l’ ARTE di APPLAUDiRE STAGIONE 2012.13 PROSA MUSICA DANZA T E AT RO A D E L A I D E R I S T O R I C I V I DA L E D E L F R I U L I mar.30.ott.2012 COSÌ È (SE VI PARE) sab.17.nov.2012 OPEN DAY gio.29.nov.2012 CALIFORNIA SUITE sab.08.dic.2012 CALENDARIO inizio ore 21 TANGO PASION mar.18.dic.2012 “RIVEDRò CIVIDALE?” mer.16.gen.2013 HOTEL PARADISO gio.31.gen.2013 AMARCORD sab.09.feb.2013 ANTIGONE ovvero Una strategia del rito ven.22.feb.2013 VITE PRIVATE (Private Lives) mar.12.mar.2013 PROSA mer.27.mar.2013 MUSICA ART OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO DANZA FUORI ABBONAMENTO Stefano Balloch SINDACO STAGIONE2012.13 Gli appuntamenti della nuova stagione del Teatro Adelaide Ristori stanno per avere inizio. Un cartellone di 10 spettacoli che presenta alcuni elementi nuovi rispetto al passato; ai tradizionali spettacoli di prosa si aggiungono quelli di musica e danza. Una novità questa che, siamo certi, incontrerà l'apprezzamento del pubblico per l'alto livello delle proposte e per il prestigio dei protagonisti. Un ulteriore ingrediente, poi, è rappresentato dall'inserimento di uno spettacolo fuori abbonamento presentato da Mittelfest, che in questa nuova veste palesa il suo ruolo di attore nelle iniziative culturali di spessore della Città. La stagione che è alle porte sarà pertanto caratterizzata da alcuni elementi di novità, frutto anche del connubio con l'Associazione Musicale "Sergio Gaggia", che grazie alle proprie importanti commissioni nazionali e internazionali ha contribuito a confezionare un progetto di ampio respiro ma sempre garantita dalla collaudata e valida collaborazione dell'Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, preziosa conferma di qualità degli spettacoli in programmazione. La campagna abbonamenti ha mantenuto i lusinghieri risultati delle passate edizioni. L'attenzione dell'Amministrazione Comunale si è focalizzata su un'offerta di qualità. La ricerca di eventi in grado di soddisfare le aspettative di un pubblico attento e qualificato, nonché di confermare e possibilmente di accrescere il gradimento che fino a qui abbiamo registrato, ha ripagato il nostro impegno. E' con questi auspici che sono lieto di augurare a tutti Voi un buon intrattenimento con la nuova Stagione del Teatro Ristori. mar.30.ott.2012 L’isola trovata COSÌ È (SE VI PARE) di Luigi Pirandello con Giuliana Lojodice, Pino Micol, Luciano Virgilio regia di Michele Placido Così è se vi pare, opera tratta dalla novella «la signora frola e il signor ponza, suo cognato», è un espediente per poter rappresentare in modo evidente quanto erroneamente l’essere umano si spertichi per trovare una verità assoluta che dia un senso stabile alla propria esistenza, senza cominciare la ricerca partendo da un’attenta autoanalisi per arrivare per lo meno ad essere certo della propria verità. Il dramma si svolge tutto nel borghesissimo salotto di casa Agazzi, sul quale incombe un enorme specchio in frantumi le cui grosse schegge, conficcate nel pavimento, fungono da mura domestiche. La scelta di questo tipo di scenografia è sicuramente stata ispirata al monologo più importante dell’opera, quello che laudisi fa allo specchio attraverso il quale parla con l’altro sè, quello più profondo e si compiace dell’insicurezza in cui la sua condizione umana lo inizio ore 21 costringe, costatando come gli altri fuggano dal proprio abisso interiore per cercarlo nel prossimo, senza però alimentare una visione d’insieme ma rimanendo un solo freddo frammento di un’umanità ridotta a mera abitudine alla vita, organizzata e scandita da ritmi preconfezionati da una mente che si immagina superiore. Quindi lo specchio infranto è come un invito a guardare oltre la limitatezza del proprio io per cercare almeno di dare un senso alla propria esistenza. La trama è molto semplice: in una cittadina di periferia l’arrivo di un nuovo impegnato, il signor Ponza, desta la curiosità di gran parte della comunità, in quanto si mormora egli tenga segregata la moglie e non permetta alla suocera, che vive in una casa a parte, di vedere la figlia. Tanto è il chiacchiericcio sulla faccenda che il superiore del Ponza, Agazzi, comunica alla famiglia e ad alcuni amici di voler chiedere l’intervento del prefetto per venire a capo della vicenda. L’unico a ritenere l’allarmato interesse sull’intera faccenda risibile è il cognato, Laudisi che consiglia a tutti di smetterla di inseguire l’assoluta verità nelle faccende altrui. Sia il signor Ponza che la signora Frola vengono costretti a dire la loro verità (ovviamente discorde). Non contenti di ciò i curiosi borghesi, dopo averli costretti con un sotterfugio ad un faccia a faccia tragico, da cui non hanno comunque trovato soddisfazione, su invito di Laudisi costringono il Ponza a condurre la moglie innanzi al prefetto, in casa Agazzi perchè in lei ripongono la certezza di ottenere la verità inoppugnabile. La donna, che entra in scena con i modi e le sembianze di uno spettro, vi rimane giusto il tempo di comunicare agli astanti la tanto agognata verità assoluta. Interrogata avvalora entrambe le verità espresse dalla madre e dal marito e alla perentoria domanda chi sia lei per se stessa la sconcertante risposta che ella dà è: “per me non sono nessuno, io sono colei che mi si crede”. sab.17.nov.2012 AGIDI s.r.l. OPEN DAY è stata invece virata verso la commedia, andando a individuare per poi metterli in risulto gli aspetti più divertenti. Tra queste fortunate eccezioni si può dunque annoverare il testo di Walter Fontana Open day, portato sulle scene da un'autentica protagonista della recitazione del nostro paese, Angela Finocchiaro, accompagnata dall'altrettanto bravo interprete maschile Michele Di Mauro. Due genitori separati si sono dati appuntamento per iscrivere la figlia quattordicenne al primo anno delle superiori, in una scuola privata, dove la ragazza, un po’ incerta nello studio, sarà seguita con criteri moderni e senza troppa severità. Ai due viene richiesta un’intervista, di fronte a una webcam, per presentarsi. Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a.c., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini. E non si capisce chi sia più confuso, se gli adolescenti o i loro genitori. La piece, non ha mai cadute di tono e di ritmo e permette agli spettatori di seguire gli intrecci e gli sviluppi con grande facilità, arrivando dritta alle orecchie, agli occhi e alle emozioni dei presenti, lasciando molte domande sospese, su come il passato vissuto insieme possa essere interpretato in modi così diversi, e su come il futuro possa essere molto differente da come ce lo si immagina o si presume che esso sia. di Walter Fontana con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro regia di Ruggero Cara Si è scritto e raccontato tanto dei dissidi tra genitori separati: innumerevoli sono le pagine di cinema, letteratura, teatro e musica in cui questo tema, è stata sviscerato, analizzato, osservato sotto molteplici punti di vista, il più delle volte negativi; eventuali eccezioni sono quei testi in cui questa situazione antipatica e mai fino in fondo accettabile inizio ore 21 gio.29.nov.2012 Quinte d'Argento Produzioni CALIFORNIA SUITE di Neil Simon con Gianfranco D’Angelo e Barbara Terrinoni regia di Massimiliano Farau Al Beverly Hills Hotel di Los Angeles, nel giorno della cerimonia degli Oscar, si incrociano le vicende dei vari ospiti dell’albergo: una donna di New York venuta a discutere con l’ex-coniuge sull’affidamento della figlia; un’attrice inglese candidata all’Oscar accompagnata dal marito omosessuale; un uomo sposato sorpreso dalla moglie con una squillo nel letto; due coppie di Chicago coinvolte in una catena di catastrofi. inizio ore 21 California suite di Neil Simon è una commedia così divertente, in cui il ritmo delle battute, la vivacità dei dialoghi, le situazioni paradossali, ma allo stesso tempo attinte dalla quotidianità, rendono il testo estremamente adatto al linguaggio e ad una recitazione di tipo cinematografico, la quale ha permesso a Gianfranco D’Angelo e Barbara Terrinoni di esprimersi ai massimi livelli. I due attori, mai “sopra le righe” non hanno necessità di esagerare per sollevare ilarità, trasformando i loro personaggi in caricature. La commedia diverte perché attinge in modo intelligente e spiritoso e mai volgare, dalla vita vera, dai personaggi che tutti conosciamo, dalle storie di cui abbiamo sentito parlare. Diverte, ma non risparmia al suo spettatore quel poco di amarezza data dai difetti e dalle debolezze dei protagonisti una storia implacabile, ma estremamente autentica, genuina e soprattutto cosi umana che non si potrà provare altro che simpatia per i suoi personaggi. L’allestimento scenico, la camera d’albergo luogo neutro ed estraneo, è la suite di un grande hotel americano, ideale per lo svolgersi delle dinamiche di coppia. L’effetto comico che unifica, attraversa e caratterizza la commedia è il contrasto che si crea tra l’atmosfera da cartolina, la location da sogno californiano tutto sole, lusso ed evasione e la resa dei conti senza esclusione di colpi che vi si consuma. Per la coppia D’Angelo_Terrinoni il risvolto della storia si trasformerà in una sorta di ribaltamento delle condizioni iniziali a cui i personaggi arriveranno attraverso confronti, scontri, sorprese e delusioni; il tutto raccontato con leggerezza, ironia e intelligenza, mostrando la morale senza moralismo, svelandoci e il lato tragico che si cela nel grande umorismo. Ma soprattutto rivelando della tragedia il lato esilarante.. sab.08.dic.2012 Art Tango Ensemble con i ballerini "Matias y Magda TANGO PASION coordinatore Joaquìn Palomares pianoforte Michel Wagemans bandoneón Orlando Di Bello violini Joaquìn Palomares e Katalin Petrik violoncello Adrián Van Dongen in collaborazione con l’Associazione Musicale Sergio Gaggia Un gruppo affiatatissimo formato da due ballerini e sei solisti di caratura internazionale, di diversi paesi, dalla Spagna al Belgio all’Argentina: è questa la radice della forza espressiva e scenografica dei veri e propri concerti-spettacolo che hanno creato la fama dell’Art Tango Ensemble, formazione creata dal violinista Joaquìn Palomares e dal bandoneonista Orlando Dibello, che guiderà il pubblico in un lungo e appassionato viaggio nel tango, da Gardel a Piazzolla. Tango pasion, questo il titolo dell’appuntamento inizio ore 21 che assieme ai due fondatori del gruppo, vedrà esibirsi Adrian Van Dongen al violoncello, Michel Wagemans al pianoforte, Joaquin Palomares e Katalin Pertik al violino, e i due ballerini Matias e Magda, vice campioni del mondo di tango in Corea nel 2008. “Il rosso e il nero sono i colori del tango – raccontano gli artisti di art tango ensemble - di conseguenza sono i colori della passione: il rosso del sangue, del vino e del cuore che si infrange; il nero evoca l’eleganza, la sobrietà e il fondo oscuro dell’anima”. Questo è il linguaggio che ha portato Palomares e Dibello a riunire i vari interpreti, tutti solisti internazionali, a coltivare questo genere musicale, sedotti dai tanghi di piazzolla e gardel. L’intensità malinconica di questa musica, piena di forza e di passione, unita ad una coreografia sensuale e suggestiva, danno a questo concerto-spettacolo una forte personalità. La musica rientra prepotentemente, dopo numerosi anni, nel cartellone teatrale cividalese. Pertanto in occasione dei dieci anni di vita dell’Associazione Musicale Sergio Gaggia, ente culturale riconosciuto di interesse regionale dal 2008, nasce questo apporto di livello internazionale. Il gruppo culturale vanta produzioni illustri come l’invito ai concerti del Quirinale, con diretta sulla terza rete radiofonica rai ed in euroradio, la realizzazione di spettacoli che hanno già toccato 4 continenti, la collaborazione con alcuni dei più importanti festival cameristici europei, la memorabile di 5 giorni con il mitico violinista Ivry Gitlis, ambasciatore unesco, la riscoperta della compositrice ed etnomusicologa Ella Von Schoultz Adaiewsky, le sinergie nel festival finlandia con le maggiori istituzioni culturali finniche e con l’associazione udinese Vicino/Lontano mar.18.dic.2012 Produzione Mittelfest 2012 in collaborazione con CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG “RIVEDRO’ CIVIDALE?” di Roberto Covaz percorsi di letture tratte da “Vedrò Singapore?” di Piero Chiara lettura scenica a cura di Alessandro Marinuzzi con Massimiliano Borghesi, Lara Komar, Omar Scala musiche dal vivo eseguite da Mocambo Swing Matteo Sgobino (chitarra e voce) Alan Malusà Magno (chitarra) Flavio Davanzo (tromba) Alessandro Turchet (contrabbasso) regia di Alessandro Marinuzzi All’inizio degli anni ‘30 lo scrittore Piero Chiara giunge in Friuli, aiutante di cancelleria in pretura. Questa è forse la fase iniziale del riadattamento regionale formato friuli di un romanzo di respiro internazionale. Autore lombardo, dalla biografia rocambolesca, inviso al fascismo per la sua inizio ore 21 naturale indole al dissenso, costretto a fuggire in Svizzera in seguito ad un ordine di cattura emesso dal tribunale speciale fascista, tornerà in Italia nel 1945 ed inizierà a collaborare con vari quotidiani dedicandosi poi completamente all’attività narrativa, abbandonando l’impiego pubblico. La sua godibile, piccante, paradossale parentesi da impiegato statale si può quindi leggere nelle pagine del romanzo “Vedrò Singapore?” e ritrovare ora, grazie a questo progetto, anche nei luoghi esatti e nei personaggi che ispirarono quelle vicende. Nel 1981 l'autore rielabora nel proprio testo i ricordi autobiografici dei mesi trascorsi, nel 1932, tra Pontebba, Aidussina, Cividale del Friuli, Venezia e Trieste, dopo aver vinto un concorso in magistratura. In questo contesto si inserisce Roberto Covaz, giornalista e scrittore goriziano, ammiratore di Piero Chiara e nello stesso tempo affascinato dalla bellezza e dalle suggestioni di Cividale. Su richiesta del Mittelfest ha pertanto scritto una riduzione teatrale del racconto al fine di realizzare uno spettacolo che trattiene in pieno l’ironia e la verve dello scrittore lombardo, concentrandosi sulle vicende personali degli anni ’30 nella città ducale. Il protagonista del romanzo, un giovane apatico lombardo, s’imbatte in una serie di bizzarri personaggi che gli movimenteranno l’esistenza e lo coinvolgeranno in una lunga fila di peripezie e grotteschi colpi di scena, fino alla avventurosa mancata fuga su un piroscafo diretto a Singapore. Soprattutto le donne sono le protagoniste delle pagine cividalesi dell’opera: su tutte la bellissima cassiera del caffè longobardo, l’irraggiungibile Brunilde, della quale il protagonista si innamora perdutamente. mer.16.gen.2013 Produzione Familie Floz/ Theaterhaus Stuttgart/Theater Duisburg HOTEL PARADISO di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Hajo Schuler, Frederik Rohn, Michael Vogel con Familie Floz: Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Nicolas Witte, Frederik Rohn regia di Michael Vogel Familie Floz è un gruppo teatrale composto da gente di teatro: attori e attrici, musicisti, ballerini e ballerine, registi, creatori/trici di maschere, disegnatori luci, costumisti, drammaturghi e altre belle persone provenienti da più di 10 nazioni. Nella riscoperta continua di discipline secolari come arte della recitazione, gioco di maschere, danza, inizio ore 21 clowneria, artificio, magia e improvvisazione, la FAMILIE FLÖZ riesce in un'esperienza teatrale di poesia unica. Uno spettacolo che si annuncia “innovativo”: Familie Floz, infatti, si caratterizza e differenzia dalle altre compagnie teatrali per l’utilizzo in scena, da parte degli attori, di grottesche maschere e, di conseguenza, per il mancato uso della parola. In una sorta di tirolo immaginario, "al confine tra avventure di sogno e sogni di avventure", l'Hotel Paradiso si presenta come un rifugio d'alta quota, avvolto dai ghiacciai e dal sibilo dei venti, più che essere un hotel cinque stelle (tre delle quali, emblematicamente cadute a terra, vengono alla meglio riappese allo stemma). Nella sua hall, un po' stantia e d'altri tempi, si affacciano varie porte dalle quali irrompono i diversi personaggi: lo staff dell'albergo e clienti di ogni tipo, tutti interpretati solo da quattro attori. Personaggi archetipici, di volta in volta ansiosi, radiosi, infingardi, equivoci, iperattivi, perfino misteriosi ed inquietanti: l’anziana capo famiglia, che gestisce l’albergo col pugno di ferro, il figlio, che sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell´albergo, la cameriera, che ha un problema di cleptomania, e il cuoco, che ha la passione di macellare, non solo animali… quando il primo cadavere affiora, tutto l´albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. Hotel Paradiso è un'esperienza di poesia teatrale insolita e affascinante, un contatto diretto con un'arte pura ed autentica per tutta la famiglia e le generazioni. Il loro teatro di figura e di maschera è unico nel suo genere e da circa 16 anni ammalia spettatori di tutto il mondo. gio.31.gen.2013 D.C.E. danzitalia AMARCORD musica di Nino Rota liberamente ispirato dall’omonimo film di Fellini con Rossella Brescia e la Compagnia Danzitalia coreografia e regia Luciano Cannito in collaborazione con Circuito Danza FVG inizio ore 21 Il balletto Amarcord è liberamente ispirato al film in cui Fellini ricorda/rivisita la sua vita di ragazzo in una Rimini della prima metà degli anni trenta. è un divertente e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre, dove il fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzandone la cultura e il costume. La storia di titta, alter-ego del Fellini adolescente, e della sua famiglia si inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli ritratti (gradisca, volpina, la tabaccaia), e di aneddoti legati a un filo comune che li rende interdipendenti e dove affiora comunque sempre la spensieratezza e la voglia di vivere propria degli italiani dell’epoca. L’intento del balletto è trasportare coloro che lo guardano in un viaggio di condivisione, dove tutti si rivedano in ciò che accade in scena, sentano il profumo di ciò che negli anni trenta si sentiva, ricordino ciò che eravamo noi, quegli italiani la cui storia non si studierà mai in alcun libro, quella gente normale e semplice di provincia. Un po’ come rivivere cose già vissute, come rivivere uno spaccato dell’Italia a cavallo tra le due guerre, dell’Italia piccola, quella della gente comune, con i soliti problemi di tutti i giorni. Dice il coreografo Luciano Cannito: “i soprusi di allora delle camicie nere, oggi hanno mille altri nomi. Nessuno ci obbliga più a bere l’olio di ricino, ma nessuno impedisce neppure l’umiliazione culturale di cose di televisione vergognose, scandalose, tristissime. Il rincoglionimento di massa ci sta travolgendo”. Proposto per la prima volta nel 1995 al Teatro San Carlo, Amarcord è andato in scena anche al Teatro alla Scala, negli Stati Uniti (Metropolitan di New York, Orange County di Los Angeles), e al Teatro Massimo di Palermo, riscuotendo ampi successi: questa del 2012 è una versione coreografica espressamente rivisitata per la Compagnia Danzitalia, con Rossella Brescia come affascinante protagonista. sab.09.feb.2013 Shakespeare, Ibsen e Brecht. Con Antigone ovvero una strategia del rito i due drammaturghi, nonché registi della compagnia, affrontano finalmente la tragedia classica, la rileggono e la reinterpretano come è nel loro stile. L’Antigone di Sofocle ha colpito i due attori soprattutto per la straordinaria nettezza nell’affrontare un tema mitico ma al tempo stesso di sconcertante attualità e per la sorprendente semplicità poetica di una lingua capace di attraversare il tempo e le mode. A partire dal conflitto tra la pietas di Antigone e il rigore di Creonte, nascono tutti gli altri scontri: l’opposizione tra le due sorelle (Antigone sceglie la morte e Ismene la vita), quella tra padre e figlio (Creonte condanna a morte Antigone ed Emone cerca di dissuaderlo) e, infine, quella tra Creonte e Tiresia, tra le leggi decise dagli uomini e le leggi divine. “Entriamo nel mondo della tragedia greca – spiegano i due registi – guidati dalle suggestioni del mistero che la avvolge, dalle domande intorno ad una complessità di linguaggi che per tutti erano comprensibili”. Registrazioni, musica elettronica e suono si miscelano alle parole e sorreggono, provocano, contrastano le azioni, aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza”. ”Il mito – concludono Bucci e Sgrosso – conferma una volta di più la sua vitalità, la sua capacità di dialogare con le forme e i linguaggi del presente, proponendo ancora delle domande impegnative alle quali fornire risposte non è mai troppo semplice e immediato”.. CTB Teatro Stabile di Brescia ANTIGONE ovvero una strategia del rito da Sofocle progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto, Gabriele Paolocà regia Elena Bucci Nella maschilista società greca arcaica la giovane Antigone è abbandonata da tutti, anche dalla sorella Ismene, quando tenta di compiere i riti funebri per il fratello Polinice, ucciso dall'altro fratello, Eteocle, alle porte di Tebe. Se la ragione di stato impone che Polinice, assediatore di Tebe, rimanga cadavere insepolto, esposto ad intemperie ed oltraggi, è giusto che la giovane Antigone violi questa legge solo per assecondare le ragioni del cuore? I grandi attori Elena Bucci e Marco Sgrosso da sempre trattano e studiano i grandi classici del teatro, e nel loro repertorio non mancano Goldoni, inizio ore 21 ven.22.feb.2013 Produzione The Big One VITE PRIVATE Private lives è una delle più note e più riuscite commedie di Noel Coward. La storia, ambientata nella Francia degli anni Trenta, vede protagonisti Elyot (Corrado Tedeschi) e Amanda (Benedicta Boccoli) che, divorziati da cinque anni, si sono entrambi recentemente risposati. Ma durante la loro nuova luna di miele scoprono con orrore di non aver solo casualmente prenotato lo stesso albergo, ma di alloggiare addirittura in camere adiacenti con il terrazzo in comune. Il loro disappunto iniziale si trasforma inaspettatamente in gioia quando, dopo una lunga serie di comici eventi ed esilaranti colpi di scena, scoprono di essere ancora disperatamente innamorati e decidono così di fuggire insieme a Parigi. Dopo l’entusiasmo per lo straordinario ritorno di fiamma, sia Amanda che Elyot si rendono conto che nessuno dei due è realmente cambiato. Ed ecco riaffiorare i vecchi litigi, i malcelati rancori e le incomprensioni di sempre che, solo cinque anni prima, li avevano portati alla separazione. Che dire? Un’autentica, divertentissima, intensa storia d’amore alla quale, come tutte le più belle storie d’amore, non è mai troppo facile apporre la parola fine. All’uscita della versione originale della commedia il Times scrisse:”che commedia divertente!” e l’Observer definì i due protagonisti “una compagnia deliziosa”. Ancora oggi Giovanni De Feudis, il regista di questo nuovo adattamento, la esalta come “una commedia travolgente, classicamente brillante”.. (Private Lives) di Noel Coward con Corrado Tedeschi, Benedicta Boccoli e con Emy Bergamo regia Giovanni De Feudis inizio ore 21 mar.12.mar.2013 Nuovo teatro s.r.l./Gli Ipocriti 20.000 euro un quadro completamente bianco; Marco (Alberti), caustico ingegnere aeronautico, si fa beffe di lui e del suo acquisto che giudica “una merda bianca”. Il conflitto tra i due coinvolge Yvan (Haber), ex commerciante di tessuti ora caduto in rovina. Il quadro, pur introducendo una riflessione satirica sull’arte contemporanea, è il pretesto che serve a mette in crisi il nostro concetto di amicizia maschile, e in particolare la sua dimensione goliardica, che secoli di letteratura e strutture culturali hanno innalzato a piccolo totem della società evoluta. Siamo soliti immaginarla come una sorta di “paradiso terrestre dove ognuno ritrova se stesso”, si legge nelle note, eppure secondo l’autrice Franco-Iraniana non è così. Questo mito verrà infatti smontato grazie a un affresco delle meschinità e delle debolezze umane, posto a fianco a un sottile breviario delle pulsioni animali, tra le quali una in particolare viene evidenziata: l’orgoglio. E se il finale sembra ricondurre ad un lieto fine, Reza lascia in realtà aperta una questione non semplice: è davvero la sincerità il modo migliore per far durare un rapporto? O non piuttosto una giusta dose di menzogna? Questa magnifica autrice, capace di interpretare l'animo umano in modo modernissimo, ha vinto il premio Lawrence Olivier nel 1997 negli Stati Uniti e il Tony Award nel 1998 a Broadway per il miglior spettacolo. La sua scrittura è scoppiettante, elegante, pungente, e la messa in scena di Solari è splendida. Il divertimento è assicurato. ART di Yasmina Reza traduzione di Alessandra Serra con Alessandro Haber, Alessio Boni, Gigio Alberti regia Giampiero Solari Art di Yasmine Reza è un'opera sull'amicizia maschile ma soprattutto sulla natura umana, così complessa e labirintica da dare le vertigini. In questo adattamento di Giampiero Solari con tre attori d’eccezione (Alessio boni, Gigio Alberti, Alessandro Haber), ci intrufoliamo in una serata di tre amici di vecchia data, rampolli di una borghesia parigina tutta carriera, psicanalisi e gusti radical chic. Serge (Boni), dermatologo di successo che fa di tutto per diventare un esperto d’arte contemporanea, acquista per la bellezza di inizio ore 21 mer.27.mar.2013 Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia /Malguion s.r.l. OBLIVION SHOW 2.0 IL SUSSIDIARIO di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda con gli Oblivion: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli regia Gioele Dix inizio ore 21 Gli Oblivion si presentano con l’Oblivion show 2.0 il sussidiario, un compendio irresistibile di musica e comicità, non un semplice aggiornamento ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion che riesce a mescolare Lady Gaga con J. S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare, è un “caso” teatrale da cui ormai gli appassionati non possono prescindere. Come raccontare l’avventura di questi cinque irresistibili artisti, cantanti e attori, cabarettisti e comici, leggeri ma serissimi? Sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi l’esplosione su internet: ad oggi oltre 2 milioni di contatti ricevuti in due anni da i promessi sposi in dieci minuti, geniale micro-musical messo on-line su youtube dagli Oblivion per farsi conoscere in modo diretto dal grande pubblico. E ormai hanno valicato anche i confini del palcoscenico, realizzando un esilarante libro sui Promessi Sposi, tenendo memorabili lectio dementialis sullo stesso argomento… Che cosa aspettarsi, quindi, dal nuovo show, che conta nuovamente sul contributo registico di Gioele Dix? Tutto quello che può scaturire dalla fantasia di un gruppo che vanta un’attualissima trasversalità di mezzi e che è innamorato di una comicità vecchio stile. Gli Oblivion strizzano l’occhio al cabaret e al cafè chantant, praticano una satira (di costume, ma non solo) così garbata da essere anche più corrosiva, inventano giochi tra musica e linguaggio, utilizzando almeno un secolo di materiale musicale e servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti. “è un piacere dirigere gli Oblivion, cinque solisti che amano il gioco di squadra. Sono tutti ottimi cantanti, solidi sul piano tecnico e musicalmente versatili. Il loro repertorio spazia dal classico al pop, passano con disinvoltura dal canto gregoriano al rap, sono melodici e jazz. ed è proprio il gusto per la contaminazione, unito all’innata vocazione per il palcoscenico, a renderli speciali. Una faticosa e felice avventura per la quale è valsa la pena spendersi senza risparmio.” (Gioele Dix) BIGLIETTI Platea interi Platea ridotti Platea under 25 Galleria interi Galleria ridotti Galleria under 25 €. €. €. €. €. €. 22,00 20,00 14,00 20,00 17,00 11,00 Spettacolo di tango Platea Galleria €. €. 12,00 10,00 Spettacolo fuori abbonamento “Rivedrò Cividale?” Posto unico intero Posto unico ridotto €. €. 15,00 10,00 ABBONAMENTI NTI BIGLIETTI ABBONAMENTI 8 SPETTACOLI Platea interi Platea ridotti Platea under 25 Galleria interi Galleria ridotti Galleria under 25 €. €. €. €. €. €. 140,00 120,00 100,00 125,00 100,00 85,00 ABBONAMENTI 10 SPETTACOLI Platea interi Platea ridotti Platea under 25 Galleria interi Galleria ridotti Galleria under 25 €. €. €. €. €. €. 168,00 148,00 128,00 148,00 123,00 108,00 informazioni Ufficio Cultura tel. 0432 710350 [email protected] Biglietteria Teatro Comunale A. Ristori tel. 0432 731353 (nelle date e negli orari indicati) www.comune.cividale-del-friuli.ud.it graphic www.cividale-del-friuli.ud.it ale-del-friuli.ud.it [email protected] vidale.net [email protected] [email protected] CITTÀ DI CIVID DALE CIVIDALE DEL FRIULI in collaborazione con Associazione Musicale Sergio Gaggia Banca di Cividale