI PRIMA ASSOLUTA 6 L’INSURREZIONE DEI SEMI DI GIULIANO SCABIA REGIA PAOLO BILLI CON LA COMPAGNIA IN/OUT PRATELLO E BOTTEGHE MOLIÈRE Con Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’, presentato all’Arena del Sole lo scorso maggio, Levan Tsuladze è stato la rivelazione della Stagione 2015-2016. Una nuova prova in Italia attende ora il vulcanico regista georgiano, direttore del Marjanishvili Kote State Drama Theatre di Tbilisi, con cui ERT rinnova la collaborazione sul versante produttivo. L’autore con cui Tsuladze stavolta si confronta è Luigi Pirandello, non il Pirandello drammaturgo bensì quello narratore di cui adatta per la scena “La tartaruga”, novella pubblicata nel 1936. «Parrà strano, ma anche in America c’è chi crede che le tartarughe portino fortuna. Da che sia nata una tale credenza, non si sa. È certo però che loro, le tartarughe, non mostrano d’averne il minimo sospetto. Mister Myshkow ha un amico che ne è convintissimo. Giuoca in borsa e ogni mattina, prima d’andare a giocare, mette la sua tartaruga davanti a uno scalino: se la tartaruga accenna di voler salire, è sicuro che i titoli che lui vuol giocare, saliranno; se ritira la testa e le zampe, resteranno fermi; se si volta e fa per andarsene, lui giuoca senz’altro al ribasso. E non ha mai sbagliato. Detto questo, entra in un negozio dove si vendono tartarughe; ne compra una e la mette in mano a Mister Myshkow: “Approfittatene”». Questo l’incipit del racconto incentrato sulle vicende di Mister Myshkow, indotto a credere che il lento animale porti fortuna. Il vortice di disavventure in cui il protagonista si troverà immerso è la scintilla che accende il progetto registico di Tsuladze, brillante e dagli accenti umoristici. IL PROGETTO 2016 È REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL CENTRO GIUSTIZIA MINORILE EMILIA-ROMAGNA/MINISTERO DI GIUSTIZIA E DELLA FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA E RIENTRA TRA LE ATTIVITÀ ANNUALI IN CONVENZIONE CON IL COMUNE DI BOLOGNA. PRIMA ASSOLUTA Dopo Visioni di Gesù con Afrodite, Billi e la sua compagnia si cimentano con un altro testo del poeta e drammaturgo Giuliano Scabia, L’insurrezione dei semi, dal significativo sottotitolo ‘sentiero per attori ricercanti’. Si tratta della prima vera e propria messinscena, in quanto l’opera è stata proposta solo in una lettura a due voci, dallo stesso autore. Un uomo, una donna incinta e un angelo si trovano nel giardino degli dei, di fronte alla porta del tempo e decidono di oltrepassarla. Dietro a quella porta ci sono i prati della resurrezione, dove tutto può accadere. Il divertissement teatrale si sviluppa in una corsa imprevedibile in cui attori giovani e senior si mettono alla prova in un succedersi magico, fantasioso e bizzarro di incontri, confronti e dialoghi. Le fondamenta dell’approccio di Billi si ritrovano in quanto scrisse Franco Quadri nella sua introduzione al testo, pubblicato da Ubulibri: «Poeta e forse mago, alla fine degli anni 60 Giuliano Scabia imparò a volare. Da allora infatti non ha più smesso di scavalcare schemi, cancellare formule, gettare etichette precostituite, per mettere in moto, dovunque se ne presentasse l’occasione, un teatro di non teatrante, ma non soltanto, scegliendo studenti, pensionati, massaie, ricoverati manicomiali sulla via della libertà per mobilitare energie di gruppo, ma non soltanto, in vista di creazioni estemporanee». L’allestimento è il frutto del lavoro di quattro mesi condotto sia nell’Istituto Penale Minorile di Bologna sia con i giovani adulti dell’Area Penale esterna, una modalità innovativa che ha portato alla fusione delle due compagnie IN Pratello e OUT Pratello. SPETTACOLI LA TARTARUGA DI LUIGI PIRANDELLO REGIA LEVAN TSULADZE CON GIULIA CAILOTTO, GIUSTO CUCCHIARINI, ROBERTA DE STEFANO, GIOVANNI FRANZONI, 7 SALA LEO DE BERARDINIS 10 DICEMBRE SALA LEO DE BERARDINIS 14 – 18 DICEMBRE sabato ore 19.30 mercoledì e venerdì ore 21 | giovedì ore 15 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO Abbonamento IMPEGNO CIVILE Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento SATURDAY MOTUS IN COLLABORAZIONE CON EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ESPACE MALRAUX - SCÈNE NATIONALE DE CHAMBÉRY ET DE LA SAVOIE - CARTA BIANCA, PROGRAMME ALCOTRA COOPÉRATION FRANCE ITALIE, THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE/RENNES, FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI SPETTACOLI NELL’AMBITO DI HELLO STRANGER - 25 ANNI DI MOTUS, PROGETTO SPECIALE PROMOSSO DA COMUNE DI BOLOGNA E EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE EMILIA ROMAGNA, REALIZZATO CON COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO, FONDAZIONE CINETECA DI BOLOGNA, CENTRO LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, ATER - TEATRO COMUNALE LAURA BETTI CASALECCHIO DI RENO, ATELIERSI, GENDER BENDER FESTIVAL, TEATRI DI VITA, XING 8 Tra ottobre e dicembre 2016, Motus sarà al centro di “Hello Stranger”, ampio progetto che la città di Bologna dedica alla compagnia in occasione dei venticinque anni di attività. Motus si contraddistingue per un percorso di ricerca tra le diverse forme espressive in cui il confronto con i classici della letteratura e del teatro si lega ai temi delle questioni più critiche dell’attualità. Alexis, una tragedia greca è l’ultima parte del progetto Syrma Antigónes in cui Antigone è archetipo di lotta e resistenza per indagare il rapporto conflittuale fra generazioni. Il quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos, un «Polinice con la maglietta dei Sex Pistols» fu ucciso da un colpo sparato al petto da un poliziotto nel 2008, in un sabato sera come tanti a Exarchia, quartiere centrale di Atene. La morte del ragazzo ha spinto molti adolescenti a scendere nelle strade, alle proteste si sono uniti molti altri greci, scatenando un’insurrezione popolare senza precedenti. L’evento ha indotto Motus a muovere il progetto sempre più dichiaratamente sul tema delle rivolte del contemporaneo, rintracciando testimonianze dirette. «Il palco – si legge nelle note della compagnia – diviene luogo di una presenza corale, commovente, che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all’inglese e all’italiano, frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi, dichiarazioni politiche e testimonianze che abbiamo raccolto a Exarchia, per strada, nei centri sociali, nei caffè, fra gli artisti. Alexis è una tragedia greca, di oggi». NATALE IN CASA CUPIELLO DI EDUARDO DE FILIPPO REGIA ANTONIO LATELLA DRAMMATURGA DEL PROGETTO LINDA DALISI CON FRANCESCO MANETTI, MONICA PISEDDU, LINO MUSELLA, VALENTINA ACCA, MICHELANGELO DALISI, FRANCESCO VILLANO, GIUSEPPE LANINO, LEANDRO AMATO, MAURIZIO RIPPA, ALESSANDRA BORGIA, ANNIBALE PAVONE, EMILIO VACCA TEATRO DI ROMA Antonio Latella, il cui talento è testimoniato dagli ormai innumerevoli riconoscimenti, dopo il recente exploit di Santa Estasi, porta a Bologna lo spettacolo con il quale, ritornando alle sue radici napoletane, ha incontrato il teatro di Eduardo. Natale in casa Cupiello è un capolavoro di ‘amarezza dolorosa’, che il regista reinterpreta coniugando tradizione e modernità e attraversando l’eredità di Eduardo come autore e artista dal respiro europeo. Il capofamiglia Luca Cupiello come ogni anno ricompone il Presepe con innocenza fanciullesca, ma nessuno ne sa più gioire: la moglie lo maledice per quell’ostinazione che lo allontana dalla sacralità reale della famiglia, il figlio afferma deciso di non provare nessun piacere nei confronti del Presepe del padre («Te piace o presepe?» è l’ossessiva domanda la cui risposta è inevitabilmente: «No, nun me piace»), il fratello di Luca nemmeno lo vede, solo la figlia avrà il coraggio di farlo a pezzi ma il padre lo vorrà ricostruire, sempre più grande, più splendente. La drammaturgia ‘visiva’ del regista si concentra sul Presepe. Il Presepe è corpo, voce, parola, sguardo. E la stella cometa non porta nessuna buona notizia. «Luca Cupiello – annota Latella – insegue la stella come le pale di un mulino a vento. Lievita in assenza di concretezza e si riduce a un dolore fasciato di pelle e ossa; un pater fuori ruolo che parla un’altra lingua e si muove in un altro modo». Domina sul piano drammaturgico la ricerca continua di un dialogo tra lingua italiana e napoletana, senza dimenticare il confronto tra le origini e l’innovazione, ed è proprio qui che risiede l’omaggio di Latella a Eduardo. SPETTACOLI ALEXIS. UNA TRAGEDIA GRECA IDEAZIONE E REGIA ENRICO CASAGRANDE, DANIELA NICOLÒ DRAMMATURGIA DANIELA NICOLÒ CON SILVIA CALDERONI, VLADIMIR ALEKSIC, MASSIMILIANO RASSU, ALEXANDRA SARANTOPOULOU 9 SALA LEO DE BERARDINIS 21 DICEMBRE SALA THIERRY SALMON 22 – 23 DICEMBRE ore 21 ore 20.30 Abbonamento DANZA Abbonamento THIERRY SALMON NEXUS 2016 SPETTACOLI IN COLLABORAZIONE CON TEMPO REALE RESIDENZE CREATIVE TEATRO RASI RAVENNA, CENTRO MOUSIKÈ BOLOGNA 10 Coreografa, danzatrice e performer, una solida esperienza alle spalle tra cui diversi anni di attività nella compagnia di Virgilio Sieni, Simona Bertozzi si ripresenta al pubblico di Bologna, la città in cui vive, con un nuovo lavoro creato assieme a Francesco Giomi – musicista e sound artist, collaboratore storico di Luciano Berio – ed Enrico Pitozzi, tra i maggiori esperti italiani di danza e new media. Dopo una serie di lavori corali, in cui la scrittura coreografica era molto strutturata, Simona Bertozzi torna a una creazione nella quale la sua presenza si isola. «Ma – precisa – non è tornare a un livello di singolarità o a una dimensione più terrena, è invece immaginare che tutto ciò che ho elaborato e stratificato attraverso la presenza degli altri e in dialogo con loro, torni e si amplifichi attraverso la mia figura. Anatomia è dialogo all’ennesima potenza. Quando occupo lo spazio scenico cerco di trovare ed evocare una molteplicità di presenze, non una singolarità ma una presenza ‘sconfinata’ che lancia le proprie vettorialità, modulando all’istante il dialogo con la tessitura delle pulsazioni sonore e luminose». «Anatomia – scrive Pitozzi – nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, l’altro sonoro. È il diagramma delle loro linee di forza, traiettorie e dislocazioni, fenditure nello spazio e forme in cui si dispiega il tempo: rapporti tra velocità e lentezza, questo il modo d’essere dell’anatomia. Anatomia è allora ciò che resta di questo incontro che avviene al limite dell’udibile, sul margine degli occhi, là dove si dispiegano tensioni in un continuo rapporto tattile tra la materia organica e quella sonora». ROMEO E GIULIETTA DI WILLIAM SHAKESPEARE TRADUZIONE SILVIA BIGLIAZZI INTERPRETATO E DIRETTO DA TEATRINO GIULLARE UNA PRODUZIONE TEATRINO GIULLARE COMMISSIONATA E COPRODOTTA DALL’ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Teatrino Giullare conduce un’originale ricerca sulla drammaturgia e sul lavoro dell’attore – l’idea di attore artificiale è uno dei terreni su cui si è focalizzata la compagnia. Il suo lavoro è stato riconosciuto da numerosi premi: Premio Nazionale della Critica, Premio Speciale Ubu, Premio della Giuria al Mess Festival di Sarajevo, Premio Hystrio-Altre Muse 2011. Dalle proprie basi nel territorio bolognese, la compagnia irradia la propria attività in un ampio raggio avendo le sue tournée toccato 33 paesi nel mondo. Nell’anno del quarto centenario della morte di William Shakespeare, su commissione dell’Università di Verona propone un allestimento di Romeo e Giulietta tratto dalla prima versione della tragedia, l’in-quarto pubblicato a Londra nel 1597 (la cosiddetta versione Q1, inedita e mai rappresentata in Italia). Una variante, meno conosciuta rispetto a quella del 1599 (Q2), che presenta un testo più contenuto ma maggiori indicazioni di azione scenica e che, secondo recenti studi, sarebbe stata quella più utilizzata dalla stessa compagnia di Shakespeare. «Romeo e Giulietta - scrivono gli artisti di Teatrino Giullare - sono il sogno d’amore, i sentimenti puri uccisi dai compromessi sociali del mondo degli adulti in un racconto di attese, di solitudini, di fiori e di desideri che nell’arco di pochi giorni fanno nascere e morire la storia d’amore più famosa di tutti i tempi. Ma al di là del mito e del fascino straordinario che i due protagonisti esercitano da secoli, si trovano nel testo un felicissimo tessuto metateatrale che mette in scena la vita (ed il teatro) in tutta la sua vivacità e parole che attraversano i sensi, come passioni improvvise “simili al lampo che cessa di esistere prima che si possa dire: lampeggia”.» SPETTACOLI ANATOMIA COREOGRAFIA E DANZA SIMONA BERTOZZI MUSICHE E LIVE ELECTRONICS FRANCESCO GIOMI VISIONE TEORICO-COMPOSITIVA ENRICO PITOZZI VOCE MIRELLA MASTRONARDI 11 SALA LEO DE BERARDINIS 30 e 31 DICEMBRE, 1 e 3 GENNAIO SALA THIERRY SALMON 9 – 22 GENNAIO venerdì 30 e martedì 3 gennaio ore 21 | sabato 31 dicembre orario da definire | domenica 1 gennaio ore 16 | lunedì 2 riposo da lunedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì 16 riposo Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C Abbonamento THIERRY SALMON IL N’EST PAS ENCORE MINUIT… OVVERO COSPIRATORI COPRODUZIONI E RESIDENZE BIENNALE DE LA DANSE 2014 (LYON), CIRQUE THÉÂTRE D’ELBEUF (PÔLE IN COLLABORAZIONE CON LE BELLE BANDIERE NATIONAL DES ARTS DU CIRQUE DE HAUTE-NORMANDIE), SCÈNE NATIONALE DE MELUN-SÉNART, CIRCA (PÔLE NATIONAL DES ARTS DU CIRQUE MIDI PYRÉNÉES), PÔLE CIRQUE MÉDITERRANÉE (CREAC MARSEILLE, THÉÂTRE EUROPE LA SEYNE) SPETTACOLI IN COLLABORAZIONE CON LA RASSEGNA DI CIRCO CONTEMPORANEO CORPI&VISIONI 12 PRIMA DELLA PENSIONE CREAZIONE COLLETTIVA COMPAGNIE XY: ABDELIAZIDE SENHADJI, AMAIA VALLE, ANDRES SOMOZA, AIRELLE CAEN, ALICE NOEL, ANN-KATRIN JORNOT, ANTOINE THIRION, AURORE LIOTARD, CHARLIE VERGNAUD, CHLOÉ TRIBOLLET, DAVID BADIA HERNANDEZ, DAVID COLL POVEDANO, DENIS DULON, EMMANUEL DARIÈS, EVERTJAN MERCIER, GUILLAUME SENDRON, GWENDAL BEYLIER, JÉRÔME HUGO, MOHAMED BOUSETA, ROMAIN GUIMARD, THOMAS SAMACOÏTS, THIBAUT BERTHIAS, XAVIER LAVABRE, ZINZI OEGEMA Il n’est pas encore minuit... è la terza creazione della Compagnia XY dopo Laissez-Porter (2005) e Le Grand C (2009) che da sole hanno realizzato oltre 500 rappresentazioni in tutto il mondo. Tre spettacoli per tessere la trama di un percorso collettivo che non smette di esplorare e rinnovare il linguaggio acrobatico. Codici, ritmi e forme si sono progressivamente definiti fino a delineare un’estetica capace di concepire il lavoro come un insieme di ‘frasi acrobatiche’. In questo spettacolo circo contemporaneo e danza si coniugano in un crescendo di adrenalina. «Non è ancora mezzanotte...» e non è ancora arrivato il momento che il divertimento cessi! I numeri di acrobazia si moltiplicano, e così i salti mortali, le colonne umane sempre più alte. Il n’est pas encore minuit... è un ribollire di desideri individuali, non solo lavoro acrobatico, ma anche una danza, il Lindy Hop, nata negli anni venti ad Harlem sulla scia dello swing, un tempo punto di incontro tra individui e generazioni, un formidabile terreno di gioco che consente di ‘lasciare la presa’ dando così più spazio alle individualità. L’apertura, la condivisione e la solidarietà sono i valori guida dei processi di scrittura collettiva della compagnia di Lille. La fiducia, l’ascolto, la precisione, la solidità, l’affiatamento, la generosità spingono questa moltitudine di acrobati ad andare oltre i propri limiti ma a farlo con gioia. Poiché se è vero che il circo è un’arte di azione, per la Compagnia XY ciò che conta è soprattutto mantenere viva la magia del «fare insieme». UNA COMMEDIA DELL’ANIMA TEDESCA DI THOMAS BERNHARD PROGETTO, SCENE E REGIA ELENA BUCCI E MARCO SGROSSO CON ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO, DANIELA ALFONSO EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DELLA TOSCANA PRIMA ASSOLUTA Il teatro di Thomas Bernhard, drammaturgo austriaco (1931-1989) dalle illuminanti riflessioni sul mondo contemporaneo, torna sul palcoscenico dell’Arena del Sole con una nuova versione di Prima della pensione, a cura di Elena Bucci e Marco Sgrosso, per molti anni parte del nucleo storico della compagnia di Leo de Berardinis. Scritto nel 1979 con la consueta maestria e intelligenza, vede protagonista una famiglia di tre fratelli – Rudolf, Vera e Clara – che paiono esistere soltanto in un morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine e, soprattutto, se lasciati senza parole da dire e da ascoltare. Assistiamo ai loro riti di maniacale precisione, che ne costituiscono l’identità e ne guidano i sentimenti. Tra le claustrofobiche pareti domestiche, nel giorno del compleanno del criminale nazista Heinrich Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una ‘cena d’anniversario’ allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la partecipazione ostile ma complice dell’altra sorella inferma Clara, vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti. Tra ambigue memorie d’infanzia e di guerra, recriminazioni incrociate, grottesche mascherate e brindisi spettrali, si consuma un rito fuori tempo che precipita verso un finale sospeso tra il dramma e la tragica ironia come tutta la commedia stessa, definita da Benjamin Heinrichs «il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard». SPETTACOLI Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica 13 SALA LEO DE BERARDINIS 12 – 15 GENNAIO SALA LEO DE BERARDINIS 19 – 22 GENNAIO giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento SATURDAY SPETTACOLI ALLIBITO 14 Nessi torna sul palco dell’Arena del Sole, un palco familiare per Alessandro Bergonzoni, a conclusione della tournée di oltre due anni. I ‘nessi’ bergonzoniani sono «fili tesi e tirati, trame e reti tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta», connessioni dell’universo. Al centro dello spettacolo, la necessità così contemporanea di essere sempre connessi, di vivere collegati con altre vite, altre esperienze, «non necessariamente e solamente umane – spiega Bergonzoni – che ci possono così permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un ‘noi’ veramente universale». Uno spettacolo che ha rappresentato un ulteriore scarto in avanti per questo ‘funambolo delle parole’. «È qualcosa di intimo, di non detto – osserva il critico Renato Palazzi – che egli esprime attraverso l’istinto e le viscere, qualcosa di imprendibile, eppure sostanziale. Già da tempo, d’altronde, questo grande visionario della scena ha superato la fase del puro gioco di parole, dell’esilarante calembour, benché geniale, per addentrarsi su un terreno più sottilmente metafisico, dove il paradosso comico sfiora l’enigma dell’identità, dove il dissolversi del linguaggio riflette il mistero della vita». E prosegue: «Mi è parso singolarmente emblematico il breve sproloquio su un figlio sordo che verrebbe chiamato Invano: si è sposato Invano, si è laureato Invano... Al di là dei risvolti buffi, quel frustrante avverbio trasformato in nome proprio sembra così diventare un’acre metafora dei nostri tempi, un eloquente segnale di questi nuovi stati d’animo espressi da Bergonzoni, che degli umori collettivi è da sempre uno specchio distorto ma fedele, un incongruo eppur sensibile termometro». THE PRIDE DI ALEXI KAYE CAMPBELL TRADUZIONE MONICA CAPUANI REGIA LUCA ZINGARETTI CON LUCA ZINGARETTI, VALERIA MILILLO, MAURIZIO LOMBARDI, ALEX CENDRON ZOCOTOCO Luca Zingaretti, amato dal grande pubblico soprattutto per le sue interpretazioni televisive nei panni del Commissario Montalbano ma attore dalla solida esperienza teatrale, dirige e interpreta un testo pluripremiato del drammaturgo greco-britannico Alexi Kaye Campbell. Magnificamente orchestrato, The Pride è un testo enigmatico in cui due storie si svolgono in periodi di tempo lontani tra loro. Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena tutti e tre assieme. Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con Philip, un fotoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di porre fine a una relazione così importante. Le due vicende, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune ma via via si scopriranno echi, rimandi, problematiche analoghe. The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. Pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Perché nella vita, tutti prima o poi, a prescindere dall’orientamento sessuale, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla vita e capire se saremo capaci di raggiungerlo. SPETTACOLI NESSI TESTO, INTERPRETAZIONE E SCENE ALESSANDRO BERGONZONI REGIA ALESSANDRO BERGONZONI E RICCARDO RODOLFI 15 SALA THIERRY SALMON 24 – 26 GENNAIO CIRCOLO UFFICIALI, VIA MARSALA 12, BOLOGNA 27, 28, 29 GENNAIO ore 20.30 venerdì e sabato dalle ore 19.30 alle 22 | domenica dalle 16 alle 19 Abbonamento THIERRY SALMON 16 HYSTERICAL FURNITURE JONATHAN BURROWS / MATTEO FARGION TEATRO BIONDO PALERMO PROGETTO SPECIALE IN COLLABORAZIONE CON XING Franco Maresco, regista e sceneggiatore noto per la sua attività in sodalizio con Daniele Ciprì, è autore del film documentario del 2015 “Gli uomini di questa città io non li conosco”, dedicato alla vita e all’opera di Franco Scaldati. Torna qui a occuparsi del poeta e drammaturgo palermitano, portando in scena una serie di ‘variazioni’ sul tema della coppia nella sua opera. In Tre di coppie vedremo in scena le candide figurine trasognate di Totò e Vicè – ‘acrobati delle emozioni’, come li dipingeva lo stesso autore –, l’inedita coppia tanto irresistibile quanto scurrile del Corto e il Muto, i tragicomici Santo e Saporito de “La notte di Agostino il topo”. I personaggi di Scaldati vivono ai margini della società, un po’ barboni e un po’ filosofi, ma sono soprattutto l’ultimo baluardo di umanità in un mondo che scivola inesorabilmente nell’oblio, così come nel suo teatro la commedia scivola facilmente nel dramma e viceversa. Maresco legge Scaldati ponendone in evidenza il lato comico, un aspetto che è stato determinante nella sua formazione artistica. «Non ho eliminato la parte lirica della scrittura di Scaldati che rimane sostanziale nel suo teatro – assicura – ma mi sono concentrato sugli umori del teatro popolare, di quella umanità del Borgo Vecchio e dell’Olivuzza che Franco aveva conosciuto. Lo spettacolo è pieno di quelle suggestioni, del teatro da strada, di un’atmosfera in un certo senso clownesca e da avanspettacolo. Scaldati amava moltissimo Stanlio e Ollio, Totò e Peppino, Franchi e Ingrassia, perché rappresentavano proprio quell’umanità che lui incontrava per le strade del quartiere». Il coreografo Jonathan Burrows e il compositore Matteo Fargion sono i protagonisti di Hysterical Furniture, progetto speciale declinato in tre giorni, che attraversa il corpus del loro lavoro. Anti-spettacolari, diretti e ironici, Burrows e Fargion trattano abilmente questioni compositive e coreografiche. La retrospettiva si farà arredo vivente degli eleganti saloni del Circolo Ufficiali, abitandolo con azioni che toccano con leggerezza i territori della musica e della danza. Nel corso della tre giorni si vedranno alcune delle loro migliori creazioni: da Show and Tell agli ormai classici Speaking Dance e Body Not Fit For Purpose, in cui la musica sgorga ritmicamente dalla inarrestabile sequenza di gesti e pensieri. Aperto alla relazione con altri artisti, l’evento ospita Eleanor And Flora Music di Eleanor Sikorski e Flora Wellesley Wesley, artiste britanniche che qui omaggiano Both Sitting Duets degli stessi Burrows e Fargion, e affida a Francesca Fargion, figlia di Matteo, il compito di indagare l’influenza della musica contemporanea nel lavoro del padre grazie all’esecuzione di Piano Sonata Number One di Chris Newman. L’apertura ad altri mondi culmina nella terza giornata dedicata a Return of the Salon, uno spazio di incontro informale che accoglie, accanto a The Cow Piece di Burrows e Fargion, Unofficial Real Good Time degli italiani Kinkaleri e Tempo Reale. Accompagna e completa la tre giorni 52 Portraits, installazione video creata in collaborazione con Hugo Glendinning: cinquantadue autobiografie cantate e danzate da altrettanti amici e colleghi della coppia di artisti. A Bologna sarà eseguito dal vivo il Portrait della coreografa norvegese Mette Edvardsen. Il bar sarà sempre aperto. E CON LA PARTECIPAZIONE DI: ELEANOR SIKORSKI, FLORA WELLESLEY WESLEY, FRANCESCA FARGION, METTE EDVARDSEN, KINKALERI/TEMPO REALE SPETTACOLI SPETTACOLI TRE DI COPPIE DI FRANCO SCALDATI ADATTAMENTO FRANCO MARESCO E CLAUDIA UZZO REGIA FRANCO MARESCO CON GINO CARISTA, GIACOMO CIVILETTI, MELINO IMPARATO 17 SALA THIERRY SALMON 28 GENNAIO – 5 FEBBRAIO SALA LEO DE BERARDINIS 9 – 12 FEBBRAIO dal martedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento PASSIONE ARENA, turno Domenica Abbonamento THIERRY SALMON Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento MUSICA IN SCENA 18 IL CASELLANTE DI ANDREA CAMILLERI, GIUSEPPE DIPASQUALE REGIA GIUSEPPE DIPASQUALE CON MONI OVADIA, VALERIA CONTADINO, MARIO INCUDINE, SERGIO SEMINARA, GIAMPAOLO ROMANIA E CON I MUSICISTI ANTONIO VASTA, ANTONIO PUTZU EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE PROMO MUSIC | CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TEATRO CARCANO | COMUNE DI CALTANISSETTA Drammaturgo, attore, poeta siciliano di talento singolare, Franco Scaldati ha realizzato l’impresa di fare entrare la poesia nel teatro contemporaneo italiano, dando voce a una marginalità sociale ed esistenziale di opposizione a quella del potere e dei suoi condizionamenti. Enzo Vetrano e Stefano Randisi, artisti di acuta sensibilità, non sono nuovi alla messa in scena di testi di questo ‘Beckett italiano’, come fu definito da Franco Quadri, avendo messo in scena, qualche anno fa, una toccante versione di Totò e Vicè. Scritto nel 1984, Assassina è «un giallo sotterraneo della coscienza, dove ancora una volta morti e vivi convivono» come fu sintetizzato dallo stesso Franco Quadri che lo considerava uno dei testi più struggenti di Scaldati. Una vecchina e un omino vivono nella stessa casa dove si preparano da mangiare, si lavano, parlano e giocano coi loro animali: la gallina Santina e il topo Beniamino. Alla parete ci sono appesi i ritratti dei genitori, che di tanto in tanto fanno sentire la loro voce con lirici assoli o divertiti commenti. Ma la vecchina e l’omino non si conoscono, non si sono mai incontrati, anzi ignorano ciascuno l’esistenza dell’altro. E quando improvvisamente, una notte, si scoprono a dormire nello stesso letto, che ognuno ovviamente giura essere il suo, comincia un’infinita sequenza di battibecchi, interrogatori, accuse e smentite, scambi di identità... Sono personaggi che abitano un territorio tra l’irreale e il surreale, il sogno e il fantastico, sono in fuga da una realtà inaccettabile e insopportabile. «È stato il sogno della mia vita: comprare la casa dismessa di un casellante. Se la stazione era il nulla nel frinire delle cicale cos’era la casa del casellante? Ancora di meno. O una cosa da spararsi o l’assoluta bellezza della solitudine, del silenzio...» Da questo suo desiderio e dall’idea – dopo la storia della donna sirena raccontata in “Maruzza Musumeci” – di una donna che tenta di trasformarsi in albero, Andrea Camilleri ha tratto lo spunto per Il Casellante, uno dei suoi racconti più divertenti. «È una vicenda affogata nel mondo mitologico di Camilleri – annota il regista Dipasquale, che ha curato anche la trasposizione teatrale assieme allo stesso autore – che vive di personaggi reali, trasfigurati nella sua grande fantasia di narratore. Una vicenda emblematica che disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica, ferocemente logica e paradossale a un tempo. Il Casellante è il racconto delle trasformazioni del dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche il racconto in musica divertito e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta». Lo spettacolo, che ha debuttato durante l’estate al Festival dei Due Mondi di Spoleto, vede protagonista, nel panni di un casellante dei treni, Moni Ovadia, che aggiunge alle numerose lingue con cui si esprime, quella originalissima, divertita e teatrale, di Camilleri. Una lingua che calca e ricalca, in una sinfonia di parlate una meravigliosa ‘sicilitudine’ linguistica, fatta di neologismi, di sintassi travestita, di modi d’uso linguistico mutuati dal dialetto che esaltano la recitazione degli attori che interpretano i personaggi frutto dell’immaginazione dello scrittore siciliano. SPETTACOLI SPETTACOLI ASSASSINA DI FRANCO SCALDATI RIDUZIONE E REGIA ENZO VETRANO E STEFANO RANDISI CON ENZO VETRANO, STEFANO RANDISI MUSICHE E CANTI ORIGINALI COMPOSTI ED ESEGUITI IN SCENA DAI FRATELLI MANCUSO 19 SALA LEO DE BERARDINIS 21 – 22 FEBBRAIO SALA THIERRY SALMON FEBBRAIO, date da definire ore 21 da martedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C Abbonamento GRANDI AUTORI 20 FANTASMI DI LUIGI PIRANDELLO ADATTAMENTO E REGIA NANNI GARELLA CON GLI ATTORI DI ARTE E SALUTE FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA | TEATRO STABILE DI GENOVA IN COLLABORAZIONE CON REGIONE EMILIA ROMAGNA PROGETTO “TEATRO E SALUTE MENTALE” DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DELL’AZIENDA USL DI BOLOGNA Gabriele Lavia, attore tra le eccellenze del teatro italiano, mette in scena un folgorante atto unico che Pirandello trasse dalla sua novella “Caffè notturno”. In un crescendo emotivo, un connubio di tragico, comico e grottesco, ha luogo l’incontro tra due uomini. L’Uomo dal fiore in bocca, il cui destino è segnato da una malattia incurabile e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, conquista, con sofistiche argomentazioni, il Pacifico Avventore, un individuo in attesa del treno della mattina che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte. Nel volume “Grandi monologhi del teatro contemporaneo”, a cura di Rodolfo Di Giammarco e Claudia Di Giacomo, così viene descritto l’eloquio del protagonista: «Il nostro uomo analizza ogni sensazione come fosse l’ultima e disquisisce sul gusto della vita. (...) È un discorso che inizia con i toni dismessi di chi non ha più nulla da perdere, per accendersi poi quando, in un crescendo di determinazione, tenta di far riflettere lo sprovveduto viaggiatore sulle più profonde verità, con una dialettica serrata che soggioga il suo scettico ascoltatore». Fra i due si inserisce un terzo personaggio, la Donna che passa da lontano, forse il simbolo della morte che l’uomo porta sempre con sé ‘come un’ombra’. Grazie a un’operazione drammaturgica originale la pièce diviene di più ampio respiro. Lo spiega lo stesso Lavia: «Il breve atto unico è stato interpolato con ‘pezzi’ di novelle che affrontano il tema (fatale per Pirandello) del rapporto tormentato tra marito e moglie che viene visto col distacco di un’ironia che rende i personaggi vicinissimi a noi». EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS Opera incompiuta pubblicata da Pirandello nel 1931 su “La nuova antologia”, Fantasmi è sostanzialmente il primo atto de I giganti della montagna. Nel testo non si parla mai dei giganti, si racconta soltanto la storia della Villa della Scalogna e dei suoi abitatori, Cotrone e gli Scalognati, persone che si sono rifugiate in questa villa per rinascervi, buttandosi alle spalle la loro vita vissuta fra le brutture della quotidianità. Gli Scalognati ricevono la visita di una compagnia girovaga di attori laceri, affamati e randagi che vagano per le montagne. La vicenda si risolve qui. Nanni Garella ha immaginato che questo incontro nascesse dalla fantasia dei suoi Scalognati, producendo un’enorme massa di racconti, di favole, tra i quali anche questa strana storia degli attori che arrivano alla Villa della Scalogna, che poi forse andranno sulla montagna, e che forse incontreranno i giganti della montagna, ecc... Il mito dei Giganti in quegli anni, fra il 1929 e il 1931, era ancora in costruzione e non sarà mai compiuto perché Pirandello non ne scriverà mai la conclusione. Il regista ha quindi potuto assumere il testo come materiale in sviluppo, soprattutto per costruire quello che è diventato il suo metodo di lavoro con gli attori di Arte e Salute: un lungo laboratorio di drammaturgia, la costruzione dei personaggi, dapprima, e, da questi, lo sviluppo del testo, la sua conoscenza, l’apprendimento delle parole e dei gesti. Questa nuova edizione di Fantasmi viene quindici anni dopo quella, sempre diretta da Nanni Garella, che segnò un notevole salto di qualità per gli attori pazienti psichiatrici di Arte e Salute, all’inizio del loro percorso artistico all’Arena del Sole, proiettandoli all’attenzione del pubblico e della critica nazionale. SPETTACOLI SPETTACOLI L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA DI LUIGI PIRANDELLO REGIA GABRIELE LAVIA CON GABRIELE LAVIA E CON MICHELE DEMARIA, BARBARA ALESSE 21 SALA LEO DE BERARDINIS 2 - 5 MARZO SALA THIERRY SALMON 2 MARZO giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 ore 20.30 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento SATURDAY Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO 22 LORETTA STRONG ALESSANDRO BAY ROSSI, ISACCO VENTURINI DI COPI REGIA MARCO ISIDORI CON PAOLO ORICCO E MARIA LUISA ABATE, VALENTINA BATTISTONE, VIRGINIA MOSSI, STEFANO RE ‘ASTRONAVE’ DI DANIELA DAL CIN EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA Dopo Ritter, Dene, Voss di Bernhard, Pietro Babina, regista e autore attento ai linguaggi emergenti prodotti dalle nuove tecnologie, firma una nuova regia per Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con la complicità di Emanuele Aldrovandi, drammaturgo poco più che trentenne ma già vincitore di importanti premi fra cui il Premio Hystrio Scritture di Scena 2015 e il Premio Riccione Tondelli 2013, mette in scena un racconto contemporaneo che trae ispirazione dalla figura biblica di Giobbe, Giobbe il giusto, colui che sopporta ogni genere di sopruso e sofferenza senza rivoltarsi contro il suo Dio. «Chi è Giobbe? – si domanda il regista – Cos’è? Un emblema? Il suo tormento è stato il nostro? Potrebbe esserlo? È necessario vivere direttamente gli eventi che nel libro colpiscono Giobbe per entrare in quello stesso tormento? Sono gli eventi che innescano la domanda o la domanda è latente in ognuno di noi? Il libro racconta quei fatti per ammonirci? O il libro è stato scritto per dar forma a un ammonimento che giace di già in noi?». Per Babina riprendere la storia di Giobbe significa tornare ai temi che caratterizzano la sua poetica teatrale, come il perché del male, il valore del bene, l’esistenza di una dimensione altra, magica, la giustizia, l’ingiustizia, il potere, la libertà. L’interrogativo di Giobbe, «Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?», sottende, secondo Babina: «ogni domanda sul senso dell’esistere, sia che si creda o non si creda nell’esistenza di un Dio». NELL’AMBITO DELLA PERSONALE DI MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA, IN COLLABORAZIONE CON CENTRO LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa si muove su una linea artistica – a metà fra gli echi delle avanguardie storiche e una forza trasgressiva tutta contemporanea – i cui cardini sono il lavoro sulla vocalità e la reinvenzione dello spazio, con la creazione di macchine sceniche e strutture architettoniche autonome. Il primo dei due spettacoli in scena all’Arena del Sole, nell’ambito della personale dedicata alla compagnia, ci introduce al mondo di Copi, «un artista oltre i confini – è la definizione di Stefano Casi nel suo libro “Il teatro inopportuno di Copi” –. Confini geografici, attraversati per fuggire in Francia dall’Argentina peronista; di lingua, fra spagnolo e francese, di genere, fra teatro, narrativa e fumetto. Oltre i sessi e le identità, in un universo permanentemente transgender e folle ... ». E Loretta Strong è una delle creature più folli dell’autore francoargentino, un personaggio che crede di viaggiare su un’astronave verso inarrivabili galassie. Delirio allo stato puro in un grande gioco teatrale, fantastico, comico e visionario. Spiega Marco Isidori: «Strong si chiama l’eroina di Copi, quindi forte, energica, anzi letteralmente ‘smisurata’ in tutti i sensi. Siamo partiti dal nome, facendo ingigantire la figura della protagonista, fino a portarla scenograficamente a proporzioni abnormi, fino a farne un’icona esplosiva/esplodente della più sfrenata teatralità; e le abbiamo fornito una ‘vera’ Astronave! Loretta vortica realmente nello spazio profondo! Loretta percepisce la realtà dalla lontananza siderale della sua ‘posizione’ nell’etere infinito, e da questa posizione stabilisce le coordinate fantastiche del suo delirio sapientemente e squisitamente teatrale». SPETTACOLI SPETTACOLI IL LIBRO DI GIOBBE ADATTAMENTO EMANUELE ALDROVANDI/ PIETRO BABINA SCENE, LUCI E REGIA PIETRO BABINA CON LEONARDO CAPUANO, FRANCESCA MAZZA, FABRIZIO CROCI, GIULIANA VIGOGNA, 23 SALA THIERRY SALMON 4 MARZO SALA THIERRY SALMON 8 – 9 MARZO ore 20 ore 20.30 Abbonamento THIERRY SALMON MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA COPRODUZIONE NELL’AMBITO DEL PROGETTO PROSPERO: THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE, THÉÂTRE DE LIÈGE, SCHAUBÜHNE AM LEHNINER PLATZ, GÖTEBORGS STADSTEATERN, NATIONAL THEATRE OF CROATIA / WORLD THEATRE FESTIVAL ZAGREB, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE SPETTACOLI NELL’AMBITO DELLA PERSONALE DI MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA, IN COLLABORAZIONE CON CENTRO LA SOFFITTA - DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA 24 AT THE END OF THE WEEK REGIA, SCENE E COSTUMI BOBO JELCIC CON LIVIO BADURINA, ANA BEGIC TAHIRI, JADRANKA DOKIC, GORAN GRGIC, IVAN JONCIC, DAMIR MARKOVINA, VANJA MATUJEC, BOJAN NAVOJEC Il secondo degli spettacoli in scena all’Arena del Sole compresi nel progetto dedicato alla compagnia torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa è ispirato alla figura di Maria Maddalena de’ Pazzi, soprannominata ‘la santa vivente’. Colta e di origini nobili, nel 1582, a soli 16 anni, entrò in convento, dove impressionò per la potenza visionaria con cui si accostava al mistero della Trinità. Straparlava, s’invasava mentre le consorelle prendevano appunti per poi consegnare la cronaca di queste estasi. Parole sontuose e frementi, immagini sconvolgenti, tardo latino mescolato all’italiano, materiali con cui Marco Isidori ha costruito Nel lago dei leoni. «I Marcido – scrive il regista – tengono in maniera molto speciale a questo loro tentativo di riduzione scenica di un’esperienza religiosa che la modalità del vivere contemporaneo, sembrerebbe escludere dal novero delle potenzialità esistenziali nelle quali si può incorrere durante la quotidiana ordinarietà della vita». «La grandezza dei Marcido – è il giudizio del critico Renato Palazzi – consiste nella scelta di scavalcare continuamente i normali limiti che qualunque altro gruppo teatrale si imporrebbe: se dev’essere follia, che sia follia fino in fondo, incontenibile e assoluta. Quanto folle è l’idea di trasporre per la scena le estasi mistiche della monaca cinquecentesca Maria Maddalena de’ Pazzi? Forse il pubblico, di fronte a quel profluvio verbale senza inizio e senza fine, di fronte a quel lucido delirio pieno di echi e risonanze, ma del tutto privo di qualunque logica razionale, è indotto a chiedersi perché mai debba restare ad ascoltare. Eppure resta, come inchiodato al proprio posto». TEATRO NAZIONALE DI CROAZIA, ZAGABRIA SPETTACOLO IN CROATO CON SOVRATITOLI IN ITALIANO PRIMA NAZIONALE Bobo Jelcic mette in scena con ironia e con umorismo pungente un preciso momento della nostra vita quotidiana. Al termine della loro settimana lavorativa otto persone si ritirano nei loro comodi soggiorni. Hanno lavori stabili, una buona sicurezza economica, per tutta la settimana hanno cercato di barcamenarsi in qualcosa e ora meritano un po’ di pace. Ma uno strano nervosismo li coglie. Il tempo libero diviene claustrofobico e i desideri inappagati così come le piccole delusioni quotidiane emergono e si ingigantiscono in questo spazio vuoto, privo di valori. Presto i salotti borghesi mostrano l’altra faccia: l’intimo disordine prende il sopravvento. Le inibizioni e gli scrupoli iniziano a cadere e qualcosa si spezza. La classe media è al centro di At the End of the Week (Alla fine della settimana) che solleva la questione della mancanza di stabilità delle fondamenta della società civile croata. Dopo la disintegrazione delle ideologie in questa regione, una grande confusione sociale è emersa, i vecchi principi non esistono più e i nuovi non sono ancora stati stabiliti. Questo vuoto, così difficile da riempire, lascia un fondo di ansietà, rabbia e paura. Bobo Jelcic, noto regista teatrale e cinematografico, ha sviluppato un modo speciale di lavorare con gli attori che diventano coautori della pièce. Attraverso le improvvisazioni viene stabilito un legame diretto o indiretto con gli attori, in cui il pubblico riconosce persone della propria vita di ogni giorno. I suoi lavori hanno una poesia nascosta, discreta che rivela punti deboli nel corpo della nostra collettività. SPETTACOLI NEL LAGO DEI LEONI DALLE ESTASI DI MARIA MADDALENA DE’ PAZZI DI / REGIA MARCO ISIDORI CON MARIA LUISA ABATE, PAOLO ORICCO, VALENTINA BATTISTONE, STEFANO RE SCENE E COSTUMI DANIELA DAL CIN 25 SALA THIERRY SALMON 14 MARZO SALA LEO DE BERARDINIS 16 – 19 MARZO ore 20.30 giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento THIERRY SALMON Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento GRANDI AUTORI LUCIA REA, ROBERTA ROSIGNOLI TEATRO STABILE DI GENOVA | FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI | PROXIMA RES SPETTACOLI NELL’AMBITO DI TEATRO ARCOBALENO, SPETTACOLI TEATRALI PER LE FAMIGLIE PER UN’EDUCAZIONE ALLE DIFFERENZE, UN PROGETTO DI GENDER BENDER FESTIVAL (WWW.TEATROARCOBALENO.NET) 26 Tindaro Granata porta sul palco con rara sensibilità la delicata questione della stepchild adoption. Lo spettacolo parte sui toni sorridenti di una commedia di costume in cui Toni e Luca, insieme da molti anni, coltivano il progetto di avere un figlio. Si decidono, volano in Canada e danno vita a Matteo. Cercano di convincere amici e parenti sconcertati, accudiscono il bambino senza distinzioni su quale sia il genitore naturale e Matteo cresce con amore, vivendo un’infanzia di gioia e spensieratezza. Dopo la morte di Toni, il padre riconosciuto, il tribunale vorrebbe assegnare la tutela del bambino alla nonna, che peraltro non vuole saperne. Molti anni dopo Matteo affronta il padre Luca: per quale ragione lo hanno fatto nascere in una famiglia diversa? Perché lo hanno “creato” a tutti i costi? Perché lo hanno esibito come una conquista civile? «È la storia – scrive il regista – di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità, che non può avere la stessa funzione che ha in una famiglia eterosessuale. È il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del proprio compagno. È il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta nell’assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza». Uno spettacolo che, pur non lesinando momenti emotivamente intensi, raggiunge l’obiettivo di far riflettere, smontando ogni morale precostituita, che si tratti di quella del ‘pro’ o di quella del ‘contro’. NON TI PAGO DI EDUARDO DE FILIPPO REGIA LUCA DE FILIPPO CON (IN ORDINE DI APPARIZIONE) CAROLINA ROSI, VIOLA FORESTIERO, NICOLA DI PINTO, FEDERICA ALTAMURA, ANDREA CIOFFI, GIANFELICE IMPARATO, MASSIMO DE MATTEO, CARMEN ANNIBALE, PAOLA FULCINITI, GIANNI CANNAVACCIUOLO, GIOVANNI ALLOCCA COMPAGNIA DI TEATRO DI LUCA DE FILIPPO «Un gioiello di Eduardo per l’ultima regia di Luca De Filippo» così titolava la recensione di Anna Bandettini su la Repubblica nel dicembre 2015, un mese dopo la scomparsa dell’artista. Una regia precisa e accurata, fedele ai tempi e alla scrittura del padre ma con una propria identità, che la Compagnia ha deciso, nel rispetto del suo desiderio, di continuare a portare in tournée. Non ti pago è uno dei testi più noti della prima drammaturgia eduardiana e anche uno dei più divertenti, un perfetto meccanismo, che mescola genialmente il riso, l’inquietudine, la riflessione. Andato in scena per la prima volta nel 1940, ci parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. Come scrive la studiosa Maria Grazia Gregori: «È una di quelle commedie eduardiane che sotto un’apparente leggerezza sono, in realtà, lo specchio ferocemente ironico e inquieto di una società squinternata». A interpretare il protagonista Ferdinando Quagliuolo, personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà, come stabilito dallo stesso Luca è stato chiamato Gianfelice Imparato, attore dai tempi perfetti formatosi con Eduardo, che è riuscito pienamente ad assolvere un compito non facile. Il ruolo della consorte Concetta è di Carolina Rosi, figlia di Francesco, uno dei grandi maestri del cinema italiano, e moglie di Luca, cui da anni sono affidati i principali ruoli femminili nella compagnia. SPETTACOLI GEPPETTO E GEPPETTO SCRITTO E DIRETTO DA TINDARO GRANATA CON ALESSIA BELLOTTO, ANGELO DI GENIO, TINDARO GRANATA, CARLO GUASCONI, PAOLO LI VOLSI, 27 SALA LEO DE BERARDINIS 23 – 24 MARZO SALA LEO DE BERARDINIS 30 MARZO – 2 APRILE ore 21 giovedì e venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento SATURDAY Abbonamento GRANDI AUTORI SPETTACOLI TEATRO METASTASIO DI PRATO | TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA CON LA COLLABORAZIONE DI SPOLETO58 FESTIVAL DEI 2MONDI 28 Porcile è il titolo di un dramma in undici episodi scritto da Pasolini nel 1966 e divenuto film nel 1969 in cui l’autore racconta l’impossibilità di vivere secondo le proprie coordinate, i propri istinti, preservando l’intima natura di sé stessi. Siamo nella Germania del dopo nazismo: Julian, figlio «né ubbidiente né disubbidiente» di una coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore ‘diverso’ e ‘non naturale’ che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di ‘vita pura’. La passione misteriosa che segna il personaggio diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella società e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto. Valerio Binasco, tra i registi più innovativi e influenti dell’ultimo decennio, afferma: «Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto». La messinscena va nella direzione di una semplificazione del testo originale, così complesso ed ‘esorbitante’. Afferma ancora il regista: «Faccio teatro perché sono attratto dal mistero degli esseri umani. Mi trovo di fronte a una bellissima favola priva di dramma. Penso che Pasolini fosse una persona dotata di grande complessità psicologica e di grande tenerezza, così come sono convinto che i rapporti famigliari lo attirassero moltissimo. Immagino in lui, come nel suo teatro, un bisogno di tenerezza e di quella provo a occuparmi». MR PUNTILA E IL SUO SERVO MATTI DI BERTOLT BRECHT TRADUZIONE FERDINANDO BRUNI REGIA E SCENE FERDINANDO BRUNI E FRANCESCO FRONGIA CON FERDINANDO BRUNI, LUCIANO SCARPA, IDA MARINELLI, ELENA RUSSO ARMAN, CORINNA AGUSTONI, LUCA TORACCA, UMBERTO PETRANCA, NICOLA STRAVALACI, MATTEO DE MOJANA, FRANCESCA TURRINI, FRANCESCO BALDI, CAROLINA CAMETTI TEATRO DELL’ELFO Considerata una delle migliori commedie di Brecht, Puntila e il suo servo Matti è una variante della storia raccontata da Robert Louis Stevenson in Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde e, per altri versi di Luci della città di Chaplin. Il ricco possidente Puntila è un personaggio a due volti: da sobrio è un tiranno che sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre e spetta al tagliente Matti smascherare le false promesse e la falsa bontà del suo padrone. Questa ‘commedia popolare’ – secondo la definizione brechtiana – è una riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. Il messaggio attualissimo di Brecht suggerisce che solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra ricchezza e povertà e che il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Puntila ubriaco. Allestito nell’anno del sessantesimo anniversario della morte del drammaturgo tedesco, questo primo Brecht col marchio Teatro dell’Elfo non esita a fare qualche incursione nell’attualità, come quando Puntila rimpiange di aver sottoscritto, mentre era in preda ai fumi dell’alcool, «un contratto a tempo indeterminato»… SPETTACOLI PORCILE DI PIER PAOLO PASOLINI REGIA VALERIO BINASCO CON (IN O. A.) VALENTINA BANCI, FRANCESCO BORCHI, FULVIO CAUTERUCCIO, PIETRO D’ELIA, ELISA CECILIA LANGONE, MAURO MALINVERNO, FABIO MASCAGNI, FRANCO RAVERA 29 SALA THIERRY SALMON 4 – 14 e 18 – 21 APRILE SALA LEO DE BERARDINIS 11 - 12 APRILE dal martedì al venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo ore 21 Abbonamento PASSIONE ARENA, turno Domenica Abbonamento THIERRY SALMON EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DI GENOVA SPETTACOLI PRIMA ASSOLUTA 30 Vittorio Franceschi, tra i Maestri del nostro teatro, continua a credere – come sottolineò in un suo ritratto di qualche anno fa il critico Massimo Marino – nelle capacità salvifiche del teatro. E questo suo nuovo lavoro lo conferma, pur avvalendosi di una metafora che sembra essere piuttosto l’evocazione scenica di un incubo, o l’espressione di un inconscio tormentato che chiede aiuto. Del resto, di cosa può parlare il teatro d’oggi? Qualunque storia è già vecchia nell’istante stesso in cui la raccontiamo, essendo i mezzi d’informazione più veloci ormai della realtà. «Gli spettatori – scrive Franceschi – vengono a teatro per ricevere un dono. Il dono che io mi sento di offrir loro, oggi, è una ferita. La stessa che ho procurato a me stesso scrivendo L’esecuzione, la storia di quest’uomo che fino all’ultimo si interroga senza mai assolversi, di questo disertore condannato a morte anche per i delitti che non ha commesso». In scena due personaggi: il condannato e la donna incaricata di accudirlo nell’ultimo giorno di vita. Dalle loro parole emerge un senso di solitudine estrema ma anche un profondo bisogno di riscatto, «lo stesso – continua l’autore-interprete – che crediamo germogli, ancora inespresso ma assai forte, in ognuno di noi, figli di un’epoca senza punti di riferimento e senza ideali, e stanchi di subirla. La verità della scena porge lo specchio agli spettatori perché vi si riconoscano. Se gli spettatori faranno propria questa ferita, e il bisogno di riscatto che contiene, vorrà dire che il teatro è ancora vivo». MACBETH ESSERE (E) TEMPO DI WILLIAM SHAKESPEARE DRAMMATURGIA E REGIA GIANLUCA GUIDOTTI, ENRICA SANGIOVANNI CON STEFANO BRASCHI, FRANCESCO FEDELE, CAROLINA GIUDICE, ANTONIA GUIDOTTI, ELIO GUIDOTTI, GIANLUCA GUIDOTTI, CIRO MASELLA, GIUDITTA MINGUCCI, ALFREDO PUCCETTI, ENRICA SANGIOVANNI E CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI OSCAR ARCHIVIO ZETA | ELSINOR IN COLLABORAZIONE CON EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ITC TEATRO DI SAN LAZZARO, COMUNE DI BOLOGNA – SETTORE CULTURA, BÉ BOLOGNAESTATE Archivio Zeta ha costruito nel tempo una linea artistica capace di essere anche un progetto di diffusione delle arti sceniche. Per questo motivo, nel 2014 ha vinto il Premio Rete Critica per la miglior progettualità, avendo saputo «portare gli spettatori in luoghi straordinari della memoria, per raccontare il lato oscuro della condizione umana…». La compagnia non poteva non incontrare una delle tragedie che più in profondità ha sondato questo lato oscuro. «Immaginiamo il nostro Macbeth – scrivono Guidotti e Sangiovanni – come un uomo nuovo, un antieroe, portatore del giusto e dell’ingiusto, un Copernico che sulla soglia tra Cinquecento e Seicento mette in discussione lo stato delle cose, si muove tra il retaggio simbolico ancora precario nella concezione del mondo e il nuovo relativismo che porta già verso la modernità». È un uomo inquieto dunque questo Macbeth che invoca una «spessa notte» che gli impedisca di vedere la mano che compie il delitto, il male. «Il male che proviene dalle Streghe – proseguono i registi – è diabolico, divino. Macbeth, accogliendolo in sé, facendolo suo, lo rende umano, ‘troppo umano’. La coscienza deve essere oscurata in quest’uomo che vuole conoscere l’Universo, che vuole spingersi più in là … e che la conoscenza porterà all’orrore, orrore di sé, di ciò che il suo gesto da assassino ha partorito». Nella dolorosa consapevolezza che «non siamo liberi dal Male» e citando il celebre verso per cui la vita è «una favola narrata da un idiota piena di suono e furia che non significa nulla», questo Macbeth si carica di ogni ‘sound and fury’ di cui è intessuta la contemporaneità. SPETTACOLI L’ESECUZIONE DI VITTORIO FRANCESCHI REGIA MARCO SCIACCALUGA CON VITTORIO FRANCESCHI, LAURA CURINO 31 SALA LEO DE BERARDINIS 26 – 27 APRILE SALA THIERRY SALMON 3 – 7 MAGGIO ore 21 da mercoledì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 | lunedì riposo Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO Abbonamento THIERRY SALMON Abbonamento IMPEGNO CIVILE IDEAZIONE, TESTO E REGIA MILO RAU DRAMMATURGIA FLORIAN BORCHMEYER CON URSINA LARDI, CONSOLATE SIPÉRIUS SCHAUBÜHNE – THEATER BERLIN COPRODUZIONE NELL’AMBITO DEL PROGETTO PROSPERO: THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE, THÉÂTRE DE LIÈGE, SCHAUBÜHNE AM LEHNINER PLATZ, GÖTEBORGS STADSTEATERN, NATIONAL THEATRE OF CROATIA / WORLD THEATRE FESTIVAL ZAGREB, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE SPETTACOLO IN FRANCESE E TEDESCO CON SOVRATITOLI IN ITALIANO SPETTACOLI PRIMA NAZIONALE 32 Nato in Svizzera e residente a Berlino, non ancora quarantenne, nei suoi lavori Milo Rau affronta con determinazione temi politici e sociali quali il razzismo e la violenza, spesso indagati attraverso testimonianze storiche dirette. Il quotidiano belga La Libre Belgique ha recentemente nominato Rau «il più apprezzato regista d’Europa». Le Soir lo ha descritto come «una delle menti più libere e vibranti del nostro tempo», mentre per il settimanale tedesco Der Freitag è «il più controverso regista teatrale della sua generazione». In Compassion. La storia della mitragliatrice, Rau attraversa i punti caldi del nostro tempo: le rotte mediterranee dei profughi dal Medio Oriente e le zone di guerra civile congolesi. Il doppio-monologo semi-documentario, basato su interviste con membri di ONG, uomini di chiesa e vittime di guerra in Africa e in Europa, si avventura deliberatamente in terreni contraddittori: come si fa a sopportare la miseria degli altri e perché la guardiamo? Perché una persona morta alle porte d’Europa è più importante di mille morti nelle zone di guerra civile congolese? Lo spettacolo è una delle risposte artistiche più complesse alla crisi europea dei rifugiati. Titola L’Express: «La ‘pseudocompassione’ dell’Occidente viene denunciata a teatro». E spiega: «Milo Rau denuncia l’indignazione a geometria variabile dell’Occidente e l’ipocrisia delle organizzazioni umanitarie». Con Compassion Rau prende in considerazione non solo i limiti della nostra compassione, ma anche quelli dell’umanesimo europeo. IL CIELO NON E UN FONDALE UNO SPETTACOLO DI DARIA DEFLORIAN E ANTONIO TAGLIARINI CON FRANCESCO ALBERICI, DARIA DEFLORIAN, MONICA DEMURU, ANTONIO TAGLIARINI A.D. | SARDEGNA TEATRO | TEATRO METASTASIO DI PRATO | EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE IN COPRODUZIONE CON ODÉON - THÉÂTRE DE L’EUROPE | FESTIVAL D’AUTOMNE À PARIS | ROMAEUROPA FESTIVAL | THÉÂTRE VIDY‐LAUSANNE | SAO LUIZ - TEATRO MUNICIPAL DE LISBOA | FESTIVAL TERRES DE PAROLES | THÉÂTRE GARONNE, SCÈNE EUROPÉENNE – TOULOUSE; CON IL SOSTEGNO DI TEATRO DI ROMA; IN COLLABORAZIONE CON LABORATORI PERMANENTI/RESIDENZA SANSEPOLCRO, CARROZZERIE NOT/ RESIDENZA PRODUTTIVA ROMA, FIVIZZANO27 / NUOVA SCRIPT ASS. CULT. ROMA Dopo il successo internazionale di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, premio Ubu 2014 per la ricerca drammaturgica, Deflorian e Tagliarini propongono un nuovo lavoro il cui punto di partenza è il fenomeno irreversibile dell’urbanizzazione dei paesaggi e dei modi di vivere. Sulla scia di un’osservazione di Albert Camus, secondo cui siamo troppo spesso inclini a scambiare la nostra vita interiore per la nostra ‘vita di interni’, quattro performer frugano, abitano, esplorano la nostra condizione urbana nel tentativo di stanare un problema complesso, ecologico, etico, collettivo. Senza alcun artificio, aprono un dialogo tra la finzione e il reale, la figura e lo sfondo, l’interno e l’esterno. «Quando vediamo in televisione i profughi sbarcare con i loro mezzi di fortuna sulle spiagge del Mediterraneo – scrivono gli autori – la nostra prima reazione è di sconcerto … ma la stessa sensazione, ci attanaglia davanti al barbone che dorme all’angolo della nostra strada, al vecchio che arranca con le buste della spesa, alla stessa scoperta della precarietà dei nostri privilegi. Da questi ‘spettacoli’ la nostra intimità si sente minacciata: con la nudità dell’uomo senza casa o senza cittadinanza non abbiamo relazioni, per quanto vicino si possa manifestare è sempre troppo lontano … Questo cielo che pensiamo ci protegga, verso il quale solleviamo lo sguardo con nostalgia, si rovescia su quell’uomo solo con la glaciale freddezza di una grandinata e in quei momenti non è la sua casa, ma la sua prigione». SPETTACOLI COMPASSION LA STORIA DELLA MITRAGLIATRICE 33 SALA LEO DE BERARDINIS 5 – 7 MAGGIO SALA THIERRY SALMON 9 - 10 MAGGIO venerdì ore 21 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 ore 20.30 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento SATURDAY Abbonamento MUSICA IN SCENA SPETTACOLI FABBRICA 34 Cosa farebbe Gesù se oggi tornasse sulla terra? Lo ha immaginato Ascanio Celestini, instancabile affabulatore, con lo struggente spettacolo che prende il nome della cagnetta lanciata nello spazio dall’Unione Sovietica nel 1957 e che, in quel freddo mattino di novembre, fu per poche ore ‘l’essere vivente più vicino a Dio’… In Laika un Gesù improbabile, che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo, si confronta con i propri dubbi e le proprie paure. Dalla finestra dell’appartamento in periferia nel quale si è rinchiuso si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Il barbone è un vero migrante nordafricano, arrivato in Italia su un barcone, di cui si sentirà la voce registrata. Con Cristo c’è Pietro che opera concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. «Questa volta – scrive Celestini – Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla. Nell’appartamento questo Cristo contemporaneo non vuole che entri nessun altro, ma è interessato a ciò che accade fuori. Soprattutto vuole sapere del barbone, non per salvarlo dalla sua povertà, ma per fargliela vivere allegramente … Insomma non è il Cristo ‘vero Dio e vero uomo’ ma un essere umanissimo fatto di carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico, ma se il Creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità, questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente». PENSANDO!... PESSOA DAL “MARINAIO” DI FERNANDO PESSOA TESTO E REGIA AGATINO DI MARTINO CON CRISTINA MATTA, ELENA NUVOLONE, SILVIA FANTECHI TEATRO DEI 25 Lo spettacolo prende origine da Il marinaio, ‘dramma statico in un quadro’, un breve testo teatrale scritto da Pessoa in una sola notte nell’ottobre del 1913 e che racconta di un marinaio e di tre sorelle. In una stanza fiocamente illuminata, tre fanciulle vestite di bianco vegliano una loro coetanea. Prive di una identità e di una memoria, sono destinate a vivere una sola notte. Per potersi credere reali, sono costrette a parlare, a raccontarsi a vicenda i loro sogni, a inventarsi una vita possibile. Vivono quella sola notte, timorose delle prime luci dell’alba, che le dissolverà. Uno dei ‘sogni’ è la storia del vecchio marinaio, il quale, fatto naufragio su un’isola deserta, sogna un passato e una patria che non ha avuto. Il marinaio «che è sogno di un sogno, si libera sovvertendo il sogno, o ripercorrendolo in senso contrario, cioè sognando chi lo sogna». «Quando si lavora sul materiale poetico di Fernando Pessoa – scrive nella sua nota critica Agatino Di Martino direttore artistico del bolognese Teatro dei 25 – la sua presenza è costante, come sentire in sottofondo una voce, un soffio che con estrema delicatezza guida e sostiene il lavoro». E prosegue: «Pensando!... Pessoa è Il marinaio ed è un sogno nel sogno; ci potrebbe ricordare La vita è sogno di Pedro Calderon de la Barca o La tempesta di Shakespeare: “Noi siamo della stoffa di cui sono fatti i sogni…”. Ma Fernando Pessoa è estremo, rende la poesia corpo, oltrepassa ogni limite come nel Faust: “Tutto è simbolo e analogia, il vento che passa, l’ampia marea, la marea ansiosa, l’eco di un’altra marea, tutto ciò che vediamo è qualcos’altro». SPETTACOLI LAIKA UNO SPETTACOLO DI ASCANIO CELESTINI CON ASCANIO CELESTINI E GIANLUCA CASADEI ALLA FISARMONICA VOCE FUORI CAMPO ALBA ROHRWACHER 35 SALA LEO DE BERARDINIS 11 – 12 MAGGIO SALA THIERRY SALMON 16 - 18 MAGGIO ore 21 ore 20.30 Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C Abbonamento TEATRO CONTEMPORANEO LA DEMOCRAZIA IN AMERICA SOCÌETAS IN COPRODUZIONE CON DESINGEL INTERNATIONAL ARTCAMPUS | WIENER FESTWOCHEN | FESTIVAL SPETTACOLI PRINTEMPS DES COMÉDIENS À MONTPELLIER | NATIONAL TAICHUNG THEATRE IN TAICHUNG, TAIWAN | HOLLAND FESTIVAL AMSTERDAM | SCHAUBÜHNE-BERLIN FESTIVAL D’AUTOMNE AVEC MC93 MAISON DE LA CULTURE DE SEINE-SAINT-DENIS À BOBIGNY | LE MANÈGE - MAUBEUGE, SCÈNE NATIONALE | TEATRO ARRIAGA ANTZOKIA DE BILBAO | SÃO LUIZ TEATRO MUNICIPAL, LISBON | PEAK PERFORMANCES MONTCLAIR STATE UNIVERSITY (NJ) | CON LA PARTECIPAZIONE DI THÉÂTRE DE VIDY-LAUSANNE 36 «Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all’eccellenza della rappresentazione di stati onirici. Per aver unito strettamente il suo nome alla parola Arte.» Sono solo alcune delle motivazioni con cui nel 2013 la Biennale Teatro di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Romeo Castellucci, che con il suo teatro provocatorio e destrutturante ha reso il nostro paese un riferimento internazionale in ambito teatrale. Il titolo del suo nuovo lavoro fa riferimento al libro del 1835 di Alexis de Tocqueville, filosofo considerato precursore della sociologia, in cui la democrazia americana è vista attraverso gli occhi di un giovanissimo europeo, ma il cui vero argomento è la democrazia stessa. Lo spettacolo tuttavia non vuole essere una riflessione sulla politica ma, spiega Castellucci, «vuole vedere ciò che viene prima della politica e che consiste nell’attimo flagrante in cui gli dèi non sono più presenti, ma non ancora del tutto morti; in quell’attimo d’indeterminazione e di stallo in cui i piedi nudi calpestano ancora le ceneri tiepide della Festa ma non vedono ancora l’inizio della Tragedia». La messinscena indaga piuttosto il rapporto tra spettacolo e potere: «Abbiamo cacciato il Capro Espiatorio – prosegue il regista – e ci siamo subito pentiti. E adesso non sappiamo cosa fare, dove andare, chi implorare, dove volgere il nostro sguardo attonito. Non sappiamo cos’è il teatro perché non lo conosciamo ancora. Il coltello ci cade dalle mani, il cielo è vuoto, nuovo, azzurro, freddo». CRISI LA PRATICA E PERFETTA DA UN RACCONTO DI STEFANO PESCE REGIA GABRIELE TESAURI CON STEFANO PESCE E DIEGO RIBON NOVE TEATRO Spesso non c’è nulla di più tragicamente comico di voler mettere ordine al proprio caos interiore... Un impiegato ministeriale è alle prese con il suo lavoro che si ripete ossessivamente, inutilmente uguale ogni giorno. In uno stato di profonda crisi, inizia con diffidenza una terapia con uno psichiatra a cui rivela che, per spezzare il cerchio monotono della sua esistenza senza prospettive, ha deciso di uccidere il vero colpevole della sua situazione. L’impresa si rivela subito più difficile del previsto. L’impiegato non è certo un killer professionista e, goffamente, per portare a termine il nefasto progetto si ritrova in situazioni paradossali e grottesche, spesso ambientate in nottate di pura follia, inseguendo personaggi di una Italia postmoderna ridotta a una selva di ridicole solitudini. Per poi realizzare, dopo vari tentativi andati a vuoto, che forse per uscire dalla sua crisi non basta dare colpe agli altri e magari farli fuori. Man mano l’impiegato prende consapevolezza che è proprio sua la responsabilità di quel che gli sta accadendo: dei rapporti familiari incastrati, del lavoro bloccato, delle paure e delle ansie... Finalmente potrà mettere fine a questa interminabile catena di ossessioni: se lui è il colpevole allora è il caso di suicidarsi! Sì, d’accordo. Ma come? Gabriele Tesauri, regista e direttore artistico di NoveTeatro – centro teatrale che dedica un’attenzione particolare alla drammaturgia contemporanea –, mette in scena una commedia sarcastica e compulsiva che racconta la crisi di una generazione in lotta con i fantasmi della propria mente. SPETTACOLI IDEAZIONE E REGIA ROMEO CASTELLUCCI ISPIRATO ALL’OMONIMO LIBRO DI ALEXIS DE TOCQUEVILLE 37 SALA THIERRY SALMON 23 – 28 MAGGIO SALA LEO DE BERARDINIS 24 – 28 MAGGIO da martedì a venerdì ore 20.30 | sabato ore 20 | domenica ore 16.30 mercoledì e venerdì ore 21 | giovedì ore 15 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16 Abbonamento THIERRY SALMON Abbonamento MUSICA IN SCENA Abbonamento PASSIONE ARENA, turni A, B, C, Domenica Abbonamento GRANDI AUTORI 38 DELITTO E CASTIGO DI FËDOR DOSTOEVSKIJ ADATTAMENTO E REGIA KONSTANTIN BOGOMOLOV CON ANNA AMADORI, LEONARDO CAPUANO, DIANA HOBEL, MARGHERITA LATERZA, LEONARDO LIDI, PAOLO MUSIO, RENATA PALMINIELLO, ARIANNA SCOMMEGNA, ENZO VETRANO EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | COMPAGNIE PITOISET - DIJON Fëdor Dostoevskij (1821-1881) è forse il più grande narratore russo e uno dei classici di tutti i tempi le cui opere e i cui personaggi, intensi, drammatici, affascinanti, sono attuali e modernissimi. Quarant’anni, moscovita, Konstantin Bogomolov è tra le voci più lucide della scena contemporanea russa. Non nuovo ad adattamenti teatrali di Dostoevskij – I fratelli Karamazov e L’idiota sono suoi precedenti lavori – mette in scena Delitto e castigo nel quadro delle produzioni celebrative dei 40 anni di Emilia Romagna Teatro. Fu infatti una trasposizione teatrale di quest’opera a inaugurare, nel dicembre 1984, il biennio che vide alla direzione artistica di ERT e dell’Arena del Sole – riaperta temporaneamente tra il 1984 e il 1986, sotto l’egida di ERT, prima della radicale ristrutturazione – il regista russo Juri Ljubimov, scomparso nel 2014, fondatore del leggendario Teatro Taganka di Mosca, all’epoca in esilio in Occidente. Con cinismo, il romanzo, in notevole anticipo rispetto alle speculazioni freudiane e junghiane, si addentra nelle zone più remote e oscure della coscienza umana, là dove abitano demoni e ogni altra figura metaforica del male. Fu lo stesso Dostoevskij a sintetizzare il suo romanzo: «È il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è stato espulso dall’Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono nell’aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura...». Nadia Fabrizio, fedele collaboratrice di Dominique Pitoiset – attore, regista e direttore del Théâtre National di Digione – canta le sue origini friulane accompagnata dalla musica dal vivo. Nata in Svizzera, figlia e nipote di immigrati, a diciotto anni scopre il Povolar Ensemble, i testi di Giorgio Ferigo, la sua rabbia, il suo amore profondo per la sua terra e per la sua lingua, il suo modo particolare, autentico, aspro, di raccontare il suo popolo, le sue montagne. Emigranti è un viaggio suggestivo nella Carnia: storie, brevi narrazioni, racconti cantati, allo stesso tempo intimi e universali, che testimoniano un’emigrazione e uno sradicamento. «Canto – svela l’attrice – di questo ‘altrove’, con ciò che c’è in me di più profondo, di più spensieratamente disperato e inalterabilmente, violentemente attaccato a questa valle, a queste montagne e al suo popolo duro, a questa lingua». Orizzonti diversi, culture musicali multiple e meticce caratterizzano il background dei musicisti in scena: «Questo spettacolo – dice ancora Nadia Fabrizio – è nato dall’incontro dei nostri punti di vista, da questi continui viaggi e spostamenti. L’immagine è quella dei treni che ci trasportano e dei binari che tracciano percorsi fra le nostre differenti culture». E conclude: «Emigranti, siamo numerosi ad esserlo, ognuno a modo suo, lontani da quelli che amiamo, o dal nostro luogo di origine, o dal nostro punto zero, o dalla nostra storia personale, o da noi stessi. Ma tutti inscritti in un perpetuo andirivieni fra qui e là, fra presente e passato». EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE SPETTACOLI SPETTACOLI EMIGRANTI CANZONI GIORGIO FERIGO IDEAZIONE E TESTI NADIA FABRIZIO REGIA DOMINIQUE PITOISET ARRANGIAMENTI PHILIPPE VRANCKX DELLE MUSICHE DI POVOLAR ENSEMBLE CON NADIA FABRIZIO (RACCONTO E CANTO), PHILIPPE VRANCKX (CHITARRA), PATRICE CARATINI (CONTRABBASSO), MARYLL ABBAS (FISARMONICA) 39 SALA LEO DE BERARDINIS GIUGNO, date da definire Abbonamento THIERRY SALMON VIE FESTIVAL 2016 AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO DI STEPHEN JEFFREYS, RON HUTCHINSON, AMIT GUPTA, LEE BLESSING, DAVID GREIG TRADUZIONE LUCIO DE CAPITANI REGIA FERDINANDO BRUNI, ELIO DE CAPITANI SPETTACOLI EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE | TEATRO DELL’ELFO Arriva sulla scena italiana lo spettacolo che ha entusiasmato il pubblico britannico, messo in scena per la prima volta nel 2009 dal Tricycle Theatre di Londra dopo aver commissionato il testo ad alcuni fra i più interessanti autori contemporanei. Il Guardian ha riferito che «qualcosa di importante è accaduto al Tricycle dove la storia e la cultura dell’Afghanistan sono state portate in scena in un modo emozionante e provocatorio». E l’Independent: «Questo trionfante evento del Tricycle è più di un corso intensivo sulla storia e sul malaffare politico. È una meravigliosa presentazione teatrale di una storia terribile». Afghanistan: il grande gioco copre un arco di tempo che va dal 1839 ai giorni nostri raccontando il rapporto complesso e quasi sempre fallimentare che l’Occidente ha avuto con l’Afghanistan, stato che per la sua posizione geografica ha sempre rivestito un’importanza strategica fondamentale nello scacchiere mondiale. L’espressione «il grande gioco» è stata infatti utilizzata per la prima volta nel 1827 da un ufficiale britannico per definire il conflitto, caratterizzato soprattutto dall’attività delle diplomazie e dei servizi segreti, che contrappose Gran Bretagna e Russia in Medio Oriente e Asia centrale nel corso di tutto il XIX secolo. Un conflitto che, mutati in parte i protagonisti, è più che mai attuale oggi. Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro dell’Elfo propongono questa grande epopea teatrale in nove stazioni, suddividendola in due tappe. Per la prima parte del lavoro vengono utilizzati i testi di Stephen Jeffreys, Ron Hutchinson, Amit Gupta, Lee Blessing e David Greig, la regia è affidata a Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. GLI SPETTACOLI IN SCENA A BOLOGNA VIE Festival, giunto alla sua dodicesima edizione, prosegue il suo percorso di attraversamento della scena contemporanea, esplorandone i linguaggi. Dal teatro alla danza, dalla musica al cinema, la ricerca artistica scava in profondità, invitando alla riflessione. Il festival da qualche anno è approdato anche a Bologna che il prossimo autunno ne ospita una sezione particolarmente ricca, sia all’Arena del Sole che in vari luoghi della città. Il Teatro delle Moline ospita un omaggio alla scena cinese; due gli spettacoli internazionali sul palco dell’Arena Del Sole. Il primo è Kiss & Cry della coreografa belga Michèle Anne De Mey e di Jaco Van Dormael, autore e regista del lungometraggio “Dio esiste e vive e Bruxelles”, una delle più originali creazioni tra danza e cinema espresse dalla scena europea negli anni recenti. The Misfits è la proposta del Backa Theatre di Göteborg, compagnia che interagisce con i giovani della comunità svedese e pone al centro della sua indagine il tema del disagio sociale. VIE indaga la scena italiana con RAF-FICHE dei Motus – lavoro che viene presentato in prima assoluta e inaugura HELLO STRANGER, progetto che la città di Bologna dedica alla compagnia romagnola – con il lavoro di Stefano Ricci, pittore e illustratore la cui fama supera i confini nazionali qui alla sua prima prova sul palcoscenico, e con A porte chiuse di Andrea Adriatico. VIE sarà anche l’occasione per assistere ai nuovi lavori di ErosAntEros, CollettivO CineticO, Carullo Minasi. Bologna ospita inoltre “Alla scuola di Prospero, Attori nella rete globale”, progetto internazionale dedicato alla pedagogia teatrale dalla rete di cooperazione Prospero, di cui sono protagonisti gli allievi di cinque scuole attoriali di Rennes, Liegi, Göteborg, Modena e Pechino che, oltre a presentare l’esito finale del loro percorso formativo, saranno impegnati in dense giornate di workshop e incontri che si chiuderanno con la ‘mise en espace’ Sopra Babele. Atelier cosmopolita, curata da Claudio Longhi. VIE FESTIVAL MODENA – BOLOGNA – CARPI – VIGNOLA PROGRAMMA programma completo su www.viefestivalmodena.com 13 – 16 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA THIERRY SALMON ALLARMI! IDEAZIONE DAVIDE SACCO E AGATA TOMSIC / EROSANTEROS PRIMA ASSOLUTA 13 – 18 OTTOBRE, TEATRI DI VITA A PORTE CHIUSE 40 REGIA ANDREA ADRIATICO 41 14 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS SYLPHIDARIUM - MARIA TAGLIONI ON THE GROUND COLLETTIVO CINETICO 14 – 16 OTTOBRE, TEATRO DELLE MOLINE 50/60 TEATRODANZA CON DAMA COREOGRAFIA E DRAMMATURGIA WANG MENGFAN PRIMA NAZIONALE / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA ALL’ ARENA DEL SOLE Allarmi! Sylphidarium Kiss & Cry e The Misfits Delirio bizzarro € 12 € 15 € 25 € 10 PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA AL TEATRO DELLE MOLINE 50/60 e A man who flies up to the sky € 10 PREZZI PER GLI SPETTACOLI IN SCENA AI LABORATORI DELLE ARTI E ALL’ HOTEL CARLTON Più giù e Raf-fiche € 15 ALLA SCUOLA DI PROSPERO. ATTORI NELLA RETE GLOBALE 15 – 16 OTTOBRE, LABORATORI DELLE ARTI PIU GIU DISEGNO E VOCE STEFANO RICCI PRIMA ASSOLUTA Progetto internazionale di pedagogia teatrale 18 – 22 OTTOBRE, HOTEL CARLTON SANTA ESTASI – MARATONA RAF-FICHE RAFALES > MACHINE (CUNT) FIRE REGIA ENRICO CASAGRANDE E DANIELA NICOLÒ, MOTUS PRIMA ASSOLUTA / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 14 -15 OTTOBRE, TEATRO DELLE PASSIONI, MODENA SCUOLA ALTA FORMAZIONE ERT - ANTONIO LATELLA 16 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA ÉCOLE DU THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE / RENNES (F) A VIDA ENORME... 19 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA AB OVO... À PARTIR DE L’OEUF KISS & CRY 21 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA IDEAZIONE ORIGINALE MICHÈLE ANNE DE MEY E JACO VAN DORMAEL PRESENTATO IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA UNGELAND 21 – 23 OTTOBRE, TEATRO DELLE MOLINE UNIVERSITY OF GOTHENBURG - ACADEMY OF MUSIC AND DRAMA / GÖTEBORG (S) 21 OTTOBRE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, BOLOGNA CENTRAL ACADEMY OF DRAMA / PECHINO (CN) A MAN WHO FLIES UP TO THE SKY A HORNET DI LI JIANJUN PRIMA NAZIONALE / PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 23 OTTOBRE, SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA VIE FESTIVAL VIE FESTIVAL ECOLE SUPÉRIEURE D’ACTEURS DE LIÈGE / LIEGI (B) 18 – 19 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS SOPRA BABELE. ATELIER COSMOPOLITA EVENTO FINALE 22 - 23 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA LEO DE BERARDINIS THE MISFITS SCRITTO E DIRETTO DA MATTIAS ANDERSSON PRIMA NAZIONALE | SPETTACOLO IN SVEDESE CON SOVRATITOLI IN ITALIANO E INGLESE 22 – 23 OTTOBRE, ARENA DEL SOLE, SALA THIERRY SALMON DELIRIO BIZZARRO 42 DI E CON GIUSEPPE CARULLO E CRISTIANA MINASI PRIMA ASSOLUTA ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili "Alla Scuola di Prospero: attori nella rete globale” è realizzato con il patrocinio del Dipartimento delle Arti - Alma Mater Studiorum Università di Bologna e della Scuola di Lettere e Beni culturali - Alma Mater Studiorum Università di Bologna. INFORMAZIONI Modena | Ufficio Festival viale Carlo Sigonio 382 – tel. 059/305738 Bologna | Arena del Sole via Indipendenza, 44 – 051/2910910 www.viefestivalmodena.com 43 Diversificazione, esperienza, affidabilità: il mix vincente per i tuoi risparmi Sei interessato alle opportunità offerte dal mercato? Preferisci soluzioni che offrano tranquillità e sicurezza? Con UnipolSai INVESTIMENTO GESTIMIX hai la tutela dell’investimento assicurativo abbinato ad una componente finanziaria che offre rendimenti potenzialmente più elevati. Divisione VIENI IN AGENZIA E CHIEDI SUBITO AL TUO AGENTE! Agenzie UnipolSai a Bologna e Provincia Assicoop Servizio Clienti: 051 28 18 888 www.assicoop.it “Assicoop Bologna partecipa attivamente e sostiene progetti e manifestazioni di carattere sociale, culturale, artistico e sportivo che sviluppano valori di integrazione e socialità nel territorio” Messaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il fascicolo informativo da richiedere in agenzia e agli intermediari autorizzati e consultabile sul sito internet www.unipolsai.it via Indipendenza 44, 40121 Bologna | tel. 051 2910910 [email protected] ORARI Fino al 30/10: martedì - sabato (festivi esclusi) ore 11 - 14 e 16.30 - 19. 4 ottobre, domenica e festivi ore 16.30-19. Chiusura lunedì. Dal 2/11: martedì - sabato (festivi esclusi) ore 11 - 14 e 16.30 - 19. Per gli spettacoli in programma all’Arena del Sole, vendita biglietti da un’ora prima dell’inizio della rappresentazione. Per gli spettacoli in programma al Teatro delle Moline, vendita biglietti da mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione. Vendita abbonamenti: Da giovedì 8 a giovedì 15 settembre prelazione abbonamenti Stagione precedente, da sabato 17 settembre vendita di tutti i tipi di abbonamento. ABBONAMENTI ABBONAMENTI TRADIZIONALI 46 PASSIONE ARENA L’abbonamento a posto fisso dedicato al pubblico più fedele e interessato, che premia gli abbonati con sconti e agevolazioni riservate, tra cui: Scuola dello Spettatore e servizio guardaroba gratuiti, trasferte in altri teatri, possibilità di invitare un giovane amico ad assistere a uno spettacolo prodotto da ERT, tariffe speciali in parcheggi, cinema, librerie, teatri, negozi di dischi, scuole di lingue, bar e ristoranti in zona. TURNI A, B, C 14 spettacoli in sala de Berardinis + 1 produzione ERT in sala Salmon sala de Berardinis: Purgatorio / Empty Moves / Natale in casa Cupiello / Il n’est pas encore minuit... / The Pride / Il casellante / L’uomo dal fiore in bocca / Il libro di Giobbe / Non ti pago / Porcile / Mr Puntila e il suo servo Matti / Laika / La Democrazia in America / Delitto e castigo sala Salmon: Prima della pensione TURNO DOMENICA 10 spettacoli in Sala de Berardinis + 1 produzione ERT in sala Salmon sala de Berardinis: Purgatorio / Natale in casa Cupiello / Il n’est pas encore minuit... / The Pride / Il casellante / Il libro di Giobbe / Non ti pago / Mr Puntila e il suo servo Matti / Laika / Delitto e castigo sala Salmon: Assassina oppure L’esecuzione Per tutti i turni di abbonamento, possibilità di sostituire uno spettacolo. TURNI A, B, C PLATEA INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 234,00 € 195,00 € 156,00 PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 194,00 € 168,00 € 121,00 GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 140,00 € 108,00 € 81,00 TURNO DOMENICA PLATEA INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 172,00 € 143,00 € 114,00 PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 142,00 € 123,00 € 89,00 GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 103,00 € 79,00 € 60,00 THIERRY SALMON ABBONAMENTI BIGLIETTERIA ARENA DEL SOLE In sala Thierry Salmon è possibile vivere il momento teatrale a stretto contatto con gli artisti. Un abbonamento a posto fisso in cui si intersecano i linguaggi e i mondi poetici ma anche le generazioni della scena contemporanea. 12 spettacoli Allarmi / La tartaruga / Romeo e Giulietta / Prima della pensione / Tre di coppie / Assassina / At the end of the week / Geppetto e Geppetto / L’esecuzione / Il cielo non è un fondale / Emigranti / Afghanistan POSTO UNICO INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” € 104,00 € 84,00 € 72,00 47 GRANDI AUTORI Un modo per vivere diversamente il proprio sabato, con una prima serata all’Arena del Sole e la libertà di programmare il dopo teatro usufruendo delle agevolazioni riservate agli abbonati nei locali in zona. 6 spettacoli a posto fisso il sabato sera ore 19.30 Empty Moves / Natale in casa Cupiello / Pride / Il libro di Giobbe / Mr Puntila e il suo servo Matti / Laika PLATEA INTERO RIDOTTO € 105,00 € 84,00 PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE INTERO RIDOTTO € 84,00 € 72,00 GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE INTERO RIDOTTO € 60,00 € 48,00 ABBONAMENTI DANZA 48 Una rosa di spettacoli il cui denominatore comune è, oltre alla qualità, l’autorevolezza dell’autore. Tre pilastri della drammaturgia teatrale del novecento come Bertolt Brecht, Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello – del quale viene proposto anche l’adattamento di una delle novelle più divertenti, La tartaruga – ma anche Fëdor Dostoevskij, autore di uno dei classici della letteratura di tutti i tempi, Delitto e castigo, qui in un’inedita versione teatrale del regista russo Bogomolov. 5 spettacoli, 4 in sala de Berardinis e 1 in sala Salmon. Date e posti a scelta. La tartaruga / L’uomo dal fiore in bocca / Non ti pago / Mr Puntila e il suo servo Matti / Delitto e castigo POSTO UNICO MINI ABBONAMENTI TEMATICI NOVITÀ La danza contemporanea in scena all’Arena del Sole e al Teatro delle Passioni di Modena. Da Simona Bertozzi, artista di primo piano del panorama nazionale la cui base è nel nostro territorio (Anatomia e And it burns, burns, burns) al francese Angelin Preljocaj, star internazionale della coreografia che firma Empty Moves, alla promettente coreografa argentina Ayelen Parolin con i danzatori della Korea National Contemporary Company (Nativos). TEATRO CONTEMPORANEO € 75,00 NOVITÀ Motus, Pietro Babina, Milo Rau, Romeo Castellucci. Con i protagonisti di questo abbonamento rivolgiamo lo sguardo alle tendenze del teatro contemporaneo in Italia e in Europa. Intersezioni di linguaggi con sconfinamenti nelle arti visive e mediali, riflessioni ‘politiche’ e ‘filosofiche’ su tematiche di attualità, secondo poetiche diverse ma mai scontate, dal respiro internazionale. 4 spettacoli in sala de Berardinis. Date e posti a scelta. Alexis. Una tragedia greca / Il libro di Giobbe / Compassion / La democrazia in America POSTO UNICO MUSICA IN SCENA € 40,00 NOVITÀ Moni Ovadia con due musicisti per un sound di camilleriana ‘sicilitudine’, Ascanio Celestini con il fisarmonista Gianluca Casadei, l’attrice Nadia Fabrizio che canta le proprie origini friulane con il Povolar Ensemble. Tre spettacoli in cui la musica di scena non è semplice ‘colonna sonora’ ma componente narrativa e contrappunto della recitazione. 4 spettacoli, 2 all’Arena del Sole in sala de Berardinis e 2 al Teatro delle Passioni di Modena. Date e posti a scelta. Empty Moves Arena del Sole, 18 e 19 novembre And it burns, burns, burns Teatro delle Passioni, 24 - 26 novembre Nativos Teatro delle Passioni, 29 - 30 novembre Anatomia Arena del Sole, 21 dicembre 3 spettacoli, 2 in sala de Berardinis e 1 in sala Salmon. Date e posti a scelta. Il casellante / Laika / Emigranti POSTO UNICO POSTO UNICO € 40,00 NOVITÀ ABBONAMENTI SATURDAY € 45,00 49 NOVITÀ IMPEGNO CIVILE In Purgatorio lo scrittore cileno e attivista dei diritti umani Ariel Dorfman indaga temi come la violenza e la crudeltà; Alexis è il nome di un quindicenne ucciso da un poliziotto ad Atene nel 2008, raccontato da Motus; ne Il cielo non è un fondale Deflorian e Tagliarini esplorano un problema complesso, ecologico, etico come la condizione urbana. Tre spettacoli in cui l’arte scenica guarda alla società prendendo posizione. SIMONE, CONTROLLO QUALITÀ. La sua fiducia bisogna meritarsela. 3 spettacoli, 2 in sala de Berardinis e 1 in Sala Salmon. Date e posti a scelta. Purgatorio / Alexis. Una tragedia greca / Il cielo non è un fondale POSTO UNICO € 30,00 ABBONAMENTI LIBERI SIMONE, CAMERIERE. Uno che ha il sorriso dal primo minuto della giornata. CARTA ARENA Per chi desidera scegliere gli spettacoli e creare il proprio abbonamento, Carta Arena consente la scelta del titolo e del posto al momento della sottoscrizione o nel corso di tutta la Stagione. ABBONAMENTI Abbonamenti da 4, 6, 8 e 16 ingressi con spettacoli e date a libera scelta. COME SCEGLIERE SPETTACOLI E DATE La scelta di titoli e date può essere effettuata presso la biglietteria del teatro o al numero 051.6568399 (martedì - sabato ore 10 -13) comunicando il codice alfanumerico della Carta. I posti vengono assegnati in base alla disponibilità. QUANDO RITIRARE I BIGLIETTI PRENOTATI TELEFONICAMENTE Fino a mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione. ESCLUSIONI Replica del 31 dicembre, spettacoli programmati in altri spazi, spettacoli VIE Festival. I biglietti si possono sostituire solamente nel mese di emissione. 50 ROSARIA, CASSIERA. Ha tutti i numeri per fare le cose in grande. INGRESSI INTERO COOP ALLEANZA 3.0 e CONAD UNDER 29 4 6 8 16 €88,00 €122,00 €150,00 €235,00 €80,00 €110,00 €135,00 €210,00 €54,00 €75,00 €90,00 €144,00 PERSONE CHE FANNO GRANDE LA RISTORAZIONE Da oltre 70 anni, Camst è l’azienda leader della ristorazione in Italia. Con attenzione e dinamismo, ogni giorno è vicina ai suoi clienti per offrire soluzioni personalizzate e flessibili. Per questo Camst fa grande la ristorazione: perché è fatta di persone che non rinunciano alle regole e garantiscono a clienti, lavoratori e studenti qualità e sicurezza. camst.it BIGLIETTI PREZZI SPECIALI PER I SOCI DI COOP ALLEANZA 3.0 52 PLATEA INTERO RIDOTTO 10% RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI 60 ANNI RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” RIDOTTO 60% € 25,00 + PREV. € 2,50 € 22,50 + PREV. € 2,00 € 20,00 + PREV. € 2,00 € 17,50 + PREV. € 1,50 € 13,50 + PREV. € 1,00 € 11,00 + PREV. € 1,00 PALCHI E BARCACCE DI 1° E 2° ORDINE INTERO RIDOTTO 10% RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” RIDOTTO 60% € 21,00 + PREV. € 2,00 € 19,00 + PREV. € 1,50 € 17,00 + PREV. € 1,50 € 15,00 + PREV. € 1,50 € 11,50 + PREV. € 1,00 € 8,50 + PREV. € 0,50 GALLERIA E BARCACCE DI 3° ORDINE INTERO RIDOTTO 10% RIDOTTO 20%, SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI RIDOTTO ABBONATI TEATRI ERT RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” RIDOTTO 60% € 12,00 + PREV. € 1,00 € 11,00 + PREV. € 1,00 € 9,50 + PREV. € 0,50 € 9,00 + PREV. € 0,50 € 8,00 + PREV. € 0,50 € 7,00 + PREV. € 0,50 POMERIDIANE GIORNI FERIALI PREZZO SPECIALE POSTO UNICO € 12,00 + PREV. € 1,00 dietro presentazione della tessera associativa ABBONAMENTI PASSIONE ARENA THIERRY SALMON SATURDAY CARTA ARENA BIGLIETTI BIGLIETTI BIGLIETTI SALA LEO DE BERARDINIS SALA THIERRY SALMON INTERO RIDOTTO SOCI COOP, CONAD, CONVENZIONATI, 60ANNI, ABBONATI TEATRI ERT RIDOTTO UNDER 29, TESSERA “LAVORATORI IN PENSIONE” RIDOTTO 60% € 15,00 + PREV. € 1,50 € 11,00 + PREV. € 1,00 € 8,00 + PREV. € 0,50 € 7,00 + PREV. € 0,50 PREZZI SPETTACOLO ALLARMI! INTERO € 12,00 + PREV. € 1,00 Dal 13/9 inizio vendita biglietti spettacoli VIE Festival e tutte le recite di Allarmi! Dal 25/10 inizio vendita biglietti di tutti gli altri spettacoli ENRICO GIORGI, DOCENTE DI FILOSOFIA, ABBONATO ERT. FOTO DI LUCA DEL PIA 53 INFO MODALITA DI ACQUISTO ABBONAMENTI E BIGLIETTI PRESSO LA BIGLIETTERIA DELL’ARENA si accettano contanti, bancomat, assegni, carte di credito del circuito VISA e Mastercard. ACQUISTO TELEFONICO CON CARTA DI CREDITO al numero 051.656.83.99 dal martedì al sabato (festivi esclusi) ore 10-13. VENDITA ONLINE (ABBONAMENTI CARTA ARENA, THIERRY SALMON E BIGLIETTI) www.arenadelsole.it LAST MINUTE a partire dalle 24 ore precedenti la rappresentazione saranno in vendita i biglietti ridotti (circa il 50% del prezzo intero). Scarica Vivaticket Mobile, disponibile su AppStore e Android, per acquistare direttamente dal tuo smartphone. Call center Vivaticket: 892.234 (il servizio è a pagamento). www.vivaticket.it PRENOTAZIONE TELEFONICA DEI BIGLIETTI 051.2910.910 concordando la data del ritiro (il servizio non potrà essere effettuato in caso di fila alla biglietteria). CENTRI COMMERCIALI IPERCOOP È possibile acquistare i biglietti anche presso i “Punti di ascolto” di Iperborgo, Iperlame, Ipernova, Centro Commerciale Leonardo. INFO ALTRE INFORMAZIONI Su tutti i biglietti acquistati fino a un’ora prima dell’inizio della rappresentazione è dovuto il pagamento del diritto di prevendita (10% circa). La direzione del teatro si riserva la facoltà di variare i prezzi per i singoli spettacoli, abolire le riduzioni in particolari occasioni e apportare variazioni al programma per cause indipendenti dalla propria volontà. In caso di annullamento di spettacoli non sostituiti da altri, le quote di abbonamento fisso non usufruite verranno rimborsate. SCUOLE, GRUPPI, PUBBLICO ORGANIZZATO Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai numeri 051.2910950/51 o scrivere a [email protected] - [email protected] RIDUZIONI / CONVENZIONI 54 È possibile consultare l’elenco completo e aggiornato sul sito www.arenadelsole.it Le riduzioni non sono cumulabili. Le tessere che danno diritto a riduzioni devono essere accompagnate da un documento d’identità. Applicazioni Web Servizi Cloud Digital Marketing Un unico partner Internet per la tua azienda Ci hanno scelto: eLogic s.r.l. -­ Via Paolo Nanni Costa, 30 40133 Bologna -­ Tel. 051 3145611 [email protected] www.elogic.it Con il sostegno di Si ringraziano TEATRO NAZIONALE Media Partner L'ARENA DELLA CITTA Lungo la stagione 2016/2017 l'Arena del Sole dedica un percorso speciale al dialogo col proprio pubblico, anche attraverso questionari e interviste. Nuovi canali di confronto con gli spettatori per conoscere meglio le motivazioni e le passioni di chi frequenta il teatro e costruire di conseguenza le prossime stagioni. Il percorso è realizzato in collaborazione con BAM! Strategie Culturali. ARENA DEL SOLE ISABELLA GIORGIO, STUDENTESSA, ABBONATA ERT. FOTO DI LUCA DEL PIA Via Indipendenza 44 - 40121 Bologna 051.2910910 (biglietteria) | 051.2910911 (uffici) arenadelsole.it www.matitegiovanotte.biz TEATRO NAZIONALE In copertina: FEDERICO BENUZZI, STUDENTE DI AGRARIA, SPETTATORE ERT. FOTO DI LUCA DEL PIA si ringrazia Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna per la gentile ospitalità arenadelsole.it