0 18 47500 ARRIVATA A FRANCA “LA VITA” Alcatraz 8 agosto 2004 Una luna esagerata. Settembre. Da fuori viene un’aria ancora tiepida. Guardo il cielo e le sue stelle. Tante e non mi danno nulla. Il giorno è lontano. Non ho sonno. Gli occhi mi bruciano, ma non ho sonno. Sono rientrata da poco. Ho recitato un po’ distratta, col pensiero in questra cameretta. Mi appoggio meglio alla poltrona. Ho posato in grembo il detergente per lo strucco. I clinex. Me lo passo sul viso, con sospiri lunghi. Di quelli che ti sconquassano l’anima. Non avrei voluto mai vivere questo momento. La guardo. Lei è lì che sta faticando a morire. Un rantolo costante da giorni ci segue in ogni stanza. La sua mano che tengo più che posso nella mia, è tiepida, se non fosse per quel respiro strozzato che le esce e le labbra spaccate per l’arsura, potrebbe sembrare una bellissima anziana signora addormentata. “Sì, mamma, ora te le inumidisco” – mi viene normale parlale come mi sentisse. Da una tazza 18/09/2012 1 SALA prendo la garza intinta nell’acqua, delicatamente gliela passo sulle labbra. Sulle gengive. Qualche goccia sulla lingua. Mi sembra che ne succhi un po. Chissà. “Sono qui, mamma. Sono qui, dammi la mano”. La casa dorme. Anche l’infermiera della notte, riposa. 36 In questi lunghi solitari silenziosi momenti, il pensiero fa salti qua e là nella nostra vita. Penso sia una cosa normale: come tirare le somme, mettere in fila i ricordi. Il passato ti viene davanti a saltelloni, il bello e il brutto, sorridi e ti rattristi in un attimo… tutto è così veloce. “Che ragazzina generosa la Sgarbina, figlia del nostro droghiere… quando andavamo da lei subito si metteva una caramella in bocca, la succhiava un po’, poi che la regalava.” Mi vedo la scena con un sorriso. Che m’è venuto in mente? La mia famiglia. Non ho conosciuto nessun nonno e da piccola invidiavo le bambine che li avevano. Cerco di immaginare mia madre tra i suoi. Il padre ingegnere del comune di Bobbio, o forse solo geometra, la madre casalinga. Undici figli: sette femmine quattro maschi. Poveri come 18/09/2012 2 SALA 54 72 l’acqua, dignitosi, di una certa classe sociale, con troppe bocche da sfamare e da far studiare. Maschi e femmine non potevano mai uscire tutti insieme: mancavano le scarpe. L’Emilia, la mia mamma, a 17 anni diventa maestra. Per quei tempi era già tanto. La mandano a insegnare in una scuola sperduta in montagna. Viene ospitata da un cugino prete, giovane, grasso e gentile. Il povero pretino si innamora perdutamente di lei. Per quanto cercasse aiuto nel Signore un bel momento, bruttissimo per la giovane cattolica-ferventepraticante-Emilia, le palesa il suo perdimento. Si vuole spretare e tenta pure di baciarla. Vola un ceffone sul facciotto pallido dell’impunito e quasi soffocando per l’indignazione, l’integerrima maestrina, se ne torna a casa a piedi, che era già scuro. E c’era pure la neve. Quanto fervore nella tua voce, quanta indignazione, mamma. Dopo tanti anni è sempre come fosse ieri, nella tua testa, indelebile. Fotografia mai ingiallita. Credo sia stato l’unico momento “vergognoso” come lei lo definisce, della sua vita. “Ma mamma, quel povero pretino, in quel paesino 18/09/2012 3 SALA 90 sperduto in momtagna… potevi anche darglielo un bacino…” le dicevo ridendo. “Mai. Si vergogni!” Chissà da quanto è morto. “All’inferno! Sarà certamente all’inferno!” A 85 anni, e non era la prima volta a Cesenatico, chiede di confessarsi. Dario, in bicicletta va a chiamare il prete. Lo vedevamo tutte le estati, sempre a confessare mammà. Aperto, intelligente, un buon cristiano. Li lasciavamo soli. Parlottavano per una mezz’oretta. Lei, seduta, compunta, seria, con gli occhi bassi come bruciasse ancora di vergogna per tanta offesa. Lui, con la bocca piena di biscotti, la rincuorava. Li spiavo dalla finestra sciogliendomi di tenerezza. Quando usciva gli chiedevo: “Ha vistio che peccati tremendi ha fatto la mia mamma? E’ sempre quello eh… il povero pretino… e il ceffone…” Lui se ne andava ridendo intascando l’offerta per la chiesa. In bicicletta. Di mio padre si innamora poco dopo la storia del pretino. Me la immagino. La vedo giovane, bellissima. E quando dico bellissima voglio proprio dire "bellissima", senza alcun aiuto. (Nessuno di noi, quattro figli, pur assomigliandole, s'è avvicinato 18/09/2012 4 SALA 108 126 a tanta autentica beltà). Arriva il principe azzurro. Mio padre Domenico Rame: "marionettista girovago" con il suo carro, il fratello Tommaso, la sorella Stella, il padre Pio, grande estimatore di Garibaldi tanto da portare una barba come la sua. L'unico ritratto in nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante all'eroe! A quel tempo, in un paesotto (ora cittadina) come Bobbio, l’arrivo delle marionette dovevav essere certamente un evento. Si conoscono a carnevale ad un gran ballo, le sette sorelle Baldini con costumi d’epoca cuciti da loro stesse, folgoravano, sotto lo sguardo attento di tutta la famiglia, i maschi presenti. Lui… il mio papà… “Era bellissimo! Aveva un costume azzurro… M’ha invitato a ballare sette volte. E mi stringeva anche!” cinguettava mia madre illuminata dal ricordo e per nulla imbarazzata da tanto ardire. Fulminati. Lui, finita la stagione in quel di Bobbio, se ne va. Lei sicuramente piange. Dopo un anno di lettere d’amore il Domenico torna. Si sposano con grande scandalo della famiglia e del paese. E sì, perché tutte le altre sorelle erano fidanzate con tipi ben piazzati, il 18/09/2012 5 SALA 144 professore, il giudice, il direttore di banca. Lei no: il marionettista, col suo carro e senza fissa dimora. Altro che scandalo. Bellissima, giovane, innamorata, cerca con tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva condotto sino a quel giorno. Aiuta la famiglia come può. Non sa manovrare le marionette, ma si ingegna a cucire vestiti, e rinnnova tutto il guardaroba dei pupazzi di legno. A pensarci pare una favola. E’ molto orgogliosa di quello che fa. Più avanti, dirà qualche battuta. Con l'avvento del cinema (1920) i fratelli Rame intuiscono che "il teatro delle marionette" sarà presto messo in crisi, schiacciato da questo nuovo magico mezzo di spettacolo. Decidono un cambiamento radicale (con grande dolore del nonno Pio): “Reciteremo noi i nostri spettacoli, entreremo in scena noi, al posto delle marionette". Così mio padre con l’Emilia, la zia Stella, lo zio Tommaso con la moglie Maria (nuova recluta della compagnia), si sostituiscono ai pupazzi di legno, vere e proprie sculture, tre delle quali sono esposte al Museo della Scala di Milano. Debuttano nel teatro di" persona", recitano loro stessi i testi, i personaggi che avevano fino allora interpretato muovendo e 18/09/2012 6 SALA 162 180 doppiando le marionette, e lei, la mia mamma, diventa la prima attrice. Un'attrice che di giorno tirava su i figli, li aiutava a studiare, si occupava della casa, e come una più che provetta casalinga (a tutti gli effetti) teneva l'amministrazione della compagnia come fosse quella di un normale menage familiare. E alla sera, via!… e Giulietta e Tosca, e la Suora Bianca dei “Figli di nessuno”, e la Fantina dei “Miserabili”, tutti ruoli che via via, abbiamo interpretato anche noi figlie e le cugine Ines e Lucia. Mi vedo a percorrere l'apprendistato dei teatranti interpretando tutti i ruoli che crescendo erano adatti alla mia età, maschili o femminili che fossero. Il vantaggio della compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro, (così si chiamavano le piccole compagnie di provincia) era l'invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del teatro fantastico delle marionette, nel "teatro di persona": montagne che si spaccano in quattro a vista, palazzi che crollano, un treno che appare piccolissimo lassù, nella montagna e che man mano che scende s'ingrandisce fino ad entrare in scena con il muso della locomotiva a grandezza quasi naturale. Mari in tempesta, nubi che solcano minacciose il cielo tra lampi e 18/09/2012 7 SALA 198 tuoni, gente che vola, scene in tulle in proscenio, che illuminate a dovere ti facevano vedere come era fatto il paradiso. Insomma tutti gli espedienti tecnici dell'antico teatro seicentesco dei Bibbiena, che viveva ancora, dentro la scenotecnica delle marionette. TAGLIEREI Soltanto che in quel teatro tutto era stato miniaturizzato, si trattava adesso di eseguire una operazione da Gulliver alla rovescia: da minuto che era, ingrandire ogni oggetto, aggeggio, marchingegno fino a renderlo simile alla realtà. In questa nuova veste la compagnia di mio padre realizza un successo insperato. Si lavora tutte le sere, 363 giorni l’anno. Si riposava solo il venerdì santo, e il 2 dei morti, a novembre. O se c'era il funerale di un defunto importante del paese: il prefetto, il podestà, il dottore, il prete, il farmacista. La domenica, la compagnia si divideva in due e si faceva doppio spettacolo, pomeriggio e sera. Mio padre, il capo, con il ruolo di primo attore, manager P.r., lo zio Tommaso nel ruolo dell'antagonista o del comico-brillante a secondo dei testi e di drammaturgo-poeta di compagnia; le mogli, i figli, gli attori scritturati, i dilettanti, gli amici componevano la nostra compagnia. 18/09/2012 8 SALA 216 234 Giravamo cittadine, paesotti e paesini del nord Italia su di una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento bizzarro che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, LEI, la vecchia signora, NON CE LA FACEVA. C'erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano. Ci spingevano fra tante risate, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis. "Siamo quelli che abbiamo spinto la Balorda." "Passate". Mio padre, amava la Balorda, e zingarone com'era, gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia madre, la maestrinacattolica-di buona famiglia ogni volta che lui le cambiava colore: "non sposeremo mai le nostre figlie!" lamentava col pianto in gola. "Hai ragione Milietta… domani le cambio colore". E l'indomani quando "Milietta" si affacciava in cortile, ecco la Balorda ridipinta… d'argento! "Non sposeremo mai le nostre figlie!" bisbigliava rassegnata: Cos’è?… m’ha stretto la mano?… Trattengo il fiato. Giro appena la lampada del comiodino. 18/09/2012 9 SALA No, mi è solo parso… Ma forse… Che debbo mai aspettarmi, in che spero? Ha 88 anni, è in coma profondo da oltre 20 giorni. Fuori è ancora buio. Guardo l’ora. E’ passato poco tempo e mi pare un’eternità. 252 Finisce la guerra. Bombardamenti non ne avevamo avuti. Qualche bomba sulla fabbrica di aerei: la Macchi, alla periferia di Varese, a Masnago. Masnago… Ricordo una notte che si stava tornando a casa dopo lo spettacolo e veniamo fermati, sia noi che tutti quelli che passavano per quella strada dopo di noi, da un gruppo di fascisti e S.S. Ci hanno fatto entrare in un cortile, (era quello dove abitava uno dei nostri dilettanti, chiamato "Luigino-cassa-da morto”, perchè suo padre le fabbricava) dove siamo stati bloccati per ore. Solo intorno alle 7 ci hanno lasciati andare. Non è stato per niente drammatico, per noi giovani. Dopo poco la serietà degli adulti l’abbiamo cancellata. L'aria, era di festa. La mamma del Luigino-cassa-damorto, ci aveva offerto qualcosa da mangiare. Si parlava, si rideva nonostante i tedeschi e i fascisti con i loro mitra, giù nel cortile. “E’ arrivata altra gente… stanno fermando tutti.” 18/09/2012 10 SALA 270 288 Cominciamo ad avere sonno, si parla e si ride di meno, qualcuno s’è addormenato. Sarebbe, questa strana notte, finita in tragedia se col mattino fosse arrivata la notizia del fallimento di una missione tedesca. Ci avrebbero fucilati tutti. L'abbiamo saputo qualche giorno dopo, da Lunardi, un prestigiatore fantastico amico di mio padre, che bazzicava in ambienti fascisti. L'abbiamo scampata. Altre volte, capitava che ci fermassero dei partigiani. Non dicevano "siamo partigiani" ma erano in borghese con i mitra "Signor Rame, ci dà un passaggio?" Ci strigevamo e li facevamo salire e via che si riprendeva a cantare. Più avanti, a volte capitava d'incontrare un picchetto di fascisti che ci fermava, non chiedevano i documenti. Ci conoscevano. Avevamo un permesso speciale per girare con il coprifuoco. "Buona sera signor Rame. Com'è andata?" Il cuore si fermava per un attimo. "Benissimo! Grazie." "Buona notte” "Buona notte”. Ce ne andavamo riprendendo a cantare col fiato che si strozzava in gola. “Come va?” “Bene, dorme…” Non mi veniva di dire COMA. 18/09/2012 11 SALA Dario mi dà un bacio. “Va a dormire, ci sto io.” “Non ho sonno…” Come se ne va mi metto a piangere. Che momento orribile. Appoggio la testa. Poi mi rimetto dritta. Non voglio addortmentarmi. 306 "E' ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande”. Avevo 3 anni." E’ mia madre che parla. Me la ricordo mentre mi insegnava la parte: "bocca a bocca", così si diceva a casa mia, mot-a mot, parola per parola. Aveva deciso (era sempre lei che prendeva le decisioni importanti in famiglia) che avrei fatto un angiolino di supporto all'angelo vero, che veniva interpretato da mia sorella Pia in "La passione del Signore" atto V, Orto dei Getzemani. "Pentiti Giuda traditore che per trenta monete d'argento hai venduto il tuo Signore! Pentiti! Pentiti!” recitava Pia e io dovevo ripetere gridando subito dopo, la stessa battuta: “Pentiti! Pentiti! Giuda traditore che per trenta monete d'argento ha venduto il suo Signore!” Non era una gran parte, non ci devo aver messo molto ad impararla. "Ripeti!" e ancora e ancora "ripeti" diceva la mamma paziente mentre pelava le patate per il minestrone. "Ripeti!" Mia madre per i suoi figli era ambiziosissima. 18/09/2012 12 SALA 324 342 Per l'occasione mi aveva cucito un bellissimo abito bianco da angelo, con due grandi ali bianche e oro appoggiate sulle spalle. Seppur credente non andava mai in chiesa ma aveva il famoso cugino prete. Lei, lo sapeva benissimo che gli angeli erano vestiti così! Mio padre, ormai entrato nel gioco, mi fabbricò una coroncina di lampadine con una pila infilata nelle mutandine, e me la mise in testa. E' ora d'andare in scena e tutti: "Ma che bell'angiolino! Ma che bel vestito!" La mia mamma faceva andare la coda e io, lì pronta con le mie ali e le lampadine in testa, a ripetere la battuta. Non mi avevano fatto fare nessuna prova. Sapevo solo che ad un certo punto avrei dovuto seguire mia sorella Pia nell'entrata in scena ed ad un segnale della mia mamma sistemata in quinta avrei dovuto gridare "pentitipentiti…". Il guaio, l'imprevisto che più imprevisto di così non si poteva immaginare fu che il personaggio di Giuda era interpretato da mio zio Tommaso, un uomo che avevo sempre visto calmo, sorridente, che mi raccontava storie bellissime, mi regalava un sacco di divertimenti, al quale volevo molto bene e vedermelo lì, proprio vicino vicino, con una parruccaccia nera 18/09/2012 13 SALA 360 in testa… gli occhi che lanciavano saette tra un minaccioso tuonar e lampeggiar nel cielo… che disperato gridava: "Possano i corvi divorarmi le budella, le aquile strapparmi gli occhi!" e altri animali che non ricordo "mi divorino un pezzetto alla volta ad incominciare dalla lingua", mi fece un terribile effetto. Mamma mia che spavento! Cosa stava capitando?! Ero stravolta, me lo ricordo benissimo. Ma quello che mi buttò completamente fuori, fu il vedere mia sorella, solitamente rispettosa ed educata, che per nulla intimorita gli e ne stava dicendo di tutti i colori! Una sfuriata in piena regola che trascinava il nostro povero zio in una disperazione sempre più nera. "Ma cosa sta capitando? Perchè lo zio Tommaso fa così?" Il groppo che mi sentivo in gola stava per scoppiare. Mia madre dalla quinta mi faceva gesti più che perentori, le sue labbra ripetevano “pentiti pentiti”. Giuro che avrei potuto dire la mia battuta, ma non me la sentivo proprio di rincarare la dose. No, io no, allo zio Tommaso non dico proprio un bel niente! Non so cosa gli sia capitato, poverino. Forse è impazzito. A piccoli passi, camminando come pensavo camminassero gli angeli, seppur spaventatina, gli sono andata vicino, lui era in ginocchio e 18/09/2012 14 SALA 378 396 gridava più che mai, proprio fuori di testa. Dio che paura! Senza dire una parola mi sono arrampicata al suo collo e l'ho abbracciato, tempestandogli la faccia di baci. Insomma cercavo, con i mezzi che avevo a disposizione, di calmarlo e piangevo nel silenzio che era calato in palcoscenico. Pia era ammutolita. In quinta mia madre faceva segnali che non prospettavano niente di buono. Lo zio-Giuda si blocca per non più di cinque secondi, giuro. E poi con voce profonda (intanto con la mano solleticava la mia e con gli occhi mi rideva per tranquillizzarmi) dice rivolgendosi al cielo: “Dio, sei grande! A questo orrendo peccatore mandi il conforto... un piccolo angelo… mi tendi la mano… No, no, non me lo merito!” e , dal momento che lo spettacolo doveva pur terminare, taglia corto “M'impicco! Dov’è l’albero più alto? M’impicco!!” Deve usare un po' di forza per liberarsi da me che proprio non ne voglio sapere di lasciarlo andare ad impiccarsi. Cosa vuol dire impiccarsi? Non lo sapevo ma ero certa fosse una cosa brutta. "L'albero più alto… dov'è l'albero più alto… Lasciami andare angiolino… Lasciami.." e con un urlo agghiacciante esce di scena. Mia sorella (l'unica volta nella sua vita, 18/09/2012 15 SALA 414 credo) non sapendo più che fare, camminando anche lei sulle punte, immediatamente lo segue. Grande applauso. Tutti mi chiamano dalla quinta con grandi cenni. Non so se la paura d'essere sgridata o il "senso del dovere" che maledizione da che sono nata è lì, a infastidirmi la coscienza, fatto si è che dopo un attimo di silenzio, raddrizzandomi la coroncina di lampadine che nel trambusta stava per cadermi, con voce chiara e mesta, quel tanto che serve dico “S'impicca! Non s'è pentito… Giuda traditore che per trenta monete d'argento ha venduto il suo Signore… Non s'è pentito!" e via che esco. Ce l'avevo fatta: l'avevo detta tutta! Non so se mi abbiano detto qualcosa… so solo che da allora in poi, "La passione del Signore" ha sempre avuto due angiolini, con il più piccolo che abbraccia Giuda a mostrare la grandezza di Dio. E tutti giù a piangere. “Signora, vada a dormire, è mattina.” E’ l’infermiera del turno di giorno. Mi corico vestita. “Mi raccomando, mi chiami se…” E’ ora di pranzo. Tutta la famiglia riunita. 18/09/2012 16 SALA 432 La mia testa è divisa in due pensieri fissi: lo spettacolo alle 15 al Teatro Odeon, mia madre in agonia. So che andiamo a pochi. Lo sento. L’infermiera arriva da laggiù. Senza complimenti mi chiede: “Ha un fulard?” Domanda bizzarra. Non capisco. Mi fa un gesto veloce che dal mento va alla testa. Mi occorre qualche secondo per afferrare il significato della sua richiesta. Corro da mia madre. Nulla è cabiato. Me la guardo per un po’. Da anni mi son sempre detta: Lei deve morire con la sua mano nella mia. Ma ora, sprofondata in questo sonno senza coscienza, non servo a nulla. Mi strazio e basta. Un lunghissimo bacio. Ho finito le lacrime. 450 “I vestiti…. Datemi i vestiti.” Dico a fatica. Sul pianerottolo m’infilo i pantaloni, il golf. Arriva l’ascensore. “Vuoi proprio andare a lavorare?” “Sì Dario, tornerò in tempo.” Teatro Odeon. Camerino. Mi trucco, mi vesto. Silenzio assoluto intorno a me. Vado in scena. Faccio fatica a non scoppiare a piangere a quel grande applauso che mi accoglie. La gente non 18/09/2012 17 SALA 468 sa nulla, ma io sì. Strofino con forza i denti sul labbro inferiore, ripetutamente. Il groppo sparisce. “Tutta casa, letto e chiesa”. Monologo comico. Le risate arrivano, gli applausi anche. Tutto normale. Guardo in quinta di quando in quando. Solitamente mio fratello Enrico, è lì. Non lo vedo. Intervallo. Non chiedo. Nessuno parla. Secondo tempo. Vado avanti a macchina. Giro la chiavetta della professione. Mio fratello non spunta. Tiro fino in fondo. Come si chiude il sipario, mi sento male. Mi portano in camerino. La gente, felice, batte le mani. Ma chi ce la fa ad uscire a ringraziare? Per oggi ho già dato. Chiudono il sipario di ferro. Gli applausi continuano. Il pubblico non capisce cosa stia succedendo. Perché non esce? Arriva un gram silenzio a un tratto. Mi sono rispresa. Sento Roberto Anselmino, il direttore di scena che parla: “Scusate ma Franca non può uscire. E’ morta sua madre.” L’ho saputo così. Quando all’uscita, mi sono trovata più di mille 18/09/2012 18 SALA 486 persone che mi aspettavano. Non sapevo che dire. Erano tutti lì, in un silenzio che non dimenticherò mai. Passavo tra loro, chi mi accarezzava un braccio, chi si scostava. I denti incollati al mio labbro mi facevano male. Avevo voglia di abbracciarli tutti re lasciarmi andare. Spesso, tornando a quel momento mi dispiace molto di non averlo fatto. E’ il 4 ottobre, 1988. San FRANCESCO. 504 Medico per il certificato di morte. Telefonate. Gente. Amici. E io che parlo, parlo ad alta voce. Ma proprio alta. Non so perché. La notte, il giorno. Al funerale ho continuato il tragitto nella mia vita passata con la mia famiglia. E’ un bel modo per passare il tempo. Per non pensare, per averla ancora con me. "Gli spazzacamini della valle d'Aosta”. 1934. Avevo 5 anni. Com'è che succedeva? Come arrivavo la prima volta in scena con un personaggio protagonista che non avevo mai provato né interpretato? Non me lo ricordo, ma so con certezza di non aver mai provato prima di interpretare un nuovo personaggio. La parte 18/09/2012 19 SALA 522 come sempre, finché non ho imparato a leggere, me la insegnava la mia mamma, la imparavo velocissimamente, era come se la sapessi già. Anzi, la sapevo già. Quante volte mi ero addormentata nella cassa dei costumi, o nella bara di Giulietta quella del Romeo, o in qualsiasi altro posto dove si potesse stare rannicchiati, al caldo, mentre i miei recitavano una sera dopo l'altra? “Gli spazzacamini della Valle D’Aosta" un drammone. Gino, (io, ) il protagonista, figlio di una bella ma povera incintata e poi abbandonata dal “contino” ricco rampollo di nobil famiglia… che l’ama perdutamente ma che il padre costringe ad abbandonare. Quindi, straziato dal dolore, sparisce, come solo i nobil sanno farlo. Miseria nera in casa della addolorata incintata. L’unica soluzione è “affidare” in cambio di poche lire, NONOSTANTE LA TENERA età il piccolo Gino ad un "mercante di carne umana"!, un delinquente che specula sui bambini che gli vengono quasi venduti, mandandoli spesso a morire nel tentativo di pulire, in quanto smilzi e denutriti (quanto piangeva la gente!) la cappa di camini. E quando, la mia mamma che per fortuna era venuta a trovarmi a Torino col mio nonno sennò chissà come avrebbe mai fatto a 18/09/2012 20 SALA 540 558 tornarsene a casa, crede che il suo Gino sia morto nella cappa del camino via che impazzisce. Ma il suo Gino, per fortuna della povera sfigata, quel giorno lì era ammalato, quindi sostituito nel lavoro da un generoso compagno, certo Carletto, che, fatalità, muore al suo posto. (Comè che la generosità viene raramente premiata?). Nel frattempo il contaccio schiatta, ed il contino, vale a dire il mio papà, in quanto sempre innamorato della povera sfigata, decide di riparare al malfatto e proprio quel giorno… guarda tu i casi della vita, finalmente dopo peripezie varie, riesce a trovare il figlioletto, denutrito e lacero. Ci sono un po' di problemi per far rinsavire la povera-ma-onesta, ma alla fine tutto finisce in gloria tra lacrime e singhiozzi e applausi. 5 atti, con comica finale per non mandare a casa la gente con il magone. Il nostro era un teatro realmente e totalmente "all'improvviso" che si basava su trame semplici e stringate, TEATRO POPOLARE appunto, nella tradizione della COMMEDIA DELL'ARTE, ancge se io non lo sapevo, completamente opposto al teatro letterario e naturalista messo in scena dalle illustri 18/09/2012 21 SALA 576 compagnie che agivano nelle grandi città, imitato in tutto il suo negativo dalle piccole compagnie, che agivano in provincia. Il successo di cui godevamo stava tutto in questa differenza. Il nostro repertorio era vastissimo: dalle più famose tragedie di Shakespeare ai drammmoni ottocenteschi, alle comiche finali. (Il tutto senza aver mai studiato una parte a memoria su di un copione meno che per le commedie di autori moderni a quei tempi: Niccodemi, Giacosa, Rosso di San Secondo, Ibsen, in quel caso si studiava e si provava). Non esistevano copioni di testi teatrali veri e propri, ma una specie di canovacci e per molti testi non esisteva nemmeno il canovaccio. Ce li avevamo nella testa da sempre. Come si lavorava? Arrivavamo ad esempio in una piazza nel giorno in cui in paese si festeggiava la santa patrona, ebbene, debuttavamo con la storia di quella santa sulla quale mio padre e mio zio avevano giorni prima letto e ascoltato dalla gente, vita morte e miracoli. Riunivano la compagnia, raccontavano a sommi capi l'intreccio, distribuivano i ruoli e se i costumi adatti non c'erano si rimediavano, e via che si debuttava. Senza prove. 18/09/2012 22 SALA 594 612 Se si confronta con i 90 o addirittura i 180 giorni di prova delle compagnie di oggi… Eravamo bravi? Non lo so. So solo che i teatri erano sempre pieni. E quando in un paese avevamo fatto tutto il nostro repertorio, (repplicato 6 sere la Giulietta, 6 la Passione del Signore, Il povero fornaretto di Venezia e non mi ricordo più quali altri drammoni di successo) mio padre o mio zio, si leggevano un romanzo, ci riunivano e ce lo raccontavano. Esattamente come la santa patrona. Sulle quinte laterali, in bella calligrafia, la scaletta dei punti chiave, il susseguirsi degli avvenimenti. Per “Una causa celebreo, ovvero La collana della morta" tragica storia di fratelli gemelli, brevi accenni. Scena prima: ragazza incontra padre, sconosciuto, partito povero, anni fa, torna ricco sfondato. Dimostrare freddezza e repulsione. Ricordare madre morta. Scena seconda: uomo innocente e disperato languisce carcere (il fratello gemello) terribile errore giudiziario. Accennare assassinio corriere a Lione. Accennare moglie morta e figlia abbandonata al paese. Saranno ancora vive? 18/09/2012 23 SALA Solo nel V atto tutto si risolve. Buono, libertà e onore cattivo smascherato da collana rubata: taglio testa. Gaudio e felicità. Ricordarsi madre morta. Comica finale. 630 Non c'è personaggio nel repertorio della mia famiglia che a secondo dell'età non abbia interpretato. Neonati, 8 giorni in braccio alla mia mamma che mi presentava all’affezzionato pubblico tutta orgogliosa, in la Genoveffa di Brabante, bambini o bambine, ragazzini, ragazzotti, signorine, giovanotti, suore, cortigiane, regine, principesse, contesse, prostitute. Una volta ho fatto persino, il cuciniere Dracco ne La Genoveffa di Brabante. Giuro. La storia nel ricordo, mi fa ancora ridere. Ero cresciuta e la Genoveffa (che dio la maledica! Quanto ho odiato sta noiosa!) ora la facevo io. Giovane e bella moglie del re alla guerra, sola nella raggia viene insidiata da Golo, un primo ministro della situazione, che lei respinge furente e offesa. La giovane regina decide di inviare una missiva al marito per avvertirlo del 18/09/2012 24 SALA 648 666 tradimento del suo braccio destro, tramite il cuciniero Dracco: l'unico che a corte le sia rimasto fedele. "Torna o mio diletto, torna! Che quel maialone del Golo vuole fare con me, proprio quella cosa là!" Golo, che è sempre lì a origliare, scopre tutto e zak!, pugnala il poveraccio e manda a dire al re che il bimbo che aspettava con tanta gioia, non ha proprio nulla di regale, ma è un plebeo schifoso, figlio del cuciniero Dracco. Il re ci casca, fuori dalla grazia di dio "un cuciniero no!"ordina il taglio della testa della la fedifraga e anche del bambino nato nel frattempo. (TRANQUILLI CHE POI TUTTO , COME SEMPRE, FINISCE IN GLORIA) Stiamo preparandoci per andare in scena, ma era uno di quesgli spettacoli domenicali in cui la compagnia si divide in due, e ci rendiamo conto che ci manca l’attore che avrebbe dovuto interpretare il ruolo del cuciniero. D'accordo, sono due parole che si possono anche tagliare, ma fisicamente deve proprio essere in scena, altrimenti Golo, come fa ad ammazzarlo? Ci ragioniamo sopra un attimo. Bene. Ci siamo. Facciamo così. Seguitemi bene. Al momento cruciale, io Genoveffa, vado alla quinta di destra. Il perfido Golo mi spia dalla quinta di sinistra. Parlo, guardando fuori 18/09/2012 25 SALA 684 scena con il cuciniere che non c'è, fingo di consegnargli il messaggio e poi, affranta, esco di scena da quella parte. Velocissimi mi mettono sulle spalle un mantellaccio con capuccio, che mi copre dalla testa ai piedi. Rientro in scena ronculando con la missiva bene in evidenza in mano, faccio qualche passo come se ora io parlassi a Genoveffa voltando le spalle al perfido Golo, che immediatamente si precipita su di mecuciniero "Muori, spione di un cuciniero!” e via che mi pugnala. Cado morta. Golo con uno sghignazzo sinistro mi trascina fuori scena a sinistra, cioè dalla parte opposta da cui sono entrata. Mi tolgono il mantello, mi raddrizzo la parrucca bionda dalle lunghe trecce, corro velocissima a destra. Rientro in scena e vedo Golo che pulisce il pugnale assassino nel mantellaccio che indossavo fino ad un secondo prima. "L'avete ucciso! Assassino!!" Ansimo un pò, per via della corsa, ma sono perfettamente in parte e nessuno si accorge di niente. Sto sorridendo, mentre il prete finisce la messa. Hai vissuto 88 anni, mamma. Ho cercato di darti il meglio che ho potuto. Dedizione. Tempo. Amore. 18/09/2012 26 SALA 702 720 Tanto. Sono serena. Ciao cara. Buon riposo. Ricordi Ecco Simone De Beauvoir. Non mi é mai stata completamente simpatica. A volte m'é capitato di giudicare qualche sua scelta, egoista. Il suo evidente essere una intellettuale aristocratica m'e l'ha sempre allontanata. In casa di Sartre a Parigi, dopo un girar di chiavi nella toppa ce la siamo trovata davanti: borsa della spesa in mano, fazzoletto in testa .Ha lanciato un "pas fumée" a Sartre e si é ritirata in cucina. Dario ed io ci siamo guardati interdetti, "e questa chi é?". Sartre, come un bambino scoperto a rubare la marmellata, spegne la sigaretta o il sigaro, non ricordo, "Simon…", ha mormorato. Ah, era lei! Dario meno, ma io ci sono rimasta un po' male. Forse credevo che il fatto di essere una donna mi desse il diritto ad un saluto. Sono passati tanti anni da quel giorno. Ora, dopo l’approfondimento, il ragionare sul personaggio Simon me la fa pensare in modo diverso, maturo: una donna, un intellettuale di 18/09/2012 27 SALA ran valore, con le sue stavaganze, il suo egoismo che finalmente capisco e ammiro. 1) 738 L'impegno l"ho preso, ma da almeno un'ora, me ne sto a guardare fuori dalla finestra con il cervello completamente vuoto, come se per tutti questi anni, e sono tanti, non avessi vissuto, lavorato, incontrato gente parlato, riso, pianto fatto all’amore. Niente. Non mi viene niente. Ho la testa con pensieri confusi che fanno a botte, suoni, rumori, parole, facce… e fra tanto disordine, non riesco a trovare la parola giusta che mi dia modo di iniziare con un minimo di coerenza a raccontare la mia vita. Ho gran dubbio che alla fine non sia poi così interessante. Da cosa parto? Da dove? Vediamo, e se parlassi alle mie nipotine? “Care bimbe, la vostra nonna è nata… eccetere eccetera...” Per l'amor del cielo. Sono certa che arrivata alla prima elementare, spengo il computer e non ci penso più. Non mi viene propio niente. Forse potrei partire dalla prima grande emozione che non ho mai dimenticato. 18/09/2012 28 SALA 756 774 Veramente sono due le grandi emozioni della mia vita. Ma che dico, due… cento mille… ma queste due sono le più grandi. La prima: "Dario, sono in cinta". 1951. Inutile spendere parole per raccontare le difficolta in cui ci siamo trovati, mi sono trovata. Immaturi, impreparati in tutti i sensi. Spaventati. I miei 22 anni sono 15 anni di una ragazza di oggi. Non in condizione di fare un figlio, senza contare mia madre, cattolica fervente e praticante. Inutile spendere parole. Ho abortito. 30.000 lire più la paura, e qualcosa addoso e negli occhi, che per mesi non m'ha lasciato. Di quell'ora passata in una specie di ambulatorio, non certo atrezzato per un intervento chirurgico, ricordo il freddo, il buio che c'era fuori, era notte, l'indifferenza e la tensione del medico e dell'infermiera: “Non gridi per favore, altrimente non la opero.” C'era paura in quella stanza, la loro e la mia. 1951, in quegli anni (dobbiamo arrivare al 75 per guadagnarci il diritti di scegliere se avere un figlio o no) per l'aborto si finiva in carcere. Oltre a "quella" paura per me c'era il terrore per 18/09/2012 29 SALA 792 l'intervento che affrontavo senza saperne assolutamente nulla. Niente altro, che mi sarebbe stato fatto senza anestesia. Per me, e tutto solo per me, c'era il peso di quello che stavo facendo. Pensavo a mia madre, e desideravo morire. “Se ha paura se ne vada.” Un pezzo di ghiaccio, l’infermiera. Eppure era una donna. Non ho gridato. Credo di aver pianto, ma non me lo ricordo. Sicuramente ho pianto dopo, quando Dario che stava ad aspettarmi sotto al portone, m'ha abbraciata. Stavamo male tutti e due, in più io mi sentivo così colpevole d'essere certa che non avrei più osato guardare negli occhi mia madre. 2000 anni di pregiudizi erano il pane quotidiano che molta gente ha mangiato. Io, con mia madre onestamente cattolica osservante, ne ho fatto indigestione. Per Dario era diverso. Portava anche lui parte del peso, ma aveva un’altra cultura, altre vedute (parlare di Brera architettura, lotte operaie; blu di metilene ecc.) Ho incontrato altre volte quel medico. Ci si guardava senza salutarci. Era famosissimo nel giro del teatro. Ha fatto pure obiezione di coscienza, dopo la legalizzazione dell'aborto, pur 18/09/2012 30 SALA 810 828 continuando a svuotare uteri a tariffa sempre più alte. "Sono in cinta!". Il punto esclamativo sta a sottolineare il cambiamento dei miei sentimenti, della mia situazione, nel dare questa notizia a Dario, mio marito. Siamo nel luglio del 1954. Mi sono sposata il 24 giugno. Tutto è regolare. Sono, in regola. Il giorno dopo “la prima notte” legale che io e Dario avevamo consumato già due anni prima, telefonai appena sveglia alla mia mamma. Mi saluta festosa. Mi viene un nodo alla gola. Ero uscita di casa... avevo una casa mia… insomma m'é venuto il magone. "Che succede?” C'era apprensione, preoccupazione, imbarazzo e non so che altro nella sua voce “Non ti ha trovato…. in ordine?" Cara dolce mamma, pulita, ingenua, tenera, così sicura di quanto mi avevi insegnato da non essere mai stata nemmeno sfiorata dal dubbio che tua figlia, che se ne stava per mesi in turné, potesse avere rapporti "stretti" con il ragazzo con cui "filava" e col quale lavorava. Al "magone" s'é sostituito l'imbarazzo d'aver tradito la sua fiducia. Non lo vedevi di buon occhio quel matrimonio, mamma: “E’ un attore, uno spiantato, non fara 18/09/2012 31 SALA mai niente nella vita. Stai lontana dagli attori. Prendono in giro le ragazze, si divertono e poi le piantano." E dietro a quel “si divertono” si nascondevano nefandezze innominabili. 846 A 20 anni, seguendo l'esempio di mia sorella Pia e mio fratello Enrico, lascio la nostra compagnia e inizio la mia carriera nel mondo "ufficiale" dello spettacolo. Si possono immaginare le difficoltà di una simile scelta in quel periodo del dopoguerra, siamo negli anni 50 e quindi alterno momenti neri a buone scritture nelle compagnie di varietà più famose. E' proprio in una di queste compagnie che conosco il Dario Fo, anche lui alle prime armi, che s'innamora subito di questa "sventola dolcissima", (così mi chiamava) e si prende una cotta da imbesuimento (così dice lui). "7 giorni a Milano", ditta: le tre sorelle Nava e Franco Parenti. M'é piombata addosso, é propio il caso di dirlo senza che la cercassi, ne sollecitassi nulla, per averla. Parlo di lei, della notorietà. Di questo mio mestiere non me ne é importato mai niente. Si stenta a crederlo, ma é così. Non l’ho scelto. Lo faccio seriamente, grata al pubblico che mi sta ad ascoltare, ma senza 18/09/2012 32 SALA 864 882 trasporto alcuno. E’ il mio lavoro. OK. Non ho mai mosso un dito per avere di più, anzi, tutto quello che negli anni ho ricevuto, di cui ho beneficiato, l'ho avuto, "nonostante me". Ora che ci penso bene, e mi sconcerto, non posso nascondermi di non aver mai desiderato qualcosa in particolare. Non ricordo di aver mai detto, ne pensato "se potessi avere" "vorrei" "per avere quella cosa farei... " E non perché avessi tutto, chi mai ha tutto? Qualcosa certo l'ho desiderato, che so, che non mi si ammalasse nessuno in famiglia, che mia madre non morisse mai, che i miei figli stessero bene... ma insomma, tutte cose, normali. Del resto: pellicce, vestiti, gioielli, parti, partone, niente. Forse perché mi arrivava tutto da solo. Forse perché non mi restava il tempo di desiderarle. Beh questo può valere per quando ho iniziato a guadagnare, ma prima? Era così anche prima? Sì. Era così. Forse mi ci vuole uno psicanalista. Dicevo che m'é piombata addosso la"notorieta" una certa sera a Cesena. Compagnia Franco Parenti e le tre sorelle Nava. Io dicevo una battuta:"Il Coriolano é in cinque atti", ma ero lunga, bionda, con i seni rotondi, e mi si vedeva. Alla fine dello 18/09/2012 33 SALA 900 spettacolo, si presenta in camerino un tipo mongherlino, modesto in tutti i sensi, assulutamente anonimo, anche bruttino, smilzo, con macchina fotografica. "Sono un giornalista… posso farle una foto? Posso dire che un produttore americano la lancerà come la Rita Haiwort italiana?" “Ma certo!” Questo è pazzo, pensa. Invece dopo due giorni esce sul Resto del Carlino una mia foto con un bellissimo abito di scena bianco ricamato in oro: facevo la mia figura. La didascalia “Franca Rame…” Incredibile, una foto neanche tanto grande e via che di colpo mi trovo giornalisti intorno, interviste, e addirittura una copertina sulla Settimana Incom! Il fotografp-giornalista era nienye popodimeno Sergio Zavoli. Che bizzarra che è la vita, no? Con Franco Parenti e Giustino Durano Dario scrive il "Dito nell'occhio" testo di satira politica e sociale che fece grande scalpore e per i contenuti e per lo stile di treatro ben diverso dagli steriotipi del teatro così detto "leggero" di quegli anni. Debuttano in estate al Piccolo Tearo di Milano direttore amministrativo Paolo Grassi, artistco, Giorgio 18/09/2012 34 SALA 918 936 Streler. Roba da niente. e gira per una stagione intiera tutta Italia, esaltato da una critica intelligente che condivideva le il contenuto politico e boicottato da da una destra retriva-sorda e muta davanti al nuovo, al diverso, allinconsueto (TROVARE ARTICOLI GIORNALI). Addirittura fuori dalle chiese stava in bella mostra tra gli "spettacolo sconsigliati". Lo spettacolo ha un grandissimo successo. Dopo la stagione estiva, si riforma la compagnia per il giro invernale. Io ho un gran magone, perché Parenti non mi vuole in compagnia. Lo capisco anche se nessuno esplicitamente me lo dice. Ma ad un certo punto Dario, con molto imbarazzo e malinconia, nel bar di una piazzetta vicino a casa mia, me lo comunica. In contemporanea mi chiede di sposarlo. Lui dice di no, nega, ma io sostengo, conoscendolo, che mi ha chiesto di sposarlo per pareggiare il dolore che sapeva che mi avrebbe procurato l'essere scartata. Alla fine, senza chiedere, ebbi la scrittura, ma in seguito ad una buffoneria della vita. Dario scrive un monologo, fatto su misuta per me. “Attila e la puttana”. Le attrici scritturate 18/09/2012 35 SALA 954 vennero messe alla prova. Non funzionavano. Parenti, più per educazione nei riguardi di Dario che per stima nei miei confronti, mi propose una lettura del pezzo. Iniziai a leggerlo, poi senza accorgermene arrivai al finale andando a soggetto. Franco mi ascoltava in silenzio, senza reazione alcuna. Di gesso. Volevo morire. Mi batteva il cuore? Ma certamente! All’ultima parola scoppia un applauso. Non ci credevo. Mi volto all’indietro a controllare se fosse successo qualcosa alle mie spalle. “E’ proprio per te l’applauso. La parte è tua, brava” Il più contento di tutti era Dario. Quanta roba ha scritto per me da allora? VEDERE DATE, I SANI DA LEGARE. (TROVARE TESTO INSERIRE). 1954- 24 giugno. Ci sposiamo. In sant'Ambrogio! Dario metterà il fatto di essersi sposato in chiesa addirittura ne "gli arcangeli non giocano al flipper" 1959:"sposato in chiesa per accontentare madre di lei molto credente". Il mio matrimonio è l’unico che non mi abbia annoiato. E’ stato bellissimo. 18/09/2012 36 SALA 972 990 La notte prima l'ho passata sveglia non per l'emozione, ma perché stavamo nel lettone della mia mamma in cinque. Io e quattro amiche venute da Varese per farmi festa. E a chiaccherare, a ricordare, a ridere. E' stata una bellissima notte. La mattina è arrivato il Felice, padre di Dario, con una macchinona lunga da qui a là, presa a nolo, scendo le scale della casa della mia mamma e lì, tutti gli inquilini del palazzo a buttarmi manciate di riso... a farmi gli auguri, a strigermi la mano... e io... giù a piangere. Mi dispiaccio un po’ di essere tanto emotiva. Arriviamo in chiesa. Sulla stampa avevano da giorni annunciato le nostre nozze, quindi, folla, fotografi oltre ai parenti e agli amici. E un'amica, che forse non mi era tanto amica, mi allunga, proprio un secondo prima che entrassi in chiesa, davanti a tutti un magnifico buchè: gigli, simbolo di purezza. Facevo l'amore con Dario da due anni, senza nasconderlo altri che al mia madre, e questi gigli li avrei mangiati volentieri. Non ho potuto. Pranzo con gli invitati all'Hotel Milan, offriamo i confetti, e poi ce la svignamo e andiamo a pranzo col papà Fo. 18/09/2012 37 SALA 1008 La "prima sera", io sono in televisione, non ricordo più con che spettacolo, Dario al Piccolo con "I SANI da legare". Sono andata ad abitare nella casa dei genitori di Dario. (controllare archivio, c'è una foto simpatica "la sposa d'italia") 1954 -giugno. Dario debutta al Piccolo Teatro sempre con Parenti e Durano con un altro testo scritto da loro: "I sani da legare". L'indomani mattina, telefono a mia madre per salutarla... e non so com'è, m'è venuto un gran magone. Mi sono emozionata. Era veramente fatta. Ero uscita di casa. E la mia mamma, e qui si può leggere tutto il suo candore: "Che c'è? Non ti ha trovato in ordine?". Un quarto d’ora dopo il matrimonio inizio a vomitare. Che è? Sono in cinta. Ma che bellezza. L'impatto con la vita marito-casa-famiglia è stato un gioco. Mi cimentavo con la cucina, ma non avendo mai avuto niente del genere come mia diretta e totale responsabilità, avevo qualche problema. Primo tra tutti, le dosi. Far da mangiare per due. C'erano sempre tali quantità di cibo bastanti per una caserma. Ricordo una sera a cena Eugenio Tacchini, amico di Dario d'infanzia che si mangiò almeno sette piatti di minestrone. Io ero un pò preoccupata. "Basta, 18/09/2012 38 SALA 1026 Eugenio, starai male. "No, no. E' tanto buono" Poi però al cinema Orfeo, dove mi aveva accompagnato a vedere "Roma città aperta" durante la scena delle torture è svenuto. "Accendete la luce-grido-c'è un ragazzo che sta male". Arriva la polizia, lo portano fuori, nella hall lui si riprende... Si guarda intorno, vede i poliziotti, e ancora sotto lo shok del film, grida: "non sono stato io! Sono innocente!" Divento rossa per l’imbarazzo. Eugenio frastornato corre in bagno e vomita totto il mio minestrone. I poliziotti ci caricano sulla gip e ci portano al Piccolo dove Dario mi stava aspettando. 1044 Gli ossibuchi mi venivano bene. La prima volta che li ho fatti, stando col contatto telefonico con mia madre, Dario non finiva più di dirmi-che buoni che buoni ossibuchi. Ha invitato gli amici di Brera, Emilio Tadini, Alik Cavaliere e altri. Rtavamo in tanti. Tantissimi. Ero un pò preocupata. Un pranzo da sola, conospiti, non l'avevo mai sperimentato. "Farò gli ossibuchi col risotto". Ho fatto la mia bella figura. E Dario-ma che buoni -ma che buoni! E tutti con l’eco: ma che buoni -ma che buoni! Per almeno tre settimane non si mangiava altro. 18/09/2012 39 SALA 1062 E il povero Dario sempre a dire ma che buoni. Poi, al ventesimo giorno credo si sia finalmente ammutolito. Ora, li mangiamo non più di tre volte all'anno. E ancora Dario “ma che buoni che buoni”. Gli fa eco Jacopo e poi scoppiano a ridere. Da giovane ero molto permalosa… ma in quel caso, ridevo anch’io. Come ho detto un quarto dopo le nozze resto incinta. Jacopo (un nome che mi piace proprio come quasi tutte le cose che fanno quei due lì) è nato il 31 marzo del 55 a Roma. Esattamente nove mesi e sei giorni dal 24 giugno dell'anno prima. Gravidanza terribile. Ho vomitato sempre. Mi disturbavano gli odori, perfino i colori. Mai più potuto mangiare ne vedere un piatto di spaghetti. La sera del trenta, stavo nel camerino del Teatro Quattro Fontane dove Dario recitava. Chiedevo a sua madre, la mamma Fo, "come sono le doglie? Cosa si sente? Come si capisce che è ora?" E lei, "quando senti una mano che ti strappa le viscere... "e un'amica, anche lei anziana: "No Pina, non ti ricordi più. Quando senti…" Nulla che mi tranquillizzasse. Anzi! Mi ritiro un pò prima di Dario. Ormai ci 18/09/2012 40 SALA 1080 1098 dovremmo essere... Preparo la valigia, roba per me, vestaglia camicie ecc. e roba per il bambino. (A quei tempi non si sapeva prima se fosse maschio o femmina. Ti dovevi fidare delle anziane: la pancia è così, allora è maschio. No, per me è femmina, non vedi come è messa? E via di 'sto passo. Comunque sempre "bambino" si diceva. Se poi era femmina... Ero un po’ nervosa. Arriva Dario. Baci baci. Poi si infila a letto e si mette a leggere "il Mondo". Ho odiato molto quel giornale per la sua grandezza. Ogni volta che D. voltava pagina mi faceva un gran vento. E io sternutivo. "Dario, mi sento strana... " "Dormi Nanina". Dopo un pò: "Dario..."-"Dormi Nanina"… e via a girar pagine. "Dario credo che mi si siano rotte le acque… è come facessi pipì ma non mi scappa…" "Dormi Nanina…" "Ma Dario!!!" Di corsa un taxi. Ora siamo agitati tutti e due. Clinica Salus. Mi avevano promesso che per il parto mi avrebbero dato l'etere. In sala parto grido etere! etere! La levatrice mi dà una carezza:"sì cara, sì, suo marito è fuori. "Etere!!" Niente di niente! Maledizione. Le doglie 18/09/2012 41 SALA 1116 stringono i tempi… uno spasmo appresso all’altro. Sento un gran male. “Etere” grido a squarciagola. Il fatto è che la signora in questione era veneta e pensava che nel momento supremo io chiamassi mio marito: Ettore! Ettore! Me l’ha detto dopo. Poi finalmente è arrivato il medico: “mascherina” ordina. Oh! Finalmente l’etere. Oddio soffoco! Via sta roba! Che male che male… spinga, forza, spinga. Urlo. Sento un uhe uhe... "Brava signora. 3 chilogrammi e 9. "Ho fregato la Clara”. La Clara era una brava ragazza moglie di mio cognato Fulvio, molto quotata in famiglia, e quando dico famiglia intendo mia suocera, in quanto professoressa di lettere, non attrice, quindi sicuramente migliore di "quella lì che non solo fa l'attrice, ma mi ha anche portato via “el me testun”. Sì, all'inizio mia suocera era solo mia suocera. Non aveva simpatia per me e devo dire che faceva l'impossibile per farmelo capire. Mi addolorava molto non essere amata da lei. Ma si sa, agli inizi qualsiasi cosa tu intraprenda trovi difficoltà, figuriamoci il rapporto con la mamma di lui. Ci ho messo un po di anni ma a poco a poco, conoscendomi meglio da suocera Fo, è diventata 18/09/2012 42 SALA 1134 1152 per me la mamma Fo. Mi ha amata profondamente, come profondamente io ho amato lei. La frase che mi diceva con orgoglio era "io l'ho messo al mondo, tu l'hai fatto". Ma pensa te! Ce ne vuole èh !! Con la leggerezza dei pazzi usciamo dalla clinica con il nostro fantolino in fasce e ci "accasiamo" ospiti di un fotografo di cui non ricordo il nome, che aveva una splendida casa in via Parioni. Davvero splendido appartamento. L'unico difetto, non indifferente per una coppia con un bambino di 8 giorni, che questa principesca dimora, era completamente priva di mobili, (se li era portati via il padre dopo una lite per soldi). Due brande, uno scatolone di cartone per comodino, un tavolo in cucina, qualche sedia, forse, e un telefono con un fili chilometrico che il nostro amico si portava sempre appresso. Non volendo umiliare la sua generosità (forse era ubriaco quando ce l'ha proposto, non so) ci siamo sistemati alla bellemeglio. Pesa, borotalco, vestitini, bavaglini, fasce, bacinella per il bagnetto, che non potevo fargli perché l’acqua era fredda… (sì, la riscaldavo, ma era un gran casino). Il bambino ha pianto per 18/09/2012 43 SALA 1170 8 giorni di fila. Per quanto spirito di adattamento avessimo, non riuscivamo proprio a comunicarlo a questi 4 chili urlanti, che non sapevano niente della vita, e dei disagi che a volte regala. Come fare a cavarcela e per le scomodità e per la mia inesperienza? Il bimbo piangeva, io piangevo. Dario camminava in su e giù per sta casa proncipesca cercando una siluzione possibile. Al nono giorno, pronta a buttarmi dalla finestra col bambino, il talco e la bacinella, decidiamo di tornare in clinica. Ci predono a braccia aperte sistemandoci in una bellissima camera, confinante con la sala parto. Abbiao dormito tutti e tre per almeno un giorno: era come se fossimo tornati a casa. Non evevo latte. Ecco perché Jacopo piangeva. Era affamato. Ci siamo fermati per tre mesi. Proprio come fosimo inun albergo. Dario come vedeva in corridoi un padre in apprensione per la nascita del suo bimbo si avvicinava e s'informava. "Sa, è un parto cesareo…" E Dario: "Non si preoccupi anche Franca ha avuto il cesareo… è una sciocchezza, vedrà" E quello si consolava. 18/09/2012 44 SALA 1188 1206 E un altro “E’ messo di piedi!" "Non si preoccupi, anche nostro figlio è nato di piedi… è andato tutto benissimo… il ginecologo è straordinario… tranquillo, andrà tutto bene". E’ restatosenza parole solo quando si è trovato davanti un padre preoccupato per il parto gemellare della moglie. Non poteva dire: anche Franca… Quanti padri e quante madri abbiamo rinfrancato? Qualcuna ci viene ancora a trovare con il figlio nato proprio in quei giorni. Che benissimo! Nel frattempo abbiamo comperato una casa in via Nomentana, l'abbiamo arredata e finalmente ci siamo andati ad abitare. Il bambino cresce. Noi facciamo films. Il primo "Lo svitato". Il soggetto era di Dario. L'aveva letto a Zavattini che ne fu entusiasta. Regia di Carlo Lizzani. Dario era troppo inesperto per aver voce in capitolo con gli sceneggiatori che gli avevano messo al fianco. "Sei autore in cerca del personaggio" li definì Nello Santi, produttore del film. Ne è uscito un film sbagliato con qua e là momenti da cineteca. Avremmo dovuto avevre i mezzi e la forza di ritiralo, rigirare quello che ci sembrava sbagliato e riproporlo. Ma non ci 18/09/2012 45 SALA 1224 abbiamo nemmeno provato. Forse non l'abbiamo nemmeno pensato. Clamoroso insuccesso. (troppo avanti _Ricordarsi TATI) Credo che sia il film che abbia incassato meno negli ultimo 50 anni. Dopo “Lo Svitato” Dario alterna al lavoro di attore quello di sceneggiatore, e viene addirittura scritturato fisso alla Ponti de Laurentis come gags-man a 2 milioni al mese. La cifra era astronomica, per quel tempo. Lavora con sceneggiatori del calibro di Age e Scarpelli, Tullio Pinelli (sceneggiatore di Fellini) Antonio Pietrangeli. (indicare films. Titolo) Io interpreto partacce in films tutti lacrime, core, cosce e zinne. Sono quasi sempre in manifesto come "partecipazione straordinari", mi pagavano bene, ma quei films di straordinario non avevano null'altro che il materiale umano col quale venivo, grazie a loro, in contatto. TINA PICA-GIUDA. POI VENGO SCRITTURATA DAL TEATRO ARLECChino FRANCA a Roma, per interpretare un testo di Feiduau che sembrava scritto per me:"non andartene in giro tutta nuda"Dario scrive per i fratelli Bonos, che poi non ne hanno fatto nulla un atto unico"gli imbianchini non hanno ricordi". A quel punto gli propongo di ritornare 18/09/2012 46 SALA 1242 1260 a Milano e farci una compagnia nostra. Ci proponiamo a Paolo Grassi allora direttore del Piccolo teatro che ci regala fiducia, amicizia dandoci il teatro per ben tre mesi. Debuttiamo così, in un caldo infernale, tutti soli, (sì, c'erano altri attori da noi scritturati, ma la responsabilità della compagnia era solo nostra) con "Ladri, manichini donne nuda". Scritto diretto e interpretato da Dario, sue erano anche le scene e i costumi. Io facevo l'attrice ma mi occupavo di un sacco di cose;Mio fratello Enrico era il nostro amministratore-attore se necessario. Ha guidato la nostra compagnia con grande abilità, riuscendo a farci stare in pieda anche senza alcun aiuto ministeriale ne dell'ETI(ente teatrale italiano che avrebbe dovuto appoggiare più che mai la nosytra compagnia in quanto recitava opere di autore ITALIANO. Ma sia noi che EDUARDO De FilippO abbiamo avuto grazie alle nostre scelte politiche , vita grama con tutte le forza statali e parastatali). 1958:"Comica finale" quattro atti unici scritti da Dario, su canovacci della mia famiglia. Dario aveva sentito queste storie mentre io le raccontavo a Jacopo per farlo addormentare. Ma de gli atti, che gli ho passato "bocca a bocca", il migliore 18/09/2012 47 SALA 1278 era "un morto da vendere" che aveva completamente scritto, ambientandolo nell'800 come gli altri. Il migliore. Non si pensi che accecata dall'amore io possa dare a Dario meriti che non ha. Non l'ho mai fattao. D'altro canto basta leggersi le "comica finale pubblicato da Einaudi per vederlo. RICORDARSI DIFFICOLTà FINANFIARIE. STABILE TORINO;EPISODIO "CANNAS L'AMORE è PIù FORTE Siamo al teatro Gerolamo di Milano. Andiamo avanti con grande fatica. Il teatro è conosciuto come teatro delle marionette. Se il mio cuore aveva un fremito al ricordo della mia famiglia, questo fremito non poteva riempirci il teatro. La prima fu un disastro. Abituati ai palcosceninci grandi, il trovarci senza prova alcuna in uno spazio grande come il bagno di casa mia, ci ha messi in grande difficoltà. Devo riconoscere, che come unica volta nella storia della nostra compagnia, la critica ufficiale presente allo spettacolo non ha menzionato i 3OOO incidenti che si sono susseguiti nelle tre ore. Proprio in quel teatro, quasi sempre vuoto ci è arrivata inaspettata la possibilità di debuttare in un grande teatro:il teatro Odeo. Stagione 1959-60-"Gli arcangeli non giocano al 18/09/2012 48 SALA 1296 1314 flipper" teatro Odeon di Milano. Mille posti. Grande successo di critica e di pubblico. Tutte le sere "il Bossino" che in realtà si chiamava Bossi direttore del teatro, non appena lo spettacolo iniziava si metteva in quainta con un foglio sistemato sulla fronte, con scritto in grande l'incasso della serata. Il copione di questo spettacolo ci fu sequestrato per le troppe battute a soggetto che abbiamo aggiunto, non autorizzati. Abbiamo collezionato "rapporti al questore di ogni città dove si lavorava, per un totale di 280, tanti, quanti furono le repliche dello spettacolo. questura" Abbiamo girato tutta l'Italia facendo esaurito ovunque. DATI STATISTICI E INCASSI NUMERO SPETTACOLI DENUNCIA POLIZIA PER CENSURA. inpiù di una occasione rischiamo di non poter andare in scena. 1960-61 -"Avevav due pistole con gli occhi bianchi e neri". opera che tratta della connivenza tra fascismo e borghesia, tra malavita organizzata e potere. L'intervento della censura è pesantissimo, ci massacrò letteralmente Decidemmo di andare in scena egualmente senza tenere in conto alcuno i tagli. 18/09/2012 49 SALA 1332 Ci fu un braccio di ferro piuttosto teso tra noi e il prefetto di Milano che ci minacciò di arresto immediato, ma alla fine, preoccupato dello scandalo che ne sarebbe venutoo, il ministero tolse i tagli. il testoE' con questo spettacolo che mi conquisto agli occhi di mio marito, un ruolo diverso da quello di sempre. Per la prima volta non accetto il testo a scatola chiusa certa del successo di sempre. Qualcosa non mi convince. Lo comunico a Dario. Si è discusso mica male. Mio figlio aveva sei anni e ancora se lo ricorda. Credo sia stata la prima discussione accesa alla quale asssistesse. Non ci aveva mai visti così, era un pò spaventato. "Dimmi cos'è che non funziona!Dimmelo!"e io:"non lo so". "più forte il Dario:"dimmelo!" "Non lo so, ma c'è qualcosa che non va. "(Quante volte negli anni futuri s'è ripetuta questa scena?) Jacopo piange senza gridare, e anch'io scppio a piangere gridando come un bambino disperato. Era la prima volta che vedevo Dario fuori dalla grazia di Dio. "Ora, lo rileggo tutto. . cercherò di individuare... di capire... poi ti dirò...". Leggo e prendo appunti. Dario, per tutto il tempo ma guarda serio. In piedi. Mi stavo innervosendo. Dopo due ore, più imbarazzata che mai:"taflierei qui, qu, e qui. "D. ci pensa un pò su, e 18/09/2012 50 SALA 1350 1368 poi:"forse hai ragione, ma prima preferisco provarlo col pubblico. " Debutto: successo di stima. Il giorno dopo D. mi dà il copione:"fai i tagli che proponevi". 1961-62:"Chi ruba un piede è fortunato in amore". Dopo sporadiche apparizioni nella TV. di stato approdiamo alla televisione sulla neonata seconda rete, (1962 PRIMAVERA) con sei puntate tutte nostre:"Chi l'ha visto?". Subito dopo dalla direzione Rai ci viene proposto di condurre "Canzonissima"il grande concorso canoro abbinato alla lotteria di capodanno la trasmissione di maggior interesse popolare dell'ente. D. scrive i testi che prima dell'inizio della trasmissione ricevono il benestare della direzione nella persona del dott. Pugliese direttore generale(?). Ma già alla prima puntata la stampa reazionaria si scatena criticando ferocemente la più che delicata critica politico sociale contenuta neitesti. Di puntata in puntata gli attacchi, le polemiche sulla stampa non si contano. L'indice di ascolto è altissimo (anche se al processo, uno dei tanti che c'è stato la direzione Rai tentava di sminuirci. dicendo che nessuno ci vedeva. TAXISTI RICORDARSI) l'Italia era divisa in due:chi ci ama, e chi ci odia, 18/09/2012 51 SALA 1386 ma tutti lì, davanti al televisore il sabato sera. Ad ogni trasmissione ci vengono imposti tagli e censure sempre più pesanti. (FIORI SENO. GAMBA SINISTRA)fino a che all'ottava puntata decidiamo di abbandonare la trasmissione. La famosa "Canzonissima", il FANTASTICO DI OGGI, va in obda senza presentatori. (RICORDARSI WALTER CHIARI E BRAMIERI)e quando l'annunciatrice all'inizio della trasmissione dice:d. FO e F. Rame si sono tritirati, una quantità incredibile di telespettatori si rovescia nelle strade di Milano, tutti quanti diretti al palazzo della fiera dove si teneva la trasmissione. Quando usciamo(eravamo stati su consiglio dei nostri legali nei camerini nostri fino alla fine della trasmissione) ci troviamo davanti una folla di gionalisti, fotografi e migliaia di persone. In molti erano venuti per dimostrarci la loro calda e commossa solidarietà. Questa fu la prima e credo l'unica volta nella storia della Rai che due "attori" rifiutarono di "abbioccarsi" d'innanzi alle imposizioni ai tagli, all'arroganza del "padrone"ai soprusi. SALA DI CESENATICO 29 LUGLIO 1992 ... e speriamo bene! 1) LIBERA ASSOCIAZIONE DI IDEE scaletta 18/09/2012 52 SALA 1404 1422 avvenimenti da arricchire e tagliare Buona seraaaa! Da quando non partecipo ad un festival dell'Unità...pardon.... del PCI... Oddio ho sbagliato ancora... Beh, insomma, ci siamo capiti. Vediamo un po'... cos'era?... il 67... 68?... 25 anni fa! (Cambia tono) Me ne sono fatta un sacco di festival dell'Unità... c'era sempre Pajetta per il comizio di chiusura, e io che gli offrivo un cestino vietnamita. Tutti gli anni col cestino vietnamita!... a parte che sono sicura che il cestino fosse sempre quello. Mi facevo il mio stand... vendevo di tutto, una volta libri... l'altra prodotti russi... Una volta perfino scarpe, ho venduto al Festival... scarpe per bambini. Era il 1966. Ero andata in una ditta vicino a Como... ed il Festival era per la sezione di Cernobbio, il paese dove abitavo con mia madre, Dario, e i miei figli. Sì, ho detto "miei figli". Tre. Personalmente ne ho confezionato uno solo... Jacopo, ma ho tirato su altre due bambine; Gaia figlia di mia sorella divisa dal marito e Enrica, figlia di mio fratello diviso dalla moglie... In 'sta ditta di scarpe, mi hanno fatto una gran festa...: "Oh signora, che onore! Me la ricordo in Canzonissima... "Tutti si ricordano di Canzonissima. Come mio suocero della guerra 18/09/2012 53 SALA 1440 15-18, s'è preso anche una medaglia d'oro, e... un ginocchio d'argento. "Brava, brava com'era brava! Anche suo marito, bravo, bravissimo!" "Grazie... grazie... Avrei bisogno di comperare... delle scarpe non troppo costose...per... una... festa benefica..." "Che festa benefica è?" "Ma... per dei bambini..." Se avessi detto: Festival dell'Unità, mi avrebbero aizzato contro i cani. "Le do tutto il campionario... a mille lire... " 1000 lire?! In negozio le avrebbero pagate almeno 20.000: scarpe magnifiche! Io le ho vendevo a 10.000 e chi le comperava, faceva un affare. Scarpe, tortini dolci, "pesca" dopo aver girato casa per casa a chiedere roba vecchia da buttare... vasetti di fiori... Le solite cose, insomma. Abbiamo lavorato come belve per tre giorni. Ero contenta come una Pasqua... avevamo incassato un sacco. Contavo i soldi con i compagni...più di tre milioni! Poi ho scoperto che tutto il nostro attivo più "un debito" che ci siamo dovuti accollare tutti noi iscritti, erano serviti per pagare una cantante che il segretario della sezione aveva ingaggiato a una cifra astronomica senza dire niente a nessuno. "Ma come, qui ci siamo fatti un mazzo così per tirare su quattro lire e tu le vai a buttare, tutto per tuo conto... per di più ti indebiti anche... per 18/09/2012 54 SALA 1458 1476 una che viene a cantare... di cui a nessuno frega niente... e tutto per sfiducia nelle nostre forze! E tutto per scopiazzare quei megalomani dei compagni delle città che sono loro che sostengono il mercato del disco facendo cantare i cantanti ai festival... per di più li strapagano... in una sera si beccano cifre che un operaio non vede in due anni. (Cambia tono) Un po' di demagogia. (riprende a gridare) Tutto da solo decidi!! Bel centralismo democratico! Sai cosa sei? Uno stronzo! E io straccio la tessera!" E tutti che gridavano "Sì sei uno stronzo!! Stracciamo la tessera stracciamo la tessera!" Alla fine per evitare un esodo in massa, ho dovuto far da pacere e perdonare il Rocca... si chiamava così il segretario della sezione... Rocca... ma che però ha dovuto fare l'autocritica, seduta stante, davanti a tutti... Poi, abbiamo brindato alla pace e hann fatto bere anche me notoriamente astemia... stanchi morti e un po' ciucchi, abbiamo cantato Bandiera rossa e l'Internazionale ... e ci veniva da piangere. A quei tempi ci si commuoveva facile. La sezione di Cernobbio... Ci venivano anche i miei figli... si organizzavano serate... dibattiti... litigate... Jacopo e le bambine erano i più giovani iscritti alla F.G.C.I della Lombardia. Avevano 11 anni e 18/09/2012 55 SALA 1494 facevano la prima media. (JACOPO CERCA DI PRECISARE, non mi ricordo bene) Erano molto attivi... passavano tutte le loro ore libere dalla scuola, a fare inchieste. In una zona bianca come il comasco... la brianza, ad esempio, con carta e penna o registratore fermavano le donne del paese e candidi chiedevano:"Cosa ne pensa signora della pillola? Lei la prende?" Immaginatevi le reazioni! Oppure tornavano a casa e: "Da oggi, tutto quello che è americano...( si era durante la guerra nel Vietnam in questa casa non entrerà!" A conti fatti si poteva mangiare solo pane riso spaghetti. Via la Coca-cola, via questo via quello. Ogni cibo confezionato veniva scrutato con grande diffidenza e doveva essere solo Made in Italy, massimo roba Svizzera. Jacopo, s'è preso anche uno schiaffo da un insegnante... c'era uno sciopero degli studenti a livello nazionale... loro tre, gli unici, stavano davanti ai cancelli della scuola e cercavano di convincere i compagni a scioperare, il professore di ginnastica li tira per un braccio, li spintona e cerca di farli entrare in classe... loro fanno resistenza e via che vola un ceffone sulla faccia del "mio bambino"!! Quel che è successo dopo non ve lo posso neanche descrivere. Sono venuti 18/09/2012 56 SALA 1512 1530 tutti i professori, preside compreso, a casa nostra a chiedere pietà per il malcapitato. Avevano saputo che stavamo organizzando la " marcia sulla scuola" di Cernobbio, anche con i miei compagni della sezione Garibaldi... di Milano, la più battagliera della città. Abbiamo perdonato, ma abbiamo preteso un cartello affisso davanti alla scuola dove il professore chiedeva scusa ai ragazzi malmenati e dove si ribadiva il diritto costituzionale di sciopero anche del cittadino al di sotto dei 14 anni. Mi ricordo che per le elezioni del... (non mi ricordo la data) mia mamma, 80 anni era a Montecatini, mi telefona e mi fa: "Devo tornare a votare..." "Mamma, non preoccuparti... " dico senza neanche un briciolo di vergogna "stai lì tranquilla... gli anziani possono votare anche dopo..." Che stesse pure a bersi le acque. Sapevo che se fosse tornata in tempo avrebbe votato D.C.! La sera in sezione preoccupata ne parlo con i compagni, ben decisa a non fare avere un voto in più alla Dc. e sbotto solenne: "Compagni!, se mia mamma torna, facciamo un seggio finto qui, in sezione, le diamo una scheda di quelle per la propaganda.. e la faccio votare qui." Silenzio di tomba! Pausa. Il il segretario Rocca, con la sua faccia onesta e pulita paonazza di indignazione, fa per parlare e 18/09/2012 57 SALA 1548 un compagno gli grida: "Zitto tu, che hai speso i soldi per la cantante che ancora stiamo pagando i debiti!" Ricade il silenzio di tomba... Tutto il direttivo... che erano poi in tre... quasi in coro fa:"Pensiamoci su..." poi uno intona "Avanti o popolo alla riscossa..." gli facciamo coro, commossi da tanto ardire! Poi, per fortuna mia madre se ne è dimenticata... Mi sono iscritta al Pci... alla fine degli anni 50... Ho debuttato a otto giorni, ne il figlio della "Genoveffa di Brabante", in braccio alla mia mamma. Non parlavo tanto quella sera lì...Via via che crescevo, ho interpretato tutti i ruoli possibili ed immaginabili maschili e femminili. Andavo a scuola, e lavoravo la sera... Quante volte mi sono addormentata nelle casse dei costumi? Poi è arrivata la guerra. A Varese dove avevamo sede fissa... i bombardamenti non si sentivano... Sì, qualche volta buttavan qualche bomba sulla fabbrica d'aerei, la Macchi... ma non la beccavano mai. Si recitava a Varese e nei paesi intorno. Si circolava con un permesso speciale per le ore del coprifuoco, ci spostavamo con una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento bizzarro che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi, nei quali ad una certa ora del 18/09/2012 58 SALA 1566 1584 giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, c'erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano... ci spingevano ridendo come matti, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis. "Siamo quelli che abbiamo spinto la "Balorda." "Passate". Non era bello girare di notte... durante la guerra ma noi ragazzi, non ce ne accorgevamo... si cantava, si rideva... evitando di guardare fuori dai finestrini... Non si vedeva una luce! Una notte un gruppo di tedeschi e camicie nere ci hanno tenuti bloccati sino all'alba. Se quell'alba avesse portato la notizia di una missione tedesca andata male ci avrebbero fucilati tutti. L'abbiamo saputo qualche giorno dopo. Altre volte,capitava che ci fermassero dei partigiani. Non dicevano "siamo partigiani" ma erano in borghese con i mitra! "Signor Rame - facevano a mio padre - ci dà un passaggio?" Li facevamo salire. Più avanti capitava d'incontrare picchetti fascisti che ci fermavano. Un'occhiata al lasciapassare "Buona sera signor Rame... com'è andata la serata?""Benissimo!" "Buona notte."... "Buona notte" e via che ce ne andavamo... senza un goccio di sangue in faccia a cantare con più forza di prima. Anche i partigiani cantavano. Gridavano più di tutti! Dicevo che mi ero iscritta 18/09/2012 59 SALA 1602 al PCI alla fine degli anni 50. Mi ricordo che il giorno dell'iscrizione ero molto emozionata. Ci sarebbero voluti due compagni a presentarmi, ma ero conosciuta... quindi se ne è fatto a meno. Ho fatto il mio primo colloquio politico con Tortorella... me lo ricordo dietro alla scrivania... molto compreso nel suo ruolo... un po' imbarazzato.. ma serio... fin troppo. Quanti anni sono passati... quanti salti all'indietro abbiamo fatto! Quanta "roba" è crollata, muri... fede, ideali, ideologie... speranze...illusioni...( Ricordarsi manifestazione blocco giro d'Italia. "Siamo con te Dario"). Nei primi anni del settanta... non mi sono più riconosciuta nel PCI. vedevo che teoria e pratica se ne andavano per strade diverse... che quello che mi capitava intorno, non corrispondeva a quanto stava scritto dietro la mia tessera... allora, come tanti, me ne sono uscita. (1) ACCENNARE PERIODO STORICO, MANIFESTAZIONI, SALTO A parlar di DONNE. Non è una storia mia... è mia (indica il pubblico) è tua e sua ... tante storie messe insieme... ecc. 1) IL SODALIZIO INFAME! "Come hai dormito..." mi fa..."Bene...." "Scendi a fare colazione?" ..."No, non subito...(si 18/09/2012 60 SALA 1620 1638 schiarirsi la voce)Ti devo parlare.... Stiamo calmi però... Siediti... sopratutto non alziamo la voce... c'è gente in casa e non vorrei...." Lui si siede sul letto passandosi una mano sulla fronte. Ogni qualvolta si affronta (naturalmente sono sempre io che parto) questo argomento e lui "sa qual'è", in un secondo è madido di sudore... ma proprio bagnato fradicio. Mai vista una cosa così repentina. Come girare un interruttore. Gli prende un'emozione che gli parte... dal profondo... diciamo... della coscienza... sono tutti i suoi sensi di colpa, che gli affiorano insieme. BUM!: ecco l'effetto sauna". "Caro, vorrei che te ne andassi...." "Perché?!" Gli manca il fiato. "Non reggo più la vita che stiamo facendo. Non ce la faccio più a stare con te... Negli ultimi 20 anni sei sempre stato innamorato. Sempre di un'altra... e mai la stessa. E d'estate di più. Ed ora siamo in pieno luglio!Non ce la faccio più a vederti dalla mattina alla sera guardare l'orologio per controllare se "è l'ora buona" per telefonare... alla fidanzata di turno... Con questa, dalle 11 alle 11 e mezza, non ti tiene più nessuno... e poi anche dalle due alle tre... la sera... dalle 7 alle 8. Non sopporto più il tuo 18/09/2012 61 SALA 1656 evidenziare, senza volerlo per carità, ogni tuo rapporto con l'altro sesso con movimenti telefonici... senza misura... e sopratutto senza tenere conto che ci sono anch'io al mono, e al tuo fianco, per di più. Anche se sei innamorato pazzo... ed è legittimo... anzi, beato te!, mi disturbi troppo... le scuse che tiri fuori per uscire a telefonare... mi fanno imbestialire perché sono un oltraggio alla mia intelligenza... : riprendo, "vado dal parrucchiere"-"ma è lunedì...""Ah sì?..." - pausa - "Ti andrebbe di mangiare del pesce ?"-"Ho già fatto il lesso...""Ma m'è venuta voglia di un bel pesce... vado a comprarlo... così mi sgranchisco anche un po'..."-"Sta diluviando...""L'acqua fa bene... fa diventare più alti"-"Guarda che a 66 anni...non si cresce più... ( al pubblico) Una toccatina alla tasca posteriore dei pantaloni per essere certi che l'agendina nera dell'amore sia lì... anche la tesserina della Sip... sì, c'è... bene... "Torno subito... Vuoi qualcosa cara?..." e tornava quasi subito... con pesce per 30 persone, non è stato mai capace a regolarsi con la spesa... e con 24 rose rosa del "nostro" colore... e un bigliettino "Ti amo cara tanto tanto." Il bello è che è vero. E' vero! Lui mi ama. Tanto tanto. qualche volta mi viene da pensare: "Chissà cosa succederebbe se mi odiasse. Mi 18/09/2012 62 SALA 1674 1692 strapperebbe i denti ad uno ad uno senza anestesia... gli occhi... le unghie. Ho sofferto molto in questi ultimi 20 anni. Lui non se ne rende conto. Lui, non capisce. "Tu hai il fuoco di Sant'Antonio nello stomaco per non dire nel ..." "Vedi caro"... io sono molto più creativa. Mi muovo meglio... voglio dire... mi sono "sempre" mossa, quando mi muovevo... meglio di te. Ora sono immobile - qui ho dato giù un po' con la voce, bassa intensa, sofferta... ma attenti, soffrivo davvero - come una casa popolare senza nemmeno un inquilino: un palazzone orribile pieno di stanze vuote... pronto per l'autocrollo" Come mi sia uscita una frase così, di luglio... con quasi 40 gradi, non lo saprò mai. Non lo saprò mai! Ci devo far sopra una canzone... Non ci sono mai canzoni sulla disperazione di una donna "vecchia" abbandonata dal marito o "col marito coglione"...(inventare qualche strofa) o che parli della menopausa... (Consigli sulla menopausa, proseguire,pillole cerotti. Continuare insomma.) No, solo canzone d'amore... o di sesso. (Citarne qualcuna ridicola la devo trovare perché non ascolto più la musica. Perché non ascolto più la musica?) 18/09/2012 63 SALA 1710 (al pubblico) Non ho capito che mestiere faccia la "turnante"... Non so chi sia... E' che il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Sono andata a trovarlo, stava fuori Italia per lavoro, dopo sua, più che insistente richiesta via fax, 11 fogli, per convincermi a raggiungerlo... (che, visti gli avvenimenti del proseguo, mai capirò il perché.) " Vieni ti prego, ti voglio vedere stare con te amore vienivienivieni.. ecc. Vado. Tutto bene, sembravamo persino felici...Qualche tensione trattenuta tra le mie budelle quelle due o 5 volte, (un ossessione? a quell'età lì, capita) che spariva per telefonare... tanto da procurarmi una fibrillazione acuta, due medici nella notte, elettrocardiogramma, per fortuna niente di grave tolto le occhiaie il giorno dopo. Per il resto, tutto bene, come ho detto, sembravamo felici. Come al solito, le cose più noiose le faccio io, (forse m'ha fatto venire per quello): prenotare gli aerei, fare le valigie, pagare il conto... e col conto, mi ammollano 5 fogli con la trascrizione elettronica delle telefonate. Do una guardata ai 5 fogli 5 e mi siedo... Sono molto emotiva... Sto per svenire. Ma sì, lo so che ha la ragazza, lo so che le telefona, ma non vi nascondo che fa una certa 18/09/2012 64 SALA 1728 1746 impressione vedere nero su bianco, per pagine e pagine ore 23 e 5 numero telefonico mio.... ore 23 e 8 numero telefonico della ragazza... ore 10 e 15 il mio, ore 10 e 21 ... A me, sempre la precedenza... eh... sono la moglie. e via così per telefonate e telefonate... ore 5, e 27 numero della ragazza... Meno male che non ha chiamato me, alle 5 e 20 che lo ammazzavo. Perché la chiama alle 5 e 27?!! Poi ore 4 e 50... ma che cazzo di lavoro fa?... Poi di colpo nessuna telefonata al numero amato: per tre giorni solo telefonate a me e tante, come sempre. Ecco, l'aveva raggiunto. Come in un film a doppia velocità mi sono rivista tutta la mia vita e la sua, dell'ultimo periodo attraverso quelle telefonate. Tutta la nostra vita. Sono stata seduta una ventina di minuti. Mi girava tutto. Mi sentivo svenire. Come quella volta che eravamo al mare... In quel periodo lui stava "assolutamente" solo con me... Eravamo sposati da poco... No, non ridete... per almeno 20 anni mio marito m'è stato fedelissimo. Forse. E' negli ultimi 20 anni che... Vi stavo dicendo del mare... io stavo a riva con mio figlio che aveva come un 5 anni... mio marito faceva il bagno, appena appena un cento metri più in là, 18/09/2012 65 SALA 1764 con la mia migliore amica... un'amica vera. Ne esistono sapete. Beh... ad un certo punto, non so per quale effetto ottico... li ho visto avvinghiati. Forse stavo avendo una visione negativa mandatami dal diavolo o dal Signore per mettermi alla prova... Non so... Sono svenuta. Veramente: svenuta! Mi sono rispresa con le urla strazianti del mio bambino "mamma mamma... aiuto la mamma muore" e stavo proprio morendo in quanto ero caduta in avanti con la testa in acqua... che per quanto bassa sia, sull' Adriatico, bastava per affogarmi: mi stavo auto-affogando per amore. Io voglio molto bene mio marito... anzi... lo amo... Il disastro sta tutto qui: Che lo amo ancora dopo 40 anni. Mio figlio dice: "guarda che non è più quello che hai conosciuto... sono passati molti anni... Anche tu sei cambiata... anche tu non sei più quella che lui ha conosciuto. Tu sei innamorata di una persona che non esiste più. Tu sei innamorata di un ricordo." "No, io sono innamorata di lui!" Lui, lo conoscete tutti... lui è veramente extra, delicato, spiritoso, ironico, di una intelligenza superiore... canta, dipinge, scia... le ha tutte... eclettico... geniale, anzi è un genio riconosciuto... Per bene... Non si può dire 18/09/2012 66 SALA 1782 1800 che sia bello... ma ha un gran fascino... Ma oggi... in questa mattinata dove sono decisa a dire "basta", penso che forse ha ragione mio figlio: sono innamorata di un ricordo Guardo mio marito... e di colpo lo vedo com'è... non come l'ho "sempre" visto... come è realmente. Di colpo vedo le sue gambette corte... Beh, le ha sempre avute corte, non è che gli si siano accorciate con l'età... è che quando era snello... non si notavano tanto... le sue braccia... che impazzivo quando mi abbracciava... Ma erano quelle cose lì? Due braccettine senza tono muscolare... da imprenditor-intellettual... stomaco e ventre prominenete... un po' ... (si esprime con un gesto) pettorali che.. insomma, un po' giù... Gli occhi così intensi, neri come il carbon... che quando si perdevano nei miei, mi facevano tremare... svenire... ora li vedo sbiaditi... quattro capelli in testa... la faccia stanca... le guance... che se gira la testa di colpo... vola via. Ciò nonostante c'è una parte di me... che anche in questo momento, sente una grande tenerezza per lui. Maledizione, ma perché s'invecchia? Dovrebbe farsi la plastica - penso... dovrebbe farla. Io l'ho fatta... mi sono tirata via di colpo quei 18/09/2012 67 SALA 1818 dieci anni che m'intristivano... è stato quando lui si era fidanzato ufficialmente con... Quando ho avuto la certezza che mio marito faceva sul serio con una ragazza di 37 anni... più giovane di lui, che se ne andava in giro, che si faceva vedere che frequentava gli amici comuni che" attenti a non fare gaffe, che stassera arriva la moglie" ho fatto il giro delle farmacie di Milano... non che meditassi chissà che... ero come in trance... una bustina per volta, e Veronal e Veramon e Gibalgina e Optalido... Le comperavo così... senza determinazione... Non si sa mai. Sempre meglio essere pronti all'occorrenza... Per tre giorni ho girato farmacie. Poi sono andata da lui e gli ho detto che partivo. "Dove vai?..." "Non so...." "Ma perché te ne vai... io ti amo... tu conti più di tutti al mondo..." "Sì. Ciao" Salita in macchina di colpo non mi è venuto in mente neanche un posto dove mi sarebbe piaciuto andare. Li ho fatti passare tutti. Ho pensato anche all'estero vado a Parigi... Londra... Bruxelles... Dopo un'ora di riflessioni e giri turistici col cervello, prendo tempo e vado in ufficio. E' sabato pomeriggio. Non c'è nessuno ne deve venire nessuno. Sì, nel mio ufficio: 360 metro quadrati, 11 stanze. Beh, a parte questo fatto, vado nel mio ufficio. 18/09/2012 68 SALA 1836 1854 Imprevisto! C'è mio nipote e un nostro collaboratore: Walter. "Che fate qui?" "Nulla... avevamo da chiudere una storia... stavamo andandocene. E tu che fai?" "ho da fare..." Loro se ne vanno. Mi sono guardata intorno... Pensavo a lui, che sicuramente aveva già telefonoato alla ragazza del momento: si chiamava Maria, o Stella, o... non mi ricordo più...:"è partita puoi venire". Tolgo dalla borsetta tutto quello che ho,libretti degli assegni, chiavi di casa, della cassaforte. Non mi viene da scrivere niente. A chi dovrei chiedere perdono? E perché? A mio figlio forse... Ma no, sta crescendo, ha la sua vita... io non servo più nemmeno a lui. Forse ero un po' depressa (ride). Sentivo che già non esistevo più, che ero già morta. Senza interessi per niente e nessuno. Brutta storia. Casermona popolare di trecento appartamenti con nessuno dentro. Ho tolto dal cartoncino...tutte le mie pastiglie... ne ho fatto un bel mucchietto davanti a me. Ho preso una scodella, l'ho riempita d'acqua ne ho messe tre o quattro in bocca e giù a bere. Su un foglietto ho annotato: 3 e giù a bere, più 3.... e, fanno 6... più 3 e fanno nove... Devo dire che si fa una gran fatica... ti si impasta la 18/09/2012 69 SALA 1872 bocca... non riesci a deglutire... ti viene voglia di smettere... ancora 5... Ma cosa sto facendo?! ancora tre... e 5... Credo di essere arrivata a 50...Da un pò non segnavo nulla sul foglietto... Chissà perché mi era venuta questa idea del segnare... forse per potermi regolare quando stendermi. Ora mi mi gira la testa... mi vado a stendere... continuerò a prenderle da stesa... Arrivo al divano... mi gira tutto... bevo un po' d'acqua ancora... poi la scodella mi cade... e non ci sono più... "Che bellezza è finalmente finita... adesso sì, che dormo!!" credo sia stato l'ultimo pensiero. Invece no. Sento che mi sollevano di peso, mi costringono a camminare... mi parlano, gridano, io mi lascio andare non reagisco, non voglio reagire "deve camminare non fermarti! Falla camminare!" ma chi parla?...Chiama il marito... telefona all'ambulanza..."Quante ne hai prese parla!" E' la voce di mia sorella... "Pensa a tuo figlio, maledizione quante ne hai prese?" chi è questo...mio marito... Ci sono proprio tutti. Tutti uniti. Una festa di famiglia. "Sbrighiamoci... ha 21 pulsazioni... portiamola 18/09/2012 70 SALA 1890 1908 via" Chi ha parlato... gli infermieri dell'autoambulanza. M'infilano in un lenzuolo per trasportarmi... mi sento urlare... e non so proprio forse la rabbia mi faceva uscire il fiato o forse l'ho sognato "voglio morire!!! Lasciatemi maledetti voglio morire!!!" Per un anno intiero non sono andata nel mio ufficio. Morivo di vergogna. Non capita tutti i giorni di essere trasportata per le scale avvolta in un lenzuola perché la barella non passa, tra gli sguardi degli inquilini allibiti "una signora così per bene!...pensa te!..." finire al Pronto soccorso seguita da una decina di parenti mariti sorelle e la gente che ti guarda e i medici gentili che ti fanno iniezioni da ogni parte, una flebo nel braccio... ti fanno bere un 700 litri d'acqua con dentro non so che... "vomiti signora coraggio" e tu che tiri su l'anima e tutti sono contenti e non ti trattengono perché sei persona conosciuta sì, capiscono....ma certo lo scandalo, i giornali... si figuri... e via che torni a casa e dormi per un 5 giorni e quando ti svegli sei così debole che non capisci se è bene che ti sia andata bene, e se ti è andata bene veramente. Riprendi a vivere la tua bella vita di merda... un po' imbarazzata... senza il coraggio di guardare 18/09/2012 71 SALA 1926 la gente negli occhi.. e tutti che ti trattano come una che è matta... e non come una che ha bisogno d'amore. Ho sempre avuto un morboso bisogno d'amore. Da piccola, avevo un 5, 6 anni e per attirare l'attenzione dei miei, ho rovesciato qualche goccia d'inchiostro rosso nel mio vasino della pipì. La mia mamma, sconvolta... mio dio, s'è sviluppata a sei anni!... No, no.. forse è un fatto renale, chiama il dottore, chiama il dottore, tutti gridavano, piangevano... e quando, felice di tanta attenzione ho tirato fuori la bottiglietta d'inchiosto rosso, hanno capito... m'è arrivato un ceffone dalla mia mamma, che ogni volta che sento l'odore dell'inchiostro, mi tocco una guancia. Meno male che hanno inventato le biro! "La prossima volta mi andrà meglio." Ho avuto addosso per anni la voglia di ammazzarmi... specialmente quando scoprivo un nuovo amore di mio marito. Maledicevo la mia debolezza...la mia incapacità di reazione, di prendere su, come si dice, e andarmene. Stavo lì come una lumacona... senza forza ne idee... a crogiolarmi nelle mie disperazioni invece di... che so, andarmene... ammazzarlo... bruciarlo... Cos'è?... non mi verrete a dire che voi mai... mai 18/09/2012 72 SALA 1944 1962 neanche una volta avete pensato o tentato di ammazzarvi. E allora ho fatto il liftingh. Il liftingh l'ha fatto, a parte le attrici, anche quelle che minacciano querele se qualcuno dice che hanno fatto la plastica, anche Mastroianni... Manfredi... lo so di certo... l'han fatta un sacco di uomini politici... anche in America. Ieri sera guardavo De Mita in televisione... e l'ho trovato, nonostante le preoccupazioni... ringiovanito... per me l'ha fatta anche lui. Dovrebbero passarlo come servizio sociale, il lifthing... sì, con la mutua... sai quanta gente triste tornerebbe a ridere? Conosco un medico che li fa a rate... che una, ora che ha finito di pagarlo è già tutta ricrollata e deve ricominciare da capo. Tira su sederi, toglie le "borse" (accenna gli occhi) la pappagorgia... ti tira su... ti tira via tanta di quella pelle in più da ricoprirci una poltrona. Ti ringiovanisce anche le mani, se vuoi... tutta... che se incontri la tua mamma, ti porta a fare la prima comunione. No, caro figlio mio, io lo amo il tuo papà, altro che storie... "amo lui"... lo amo così com'è. Che m'importa se è invecchiato... anch'io sono invecchiata... Lui è i miei ricordi, la mia vita... Sono i sentimenti che contano... In quel famoso 18/09/2012 73 SALA 1980 fax di 11 pagine m'ha scritto: "non lasciarmi, le altre non contano, conti solo tu, dobbiamo stare insieme, è con te che sono stato al mondo." Ho pianto. E' quello che mi dà, che conta... Sì è vero... lavoro tanto per lui... quando è a casa mi sembra di avere intorno un bambino spastico...:"e dov'è questo? e dov'è quello? Mi dai la gomma grazie, vorrei un paio di calze... farei il bagno ma solo tu sai dov'è il costume..." Certo, è un segreto di famiglia! Sempre svagato... distrattissimo. Solo quando deve organizzarsi le storie con le sue ragazze, diventa attento, memorizza tutto, pare uno della CIA. �Gentile, generoso, intelligente... ma devo dire che in questi ultimi dieci anni è diventato un po' più pesante dei primi trenta... Se penso che da quarantanni sto sempre con lo stesso uomo mi sento prendere da un'ondata d'ira omicida. Ma perché?! Colpa della mia mamma... dell'educazione che mi ha dato... Del CATTIVO ESEMPIO che m'ha dato: fedele a suo marito come una suora di clausura! (cambia tono) Non che io sia stata fedele a mio marito come una suora... Per la carità! Ho avuto eccome le mie storie, ma non abbastanza... e per fortuna che le ho avute!, 18/09/2012 74 SALA 1998 2016 altrimenti adesso starei tutto il giorno a sputarmi in faccia. Però diciamo che vivevo malissimo i miei tradimenti... le mie "trasgressioni". Sensi di colpa da perdere sonno, appetito, pianti disperati in segretitudine... singhiozzi tra le braccia di lui, del tradente... "oddio cosa sto facendo?!..." singhiozzi tra le braccia di lui, del tradito: "Oddio che ho fatto!" "Micina amore tesoro perché piangi?!"-"...non so... così... per niente... sono una sciocca"-"Calmati amore... non piangere micino mio... Mi ami?" Mi usciva tra i singhiozzi un urlo strozzato. "Tanto!!!" "Non gridare così... ti sente tutto il palazzo" Come soffrivo! L'ho tradito, ma lui ha sempre occupato il primo posto nella mia vita. Il primo! E non l'ho mai fatto soffrire! (Cambia tono) Sì, dovrebbe proprio farsi la plastica... non tanto... una tiratina... No, non per me... io lo amo così com'è... ma per le ragazze... anche per non essere scambiato per il padre. Se pensate che sono cattiva non vi sbagliate... Lasciatemi almeno essere cattiva. Lui va pazzo per le ragazze... C'è chi va pazzo dei bomboloni, lui... E' questo l'argomento del mio bloccarlo in camera questa mattina. Le ragazze. E lui lo sa e 18/09/2012 75 SALA 2034 suda. Mi spiace farlo stare male... ma.... non posso più rimandare. (Prende il fiato) Devo assolutamente parlare. (riprende il fiato) Definire... (C.S.) Finire. Se no, scoppio. "Ma via!... dopo 40 anni di matrimonio stai ancora a rompere perché lui... Ma lascialo tranquillo... lascia che si sfoghi... tanto lui ti ama! Non se ne andrà mai da te!" Chi è che parla? Tutti quelli che conosco. E' quel "non se ne andrà mai" che ora m'ha messo in crisi. Un po' di tempo fa ho chiesto al mio medico: "quando, gli uomini smettono di fare all'amore?" "Hai voglia, ragazza, (sono 40 anni che mi chiama "ragazza": tu hai due età, quella anagrafica e quella biologica, cara "ragazza"...) hai voglia! Gli uomini fanno l'amore fino a 80 anni!" E' orgoglioso. "Fino a 80 anni???!!! Dunque, lui ne ha 66 e io dovrei andare avanti ancora per 14 anni così? No." "Tu hai il fuoco di sant' Antonio nello stomaco... per non dire nel ...." Non mi piace mai essere volgare in momenti così... anzi, mi disturbano molto quelle donne che perdono il controllo... il senso della misura, che danno fuori, che spaccano oggetti in casa. Per la verità, quando lui ha detto dopo che io gli ho detto del fuoco di 18/09/2012 76 SALA 2052 2070 Sant'Antonio: "No, guarda che ti sbagli..io..." e si stava avviando alla porta per andarsene... ho sentito nello stomaco una cosa proprio brutta. L'istinto omicida che ognuno di noi ha in fondo all'anima... Ma sì, che ce l'avete anche voi! Dai... Proprio mai avete pensato in un momento di disperazione estrema... di esasperazione estrema, "adesso l'ammazzo"? Non importa chi: il marito, il padre, la madre, il professore, uno stronzo in un momento "no" che vi sbava addosso un complimento troppo pesante... o il capo ufficio... o una ingiustizia... No, no... zitti, zitte!, non dite niente. Ora, mentireste. E se invece non mentite, e siete presi da una improvvisa ondata di sincerità, mi mettete paura. Stiamo calmi. Non vorrei che qualcuno si alzasse e si mettesse ad urlare: "Sì!!!!! l'ammazzo!!!" e via che salta addosso al vicino, alla vicina di poltrona e lo o la strozza, qui in mezzo a tutti. Zitti, calmi e fermi. Continuiamo a mentire per ora, l'ammazzere alla prima occasione. E mi raccomando, non reprimetevi, fate le cose per bene. Rimandiamo: lo farete questa sera a casa vostra. "E' meglio che ti sieda immediatamente o entro cinque minuti hai la casa distrutta.... rompo tutto 18/09/2012 77 SALA 2088 il rompibile, vetri compresi e forse rompo anche te." Non ho alzato la voce. Ci conosciamo da quarant'anni. Capisce che non sto scherzando. Lui torna a sedersi sul letto... si passa la mano sulla faccia sempre più sudata... poi si stende... asciugandosi il sudore... "Ti stavo dicendo che vorrei che te ne andassi. Il nostro, ormai è un sodalizio infame... è ora di romperlo. " "Oh, esagerata... perché infame... Io sto bene con te..." "Io no, io non sto bene con te. Sai come mi sento "con te"? Agli arresti domiciliari... da più di vent'anni. Sono un detenuto in attesa di giudizio... la sentenza che sto aspettando? Condanna a morte." Lui fa un sospiro proprio di quelli che straziano... pardon, che mi straziavano. E sì... non era la prima volta che dicevo una cosa così... Non che l'abbia ripetuta tante volte... ma qualche volta sì... Di solito a 'sto punto, mi commuovevo talmente per quello che stavo dicendo... che non riuscivo a trattenere le lacrime... lui sospirava... allungava una mano... "ma io ti amo!..." e io giù a caragnare senza ritegno... "sì...condannata a morte sono!" Mi 18/09/2012 78 SALA 2106 2124 usciva costruita così la frase...non "sono condannata a morte" ma "condannata a morte sono!" Chissà perché... mi veniva di dirlo alla meridionale. (piange) "condannata a morte sogno... voglio dire... sono..." arrancando già col corpaccione qualche millimetro verso di lui..., pronta ad essere afferrata tra le braccia incantatrici... "Amore ma perché dici così... lo sai che ti amo... lo sai che conti solo tu... lo sai che le altre sono solo..."-"No, no...lasciami...lasciami...Voglio morire!..." ma ero con la testa sulla sua spalla e singhiozzavo rilassata... "Micina mia... bambinona..." "Amore... non farmi più soffrire...Ti amo tanto..." "Anch'io ti amo..." E via che tutto ricominciava da capo. No, non finiva con una scopata... pardon, volevo dire... non facevamo l'amore... Io e mio marito l'amore non lo facciamo da 20 anni, per l'esattezza da 22 anni. Perché? Non lo so. Non saprei proprio spiegare come ci si sia arrivati... fatto è che ad un certo punto non ci siamo più interessati sessualmente. Veramente non so chi abbia incominciato... A pensarci bene... forse lui. Il fatto è che era scoppiata la "rivoluzione". Sì... sto parlando del 68. Mamma mia è stato veramente un Sessantotto per me! Una gran confusione di 18/09/2012 79 SALA 2142 pensieri idee ideologie falsi ideali... e le manifestazioni e la polizia e le botte e ragazzi che morivano e le occupazioni e le canzoni... e i ragazzi che morivano e gli operai che venivano licenziati e il blocco dei cancelli alla Fiat all'Alfa e l'amore libero e la liberazione sessuale e i ragazzi che morivano... e le ragazze di 16 anni col bidet fatto e le mutande in mano pronte come il Nescafé... e le galere e la polizia e le ragazze... e le manifestazioni e le occupazioni e i ragazzi pronti come il Nescafè... e le manifestazioni e le... e ragazzi che morivano... Scusate, mi sono fatta prendere un po' la mano... è che mi è difficile tenere il filo del discorso... Dove eravamo... A sì... che io e lui non facevamo più l'amore... Beh, ora che importanza ha stabilire chi dei due s'è stancato dell'altro o se ci siamo stancati tutti e due... o se uno ha sofferto perché l'altro s'è stancato... Non serve a nulla... Fatto stà che: basta. Abbiamo chiuso col sesso. Tra di noi. L'abbiamo fatto con altri "sesso" e tutta la pazzia sta proprio qui. Aver accettato che l'"amore" tra noi fosse finito... quell'"AMORE"... e continuare a vivere insieme. Finisce sempre che uno dei due paga un po' di più dell'altro. Purtroppo sono stata io a pagare... e con gli interessi! Attenzione, non è 18/09/2012 80 SALA 2160 2178 che mi stia piangendo addosso. E' che per una donna è diverso. Lo è veramente. Non abbiamo per niente, i seni prominenti e i fianchi larghi. Veramente ci sono sempre più ragazze con il fisico da ragazzo... se ne vedono sempre meno con i fianchi larghi... Chissà perché...Chissà da che dipende questo cambiamento di razza... forse è genetico. Non so. Dunque dicevo che 'sto fatto di fare l'amore con altri... �Seppur umano il bisogno di avere distrazioni, più che comprensibile... ma negli ultimi 20 anni gli è scoppiata come una pazzia. A poco per volta, sempre più intrepido, deciso... spavaldo: innamorato di un'altra, poi un'altra ecc. poi un'altra, ecc. ma sempre con me. "Non ti lascerò mai amore... Tu per me sei tutto... come mia madre!" Non mi ha mai lasciata. Forse una volta era sul punto di farlo... ma poi... Dunque dicevo che 'sto fatto di fare l'amore con altri... 'sta stronzata della coppia aperta è stata proprio una stronzata. Chi arriva alla coppia aperta senza soffrire vuol dire che non ama più... o che è stato educato in una certa maniera in una famiglia speciale. Io non conosco nessuno, dico nessuno, che abbia vissuto questa esperienza senza morirci dentro. Non sto facendo la tragica. Ho detto "morirci". E' un fatto culturale da centinaia 18/09/2012 81 SALA 2196 di anni... forse un duemila... di una certa educazione... ma vedo che anche quelli che hanno 20 anni, non ci vivono bene dentro a 'sta storia... soffrono come cani sgozzati. Solo uno dei due, naturalmente. Fingendo oltre tutto di stare benissimo... poi si trovano con 4000 pastiglie di Veronal nello stomaco e hai voglia a fare lavande gastriche, che poi si sta malissimo. Si sta malissimo. � 1) BIOGRAFIA FRANCA-TENTATIVO Sto male di salute,ma mi sembra di stare molto bene d'umore, mentre invece mio figlio dice che tutte le malattie che io sono riuscita(un vero primato!) ad accumulare negli anni (che vanno dall'onicofagia-mangiarsi le unghie,tricotillomania-strapparsi capelli,attorciliarli stretti al dito anulare e infine nasconderli sotto ai mobili.Quando uno è in ansia,si strappa i capelli ,se sola,si mangia le unghie in presenza di altri.)E me l'ha dimostrato enumerandomi tutto quello che ho avuto negli ultimi due mesi a Boston."Oh,ma come sono felice,rilassata!"Un bubbone della grandezza di un mandarino nel seno sinistro,proprio sopra a quello che chiamiamo cuore,dolore ai reni con perdita di sangue,lastre,calcoli frantumati,tracce anche in vescica,dolori muscolari alle gambe,crampi 18/09/2012 82 SALA 2214 2232 durante il sonno,gamba sinistra,dopo immobilità di qualche ora,non rehhe e duole."Cos'è,il lazzaretto tutto di un colpo?"NO,è che il tuo fisico si fifende come può.lanciandoti campanelle d'allarme da una situazione che tu vivi male.Fai l'elenco di tutte le malattie che hai avuto negli ultimi anni,gli interventi,malattie inimmaginabili ma ben tangibili che vanno da una congiuntivite che ti scoppia oggi,inizio di una commedia che non ti piace e che ti sparisce il giorno dopo l'ultimo spettacolo.Tu come un pappagallo ripeti"sto bene"e sei pure convinta,invece"credi" di star bene,ma nel tuo subconscio stai malissimo?Tutta la colpa è del subconscio.Froid ha detto un sacco di cose relativammente importanti,cose che anche altri avevano detto,l'unica sua* scoperta essenziale per la vita dell'uomo per la sua mente è 'sta storia del subconscio.'Sta storia del subconscio deve essere vera.Mi viene in mente una tipa di Torino che lavora all'Einaudi,si chiama Emilia,l'ho conosciuta tanto tempo fa,mi raccontava della sua vita,nel dibattersi nei problemi col marito da cui si era separata,i figli,la suocere,l'amante del marito,la moglie del marito.Tutti questi problemi le procuravano fenomeni fisici stregoneschi,reazioni sul suo 18/09/2012 83 SALA 2250 corpo che nessun medico aveva mai registrato su alcun paziente.Che so,le lenti a contatto che si gonfiavano a dismisura fino a scoppiare,oppure che si bucherellavano tutte. Robe mai viste,tanto che l'assicurazione si rifiutava di rimborsargliele.Mio figlio ha certamente ragione. "Tu devi sbatterti,riuscire a scavare,a ricordare,a scoprire cosa hai dentro realmente,quale fatto vicino o lontano ti ha portato a questo malessere. Devi andare indietro, indietro mamma."Mi sono presa un registratore e via a parlare a ruota libera.Come premo il tasto per la registrazione,non mi viene in mente niente.Cerco di ralassarmi.Vediamo..il primo trauma..per me è stato un trauma e grosso.anche se poi,ora,30 anni dopo,mi rendo conto di aver guardato i fatti con ecessiva enfasi.HO scambiato una storia del tutto naturale per una mancanza d'amore.L'ho vissuta malissimo.Ho cercato di parlarne con lui,ma subito mi sono interrotta, imbarazzata dal suo imbarazzo. Impreparata,incolta sul sesso:è la prima cosa che ricordo in questa incursione nella mia vita. Il mio rapporto con l'altro sesso è statoo per moltissimi anni un rapporto "al servizio";mai avuto stimoli sessuali,la voglia di fare all'amore mi veniva se ci si abbracciava e baciava...ma 18/09/2012 84 SALA 2268 2286 scivolavo nel rapporto senza un grande desiderio di sesso..ero portata ad assecondare il suo di desiderio.Del sesso,non sapevo nulla.quello che facevamo,era venuto da solo,l'avevamo scoperto insieme.autodidatti.Ora,per fortuna è diverso.I giovani sanno tutto.prima ancora di avicinar si ad una donna.Mio figlio aveva un 13 anni e già se ne stava con un libro di anatomia in mano.(IMENE,vedevo soltanto un orecchio).L'orgasmo,l'ho raggiunto molto dopo che praticavo il sesso.Prima fingevo. Non me ne sono mai fatta un problema. PENSIERI:LA COPPIA 1) Riuscirò fino alla morte a tenere per me che tu sei solo un uomo?Io cerco di capire tutto... i tuoi bisogni... mi sforzo di non dare maggior significato alle "cose" di quanto in realtà non abbiano..di leggerle per quello che sono: SESSO E GRATIFICAZIONE ma non mi posso impedire di soffrireper queste nostre due vite così unite e così irreversibilmente staccate. Due vite tronche,che vivono solo se congiunte ma si logorano e muoiono nella congiunzione.E' molto che sono morta.E' il saperti distratto da altro che mi ha tolto la vita.Senza di te non posso vivere, ma quanto pago questo mio vitale bisogno.Sono riuscita a superare tutto ciò che ho subito.Mi 18/09/2012 85 SALA 2304 credevo armai forte.ma il dolore torna ogni volta come trentaanni fa.Sto vivendo un disperata e allo stesso tempo afettuosa solitudine.Gironzolo per questo mondo come un ombra; pensieri bui mi schiacciano. Brontola la mia anima,il mio cuore,i miei sentimenti ti si rivoltano contro,il mio orgoglio di essere donna? Umiliato. E il non sentirmi "nessuno". Non mi accontenta essere "prima" nella tua vita..è nel mio sesso a ridere che ti voglio tenere.Ti guardo davanti ad una ragazza qualsiasi,trasformato,ti rappresenti,ti dai un gra daffare,senza misura ne controllo.Ed io sono condannata da me stessa a starti a guardare,come tu,per tua scelta sei condannato a vivere con me.Che fare? �Mogli dipendente comunale che trova i soldi in tasca al marito e li butta dalla finestra. Inserire il discorso del grande mondo, o no? Il grosso della vita sta fuori. Perché la gente lascia fare ai nostri sgovernanti? Perché accettiamo tutto? Chi sono i critici presenti allo spettacolo 'sta sera? C'è Raboni del Corriere? NO?... Lo sapevo. La differenza tra uomo e donna la vedi anche da qui. "indelicati" Borsellino o un altro è morto, saltato 18/09/2012 86 SALA 2322 2340 per aria: " come si sente signora? Sta male?" Perché la signora non tira un calcio nei coglioni? perché non gli salta addosso e lo strangola ficcandogli le dita negli occhi? Ognuno di noi vive nel seminterrato della sua anima. La televisione!! Casalinghe che si spogliano (Colpogrosso) come si muovono che livelli di volgarità riescono a raggiungere. Non si fermano più! Il responsabile ultimo della situazione tragica dove siamo arrivati, non è Andreotti, ma sono le nostre insicurezze. Serpente a sonagli. Ridurre una persona a poltiglia Perché la gente è così debole che uno può manipolarla come vuole? Perché? Papuasia: leggere origini e costumi. Rapportso sessuale libero. I bambini sono nel grembo della donna e si nutrono di sperma. Ma che trovata!! Che civiltà. Il maschio sceglie la femmina per la vita. Il matrimonbio tra un maschio e una femmina è indissolubile. Protezione militare, non sessuale. Cucitura sesso bambine, riaperto a 20 anni. LA CHIACCHERATA O IL PROCESSO 18/09/2012 87 SALA 2358 1) T'ho umiliata? Quante volte? Qual'è l'ultima volta? E il rispetto? Dove lo metti? E noi come siamo? Come siamo? Migliorate col tempo? Peggiorate. La vera differenza tra un uomo e una donna, credo, consista in questo: le donne conservano un po' più dell'uomo, il senso dell'onestà, (non tutte) della giustizia, dell'integrità. Siamo soggetti morali, (non tutte!) e a volte purtroppo solo moraliste. All'uomo è stata inculcato, sempre con quella prima fatale poppata, il piacere per la lotta, la lotta con qualsiasi mezzo per ottenere, raggiungere, impossessarsi del POTERE. Il POTERE è comando, è forza, denaro. FASCINO. BELLEZZA. Tutte "QUALITA' ", privilegi, che ti derivano dal potere. IL POTERE ti procura tutto ciò che il POTERE PUO' PROCURARE. Con il potere che ti balla intorno anche tu ne vorresti un po'? No? Essere donne continua ad essere difficile, e nel cammino della vita (è con rammarico, che sono costretta a riconoscerlo) ti senti con un fatto che sicuramente, dopo il turbamento che ti procura, ti lascia amarezza e sconvolgimento addosso, cioè, la scoperta, che le tue difficoltà di vita, di sentimenti, le tue insicurezze, dipendono sì da come è strutturata la società, dagli uomini, da 18/09/2012 88 SALA 2376 2394 quello che ci si aspetta da te, ecc. ecc. ma dipendono anche da altri essere come te, anime del tuo stesso sesso. Sì, amarezza e sconvolgimento. La donna è troppo spesso, la maggior nemica della donna. Nel lavoro e nella vita. Giovani o vecchie che siano. Interrogate, provate ad interrogare. Quasi tutte, fottute da un'altra. Sì, c'entra anche lei, ma vero è che l'amore l'uomo lo fa quasi sempre con una donna. O giovane come te, o molto molto più giovane di lui. E tu stai a guardare. Si fa per dire. Naturalmente storie di questo tipo si verificano quando il lui, è un vero LUI. Se è giovane va benissimo, ma andrà ancor più bene, se il LUI in discussione è senza giovinezza, è adulto, è vecchino, è vecchio. L'impegno, per la giovane in questione, sarà minimo. In tutti i sensi. Intendiamoci, può, anzi dovrebbe essere pesantissimo, ma buone prospettive, vuoi di vita, vuoi sociali, artistiche possono allegerirlo assai, come peso.E tu stai a gurardare. Hai una conoscenza della storia... di quello che passa, del senso di quello che sta accadendo. TU SAI GIA' TUTTO. PERCHE' E' IL RIPETERSI, del ripetersi, del ripetersi. Aspetti... inutilmente. Cosa aspetti? Che succeda quello che tu non vorresti. L'unico 18/09/2012 89 SALA 2412 pensiero che ti deve dare un minimo di... sì, che anche tu sei stata giovane, e anche la giovane di oggi, con fortuna, o senza fortuna, (a volte non basta sposare uno scrittore importante per scrivere un buon romanzo, vedi MORAVIA; o darsi ad un pittore, sempre importante, per dipingere un bel quadro ecc. ecc. Come a dire che se hai doti, certo con l'uomo di potere, puoi correre nella carriere, ma se non hai nella testa le cose giuste... dove corri? Ti sembra di correre, ma non appena ti fermerai per riprendere fiato, voltandoti indietro, scoprirai di aver perso per strada qualcosa che sarebbe stato più importante tenere, e ben stretto.) La giovane che oggi ti mette pesantemente davanti alla tua età, alla tua realtà, diventerà vecchia, esattamente come sei tu ora. E questo uomo, che tu presuntuosamente hai creduto tuo, guardalo: che non si vede per quello che è realmente, abbarbicato ciecamente alle sue illusioni. �DALL'AUTOBIOGRAFIA DI FRANCA RAME di prossima pubblicazione: "Il nostro era un teatro realmente e totalmente "all'improvviso" che si basava su trame semplici e stringate, Teatro Popolare appunto, nella tradizione della Commedia dell'arte, 18/09/2012 90 SALA 2430 2448 completamente opposto al teatro letterario e naturalista messo in scena dalle grandi e illustri compagnie che agivano nelle grandi città e imitato in tutto il suo negativo dalle piccole compagnie, come la nostra, che agiva no in provincia. Il nostro successo stava tutto in questa differenza. Il nostro repertorio era vastissimo: dalle più famose tragedie di Shakespeare ai drammmoni ottocenteschi, alle commedie di autori moderni a quei tempi (Niccodemi, Giacos, Rosso di San Secondo, alle comiche finali. Il tutto senza aver mai studiato una parte a memoria su di un copione. Nella mia fimiglia non esistevano copioni di testi teatrali veri e propri, ma una specie di cannovacci e per molti testi non esisteva nemmeno il cannovacccio. Ce li avevamo nella testa da sempre. Eravamo bravi? Non lo so. So solo che i teatri erano sempre pieni, che si lavorava tutti i giorni, si riposava solo il venerdì santo, e il 2 dei morti, a novembre. O se c'era il funerale di un personaggio importante del paese: il prefetto, il sindaco, il dottore, il prete il farmacista. E quando in un paese avevamo fatto tutto il nostro repertorio, (replicato 6 sere la Giulitta, 6 la passione, "Il povero fornaretto di Venezia " e non mi ricordo più quali altri drammoni avessere 18/09/2012 91 SALA 2466 successo) mio padre o mio zio, si leggevano un romanzo, ci riunivano e ci raccontavano a sommi capi l'intreccio, distribuivano i ruoli, se i costumi adatti non c'erano, si rimediavano, e via che il giorno dopo si andava in scena. Sulle quinte laterali, in bella calligrafia, la scaletta dei punti chiave, il susseguirsi degli avvenimenti. �BIOGRAFIA PER ENCICLOPEDIA TRECCANI SALA DI CESENATICO 20 SETTEM. 1992 Franca Rame debutta in teatro a otto giorni, tra le braccia di sua madre, nel ruolo della figlia della Genoveffa del Brabante. La sua è ultima ed una delle più importanti famiglie di attori girovaghi. Rappresentano, nell'Italia settentrionale, un repertorio assai vasto. Stralci dell'autobiografia di Franca Rame di prossima pubblicazione: "La mia famiglia è di origine lombarda, nasce agli inizi del 600, con marionette e burattini, (conoscevano entrambi le tecniche assai diverse tra loro). Ho debuttato ad 8 giorni in braccio alla mia mamma. Nella mia famiglia era un fatto naturale: appena nasceva un figlio lo si metteva in palcoscenico. L'Accademia di arte drammatica, l'ho fatta lì, con loro (con mio 18/09/2012 92 SALA 2484 2502 padre, suo fratello le rispettive mogli, i figli, gli scritturati). �M'è cascato sulla testa il ciclone "fica" Ad ogni grande emozione mi si scarioca l'orologio. �Su ogni individuo vengono commessi degli omicidi, ai quali siamo impreparati. Molta gente é già morta pur continuando a parlare e ridere. Io ne conosco. Specialmente donne. Strepitiamo per le scortesie, le volgarità, le ingiustizie che subiamo, ma non ci accorgiamo di quello che facciamo subire agli altri. Cerco sempre di riflettere prima di muovermi, non mi basta più contare fino a dieci... a volte conto fino a cento, perché so con certezza che 'gli altri' sono molto importanti. Tutti. L'errore di base nella vita di molti (di noi donne, specialmente) è di non saperci difendersi dai sentimenti, dal farci travolgere, dallo 'sbatterci dentro tutto', in quello che si ritiene essenziale per vivere: "l'amore". L'amore ci vuole, ma a dosi ragionevoli, controllabili. Dovrebbe essere proibito dalla legge, farsi mangiare, dall'amore... anche se è bello, perdersi, nell'amore. Ebbene sì, sono romantica. L'ho capito tardi. Ora, l'averlo capito... la saggezza faticosamente acquisita 18/09/2012 93 SALA 2520 negli anni, mi serve pochissimo. La metto a disposizione. Ho intenzione di aprire una scuola per mogli. Io me ne intendo. Ho vissuto momenti d'infelicità profonda, totale. So cosa significhi il "non voler più vivere, (contributo non indifferente l'ho ricevuto dal dolore fisico continuo per anni e anni, vedi braccio). Mi sono molto criticata per questo. Ora è "passato". E' lì, nei ricordi. �Non che pensassi di Dario chissà che, ma, ad un certo punto della nostra vita, nelle storie di "ragazze", (per la verità, sempre disponibili e pronte come il Nescafè) non nascondo che trovarlo uguale nella banalità di tanti "maschi", m'ha deluso. Anche se mi sono più volte chiesta: "ma perché dovrebbe essere diverso? Forse perché lo è stato per 25 anni, diverso? Cosa pretendi, che "teoria e pratica" vadano per tutta la vita insieme? Anche i santi cadono in tentazione." E così ho capito che il sesso, (per gli uomini al primo posto culturalmente e ideologicamente) il desiderio di "fare sesso" nell'uomo permane per tutto l'arco di una vita (ci sono novantenni neanche tanto arzilli che davanti ad un bel sedere non resistono ad allungare le mani). C'è chi per il sesso, da via di testa, va in galera, stupri... violenze su minori, 18/09/2012 94 SALA 2538 2556 incesti, famiglie che saltano... figli di qua e di là. Se Dario, che non ha mai violentato nessuno, (anzi, deve stare attento a non essere lui, violentato) non ha fatto figli fuori casa, (almeno che io sappia) e che non ha nemmeno 9O anni, sente il bisogno d'avere storie con ragazze varie, non mi tormenta più. Non mi secco se va a farsi tagliare i capelli, o dal dentista... Sono bisogni del corpo... e (non voglio essere né volgare, né banale) sicuramente anche del cuore... bisogno di sentirsi qualcuno intorno con cui fare "birichinate" (chiamiamole così. Forse, (non ne ho mai parlato con lui) credo contribuisca anche l'angoscia del sentirsi invecchiare. Sì. E' giusto così. Anche se un tempo, ho voluto morire.E sì, ci sono passata anch'io. E poi tutto, poco per volta, ti è chiaro. Ti è chiaro che hai sbagliato. Tu. T'è parso di non essere più essenziale per il tuo "lui" di non 'contare' tanto, da voler sbattere via la vita. E' pazzesco che in momenti così, non ti salti agli occhi nulla che ti interessi. Non esiste più nessuno. Ti senti più niente. Perché? Chi c'è passato, mi capisce. E poi, eccomi qua, calma. La donna invecchiando (e ragazze, succede a tutte d'invecchiare) si acquieta... (è vero che 18/09/2012 95 SALA 2574 qualcuna in menopausa dà via di testa, ma è abbastanza insolito). Il segreto è camminare dignitosamente con i propri anni, rispettarsi. Non rincorrere le illusioni... non perdere mai il senso del ridicolo... e anche "comprendere". Molte cose se ne vanno. Quello che rimane, prepotente è il bisogno d'amore da parte di tutti quelli a cui vuoi bene: i figli... l'attenzione di chi ti sta vicino, bisogno di carezze, di dormire abbracciati, di svegliarsi la mattina e dirsi "ciao". Di tenersi per mano, di ridere insieme o di stare in silenzio, insieme, di lavorare insieme. E tutto questo ce l'ho. E giuro, non è poco! Rimpianti? Certo. Struggenti? Un po', ma chi non ce li ha? Se guardo indietro e do una sguardata a questo mare di anni di vita... con Dario... se penso alle tante persone che ho conosciuto... a mio figlio, a Gaia ed Enrica... i loro figli... al piacere di essere nonna di Mattea... mi sento nello stomaco un qualcosa che mi fa venire il magone dall'emozione. Quante cose ho fatto! Quanta simpatia ho sentito intorno a me e, sì, anche rispetto e amore, l'amore di Dario e di tanta gente. Ho avuto molto. Si può ritentare... in un altra vita. Ci stai Dario? �E così... s'è infiltrata tra i giovani il concetto 18/09/2012 96 SALA 2592 2610 "amore libero"... nei giovani... e anche ... in quelli meno giovani. Tra gli animali, il leone ad esempio, sceglie la femmina per la "vita", il loro matrimonio, pur non essendo celebrato in chiesa è indissolubile. Ma c'è assoluta libertà nel rapporto sessuale... per tutti e due... Quella del maschio per la femmina, la "sua" femmina, è una protezione militare, cioè difesa della vita, non sessuale. Quanti di voi vorrebbero essere un leone?... una leonessa? (ruggito) Fuori la verità! (ruggito). Questo per gli animali... In molti popoli primitivi, l'amore libero è praticato da sempre. Il rapporto sessuale libero! Come vorreste essere un primitivo, lo sento! Il più creativo in fatto d'amore libero fra tutti, è il popolo della Papuasia. Creatività... senza offesa... che non può che essere femminile... Non so se ancora oggi... ma in Papuasia l'hanno inventata bella per fare sesso libero, e lì la donna è padrona e il maschio in soggezione, c'è addirittura la convinzione, che i bambini siano nel grembo della donna dalla sua nascita, voglio dire della donna, ma per crescere... e di conseguenza, nascere, devono essere nutriti... con sperma. Vi immaginate la scena? Ogni volta che la 18/09/2012 97 SALA 2628 donna... la DONNA!, ha voglia di fare l'amore urla:" il bambino ha fame!! Il bambino ha fame!!" e via... tutti gli uomini della tribù che corrono a nutrirlo... "Adesso basta... ha mangiato abbastanza! Via, andate via!" La cosa più bella, che "il figlio" quando nasce non è figlio tuo e tuo o tuo, non c'è paternità individuale, ma collettiva: il figlio è di tutti! Se Dio fosse stato della Papuasia il paradiso terrestre l'Eva avesse impostato il suo rapporto con Adamo come le donne della Papuasia, pensa te che sconvolgimento! La storia del mondo sarebbe cambiata, così gli usi... i costumi... Che civiltà. �Mao-TZE _TUNG Con "Le-nin le- nin le-nin...ah. . le-nin ah.... Stalin. l'amore a quei tempi si faceva così. Ma sì che lo conoscete mio marito.... è quel tipi non tanto alto...quattro capelli in testa... ventre prominente...beh diciamo che gli batte sui testicolo... le guance gli arrivano qui... denti appena rifatti... disturbi alla prostata...Beh, questo non si vede...ma si sà. Ecco sì...propio quello lì. 1 IL SODALIZIO INFAME! �Sto uscendo da un periodo di almeno 20 anni di coma profondo. Sì, avete capito bene. Coma 18/09/2012 98 SALA 2646 2664 profondo - in piedi.- Si può? Si può. Guardatevi intorno. C'è un sacco di gente che ha 'sta malattia, il "coma profondo in piedi"... Non li vedete? Nessuno di voi è in coma? (Come a rispondere ad una domanda del pubblico) Com'è il coma profondo in piedi? Io ho sempre camminato, parlato, mangiato, dormito - ma in coma - e profondo Che so...parli con la gente, ma non ci sei - non ti accorgi se c'è il sole o piove - e se c'è il sole, non te ne importa niente. Somatizzi tutto quello che ti succede intorno, senza accorgertene... Stai male da morire ma nessuno lo vede. Sorridi, ma solo con la bocca, così: (esegue) meccanicamente. Non c'è nulla che ti emozioni o emozionerà, nulla che ti squota, che ti interessi, né i figli, il lavoro, le vacanze, il successo, l'amore. Niente. Il tempo passa e niente cambia. Non c'è niente, che ti spinga a fare niente. Cammini, mangi, parli, dormi, ma non ci sei. Dormi sul tuo letto sospesa senza manco toccarlo... tutta tesa. Quando dormi pensi alla morte senza accorgerti di pensarci. Una mattina ti svegli e di colpo ti rendi conto che sì, oggi, lo farai. Ma andiamo con ordine. "Come hai dormito..." mi fa..."Bene.... " "Scendi 18/09/2012 99 SALA 2682 a fare colazione?"... "No, non subito... (si schiarirsi la voce) Ti devo parlare.... Stiamo calmi però..." "Lui" si siede sul letto passandosi una mano sulla fronte. Ogni qualvolta si affronta questo argomento e lui "sa qual'è", in un secondo è madido di sudore... ma proprio bagnato fradicio. Mai vista una cosa così repentina. Come girare un interruttore. Gli prende un'emozione che gli parte... dal profondo... diciamo della coscienza... sono tutti i suoi sensi di colpa, che gli affiorano insieme: BUM! ecco l'effetto "sauna"! "Caro, vorrei che te ne andassi.... " "Perché?!" Gli manca il fiato. " Non mi va più di stare con te... Non reggo più la vita che stiamo facendo. Negli ultimi 20 anni sei sempre stato innamorato. Sempre di un'altra... e mai la stessa. E d'estate di più. Ed ora siamo in pieno luglio! Non sopporto "più" il tuo evidenziare, senza volerlo per carità, ogni rapporto con l'altro sesso con irrazionali movimenti telefonici... senza misura... e sopratutto senza tenere conto che ho occhi ed orecchie. Va bene che stiamo insieme, ma non stiamo più insieme... da 20 anni. (al pubblico) Io e mio marito non facciamo più 18/09/2012 100 SALA 2700 2718 l'amore... (A marito) Non mi disturba più il tuo credere di essere innamorato pazzo... perché so benissimo che non sei innamorato di questa o di quella, ma che sei innamorato dei vent'anni che non hai più. Mi disturbano troppo... le scuse che tiri fuori per uscire a telefonare... mi fanno imbestialire perché sono un oltraggio alla mia intelligenza...: "vado dal parrucchiere" - "ma è lunedì..." "Ah sì?..." - pausa - "Ti andrebbe di mangiare del pesce ?"-"Ho gli ossibuchi pronti..."-"Ma m'è venuta voglia di un bel pesce... vado a comprarlo... così mi sgranchisco anche un po'..."-"Sta diluviando ..." "L'acqua fa bene... fa diventare più alti"-"Guarda che a 68 anni...non si cresce più..." (al pubblico) Non mi sta già più ascoltando...Una toccatina alla tasca posteriore dei pantaloni per essere certi che l'agendina nera con i numeri dell'amore sia lì... anche la tesserina della Sip... sì, c'è... bene... "Torno subito... Vuoi qualcosa cara?..." e tornava quasi subito... con pesce per 30 persone... non s'è mai saputo regolare con la spesa ... e 24 rose rosa del "nostro" colore... e un bigliettino "Ti amo cara, tanto tanto!!" Il bello è che è vero. E' vero! Lui mi ama. Tanto tanto. Qualche volta mi viene da pensare: "Chissà cosa succederebbe se mi odiasse. Mi trapanerebbe i 18/09/2012 101 SALA 2736 denti me li strapperebbe ad uno ad uno senza anestesia... le unghie. Al marito: "Tu hai il fuoco di Sant'Antonio nel ..." Mi sono intelrrotta. Non mi piace mai essere volgare in momenti così... anzi, mi disturbano molto quelle donne che perdono il controllo... il senso della misura, che danno fuori, che spaccano oggetti in casa. Per la verità, quando lui ha detto dopo che io gli ho detto del fuoco di Sant'Antonio: "No, guarda che ti sbagli... io..." e si stava avviando alla porta per andarsene... ho sentito nello stomaco una cosa proprio brutta. L'istinto omicida che ognuno di noi ha in fondo all'anima... Ma sì, che ce l'avete anche voi! Dai... Proprio mai avete pensato in un momento di disperazione estrema... di esasperazione estrema, "adesso l'ammazzo"? Non importa chi: il marito, il padre, la madre, il professore, uno stronzo in un momento "no" che vi sbava addosso un complimento troppo pesante... o il capo ufficio... o una ingiustizia... No, no... zitti, zitte!, non dite niente. Ora, mentireste. E se invece non mentite, e siete presi da una improvvisa ondata di sincerità, mi mettete paura. Stiamo calmi. Non vorrei che qualcuno si alzasse e si mettesse ad urlare: "Sì!!!!! 18/09/2012 102 SALA 2754 2772 l'ammazzo!!!" e via che salta addosso al vicino, alla vicina di poltrona e lo o la strozza, qui in mezzo a tutti. Zitti, calmi e fermi. Continuiamo a mentire per ora, rimandiamo: lo farete questa sera a casa vostra. "E' meglio che ti sieda immediatamente o entro cinque minuti hai la casa distrutta.... rompo tutto il rompibile, vetri compresi e forse rompo anche te." Non ho alzato la voce. Ci conosciamo da quarant 'anni. Capisce che non sto scherzando. Lui torna a sedersi sul letto... si passa la mano sulla faccia sempre più sudata... poi rassegnato si stende... "Ti stavo dicendo che vorrei che te ne andassi. Il nostro, ormai è un sodalizio infame... è ora di romperlo." "Oh, esagerata... perché infame... Io sto bene con te..." "Io no, io non sto bene con te. Sai come mi sento "con te"? Agli arresti domiciliari... da più di vent'anni. Un condannato a morte in attesa di essere graziato. " Lui fa un sospiro proprio di quelli che straziano... pardon, che mi straziavano. E sì... non era la prima volta che dicevo "adesso basta". Non che l'abbia ripetuta tante volte... ma qualche volta sì... Di solito a 'sto punto, mi commuovevo talmente per quello che stavo dicendo... che non riuscivo a trattenere le 18/09/2012 103 SALA 2790 lacrime... lui sospirava... allungava una mano... "ma io ti amo!..." e io giù a caragnare senza ritegno... "sì...condannata a morte sono!" Mi usciva costruita così la frase...non "sono condannata a morte" ma "condannata a morte sono!" Chissà perché... mi veniva di dirlo alla meridionale. (piange) "condannata a morte sogno... voglio dire... sono..." strisciando lentamente verso di lui millimetro dopo millimetro..., pronta ad essere afferrata tra le braccia incantatrici... "Amore ma perché dici così... lo sai che ti amo... lo sai che conti solo tu... lo sai che le altre sono solo..." - "No, no...lasciami... lasciami... Voglio morire!..." ma ero già con la testa sulla sua spalla e singhiozzavo rilassata... "Micina mia... bambinona..." "Amore... non farmi più soffrire...Ti amo tanto..." "Anch'io ti amo..." E via che tutto ricominciava da capo. No, non finiva con una scopata... Come state pensando. Pardon, volevo dire... non facevamo l'amore... Io e mio marito l'amore non lo facciamo da 20 anni, per l'esattezza da 22 anni. Perché? Non lo so. Non saprei proprio spiegare come ci si sia arrivati... fatto è che ad un certo punto non ci siamo più interessati sessualmente. Veramente non so chi abbia incominciato... A pensarci 18/09/2012 104 SALA 2808 2826 bene... forse lui. Il fatto è che era scoppiata la "rivoluzione". Sì... sto parlando del 68. Mamma mia è stato veramente un Sessantotto per me! Una gran confusione di pensieri idee ideologie falsi ideali... e le manifestazioni e la polizia e le botte e ragazzi che morivano e le occupazioni e le canzoni... e i ragazzi che morivano e gli operai che venivano licenziati e il blocco dei cancelli alla Fiat all'Alfa e l'amore libero e la liberazione sessuale e i ragazzi che morivano... e il Vietnam e le ragazze di 16 anni col bidet fatto e le mutande in mano pronte come il Nescafé... e le galere e la polizia e le ragazze... e le manifestazioni e le occupazioni e i ragazzi pronti come il Nescafè... e le manifestazioni e le... e ragazzi che morivano... Scusate, mi sono fatta prendere un po' la mano... è che mi è difficile tenere il filo del discorso... Dove eravamo... A sì... che io e lui non facevamo più l'amore... Beh, ora che importanza ha stabilire chi dei due s'è stancato dell'altro o se ci siamo stancati tutti e due... o se uno ha sofferto perché l'altro s'è stancato... Non serve a nulla... Fatto stà che: basta. Abbiamo sublimato il rapporto. Abbiamo chiuso col sesso. Tra di noi. L'abbiamo fatto con altri "sesso". Tutta la pazzia sta proprio qui. Aver accettato che "l'amore" tra 18/09/2012 105 SALA 2844 noi fosse finito... quell'"AMORE"... e continuare a vivere insieme. Finisce sempre che uno dei due paga un po' di più dell'altro. Purtroppo sono stata io a pagare... e con gli interessi! Attenzione, non è che mi stia piangendo addosso. E' che per una donna è diverso. Lo è veramente. Non abbiamo per niente, i seni prominenti e i fianchi larghi. Veramente ci sono sempre più ragazze con il fisico da ragazzo... se ne vedono sempre meno con i fianchi larghi... Chissà perché...Chissà da che dipende questo cambiamento di razza... forse è genetico. Non so. Dunque dicevo che 'sto fatto di fare l'amore con altri... "Vedi caro"... io sono molto più creativa. Mi muovo meglio... voglio dire... mi sono "sempre" mossa, quando mi muovevo... meglio di te. (QUI E' SALTATO UN PEZZO) Ora sono immobile - qui ho dato giù un po' con la voce, bassa intensa, sofferta... ma attenti, soffrivo davvero - immobile come un palazzone orribile... pieno di stanze vuote... pronto per "l'autocrollo"Come mi sia uscita una frase così, di luglio... con quasi 40 gradi e il 95% d'umidità, non lo saprò mai. Ci devo far sopra una canzone... "Disperazione di una donna che sta invecchiando" "Qui... nel palazzo vuoto del mio 18/09/2012 106 SALA 2862 2880 cuore... ieri... ho avuto... una caldana... tremenda... la prima!Oggi... anche oggi... ancora caldana.. ancora caldana... una caldana tremenda... è finita.... è finita...è finita!Ero un fiore così... rosa verde e lillàe poi... e poi... ho scoperto che vecchia e sola son.. perché... perché...ho un marito coglion!"E' tutto da mettere in discussione, si fa presto a dire marito coglione... (insero codina- menopausa- pipistrelli, Consigli sulla menopausa, proseguire, pillole cerotti. Continuare insomma.) Il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Sono andata a trovarlo, stava fuori Italia per lavoro, dopo sua, più che insistente richiesta "via fax", 11 fogli, per convincermi a raggiungerlo... (che, visti gli avvenimenti del proseguo, mai ne capirò il perché.) che finiva con " Vieni ti prego, ti voglio vedere stare con te amore vienivienivieni." ecc. Vado. Tutto bene, sembravamo persino felici. Come al solito, le cose più noiose le faccio io, (forse m'ha fatto venire per quello): prenotare gli aerei, fare le valigie, pagare il conto... e col conto, mi ammollano 5 fogli con la trascrizione elettronica delle telefonate. Do una guardata ai 5 fogli 5 e mi siedo... Sono molto emotiva... Sto 18/09/2012 107 SALA 2898 per svenire. Ma sì, lo so che ha la ragazza, lo so che le telefona, ma non vi nascondo che fa una certa impressione vedere nero su bianco, per pagine e pagine ore 23 e 5 numero telefonico mio.... ore 23 e 8 numero telefonico della ragazza... ore 10 e 15 il mio, ore 10 e 21 ... A me, sempre la precedenza... eh... sono la moglie. e via così per telefonate e telefonate... ore 5, e 27 numero della ragazza... Meno male che non ha chiamato me, alle 5 e 20 che lo ammazzavo. Perché la chiama alle 5 e 27?!! Poi ore 4 e 50... ma che cazzo di lavoro fa?... Poi di colpo nessuna telefonata al numero amato: per tre giorni solo telefonate a me e tante, come sempre. Ecco, l'aveva raggiunto. Come in un film a doppia velocità mi sono rivista tutta la mia vita e la sua dell'ultimo periodo attraverso quelle telefonate. E anche tutta la nostra vita. Sono stata seduta una ventina di minuti. Mi girava tutto. Mi sentivo svenire. Come quella volta che eravamo al mare... In quel periodo lui stava "assolutamente" "solo" con me... Eravamo sposati da poco... No, non ridete... per almeno 20 anni mio marito m'è stato fedelissimo. Forse. 18/09/2012 108 SALA 2916 2934 ��intelligente... ma devo dire che in questi ultimi dieci anni è diventato un po' più pesante dei primi trenta... Non si può dire che sia bello... ma ha un gran fascino... Ma oggi... in questa mattinata dove sono decisa a dire "basta", penso che forse ha ragione mio figlio: sono innamorata di un ricordo. Guardo mio marito... e di colpo lo vedo com'è... non come l'ho "sempre" visto... come è realmente. LA CHIACCHERATA arrivo 4/08/92 La mia idea sarebbe quella di farvi una chiaccherata un pò scherzosa su quello che sta succedendo oggi in Italia sugli scandali, le ruberie, gli arresti in massa come se mi trovassi a sconfinare in un terreno che non è il mio. E perchè? Perche sono una donna, per carità, lo so, i tempi son cambiati, non siam più all'epoca in cui si gridava alle donne che si azzardavano a chiacchierare di politica: vai a far la calza. Lo so che c'è stato il '68. L'emancipazione femminile ci siamo liberate... in tutti i sensi...Specie in quello sessuale, diciamo perfino: cazzo! Ma sotto, sotto, a noi femmine quando si tratta di andare sul politico siamo bloccate..Ci rigurgita il complesso del gineceo..Discorsi di politica 18/09/2012 109 SALA 2952 anche se scherzosi non sono discorsi da donna. No, non sto esagerando! Fin quando se ne parlotta così in famiglia o in treno, tanto per passare il tempo.."e va beh, passi." Ma appena una donna sale su una pedana, o un palco, dietro un microfono allora senti subito mugugnare: "Ma che vuole quella? Adesso ci tocca sorbirci anche sta FemminaPoliticizzata. Chi l'ha messa su? Di chi è l'amica?" E questo, non dite no... E' un classico....In ogni occasione spunta il tormentone: "Con chi va a letto Quella? Con chi se la fa?" Se una monta un gradino c'è sempre dietro il maschio che regge, spinge!! E questo vale tanto che tu femmina vada a mostrarti in teatro, appari sullo schermo, nel mondo della finanza o nella politica. Ho sentito io un compagno del vecchio PCI, mentre parlava la Jotti commentare: " Si, si, è brava, preparata...E' pure una simpatica signora, fine, ci ha pure dei bei collettini di pizzo, ma io avrei voluto vedere se non ci avesse avuto di dietro il Palmiro...se arrivava al posto di presidente della Camera... "Ma cosa dici?" gli son saltata addosso io.."Quando l'hanno eletta suo marito era morto 18/09/2012 110 SALA 2970 2988 da almeno dieci anni!" "Si," fa lui "ma vuoi mettere essere la vedova di un Togliatti? Scherziamo? Palmiro è un morto sacro dall'onda lunga!" Beh, ad ogni modo. Vada come vada, io ci provo lo stesso. Come dicevo, vi parlerò di ladroneria e politica. Quasi trent'anni fa con Dario abbiamo allestito uno spettacolo che aveva per titolo: SETTIMO RUBA UN PO' MENO....Più attuale di così!! Allora aveva il suono di una battuta a sfottò IPERBOLICA. Con tutto che, alcuni storici, se pur sottovoce assicurano si rubacchiasse già allora! Forse con un pò più di discrezione. Ad ogni modo in quel tempo noi, come si fa sempre nel TEATRO DI SATIRA, andavamo giù un pò pesante. Si spingeva fino all'impossibile con la fantasia! Avavamo addirittura inventato che nel Cimitero Comunale di Milano si commerciava in cadaveri..si vendevano loculi sottobanco e si speculava sulle tombe..Nel nostro gioco al paradosso avevamo inventato che, grazie a una delibera infame, si stava sgomberando una vasta area del Cimitero di Musocco per farne un bel parco e così far crescere anzi triplicare il valore dei terreni circostanti. 18/09/2012 111 SALA 3006 Ebbene oggi, l'avrete letto su tutti i giornalei, l'hanno fatto davvero CI HANNO COPIATO..CI HANNO SPUDORATAMENTE RUBATO L'IDEA....E SENZA PAGARCI I DIRITTI DI AUTORE! E sono andati pure oltre! Hanno imposto tangenti con tanto di pizzo su cadaveri per conceder loro il diritto di sepoltura, hanno piazzato tangenti sui funerali, tangenti sulle tombe singole e comulative, hanno riciclato vecchie lastre tombali rivendendole per nuove...Hanno organizzato perfino il reciclaggio delle nuove corone mortuarie..Non era ancora finito il servizio funebre che appositi addetti facevano sparire corbelle di gigli, cuscini di rose, corone rimpinzate di garofani e velocissimi trasportavano il tutto agli appositi negozi di arredi funebri...Perchè fossero rivendute ancora belle fresche per il prossimo cadavere in transito. Spesso, le medesime decorazioni floreali sono state smontate e rimontate in altro ???????? per adornare addobbi di matrimoni e battesimi. Credo che al massimo dei grottesco si sia arrivati nel momento in cui ???del Don Carlos alla Scala ci fu una grande richiesta di fiori confezionati a mazzi di varie misure da lanciare alla fine dell'opera. La richiesta fu esorbitante e improvvisa ma i procacciatori di 18/09/2012 112 SALA 3024 3042 plausi floreali non si persero d'animo, montarono corbelle e corone giunte fresche di ritorno dai vari funerali..... Così nel grande tripudio del finale Verdiano, nella esclusionissima prima dei VIP, si sono visti piovere dai palchi e da tutto il loggione una quantità incredibile di mazzi, mazzolini e mazzoloni mortuari... addosso ai tenori, alla soprano ai baritoni..che inchinandosi li raccoglievano e li rigettavano festanti sulle teste dei signori e delle signore plaudenti in platea. Certamente i morti a Musocco e al Monumentale nelle loro tombe strapagate, quella notte si son fatti delle risate proprio da morire! A proposito di teatri e di prime ho saputo oggi con gran piacere che in settimana verranno ripresi i lavori per portare a termine il nuovo Grande Piccolo di Milano..Era ora! Siamo in ritardo di due anni! Avrete sicuramente letto delle ruberie che ci sono state...Il progetto iniziale era di qualche miliardo... senenson gia spesi tre volte tanto. Ad un certo punto si sono accorti che sotto ci passava la metropolitana così ogni volta che transitava un convoglio del Metrò, di sopra..per il fracasso e i sobbalzi bisognava smettere di recitare...accennare una piccola danza tanto per mimettizzare...e via da 18/09/2012 113 SALA 3060 capo. Per attutire il tutto al posto delle solite traversine rigide hanno piazzato duemila traversine di gomma...Così adesso quando ci passa sopra il Metrò..i viaggiatori accusano vibrazioni da ballo di S. Vito HOP, HOP! E anche li si son fatti la cresta: Prezzi maggiorati, Tangenti. Ad ogni modo è certo che entro la fine dell'anno prossimo ci sarà l'inaugurazione...e per il debutto è stabilito che si andrà in scena con: "IL BALLO DEI LADRI" di ?????A proposito di tutti questi scandali, dobbiamo confessare, anzi denunciare che noi del teatro satirico abbiamo più di una responsabilità; siamo colpevoli se non altro di una certa incoscienza..Noi si sale sul palcoscenico, e, pur di strappare qualche risata in più esprimiamo giudizi o sollecitazioni paradossali senza badare a quello che possiamo causare. Nella nostra superficialità ??? in battute spregiudicate dicendoci: "Tanto è tutto solo per ridere mica ci prenderanno sul serio!" E no, invece spesso ci prendono proprio sul serio...manco recitassimo il Vangelo! Tanto per fare un esempio quattro anni fa, con Dario, mettemmo su uno spettacolo agile da recitare quasi improvvisato... a base di provocazioni dirette sul pubblico. Debuttammo, 18/09/2012 114 SALA 3078 3096 mi ricordo, al Festival Nazionale dell'Unità di Bologna. C'era ancora il vecchio P.C.I...e c'era ancora Natta come segretario. Cominciammo con una specie di elogio assurdo e sperticato in favore del partito socialista....e lo slogan che tirammo fuori era questo! Il P.S.I. guadagna voti ad ogni elezione perchè è più simpatico...ed è più simpatico perchè è ??? I suoi dirigenti sono spacciati, si danno un sacco di botte e rubano a man bassa. Per di più sono veramente vicini alla gente, sanno tutto dei loro problemi più privati ??? ben dire che conoscono le tasche dei cittadini come fossero le loro. Poi ancora, bisogna ammettere che sono ??? non cercano di nascondere la mano come, fanno i democristiani quando vengono sorpresi a rubare "No, non è vero. Ma che s'è messo in testa? Giuro che non ho toccato una lira. Ho giurato sulla Santa salma di Forlani."Al contrario tu sorprendi un socialista con le mani nel sacco..."Ehi ma tu rubi!" E lui "Si rubo! E allora!? Che ci hai da dire?" Sono veramente degli impuniti e e impunibili.Invece VOI COMUNISTI, con sta storia delle mani pulite storica propagata strombazzata su tutti i manifesti in tutti i dibattiti, siete negativi. Guarda qua: "Noi abbiamo le mani pulite!" Beh, mi dispiace, è 18/09/2012 115 SALA 3114 proprio per questo che non date affidamento. Perchè la gente pensa: "Quei socialisti rubano...questo vuol dire che ci sanno fare, sono spregiudicati, ma anche attivi, creativi..è gente che sa rischiare....e alla fine riesce pure a cascare sempre in piedi... a non farsi sbattere in galera. Ebbene se ci sanno fare per loro ci sapranno fare anche per me quindi, io li voto!Invece quando la gente pensa a Voi Comunisti...così?? per ??? perfino modesti...Esclama: Ma chi si fida di quelli..una razza di moralisti romantici. A parte che mi viene il sospetto che non rubano solo perchè non sono cpaci...e hanno paura....E' gente inaffidabile che non potrà mai andare al governo..Figurati cosa ce ne facciamo di un governo di??..moralisti e pulitini. GENTE DI GRINTA CI VUOLE!! E poi aggiungevamo: spudoratamente al??? a quei compagni attoniti del P.C.I. Vlete divenire simpatici anche voi, avere successo? E allora: rubate! Imparate a rubare, e a truffare dentro e fuori delle Istituzioni, ricattate gli imprenditori, sgraffignate sugli appalti, sui progetti, imponete il pizzo sulle costruzioni, sulle sovvenzioni ministeriali, sugli asili nido e sugli orfanotrofi...MANGIATE! Il vostro nuovo slogan deve essere: "Appropiazione indebita 18/09/2012 116 SALA 3132 3150 continuata e senza pietà. Basta con le mani pulite!" "MANI ZOZZE E ARRAFFATUTTO!"Un attimo di perplessità e poi è scoppiato un grande applauso. Festoso e compiaciuto. Noi, avevamo scherzato, era logico.... ma era logico solo per noi. Infatti è passato qualche anno.....i comunisti si sono tolti la falce e il martello di dosso..... si sono fatti chiamare con un altro nome meno segnativo, e: ALLEGRIA! Li avete visti!? Giù a rubare anche loro come socialisti e democristiani di gran mestiere! E tutto perchè noi li avevamo provocati, incitati per gioco! D'accordo......d'accordo. Non è soltanto a causa del nostro incitamento, che si sono buttati, all'?? Siamo ben consci che il fatto di essersi buttati via di dosso quel simbolo austero della falce d martello...così pregno di valori: "Lotta di classe, solidarietà" Il mito glorioso del sacrificio e dell'onestà con tutti i trionfalismi della ?? proletaria..... E come facevi a rubare tranquillo? Anche i vecchi socialisti....fin quando con il simbolo del libro aperto????? se pur in piccolo avevano la falce e il martello???? E qual'è stato il vero, straordinario cambiamento portato da Craxi nel 18/09/2012 117 SALA 3168 partito socialista? Quello, davvero rivoluzionario di togliere la falce e martello dal simbolo e piazzarci un garofano.....un fiore culinario. Coi chiodi di garofano si fanno stracotti, la ribollita, ogni tipo di cacciagione insomma un fiore simbolo del buon appetito e della grande abbuffata così me li ha spinti e incitati fino alla furfanteria più smodata e inarrestabile. Fino allo sbragamento totale! Fino alla perdita di ogni ritegno. Li ha messi allo scoperto completo.....tanto da trasformarsi in una specie di tirasegno per giudici fanatici della giustizia ad ogni costo. E il paradosso è che questa operazione da ammazzasette si chiamerà proprio "mani pulite" per me l'hanno fatto apposta per sfottere i compagni del vecchio P.C.I.! Vi vantavate delle mani pulite? E allora eccovele! In galera i vostri dirigenti...più intraprendenti e moderni. �INTERVISTA GENTe siamo siatemati alla bellemeglio. Il bambino ha pianto per quattro giorni di fila. Per quanto spirito di adattamento avessimo noi, non riuscivamo proprio a comunicarlo a questo tipo appena nato che non sapeva niente della vita. Comunque faticavamo anche noi a cavarcela e per le scomodità e per la mia totale inesperienza 18/09/2012 118 SALA 3186 3204 "Piange? Avrà fame" Lo attaccavo al seno, lui ciucciava un po' e poi di nuovo "uhèèè uuuhèèèè!""Oddio, forse è ammalato!" Al quinto giorno decidiamo di tornare in clinica e stabilirci lì. Il nostro ritorno è stato festeggiato dal personale con brindisi e abbracci. S'è scoperto subito la causa degli uhè del bambino: io avevo poco latte e lui aveva fame. Dopo aver nutrito il fantolino, ci hanno sistemati in una bellissima camera vicinissima alla sala parto. Ci siamo addormentati immediatamente tutti e tre ed abbiamo dormito per almeno giorno intiero, finalmente rilassati. Ci siamo insriti molto bene in questa nostra insolita vita, abitavamo lì e cercavamo casa. Come vedevamo in carridoio davanti alla porta della sala parto un padre in angosciosa attesa Dario subito s'informava: "Sa è un parto cesareo!" E Dario: "non si preoccupi, anche Franca ha avuto un cesareo... Vero Franca?" e io "Sì, sì... è una sciocchezza, vedrà" E quello si calmava. E un altro: è messo di piedi"... "Non si preoccupi, anche nostro figlio è nato di piedi... e tutto è andato benissimo. Vero Franca?" Solo quando un padre era preoccupato perché la moglie stava partorendo 2 gemelli siamo rimasti senza parole. Tutti sapevano che 18/09/2012 119 SALA 3222 avevamo un figlio solo. Ci siamo stati tre mesi in quella clinica. Quanti padri e quante madri abbiamo rinfrancato. Qualcuno ci viene ancora a trovare con i figlio nato proprio in quei giorni. Che benissimo! Finalmente abbiamo trovato una casa in via Bruno Buozzi e ci siamo trasferiti. Una casa piccola con un terrazzo enorme. Nel palazzo vicino al nostro vivevano Roberto Rossellini ed Ingrid Bergam al tempo della loro "colpevole" passione. Avevamo sempre amici fotografi che ci scongiuravano di poter stare nel nostro terrazzo per poter riprendere i due importantissimi innamorati. �ed ero sempre la vamp del cast, la padrona di un night, qualche volta sola, qualche volta con un amante delinquente. Indossavo grepier, calze nere o abiti talmente stretti che spesso me li cucivano lettaralmente addosso al mattino e me li scucivano la sera. Non potevo fare la pipì, non potevo sedermi ed in più mi sentivo frustata dalla testa ai piedi. Ho avuto in quegli anni, due grandi occasioni cinematografiche. Michelangeli Antognoni e Luchino Visconti. Per "Cronaca di un amore" Antognoni aveva scelto me. Io, allora, avevo un grande complesso (complesso che in parte, 18/09/2012 120 SALA 3240 3258 nonostante varie operazioni ho ancora oggi): ero strabica - strabica, timida e insicura. Nascondevo i miei occhi sotto a degli occhialini lunghi, stretti e scuri. "Lo so che sei strabica, ma per farti fare il film, devo vedere i tuoi occhi. Su... coraggio, togliti gli occhiali". Me lo ha chiesto almeno tre volte, paziente e gentile. Beh, non ce l'ho fatta e la parte la interpretò Lucia Bosé. Visconti si era intestardito su di me, per un ruolo in "senso". Io stavo in tournée con Dario a Trieste. Telefonate sopra telefonate. E mi spiaceva lasciare la compagnia, Dario e mi sentivo come sempre insicura. "Sì, scendo, faccio il provino poi magari mi dicono di no... " - "No, ti prende a scatola chiusa gli abbiamo portato tutte le bionde d'Italia, non gliene va bene nessuna. Se vuoi ti mandiamo il contratto. " Niente non me la sono sentita, qualcosa mi ha bloccato. Il ruolo è andato a Marcella Mariani bruna, fragile, ex miss Italia, completamente diversa da me. Visconti aveva cambiato tipo. Il giorno della prima del film a Bruxelles, Marcella Mariani è partita in aereo per quella città. Se io avessi interpretato quel personaggio quasi sicuramente sarei stata al suo posto. 18/09/2012 121 SALA 3276 L'aereo è precipitato. Tutti morti. Ecco cosa mi aveva bloccato. Il mio sesto senso mi aveva salvato la vita, come è capitato altre volte. Da quel giorno, se qualcosa mi salta nel lavoro od altro, penso che così doveva essere, il negativo diventa positivo "doveva andare così". Nel '57 mi sembra vengo scritturata dal Teatro Arlecchino a Roma, per interpretare un testo di Feydeau che sembrava scritto per me: "Non andartene in giro tutta nuda". Dario scrive per i fratelli Bonos, che poi non ne hanno fatto nulla, un atto unico "Gli imbianchini non hanno ricordi" Ci prende gusto e ne scrive altri. A quel punto gli propongo di ritornare a Milano e farci una compagnia nostra. Interpelliamo Paolo Grassi allora direttore del Piccolo �Nella sua vita c'è stato un altro grande incidente vuole raccontare di Genova? Dovevo tenere all'Italsider il mio spettacolo "Tutta casa letto e chiesa". Arrivai in città la sera prima. Prima di entrare in albergo avevo visto nell'altro lato della strada, una farmaci aperta. Volevo lavarmi i capelli e così avvertii i compagni che mi seguivano sempre, allora, Piero e Roberto: "Vado in farmacia. Torno subito" - "Aspetta ti accompagnamo" dissero 18/09/2012 122 SALA 3294 3312 loro. Dall'episodio di Milano non sono mai uscita sola. "Ma no, vado da sola, torno subito. La farmacia illuminata e splendente. Io finalemnte libera mi sentivo felice, compravo saponette, detergenti, oltre allo shampoo; mi pareva di essere in vacanza. Con le mie compere in mano uscii dalla farmacia e... mi svegliai al Pronto soccorso dell'Ospedale San Martino. Più tardi seppi che ero stata travolta da un auto guidata da un uomo angosciato e fuori di sé perché era appena tornato dallo stesso ospedale, il San Martino, in cui avevano ricoverato la figlia anche lei vittima di un incidente d'auto. Che jella! Ho passato la prima notte, sulla barella del pronto soccorso. Non c'erano posti letto. Ma tanto io non capivo nulla. Ricordo assai vagamente la corsa dell'autombulanza, e un gran dolore al braccio sinistro , omero fratturato, lamentavo un bruciore al gomito, più avanti a tutto l'avambraccio, poi alla mano. Mi hanno detto che era "causalgia" cioé dolore urente, bruciante. Poi a poco a poco (in due giorni) ho perso sensibilità alle dita, alla mano tutta, al braccio. Insomma paralisi. Un ematoma (toltomi due mesi dopo dal Prof. Morelli, una montagna di abilità e umanità che 18/09/2012 123 SALA 3330 opera all'ospedale di Legnano) strozzava i tre nervi, ulnare, radiale e mediano. Dopo tre giorni dal ricovero mi ingessarono. Tre ore d'intervento assai difficile, eseguito dal Prof. Roncalli. Sono stata a piangere 24 ore su 24 per mesi e mesi: antidoilorifici potenti e in dosi massicce minacciavano di fare di me una tossicodipendente. Più di una volta ho pensato al suicidio. Mi hanno salvato l'amore dei miei in particolare Dario Iacopo mia sorella, gli amici... Mi salvò il lavoro. Infatti dopo otto mesi d'immobilità decisi di riprendere. Ora, ho imparato a conviviere col dolore, mi sono quasi abituata. Sono passati 14 anni. IL SUO RAPPORTO CON LA RAI Al di fuori del nostro teatro , per la RAI ho fatto per pochissimo "La professione della signora Warren" di Shaw con la regia di Albertazzi e qualche altra partecipazione . . Ora mi piacerebbe poter dare in TV lo spettacolo di quest' anno "L' eroina " e "La donna grassa" Molte madri ci hanno portato i loro figli , mi hanno ringraziata dicendomi: "Ha fatto più effetto a mio figlio il suo spettacolo che cento discorsi nostri" Per la donna grassa ho avuto degli incontri magnifici con donne che si 18/09/2012 124 SALA 3348 3366 identificavano col personaggio e ne ricevevano forza oltre che gran divertimento. Sono più che consapevole dell' importanza della televisione. Il contatto diretto col pubblico in teatro è insostituibile, ma in teatro raggiungi al massimo centomila persone in un anno mentre invece in televisione mal che vada , in una sera ti vedono almeno due milioni di persone . due volte ho provato sulla mia pelle il potere del mezzo televisivo : la prima é stata con Celentano, la seconda é una trasmissione della Carrà dove dissi che mi separavo da Dario mentre in ascolto c' erano 12/15mila persone: sono cifre che fanno paura. Non bastano dieci vite per una teatrante per arrivare ad un così numeroso pubblico. Quella volta, della Carrà, non avevo assolutamente programmato di dire che stavo lasciando Dario. Lei intervistandomi scherzava dicendo: " Ma è vero che Dario ... . . ma è vero che Dario... . ?" alludendo alle numerose ragazze che sempre gli girano intorno. Lei scherzava, ma io , al quarto "ma è vero che" non ho potuto fare a meno di rispondere: " Sì, è vero, ma è anche vero che l'ho lasciato. " Ho avuto subito la sensazione del clamore che avrebbe suscitato la mia dichiarazione. Fuori dallo studio c'era una giornalista, che stravolta 18/09/2012 125 SALA 3384 mi ha chiesto:" Ma è vero?!" E' scoppiato il finimondo! Giornalisti mi davano la caccia persino dall'estero. Ho dovuto cambiare albergo. Poi trovavo gente, separata anche tre volte, che mi diceva: " Ma tu non puoi!". Che assurdità! Perché mai io non avrei dovuto potere? E' PENTITA DI AVER FATTO QUELL'ANNUNCIO IN DIRETTA? No, non mi sono pentita, ero depressa, avevo voglia di verità. La Carrà poi, è stata molto simpatica: subito dopo la trasmissione esplosiva, mi ha regalato un servizio per la pìrima colazione con una sola tazzina e tanti auguri. Poi quando Dario ed io siamo tornati insieme (praticamente quasi subito) mi ha inviato anche l'altra. Gentile e spiritosa. L'unica cosa di cui mi sono pentita è l'aver sofferto tanto. Ora, a distanza di anni, mi sono resa conto che la storia forse non era tanto importante come mi era sembrata, tantè che è finita in nulla. Ma è difficile essere sempre lucide e razionali. A volte ci riesco. Altre, no. Mi sono fatta una grande esperienza in fatto di matrimonio, convivenza, ragazze che vogliono tuo marito a tutti i costi, pronte come il NESCAFE', col bidè già fatto... . Potrei aprire una scuola per mogli; 18/09/2012 126 SALA 3402 3420 mi piacerebbe poter tenere le mie lezioni in una trasmissione televisiva. Chissà quante donne verrebbero a scuola! L'omportante è capire l'uomo con cui stiamo, l'uomo che amiamo, l'uomo al quale teniamo. Capire che tipo di rapporto c'è tra noi. Importante? Indispensabile? In questo caso occorre riflessione profonda. Decidere la strada da prendere che non deve essere quella delle scenate e delle tragedie. Se c'è casino in casa pensa che liberazione andare dalla nuova fidanzata fresca, giovane e sempre allegra. Dobbiamo capire anche che il nostro commpagno sta invecchiando, come noi del resto, (anche se noi donne siamo più coscienti degli anni che passano, accettiamo la maturità, la vecchiaia, per cultura in modo diverso, con maggiore consapevolezza, dignità) avere quindi comprensione per i suoi "ultimi colpi". Fa malinconia? Ci credo e mi dispiace, ma è così. Anche questo è amore a 18 carati. Invece se il rapporto non vale granché... ebbene, lasciatelo andare e che vada a morì ammazzato. Si fa per dire. Sto ovviamente semplificando. L'interrogativo è perché ragazze di 20 anni si mettano con uno che ne ha trenta quaranta più di loro. Naturalmente è sempre uno importante: il 18/09/2012 127 SALA 3438 grande pittore chirurgo attore cantante regista scrittore ecc. Non si conoscono storie d'amori travolgenti tra una ventenne ed un pensionato dell'Imps. Sì, è vero, il pensionato è molto meno affascinante. Comunque, se un rapporto è importante, ed il rapporto mio con Dariop lo è, è inutile mettersi in mezzo, si diventa solo strumento di divertimento e di piacere dell'uomo. Un'altra volta al suo servizio. Punto e basta. �PARLIAMO DI ALCATRAZ L'anno scorso ad Alcatraz c'è stato un ragazzo particolrarmente difficile, non parlava, sembrava che nemmeno sentisse, non stava ritto in piedi doveva essere addirittura imboccato, accudito da quattro persono che si alternavano nelle 24 ore. (Se non sapete come sono fatti i santi, dovreste conoscere queste assistenti sociali) Per tutto l'anno Adamo, questo è il suo nome, stava in un istituto, istituto che chiude in agosto!!L'Usl non sapeva dove portarlo. Per un mese Jacopo l'ha ospitato. Aveva messo materassi alle pareti e a terra, gli si portava il pranzo in camera, , insomma si cercava di stargli vicino ed è stato per me un momento di profonda emozione quando ho capito che riconosceva la mia voce. Questo è il lavoro di 18/09/2012 128 SALA 3456 3474 mio figlio, lavoro che porta avanti con gioia e fatica, senza mettersi fiori all'occhiello. Ogni tanto penso che avrebbe potuto scegliersi un'altra strada, che so, disegnare (è un bravo disegnatore satirico) o scrivere ( scrive benissimo) insomma fare un lavoro più vicino al nostro, faticare di meno e forse avere maggiori gratificazioni, ma lui è felice così. E noi con lui. ***fino al '68, alla decisione, presa con Dario di lasciare il teatro tradizionale e di mettere a disposizione il nostro lavoro per sollecitare una presa di coscienza. La simpatia per la classe operaia non bastava più. La lezione ci veniva direttamente dalle straordinarie lotte operaie, dal nuovo impulso che tutti i giovani stavano dando nelle scuole alla lotta contro l'autoritarismo, l'ingiustizia sociale, le spinte per un nuovo rapporto con le classi sfruttate, per creare una nuova cultura. Dovevamo smettere di fare gli intellettuali che, comodamente sistemati dentro e sopra i propri privilegi di casta, si degnano, bontà loro, di trattare anche i problemi degli sfruttati. Dovevamo deciderci a metterci interamente al loro servizio: diventare i giullari degli sfruttati? Questo voleva dire andare a recitare in strutture 18/09/2012 129 SALA 3492 che fossero gestite da loro, dalla classe operaia. Ecco perché subito pensammo alle case del popolo. Facemmo teatro nelle case del popolo, nelle piazze, nei bocciodromi, poi in una capanna di via Colletta a Milano, alla famosa palazzina Liberty, sempre a Milano, che ristrutturammo completamente e che poi ci fu tolta. �Sono stati anni di lotte dure, manifestazioni, sindacato, licenziamenti, Vietnam (vedi biografia), feste dell'Unita, e i garofani rossi del P.C.I. ad ogni prima, e Togliatti quando è venuto al Teatro Eliseo 1962 e l'amicizia con Amendola e sua moglie, e le migliaia di compagni che si conoscevano, e gli spettacoli per le fabbriche in occupazione... e ... e...(pezzo manoscritto dietro la pagina numero 5 inserto 1 Cinzia) �Ma il mio partito era lì, immobile, senza niente vedere, capace solo di sbraitare contro i gruppi che loro chiamavano gruppazzi... di chiedere che "si facesse luce" ad ogni atto criminale sul quale la luce già brillava a denunziare con evidenza il colpevole... in coda su tutto, arrancante ed elefantiaco... pieno di case del popolo svuotate di ogni ideologia... senza più una biblioteca... dove importante era 18/09/2012 130 SALA 3510 3528 "incassare" fare soldi. � Il tutto con la persuasione che è inutile sollecitare lo sviluppo di una cultura proletaria, giacché non esiste né può esistere. "Esiste una sola cultura, - dicono quelli " che sanno ", - al di sopra delle classi. La cultura è una, così come è una la una e uno è il sole che splendono indifferentemente per tutti quelli che se ne vogliono e se ne sanno servire. Facemmo teatro nelle case del popolo, nelle piazze, nei bocciodromi, poi in una capanna di via Colletta a Milano, alla famosa palazzina Liberty, sempre a Milano, che ristrutturammo completamente e che poi ci fu tolta. �Bene, se penso a quei momenti - lì - io oggi beh - non mi sembra possibile averli vissuti. Oggi - che il coma è finito - Io quella là? Io volevo morire. Che scema! Non sono stata normale per anni. Zitta. Non parlavo più. Zitta - anche se parlavo - seria anche se ridevo. Senza amore per niente. Per nessuno. Solo quel trascinarmi nelle cose senza entusiasmo. Senza esserci - fino "al fondo" di qualche mese fa. Per giorni sono stata a pensare al modo migliore per uccidermi. All'estero senza documenti. Pastiglie; Macchina-benzina; Overdose-eroina; 18/09/2012 131 SALA 3546 vene tagliate-bagno; Fon-bagno. Niente mi andava bene. Volevo morire ma non trovavo nessun mezzo che mi soddisfacesse. Sfinita, dopo sette films visti in cinque ore, mi sono presa un libro dei 20 che mi ero portata appresso con un titolo assai lontano da quello che mi sentivo addosso: La coppia amorosa. La sfida delle relazioni umane. Le prime venticinque pagine le ho lette senza fare attenzione ad una sola parola. Come? Torna da capo. Rileggere. Pagina 50 e 100. E: E' finito. Da capo, subito. Ma chi è questo? Che ha scritto ancora? Comprare. Leggere. Rileggere. Sbagliato. Tutto sbagliato. Ho sbagliato tutto. Da capo. Ricominciare da capo. Chi sono? Come mi chiamo? Nome, cognome, coniugata. Figli uno. Cosa faccio? Da dove vengo dove voglio andare. Ricominciare. A.E.I.U.O. A.B.C.D.E.F.G...MAM...MA...mamma...papà..s cuola. Chiesa. Dio. Comunismo. Sole. Terra. Vento. Mare. Amore. IO. IO. TE. Io e Te. IO e NOI. NOI. NOI. A.E.I.O.U. IO. IO. NOI. AMORE. Nome. Cognome. Sesso. IO RACCONTACI IL TUO PRIMO INCONTRO CON DARIO. Le nostre strade s'incontrano ad un certo punto 18/09/2012 132 SALA 3564 3582 delle nostre vite, ma partono da punti assai diversi. Io nasco da una famiglia d'attori girovaghi, ed ho debuttato ad otto giorni, ne il figlio della "Genoveffa di Brabante", in braccio alla mia mammma. Via via che crescevo, ho interpretato tutti i ruoli possibili ed immaginabili maschili e femminili, finche, dopo i vent'anni ho lasciato la mia famiglia per seguire mia sorella Pia che abitava a Milano in quel tempo ed era prima attrice giovane con Renzo Ricci. Il mio desiderio era di riuscire a mia volta entrare in una compagnia primaria. Un gran salto! Dario invece, studiava architettura al politecnico, e per passione raccontava favole grottesche agli amici, racconta oggi, racconta domani, s'è trovato scritturato nella compagnia di rivista, "Franco Parenti sorelle Nava". Nella stessa compagnia c'ero io. Il capocomico era di Carlo Mezzadri, l'allora marito di mia sorella Pia, che per strada ha lasciato il mestiere d'attrice per aprire una sartoria teatrale. Oggi Pia è una affermatissima creatrice ed esecutrice di costumi teatrali. E' arrivata fino a Las Vega con le sue creazioni. Ha fatto una figlia, ha scritto un libro sulla nostra famiglia, gioca a poker, ama il tennis seguendolo sul teleschermo, la 18/09/2012 133 SALA 3600 musica classica, legge molto, è curiosa, dimostra un vent'anni in meno di quelli che ha, ma quello che più conta, è che è generosa, spiritosa, caustica, insomma è il personaggio più divertente, poliedrico che io abbia intorno. Ci vogliamo molto bene. Abitiamo nella stessa casa, ci capita anche di litigare a volte, ma ci siamo l'una per l'altra, sempre. E' lì che io e Dario ci siamo incontrati. Lui s'innamora subito di "questa sventola dolcissima", così mi chiamava. Si prende un imbesuimento di terzo grado. S'innamora subito, ma se lo tiene per se. Anzi non mi guarda per niente e se mi guarda non mi vede: come fossi trasparente! Com'è?! Seni tondi, gambe lunghe, capelli biondi eccetera eccetara... piena di ragazzi che mi giravano intorno e lui , 'sto spillungone anche bruttino, (ora è bellissimo!) niente. Non faceva una piega! Non mi guardi? Ti castigo! Una sera, si provava lo spettacolo al cinema Colosseo, l'ho preso per le mani, l'ho messo contro il muro, e gli ho dato un gran bacio, ma proprio un bacio bacio! E mi sono scoperta innamorata pazza. Il "da ridere" è che tutto è successo per scommessa. Siamo andati avanti per due anni tra baci e litigi.... classico degli innamorati, fino al giorno che ci siamo 18/09/2012 134 SALA 3618 3636 sposati: 24 giugno 1954 in Sant Ambrogio! Dario, metterà una battuta, per il fatto di essersi sposato in chiesa (lui, quasi ateo-marxista) addirittura nello spettacolo "Gli arcangeli non giocano al flipper" : "Sposato in chiesa per accontentare madre di lei molto credente." �Dopo la clamorosa rottura per Canzonissima, la TV ci era proibita, ma c'era sempre il teatro. Nel '63 ci fu il nostro spettacolo su Colombo "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe", che quest'anno verrà presentato per le Colombiadi, in spagnolo a Valencia, con la regia di Arturo Corso e anche trasmesso dalla II rete in ottobre. L'anno dopo "Settimo ruba un po' meno" e via via, ogni anno uno spettacolo nuovo, di successo, fino al '68, alla decisione, presa con Dario di lasciare il teatro tradizionale e di mettere a disposizione il nostro lavoro per sollecitare una presa di coscienza. �Non ne parlo volentieri. Sono passati quasi 20 anni, ma mi basta un niente per ritrovarmici dentro di colpo. Nessuna donna che abbia subito violenza sessuale, potrà mai staccarsi completamente da quel momento orribile. Sono stata caricata su di un furgoncino da tre individui e poi scaricata stravolta e sanguinante vicino alla metropolitana di via Dante. Non ho 18/09/2012 135 SALA 3654 detto a nessuno quello che mi era realmente accaduto. Nemmeno a mio marito. L'umiliazione della violenza sessuale, lo sfregio, era sopratutto per lui e per mio figlio. No, me ne sono stata zitta: più dignitose "le botte". Mi sono tenuta tutto dentro, ma ho sbagliato. Il non averne parlato con nessuno , l'essermi tenuta tutto dentro (anche se tutti avevano intuito quello che realmente mi era successo) mi teneva in una continua tensione. Un caro amico, il professor MACACCARO, che mi era stato molto vicino con gli avvocati in quei giorni così pesanti, mi ha consigliato un' analista donna, ma io non me la sono senita. Dopo tre anni ho deciso di scrivere quanto mi era successo... Senza una parola ho passato i fogli a Dario. Li ha letti. Senza una parola mi ha abbracciato. Finalmente ce l'avevo fatta! Un nodo, il primo, si era sciolto. Poi, in appoggio alla campagna che si stava facendo in quegli anni per l'approvazione di una legge contro la violenza sessuale, ho deciso di portare quanto avevo scritto in teatro. Andai di colpo in scena, senza provarlo (non riuscivo) e senza che nessuno della compagnia lo sapesse. Solo Dario ed io ne eravamo al corrente. All'ultimo momento, invece di recitare "il risveglio" annunciai un 18/09/2012 136 SALA 3672 3690 brano nuovo." Ho trovato questa testimonianza su di un giornale e ve la recito" Da quella sera ho replicato "lo stupro" (questo è il titolo del brano) almeno duemila volte. E via, anche il secondo nodo si stava sciogliendo. Mio figlio dice: "sei andata in analisi davanti a migliaia di persone." Poi l'ho recitato anche in Fantastico, quello di Celentano. E' andata così. Gli atti di violenza sessuale contro ragazze erano all'ordine del giorno. Processi, stupri, violenze fisiche e morali contro le donne. Sono sempre più impegnata in questo campo. Propongo il brano a Celentano. Accetta. Ci sono resistenze da parte della prima rete, ma lui ha un contratto di ferro. e alle 20, 30 finalmente mi comunicano che prenderò parte alla trasmissione.. La voce è circolata in sala stampa. Due giornaliste vengono in delegazione e mi chiedono una conferenza stampa dopo la trasmissione. Va bene. Eseguo il brano, precisando come sempre che è una testimonianza di una donna che ho trovato su di un giornale. Sono molto tesa. I fotografi non stanno fermi un attimo. Per riuscire ad arrivare alla fine mi devo concentrare completamente. Ci sono dentro in pieno. Soffro come allora. Rabbia, umiliazione, terrore. Un brutto momento. Alla conferenza stampa 18/09/2012 137 SALA 3708 qualcuno accenna al fatto che quella storia era la mia.( a suo tempo ci fu gran chiasso e solidarietà sui giornali) Ho negato molto decisa ma egualmente qualcuno privo di sentimenti e di rispetto me l'ha attribuita sui giornali del giorno dopo. Per me è stato duro. Fin che la gente non sapeva, diciamo, magari qualcuno lo intuiva ma con me non ne parlavano, io potevo portare quell'esperienza in teatro, ma da quando si è saputo ho deciso di non farlo più. Non avrei potuto, a parte che sarebbe stato anche di cattivo gusto. Sala 8 - 8 - 93 Non è per riprendere vecchi discorsi, ne per recriminare, ma alla tua lettera devo una risposta, per tutti e due. Parto dicendoti subito che non sono in guerra con te. Sono calma e tranquilla, come sai dormo addirittura senza sonnifero, ed erano anni che non succedeva. Ma come ti dissi in una telefonata il giorno del mio compleanno (che per almeno una decina d'anni ho passato da sola - la prima volta è stato per la storia con Maria, la maestra di ginnastica che stava ad Alcatraz) la situazione da marremotata com'è non può più, col passar del tempo ristabilirsi tranquilla, come è sempre 18/09/2012 138 SALA 3726 3744 successo. "Tra un po' le passa.". Non più, alle stesse condizioni. Per pochi minuti mi occorre la tua attenzione. Fai uno sforzo, ma concedimela tutta. Vorrei che per una volta le mie parole non ti passassero davanti agli occhi, come sempre è capitato in passato, ma che ti entrassero nel cervello. Il contenuto della tua lettera, come tu stesso dici, è identico al contenuto di altre, ripeti le stesse cose che mi dici da anni, e senza offesa, ritengo le tue, lacrime da coccodrillo. Io, con questa mia, cercherò di fare un passo avanti, nell'ultimo tentativo di raggiungere un accordo. Tu: "Non ho mai smesso di volerti bene, anzi di amarti come la persona più cara importante insostituibile che io abbia mai conosciuto"... "sei l'unica donna che conti per me". Beh... per troppe volte mi hai cancellata completamente, (e non sto drammatizzando, ti assicuro) per crederci. Il fatto che tu ti sia dato da fare nel lavoro per aiutarmi, non è così importante per me, dal momento che m'hai tolto l'essenza del rapporto tra di noi, cioè l'amore. Non parlo di quello fisico, anche se è importatnte. E non mi 18/09/2012 139 SALA 3762 giudicare ingrata. Per le tue storie d'amore chiedi il perdono, vuoi l'assoluzione. Ti perdono, ma non posso cancellare 25 anni di solitudine e morte. (Non l'hai mai provato, quindi non puoi sapere fin dove può arrivare la disperazione. Meglio sarebbe stato morire quando ci ho provato. A tanto sono arrivata, ma tu non ne hai tenuto conto: non sono per te importante come dici, credimi). Peggio per me se non sono stata capace di risolvere la mia vita per il meglio. Non ti posso rimproverare perché hai smesso d'amarmi. Mi chiedi di aiutarti.Volentieri, ma a me, chi mi aiuta? Chiedi di aiurtarti a diventare migliore, sereno e disteso. Devi trovarla dentro di te la serenità, a 'sto punto io non ci posso fare più niente. Non ti chiedo di rinunciare alle tue storie, (hai detto a Ja. che senza ragazze muori) ma se vuoi continuare a stare con me devi viverle con misura, per Dio, senza conseguente perdita di testa e cadute verticali, condite di intollerabili meschinità, perdita di stile, e il tutto sulle mie spalle. E c'è dell'altro: il non tenere conto che faccio questo lavoro da una vita, (64 anni) il farmi 18/09/2012 140 SALA 3780 3798 osservazioni (e nota bene, solo quando siamo in pubblico. Il culmine l'hai raggiunto con il Ruzzante) come ad una principiante, m'è diventato insopportabile. Non che io disdegni i tuoi suggerimenti, le tue indicazioni per arroganza, no, è che esigo siano intelligenti: non mi puoi spiegare il significato di una battuta traducendomela dal dialetto. E' una vita che preparo la traduzione dei tuoi testa per noi e per Einaudi e per Giunti. Sei ancora lì, dopo 40 anni di lavoro insieme a non aver capito che io, se non so la parte, non parlo. Non sarebbe ora di smetterla di fare il "regista" con me e non mettermi sempre in inbarazzo? Io ti porto rispetto e quindi lo pretendo per me. Questo è il punto a cui è arrivata la nostra situazione. Perché continui a vivere e a lavorare con te, occorre che tarriviamo ad un accordo e rispettarlo. Se non ho la garanzia di non trovarmi mai più in queste tristissime situazioni, donne, lavoro, non ci sto. Se non te la senti di darmi la certezza di poter invecchiare con un po' di serenità, lascia perdere. Non ci dividiamo (una separazione alla nostra 18/09/2012 141 SALA 3816 età... c'è anche il senso del ridicolo... C'è anche Jacopo al quale non intendo dare più malinconie e dolori) continueremo a vivere insieme come fanno tanti altri disperati. Sì, anche noi, separati in casa! Siamo tanto moderni! Se anni fa mi avessero fatto vedere il film di questa nostra vita, non ci avrei proprio creduto. Pazienza. Non ho rancore alcuno nei tuoi confronti, sono andata oltre... Sappiami dire, tenendo presente che così com'è, la storia, non m'interessa davvero più. LA SINISTRA ARTISTI (!!!) E INTELLETTUALE OGGI Marcare la grande irriducibile differenza di pochissimi, mi riferisco ai “celebri” e il disimpegno qualunquista di tanti “amici” di un tempo… cantanti autori, intellettuali, giornalisti… tutti compagni, che conquistata un po’ di fama e soldi magari tanti tanti, cantando e piangendo con convinzione sulle disgrazie degli “oppressi” hanno blindato la loro vita, “non sento, non vedo” e da lì guardano il mondo e si proteggono avvolti nel muro di Berlino dalle sue pulsioni. 18/09/2012 142 SALA 3834 quando nasce saccorso rosso? 1970 3852 manca mia regia Carolina bruxelles quando va in scena a Londra L’anarchico? non riesco a leggere il dischetto di Cesenatico cenacolo brera DATI BIOGRAFICI DI FRANCA RAME E DARIO FO Dario Fo autore delle sue opere ne è anche regista, scenografo e costumista, a volte compositore delle musiche (tralasceremo quindi ogni volta di sottolinearlo). Franca Rame, oltre a essere l'interprete protagonista, ha seguito e collaborato alla scrittura di molte delle opere di Dario Fo andate in scena nei 47 anni della loro vita teatrale; si è fatta anche carico della direzione organizzativa e amministrativa della Compagnia Fo-Rame. FRANCA RAME Franca Rame nasce il 18 luglio 1029 a Parabiago, un paese in provincia di Milano, per caso: la sua famiglia recitava lì. Il padre Domenico, la madre Emilia, i figli Enrico, Lina, Pia, Franca, gli zii e cugini, con aggiunta di attori e attrici scritturati, costituivano una 18/09/2012 143 SALA 3870 compagnia che girava per i paesi e le cittadine della Lombardia e del Piemonte. La famiglia Rame aveva tradizioni teatrali antichissime, fin dal 1600; erano attori, burattinai e marionettisti a seconda delle occasioni. Con l'avvento del cinema passano al "teatro di persona", arricchito con tutti gli "effetti speciali" del teatro con pupazzi. Girano di paese in paese raccogliendo grande simpatia e consensi. Ancora oggi, nonostante il personale successo teatrale e televisivo, se capita Franca in uno di quei paesi, la gente dice: "E' la figlia di Domenico Rame". Nella miglior tradizione della Commedia dell'Arte, recitano, improvvisando, utilizzando un repertorio di situazioni e dialoghi tragici e comici. Spesso capitava che debuttassero in una nuova cittadina o paese mettendo in scena, dopo aver fatto inchiesta-ricerca tra la popolazione, la storia della vita del Santo o della Santa Patrona del luogo. Tutto a soggetto, cioè recitando ‘all’improvviso’. I testi degli spettacoli andavano dal teatro biblico a Shakespeare, da Cechov a Pirandello, da Nicodemi ai grandi romanzi storici a sfondo sociale dell'800 spesso legati al pensiero 18/09/2012 144 SALA 3888 3906 socialista e anticlericale. Così erano rappresentate, ad esempio, le vite di Giordano Bruno, Arnaldo da Brescia e Galileo Galilei. Domenico Rame era oltre che primo attore, il regista e l’organizzatore, il fratello Tommaso, di fede socialista, l’antagonista e il poeta della compagnia. Fin da allora, spesso gli incassi delle serate venivano date in sostegno alle lotte operaie (fabbriche in occupazione), o per costruire asili o per altri scopi benefico-sociali. Che Franca abbia nel suo DNA le scelte ideologiche della sua famiglia? Di questa attività esiste tutt'ora una documentazione accuratissima nell'archivio FoRame: questi documenti furono conservati da Tommaso e dalla madre di Franca, Emilia Baldini, figlia di un ingegnere del Comune di Bobbio. Emilia, giovanissima maestra, si era innamorata di Domenico che si stava esibendo a Bobbio con le sue marionette e burattini e, nonostante l'opposizione severa della famiglia, lo sposa. Insieme girano per tutta la provincia lombarda. Ma l’interesse del pubblico per quel genere di rappresentazione stava visibilmente calando: è allora che Domenico e Tommaso decidono di passare al teatro “di persona”, dando vita ad una 18/09/2012 145 SALA 3924 compagnia recitante. Emilia s’improvvisa per amore del marito, non solo prima attrice ma anche costumista e amministratrice. È lei che insegna le parti ‘bocca a bocca’ (a memoria) come si dice in gergo, ai quattro bambini piccolissimi, nati dal matrimonio, che non sanno ancora leggere; insomma la signora Emilia è la "reggitore" della compagnia. In quell'ambiente Franca Rame ha fatto il suo apprendistato, ha sempre sentito il palcoscenico come casa propria "perché - dice - ci sono nata: ho debuttato a otto giorni in braccio a mia madre... non parlavo tanto quella sera lì!" (interpretava il figlio neonato di Genoveffa di Brabante). In seguito, nella stagione1950-51 Franca Rame, seguendo la sorella Pia, lascia la famiglia e viene scritturata dalla compagnia primaria di prosa Tino Scotti (impresario era Carlo Mezzadri, marito di Pia) per lo spettacolo "Ghe pensi mi" di Marcello Marchesi - Teatro Olimpia di Milano. DARIO FO Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, un paesino del Lago Maggiore in provincia di 18/09/2012 146 SALA 3942 3960 Varese. Completano i suoi dati anagrafici il padre Felice, di fede socialista, capostazione e attore in una compagnia amatoriale; la madre Pina Rota, donna di grande fantasia e talento (negli anni '70 pubblicherà un libro sulla della Lomellina, della sua famiglia e delle sue origini: “Il paese delle rane,” edito da Einaudi); il fratello Fulvio e la sorella Bianca, oltre a un nonno materno agricoltore in Lomellina, presso il quale il piccolo Dario andrà a passare i primi periodi di vacanza. Il nonno agricoltore girava vendendo verdura con un grande carro trainato da un cavallo e, per attirare i clienti, raccontava favole grottesche nelle quali inseriva la cronaca dei fatti avvenuti nel paese e nelle zone limitrofe. Questa sua attività di fabulatore satirico-grottesco gli aveva valso il soprannome di "Bristìn" (seme di peperone). Così Dario apprende, seduto sul grande carro al fianco del nonno, i rudimenti del ritmo narrativo. L'infanzia di Fo si svolge fra i traslochi di paese in pese, al seguito dei trasferimenti che la Direzione delle Ferrovie impone al padre. Luoghi diversi, ma un medesimo ambiente culturale, dove il ragazzo cresce alla scuola della narratività non ufficiale, appassionandosi, 18/09/2012 147 SALA 3978 ascoltatore infaticabile dei maestri soffiatori di vetro e dei pescatori del lago che nelle osterie, nel porto e nelle piazze del paese raccontavano favole paradossali e grottesche, alla tradizione orale dei "fabulatori", dove già affiorava una pungente satira politica. Nel 1940 è a Milano (pendolare da Luino) per studiare all'Accademia di Brera. Durante la guerra, alla fine del conflitto, Dario, richiamato sotto le armi nella Repubblica di Salò, riesce a fuggire e trascorre gli ultimi mesi prima della liberazione nascosto in uno sgabuzzino di un sottotetto. I genitori partecipano alla Resistenza: il padre, organizzando la fuga in Svizzera, via treno, di ricercati ebrei e prigionieri inglesi disertori; la madre curando i partigiani e i “gappisti” feriti. Dopo la liberazione Dario riprende gli studi all'Accademia di Brera a Milano, sempre facendo il pendolare dal Lago Maggiore e frequenta contemporaneamente la facoltà d’architettura del Politecnico. Negli anni 1945-51 si dedica alla scenografia e alla decorazione teatrale. Comincia ad improvvisare monologhi. 18/09/2012 148 SALA 3996 4014 Si trasferisce con la famiglia a Milano. Mamma Fo, per aiutare il marito a far proseguire gli studi ai tre figli, si ingegna a fare la camiciaia. Per i giovani Fo è un periodo di furibonde letture, in cui Gramsci e Marx si alternano con i romanzieri americani,con le prime traduzioni di Brecht, Majakovskij, Lorca. In quel dopoguerra esplode una vera e propria rivoluzione teatrale, soprattutto grazie alla nascita dei "Piccoli Teatri" che sviluppano fortemente l'idea di "scena nazional popolare". Fo è coinvolto da quell'effervescenza e si dimostra un insaziabile spettatore teatrale, costretto il più delle volte, per motivi economici, ad assistere in piedi alle rappresentazioni. Mamma Fo è una donna molto aperta, cosicché si ritrovano a casa loro gli amici dei tre figli, tra cui: Emilio Tadini, Alik Cavalieri, Bobo Piccoli, Vittorini, Ennio Morlotti, Treccani, Franco e Guido Crepax, alcuni di questi già famosi a quel tempo. Durante gli studi d’Architettura, Dario lavora come decoratore e aiuto architetto, nello studio Ciuti, e continua a intrattenere gli amici con racconti fantastici che si rifanno a quelli dei fabulatori popolari ascoltati nelle osterie sul lago. 18/09/2012 149 SALA 4032 Nell'estate del 1950 Dario si presenta a Franco Parenti che si appassiona per la storia di Caino e Abele, una satira dove Caino, poer nano, è un tontolone tutt'altro che cattivo, solo che, poer nano, ogni volta che cerca di imitare lo splendido Abele con i riccioli d'oro e gli occhi azzurri, gli va malissimo: subisce disastri uno dietro l'altro finché, esce di testa, uccide lo splendido Abele. Franco Parenti entusiasta invita Fo a far parte della sua compagnia. Dario inizia così a recitare nella rivista estiva diretta da Parenti e, in questa occasione, si verifica il primo "incontro" di Dario Fo con Franca Rame, ma non di persona, bensì ritratta in una foto esposta nella casa della sorella di lei, Pia. Nel frattempo continua a lavorare come aiuto architetto. E' già il tempo della corruzione edilizia, Fo, disgustato dall'ambiente, decide di abbandonare gli studi di progettazione e i cantieri. CRONOLOGIA Stagione teatrale 1951-52 - Teatro Odeon Milano Franca Rame e Dario Fo si incontrano casualmente: entrambi vengono scritturati da 18/09/2012 150 SALA 4050 4068 Carlo Mezzadri, impresario della Compagnia Nava-Parenti, per lo spettacolo “Sette giorni a Milano” di Spiller e Carosso. La tecnica di corteggiamento di Dario verso Franca è anomala: finge di ignorarla completamente. Dopo qualche settimana, lei lo blocca dietro le quinte e gli dà un gran bacio sulla bocca. Si fidanzano. Franca nello spettacolo copre il ruolo di “bellissima” subrettona recitante (c’erano anche quelle ‘mute’). La differenza tra subrettine e subrettone era che quest’ultime non avevano l’obbligo di mettersi in ‘puntino’ (due fiori a coprire i capezzoli e un minuscolo slip simile all’attuale tanga). Dario nello spettacolo esegue il monologo “il pòer nano” Ottiene un discreto successo, viene invitato dalla Rai a partecipare alla trasmissione radiofonica "Chiccirichì" con Franco Parenti. Raggiunge una certa notorietà recitando i suoi monologhi per diciotto puntate in chiave satirica su protagonisti legati alla tradizione popolare della Bibbia e di opere liriche. Questo suo nuovo linguaggio sovverte i rapporti della retorica narrativa "ufficiale". E' l'inizio di un lavoro che più tardi sarà sviluppato in "Mistero Buffo" con rivisitazioni della storia e intromissioni nella 18/09/2012 151 SALA 4086 leggenda popolare. Questo è il periodo in cui realizza in grottesco le storie di Caino e Abele, Sansone e Dalila, Abramo e Isacco, Giulietta e Romeo, Mosè, Otello, Rigoletto, Amleto, Giulio Cesare, Davide, Nerone e altri. Le esibizioni di Fo vengono fermate, per intervento censorio, alla diciottesima puntata, finalmente i dirigenti si erano accorti della satira sociale e politica che scaturiva da queste pur candide storie. 1952 Roma. Franca interpreta il film “Papaveri e Papere” di Marcello Marchesi con Walter Chiari, oltre a una decina di altre pellicole, cosiddette di “cassetta”. Stagione teatrale ‘52-53 Teatro Oden Milano Fo in “Coccoricò”, spettacolo satirico con Giustino Durano, Viky Enderson ed altri. Indi tournée. Stagione teatrale ‘52-53 Teatro Nuovo, Milano. “I fanatici” di Marchesi e Mez, musiche di Kramer. Franca Rame è scritturata da Remigio Paone in una grande compagnia di rivista:“BILLI E RIVA”. Tournée Stagione teatrale ‘53-‘54 18/09/2012 152 SALA 4104 4122 6 giugno ‘53 Piccolo Teatro della città di Milano: "Il Dito nell'occhio", Fo con Franco Parenti, Giustino Durano e con la collaborazione di Jacques Lecoq il famoso maestro di pantomima, scrive, dirige e interpreta "Il Dito nell'occhio"; sue sono anche le scene e i costumi. È la prima vera rivista satirica del dopoguerra cui partecipa anche Franca Rame. Approvazioni e polemiche da parte della critica. Difficoltà di reperire teatri dove rappresentare lo spettacolo. Drastica censura governativa e clericale: i fedeli venivano invitati a non assistere alla rappresentazione, con cartelli affissi sulle porte delle Chiese. Prassi che perseguiterà per molti anni la compagnia FoRame. Stagione teatrale ‘54-55 – 12 giugno al Piccolo Teatro di Milano: “I Sani da legare” Dario, con Parenti e Durano, scrive, dirige e interpreta anche questo spettacolo con le stesse difficoltà sopraindicate. (Franca sposatasi con Dario nel 54 non partecipa allo spettacolo causa attesa figlio!) “Il dito…” e i “Sani da…” sono le prime vere riviste satiriche del dopoguerra. Un trionfo di pubblico. Pesanti reazioni della Democrazia cristiana e della destra. 18/09/2012 153 SALA 4 Il 24 giugno Franca e Dario si sposano a Milano nella basilica di Sant' Ambrogio (l’essersi sposato in chiesa il fatto straordinario per lui, ateo, l’ha inserito addirittura in una commedia “Gli arcangeli non giocano al flipper” 1959 “…sposato in chiesa per accontentare madre di lei molto credente” 5 Dario e Franca si trasferiscono, attirati dalla possibilità di lavorare nel cinema, a Roma. Dario lavora come sceneggiatore (gag-man) con Age, Scarpelli, Scola, Pinelli, per la Ponti-De Laurentis e altre produzioni. 4140 Il 31 marzo 1955 a Roma nasce il figlio Jacopo. 1955 Fo scrive il soggetto cinematografico de “Lo svitato” (molto apprrezzato da Cesare Zavattini) che interpreterà con Franca Rame, per la regia di Carlo Lizzani. Per la stesura della sceneggiatura Dario viene “circondato” da professionisti: Lizzani, Augusto Frassinetti, Massimo Mida, Fulvio Fo, Bruno Vailati. marzo 1956 Esce il film: clamoroso insuccesso! Commento del produttore Nello Santi: sei autori in cerca del personaggio. 56 28 giugno – Dario, Franca, Franco Parenti, trasmissione radiofonica (12 puntate)“Non si vivie di solo pane” , regia Giulio Scarnicci, musiche Fiorenzo Carpi 18/09/2012 154 SALA 6 57 4158 4176 Franca è al Teatro Stabile di Bolzano in “Re Lear” col grande attore Memo Benassi Franca Rame è al teatro Arlecchino di Roma in “Non andartene in giro tutta nuda” di. Feydeau. 1957 Dopo la disastra esperienza cinematografica, chiudono col cinema, Dario e Franca tornano a Milano e fondano la loro compagnia, “COMPAGNIA FO-RAME” di cui Fo è autore, attore, regista, scenografo e costumista. Da questo momento Franca sarà la principale collaboratrice e interprete dei testi di Fo e inoltre si accollerà il compito di organizzatrice dell’impresa. Pia si occuperà della realizzazione dei costumi, Enrico dell’organizzazione: tutto in famiglia come ai bei tempi della FAMIGLIA RAME . Stagione teatrale ‘57-58 Il 28 aprile al Piccolo Teatro della città di Milano: “Ladri, manichini e donne nude”, quattro atti unici: L'uomo nudo, l'uomo in frack Non tutti i ladri vengono per nuocere - Gli imbianchini non hanno ricordi - I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano. Le quattro storie si avvalgono del classico gioco dell’equivoco, scambi di persone, scale infinite che attraversano la scena e gags clownesche. Tournée di 10 mesi per tutta l'Italia. 18/09/2012 155 SALA 4194 Stagione teatrale ‘58-59 il 12 dicembre 58 in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino "Comica finale", quattro atti unici: Quando sarai povero sarai re - La Marcolfa - Un morto da vendere - I tre bravi. Brevi storie comiche, simili per struttura a quelle che la famiglia di Franca recitava alla fine degli spettacoli (Comiche finali). Dario Fo e Franca Rame terminato il contratto con lo Stabile rilevano scene e costumi e portano lo spettacolo in tournée con la loro compagnia per altri 8 mesi. Ripresa anche di “Ladri, manichini e donne nude”. Stagione teatrale ‘59-60 7 settembre al Teatro Odeon di Milano: “Gli arcangeli non giocano a flipper”. Arriva finalmente il successo a livello nazionale. Lo spettacolo è in testa agli incassi teatrali italiani. La coppia Fo con questo spettacolo ha totalizzato 290 denunce per non aver rispettato i tagli di censura. Mraviglia: nessuna conseguenza! 1960 - Durante la toernée Fo scrive “La storia vera di Pietro D'angera, che alla crociata non c'era”, mai messo in scena da lui, ma realizzato 18/09/2012 156 SALA 4212 4230 più tardi da altre compagnie con notevole successo. Stagione teatrale ‘60-61 2 settembre Teatro Odeon di Milano: “Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri”. Storia ispirata dal famoso caso “Bruneri e Canella” lo smemorato di Collegno. 1961 Primo debutto all'estero di una sua opera: “Ladri, manichini e donne nude” all'Arena Teatern di Stoccolma a Sofia in Polonia. Stagione Teatrale‘61-62 8 settembre Teatro Odeon di Milano: “Chi ruba un piede è fortunato in amore”. 1962 10 maggio Milano, RAI 2° canale televisivo: “Chi l'ha visto?” rivista con Fo-Rame e altri. 11 ottobre ‘62 RAI Primo canale “Canzonissima” Dario scrive i testi, dirige con Vito Molinari e presenta con Franca Rame la popolarissima trasmissione legata alla lotteria nazionale. Gli sketches di Fo-Rame diventano un caso nazionale, scatenando violente polemiche. È la prima volta che si trattano in televisione problemi legati alla vita reale come le malattie professionali dell’intera famiglia di una 18/09/2012 157 SALA 4248 casellante, i muratori che muoiono, precipitando dalle impalcature ecc... Per la prima volta in televisione si odono pronuniciare parole come “mafia”,”morti bianche”, “serrata” e “sciopero”. Il successo popolare è incredibile. La direzione della Rai, sotto la pressione dei politici più reazionari, inizia a dimostrare un certo nervosismo preoccupato e, nonostante i testi siano già stati approvati dal direttore generale dott. Puglesi, iniziano a piovere tagli su tagli. In particolare, uno sketch sulla mafia nel quale una donna siciliana racconta in modo apparentemente paradossale ad un giornalista il susseguirsi di ammazzamenti di sindacalisti, contadini ecc., genera un finimondo. Malagodi, senatore liberale, interviene alla commissione di vigilanza sulla televisione del Parlamento italiano, protestando perché: “Si insulta l'onore del popolo siciliano sostenendo l'esistenza di un'organizzazione criminale chiamata mafia!”. La coppia Fo, Rame riceve anche minacce di morte scritte col sangue e la tipica bara di legno in miniatura. La famiglia Fo (il figlio di sette anni compreso) viene messa sotto scorta dalla polizia. 18/09/2012 158 SALA 4266 4284 Inizia un braccio di ferro con la Rai sulla censura: poche ore prima che l’ottava puntata vada in onda, la direzione Rai comunica il taglio di tre skechs. Dario e Franca ricordando che erano già stati approvati dal Dott. Puglesi. Propongono come soluzione la sosta di una settimana, (adducendo come pretesto la forzata sospensione causa malattia di Fo), per avere il tempo di rimpiazzare i brani censurati. Durante quest’incontro con due alti dirigenti vengono velatamente minacciati di denuncia per danni e anche di probabile arresto. Con molta tensione, con i loro avvocati attendono la decisione RAI che arriva a 15 minuti dall’inizio della trasmissione. O si va in onda con i tagli o niente. Decidono per il”NIENTE”. Un’annunciatrice a inizio trasmissione comunicherà il loro ritiro. All’uscita del Palazzo della Fiera, migliaia sono le persone che li attendono. Manifestazioni e attestati di solidarietà sono espressi in migliaia di telegrammi, lettere ecc. La Rai tenta, ma non riesce a sostituire Fo e Rame perché tutti gli attori italiani e stranieri come Ive Montan e……………, seguendo le indicazioni della SAI (Sindacato-attori), rifiutano di prendere il loro posto. 18/09/2012 159 SALA 4302 Cinque saranno i processi a loro carico, una assoluzione, e quattro condanne con richiesta di danni per miliardi che i Fo non pagano. Per 16 anni saranno totalmente esclusi sia dai programmi Rai-TV che dalle campagne pubblicitarie. Per 16 anni il nome Fo-Rame non è mai stato pronunciato. Ricordiamo che Radio e televisione a quei tempi monopolio esclusivo dello Stato democristiano. 1963 Helsinki, Finlandia compagnia del Lilla Theater “Chi ruba πun piede e' fortunato in amore” messo in scena con la regia di Fo. Stagione Teatrale ‘63 - 64 6 settembre Teatro Odeon Milano: "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe" In quest’opera si racconta la "scoperta" dell'America, evitando i soliti schemi agiografici, seguendo al contrario ricerche storiche più spregiudicate e documente. Si tratta dell'inizio di un grosso lavoro di studio-inchiesta sulla storia e sui "dogmi" della cultura dominante. Lo spettacolo, fortemente demistificatore della "storia scolastica" e della retorica militarista e patriottica, viene duramente contestato da destra; Dario e Franca vengono aggrediti all'uscita del teatro Valle a Roma da un gruppo di fascisti, in altre città è ormai di norma 18/09/2012 160 SALA la telefonata che annuncia una bomba in teatro (come azione di disturbo), e solo la presenza di gruppi di operai, studenti e militanti del Partito Comunista garantisce che le rappresentazioni continuino. 4320 18/09/2012 161 SALA 4338 Stagione Teatrale ‘64-65 4 ottobre Teatro Odeon Milano: "Settimo: ruba un po'meno!" Scritto per Franca con tanto di dedica nel frontespizio che ne è la protagonista nel ruolo di una becchina un po' stramba che per un equivoco paradossale sogna di poter vestire i panni una prostituta. E' uno spettacolo fortemente provocatorio e carico di una satira graffiante che anticipa, con una denuncia minuziosa, la corruzione italiana, trent'anni prima della rivoluzione di "Mani Pulite". Stagione Teatrale ‘65-66 10 settembre Teatro Odeon di Milano: “La colpa è sempre del diavolo” commedia ambientata nella Milano medioevale dei Visconti con scene troculente di ammazzamenti contrappuntate da Sabba, con diavoli, nani diabolici e streghe. ‘66-67 Fo realizza due regie con compagnie autonome: il 25 gennaio ‘66 “Gli amici della battoniera” di Marcel Achard (riadattamento di Fo) al Teatro Municipale di Modena con che compagnia? e nel ‘66 "Ci ragiono e canto", spettacolo di canzoni sulla tradizione popolare, in collaborazione con il Nuovo Canzoniere 18/09/2012 162 SALA 4356 Italiano, su materiali raccolti e curati da Gianni Bosio, rielaborati da Fo e da Giovanna Marini. Stagione teatrale 67-68 15 settembre Teatro Manzoni-Milano: "La signora e' da buttare!” Commedia musicale ambientata in un grande circo equestre dove si racconta la storia degli stati uniti, con guerre, stragi di mafia e ammazzamenti di presidenti, giocato da clown, acrobati, domatori, donne cannone, danzato e cantato con il sostegno di una orchestra in scena. 1968 Dopo l'invasione russa della Cecoslovacchia Dario Fo rifiuta di concedere l'autorizzazione a rappresentare i suoi testi in quel Paese. Blocca inoltre la messa in scena di questa e altre sue opere teatrali in Unione Sovietica per le manipolazioni censorie inaccettabili proposte dai dirigenti culturali russi. 1968 Teatro Odeon Milano ENZO JANNACCI: 22 CANZONI Regia e testi di Dario ed Enzo. 1968 - Sulla spinta degli avvenimenti politici di quegli anni, Dario e Franca sciolgono la loro compagnia e fondano l'Associazione Nuova Scena, composta da oltre trenta giovani tra tecnici, attrici e attori; un Collettivo Teatrale 18/09/2012 163 SALA 4374 4392 indipendente, articolato in tre gruppi, che gira l'Italia recitando soprattutto di fronte ad un pubblico popolare e operaio, in locali alternativi al circuito teatrale ufficiale, come Case del popolo, Palazzetti dello sport, cinema, bocciodromi, piazze ecc. Per riuscire nell'impresa vengono ideati palcoscenici smontabili su progetto di Dario. Stagione teatrale ‘68-‘69 Nuova Scena debutta nella Casa del popolo di Sant Egidio, (Cesena) con “Grande pantomima per pupazzi piccoli, grandi e medi”. Lo spettacolo verrà portato anche alla Camera del lavoro di Milano e in tournée. Stagione teatrale ‘69-70 Franca Rame rappresenta alla Camera del lavoro di Genova e in varie località, due nuove commedie di Fo: “L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000, per questo lui è il padrone" e due atti unici "Legami pure, tanto spacco tutto lo stesso!" e "Il funerale del padrone". A causa delle critiche che questi spettacoli muovono allo Stalinismo e alle posizioni socialdemocratiche del Pci, la tournée viene pesantemente sabotata dal vertice del Partito. Decine di rappresentazioni vengono annullate. E' un momento molto duro, a Franca viene negata La 18/09/2012 164 SALA 4410 Camera del lavoro di Milano con il debutto già annunciato, trova ospitalità al “Circo Medini”, un vero circo equestre con tigri, leoni ed elefanti, per fortuna chiusi nelle gabbie attorno al circo. Dopo un primo sbandamento, grazie alla mobilitazione di compagni della base del Pci e della sinistra extraparlamentare, gli spettacoli continuano con enorme successo. Franca Rame riconsegna a Enrico Berlinguer, segretario del Pci, la sua tessera del partito (Dario non si è mai iscritto). Stagione teatrale ‘69-70 – Autunno “Mistero buffo”. Letture in case del Popolo e Università prima del debutto vero e proprio che sarà a La Spezia il primo ottobre 1969 al teatro Ariston Quest’opera è una vera e propria lezione di storia della letteratura, che parte dalla contestazione delle antologie scolastiche soffermandosi in particolare su Rosa fresca e aulentissima, uno dei primi testi poetici presentato e commentato da dotti soloni delle università come opera di trovatori eruditi. Nella lezione-spettacolo si sottolinea in particolare la preoccupazione alle volte spasmodica di presentare questi contrasti i mascherando e censurando ogni gioco scurrile o allusione di 18/09/2012 165 SALA 4428 4446 satire politica che immancbilmente affiorano dalle giullarate. Dario Fo tenta di ricostruire il linguaggio e la ritmica dei giullari medioevali e recita i loro monologhi rendendoli però accessibili al grande pubblico. Il successo è incredibile: si repplica addirittura nelle arene e nei palazzetti dello sport con migliaia di spettatori. È lo spettacolo che più di ogni altro lo renderà famoso nel mondo. (Oltre 5000 repliche). Nel secondo anno di attività a Milano, Nuova Scena non trova spazi teatrali dove agire, affitta una vecchia fabbrica in disuso tramutandola in un centro teatrale, che diventerà sede stabile della compagnia “il Capannone di Via Colletta”: uno spazio gestito dallo stesso collettivo e da un numerosissimo gruppo di associati, lavoratori e studenti, che offrono un importante apporto creativo e organizzativo. DATA Per divergenze politiche Dario e Franca lasciano l'Associazione 'Nuova Scena'. Nasce il Collettivo Teatrale LA COMUNE diretta da Dario Fo e Franca Rame. Stagione teatrale 70-71 Capannone di via Colletta Milano: (27 ottobre) “Vorrei morire 18/09/2012 166 SALA anche stasera se dovessi sapere che non è servito a niente” Spettacolo composto da testimonianze dei protagonisti della resistenza italiana e palestinese. 4464 Stagione teatrale 1970-71 11 dicembre Capannone di via Colletta "Morte accidentale di un anarchico" Dopo la strage alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano, Dario scrive e mette in scena un altro dei suoi testi più famosi, sulla strage di Stato. Tournée. data Capannone di via Colletta "Tutti uniti, tutti insieme! Ma, scusa, quello non è il padrone?!" sulla nascita del Partito Comunista Italiano nel 1921.interpretato da Franca. Tournée. Stagione teatrale 71-72 14 febbtaio Capannone di via Colletta “Fedayn” Franca Rame, con l’appoggio del Fronte Popolare democratico, porta in Italia dieci autentici Fedayn (palestinesi combattenti) da lei stessa scelti visitando i campi militari in Libano. Su testimonianze dirette dei combattenti trasformati in attori, e con la conoscenza della tragedia palestinese, Dario scrive il testo dello 18/09/2012 167 SALA 4482 4500 spettacolo, del quale curetà anche la regia; monologhi, musiche, canti e danze della tradizione palestinese che narrano la storia del conflitto con Israele e la nascita di una presa di coscienza nazionale di quei popoli, dopo la grande sconfitta subita qualche anno prima. Conduce lo spettacolo Franca. Gli incassi vengono devoluti alla Resistenza palestinese. Stagione teatrale‘71-72 18 novembre Capannone di via Colletta: "Ordine! Per dio.ooo.ooo.ooo" con Franca e altri, testo e regia di Dario. Tournée (Rielaborazione aggiornata di “Legami pure, che tanto ecc.) Nello stesso periodo Dario gira l’Italia con “Mistero buffo N. 2”. A causa della grande crisi economica molte fabbriche vengono chiuse. In difesa del posto di lavoro gli operai scioperano e occupano le fabbriche. In sostegno a queste lotte, il Collettivo la Comune, farà centinaia di spettacoli (dal 71 all’85) devolvendo l’intero incasso agli operai. 1972 DATA Il Collettivo teatrale LA COMUNE è costretto a lasciare il Capannone di via 18/09/2012 168 SALA 4518 Colletta: il contratto è scaduto e non viene loro rinnovato dal proprietario dello stabile. Dario e Franca con i loro compagni non si scoraggiano. Affittano il cinema Rossini nell’estrema periferia milanese dove rappresentano: Stagione teatrale ………… dicembre Cinema Rossini: "Pum pum! Chi é? La polizia!" (sempre sulla strage di Stato) con Dario Fo e altri attori. Il Collettivo Teatrale è soggetto a varie azioni repressive da parte della polizia e a pesanti tentativi di censura. Il manifesto dello spettacolo che raffigura viene denunciato per oltraggio alla polizia dal Giudi ce Viola. 9 MARZO73 Un gruppo di fascisti sequestra, sevizia e violenta Franca Rame. Con questo gesto infame si vuole punire l’attività politica di Franca e Dario e soprattutto il lavoro che Franca porta avanti dal '70 nelle carceri. Grande indignazione e solidarietà in tutta Italia. 24 maggio "BASTA CON I FASCISTI" Dopo due mesi di inattività, Franca torna in scena e rappresenta alla Casa del popolo di Milano il recital, che si avvale di monologhi 18/09/2012 169 SALA 4536 4554 scritti in collaborarazione con Dario, con proiezioni e filmati sul fascismo e la sua violenza a cura di Lanfranco Binni. Lo spettacolo racconta e documenta l’effettiva presenza culturale e politica del fascismo nello Stato Italiano e il ruolo di manovalanza criminale svolto dalle sue frange armate estremiste al servizio dei corpi speciali dei Polizia dello Stato. È gestendo quei gruppi che lo Stato realizza vere e proprie spedizioni punitive e attentati con sequenze di stragi con migliaia di vittime fra la popolazione 1973 Parigi: Théâtre National Populaire, Salle Gemier-Trocadero “Mistero buffo” DATA DATA ‘73-74 "Ci ragiono e canto n.3" scritto da Fo per il cantastorie siciliano Ciccio Busacca. DATA 1973 Dopo aver invano cercato una sede permanente, La Comune occupa un edificio fatiscente abbandonato nel centro di Milano, la Palazzina Liberty (ex mercato della verdura). che ristruttura con l’aiuto del quartiere, degli studenti e degli operai di Milano e dintorni, Solo a Milano, raccoglierà in un anno più di 80.000 abbonati. (Ricordiamo che il Piccolo Teatro di Milano, con due miliardi di 18/09/2012 170 SALA 4572 sovvenzione, ne riusciva a raccogliere al massimo 15.000). Da questo momento Arturo Corso, che già era stato attore e assistente in passato, coprirà il ruolo di collaboratore alle regie delle opere di Dario in Italia e all’estero. DATA 1973 Palazzina Liberty "Guerra di Popolo in Cile" spettacolo sulla resistenza cilena a pochi giorni dalla morte del presidente del Cile, Allende va in scena il nuovo spettacolo di Dario con Franca e attori e cantanti del Collettivo la Comune. Gli incassi sono devoluti alla resistenza cilena. (Tournée) Durante la tournée a Sassari Fo viene arrestato per essersi opposto, con tutto il suo collettivo e i compagni organizzatori, all'ingresso in teatro della polizia che cercava provocatoriamente di bloccare 1o spettacolo. ‘74-75 3 ottobre Palazzina Liberty: "Non si paga! Non si paga!" Durante un’assemblea aperta al pubblico un gruppo di operai, masci e femmine invitano La Comune a considerare l’assurdo della situazione che vede le lotte sindacali condotte per migliorare la condizione economica dei salariati, 18/09/2012 171 SALA 4590 4608 vanificata in modo grottesco dagli immediati rialzi dei prezzi in tutti i supermercati. Da qui, parte l’indagine sul problema e la scrittura del testo “non si paga…” dove viene raccontata l’azione di spesa proletaria messa in atto da un intero quartiere popolare della città di Milano. Un anno dopo si verificano numerosi assalti ai supermercati di Milano. Molte donne vengono arrestate. Il PM. durante il processo chiede l’incriminazione di Dario come ispiratore all’evento.Tournée. Nell'arco della stagione vanno in scena spettacoli, manifestazioni, concerti, in solidarietà con fabbriche occupate e situazioni di lotta in generale. Spettacoli anche in appoggio alla campagna per il Referendum sul divorzio. Negli spazi del seminterrato della Palazzina, molti immigrati hanno finalmente trovato una sede dove riunirsi per discutere dei loro problemi. Sul palcoscenico rappresentano spettacoli con danze e canti provenienti dalla loro tradizione e ritualità. 5 giugno ‘75 Palazzina Liberty “FANFANI RAPITO" scritto da Fo in 4 giorni in appoggio alla campagna “REFERENDUM per la legalizzazione dell’aborto”. Tutti sono andati in scena con il copione in mano:non c’era stato il 18/09/2012 172 SALA 4626 tempo di imìpararlo a memoria, ne di provarrlo.Tournée. Il Collettivo La Comune realizza un viaggio di un mese nella Repubblica Popolare Cinese. Finalmente un po’ di vacanza! 1975 data Su indicazione di un gruppo di intellettuali svedesi, Fo viene proposto per il Premio Nobel . 2 marzo 76 Palazzina Liberty "La marijuana della mamma è la più bella" Sul fenomeno della droga che inizia a dilagare anche in Italia. Tournée 1976-77 Dopo 16 anni di ostracismo, su invito del Dott. Massimo Fichera, direttore 2° rete Rai, La Comune torna in televisione con “IL TEATRO DI DARIO FO”: “Mistero buffo”, "SETTIMO RUBA UN PO' MENO!", "CI RAGIONO E CANTO", "ISABELLA, TRE CARAVELLE E UN CACCIABALLE", "LA SIGNORA È DA BUTTARE", "PARLIAMO DI DONNE" (21 ore di trasmissione). Franca Rame vince la Maschera con lauro d'oro del Premio IDI, come migliore attrice televisiva per la trasmissione "Parliamo di donne". DaTAT ‘77-78 Palazzina Liberty: “Mistero buffo” 3° edizione. Tournée. 18/09/2012 173 SALA 4644 4662 DATA novembre Palazzina Liberty: “Tutta casa, letto e chiesa” Opera in chiave grottesca-comico-drammatica sulla condizione della donna. Unica interprete Franca Rame che per la prima volta firma il testo con Fo. Questo spettacolo verrà in Italia e all’estero: oltre 3000 repliche. In questi anni Fo si afferma come autore italiano più rappresentato al mondo: i suoi testi sono recitati in oltre 50 paesi e tradotti in più di 30 lingue. ‘79 DATA Berlino, Festival Internazionale “Mistero buffo” e “Tutta casa, letto e chiesa”. Scrive "La tragedia di Aldo Moro" sul sequestro e l'assassinio del dirigente democristiano ad opera delle Brigate Rosse (mai rappresentato). Il testo è condotto sulla chiave del "Filotete" di Sofocle. DATA ‘79 Teatro alla Scala di Milano: "L'histoire du soldat" Igor Stravinsky. Fo “rilegge” e dirige trenta allievi delle varie scuole di teatro di Milano, prima tra tutte la scuola “Paolo Grassi” del Piccolo. L’opera si realizza su un grande palcoscenico e debutta nelle più importanti città d’Italia nei teatri lirici e nei palazzetti dello sport davanti a migliaia di spettatori. 18/09/2012 174 SALA 4680 DATA "Storia della tigre e altre storie" Rielaborando un canovaccio di un racconto popolare cinese sulla lunga marcia, ascoltato durante il viaggio nella regione di Shangai, scrive e rappresenta questo nuovo testo. 1980 Franca e Dario con il figlio Jacopo fondano la Libera Università d’Alcatraz, un centro culturale e d’agriturismo. Il centro ha sede sulle colline tra Gubbio e Perugia. Acquistando a poco a poco, tre milioni e settecentomila metri quadrati di boschi (che sarebbero dovuti esser tagliati) e uliveti, i Fo impediscono la distruzione di una valle meravigliosa. Intraprendono poi, il restauro d’undici antiche case coloniche e torri abbandonate. Alcatraz raccoglie l'adesione di numerosi artisti e gruppi culturali, tra questi Sergio Angese, Stefano Benni, Dacia Maraini, Milo Manara, Andrea Pazienza, Elena Cranco, che tengono corsi di teatro, fumetto, danza, scrittura, tecniche psicofisiche, psicologia e artigianato. Alcatraz ospita inoltre attività didattiche e ricreative per ragazzi, emarginati, portatori di handicap. Le attività del centro sono: ippoterapia, comico terapia, equitazione, passeggiate nei boschi, piscina e scuola di nuoto. A tutto questo si 18/09/2012 175 SALA 4698 aggiungono le coltivazioni naturali, un ristorante ecologico, e un laboratorio per la preparazione di conserve biologiche. Il centro ha fino ad oggi ospitato più di trentamila persone ed è diretto da Jacopo Fo. A marzo Dario e Franca recitano in Svezia: Stockholms Stadsteater con “Mistero buffo” e “Tutta casa letto e chiesa” Il 20 maggio vengono invitati al Festival del Teatro Italiano di New York. Il Dipartimento di Stato rifiuta loro il visto d'ingresso negli USA. Il 29 maggio, un nutrito gruppo d’artisti e intellettuali americani organizza una manifestazione contro il provvedimento. Tra gli altri, partecipano Arthur Miller, Norman Mailer, Martin Scorsese, Ellen Stewart, Sol Yurick, Eve Merriam ed altri. 4716 Sempre in maggio Fo riceve dal Berliner Ensemble (Germania dell'Est) l'invito a realizzare uno spettacolo nel prestigioso teatro di Bertolt Brecht, per la primavera '81. Dario Fo prepara una rielaborazione de "L'OPERA DA TRE SOLDI" di Brecht che sarà bocciata a causa del contenuto politico: la principale 18/09/2012 176 SALA oppositrice era la figlia di Brecht, (il muro di Berlino non era ancora caduto). La stessa rielaborazione è servita per realizzare la messa in scena un anno dopo per il Teatro Stabile di Torino. 4734 Dicembre Parigi: Théatre de L'Est Parisien “Mistero buffo” e "Tutta casa letto e chiesa" dicembre tournée di Franca in germania: Francoforte Volksschoschschule di, Deutsches Schauspielhaus di Bochum ed Amburgo, con "Tutta casa letto e chiesa". RAI 2 (20 puntate) “Buonasera con Franca Rame” di e con Fo 1981 - Gli Accademici dell'Università di Danimarca assegnano a Dario Fo il Premio Sonning (Il Nobel danese), premio che Dario dedicherà a Franca. DATA ‘81 Teatro Odeon Milano: “Tutta casa letto…” nuova edizione, e tournée. Franca scrive “Lo stupro” e “Una madre” (problema torture detenuti politici) due monologhi che saranno inseriti in vari spettacoli. 1981-82 Teatro-cinema Cristallo Milano: "Clacson, trombette e pernacchi", una commedia tragicomica sul terrorismo. 18/09/2012 177 SALA 4752 4770 1981 RAI 2° rete “La professione della signora Warren” - di G. B.Shaw con Franca, regia di Giorgio Albertazzi. 1982 Teatro Stabile di Torino: "L'opera dello sghignazzo" (debutto al “Fabbricone” di Prato il 2 12 81) un libero adattamento di Fo da "The Beggar's Opera" di John Gay, da cui lo stesso Brecht aveva tratto la sua “Opera da tre soldi”. Fo ne cura anche la regia. Più tardi, per sollevare le sorti finanziarie della compagnia, Dario accantona lo spettacolo che aveva in scena con Franca e subentra nell’ Opera dello sghignazzo interpretando il personaggio di Micium.Infatti da quel momento i teatri sono sempre esauriti. Il 25 2 81 debutta al Teatro Apollo di Firenze, indi aTeatro Cinema Cristallo Milano: "IL FABULAZZO OSCENO". Un insieme di testi di varie epoche e culture che trattano di situazioni provocatorie su i temi della sessualità e dellerotismo. Testi di origine greco-arcaiaca provenzale e italiana medievali. Franca partecipa allo spettacolo alternando i brani: “Io Ulrike grido.”-"LO STUPRO"-."Una MADRE". 18/09/2012 178 SALA 4788 10 maggio, Londra: Riverside Studios: "Tutta casa letto e chiesa". Grande successo di critica e pubblico. Al National Theater Yvonne Bryceland interpreta la stessa opera col titolo inglese "Female Parts". Estella Parson N.Y. CON Orgasmo adulto ESCAPES FROM THE ZOO (TITOLO usato in AMERICA, Francia, Belgio, Olanda, Sveza, Danimarca, di Tutta casa…) DATA Stoccolma la compagnia del famoso Pistol Theater mette in scena in prima assoluta un nuovo testo di Dario: "Coppia aperta” con la regia e traduzione d’Anna e Carlo Barsotti. Grande successo in Svezia! 83-84 (30 11 83 debutto teatro Sloveno trieste,indi Teatro Nuovo Milano: “Coppia aperta”. Solo un anno dopo spinti dal grande successo ottenuto dallo spettacolo a Stoccolma, Dario e Franca lo allestiscono con Nicola de Buono (in un secondo tempo con Giorgio Biavati) nella parte del marito. L’opera è vietata dalla Commissione ministeriale di censura ai minori di 18 anni. Il provvedimento sarà in seguito ritirato per le proteste suscitate sia dalla stampa che dal pubblico. Grandissimo successo e centinaia di repliche. Tournée. 18/09/2012 179 SALA 4806 4824 ‘83 Dal 26 aprile al 15 maggio Londra, Riverside Studios “Mistero Buffo” 20 Maggio, 83 Festival Québécois du Jeune Théâtre (Canada), "Tutta casa letto e chiesa". 9 5 ‘84 Habana Cuba: Franca in “Tutta casa letto e chiesa” e 2Mistero buffo” al Festival de teatro latino-americano. 8 11 maggio Buonesaires-Argentina: Teatro Municipal General San Martin: “Tutta casa letto e chiesa” e “Mistero buffo”. Le destre cattolico-fasciste inscenano gazzarre dentro e fuori il teatro allo scopo di bloccare gli spettacoli. Essi sono palesemente sorretti e protetti dalla Polizia? Fra gli aggressori ci sono elementi del famoso gruppo clerico-nazista “Cristo Re”. Essi consegnano a un ragazzino una bomba lacrimogena di tipo militare con l’ordine di lanciarla in teatro. Il ragazzino esegue e la bomba esplode sul palcoscenico a pochi passi da Dario che si ritrova letteralmente accecato dal fumo. Grande spavento e conseguente panico degli oltre mille spettatori. Reazioni e solidarità governativa e sopratutto popolare, comprese le mamme della piazza di Maggio. 18/09/2012 180 SALA Bogotà Colombia, DATI E 17 5 84 Teatro Colon Invitati da… "Tutta casa, letto e chiesa" e "Mistero buffo". E L’ALTRA CITTA? Agosto DATA Edimburgo-Scozia Fringe Festival “Mistero buffo” e "Tutta casa…." DATA Tampere Finlandia: Festival del teatro di Dario Fo e Franca Rame. “Mistero buffo” e Franca "Tutta casa letto e chiesa". In tutta la città sono rappresentate varie opere dei due autori. 4842 DATA Invitati da Joseph Papp al Public Theater di New York si vedono rifiutare il visto d’ingresso negli USA per la seconda volta. DATA Fo scrive "Patapunfete!" un testo per clown, messo in scena da Ronald e Alfred Colombaioni per i quali cura anche la regia; durante l'estate: "Quasi per caso una donna: Elisabetta" "Dio li fa poi li accoppa" e "Lisistrata romana" testi che per ora finiscono ‘nel cassetto’. Dal 21 al 23 Agosto Londra, Riverside Studios: Seminario "La storia della Maschera". ‘84-85 Teatro Ciak Milano: "Quasi per caso una Donna: Elisabetta". 18/09/2012 181 SALA 4860 4878 Grazie alla più alta media di spettatori registrata nella stagione, Dario e Franca sono premiati con il ''Biglietto d'Oro" dell'AGIS a Taormina. DATA Maggio-Giugno Germania: International Theater Festival di Monaco con “Mistero buffo” E “Tutta casa, letto e chiesa”. 22 Maggio, 85 Genova: Il Teatro della Tosse di mette in scena "La vera storia di Piero d'Angera che alla crociata non c'era" con la regia di Tonino Conte, scene e costumi di Lele Luzzati. 15 gennaio ‘84 Broadway al Belasco Theater: il produttore americano Alexander Cohen mette in scena “Morte accindentale di un anarchico" con l'adattamento di Richard Nelsan. Il Dipartimento di Stato concede a Fo-Rame (per assistere al debutto) SU INTERVENTO DI REAGAN ALLORA PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, il visto d'ingresso negli USA per sei giorni, con il divieto assoluto di lasciare la città. Lo spettacolo a causa di tagli politici deciso dall’addattatore ha uno strepitoso insuccesso! ‘85-86 -(18 10 85) Biennale di 'Venezia-Palazzo del Cinema- con la collaborazione del Teatro Ateneo dell'Università di Roma scrive e mette in scena (preparando lo spettacolo alla Libera 18/09/2012 182 SALA Università d’Alkatraz) "HELLEQUIN, HARLEKIN, ARLECCHINO” Scrive "Diario di eva" per Franca, non ancora rappresentato. 1985 sett. - Danimarca: Franca Rame è invitata a Copenhagen dal Sindacato degli attori, GALLA AFTEN Mødrehjælpen af 1983 terrà uno Stage sui monologhi. 4896 10 - 6 è -85 Germania tournée di Franca a nomi altri teatri Tubingen, Heidelberg, Stuttgart e Francoforte: Theater Am Turm con “Coppia aperta” 1986 TUTTA CASA, LETTO E CHIESA regia di Franca Rame in Belgio e Danimarca ‘86, dal 9 maggio al 20 giugno (PER Più DI UN MESE) - USA. Finalmente è concesso il visto di ingresso in USA. Invitati dalla "Harward University" recitano “Mistero Buffo” e “Tutta casa, letto e chiesa” all'American Repertory Theater di Cambridge, alla Yale Repertory Theater dell'Università di New Haven, al Kennedy Center di Washington, al Theater of Nations di Baltimora, al Joyce Theater di New York, tengono seminari alla New York 18/09/2012 183 SALA 4914 4932 University e vari incontri, lezioni e stages sul loro teatro. Franca Rame tiene una lezione-spettacolo al Wheaton College di Norton-Massachusset. 9 agosto - A Fo viene dato il Premio Eduardo da Taormina Arte. 14 agosto - Edimburgo: Franca Rame, al Free Festival con Coppia aperta…". A questo Festival sono presenti varie compagnie con i testi di Fo-Rame tradotti in lingua inglese: Yorick Theatre Co., Catwalk Theatre Productions, Fo-Rame Theatre Proiect, Warehouse Theatre, The Drama Departement, Borderline Theatre. 86-87 - 10 10 86 Teatro Nuovo di Milano: "Parti femminili", due atti unici dei due autori. “Una giornata qualunque” e “Coppia aperta…". 2° edizione. Nella stessa stagione debutta a Trieste, indi a Milano (11 2 97) al Teatro Ciak "Il ratto della Francesca" con Franca e altri interpreti. Tournée 13 dicembre - Pagani (Napoli). Dalla Associazione M. Torre viene dato a Dario Fo il "V Premio Nazionale contro la violenza e la camorra". 18/09/2012 184 SALA 4950 Febbraio, (14 3 87) Amsterdam Olanda, Teatro dell'Opera De Nederlandse: "Il Barbiere di Siviglia" di G. Rossini. Regia Dario Fo Lo stesso allestimento sarà ripreso dal Teatro Petruzzelli di Bari, (16 2 88) ed molti altri Paesi. Aprile - Dario e Franca sono a Cambridge (Usa) per la regia de "Gli arcangeli non giocano a flipper" all'American Repertory Theatre. (Debutto 5 6 87 Giugno - A New York, il 18 5 87 viene loro assegnato l'Obie Prize, importantissimo riconoscimento della Of Brodwui DATI Luglio San Francisco, COPPIA APERTA Festival internazionale. Franca tiene un seminario sul teatro ad oltre cento, tra attrici, attori, mimi, acrobati, prestigiatori, provenienti da ogni parte dell’America anche per uno scambio di esperienze. Iló Coppia aperta” al Teatro “Sala Umberto” DATA dopo un mese di repliche Franca ricerve il “Premio ETI-Sala Umberto” per la sua attività artistica” 18 settembre ‘87-Dario Fo rappresenta al Festival dell'Unità, davanti ad oltre 10.000 persone, “LA RAVA E LA FAVA” (che più tardi cambierà il titolo in “La parte del leone” un 18/09/2012 185 SALA 4968 4986 monologo comico-tragico sulla situazione politica italiana). DATA ripresa in tournée di "PARTI FEMMINILI" DATA RAI TV 2° Franca partecipa al film di Gianni Serra "Una lepre con la faccia da bambina", sul disastro ecologico di Seveso. Nel frattempo Fo scrive i testi per le otto puntate di "Trasmissione Forzata", per RAI 3, alle quali partecipa come regista, costumista, scenografo e attore con Franca ed altri interpreti. Sono passati altri undici anni dall'ultimo impegno con la RAI TV. Viene loro assegnato il premio "AGRO DOLCE" a Campione D'Italia. Nel giugno '88 Franca Rame gira a Torino per RAI 2 "PARTI FEMMINILI". 88-89 - Franca Rame continua la sua tournée italiana e all’estero con "PARTI FEMMINILI". Fo interpreta, per la regia di Stefano Benni, il film "Musica per vecchi animali". marzo Teatro dell'Opera di Amsterdam ripresa del "BARBIERE DI SIVIGLIA" 1989 - LETTERA DALLA CINA di Dario Fo, letta da Franca, all'Arco della Pace di Milano e in altre città italiane, durante le manifestazioni per la strage di Piazza Tien An Men. 18/09/2012 186 SALA 5004 18 al 22 maggio San Paolo e 15 16 maggio Rio de Janeiro, Brasile: “Mistero buffo” e "PARTI FEMMINILI" invitati da 'Italia Viva'. Nelle due città viene rappresentato anche 5 maggio 89“Il "BARBIERE DI SIVIGLIA" allestito dal Teatro Petruzzelli di Bari. Dario e Franca si esibiscono davanti a un pubblico che già conosce i loro testi messi in scena da numerose compagnie brasiliane ottenendo un caloroso successo. dario 89-90 Fo scrive due testi: "IL BRACCATO", sul tema della mafia, che non mette in scen e "IL PAPA E LA STREGA" TEATRO NUOVO, MILANO: "IL PAPA E LA STREGA" novembre- data esatta sul tema della droga e dell'antiproibizionismo, che interpreta con Franca. giugno ‘90 Grazie alla più alta media di spettatori registrata nella stagione, Dario Fo Franca Rame ottengono ancora una volta il ''Biglietto d'Oro" dell'AGIS. 1990 aprile-giugno - RISCRITTURA PARIGI: su invito di Antoine Vitez, direttore artistico della Comédie Française, Fo mette in scena il 9 6 90 "IL MEDICO PER FORZA" e "IL MEDICO VOLANTE" di Molière. E' un vero trionfo di critica e di pubblico, del quale Vitez, 18/09/2012 187 SALA 5022 che tanto si era battuto per avere Fo ad inaugurare il ciclo su Molière, purtroppo non può godere. Vitéz, infatti, è scomparso prematuramente alla fine di aprile. Fo è il primo regista italiano chiamato a realizzare una messa in scena alla Comédie Française. Assiste allo spettacolo anche il Presidente Mitterand, che invia una lettera di elogio a Dario Fo. maggio - Fo riceve dal Berliner Ensemble l'invito a realizzare uno spettacolo nel prestigioso teatro di Bertolt Brecht per la primavera '91. Il progetto non andrà in porto. luglio, Franca Rame gira per la TV Svizzera, COPPIA APERTA. ‘90-91 - Teatro Nuovo di Milano: "ZITTI! STIAMO PRECIPITANDO!" Una vicenda comico-grottesca, che ha per tema centrale l'AIDS. Lo spettacolo, interpretato da Dario, Franca e altri attori, viene rappresentato nei principali teatri italiani. In tante città si alterna con "Mistero Buffo", sempre molto richiesto. Nel corso degli anni in "Mistero Buffo", grazie alla sua impostazione aperta, vengono inseriti temi di attualità che di volta in volta attirano l'interesse di Fo e del pubblico. 18/09/2012 188 SALA 5040 5058 ‘91 aprile, 3- 4/maggio 91 Palma de Maiorca Auditorium e Siviglia Teatro Lope de Vega (Spagna) - Dario e Franca rappresentano 'MISTERO BUFFO' al XI Festival de Teatre Internacional qual’è la data giusta?!!maggio, Fo e Rame vengono invitati a partecipare all'Expò di Siviglia dove tengono un dibattito a scrittori giornalisti teatranti nell'ottobre '92.DARIO con una nuova produzione sul quinto centenario della scoperta dell'America. maggio, Amsterdam il 'BARBIERE DI SIVIGLIA' di viene ripreso dalla Televisione Olandese. 10 ottobre - Mosca: Dario e Franca al Festival del Teatro Italiano organizzato dall'Associazione degli Scrittori dell'URSS e dall'ETI (Ente teatrale Italiano). Al Teatro Taganka rappresentano 'Mistero Buffo'cui prende parte anche Franca. 1992 aprile - aprile Valencia: Centro Dramatico. Per la 'celebrazione' dei 500 anni della 'scoperta' dell’America Dario con Arturo Corso riallestirà "ISABELLA, TRE CARAVELLE E UN CACCIABALLE” ‘91-92 DATA E DOVE Dario Fo debutta con il monologo "JOHAN PADAN A LA 18/09/2012 189 SALA 5076 DESCOVERTA DE LE AMERICHE". Si tratta del frutto di una ricerca sulla vita di alcuni naufraghi europei nei primi anni del 1500. Attraverso testimonianze dell'epoca, Fo racconta, in una lingua antica inventata, della resistenza degli indiani del Missisipi all'invasione europea. Queste lotte cinquecentesche saranno all'origine dell'invincibile difesa dei Seminole, i nativi americani che non si arresero mai. Si tratta della scoperta di un'epopea censurata dai libri di storia. data settembre, Teatro Nuovo di Milano "PARLIAMO DI DONNE; due atti unici: 26 11 91 'L'EROINA' e 'GRASSA E BELLO", in scritto con Franca che ne è anche l'interprete principale. Ne “L’EROINA” si tocca la tragedia di una madre che ha tre figli tossicodipendenti di cui due morti per overdose e AIDS. Per salvare la terza figlia e procurarle la droga, la madre si prostituisce: “Di tossicodipendenza si può guarire, di AIDS si muore!”. In “GRASSA È BELLO” nel quale Franca recita ingrassata a dismisura da una tuta di gommapiuma, si parla della femminilità, dell'essere sexi, della magrezza, delle diete, dell'amore e della vita. Come spesso accade a Franca alcune serate 18/09/2012 190 SALA 5094 5112 vengono annullate perché alcuni proprietari di sale ne ritirano la disponibilità in seguito a una campagna-stampa bigotta. giugno - Parigi all’Operà 11 6 42 (Palais Garnier )Fo curà un nuovo allestimento del "BARBIERE DI SIVIGLIA" ottobre Amsterdam: Teatro dell'Opera ripresa de "Il Barbiere di Siviglia" di G. Rossini. Parigi, alla Comédie Française: ripresa de "IL MEDICO PER FORZA" e "IL MEDICO VOLANTE" di Molière. 1992-93 - a che teatro? "SETTIMO: RUBA UN PO' MENO! N.2" di Fo-Rame. Nello stesso anno in cui scoppia il caso “tangentopoli”, un atto unico in cui Franca racconta, senza tanto fantasticare nell'assurdo perché non ce n'è bisogno, i particolari delle 'ladrerie' dei politici italiani. luglio '93 - Al Festival dei Due Mondi di Spoleto, Teatro………… lettura di "DARIO FO INCONTRA RUZZANTE" con Franca Rame Marina De Juli e …………… ‘93-94 - data Teatro Nuovo Milano: "MAMMA! I SANCULOTTI!" Una commedia sul filo del teatro comico, nella quale si racconta la storia di un giudice che 18/09/2012 191 SALA 5130 svolge un'inchiesta su tangenti, onorevoli corrotti, e infiniti imbrogli pubblici e privati, in una danza grottesca recitata, mimata e cantata. Aprile - Franca: ripresa di "SETTIMO: RUBA UN PO' MENO N. 2". Tournée. 4 agosto ‘94 Cesenatico offre a Franca e Dario la cittadinanza onoraria. Da un aereo che volteggia sopra la città vengono lanciati volantini da organizzazioni di estrema destra, insultanti il Comune che premia i due attori. 1994 - Teatro di Porta Romana, Milano: UN PALCOSCENICO PER LE DONNE Franca Rame, con la collaborazione di Walter Valeri, organizza una rassegna teatrale al femminile con giovani e sconosciute attriciautrici. Nel mese di agosto questa rassegna sarà rappresentata al Teatro di Cesenatico con grande successo. 94 agosto - Pesaro Teatro Rossini, "L'ITALIANA IN ALGERI" di G. Rossini.Opera Festival. Maggio - Franca in collaborazione con il Comune di Cervia organizza uno stage per attrici e attori italiani e stranieri: turchi, inglesi, americani, danesi. 18/09/2012 192 SALA 5148 5166 ottobre Franca Rame debutta a Milano con "SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE!" di F. Rame, Jacopo e Dario Fo tratto dal libro "LO ZEN E L'ARTE DI SCOPARE DI JACOPO FO" (oltre 300.000 copie vendute). Monologo grottesco ed ironico nel quale Franca Rame partendo dalle sue prime esperienze sessuali dimostra come si venga cresciuti nell'ignoranza e nell'idea che la sessualità, soprattutto per le donne, sia una cosa indecente. In un primo tempo, la censura ministeriale vieta lo spettacolo ai minori di 18 anni. Grande mobilitazione di stampa e ricorso legale. Dopo due mesi la censura viene tolta e lo spettacolo definito: "Intriso di profondo amore materno e perciò consigliato ai minori”. Dicembre - allestimento di grande successo e vasta eco internazionale al Teatro dell’OPERA di Amsterdam de "L'ITALIANA IN ALGERI" di Rossini. Della stessa edizione la Televisione Nazionale olandese ne cura la ripresa televisiva. �� data Nel Gennaio 95 Dario Fo debutta a Firenze TEATRO?con "DARIO FO RECITA RUZZANTE" monologo satirico e implicito omaggio a Angelo Beolco. 18/09/2012 193 SALA 5184 Elaborazione tratta dalla lettura già presentata al Festival di Spoleto, arricchita da nuovi brani appositamente scritti. Lo spettacolo riceve un unanime consenso da parte di tutta la critica italiana e uno straordinario afflusso di pubblico. Dicembre, Toronto (Canada), Franca Rame in “Sesso? Grazie, tanto per gradire” con un entusiastico successo. 1995 Cervia (Romagna) Fondazione CerviaAmbiente conferisce a Franca una menzione speciale:………alto valore culturale della sua opera artistica ……… portando nelle sue opere teatrali la profondità dell’esistenza umana...autrice e attrice di grande sensibilità e raffinatezza……di grande impegno civile.…… le sue azioni a favore della pace e solidarietà con le popolazioni di Serajevo, per i potatori di handicap, per i disoccupati, nonche le sue lotte contro ogni dittatura e forma di censura” 1995 - Walter Valeri, Direttore sezione estero, sta preparando una tournée della compagnia FoRame in Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti. Si prevedono repliche di "JOHAN PADAN A LA SCOPERTA DE LE AMERICHE" e "SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE", seminari nelle più importanti 18/09/2012 194 SALA 5202 5220 università e con i più grandi nomi del teatro americano. Ma il 17 luglio Dario Fo è colpito da ischemia cerebrale e perde l'80% della vista. Tutto viene sospeso. Per tener fede agli impegni presi con il personale tecnico e amministrativo, Franca Rame, in autunno riprende la tournée italiana con "SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE", mentre Dario si cura e si riposa. Le sue condizioni di salute sono buone e migliorano giorno dopo giorno. 1996 - Finalmente Dario riprende, in parte, la sua attività: tiene lezioni in scuole di teatro, Università, partecipa ad una serata speciale a Venezia al Teatro Goldoni con ARLECCHINO. luglio Per il Festival di Benevento scrive la “BIBBIA DEI VILLANI". Lo spettacolo andrà in scena in settembre. 1996 TEATRO E DATA PRECISA IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Israele. Riallestimento di Arturo Corso. ‘96-97 maggio - Dario e Franca sono a Copenhagen al Folketeatret terranno una lezione aperta a studenti delle varie scuole teatrali e al pubblico. 18/09/2012 195 SALA In oltre Franca terrà uno stage per attrici professioniste danesi, e rappresenterà “Sesso grazie…”. Nello stesso evento, periodo al Nationalmuseet una mostra di disegni, costumi e pupazzi. 1997 TEATRO E DATI Opera IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Sveziain scena da Carlo Barsotti) 5238 data Nell’autunno, Dario e Franca rimettono in scena Mistero Buffo e Sesso, fondendo i due spettacoli e portandoli in tournée in Italia sia in grandi teatri che in Palazzetti dello sport con grande presenza di pubblico (sino a 1O.000 persone). Per evitare che Dario si affatichi troppo, l’attività della compagnia si mantiene ridotta. Durante questa tournée, con Franca, scrive “IL DIAVOLO CON LE ZINNE”, uno spettacolo comico-grottesco che per la ricchezza e la varietà del linguaggio, le trovate teatrali, i canti e i balli, si può considerare una vera e propria “opera”. Grande successo. Possiamo assicurare che Dario è guarito, ha avuto anche un grande recupero della vista tanto che proprio oggi (15 maggio 97) riceve in 18/09/2012 196 SALA 5256 5274 regalo da Franca felice una macchina per scrivere computerizzata (si rifiuta di usare il computer). Anche tutti noi siamo molto felici! ‘97-98 7 agosto, Teatro Vittorio Emanuele, Messina. - Per il Festival di Taormina e prodotto da C.T.F.R., GIGA e Taormina Arte, va in scena “IL DIAVOLO CON LE ZINNE” con Franca Rame e Giorgio Albertazzi. Lo spettacolo viene ripreso a settembre e portato in tournée in molte città con grandissimo successo. 9 ottobre 1997 DARIO FO RICEVE IL PREMIO NOBEL! Marzo 1998: dove? Va in scena il nuovo spettacolo di Dario Fo, “Marino libero, Marino innocente”, accompagnato da un’importante campagna civile per la liberazione di Bompressi, Pietrostefani e Sofri. 10 Aprile 1998 Teatro Ciak - Milano: “FAME E RABBIA: CENTO ANNI FA A MILANO” di Fo-Rame. Il ricavato della serata è stato devoluto a sostegno dell’Associazione “il pane quotidiano (Associazione che distribuisce gratuitamente oltre 200.000 pasti all’anno). Questo testo ricorda la strage A COLPI DI CANNONE, perpetrata dal generale Bava 18/09/2012 197 SALA 5292 Beccaris, cento anni fa, CONTRO I CITTADINI INERMI che scioperavano e manifestavano per il “rincaro del pane” che veniva a costare un terzo della paga giornaliera. 7 aprile 1998 Il Ministero della cultura e della comunicazione della Repubblica Francese conferisce a DARIO FO la NOMINA a COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES.ÔÔ 22 aprile 1998: viene conferita a Dario Fo e Franca Rame la cittadinanza onoraria del Comune di Pieve Emanuele. Ottobre 1998: viene conferita a Dario Fo e Franca Rame la cittadinanza onoraria del Comune di Riolo Terme. 25 ottobre 1998: Il comitato scientifico del Centro Pio Manzù conferisce a Dario Fo la medaglia d’oro Dicembre 1998: viene conferita a Dario Fo la cittadinanza onoraria del Comune di Sartirana Lomellina 10 dicembre 1998: FRANCA RAME riceve in Spagna il PREMIO LEON FELIPE per I DIRITTI UMANI con la seguente motivazione: Franca Rame, vittima della crudeltà del potere oscurantista e corrotto, per la sua incessante ed estrema difesa dei diseredati e degli oppressi, 18/09/2012 198 SALA 5310 5328 delle cause molto nobili degli uomini e delle donne con la sua trascendentale opera artistica ed etica gioiosamente integrata da Dario Fo. 22.12.98: la Provincia di Milano consegna a Franca Rame la medaglia d’oro di Riconoscenza della citta’ “...per la sua attività di attrice legata all’impegno politico, alla passione civile, per le sue innumerevoli iniziative nelle carceri, contro la droga e contro ogni forma di discriminazione.” 13.02.1999 –Viene intitolata a Dario Fo il Teatro Comunale di Camponogara. MOSTRA GENOVA Nel aprile del 1999 il Comune di Genova consegna il più alto riconoscimento della Città, il “Grifo d’oro”, a Dario Fo che “con Franca Rame ha saputo unire teatro e arte del raccontare, impegno sociale, comicità e scrittura, poesia e canzone, scandagliando, reinventando e rivoluzionando per ritrovare sempre occasioni di scambio e di dibattito, per ricostruire un gesto scenico originale e personalissimo che ricerca contemporaneamente felicità e libertà, comunicazione diretta e ribellione contro ogni ottusità o preconcetto ideale e artistico” 18/09/2012 199 SALA 25 Aprile 1999: in occasione della manifestazione “Bambini al Museo”, Dario Fo tiene alla Pinacoteca di Brera una lezione sul dipinto di Tintoretto “Il ritrovamento del copro di san Marco”. Nell’aprile del 1999 viene pubblicato dall’editore Panini il libro “La vera storia di Ravenna” 5346 27 Maggio 1999 In occasione della fine dei restauiri all’affresco L’ultima Cena di Leonardo da Vinci, Dario Fo tiene a Brera una lezione sul Cenacolo alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri. Luglio data 1999 Spoleto Al “Festival dei due mondi” “Lu santo jullare Françesco”.ÔÔ 01.09.99 – Il sindaco di Mondaino (FO) consegna a Dario Fo la cittadinanza onoraria. 08.09.99 - Dario Fo riceve a Mantova il premio “Arlecchino d’oro”. 16.09.99 - Franca Rame riceve a Siracusa il “Premio Vittorini” per il suo impegno nel teatro e nel sociale. 30.10.99 - Viene consegnata a Franca Rame e a Dario Fo la “Honorary fellowship” dall’Università inglese di Wolverhampton per 18/09/2012 200 SALA 5364 5382 “il loro contributo al teatro internazionale, per l’universalità e l’umanità della loro arte insieme all’impegno democratico e politico che li ha contraddistinti” 4.11.99 – La città di Ravenna conferisce a Dario Fo la cittadinanza onoraria per meriti artistici 12.12.99 - Dario Fo e Franca Rame organizzano insieme ai comitati dei famigliari delle vittime delle stragi “Il treno della memoria”: viaggio itinerante con arazzi e sagome che ricordano le vittime della strategia della tensione, disegnati da Dario Fo e da studenti di varie accademie italiane. La manifestazione tocca le città colpite duramente dalle stragi di Stato: Brescia, Milano, Bologna, Firenze e Roma. Al termine della manifestazione Franca Rame e Dario Fo, accompagnati da una delegazione dei famigliari delle vittime, vengono ricevuti dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Fra gennaio e ottobre 2000 diverse città italiane ospitano la mostra degli arazzi per ricordare le “stragi di Stato” 21.01.2000 –Viene intitolato a Franca Rame e Dario Fo il teatro comunale di Sinnai in Sardegna. 18/09/2012 201 SALA 29.01.2000 – Il Comune di Palermo assegna a Franca Rame e Dario Fo la cittadinanza onoraria. 12/03/2000 - In occasione della manifestazione “Babimbini al Museo” Dario Fo tiene a Bologna una lezione sul pittore ferrarese Francesco del Cossa e sul suo dipinto “Madonna con Bambino fra i Santi Petronio e Giovanni Evangelista” detto anche Pala dei Mercanti. 8 aprile 2000 Nella rassegna BIG Torino Biennale Arte Emergenza la Central Experimental Theatre Company di Pechino, partecipa con “Morte accidentale di un anarchico” manca mia regia Carolina bruxelles 5400 8.maggio 2000 Dario Fo vince tre Premi Molière, prestigioso riconoscimento assegnatogli a Parigi per l’opera “Morte accidentale di un anarchico” (miglior autore, migliore commedia e migliore traduzione in francese ad opera di Valeria Tasca). 24.6.2000 Franca Rame riceve a Cesenatico una Laura Honoris Causa della Harvard University di Cambridge, USA per i suoi meriti artistici, teatrali e per il suo impegno sociale. 18/09/2012 202 SALA 5418 28.6.2000 Delphi, Grecia. Dario e Franca sono invitati a presenziare a un importante convegno internazionale dal titolo “Da Aristofane a Dario Fo”. data e dove giugno.2000 Franca e Dario ricevono il premio speciale “Salvatori dell’arte Pasquale Rotondi” per “… aver sceneggiato rappresentazioni pittoriche mimandone i contenuti e le forme, contribuendo così alla loro divulgazione come nel caso della Lezione sul Cenacolo di Leonardo da Vinci”. 17.7.2000 Franca e Dario ricevono a Pesaro, il prestigioso Premio Flaiano alla “Carriera” 27.08.2000 Franca Rame e Dario Fo ricevono a Locri “Pinax d’oro” per il riconoscimento del Nobel e l’arte teatrale. 12-22.9.2000 Breve tourné negli USA di Franca e Dario. RECUPERARE I DATI 23 e 24 Ottobre 2000 Dario Fo tiene a Padova e a Venezia due lezioni sulla Commedia dell’Arte. 5436 Il 27 ottobre 2000 Dario Fo tiene a Firenze, nella Sala del Cinquecento di Palazzo Vecchio, una lezione sugli “Autori contemporanei di Dante Alighieri”. 18/09/2012 203 SALA 5454 REGIE DI DARIO FO E FRANCA RAME 1962 GLI AMICI DELLA BATTONIERA Teatro Ridotto di Venezia 1963 CHI RUBA UN PIEDE E' FORTUNATO IN AMORE - Lilla Theater Helsinki 1967 LA PASSEGGIATA DELLA DOMENICA - di Achard Teatro Durini di Milano traduzione e riduzione. 1968 ENZO JANNACCI: 22 CANZONI Teatro Odeon Milano 1978 LA STORIA DI UN SOLDATO da HISTOIRE DU SOLDAT - di I. Strawinskij Teatro alla Scala di Milano 1981 L'OPERA DELLO SGHIGNAZZO rielab. da J. Gay Teatro Stabile di Torino 1986 TUTTA CASA, LETTO E CHIESA regia di Franca Rame in Belgio e Danimarca 1987 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini De Nederlandse Opera - Amsterdam 1987 GLI ARCANGELI NON GIOCANO A FLIPPER regia Dario Fo e Franca Rame American Repertory Theater - Cambridge USA 1988 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Teatro Petruzzelli di Bari 18/09/2012 204 SALA 5472 1989 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Tournée del T. Petruzzelli e San Paolo e Rio de Janeiro 1990 IL MEDICO PER FORZA / IL MEDICO VOLANTE - di Molière Comedie Française - Parigi 1990 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini De Nederlandse Opera - Amsterdam (Ripresa) 1991 IL MEDICO PER FORZA / IL MEDICO VOLANTE - di Molière Comedie Française - Parigi 1992 ISABELLA, TRE CARAVELLE E UN CACCIABALLE Centro Dramatico Nacional Valencia 1992 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini De Nederlandse Opera - Amsterdam (Riprese TV) 1992 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Opera Garnier - Parigi 1994 L'ITALIANA IN ALGERI - G. Rossini Rossini Opera Festival Pesaro 1994 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini De Nederlandse Opera - Amsterdam 1996 IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini Israele (Riallestimento di Arturo Corso) 18/09/2012 205 SALA 5490 1997 Opera IL BARBIERE DI SIVIGLIA - di G. Rossini - Svezia (rimesso in scena da Carlo Barsotti) 18/09/2012 206 SALA FILMS E TRASMISSIONI TELEVISIVE 5508 1952 PAPAVERI E PAPERE di Marcello marchesi - film con Franca Rame -Walter Chiari 1956 MONETINE DA 5 LIRE - RAI - D. Fo -commedia 1956 Scrive il soggetto cinematografico "Lo Svitato" che interpreterà con Franca Rame, per la regia di Carlo Lizzani. 1961 CHI L'HA VISTO? -RAI 2 - 6 PUNTATE 1962 CANZONISSIMA 13 PUNTATE RAI 1Fo, scrive i testi, dirige e presenta con Franca Rame 'Canzonissima', una delle trasmissioni televisive più popolari. A causa del contenuto politico di alcuni sketches, la trasmissione viene censurata. Dario Fo e Franca Rame abbandonano la trasmissione per protesta. Per questa scelta subiranno cinque processi e per 15 anni saranno completamente esclusi dalla televisione. 1976 IL FANFANI RAPITO -Film. 18/09/2012 207 SALA 5526 5544 1977 IL TEATRO DI DARIO FO -RAI 27 commedie con Dario Fo e Franca Rame 1978 BUONASERA CON FRANCA RAME -RAI 2- 20 puntate 1978 PARLIAMO DI DONNE -2 puntate con Franca Rame 1981 LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN - F. RAME - Regia di G. Albertazzi 1988 TRASMISSIONE FORZATA -RAI 3- con Dario Fo e Franca Rame 1989 UNA LEPRE CON LA FACCIA DA BAMBINA con Franca Rame, regia di G. Serra 1989 UNA GIORNATA QUALUNQUE E COPPIA APERTA - RAI 2 CON Franca Rame 1989 PROMESSI SPOSI -D. Fo 1989 MUSICA PER VECCHI ANIMALI - D. FO, Film di Stefano Benni 1990 COPPIA APERTA con Franca Rame - TV Svizzera Italiana 1991 SETTIMO RUBA UN PO' MENO RAI 21991 MISTERO BUFFO -RAI 2 con Dario Fo e Franca Rame 1993 RUZZANTE RAI 2 18/09/2012 208 SALA 1998 MARINO LIBERO! MARINO E’ INNOCENTE! con Dario Fo e Franca Rame 1999 LEONARDO E IL CENACOLO con Dario Fo NAZIONI IN CUI SONO STATE RAPPRESENTATE LE OPERE DI DARIO FO E FRANCA RAME 5562 ARGENTINA GRECIA PORTORICO AUSTRALIA GROENLANDIA PORTOGALLO AUSTRIA INDIA ROMANIA BELGIO Fiammingo INGHILTERRA SCOZIA BELGIO Francese IRLANDA SINGAPORE BRASILE ISLANDA SPAGNA BULGARIA ISRAELE SUD AFRICA CANADA Francese JUGOSLAVIA SVEZIA CANADA Inglese KENIA SVIZZERA Francese 18/09/2012 209 SALA 5580 CECOSLOVACCHIA LUSSEMBURGO SVIZZERA Italiana CILE MALTA SVIZZERA Tedesca CINA MESSICO TURCHIA COLOMBIA MONTECARLO UNGHERIA COREA DEL SUD NORVEGIA UNIONE SOVIETICA DANIMARCA NUOVA GUINEA URUGUAY ESTONIA NUOVA ZELANDA USA FINLANDIA OLANDA VENEZUELA FRANCIA POLONIA ZIMBAWE GERMANIA PARAGUAY GIAPPONE PERU' CITTA' IN CUI SONO STATE ALLESTITE MOSTRE RELATIVE AL TEATRO DI DARIO FO E FRANCA RAME 5598 ITALIA: Riccione, Palermo, Pesaro, Forlì, Milano, Bergamo, Cesena, Venezia, Cesenatico 18/09/2012 210 SALA 5616 (“Pupazzi con rabbia e sentimento, 1998),Genova (“Pupazzi con rabbia e sentimento”, 1999), Milano (“Federico Fellini e Dario Fo. Disegni geniali” ,1999. Galleria Mazzotta. Mostra degli arazzi per 30 anni di stragi di Stato, 2000, (Società Umanitaria), Mantova (“Mostra dei Tarocchi di Dario Fo”, 1999), Ravenna (“La vera storia di Ravenna”, 1999.) Galleria Poggi, Roma (“Pupazzi con rabbia e sentimento”, 1999.) Università “La Sapienza”, Cagliari (“Mostra iconografica: la vita e l’arte di Dario Fo e Franca Rame”, 2000.) Univerità degli Studi, Ferrara (“Pupazzi con rabbia e sentimento”, 2000, Castello di Ferrara.) SPAGNA: Barcellona, Madrid. DANIMARCA: Copenhagen. FINLANDIA: Elsinkij OLANDA: Amsterdam FRANCIA: Charles le ville (Parigi) Alle mostre sono esposti: Dipinti, Maschere, Burattini, Pupazzi, Costumi, Arazzi, Bozzetti di scena, Macchine sceniche, Appunti di regia, Fotografie dei vari spettacoli e scenografia. 18/09/2012 211 SALA PUBBLICAZIONI 5634 Einaudi vol I: “Gli arcangeli non giocano a flipper”-”Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri”- “Chi ruba un piede è fortunato in amore” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol II: “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” - “Settimo ruba un po’ meno” - “La colpa è sempre del diavolo” 1983 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol III: “Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi” “L’operaio conosce trecento parole, il padrone mille, per questo lui è il padrone” “Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol IV: “Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente” “Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non è il padrone?” “Fedayn” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol V: “Mistero buffo” “Ci ragiono e canto” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol VI: “La Marcolfa” “Gli imbianchini non hanno ricordi” “I tre bravi” “Non tutti i ladri vengono per nuocere” “Un morto da vendere” “I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano” 18/09/2012 212 SALA 5652 5670 “L’uomo nudo e l’uomo in frak” “Canzoni e ballate” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol VII: “Morte accidentale di un anarchico” La signora è da buttare” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol VIII: “Venticinque monologhi per una donna di Dario Fo e Franca Rame” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol IX: “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame e altre quattordici commedie 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol X: “Il Papa e la Strega” e altre commedie 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol XI: “Storia vera di Pietro d’Angera, che alla crociata non c’era” “L’opera dello sghignazzo” “Quasi per caso una donna: Elisabetta” 1997 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol XII: “Non si paga! Non si paga!” “La marijuana della mamma è la più bella” “Dio li fa e poi li accoppa” “Il braccato” “Zitti! Stiamo precipitando!” “Mamma! I sanculotti!” 1998 Torino Collana: Struzzi Einaudi vol XIII: “L’eroina” “Grasso è bello!” “Sesso? Grazie, tanto per gradire” 1998 Torino Collana: Struzzi 18/09/2012 213 SALA 5688 Einaudi: “Mistero Buffo” 1997 Torino Collana: tascabile Stile libero (con video) Einaudi: “Manuale minimo dell’attore” 1997 Torino Collana: tascabile Stile libero Einaudi: “Marino libero! Marino è innocente!” 1998 Torino Collana: tascabile Stile libero Einaudi: “Il diavolo con le zinne” 1998 Torino Collana: Collezione di teatro Einaudi: “La signora è da buttare” 1977 Torino Collana: Collezione di teatro Einaudi: “Morte accidentale di un anarchico” 1982 Torino Collana: Nuovi Coralli Einaudi: “Lu Santo Jullàre Françesco” 1999 Torino Collana: Stile libero (Cofanetto videolibro) Einaudi: “Gli arcangeli non giocano a flipper” “Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri” “Chi ruba un piede è fortunato in amore” “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” “Setttimo: ruba un po’ meno” “La colpa è sempre del diavolo” 1966 Torino Ed Kaos: “Parliamo di donne” 1992 Milano Ed Kaos: “Fabulazzo” 1997 Milano Ed Panini: “La vera storia di Ravenna” 1999 Modena Ed Il Girasole: “La fine del mondo” 1990 Valverde (CT) 18/09/2012 214 SALA 5706 5724 Ed Garzanti: “Teatro comico di Dario Fo” 1962 Milano Ed Giunti: “Johan Padan alla descoverta de le Americhe” 1992 Prato Ed Garzanti: “Non tutti i ladri vengono per nuocere” 1971 Milano Ed La Comune: “Parti femminili” “Una giornata qualunque” “Una coppia aperta” 1987 Milano Ed La Comune: “Il ratto della Francesca” 1986 Milano Ed La Comune: “Fabulazzo osceno” 1982 Sesto San Giovanni (MI) Ed La Comune: “Storia vera di Piero d’Angera, che alla crociata non c’era” 1981 Milano Ed La Comune: “Storia della tigre e altre storie” 1980 Milano Ed La Comune: “L’opera dello sghignazzo” 1982 Milano Ed La Comune: “Clacson, trombette e pernacchi” 1981 Milano Ed La Comune: “Titta casa, letto e chiesa” 1981 Milano Ed La Comune: “Non si paga! Non si paga!” 1974 Milano Ed Bertani (La Comune): “Tutta casa, letto e chiesa” 1978 Verona 18/09/2012 215 SALA 5742 Ed Bertani (La Comune): “La marijuana della mamma è la più bella” 1976 Verona Ed Bertani (La Comune): “Non basta una bandiera, dietro ci vuole un popolo e davanti ci vuole un partito” 1973 Verona Ed Bertani (La Comune): “Morte accidentale di un anarchico” 1972 Verona Ed Bertani (La Comune): “Il Fanfani rapito” 1975 Verona Ed Bertani (La Comune): “Ma scusa, quello non è il padrone?” 1972 Verona Ed Bertani (La Comune): “Pum, pum! chi è? La polizia!” 1973 Verona Ed Bertani (La Comune): “La Giullarata” 1975 Verona Ed Bertani (La Comune): “Ci ragiono e canto 1” 1972 Verona Ed Bertani (La Comune): “Ci ragiono e canto 2” 1972 Verona Ed Bertani (La Comune): “Ci ragiono e canto 3” 1973 Verona Ed Bertani: “Ballate e canzoni” 1974 Verona Ed Bertani (La Comune): “Mistero Buffo” 1977 Verona Ed Bertani (La Comune): “Mistero Buffo” 1973 Verona 18/09/2012 216 SALA 5760 5778 Ed Sapere (La Comune): “Morte e resurrezione di un pupazzo” 1971 Varese-Milano Ed Mondadori: “Gli imbianchini non hanno ricordi” 1977 Milano Ed Nuova Scena: “L’operaio conosce trecento parole, il padrone mille, per questo lui è il padrone” 1969 Cremona Ed Mazzotta: Il teatro politico di Dario Fo “Mistero Buffo” “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” Franca Rame: da “Isabella” a “Parliamo di donne” “La sigla televisiva” 1977 Milano Ed Mazzotta: Il teatro politico di Dario Fo “Compagni senza censura: “Mistero Buffo” “Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso” “L’operaio conosce trecento parole, il padrone mille, per questo lui è il padrone” “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” “Pum! Pum! Chi è? La polizia” 1° Volume 1977 Milano Ed Mazzotta: Il teatro politico di Dario Fo “Compagni senza censura: “Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non è il padrone?” “Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente” “Morte accidentale di un anarchico” “Fedayn” 2° volume 1977 Milano Ed Ridotto (Mensile di teatro): “Quasi per caso una donna: Elisabetta” 1984 Roma 18/09/2012 217 SALA Ed Ridotto (Mensile di teatro): “Dio li fa e poi li accoppa” 1986 Roma Sipario (Mensile di teatro): “Settimo: ruba un po’ meno 2” 1992 Milano Fra gennaio e maggio 2000 diverse città italiane ospitano la mostra degli arazzi per ricordare le “stragi di Stato” 5796 Ma la donna avrà compiuto per intero la sua “missione” quando riuscirà a riprendersi il posto che le spetta: il governo totale del Paese, la conquista della dignità e del rispetto per tutte. E perché mai ciò dovrebbe accadere? Perché noi, picchiamocelo bene in testa donne, a martellate, siamo esseri superiori. Sì avete capito bene. Superiori! Chiediamo agli uomini le “pari opportunuta”, senza renderci conto che dovremmo essere noi a doverle concedere a loro. Non sono impazzita ne mi sono montata la testa. Noi siamo in grado di far “miracoli”, e non è il miracolo di arrivare a fine mese. Ma un grande vero miracolo. Gli uomini possono essere i più potenti del 18/09/2012 218 SALA 5814 5832 mondo, muovere eserciti, bombardare, massacrare migliai di innocenti, torturare, ma solo noi, noi donne, abbiamo la possibiltà di fare qualcosa a cui loro, con tutta la loro boria, non potranno mai arrivare: CREARE UNA VITA. E se non è un miracolo questo… Il movimento femminista ha il grandissimo merito di aver sconfitto l’oscurantismo padrone (il termine esatto sarebbe imperante, ma mi fa schifo) del nostro Paese che ci voleva ad occhi bassi “onorate” di essere sfruttate, picchiate a sangue dal buon padre, dal buon marito, violentate in famiglia e fuori, relegate, sottomesse, silenziose. Abbiamo vinto battaglie straordinarie, (scusate questi due termini insopportabili, ma non me ne vengono altri) assai costose per l’impegno assoluto, il sacrificio e la totale dedizione, ALTRA STESURA CHE HO SCARTATO. Alcatraz 8 agosto 2004 Una luna esagerata. Settembre. Da fuori viene un’aria ancora tiepida. Guardo il cielo e le sue stelle. Tante e non mi danno nulla. Il giorno è lontano. Non ho sonno. Gli occhi mi bruciano, 18/09/2012 219 SALA 5850 ma non ho sonno. Sono rientrata da poco. Ho recitato un po’ distratta, col pensiero in questra cameretta. Mi appoggio meglio alla poltrona. Ho posato in grembo il detergente per il trucco. I clinex. Inizio a struccarmi con sospiri lunghi. Di quelli che ti sconquassano l’anima. Non avrei voluto mai vivere questo momento. La guardo. Lei è lì che sta faticando per morire. Un rantolo costante da giorni ci segue in ogni stanza. La sua mano che tengo più che posso nella mia, è tiepida, se non fosse per quel respiro strozzato che le esce e le labbra spaccate per l’arsura potrebbe sembrare una bellissima anziana signora addormentata. Sì, mamma, ora te le inumidisco. Da una tazza prendo la garza intinta nell’acqua, delicatamente gliela passo sulle labbra. Sulle gengive. Qualche goccia sulla lingua. Mi sembra che ne succhi un po. Chissà. Sono qui, mamma. Sono qui, dammi la mano. La casa dorme. Anche l’infermiera della notte, riposa. In questi lunghi solitari silenziosi momenti il pensiero fa salti qua e là nella nostra vita. La mia famiglia. 18/09/2012 220 SALA 5868 5886 Non ho conosciuto nessun nonno e da piccola invidiavo le bambine che li avevano. Cerco di immaginare mia madre tra i suoi. Il padre ingegnere del comune di Bobbio, o forse solo geometra, la madre casalinga. Undici figli: sette femmine quattro maschi. Poveri come l’acqua, dignitosi, di una certa classe sociale, ma troppe bocche da sfamare e da far studiare. Maschi e femmine non potevano mai uscire tutti insieme: mancavano le scarpe. L’Emilia, la mia mamma, a 17 anni diventa maestra. Per quei tempi era già tanto. La mandano a insegnare in una scuola sperduta in montagna. Viene ospitata da un giovane cugino prete. Il povero pretino si innamora perdutamente di lei. Per quanto cercasse aiuto nel Signore un bel momento, bruttissimo per la giovane cattolica, fervente e praticante Emilia, le palesa il suo perdimento. Tenta pure di baciarla. Vola un ceffone sul faccino pallido dell’impunito e quasi soffocando per l’indignazione, l’integerrima maestrina, se ne torna a casa che era già scuro. E c’era pure la neve. Questo avvenimento è rimasto nella testa di mia madre, indelebile. Fotografia mai ingiallita. Credo sia stato l’unico momento “vergognoso” 18/09/2012 221 SALA 5904 come lei lo definisce, della sua vita. “Ma mamma, quel povero pretino, in quel paesino sperduto in momtagna… potevi anche darglielo un bacino…” le dicevo ridendo. “Mai. Si vergogni!” Chissà da quanto è morto. “All’inferno, sarà certamente all’inferno!” A 85 anni, e non era la prima volta a Cesenatico, chiede di confessarsi. Dario, in bicicletta va a chiamare il prete. Lo vedevamo tutte le estati, sempre a confessare mammà. Aperto, intelligente, un buon cristiano. Li lasciavamo soli. Parlottavano per una mezz’oretta. Lei, seduta, compunta, seria, con gli occhi bassi come se provasse vergogna. Lui la rincuorava con la bocca piena di biscotti. Li spiavo dalla finestra sciogliendomi di tenerezza. Quando usciva gli chiedevo: “Ha vistio che peccati tremendi ha fatto la mia mamma? E’ sempre quello eh… il povero pretino… e il ceffone…” Lui se ne andava ridendo intascando l’offerta per la chiesa. In bicicletta. Di mio padre si innamora poco dopo la storia del pretino. Me la immagino. La vedo giovane, bellissima. E quando dico bellissima voglio proprio dire "bellissima" senza un ombra di aiuto. (Nessuno 18/09/2012 222 SALA 5922 5940 di noi, quattro figli, pur assomigliandole, s'è avvicinato a tanto). Arriva il principe azzurro. Mio padre Domenico Rame: "marionettista girovago" con il suo carro, il fratello Tommaso, la sorella Stella, il padre Pio, grande estimatore di Garibaldi tanto da portare una barba come la sua. L'unico ritratto in nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante all'eroe! A quel tempo, in un paesotto come Bobbio, l’arrivo delle marionette era certamente un evento. Si conoscono a carnevale ad un gran ballo, le sette sorelle Baldini con costumi d’epoca cuciti da loro stesse, folgoravano, sotto lo sguardo attento di tutta la famiglia i maschi presenti. Lui… il mio papà … “Era bellissimo! Aveva un costume azzurro… M’ha invitato a ballare sette volte. E mi stringeva anche!” cinguettava mia madre illuminata dal ricordo. Fulminati. Lui, finita la stagione in quel di Bobbio, se ne va. Lei sicuramente piangeva. Dopo un anno di lettere d’amore il Domenico torna. Si sposano con grande scandalo della famiglia e del paese. E sì, perché tutte le altre sorelle erano fidanzate con professori, giudici, impiegati di banca. Lei no: il marionettista, col 18/09/2012 223 SALA 5958 suo carro e senza fissa dimora. Altro che scandalo. Bellissima, giovane, innamorata, cerca con tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva condotto sino a quel giorno. Aiuta la famiglia come può. Non sa manovrare le marionette, ma si ingegna a cucire vestiti, e rinnnova tutto il vestiario delle pupazzi di legno. E’ molto orgogliosa di quello che fa. Più avanti, dirà qualche battuta. Con l'avvento del cinema (1920) i due fratelli intuiscono che "il teatro delle marionette" sarà presto messo in crisi, schiacciato da questo nuovo magico mezzo di spettacolo. Decidono un cambiamento radicale (con grande dolore del nonno Pio): “Entreremo in scena noi, al posto delle marionette, reciteremo noi i nostri spettacoli". Così mio padre con l’Emilia, la zia Stella, lo zio Tommaso con la moglie Maria, si sostituiscono ai pupazzi di legno, vere e proprie sculture, tre delle quali sono esposte al Museo della Scala di Milano. Debuttano nel teatro di" persona", recitano loro stessi i testi, i personaggi che avevano fino allora interpretato muovendo e doppiando le marionette, e lei, la 18/09/2012 224 SALA 5976 5994 mia mamma, diventa la prima attrice della compagnia. Un'attrice che di giorno tirava su i figli, li aiutava a studiare, si occupava della casa, e come una più che provetta casalinga (a tutti gli effetti) teneva l'amministrazione della compagnia come fosse quella di un normale menage familiare. E alla sera, via!… e Giulietta e Tosca, e la Suora Bianca, e la Fantina dei Miserabili, tutti ruoli che via via, abbiamo interpretato anche noi figlie e le cugine Ines e Lucia. Mi vedo a percorrere l'apprendistato dei teatranti interpretando tutti i ruoli che crescendo erano adatti alla mia età, maschili o femminili che fossero. Il vantaggio della compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro, (così si chiamavano le piccole compagnie di provincia) è l'invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del teatro magico delle marionette, nel "teatro di persona": montagne che si spaccano in quattro a vista, palazzi che crollano, un treno che appare piccolissimo lassù, nella montagna e che man mano che scende s'ingrandisce fino ad entrare in scena con il muso della locomotiva a grandezza quasi naturale. Mari in tempesta, nubi che solcano minacciose il cielo tra lampi e tuoni, gente che vola, scene in tulle in proscenio, che illuminate a 18/09/2012 225 SALA 6012 dovere ti facevano vedere come il paradiso. Insomma tutti gli espedienti tecnici dell'antico teatro seicentesco dei Bibbiena, che viveva ancora, dentro la scenotecnica delle marionette. Soltanto che in quel teatro tutto era stato miniaturizzato, si trattava adesso di eseguire una operazione da Gulliver alla rovescia: da minuto che era, ingrandire ogni oggetto, aggeggio, marchingegno fino a renderlo simile alla realtà. In questa nuova veste la compagnia di mio padre realizza un successo insperato. Si lavora tutte le sere, 363 giorni l’anno. Si riposava solo il venerdì santo, e il 2 dei morti, a novembre. O se c'era il funerale di un defunto importante del paese: il prefetto, il podestà, il dottore, il prete il farmacista. La domenica, la compagnia si divideva in due e si faceva doppio spettacolo, pomeriggio se sera. Mio padre, il capo, con il ruolo di primo attore, manager P.r., lo zio Tommaso nel ruolo dell'antagonista o del comico-brillante a secondo dei testi e di drammaturgo-poeta di compagnia; le mogli, i figli, gli attori scritturati, i dilettanti, gli amici componevano la nostra compagnia. Giravamo cittadine, paesotti e paesini del nord Italia su di una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento bizzarro 18/09/2012 226 SALA 6030 6048 che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, c'erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano. Ci spingevano fra tante risate, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis. "Siamo quelli che abbiamo spinto." "Passate". Mio padre, amava la Balorda, e zingarone com'era, gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia madre, la maestrinacattolica-di buonafamiglia ogni volta che lui le cambiava colore: "non sposeremo mai le nostre figlie!" lamentava col pianto in gola. "Hai ragione Milietta… domani le cambio colore". E l'indomani quando "Emilietta" si affacciava in cortile, ecco la Balorda ridipinta… d'argento! Si ritirava bisbigliando ormai rassegnata: "Non sposeremo mai le nostre figlie!" Cos’è?… m’ha stretto la mano?… Trattengo il fiato. Giro appena la lampada del comiodino. No, mi è solo parso… Ma forse… Che debbo mai aspettarmi, in che spero? Ha 88 anni, è in coma profondo da oltre 20 giorni. Fuori è ancora buio. Guardo l’ora. E’ passato poco tempo. Com’è che la mente ti porta 18/09/2012 227 SALA davanti agli occhi storie di una vita in un attimo? 6066 Finisce la guerra. Bombardamenti non ne avevamo avuti. Qualche bomba sulla fabbrica di aerei: la Macchi, alla periferia di Varese, a Masnago. Masnago… Ricordo una notte che stava tornando a casa dopo lo spettacolo e veniamo fermati, sia noi che tutti quelli che passavano per quella strada dopo di noi, da un gruppo di fascisti e S.S. Ci hanno fatto entrare in un cortile, (era quello dove abitava uno dei nostri dilettanti, chiamato "Luigino-cassa-da morto”, perchè suo padre le fabbricava) dove siamo stati per ore bloccati. Solo all'alba ci hanno lasciati andare. Non è stato per niente drammatico, per noi giovani. Dopo poco la serietà degli adulti l’abbiamo buttata dietro le spalle. L'aria, era di festa. La mamma del Luigino-cassa-da-morto, ci aveva offerto qualcosa da mangiare. Si parlava, si rideva, nonostante i tedeschi e i fascisti con i loro mitra, giù nel cortile. “E’ arrivata altra gente… stanno fermando tutti.” Cominciamo ad avere sonno, si parla e si ride di meno. Si sà, i giovani trovano sempre la maniera di di superare le tensioni. Sarebbe però questa strana notte finita in 18/09/2012 228 SALA 6084 6102 tragedia se quell'alba avesse portato la notizia di una missione tedesca andata male. Ci avrebbero fucilati tutti. L'abbiamo saputo qualche giorno dopo. L'abbiamo scampata. Altre volte, capitava che ci fermassero dei partigiani. Non dicevano "siamo partigiani" ma erano in borghese con i mitra "Signor Rame, ci dà un passaggio?" Ci strigevamo e li facevamo salire e via che si riprendeva a cantare. Più avanti, a volte capitava d'incontrare un picchetto di fascisti che ci fermavano, non chiedevano i documenti. Ci conoscevano. Avevamo un permesso speciale per il coprifuoco. "Buona sera signor Rame. Com'è andata?" "Benissimo!" "Buona notte”. Ce ne andavamo riprendendo a cantare col fiato che si strozzava in gola. “Come va?” “Bene, dorme…” Non mi veniva di dire COMA. Dario mi dà un bacio. “Va a dormire, ci sto io.” “Non ho sonno…” Come se ne va mi mettevo a piangere. Che momento orribile. Appoggio la testa. Poi mi rimetto dritta. Ho paura di addormentarmi. "E' ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande”. Avevo 3 anni." E’ mia madre che parla. 18/09/2012 229 SALA 6120 Me la ricordo mentre mi insegnava la parte: "bocca a bocca", così si diceva a casa mia, mot-a mot, parola per parola. Aveva deciso (era sempre lei che prendeva le decisioni importanti in famiglia) che avrei fatto un angiolino di supporto all'angelo vero, che veniva interpretato da mia sorella Pia in "La passione del Signore" atto V, orto dei Getzemani. "Pentiti Giuda traditore che per trenta monete d'argento hai venduto il tuo Signore! Pentiti! Pentiti!” recitava Pia e io dovevo ripetere gridando subito dopo la stessa battuta: “Pentiti! Pentiti! Giuda traditore che per trenta monete d'argento ha venduto il suo Signore!” Non era una gran parte, non ci devo aver messo molto ad impararla. "Ripeti!"e ancora e ancora "ripeti" diceva la mamma, paziente mentre pelava le patate per il minestrone. "Ripeti!" Mia madre per i suoi figli era ambiziosissima. Per l'occasione mi aveva cucito un bellissimo abito bianco da angelo, con due grandi ali bianche e oro appoggiate sulle spalle. Seppur credente non andava mai in chiesa ma aveva il famoso cugino prete. Lei, lo sapeva benissimo che gli angeli erano vestiti così! Mio padre, ormai entrato nel gioco, mi fabbricò una coroncina di lampadine con una pila infilata 18/09/2012 230 SALA 6138 6156 nelle mutandine, e me la mise in testa. E' ora d'andare in scena e tutti: "Ma che bell'angiolino! Ma che bel vestito!" La mia mamma faceva andare la coda e io, lì pronta con le mie ali e le lampadine in testa. Non mi avevano fatto fare nessuna prova. Sapevo solo che ad un certo punto avrei dovuto seguire mia sorella Pia nell'entrata in scena ed ad un segnale della mia mamma sistemata in quinta avrei dovuto gridare "pentiti-pentiti…". Il guaio, l'imprevisto che più imprevisto di così non si poteva immaginare fu che il personaggio di Giuda era interpretato da mio zio Tommaso, un uomo che avevo sempre visto calmo, sorridente, che mi raccontava storie bellissime, mi regalava un sacco di divertimenti, al quale volevo molto bene e vedermelo lì, proprio vicino vicino, con una parruccaccia nera in testa… gli occhi che lanciavano saette tra un minaccioso tuonar e lampeggiar, che disperato gridava: "possano i corvi divorarmi le budella, le aquile strapparmi gli occhi!" e altri animali che non ricordo "mi divorino un pezzetto alla volta ad incominciare dalla lingua", mi fece un terribile effetto. Mamma mia che spavento! Cosa stava capitando?! Ero stravolta, me lo ricordo benissimo. Ma quello che mi buttò 18/09/2012 231 SALA 6174 completamente fuori, fu il vedere mia sorella, solitamente rispettosa ed educata, che per nulla intimorita gli e ne stava dicendo di tutti i colori! Una sfuriata in piena regola che trascinava il nostro povero zio in una disperazione sempre più nera. "Ma cosa sta capitando? Perchè lo zio Tommaso fa così?" Il groppo che mi sentivo in gola stava per scoppiare. Mia madre dalla quinta mi faceva gesti più che perentori, le sue labbra ripetevano pentiti pentiti. Giuro che avrei potuto parlare, ma non me la sentivo proprio di rincarare la dose. No, io no, allo zio Tommaso non dico proprio un bel niente! Non so cosa gli sia capitato, poverino. Forse è impazzito. Anzi. A piccoli passi, camminando come pensavo camminassero gli angeli, seppur spaventatina, gli sono andata vicino, lui era in ginocchio e gridava più che mai, proprio fuori di testa. Dio che paura! Senza dire una parola mi sono arrampicata al suo collo e l'ho abbracciato, tempestandogli la faccia di baci. Insomma cercavo, con i mezzi che avevo a disposizione, di calmarlo e piangevo nel silenzio che era calato in palcoscenico. Pia era ammutolita. In quinta mia madre faceva segnali che non prospettavano niente di buono. Lo zioGiuda si blocca per non più di cinque secondi, lo 18/09/2012 232 SALA 6192 6210 giuro. E poi con voce profonda (intanto con la mano solleticava la mia e con gli occhi mi rideva per tranquillizzarmi) dice: “Dio, sei grande! A questo orrendo peccatore mandi il conforto... un piccolo angelo… mi tendi la mano… No, no, non me lo merito!” e , dal momento che lo spettacolo doveva pur terminare, taglia corto “M'impicco! Dov’è l’albero più alto? M’impicco!!” Deve usare un po' di forza per liberarsi da me che proprio non ne voglio sapere di lasciarlo andare ad impiccarsi. Cosa vuol dire impiccarsi? Non lo sapevo ma ero certa fosse una cosa brutta. "L'albero più alto… dov'è l'albero più alto… Lasciami andare angiolino… Lasciami.." e con un urlo agghiacciante esce di scena. Mia sorella (l'unica volta nella sua vita, credo) non sapendo più che fare, camminando anche lei sulle punte, immediatamente lo segue. Grande applauso. Tutti mi chiamano in quinta con grandi cenni. Non so se la paura d'essere sgridata o il "senso del dovere" che maledizione da che sono nata è lì, a infastidirmi la coscienza, fatto si è che dopo un attimo di silenzio, raddrizzandomi la coroncina di lampadine che nel trambusta stava per cadermi, con voce chiara e mesta, quel tanto che serve dico “S'impicca! Non s'è pentito… 18/09/2012 233 SALA Giuda traditore che per trenta monete d'argento ha venduto il suo Signore… Non s'è pentito!" e via che esco. Ce l'avevo fatta: l'avevo detta tutta! Da allora in poi, "La passione del Signore" ha sempre avuto due angiolini, con il più piccolo che abbraccia Giuda a mostrare la grandezza di Dio. E tutti giù a piangere. 6228 “Signora, vada a dormire, è mattina.” E’ l’infermiera del turno di giorno. Mi corico vestita. “Mi raccomando, mi chiami se…” E’ ora di pranzo. Tutta la famiglia riunita. La mia testa è divisa in due pensieri fissi: lo spettacolo all 15 al Teatro Odeon, mia madre in agonia. So che andiamo a pochi. Lo sento. L’infermiera arriva da laggiù. Senza complimenti mi chiede: “Ha un fulard?” Domanda bizzarra. Non capisco. Mi fa un gesto veloce che dal mento va alla testa. Mi occorre qualche secondo per afferrare il senso della sua richiesta. Corro da mia madre. Nulla è cabiato. Me la guardo per un po’. Da 18/09/2012 234 SALA 6246 6264 anni mi son sempre detta: Lei deve morire con la sua mano nella mia. Ma ora, sprofondata in questo sonno senza coscienza, non servo a nulla. Mi strazio e basta. Ci siamo quasi. Un lungo bacio. Ho finito le lacrime. “I vestiti…. Datemi i vestiti.” Dico a fatica. Mi vesto sul pianerottolo, mentre viene chiamato l’ascensore. “Vuoi proprio andare a lavorare?” “Sì Dario, tornerò in tempo.” Arrivo a teatro, mi trucco, mi vesto. Silenzio assoluto intorno a me. Vado in scena. Faccio fatica a non scoppiare a piangere a quel grande applauso che mi accoglie. Via che vado. “Tutta casa, letto e chiesa”. Monologo comico. Le risate arrivano, gli applausi anche. Tutto normale. Guardo in quinta di quando in quando. Solitamente mio fratello Enrico, è lì. Non c’è. Intervallo. Non chiedo. Nessuno parla. Secondo tempo. Vado avanti a macchina. Giro la chiavetta della professione. Mio fratello non si vede. Tiro fino in fondo. Come si chiude il sipario, mi sento male. Mi portano in camerino. La gente batte le mani. Ma chi ce la fa ad uscire a ringraziare? Chiudono il sipario di ferro. Gli applausi continuano. La gente non sa e non capisce cosa stia succedendo. 18/09/2012 235 SALA Arriva ungram silenzio a un tratto. Mi sono rispresa. Sento Roberto Anselmino, il direttore di scena che parla: “Scusate ma Franca non può uscire. E’ morta sua madre. L’ho saputo così. Quando sono uscita davanti all’ingresso degli attori, c’era tutto il pubblico, più di mille persone ad aspettarmi. Tutte lì, in un silenzio che non dimenticherò mai. E’ il 4 ottobre. San FRANCESCO. 6282 Medico per il certificato di morte. Telefonate. Gente. Amici. E io che parlo, parlo ad alta voce. Ma proprio alta. Non so perché. La notte, il giorno del funerale ho continuato il tragitto nella mia vita con la mia famiglia. Era un modo come un altro per averla ancora con me. PREFAZIONE LIBRO V Alcatraz Prefazione a SETTE UNIVERSI DI PASSIONE. Turbata, corro indietro velocemente lungo la mia vita: rabbia, paura angoscia, commozione, furore, amore, solitudine, felicità piccole e grandi... inaspettate, attese, così i dolori, ma in questa gamma di sentimenti, sensazioni, quello 18/09/2012 236 SALA che sto provando ora, capitando? 6300 non c'e. Che mi sta Una voce maschile educata al telefono, mi propone con grande gentilezza la prefazione a un libro. Ne parla entusiasta. Sto attraversando un momento nero. Non ne ho voglia alcuna. E’ una vita che per amore o educazione leggo testi di altri. Non so come uscirne. “Grazie… ma non posso prometterle niente, mi mandi pure le bozze… le farò avere una risposta.” Riattacco certa di un mio prossimo educatissimo “No spiacente, ma proprio...” Quando m’arriva il testo, lo sbatto nella borsona che mi accompagna sempre. Mi trovo da Jacopo, mio figlio. Un verde intorno pazzesco col quale non ho filig alcuno. La mattina mi sveglio e devo fare molti sforzi per superare la voglia di tirarmi il lenzuola sulla faccia e non muovermi più. 6318 Estate bizzarra. Tempo mutevole. Ora piovere. Magnifico! Il cielo scuro, di mattina presto è in sintonia con il mio umore. Che fare? Mi ritorna in mente il libro. Di malavoglia lo prendo. 18/09/2012 237 SALA "Sette universi di passione" di Aida Stoppa. Universi di passione! Ha detto niente questa. Dio, come mi sento antipatica, negativa.. Il titolo non mi sollecita. Senza interesse leggo il sommario: Ipazia e la rete d’oro. Teodora e i potere. Teresa e il castello interiore. Emily e la solitudine. Isadora e lo spirito della danza. Frida e la passione dell’immagine. 6336 Scorro quanto dovrebbe finire in controcopertina. Mi blocco. Oddio, ci risiamo. La solita "menata" femminista social-politica, scritta dalla solita intellettuale per altre intellettuali, quasi tutte saccenti, esibenti, compiaciute dello loro sfoggiar "cultura", usanti un linguaggio da casta per "quella" casta, senza la minima preoccupazione di essere capite (mi riferisco agli anni 70) da chi avevala necessità urgente di “capire”. Tutte protese a correre sgomitando per essere lì, pronte a “brancarsi" il posto di comando. Contare. Dirigere. Liderscippare. Vestite di finta umiltà e sorellanza. E in nome della sorellanza alla prima occasione 18/09/2012 238 SALA 6354 6372 confermavano quello che da anni andavo constatando e dicendo frutto di storie e storie e storie di donne di ogni età, cioè: “la peggior nemica della donna è proprio la donna”. Fra queste sette donne mi scelgo il nome che mi suona meglio. Teresa. Pagina… E chi sarà mai sta Teresa con il suo castello interiore? Parto a leggere indifferente e diffidente. Oh bella, guarda chi si vede: Teresa d’Avila. Mi era stato proprosta anni fa dal prof. Marotti, docente di storia del teatro alla Sapienza di Roma, di portare questo fantastico personaggio in scena. Me l’ero studiato bene. Letto libri su libri. Poi non se ne è fatto niente. Mi fa effetto ritrovarmela sotto gli occhi dopo tanto tempo. Qualche pagina e poi smetto, mi dico. E invece no, qualche pagina e ci sono dentro. M'ha coinvolto la chiave di scrittura. Sono biografie ma l’autrice interpreta il personaggio in prima persona, entra nella sua vita. Lo scalda, lo fa splendere. Con chiarezza colta, in quanto conoscenza, né facile né semplicistica. Ti fa rivivere la vita, le scelte, le fatiche, la 18/09/2012 239 SALA 6390 crescita, il dolore, la presa di coscienza, la creatività, la modestia, il peso del valore di un personaggio-donna. Passioni, amori da sconquasso, insicurezze, dubbi, certezze, dignità e dignità e dignità e scelte e scelte e dignità e scelte e dolore e dolore, e dignità e amore amore… per una donna, un uomo… per Dio. Il “personaggio” è lì, davanti ai tuoi occhi. Ti entra nel cuore, nella testa. Lo vedi, lo senti, tutto, asciutto e pieno. Come ha fatto Aida ad entrarci dentro con tanta leggerezza, meticolosità, delicatezza, umiltà, forza e, fragilità? Pure poetica quel tanto che non disturba. E’ una magnifica scrittura, priva di elucubrazioni intellettualistiche, come può apparire ad un primo momento, senza fronzoli, compiacimeti, con una grande sintesi. Non una parola in più. Di ogni donna che interpreta, ti offre le più remote sensazioni, scopri che è entrata in ognuna di esse scandagliandole nel profondo. La storia di queste donne è conosciuta, ma la fotografia dell’anima e del cervello che ti regala la signorina Stoppa, non l’avevo mai trovata da nessun altra parte. Limite mio, certamente. 18/09/2012 240 SALA 6408 6426 Storie di donne. Sette donne importanti, passate in questo mondo in tempi diversi: La “favola”di Ipazia di Alessandria, dove i fatti e personaggi si vestono di fantasia. Siamo nell’anno 370 di Cristo. Ipazia, la “donna” dai tratti umani con la passione per la filosofia e la scienza, “la cultura della ragione e della libertà di pensiero”. “La brama di dominio, l’invidia per la mia fama, lo sdegno per aver spezzato, donna, il riserbo e il silenzio, scatenarono (…) i nemici contro di me. (…) Mi strapparono dal carro, lacerarono le mie vesti, trascinarono per i capelli il mio corpo ignudo (…) irruppero nel tempio e qui fecero strazio di me (…) davanti all’altare del mite Gesù.” (…) “Il mio assassinio è stato il prezzo pagato dall’amore per il sapere e dalla libertà di pensiero ai mostri dell’odio e dell’intolleranza.” Tutto chiaro? Teodora di Bisanzio che da “postribola” e strega si fa “piissima Augusta”, “femminista ante litteram”, illuminata ispiratrice di leggi, in tempi bui, a favore delle donne schiacciate. Teresa d’Avila: i pensieri della giovinezza. “Avvertivo in me prepotente il bisogno d’amare 18/09/2012 241 SALA 6444 e di essere amata” “Amavo l’amore e dell’amore il clima fantastico, avventuroso” e poi, più avanti nella vita: “Lentamente ma tenacemente l’idea di consacrarmi a Dio si insinuò e consolidò nel mio cuore: Dio, l’invisibile evidente.” Teresa sfida i rigori dell’Inquisizione, sorretta dalla fede incrollabile; offre la sua esistenza fondando monasteri, riconducendo la regola alla primitiva purezza. E siamo intorno 1540! Teresa, una rara e vera cristiana, fra i molti cattolici che ho conosciuto. Emily Dickinson, la voce più alta della poesia americana del ‘900, sopravvive alla soltudine, all’“immane dolore del dio perduto” rifugiandosi nella poesia. “La mia vita fu una storia tutta interiore, scarsa di eventi esterni e fatti concreti, ricca di intimi segreti, oscuri palpiti, enigmi visioni rivelazioni folgoranti.” Emily, Emily… “La solitudine che m’imposi fu il silenzio che la resistenza del reale opponeva alla mia esigenza di assoluto. Sarei stata sola senza la mia solitudine.” “… la mia vita precipitava giù da un angoscioso parapetto. Se non avessi visto il sole, avrei potuto accettare l’ombra. Ma la notte rende 18/09/2012 242 SALA 6462 più deserto il deserto.” “Mio unico, vero, immortale amore fu la poesia.” Vi basta? Isadora Duncan, sacerdotessa della danza, libera espressione del corpo e dell’anima. Isadora che rifiuta le nozze col ricchissimo Singer e sposa Esenin, “raffinatissimo barbaro”, poeta “di fuoco e di tenebre”, Isadora che danza al Bolscjoi l’ “internazionale”, davanti a Lenin, avvolta nella bandiera rossa, e suscita il delirio. Mamma mia che storia! Peccato non essere stata lei. 6480 Apollonie Sabatier. ‘800. “Parigi dona a chi vi dimora una magica linfa, lo scintillio della vita (…) ogni evento si accende di gaiezza e di languore, sensi preziosi e segreti, gioie improvvise e rare, vizi delizie e seduzioni proibite, brama di assidersi sul trono di miraggio e realtà d’amore.” Affascinata dalla passione epistolare di un adoratore misterioso che si rivela dopo cinque anni… Baudelaire, come se niente fosse: “fisionomia tenebrosa, enigmatica, lo sguardo febbrile dei grandi occhi lucenti (…) Lo sguardo è lo strumento del mondo interiore: affascina, 18/09/2012 243 SALA seduce, fulmina, nel momento stesso in cui si esprime.” Apollonie brucia sull’altare dell’amore una notte di passione e ne decreta la fine: “Egli voleva amarmi, non avermi”. Osservo la scultura di Clésinger che la ritrae. C’è proprio tutta lei, la sua personalità, in tanta dura bellezza. 6498 Frida Kahlo: “Messico d’oro, d’argento e di rame!”, nasce nel 1907. Di luglio. Vita segnata da eventi implacabili, come un terribile incidente che la costringe in carrozzina e l’affligge “… con ben 33 interventi, cocaina e morfina contro il dolore: un calvario che durò per tutta la vita”. Trova salvezza nella sua pittura che consegna all’umanità come diario intimo: sentimento, dolore, testimonianza. E poi l’impegno politico: “con la mia arte volevo essere d’aiuto alla diffusione dell’idea socialista. Tra le mie nature morte c’erano “nature vive”, inserivo bandiere, colombe della pace e messaggi politici”. A differenza di Apollonie non ama Parigi “… era falsa e artificiosa, un gioco di apparenze, un pianeta “altro”; mi sottraevo più che potev o alle 18/09/2012 244 SALA 6516 merdose feste borghesi. I surrealisti erano troppo intellettuali e teorici, posatori parolai e lunatici”. Ama forsennatamente tutto: dolore e vita. Del tradimento di suo marito Diego con la sorella dice: “… ero pietra, sangue e sudore mortale. (…) L’ira, lo sdegno, la gelosia, l’orgoglio, il disgusto, il disprezzo, lo strazio ruppero gli argini: Tu, Diego assassino! Tu, Giuda! Tu, con quella coda, quel pendaglio, quel cazzo ballerino che ti trovi davanti!…” Nessun commento. “Amai, amai, amai… Ma solo Diego era il nome dell’amore”. E ancora: “Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà.” E ancora: “Fino all’ultimo amai la vita e desiderai la morte. Nulla è peggiore del nulla. “Viva la vida” e insieme addio a questo fottutissimo mondo dove spero di non tornare mai più. 6534 Leggere, conoscere, approfondire, passare il tempo con loro, con la loro forza, la loro caparbietà, persistenza, lucidità, intelligenza, sapere. Donne che sono riuscite ad emergere 18/09/2012 245 SALA 6552 dallo sterminato femminile sommerso in un mondo al maschile, che sono riuscite a reagire, combattere, rifiutare, mi costringe dopo aver letto sino all’utima parola a ragionarmi addosso. Il mio "dentro" s'é messo in movimento e non riesco a bloccarlo. Mi sento come se queste signore abbiano espresso pensieri miei, situazioni mie; insicurezze, certezze, domande, scelte mie. Mi sento "loro", e allo steso tempo le sento discoste da me, lontano, in alto, irraggiungibili. Sono confusa. Confusa, a disagio, turbata, scombussolata. Meravigliata. Di colpo mi sento come se non avessi mai pensato. Non ho visto, non ho notato, non ho desiderato. Mi sento addosso il peso di non essermi mai sentita in lizza con nessuno, non perché mancasse la gara, figuriamoci!, ma perché ero certa di non avere i numeri, le capacità per poter gareggiare. Mi sembra di essere passata tra le cose senza emozione. Sono certa di non aver mai voluto con forza, qualcosa per me. M’hai messo addosso il terremoto cara Aida. Penso e ripenso… Oh tu guarda… non piove più. Vado a far due passi. Ma sì… sorrido. 18/09/2012 246 SALA Che dirre ancora? Leggetelo, donne e uomini. 6570 6588 caselle della vicenda umana sette figure femminili di grande spessore psicologico, sociale, artistico; sette personalità, come si dice, “forti” che, fuori della deriva esistenziale, hanno costruito in proprio la loro vita, rispondendo solo alla singolarità della carica interiore, imperativa ed appagante. Donne la cui forza risalta nell’essere riuscite, tutte, a realizzare integralmente se stesse. Mi viene una frase che se la leggessi scritta da qualche parte la giudicherei “letteraria” fastidiosa anche un po’ fasulla. Ma me la sento proporio addosso: già arresa, prima di essere vinta. Mi vergogno a un tratto. Mi sento come se in questa mia frenetica vita non avessi vissuto. Mi sento inutile, banale, vuota. Vedo un libro rilegato con nelle pagine bianche solo il numero in calce. I giorni della mia vita :27.375 , 75 anni. 18/09/2012 247 SALA 6606 Quanti! "Tu fai questo, tu questo e tu questa e tu... e via che il giorno dopo si andava in scena e se mancava un costume, un abito, la mamma con qualche aiuto lo cuciva. Pensieri su un libro letto Turbata, con una gran voglia di piangere. Corro indietro velocemente lungo la mia vita: rabbia, paura angoscia, commozione, meraviglia, furore, amore, solitudine, felicita piccole e grandi... inaspettate, inaudite, così i dolori, ma in questa gamma di sentimenti, sensazioni, quello che sto provando ora, non c'e. Rossella (tra le moltissime donne incontrate è un'amica che non ho perso per strada) m'ha regalato un libro "Le lettere del mio nome" di Grazia Livi, "é importante, leggilo". Il titolo cosi ermetico non mi sollecita. Leggo in contro-copertina la presentazione dell'editore: "Il tema appasionato di questo romanzo-saggio é il divenire della donna". Mi blocco. Oddio, ci risiamo. La solita "menata" femminista social-politica, scritta dalla solita intellettuale per altre intellettuali, quasi tutte saccenti, esibenti, compiaciute dello sfoggiar "cultura", usanti un linguaggio da casta per "quella" casta, senza la minima preoccupazione 18/09/2012 248 SALA 6624 6642 di essere capite da chi aveva (sto parlando degli anni 70 in cui la donna cercava di crescere e di "liberarsi") la necessità urgente di capire, protese a correre una più dell'altra per essere lì, pronte a brancarsi" il primo posto, dirigere, liderscippare, un po' arroganti o troppo offensivamente accondiscendenti, che gridavano "siamo sorelle" e in nome della sorellanza alla prima occasione ti fregavano. Esagero? Sì. Ma ho visto e conosciuto molte donne troppo simili all'uomo nel loro modo di essere, parlo delle intellettuali, che esprimevano comportamenti che ho sempre rifiutato. Parto a leggere indifferente e diffidente. Qualche pagina e poi smetto, mi dico. E invece no, qualche pagina e ci sono dentro. Ma questa chi é? La conosco? Non lo so. Conosco tanta gente, ma i nomi non me li ricordo, di molti non li ho mai saputi. M'ha tirato dentro la chiarezza, né facile né semplicistica, seppur colta con cui ti racconta la vita, le scelte, le fatiche, la crescita di un personaggio-donna come te lo ripropone tutto, secca e piena, leggera, meticolosa, delicata, mai invadente, umile, poetica quel tanto che non disturba. E’ una magnifica scrittura, priva di elucubrazioni intellettualistiche, priva di 18/09/2012 249 SALA 6660 fronzoli, con una gran sintesi. Di ogni donna di cui parla, ti presenta le più remote sensazioni. Ogni personaggio è da lei scandagliato nel profondo, c'è tutto quello che hanno detto gli altri e quello che ne hanno scritto, i sentimenti, i dolori, le insicurezze, le certezze e molto altro che ora non mi riesce di esprimere. Poche pagine e te ne dà l'essenza. Ecco Simone De Beauvoir. Non mi é mai stata completamente simpatica. A volte m'é capitato di giudicare qualche sua scelta, egoista. Il suo evidente essere una intellettuale aristocratica m'e l'ha sempre allontanata. In casa di Sartre a Parigi, dopo un girar di chiavi nella toppa ce la siamo trovata davanti: borsa della spesa in mano, fazzoletto in testa .Ha lanciato un "pas fumée" a Sartre e si é ritirata in cucina. Dario ed io ci siamo guardati interdetti, "e questa chi é?". Sartre, come un bambino scoperto a rubare la marmellata, spegne la sigaretta o il sigaro, non ricordo, "Simon…", ha mormorato. Ah, era lei! Dario meno, ma io ci sono rimasta un po' male. Forse credevo che il fatto di essere una donna mi desse il diritto ad un saluto. Ma ora, la Simon, del ragionato-Livi é una donna che finalmente 18/09/2012 250 SALA 6678 6696 capisco e ammiro. Altre biografie di donne. Leggere, conoscere, approfondire, passare il tempo con loro, con la loro forza, la loro caparbietà persistenza, lucidità, intelligenza, sapere. Donne che sono riuscite ad emergere dallo sterminato femminile sommerso, in un modo al maschile, mi costringe ad interrompere la lettura e a ragionarmi addosso. Il mio "dentro" s'é messo in movimento e non riesco a bloccarlo. Mi sento come se queste signore abbiano espresso pensieri miei, situazioni mie; insicurezze, certezze, domande, scelte mie. Mi sento "loro", e allo steso tempo le sento discoste da me, lontano, in alto, irraggiungibili. Sono confusa. Confusa, a disagio, turbata, scombussolata. Di colpo mi sento come se non avessi mai pensato. Non ho visto, non ho notato, non ho desiderato. Mi sento addosso il peso di non essermi mai sentita in lizza con nessuno, non perché mancasse la gara, figuriamoci!, ma perché ero certa di non avere i numeri, le capacità per poter gareggiare. Mi sembra di essere passata tra le cose senza emozione. Sono certa di non aver mai voluto con forza, qualcosa per me. Mi viene una frase che se la leggessi scritta da 18/09/2012 251 SALA 6714 qualche parte la giudicherei “letteraria” anche un po’ fasulla. Ma me la sento proporio addosso: già arresa, prima di essere vinta. Mi vergogno a un tratto. Mi sento come se in questa mia frenetica vita non avessi vissuto. Mi sento inutile, banale, vuota. Vedo un libro rilegato con nelle pagine bianche solo il numero in calce. I giorni della mia vita :27.375 , 75 anni. Quanti! Appresso, non mi sento nessun bagaglio. Possibile? A 'sto punto mi hai scombussolata, cara Grazia Livi. Possibile? E' così. Sento l'esigenza di esprimermi, di puntualizzarmi, di cercarmi. Oh mio dio, cos'è, sto cercando me stessa?… Il mio io?… Ci ho tanto ironizzato sopra nei nostri spettacoli... No, non cerco “me stessa” Mi urge però qualcosa di concreto. Devo fissare qualche punto. Me ne sto a guardare fuori dalla finestra con il cervello completamente vuoto, come se per tutti questi numerosi anni, non avessi vissuto, lavorato incontrato gente, parlato, riso, fatto all'amore, pianto. Niente. Non mi viene niente. 18/09/2012 252 SALA 6732 6750 Ho la testa pressata da pensieri confusi, suoni, rumori, parole, facce, e fra tanto disordine non riesco a trovare la parola giusta, il ricordo giusto che mi dia modo di iniziare con un minimo di coerenza. Forse potrei partire dalla prima grande emozione che ricordo. 25 settembre 1945. La guerra é finita; sono arrivati i "liberatori". Li avevamo visti sui camions il pomeriggio, intorno per Varese. Erano arrivati anche nella mia strada. Ci buttavano cioccolato e sigarette. Arrossisco al pensiero di essermi buttata con gli altri per tentare di raccogliere qualcosa. La sera, nel cortile di casa mia, gran festa. Un giradischi, e ballare e ridere. Poi guardo su, verso la finestra buia del primo piano: casa mia. Più che vederla, l'intuisco: mia madre é lì, ci sta guardando. Conosco i suoi pensieri, il suo tormento: mio fratello deportato in campo di concentramento in Germania, non dà notizie da oltre due anni. In un attimo le sono vicina vergognandomi della mia allegria. Mi strigo forte a lei. E due mesi dopo vedo lei che grida, grida seduta su di un gradino della scala di casa nostra , perché le gambe non la reggono. Si stringe addosso il figlio, pallido, magro, impolverato che si é fatto centinaia di chilometri a piedi. Quel gridare 18/09/2012 253 SALA intenso che esprimeva gioia, l'ho sentito identico molto anni dopo (1973) in circostanza ben diversa, per dolore e drammaticità. Ancora seduta, su di una sedia ora, con la testa buttata all'indietro, grida senza controllo, come allora, dopo che ha indovinato più dalla mia faccia che dalle mie reticenti parole che mia sorella Lina era morta. 6768 Mi vedo a 15 anni ad un banco del Liceo (che non ho terminato) di Varese, con i fascisti che entrano in classe. In silenzio ci guardano a una a una. Poi mi chiamano, dicono proprio il mio nome, e mi portano nello studio del preside. Non so di che colore fosse la mia faccia, ma avevo paura che tutti potessero sentire il battito del mio cuore. Pensavo, ora mi portano a "Villa triste."Villa triste era una villetta all'inizio della strada che portava alla mia scuola, dove, era risaputo, venivano interrogati e torturati i partigiani. Ma io non non c'entravo niente con quelli, non avevo fatto niente. "Stai tranquilla, mi dicevo, stai tranquilla". Poi di colpo, alla prima domanda ho capito tutto. E il cuore a battere più forte. "Forse muoio"."Conosci Enrico Mazzucchetti? "Si", "Dov'é?""Non lo so". Enrico, detto Bubi, era il mio amore dei 18/09/2012 254 SALA 6786 6804 quindici anni: il primo."Non lo vedo da un po'", sapevo che era andato nei partigiani, ma qualche giorno prima l'avevo visto, era venuto sotta casa mia a darmi dei baci. Dio mio, che era successo? "Allora?". Erano minacciosi."Non lo vedo più, ci siamo lasciati da un sacco di tempo." Lì, nello studio del preside mi hanno frugato in tasca . La mia aria innocente li aveva convinti. Poi mi hanno lasciata andare. Non ricordo altro. Mi sono ritrovata in classe con la testa staccata dal corpo e le mani sudate."Sei una incosciente, sei una disgraziata. Se lo venisse a sapere tuo padre ti ammazza e farebbe bene. E con il cuore mi accarezzavo il biglietto piegato in quattro che avevo stracciato prima di passare davanti a "villa triste", dopo essermelo imparato a memoria due giorni prima andando a scuola e aver riferito il contenuto a chi di dovere. Incoscienza, più che coscienza politica. 184 I GIORNALI Nei primi 18 anni della mia vita, non ho mai letto un giornale. E questo che c'entra? Nulla. Sto cercando di tirar fuori fatti lontani, che disordinatamente affiorano nel mio cervello vuoto, 18/09/2012 255 SALA 6822 Non ho mai letto i giornali. Lo dico con meraviglia. Possibile? In casa mia c'erano, la mia era una famiglia socialista quando esserlo costava qualche cosa. Si pagava, senza ricevere nulla in cambio: con quella tessera in tasca allora carriera o posti di comando, non ne ricevevi. I giornali c'erano, li toccavo quando li raccoglievo da terra dopo che mio padre li aveva letti per buttarli. (Incredibile quanto mio marito assomigli a mio padre: anche lui, dopo averli letti, li butta a terra!) Li raccoglievo ma sono sicura di non averne mai aperto uno fino ad un certo giorno, cioè quando sono andata a sbattere con la mia bicicletta addosso ad una Topolino (in realtà gli ho sfiorato un parafango). La reazione del "guidante" è stata terribile e immediata da fuori di testa. "Ecco chi rovina l'Italia!""No, guardi io.."-"Silenzio! Voi giovani che delegate. Delegate e non leggete i giornali!". Allibita, senza parole. E’ pazzo? Ma da quel giorno dei giornali leggo tutto, dalle inserzioni agli annunci mortuari. Grazie isterico signore della Topolino. Grazie. Allora, sovvenzioni ministeriali -regionaliprovinciali o comunali, non ce ne erano, quindi 18/09/2012 256 SALA giocando sui soldi tuoi, ti dovevi sbrigare eccome. 6840 6858 L'unico posto, luogo dove io mi senta a mio agio è il palcoscenico. No, non per via: ama la polvere del palcoscenico. No. Sono allergica alla polvere, alle banalità, alla rettorica. Sto bene in palcoscenico perchè è casa mia. In qualsiasi città mi trovi, quando mi trovo lì, sono a casa. Entrando nella hall di un teatro, non m'è mai capitato di dovere chiedere "scusi, dov'è il palcoscenico?"Conosco automaticamente la strada, dove sono i camerini, il gabinetto."Ma ci sei già stata qui?""No, è la prima volta""Non ti credo""Sì, forse ci sono già stata" taglio corto. Sto bene nei camerini, anche se squallidi. No, non li addobbo con sete colorate. L'ho fatto qualche volta cent’anni fa, senza accorgermi andavo dietro all'onda, voglio dire alle usanze degli attori... Poi ho scoperto che non mi ci trovavo con QUEGLI addobbi intorno, non sentivo il bisogno di ricostruirmi il "salotto"di casa mia, anche se il camerino era un cesso. E DIO sa quanti "cessi" trovano nei teatri e nei cinema di casa nostra. L'unica cosa alla quale non rinuncio è la luce. "Lino!! (è il tecnico delle luci) La luce"! Lino arriva e mi piazza certi 5OO 18/09/2012 257 SALA 6876 da accecare. Io ci sto bene. Riscaldano anche. La luce e il mio baule. Mi piacce il mio baule. E' un classico baule armadio d'attori, verde fuori a fiorellini dentro. Ci sono i cassetti e nei cassetti di tutto: golf, libri, fogli, macchina da scrivere, pennarelli, lettere e cianferi d'ogni genere. Il primo baule della mia vita l'ho comperato a rate nel 51, non appena arrivava in compagnia primaria. Dentro non c'era quasi niente, ma quel sacramento, che si apre all'impiedi dividendosi in due e diventa un armadio, con tanto di targhetta in metallo con il mio nome, mi dava una gran sicurezza. Per la verità era una sicurezza del tutto speciale: la sicurezza di avere anch'io il baule come tutti gli altri. Credo che quella sia stata l'unica sicurezza di quegli anni e per molti anni dopo. Credo anche di essere la persona più insicura che io conosca. Il mio baule, il camerino, il palcoscenico: sono una signora! Non mi considero un'attrice. Sono "anche " un'attrice. In casa mia ho imparato tutto quello che può servire per poter fare questo lavoro: attrice, elettricista, fonico, costumista, trovarobe, 18/09/2012 258 SALA 6894 6912 direttore di scena, servo di scena, piazzare le luci, suggerire, sarta, vendere i biglietti, truccare, pettinare, ballare, cantare (sono un po' troppo timida, seppur molto intonata! Me l'ha detto Giovanna Marini, e se lo dice lei...). Organizzare una tirnée, l'amministratore, fare un borderò, (ora è però diventato difficilissimo). I miei avevano addirittura una propria tipografia dove si stampavano i manifestini, insomma i volantini di adesso. Avevamo centinaia di scene belissime, dipinte da un pittore della Scala, Lualdi che veniva a passare le sue vacanze da noi, ogni tanto, le rinfrescavamo tutti insieme. Ogni giorno cambiavamo piazza, (dico piazza per dire "paese”, non recitavamo in piazza ma in locali chiusi, teatri, cinema, oratori, quindi ogni giorno si dovevano montare scene e luci. Anche i nostri costumi erano belli. Figuriamoci! Mio padre, tramite l'amico Lualdi, li comperava in blocco dal Teatro della Scala. E se per un nuovo testo mancava qualche costume, ce lo facevamo in quattro e quattrotto. Doppio rileggere e buttare v FRANCA Mia madre, maestra diciottenne, figlia dell'ingegnere del comune dove risiedeva(Bobbio) e di una casalinga si era 18/09/2012 259 SALA 6930 innamorata di questo "girovago marionettista"che un giorno era passato di lì, e con grande scandalo dalla famiglia-(povera come l'acqua, ma di una classe sociale superiore a quella di mio padre)e del paese se l'era sposato.Mia madre, era bellissima e quando dico bellissima voglio proprio dire"bellissima"senza artificio alcuno. Nessuno di noi, quattro figli, pur assomigliandole, s'è avvicinato a tanto;Bellissima, giovane, innamorata, aiuta Domenico (il marito)e Tommaso (fratello del marito e Stella, (sorella del marito)in tutto quello che può. Cerca con tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva condotto sino a quel giorno. Non sa manovrare le marionette, ma si ingegna a vestirle.Poi, più avanti, dirà qualche battuta.Con l'avvento del cinema (1920)) i due fratelli intuiscono che "il teatro delle marionette" sarà presto messo in crisi, subissato, da questo nuovo fantastico mezzo di spettacolo. Decidono un cambiamento radicale(con grande dolore del nonno Pio, un amate di Garibaldi, l'unico ritratto in nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante all'eroe!)"Entreremo in scena noi, al posto delle marionette, reciteremo noi inostri spettacoli"Così mio padre con la propria 18/09/2012 260 SALA 6948 6966 famiglia aggiunta alla famiglia di mio zio Tommaso si sostituiscono ai pupazzi di legno, vere e proprie sculture, tre delle quali sono esposte al Museo del teatro della Scala di Milano.E quando inizieranno a recitare di" persona", a portare loro stessi in palcoscenico i testi, i personaggi che avevano fino allora interpretato muovendo e doppiando pupazzi di legno, lei, la mia mamma , diventa la prima attrice della compagnia.Un'attrice che di giorno tirava su i figli, li faceva studiare, si occupava della casa, e come una più che provetta casalinga( a tutti gli effetti)teneva l'amministrazione della compagnia come fosse quella di un normale menage familiare, si occupava dei costumi, aveva imparato pure a cucire, e alla sera, via!, E Giulietta e Tosca, e la Suora Bianca, e la Fantina dei Miserabili, tutti ruoli che via via, abbiamo interpretato anche noi figlie e le cugine Ines e Lucia.Percorro così l'apprendistato dei teatranti interpretando via via che cresco, tutti i ruoli maschili e femminili adatti alla mia età.Il vantaggio della compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro, (così si chiamavano le piccole compagnie di provincia) è l'invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del teatro magico delle 18/09/2012 261 SALA 6984 marionette, nel "teatro di persona"":montagne che si spaccano in quattro a vista, palazzi che crollano, un treno che appariva piccolissimo lassù nella montagna e che man mano che scendeva s'ingrandiva fino ad entrare in scena con il muso della locomotiva a grandezza naturale.Mari in tempesta, nubi che solcavano minacciose il cielo tra lampi e tuoni, gente che volava.scene in tulle in proscenio, che illuminate a dovere ti facevano vedere come era il paradiso.Insomma tutti gli espedienti tecnici dell'antico teatro seicentesco dei Bibbiena, che viveva ancora, dentro la scenotecnica delle marionette.soltanto che in quel teatro tutto era stato miniaturizzato, si trattava adesso di eseguire una operazione da Gulliver alla rovescia:da minuto che era ingrandire ogni oggetto, aggeggio, marchingegno fino a renderlo identico alla realtà.In questa nuova veste"il teatro di persona" la compagnia di mio padre realizza un successo insperato.Si lavora come sempre a tempo pieno.Mio padre , il capo, con il ruolo di primo attore, manager P.r., lo zio Tommaso nel ruolo dell'antagonista, del comicobrillante a secondo dei testi e di drammaturgopoeta di compagnia;le mogli, i figli, gli attori scritturati;i dilettanti gli amici componevano la 18/09/2012 262 SALA 7002 7020 nostra compagnia.Giravamo cittadine, paesotti e paesini del nord Italia su di una corriera che chiamavamo "Balorda" a causa del comportamento bizzarro che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, c'erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano.Ci spingevano fra tante risate, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis."Siamo quelli che abbiamo spinto." "Passate".Mio padre, amava la Balorda , e zingarone com'era, gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia madre, ogni volta che lui le cambiava colore:"non sposeremo mai le nostre figlie !" "Hai ragione Milietta..domani le cambio colore"E l'indomani quando "Emilietta" si affacciava in cortile, ecco la Balorda ridipinta:d'argento!"Non sposeremo mai le nostre figlie!"Arriva la guerra, finisce la guerra. Bombardamenti non ne avevamo avuti. Qualche bomba sulla fabbrica di aerei:la Macchi, lontana dal centro, alla periferia di Varese, a Masnago.Ricordo a proposito di questo paese, una sera che si tornava a casa dopo lo spettacolo veniamo fermati, sia noi che tutti quelli che passavano per quella strada dopo di 18/09/2012 263 SALA 7038 noi, da un gruppo di fascisti e S.S.Ci hanno fatto entrare in un cortile, (era quello dove abitava uno dei nostri dilettanti, chiamato"Luigino cassa da morto, perchè suo padre le fabbricava) dove siamo stati per ore bloccati.Solo all'alba ci hanno lasciati andare.Non è stato per niente drammatico.L'aria, nonostante i tedeschi era di festa a causa della inconsuetudine dell'avvenimento.Si sà, i giovani trovano sempre la maniera di di superare le tensioni. Sarebbe però, tanta allegria finita in tragedia se quell'alba avesse portato la notizia di una missione tedesca andata male.Ci avrebbero fucilati tutti. l'abbiamo saputo qualche giorno dopo.Per fortuna l'abbiamo scampata.Altre volte, capitava che ci fermassero dei partigiani.Non dicevano "siamo partigiani" ma erano in borghese con i mitra "Signor Rame, ci dà un passaggio?" Li facevamo salire. Più avanti capitava d'incontrare picchetti fascisti che ci fermavano. Ci conoscevano.Avevamo un permesso speciale per il coprifuoco."Buona sera signor Rame, .Com'è andata?"-"Benissimo!"-"Buona notte. 5046 18/09/2012 264 SALA 18/09/2012 265 SALA