LIBR Rist STAMPA definitivo

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l’ ARTE di
APPLAUDiRE
STAGIONE 2012.13
PROSA
MUSICA
DANZA
T E AT RO A D E L A I D E R I S T O R I
C I V I DA L E D E L F R I U L I
mar.30.ott.2012
COSÌ È (SE VI PARE)
sab.17.nov.2012
OPEN DAY
gio.29.nov.2012
CALIFORNIA SUITE
sab.08.dic.2012
CALENDARIO
inizio ore 21
TANGO PASION
mar.18.dic.2012
“RIVEDRò CIVIDALE?”
mer.16.gen.2013
HOTEL PARADISO
gio.31.gen.2013
AMARCORD
sab.09.feb.2013
ANTIGONE
ovvero Una strategia del rito
ven.22.feb.2013
VITE PRIVATE (Private Lives)
mar.12.mar.2013
PROSA
mer.27.mar.2013
MUSICA
ART
OBLIVION SHOW 2.0:
IL SUSSIDIARIO
DANZA
FUORI ABBONAMENTO
Stefano Balloch
SINDACO
STAGIONE2012.13
Gli appuntamenti della nuova stagione del Teatro Adelaide Ristori stanno per avere inizio.
Un cartellone di 10 spettacoli che presenta alcuni elementi nuovi rispetto al passato; ai tradizionali spettacoli di prosa si aggiungono
quelli di musica e danza. Una novità questa che, siamo certi, incontrerà l'apprezzamento del pubblico per l'alto livello delle proposte e per il prestigio dei protagonisti. Un ulteriore ingrediente, poi, è rappresentato dall'inserimento di uno spettacolo fuori abbonamento presentato da Mittelfest, che in questa nuova veste palesa il suo ruolo di attore
nelle iniziative culturali di spessore della Città.
La stagione che è alle porte sarà pertanto caratterizzata da alcuni elementi di novità, frutto anche del connubio con l'Associazione Musicale "Sergio Gaggia", che grazie alle proprie importanti commissioni nazionali e internazionali
ha contribuito a confezionare un progetto di ampio
respiro ma sempre garantita dalla collaudata e valida collaborazione dell'Ente Regionale Teatrale
del Friuli Venezia Giulia, preziosa conferma di qualità degli spettacoli in programmazione.
La campagna abbonamenti ha mantenuto i lusinghieri risultati delle passate edizioni.
L'attenzione dell'Amministrazione Comunale si è focalizzata su un'offerta di qualità.
La ricerca di eventi in grado di soddisfare le aspettative di un pubblico attento e qualificato,
nonché di confermare e possibilmente di accrescere il gradimento che fino a qui abbiamo
registrato, ha ripagato il nostro impegno.
E' con questi auspici che sono lieto di augurare a tutti Voi un buon intrattenimento con la nuova Stagione del Teatro Ristori.
mar.30.ott.2012
L’isola trovata
COSÌ È (SE VI PARE)
di Luigi Pirandello
con Giuliana Lojodice, Pino Micol, Luciano Virgilio
regia di Michele Placido
Così è se vi pare, opera tratta dalla novella «la signora frola e il signor ponza, suo cognato», è un espediente per poter rappresentare in modo
evidente quanto erroneamente l’essere umano si
spertichi per trovare una verità assoluta che dia un senso stabile alla propria esistenza, senza cominciare la ricerca partendo da un’attenta autoanalisi per arrivare per lo meno ad essere certo
della propria verità. Il dramma si svolge tutto nel
borghesissimo salotto di casa Agazzi, sul quale incombe un enorme specchio in frantumi le cui
grosse schegge, conficcate nel pavimento, fungono
da mura domestiche. La scelta di questo tipo di
scenografia è sicuramente stata ispirata al monologo più importante dell’opera, quello che
laudisi fa allo specchio attraverso il quale parla con
l’altro sè, quello più profondo e si compiace dell’insicurezza in cui la sua condizione umana lo
inizio ore 21
costringe, costatando come gli altri fuggano dal proprio abisso interiore per cercarlo nel prossimo,
senza però alimentare una visione d’insieme ma rimanendo un solo freddo frammento di un’umanità
ridotta a mera abitudine alla vita, organizzata e scandita da ritmi preconfezionati da una mente che si immagina superiore. Quindi lo specchio infranto è come un invito a guardare oltre la limitatezza del proprio io per cercare almeno di dare
un senso alla propria esistenza. La trama è molto
semplice: in una cittadina di periferia l’arrivo di un
nuovo impegnato, il signor Ponza, desta la curiosità di
gran parte della comunità, in quanto si mormora egli
tenga segregata la moglie e non permetta alla suocera, che vive in una casa a parte, di vedere la figlia. Tanto è il chiacchiericcio sulla faccenda che il
superiore del Ponza, Agazzi, comunica alla famiglia e ad alcuni amici di voler chiedere l’intervento del prefetto per venire a capo della vicenda. L’unico a ritenere l’allarmato interesse sull’intera faccenda risibile è il cognato, Laudisi che consiglia a tutti di
smetterla di inseguire l’assoluta verità nelle faccende altrui. Sia il signor Ponza che la signora
Frola vengono costretti a dire la loro verità (ovviamente discorde). Non contenti di ciò i curiosi borghesi, dopo averli costretti con un sotterfugio ad
un faccia a faccia tragico, da cui non hanno comunque trovato soddisfazione, su invito di Laudisi costringono il Ponza a condurre la moglie innanzi al prefetto, in casa Agazzi perchè in lei ripongono la certezza di ottenere la verità inoppugnabile. La donna, che entra in scena con i
modi e le sembianze di uno spettro, vi rimane giusto il tempo di comunicare agli astanti la tanto
agognata verità assoluta. Interrogata avvalora entrambe le verità espresse dalla madre e dal marito e alla perentoria domanda chi sia lei per se
stessa la sconcertante risposta che ella dà è: “per me
non sono nessuno, io sono colei che mi si crede”.
sab.17.nov.2012
AGIDI s.r.l.
OPEN DAY
è stata invece virata verso la commedia, andando a
individuare per poi metterli in risulto gli aspetti più
divertenti. Tra queste fortunate eccezioni si può
dunque annoverare il testo di Walter Fontana Open day, portato sulle scene da un'autentica protagonista della recitazione del nostro paese, Angela Finocchiaro, accompagnata dall'altrettanto
bravo interprete maschile Michele Di Mauro.
Due genitori separati si sono dati appuntamento
per iscrivere la figlia quattordicenne al primo anno
delle superiori, in una scuola privata, dove la ragazza, un po’ incerta nello studio, sarà seguita
con criteri moderni e senza troppa severità. Ai due viene richiesta un’intervista, di fronte a una
webcam, per presentarsi. Tra litigi interrotti da
anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede
mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi
analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a.c., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre
come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo
immagini. E non si capisce chi sia più confuso, se gli adolescenti o i loro genitori. La piece, non ha mai cadute di tono e di ritmo e
permette agli spettatori di seguire gli intrecci e gli sviluppi con grande facilità, arrivando dritta alle orecchie, agli occhi e alle emozioni dei presenti, lasciando molte domande sospese, su come il passato vissuto insieme possa essere interpretato
in modi così diversi, e su come il futuro possa essere molto differente da come ce lo si immagina
o si presume che esso sia.
di Walter Fontana
con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro
regia di Ruggero Cara
Si è scritto e raccontato tanto dei dissidi tra genitori
separati: innumerevoli sono le pagine di cinema,
letteratura, teatro e musica in cui questo tema, è
stata sviscerato, analizzato, osservato sotto molteplici punti di vista, il più delle volte negativi;
eventuali eccezioni sono quei testi in cui questa situazione antipatica e mai fino in fondo accettabile
inizio ore 21
gio.29.nov.2012
Quinte d'Argento Produzioni
CALIFORNIA SUITE
di Neil Simon
con Gianfranco D’Angelo e Barbara Terrinoni
regia di Massimiliano Farau
Al Beverly Hills Hotel di Los Angeles, nel giorno
della cerimonia degli Oscar, si incrociano le vicende
dei vari ospiti dell’albergo: una donna di New York
venuta a discutere con l’ex-coniuge sull’affidamento della figlia; un’attrice inglese candidata all’Oscar accompagnata dal marito omosessuale; un uomo sposato sorpreso dalla moglie con una squillo nel letto; due coppie di Chicago coinvolte in una catena di catastrofi.
inizio ore 21
California suite di Neil Simon è una commedia così
divertente, in cui il ritmo delle battute, la vivacità
dei dialoghi, le situazioni paradossali, ma allo stesso
tempo attinte dalla quotidianità, rendono il testo
estremamente adatto al linguaggio e ad una recitazione di tipo cinematografico, la quale ha permesso a Gianfranco D’Angelo e Barbara Terrinoni di esprimersi ai massimi livelli.
I due attori, mai “sopra le righe” non hanno necessità di esagerare per sollevare ilarità, trasformando i loro personaggi in caricature.
La commedia diverte perché attinge in modo intelligente e spiritoso e mai volgare, dalla vita vera,
dai personaggi che tutti conosciamo, dalle storie di cui abbiamo sentito parlare. Diverte, ma non risparmia al suo spettatore quel poco di amarezza data dai difetti e dalle debolezze dei protagonisti una storia implacabile, ma estremamente autentica, genuina e soprattutto
cosi umana che non si potrà provare altro che simpatia per i suoi personaggi. L’allestimento scenico, la camera d’albergo luogo neutro ed estraneo, è la suite di un grande hotel americano,
ideale per lo svolgersi delle dinamiche di coppia.
L’effetto comico che unifica, attraversa e caratterizza la commedia è il contrasto che si crea
tra l’atmosfera da cartolina, la location da sogno
californiano tutto sole, lusso ed evasione e la resa
dei conti senza esclusione di colpi che vi si consuma. Per la coppia D’Angelo_Terrinoni il risvolto della storia si trasformerà in una sorta di ribaltamento delle condizioni iniziali a cui i personaggi arriveranno attraverso confronti, scontri, sorprese e delusioni; il tutto raccontato con leggerezza, ironia e intelligenza, mostrando la morale senza moralismo, svelandoci e il lato tragico che si cela nel grande umorismo. Ma soprattutto rivelando della tragedia il lato esilarante..
sab.08.dic.2012
Art Tango Ensemble con i ballerini "Matias y Magda
TANGO PASION
coordinatore Joaquìn Palomares
pianoforte Michel Wagemans
bandoneón Orlando Di Bello
violini Joaquìn Palomares e Katalin Petrik
violoncello Adrián Van Dongen
in collaborazione con
l’Associazione Musicale Sergio Gaggia
Un gruppo affiatatissimo formato da due ballerini e
sei solisti di caratura internazionale, di diversi paesi,
dalla Spagna al Belgio all’Argentina: è questa la radice della forza espressiva e scenografica dei veri e propri concerti-spettacolo che hanno
creato la fama dell’Art Tango Ensemble, formazione creata dal violinista Joaquìn Palomares
e dal bandoneonista Orlando Dibello, che guiderà il pubblico in un lungo e appassionato viaggio nel tango, da Gardel a Piazzolla. Tango pasion, questo il titolo dell’appuntamento
inizio ore 21
che assieme ai due fondatori del gruppo, vedrà esibirsi Adrian Van Dongen al violoncello, Michel Wagemans al pianoforte, Joaquin Palomares
e Katalin Pertik al violino, e i due ballerini Matias e Magda, vice campioni del mondo di tango in Corea nel 2008. “Il rosso e il nero sono i colori del tango – raccontano gli artisti di art tango ensemble - di
conseguenza sono i colori della passione: il rosso
del sangue, del vino e del cuore che si infrange; il nero evoca l’eleganza, la sobrietà e il fondo
oscuro dell’anima”.
Questo è il linguaggio che ha portato Palomares e
Dibello a riunire i vari interpreti, tutti solisti internazionali, a coltivare questo genere musicale,
sedotti dai tanghi di piazzolla e gardel. L’intensità malinconica di questa musica, piena di forza e di passione, unita ad una coreografia sensuale e suggestiva, danno a questo concerto-spettacolo una forte personalità. La musica rientra prepotentemente, dopo numerosi anni, nel cartellone teatrale cividalese.
Pertanto in occasione dei dieci anni di vita dell’Associazione Musicale Sergio Gaggia, ente culturale riconosciuto di interesse regionale dal
2008, nasce questo apporto di livello internazionale.
Il gruppo culturale vanta produzioni illustri come
l’invito ai concerti del Quirinale, con diretta sulla
terza rete radiofonica rai ed in euroradio, la realizzazione di spettacoli che hanno già toccato
4 continenti, la collaborazione con alcuni dei più
importanti festival cameristici europei, la memorabile di 5 giorni con il mitico violinista Ivry Gitlis, ambasciatore unesco, la riscoperta della
compositrice ed etnomusicologa Ella Von Schoultz
Adaiewsky, le sinergie nel festival finlandia con le maggiori istituzioni culturali finniche e con l’associazione udinese Vicino/Lontano
mar.18.dic.2012
Produzione Mittelfest 2012 in collaborazione con CSS
Teatro Stabile di Innovazione del FVG
“RIVEDRO’ CIVIDALE?”
di Roberto Covaz
percorsi di letture tratte da “Vedrò Singapore?”
di Piero Chiara
lettura scenica a cura di Alessandro Marinuzzi
con Massimiliano Borghesi, Lara Komar, Omar Scala
musiche dal vivo eseguite da Mocambo Swing
Matteo Sgobino (chitarra e voce)
Alan Malusà Magno (chitarra)
Flavio Davanzo (tromba)
Alessandro Turchet (contrabbasso)
regia di Alessandro Marinuzzi
All’inizio degli anni ‘30 lo scrittore Piero Chiara
giunge in Friuli, aiutante di cancelleria in pretura. Questa è forse la fase iniziale del riadattamento regionale formato friuli di un romanzo di respiro internazionale. Autore lombardo, dalla biografia
rocambolesca, inviso al fascismo per la sua inizio ore 21
naturale indole al dissenso, costretto a fuggire in
Svizzera in seguito ad un ordine di cattura emesso
dal tribunale speciale fascista, tornerà in Italia nel
1945 ed inizierà a collaborare con vari quotidiani
dedicandosi poi completamente all’attività narrativa, abbandonando l’impiego pubblico.
La sua godibile, piccante, paradossale parentesi da
impiegato statale si può quindi leggere nelle pagine
del romanzo “Vedrò Singapore?” e ritrovare ora,
grazie a questo progetto, anche nei luoghi esatti e
nei personaggi che ispirarono quelle vicende.
Nel 1981 l'autore rielabora nel proprio testo i ricordi
autobiografici dei mesi trascorsi, nel 1932, tra Pontebba, Aidussina, Cividale del Friuli, Venezia e
Trieste, dopo aver vinto un concorso in magistratura. In questo contesto si inserisce Roberto Covaz, giornalista e scrittore goriziano, ammiratore di
Piero Chiara e nello stesso tempo affascinato dalla
bellezza e dalle suggestioni di Cividale. Su richiesta
del Mittelfest ha pertanto scritto una riduzione teatrale del racconto al fine di realizzare uno spettacolo che trattiene in pieno l’ironia e la verve
dello scrittore lombardo, concentrandosi sulle vicende personali degli anni ’30 nella città ducale. Il protagonista del romanzo, un giovane apatico
lombardo, s’imbatte in una serie di bizzarri personaggi che gli movimenteranno l’esistenza e lo coinvolgeranno in una lunga fila di peripezie e
grotteschi colpi di scena, fino alla avventurosa
mancata fuga su un piroscafo diretto a Singapore.
Soprattutto le donne sono le protagoniste delle pagine cividalesi dell’opera: su tutte la bellissima
cassiera del caffè longobardo, l’irraggiungibile Brunilde, della quale il protagonista si innamora
perdutamente. mer.16.gen.2013
Produzione Familie Floz/
Theaterhaus Stuttgart/Theater Duisburg
HOTEL PARADISO
di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher,
Hajo Schuler, Frederik Rohn, Michael Vogel
con Familie Floz: Anna Kistel, Sebastian Kautz,
Thomas Rascher, Nicolas Witte, Frederik Rohn
regia di Michael Vogel
Familie Floz è un gruppo teatrale composto da
gente di teatro: attori e attrici, musicisti, ballerini e ballerine, registi, creatori/trici di maschere, disegnatori luci, costumisti, drammaturghi e altre
belle persone provenienti da più di 10 nazioni.
Nella riscoperta continua di discipline secolari come
arte della recitazione, gioco di maschere, danza,
inizio ore 21
clowneria, artificio, magia e improvvisazione, la FAMILIE FLÖZ riesce in un'esperienza teatrale di
poesia unica. Uno spettacolo che si annuncia “innovativo”: Familie Floz, infatti, si caratterizza e
differenzia dalle altre compagnie teatrali per l’utilizzo in scena, da parte degli attori, di grottesche maschere e, di conseguenza, per il
mancato uso della parola. In una sorta di tirolo immaginario, "al confine tra avventure di sogno e
sogni di avventure", l'Hotel Paradiso si presenta
come un rifugio d'alta quota, avvolto dai ghiacciai e
dal sibilo dei venti, più che essere un hotel cinque
stelle (tre delle quali, emblematicamente cadute a
terra, vengono alla meglio riappese allo stemma).
Nella sua hall, un po' stantia e d'altri tempi, si affacciano varie porte dalle quali irrompono
i diversi personaggi: lo staff dell'albergo e clienti di ogni tipo, tutti interpretati solo da quattro attori.
Personaggi archetipici, di volta in volta ansiosi, radiosi, infingardi, equivoci, iperattivi, perfino misteriosi ed inquietanti: l’anziana capo famiglia,
che gestisce l’albergo col pugno di ferro, il figlio,
che sogna il vero amore mentre combatte una
dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell´albergo, la cameriera,
che ha un problema di cleptomania, e il cuoco, che ha la passione di macellare, non solo animali…
quando il primo cadavere affiora, tutto l´albergo
scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. Hotel Paradiso è
un'esperienza di poesia teatrale insolita e affascinante, un contatto diretto con un'arte pura
ed autentica per tutta la famiglia e le generazioni. Il loro teatro di figura e di maschera è unico nel suo genere e da circa 16 anni ammalia spettatori di tutto il mondo.
gio.31.gen.2013
D.C.E. danzitalia
AMARCORD
musica di Nino Rota
liberamente ispirato dall’omonimo film di Fellini
con Rossella Brescia
e la Compagnia Danzitalia
coreografia e regia Luciano Cannito
in collaborazione con Circuito Danza FVG
inizio ore 21
Il balletto Amarcord è liberamente ispirato al film
in cui Fellini ricorda/rivisita la sua vita di ragazzo in
una Rimini della prima metà degli anni trenta.
è un divertente e melanconico affresco dell’Italia
fra le due guerre, dove il fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzandone la cultura e il costume. La storia di titta, alter-ego
del Fellini adolescente, e della sua famiglia si inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli
ritratti (gradisca, volpina, la tabaccaia), e di aneddoti legati a un filo comune che li rende interdipendenti e dove affiora comunque sempre
la spensieratezza e la voglia di vivere propria degli
italiani dell’epoca. L’intento del balletto è trasportare coloro che lo guardano in un viaggio di condivisione, dove tutti si rivedano in ciò che accade in scena, sentano il profumo di ciò che negli
anni trenta si sentiva, ricordino ciò che eravamo
noi, quegli italiani la cui storia non si studierà mai in alcun libro, quella gente normale e semplice di
provincia. Un po’ come rivivere cose già vissute,
come rivivere uno spaccato dell’Italia a cavallo tra
le due guerre, dell’Italia piccola, quella della gente
comune, con i soliti problemi di tutti i giorni. Dice il
coreografo Luciano Cannito: “i soprusi di allora
delle camicie nere, oggi hanno mille altri nomi.
Nessuno ci obbliga più a bere l’olio di ricino, ma
nessuno impedisce neppure l’umiliazione culturale
di cose di televisione vergognose, scandalose, tristissime. Il rincoglionimento di massa ci sta travolgendo”. Proposto per la prima volta nel 1995
al Teatro San Carlo, Amarcord è andato in scena
anche al Teatro alla Scala, negli Stati Uniti (Metropolitan di New York, Orange County di Los Angeles), e al Teatro Massimo di Palermo, riscuotendo ampi successi: questa del 2012 è una
versione coreografica espressamente rivisitata per
la Compagnia Danzitalia, con Rossella Brescia come
affascinante protagonista.
sab.09.feb.2013
Shakespeare, Ibsen e Brecht.
Con Antigone ovvero una strategia del rito
i due drammaturghi, nonché registi della compagnia, affrontano finalmente la tragedia classica, la rileggono e la reinterpretano come è nel loro stile. L’Antigone di Sofocle ha colpito i due attori soprattutto per la straordinaria nettezza
nell’affrontare un tema mitico ma al tempo stesso
di sconcertante attualità e per la sorprendente
semplicità poetica di una lingua capace di attraversare il tempo e le mode.
A partire dal conflitto tra la pietas di Antigone e il rigore di Creonte, nascono tutti gli altri scontri:
l’opposizione tra le due sorelle (Antigone sceglie la
morte e Ismene la vita), quella tra padre e figlio
(Creonte condanna a morte Antigone ed Emone
cerca di dissuaderlo) e, infine, quella tra Creonte e Tiresia, tra le leggi decise dagli uomini e le leggi
divine. “Entriamo nel mondo della tragedia greca – spiegano i due registi – guidati dalle suggestioni del mistero che la avvolge, dalle domande intorno ad una complessità di linguaggi
che per tutti erano comprensibili”. Registrazioni, musica elettronica e suono si miscelano alle parole
e sorreggono, provocano, contrastano le azioni,
aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza”. ”Il mito – concludono Bucci e Sgrosso – conferma
una volta di più la sua vitalità, la sua capacità di dialogare con le forme e i linguaggi del presente,
proponendo ancora delle domande impegnative
alle quali fornire risposte non è mai troppo semplice e immediato”..
CTB Teatro Stabile di Brescia
ANTIGONE
ovvero una strategia del rito
da Sofocle
progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci
e Marco Sgrosso
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso,
Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto,
Gabriele Paolocà
regia Elena Bucci
Nella maschilista società greca arcaica la giovane
Antigone è abbandonata da tutti, anche dalla sorella Ismene, quando tenta di compiere i riti funebri per il fratello Polinice, ucciso dall'altro fratello, Eteocle, alle porte di Tebe.
Se la ragione di stato impone che Polinice, assediatore di Tebe, rimanga cadavere insepolto,
esposto ad intemperie ed oltraggi, è giusto che la
giovane Antigone violi questa legge solo per assecondare le ragioni del cuore?
I grandi attori Elena Bucci e Marco Sgrosso da sempre trattano e studiano i grandi classici del teatro, e nel loro repertorio non mancano Goldoni,
inizio ore 21
ven.22.feb.2013
Produzione The Big One
VITE PRIVATE
Private lives è una delle più note e più riuscite
commedie di Noel Coward. La storia, ambientata nella Francia degli anni
Trenta, vede protagonisti Elyot (Corrado Tedeschi)
e Amanda (Benedicta Boccoli) che, divorziati da cinque anni, si sono entrambi recentemente risposati. Ma durante la loro nuova luna di miele
scoprono con orrore di non aver solo casualmente
prenotato lo stesso albergo, ma di alloggiare addirittura in camere adiacenti con il terrazzo in
comune. Il loro disappunto iniziale si trasforma inaspettatamente in gioia quando, dopo una lunga
serie di comici eventi ed esilaranti colpi di scena,
scoprono di essere ancora disperatamente innamorati e decidono così di fuggire insieme a Parigi. Dopo l’entusiasmo per lo straordinario ritorno di fiamma, sia Amanda che Elyot si rendono
conto che nessuno dei due è realmente cambiato.
Ed ecco riaffiorare i vecchi litigi, i malcelati rancori
e le incomprensioni di sempre che, solo cinque
anni prima, li avevano portati alla separazione. Che dire? Un’autentica, divertentissima, intensa
storia d’amore alla quale, come tutte le più belle
storie d’amore, non è mai troppo facile apporre la
parola fine. All’uscita della versione originale della
commedia il Times scrisse:”che commedia divertente!” e l’Observer definì i due protagonisti
“una compagnia deliziosa”. Ancora oggi Giovanni De Feudis, il regista di questo nuovo adattamento,
la esalta come “una commedia travolgente, classicamente brillante”..
(Private Lives)
di Noel Coward
con Corrado Tedeschi, Benedicta Boccoli
e con Emy Bergamo
regia Giovanni De Feudis
inizio ore 21
mar.12.mar.2013
Nuovo teatro s.r.l./Gli Ipocriti
20.000 euro un quadro completamente bianco;
Marco (Alberti), caustico ingegnere aeronautico, si fa beffe di lui e del suo acquisto che giudica “una merda bianca”. Il conflitto tra i due coinvolge
Yvan (Haber), ex commerciante di tessuti ora caduto in rovina. Il quadro, pur introducendo
una riflessione satirica sull’arte contemporanea, è il pretesto che serve a mette in crisi il nostro concetto di amicizia maschile, e in particolare la sua dimensione goliardica, che secoli di letteratura e strutture culturali hanno innalzato a piccolo totem della società evoluta. Siamo soliti immaginarla come una
sorta di “paradiso terrestre dove ognuno ritrova se
stesso”, si legge nelle note, eppure secondo l’autrice Franco-Iraniana non è così. Questo mito
verrà infatti smontato grazie a un affresco delle
meschinità e delle debolezze umane, posto a
fianco a un sottile breviario delle pulsioni animali,
tra le quali una in particolare viene evidenziata:
l’orgoglio. E se il finale sembra ricondurre ad un
lieto fine, Reza lascia in realtà aperta una questione
non semplice: è davvero la sincerità il modo migliore per far durare un rapporto? O non piuttosto una giusta dose di menzogna?
Questa magnifica autrice, capace di interpretare
l'animo umano in modo modernissimo, ha vinto il premio Lawrence Olivier nel 1997 negli Stati Uniti e il Tony Award nel 1998 a Broadway per il miglior spettacolo. La sua scrittura è scoppiettante, elegante, pungente, e la messa in scena di Solari è splendida. Il divertimento è assicurato.
ART
di Yasmina Reza
traduzione di Alessandra Serra
con Alessandro Haber, Alessio Boni, Gigio Alberti
regia Giampiero Solari
Art di Yasmine Reza è un'opera sull'amicizia maschile ma soprattutto sulla natura umana, così complessa e labirintica da dare le vertigini. In questo adattamento di Giampiero Solari con tre attori d’eccezione (Alessio boni, Gigio Alberti,
Alessandro Haber), ci intrufoliamo in una serata di tre amici di vecchia data, rampolli di una borghesia parigina tutta carriera, psicanalisi e gusti radical chic. Serge (Boni), dermatologo di successo che fa di tutto per diventare un esperto
d’arte contemporanea, acquista per la bellezza di
inizio ore 21
mer.27.mar.2013
Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia /Malguion s.r.l.
OBLIVION SHOW 2.0
IL SUSSIDIARIO
di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
con gli Oblivion: Graziana Borciani,
Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
regia Gioele Dix
inizio ore 21
Gli Oblivion si presentano con l’Oblivion show 2.0 il sussidiario, un compendio irresistibile di musica e comicità, non un semplice aggiornamento ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion
che riesce a mescolare Lady Gaga con J. S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare, è un “caso” teatrale da cui ormai gli appassionati non possono prescindere. Come raccontare l’avventura di questi cinque irresistibili artisti, cantanti e attori, cabarettisti e comici, leggeri ma serissimi? Sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi l’esplosione su internet: ad oggi oltre 2 milioni di contatti ricevuti in due anni da i promessi
sposi in dieci minuti, geniale micro-musical messo on-line su youtube dagli Oblivion per farsi conoscere in modo diretto dal grande
pubblico. E ormai hanno valicato anche i confini del palcoscenico,
realizzando un esilarante libro sui Promessi Sposi, tenendo memorabili lectio dementialis sullo stesso argomento… Che cosa aspettarsi, quindi, dal nuovo show, che conta nuovamente
sul contributo registico di Gioele Dix? Tutto quello che può scaturire
dalla fantasia di un gruppo che vanta un’attualissima trasversalità di
mezzi e che è innamorato di una comicità vecchio stile. Gli Oblivion
strizzano l’occhio al cabaret e al cafè chantant, praticano una satira
(di costume, ma non solo) così garbata da essere anche più corrosiva,
inventano giochi tra musica e linguaggio, utilizzando almeno un secolo di materiale musicale e servendosi delle canzoni come di un
alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in
modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso
omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un
miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo
spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti. “è un piacere dirigere gli Oblivion,
cinque solisti che amano il gioco di squadra. Sono tutti ottimi cantanti, solidi sul piano tecnico e musicalmente versatili. Il loro repertorio spazia dal classico al pop, passano con disinvoltura
dal canto gregoriano al rap, sono melodici e jazz. ed è proprio il gusto
per la contaminazione, unito all’innata vocazione per il palcoscenico,
a renderli speciali. Una faticosa e felice avventura per la quale è valsa
la pena spendersi senza risparmio.” (Gioele Dix)
BIGLIETTI
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“Rivedrò Cividale?”
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85,00
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168,00
148,00
128,00
148,00
123,00
108,00
informazioni
Ufficio Cultura
tel. 0432 710350
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Biglietteria
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tel. 0432 731353 (nelle date e negli orari indicati)
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CITTÀ DI
CIVID
DALE
CIVIDALE
DEL FRIULI
in collaborazione con
Associazione
Musicale
Sergio Gaggia
Banca di Cividale
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