Rivista di Medicina, Attualità, Cultura MEDIMIA MAGAZINE - Bimestrale - settembre - ottobre 2012 - Periodico a diffusione gratuita - Anno III n° 8 malattie reumatiche falsi miti da sfatare dermatologia i tumori cutanei 4 ginecologia la pillola del giorno dopo 15 reportage edimburgo 54 FOCUS 37 psicologia la pet therapy 67 primo simposio mondiale di laserterapia MEDIMIA MAGAZINE Periodico a diffusione gratuita Anno III n° 8 settembre - ottobre 2012 sommario editoriale il melanoma 3 idrologia ginecologia e terme 46 dermatologia i tumori cutanei 4 laserterapia lifting medico 51 fotografia in laserterapia 11 reportage edimburgo 54 4 la vitiligine 13 saperi & sapori bollito di manzo 61 ginecologia contraccezione d’emergenza 15 alimentazione in gravidanza 20 filosofia le emozioni ferite 62 20 dermatologia estetica medicina estetica e 3D 23 FOCUS simposio mondiale di laserterapia 37 psicologia pet therapy 67 società lo stress ci invecchia 70 medicina estetica tossina botulinica 26 reumatologia le malattie reumatiche: falsi miti da sfatare 30 54 sapori in viaggio il cilento 73 30 anima & corpo le stelle consigliano... 76 contatti cerca il medico 78 67 editoriale Rivista di Medicina, Attualità, Cultura MEDIMIA MAGAZINE - Bimestrale - settembre - ottobre 2012 - Periodico a diffusione gratuita - Anno II n° 8 malattie reumatiche falsi miti da sfatare Pasquale Malvone [email protected] dermatologia i tumori cutanei 4 ginecologia la pillola del giorno dopo 15 reportage scozia 54 FOCUS 37 psicologia la pet therapy 67 primo simposio mondiale di laserterapia direttore responsabile pasquale malvone il melanoma prevenire è meglio che curare C ari lettori, spesso la comparsa di un neo viene considerata come un semplice inestetismo, per altri un vezzo estetico. Eppure non tutti sanno (o preferiscono non sapere) che i nei, in alcuni casi, possono trasformarsi in melanoma, uno dei più gravi tumori della pelle. Il melanoma cutaneo è l’unico ad essere visibile già durante le prime fasi evolutive ed è per questo che il suo tempestivo trattamento ne consente una completa guarigione. In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 7000 nuovi casi di melanoma maligno e oltre 1500 pazienti perdono la vita a causa di questi tumori. Il melanoma può essere diagnosticato attraverso un semplice esame: la dermoscopia. Ed è proprio in questo periodo, dal ritorno delle vacanze estive, che oncologi e dermatologi consigliano di sottoporsi ad un accurato screening della pelle. Tra le possibili cause, oltre ai raggi solari, un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, dimostra come i raggi Uva dei lettini abbronzanti sono dannosi per la pelle e possono causare l’insorgenza del melanoma. E’ bene ripetere che tutte le volte che un neo cambia la sua forma abituale e colore, è necessario rivolgersi al medico specialista. coordinatore scientifico mario sannino redazione scientifica giovanni cannarozzo alfonso carotenuto paolo caterino luigi cuoco gioacchino listro domenico piccolo grazia primavera nadia russo hanno collaborato a questo numero: raffaele aratro, luisa barbaro, vittorio berruti, francesco buccaro, giovanni cannarozzo, maria costantino, andrea d’alpa, pietro falanga, giuseppe fera, sabina fonti, ubaldo grimaldi, fabrizio melfa, giovanni minisola, domenico reale, mario sannino, mario sanza, giovanni fabio zagni. coordinamento grafico antonio di rosa vincenzo pinto portale medimia.it antonio galli fotografia luigi caterino agenzie fotografiche fotolia mg group editore EPS srl stampa Grafica Metelliana Cava De’ Tirreni (Sa) direzione e amministrazione EPS srl isola 7, lotto 759 80035 - cis di nola (na) tel. +39 081 5109495 fax +39 081 5109415 www.medimia.it [email protected] l’autore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonchè per eventuali omissioni o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero. Registrazione n° 5 del 21/06/2010 presso il tribunale di t. annunziata UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA dermatologia l’intervista i tumori cutanei la parola all’esperto la prevenzione e la diagnosi precoce sono l’arma più efficace per sconfiggere i tumori cutanei L’ esame dei dati statistici relativi all’andamento dei tumori cutanei durante l’ultimo ventennio fornisce dati inquietanti: non solo si evidenzia un notevole aumento di casi, ma si rileva anche un sensibile abbassamento dell’età di insorgenza. Così per la prima volta in Italia è stato registrato un caso di melanoma in un soggetto di soli 12 anni, mentre per i tumori della linea epiteliale l’età media di comparsa si è spostata dai 60 anni del passato alla fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni, col riscontro di molti casi anche in soggetti sotto i 30 anni. Abbiamo pertanto rivolto alcune domande al Dott. Mario Sannino, oncologo che da diversi anni è per molti un punto di riferimento nella diagnosi precoce e terapia delle neoplasie cutanee. Perché nasce un tumore cutaneo? Il cancro in genere si sviluppa quando il DNA di una cellula viene danneggiato e l’organismo non è più in grado di ripa- 4 Nella foto: a sinistra, Mario Sannino, Specialista in Oncologia Dermatologica Prof. a.c. Università UPAM Napoli U.O. Dermatologia Oncologica ASL NA3 Sud GILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia) Italian Laser Academy of Dermatology (ILAD) [email protected] rare il danno subito. Le cellule alterate cominciano a crescere e dividersi in maniera incontrollata: quando questo si verifica nasce il tumore. Le neoplasie cutanee si sviluppano più comunemente nell’epidermide, lo strato più esterno della pelle. Il maggior responsabile del danno a livello del materiale nucleare è l’esposizione cronica al sole e le ustioni solari occasionali dei primi anni di vita. Secondo l’American Cancer Society “molti degli oltre un milione di tumori della pelle diagnosticati ogni anno in America e ben duecentomila in Italia, potrebbero essere evitati con una corretta protezione dai raggi del sole”. E’ scientificamente documentato che l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) danneggia il DNA delle cellule cutanee. La pelle di solito può riparare il danno prima che si verifichino mutazioni, prevenendo così spontaneamente l’insorgenza del cancro. Le ultime ricerche dimostrano che gli UV sono capaci anche di alterare la risposta immunitaria dell’organismo, mediante la soppressione dei meccanismi cellulo-mediata, consentendo alle cellule neoplastiche di sfuggire al controllo immunologico. Anche l’ereditarietà gioca un ruolo importante nell’insorgenza dei tumori. Nel 5-10% dei casi di melanoma è presente una storia familiare. La caratteristica dei tumori cutanei a svilupparsi in aree fotoesposte, e quindi visibili, rende queste neoplasie evidenti già dalle prime fasi di comparsa. Questo consente una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Quanti tipi di tumori cutanei esistono? Nel 98% dei casi il tumore è un basalioma, uno spinalioma o un melanoma. Ciascuno di questi tre tumori inizia all’interno di un diverso tipo di cellula cutanea. Oggi è possibile fare anche una classificazione che suddivide i tumori della pelle in due sole classi: tumori melanocitari e tumori non melanocitari, ovvero tumori che producono o non producono melanina, il pigmento scuro prodotto dai melanociti che colora la pelle di base (fototipo da I a V), e che aumenta generalmente quando ci esponiamo al sole (abbronzatura). Il carcinoma spinocellulare è dose UV dipendente, ovvero insorge normalmente in aree fotoesposte cronicamente (vedi labbro inferiore e cuoio capelluto dei soggetti calvi) mentre il carcinoma basocellulare e il melanoma cutaneo insorgono in quelle aree sottoposte ad esposizione solare non controllate, dove in passato si sono verificati episodi di scottatura solare della pelle. Ci vuole accennare brevemente come si i tumori cutanei Basalioma invasivo presentano i tumori della pelle? Il carcinoma a cellule basali (BCC) o basalioma è certamente il tumore più comune. Il BCC si sviluppa in oltre 200 mila persone ogni anno in Italia. Da solo il BCC rappresenterebbe il 78% di tutti i tumori cutanei. E’ un cancro che prende origine nelle cellule basali, ovvero le cellule della pelle che si trovano nel livello più basso dell’epidermide. Il basalioma può assumere diverse forme: si può evidenziare come un nodulo traslucido o lucido perlato o come una piccola ulcera, che può guarire con una crosticina ma che poi si riapre e sanguina. La ricrescita appare come cute rosa leggermente sopraelevata, a volte come una macchia rossastra irritata o una cicatrice cerulea. La maggior parte dei BCC appaiono sulla pelle dopo una storia di esposizione eccessiva e permanente al sole ed è per questo che le zone più colpite corrispon- dono a viso, orecchie, cuoio capelluto e parte superiore del tronco. Questi tumori tendono a crescere lentamente e possono richiedere anni per raggiungere pochi centimetri di dimensione; inoltre il basalioma non ha la tendenza a dare metastasi (ossia a diffondersi ad altre parti del corpo) e la diagnosi precoce seguita da un immediato trattamento non consente al tumore di effettuare gravi danni al tessuto circostante. Nettamente inferiore la percentuale del carcinoma a cellule squamose (SCC) o spinalioma. Questo cancro origina dalle cellule squamose, che si trovano nello strato superiore dell’epidermide. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 30 mila nuovi casi di spinaliomi cutanei. Lo SCC si presenta in genere dopo i 50 anni, più comunemente nelle persone anziane, soprattutto nelle persone di carnagione chiara che hanno trascorso lunghi perio- 5 l’intervista di di esposizione al sole. Spesso appare come una crosta o squama della pelle, con una base rossa infiammata che corrisponde alla crescita del tumore. Generalmente lo spinalioma insorge su aree cutanee fotoesposte ma si può sviluppare in qualsiasi parte del corpo, compresa la mucosa del cavo-orale e genitali. Il carcinoma a cellule squamose può derivare da una cheratosi attinica, una lesione squamosa precancerosa di colore bruno-rossastro o giallastro-nero, dislocata spesso sul cuoio capelluto di uomini calvi o sul décolleté femminile. Spesso le lesioni sono multiple e quindi è possibile che possano insorgere più tumori nello stesso soggetto. Lo SCC richiede un trattamento precoce per prevenire le metastasi (diffusione a distanza, come ad esempio cervello e polmoni). Il melanoma maligno cutaneo (MMC): rappresenta circa il 4% di tutti i tumori della pelle diagnosticati. Origina dai melanociti, le cellule all’interno dell’epidermide che, producendo melanina, danno il colore alla nostra pelle. Il melanoma cutaneo è “la forma più letale di cancro della pelle”, perché può diffondersi rapidamente al sistema linfatico e agli organi interni. In Italia, ogni anno, più di 7 mila persone si ammalano di melanoma e di questi, purtroppo, il 20% muore per metastasi diffuse. I soggetti più colpiti sono quelli di carnagione e occhi chiari, quelli che più scientificamente chiamiamo fototipi I e II. La sede è, in genere, il dorso nei maschi e le gambe nelle donne ma il melanoma può insorgere in qualsiasi distretto corporeo, compreso occhi e mucose intime. Oggi, grazie alla diagnosi precoce, effettuata mediante una metodica utilizzata dai dermatologi, la dermoscopia, e un trattamento chirurgico adeguato, il tasso di guarigione per il melanoma è di circa il 95%. Una volta 8 i tumori cutanei Melanoma in situ ragazzo 18 anni (dermoscopia) Basalioma pigmentato. Esame clinico e dermoscopico Spinalioma labbro inferiore Lentigo maligna della guancia che il tumore si diffonde, la prognosi è infausta. Il melanoma cutaneo si sviluppa su un pre-esistente nevo o può nascere ex novo, come lesione autonoma. Per questo è importante riconoscere in tempo i cambiamenti che avvengono a carico dei propri nevi o individuare la comparsa di una nuova lesione. Applicando la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensioni ed Evoluzione di un neo) e l’Autoesame periodico della pelle, che ognuno di noi dovrebbe eseguire una 7 l’intervista volta al mese, è possibile individuare un neo sospetto. Altri tumori della pelle: rappresentano meno del 2% dei casi diagnosticati. Questi sono classificati come tumori della pelle non melanocitari e includono il carcinoma a cellule di Merkel, dermatofibromasarcoma protuberans, morbo di Paget e linfoma cutaneo a cellule T. Chi si ammala di cancro della pelle? Il cancro della pelle si sviluppa in tutti i tipi di pelle, da quella chiara a quella scura, sebbene risulti più probabile in coloro che hanno pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi o rossi, una tendenza a scottarsi facilmente al sole e una storia di ustioni solari ripetute nei primi anni di vita, riconoscibili dalle lentigini solari del dorso e spalle. Chiunque abbia una storia familiare di cancro della pelle presenta un rischio maggiore, spesso superiore al 50%, di sviluppare a sua volta un cancro della pelle. In individui di pelle scura, il più delle volte il melanoma si sviluppa su aree non fotoesposte, come il piede, sotto le unghie e sulle mucose di bocca e genitali. Cosa prevede succederà nei prossimi anni? Come già detto, in Italia ogni anno muoiono 1500 persone per le gravi metastasi che si vengono a generare in seguito a un melanoma cutaneo. Se la tendenza attuale si confermasse anche per il futuro, un italiano su cinque potrebbe sviluppare un cancro della pelle nel corso della propria vita. Anche il melanoma sta crescendo ad un ritmo allarmante. Nel 1930, un italiano su 5 mila era a rischio di melanoma, nel 2004 questo rapporto era salito a 1 su 65 e gli ultimi dati non sono molto incoraggianti. Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito 8 i tumori cutanei Melanoma del piede. Prima e dopo trattamento chirurgico Basalioma superficiale. Prima e dopo trattamento combinato Laser CO2 + Dye-Laser ad un maggiore incremento del tasso di incidenza del tumore, ma grazie alla diagnosi precoce e a trattamenti chirurgici repentini, il tasso di mortalità risulta in calo. Oggi il melanoma è il secondo tumore più comune nelle donne tra i 20 e i 29. Quale può essere l’asso nella manica nella lotta ai tumori cutanei? Prevenzione e diagnosi precoce, questa è la chiave per sconfiggere i tumori cutanei. La maggior parte della gente pur riconoscendo che il sole è “malato” e che non ci si dovrebbe esporre eccessivamente ai suoi raggi, di fatto non si protegge o si protegge troppo poco. Molti impiegano creme solari con Fattore di Protezione Solare (SPF) troppo bassi, come 20-30, per paura di non abbronzarsi. Al contrario, invece, i moderni fotoprotettori, con SPF 50 e 50+, sono in grado di bloccare le radiazioni nocive degli UVA/ UVB e andrebbero utilizzati da tutti, anche dalle persone con carnagione scura. Una corretta e adeguata protezione solare può ridurre significativamente il rischio di sviluppare un cancro della pelle. Dovremmo aggiungere poi alle pratiche di protezione solare anche l’abitudine di evitare l’esposizione al sole tra le 12:00 e le 16:00, ore in cui i raggi sono più forti e possono arrecare danni anche se filtrati dalle creme. l’intervista Se necessario, aggiungere ulteriori criteri di protezione come ombrellone, cappellino, occhiali da sole e indossare magliette protettive anche in acqua. Ricordiamoci che i tumori della pelle sono ormai molto diffusi e dobbiamo imparare a riconoscere la loro insorgenza sulla nostra pelle. Pertanto raccomando un auto-esame periodico della propria pelle davanti allo specchio o facendosi aiutare da un’altra persona, e di sottoporsi una volta l’anno a una visita dermatologica, meglio effettuando una Dermoscopia. Il cancro della pelle è oggi curabile, basta diagnosticarlo precocemente ed effettuare un trattamento adeguato. Quali trattamenti sono validi per la cura dei tumori cutanei? Il trattamento di elezione dei tumori cutanei, in genere, resta ancora l’intervento chirurgico, anche se sono possibili recidive nel 5% dei casi trattati chirurgicamente. Per l’epitelioma basocellulare, nella varietà nodulare-ulcerato e pigmentata il trattamento di prima scelta è l’intervento chirurgico; nel basalioma superficiale e in quelli non operabili è possibile ricorrere ad altre tecniche, come trattamenti topici a base di creme immunomodulanti o citostatiche (Imiquimod e 5-fluorouracile), terapia fotodinamica (PDT) previa somministrazione di un farmaco fotosensibile (per il basalioma la sostanza più utilizzata è l’acido amino levulinico chiamato semplicemente in sigla 5-ALA), tecnica laser con vaporizzazione delle neoplasia, come nel caso del laser CO2 o DYE laser nelle applicazioni non convenzionali. Queste ultime tecniche sono certamente più efficaci e più selettive. La Crioterapia è una metodica economica, semplice ed efficace per il trattamento di lesioni cutanee e non, sia di natura benigna i tumori cutanei Basalioma superficiale. Prima e dopo trattamento con Crioterapia Basalioma Vascolarizzato Non Pigmentato. Prima e dopo trattamento con Dye-Laser che tumorale. I massimi effetti distruttivi sono determinati da cicli ripetuti di congelamento e scongelamento in quanto ad ogni ciclo c’è un richiamo d’acqua e la maggior quantità d’acqua facilita la trasmissione del freddo. Per queste caratteristiche la crioterapia può essere usata anche come trattamento di prima scelta (e non solo come metodo alternativo) in caso di lesioni neoplastiche di minore entità (mai un melanoma) quando si è ben certi della diagnosi. Nella cura del melanoma cutaneo ci sono delle novità? Anche in Italia da qualche mese è pos- sibile ricorrere a un nuovo farmaco per la cura del melanoma. Il Vemurafenib (Zelboraf) è un inibitore della BRAF chinasi ed è un farmaco approvato dall’FDA per il trattamento del melanoma inoperabile o metastatico con mutazione BRAF V600E. Le cellule che non hanno questa mutazione non rispondono al trattamento e sembra che l’uso in pazienti senza tale mutazione possa addirittura aggravare il quadro clinico. Il farmaco è in grado di inibire il B-Raf/ MEK sulla via B/Raf/MEK/ERK. Vemurafenib si è dimostrato efficace nel prolungare la vita dei pazienti e nel ritardare l’evoluzione della malattia. 9 dermatologia giovanni cannarozzo specialista in dermatologia fotografia nella pratica dermatologica Lentigo Solare del volto valutazione multispettrale 10 Immagine clinica Immagine polarizzata Valutazione della componente pigmentaria Valutazione della componente vascolare N el corso degli anni la fotografia digitale si è dimostrata una tecnologia a basso costo, facile da utilizzare, versatile, tale da rendere indispensabile il suo utilizzo in campo medico. La possibilità di osservare le immagini fotografiche sul monitor del computer aiuta il lavoro del professionista e contribuisce a rendere più chiari ed oggettivi i rapporti fra medico e paziente. La fotografia digitale, in associazione con l’indagine in epiluminescenza, porta un grande contributo all’archiviazione e localizzazione delle lesioni pigmentate per poter verificare nel tempo l’evoluzione di ogni lesione presente sul paziente. Grazie a specifici software, il computer organizza in modo semplice ed automatico le immagini, per una successiva consultazione, registrandole per data, tipologia di intervento e valutazione clinica. Gli strumenti digitali di elaborazione dell’immagine consentiranno in seguito di enfatizzare le caratteristiche vascolari, pigmentarie e di texture cutanea. Nella pratica dermatologica e nella ricerca clinica le informazioni visive sono di primaria importanza per un’accurata diagnosi e classificazione delle lesioni cutanee. Nonostante la capacità dell’occhio umano di distinguere i colori, non siamo in grado di quantificare con precisione la nostra dermatologia percezione del colore senza mezzi strumentali. Vi è la necessità, quindi, di una misura oggettiva, quantitativa e non invasiva per poter valutare la composizione della pigmentazione e della vascolarizzazione della cute. L’esigenza di avere sistemi che permettono la valutazione della pigmentazione e della vascolarizzazione di lesioni od inestetismi cutanei, è divenuta di fondamentale importanza per una corretta valutazione diagnostica mirata alla scelta del miglior approccio terapeutico (ad esempio scelta della lunghezza d’onda di un sistema laser). Le acquisizioni fotografiche standard anche se dotate di alta risoluzione grafica non sono in grado di rendere correttamente la tridimensionalità e i dettagli più fini della lesione o dell’inestetismo cutaneo. Nuovi sistemi di diagnostica non invasiva sfruttano un sistema di misurazione ottica in 3D (tridimensionale) che è in grado di risolvere questo tipo di limitazioni e offrire all’operatore un dispositivo adeguato per archiviare, analizzare, riprodurre ed elaborare i dati ricavati dalle immagini cliniche. Grande attenzione dovrà essere posta sulla riproducibilità del binomio lucesoggetto, sviluppando una soluzione che fissi in modo rigido la posizione della luce sulla fotocamera e la posizione in distanza ed angolo di incidenza del soggetto. Questo rappresenta l’unico metodo per poter ottenere nel tempo immagini standardizzate e confrontabili. L’utilizzo della fotografia a luce polarizzata è indicata per le indagini pigmentarie e vascolari, accettando il compromesso di uno scatto piatto e privo di informazioni sullo strato più superficiale della cute. Per ottenere una fotografia clinica utilizzabile in ambito scientifico è necessario 12 fotografia in laserterapia utilizzare uno sfondo omogeneo che elimini tutti i disturbi visivi ambientali, collocato in un’area prestabilita e integrato nel sistema di standardizzazione. Sin dal passato si sono cercati metodi strumentali che quantificassero la pigmentazione cutanea basandosi sulla misurazione dell’attenuazione dell’intensità luminosa indotta dalla cute stessa. Questi metodi possono essere basati o su misure puntuali che utilizzano delle sonde che entrano in contatto con la superficie della pelle, illuminano la porzione di interesse e raccolgono la luce riemessa, oppure con acquisizione di immagini che sfruttano la stessa metodica, con l’eccezione della presenza di sistemi di filtraggio (si illumina il tessuto e si analizza la luce riflessa ponendoci però ad una certa distanza dalla zona interessata, permettendo di analizzare una più ampia porzione di tessuto cutaneo senza interferire con esso). Quest’ultimo metodo fornisce informazioni prevalentemente di tipo qualitativo. In entrambi i casi la misura a largo spettro dell’attenuazione totale della luce è insufficiente a valutare con precisione la pigmentazione della cute, in quanto, oltre alla melanina, è presente anche l’emoglobina che assorbe la luce visibile in modo diverso in funzione della lunghezza d’onda. E’ stato necessario pertanto ricercare metodi per misurare l’assorbimento della luce in più di una banda spettrale e, possibilmente, con bande relativamente strette in modo da diversificare più efficacemente i vari contributi presenti. Da questo nascono strumentazioni di diagnostica non invasiva, quali i sistemi multispettrali, che permettano allo specialista di avere immagini che garantiscano una valutazione della pigmentazione e della vascolarizzazione (separate fra loro) delle lesioni e degli inestetismi cutanei. Considerata l’importanza dell’analisi dei vasi nelle lesioni cutanee, l’attenzione rivolta alla distribuzione dell’emoglobina è utilizzata come elemento guida per visualizzare aspetto, morfologia e dimensioni dei vasi. I dermastoscopi multispettrali di ultima generazione permettono al medico di analizzare la composizione della pigmentazione e della vascolarizzazione della cute sia in due che in tre dimensioni. Questa strumentazione è quindi utile non solo per creare rapporti dopo i trattamenti, ma anche per dimostrare i risultati con percentuali reali e come strumento di consultazione per suggerire i trattamenti appropriati a seconda delle esigenze del paziente (lesioni pigmentarie o vascolari). La valutazione in emoglobina e melanina risulta di fondamentale importanza per una corretta diagnosi pre-trattamento e per una corretta valutazione in follow-up. La strumentazione consente le misurazioni quantitative della texture cutanea, delle rughe sottili, medie e profonde fornendo dati sulla loro lunghezza, larghezza e profondità. Con le strumentazioni di nuovissima generazione è possibile fare tutte le valutazioni sopracitate anche tridimensionalmente, sfruttando la grafica 3D; quest’ultima permette al medico di visualizzare, analizzare ed archiviare le lesioni e le superfici in modo quanto più conforme alla realtà. La strumentazione rende il confronto tra le immagini del “prima e dopo” di immediata facilità. E’ sufficiente affiancare le immagini, selezionare le aree di interesse e visualizzare i risultati in forma grafica. Tutto questo consente al medico, e di conseguenza anche al paziente, di visualizzare in maniera migliore i reali risultati ottenuti dall’approccio terapeutico utilizzato. dermatologia vittorio berruti specialista in dermatologia la vitiligine: tra presente e futuro L a Vitiligine è una patologia autoimmune cutanea ad alto impatto psicosociale che si manifesta con la comparsa su diverse parti del corpo (soprattutto volto, arti superiori ed inferiori, genitali) di chiazze acromiche (bianche), variabili nella loro presentazione per forma, numero e dimensioni. Tale fenomeno sembra essere dovuto a cause molteplici, alcune delle quali ancora in fase di studio, in grado di indurre la scomparsa dalla nostra pelle delle cellule melanocitarie responsabili della pigmentazione. I soggetti affetti da vitiligine hanno una familiarità per questo disordine in 1/3 dei casi circa, e alcuni pazienti riferiscono uno stress psicofisico o un traumatismo meccanico sulla cute come evento scatenante o aggravante della malattia. Spesso si associa ad altri disordini su base autoimmunitaria quali ad esempio tiroiditi, gastriti autoimmuni, malattia di Addison ed alopecia areata. Spesso il soggetto affetto, tornato dalle vacanze estive, nota per la prima volta sul proprio corpo la presenza di chiazze bianche e nette, che risultano più evidenti perché la cute sana circostante, in quanto abbronzata mette in risalto le chiazze di vitiligine non in grado di rispondere allo stesso modo all'azione pigmentante dei raggi solari. Ciò spinge lo stesso paziente a rivolgersi allo specialista dermatologo il quale, con l'ausilio di metodiche quali la luce di Wood, riesce a fare diagnosi di questo disordine. Allo stato attuale non sono stati ancora identificati trattamenti definitivi per questa patologia, ma sono stati compiuti notevoli progressi in campo dermatologico, dermocosmetico e chirurgico che possono portare ad una repigmentazione duratura delle lesioni con un conseguente notevole miglioramento della qualità della vita del paziente. La terapia topica (cortisonici medio/alta potenza e inibitori della calcineurina) e la fototerapia con UVB a banda stretta rappresentano i trattamenti di prima linea per le forme di vitiligine rispettivamente localizzate e generalizzate. Gli studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che i risultati più promettenti si ottengono quando queste terapie vengono utilizzate in associazione tra di loro. Infine un ruolo sempre più promettente stanno assumendo nuovi tipi di fototerapie come i laser/luci ad eccimeri e la microfototerapia, nonché le tecniche chirurgiche. Quest'ultime sono da riservare principalmente per le forme di vitiligine resistenti a tutti gli altri trattamenti disponibili. 13 ginecologia luisa barbaro specialista in ginecologia contraccezione d’emergenza quando non è troppo tardi C ol termine di “Contraccezione d’emergenza” (E.C. Emergency Contraception), viene indicato qualsiasi metodo femminile, farmacologico o no, utilizzato entro i primissimi giorni successivi ad un rapporto sessuale presunto fecondante, con lo scopo di impedire una gravidanza indesiderata (Consortium for Emergency Contraception 1995) L’emergenza nasce dalla necessità di agire presto, prima che gli spermatozoi arrivino a bersaglio, perché già dopo 30/60 secondi dall’eiaculazione, gli spermatozoi sono già nel canale cervicale e si dirigono all’interno dell’utero verso il terzo esterno della tuba, dove aspettano anche per 72 ore l’ovocita. Secondo alcuni studi, possono attendere, restando 16 fecondanti, fino ad una settimana. La capacità di attesa degli spermatozoi, in altri termini, è coerente con il dato di Dixon, ricercatore che ha tentato di definire la probabilità di concepimento, rispetto ad un’ovulazione, in 14° giornata. Molto spesso la contraccezione di emergenza è stata bersaglio di numerose critiche riguardanti la sicurezza e soprattutto il meccanismo di azione che, da alcuni, è considerato intercettivo e quindi associato alle problematiche dell’interruzione volontaria di gravidanza. Ma basta ricordare i meccanismi alla base della fisiologia della riproduzione per capire come la C.E. (contraccezione d’emergenza) differisca dall’aborto medico precoce. La C.E. impedisce infatti l’avvio della gra- vidanza e in ciò differisce sostanzialmente dall’interruzione volontaria della gravidanza nello stato iniziale. Sono stati ipotizzati i seguenti meccanismi: • se assunta prima della presunta ovulazione, la pdgd inibisce l’ovulazione; • modificazioni dell’endometrio che alterano la ricettività endometriale per l’impianto di un ovulo fecondato; • modificazioni del muco cervicale che impediscono o rendono difficile il passaggio dello sperma; • interferenza con la funzione del corpo luteo. La necessità di ricorrere a questo tipo di contraccezione può insorgere nei casi in cui la donna non utilizzi alcun metodo contraccettivo, nei casi di inefficienza dei 15 ginecologia metodi di barriera (rottura del condom) e, a maggior ragione, in casi di violenza sessuale. Come per i contraccettivi ormonali in senso lato, anche questi farmaci, oltre che efficaci devono essere sicuri per le donne che ne fanno uso e gravati da scarsi effetti collaterali. Metodi possibili Gli estroprogestinici ad alte dosi, o metodo Yuzpe , dal ginecologo canadese che per primo introdusse questa modalità nella pratica clinica nel 1974, risultarono gravati da importanti effetti collaterali. Infatti, dopo l’assunzione , circa il 50% delle donne presentavano nausea e più del 20% vomito. Ad alte dosi, oggi è la vera pillola di emergenza più usata in Italia, tanto che l’OMS, già dal 1998 ha definito il LNG come Gold Standard della Contraccezione di emergenza, in quanto metodo efficace e gravato da scarsi effetti collaterali rispetto al già noto metodo Yuzpe. Il meccanismo di azione è l’inibizione o il ritardo del rilascio dell’ovocita dall’ovaio quando assunta prima dell’ovulazione, con possibilità di prevenire l’incontro ovocita-sperma, attraverso effetti sul muco cervicale o sull’abilità dello sperma di legarsi all’ovocita. Se correttamente usata, tale metodica ha dimostrato di poter ridurre l’80% dei casi di gravidanza a seguito di rapporti non protetti. Recentemente, uno studio condotto su 4071 donne, ha dimostrato come l’efficacia del LNG, è inversamente proporzionale al ritardo con cui esso viene somministrato; l’efficacia massima (95%) si ha quando l’assunzione avviene immediatamente dopo il rapporto a rischio; a 72 ore di distanza l’efficacia scende invece al 58%. In linea generale, viene riportato che, se somministrato entro le 72 ore sembra in 16 contraccezione d’emergenza scena tratta dal film “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso*(*ma non avete mai osato chiedere)”, Woody Allen‘72 grado di prevenire l’85% delle gravidanze indesiderate. Alla luce dei dati presenti in letteratura, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è espressa chiaramente sul meccanismo di azione del LNG concludendo che esso agisce inibendo o interferendo con l’ovulazione; è in grado inoltre di prevenire l’incontro tra i gameti ma non inibisce l’impianto una volta avvenuta la fertilizzazione. Il LNG dunque, oltre a garantire un’elevata efficacia, è un ottimo farmaco e non determina effetti collaterali tranne qualche caso di irregolarità mestruali, nausea, affaticamento o tensione addominale. Metodi intercettivi – L’utilizzo della IUD (Intra Uterin Device) applicato entro 5 giorni dal rapporto presunto fecondante, cioè fino al 19° giorno del ciclo in donne con cicli di 28 giorni, è un metodo intercettivo che può trovare indicazione in quei casi in cui vi siano controindicazioni ad una contraccezione di tipo ormonale o siano trascorse più di 72 ore dal rapporto a rischio. L’efficacia del metodo ammonta al 99%. Il meccanismo d’azione della IUD, consiste nel provocare una reazione in- fiammatoria da corpo estraneo, creando un ambiente tossico per gli spermatozoi e per l’embrione. Tuttavia l’inserimento della IUD rappresenta un metodo invasivo che necessita la presenza di personale esperto, ed è possibile che determini l’insorgenza di effetti collaterali per cui, il suo utilizzo come intercettivo post coitale, è piuttosto limitato. Mifepristone (RU 486). E’ un potente antiprogestinico che agisce bloccando gli effetti biologici del progesterone legandosi ai recettori del P. Il Mifepristone a basse dosi previene la gravidanza per lo più inibendo o ritardando il picco di LH in fase preovulatoria, inibisce la crescita follicolare e l’ovulazione, mentre ad alte dosi agisce inibendo non solo l’ovulazione, ma anche l’impianto, in quanto blocca i recettori del progesterone e impedisce lo sviluppo dell’embrione, determinando il distacco e l’eliminazione della mucosa uterina, con un processo simile a quello della mestruazione. Sebbene la somministrazione del Mifepristone possa essere ritardata fino a 120 ore da un rapporto non protetto, l’efficacia del trattamento sembra diminuire con l’aumentare del tempo trascorso tra 18 ginecologia il rapporto e la somministrazione del farmaco; se assunto entro le 72 ore dal rapporto a rischio, sembra in grado di prevenire l’85% delle gravidanze. Nonostante sia il più efficace in assoluto come contraccezione d’emergenza, secondo l’ultima Cochrane Review (Cheng et Al 2008), questo farmaco, tuttavia, non è disponibile in Italia con questa indicazione. Ulipristal Acetato (UPA). Recentemente è stato proposto come nuovo ed efficace contraccettivo d’emergenza, l’UPA, alla dose di 30 mgr, la pillola dei 5 giorni dopo. Ha una maggiore efficacia rispetto al LNG quando la somministrazione avviene entro le prime 24 ore dal rapporto non protetto. La cosa più importante è risultata essere il mantenimento dell’efficacia contraccettiva nel tempo: le percentuali di gravidanza sono risultate il 2.3% entro le 72 ore, fino all’1.3% entro le 120 ore dal rapporto. Questa maggiore efficacia è stata attribuita al fatto che l’UPA agisce inibendo lo scoppio del follicolo ovulatorio anche quando somministrato in fase preovulatoria tardiva, fase in cui il LNG non è efficace. Se somministrato prima del picco di LH, ha inibito l’ovulazione nel 100% dei casi, se somministrato dopo l’inizio dell’aumento di LH, nel 46% dei casi. C.E. ed aspetti medico-legali ed etici Si tratta di un tema di forti implicazioni medico-legali, dibattuto principalmente sotto tre aspetti. E’ possibile prescriverla anche a ragazze minorenni, tra i 14 ed i 18 anni, perché in Italia è consentito sia per la legge n.405 del 1975 sull’istituzione dei Consultori Familiari all’art. 1, in cui non è espresso alcun divieto di fruizione della contraccezione da parte dei minori, sia per la legge n. 194 del 1978 che permette esplicitamente la prescrizione di contraccet- 18 contraccezione d’emergenza tivi anche alle minori. Per la legge italiana, la maggiore età si acquisisce a 18 anni, ma l’emancipazione sessuale viene riconosciuta a 14 anni. Quindi per la prescrizione della C.E., come per quella degli altri contraccettivi, non è necessario avvertire i genitori, non solo perché il minore è sessualmente emancipato, ma perché la legge consente alle giovanissime di richiederla personalmente presso i Consultori Familiari. L’obiezione di coscienza è comunque possibile, se esercitata in maniera tale che il medico stesso sia comunque in grado di garantire la prescrizione del farmaco senza ritardo, in modo da ottenere la massima efficacia contraccettiva, altrimenti potrebbe essere esposto ad azione penale per omissione di cura. Coordinamento dello spazio adolescenti in consultorio e fruibilità della C.E. Il mondo degli adolescenti è in rapida evoluzione ed i giovani di oggi hanno modalità di comunicazione molto diverse da quelle che noi abbiamo utilizzato alla loro età. Vivono in famiglie in piena modificazione, spesso spezzate e con “catene familiari” diversificate e multiple. Ecco allora la necessità di Spazi per gli Adolescenti, sia all’interno delle scuole, sia nei Servizi Consultoriali, capaci di accogliere,senza filtri, le richieste sempre “urgenti” dei ragazzi, tra cui la CE. Considerato inoltre l’aumento dell’uso del profilattico da parte dei ragazzi, vi è un aumentato uso delle CE da parte delle giovani (350.000 confezioni nel 2007) in caso di rottura del condom, certamente più presente nelle prime esperienze. Le strutture consultoriali dunque, hanno il compito primario di rispondere alle necessità contraccettive della popolazione, visto che ogni ritardo di accoglienza della domanda può essere causa di una gravidanza indesiderata! Tutto lo “Spazio Adolescenti” deve essere coordinato in funzione di un’accoglienza immediata, un counselling effettuato da personale sanitario anche in assenza di appuntamento, una prescrizione immediata del medico. In Italia la ‘pillola del giorno dopo’ può essere venduta solo e soltanto dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco, è quindi necessario rivolgersi ad un Consultorio, al proprio medico di famiglia, ad un Ginecologo, al pronto Soccorso o alla Guardia Medica. ginecologia sabina fonti specialista in biologia alimentazione nella donna in gravidanza proteine, fosforo e calcio per un corretto apporto nutrizionale L’ alimentazione costituisce per tutti gli individui una necessità vitale con condizionamenti anche psicologici e culturali e, come affermava il filosofo greco Anassagora già nel 500 a.C., visto che assumendo ” il pane e l’acqua, crescono ossa, unghie, cervello, dobbiamo dedurre che nel pane e nell’acqua siano contenuti i semi….di tutte le parti del corpo’’. Infatti gli alimenti, oltre a fornirci l’energia necessaria al normale svolgimento delle nostre attività quotidiane, ci “regalano” i principi nutritivi (semi) indispensabili a tutte le fasi della crescita e della vita, contribuendo al mantenimento di uno stato psicofisico ottimale in ogni situazione. Si deve anche sottolineare che la nostra alimentazione è fortemente legata a tradizioni, storia e cultura territoriali che, come preziosi ricordi, non dobbiamo perdere o rinnegare, ma con cui dobbiamo confrontarci acquisendo corrette abitudini alimentari, frutto di una condivisione tra vecchie e nuove conoscenze scientifiche. I bisogni dell’organismo variano in relazione a diversi fattori, quali l’età, il sesso, 20 l’attività lavorativa e\o fisica, i periodi fisiologici che attraversiamo e, soprattutto nella donna, la gravidanza, l’allattamento, la menopausa, che rappresentano tre fasi particolarmente impegnative a causa degli ‘sconvolgimenti’ ormonali che le caratterizzano. Durante la gravidanza, il benessere del bambino dipende dalla salute fisica e mentale della madre, per tutto il periodo gestazionale e anche dopo, durante l’allattamento. La sottile e meravigliosa relazione che lega ogni madre al proprio bambino si manifesta anche con la scelta oculata degli alimenti e di uno stile di vita sano. Partendo dalla premessa che ogni donna ha un bisogno ed un gu- ginecologia sto alimentare diverso da un’altra, non può esistere una dieta che vada bene per tutte, ma occorre tenere conto dello stato di salute e del peso iniziali, anche di eventuali condizionamenti ambientali e culturali. In ogni caso l’alimentazione deve essere varia, generalmente la dieta ottimale è del tipo mediterraneo, con una giusta quantità di carboidrati, ma arricchita di proteine “nobili”, vitamine, sali minerali che varieranno con il procedere della gestazione. Generalmente per una donna sana in gravidanza, le proteine (contenute nel latte, uova, carne rossa e bianca, pesce) dovrebbero subire un incremento di circa g 10\die al fine di assicurare il giusto accrescimento tissutale materno e fetale come pure per le vitamine, il calcio ed i sali minerali sono previsti supplementi mirati e variabili durante tutto il periodo interessato. Per i lipidi e i carboidrati non occorre alcuna variazione degna di nota, piuttosto bisogna tenere sotto controllo la quantità e la qualità dei nutrienti, preferendo il consumo di lipidi di origine vegetale da utilizzare crudi (ricchi di Acidi Grassi Mo- alimentazione in gravidanza noinsaturi ed Essenziali) e dei carboidrati complessi, anche integrali, limitando il consumo di dolci e zuccheri semplici. Vista l’aumentata richiesta del ferro durante tutto il periodo gestazionale è indispensabile un continuo monitoraggio ematico ed un supplemento di circa il 30-60 mg\die nell’ultimo trimestre, talvolta difficile da garantire con la sola alimentazione abituale, infatti è necessario seguire i consigli del proprio medico di fiducia. Riassumendo, per una donna sana, generalmente si consiglia un incremento percentuale dei seguenti componenti nutrizionali: proteine +15%, Fosforo +50%, Calcio +50%. E’, inoltre, indispensabile associare ad ogni pasto, una buona quantità di verdure ed ortaggi cotti (soprattutto se la donna dovesse risultare negativa al test della toxo plasmosi), legumi, frutta fresca, acqua (necessaria ad eliminare anche le scorie del feto) ed olio crudo. Il modo di cucinare deve essere semplice, escludendo le fritture, i soffritti, le salse piccanti, la carne poco cotta, i frutti di mare crudi, le uova crude e le lavorazioni che prevedono alimenti crudi (creme, ricotta, maionese...), sostanze nervine (caffè, tè, coca cola). Vietato naturalmente l’uso di alcolici (vino, birra...), superalcolici e sigarette. Per ogni donna è auspicabile allattare al seno il proprio figlio per diversi motivi (maggiore immunizzazione, minore rischio di allergie generiche o intolleranze al latte del bambino, maggiore prevenzione dei tumori al seno per la madre), pertanto occorre precostruire tutte le sostanze nutritive di cui avrà bisogno già durante la gravidanza. Di solito, se una donna non ha ancora smaltito una buona percentuale dei chili accumulati nei nove mesi, non occorre aumentare eccessivamente la soglia calorica, bensì occorre incrementare la quantità proteica, vitaminica e l’apporto di calcio, fosforo e iodio, quest’ultimo riscontrabile soprattutto nel pesce fresco indispensabile dall’ultimo trimestre di gravidanza, al primo di allattamento. Una donna che allatta, dopo 1-2 settimane dal parto, in genere produce circa 700-800 ml\die di latte. Tenuto conto che in 100 ml di latte materno troviamo circa 1.2 g di proteine, occorre incrementare, nell’alimentazione materna, l’apporto proteico di circa 18g\die nei primi mesi, per arrivare a 12g\die nei mesi successivi, come raccomandato peraltro dalla FAO e dalla Commissione Europea. Relativamente al Calcio, fosforo e magnesio, il fabbisogno richiesto è uguale a quello della gravidanza, occorre invece incrementare l’apporto di zinco e iodio e delle vitamine. I consigli dietetici per una donna sana che allatta al seno il proprio figlio, non si discostano eccessivamente da quelli della donna in gravidanza, tuttavia alcuni ortaggi si devono evitare per non fare assumere un sapore sgradevole al latte (cipolle, aglio, asparagi, peperoni, cavoli…). 21 dermatologia estetica giuseppe fera specialista in chirurgia plastica quando il 3D incontra N la medicina estetica egli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento del numero di trattamenti di medicina estetica soprattutto per quanto riguarda il volto. A ciò hanno contribuito il notevole miglioramento ed offerta di materiali e procedure affidabili e sicure per i pazienti, nonché il fatto che tali trattamenti hanno un tempo di recupero minimo e non lasciano esiti cicatriziali o postumi che richiedono una convalescenza lunga. Ho sempre desiderato avere a disposizione uno strumento fotografico che potesse oggettivare i risultati ottenendo anche una analisi quantitativa delle correzioni ottenute. Pertanto ho introdotto nella mia pratica clinica un innovativo strumento medico fotografico computerizzato di ultima generazione per la valutazione della cute. Tale dispositivo utilizza un avanzato metodo di esame ottico che consente l’analisi della cute sia in 2 che in 3 dimensioni, l’analisi multispettro della pigmentazione dell’epidermide e derma, nonché quella profonda e superficiale del letto vasale. Tale apparecchiatura consente di studiare la rugosità della pelle, la profondità delle rughe, i danni del photoaging e la 30 23 dermatologia estetica medicina estetica e 3D presenza di lesioni vascolari. Ciò consente non solo di avere un esame obiettivo della cute ma soprattutto di valutare l’efficacia ed i risultati di ogni nostra azione terapeutica (laser, peeling, botox, filler, luce pulsata, ecc.). I punti di forza di questa analisi sono: a) Visualizzazione dell’immagine acquisita sia in 2 che in 3 dimensioni, con esame ravvicinato delle zone interessate (effetto zoom). b) Possibilità di regolare l’angolo di illuminazione e di variare da 0 a 360° l’angolo di incidenza della luce. Ciò consente di evidenziare particolari caratteristiche della cute, senza doversi preoccupare delle condizioni di illuminazione al momento dell’acquisizione dell’immagine. c) Il 3D garantisce inoltre l’indipendenza dal tipo di illuminazione ambientale. d) Valutazione quantitativa della rugosità della cute e misurazione della larghezza, lunghezza e profondità di rughe sottili e solchi. e) Capacità di confrontare simultaneamente due o più immagini “Prima e Dopo” un trattamento. f) La funzione di registro automatico assicura la coincidenza tra le zone selezionate in diverse immagini. Il software compensa gli sfasamenti dovuti al differente posizionamento della paziente durante l’acquisizione delle immagini. g) Misura il miglioramento percentuale dopo il trattamento. Questa funzione rende immediato e comprensibile il confronto quantitativo tra i diversi parametri delle immagini “Prima e Dopo”. Pertanto grazie a questo dispositivo fotografico sia il medico che i pazienti possono valutare in maniera del tutto oggettiva e quantitativa la appropriatezza dei trattamenti effettuati ed i relativi risultati, consolidando quel rapporto medico-paziente con estrema soddisfazione per entrambi. 24 Crema Giorno Crema Notte libera la tua giovinezza Roydermal Divisione Italia • Roma medicina estetica tossina botulinica: angelo o demone? L a richiesta di trattamenti mirati ad ottenere un rallentamento dei processi di invecchiamento cutaneo ha determinato un significativo aumento delle proposte terapeutiche a disposizione del dermatologo plastico-estetico. In Italia, dal 2004, è autorizzato l’uso a fini estetici della Tossina Botulinica (TB), per il trattamento delle rughe glabellari (tra le sopracciglia). In questi anni l’impiego della TB è notevolmente aumentato e si è ampliato il campo di applicazio- 26 ne, in quanto i numerosi studi scientifici pubblicati hanno dimostrato l’efficacia nel trattamento delle rughe di espressione anche in distretti diversi da quelli autorizzati. Pertanto la TB è comunemente impiegata per trattare le rughe frontali e quelle periorbitarie (zampe di gallina). Solo i più esperti la sanno utilizzare anche nel distretto inferiore del volto (codice a barre, rughe della marionetta). Inizialmente era autorizzato un unico prodotto a base di TB (Vistabex); dal 2010 è stato autorizzato l’Azzalure e domenico reale specialista in medicina estetica nel 2011 il Bocouture. Ma in commercio è possibile reperire TB di origine dubbia e di ancora più dubbia sicurezza. Medici senza scrupoli e spesso anche non medici (vedi estetiste) impiegano i farmaci non autorizzati sia per il basso costo, sia per la medicina estetica possibilità di acquistarli evitando i sistemi di controllo (ad esempio su internet è possibile acquistare TB a prezzi minimi senza certificazioni ed autorizzazioni e provenienti da ogni parte del mondo). Questo uso sconsiderato della TB ha determinato un aumento del numero degli eventi avversi, oltre ad un incremento dei risultati scadenti da un punto di vista estetico (volti bloccati, sguardi fissi, espressioni innaturali, e così via). Parallelamente sui tabloid è nata e cresciuta una propaganda negativa per il “botox”, (alimentata spesso da medici a mio avviso non in buonissima fede), cui viene attribuita la responsabilità dei pessimi risultati estetici visibili sui volti di giovani e meno giovani personaggi pubblici, che appaiono stravolti, deformati e falsificati, senza fare distinzione tra gli effetti della TB e quelli di altre sostanze o tecniche impiegate in estetica (filler, protesi, chirurgia). Io ritengo che debba essere fatta chiarezza su quello che ci si può attendere dai prodotti impiegati in medicina estetica e sui possibili danni correlati al loro impiego. Nel caso della TB va chiarito che si tratta di un farmaco. La paura principale deriva dall’idea, alimentata dai soliti noti, che si tratti di un potentissimo veleno e quindi estremamente pericoloso. Giova ricordare che il termine “farmaco” deriva dalla parola greca farmakon che vuol dire appunto “veleno”. Quindi tutti i farmaci che usiamo comunemente (analgesici, antibiotici, antipiretici, ecc…) sono in realtà dei veleni. Il farmaco è caratterizzato da specifiche proprietà che gli consentono di interagire con il nostro organismo, determinando degli effetti specifici sulla funzione delle strutture bersaglio. La TB si comporta esattamente come gli altri farmaci: è dotata di una 28 la tossina botulinica azione biologica ben definita che determina il blocco temporaneo della liberazione di acetilcolina dalle terminazioni nervose, con conseguente inibizione della contrazione muscolare o della sudorazione, limitatamente alla sola zona dove il farmaco viene iniettato. Va sottolineato che la TB può indurre gravissimi ed anche mortali effetti sull’uomo (botulismo), qualora ingerita in altissime dosi con alimenti contaminati, o iniettata in vena in alte dosi. In proposito è necessario rilevare che farmaci di uso comunissimo, considerati salva vita e ritenuti comunemente innocui, presentano un rischio di causare eventi avversi, fino alla morte, di gran lunga più elevato rispetto alla TB: è il caso dell’insulina (poche unità in più possono causare un coma glicemico), della digitale, un farmaco cardiostimolante comunemente utilizzato nei soggetti anziani (in grado di causare gravi forme di intossicazione), degli analgesici, acquistabili anche senza prescrizione medica (alto rischio di emorragie ed ulcere gastriche), e così via. Tutti i farmaci sono potenziali veleni, ma tutti i farmaci, adeguatamente somministrati da personale medico esperto, possono aiutarci a vivere meglio. Ciò vale a maggior ragione per un farmaco impiegato in medicina estetica. Vi fareste mai prescrivere o somministrare un farmaco dal vicino di casa o dalla parrucchiera e dall’estetista? Il mio consiglio è quello di affidarsi in primo luogo a medici (laureati in medicina e chirurgia e non in branche affini), possibilmente specializzati in dermatologia o chirurgia plastica, o in possesso di un diploma quadriennale riconosciuto in medicina estetica. Il rischio è di incappare nelle mani di soggetti non in possesso di titoli, o anche di medici che, in prospettiva di facili guadagni, si improvvisano medici estetici, senza averne alcuna competenza. Esiste poi il rischio di imbattersi in “falsi medici”, personaggi che si dichiarano in possesso di una laurea, ma che non la hanno mai conseguita (le cronache ne sono piene). Quando siete nello studio di un medico generalmente alle pareti è esposto il Diploma di Laurea, in sua assenza è semplice verificarne il possesso attraverso internet o rivolgendosi all’Ordine dei Medici. In conclusione quando dovete richiedere un trattamento medico (non solo di tipo estetico) vi consiglio vivamente di assumere informazioni precise sui titoli in possesso del medico cui vi affidate e sulle tecniche ed i prodotti che utilizzerà su di voi. 31 reumatologia giovanni minisola presidente SIR - primario div. reumatologia osp. “S. Camillo” Roma le malattie reumatiche: scarsa informazione e luoghi comuni da sfatare “L e malattie reumatiche colpiscono le persone anziane” Falso. Molte malattie reumatiche, soprattutto quelle infiammatorie come le artriti e le connettiviti, esordiscono in pazienti giovani o in età matura e meno frequentemente 30 negli anziani. “I dolori, chi li ha se li tiene” Falso. Il dolore può essere sintomo di una malattia infiammatoria e in tal caso, combattendo l’infiammazione, si può nettamente ridurlo. Il dolore può essere espressione di una malattia scarsamen- te infiammatoria (come l’artrosi) o non infiammatoria (come le alterazioni della postura con conseguente mal di schiena). In questi casi, oltre agli antinfiammatori, si possono usare analgesici associati ad attività fisica e massaggi. In altre circostanze, come nella fibromialgia, il dolore 33 reumatologia è esso stesso da considerarsi la malattia e va trattato con farmaci in grado di aumentare la soglia del dolore (come gli antidepressivi). “Le malattie reumatiche colpiscono le ossa”. Vero. Le malattie reumatiche possono colpire l’osso (come nel caso dell’Osteoporosi) e l’osso adiacente la cartilagine articolare (come avviene nelle varie forme di artrite, oppure nell’artrosi). Non va però dimenticato che le malattie reumatiche più gravi possono complicarsi e colpire anche i muscoli e alcuni organi vitali come il polmone, il rene e il cuore. Queste complicanze sono riscontrabili in alcune connettiviti come Sclerodermia, Lupus e Polimiosite. “I reumatologi prescrivono solo cortisone” Falso. Se in passato c’è stato un grande utilizzo di cortisone nell’artrite reumatoide e in alcune connettiviti, oggi l’avvento di alcuni farmaci immunosoppressori consente di evitare o di ridurre le dosi e la durata l’utilizzo dei cortisonici. In alcune patologie il cortisone viene utilizzato come trattamento curativo (come nella Polimialgia Reumatica e in alcune Vasculiti) ed è spesso in grado di contribuire alla prevenzione e alla cura delle complicazioni a livello degli organi vitali. Oggi sono considerate anche nuove modalità di utilizzo del cortisone che prevedono la somministrazione nelle ultime ore della sera al fine di contrastare più efficacemente la rigidità mattutina tipica dell’artrite reumatoide. Non va assolutamente dimenticato che l’impiego del cortisone per lungo tempo può avere effetti negativi sull’osso e che tali effetti oggi possono essere moto ben controllati con i farmaci impiegati per il trattamento dell’osteoporosi. “Togliere il liquido da un’articolazione non serve: più ne togli e più si riforma. Le infiltrazioni fanno male perché il cortisone 32 le malattie reumatiche fa male” Falso. È la malattia a determinare la formazione del liquido che, almeno una volta, dovrebbe essere analizzato per cercare di identificare la causa che lo ha determinato) gotta, condrocalcinosi, artrite reumatoide, artrosi, …). A volte per controllare l’infiammazione è opportuno procedere con iniezioni di cortisone o di sostanze che migliorano il trofismo della cartilagine, come l’acido ialuronico. “I farmaci utilizzati per curare l’artrite reumatoide sono antitumorali e quindi pericolosi” Falso. Se è vero che alcuni farmaci immunosoppressori sono impiegati anche come antitumorali, è altrettanto vero che le dosi e le modalità di impiego in Reumatologia sono diverse e, quindi, il profilo di sicurezza e tollerabilità è assolutamente buono. “Reumatologo e Ortopedico: l’uno vale l’altro” Falso. Le competenze di ciascuna specializzazione sono diverse e talvolta complementari. Il Reumatologo si occupa del trattamento medico di forme infiammatorie, degenerative e dismetaboliche articolari e non www.valderma.it 35 reumatologia articolari, mentre l’ortopedico è un chirurgo che interviene nella correzione di patologie che non rispondono più alle terapie (come l’artrosi avanzata per la quale si richiede la protesizzazione) o che opera condizioni non curabili con farmaci (come la rottura di un tendine o la frattura di una vertebra o di un femore). “Le malattie reumatiche si identificano con la radiografia” Falso. Non sempre le radiografie tradizionali rilevano alterazioni in presenza di un’articolazione dolente. Esistono metodiche come l’Ecografia articolare, la TAC e la Risonanza Magnetica che fanno vedere bene la struttura e l’infiammazione dell’osso, dei tendini, della capsula articolare, della cartilagine, etc. Queste metodiche spesso consentono una diagnosi più precoce e quindi terapie più tempestive e appropriate. “L’umidità fa venire i reumatismi” Falso. Anche se l’umidità e la bassa pressione possono favorire l’insorgenza del dolore e aumentarne l’entità, esse non provocano malattie reumatiche. “Le compresse utilizzate per i dolori articolari e per l’osteoporosi fanno venire l’ulcera” Falso. Esistono da alcuni anni nuovi farmaci antinfiammatori molto meno gastrolesivi di quelli più datati, come gli inibitori specifici della COX-2. Inoltre esistono farmaci antidolorifici senza alcun effetto lesivo a livello gastrico, che possono essere usati per il trattamento del dolore non infiammatorio. Quando è necessario, l’impiego di gastroprotettori diminuisce il rischio di gastrolesività dei farmaci antinfiammatori che, comunque, devono essere impiegati per il periodo di tempo strettamente necessario e sotto controllo medico. Per quanto riguarda i farmaci per l’oste- le malattie reumatiche oporosi, esistono precauzioni da adottare e alternative terapeutiche per i pochi casi intolleranti alla somministrazione orale di farmaci antiriassorbitivi. I far- maci per combattere l’osteoporosi severa, come il paratormone e il denosumab, si somministrano invece per via sottocutanea e non sono gastrolesivi. 35 speciale congresso catania Programma completo dell’evento 25 - 27 ottobre 2012 Catania, Hotel Sheraton I°simposio mondiale di laserterapia focus congresso laserterapia Si tratta di un congresso che sarà capace di chiarire i tanti dubbi che hanno coloro che si approcciano ad utilizzare strumenti tecnologici e ad implementare la conoscenza dei più esperti in un confronto tra le migliori scuole nazionali ed internazionali. Il gruppo organizzatore si è fatto carico di controllare i lavori perché il primo punto su cui si basa il Meeting è quello della veridicità scientifica. Si verifica che vari corsi che si susseguono durante l’anno sono spesso eccessivamente sponsorizzati ed a volte viene meno la giusta critica. Noi faremo il possibile perché ciò non accada. La rassegna comprenderà tutte le apparecchiature presenti e darà le più chiare indicazioni possibili sull’utilizzo delle stesse. Parliamo di laserterapia: le continue innovazioni tecnologiche hanno aperto nuovi scenari terapeutici, soprattutto in campo dermatologico. Lo sviluppo dei sistemi laser ha determinato nell’ultimo decennio un importante cambiamento nella tecnica dermatologica ed ha permesso un approccio terapeutico più corretto ed affidabile nei confronti di Congresso Catania world meeting on lasers 2012, al via il primo simposio mondiale di laserterapia nella foto: giovanni fabio zagni specialista in dermatologia e venereologia, tra gli organizzatori del congresso di laserterapia P rof. Zagni, quale è stato il suo contributo alla organizzazione del primo simposio mondiale di laserterapia di Catania? Per due anni all’interno della Società Ita- 38 liana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) ho avuto il ruolo di coordinatore nazionale del gruppo Laser e ciò mi ha facilitato nella conoscen- za di tanti esperti di laser nazionali. Con alcuni di essi abbiamo studiato e portato avanti un programma organizzativo ed innovativo per migliorare la diffusione e la conoscenza delle attuali apparecchiature prodotte. Nei Congressi Nazionali SIDeMaST siamo stati tra i protagonisti con la presentazione di Corsi che in sala presentavano il tutto esaurito. Da questi ho preso spunto per compattare un gruppo nell’organizzazione di qualcosa che ad oggi non è stato ancora proposto. Qual è l’obiettivo del 1° World Meeting on Lasers di Catania, in programma dal 25 al 27 ottobre prossimi? 39 focus numerose patologie ed inestetismi. La migliore conoscenza dell’interazione luce-tessuto, che ha permesso di sfruttare meglio la potenza, e l’affinamento tecnologico nella realizzazione dei sistemi finali di cessione della radiazione, hanno reso possibili numerose applicazioni dei laser sia in campo medico che chirurgico. Nuovi traguardi sono oggi raggiungibili grazie all’introduzione di sorgenti laser sempre più affidabili e flessibili con potenze e gestioni dell’impulso che consentono un controllo completo di questa energia. L’interesse congressistico in un momento di crisi quale è quello che stiamo vivendo si basa su alcuni punti in particolare: la valenza e lo spessore dei relatori, le argomentazioni trattate, e non dimentichiamoci degli ECM che incombono sulle spalle di tutti i medici oggi più che negli anni trascorsi. Last but not least, la location che attrae non pochi partecipanti. E credo che il Meeting in oggetto esaudisca in toto tutti gli argomenti accennati. Non crede che ci siano già troppi congressi? Per quanto riguarda la Dermatologia clinica forse sono troppi i Congressi che si svolgono nell’arco di un anno anche perché non sono poi così tante le novità per poterli giustificare, viceversa la tecnologia analistica ed operativa è in continuo sviluppo e riesce ad incuriosire maggiormente gli operatori del settore. E’ praticamente una nuova branca che difficilmente viene apprezzata dai clinici più anziani che di frequente la inquadrano come attività secondaria, in passato addirittura una diminutio capitis. E’ questo uno dei motivi che mi ha dato la carica per cimentarmi in questo ramo. Vogliamo essere partecipi e protagonisti del processo di qualificazione. 40 congresso laserterapia Tra le patologie che saranno trattate, che posto occupa la psoriasi? Abbiamo inoltre pensato a diversificare il congresso a renderlo più vivo, metaforicamente interattivo, a tal proposito si inserisce la tavola rotonda sulla Psoriasi, patologia che è presente nel 3% della popolazione e se cercassimo le piccole sintomatologie ed i pazienti non classificati la percentuale aumenterebbe. La patologia presenta un danno fisico sulla pelle e, di frequente, sulle articolazioni oltre a quello psicologico, negli ultimi anni è stata associata alla sindrome metabolica e ad un’aumentata percentuale di infarti del miocardio. Il confronto tra le terapie biotecnologiche, la terapia fisica con gli ultimi devices, le più attuali terapie topiche e quant’altro, darà adito ad uno scontro vivace tra i migliori esperti del ramo. Ci può elencare qualche dispositivo più utilizzato per casi del genere? Tra i Devices, la Terapia fotodinamica, la Microscopia confocale, le Emissioni programmate di UV per tipo di patologia associate ad i consigli di utilizzo saranno uno dei punti di forza del Meeting. Collateralmente abbiamo accettato le richieste di preparare tre corsi avanzati sulla dermocosmesi (fillers, tossina botulinica e laserterapia) ed un corso innovativo su di una rivoluzionaria tecnica di autotrapianto dei capelli. La scelta di invitare a nostre spese trenta bioingegneri, alcuni di essi presenteranno relazioni brevi ma innovative, fa parte di un programma finale che potrebbe predire le prossime novità nel campo dei Laser e nella Dermatologia clinica. L’elevato numero di iscrizioni conferma il successo dell’iniziativa. Se lo immaginava un simile interesse? Abbiamo di già tante richieste di partecipazione vuol dire che stiamo lavorando bene, cercheremo di continuare su questa linea. Due nazioni straniere ci hanno chiesto di presentare la seconda edizione in importanti città oltreoceano, vedremo, dobbiamo dapprima valutare l’esito del primo Meeting. Perchè Catania? La città di Catania col suo clima mite in autunno, con i colori azzurri intensi del Mar Ionio, con la maestosità del suo vulcano, con il suo imponente centro storico, con i profumi di zagara, con la sua proverbiale ospitalità, la ricca gastronomia ed un trafficato e funzionale aeroporto vi aspetta tutti a braccia aperte. “1st WORLD MEETING ON LASERS, LASER THERAPY, LASER SURGERY AND MEDICAL DEVICES” Catania October 25-27, 2012 Congress Center Sheraton Catania Hotel SCIENTIFIC PROGRAM * PRIMA GIORNATA Giovedì 25 ottobre 2012 10.00 – 14.00 Registrazione dei partecipanti ai corsi ed al congresso SALA PEGASO PATROCINI 11.00 – 12.30 Corso Filler “Corso Avanzato per il recupero volumetrico del volto mediante tecniche di filler” Corso riservato ai primi 100 iscritti. Ministero della salute - A.D.M.G. - A.D.I. - A.I.D.A. - A.D.O.I. - Si.De.Ma.S.T. - GILD-FTP - I.L.A.D. – S.I.L.D. Comune di Aci Castello - ASP 3 Catania - Regione Sicilia. SALA CASSIOPEA Lettera dei Presidenti L’idea principale che ha animato gli organizzatori del 1st World Meeting on Lasers, Laser Therapy, Laser Surgery and Medical Devices deriva dalla fondata percezione che siano necessari contenuti moderni ed al tempo stesso ben presentati da un punto di vista mediatico e relazionale per stimolare l’attenzione dei medici partecipanti nel seguire le sessioni di lavoro. Tutti noi partecipiamo ogni anno a numerosi congressi nazionali ed internazionali ed abbiamo riscontrato che, all’interno di questi, le sessioni maggiormente apprezzate sono quelle che riguardano le tecnologie più avanzate. La medicina continua la propria ricerca per fornire soluzioni sempre più adeguate nei confronti di patologie difficili, al tempo stesso l’evoluzione inarrestabile della diagnostica strumentale e della terapia tecnologica offre un contributo sempre più importante e decisivo. Di tale tecnologia abbiamo sicuramente bisogno per poter agire con maggiore successo nei confronti di malattie complesse e di non facile approccio. Da dermatologi moderni dobbiamo quindi affiancare alla clinica tutti gli strumenti che il progresso tecnologico ci mette a disposizione, stando attenti comunque a non cedere al facile ottimismo e conservando tutta la nostra imparzialità ed uno spirito critico costruttivo. Questo rappresenta il target del congresso dove la Scienza e solo Essa è protagonista. Un rigido concetto di tutela dell’auditorium. Per far questo abbiamo deciso di coinvolgere una squadra di specialisti dermatologi, chirurghi plastici, oncologi, medici estetici che si confronteranno e si sorveglieranno per ottenere un positivo riscontro finale. I relatori presenti a questo Meeting sono considerati tra i migliori esperti di tecnologia laser (diagnostica ed operatoria) e le varie sessioni sono progettate per evidenziare ciò che è importante, innovativo e di pratica utilità per i partecipanti. Gli argomenti trattati andranno dalla laserterapia alla laserchirurgia, dalla dermocosmesi alla chirurgia estetica, dalla dermoscopia alla fototerapia, senza tralasciare gli aspetti medico-legali ed organizzativi. L’interesse suscitato da questo evento ed il generale apprezzamento ottenuto a livello mediatico ed aziendale ci autorizza ad indicare in Genova la sede per il 2013 del 2nd World Meeting on Lasers. Auguriamo infine buon lavoro a tutti i partecipanti. Giovanni Fabio Zagni - Santo Dattola - Mario Sannino - Giovanni Cannarozzo - Pier Luca Bencini - Nicola Zerbinati - Paolo Bonan ORGANI DIRETTIVI Comitato Organizzatore-Scientifico: Giovanni Fabio Zagni Santo Dattola Mario Sannino Segreteria Scientifica: Pier Luca Bencini 1aolo Bonan Giovanni Cannarozzo /Jcola Zerbinati RELATORI E MODERATORI Relatori e moderatori: Alotto Massimo, Arcieri Katia, Bartolomucci Giorgio, Bencini Pier Luca, Berné Enrico, Berruti Vittorio, Bini Fiorella, Bjerring Peter, Bonan Paolo, Bonatti Chiara, Calzavara-Pinton Piergiacomo, Cameli Norma, Campolmi Piero, Cannarozzo Giovanni, Chimenti Sergio, Curatolo Salvatore, Dattola Annunziata, Dattola Santo, Di Mauro Angela, Fai Dario, Ferranti Giulio, Ferrari Angelo, Galimberti Michela Gianna, Galimberti Gaston, Giannetti Alberto, Giuliani Maurizio, Greco Maurizio, Greco Raffaele, Greco Manfredi, Heydecker Florian C., La Greca Stefano, Leone Giovanni, Le Pillouer-Prost Anne, Levy Jean-Luc, Listro Gioacchino, Lombardi Giovanni, Longo Caterina, Lopreiato Raffaele, Marciani Daniela, Marini Leonardo, Mavilia Luciano, Menchini Giovanni, Mercuri Santo Raffaele, Morini Cristiano, Nisticò Steven, Pacifici Alvaro, Pavlidis Athanasios, Pellacani Giovanni, Pettinato Maurizio, Petrini Nerella, Piccolo Domenico, Pronestì Maria Manuela, Puglisi Guerra Antonio, Pugliese Sebastiano, Russo Irene, Russo Nadia, Sannino Mario, Silvestris Paolo, Stracuzzi Giorgio, Troilius Agneta, Troiano Michela, Vena Gino Antonio, Vitagliano Tiziana, Zagni Giovanni Fabio, Zerbinati Nicola. 11.00 – 12.30 - G. Cannarozzo - G. Listro - S. Nisticò - D. Piccolo - N. Russo - M. Sannino - N. Zerbinati. Corso Laser “Laser e altre sorgenti di luce: principi generali e razionale applicativo” - Gruppo GILD-FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia – Formazione Teorico Pratica) Corso riservato ai primi 100 iscritti. SALA PEGASO 12.30 –13.00 - G.F. Zagni - G. Ferranti - S. Grancagnolo - D. Saraceno: New technique of hair trasplantation: bifollicular cutting 13.00 – 14.00 Welcome Cocktail (hall Sheraton Catania Hotel) 14.00 Apertura del 1st WORLD MEETING ON LASERS, LASER THERAPY, LASER SURGERY AND MEDICAL DEVICES . 14.15 – 17.45 Sessione 1 Surgical lasers and fractional laser Chairs: P. Silvestris - P. Bonan - G. Stracuzzi 14.15 – 14.30 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Ablative CO2 laser for non-aesthetic facial skin conditions. 14.30 – 14.45 P. Campolmi, G. Cannarozzo, P. Bonan - Laser rhynoplasty. 14.45 – 15.00 A. Pacifici - A cosmetic plastic surgeon’s experience in ablative, non-ablative, and sub-ablative laser treatments. 15.00 – 15.10 Discussion 15.10 – 15.25 S. R. Mercuri – Fractional laser. 15.25 – 15.40 A. Le Pillouer-Prost - Scar lasers and scars : what’s new? hypertrophic scar management (conventional therapies, lasers, combined therapies...) post-acne scar management. 15.40 – 15.55 N. Cameli - Fractional ablative laser and reflectance confocal microscopy in acne scar and wrinkle treatment. 15.55 – 16.10 P. L. Bencini, C. Longo, M. G. Galimberti – Fractional laser treatment in acne scars. 16.10 – 16.20 Discussion 16.20 – 16.35 M. Greco, N. Zerbinati, F. Arginelli, C. Rizzuti - The synergy of fractional CO2 laser + RF in acne scar removal. 16.35 – 16.50 S. Pugliese - Facial rejuvenation and dermal microcirculation modifications with combined fractional CO2 and RF treatment. 16.50 – 17.05 R. Greco - IV generation laser-assisted resurfacing. HRST1 study results. 17.05 – 17.20 A. Le Pillouer-Prost - Fractional CO2 lasers: a 6-year experience in France - review of side-effects. 17.20 – 17.35 N. Cameli - Current safety standards in laser surgery. 17.35 – 17.45 Discussion 18.00 – 19.30 ROUND TABLE PSORIASIS: Comparison between biotechnological drugs and physical-technological therapies, topical therapy, oral therapy and drugs. Chairs: Dattola Santo - La Greca Stefano - Pettinato Maurizio - Zagni Giovanni Fabio Experts face to face: Chimenti Sergio Giannetti Alberto Vena Gino Antonio Puglisi Antonio Calzavara-Pinton Piergiacomo Campolmi Piero Leone Giovanni SECONDA GIORNATA Venerdì 26 ottobre 2012 SALA PEGASO 08.30 – 09.30 Sessione 2 Forensic medicine issues, informed consent and the laser-therapist’s professional responsibilities/ Regulatory obligations, organization and safety in the laser surgery. Chairs: N. Petrini - A. Fai - A. Ferrari 08.30 – 08.45 G. Lombardi - Informed consent in dermatological laser therapy. Latest news and critical revision. 08.45 – 09.00 L. Marini - Discussion panel. 09.00 – 09.15 G. Lombardi - Management and security of dermatological laser therapy in outpatient clinics. State of the art. 09.15 – 09.30 Discussion 09.30 – 10.55 Sessione 3 Non-invasive photography and optical imaging (Confocal Microscopy - Dermoscopy) Chairs: N. Cameli - L. Marini - P.L. Bencini 09.30 – 09.45 G. Menchini - Non-invasive optical approaches to diagnosis and follow-up of vitiligo. 09.45 – 10.00 G. Ferranti - Dermoscopic and histological correlations in ambiguous melanocitary lesions (displasic naevus, Spitz naevus, Reed naevus). 10.00 – 10.15 G. Pellacani - To laser or not to laser? how confocal microscopy helps to avoid mistakes on freckles of the face. 10.15 – 10.30 C. Bonatti, S. Nisticò, S. Messinese, L. Pietroleonardo - Confocal microscopy findings in the treatment of pigmentation disorders with IPL. 10.30 – 10.45 C. Longo - In vivo confocal microscopy for the evaluation of skin aging and laser skin rejuvenation. 10.45 – 10.55 Discussion 10.55 – 11.50 Sessione 4 Hair removal Chairs: S. Curatolo - A. Di Mauro - D. Piccolo 10.55 – 11.10 A. Le Pillouer - Prost - Hair removal complications. What’s new ? Hidradenitis suppurative: global management or laser hair removal and HS. 11.10 – 11.25 M. Alotto - Hair removal: the current state of laser practice. 11.25 – 11.40 N. Russo - Hair removal . Pulsed light versus ND: Yag laser. 11.40 – 11.50 Discussion SALA CASSIOPEA 08.30 – 09.30 Free communications Chairs: G. Listro - S. Dattola - R. Lopreiato M. Pronestì , R. Lopreiato - Burn scars treated with CO2 fractional laser: case reports. R. Greco - Ablative laser treatment of mucosa lesions. Case reports. N. Russo - Non-ablative fractional laser resurfacing (1340 nm - 1540 nm - infrared laser). M. Sannino - Pulsed light versus laser in the treatment of superficial pigmented lesions. C. Morini, G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Photography and optical imaging in laser therapy. M. Troiano, G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - The efficacy and safey of a new generation fractionated CO2 laser equipped with a fractional scanning system in the treatment of Striae Distensae. I. Russo - Our Experience with light sources in dermatologic diseases. R. Lopreiato - M. Pronestì - Stretch mark CO2 fractional laser treatment. M. Troiano, P. Bonan, G. Cannarozzo, P. Campolmi - Melasma possible treatments. V. Berruti, C. Morini, P. Campolmi, P. Bonan, G. Cannarozzo - Teleangectasias of the face and the lower limbs : “follow-up” as a factor in the laser therapy. 09.30 – 11.30 Sessione 5 Unconventional uses of different sources Chairs: N. Zerbinati - S. R. Mercuri - M. Sannino 09.30 – 09.45 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Pulsed dye laser for non conventional applications. 09.45 – 10.00 M. Sannino - 595 nm Pulsed dye Laser on superficial and nodular basal cell carcinomas. 10.00 – 10.15 G. Galimberti - Laser Treatment of Basal Cell Carcinoma. 10.15 – 10.30 P. Calzavara-Pinton - A randomized comparative clinical trial with CO2 laser, MAL-PDT, cryotherapy and diflofenac gel for the treatment of actinic keratoses. 10.30 – 10.45 S. Pugliese - Treating metastatic melanoma satellitosis with 1064 e 532 q-switched. 10.45 – 11.00 D. Piccolo - Unconventional uses of IPL. 11.00 – 11.15 L. Marini - Thermo Fractional PDT. 11.15 – 11.30 Discussion SALA PEGASO 11.50 – 14.20 Sessione 6 Q-Switched lasers and pulsed light Chairs: G. Cannarozzo - G. Bartolomucci - P. Bonan 11.50 – 12.05 P. L. Bencini - Removal of tattoos with Q-switched laser. Variables influencing outcome and sequelae in a large cohort of treated patients. 12.05 – 12.20 D. Marciani - Multicolour tattoo removal: new technologies. 12.20 – 12.35 S. Pugliese - Laser treatment in the removal of tattoos: results, and much more... 12.35 – 12.50 L. Marini - Fractional priming + Q-S sequential layering in tattoo removal. 12.50 – 13.05 F. C. Heydecker - The double frequency Nd:YAG 1064/532nm q-switched laser: tips & tricks in tattoo removal. 13.05 – 13.15 Discussion 13.15 – 13.30 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - Pigmented lesions: tricks and tips? 13.30 – 13.45 M. Sannino - Laser treatment of benign superficial pigmented lesions. 13.45 – 14.00 P. Bjerring - Present indications for IPL treatments. 14.00 – 14.15 P. Bjerring - Treatment of epidermal pigmentation with IPL. 14.15 – 14.20 Discussion 14.20 – 15.30 LUNCH SALA CASSIOPEA 14.00 – 15.30 Corso Botox “Corso Avanzato: impiego della Tossina Botulinica in Dermatologia Estetica” Corso riservato ai primi 100 iscritti. SALA PEGASO 15.30 – 18.20 Sessione 7 Procedures and techniques associated with light sources Chairs: P. Calzavara-Pinton - P. Campolmi - S. Nisticò 15.30 – 15.45 L. Mavilia - Photodynamic therapy in dermatology: a 12-year experience. 15.45 – 16.00 P. Calzavara-Pinton - Where is MAL-PDT heading? Findings from real-life clinical practice in over 400 patients in 20 Italian centres. 16.00 – 16.15 N. Petrini - Pdt-photorejuvenation and associated procedures. 16.15 – 16.30 D. Fai, I. Romano - PDT: off-label applications. 16.30 – 16.45 D. Piccolo - Photodynamic therapy activated by IPL in the treatment of non-melanoma skin cancers and skin photorejuvenation. 16.45 – 16.55 Discussion 16.55 – 17.10 P. Calzavara-Pinton - UVA1 phototherapy of dermal inflammatory disorders. 17.10 – 17.25 S. Nisticò, A. Chiricozzi - Excimer radiation in the treatment of vitiligo. 17.25 – 17.40 G. Menchini - Vitiligo phototherapeutic options: how to choose the right one? 17.40 – 17.55 A. Dattola, A. Pavlidis, M. V. Cannizzaro, S. Chimenti, S. Nisticò - Infrared laser in the treatment of psoriatic arthritis. 17.55 – 18.10 P. Campolmi, D. Degl’Innocenti, P. Bonan, G. Cannarozzo - Radiotherapy: is it now obsolete? 18.10 – 18.20 Discussion 18.20 – 20.00 Sessione 8 Laserlipolysis - localized adiposity treatment Chairs: G.F. Zagni - D. Piccolo - N. Zerbinati 18.20 – 18.35 A. Pacifici - RFAL: the latest skin tightening and body contouring technologies. 18.35 – 18.50 A. Ferrari - Edematofibrosclerotic panniculitis treated with the synergy of laser, radiofrequency and ultrasounds. 18.50 – 19.05 F. Bini - Non-ablative radiofrequency 2002-2012: from facial skin laxityto other esthetic applications. 19.05 – 19.20 M. Giuliani - Cavitational adipocytolysis: from research to clinical practice. 19.20 – 19.35 D. Piccolo - Laserlipolysis: five years of national and international first-hand experience. 19.35 – 19.50 N. Zerbinati, M. Greco, C. Rizzuti - Laserlipolysis and subcutaneous skin tightening vs conventional lipoplasty. 19.50 – 20.00 Discussion TERZA GIORNATA Sabato 27 ottobre 2012 SALA PEGASO 09.00 – 11.40 Sessione 9 Vascular lasers, vascular malformations and teleangiectasias Chairs: P. L. Bencini - P. Bonan - E. Berné 09.00 – 09.15 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - Treatment of vascular anomalies. 09.15 – 09.30 S. Pugliese - Problems with laser treatment of vascular malformations of the skin and telangiectasias of the face and lower limbs. 09.30 – 09.45 K. Arcieri, E. Berné, C. Azzolini, V. Pedrelli - Quality and medical importance of laser technologies in remodeling residual scars in vascular anomalies. 09.45 – 10.00 A. Troilius - Laser and IPL treatment of vascular malformations and tumours with special emphasis on the combination with propranolol. 10.00 – 10.15 G. Listro - Clinical and instrumental diagnosis in the treatment of port wine stains. 10.15 – 10.30 E. Berné, K. Arcieri, C. Azzolini, V. Pedrelli - Experimentation in treatment of vascular anomalies: ”personal” end point. 10.30 – 10.45 T. Vitagliano, A. Ciriaco, M. Greco - Laser and surgical treatment in Sturge Weber syndrome. 10.45 – 11.00 A. Troilius - Yag laser treatment of vascular lesions - the pros and cons. 11.00 – 11.15 M. G. Galimberti - Indication of Nd: Yag laser treatment for vascular pathology. 11.15 – 11.30 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Nd: Yag laser treatment of facial and leg teleangiectasias: an opportunity for valid, non-invasive pre-and post-operative techniques. 11.30 – 11.40 Discussion 11.40 – 12.30 Sessione 10 Dermatology news 12.30 – 14.25 Sessione 11 Laser news Chairs: M. G. Galimberti - L. Marini - G. Cannarozzo 12.30 – 12.45 G. Ruggiero - Evolutions in radiofrequency. 12.45 – 13.00 E. Berné, K. Arcieri, V. Pedrelli - The thulium laser 2010 nm”: firsts results and future perspective of optical fiber laser in surgery. 13.00 – 13.15 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - What’s new in fractional treatment. 13.15 – 13.30 F. C. Heydecker - The CO2 fractional laser: synergy in ablation and tissue heating in the treatment of acne scars. 13.30 – 13.45 N. Zerbinati, M. Greco, F. Arginelli, V.Premoli - A revolutionary 355nm laser for psoriasis. 13.45 – 14.00 P. Bjerring - Home treatment optical devices – are they effective? 14.00 – 14.15 F. Bini - Fractional radiofrequency: a new technology. 14.15 – 14.25 Discussion 14.25 – 14.35 Chiusura Meeting - Compilazione questionario E.C.M. * Il Comitato Scientifico e la Segreteria Organizzativa si riservano il diritto di apportare al programma tutte le variazioni che dovessero ritenere necessarie per ragioni tecniche e/o scientifiche. ISCRIZIONE AL CONGRESSO E MODALITA’ DI PAGAMENTO INFORMAZIONI GENERALI della quota, alla Segreteria Organizzativa: [email protected] o fax +39 06 85301311. Il pagamento SEGRETERIA ORGANIZZATIVA A.C.M.E. srl Via Alessandria 129 - 00198 Roma - Italy - Tel. +39 06.8554149 - Fax. +39 06.85301311 - [email protected] - www.acmezone.it Referenti A.C.M.E.: Paola Capuani - [email protected] Silvana Costa – [email protected] A.C.M.E. Srl Banca della Campania CODICE IBAN: IT84F05392 758 70000001273508, indicando nella causale il nominativo dell’iscritto. E’ possibile scaricare la scheda di iscrizione dal sito http://www.worldmeetinglaserscatania.com, oppure richiederla contattando la Segreteria Organizzativa +39 06 8554149. Da mercoledì 24 ottobre 2012 fino al termine del congresso, la Segreteria sarà operativa presso la Sede Congressuale con i seguenti orari: per le Aziende Sponsor: - 24/10/2012 dalle ore 15.00 alle ore 20.00 (per allestimento). - 26/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00. CANCELLAZIONI Le cancellazioni, comunicate esclusivamente per iscritto alla Segreteria Organizzativa entro il 10 settembre 2012, verranno rimborsate - 25/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00. - 27/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 15.00. Si ricorda che lo smontaggio dell’allestimento è obbligatorio il 27/10/2012 entro le ore 18.00. Oltre le ore 18.00 verrà applicato un costo per ogni ora aggiuntiva. E.C.M. EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA L’evento è stato accreditato da A.C.M.E. Srl Provider n.312 presso la Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina (ECM) del Ministero della Salute per la categoria professionale del medico chirurgo specialista in: dermatologia e venereologia chirurgia plastica e ricostruttiva per i Congressisti: - 25/10/2012 dalle ore 09.00 alle ore 20.00. - 26/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00. - 27/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 15.00. Per ottenere i crediti formativi ECM è necessario: SEDE CONGRESSUALE Il Congresso si svolgerà presso: Sheraton Catania Hotel - Hotel & Conference Center Via Antonello da Messina 45 - 95020 Cannizzaro, Catania (Italia) Tel: +39 095 7114111 Fax: +39 095 271 380 al momento della registrazione al Desk della Segreteria Organizzativa; A.C.M.E. non si assume la responsabilità dell’eventuale mancata assegnazione dei crediti da parte del Ministero della Salute in caso di QUOTE DI ISCRIZIONE AL CONGRESSO * SPECIALISTI senza pernottamento SPECIALIZZANDI senza pernottamento VISITATORI € 430,00 € 230,00 € 180,00 SPECIALISTI con pernottamento ** SPECIALIZZANDI con pernottamento ** ACCOMPAGNATORI € 680,00 € 480,00 € 180,00 * Le quote riportate si intendono I.V.A. esclusa nella misura del 21% e i pagamenti attestanti le singole quote di partecipazione dovranno essere effettuati tassativamente comprensivi dell’aliquota indicata. La quota di iscrizione SPECIALISTI/SPECIALIZZANDI comprende: Kit del congresso, welcome cocktail giovedì 25, partecipazione ai lavori scientifici per le giornate di giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 ottobre 2012, attestato di partecipazione, ECM, lunch a buffet durante i lavori, evento sociale del 26 ottobre 2012. **Pernottamento in DUS presso le strutture convenzionate le notti del 25 e 26 ottobre 2012, nel caso di sistemazione in DOPPIA è previsto un supplemento di € 20,00 a camera a notte. La quota di iscrizione VISITATORI/ACCOMPAGNATORI comprende: Visita guidata di Catania venerdì 26 ottobre 2012, cocktail di benvenuto, lunch a buffet, evento sociale del 26 ottobre 2012, ingresso agli spazi stand con badge. ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE E ATTESTATO ECM L’attestato di partecipazione sarà rilasciato al termine dei lavori congressuali, presso il Desk della Segreteria Organizzativa, a tutti i partecipanti regolarmente iscritti che ne faranno richiesta. il questionario di valutazione. LINEE GUIDA PER I RELATORI ED I MODERATORI ciascuna relazione. Le sale conferenza sono dotate di videoproiettori e PC. I relatori sono pregati di consegnare la propria presentazione al tecnico presente in sala con congruo anticipo per evitare eventuali spiacevoli ritardi. LINGUA UFFICIALE I Sigg. medici SPECIALIZZANDI dovranno accludere unitamente alla ricevuta di pagamento un documento rilasciato dalla Segreteria della Scuola di Specializzazione che attesti lo status di specializzando e l’anno di iscrizione. I Sigg. medici SPECIALISTI da meno di un anno dovranno accludere unitamente alla ricevuta di pagamento un’autocertificazione che attesti l’effettiva posizione. SLIDE CENTER QUOTE DI ISCRIZIONE AI CORSI TEORICO-PRATICI: BADGE - Corso Avanzato: recupero volumetrico del volto mediante tecniche di filler. - Corso Base: Laser e altre sorgenti luce - principi generali e razionale applicativo. - Corso Avanzato: impiego della Tossina Botulinica in Dermatologia Estetica. Ogni partecipante registrato ed in regola con il pagamento della quota di iscrizione, riceverà il badge e il kit congressuale al desk di registrazione. Il badge è obbligatorio per accedere alla sala congressuale, agli spazi espositivi e per accedere alle colazioni di lavoro. Gli espositori non è consentito senza badge. In caso di smarrimento il badge potrà essere riemesso al costo di €30.00 + IVA. Quota di iscrizione a ciascun corso € 50,00* * Le quote riportate si intendono I.V.A. esclusa nella misura del 21%. L’iscrizione al corso è riservata ai primi 100 iscritti. COLAZIONE DI LAVORO Una colazione di lavoro sarà servita durante i lavori congressuali e saranno ammessi ESCLUSIVAMENTE i partecipanti, gli espositori ed i visitatori muniti di regolare badge. HOTEL Sheraton Catania Hotel **** Grand Hotel Baia Verde**** Hotel Nettuno **** - Via Antonello da Messina 45 Cannizzaro - Via A. Musco 8/10 Acicastello - Viale Ruggero di Lauria, 121 SITO WEB Per ulteriori informazioni o per scaricare la scheda di iscrizione potete consultare il sito: http://www.worldmeetinglaserscatania.com. focus congresso laserterapia nasce l'i.l.a.d. l’accademia della laserterapia Patrocini ADMG Regione Siciliana. Provider e segreteria organizzativa: A.C.M.E. S.r.l. - Provider n°312 Via Alessandria, 129 - 00198 Roma Tel. +39 06.8554149 - Fax +39 06.85301311 www.acmezone.it [email protected] www.worldmeetinglaserscatania.com D a più parti e sempre più frequentemente viene sottolineata l'esigenza, o meglio l'urgenza, di mettere in atto gesti concreti che creino semi di unità e dialogo all'interno del nostro ricco e frastagliato universo dermatologico. Final- mente un seme concreto è stato posto a partire da colleghi, appartenenti alle diverse società dermatologiche nazionali, accomunati da un interesse e da una passione comune: la laserchirurgia e le applicazioni dermatologiche delle energie luminose. Questi colleghi, mol- ti dei quali sono referenti scientifici dei gruppi di studio laser presenti in ciascuna associazione dermatologica nazionale (come ad esempio la SIDeMaST, la ADOI e la SIDCO) o membri dei consigli direttivi di Società laser dermatologiche già esistenti (come la SILD, la GILD o la SILDEC), 41 focus hanno deciso di fondere le proprie esperienze e competenze acquisite in questo importante settore della dermatologia, dando vita ad un'unica società dermatologica di Laser. Così è stata fondata nel giugno di quest'anno l' Italian Laser Academy of Dermatology (ILAD). Non una ennesima società dermatologica, ma una voce unitaria, che sia espressione nazionale delle plurali esperienze ed anime già esistenti. D'altra parte si sentiva proprio il bisogno di una voce autorevole unica e forte che da un lato rivendicasse la specificità del dermatologo di applicare, primo fra gli specialisti di branche affini, le tecnologie laser per la cura e la diagnosi delle patologie e degli inestetismi cutanei, dall'altro fosse un riferimento didattico, a quanti tra i più giovani colleghi (dermatologi e non) vogliano acquisire competenze in questo campo. Se infatti le applicazioni laser per la cura e la diagnosi di problematiche dermatologiche e dermoestetiche da parte di medici non dermatologi è ormai un dato irreversibile, è importante che la didattica e la formazione specifica di quanti vogliano occuparsene venga gestita da dermatologi con provata esperienza clinica e scientifica in questo difficile campo, se vogliamo un sapiente utilizzo di questa tecnologia ed una riduzione degli effetti collaterali. Da ultimo mancava una realtà di riferimento in grado di interfacciarsi, a nome della dermatologia nazionale, sia con le Aziende produttrici di apparecchiature laser allo scopo di validare nuove apparecchiature e protocolli terapeutici, di delineare linee guida, sia di cooperare anche con l'industria dermocosmetica per la messa a punto di strategie di cure di supporto cosmetologico pre e postoperatorie essenziali per il buon esito anche della procedura più corretta. 42 congresso laserterapia nella foto: pier luca bencini, presidente ilad la tua rivista medica settembre/ottobre 2012 Rivista di Medicina, Attualità, Cultura MEDIMIA MAGAZINE - Bimestrale - ottobre 2011 - Periodico a diffusione gratuita - Anno II n° 5 la caduta dei capelli falsi miti da sfatare cellulite: non solo estetica 8 artrosi: sintomi, terapia e cura 13 l’importanza del latte materno 18 occhio ai filler permanenti 50 FOCUS 31 reportage: i “giardini” di riyad autunno una stagione da vivere 62 Per ricevere a casa tua per un anno (6 numeri) Medimia Magazine, sostieni la pubblicazione e contribuisci alle spese di spedizione, inviando 15,00 Euro con: - bollettino postale intestato a E.P.S. srl c/c: 6540610 - bonifico bancario intestato a E.P.S. srl su Unicredit - Ag. n° 0650 IBAN: IT 70 A 02008 40303 000010380458 Colleziona i FOCUS che troverai all’interno di ogni numero Causale: Sostieni Medimia Invia una copia del versamento e il coupon con i dati a cui spedire le copie a: E.P.S. srl - Cis Nola - lotto 760, 80035 Nola (NA) o tramite email a: [email protected] oppure fax: 081 510 94 15 Questo focus è stato realizzato in collaborazione con Cognome Giovanni Fabio Zagni Nome Via N. Città Dermatologo Presidente Associazione Dermatologica Ionica Membro Consiglio Direttivo SIDeMaST Via Ficarazzi, 19 - Catania Tel. 095 501324 C.A.P. Pier Luca Bencini Prov. Firma Tel. Dermatologo Presidente ILAD Studio I.C.L.I.D. Via della Moscova, 42 - Milano [email protected] idrologia maria costantino specialista in idrologia acque termali contro le infezioni ginecologiche N ell’ambito delle patologie infettive dell’apparato genitale femminile a tutt’oggi, nonostante l’evoluzione delle acquisizioni scientifiche che ha consentito di precisare meglio l’eziologia e la sintomatologia nonchè di sviluppare mezzi terapeutici farmacologici sempre più efficaci, la Creno-terapia che si avvale dell’utilizzo medicamentoso delle acque minerali ha una valenza di tutto rispetto grazie ai benefici che essa è in grado di espletare. Si precisa che le malattie infettive dell’apparato genitale femminile rappresentano il principale motivo di 46 consultazione dello specialista ginecologo. Esse oltre ad un notevole disagio fisico e psicologico per la paziente comportano anche una notevole spesa sanitaria. Le infezioni della mucosa vaginale o vaginiti possono avere diverse origini: Parassitaria: tale forma presenta un’incidenza del 30-40%; è causata da un protozoo flagellato, il trichomonas vaginalis, il cui sviluppo viene favorito da una riduzione dell’acidità vaginale (pH tra 5 e 6, mentre di norma il pH vaginale ha valore tra 3,8 e 4,6); si trasmette con l’acqua, oggetti da toilette e soprattutto tramite i rapporti sessuali. Micotica: tale forma ha incidenza del 1030%; è causata da candida albicans, la cui proliferazione avviene in presenza di un pH vaginale acido con abbondante presenza di glicogeno in epitelio vaginale; pertanto la sua comparsa può essere favorita dal diabete, dall’assunzione di antibiotici, dalla gravidanza e dalla assunzione di contraccettivi ed estro progestinici. Microbica: dovuta a germi Gram (+) e Gram (-), la cui insorgenza viene favorita da irritazione locale, insufficienza ovarica, decadimento dello stato fisico generale associate a cattiva igiene. Involutiva: è una forma tipica della meno- idrologia pausa, poiché legata alle modificazioni involutive degli organi genitali, conseguente al cessato stimolo trofico esercitato dagli ormoni ovarici; di conseguenza la vagina si ritrae, la mucosa diventa arida e grinzosa, perde le pliche mentre l’epitelio si riduce a pochi strati di cellule basali e parabasali prive di glicogeno. Da ciò l’aumento del pH ed il prevalere di una flora batterica vista sul bacillo di Doderlein. Tali patologie sono responsabili della comparsa di un quadro clinico caratterizzato essenzialmente da prurito, bruciore, perdite vaginali maleodoranti e fastidio durante i rapporti sessuali. Queste forme di vaginiti possono essere trattate per via topica e/o generale con farmaci antiparassitari, farmaci antimicotici e farmaci antisettici. A questi presidi farmacologici si può aggiungere la terapia termale che si avvale degli effetti medicamentosi espletati dalle acque minerali. Il trattamento termale è indicato soprattutto nelle flogosi genitali recidivanti, di più frequente riscontro, spesso ribelli a terapia farmacologica e che in molti casi sono causa di sterilità. Infatti sono proprie le forme infiammatorie croniche recidivanti che possono trarre maggior beneficio dalla terapia termale (Costantino M. et al., Med Clin Ter, 2006). In ambito ginecologico, oltre i processi infiammatori cronici vaginali, possono usufruire del trattamento termale anche i processi infiammatori cronici del collo dell’utero, dell’endometrio e delle salpingi; ancora la cura irrigatoria termale può essere usata per la prevenzione di fenomeni cicatriziali ed aderenziali che possono causare sterilità di tipo funzionale o meccanico (sterilità tubarica, uterina etc.). Le acque minerali essendo dei farmaci oltre ad indicazioni presentano anche controindicazioni. ginecologia e terme Controindicazioni assolute sono i tumori maligni della sfera sessuale e gli stati infiammatori acuti. La modalità applicativa termale più usata in ambito ginecologico è l’irrigazione vaginale. In tale metodica l’acqua minerale, a diversa pressione e temperatura, ed i gas termali in essa presenti, vengono a diretto contatto delle superfici mucose; in tal modo si sfruttano le azioni antiinfiammatorie, detergenti, antisettiche e decongestionanti possedute dalle acque minerali. Per l’effettuazione di tale metodica si utilizzano cannule vaginali sterili, monouso, terminanti con una oliva perforata, collegata tramite un tubo di gomma all’irrigatore. Mediante poi dispositivi è possibile controllare e regolare via via la temperatura (37°C-38°C) e la pressione dell’acqua minerale. Per ogni applicazione sono impiegati circa 2-5 litri di acqua in un arco di tempo complessivo di 15-20 minuti. La terapia termale per il trattamento di malattie di pertinenza ginecologica sfrutta soprattutto le proprietà terapeutiche delle acque minerali salso-bromo-iodiche, salse, sulfuree e radioemanative. Di utilità possono essere anche le acque minerali bicarbonate e le arsenicali-ferruginose. Esempi di sorgenti di acque minerali utili per il trattamento delle patologie ginecologiche sopra menzionate sono quelle presenti presso le Terme Stufe di Nerone in Bacoli (NA), presso le Terme di Telese in Telese Terme (BN), presso le Terme di Lurisia in Mondovì (CN), presso le Terme di Salsomaggiore (PR), presso le Terme Vulpacchio in Contursi Terme (SA), presso le Terme di Levico (TN) etc. In ambito ginecologico le acque minerali salso-bromoiodiche e quelle salse o idrologia cloruro-sodiche sono in grado di esplicare azione antiedemigena e risolvente, essendo le mucose membrane semipermeabili. Tali acque grazie alla loro ipertonia generano, mediante meccanismo osmotico, una corrente di fluidi dagli strati profondi della mucosa verso quelli superficiali con conseguente allontanamento di elementi corpuscolari (microrganismi, inquinanti etc.) e prodotti di flogosi. All'ipertonia di queste acque ed alla capacità di potenziare, anche di centinaia di volte, l'azione di alcuni enzimi litici lisosomiali da parte degli alogeni in esse presenti (quali cloro, iodio e bromo) è dovuta l’azione antisettica. Ricordiamo inoltre il potere antisettico diretto di alcune di queste sostanze, sfruttabili a livello mucoso e cutaneo. Per le acque minerali salso-bromo-io- ginecologia e terme diche è stato anche dimostrato un aumento dell’attività del Sistema Reticolo Endoteliale (SRE), un incremento della produzione di immunoglobuline secretorie e circolanti, nonché una azione di regolazione ed attivazione da parte di tali acque minerali sul sistema endocrino ovarico con conseguente aumento della sintesi di gonadotropine e regolarizzazione del ciclo mestruale. Ciò fa capire il ruolo terapeutico che le acque minerali salso-bromo-iodiche possono svolgere sulle irregolarità mestruali pre e post-menopausali e sulle fisiologiche involuzioni post-menopausali della mucosa vaginale. In uno studio personale (Costantino et al., Med Clin Term, 2006) si è evidenziato il positivo effetto svolto da un ciclo irrigatorio vaginale con acque minerali salso-bromo-iodiche in soggetti sofferenti di infezioni recidivanti da candida o da atrofia pre e post-menopausa. La ricerca ha mostrato la possibilità da parte del ciclo termale salso-bromo-iodico di influire in maniera favorevole sulla sintomatologia del processo morboso come secchezza vaginale, prurito vulvare. Sinergismo terapeutico si è osservato quando alla terapia termale si è associato quella farmacologica. I dati clinici sono stati confermati dall’analisi del secreto colturale vaginale con sua negativizzazione in molti casi. Va inoltre segnalata in forme infiammatorie croniche dei genitali femminili la capacità delle acque salse, salso-bromiodiche, bicarbonate–calciche ed alcaline di modificare il pH tenuto conto che l’acidosi aumenta l’acuzie di processi infiammatori, mentre l’alcalosi ne modera l’intensità. Una azione anticatarrale ed antiflogistica sulle mucose vaginali, sul collo dell’utero e sugli annessi, nonché una azione di stimolo della funzionalità ovarica è stata evidenziata dopo trattamento locale con acque minerali sulfuree. Mentre una azione anti-infiammatoria ed anti-batterica con ripristino dell’equilibrio ambientale della mucosa vulvo-vaginale è stata mostrata dopo utilizzo di acque minerali arsenicali-ferruginose. Le acque minerali radioemanative determinano stimolazione delle ghiandole endocrine soprattutto gonadi, surrene e tiroide con conseguente miglioramento di turbe ovariche, menopausa, insufficienza ovarica, ripresa del ciclo mestruale. Le azioni terapeutiche medicamentose espletate dalle acque minerali inducono di riflesso un miglioramento della qualità di vita sociale e di relazione di questi soggetti così come auspicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui per “SALUTE” si deve intendere non solo assenza di malattia ma completo benessere psico-fisico dell’individuo. 49 laserterapia fabrizio melfa specialista in scienza dell’alimentazione www.liftingmedico.it lifting medico contro l’invecchiamento della pelle U n aforisma di Nelson Rockfeller recita: "Ci sono tre periodi nella vita: la giovinezza, la mezza età e l'"apparire" ". Nel periodo della mezza età e soprattutto dell'"apparire" nasce la necessita di far qualcosa per ringiovanire il proprio viso poiché sono sempre più visibili i segni dell'invecchiamento. L'invecchiamento del viso è dato da un lento e progressivo deterioramento delle strutture cutanee sia per influenza dei propri geni (fattori intrinseci-chronoaging), sia per fattori ambientali (fattori estrinseci-photoaging) come radiazioni solari, smog, fumo, ecc.. Con il tempo il derma si assottiglia, la pelle perde il suo sostegno e diventa più flessibile e quindi cede. Lo strato più superficiale dello strato corneo si ispessisce e tende a cambiare il suo colore naturale in la formazione di macchie sempre più evidenti e cute grigia. Con il tempo l'accumulo di grasso sottocutaneo determina 52 51 laserterapia alterazioni dei lineamenti del viso, il rilassamento e la perdita di elasticità determinano delle rughe profonde e solchi. La formazione di radicali liberi dati dai fattori ambientali portano la perdita di acido ialuronico con conseguente invecchiamento cellulare precoce ed ancora i raggi UVA danneggiando le fibre collageni ed elastiche danno alla pelle un aspetto grinzoso e poco compatto. Ma non invecchia solo la pelle ma anche le ossa. Uno studio pubblicato sul "Journal of Plastic and Reconstructive Surgery" dell'Universita di Rochester dimostra come l'angolo mandibolare aumenta significativamente con l'avanzare del tempo, determinando una perdita della definizione della parte inferiore del viso. Ed è proprio questa perdita a farci apparire più vecchi. La mandibola, base lifting medico del viso, con il trascorrere degli anni, avendo un significativo declino, porta ad un minor sostegno dei tessuti del mento e del collo, e quindi contribuisce non poco all'invecchiamento della nostra immagine. Questo quadro così devastante e ingravescente dell'invecchiamento del viso fino a qualche tempo fa si pensava fosse possibile trattarlo solo con il lifting medico chirurgico e che quindi fosse necessario tirare via la pelle di troppo, con il risultato di avere visi tirati ma comunque vecchi. Oggi, invece, si possono ottenere risultati più naturali con un reale miglioramento dei tessuti utilizzando la filosofia del cosiddetto "lifting medico". Un programma che prevede l'utilizzo di moderne metodiche di medicina estetica sia in ambito preventivo che curativo per il ringiovanimento del viso nella sua globalità per un effetto naturale. L'utilizzo moderno, da parte del medico estetico preparato, della Tossina botulinica, dell'acido ialuronico, dell'idrossiapatite di calcio, dei peeling chimici, dei biorivitalizzanti, dei laser come il CO2 frazionale o Luce pulsata, della Radiofrequenza, ecc... sono in grado di bloccare e quindi migliorare il turgore e l'elasticità cutanea, migliorare il cedimento dei tessuti ridando volume ai distretti anatomici che lo hanno perso. Le tecniche utilizzate per il "lifting medico" non necessitano di alcun tipo di anestesia, se non le creme anestetiche, non è necessario alcun ricovero, non lascia segni evidenti che possono pregiudicare per qualche settimana la vita di relazione. nuovi idratanti a doppia azione: idratazione profonda non grassa con attività lenitiva e anti-pruriginosa ” Balsamo Corpo Lozione Corpo acqua sulla tua pelle 52 Roydermal Divisione Italia • Roma www.roydermal.it reportage edimburgo, anima celtica L a Fortezza medievale che sovrasta la città é la prima emozione forte per chi arriva a Edimburgo dall’aeroporto o dalla stazione ferroviaria, provocata fin da lontano dalla mole imponente del Castello medievale che sembra voler proteggere la capitale della Scozia di cui è il simbolo. 54 Una volta in centro non è inusuale essere accolti da qualche suonatore di cornamusa, strumento della tradizione musicale celtica. Il visitatore resta poi colpito, in questi ultimi anni, dai tanti giovani di tutte le età, venuti a studiare nelle università o nei college della città. Venire a studiare a Edimburgo infatti è ubaldo grimaldi docente oggi considerato un must tra i giovani europei ed extraeuropei, perché l’istruzione e la formazione delle scuole e delle università della città stanno acquistando sempre più credito per gli stranieri che vogliono imparare l’inglese, e magari sono disposti a pagare qualche sterlina in più per seguire corsi di indubbia qua- lità. In ogni caso a Edimburgo si viene praticamente subito catapultati in una città d’arte, dall’impianto architettonico decisamente medievale anche se talvolta abbastanza ristrutturata, piena di vita e vivacità, e ce n’è per tutti i gusti e le età. Perché prima di tutto Edimburgo non ha perso la sua caratteristica di città medie- vale. Niente da invidiare in altri termini al clima delle capitali storiche europee come Vienna, Praga o Budapest, tutta da scoprire nei suoi vicoli, fantastica da approfondire nei suoi closes, specie di piccoli cortili chiusi dove si annidano minuscoli esercizi di artigiani e negozietti e si possono soddisfare mille curiosità. Ma la visita vera alla 55 reportage edimburgo, anima celtica città d’arte non può che cominciare dal monumentale Castello, cuore pulsante di tutte le attività cittadine e punto di partenza di qualsiasi percorso turistico. Gli scozzesi sono sempre stati considerati formidabili guerrieri. Chi non ricorda le saghe e le riproduzioni cinematografiche degli immortali highlander, fortissimi combattenti provenienti dalle terre alte a nord della città di Edimburgo? Il Castello è il simbolo di questa forza: una fortezza militare considerata imprendibile e difatti gli inglesi non sono mai riusciti ad impadronirsene durante i lunghi secoli di guerre con la riottosa popolazione scozzese, ancora oggi estremamente attaccata alla propria identità, indipendenza ed autonomia all’interno del Regno Unito. La storia delle lotte per l’indipendenza del paese, che oggi fa parte del Regno Unito insieme al Galles, all’Irlanda del nord e all’Inghilterra, è raccontata dalle 57 danza ceilidh folklore scottish... sale e dalle esposizioni presenti nelle numerose stanze del Castello, dalle collezioni di armi di cui gli scozzesi sono molto fieri e orgogliosi, dagli arredi militari del ricchissimo Museo della Guerra. In mezzo ai sentori di guerre e rivolte, spicca però la chiesetta più antica di tutta la città, la St. Margaret’s Chapel, costruzione normanna del XII secolo che ha resistito 58 nei secoli a incendi e distruzioni. Dalla piazza del Castello parte la via che attraversa tutta la Old Town, la città vecchia, fino all’altro capo della città. Royal Mile si chiama e porta fino all’Holyrood Park, un enorme parco dove ha sede la residenza reale in cui la regina passa sempre parte delle sue vacanze, altrimenti gli scozzesi ci rimangono male. Con tutte le traverse ed una quantità incredibile di negozi vari e curiosi, il Royal Mile e le vie adiacenti sono una manna per i commercianti ed una fonte inesauribile di curiosità per il turista ed il cacciatore di souvenir. Oltre al Castello, il Royal Mile cattura per l’atmosfera, per l’ingresso ai grandi musei, ai numerosi edifici georgiani e vittoriani. Non si può comunque evitare di andare a dare un occhio alla Chiesa presbiteriana di S.Giles, soprattutto quando le sue vetrate sono illuminate dal sole di mezzogiorno. Dato il clima generalmente mite rispetto a tutte le altre città scozzesi (per via della corrente del golfo), anche le serate in città hanno un particolare sapore. Vale la pena di visitare i tanti pub a tema storico che punteggiano le strade più importanti, i tanti locali dove si tengono corsi, workshop e spettacoli di musica e di danza locali (vedi scheda sulla danza tradizionale Ceilidh nella pagina accanto). Basta passeggiare per Princess Street, Market Street e soprattutto nella zona di Grassmarket infine per entrare in qualche locale e bere della buona birra sentendo ottima musica locale o moderna. A Edimburgo, specie nel periodo estivo, le feste sono frequenti ed i visitatori scoprono numerose occasioni di divertimento con i festival e le feste popolari che si svolgono praticamente durante tutto l’anno. Nella maggior parte dei casi le occasioni sono legate alla cultura musicale tradizionale celtica e locale, ma non solo, ed alle vicende storiche vissute dalla città nei secoli passati caratterizzate dai contrasti con la corona inglese. Gli ospiti più fortunati e più previdenti perché attenti alle prenotazioni, sono quelli che hanno la possibilità di assistere, in pieno agosto, alla parata ed alla sfilata delle cornamuse fino alla piazza d’armi del Castello (Fringe Festival e Military Tattoo). È uno spettacolo maestoso perché al suono delle cornamuse sfilano centinaia di back pipe che durante il festival invadono tutta l’Old Town e la spianata del Castello con il loro suono e le loro melodie. Da non perdere. Ma si può anche imparare a ballare, nelle feste popolari scozzesi organizzate in locali o improvvisate nelle strade e nei cortili, il ballo delle feste popolari scozzesi detto Ceilidh. Che assomiglia ai balli popolari del tipo delle nostre quadriglie o tarante. Ci sono scuole dove si tengono corsi che insegnano i vari passi di ballo, ma non c’è problema per chi è meno esperto: nei locali ci sono sempre anziani o adulti disposti ad affiancare i neofiti che vogliono imparare e alle prime armi. 59 saperi & sapori pietro falanga chef bollito di manzo ai sapori autunnali I l ritorno dalle vacanze è sempre un pò traumatico. Ci consola solo il fatto che andiamo incontro a temperature più sopportabili, dopo le torride ed afose giornate estive appena trascorse, ma sopratutto al ritorno dei gusti e dei sapori dell’autunno. La ricetta che vi propongo è certamente adatta ai primi freddi, niente di meglio quindi di un buon bollito di manzo accompagnato da quello che è considerato il re della stagione autunnale, il fungo porcino. Preparazione Per la preparazione di un buon brodo di carne, ricco di sapore, è necessario che tutti i succhi della carne si diffondano nell’acqua durante la cottura. La prima cosa da fare è sciacquare la carne sotto l’acqua corrente facendo attenzione a rimuovere eventuali schegge di osso, quindi tamponarla con carta da cucina. Immergete la carne in acqua fredda con tutti gli ingredienti per il brodo tagliati grossolanamente, e portate lentamente ad una temperatura inferiore all’ebollizione. Far sobbollire con coperchio per almeno 2 ore e 1/2 schiumando di tanto in tanto. A cottura ultimata togliete la carne e le verdure, filtrate il brodo e lasciatelo ridurre di circa 1/3 a fuoco vivace per il tempo necessario. Per renderlo più magro, basterà farlo raffreddare e rimuovere lo strato biancastro di grasso che si è solidificato in superficie. Tagliate la carne a fettine dopo aver eliminato il grasso in eccesso e le impurità del brodo. Ora preparate il fondo di cottura riscaldando l’olio nella padella, aggiungendo i porri tagliati a rondelle, le carote cotte del brodo e la carne quindi salate, pepate, aggiungete un mestolo di brodo e fate saltare a fuoco moderato per circa 3 minuti. La pulizia dei funghi porcini sarà eseguita accuratamente, ma senza l’uso di acqua. Dopo aver eliminato la parte radicale dei funghi, tagliandola con un coltellino, spazzolateli bene con un pennellino da cucina. Dividete i gambi dal cappello e raschiate la parte inferiore di quest’ultimo eliminando un po’ di spugna e le parti imperfette. Quindi, con l’aiuto di un panno da cucina inumidito, pulite bene sia i gambi sia i cappelli in modo da eliminare ogni traccia di terreno e le impurità, poi tagliateli a pezzi grossi. Fate rosolare in una padella uno spicchio d’aglio in olio extra vergine d’oliva unite i funghi, dopo aver tolto l’aglio, e fateli cuocere a fuoco moderato per 10 minuti aggiungete ora un pizzico di sale e pepe e fate saltare in padella per altri due minuti a fuoco vivace. Fuori dal fuoco, unite i funghi alla carne preparata precedentemente nell’altra padella, insaporite con il prezzemolo tritato aggiustando di sale e pepe. Il piatto è pronto, buon appetito a tutti. Ingredienti per 4 persone: Per il brodo: 1 kg di carne di manzo per brodo (spalla o corazza), 1 cipolla, 6 carote grosse, sale q.b., 2 pomodori maturi, prezzemolo intero q.b., maggiorana fresca q.b. per i sapori autunnali: 1 kg di funghi porcini freschi, 2 porri, sale e pepe q.b., olio extravergine di oliva q.b., prezzemolo tritato q.b. 61 filosofia raffaele aratro counsellor docente di filosofia e storia la parola non sempre dice e il silenzio non sempre tace I n questo numero nella rubrica, Filosofia e Consulenza, ci soffermiamo sul libro di: Franco Rella, “Il silenzio e le parole. Il pensiero nel tempo della crisi”, Feltrinelli, Milano 2001, Euro 7,75, parleremo del silenzio e delle parole, come scrive l’autore: “Mi proponevo di indagare la possibilità di un “sapere della precarietà” che si confrontasse con i nuovi linguaggi, con la nuova complessità, che occupava la scena teorica e politica: che tenesse conto del fatto che questi linguaggi erano comunque dotati di senso e che esprimevano anch’essi bisogni e valori.” In una lettera del 1897 ad Arthur Seidl, Mahler scrive: “Ogniqualvolta pianifico una grande struttura musicale, arrivo sempre a un punto in cui devo far ricorso alla “parola” come veicolo della mia idea musicale”. La parola si mostra necessaria per dare senso e forma ai sentimenti. Essa è una “necessità” a volte tragica, perchè non si trovano le parole adatte; altre volte entusiasmante perché riesce a comunicare, 62 filosofia le emozioni ferite filosofia cio. Tutto è sguaiatamente urlato, nessuna attenzione per l’altro che diventa un indistinto tu. E’, in tale ambito, difficile “essere inattuale”. “Dopo aver gridato e riaffermato “il valore fondamentale”, e cioè il fondamento etico di tutta la cultura e di tutta la civiltà, non c’è più nulla da dire, non c’è più possibilità di parola. Perché il valore che è Mark Kostabi, taphestry of the wits, 2006 - part. Il Silenzio e le Parole “Occorre una certa duttilità di spirito per comprendere nel suo modo più proprio la realtà informe, e saperla distinguere dalle chimere, che tuttavia si impongono vivacemente e con una certa parvenza di realtà.” (J.W. Goethe, teoria della natura) Magda Carella - silenzio e mille parole, 2009 - part. con chiarezza e completezza, i nostri pensieri. La dialettica della parola risiede nella ricerca continua della forma, del simbolo, dell’immagine. Se, come scrive Hans Georg Gadamer: “L’essere che può venir compreso è linguaggio” diventa fondamentale saper decodificare il dialogo con se stesso e, ancor di più, quello interpersonale. Il carattere peculiare del linguaggio sta nel suo essere dialogo nella sua doppia caratteristica, quella interiore e quella con l’altro. Una comunicazione biunivoca, irta di ostacoli ma necessaria perché “chi ha linguaggio, “ha” il mondo… Parlare non significa affatto rendere disponibili e calcolabili le cose.” Più complessa è la questione quando la parola è afona, informe, e non produce immagini; incatenata nel vortice dell’ani- 64 ma, repressa dall’aisberg dell’inconscio. Risulta faticoso e non di rado doloroso trovare le modalità comunicative che diano forma all’afonia del linguaggio e “indagare” il silenzio come immagine dei nuovi bisogni e valori. “Le sirene, scrive Kafka, possiedono un’arma più temibile del canto, cioè il loro silenzio. Non è avvenuto, no; ma si potrebbe pensare che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio.” Può apparire paradossale proporre il tema della parola del silenzio quando la rumorosità accompagna ogni nostro gesto, dal più semplice al più complesso. Nel tempo della crisi prevale la rumorosità assordante che ci fa sordi e ci rende distratti alle carezze degli sguardi, al tremolio della voce, all’intensità dell’abbrac- stato affermato come l’unica parola possibile non può più comprendere la differenza, l’altro, la contraddizione. Può solo espellere, escludere. Wittgenstein aveva preferito il silenzio per mostrare ciò che il linguaggio non poteva più dire.” La tesi di Noam Chomsky secondo il quale “…, a meno che non si parli di “macchina parlante”, non si può dire niente di serio del linguaggio”, trova conferma nell’esperienza quotidiana caratterizzata dall’incomprensione, spesso da una diffusa superficialità, o da una frequente “confusione” interpretativa dei messaggi linguistici dell’altro. D’altronde la difficoltà della comunicazione sta nel fatto che la parola non dice, mai esattamente, ciò che pensiamo; essa a volta si può avvicinare ma mai svelare precisamente il pensiero. Se si leggono le lettere dalla prigionia di Aldo Moro, lettere bellissime e struggenti, si coglie il senso profondo di questa acomunicazione della parola o, se si vuole, dell’incapacità della stessa di comunicare l’intimo sentire dell’individuo. Così come alcune pagine sono piene, intense, chiare, come quando scrive alla moglie Eleonora: “ E a te, gioia amata, grazie di tutto. Nel fondo credo di averti dato tutto l’amore… Sei stata la mia gio- le emozioni ferite ia più grande…”; altre lettere risultano oscure e incomprensibili, “non gli resta che lo scarto tra il pensiero e l’espressione, non gli rimane che assaporare la sottile dialettica che separa la schiavitù del dire dalla padronanza del silenzio…”. In definitiva una risposta alla dialettica vitale tra il silenzio e la parola ce l’ha data Mahler il quale riteneva fondamentale se non necessario “la creazione di una totalità di espressione emotiva che fondesse idee verbali e musicali” trovandola nella “mie parole, per i miei pensieri e i miei sentimenti”. Gadamer ritiene che sia nel linguaggio del dialogo come in quello della poesia e anche in quello dell’interpretazione, è apparsa evidente la struttura speculativa del linguaggio, che consiste nell’essere vario e in continuo divenire, una sorta di giungere all’espressione alla ricerca di una sintesi linguistica che dia senso alla pluralità di emozioni e di sensazioni. Totalità di senso, o se si vuole, forma. Così come la parola ha una forma anche il silenzio ne ha; entrambe rispondono al bisogno fondamentale della comunicazione, sono “un venire all’espressione”. “Ma l’indicibile afferrò un lembo della sua veste e ricominciò a gorgogliare e a cercare parole”, in questa frase di F. Nietzsche, tratta da Così parlò Zaratrusta, si coglie il nesso fondamentale tra le parole e il silenzio. Proprio quando sembra che tutto sia finito, l’indicibile “ritorna” e cerca le parole, riprende a comunicare, ad esprimersi e a dire, utilizzando il linguaggio degli uomini che nemmeno l’angelo possiede. Il linguaggio degli uomini, però, è quello più imprevedibile e improbabile, perché alla parola spesso sostituisce il silenzio e a volte, il silenzio, è colmato dalle parole, quelle dell’amore, forse, rappresentano il momento più alto: “Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio sentimi sempre con te e tienimi stretto”. Quel tienimi stretto, queste due parole, segneranno e riempiranno, in modo indelebile, il silenzio degli anni a venire. La parola e il silenzio come “un venire all’espressione” ci ricorda che mai nulla è definitivamente, chiaramente, irrevocabilmente detto, ma, al contrario, in una dimensione di tempo dilatato dal mondo esterno e, ancor di più, da quello interno, la parola non sempre dice e il silenzio non sempre tace. Edward Munch, skrik, 1893 - part. 65 psicologia pet therapy... gli animali ci aiutano a guarire andrea d’alpa psicologo I l termine Pet Therapy, coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni '50-'60, indica una particolare declinazione del rapporto uomoanimale in campo medico e psicologico. La Pet Therapy mette in relazione l'individuo e l'animale attraverso l'operatoreconduttore che media una relazione fra i due, costruendo percorsi educativi, riabilitativi ed affettivi. Sono innumerevoli le situazioni in cui uomini e animali condividono le reciproche esistenze, dal lavoro, agli sport, dalla 68 semplice compagnia alle relazioni d'aiuto. Nel panorama prospettato dalla Pet Therapy, distinguiamo: Animal-Assisted Activities (AAA) ossia "Attività svolte con l'ausilio di animali". Le AAA hanno l'obiettivo primario di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (anziani, ciechi, malati terminali, ecc.). Sono interventi di tipo educativo e/o ricreativo che, finalizzati al miglioramento della qualità della vita, possono essere erogati in vari ambienti da professionisti opportunamente for- mati, insieme con animali che rispondono a precisi requisiti. Le AAA sono costituite da incontri e visite di animali da compagnia a persone in strutture di vario genere. Non sono necessari obiettivi specifici programmati per ciascuna visita, anche se è opportuno prevedere sempre obiettivi di miglioramento. Le AAT sono invece una attività terapeutica vera e propria finalizzata a migliorare le condizioni di salute di un paziente mediante specifici obiettivi. Animal-Assisted Therapy (AAT) ovvero "Terapie effettuate con l'ausilio di animali". 67 psicologia Si tratta di una attività terapeutica vera e propria finalizzata a migliorare le condizioni di salute di un paziente mediante specifici obiettivi. È una terapia di supporto che integra, rafforza e coadiuva le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato. Può essere impiegata con pazienti affetti da varie patologie. I suoi obiettivi sono vari: cognitivi (miglioramento di alcune capacità mentali, memoria, pensiero induttivo); comportamentali (controllo dell'iperattività, rilassamento corporeo, acquisizioni di regole); psicosociali (miglioramento delle capacità relazionali, di interazione); psicologici (miglioramento dell'autostima, quiete psicosomatica). Le AAT sono interventi con obiettivi specifici predefiniti, in cui gli animali rispondenti a determinati requisiti sono parte integrante dei trattamenti volti a favorire il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive nonché della salute del paziente. Si tratta di coterapie dolci, che affiancando i consueti trattamenti, si rivelano efficaci, anche laddove questi non riescono, grazie soprattutto alla presenza dell'animale. Quali animali per la Pet Therapy? Ne sono coinvolti parecchi: i cavalli, i delfini, i cani e gli altri animali domestici che devono possedere delle precise qualità fisiche e caratteriali: livello di reattività molto basso alla presenza di altri animali, di altre persone o di gruppi numerosi; bassa reattività agli stimoli, soprattutto a quelli negativi, buona capacità di memoria, consequenzialità e direzione ecc. Tra le varie forme di Pet therapy, le più diffuse sono l'ippoterapia e la dog therapy. Ippoterapia E' una forma di intervento terapeutico in cui i cavalli vengono utilizzati come partner di relazione per ottenere la comprensione di sé e la crescita emotiva. 68 pet therapy Queste attività sono più spesso eseguite sul terreno (piuttosto che a cavallo), e includono azioni come la cura dell'animale, la sua alimentazione, il governare e il guidare il cavallo. Durante il processo di lavoro, terapeuta e paziente sono impegnati in un terapia di dialogo, di elaborazione sentimenti, comportamenti e modelli. L'obiettivo finale per il paziente è quello di costruire competenze quali la responsabilità personale, l'assertività, la comunicazione non verbale, la fiducia in se stessi, e l'autocontrollo. Tutto ciò è reso possibile dal cavallo, perché è un animale che ha bisogno di molta cura. I cavalli rispecchiano gli stati d'animo, rispondono negativamente alle emozioni negative, insegnano al paziente che il suo comportamento può influenzare gli altri e rendono necessario modificarlo in modo da lavorare con successo con l'animale. Si può imparare molto dalla semplice osservazione del comportamento del cavallo. I cavalli possono essere testardi o provocatori, giocosi o lunatici. Hanno una varietà di "dinamiche di gruppo" come spingere, dare calci, mordere, e pascolare insieme. Nel processo di descrizione del cavallo e delle sue interazioni tra gli altri, i clienti possono conoscere se stessi e le loro dinamiche familiari. Al fine di prendersi cura adeguatamente di un cavallo, devono essere sviluppate nuove competenze, il cui processo di sviluppo può aiutare i bambini che sono particolarmente impazienti, ansiosi, o hanno scarsa fiducia in se stessi. Le risposte di un bambino verso i cavalli possono anche fornire indicazioni eccellenti riguardo la percezione che il bambino ha di sé e degli altri, in parti- psicologia colare dell'autorità. Se cavalcato, anche in questo caso il cavallo ha degli effetti terapeutici. La sua andatura lenta, deliberata, rilassante, fa sì che i bambini si concentrino sul movimento; inoltre sono stimolate anche le sensazioni tattili, la pelle del cavallo è crespa, la criniera e la coda sono ruvide, e il naso è morbido. La scoperta di queste sensazioni spesso aiuta un bambino a stimolare lo sviluppo della propria comunicazione verbale e l'interesse per gli altri oggetti fisici. Sono tante le situazioni di deficit che possono beneficiare dall'ippoterapia: l'Autismo, la Sindrome di Asperger, pazienti con Lesioni Cerebrali, Ritardi evolutivi, Sindrome di Down, Paralisi Cerebrale, Malattia di Parkinson, Disturbo post traumatico da stress, Attacchi di ansia e fobie, etc. Dog therapy I cani hanno una capacità che i cavalli non hanno: possono vivere in casa, possono essere addestrati per assistere un figlio disabile con problemi specifici; guidare un bambino non vedente attraver- pet therapy so una strada trafficata. Sono in grado di avvisare se qualcuno sta per avere una crisi epilettica o avvertire per il suono di un telefono o un campanello; possono accendere o spegnere le luci utilizzando il loro naso o i denti. Oltre ad agire come cani di servizio, i cani possono anche agire come terapeuti a quattro zampe. I cani hanno un effetto calmante, e ciò può dissipare l'ansia, la depressione, e la tensione. I cani inoltre possono motivare un bambino a fare terapia fisica incoraggiando attività come il camminare e il saltare. Quando un bambino impara a lavorare con un cane e a dire le parole giuste per ottenere che il cane obbedisca ad un suo comando, sta imparando anche ad apprezzare il fatto che altre persone si sentono bene se lui ha fatto ciò che gli è stato chiesto, allo stesso modo di come lui si sente bene quando il cane segue le sue indicazioni. I bambini amano i cani. Un cane allieterà un bambino depresso, calmerà un ado- lescente iperattivo, aiuterà la concentrazione in un adolescente con deficit di attenzione. Tutto ciò avviene in un contatto affettivamente forte: non è piacevole solo la morbidezza del suo pelo, ma il fatto che il cane è vivo, caldo, e la sua respirazione è confortante e incoraggiante. Il rapporto tra bambini e cani di terapia offre l'opportunità per prendere contatto ed esprimere i propri sentimenti. I bambini sono spesso riluttanti a discutere dei loro sentimenti, ma quando viene chiesto di parlare dei loro sentimenti verso i loro amici animali, è molto più facile aprirsi. In conclusione, la Pet Therapy unisce persone e animali in un particolare legame che è quello del prendersi cura, che qui però avviene reciprocamente. E non si sa bene dire quanto uno si prenda più cura dell'altro, come in ogni amicizia che si rispetti. L'amico a quattro zampe si inserisce naturalmente in un processo relazionale che può diventare terapeutico, dove protagonista è la relazione e non la parola, dove non è al centro quello che va detto, bensì quello che non occorre dire. 69 società francesco buccaro counsellor “Gelosia e ira accorciano i giorni, la preoccupazione anticipa la vecchiaia” (Siracide) R itmi di lavoro intensi, sovraccarico di compiti da svolgere, ansia di finire il lavoro in poco tempo conducono l’individuo ad una condizione di stress che, a lungo andare, può tramutarsi in malattia. Già nel 70 XIII secolo, l’Imperatore Federico Secondo di Svevia intraprese alcune interessanti osservazioni circa le conseguenze sull’uomo scaturite dallo stress negativo e da quello positivo. Per un suo test personale, scelse due schiavi e impose al primo di soggiornare a corte secondo uno stile di vita preservato dai pericoli e, al secondo, di adattarsi alle difficili condizioni selvatiche di una foresta. Alla morte dei due, i medici avrebbero confrontato l’integrità degli organi del servo più fortunato società rispetto a quelli danneggiati del meno agiato. Oggigiorno, il discutibile esperimento può indicare come una vita assestata e lontana dai pericoli dell’ambiente conduca ad uno stress positivo mentre un’altra, colma di insidie e minacce, corrisponda ad uno stress di tipo negativo. Ma cos’è lo stress? Nel 1920, il fisiologo americano Cannon introdusse per la prima volta il termine riferendosi alla risposta dell’individuo ai cambiamenti naturali esterni per preservare l’equilibrio interno. Tecnicamente, la parola inglese deriva dalla fisica che indica come una forza tenda a deformare l’aspetto di un corpo solido. Alla stregua di tale definizione, le forze applicate sul nostro organismo, che scaturiscono una tensione favorevole alla crescita dell’individuo, vengono identificate come eustress, mentre quelle che generano effetti negativi sono note come distress. L’eustress viene definito anche come stress fisiologico - positivo derivante da un impegno piacevole e curativo che conferisce all’individuo la sensazione di dominare l’ambiente circostante, mentre il distress è inteso come stress patologico - negativo generato da eventi che producono scompensi psico – fisici attraverso i quali il soggetto non riesce a dominare l’ambiente circostante. I sintomi di stress che si riscontrano più comunemente sono: stanchezza generale, cali di concentrazione, accelerazione cardiaca, attacchi di panico e di ansia, depressione, insonnia, colite ecc. Successivamente, grazie al medico Hans Selye, si ebbero i primi studi approfonditi sulla materia che riprodussero, su uno schema composto da sequenze di reazioni, l’analisi del comportamento di un individuo agli stimoli ambientali ("Sindrome Generale di Adattamento"). Secondo il medico ungherese, il soggetto esposto ad un 72 lo stress ci invecchia sapori in viaggio mario sanza esperto agroalimentare il cilento: mare, monti e specialità alimentari pericolo ambientale, tende inizialmente ad assumere un atteggiamento di lotta o fuga dal contesto in cui si trova (“fase di allarme”) presentando accelerazione cardiaca e tensione muscolare. Successivamente, col persistere della condizione esterna, l’individuo inizia un graduale adattamento (“fase di resistenza”) o, viceversa, percepisce i primi sintomi di esaurimento (“fase di esaurimento”). Esistono dei modi per difendersi dallo stress. Ridurre la sindrome generale di adattamento è possibile: i medici consigliano di condurre una vita sana, assumere un’alimentazione corretta, riposare sufficientemente, svolgere un’attività sportiva regolare, ritagliare spazi durante la giornata con hobby e relax ed eliminare il consumo di alcolici, sigarette e bevande a base di caffeina. La valutazione dello stress è importante soprattutto negli ambienti di lavoro. Per indirizzare le aziende a misurare il carico eccessivo di tensione tale da compromettere la salute dei propri lavoratori, il Ministero del Lavoro ha varato delle linee guida per valutare lo stress dei lavoratori (decreto legislativo 81/2008 modificato dalle suc- cessive disposizioni del d.lgs. 106/2009). Sussiste così l’obbligo da parte dei datori di lavori di “misurare” il grado di affaticamento dei propri dipendenti così da poterlo eliminare o ridurre. Tale disposizione ha origine dall’accordo - quadro siglato nel 2004 a Bruxelles tra i Paesi dell’UE che identifica lo stress prodotto nei luoghi di lavoro come "una condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative". Inoltre, indicatori di rischio da stress possono essere: fattori oggettivi dipesi dall’ambiente, dall’organizzazione o gestione del lavoro, oppure da un costante assenteismo, un elevato numero di infortuni e malattie professionali, orari “rigidi” o scarsa gestione della qualità del lavoro, pressione emotiva generata da contrasti tra colleghi o dal maltrattamento del capo e tanto altro. Oggigiorno siamo immersi in un mondo frenetico che genera tensioni e malumori spesso dimenticando la cura ed il benessere psico-fisico di se stessi. U na visita nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano affascina e strega il turista, così come già accaduto in passato per illustri visitatori della zona, da Goethe ad Hemingway. E’ il secondo Parco Nazionale ed occupa oltre un terzo della estesa Provincia di Salerno; dal 1998 è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Il nostro viaggio parte da un paesino costiero, Pioppi, dove Ancel Keys ha effettuato studi comparativi tra diversi tipi di alimentazione esaltando quella che è poi diventata la dieta mediterranea. A keys, che a Pioppi visse oltre 40 anni ed è morto all’età di 100 anni, è dedicato oggi il Museo della Dieta mediterranea. Raccoglie un archivio di documenti, fotografie e filmati sul tema dell’alimentazione e propone il suo modello di vita salutistico ancora oggi indicato dalla scienza medica come il più idoneo e completo. La pianta simbolo del territorio è l’olivo. Gli ulivi cilentani, in particolare quelli della varietà Pisciottana sono esemplari splendidi e raggiungono spesso 18 m di altezza e 12 di diametro: l’olivicoltura oltre che fonte di reddito assume quin- nella foto: veduta panoramica di S. Maria di Castellabate, nel Cilento di nel Parco una particolare valenza paesaggistica. Per la eccellente qualità dell’olio che se ne ricava, la produzione olearia locale ha ottenuto la Denominazione di origine protetta. La DOP Cilento abbraccia l’area costiera del Parco, mentre la Dop Colline salernitane interessa la zona settentrionale del Parco. Un’altra prelibatezza è il fico bianco del Cilento, ottimo sia fresco che secco e utilizzato nelle diverse specialità dolciarie locali; da non perdere il cannolo cilentano (con ricotta di capra e pezzetti di fichi secchi in luogo dei canditi). Per gli amanti dei piatti a base di legumi suggeriamo una visita a due paesi: Controne strettamente legato all’omonimo fagiolo, che oggi è un prodotto tutelato e Cicerale il paese dei ceci. Il nostro Tour prosegue con i prodotti caseari; non ci soffermiamo a discutere della bontà e delle peculiarità della mozzarella di bufala campana, conosciutissi- 73 sapori in viaggio mo prodotto a denominazione di origine protetta, che viene prodotta soprattutto nella zona a Nord del Parco; una particolare citazione merita la mozzarella nella mortella (a latte vaccino, ma oggi prodotta anche con latte bufalino) che deve il suo nome al fatto che la mozzarella (in genere a forma di treccia) viene avvolta in rametti di mirto che conferisce al prodotto notevoli sensazioni aromatiche; questa tecnica produttiva un tempo era utilizzata per facilitare il trasporto e la conservazione del prodotto. Dal latte delle capre cilentane (se ne contano circa cinquemila) si producono formaggi freschi e stagionati con una menzione particolare per il cacioricotta, che viene prodotto con una tecnica di lavorazione ibrida, a metà tra quella del formaggio e quella della ricotta, da consumare fresco o stagionato, magari in abbinamento ad una confettura di fichi. Con il latte vaccino di una particolare rustica razza, la podolica, si producono straordinari caciocavalli (da citare quelli prodotti nel Comune di Sanza) mentre nella zona più interna del Parco, il Vallo di Diano, si produce il caciocavallo silano (una D.O.P casearia che abbraccia un vasto territorio di produzione, in pratica tutta la dorsale appenninica dal Molise alla Calabria). Trasferendoci di nuovo sulla costa, nel comune di Pisciotta, in provincia di Salerno, si possono acquistare, direttamente dai pescatori, dei barattolini di alici dette “di menaica”, caratterizzate da una qualità altissima, una carne bianca tendente al rosa e un gusto particolare, molto intenso ma al tempo stesso delicato. Le alici di menaica si differenziano sin dal modo in cui vengono pescate. I pescatori utilizzano infatti reti artigianali, dette per l’appunto “menaiche”, che permettono la cattura solo delle alici più 74 il cilento grandi, invischiandole in modo tale che si dissanguino nell’acqua marina. Sistemate in cassette di legno, senza ghiaccio, né alcun refrigerante, le alici vengono lavorate di primo mattino: si lavano in salamoia e si dispongono minuziosamente in vasetti di terracotta che ne contengono pochi ettogrammi. Dopo la copertura e la pressatura con pietre, devono stagionare per almeno sei mesi, prima di essere consumate. Il nostro Tour si conclude nel comune di Gioi Cilento dove si produce un salume affumicato molto prelibato: la soppressata di Gioi. La soppressata prodotta a Gioi Cilento è caratterizzata da una particolarità unica: è il solo salume “lardellato” della Campania. Infatti, durante l’insaccatura, viene inserito al centro un filetto di lardo per tutta la lunghezza del budello, da cui l’aggettivo “lardellato”. Il periodo di stagionatura è di circa 40 giorni e deve avvenire in locali non molto areati; la soppressata viene poi affumicata con fuoco a legna, affinché il fumo esalti il caratteristico aroma intenso di carne di suino e spezie sapientemente dosate. La cucina cilentana è un connubio tra prodotti della terra e del mare; un bel locale dove poter assaggiare piatti del territorio, rivisitati dallo Chef Antonio, è il “Ristorante Wine Bar Street Stritt” in Casalvelino, che nasce dalla fusione delle esperienze di vita e di lavoro dei tre soci: Franco, Antonio (lo chef) e Dario. Ecco qualche esempio di piatti: Parmigiana di scarola, baccalà e capperi; alici ripiene ai porcini e provola panate alle noci; spiedino di salmone e gamberetti in salsa di alici; riso fritto ai gamberetti con crema di zucca; pennone ripieno al polipo con guazzetto di vongole e porcini. Buona la carta dei vini con etichette cilentane, campane e nazionali. anima & corpo 76 settembre/ottobre 2012 ariete (21 marzo - 19 aprile) bilancia (23 settembre - 22 ottobre) Anima. Per i nati sotto questo segno si prospetta un piacevole periodo ricco di nuovi incontri: non esitate, fate la prima mossa ma con molta prudenza. Chi ha già un rapporto stabile, rinnovate il menage con il proprio partner con un piccole attenzioni. Corpo. Grazie agli influssi di Venere e Giove, vi aspetta un periodo molto favorevole, in cui vi sentirete al top, dinamici e iperreattivi. Continuate a praticare sport. Anima. Dovete superare in vostro riserbo per incontrare nuove amicizie e frequentare luoghi o locali che non erano di vostro interesse. L’amore vi aspetta dietro l’angolo. Corpo. L’ottimismo e il buonumore, che hanno caratterizzato le vostre vacanze, vi seguiranno per tutto l’autunno. Continuate a fare sport e a mantenervi in forma con una sana alimentazione. toro (20 aprile - 20 maggio) scorpione (23 ottobre - 21 novembre) Anima. Grande affinità per le persone audaci e curiose. In questo periodo le nuove conoscenze in amore non sfoceranno in rapporti durevoli e stabili. Chi invece ha già un rapporto stabile é il momento di rinvigorirlo coinvolgendo il partner a condividere gli stessi interessi. Corpo. Dopo la pausa estiva, non disperdete le energie in attività faticose, pensate anche al vostro benessere psichico. Anima. Si presenterà l’occasione di rivedere e rivalutare vecchie conoscenze per trasformarle in autentiche amicizie, e chissà se in vero e proprio amore. Non rimanete sempre ad ascoltare gli altri, ma cercate di far valere anche le vostre idee. Anche sul lavoro ci saranno novità, specialmente in campo economico. Corpo. Siete grintosi, agguerriti e ben determinati ad ottenere quello che vi spetta, pertanto anche lo sport potrebbe darvi ottimi risultati. Non perdete di vista il vostro spirito: concedetevi momenti di relax. gemelli (21 maggio - 20 giugno) sagittario (22 novembre - 21 dicembre) Anima. Con l’aiuto di Mercurio, vi aspetta un autunno con opportunità davvero interessanti, caratterizzato da incontri bollenti ed intriganti. Corpo. Anche per i nati sotto questo segno, il rientro dalle ferie estive sarà traumatico. Ma il vostro carattere vi porterà a prolungare i benefici effetti delle vacanze continuando eventualmente qualche sport iniziato in vacanza. Anima. Ai nati sotto questo segno, Venere regalerà un periodo bellissimo ed avventuroso per nuovi incontri con persone che vivono lontane da voi. Per chi ha già l’anima gemella in vista nuovi viaggi. Corpo. Nel primo periodo avrete Marte in contrasto, pertanto fate attenzione al vostro corpo. Aiutatevi con una dieta per smaltire qualche chilo ripreso in estate, assieme ad una attività sportiva per riprendere la vostra forma. cancro (21 giugno - 22 luglio) capricorno (22 dicembre - 19 gennaio) Anima. L’influsso di Marte favorirà le vostre conquiste in amore, anche impossibili, grazie anche al vostro entusiasmo. Per chi é già appagato, gli astri consigliano di fidarvi di più del proprio partner. Corpo. Nel mese di settembre, ma in particolare in quello di ottobre, avrete la testa un pò tra le nuvole. State attenti alle distrazioni, fate del movimento, sopratutto dopo i pasti. Anima. Venere vi caricherà di nuovo entusiasmo e passione verso il vostro partner a cui dedicherete la vostra sensibilità. State attenti agli equivoci. Per i single buone possibilità, soprattutto ad ottobre, di incontrare “l’amore”. Corpo. I vostri sono “malanni immaginari”. Il vostro corpo é sano. Per fugare ogni dubbio fate una visita di controllo. Riprendete i vostri impegni di lavoro con la dovuta serenità. leone (23 luglio - 22 agosto) acquario (20 gennaio - 18 febbraio) Anima. Anche se avete i favori di Venere e Giove, non sarà facile essere in sintonia con il proprio partner. Con l’influsso di Mercurio le cose andranno meglio. Corpo. Le ferie sono state un toccasana per eliminare lo stress accumulato durante il periodo del lavoro. Cercate di non perdere questo stato di grazia, aiutatevi con la lettura per un graduale ritorno ai vostri impegni lavorativi. Anima. È un periodo complicato per i rapporti: in vostro partner avrà difficoltà a capirvi e a darvi fiducia. Il vostro comportamento apparirà irrazionale. È il momento di una pausa di riflessione. Corpo. In questo periodo evitate sport faticosi per la vostra schiena. Per rimettervi in forma concedetevi una cura rilassante, magari una vacanza in una SPA. vergine (23 agosto - 22 settembre) pesci (19 febbraio - 20 marzo) Anima. Ritroverete serenità e comprensione nel vostro partner che vi regalerà indimenticabili e magici momenti di intenso amore. Per i single nuove opportunità di incontri che molto probabilmente non porteranno a relazioni affettive. Corpo. Date sfogo alla vostra voglia di agire, ma gestite il vostro corpo con intelligenza. Non strafate e riconoscete i vostri limiti. Regalatevi lunghe passeggiate. Anima. Gli astri vi consigliano di affidarvi alla vostra audacia e determinazione per conquiste passionali. In questo periodo potreste vedere con occhi diversi chi vi sta attorno e che avete considerato solo come amico/a. Corpo. Per mantenere la forma acquisita durante l’estate continuate le vostre buone e sane abitudini. Non lasciatevi prendere dalla pigrizia e dalla buona tavola. contatti in questa sezione troverai i contatti dei medici che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero 4 DOTT. MARIO SANNINO Specialista in Oncologia Dermatologica Prof. a.c. Università UPAM Napoli U.O. Dermatologia Oncologica ASL NA3 Sud GILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia) Studio: Via Sedivola, 95 - Torre del Greco (NA) Studio: Via L. Giordano, 56 - Napoli Tel. 081 8816960 - 081 5786123 E-mail: [email protected] 15 DOTT.SSA LUISA BARBARO Responsabile U.O. Consultori Area Metropolitana e Jonica - ASP 5 Messina Dirigente Ginecologo Consultorio Familiare Via dei Vespri - Messina 30 PROF. GIOVANNI MINISOLA Presidente Società Italiana Reumatologia Direttore U.O.C. di Reumatologia dell’Ospedale di Alta Specializzazione “S. Camillo” di Roma International Hospital “Salvator Mundi” Via delle Mura Gianicolensi, 67 - Roma Tel.: 800 40 23 23 - 06 58 89 61 11 PROF. GIOVANNI CANNAROZZO Specialista in Dermatologia e Venereologia Dipartimento di Scienze dermatologiche Università di Firenze. GILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia) Salus Medica - Via Arrigo da Settimello 5/b Firenze Tel. 055-6540501 - 337699143 E-mail: [email protected] 20 DOTT. SSA SABINA FONTI Biologo specialista in patologia generale laboratorista presso “Centro analisi Igiea di G. Raimondi s.a.s.” Specializzazione in Patologia Generale Università Studi di Catania Biologo laboratorista presso Centro Analisi Igiea San Cataldo Biologo Nutrizionista presso: Studio via Pitrè,3\B Caltanissetta Centro Analisi Igiea ,via Belvedere 2/C S.Cataldo Cell.347\6870270 E-mail: [email protected] 46 PROF. DOTT.SSA MARIA COSTANTINO Docente a c. Scuola di Spec. in Idrologia Medica – Università degli Studi di Parma Specialista in Idrologia Medica Specialista in Audiologia Presidente Ass. F.I.R.S.Thermae (Form.ne Interdiscip. Ricerche e Scienze Termali) E-mail: mariacostantino@firsthermae.org 13 DOTT. VITTORIO BERRUTI Specialista in Dermatologia e Venereologia Centro Specialistico ODS - Laser & Chirurgia Via Sedivola, 95 - Torre del Greco (NA) Tel. 081 8816960 - 081 8815862 E-mail: [email protected] Orario di ricevimento: 14,30 - 20,00 23 DOTT. GIUSEPPE FERA Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Via Irlanda (Centro Direzionale) 81055 - S. Maria C. V. (CE) Tel. Fax. 0823 1704176 Cell. 347 6440643 E-mail: [email protected] 51 DOTT. FABRIZIO MELFA Medico Chirurgo perfezionato in medicina estetica (Univ. Pavia) Diplomato in medicina estetica (SIME - SIF- Roma) Master II liv. in flebolinfologia (univ. Siena) Spec. in Scienza dell’Aliment.ne (Univ. di Palermo) Studio: Via Massimo D’Azeglio, 27/C, Palermo Via Corsaro, 27, Sant’Agata Li Berati Via P.S. Mattarella, 13/B, Termini Imerese Via B. Mattarella, 80, Bagheria Tel.: 091 50 86 041 - cell. 338 11 35 833 sito: www.fabriziomelfa.it E-mail: [email protected] 62 RAFFAELE ARATRO Counsellor Docente di Filosofia e Storia E-mail: [email protected] 67 DOTT. ANDREA D’ALPA Psicologo - Psicoterapeuta Psicodrammatista junghiano Specialista in psicoterapia singola e di gruppo Viale Teracati, 196/C - Siracusa Cell.: 339 732 3754 E-mail: [email protected] altri contatti 54 UBALDO GRIMALDI Dirigente scolastico - Giornalista 61 PIERO FALANGA chef “Taverna Bagaria” Via del Mare, 45 - Città Giardino Marano di Napoli (NA) Cell.: 338 48 77 644 - www.uncuocoincasa.it 78 70 FRANCESCO BUCCARO Counsellor E-mail: [email protected] 73 MARIO SANZA Esperto Settore Agroalimentare