programma consuntivo di filosofia

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Anno scolastico 2007/2008
Classe V linguistico sezione A
PROGRAMMA CONSUNTIVO DI FILOSOFIA
I. KANT
- Critica della ragion pura:
1) Partizione interna della Critica della ragion pura.
2) Cosa si intende per “indagine trascendentale”?
3) Distinzione fra fenomeno e noumeno e limiti della conoscenza umana.
4) Distinzione fra giudizi sintetici, analitici e sintetici a priori.
5) Forme a priori della sensibilità.
6) Forme a priori dell’intelletto.
7) Forme a priori della ragione.
8) In che senso, a proposito del pensiero gnoseologico kantiano, si parla di “rivoluzione
copernicana”?
9) Il compito della Metafisica secondo Kant.
10) Domanda cruciale: Kant è un razionalista o un empirista?
- Critica della ragion pratica
1) Caratteri dell’etica kantiana (autonomia, categoricità, formalità).
2) Distinzione fra massime e imperativi,e fra imperativi categorici e ipotetici.
3) Su che cosa si fonda l’universalità e necessità dell’imperativo morale?
4) I postulati della Ragion pratica: quali sono e in che senso costituiscono dei “postulati”?
5) Il ruolo della religione: è la religione a costituire il fondamento dell’etica o è l’esistenza
dell’imperativo morale a motivare l’esistenza stessa della religione?
- Critica del giudizio
1) Distinzione fra giudizi determinanti e riflettenti.
2) Distinzione fra giudizi estetici e teleologici.
3) Distinzione fra giudizi empirici estetici e giudizi estetici puri.
4) Distinzione fra bellezza libera e bellezza aderente.
5) Su che cosa Kant fonda l’universalità e necessità del giudizio estetico?
INTRODUZIONE GENERALE ALL’IDEALISMO
- Definizione di “idealismo”: significato moderno e contemporaneo del termine.
- Gli Idealisti tedeschi.
- J. G. FICHTE
1) L’idealismo etico di Fichte.
2) Differenza fra Dogmatismo e Idealismo.
3) Politica: dall’originaria impostazione giusnaturalista alla concezione organicista dello Stato.
4) Il primato spirituale della nazione tedesca.
- G. W. F. HEGEL
1) L’Assoluto secondo Hegel.
2) La dialettica.
3) Storia della filosofia e Filosofia della storia.
4) Diritto, moralità ed eticità.
A. SCHOPENHAUER
- Schopenhauer come padre dell’irrazionalismo metafisico o assoluto in chiave anti-hegeliana.
- Gnoseologia:
1) Il principio di Ragione secondo Schopenhauer (causalità, conseguenza logica, spazio-tempo
e legge di motivazione), quale emerge da La quadruplice radice del principio di ragione
sufficiente.
2) Continuità e discontinuità fra Schopenhauer e Kant: la critica di Schopenhauer a Kant circa
la dimostrazione dell’esistenza della cosa in sé.
3) Dimostrazione schopenhaueriana dell’esistenza della cosa in sé e suoi gradi di conoscibilità:
volontà e sua oggettità adeguata (idee in senso platonico).
4) L’arte come via d’accesso all’oggettità adeguata della volontà, ossia alle idee in senso
platonico.
5) L’artista come genio.
- Etica
1) Carattere negativo della felicità (la felicità, in quanto cessazione di un dolore o di una
mancanza, presuppone sempre un dolore o una mancanza).
2) L’esistenza come oscillazione costante fra dolore (mancanza) e noia.
3) Dalla volutas alla noluntas, ossia dall’affermazione alla negazione della volontà di vivere: la
pratica dell’ascesi.
4) La condanna schopenhaueriana del suicidio.
S. KIERKEGAARD
1) Kierkegaard esistenzialista ante-litteram: l’esistenza come tema d’indagine filosofica.
2) La categoria della possibilità come chiave interpretativa dell’esistenza umana e il dramma
della scelta.
3) Gli stadi della vita: vita estetica, etica e religiosa.
4) L’angoscia contrapposta al timore.
K. MARX
1) Critica ad Hegel;
2) concetto di “alienazione” quale portato della moderna divisione del lavoro e concezione del
lavoro secondo Marx (il lavoro costituisce l’essenza stessa dell’uomo, salvo averlo reso la
divisione del lavoro non più un fine, ma un semplice mezzo: si lavora per vivere);
3) le “Tesi su Feuerbach”: la critica di Feuerbach a Hegel e la critica di Marx a Feuerbach;
4) i concetti di “struttura” e “sovrastruttura” e il materialismo storico marxiano. Lettura:
estratti dal “Manifesto del Partito Comunista”;
5) la critica al diritto borghese quale applicazione di una misura uniforme ad individui
difformi;
6) le fasi della società futura: distinzione fra “dittatura del proletariato” e “comunismo”; i
caratteri dello Stato durante la dittatura del proletariato (desunti dall’esperienza della
Comune di Parigi del 1871); il perdurare del concetto borghese di “diritto” (inteso come
“uguale misura”) durante la dittatura del proletariato (a ciascuno è dato, in sede di
distribuzione del prodotto sociale, in proporzione a ciò che ha dato) ed il suo superamento
durante la fase comunistica (secondo la massima “da ciascuno secondo le sue capacità, a
ciascuno secondo i suoi bisogni”). Letture: estratti dalla “Critica al programma di Gotha”
e da “La guerra civile in Francia” di Marx e da “Stato e Rivoluzione” di Lenin
F. NIETZSCHE
1)
2)
3)
4)
5)
6)
“La nascita della tragedia”: impulso dionisiaco ed apollineo.
Morale: dalla morale cavalleresca a quella dei servi.
La necessità della trasmutazione di tutti i valori.
La morte di Dio e il crollo della metafisica.
Il nichilismo.
Il superuomo (o, meglio, l’oltre-uomo) e l’eterno ritorno dell’uguale.
INTRODUZIONE GENERALE AL POSITIVISMO
- Caratteri generali. Fatta salva la distinzione fra “positivismo sociale” ed “evoluzionistico”, tali
caratteri comuni si definiscono in quattro punti:
1) la scienza è l’unica conoscenza possibile e il suo metodo è l’unico valido;
2) per la 1) la filosofia stessa viene ad essere privata del proprio oggetto e si riduce a
sistematizzazione delle scienze o ad indagine circa i principi comuni delle differenti scienze;
3) il metodo scientifico, in quanto l’unico valido, viene esteso all’uomo ed alla società
(psicologia e sociologia);
4) il progresso scientifico è inteso come arrecante un progresso sociale e fondamento di una
riorganizzazione globale della società.
- Digressione circa il concetto di “progresso”: esso presuppone 1) una concezione lineare della
storia (e non ciclica), 2) la posizione della positività (del termine positivo) nel futuro. Il concetto di
progresso è un portato dell’Età Moderna. Distinzione fra concezione necessaristica del progresso (di
stampo romantico-positivista) e concezione problematica (di stampo illuminista): quest’ultima sola
mette capo alla distinzione fra epoche progressive e regressive (ad esempio il Medio Evo).
- Accenni generali a:
1)
2)
3)
4)
5)
Auguste Comte,
John Bentham e l’Utilitarismo inglese,
il “principio di popolazione” di Thomas Malthus,
John Stuart Mill,
la teoria dell’evoluzione di C. Darwin quale espressa ne L’origine delle specie (1859) e
l’ipotesi circa la derivazione dell’uomo dai primati superiori (L’origine dell’uomo),
6) Herbert Spencer.
FREUD E LA PSICANALISI
1) Prima topica (conscio, preconscio, inconscio).
2) Distinzione fra principio di piacere e principio di realtà.
3)
4)
5)
6)
Le vie di accesso all’inconscio: sogni, lapsus, associazioni libere di idee.
La sessualità infantile e il complesso d’Edipo.
La mancata risoluzione del complesso d’Edipo: nevrosi e perversioni.
Seconda topica (Es, Io, Super-io).
INTRODUZIONE ALL’ESISTENZIALISMO
Testi di riferimento:
Storia e Antologia della filosofia, G. Cambiano, M. Mori, Editori Laterza, volumi 2 e 3.
Dispense curate dal docente.
Anno scolastico 2007/2008
Classe V linguistico sezione A
PROGRAMMA CONSUNTIVO DI STORIA
LE RIVOLUZIONI DEL 1848
Cap. 15 vol. II
- Il 1848 in Francia e in Europa (Confederazione germanica e Impero asburgico): differenze
fra il 1848 francese (a carattere democratico) ed europeo (generalmente a carattere liberale e
nazionalistico)
- Nascita della Seconda Repubblica in Francia (1848) – la Prima Repubblica in ordine di
tempo fu quella sorta durante la Rivoluzione Francese (settembre 1792).
- Il 1848 in Italia: Prima guerra d’indipendenza e Statuto Albertino, Repubblica Romana,
Veneta e Fiorentina
- Lo Statuto Albertino: poteri attribuiti al monarca e definizione generale di Monarchia
Costituzionale
- Nascita del Secondo Impero ad opera di Luigi Napoleone Bonaparte (il futuro Napoleone II)
in Francia (1851)
SOCIETA’ BORGHESE E MOVIMENTO OPERAIO
Paragrafi 16.7, 16.8, 16.9, 16.10 volume II
- La nascita dell’Associazione internazionale dei lavoratori (Prima internazionale) nel 1864 e
la sua egemonizzazione da parte dei marxisti a discapito di anarchici e mazziniani.
- La posizione di chiusura della Chiesa rispetto al Liberalismo e al Socialismo (enciclica
Quanta cura, del 1864, emanata da Pio IX e associata al Sillabo, un conciso compendio
degli errori del Secolo). Concilio Vaticano I (1870) e dogma dell’infallibilità papale in
materia di fede e morale.
L’UNITA’ D’ITALIA
Cap. 17 volume II
- Seconda guerra d’indipendenza (1859) fra Franco-piemontesi e Austriaci; armistizio firmato
da Francesi a Villafranca: cessione dall’Austria-Ungheria alla Francia della Lombardia,
girata poi dai Francesi al Piemonte.
- Plebisciti per l’annessione al Piemonte in Emilia, Romagna e Toscana e negoziazione
cavouriana con la Francia dell’annessione in cambio di Nizza e della Savoia (1860).
- Spedizione dei Mille (1860); le aspettative deluse di re-distribuzione delle terre delle plebi
rurali meridionali.
- Proclamazione ufficiale del Regno d’Italia (marzo 1861): l’unità come semplice espansione
territoriale del Regno sabaudo, testimoniata dalla continuità legislativa e dinastica (Vittorio
Emanuele II non muterà il nome in Vittorio Emanuele I, etc.)
L’EUROPA FRA IL 1850 E 1890
Cap. 18 volume II
- Guerra austro-prussiana del 1866
- 1871: Sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana, Comune di Parigi, nascita del
Secondo Reich, nascita delle Terza Repubblica francese.
- L’Inghilterra vittoriana
L’IMPERIALISMO
Paragrafi 21.1 e 21.2 volume II
Imperialismo: definizione, contestualizzazione storica, e cause.
STATO E SOCIETA’ NELL’ITALIA UNITA
Cap. 22 volume II
- Completamento dell’Unità: Terza guerra d’Indipendenza (1866) e Breccia di Porta Pia
(1870).
- Destra e Sinistra Storica a confronto: liberoscambismo, politica del rigore e del pareggio del
bilancio, realizzazione della piena Unità; protezionismo, politica coloniale (Eritrea e
Somalia), alleanza con gli imperi centrali.
- Il Brigantaggio nell’Italia meridionale e il sorgere della “questione meridionale”
- Rapporti fra Chiesa cattolica e Stato Unitario: Legge delle Guarentigie (1871), Non expedit
(1874)
- La nascita del Partito Socialista Italiano (1895)
VERSO LA SOCIETA’ DI MASSA
1.1, 1.2, 1.3, 1.9,
- Catena di montaggio e divisione del lavoro.
- Nascita, contro le previsioni marxiane, del ceto medio.
- Seconda Internazionale o Internazionale socialista (1889-1914): revisionismo, minimalisti e
massimalisti, frattura, entro i Partiti operai, fra Socialisti e Comunisti.
L’ITALIA GIOLITTIANA
Cap. 4 volume III
- Crisi di fine secolo e tentativi autoritari.
- La svolta liberale del nuovo re Vittorio Emanuele III.
- La politica Giolittiana rispetto alla questione sociale: equidistanza dello Stato rispetto alle
forze in lotta e tentativo di istituzionalizzare le forze politiche di sinistra. Campagna di Libia
(1911); allargamento del suffragio alla quasi totalità dei cittadini maschi maggiorenni
(1912); Patto Gentiloni ed elezioni politiche del 1913.
- Le critiche al “trasformismo” giolittiano.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Cap. 5 e paragrafo 2.6 volume III
- Cause: l’assassinio dell’erede al trono austro-ungarico Francesco Ferdinando e della
consorte a Sarajevo per opera di un nazionalista Serbo (1914); gli anni di “pace armata”
precedenti il conflitto.
- Svolgimento: da guerra lampo a guerra di posizione; la Rivoluzione Russa e l’entrata in
guerra degli Stati Uniti (1917).
- Esiti: Conferenza di pace di Versailles (1919).
- La posizione dell’Italia: dalla neutralità al Patto di Londra e all’entrata in guerra (maggio
1915).
- I quattordici punti del presidente statunitense Wilson e la nascita della Società delle nazioni.
L’istituzione del “mandato internazionali per conto della Società delle nazioni”.
LA RIVOLUZIONE RUSSA (1917)
Cap. 6 volume III
- L’anomalia della Russia zarista rispetto all’Europa occidentale: monarchia assoluta e
arretratezza industriale.
- Rivoluzione di Febbraio (a carattere liberale)
-
Rivoluzione d’Ottobre (o bolscevica) e guerra civile
Comunismo di guerra e N.E.P.
Rivoluzione permanente o socialismo in un solo paese?
La nascita della Terza internazionale o Comintern (1919)
IL PRIMO DOPOGUERRA IN EUROPA
7.3, 7.5, 10.6, 10.7, 10.8, 10.9, 10.10 volume III
- Pericolo di deriva a sinistra sul modello bolscevico negli anni 1919-1920 (costituzione,
seppure per pochi mesi, di una Repubblica Sovietica in Ungheria guidata da Béla Kun;
tentativi insurrezionali organizzati dai comunisti e sedati nel sangue in Austria, così come in
Germania – si veda più sotto: Repubblica di Weimar)
- Deriva a destra in direzione di regimi autoritari negli anni Venti (crisi dello Stato Liberale):
in specie il caso del Portogallo (Salazar) e della Spagna (Primo de Rivera); l’eccezione
costituita da Francia e Gran Bretagna, ove furono mantenuti gli istituti classici della
liberaldemocrazia.
- Lo Stalinismo (la fine della NEP e i piani quinquennali per l’industria, le “purghe staliniane”
nei riguardi dei dissidenti, i Gulag)
- La linea politica del Comintern (la vecchia Internazionale rifondata nel 1919 da Lenin ed
egemonizzata dai bolscevichi) negli anni Venti e Trenta: la svolta rappresentata dal VII
Congresso dell’Internazionale Comunista (1935).
- I Fronti Popolari in Spagna e Francia (1936)
- La guerra civile spagnola e l’affermazione di Francisco Franco (1936-1939)
IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L’AVVENTO DEL FASCISMO
Cap. 8 volume III
- L’avanzata politica delle sinistre e in generale dei partiti di massa (il Partito Popolare
Italiano era stato fondato da don Luigi Sturzo nel 1919): le elezioni del 1919.
- Il Biennio Rosso (1919-1920).
- L’evoluzione interna al PSI (la nascita del PCI: Congresso di Livorno, 1921).
- La fondazione dei Fasci di Combattimento (1919) e lo squadrismo fascista.
- La “questione fiumana” e la soluzione Giolittiana (Trattato di Rapallo, 1920).
- L’ascesa del Fascismo (elezioni del 1921, nelle quali i candidati fascisti entrano nei “blocchi
nazionali”, cioè in liste di coalizione con i gruppi costituzionali; Marcia su Roma, 1922)
L’ITALIA FASCISTA
Cap. 11 volume III
- Distinzione fra movimento fascista (espressione del ceto medio, posizioni politiche radicali,
anti-clericalismo) e regime fascista. Lettura: “Manifesto dei Fasci di Combattimento (1919).
- L’ideologia del regime: il Corporativismo (il fine posto nel tutto rappresentato dalla Nazione
e contrapposto all’individualismo borghese); la “Carta del Lavoro” (1927) la quale si
proponeva di ricomporre in appositi organismi super-partes i dissidi fra datori di lavoro e
lavoratori nel supremo interesse nazionale
- Il progressivo smantellamento degli istituti liberali (restrizione del suffragio sino
all’eliminazione totale della rappresentanza, limitazione delle libertà civili, etc.): legge
elettorale del 1924 (con relativa risposta “aventiniana” da parte dei partiti democratici), il
“listone” (lista unica) del 1928, la soppressione della Camera dei Deputati e la sua
sostituzione con la Camera dei Fasci e delle Corporazioni (di nomina governativa) del 1939,
le “leggi fascistissime” del 1926. La creazione del Regime.
- la diarchia entro lo Stato fra monarca e capo del governo (nonostante l’ampliamento dei
poteri del capo del governo, istituzionalmente l’Italia rimane una monarchia costituzionale,
ragion per cui i governi sono responsabili non dinanzi al Parlamento, ma dinanzi al re)
-
-
la politica estera del Fascismo: i Patti Lateranensi (1929), la guerra d’Etiopia (1935-1936) e
l’alleanza con la Germania hitleriana (Asse Roma-Berlino, 1936; Patto d’Acciaio, 1939), a
partire da un’originaria posizione anti-tedesca (reazione dinnanzi al tentativo hitleriano di
annessione dell’Austria, Accordi di Stresa con Francia e Gran Bretagna, 1935). In
particolare, si noti: la tripartizione dei cosiddetti “Patti Lateranensi” in Concordato, Trattato
e Convenzione Finanziaria; il carattere singolare del Patto d’Acciaio in quanto alleanza non
solo difensiva, ma anche offensiva (l’alleato è tenuto all’intervento non solo nel caso l’altro
contraente sia aggredito, ma anche nel caso in cui aggredisca).
la politica razziale del Fascismo (la Legge italiana recepisce nel 1938 le norme
discriminatorie nei riguardi degli Ebrei adottate in Germania già nel 1935)
LA REPUBBLICA DI WEIMAR
7.4, 7.6, 7.7 volume III
- Il tentativo insurrezionale organizzato a Berlino dalla Lega di Spartaco (1919) e la reazione
della Socialdemocrazia tedesca.
- La nascita della Repubblica di Weimar e la sua costituzione (Repubblica con capo dello
Stato eletto a suffragio universale e dotato di ampi poteri, Parlamento eletto a suffragio
universale, ampie garanzie di libertà civili, etc.).
- La politica estera della Repubblica di Weimar (Accordi di Locarno del 1925, politica della
distensione con le potenze europee vincitrici, impegno a pagare le riparazioni il cui
ammontare fu stabilito da una commissione inter-alleata e reso noto nel 1921, piano Dawes
del 1924 per finanziare la ripresa economica tedesca con capitale straniero, etc.).
NAZISMO
10.2, 10.3, 10.4, 10.5, 10.11 volume III
- Inquadramento teorico:
1) Il concetto di “nazione”: la sua duplice declinazione (in senso biologico razziale e in senso
volontaristico). Lettura: Ernest Renan, “Che cos’è una nazione?”, 1882
2) Il clima culturale tedesco (tradizione idealistica, declinazione della nazionalità in senso
biologico-razziale, diffusione di testi razzisti quale “I fondamenti del XIX secolo” di
Chamberlain, genero di Wagner, echeggiante tesi già sostenute da Gabineau nel “Saggio
sulla disuguaglianza delle razze”); “La mia battaglia” di Hitler.
-
-
-
Il programma del Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi. Le posizioni in esso
espresse (attribuzione della cittadinanza con relativi diritti politici e pieni diritti civili ai soli
abitanti di sangue tedesco, ossia discriminazioni nei riguardi dei non-tedeschi seppure nati e
domiciliati in Germania, ricusazione del Trattato di Versailles, etc.) si manterranno
sostanzialmente immutate durante tutta l’esperienza nazista, tuttavia troveranno ampio
seguito di popolo solo a partire da fine anni Venti – inizio anni Trenta, laddove la crisi
dell’economia americana si ripercosse in Europa. Lettura: Il programma del Partito
Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (1920).
L’ascesa del Partito Nazista (elezioni politiche del 1928, 1930, partito di maggioranza
relativa nelle elezioni del 1932 e del 1933, queste ultime a ridosso dell’incendio del
Reichstag, del quale fu accusato un simpatizzante comunista; il cancellierato attribuito ad
Hitler nel 1933; l’assunzione della Presidenza della Repubblica alla morte di Hindenburg nel
1934, carica cumulata con l’altra di cancelliere)
L’ideologia nazista: i concetti di “grande Germania”, “spazio vitale”, “superiorità della
razza ariana”. Le discriminazioni razziali (Leggi di Norimberga del 1935, articolate in
“Legge sulla cittadinanza del Reich” e “Legge per la tutela del sangue e dell’onore tedesco”;
leggi discriminatorie economicamente del 1938, per le quali si richiede ai soli Ebrei
-
contribuzioni straordinarie, si vieta loro l’esercizio di attività commerciali, etc.). Lettura: le
Leggi di Norimberga (1935).
La politica estera tedesca (tentativo di costruire la Grande Germania ricomponendo le
membra sparse del popolo tedesco, annessione dell’Austria nel 1938, questione Sudeta,
alleanza con l’Italia a partire dal 1936, Concordato con la Chiesa Cattolica del 1933) e
l’atteggiamento delle altre potenze europee (dagli Accordi di Stresa del 1935 alla
Conferenza di Monaco del 1938).
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Cap. 13 volume III
- Svolgimento.
1) Attacco alla Polonia da parte tedesca (1 settembre 1939) e scoppio del conflitto.
2) Attacco tedesco alla Francia (1940) e nascita della Repubblica di Vichy.
3) Battaglia d’Inghilterra (giugno 1940).
4) La campagna italo-tedesca in Russia (1941)
5) L’attacco nipponico a Pearl Harbor e l’intervento degli Stati Uniti (dicembre 1941).
6) Lo sbarco alleato in Sicilia (1943) e in Normandia (1944).
7) La capitolazione tedesca (7 maggio 1945)
8) La bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki (agosto 1945) e la capitolazione del Giappone
(2 settembre 1945).
- La posizione dell’Italia: dalla non-belligeranza all’intervento (giugno 1940). La “guerra parallela
italiana” e il suo fallimento. La deposizione di Mussolini, l’armistizio con gli Alleati del 3
settembre 1943 (reso noto l’8 settembre), la nascita della Repubblica Sociale Italiana. La lotta di
resistenza e la Liberazione da parte degli Alleati (25 aprile 1945).
- La “soluzione finale della questione ebraica” e il genocidio degli Ebrei.
NEW DEAL
9.2, 9.3, 9.5, 9.6, volume III
- Inquadramento teorico:
- Liberismo.
1) Distinzione fra liberismo (dottrina economica) e liberalismo (dottrina politico-valoriale)
2) Il ruolo dello Stato nell’economia secondo il liberismo; la teoria della “mano invisibile”
(Adam Smith)
Critica alle posizioni liberiste:
1) Le crisi cicliche dell’economia capitalistica osservabili nel periodo inizio Ottocento-1929 e le
loro caratteristiche rispetto a quelle pre-capitalistiche (sono crisi da sovrapproduzione e non da
sottoproduzione, sono cicliche ed endogene, non determinate da fattori esogeni al modo di
produzione ed imprevedibili, quali carestie o epidemie, etc.).
2) Le teorie keynesiane (Saggio del 1936) circa la necessità dell’intervento statale per risolvere le
crisi (aumento della spesa pubblica supportato dal prestito privato e finalizzato all’aumento del
potere d’acquisto della popolazione, di modo da fornire nuovo slancio all’industria; intervento
diretto dello Stato nell’economia quale datore di lavoro, ad esempio, attraverso opere pubbliche;
controllo statale sul credito, etc.).
- Welfare State (o Stato Sociale)
1) Distinzione fra Stato Liberal-democratico classico (Ottocento) e Stato Sociale (compito
dello Stato non è più garantire i soli diritti civili e quelli politici, ma anche quelli sociali,
ossia lavoro, istruzione, salute, etc.).
2) I caratteri dello Stato Sociale: assunzione da parte dello Stato dell’onere dell’istruzione e
della sanità (istruzione pubblica gratuita e sanità pubblica gratuita), intervento attivo
nell’economia; necessità di intensificare il prelievo fiscale.
- Il pregresso del New Deal: gli USA negli anni Venti.
Il boom economico degli anni Venti e l’ascesa del ceto medio. In particolare:
1) Concetto di divisione del lavoro e sua applicazione diffusa nell’industria americana degli anni
Venti (noto è il caso della Ford).
2) La disoccupazione tecnologica e il suo assorbimento nel Terziario (sul finire degli anni Venti la
maggioranza della popolazione americana è impiegata nel settore dei Servizi).
4) La necessità per l’industria americana di assicurare uno sbocco ai propri prodotti in Europa; il
finanziamento con capitale americano della ripresa economica europea (vedi il piano Dawes del
1924)
5) Il crollo di Wall Street (borsa valori di New York) dell’ottobre del 1929 e le sue ripercussioni
sull’economia americana e su quella europea.
- New Deal
La Presidenza F. D. Roosevelt (1932) e il New Deal (o “nuovo corso”).
IL MONDO DIVISO
14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5 volume III
- Nascita dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite).
- Il piano Marshall (1947).
- La guerra fredda: il blocco di Berlino (1948), la nascita della Repubblica federale tedesca e della
Repubblica democratica tedesca (1949), il Patto atlantico (1949) e il Patto di Varsavia (1955).
Testi di riferimento:
Storia 2 e Storia 3, A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto, Editori Laterza
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