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TEATRO
CLAUDIO GIOE’ IN CALIGOLA NIGHT LIVE
Proprio una bella sorpresa questo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Claudio Gioè, visto a febbraio al Piccolo Jovinelli di Roma. Un teatro questo, che sempre
di più sta diventando palestra e fucina di giovani talenti, affermando la sua identità
precipua, e non solo di appendice al limitrofo teatro Ambra Jovinelli. lo spettacolo
in questione, dal titolo curioso di “Caligola night live“, ha avuto una gestazione lenta che gli ha permesso di evolversi nella direzione giusta, fino a farlo diventare
quello che è, un atto unico che mette in scena l’ ultima notte del folle Caligola, imperatore romano giunto alla fine della corsa. A onor del vero, va detto che il bravo
Gioè non e solo in scena ma coadiuvato dalla figura muta (ma ugualmente eloquente!) di Fabrizio Romano, nelle vesti di un improbabile servitore/carceriere. La storia ci ha tramandato la figura di un imperatore
folle, malato di protagonismo, tirannico, che a 24 anni era l’ uomo piu potente del mondo (almeno di quello fino ad allora conosciuto...), che fu condottiero di imprese belliche a dir poco fallimentari in Bretagna e in Normandia, che propose di fare senatore
il suo cavallo e sostituì con la sua effige ogni immagine sacra. Certo, alcuni aneddoti hanno il sapore di leggende metropolitane,
ma sicuramente il modello vale come metafora di qualsiasi dittatore impazzito in qualsiasi momento storico. Questo Caligola è
chiaramente un uomo di spettacolo, canta come Frank Sinatra e partecipa in qualità di ospite a talk show televisivi, ha da dire
la sua su tutto ed e’ preda di incontrollabili scatti d’ira. Vive recluso in un bunker di Hitleriana memoria aspettando la sua ora
che sa essere prossima. A tratti fa quasi tenerezza, come quando balla col fantasma dell’amata sorella Drusilla. E’ incredibilmente moderno, anzi, contemporaneo nella sua sete di potere, nel suo egocentrismo e delirio di onnipotenza. Claudio Gioè, diplomatosi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare al cinema in film
d’autore come I cento passi, La meglio giovenù e Passato prossimo, e ritrovato in fiction televisive di qualità come Cefalonia e
Borsellino, rivela con questo spettacolo, fortemente voluto, un talento a 360 gradi. Sul palcoscenico è in grado di trasfigurarsi
trasformandosi, lui, che nella vita ha un’ aria mite, financo in minaccioso. Se qualcuno tra i registi in circolazione l’ ha visto, siamo sicuri che non avrà dubbi circa il suo straordinario talento. (Luca Ragazzi)
IO RESTO QUI
Lo Spettacolo “Io resto qui”, liberamente tratto e riadattato dal testo “L’occhio del lupo” di Daniel Pennac, nasce da un lavoro di
incontro e scambio tra due realtà diverse e apparentemente lontane, i ragazzi del Centro Down di Alessandria e gli allievi di due
quinte della Scuola elementare “Caduti per la Libertà”. Interpreti e partecipanti del laboratorio del TEATRODISTINTO.
Argento Andrea, Bellinaso Marco, Cardillo Jacopo, Cavallaio Chiara ,Daglio Alessandro, D’Amato Elena, Di Pietro Martina, Donadio Nicholas, El Khiraoui Buzri, Faccidomo Noemi, Facco Gabriele, Giglio Denise, Lassandro Michele, Lenaz Daniele, Marzocca Matteo, Mastrogiacomo Greta, Moccagatta Veronica, Pastro Martina, Petriglieri Erica, Rangone Davide, Raselli Valentina, Reggio Stefano, Rivetti Erika, Scalici Fabio, Selvaggio Peter, Barberis Davide, Bessate Sami, Bulzomì Matteo, Cammarata Giulio, Candido
Giorgia, Cicciù Sara, Coscia Martina, D’Angelo Noemi, Daprà Alessia, Demma Riccardo, Chiazza Giulia, Jauch Jonathan, Maino Camilla, Musso Chiara, Oliva Vittorio, Oronzii Francesca, Pecchenino Francesco, Polizza Erica, Perrotta Sabrina, Solari Giacomo, Toala Yosselyn, Verri Eleonora, Vettorello Marta, Zangari Tiziana, Zilovich Federico, Francesca Baldovino, Giorgio Capretti, Michela Casagrande, Nadia e Patty Capanna, Erica Ceruti, Fernanda Chemello, Beppe Dominelli, Sonia Giacchero, Mattia Orecchia, Stefano
Pantellini, Gianluca Perrone, Luca Peruzzo, Mirko Piras, Flavio Ravaschio, Elisabetta Rocca, Gloria Tento. (M.A.)
FAHRENHEIT
Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri Dal 21/04/2007 al 06/05/2007 (versione teatrale tradotta da Monica Capuani e Daniele
D’Angeloun). Continua anche nella nuova stagione la preziosa collaborazione tra Luca Ronconi e la Fondazione del Teatro Stabile
di Torino. “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, offre un magnifico spunto per un progetto nato da un’idea di Elisabetta Pozzi. In quest’opera - il cui titolo indica la temperatura alla quale brucia la carta- si racconta di uno Stato talmente autoritario che sente il bisogno di mettere i libri al rogo. Dal romanzo è stato tratto il film diretto da François Truffaut (1967). Bradbury firmò anche un adattamento teatrale del suo celebre romanzo: da qui, come dalle suggestioni del film di Truffaut, partiranno Luca Ronconi ed Elisabetta Pozzi per portare in scena Fahrenheit 451. (M.A.)
UN CUORE SEMPLICE
Maria Paiato
Dal 14 marzo al 22 aprile in scena al Piccolo Eliseo Patroni Griffi: “Un cuore semplice”, nuovo lavoro
di Luca De Bei, ispirato all’omonimo racconto di Gustave Flaubert. Al centro della piéce la figura di
Felicitè (interpretata da una straordinaria e intensa Maria Paiato), una donna che aveva sempre lavorato, sin da bambina, quando morti i suoi genitori era stata presa da un fattore che l’aveva messa
a badare alle mucche in campagna. Una breve e infelice storia d’amore era stata la sua unica parentesi romantica. Una volta assunta come domestica dalla signora Aubain, vi era rimasta per cinquant’anni. La sua intera vita fu dedicata agli altri (la sua padrona, i figli di lei, un nipote) alla Chiesa, alla casa, al suo adorato pappagallo Loulou. Apre il suo cuore a chiunque e, seppur spesso ferita o ingannata, in questa dedizione a ogni essere vivente, Felicitè trova la sua ragione di esistere. Così come ha sempre vissuto da sola, termina la sua vita da sola. Si spegne nel suo letto, dopo una malattia dolorosa, molti stenti,
un po’ di follia, regalandoci però la sua anima pura, buona, semplice e necessaria. (Giovanni Cavaliere)
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